L’accompagnatore

di

Marco Tassara



Personaggi :
La giovane signorina Priscilla O’Connel
Il suo giovane cameriere George
I due viandanti Mr. Walker e Nadia Gray


Atto Unico

Una casa isolata nella campagna irlandese arredata all’antica e dall’atmosfera tetra. È sera e fuori nevica copiosamente. Il campanello suona più volte prima che arrivi dal fondo George. Il cameriere apre la porta e
sull’uscio appaiono le figure di Mr. Walker e Nadia Gray.

GEORGE - Buona sera signori.
MR. WALKER - Buona sera. (il suo sguardo si blocca per un attimo a fissare il domestico)
NADIA - Scusi il disturbo sono la signorina Gray…(non ottiene risposta dal domestico) La mia auto si è guastata, per fortuna passava il signore e mi ha dato un passaggio, ma la neve ci ha impedito di proseguire con l’auto e così l’abbiamo lasciata…
MR. WALKER - (interrompendola) Volevamo chiederle ospitalità per qualche ora.
George non risponde e dopo qualche secondo di stallo appare dal fondo Priscilla O’Connel
PRISCILLA - Certamente! I signori saranno  miei ospiti. Sono la signorina Priscilla O’Connel
MR. WALKER - Onorato.
NADIA - Molto piacere.
PRISCILLA - Su cosa aspetti, George, fai accomodare i signori e prendi i loro cappotti.
GEORGE - Come desidera signorina.(prende i cappotti ed esce)
PRISCILLA - Allora cosa vi ha portato fino a qui?
NADIA - Come stavo dicendo al suo domestico.Sono rimasta in panne con la mia auto, ma per fortuna il signor Walker mi ha dato un passaggio. Purtroppo la neve ha reso impraticabile la strada e abbiamo proseguito a piedi in cerca di un riparo. Faceva un freddo fuori. Saremo sicuramente morti se non trovavamo questa casa.
MR. WALKER - In effetti non credevo di trovare nulla qua su.
GEORGE - (Entrando) Siamo piuttosto isolati.
PRISCILLA - Oh George porta qualche cosa da bere di forte ai nostri ospiti.
GEORGE - Subito. I signori dovranno accontentarsi di quello che c’è. Il bar  non è molto fornito.
PRISCILLA - Già! Sia io che George non beviamo alcolici.
NADIA - Vive sola?
PRISCILLA - Oh no! C’è George.
MR. WALKER - La signorina Gray intendeva dire se è sposata? Se in una casa così grande vi sia una famiglia?
PRISCILLA - Ah, ah. (accenna una risatina) Sposata oh no! George è tutta la mia famiglia. Mio padre è morto quando ero piccina e la mamma…(pensierosa) La mamma… (si rivolge al domestico) George?
GEORGE - La signora O’Connel è mancata cinque anni fa. (si avvicina a Priscilla che è seduta e le accarezza lievemente le spalle) Ma come potete vedere la signorina ne è ancora sconvolta.
PRISCILLA - (ritornando in se) Sei sempre gentile George (gli sfiora la mano e lo guardo con dolcezza. Subito dopo lui si dirige verso la finestra)
NADIA - (Tra se, ironica) Che quadretto tragico romantico.
PRISCILLA - Mi spiace di avervi rattristato, sapete non siamo soliti ricevere delle visite.
NADIA - (Come sopra) Lo avevamo capito.
MR. WALKER - Non si preoccupi, non ci fermeremo a lungo. (guarda George alla finestra) Nevica ancora?
GEORGE – (sempre fissando la finsetra) Sembra non aver nessuna intenzione di smettere
NADIA - Sembra quasi che il vostroco non veda l’ora che smetta di nevicare per vederci mandarci via! Non si preoccupi a noi bene anche se non ci sono alcolici.
GEORGE - Con permesso (esce)
PRISCILLA - Non fate troppo caso a lui è solo molto premuroso nei miei confronti e teme che la vostra presenza mi possa affaticare.
MR. WALKER - Affaticare!?
PRISCILLA - Per via della mia salute.
MR. WALKER - Mi spiace signorina.
NADIA - (Tra se) Anche la salute ci mancava; questa casa è un dramma!
