Amore tesoro tu sei la vacca e io il toro

Commedia brillante in due atti di

GIOVANNI ALLOTTA


Prefazione
Nel primo tempo, ci si ritrova in una classica famiglia all’antica. Dove i genitori, gelosi della figlia, vegliano sul fidanzato per paura che la baciasse, creando così una serie di situazioni comiche. Nel secondo tempo Ciccio e Carmela oramai sposati, vivono il dramma del stare insieme. i due coniugi, all’insaputa uno dall’altra nascondono un segreto. Durante la cena i due prendono una sbornia e svelano il segreto, ironizzandoci sopra con ilarità.
 

Personaggi

Totò                     Padre di Carmela
Rosalia                    madre di Carmela
Carmela                    moglie
Ciccio                    marito
Annacamilla                figlia
Peppuccio                amico romano
Nino                     idraulico
Dottoressa                medico curante


(scena misera con mobili antichi che raffigurino gli anni 70. a sinistra, porta di uscita casa. A destra porta ingresso casa. Al centro della scena un mobile con vaso di fiori. Alla parete uno specchio. In un angolino della casa un quadro con diverse foto antiche di defunti con dei miseri fiori)

TOTO’
(Entra vestito da contadino con zappa in spalla. Ombrello appeso nel collo della camicia. Uomo scorbutico) Rosalia…(aumenta il tono) Rosalia! ti deve scoppiare la pupilla dello orecchie quando non mi senti (Alza il tono) Rosalia!!!!

ROSALIA
(Entra esagitata vestita da lavoro) Che c’è Totò, mi hai chiamato?

TOTO’
(Ironico) no, ti cantavo.(canta ritornello della canzone “Marina) Rosalia… Rosalia…Rosalia ti voglio più presto ammazzà (Adirato) certo ti chiamavo

ROSALIA
Ero a pulire il bagno. Avevo la testa dentro il cesso e non ti sentivo.

TOTO’
Quando ti chiamo devi venire subito…anche se fai la stronza! (Rosalia è triste) levami gli stivali. (Si siede. Rosalia s’inginocchia)

ROSALIA
(grida) Carmela porta un catino d’acqua, tuo padre si deve fare la doccia.

TOTO’
( mette le gambe sul mobile. Rosalia toglie gli stivali e nota che le calze di Totò sono a metà con le dita di fuori. Dalla puzza s’irrigidisce e cade a terra immobile, nella stessa posizione in cui toglieva gli stivali) porca miseria! Pensavo che ti eri abituata alla mia puzza. (Grida) Carmela, vieni subito che tua madre si è commossa.

CARMELA
(entra con la bacinella d’acqua. Soccorre la madre) di nuovo? Ma poi dico, oramai con la tua puzza hanno fatto amicizia, come mai si blocca ancora?

TOTO’
Ma che ne so. (l’osserva) mamma mia che fa schifo. Mi fa bloccare la fame. Pare la statua della libertà che chiede elemosina. La vuoi svegliare?

CARMELA
(Le da schiaffi) mamma…mamma mi vedi? Pronto! Sblocchescion….sciò sciò…(preoccupata) nemmeno gli schiaffi la svegliano!

TOTO’
Se la tratti così, non si sveglia. Ci vuole delicatezza (si alza maniche della camicia e dei pantaloni. Si sputa sulle mani. Si avvicina all’orecchio, urla sguaiatamente)alza il culatello e non rompermi l’ombrellooooo! (Rosalia balza in aria) visto? con le buone maniere si risolve tutto.

ROSALIA
(frastornata si tocca la testa) che mi è successo. Mi è venuta di nuovo la stitichezza in testa? (Totò si risiede a alza i piedi sul mobile)

CARMELA
No mamma, era ticket. Sembravi un baccalà spaventato. (imita la faccia di Rosalia immobile con bocca aperta) come mai?

ROSALIA
(Guarda le calze per metà sui piedi di Totò) vedi il perché? A tuo padre le hanno fregato metà di calze! (piange) peccato, le calze nuove sono rovinate. Quanti sacrifici per crearli.

TOTO’
Per questo hai fatto la donna immobile? (Rosalia annuisce) Stronzetta! Sai che soffro di pediluvio. Li ho tagliati e li ho trasformati in calzette cabriolet versione estiva. (Rosalia è triste) cretina! Anche se ne manca un pezzo, dentro le scarpe non li vedrà nessuno. Capito?
ROSALIA
Si nessuno! Quando muori (Totò si tocca) e ti metto le calze cabrioletto, ti prendi di umidità e ti viene la febbre. La notte ho paura a venire al cimitero per infilarti la supposta!

TOTO’
(Adirato la minaccia. Rosalia ha paura) che ti possa scoppiare la centrale delle corna. La supposta infilatela tu! (La spinge per il braccio, per farle uscire) la prossima volta ti stacco la testa!

ROSALIA  
No la testa no, Totò. soffro di cervicale!

TOTO’
Andate a preparare da mangiare…(col dito indica la porta di uscita) fanculer!! (le donne escono di corsa) ma vedi ‘sta scema che mi dice. (Va via la luce) porca miseria! Era tanto che non si staccava la luce (Si siede) Rosalia, tutto il giorno di corsa adesso…non ci vedo più dalla fame.

ROSALIA Fuori Scena
Certo che  non ci vedi, hanno staccato la luce.

TOTO’
Nel frattempo che aspetto, portami l’acqua che mi faccio il bagno integrale

ROSALIA f. s.
(impaurita) Totò appena torna la luce, vengo. Ho paura al buio. Ci sono i fantasmini.
 
