Ad libitum

di

Maria Teresa de Sanctis



Personaggi: Manfredi, di circa 55 anni, Eleonora, una donna sulla quarantina sfiorita anzi tempo, i tre infermieri, Claudio e Carlo, intorno ai 40, Samuele intorno ai 30. 


I personaggi arrivano in platea fra il pubblico da ogni parte. Sul palco qualche cubo. 
Manfredi indossa degli abiti grigi. Cammina guardingo con un bastone in mano ed è seguito da tre uomini con una divisa da infermieri e con delle bisacce in spalla. 
Eleonora ha un’aria dimessa ma dignitosa nella sua semplice casacca. E’ scarmigliata, come di chi scappa in fretta e furia; ha in mano un libro; cammina stancamente.
Quando Manfredi arriva sotto il palco comincia a parlare con slancio melodrammatico, guardandosi intorno smarrito. 


Manfredi: Quando l’aria comincia a tremare è segno che le anime sono impazzite. Ribolliscono e continui rigurgiti di rancori mai sopiti colorano il silenzio. Dove siete? dove siete andati? … Possibile che mi abbiate lasciato solo? Voi che con me tanto marciaste, patiste e …(ha un momento di plateale contrizione, quindi si riprende) Dall’ultimo agguato rimanemmo in pochi, certo, ma non vi vedo… Lo so, lo so Furla che volevi morire (quasi commosso nel rievocare l’uomo) … lo so che non volevi, non volevi infierire allora … le tue mani avvezze a carezzare i metalli ben altro uso ne facean ... Tu che ammansivi anche le pietre e con l’estro della tua arte irretivi gli animi più accesi, persino quelli da presunzione e lussuria animati cedevoli infine al cospetto delle tue opere. (ha uno scatto da un lato e un singhiozzo lo accompagna nel parlare dell’altro) E tu Lavinio, pensavi alla tua donna, tanto amata, troppo, ben fatuo legame è quello ordito dalla gelosia e dall’odio, e ai tuoi figli diletti, sempre, e quando le fila del senno in te si sciolsero, risolvesti nel sangue i tuoi deliri d’amore. 
(si ferma, adesso è nei pressi della scaletta e comincia a salire faticosamente sul palco) Ma a me chi ci pensa? (guarda lontano come se vedesse colui di cui sta parlando) Il viandante peregrino che per strada vinta la paura riesce a sollevare lo sguardo verso questo armato cogliendone infine il sentire comune per la sventurata sorte? O il cane randagio e solitario che nella sua rogna solamente fiducia ripone or che tutti lo hanno abbandonato e …sì! Come lui io sono e non potrò, errante condottiero, da altri aver conforto perché gli altri a me è questo che chiedono …(e stremato dalla fatica si siede su uno dei cubi in scena) 

Claudio: (sotto il palco, rivolgendosi a Carlo che gli sta dietro) Il nostro capitano, al solito… e’ il grande condottiero fra i suoi soldati … parla in un modo … certo gli mancano i suoi amici, l’artista e l’altro, il Lavinio, le loro lunghe conversazioni notturne … cosi’ lontano dagli orrori delle loro psicosi … sono saltati in aria, a due passi da lui, e` stato terribile, la sua faccia era tutta sporca del loro sangue ….

Eleonora: (ormai vicina al palco guardandosi in giro comincia a parlare.) E gli altri, dove sono gli altri? Non c’e` piu` la mia stanza, non la trovo … (stupita) La mia stanza, i miei libri … voglio la mia stanza, dove e` la mia stanza? (come se ricordasse) … mi hanno preso tutto, perche’ ? perche’ ingannarmi ancora? … E i libri, i miei libri, la mia stanza … ne avevo tanti, tanti … (con sconforto) i miei libri …(si accorge di Claudio) Anche tu andrai via?

Claudio : (con dolcezza) Troveremo altri libri, su Eleonora, troveremo ancora altri libri, tanti … 

Eleonora: (salendo sul palco, si avvicina a Claudio) Perche’ tutto questo? Sai dirmelo? Tu sai come stanno le cose, sono come mia madre ormai … perche’? Era questo che volevano, e allora? … Dove sono gli altri? … e i miei libri … (si ferma in un angolo guardando lontano come astraendosi)

Claudio : (con dolcezza) Ci ha colpito qualcosa, (incredulo) una … bomba credo, ma ora noi siamo qui, insieme …

Eleonora: (interrompendolo e ritornando presente, con ansia) Perche’ ci hanno colpito? Che significa? E gli altri? Non li vedo, dove sono? 