MR. WALKER – Di cosa soffre signora? Se non sono inopportuno.
NADIA - (A lui) No ve ne prego. Va bene che nonfare una festa ma ... (si allontana)
PRISCILLA – Non siete inopportuno giovane signore. Io… Io soffro di… (non si ricorda) Ecco soffro di
NADIA – Di amnesie improvvise forse?
PRISCILLA – (sorride garbatamente alla battuta, poi cerca di riprendere il discorso ma non le viene in mente di cosa soffra. Dopo un pausa imbarazzante entra George con un vassoio in mano con sopra un bicchiere d’acqua e alcune pillole)
GEORGE - La sua medicina.
PRISCILLA - Oh grazie George. Sono la solita smemorata.
NADIA – Ma dai, non lo avevavmo capito.
GEORGE – Su prendete Signora.
PRISCILLA – Grazie George-
GEORGE - Adesso è meglio che andiate a riposarvi .
PRISCILLA -  (Alzandosi) Scusate signori. Spero di avere il piacere di vedermi al mio risveglio.
NADIA - Non so, in ogni caso grazie per l’ospitalità.
MR. WALKER - Addio signorina.
(Priscilla e George escono)
NADIA - Che strani personaggi! (dirigendosi verso la finestra) Che strana casa. Guardi hanno il cimitero attaccato al giardino.
MR. WALKER - Da queste parti si usa.
NADIA - Si intende di cimiteri?
MR. WALKER - No, di tradizioni.
NADIA - Lui poi non mi piace. Sembra che nasconda qualcosa.
MR. WALKER - Lei pensa?
NADIA - Chissà di cosa soffre la signorina. Certo che anche lei chiederglielo così a brucia pelo. Un po’ di tatto. Peccato però che non le abbia risposto… Ma cosa fa adesso. Si mette anche lei a fissare la neve fuori della finestra. Vuole fare un pupazzo di neve?
MR. WALKER – (non coglie l’ironia) Non accenna a smettere!
NADIA - Vorrà dire che passeremo qui la notte. (lui inizia a camminare su e giù nervosamente) Beh Visto che dobbiamo ingannare il tempo. Cosa facciamo?
MR. WALKER – in che senso?
NADIA – Dico per ingannare il tempo?
MR WALKER – (pensando ad alta voce) Il tempo non s’inganna mai.
NADIA – (Cercando un po’ in giro) Adesso non ci si metta pure lei. Possibile che non ci sia neanche un mazzo di carte.
MR  WALKER – Una partita a carte questo sarebbe interesante?
NADIA – E invece nulla (Cercando in giro) .... sigarette sigarette, niente! Devo aver lasciato le mie in auto (fa segno a Walker che con un gesto fa capire che non ne ha) Come immaginavo, lei non fuma. Daltronde è sempre così gli eroi non fumano mai.
 MR WALKER – Eroi?
NADIA – Beh mi ha salvato la vita. Lei è il mio eroe.
MR WALKER – Forse era meglio una partita a carte.
NADIA – (dopo una pausa si siede) Mi dica, mi parli un po’ di lei?
MR. WALKER - Cosa!?
NADIA - Beh mi piacerebbe sapere qualcosa della persona che mi ha salvato la vita.
MR. WALKER - Veramente io le ho dato solo un passaggio per qualche chilometro.
NADIA - Beh dato il tempaccio se non passava lei in quella strada deserta.
MR. WALKER - Io le ho dato solo un passaggio.
NADIA – Uffa. A proposito dove è diretto?
MR. WALKER - E lei dov’era diretta?
NADIA - Io stavo andando a Neverock per un servizio giornalistico sulla sua festa popolare del paese. Sono una giornalista!
MR. WALKER - (Dopo una pausa) Anch’io!
NADIA – Anch’io cosa.
MR WALKER – Come lei.
NADIA - Anche lei è un giornalista?
MR. WALKER - No! Anch’io ho la sua medesima meta.
NADIA - E che mestiere fa?
MR. WALKER - Io?
NADIA - E chi se no!
MR. WALKER - L’agente di viaggi.
NADIA - L’agente viaggi, a Neverok?
WALKER - Siamo un po’ ovunque sa.