TOTO’
Minchiona i fantasmi non esistono. (parla tra se. Rosalia entra silenziosa con l’acqua. Si dirige verso Totò) le femmine hanno capelli lunghi mente fina. Si spaventano della loro ombra. Meno male che son nato maschio e sono coraggioso.(Rosalia afferra il braccio di Totò lo chiama spaventandolo a morte. Totò rovescia su Rosalia l’acqua e si nasconde sotto il tavolo) ce ce, ce ce, ce ce…i i, i i, i i fafa fafa…fafa…ntasmo! Aiu toto aiu toto… (Torna la luce. Resosi conto si adira) Disgraziata. Dallo spavento mi hai fatto venire un infarto allo stomaco. Sei fortunata. Oggi è mercoledì e non ammazzo nessuno. (Rosalia impaurita chiede scusa. La vede bagnata. Rosalia ti sei pisciata addosso o ti si sono rotte le acque?

ROSALIA
Questa è l’acqua della bacinella. Aspetta, vado a prendere l’altra. (esce)

TOTO’
Non prenderne assai che non so nuotare. (Rosalia entra con l’acqua e tovaglietta) Vai. Non entrare mentre mi faccio la doccia che mi emoziono. (Rosalia esce. Stava per bagnarsi le mani e si ferma) Rosalia…

ROSALIA
(Entra con tovaglietta che si asciuga) Che c’è Totò?

TOTO’
Sai che soffro di pedicure callosa e non posso bagnarmi troppo. Controllami l’acqua e dimmi s’è troppo bagnata.

ROSALIA
(controlla) Tranquillo. L’acqua è tiepida al punto giusto. Ti puoi lavare.

TOTO
Nel frattempo che mi abbagno, prepara la pasta. (Rosalia esce. Totò con cautela, bagna i pollici dei piedi e si asciuga fino alle gambe. Poi, bagna i gomiti e li asciuga. Intinge l’indice di entrambe le mani e si lava faccia, collo, ascelle e si stura le orecchie. Si asciuga sbuffando dal freddo. Bagna  i polpastrelli delle mani, sprizza in aria l’acqua la raccoglie con la testa e si strofina i capelli. si siede soddisfatto)non c’è cosa più bella di una doccia a secco. Manco pare che mi sia lavato! (Entra Rosalia con pentola vuota) Sai che mi è capitato oggi? Mentre zappavo gli ulivi, una colomba bianca mi cacò in testa. Sai che significa…

ROSALIA
(Rientra con un pentola vuota) …siamo nella merda!

TOTO’
Ignorante! Lo dice anche il vangelo secondo Matteo: se nel monte degli ulivi passa una colomba e ti caca in testa, porta fortuna!!

ROSALIA
Lo sai che dice il vangelo di Giovanni? (Totò scrolla la testa) se apri il rubinetto e non esce acqua per la pasta, siamo a mare (Mostra pentola vuota)

TOTO’
Prendi l’acqua dei bidoni. (Rosalia mima con le mani che non c’è) finita? (Annuisce dispiaciuta) e ora che mangio a secco?

CARMELA
Leccati la sarda salata. Aspetta che vado a prenderla (Sta per uscire)

TOTO’
(Nervoso) ha una giornata che wuozappo e non mi fai trovare l’acqua per la pasta? T’ammazzo! (le mette le mani al collo)

ROSALIA
Fermati Totò. oggi non mi puoi ammazzare!

TOTO’
Perchè?

ROSALIA
È mercoledì.

TOTO’
(La lascia. Rosalia si tocca dolorante) fai una padellata di patate!!

ROSALIA
(Timorosa) sono finite anche quelle e non le ho comprate.

TOTO’
(nervoso) se non mi procuri entro dieci minuti qualcosa da mangiare, si deve perdere il mio nome se non vi rompo le corna a tutti! (Urla) Carmela…che ti venga una diabete nelle orecchie quando non ci senti.

CARMELA
(Entra di corsa. Con dei vestiti diversi) Che c’è papà?

TOTO’
Ti stava chiamand…(La contempla e parla dispregiativo) che eleganza? Sei di funerale? (Sta per parlare la blocca) zitta! Come ti sei permessa di vestirti elegante senza passarmi l’ordine?

CARMELA
Elegante? Con questi vestiti sembro mia nonna vestita da comunione!

ROSALIA
Totò oggi è un giorno particolare per la bambina. Lasciala stare.

TOTO’
Bambina? A momenti le danno la pensione e ancora la chiami bambina! E poi, a te chi ti ha detto di parlare? Devi parlare quando piscia la gallina.

ROSALIA
Ti pare che ho il contagocce? Io mica so quando piscia la gallina.

TOTO’
(Digrigna i denti dalla rabbia) stai muta! Carmela, vai a prendere i bidoni (Carmela esce e rientra con due bidoni) portali pieni d’ acqua, subito!

CARMELA
Papà al pozzo l’acqua non esce. Dove la vado a prendere?

TOTO’
(Pensa)…Vai in chiesa e dici al prete se gli avanza qualche bidone di acqua santa e la porti.
CARMELA
In chiesa l’acqua non si può  toccare perch’ è benedetta!

TOTO’
Non m’interessa se l’acqua è di benedetta, prendine un po’ di chili e la porti. Muoviti! (Sta per uscire) aspetta, mi ero scordato. Perch’è un giorno particolare per te? (Rosalia non apre bocca, ma la sgrida) Stai zitta tu

CARMELA
(timidamente) papà, oggi è il mio anniversario con Ciccio!