Claudio : (con calma) Gli altri li cercheremo, stai tranquilla, non so nulla come te, non so perche’ sia successo …

Eleonora: (sempre, con ansia) I miei libri, tutti persi, di nuovo … tutto, mi hanno preso tutto … 

Claudio: (le mette un braccio sulla spalla per confortarla) Calmati, ho bisogno del tuo aiuto, adesso, bisogna essere calmi e … troveremo altri libri … (rivolto a Carlo) Che cosa hai preso?

Carlo: (controllando dentro il sacco che porta a tracolla) Delle siringhe e un po’ di fiale … non e’ molto, pero’ … nel caso occorresse, non possiamo certo abbandonarli alle loro crisi.

Claudio : (con disagio) No, certo, anche se per me quello schifo … lo sai. (si accorge di qualcuno che sta arrivando dal fondo della sala) Ma c’e’ qualcuno che arriva … (con tono di scherno) guarda un po’ chi e’! 

Carlo : Dai, smettila! Guarda come e’ brava Eleonora, devi fare come lei, dimenticati del resto per ora, abbiamo altro a cui pensare.

Claudio : Sta’ tranquillo, so controllarmi. 

Arriva sul palco un uomo sulla trentina vestito da infermiere, Samuele. 
Samuele (e’ sconvolto): Vi ho visto venir fuori dalle macerie … credevo di essere il solo sopravvissuto, non pensavo ci fosse qualcun altro vivo … E’ stato terribile, e’ crollato tutto, ero vicino ad una finestra ed ho visto arrivare … ma che cosa era, una … bomba? 

Carlo: (calmo) Ci hanno colpito, questa e’ la sola cosa che sappiamo, (incerto) una bomba, si’, potrebbe essere. 

Claudio: (a Samuele, indicando la bisaccia) Vedo che sei riuscito a prendere qualcosa con te, nonostante lo spavento. 

Samuele (con un certo impaccio): Il magazzino e` distrutto … Ho preso farmaci, cinghie, quel che ho trovato … ero in preda al panico. 

Carlo: Tranquillo, non sei solo come vedi. 

Samuele: (indicando Eleonora e Manfredi) E come stanno? Certo … sarebbe un bel guaio se avessero una delle loro crisi, potrebbero scappare …

Claudio: (infastidito) Le crisi, un guaio, gia’ … ma puoi stare tranquillo, non hanno dove andare, non c’e’ nulla tutt’intorno per almeno cento chilometri. 

Samuele: Come e’ che non ti va mai bene quello che dico? 

Claudio: Dipende da quello che dici.

Samuele: Perche` devi essere sempre cosi` … duro.

Claudio: Dico la verita’, (con disprezzo) … ma non so se puoi capire. Mi sono sempre chiesto che c’entrassi con noi. 

Samuele: Non ti interessa. 

Claudio: Non sembri appartenere alla categoria, magari col tempo … da quanto e’ che fai questo lavoro?

Samuele: (controvoglia) Un po’ … 

Claudio: Be`, (indicando verso la platea) li’ non hai imparato granche’, mi sembra. 

Samuele: Che cosa avrei dovuto imparare, che vuoi dire? … (con sdegno) E poi chi sei tu per parlarmi cosi’? 

Claudio: Lo capirai un giorno o l’altro.

Carlo (per allentare la tensione) : Basta con tutte queste chiacchiere adesso, abbiamo altro a cui pensare, per esempio dobbiamo tranquillizzarli (e con un gesto del capo indica Manfredi).

Manfredi : (guardando in lontananza, vaneggiando si alza senza il bastone e agita le braccia, un po` alterato) Sgusciano i topi da stalle e granai sotto il cielo rosso, rosso puntellato da macchie nere, e gli uccelli volano in alto impazziti.

Claudio: Il tramonto e’ sempre un momento particolare per il capitano.

Samuele: (preoccupato) Diamogli qualcosa, qualcosa abbiamo, no? 

Claudio: Non e’ il caso adesso … (con disprezzo) te l’ho detto che non hai imparato nulla. 