NADIA -   Non avrà tanta concorrenza (Mentre lei inizia a parlare lui, non visto, esce) Si figuri che l’estate scorsa ho partecipato ad un viaggio organizzato per non so quale
posto sperduto; io non volevo, ma mia sorella ha tanto insistito che… (si accorge che lui non c’è più) …. Ma dov’è andato!? Mister Walker? Boh che maleducato… (inizia a cercare in giro) Ma non ci sono neanche giornali in questa casa?!
GEORGE - (Entrando) Cerca qualcosa?
NADIA - Sì stavo cercando dei giornali, ma non vedo nulla.
GEORGE - E non troverà nulla!
NADIA - Ah.
GEORGE - Mi spiace, ma come ha potuto constatare il paese più vicino è a dieci km.
NADIA – Neverok conosco, si insomma avrei dovuto.
GEAORGE – In casa non abbiamo l’auto ed io mi reco al paese una volta la settimana per prendere le provviste.
NADIA – E gironali nulla, vedo.
GEORGE – Così pare.
NADIA - E vi recate solo suppongo?
GEORGE – Dove?
NADIA – Al paese dico ?
GEORGE - La signorina viene raramente sa….
NADIA – Immaginavo la sua salute cagionevole.
GEORGE – (annuisce e fa per andare)
NADIA – (appena prima che George riesca ad uscire), se posso permettermi, (George si blocca ma resta girato) di cosa soffre la signorina O’Connel?
GEORGE – (sempre girato) Da quando è morta la madre ha iniziato a soffrire di testa e ogni tanto non distingue lo ieri dall’oggi..
NADIA – Mi era parsa un po’ sotto shock.
GEORGE –e poi è sempre molto debole
NADIA – Perdere un famigliare è sempre difficile (Si dirige verso la foto e indicandola)
GEORGE – (si gira ma resta fermo) Se lo dice lei.
NADIA – (indicando la foto) La signora O’Connel?
GEORGE – È lei.
NADIA - Era lei! (Pausa. Prendere la foto) Davvero molto somigliante alla figlia e che bel paesaggio.
GEORGE - Sono le colline qui davanti.
NADIA - Beh quando non c’è la tormenta sembrerebbe un posticino incantevole. Proprio una bella foto!
GEORGE - (Sottovoce) Grazie.
NADIA - Scusi?
GEORGE - Desidera qualcos’altro? (pausa)
NADIA - Mi dica George da quanto tempo è a servizio qui?
GEORGE - Sono arrivato qui che avevo vent’anni. (in fondo appare Mr. Walker)
NADIA - E adesso ne ha?
GEORGE - Secondo lei?
NADIA - Beh direi circa trenta.
GEORGE - (Un po’ scocciato) Ecco! Allora lavoro in questa casa da dieci anni.
MR. WALKER - Quante domande al povero George. (A Lei) Ha deciso di tartassare un povero maggiordomo.
GEORGE – Nessun problema.
MR. WALKER - Forse sta smettendo di nevicare.
NADIA - (Lei si avvicina alla finestra e poi se né va frettolosamente.) Scusate!
GEORGE - (Dopo una pausa) Qualche cosa non va alla sua signora?
MR. WALKER - Non è mia moglie.
GEORGE - Ah! È vero mi scusi.
MR. WALKER – Si figuri. (pausa)
GEORGE – Diceva che stasmettendo di nevicare
MR. WALKER – Così sembra (Si avvicina alla finestra, guarda fuori ) Ma ...
GEORGE – Qualcosa non va?
MR. WALKER – La signorina Gray.  È in giardino! GEORGE - (Avvicinandosi alla finestra) In giardino?!
MR. WALKER - Già. Magari è stato lei a spaventarla?!
GEORGE - (Sempre guardando fuori) Lei crede?
MR. WALKER – Dubito voglia fare un pupazzo di neve.
GEORGE – Non lo penso signore.
MR. WALKER – E cosa pensate George?
GEORGE – Non vi capisco.
MR. WALKER - Devo ammettere che sembrate una persona piuttosto… strana!
GEORGE - (Convinto) Anche lei signore. (Esce)
(Mr. Walker rimasto solo si guarda un po’ in giro entra Nadia piuttosto agitata)
NADIA - È qua?
MR. WALKER - Dove vuole che sia?
NADIA - Lui dov’è?
