10mg

di Maria Teresa Berardelli

© 2018. Tutti i diritti sono riservati

 

 

PERSONAGGI

Marito, quarant’anni circa.
Moglie, quarant’anni circa.
Direttore, responsabile marketing di una casa farmaceutica, cinquantacinque anni circa.
Lei, creativa di un’agenzia pubblicitaria, trentacinque anni circa.
Medico, quarant’anni circa.
Voce off della pubblicità televisiva.
Attori della pubblicità in video: un gruppo di persone, una Donna e un Uomo, una Donna.

 

LUOGHI

Casa dei coniugi con divano, televisione, telefono. Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica, dotato di schermo per proiezioni di video pubblicitari. Studio medico e annessa sala d’attesa. Panchina in riva al lago.

 

NOTE

Il testo è scritto con l’interlinea singola; quella doppia sta a indicare una micropausa.
Il segno “/” alla fine di una battuta indica un accavallamento con quella successiva.
Le parti scritte con un carattere differente riguardano ciò che si proietta sullo schermo.

 

 

 

ATTO I

 

Scena I


Viene illuminata solo una televisione, da cui si sente la voce di una pubblicità.

VOCE OFF ~ Un compito in classe all’altezza della sua intelligenza
amici che lo vogliono in gruppo
momenti in famiglia che durano per ore
una vera soluzione all’ADHD
Sòlforin
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Rumori indistinti dalla Tv. La luce illumina il salotto della casa dei coniugi.
Entra il Marito, si siede sul divano, spegne la televisione e inizia a guardare la piantina di una casa. Dopo un po’ entra la Moglie.

MOGLIE ~ Dorme
era così agitato non è stato fermo tutto il giorno.

Va a sedersi affianco a lui.

Avresti dovuto vederlo al centro commerciale
saremo stati neanche un’ora lì
un inferno
correva da tutte le parti urlava
faceva dispetti alle persone
mi ha fatto fare certe figure terribili e io gli ho dato uno schiaffo
uno schiaffo bello forte
poi mi è venuto il senso di colpa perché non mi piace se lo picchio
allora gli ho comprato dei quaderni ma si è messo a fare storie perché li voleva tutti
e io gli ho dovuto comprare non so quanti quaderni
che poi li perde
li lascia a scuola o in giro
io gli compro i quaderni e lui li lascia così.
MARITO ~ Ha solo otto anni.
MOGLIE ~ Io alla sua età non ero così me lo ricordo
pure mia mamma lo dice che non ero così.
MARITO ~ Che sia vivace è bello
che perda i quaderni o che faccia i dispetti è normale
io da piccolo facevo sempre dispetti alla mia tata
la volevo uccidere
una volta le ho annodato la sciarpa al sedile della macchina e volevo che uscendo si strozzasse
come quella ballerina com’è che si chiamava?
MOGLIE ~ Questa cos’è?
MARITO ~ La piantina della casa
la casa sul lago.

La donna si avvicina a guardare.

MOGLIE ~ Isadora Duncan.
MARITO ~ Cosa?
MOGLIE ~ Si chiamava Isadora Duncan /
MARITO ~ Ah già.

La Moglie continua a guardare la piantina.

È bella vero?
Ampia spaziosa
questo è il salone e questa è la sala da pranzo
pensavo che togliendo questo muro qui il salone diventerebbe molto più grande
un salone dove possiamo mettere tutto
divani tavolo sedie tappeti tutto quello che vogliamo
il salone che avremmo sempre voluto.

Ti piacerebbe averlo?
MOGLIE ~ Sì che mi piacerebbe.
MARITO ~ Voglio che venga una bella casa
voglio fare la casa più bella e voglio che sia la nostra
staremo bene lì
e lui anche starà bene
avrà tanto spazio all’aperto per giocare
potremmo prendere un cane.
MOGLIE ~ Gli piacerebbe tanto avere un cane /
MARITO ~ Staremo bene /
MOGLIE ~ Sì.

Si stringe a lui, che le dà un bacio tenero.

Sono tanto stanca.
MARITO ~ Vuoi andare di là?
MOGLIE ~ No voglio stare qui con te.

Chiude gli occhi. Restano così, abbracciati.

 

 

Scena II


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Entra Lei. Il Direttore la guarda per un attimo.

DIRETTORE ~ È in ritardo.
LEI ~ Mi scusi.
DIRETTORE ~ Nove minuti.
LEI ~ Scusi /
DIRETTORE ~ Non mi piace aspettare
l’idea di perdere tempo
come se non fosse importante il tempo
il mio tempo.
LEI ~ Le chiedo scusa /
DIRETTORE ~ Si sieda.

Lei si siede. Lui la guarda a lungo, senza dire niente.

Lo sa perché è qui?
LEI ~ No io
immagino per un lavoro.
DIRETTORE ~ Un lavoro certo.

Abbiamo fatto triplicare le vendite del Sòlforin negli ultimi otto mesi
il consiglio è entusiasta e anche io lo sono
è stata una campagna pubblicitaria vincente
merito di tutti e merito anche suo.
LEI ~ La ringrazio /
DIRETTORE ~ Perché ha lavorato molto bene.

Lei gli sorride.

Adesso abbiamo qualcos’altro tra le mani
stanno finendo gli ultimi test di un nuovo farmaco che entrerà tra poco in commercio
lo Zaroc
per disturbi di depressione ansia attacchi di panico e dolore da lutto.
LEI ~ Dolore da lutto?
DIRETTORE ~ Un nuovo disturbo depressivo.
LEI ~ Non immaginavo che si trattasse di un disturbo depressivo.
DIRETTORE ~ Nessuno lo immagina ma è così.
Il lutto porta a sofferenza a dolore
e questo dolore ormai è curabile come qualsiasi altra malattia
solo che è molto più comune lei non crede?
LEI ~ Beh sì.

DIRETTORE ~ Non è di molte parole.
LEI ~ Io /
DIRETTORE ~ Meglio così
la gente che parla troppo il più delle volte mi annoia.

Le sorride e viene ricambiato.

Mi ascolti bene
dobbiamo vendere lo Zaroc il più possibile
più del Sòlforin
sa questo cosa significa?
LEI ~ Sì credo di sì /
DIRETTORE ~ Martedì abbiamo una prima riunione
e lei farà parte della squadra.
LEI ~ Grazie /
DIRETTORE ~ Il lavoro sarà molto intenso.
LEI ~ Lo so.
DIRETTORE ~ E lei avrà più responsabilità.
LEI ~ La ringrazio /
DIRETTORE ~ Non mi deve ringraziare
deve solo lavorare bene come ha già fatto
concentrata
sempre.
LEI ~ Sì.

DIRETTORE ~ Posso farle una domanda?
LEI ~ Certo.
DIRETTORE ~ Ha un compagno un marito un figlio qualcuno con cui vive?
LEI ~ No.
DIRETTORE ~ Bene
per il lavoro che facciamo è meglio così.

Lei gli fa un mezzo sorriso.

Ora vada ho poco tempo
ci vediamo martedì
puntuale.

Lei si alza.
Lui prende una scatola di pillole e la apre. La donna lo guarda ed egli si accorge del suo sguardo.

È per il “potenziamento cognitivo”.
LEI ~ Come?
DIRETTORE ~ Aiuta a potenziare le facoltà cerebrali.
LEI ~ Ah.

Il Direttore prende una pillola.

DIRETTORE ~ Vuole?
LEI ~ No grazie.
DIRETTORE ~ Potrebbe esserle utile in questo periodo.
LEI ~ Credo sia meglio di no.

Le sorride.

DIRETTORE ~ A martedì.

Lei esce.
Lui ingerisce la pillola.

 

 

Scena III


Casa dei coniugi.
La Moglie è seduta sul divano, guarda la televisione, da cui provengono dei rumori indistinti, molto bassi. Entra il Marito.

MARITO ~ Ciao.
MOGLIE ~ Ciao.

Il Marito va a darle un bacio.

MARITO ~ Lui dov’è?
MOGLIE ~ A giocare dalla vicina
ho dovuto portarlo lì non ce la facevo più
poi lei mi ha detto di andare
“vai un po’ a riposare lo tengo io tuo figlio”
ha detto che mi avrebbe chiamato se ci fossero stati problemi.
MARITO ~ E ha chiamato?
MOGLIE ~ No.

Il Marito le siede vicino.

Giornata stancante?
MARITO ~ Un po’.
MOGLIE ~ Stai bene?
MARITO ~ Sì.