TOTO’
Per questo ti sei vestita da sechisi single? (Carmela annuisce. A Rosalia) tu lo sapevi? (Rosalia annuisce) Stai zitta tu! …(Allude a botte) se non vuoi che ti faccia quattro massaggi sushi, vai a cambiarti subito subito!!

CARMELA
(Intristita) Papà, una volta ogni tanto che mi vesto sistemata. Dai ti prego!  

TOTO’
Fino che sei in casa mia, comando io. Sono io il maschio di casa. Sono io che porto i calzoni. Sono io che ho la barba! (A Rosalia) chi comanda qui?

ROSALIA
Tu!

TOTO’
Stai zitta tu! …Carmela, levati subito ‘sti vestiti. Se no t’ammaz… (Rosalia mugugna facendo capire a Totò “oggi no, domani ammazzi”) giusto, domani ti macello, oggi è mercoledì. Dicevo…(pensa a Rosalia che ha parlato) stai zitta tu! …Carmela per il bene che ti voglio, levati i vestiti sechisi se no, rischio che mi trasformo!  

CARMELA
(Si mette a piangere) Mi tratti sempre male. Sempre parole a me e mamma (Rosalia annuisce. Totò la vede e lei si blocca. Fa segnale che ha labbra cucite) prima di rispettare gli estranei, ama la famiglia! (Sta per uscire)
TOTO’
(la ferma. S’intenerisce) Aspetta! (Rosalia alza il dito, deve far pipì) è vero che esagero. Non so dare affetto, perché mio padre non me ne diede. La sera quando tornavo da lavoro, lui mi dimostrava affetto dicendomi: (Voce possente) “cornuto li hai portati i soldi?” io voglio rimediare. Ti dimostrerò il mio affetto. (Da dolce diventa duro)…levati i vestiti, se no ti do un pugno che ti faccio vedere il papa vestito da chierichetto! (Carmela esce piangendo.  Rosalia insiste col dito) si può sapere che vuoi? Devi parlare quando piscia la gallina.

ROSALIA
(Si contorce) Mi sto pisciando di sopra io! Sto morendo!!!!

TOTO’
Corri, vai. Non voglio sulla coscienza una moglie pisciata. (Rosalia scatta fuori) le femmine sono la dannazione dell’uomo. Non hanno rispetto nemmeno per chi li fa campare. (Alza la voce) fino che campo, comando io in questa casa. Chi non sta bene, faccia valigia e vada a fare …in cul!

ROSALIA
(Entra, sistemandosi) non ce la facevo più. Com’è finita con l’acqua?

TOTO’
Se non chiedo troppo, gentilmente chiedo…(urla) rompiti le cervicali delle gambe e vai a prendere l’acqua! …dalla fame mi sta venendo il catarro agli occhi.

ROSALIA
Ma io non posso andare. Devo preparare il mangiare, lavare, stirare…

TOTO’
Chi comanda? (Rosalia indica Totò) vai subito al pozzo prima che faccio il pazzo! (Rosalia prende i bidoni) giovedì devo far scoppiare una bomba in questa casa. La mia nevrosi me la devo scaricare come una mitraglietta (scoreggia) questo è il primo avvertimento!

ROSALIA
(Si schifa) Totò non ti voglio contraddire, vedi che c’è qualche bomba scaduta!

TOTO’
(la spinge) vai, vai a fare la stronz al poz! (Rosalia esce. entra Carmela vestita normale. è triste. cerca i bidoni) c’è andata tua madre a riempire l’acqua. (Sta per uscire) vieni qua, puliscimi gli stivali. (Carmela prende la spazzola si siede e pulisce gli stivali) dimmi la verità, Ciccio lo vuoi bene? (Carmela è timida) lo vuoi bene si o no?

CARMELA
(Timidamente) certo! Lo voglio bene assai assai, perché lui mi ama troppissimo. E poi…(Timida) ce l’ha grande l’amore!

TOTO’
(irrigidisce il corpo) come? ha l’amore grande? Fammi capire, non vorrei capire male. l’amore che dici tu,(Fa segno dentro le mutande. Carmela non vede il gesto perch’è di spalle)  per caso si trova dove non batte il sole?

CARMELA
l’amore è un sentimento nascosto papà. (mima il gesto di cercare qualcosa in tasca poi prenderla) La persona innamorata lo cerca e lo prende. L’amore che Ciccio ha per me, non si può misurare!

TOTO’
Non si può misurare? (Allude all’organo) ma quanto ce l’ha! (si scalda) Carmela…c’è qualcosa che devi dirmi. Parla ora o t’ammazzo prima.

CARMELA
È inutili che non vuoi accettare. Ciccio ha un sentimento che mi fa stare bene. Pure mamma l’ha visto. l’unico che  non l’ha visto, sei tu!

TOTO’
( nervoso)ooooh, ti pare che son passato all’altra sponda! Carmela, dimmi la verità, ‘sto cornuto quand’è che ve lo ha fatto vedere, l’amore?
CARMELA
La sera quando ti addormenti sopra la tavola, Ciccio si libera e mi da il suo amore nelle mani!

TOTO’
(furioso gli guarda le mani) ora capisco! Per questo hai le mani incallite! Questo vuol dire, quando mi addormento mi fate cornuto e bastonato

CARMELA
(Impaurita) calmo papà. Apprezza che mi sto pentendo. Non è come pensi

TOTO’
Non è come penso io? Pure io sono maschio e so che significa mettere l’amore nelle mani di una donna. Chiedilo a tua madre. è ricca di calli. Ero convinto che fossi extra vergine con l’oliva, invece sei…sporchissima, disonoratissima e buttanissima. T’ammazzo! (la rincorre) me ne frego ch’è mercoledì, l’onore prima di tutto! (va via la luce e inciampa nelle sedie) ma chi è ‘sto cornuto che ha inventato le sedie. Carmela dove sei?