Samuele: (risentito) Senti, non offendere e poi … (viene interrotto dal capitano) 

Manfredi : (barcolla e si appoggia sui presenti cercando assensi) Il silenzio mortifero è rotto dai gatti che urlano intorno, in cerca di carezze che nessuno vuol dare e mentre anche gli alberi tentano il volo, le fronde degli alberi anche esse sono impazzite, (con avvilimento) e io continuo a strisciare in questa lurida terra senza i miei prodi …

Carlo: (gli porge il bastone con sollecitudine e lo rassicura) Ci troveranno i suoi fidi soldati signore, ora occorre solo che lei stia tranquillo e riposi, se vuole. Noi penseremo al resto … (rivolto a Claudio) Faccio un salto laggiu`, ora che tutto sembra calmo, magari trovo qualcun altro vivo … posso prendere qualcosa. 

Manfredi : I miei prodi … erano diligenti, generosi … nell’aria un boato e … andati, tutti morti, ormai nutrimento per la terra … (e scoppia a piangere sommessamente e torna a sedersi su un cubo)

Carlo: (rivolto a Manfredi) Su signore, deve dare l’esempio, su, forza. (rivolto a Claudio) Faro` presto! (ed esce) 

Samuele: -(fra se’ e se’) Mi sembra tutto cosi’ inutile … 

Eleonora: (con ansia) Ma dove va? E gli altri non li vedo, dove sono gli altri? … e quest’odore … da quanto tempo non sentivo questo profumo d’ erba … ma lo so, l’aria si riempie di odori … impazziti. E io li vedo e sento pure che mi afferrano, li sento sulla mia pelle, alcuni hanno persino gli … artigli, pronti a graffiare. (cambia tono, contrariata) Il mio gatto. Era bello, mi hanno ingannato … (come se capisse soltanto adesso) mi hanno ingannato … (torna al presente) Io … m’impazziscono i sensi e notte e giorno è lo stesso da tempo … (e si accuccia su un angolo del palco, dondolandosi e lamentandosi) Mi hanno preso tutto, mi hanno tolto i miei libri … -

Samuele (guardandola con apprensione): - Certo, hanno saltato la terapia, a poco a poco saranno sempre piu` fuori … E quando arriveranno all’euforia … mi domando come faremo. 

Claudio: Senti, smettila, non hai mai capito nulla di loro, li temevi e basta! Mi dispiace ma … (quasi esasperato) non ce la faccio a capirti! (cambiando tono) Per me e’ sempre stato diverso … (guardando con dolcezza la donna accovacciata) …

Samuele (guardando Claudio con odio): - Sei un essere indegno, l’ho sempre saputo. Sappi che ti ho visto all’ opera.

Claudio: (con noncuranza) Non conosci l’amore, vero? 

Samuele: (tremando indispettito) Quello era un … manicomio!

Claudio: (sprezzante) Si, e’ vero, ci assomigliava molto, ma comunque fatto da persone! Persone con desideri, gioie, dolori … e’ inutile … 

Samuele: (cercando di dargli un pugno in faccia) Mi fai schifo! Schifo! …(viene bloccato dall’altro, perde l’equilibrio, cade per terra e scoppia a piangere) 

Eleonora: (si accorge di Samuele per terra) Ma che cosa gli e` successo? Sta male? … Anche lui? Io … mi stanno addosso, io non voglio stare male ma … (comincia a gesticolare) li ho tutti addosso e non posso, vorrei alzarmi ma non posso, li ho tutti sopra, me li sento addosso … e l’ora dei confetti e` passata ormai … e mi sono sui fianchi, sulle spalle … (ansima) Le bare, le mie bare.

Claudio: (con dolcezza) Era solo un disegno, di tua madre, non devi pensarci …

Eleonora: (sempre piu’ agitata) Mio madre dormiva … dormiva sempre … e nella culla mio fratello, mio fratello, i pianti. 

Claudio: Non pensarci, ora non devi pensare a quella storia …

Eleonora: (con slancio) Mi chiamava mentre la portavano via … ha continuato a cercarmi sempre …

Claudio: Calmati, non pensarci ora, adesso non sara’ piu’ come prima, e’ tutto diverso, vedrai …. (e la abbraccia) 

Eleonora: (tremando) Loro mi aspettano, lo so, li vedo, sempre in agguato, sempre …

Claudio: Non e’ cosi’, non e’ cosi’ e lo sai.

Samuele: (sottovoce) Guardatelo, come ne approfitta, che schifo!