MR. WALKER - George!? Non so.
NADIA - Senta qui le cose non quadrano. Prenda quella foto.
MR. WALKER - Questa? (la prende)
NADIA - Sì. Quella è la foto della madre, la signora O’Connel.
MR. WALKER - Logico assomiglia alla ragazza che abbiamo conosciuto prima.
NADIA - Allora. Mi segua.
MR WALKER – Non sto facendo altro.
NADIA - Primo, quando ho chiesto a George se questa fosse la foto della madre lui mi ha risposto: sì è lei! (pausa) Ha usato il presente. Ha detto "è" invece di "era".
MR. WALKER - Si sente bene?
NADIA - Mi ascolti!! Dopo ho fatto un apprezzamento sulla fotografia e mi è ho sentito George rispondere grazie!
MR. WALKER - Forse essere chiusi qui dentro le sta dando un po’ alla testa.
NADIA - Grazie! Come se l’avesse scattata lui!
MR. WALKER - Avrà capito male.
NADIA - George avrà quasi trent’anni. In questa foto la signora O’Connel aveva diciamo vent’anni! Ora Considerando che la signorina ne avrà venti, venticinque, dunque la madre, se fosse viva dovrebbe avere almeno quarant’anni se non cinquanta o più. Comunque almeno dieci, quindici più di George!
MR WALKER – Si vede che Il nostro caro George avrà scattato la foto quando aveva cinque, dieci anni al massimo.
NADIA - Giusto. Peccato che lui a me ha detto che è venuto a lavorare qui quando aveva vent’anni.
MR. WALKER - Insomma avrà capito male.
NADIA - (Seria) Sono stata nel cimitero di famiglia. (Pausa) C’è la tomba del signor O’Connel, ma nessuna traccia di quella della madre e non credo assolutamente di aver visto male! È viva mi creda!
(Entra George seguito da Priscilla vestita e truccata come se fosse sua madre)
GEORGE - Signori vi presento la signora O’Connel.
PRISCILLA - (Con voce tremante) Buona sera signori.
GEORGE - Vogliate scusarci, ma la signora è molto malata e…..
MR WALKER – Buona sera signora.
NADIA – Ci scusi del disturbo che stiamo recando nella vostra casa.
PRISCILLA - (Con voce tremante) Nessun disturbo. Chi sono George.
GEORGE – Degli avventori signora. Andranno via non appena finirà di nevicare.
PRISCILLA – Ah nevica. Mi piace la neve. Portami a vdedere la neve George. (George l’accompagna e mentre le da le spalle agli avventori Nadia si rivolge a George)
NADIA - Come mai ha detto che era morta?
GEORGE - È la signorina Priscilla che la crede morta e io non oso contraddirla. La signora O’Connel è molto malata non sappiamo quanti giorni di vita abbia ancora e trovo crudele farle ritrovare la madre alla signora Priscilla per rivivere poi il trauma della perdita. (si rivolge alla signora O’Connel) Come state signora?
PRISCILLA – Bene George
NADIA - Scusi se l’abbiamo disturbata.
PRISCILLA - Oh di nulla non viene mai nessuno a trovarci.
GEORGE - Andiamo signora, la riporto in camera sua.
PRISCILLA - Grazie caro. Scusate vorrei rimanere, ma l’età (i due si avviano, ma lei si ferma e inizia ad osservare il volto di Geogre) Tu, George, non invecchi mai! Sei sempre lo stesso di una volta!
NADIA - Un momento. (tra se) Non invecchi mai. Sempre lo stesso. (a gli altri) Un momento,
fermatevi! Lei non è la signora O’Connel (così dicendo le toglie la parrucca bianca)
PRISCILLA - (Spaventata. George)  Cosa c’è ? chi siete?
GEORGE - (Premuroso) Non ti preoccupare, calmati.
PRISCILLA - Sono confusa.
NADIA - Ma si può sapere chi siete? Dov’è finita la signora O’Connel?
GEORGE - L’ha davanti ai suoi occhi.
NADIA - E come è possibile dovrebbe avere almeno cinquant’anni.
GEORGE - Sbagliato. Dovrebbe essere morta! (verso Priscilla) Non è successo nulla, non preoccupatevi è finita adesso.