CARMELA
(impaurita) eccomi papà.

TOTO’
(nervosissimo) aspettami. Appena viene la luce, continuiamo. Tranquilla non ti farò nulla di male. minimo minimo t’ammazzo.

CARMELA
Io non ho fatto niente. sono pura come l’acqua del baccalà. Non pensare niente

TOTO’
Niente? Gli hai visto l’amore al tuo moroso e devo star calmo? Appena ti viene l’artrosi negli occhi, ti stacco la testa! (la cerca e butta le sedie a terra. Carmela scappa)

ROSALIA
(arriva la luce. entra coi bidoni pieni d’acqua. Vede il trambusto) ch’è successo? È passato un tornado?

TOTO’
No, uno incazzado! (la vede a distanza) fermati che ti stiro il collo come una gallina (si lancia su Carmela. Rosalia si mette in mezzo)  

ROSALIA
Fermati Totò. Ti è venuto l’arterio scheletrico? Calmati! Carmela è nostra figlia.

TOTO’
Nostra figlia? Questa è disonoratissima.

CARMELA
Mamma fa così perch’è malpensante. diglielo che sono casta. Il pisellino al mio Ciccino non gliel’ho visto nemmeno dal tubicino.

ROSALIA
Per questo tutto ‘sto manicomio? Calmati Totò. nostra figlia è immacolata. Ha ancora la lana vergine. Ancora è imballata. Potrebbe fare il presepe con tutto il muschio che ha.

TOTO’
(Sereno) allora ancora sei …altissima, purissima e castissima?

CARMELA
Si papà. Mai un bacio, mai una carezza, mai uno sguardo di troppo. Solo belle parole d’amore. Onoratissima e castissima sono(l’abbraccia)
TOTO’
(Se la toglie di sopra)Va a preparare la pasta, di corsa! (Carmela e Rosalia escono. Guarda al cielo) Grazie Signore. Dubitavo di mia figlia, ma ancora grazie a Dio è tutta impacchettata. Grazie! … (colpo di tosse e usa toni duri.) e allora? Sbrigatevi ho due buchi allo stomaco dalla fame.

ROSALIA f. s.
Ora ho calato gli spaghetti. Ancora sono duri. Dagli il tempo che si ammosciano e li porto!

CICCIO
(Bussano. Totò apre. Entra Ciccio, ragazzo semplice. Vestito normale. Con se ha un mazzo di crisantemi e un pacchetto di pop corn. Saluta il suocero) baciamo le mani, papà. Non c’è mammà? (Entra Rosalia, apparecchia la tavola)

TOTO’
Lì c’è mammà!

ROSALIA
Totò siediti è quasi pronta. Ciccio! Appena in tempo. Siediti e mangia con noi.

CICCIO
(saluta la suocera) Baciamo le mani, mammà!

CARMELA
(Rosalia esce e rientra con la pentola. divide la pasta per tutti. Entra Carmela col vino. Vede Ciccio resta immobile) Ciccino!

CICCIO
(poetico) Carmelina mia, mio dolce e fresco pisello di giornata avvicinati e diamoci una bella baciata (Totò gli da un calcio nel sedere)

TOTO’
In casa mia, non si parla di piselli… Fanno male!!!
CICCIO
(timido)…scusi papà Totò, potessi salutare la morosa?

TOTO’
(Con occhio vigile e sguardo malandrino) potessi!

CICCIO
(Con euforia prende la mano di Carmela con foga le bacia ripetutamente il palmo. Totò gli da uno schiaffo sulla nuca) Che ho fatto?

TOTO’
L’interiore della mano lo vai a baciare a quella sciacqua lattughe di tua sorella  

CICCIO
(impaurito) Chiedo perdono papà. L’emozione mi ha sviato. Oggi è l’anniversario del nostro amore. Almeno oggi un bacino.

TOTO’
(gli tira l’orecchio) in casa mia, porchetterie non se ne fanno. (A Carmela) Siediti e mangia! Non alzare gli occhi manco per respirare. Rosalia, mettiti vicino a tua figlia. Appena questo si azzarda ad allungare la mano, gli faccio digerire il piatto. (si siedono tutti. Da destra verso sinistra. Totò- Ciccio- Rosalia- Carmela. La tovaglia dev’essere a limite per permettere al pubblico di vedere quando i due ragazzi si danno la mano sotto il tavolo)

ROSALIA
Ciccio, quanto anni fate di fidanzamento?

CICCIO
Oggi facciamo… (tutto d’un fiato) dodici anni, undici mesi, 29 giorni e due ore! (Rosalia e Carmela applaudono)

TOTO’
Aoh, ma che sono ‘sti battimani! Vi sembro Mike Buongiorno? In casa mia si battono le mani quando lo dico io…ora! (battito di mani) basta!
CICCIO
(Alza il dito timidamente) Prima di mangiare, posso dire una cosa? (Totò annuisce) Carmela ti ho portato dei fiori che ho raccolto nel sopracciglio della strada. ( le da i fiori) Questi crisantemi sono il frutto del nostro amore!

ROSALIA
(Glieli strappa dalle mani) Grazie Ciccio, mi hai tolto un pensiero per i miei cadaveri. Carmela, valli a mettere nell’altare.

CARMELA
No mamma. Questi fiori, Ciccio li ha portati per me, no pi morti!