Oggi ho visto le piastrelle.
MOGLIE ~ Piastrelle?
MARITO ~ Per il bagno quello vicino alla stanza matrimoniale
mi piacerebbe farlo tutto bianco e nero
ho trovato delle piastrelle esagonali nere
ti piacerebbe un bagno bianco e nero?
MOGLIE ~ Ma sì penso di sì
non lo so insomma io
non ci penso al bagno
sì ecco non ci penso proprio.
MARITO ~ Stai bene?
MOGLIE ~ Sono stanca sono tanto stanca
oggi ha fatto storie tutto il giorno
io gli dicevo di fare una cosa e lui non la faceva
gli dicevo “fai i compiti devi fare i compiti”
e lui niente continuava a giocare
non può mica giocare tutto il giorno
deve anche studiare
la maestra ha detto che sta andando male.
MARITO ~ Quando l’ha detto?
MOGLIE ~ Oggi alla riunione con i genitori
“è molto distratto suo figlio” così ha detto
“in classe non ascolta fa sempre altro”
sono preoccupata per lui
non è un bambino normale.
MARITO ~ Ma non è vero /
MOGLIE ~ Gli altri non sono così.
MARITO ~ Gli altri bambini?
MOGLIE ~ Sì.
MARITO ~ E come sono?
MOGLIE ~ Diversi /
MARITO ~ Normali?
MOGLIE ~ Normali sì
è stata la maestra a dirlo
che i suoi compagni non sono come lui
ma lei ne conosce altri di bambini come il nostro
come il nostro ha detto proprio così /
MARITO ~ (alzando la voce) Il nostro bambino è normalissimo.

Silenzio.
Il Marito poi alza il volume della televisione. Si sentono dei rumori indistinti. I due restano a guardare per un po’ la televisione.
Squilla il telefono. Si guardano, poi la Moglie si alza e va a rispondere.

MOGLIE ~ Sì
ciao
mio Dio mi spiace
no certo arrivo subito scusa.

Aggancia, resta immobile per qualche secondo.

Ha picchiato suo figlio.

Esce rapidamente, lui la segue. Si sente una voce dalla televisione accesa.

VOCE OFF ~ Un compito in classe all’altezza della sua intelligenza
amici che lo vogliono in gruppo
momenti in famiglia che durano per ore
una vera soluzione all’ADHD
Sòlforin
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Rumori indistinti dalla Tv.

 

 

Scena IV


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Lei parla come se lanciasse costantemente dei messaggi pubblicitari. Ha in mano un telecomando e alle sue spalle, su uno schermo, c’è una scritta: Zaroc. Il Direttore la guarda.

LEI ~ Come riequilibrare il livello di serotonina?
Zaroc
è usato per disturbi depressivi
ansia attacchi di panico dolore da lutto
la depressione è causata dalla scarsità di serotonina
perciò la nostra pillola che ne innalza i livelli la sconfiggerà
se avete avuto qualcuno di questi sintomi di depressione
quasi ogni giorno per almeno due settimane
la colpa potrebbe essere di uno squilibrio chimico
lo Zaroc può contribuire a correggere lo squilibrio chimico della serotonina nel cervello
e ho ipotizzato il lancio di un nuovo test.

Cambia con il telecomando l’immagine sullo schermo. Compare la parola Test.
Poi, via via che parla, compariranno queste parole: Tristezza, Stanchezza, Concentrazione, Morte.

“Valuta il tuo rischio di depressione”
mi sento triste o giù per la maggior parte del tempo?
Mi sento stanco quasi tutti i giorni?
Ho difficoltà a concentrami?
mi ritrovo a pensare di continuo alla morte?
Se sei preoccupato per la depressione parla con il tuo medico.

DIRETTORE ~ Ha pensato a qualcosa per i manifesti?
LEI ~ Sì.

Cambia l’immagine sullo schermo con il telecomando.
Compare una fotografia di una ragazza, con le cuffie, che sorride. In basso una piccola scritta: Zaroc.

Una ragazza bella
una ragazza semplice acqua e sapone
ha le cuffie ascolta la musica sorride
una cosa normale
cose semplici che potremmo fare tutti i giorni.

DIRETTORE ~ Ha pensato a un colore?
LEI ~ Certamente sì.

Cambia ancora con il telecomando l’immagine sullo schermo.
Tutto appare giallo.

Il giallo
un giallo chiaro come il sole
un sole leggero non fastidioso
“se cerchi il tuo sole prendi Zaroc”
come fosse una luce
una luce nel buio
un raggio di luce
una nota solo una di giallo su un fondo nero
una nota che si espande sempre di più
fino a che tutto diventa così
giallo come il sole.

Manda avanti delle immagini con il telecomando: slow motion di un puntino giallo su fondo nero che si espande sempre di più finché tutto diventa giallo.

“Lo Zaroc rende luminoso il tuo buio”
“sconfiggi il buio: Zaroc”.
DIRETTORE ~ Bene
è scaduto il tempo a nostra disposizione.

Lei spegne lo schermo.

Sa cosa voglio per martedì?
LEI ~ Immagino un’idea per lo spot pubblicitario.

Lui le sorride. Lei anche gli sorride. Restano un attimo in silenzio, a guardarsi, poi la donna abbassa lo sguardo.

DIRETTORE ~ Ora vada
l’aspetto martedì.

Lei gli sorride e poi esce.
Lui estrae una scatoletta di pillole e ne prende una.

 

 

Scena V


Studio medico.
Il Medico è seduto e ha davanti a sé due questionari. Davanti a lui, la Moglie.

MEDICO ~ Ora le farò due questionari e lei dovrà rispondermi sì o no.
MOGLIE ~ Va bene.
MEDICO ~ Si senta tranquilla nelle risposte.
MOGLIE ~ Sì.

Il dottore inizia a compilare il primo questionario.

MEDICO ~ Suo figlio spesso muove le mani o i piedi?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Si alza in classe o in altre situazioni dove ci si aspetta che rimanga seduto?
MOGLIE ~ Sì la sua maestra dice così.
MEDICO ~ Corre in giro in situazioni in cui non è appropriato?
MOGLIE ~ Direi di sì.
MEDICO ~ Ha difficoltà a giocare o a impegnarsi in attività tranquille in modo quieto?
MOGLIE ~ Assolutamente sì.
MEDICO ~ È continuamente “in marcia” o agisce come se fosse “spinto da un motorino”?
MOGLIE ~ Oh Dio no.
MEDICO ~ Parla eccessivamente?
MOGLIE ~ Un po’ sì.
MEDICO ~ Spesso “spara” delle risposte prima che venga completata la domanda?
MOGLIE ~ No direi di no.
MEDICO ~ Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno?
MOGLIE ~ Sì.
L’altro giorno per esempio voleva delle caramelle
e ha iniziato ad agitarsi perché c’era una fila lunghissima al negozio
non l’avevo mai visto così mi ha spaventata.
MEDICO ~ Spesso si comporta in modo invadente verso gli altri
ad esempio irrompe nei giochi o nelle conversazioni?
MOGLIE ~ Sì
no anzi
no.
MEDICO ~ Sì o no?
MOGLIE ~ No.

MEDICO ~ Bene.
MOGLIE ~ Bene cosa?
MEDICO ~ Sei risposte affermative
sei su nove.
MOGLIE ~ E cosa significa?
MEDICO ~ Devo farle l’altro questionario.

Prende l’altro questionario.

Suo figlio spesso fallisce nel prestare attenzione ai dettagli
o compie errori di inattenzione nei compiti a scuola nel lavoro o in altre attività?
MOGLIE ~ Può ripetere scusi?
MEDICO ~ (più lentamente) Fallisce nel prestare attenzione ai dettagli
o compie errori di inattenzione nei compiti a scuola nel lavoro o in altre attività?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Ha difficoltà a sostenere l’attenzione nei compiti?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Ha difficoltà a terminare i compiti?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Ha difficoltà a organizzare attività?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ È riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale sostenuto?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ Perde materiale necessario per compiti o altre attività
ad esempio quaderni matite libri?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ È facilmente distratto da stimoli esterni?
MOGLIE ~ Sì.
MEDICO ~ È sbadato nelle attività quotidiane?
MOGLIE ~ Sì.

MEDICO ~ Nove su nove.

Scrive qualcosa sul questionario. Silenzio.

MOGLIE ~ È malato vero?

Il dottore la guarda.