Manfredi : (come se si risvegliasse da un sogno) E` un canto o un lamento quel ch’ io odo? Ma che cosa accade dunque? E il fido attendente (cercando Carlo) ? Quale la ragione che da me lo allontana? Bianchi i messi dall’ empireo inviati non mi si concedono piu` alla vista, ma …( vede Samuele per terra, si alza lentamente e con fatica va verso lui) Il morbo fin qui contenuto anche i messi colpisce adesso? (cerca di aiutarlo ad alzarsi) Suvvia alzati, il protocollo lo lascio alle ortiche e il mio braccio ti offro (con solennità) e … 

Samuele: (si alza di scatto e si scosta) Non ho bisogno di nulla! 

Manfredi : (risentito) Ragazzo, potresti essere deferito alla corte marziale per molto meno, ma tenuto conto delle necessita` che urgono fingero` di non avere notato quanto la tua ottemperanza sia fallace e lacunosa, ma … 

Samuele: Mi scusi … sono ancora scosso, io … non sono un duro.

Manfredi : (con sollecitudine) Fermezza e buon senso, ragazzo, e si puo’ arrivare molto lontano. Anche al tramonto …(viene interrotto da Eleonora)

Eleonora: (si agita sempre piu`) Sono arrivati, li ho addosso, mi graffiano, mi soffocano, mi prendono, mi …

Claudio: (tenendola fermamente per le spalle) Calmati, non e’ nulla, calmati …

Manfredi : (turbato) La dolce amica sta male …

Samuele: (con ansia) Lo sapevo che sarebbe successo, l’ ho detto subito!

Claudio: (a Samuele) Ma quando la smetterai di parlare? 

Eleonora: (sempre agitandosi e guardando gli altri ) Ecco, li sento … i graffi (e comincia a graffiarsi) sono dentro, sotto la pelle, dentro ( grida e si agita) ….

Samuele e Manfredi rimangono attoniti mentre Claudio le blocca le mani.

Claudio: (rivolto a Samuele) Dammi una cinghia, svelto! Brava Eleonora, calmati, io sono qui, accanto a te, non ti fara’ male nessuno … da brava …

Eleonora: (rivolgendosi agli altri) Sono loro, io … mi graffiano, io non voglio …

Claudio: (mentre la blocca con la cinghia che Samuele gli porge e con questa le lega le mani, poi prende una siringa dalla tasca dei pantaloni e le inietta a sorpresa qualcosa che fa crollare di colpo la donna, quindi guardando la siringa) Vorrei proprio sapere dove ti porta questo schifo … e’ vivere questo? … (e con cura la adagia per terra)

Manfredi : (triste) I nostri patimenti … Turbolenti i cavalli del senno fuggono via lasciando all’isteria ogni cosa. Perche’ si arrovella l’ingegno nel nulla e il pensiero mi blocca, il gesto si prende e … (guardando Eleonora) E’ cosi’ che le nostre follie potranno trovar pace? (A Claudio) La bruta forza non basta a placare i nostri turbamenti, inascoltate voci di anime malate e stanche. (guardandosi intorno) 

Claudio: (con stanchezza) Caro amico, lo so, lo so, ma , certe volte e’ cosi disperata … quella volta nel parco … lei, il gatto sulle ginocchia … e poi (dispiaciuto) … si fissava inebetita le mani, il sangue … (con disgusto) 

Samuele: Non credo gli faccia bene sentire quel che dici.

Claudio: - (a Samuele) Col capitano posso, tu invece … sei a disagio … 

Carlo: - (arrivando di corsa dal fondo della platea, a Claudio, avvilito) Non ho trovato nessuno … ma chissa’ perche’ poi … certo un facile bersaglio, ma perche’? 
(vedendo Eleonora per terra) Al solito? 

Claudio: – (dispiaciuto) Gia’. Che cosa hai trovato? 

Carlo: - Viveri, scatolame vario, un bel po’ … e farmaci. 

Samuele: Meno male, perche` credo che ne avremo bisogno.

Claudio: – Pensi sempre ad una cosa … loro per te sono mostri, vero, tu sei “normale” eh? … Be’, (si accalora) la loro fantasia e’ malata si’ ma e’ meno pericolosa della tua paura. (si calma e con disprezzo) Sempre silenzioso, pure la tua ombra ti spaventa … o forse no, semplicemente ti risparmi, non concedi granche’ di te agli altri … (si ferma un attimo a pensare) Ma come e’ che hai fatto questo mestiere, proprio non lo capisco. 

Samuele: (con apprensione rivolto a Carlo) Sono tutti … morti?