ROSALIA
Zitta! L’azione che ha fatto Ciccio è un’opera di beneficenza. Vuol dire che, quando Ciccio creperà (Ciccio si tocca) i nostri morti gli porteranno i fiori(Carmela urtata li mette nel quadro dei defunti)cosa c’è nel pacchetto?

CICCIO
Ho portato un pò di poppe corna! (Totò gli molla un ceffone) che ho fatto?

TOTO’
Di corna in casa mia non se ne deve parlare!

ROSALIA
Li mangiamo dopo pranzo. (Totò inizia a mangiare) Totò le preghiere.

TOTO’
(Si alza prende il fiasco e lo innalza. Tutti coi bicchieri) prendete e bevetene tutti, questo è il mio vino fatto dalle vigne si San Crispino, creato a immagine e somiglianza di mio padrino. Pestato per voi e per tutti per far bere gli assetati, importante che non vi ubriacate. Bevetelo ora insieme a me prima che finisce e poi vi lamentate che  non ce n’è!

TUTTI INSIEME
Amen! (Bevono tutti e si siedono a mangiare)

ROSALIA
Totò, com’è la pasta? (Mangia con avidità, con gesti fa capire che va bene) Ciccio, anche per te va bene?

CICCIO
È bona questa pasta. (con allusione, guarda Carmela con occhi dolci) papà,  posso dedicare una poesia a me zita? (Totò annuisce. alza il tono di voce per declamare la poesia) Carmela con la dedica di questa mia poesia, metto a nudo la mia anima perché l’ho scritta con la mia pinna…(Totò gli da un ceffone)

TOTO’
Sei un cornuto! Tu a mia figlia, la pinna nelle mani non gliela metti. Capito? guarda che ti taglio la faccia e ne ricavo guanciale di porco!

CICCIO
(Impaurito) Posso continuare? (Totò annuisce) …sei dolce e delicata come una fragola. Sei così pulita e bella che ti mangerei come una caramella. (Totò alza la testa dal piatto con gli spaghetti che pendono dalla bocca) sei morbida e profumata come una rosa ed io come un’ape, mi avvicino per impallinarmi e far sbocciare nel nostro amore un letto di miele… (Totò gli molla un ceffone dietro la nuca) Ahia!  Che ho detto?

TOTO’
Niente. C’era un’ape dietro di te che stava facendo la luna di miele. (Urla) e poi, quando si mangia non si urla. Mangia e stai zitto! (Carmela) tu, la testa dentro il piatto. (Carmela china la testa e mangia. In aria si sente il ronzio di un’ape. Totò la segue con lo sguardo. Carmela mentre mangia le si spezza un’unghia e grida “Ahi” Totò molla un ceffone a Ciccio) ti ho beccato! Col pensiero hai punzecchiato a mia figlia? Fai il bravo se no, ti taglio il pungiglione! (Va via la luce, di scatto Totò si butta su Ciccio e gli tappa la bocca) Rosalia salva tua figlia! (Rosalia tappa la bocca di Carmela. Torna la luce. Tornano ai loro posti)

CICCIO
mi scusi papà, se ne andata la luce. perchè mi ha tappato la bocca?
TOTO’
Per evitare che tu al buio potessi baciare mia figlia. Ti sembro cretino? (fa la finta di dargli uno schiaffo, ma non lo fa) mangiamo ch’ è meglio

ROSALIA
(Si asciuga la bocca)Totò sto pensando che ci sono le lumache. Le prendo?

TOTO’
Prendile che ce li succhiamo (Rosalia esce. Rimette la sedia al proprio posto attaccata a quella di Ciccio, il quale finge di starnutire più volte dando colpi di bacino verso l’alto e si sposta nella sedia di Rosalia, avvicinandosi a Carmela. Appena vicini i due si danno la mano sotto il tavolo, sfiorandosi le ginocchia. Carmela sente caldo. Totò beve il vino, gustandolo lentamente. Poggia il bicchiere, nota qualcosa che non va. Con indifferenza fa cadere forchetta a terra, di scatto si ficca sotto il tavolo per spiare i fidanzati che in tempo si lasciano la mano.)

ROSALIA
(Entra con un recipiente di lumache) forza, datemi i piatti per le lumache.

CARMELA
Mamma, non ne voglio. Non mi piacciono perché hanno le corna mosce.

TOTO’
Ora capisco perché ami ‘sto cretino ambulante, perché ha le corna dura! Mangia e stai zitta. (Rosalia le riempie il piatto. Si siede e nota la differenza di posto)

ROSALIA
(Parla a Totò come se fosse Ciccio) Ciccio, ti piacciono le lumac…Totò che ci fai al posto di Ciccio? (Guarda Ciccio) Ciccio che ci fai al mio posto?

CICCIO
Niente mammà. C’è stato un colpo di vento e sono scivolato qua.

TOTO’
(nervoso gli sputa) puh, bastardo! Mi hai fregato! (lo schiaffeggia. Rosalia lo difende) ti stacco la prostata se lo fai un’altra volta.

CARMELA
Papà lascialo. Non me lo ammazzare a Ciccio. Io l’amerebbi troppo assai

ROSALIA
Lascialo stare Totò. voleva star vicino la morosa. Mi pare giusto. Oggi è il loro anniversario. E poi, siamo stati tutti ragazzini, eh!

TOTO’
Tu chi sei, il giudice di pace? Statti zita prima che ti faccio la faccia a settebello e perdi la causa. (da un pizzicotto sulla faccia di Ciccio) dimmi la verità, hai toccato la mano a mia figlia?

CICCIO
(Impaurito) no no, io non le faccio queste porcate!