MEDICO ~ Ha mai sentito parlare di ADHD
sindrome da deficit di attenzione e iperattività?
MOGLIE ~ Dio mio.
MEDICO ~ Non deve preoccuparsi
è una malattia frequente tra i bambini della sua età.
MOGLIE ~ Ha solo otto anni.
MEDICO ~ Ritorni martedì prossimo con lui.
MOGLIE ~ E adesso?
Non mi dà niente da dargli?
Non sta bene
l’altra settimana ha anche picchiato un suo amico
stava giocando con lui e l’ha picchiato
non potrebbe darmi qualcosa?
Io fino a martedì così non ce la faccio
che poi sono sola mio marito non c’è mai lavora tutto il giorno
e io sto lì che sono stanca e
scusi mi scusi è che non ce la faccio più
e ho paura
ho tanta paura sa?
Che a volte uno pensa di essere immune ma tanto poi le cose capitano a tutti.

Lui prende il ricettario, scrive qualcosa, le dà la ricetta.

MEDICO ~ Sòlforin
compresse da dieci milligrammi
gliene dia una al giorno la sera dopo cena
e ritorni martedì prossimo così vediamo come andare avanti.
MOGLIE ~ Grazie dottore la ringrazio.

Si alza, gli dà la mano.

MEDICO ~ A martedì.
MOGLIE ~ A martedì sì.

La Moglie esce.

 

 

Scena VI


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Il Direttore e Lei sono immobili, di spalle. Guardano lo schermo davanti a loro su cui, intanto, passa una pubblicità.

Un locale. Siamo a una festa e ci sono parecchie persone vestite eleganti. Ballano, ridono, bevono, parlano tra di loro. In disparte c’è un Uomo, molto bello e ben vestito. Beve un cocktail. Vicino a lui c’è una porta, da cui esce una Donna bellissima, vestita elegantemente. L’Uomo la guarda e lei va verso di lui. Gli prende la mano e lo bacia sulla guancia. L’Uomo le sorride.

UOMO ~ Ti senti stanca?
DONNA ~ No.
UOMO ~ Vuoi andare a casa?

Lei scuote la testa, sorride, bacia l’Uomo.

DONNA ~ Vado a ballare
vieni con me?

Si allontana e va verso gli altri. Inizia a ballare. L’Uomo la guarda, sorride, poi va anche lui verso di lei.

VOCE OFF ~ Sconfiggi la depressione
Zaroc
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Lei spegne con un telecomando lo schermo. Lui la guarda.

DIRETTORE ~ È uno schifo totale.

Lei abbassa lo sguardo.

Lei lo sa cosa ha funzionato nella pubblicità del Sòlforin?
LEI ~ Credo di sì /
DIRETTORE ~ Bisogna vendere una gioia piccola ma preziosa
“un compito in classe all’altezza della sua intelligenza
amici che lo vogliono in gruppo
momenti in famiglia che durano per ore”
il Sòlforin vende la bellezza della vita quotidiana non le belle occasioni
capisce quello che voglio dire?
LEI ~ Sì penso di sì.
DIRETTORE ~ Lei qui mi propone una bella occasione e io non me ne faccio niente
pensi allo Zaroc
pensi a cosa stiamo vendendo
una cura contro l’ansia e la depressione ma non solo
questo è quello che fanno tutti gli antidepressivi in commercio
lo Zaroc ha una marcia in più
pensi a quello che lo rende diverso
pensi al dolore da lutto
chi è che non ha mai sofferto per un lutto?
Lei per esempio?
Lei ha mai avuto un lutto?
LEI ~ Sì.
DIRETTORE ~ E ha sofferto?
LEI ~ Sì.
DIRETTORE ~ E in quel momento non pensava che non ce l’avrebbe forse mai fatta?
LEI ~ Sì.
DIRETTORE ~ Ecco noi a loro ci rivolgiamo
a tutti quelli che la pensano così
che soffrono per un lutto e pensano di non riuscire ad andare avanti
lì interviene lo Zaroc
capisce quello che dico?
LEI ~ Capisco sì.

Silenzio.

DIRETTORE ~ È un po’ pallida si sente bene?
LEI ~ Sì io
mi sento bene sì
ho solo un po’ di nausea.

Ha un mancamento; lui va verso di lei, la sorregge.

DIRETTORE ~ Sta bene?
LEI ~ No io /
DIRETTORE ~ Vuole qualcosa?
LEI ~ No /
DIRETTORE ~ Un po’ d’acqua?
LEI ~ No.

Il Direttore la aiuta a sedersi.

Mi scusi io
è che sono stanca
ma ora va meglio è stato un attimo
solo un attimo sì.

DIRETTORE ~ Avrebbe bisogno di un po’ di riposo.
LEI ~ Già.
DIRETTORE ~ Quando la campagna pubblicitaria sarà finita dovrà prendersi qualche giorno.

Lei lo guarda.

Perché mi guarda così?
LEI ~ No scusi io
non la guardo in nessun modo.

Forse è meglio che vada.
DIRETTORE ~ La faccio accompagnare.
LEI ~ Non occorre
la ringrazio.

Gli sorride, si alza e poi esce lentamente.
Lui la guarda uscire e poi resta a osservare la porta da cui è uscita.
Dopo un po’, torna a sedersi.

 

 

 

ATTO II

 

Scena I


Viene illuminata solo una televisione, da cui proviene la voce di una pubblicità.

VOCE OFF ~ Un compito in classe all’altezza della sua intelligenza
amici che lo vogliono in gruppo
momenti in famiglia che durano per ore
una vera soluzione all’ADHD
Sòlforin
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Rumori indistinti dalla Tv. La luce illumina il salotto della casa dei coniugi.
Entra la Moglie, va a sedersi sul divano. Spegne la televisione. Dopo poco entra il Marito.

MARITO ~ Ciao.
MOGLIE ~ Ciao.

Il Marito va a sedersi, le dà un piccolo bacio.

MARITO ~ Stai bene?
MOGLIE ~ Sì.

Oggi sono andata alla riunione
quella dei genitori con figli ADHD
ho anche parlato di nostro figlio
ogni martedì lo fa uno di noi
racconta la sua storia
l’altra settimana una signora ha detto che suo figlio una volta ha spaccato dei quadri
dieci anni
ha spaccato dei quadri che valevano un sacco di soldi.

Lui la guarda.

MARITO ~ Il Sòlforin può portare ad atteggiamenti aggressivi
ho letto uno studio che hanno fatto
“nervosismo e irritabilità incontrollati che sfociano in atteggiamenti aggressivi”
così c’era scritto
forse è per quello che il bambino ha preso a pietrate i quadri.
MOGLIE ~ Nostro figlio non prende a pietrate i quadri però.
MARITO ~ Sì lo so
infatti non ho detto questo.

Silenzio.

MOGLIE ~ Dopo la riunione sono andata a prenderlo a scuola e ho incontrato la maestra
ha detto che sta andando meglio
era contenta
“è molto più attento” mi ha detto
dice che non si distrae più come prima e che a fine anno gli alzerà il voto in condotta.
MARITO ~ Lui dov’è?
MOGLIE ~ Sta facendo i compiti
“vuoi che ti aiuti?” gli ho chiesto io
“no mamma vai”.
MARITO ~ Stamattina ho letto il suo quaderno
ho letto una poesia che ha scritto.
MOGLIE ~ Era bella?
MARITO ~ Era triste molto triste.
MOGLIE ~ La maestra dice che scrive bene
diventerà uno scrittore magari.
MARITO ~ Già
magari sì.

Silenzio.

Potremmo andare al lago questo weekend
così vedi la casa.
MOGLIE ~ L’hanno invitato a una festa di un suo compagno di classe
è importante che ci vada e che stia con i suoi amici.
MARITO ~ Certo sì.
MOGLIE ~ Ci andiamo un’altra volta.
MARITO ~ Sì.
MOGLIE ~ Hai fame?
MARITO ~ Un po’.
MOGLIE ~ Vado a riscaldare le cose.

Si alza, esce. Il Marito resta fermo, lo sguardo assorto.

 

 

Scena II


Studio medico.
Il Medico e Lei sono seduti uno davanti all’altra. Lui sta compilando un questionario.