Carlo: Penso di si’ … sono rimasti tutti la’ sotto, noi (turbato) … se non fosse stato per la vetrata … anche noi … ci ha salvato il piacere della luce … la vista sul parco, ma … chissa’ che cosa e’ successo … 

Claudio: E se … si fosse trattato di una … missione?

Carlo: Ma che vai dicendo? Pensiamo a cavarcela adesso, riserviamo a momenti migliori questi catastrofismi. 

Claudio: Siamo sempre stati cosi’ lontani da tutto, che ne sappiamo se magari hanno deciso qualcosa per i “centri” come il nostro … D’altronde che ci fosse un’intenzione di 
“pulizia” non e’ una cosa nuova. Che cosa vuoi che importi a quelli di noi.

Carlo: Gia`. Noi apparteniamo ad un altro mondo. (guarda Eleonora) Il loro. 

Nel frattempo Eleonora si e` ripresa e cerca di alzarsi, Claudio si accorge di lei e l’aiuta a sedersi su un cubo.

Eleonora: - (scusandosi) Io non ho potuto … loro lo sanno, sono pronti sempre … e hanno preso i miei libri, tutti … (cambia tono) Ne ho bisogno …

Claudio: - (con dolcezza, rivolto ad Eleonora e sta dietro di lei) Stai tranquilla … tranquilla, basta ora, siediti qui e … Eleonora, mi saprai aiutare, non è vero? Sai che adesso tutti dobbiamo renderci utili e ce la faremo, te lo assicuro. 

Eleonora: - (in ansia) Ma senza confetti … devo studiare, i miei libri … quando arrivano io …non posso resistere, mi graffiano, mi graffiano dentro capite, e …

Claudio: - (rassicurante) Senti, per ora non ne parliamo piu`, invece pensiamo al da farsi … (rivolgendosi a Carlo) dobbiamo andarcene.

Carlo: Gia’, potrebbero tornare, non lo escluderei.

Claudio: - E allora dobbiamo andare via da qui.

Samuele: Senti, do’ un’altra occhiata intorno allora, prima che faccia buio, chissa’ che … magari trovo qualcun altro … (rivolgendosi a Manfredi) Mio capitano … volete venire con me?

Manfredi : (ridestandosi, un po` sorpreso) Giovane amico, la tua operosità` si addice al momento e te ne sono grato, poi voler rendermi partecipe di tal nobile agire … sono condottiero e` vero, e in un tempo ormai lontano, valoroso e audace … pero` ho perso le mie ultime battaglie e , ahime`, la volontà` vacilla e … non so …

Carlo: - (incoraggiandolo) Ma si` o prode capitano, il vostro sguardo attento sara` un valido aiuto per il nostro amico.

Claudio: (a Samuele) Non perdete troppo tempo pero’! (a Carlo) Chissa’ che non gli finisca la paura per i matti!

Carlo: E dai!

Manfredi : Va bene dunque, accolgo il tuo invito ma … a patto che sia tu a condurre la nostra esigua schiera e … andiamo orsu` !

Samuele: Si`, andiamo allora, (rivolgendosi a Carlo e a Claudio) a dopo. (escono) 

Carlo: Poveraccio, sara’ stato un bravo ufficiale, un tempo, legato ai suoi uomini. (si siede per terra) 

Claudio: L’hai detto. E per questo e’ andato. Non ha retto al dolore. I suoi uomini spazzati via in un sol colpo.

Carlo: (costernato) Non lo sapevo!

Claudio: Una missione civile, pensa, in una centrale geotermica … sono saltati in aria cosi’ ...

Carlo: Non credo di averne mai sentito parlare, quando e’ successo?

Claudio: Un po’ di tempo fa, ma guarda che sono tante le cose che non vengono dette, anche questo nostro “centro” … ma il capitano e’ tranquillo, (sottovoce e cambiando tono) e’ lei invece che mi preoccupa. Allora, (con voce normale, rivolto ad Eleonora) come stiamo? (si siede davanti a lei per terra) 

Eleonora: Ne vorrei tanto un altro, (e tira fuori dalla tasca un piccolo libro sfogliandolo con delicatezza e rimpianto) questo l’ ho finito …

Claudio: Ah si’! ( porgendole un altro libro preso dalla sacca) Avevo preso questo, “La danza immobile”, e` di un autore sudamericano di qualche tempo fa, ti piacera’ … 

Eleonora: (esita ma e’ contenta) Grazie, non lo conosco, non mi ricordo, …ma (contenta) grazie, se non ci fossi tu, sei il mio angelo bianco … ( lo abbraccia affettuosamente e si allontana mettendosi in un angolo a sfogliare il libro)

Carlo: (stupito) Un libro?