TOTO’
Bravo! (gli da schiaffi col palmo della mano) e ora, mancia le lumache!

CICCIO
No grazie, non le so succhiare. E poi, non mi piacciono!  

TOTO’
(Lo minaccia)A casa mia non esiste non mi piace. O li mangi o t’ammazzo

CICCIO
(Impaurito) no no buonissimi. (inizia a mangiarli facendo sentire il rumore. – per sgranocchiare, dev’essere un pezzetto di pane duro-)

TOTO
(Gli da uno schiaffo) ma che cazzarola fai! Le lumache si succhiano non si mangiano! Guarda (Totò succhia le lumache facendo sentire il suono. Le donne in silenzio. Ciccio incrocia il suo sguardo con Carmela. Entrambi iniziano a succhiarli emettendo dolci fischi. Man mano che il loro piacere aumenta, si alza il tono del suono. Totò capisce e da un ceffone dietro la nuca a Ciccio mentre tiene la lumaca tra le labbra, facendolo strozzare. Le donne si spaventano. Totò indifferente)

CARMELA
(presa dal panico, saltella) aiuto sta morendo! Aiutaaaaateelo...Ciccio mio non mi lasciare vedova allegra. Cicciiiino (saltella e si dispera)

ROSALIA
(Spaventata)sta morendo annegato! Ciccio guardami, sei vivo o morto? (Ciccio con gesti chiede aiuto) fai la moto (Gli alza le braccia) così ti scarica l’ossigeno nei polmoni, dai!

CARMELA
Che dici mamma! Se fa la moto, gli viene lo smoking e muore inquinato (Piange)

ROSALIA
Totò, aiuta a tuo genero. Fai uscire la ragioneria che c’è in te. Sbrigati!

TOTO’
(Beve un bicchiere di vino. Fa mettere Ciccio a 90° gli da un calcio nel sedere. Ciccio sputa la lumaca) ti sei ripreso? (Ciccio annuisce. Carmela salta ancora dal panico) Rosalia, glielo dici a quella ballatrice del ventre che la smette.

ROSALIA
Carmela calmati.(Carmela è agitata) Ciccio prendi un po’ di vino. (Ciccio le da un bicchiere di vino. Rosalia glielo da a bere. Calmandosi sbuffa come un cavallo) ti senti meglio? Ciccio è vivo e vegetariano. Calmati

CICCIO
Amore, tranquillizzati. Per questa volta non muoio più. Stai male, vero? (Carmela annuisce) Aspetta che ti faccio la respirazione boccale. (Si sta per lanciare per baciarla, Totò lo blocca)

TOTO’
(lo prende per il collo) mi vuoi per forza far rovinare. Se non la smetti di fare l’erotico con mia figlia, ti do un pugno che ti faccio vedere i re magi che seguono la stella. Siediti!
CARMELA
(In fase di ripresa) Ciccino mio, allora sei morto o sei campato?

CICCIO
Carmelina mia, se tuo padre non m’ammazza, sono campato. Succhiamo le lumache, se no, papà Totò s’incazzolia (Totò sta per dargli uno schiaffo,si ripara) volevo dire s’arrabbia (riprendono a mangiare le lumache. Ciccio prova a succhiarle e non riesce a tirarla fuori e la guarda)

TOTO’
(Mangia con soddisfazione) che sono belle. Che goduria! Ne mangerei a quintali di lumache.  (Nota Ciccio) ehi tu, invece di mangiarle le guardi?

CICCIO
Io la tiro, ma lei non vuole uscire. Guardo per vedere s’è in casa.

TOTO’
Ignorante! Gente di poca fede. Guarda e impara. (accompagna con gesti, la spiegazione) prendi la lumaca tra indice e pollice, la porti tra le labbra ed emetti un risucchiamento radicale e tiri. (fa il gesto) visto? fallo tu!

CARMELA
Ciccio è facile tirare le lumache. T’insegno io? (Ciccio annuisce. Carmela si avvicina. Totò si alza di scatto la fulmina con lo sguardo. Carmela si siede di scatto)

TOTO’
Siediti! Se no ti faccio una carezza nel naso che te lo faccio soffiare dalla cervicale (indica la nuca. Totò si gira di lato e starnutisce, intanto Carmela si alza e va al mobile. Va via la luce. Totò e Rosalia si buttano su Ciccio) Salva tua figlia.

ROSALIA
La sto salvando!

CARMELA
(ferma nel mobile) mamma, io sono qua.

TOTO’
Rosalia, sentito? Tua figlia è sotto di lui! (Strozza Ciccio) chiuditi la bocca cornutazzo. Non baciare mia figlia, se no ti stacco la bronchite dal cervello. (Torna la luce. Totò sposta Rosalia e Ciccio. cerca Carmela) dov’ è mia figlia? Te la sei sucata come le lumache? (lo strozza)

CARMELA
Papà, finiscila. Sono vicino il  mobile!

TOTO’
(lascia Ciccio) sei stata lì?(Carmela dice di si. a Ciccio gli da uno schiaffo) perché non me l’avessi detto che mia figlia non era sotto di te.

CICCIO
Basta, non ne posso più! (Commosso) mai un bacio, mai una carezza ma lei mi tratta sempre male. sono stanco! Per Carmela sono disposto a tutto, ma lei non l’apprezza. Se lei continua a trattarmi male io…io…mi tolgo la vita! (Carmela si dispera. Rosalia la calma) se mi uccido la causa è sua. Poi per farla pentire, la notte vengo nel letto e le faccio il solletico

TOTO’
Provaci, così ti tiro una fucilata nelle corna che ti faccio la permanente!