MEDICO ~ Fuma?
LEI ~ Sì.
MEDICO ~ Quanto?
LEI ~ Non saprei.
MEDICO ~ Più di dieci?
LEI ~ Sì.
MEDICO ~ Meno di venti?
LEI ~ Forse sì.
MEDICO ~ Beve?
LEI ~ Sì.
MEDICO ~ Molto?
LEI ~ Non molto no.
MEDICO ~ Prende tanti caffè?
LEI ~ Quattro al giorno.
MEDICO ~ Fa uso di sostanze stupefacenti?
LEI ~ No.
MEDICO ~ Ha delle malattie particolari?
LEI ~ No.
MEDICO ~ Ha avuto malattie particolari?
LEI ~ No.
MEDICO ~ I suoi genitori sono vivi?
LEI ~ Perché?
MEDICO ~ (la guarda un istante) Come scusi?
LEI ~ Perché vuole sapere se i miei genitori sono vivi?
MEDICO ~ È una domanda che si usa fare.
LEI ~ Sono vivi sì.
MEDICO ~ Hanno mai avuto qualche malattia particolare?
LEI ~ Non credo no.
MEDICO ~ Ha fratelli sorelle?
LEI ~ No.

Lui si ferma, la guarda.

MEDICO ~ Mi vuol dire cosa sente?
LEI ~ È da un po’ che sono sempre stanca
è che lavoro tanto e la notte non riesco a dormire
vorrei tanto dormire ma non ce la faccio
ho anche preso a soffrire d’insonnia
saranno non so
settimane che vado avanti così
poi quando mi capita di poter dormire mi sveglio che ho ancora più sonno
come se non riuscissi a riposare
e qualche volta mi viene da svenire
mi sento di cadere come se il mio corpo non reggesse
come se volesse crollare.

MEDICO ~ Altro?
LEI ~ Ho dolori muscolari più del solito
e alle articolazioni.
MEDICO ~ Mai avuti prima?
LEI ~ Mai.

MEDICO ~ Ha dei pensieri in particolare in questo momento
qualcosa che la rende nervosa?
LEI ~ Il lavoro sì
ma ci sono abituata
è sempre così.

Il Medico scrive qualcosa sul questionario. Silenzio.

Ho qualche malattia?
MEDICO ~ Ha mai sentito parlare di sindrome da affaticamento cronico?
LEI ~ No.
MEDICO ~ È una sindrome che colpisce soprattutto le donne
ma non deve preoccuparsi
con una buona cura potrà migliorare nell’arco di poco tempo.

Inizia a scrivere qualcosa sul ricettario. Lei lo guarda attentamente. Poi lui le porge la ricetta.

Sòlforin
compresse da dieci milligrammi
ne prenda mezza la sera dopo cena /
LEI ~ È un farmaco per l’ADHD.
MEDICO ~ Vedo che è preparata.
LEI ~ Già.

Gli sorride.

MEDICO ~ Il principio attivo del Sòlforin è il metilfenidato
una molecola stimolante che può essere impiegata anche per trattare sintomi di traumi cranici
o sintomi diurni di stanchezza indotti da narcolessia
o può essere usata nel trattamento della sindrome da affaticamento cronico per l’appunto.

Si fidi.
LEI ~ Sì certo.
MEDICO ~ Bene
allora mi telefoni tra qualche giorno così mi dice come si sente.
LEI ~ Va bene sì
grazie dottore la ringrazio.

Si alza, gli dà la mano, esce.

 

 

Scena III


Casa dei coniugi.
Il Marito è seduto sul divano. Entra la Moglie, va verso di lui.

MOGLIE ~ Ciao.
MARITO ~ Ciao.
MOGLIE ~ Non ti ho sentito.
MARITO ~ Quando siamo arrivati dormivi.
MOGLIE ~ Lui dov’è?
MARITO ~ L’ho messo a letto era stanco.
MOGLIE ~ È andata bene?
MARITO ~ Sì.
MOGLIE ~ È stato divertente?
MARITO ~ Non si è sentito bene
è quasi svenuto
dice che gli girava tutto tipo vertigini
mi ha detto che gli è già successo altre volte di averle
tu lo sapevi?
MOGLIE ~ No.
MARITO ~ Dice che gli prende così
che tutto gira e lui non ci capisce niente.
MOGLIE ~ Non me l’ha mai detto.
MARITO ~ Stava lì fermo e si è sentito svenire.
MOGLIE ~ E poi?
MARITO ~ E poi ci siamo seduti in riva al lago e siamo stati un po’ così
ora sta bene è solo molto stanco.

Il Sòlforin può causare vertigini
l’ho letto sul foglio illustrativo
e pruriti anche
l’hai notato che si gratta spesso?
Oggi lo guardavo
si gratta tanto sì.
MOGLIE ~ È normale è un bambino
magari sta a contatto con delle cose sporche e la pelle ne risente
ha sempre avuto una pelle sensibile
ricordi quella volta al mare che gli sono venute le bolle?
Abbiamo passato tutta la notte all’ospedale
tu avevi anche preso l’insolazione e non ti sentivi bene
io ero l’unica sana.
MARITO ~ Sono preoccupato per lui.

Mi ascolti mi stai ascoltando?
MOGLIE ~ Ti sto ascoltando sì.
MARITO ~ Perché rispondi così?
MOGLIE ~ Ho solo detto che ti sto ascoltando /
MARITO ~ Sei infastidita /
MOGLIE ~ Sembra che solo oggi ti accorgi di lui
quant’era che non lo portavi da qualche parte?
MARITO ~ Oggi l’ho fatto /
MOGLIE ~ Mesi saranno stati
non ci sei stato mai
sempre a lavorare
sempre a pensare alla casa sul lago /
MARITO ~ La casa dovrebbe interessare anche te /
MOGLIE ~ Non m’interessa invece /
MARITO ~ Lo so l’ho capito
ma prima invece
prima ti interessava
quando l’abbiamo comprata eri felice.
MOGLIE ~ Sì.
MARITO ~ E poi?
MOGLIE ~ E poi lui non è stato bene.
MARITO ~ Ma ora sta meglio lo dici tu.
MOGLIE ~ Sì.
MARITO ~ Ora è più calmo sta bene a casa va bene a scuola.
MOGLIE ~ Sì.
MARITO ~ E allora cos’è?
MOGLIE ~ Non lo so io
mi dispiace scusa
non so che dire davvero non lo so.

Silenzio.
Il Marito si alza, fa come per uscire.

Dove vai?
MARITO ~ Esco.
MOGLIE ~ Esci?
MARITO ~ Ho bisogno di fare due passi.
MOGLIE ~ La cena è
ci metto poco devo solo riscaldare /
MARITO ~ Ora non mi va.

Esce. La Moglie resta immobile.

 

 

Scena IV


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Il Direttore e Lei sono di spalle, guardano davanti a loro. Intanto, sullo schermo c’è una pubblicità.

Interno di una casa. Cucina. Una Donna, con indosso un pigiama da uomo che le sta largo, entra. Ha il passo lento, trascinato. Si ferma, posa le mani sul tavolo, vicino a un bicchiere mezzo pieno; serra i denti, abbassa lo sguardo; inizia a piangere piano. Poi, si pulisce il naso e gli occhi con le maniche del pigiama. Guarda davanti a sé.

VOCE OFF ~ La perdita di una persona cara fa soffrire
l’ansia e la depressione sembrano non andare via
Zaroc
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

La Donna continua a guardare la camera, non piange più. Dissolvenza fino al buio.

Lei spegne lo schermo. Il Direttore si gira verso di lei.

DIRETTORE ~ Non male
non facciamo vedere la liberazione ma la sofferenza.

Perché il pigiama?
LEI ~ Pigiama da uomo
forse del suo uomo morto.
DIRETTORE ~ Scontato
il dolore ci impedisce di ricreare delle situazioni
quello non è il dolore ma la rappresentazione del dolore
quindi il pigiama deve essere il suo
ma potrebbe avere qualsiasi altra cosa addosso.
LEI ~ Forse il pigiama richiama troppo l’insonnia /
DIRETTORE ~ Che non è quello che andiamo in prima linea a raccontare /
LEI ~ Niente pigiama.
DIRETTORE ~ E nella parte finale lo sguardo di lei dovrebbe essere diverso
avere un’altra luce
lei dovrebbe essere bellissima nella sua sofferenza.
LEI ~ Va bene sì.

Silenzio. Il Direttore torna a guardare verso lo schermo.

DIRETTORE ~ Manca ancora qualcosa però
pensi a quando mi ha presentato lo Zaroc
un puntino giallo su fondo nero
un puntino in espansione
come un sole leggero non fastidioso
capisce quello che intendo?
LEI ~ Sì.
DIRETTORE ~ Bene
da adesso però ho bisogno che sia più rapida.