Claudio: Le piace leggere, ha letto tanto, non e’ facile per me trovare qualcosa di nuovo per lei … (sottovoce) l’ antropologia il suo pallino … se non fosse stato per la sua famiglia, ci sarebbe una studiosa in piu’ adesso.

Carlo: Cioe`? 

Claudio: (sottovoce) Soldi. E tanti. L’eredita’. Per questo e’ finita qua dentro. L’hanno fatta uscire di senno.

Carlo:Vuoi dire che …

Claudio: Io l’ho trovata qui. Mi hanno raccontato (quasi con rimpianto) … e’ crollata per tutte le pressioni … una famiglia spietata la sua, l’hanno distrutta … (con durezza) una figlia senza matrimonio, un disonore e allora … hanno architettato tutto con cura … come hanno fatto con la madre d’altronde … ma io so che non sara’ sempre cosi’ … 

Carlo: (con imbarazzo) Be’, vado a vedere che cosa combinano quei due. (ed esce)

Claudio: (avvicinandosi ad Eleonora) Ricordati che e’ soltanto un romanzo, stai leggendo, … (con affetto) ci mancherebbe dover soffrire pure per questo … (guardandola con dolcezza) devo riuscire a guarirti, niente piu’ cinghie ne’ veleni, te lo prometto!

Eleonora: (docilmente) Si’, leggo, lo so, leggo e basta … posso farlo … ma devo tenerli a bada, so come si fa … (guardandolo) certe volte sono felice, sai, … ci sei tu … (si abbracciano) … grazie a te sono ancora una … persona.

Claudio : Certo che lo sei e sono sicuro che … 

Eleonora: (esitante) Non dire altro, non puoi, io …

Claudio: (rassicurante) Si, posso, vedrai.

Eleonora: (cambiando tono guardando in lontananza) Il mare, ecco, mi manca il mare.

Claudio: Vicino al mare allora, andremo a vivere vicino al mare!

Claudio e Eleonora sono seduti per terra. Eleonora poggia il capo sulle gambe di Claudio. Arriva Samuele, col bastone di Manfredi in mano seguito da Carlo, entrambi sono trafelati. 

Samuele (confuso): Presto, aiutatemi … al ponte … bisogna correre al ponte … una disgrazia …

Claudio: (furioso si alza di scatto) Sei un incapace!

Carlo: Smettila, non e’ il momento, sentiamo che dice invece … 

Samuele (interrompendo Carlo con disperazione) : Un momento di distrazione … un attimo … il capitano si e’ sporto troppo … 

Eleonora : (alzandosi e avvicinandosi a Claudio, con tristezza) Magari … magari voleva …

Claudio: (piu’ pacatamente rivolto ad Eleonora) Ma no, che vai dicendo.

Samuele : Non e’ stata colpa mia, non c’entro, e’ stata una disgrazia!

Claudio: (con sdegno) Credevi si trattasse di una passeggiata al tramonto! 

Samuele: (scusandosi) Non pensavo che … come potevo immaginare … ci siamo fermati un attimo, guardavamo il fiume ed a un tratto … non so come e’ riuscito a saltare giu’ … (implorante) non e’ colpa mia! 

Carlo: (cercando di calmarlo) Calmati adesso … 

Samuele (quasi con una crisi isterica): Datemi addosso, forza, sono sempre io quello che sbaglia, sempre, sempre io … non merito nessuna considerazione! …(urlando fuori di se’) Basta!!! Ma chi l’ha detto?! Esisto anche io, si’, non ci sono solo questi qui (guardando Eleonora con disprezzo) … ma chi siete voi per giudicarmi? E che cosa avete in piu’ di me? (inizia a roteare minaccioso il bastone) Mi avete stufato, tutti, tutti quanti … 

Carlo: (cercando di calmarlo) Dai, lascia quel bastone , finiscila, potresti fare del male a qualcuno … 

Samuele (rivolgendosi ad Eleonora che indietreggia spaventata): E tu che guardi? Tocca a me adesso uscire fuori di senno! 

Claudio: (infuriato difende Eleonora) Non capisci neppure quello che dici, sei proprio andato!