CICCIO
Ora io come un figlio, lei mi risponda come un padre. Cosa devo fare per non avere problema con lei?

TOTO’
DEVI MORIRE…VATTI A SPARARE!!! (Carmela piange come una sirena) falla smettere a sta sirena, se no le stacco la corrente(fa segno di tagliare la gola. Rosalia consola la figlia. Visto che non riesce, piange anche lei. Ciccio guarda le donne e inizia a piangere. Totò esaurisce) ehi, mi sento in una valle di lacrime. (alla figlia) perché piangi?

CARMELA
Se muore il mio Ciccino, resto tutta zitella.

TOTO’
(A Rosalia) perché piangi? Chi ti è morto?

ROSALIA
(Asciuga le lacrime) nessuno. Sto pensando che devo andare in bagno. Visto che non posso lasciare i fidanzati soli. Piango così evito di pisciare!

TOTO’
(Da una pacca a Rosalia) tu pisellino curioso, perché piangi?

CICCIO
Io piango per amore, per far compagnia alla mia metà. Non è giusto che pianga sola.

TOTO’
Che ti venga un ematoma in cornetteria. Piangi per la morosa? I maschi non piangono mai. vergognati!!!

ROSALIA
Totò l’amore è bello. Non è giusto come fai tu. Dalla mattina alla sera, sempre a zappare. Una volta ognittanto (allude a far l’amore)avrei anch’io il bisogno di essere coltivata. Ragazzi amatevi. L’amore fa bene alla salute

TOTO’
Guarda che viene la diabete con l’amore. ( Sbadiglia. Guarda l’orologio al polso. A Ciccio) con tutto ‘sto amore, mi è venuto sonno. Senti cicciolino amoroso, quando te ne vai che io devo andare a letto.

ROSALIA
Ci mangiamo i pop corn e poi te ne vai. (Li va a prendere e li mette in un vassoio e li adagia sul tavolo)

TOTO’
A te la lingua ma ti secca? …qualche giorno ti devo dare una manciata di legnate, così ti faccio vedere quanto ti amo! (i due ragazzi mangiano pop corn, facendosi gli occhi dolci) sbrigatevi a mangiare, prima che va via la luce (A Ciccio) devi sparire! (Ciccio annuisce. I quattro mangiano) …a proposito Ciccio, prima che mi viene sonno fammi vedere anche a me che c’è l’hai grande.

CICCIO
Come fa a sapere che ce l’ho grande?

TOTO’
Me l’ha detto Carmela. Ora pure io sono curioso di vederlo.

ROSALIA
Totò nella vecchiaia sei diventato finocchietto stagionato? Carmela, io pensavo che tu eri impacchettata, invece…ti sei fatta rompere il salvadanaio? (piange)

CARMELA
Non pensare male. ho detto a papà che Ciccio ce l’ha grande il sentimento per me. (Rosalia asciuga le lacrime con la mano e li asciuga sulla figlia) vero Ciccio? (Ciccio annuisce)

TOTO’
Dai, forza! Fatemi vedere ‘sto sentimento che avete e poi te ne vai a casa.

CARMELA
(I due ragazzi rimangono al proprio posto. Con eccessiva dolcezza) Amore…tesoro…

CICCIO
(Stessa dolcezza) …tu sei la vacca ed io il toro! (Rosalia è gioiosa. Totò da uno schiaffo a Ciccio) che ho fatto?

TOTO’
Niente! Ti ho fatto i complimenti della poesia. Ora, se te ne vai a fare in culo prima che va via la luce, ti dico grazie! (Guarda orologio) Ciccio, mancano due minuti e se ne va la luce. Vai via (Lo spinge ad andare)

CICCIO
Un momento! Le voglio far vedere che ho imparato a succhiare le lumache

TOTO’
(Lo spinge) Per stasera vattene, domani sera mi fai vedere il succhiamento. (Ciccio si trattiene)

ROSALIA
Totò non avere premura! Se tuo genero ti vuol far vedere ch’è capace, faccelo fare.

TOTO’
(Nero di rabbia, minaccia Rosalia con gesti) Fammi vedere. Sbrigati manca un minuto!

CICCIO
Sediamoci a tavola se no, non mi riesce! (Totò affretta tutti a sedersi. Prende una lumaca tra indice e pollice. Parla con tutti ma fa allusioni a Carmela) cari suoceri, ora vi faccio vedere come tiro su la lumaca ( La porta vicino le labbra. Fa cenno a Carmela di andare sotto il tavolo) e poi, la tiro giù. Capito? (Carmela finge uno starnuto facendo sentire un si)

TOTO’
Rompiti le palpebre della bocca e sbrigati! Manca poco e va via la luce!
CICCIO
Sono pronto. Tu? (Carmela starnutisce, facendo sentire si) dieci, nove, otto, (I suoceri lo guardano allibiti) sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno…(Si stacca la luce, i due fidanzati si ficcano sotto il tavolo. Totò e Rosalia si buttano uno su l’altra. Da sotto il tavolo, i due si baciano emettendo il classico “suono” che si emette succhiando le lumache)

TOTO’
Cornutissimo! Tanto hai fatto e tanto hai detto che la luce è andata via e tu sei qua. Appena torna, devi scappare subitissimo se no, ti succhio io il cervello.  ( i due si baciano emettendo un dolce suono) però devo essere sincero, ci vai bene a tirare le lumache. Bravo! Ti piace?

CICCIO
Si si, bellissimo papà. bellissimoooo (Riprendono col bacio “suono”)

ROSALIA
Non sento parlare a Carmela. Non vorrei che stesse male che le sto di sopra. Carmela, ti manca l’aria?