La guarda.

So che non mi deluderà.
LEI ~ E come fa a saperlo?
DIRETTORE ~ Mi fido di lei.
LEI ~ No non è vero.
DIRETTORE ~ Non è vero che cosa?
LEI ~ (alzando un po’ la voce) Lei non si fida di me
lei non si fida di nessuno
tutte queste certezze che ha
solo cazzate.

Lui la guarda, non dice niente.

Scusi mi scusi io
non avrei dovuto parlarle così
è che sono nervosa
è un periodo così
delle volte divento aggressiva
ma non vorrei
non avrei dovuto alzare la voce mi scusi /
DIRETTORE ~ Non c’è problema
l’avrei alzata anche io forse
se fossi stato in lei.

I due sorridono.

È ancora molto stanca?
LEI ~ Un po’.
DIRETTORE ~ Ha avuto più quei mancamenti?
LEI ~ Qualche volta
sono andata anche da un medico.
DIRETTORE ~ Non sta bene?
LEI ~ Non molto no
ma adesso ho iniziato una cura
il medico dice che farà effetto in poco tempo.

Il Direttore la guarda senza dire niente.

Perché mi guarda così?
DIRETTORE ~ No niente
mi scusi
semplicemente la guardavo.

Lei gli sorride.

Forse è meglio che vada.
LEI ~ Forse.

DIRETTORE ~ A martedì.
LEI ~ A martedì sì.

Esce.
Il Direttore estrae una confezione di pillole e ne prende una.

 

 

Scena V


Casa dei coniugi.
Si sente il rumore di una televisione accesa, da cui proviene la voce di una pubblicità.

VOCE OFF ~ Un compito in classe all’altezza della sua intelligenza
amici che lo vogliono in gruppo
momenti in famiglia che durano per ore
una vera soluzione all’ADHD
Sòlforin
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Rumori indistinti dalla televisione. Squilla il telefono di casa.
Entra la Moglie di corsa e va verso il telefono.

MOGLIE ~ Pronto?

Entra il Marito, è in pigiama. Spegne la televisione. Lei aggancia il telefono.

Hanno attaccato.

Perché non hai risposto?
MARITO ~ Ero di là
richiameranno.
MOGLIE ~ Sei tornato presto.
MARITO ~ Ho finito prima di lavorare.
MOGLIE ~ Sei già in pigiama?
MARITO ~ Sì
perché mi guardi così?
MOGLIE ~ Non ti guardo in nessun modo.

Il Marito si siede sul divano.

MARITO ~ Quand’è che ritorna
mercoledì?
MOGLIE ~ Come?
MARITO ~ Torna mercoledì?
MOGLIE ~ Martedì.

Si siede.

Gli piace si sta divertendo
abbiamo fatto bene a mandarlo.
MARITO ~ Quando ero piccolo i miei non me le facevano fare le gite.
MOGLIE ~ I tuoi sono sempre stati stronzi.

Lui la guarda.

Che c’è?
L’hai sempre detto pure tu.
MARITO ~ Sì ma è diverso
se sei tu a dirlo
che i miei sono stronzi
non è carino ecco.

Si alza.

MOGLIE ~ Dove vai?
MARITO ~ Vado di là.

Fa come per uscire.

MOGLIE ~ Questo weekend potremmo andare alla casa sul lago.

Si ferma, la guarda.

MARITO ~ Non sei mai voluta venire
in tutto questo tempo
mai una volta.
MOGLIE ~ Potremmo dormire lì.
MARITO ~ Il letto non è ancora arrivato.
MOGLIE ~ Una volta abbiamo dormito a terra ricordi?
MARITO ~ Già.
MOGLIE ~ Almeno dieci anni fa
sentivamo di poter fare tutto allora.

Ora siamo rimasti schiacciati
come in trappola.
MARITO ~ Ti senti in trappola?
MOGLIE ~ Non è quello no.
MARITO ~ L’hai appena detto.
MOGLIE ~ Era un’immagine
di come le cose cambiano.
MARITO ~ Ti senti in trappola?
MOGLIE ~ Non mi sento in trappola no.

Silenzio.

Ci divertiremo.
MARITO ~ Dove?
MOGLIE ~ Al lago
questo weekend.
MARITO ~ Già.

Squilla il telefono. Il Marito va a rispondere.

Pronto?

sì sono io
(ascolta per un po’, non dice niente)
mio Dio no (inizia ad agitarsi).
MOGLIE ~ Che succede?
MARITO ~ Sì certo arriviamo subito.

Riaggancia il telefono, è pietrificato. Lei va da lui.

MOGLIE ~ Cosa è successo?
MARITO ~ È scivolato dal davanzale
ha sbattuto la testa
è ricoverato in ospedale.

La Moglie emette un grido.

 

 

Scena VI


Ufficio direzione marketing.
Il Direttore e Lei guardano lo schermo davanti a loro che trasmette una pubblicità.

Interno di una casa. Ingresso. Una Donna, con addosso dei jeans e una camicia bianca, sta camminando lentamente verso la porta d’ingresso. Arrivata alla porta si ferma, inizia un poco a piangere. Poi lentamente si asciuga le lacrime con le maniche della camicia, smette di piangere. Apre la porta di casa. Entra una luce calda, la luce del sole. Guarda davanti a sé, è illuminata dal sole, un sole non fastidioso, come il sole del mattino. Molto lentamente, sorride.

VOCE OFF ~ La perdita di una persona amata fa soffrire
l’ansia e la depressione sembrano non andare via
Zaroc
torna a vivere
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Dissolvenza fino al buio.

Lei spegne lo schermo con il telecomando. Lui la guarda.

DIRETTORE ~ Molto bene.

È quella giusta.

Lo guarda.

LEI ~ Sì?
DIRETTORE ~ Sì.
LEI ~ È una settimana che non dormo.
DIRETTORE ~ Dobbiamo festeggiare.

Esce. Lei inizia a grattarsi ed emette qualche verso di fastidio.
Poi, lui rientra con due bicchieri e una bottiglia, che andrà a posare sulla scrivania.

Un brindisi per festeggiare.
LEI ~ Non posso bere mi dispiace.
DIRETTORE ~ Perché no?
LEI ~ È per la cura che sto facendo.

Riprende a grattarsi, con più forza, emettendo qualche verso di fastidio.

DIRETTORE ~ Tutto bene?
LEI ~ Sì sì
è questo prurito che ogni tanto mi prende
dà fastidio
ma ormai mi ci sto abituando.
DIRETTORE ~ Mi dispiace.
LEI ~ Non fa niente passerà.

Il Direttore si avvicina molto a Lei.

DIRETTORE ~ Posso?

Lei annuisce con la testa. Lui le sfiora con le dita la pelle.

Hai una bella pelle.

Lei gli sorride. Lui continua a sfiorarla.

Hai una bella pelle sì.

Gli sorride ancora.

Vorrei baciarti.

Si avvicina ancora di più a Lei e le accarezza il viso.

Posso baciarti?

La bacia. È un bacio lungo.
Si spogliano rapidamente e fanno sesso. Dura poco, è bello.
Poi si rivestono, in silenzio, molto velocemente.

Stai bene?
LEI ~ Sì.

Sono solo un po’ triste.
DIRETTORE ~ C’entra con me?
con il fatto che abbiamo fatto sesso?
LEI ~ Non c’entra no
delle volte mi prende una tristezza che non se ne va
e penso di voler morire.

A te non capita mai?
DIRETTORE ~ No.

Silenzio.

Ti porto al lago
quando vuoi tu
ho una casa lì
ti piacerà
è qui vicino
appena un’ora con la macchina
vorresti venirci?
LEI ~ Mi piacerebbe sì.

Silenzio.

È stato bello.
DIRETTORE ~ Sì.

LEI ~ Era da un po’ che ci pensavo
a come sarebbe stato farlo con te.

Gli si avvicina e prova a baciarlo, lui si scosta.

DIRETTORE ~ Non qui.
LEI ~ Ma abbiamo /
DIRETTORE ~ Non ora.

Silenzio.

LEI ~ Vuoi che vada via?
DIRETTORE ~ Sì
forse è meglio di sì.

Lei lo guarda e lui distoglie lo sguardo. Poi, Lei esce.
Il Direttore resta fermo, lo sguardo basso.

 

 

 

ATTO III

 

Scena I


S’illumina solo una televisione, da cui si sente la voce di una pubblicità.