NADIA – Io non capisco. Chi è questa signora e soprattutto chi diavolo è lei? (pausa)
GEORGE – Forse è meglio fare un passo indietro.
NADIA – E se ci fosse anche qualcosa da bere non sarebbe male adesso.
MR WALKER – e perché no un mazzo di carte?
NADIA – Allora fatemi capire. La signorina Priscilla è anche sua madre. O meglio La madre dovrebbe essere morta, ma non lo è.
GEORGE – Esatto. La signora Priscilla O’Connel non ha mai avuto una figlia. Essa è nata circa cinquant’anni fa ed è qui davanti a voi.
 NADIA – Beh li porta bene.
GEORGE – direi benissimo visto che in realtà è morta!
NADIA – Ecco diciamo che questo passaggio ancora mi sfugge.
GEORGE – Vede Nadia, quando una persona è sul punto di morte io arrivo e l’accompagno per l’ultimo viaggio. Un accompagnatore! Almeno lo ero! La prima volta che giunsi in questa casa, tanti anni fa, fu per prendere il signor O’Connel, il marito di Priscilla. (pausa) Quando la vidi capii subito che da lì a poco sarei dovuto passare a prendere anche lei, ma era così bella!! La malattia la stava consumando fisicamente e mentalmente distaccandola dal mondo che la circondava fino a toglierle anche l’ultima sensazione, quella della propria morte! Da lì a poco sarebbe sfiorita e io lo sapevo e non potevo permetterlo. Dopo pochi giorni tornai e rimanendo qui con lei bloccai il tempo circondandomi discretamente della sua dolcezza.
NADIA - E così la malattia si bloccò, ma perché farle credere di essere la propria figlia?
PRISCILLA-  Non invecchiavo.
GEORGE - Priscilla!
PRISCILLA - Ho capito, George. In questo momento e come se le nubi nella mia testa si siano leggermente diradate e riesco a vedere chiaro. (pausa) Avevo vent’anni quando George entrò nella mia vita, ero sola e malata. Lui era magico e io sentivo che la sua vicinanza, il suo affetto, mi proteggevano ogni giorno di più. I giorni passavano e la mia vita era di nuovo felice. Dopo una decina di anni mi accorsi che non invecchiavo, come era possibile il tempo passava ed io ero sempre la stessa.
GEORGE Io me ne accorsi. Sapevo che lei non era guarita. La mia presenza aveva solo fermato la malattia. So che è una cosa terribile, ma sfruttai la sua instabilità mentale per farle credere di essere sua figlia e che lei come madre era morta! (pausa A Priscilla) Perdonami.
PRISCILLA - Calma quasi assente, visibilmente in stato confusionale) Perdonare ? chi perdonare?
GEROGE – Priscilla io...
PRISCILLA - Priscilla? Chi è Priscilla? (verso George mentre piano i due si dirigonoverso la porta)
GEORGE – (Dapprima preoccupato poi subito rassegnato, sereno) Sono qui.
PRISCILLA –Chi sei ?
GEORGE – Sono George.
PRISCILLA – Ah George (ma si vede che non ricorda)
NADIA - Poveretta. Ha avuto l’ultimo attimo di lucidità e se ne è andata.
GEORGE - L’amore fa fare cose stupide. Non si può bloccare il tempo, non trova anche lei signor Walker?!
MR WALKER – Dice bene signor George.
GEORGE - Addio signori. (a Priscilla) Andiamo amore mio. Ti accompagno io.
PRISCILLA - (Sempre assente, ma con dolcezza) Amore? Mi piace… amore.
(Lentamente George e Priscilla escono tenendosi per mano. Pausa)
MR. WALKER - Ha smesso di nevicare.
NADIA - Oh bene così possiamo andare.
MR. WALKER – Si, penso sia proprio venuto il momento di andare.
NADIA – (Titubante) A Neverok?  
MR WALKER - Non ha ancora capito signorina Gray?
NADIA - Capito cosa?! Forza muoviamoci… E sia gentile vada lei a prendermi il cappotto che tutto ad un tratto sento molto freddo.
MR. WALKER - Lei è morta Nadia. È assiderata. La sua auto ferma in mezzo alla neve, ricorda!? Io, sono il suo accompagnatore. (Dopo una piccola pausa i due escono)

Fine