Samuele (sempre ad Eleonora): Stai per avere una crisi? L’ invidia ti sta rodendo? Vuoi scoppiare anche tu? … E diamole una dose doppia allora! La paziente e’ gia’ euforica, presto (agitando il bastone sempre piu’) , non aspettiamo la solita scena, forza, sotto con 
l’iniezione, dai ! –

Claudio: (preoccupato) Sei un pazzo, un pazzo, non sai piu’ quello che dici, (con dolcezza) Eleonora, allontanati per piacere, e` tardi ora, e` ora di riposare, Eleonora, scegliti un angolo via da qui e dormi, cerca di dormire, vai … (e cerca di togliere il bastone a Samuele) e tu smettila, devi smetterla hai capito! e dammi il bastone! (intanto Eleonora come inebetita rimane da parte spaventata) 

Carlo: (avvicinandosi anche lui a Samuele) Dai, Samuele finiscila, calmati adesso, lascia il bastone , cosi’ nessuno si fara’ male, dai …

Samuele: (fuori di se’) Perche’? Chi sei tu per darmi ordini? … ma chi siete voi che sapete tutto, tutto! ( e colpisce col bastone Carlo che cade per terra tramortito) Mi hai stufato … e anche tu … psicopatica del cazzo, (rivolgendosi ad Eleonora) non ti voglio piu’ avere in mezzo ai piedi, perche’ non ci regali un’altra delle tue crisi, dai, (sorridendo con cattiveria e avvicinandosi a lei minaccioso col bastone) una crisi tremenda, ed io ecco devo calmarti, non posso fare altrimenti … devono premiarmi, mi daranno sicuro un premio, un posto importante, mia madre sara’ finalmente fiera di me (mentre sta per colpire Eleonora, Claudio lo agguanta da dietro e lo atterra con facilita’) … e tu non servi piu’, non sei niente, niente! 

Claudio: (mentre tiene bloccato Samuele per terra) Sei un pazzo, un pazzo! 

Eleonora: (come inebetita si accascia per terra e piange) No … no …

Samuele: (si agita per terra sotto Claudio) Bravo, visto come sono bravo! Meglio di loro! Mi si considerava una nullita’ e invece … visto cosa sono capace di fare! … (con tono lacrimevole) Ma anche io sono una persona, si’, non ci siete solo voi (guarda Eleonora con disprezzo) Rottami che non siete altro … inutili! Ma grazie a me … (con fierezza) Quel vecchio, tante storie, voleva guardare il fiume e l’ ho aiutato, l’ha avuto il suo fiume, per sempre !!! …ma poi … perche’ i loro desideri devono essere piu’ importanti dei miei ? Perche’ … (cambiando tono ora con disperazione) perche’ … umiliazioni, delusioni e poi … (rivolgendosi a Claudio) Sempre con i tuoi modi violenti, mai un po’ di garbo una volta, una … ma certo tu sei il duro, il forte, figurarsi se conosci le buone maniere … (con disprezzo) mia madre aveva ragione, non dovevo fare questo lavoro, non era adatto a me, le mie origini … (con un’aria di trionfo) ma adesso avete finito di prendermi in giro, adesso non siete piu’ nulla, non servite piu’ a nessuno (urlando sempre piu’) , a nessuno!! (mentre urla Claudio riesce a fargli un’iniezione)

Claudio: Vediamo se la smetti adesso!!! (e Samuele sviene) Ma porca … (lascia Samuele e si avvicina a Carlo,sollevandogli il capo)… guarda come ha ridotto Carlo!

Carlo : (riprendendosi) Sto bene, non preoccuparti per me (fa per alzarsi ma si ferma per il dolore) ah! … forse ho parlato troppo presto, mi dispiace …

Eleonora: (si avvicina a Carlo) No, non ti muovere … ma … come …

Carlo: (ad Eleonora, dolorante) Tranquilla, stai tranquilla, non e’ niente …

Claudio: Hai qualche costola incrinata, occorre una buona fasciatura, faccio io. 
Eleonora, aiutami, cerchiamo di tirarlo un po’ su, cosi’ …ecco (Carlo sara’ con la schiena poggiata su un cubo) 

Eleonora: (piu’ tranquilla) Ma Samuele … quando si sveglia, come faremo con lui? 

Claudio: Lo lasciamo qui. Non puo’ stare con noi. Lui si’ e’ pericoloso. (prende delle fasce dal la bisaccia) Aiutami Eleonora (insieme fasciano Carlo). 

Eleonora: (aiutandolo e indicando il cielo) E se tornano? 