VOCE OFF ~ La perdita di una persona amata fa soffrire
l’ansia e la depressione sembrano non andare via
Zaroc
torna a vivere
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Rumori indistinti dalla televisione. La luce illumina la casa dei coniugi.
Sul divano, il Marito e la Moglie sono seduti, distanti. Non si guardano, non si dicono niente. Guardano la Tv davanti a loro, con lo sguardo come perso, come assente. Poi la donna la spegne, lui guarda lei che – a sua volta – lo guarda.

MOGLIE ~ Dovrei andare di là.

Forse dorme ancora.

Aveva tanto sonno.
MARITO ~ Cosa dici cosa stai dicendo?
MOGLIE ~ Era stanco era tanto stanco.
MARITO ~ Smettila.
MOGLIE ~ Dovrei svegliarlo adesso
è quasi ora di cena.
MARITO ~ Ti prego.
MOGLIE ~ Ho apparecchiato è tutto pronto
ho fatto il pollo con le patatine che a lui piacciono tanto /
MARITO ~ (alzando un po’ la voce) Basta.

Silenzio.

Lui non c’è.
MOGLIE ~ Tornerà /
MARITO ~ No /
MOGLIE ~ Deve tornare.
MARITO ~ (urlando) Non tornerà no.

La Moglie inizia a piangere.

Dobbiamo fare qualcosa
io non so
non so cosa fare non lo so più.
Non fare così
non mi piace vederti piangere.

La abbraccia. I suoi singhiozzi si fanno sempre più lievi, fino a sparire. Poi lei si stacca dall’abbraccio e guarda il Marito.

MOGLIE ~ È colpa nostra
non avremmo dovuto mandarlo lì
lo sai anche tu.

Lui la guarda, non dice niente. Abbassa lo sguardo.
La Moglie si alza e fa come per andare via.

MARITO ~ Stai qui ti prego
stai qui con me.
MOGLIE ~ Non ora scusa.

Esce.
Il Marito resta solo, lo sguardo sempre basso.

 

 

Scena II


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Entra Lei e il Direttore la guarda appena.

DIRETTORE ~ Presentarsi con due ore di ritardo è inaccettabile.
LEI ~ Come sarebbe a dire due ore /
DIRETTORE ~ La riunione era alle dieci /
LEI ~ No era a mezzogiorno /
DIRETTORE ~ Tu eri l’unica a sapere che fosse a mezzogiorno /
LEI ~ La tua segretaria mi ha detto che era a mezzogiorno /
DIRETTORE ~ Stai dicendo che la mia segretaria si è confusa /
LEI ~ Io sapevo a mezzogiorno /
DIRETTORE ~ Basta non voglio discutere /
LEI ~ Non capisco /
DIRETTORE ~ Non capisco neanch’io /
LEI ~ Io sapevo che fosse a mezzogiorno /
DIRETTORE ~ (alzando un poco la voce) Ho detto basta.

Silenzio.
Lei cerca di trattenere le lacrime.

Stai per piangere?

Qui dentro per favore non voglio gente che piange.

Silenzio.

LEI ~ Ti ho aspettato.
DIRETTORE ~ Come dici?
LEI ~ Mi avevi detto che saremmo andati al lago
insieme
e io ti ho aspettato.
DIRETTORE ~ Mi dispiace io
insomma l’ho detto così
sì ecco non credevo che tu mi avresti aspettato sul serio.

Ho sbagliato
non avrei dovuto dirtelo
non avrei dovuto neanche fare sesso con te
noi
abbiamo sbagliato.

LEI ~ Credo di essermi innamorata di te
credo che sia così.

Silenzio.

Non dici niente?
DIRETTORE ~ Non so cosa dire.
LEI ~ Te ne stai in silenzio e non dici niente.
DIRETTORE ~ Cosa dovrei dire?
LEI ~ Ti è piaciuto stare con me?
DIRETTORE ~ Mi è piaciuto sì.
LEI ~ E allora perché?
DIRETTORE ~ Cosa?
LEI ~ Perché mi allontani?
DIRETTORE ~ Mi dispiace è così
non posso farci niente
sono fatto così.

Silenzio.
Poi Lei fa come per andare via.

Ci rivedremo?
LEI ~ Non credo non più.

Non gli risponde, non lo guarda, esce. Lui non fa niente per trattenerla.

 

 

Scena III


Casa dei coniugi.
Sul divano, il Marito e la Moglie sono seduti, distanti. Guardano la Tv.
Un lungo silenzio.

MARITO ~ Credo che venderò la casa sul lago
la darò via sì
non ci serve a niente non ce ne facciamo niente.

Silenzio.

Che ore saranno?

Sarà ora di cena /
MOGLIE ~ Zitto ti prego stai zitto.
MARITO ~ Cosa c’è cosa ho detto
non posso più neanche parlare?
MOGLIE ~ Voglio guardare la Tv.
MARITO ~ Sembra che mi odi /
MOGLIE ~ Non ti odio /
MARITO ~ Ogni cosa che dico che faccio sembra che non vada bene /
MOGLIE ~ Non è vero /
MARITO ~ Non posso nemmeno parlare /
MOGLIE ~ Mi dà fastidio /
MARITO ~ Cosa ti dà fastidio? /
MOGLIE ~ Mi dai fastidio tu /
MARITO ~ Smettila di parlarmi così /
MOGLIE ~ Lasciami in pace /
MARITO ~ Sei cattiva /
MOGLIE ~ Se solo non mi ricordassi di lui tutti i giorni /
MARITO ~ Se solo mi avessi dato retta /
MOGLIE ~ Vaffanculo /
MARITO ~ Vaffanculo tu.

Silenzio.

Perché dobbiamo odiarci?
MOGLIE ~ È così non posso farci niente.
MARITO ~ Non voglio odiarti.
MOGLIE ~ Neanche io lo vorrei.

MARITO ~ Proviamoci allora.
MOGLIE ~ Non ci riesco.
MARITO ~ Perché no?
MOGLIE ~ (alzando la voce) Non ci riesco.

Silenzio.

MARITO ~ È finita
forse era già finita prima della sua morte
prima che si ammalasse
prima di ogni cosa.

Restano in silenzio, immobili, a guardare la Tv. Lui alza il volume. Si sentono dei rumori indistinti. Poi, una voce.

VOCE OFF ~ La perdita di una persona amata fa soffrire
l’ansia e la depressione sembrano non andare via
Zaroc
torna a vivere
è un medicinale leggere attentamente il foglio illustrativo.

Il Marito spegne la televisione. Poi guarda la Moglie.
Si alza ed esce. La Moglie resta immobile.

 

 

Scena IV


Studio medico.
Il Medico e il Marito sono seduti uno di fronte all’altro. Quest’ultimo parla, il primo lo ascolta e talvolta si appunta delle cose.

MARITO ~ È come se non mi riconoscessi più
tutto è finito crollato
sparito come se non ci fosse mai stato niente
mi ritrovo così
perso di fronte al nulla
di fronte all’angoscia che mi prende
e non riesco ad agire non riesco più a fare niente
tutto andato via
tutta la mia vita.

MEDICO ~ Le era mai successo di sentirsi così?
MARITO ~ No
mai
ho sempre cercato di tenermi su
di trovare un modo per mandare avanti le cose
ma poi tutto ha perso di senso
io e mia moglie non ci parliamo quasi più
lei non può stare con me dice
non ce la fa
e forse
forse anche io non ci riesco più.

MEDICO ~ Pensa spesso a suo figlio?
MARITO ~ Sempre.
MEDICO ~ Prova rabbia?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Dolore?
MARITO ~ Moltissimo.
MEDICO ~ Si colpevolizza?
MARITO ~ Sì.

Silenzio.

MEDICO ~ Ora le farò un questionario e lei dovrà rispondermi sì o no
si senta tranquillo nelle risposte.
MARITO ~ Va bene.

Il dottore inizia a compilare il questionario.

MEDICO ~ In questo periodo soffre di palpitazioni?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Attacchi di ansia?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Attacchi di panico?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Senso profondo di angoscia?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Si sente triste per la maggior parte del tempo?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Stanco quasi tutti i giorni?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Ha difficoltà a concentrarsi?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Ha perso il desiderio di fare le cose?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Ha perso le sue abitudini di sempre?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Sente la necessità di isolarsi?
MARITO ~ Sì.
MEDICO ~ Si ritrova a pensare di continuo alla morte?
MARITO ~ Sì.

Silenzio.

Sono malato vero?

Il Medico abbassa lo sguardo.

MEDICO ~ Dipende da che punto di vista si guardano le cose /
MARITO ~ Sono malato?
MEDICO ~ È malato come è giusto che ci si ammali dopo un lutto che ha subito.

Guarda il Marito.

La sua è una comune forma di depressione
più specificatamente chiamata dolore da lutto.
MARITO ~ Quindi sono malato.

Il dottore inizia a scrivere sulla ricetta, poi gliela dà.

MEDICO ~ Zaroc
compresse da dieci milligrammi
ne prenda due al giorno
una al mattino e una dopo cena
per due settimane
e mi telefoni tra qualche giorno così mi dice come si sente.
MARITO ~ Grazie dottore la ringrazio.
MEDICO ~ Ma mi raccomando non si isoli
cerchi di parlare con qualcuno
in questi casi parlare è molto importante
lei ora è messo a dura prova
una sofferenza come la sua è inaccettabile me ne rendo conto
ma cerchi di resistere
anche se ora tutto per lei ha perso di senso.

Sorride al Marito, che ricambia.

MARITO ~ Grazie
davvero.
MEDICO ~ Mi telefoni.
MARITO ~ Arrivederci.

Tende la mano al Medico e poi esce.
Quest’ultimo resta un po’ con lo sguardo assorto. Poi inizia a respirare con affanno ed emette dei profondi sospiri per cercare di calmarsi.

 

 

Scena V


Studio medico.
Il Medico è ancora lì, seduto, ma ora ha lo sguardo fisso davanti a sé.
Bussano alla porta, lui non si muove, non risponde. Bussano ancora, ma lui niente. Poi, il Direttore entra.

DIRETTORE ~ Salve.

Posso entrare?
MEDICO ~ Sì.

Il Direttore entra. Il Medico resta fermo come prima, non fa né dice niente.

DIRETTORE ~ Posso sedermi?
MEDICO ~ Sì.

Il Direttore si siede e guarda il Medico, che ha ancora lo sguardo fisso davanti a sé.

DIRETTORE ~ Non sta bene?
MEDICO ~ Non molto no.

Silenzio.

Posso fare qualcosa per lei?
MEDICO ~ No.

Silenzio.

DIRETTORE ~ Cos’ha esattamente?
MEDICO ~ Un attacco di panico credo.
DIRETTORE ~ Adesso?
MEDICO ~ Sì.

Anche a noi medici succede
di non stare bene.
DIRETTORE ~ Mi dispiace che non stia bene.

Silenzio.

Non può visitarmi quindi?
MEDICO ~ Non posso no.

Credo che non lo farò per un po’
farò annullare gli appuntamenti
di oggi domani dopodomani.

Silenzio.

Perché è qui?
DIRETTORE ~ Non so
io non lo so più.

Tensione
ipertensione
ansia della velocità
del risultato
lavoro
troppo lavoro sì
devo prendere sempre certe pillole per lavorare
ma ora mi fanno male
non mi fanno dormire più
e non riesco a spegnerlo mai
a fermarlo
questo mio cervello.

Il dottore lo guarda.

MEDICO ~ Vada un po’ in vacanza.
DIRETTORE ~ In vacanza?
MEDICO ~ Vada via
lasci andare la mente.

E se dopo non si sentirà meglio allora potrà ritornare qui.

Silenzio.

DIRETTORE ~ Va bene
farò come dice lei.

Forse è il caso che vada adesso.
MEDICO ~ Sì.

Il Direttore si alza ed esce.
Il Medico per un po’ non si muove. Poi, estrae una confezione di Zaroc dalla tasca, la guarda a lungo. Prende una pillola, la ingerisce. Dopodiché, velocemente, esce.

 

 

Scena VI


Sala d’attesa dello studio medico.
Lei e la Moglie sono sedute vicine. Un lungo silenzio.
Poi la Moglie guarda Lei.

MOGLIE ~ Il medico non arriverà
gli sarà successo qualcosa.

Lei guarda la Moglie, le fa un piccolo sorriso.

Viene da tanto qui?
LEI ~ Non tanto no.

Lei?
MOGLIE ~ Un po’.

Ma non sono mai venuta per me
mai prima di oggi
sono sempre venuta per mio figlio
aveva l’ADHD.

È morto.
LEI ~ Mi dispiace.

MOGLIE ~ Ma non è morto per quello
un incidente
è caduto dal balcone giocava con i suoi compagni
quei giochi stupidi che fai quando sei bambino
che ti devi arrampicare come se fossi l’Uomo Ragno.
LEI ~ È terribile
mi dispiace molto davvero.

MOGLIE ~ Io e mio marito non ce l’abbiamo fatta
avevamo preso a litigare tutti i giorni
a darci la colpa di ogni cosa
lui continuava a dire di avermelo detto tante volte
“il Sòlforin fa venire le vertigini” diceva
“pruriti depressione tendenze suicide” /
LEI ~ Dio mio.

Inizia a grattarsi molto, si agita, ha il respiro affannato.

MOGLIE ~ Sta bene si sente bene?
LEI ~ Sì io
no non so mi sono agitata.
MOGLIE ~ Posso fare qualcosa?
LEI ~ Il cuore batte forte.
MOGLIE ~ Cerchi di stare calma.
LEI ~ La testa gira.
MOGLIE ~ Stia calma.
LEI ~ Non ci riesco.
MOGLIE ~ Avrebbe bisogno del medico
ma lui non c’è
proprio oggi non si sa dove sia finito
le prendo dell’acqua qualcosa?
LEI ~ No ora passa
tra poco passa sì.

Respira profondamente, lentamente si tranquillizza.

MOGLIE ~ Va un po’ meglio?
LEI ~ Un po’ meglio sì.

Mi scusi.
MOGLIE ~ Non deve scusarsi.
LEI ~ È gentile.
MOGLIE ~ Non sono gentile no.

Mio marito dice che sono diventata cattiva
lei crede che io sia cattiva?
LEI ~ No.

La Moglie le sorride.

MOGLIE ~ Va meglio?
LEI ~ Ora sì.

MOGLIE ~ Le va di uscire?
fare due passi all’aria aperta le farà bene.

Le va?
LEI ~ Sì.

Sorride alla Moglie.
Poi, si alzano ed escono insieme.

 

 

Scena VII


Una panchina in riva al lago.
Il Direttore è seduto; se ne sta immobile, con lo sguardo assorto.
Arriva il Marito, lo guarda, gli si siede vicino.

MARITO ~ Salve.
DIRETTORE ~ Salve.

Un lungo silenzio.

MARITO ~ Il mio medico dice che dovrei parlare con qualcuno.

Il Direttore lo guarda.

DIRETTORE ~ Scusi ma avrei bisogno di stare un po’ in silenzio
lasciare andare i pensieri la mente.
MARITO ~ Sì certo.

Il Direttore torna a guardare l’orizzonte.
Dopo un po’, si gira a guardare il Marito.

DIRETTORE ~ Senta.
MARITO ~ Sì?
DIRETTORE ~ Non riesco a rilassarmi con lei accanto.
MARITO ~ Devo andare via?
DIRETTORE ~ No è solo che non ci riesco.

Silenzio.

MARITO ~ Perché è qui?
DIRETTORE ~ Ho una casa.
MARITO ~ Anch’io.

Silenzio.

La mia è quella gialla
l’ho appena fatta dipingere così
di un giallo chiaro
pare che il giallo sia un colore che infonda serenità.

Non l’ho mai vista qui.
DIRETTORE ~ Ci vengo solo ogni tanto
quando non lavoro
ora sono in vacanza
me l’ha detto il medico di andare in vacanza.
MARITO ~ Io abito qui da poco
era da diversi mesi che volevo venirci ad abitare
volevo farlo con la mia famiglia.

Silenzio.

Lei è qui da solo?
DIRETTORE ~ Sì.

Avevo detto a una persona che l’avrei portata qui
glielo avevo detto sì
un po’ di tempo fa.
MARITO ~ E poi?
DIRETTORE ~ E poi non l’ho portata più.
MARITO ~ Ha avuto paura?
DIRETTORE ~ È difficile a dirsi.

Non credo di sapere più come si fa
a provare qualcosa per qualcuno intendo.

Guarda il Marito.

La sua famiglia dov’è?
MARITO ~ Io e mia moglie ci siamo lasciati.

Abbiamo perso nostro figlio e da allora tutto è andato a rotoli
tra di noi e dentro di me anche.