Claudio: Pensa a quello che e’ successo al capitano, pover’uomo.

Carlo: (stentatamente) Povero capitano … volevo dirtelo … avevo visto che sul ponte stava accadendo qualcosa … ma ero lontano …

Eleonora: Ma perche’ arrivare a tanto …

Claudio: Un codardo, troppo … troppo vigliacco per rivelare pienamente la sua cattiveria!

Eleonora: (con un po’ di apprensione) Ma noi che cosa faremo? 

Claudio: (finendo la fasciatura) Innanzitutto seguiremo il fiume, meglio non stare troppo vicini alla strada, non si sa mai, per il resto … poi si vedra’ (da’ un’ occhiata a Carlo) Come va? Ce la fai ad alzarti? 

Carlo: Si’, credo di si’; (prova a fare qualche passo) sei un mago! 

Claudio: E` il mio lavoro, ma … di tutto questo non avremo piu’ bisogno! (e svuota la bisaccia, lasciando cadere siringhe e cinghie)

Eleonora: (con slancio) Le mie crisi, potrei averne bisogno … 

Claudio: Abbiamo tanto da camminare, ora e’ a questo che dobbiamo pensare.

Carlo: (con apprensione) Claudio, non senti nulla?

Claudio: Che cosa?

Carlo: Un rombo … in lontananza …

Claudio: Non sento nulla.

Eleonora: Io lo sento. Sono tornati allora. 

Claudio: Ma che cosa dici …

Eleonora: E’ un aereo. 

Carlo: Vogliono accertarsi di avere centrato il bersaglio.

Claudio: Magari un volo di … ricognizione … non si dice cosi’?

Eleonora: (con apprensione) Ancora bombe …

Claudio: Non e’ detto, non sanno che siamo qui, non abbiamo di che cosa preoccuparci.

Carlo: Si` ma stiamo giu’, potrebbero vederci! (si accovaccia per terra e con uno strattone tira giu’ Claudio) ah! 

Claudio: Fai attenzione alle costole, e anche tu Eleonora, giu’, (la fa accovacciare) ma … appena finisce andiamo, d’accordo? 

Eleonora: (spaventata) Non ce la faremo …

Carlo: Sentite! Il rombo … se ne vanno! 

Eleonora: (stupita) Cosi’ senza fare nulla! 

Carlo: Quello che hanno gia’ fatto gli e’ bastato. 

Claudio: Gia’, e’ tutto distrutto, non c’e’ piu’ niente … 

Carlo: Adesso c’e’ proprio silenzio.

Claudio: Come in guerra, dopo le esplosioni il silenzio … 

Carlo: Basta, andiamo adesso. 

Eleonora: Si’, questo silenzio e’ troppo per me, preferisco il rumore, perfino le urla … il silenzio no, non mi piace. 

Carlo: Ma parliamo, certo, pero’ senza farci troppe domande. Sarebbe inutile. E’ accaduto e adesso e’ … passato si’, ora abbiamo tanto altro a cui pensare, no Claudio?

Claudio: Si’, hai ragione, andiamocene da qua. Ci aspetta un lungo cammino. Andiamo e anzi, camminando potremmo cantare, e’ da un po’ che non cantiamo … vero Eleonora? Dai, a te piace tanto, inizia e noi ti verremo dietro, comincia! 

Carlo: Dai Eleonora, ma si’, cantaci qualcosa. (guardando in lontananza in platea) Guarda, il cielo si sta rischiarando. E’ quasi l’alba ormai.

Claudio: Per la marcia e’ l’ideale. 

Carlo: (rivolto a Eleonora) Allora, te la senti?

Eleonora: Si’, ma … e’ da cosi’ tanto tempo che non canto, non so … e poi, in agguato ci sono sempre loro, pronti … (con un sorriso di scuse) e’ da tanto che non canto …

Claudio: Un motivo in piu’ allora per cantare! Forza, un motivo, dai! 

Eleonora (preoccupata) : Ma … che cosa devo cantare? 

Claudio: Quello che vuoi, a tuo piacere, e noi ti seguiremo.

Carlo: (rivolto a Eleonora) Un motivetto qualsiasi, l’importante e’ iniziare. (con gentilezza) Cominciamo?

Eleonora comincia una semplice melodia sulla quale pian piano i tre cominciano a camminare. Scenderanno dal palco e andranno fra il pubblico in fondo mentre le luci in scena si spengono. 

FINE