Il medico dice che soffro di dolore da lutto
mi ha dato una cura
mi sta aiutando ad accettare
non so se ha mai visto la pubblicità della donna che apre la porta piangendo
ed entra una luce in casa
ci sono dei giorni che mi sento un po’ così
come nella pubblicità
apro la porta e intravedo la luce del sole
e mi sento un po’ più leggero
non so se capisce quello che voglio dire.
DIRETTORE ~ Penso di sì.

Silenzio.

MARITO ~ Perché non la chiama?
DIRETTORE ~ Chi?
MARITO ~ Quella persona che aveva invitato qui.
DIRETTORE ~ Non credo risponderebbe
è passato del tempo dall’ultima volta.
MARITO ~ Ma lei vorrebbe chiamarla?
DIRETTORE ~ Forse sì.
MARITO ~ La chiami allora.

Silenzio.

Si sta facendo buio.
DIRETTORE ~ Già.
MARITO ~ Mi piace quando viene il buio
tutto sembra più calmo
quasi come fosse finto.

DIRETTORE ~ Ora devo andare.
MARITO ~ Se ritorna da queste parti
una volta
venga a bussare alla casa gialla.
DIRETTORE ~ Certo sì.

Si alza, sorride al Marito e poi esce.
Il Marito resta immobile, seduto, con lo sguardo davanti a sé.

 

 

Scena VIII


Studio medico.
Il Medico è seduto nel suo studio. Prende il telefono, cerca un numero, fa una chiamata.

MEDICO ~ Salve
sì sono io
è che non sono stato bene ma adesso mi dica di lei
come si sente?
Bene sì
certo potrebbe essere quello
proviamo ad abbassare il dosaggio
dieci milligrammi la mattina per un’altra settimana
e poi mi chiami così mi dice come si sente.

Aggancia e compone un altro numero.

Salve
sì sono io
è che non sono stato bene
ma adesso mi dica di lei
certo capisco
sì quello è normale
aumentiamo un po’ il dosaggio
dieci milligrammi la mattina e dieci la sera dopo cena
e mi chiami tra una settimana così mi dice come si sente.

Riaggancia e compone un altro numero.

Sì sono io
mi dica
come si sente?
Certo immagino
è normale che si senta così
Zaroc
due compresse da dieci milligrammi la mattina
e risentiamoci la prossima settimana.

Aggancia ancora.
Sta per comporre un altro numero. Poi, qualcuno bussa alla sua porta.

Sì avanti.

 

 

Scena IX


Ufficio direzione marketing della casa farmaceutica.
Lei è sola. Poi, entra il Direttore.

DIRETTORE ~ Scusa ho fatto tardi
non mi piace fare tardi non mi è mai piaciuto.
LEI ~ Può succedere.
DIRETTORE ~ Succede spesso in questo periodo.
LEI ~ Forse è un bene.
DIRETTORE ~ Forse sì.

Va a sedersi. La guarda a lungo, Lei abbassa lo sguardo.
Silenzio.

Vorrai sapere perché ti ho fatto chiamare.

Abbiamo fatto triplicare le vendite dello Zaroc /
LEI ~ Non mi interessa più.
DIRETTORE ~ Ho un lavoro per te /
LEI ~ Ho smesso.
DIRETTORE ~ Non puoi smettere di fare il tuo lavoro /
LEI ~ Ho deciso.
DIRETTORE ~ Sei brava non puoi smettere.
LEI ~ Sì invece.

DIRETTORE ~ Perché?
LEI ~ Mi sono stancata troppo
non sono stata bene
sindrome da affaticamento cronico.
DIRETTORE ~ E quella cura che hai fatto?
LEI ~ L’ho fatta per un po’ ma poi non più.

All’inizio mi faceva bene
poi sono iniziati gli sbalzi d’umore i pensieri negativi
i pruriti in tutto il corpo
e poi anche le vertigini
una volta le ho avute belle forti
e mi sono messa paura
così ho interrotto la cura
ma di nuovo sono tornata ad essere stanca
e allora non ci sono tornata più a lavorare.
DIRETTORE ~ Mi dispiace.

Silenzio.

Vieni con me.
LEI ~ Come?
DIRETTORE ~ Vieni con me.
LEI ~ Dove?
DIRETTORE ~ Alla casa sul lago
andiamo lì per un po’.

LEI ~ Perché?
DIRETTORE ~ Voglio stare con te.
LEI ~ Perché me lo dici?
DIRETTORE ~ È così.
LEI ~ Perché adesso?
Non ti sei mai fatto vivo /
DIRETTORE ~ Mi dispiace scusa.

Silenzio.
Va verso di lei, si avvicina molto.

Vorrei che tu venissi con me
lo vorrei davvero
vorrei che tu stessi bene
e che potessi lavorare ancora con me.

Le dà un piccolo bacio, molto tenero.

Verrai?
LEI ~ Quando?
DIRETTORE ~ Verrai?

LEI ~ Farai come l’altra volta
che sparirai?
DIRETTORE ~ No.
LEI ~ No?
DIRETTORE ~ No.

La bacia ancora. Un bacio più lungo.
Poi Lei si stacca, gli sorride.

LEI ~ Che lavoro è?
DIRETTORE ~ Come?
LEI ~ Quello per cui mi hai fatta chiamare
che lavoro è?

Lui le sorride.

DIRETTORE ~ Derafem
un farmaco per il PMDD
disturbo disforico premestruale.

Lei gli sorride.

LEI ~ Stanca di essere triste nervosa affaticata?
Stanca di sentirti gonfia appesantita?
Derafem
primo e unico rimedio medico contro il disturbo disforico premestruale.

Il Direttore le sorride. Ridono insieme.

 

 

Scena X


La panchina in riva al lago.
Il Marito è seduto, lo sguardo fisso davanti a sé.
Entra la Moglie, resta dietro di lui, non si avvicina alla panchina, lo guarda per un po’ in silenzio.

MOGLIE ~ Sapevo di trovarti qui.

Il Marito sorride un poco. Lei avanza verso la panchina, gli si siede vicino.

La panchina sul lago.
MARITO ~ Quando ero piccolo restavo seduto qui per ore
guardavo mio padre pescare
mi piaceva
stare seduto qui e guardarlo pescare.

Silenzio.

È bello vero?
MOGLIE ~ Sì.
MARITO ~ Era da tanto che non venivi.
MOGLIE ~ Già.
MARITO ~ Ci ho provato tante volte
a portarti qui.
MOGLIE ~ Lo so.

Forse se fossi venuta
una volta
forse sarebbe stato diverso.
MARITO ~ O magari no
magari doveva andare proprio così.

MOGLIE ~ È triste.
MARITO ~ Già /
MOGLIE ~ Sapere che tutto passa e poi se ne va.

Silenzio.

Ho deciso di partire.
MARITO ~ Dove vai?
MOGLIE ~ Lontano da qui.
MARITO ~ Tornerai?
MOGLIE ~ Non lo so.

Silenzio.

MARITO ~ Mi dispiace che tu vada via
mi mancherai.
MOGLIE ~ Anche tu mi mancherai.

Silenzio.

MARITO ~ Pensa a me qualche volta.
MOGLIE ~ Ti penserò certo
penserò a te
a lui
penso a lui sempre
come se fosse lì con me
vicino a me
anche se ogni tanto ho paura di non ricordarlo bene
di non ricordare com’è fatto
com’è fatto di preciso
cerco di trattenere un’immagine di lui
la trattengo il più possibile e poi mi chiedo se sia reale
se quell’immagine
quel bambino in quell’immagine
quel bambino lì vicino a me
sia effettivamente lui.

Ho paura di non ricordarlo alla perfezione
di dimenticarmi anche una sola cosa di lui.

Il Marito prende la mano alla Moglie.
Stanno per un po’ in silenzio a tenersi la mano.

Mi dispiace di tutto.
MARITO ~ Dispiace anche a me.

La Moglie dà al Marito un piccolo bacio.

MOGLIE ~ Cerca di stare bene.
MARITO ~ Anche tu.

Si abbracciano.
Poi, lei si alza, lo guarda ed esce.
Il Marito la osserva andare via, poi torna a guardare davanti a sé, ha gli occhi gonfi di pianto. Resta immobile, così. Poi, una luce lo illumina. Una luce calda, non fastidiosa, come di un sole del mattino. Lui guarda davanti a sé, i suoi occhi ora sono più luminosi. Molto lentamente, sorride. E resta così, immobile.

 

Buio.