CARMELA
(appagata) no mamma, mi sto ossigenando tutta. (Riprendono col bacio. Torna la luce. Totò e Rosalia si spostano non vedono i fidanzati. Seguono il suono e notano i due che si baciano appassionati. I due si bloccano appena notano di essere stati scoperti. A Rosalia le viene un tic)

ROSALIA
(Si contorce dal tic, prende fiato e grida) Bottanissimaaaaaaaaaaa (Sviene)

TOTO’
Mi avete preso per il culo? (i fidanzati annuiscono. (esce e rientra con un fucila) me ne frego ch’è mercoledì, oggi straordinario! V’ammazzo!

CICCIO
Carmela scappiamo se no, a schifio finisce! (La prende per mano e scappano. Totò urla fuori scena, si sentono colpi di fucile. Cala il sipario)    
Fine primo atto





Secondo atto
(la scena un pò diversa del primo atto fa alludere che sia una casa dei nostri giorni. Includere una poltrona. Sul tavolo un vassoio con banane. Entra in scena Ciccio vestito da muratore. Tutto sporco. È stanco)

CICCIO
(Chiama) Amore…Amore, sono ritornato!  

CARMELA
(Entra stupita. In mano una pezza) mi hai chiamata amore? (Ciccio annuisce) significa che mi ami ancora dopo 15 anni di matrimonio?

CICCIO
Non pensare male! Ti ho chiamata amore, perchè non mi ricordo come ti chiami

CARMELA
(Adirata) ma vai a fare in culo! (Esce)

CICCIO
Scherzavo, vieni. Lo so che ti chiami Carmela. (entra adirata) dopo 15 anni che ti sopporto, come faccio a scordarlo, dai! (Si siede nella poltrona)

CARMELA
Alzati discarica coi vestiti (Ciccio si alza. Spolvera la poltrona.) da stamattina che faccio pulizie, arrivi tu e ti senti in albergo. (Ciccio si appoggia sul tavolo) Levati! (Ciccio si siede sulla sedia. Lo alza) sei propria duro di cervello. Mi stai infettando una casa! (spolvera tutto)

CICCIO
Qua no, lì no. arrivo stanco da lavoro e nemmeno posso sedermi. Si può sapere dove cavolo posso andare?

CARMELA
A fari in culo! L’unico posto sicuro, dove non ti vengo a disturbare!

CICCIO
(Alza la voce) ahò, guarda che qui comando io! IO sono il maschio della casa (Si batte mano nel petto) Spetta a me l’ultima parola. Capito?

CARMELA
(prepotente) sta zitto! (Ciccio si spaventa) chi è che comanda? (Intimorito col dito indica Carmela) Mi ricordi qual è la tua ultima parola?  

CICCIO
(testa bassa e voce da bambino impaurito) obbedisco!

CARMELA
Bravo! Ora vai in bagno, tiri la catinella e vai a fare lo stronzo. (Pensa)…a proposito, l’hai portato lo stipendio? Esci i cash!

CICCIO
Mi ha detto il datore di lavoro la prossima settimana se ne parla per i soldi

CARMELA
La prossima settimana?...e io quando me li faccio i capelli?...appena salto una settimana che non mi faccio i corpi di sole, divento la fotocopia di quella mummia di tua madre. (nervosa) prendi il telefono e chiama ‘sto cornuto e digli che ti porta i soldi

CICCIO
(impaurito) Lascia stare, domani riferisco. calmati se no ti spunta la barba

CARMELA
Mi devo calmare? (Prende dal mobile l’agenda telefonica) ora ci penso io. Vediamo se non deve pagarti. Non t’infilare se no, anche tu prendi legnate.

CICCIO
(Pietoso) Per favore non lo chiamare. A lavoro sanno tutti che comando io in casa. Non sottovalutarmi!

CARMELA
(Compone il numero) Rilassati. Non gli faccio capir niente. (attende chiamata. dolce) –pronto, signor Licca Licca? – (nervosa) guardi che a casa mia, comando io! (Ciccio si dispera)…mio marito mi ha detto, che lo stipendio se ne parla la prossima settimana, vero? – ah è vero!  Se entro stasera mio marito non ha i suoi soldi, lei domattina deve svegliarsi impalato nel letto con San Pietro che gli porta la colazione- - non mi calmo! Mio marito è muratore e a me, (Allude alle parti basse) mi gira la cazzuola! – come? più tardi gli darà lo stipendio? (si addolcisce) grazie, non avevo dubbi che avesse un cuore dentro quel cervello da porco. Chiedo scusa se sono stata troppo gentile- Arrivederci (fine telef.) Fatto!

CICCIO
(Preoccupato) ora quello lo dirà ai miei colleghi e mi prenderanno tutti in giro. Te lo dico sempre, fatti i cazzi tuoi!

CARMELA
Ti pare che sono minchiona come te, che ti fai pisciare in bocca di tutti? bisogna far vedere i denti alla gente, se no, ti mettono i piedi sullo stomaco. Vai a lavarti e non fare uscire l’acqua dalla doccia, se no l’asciughi con la lingua. (Ciccio esce lamentandosi. Rassetta la stanza) mia nonna aveva ragione. I maschi sono buoni solo per una cosa… per pisciare al muro!

CICCIO
(rientra con la canottiera e va spogliandosi) per le femmine, i maschi non siamo buoni mai a nulla. solo per una cosa vi serviamo, vero?

CARMELA
Forse! Prima siete gorilla (Si batte il petto), poi Tic tic tac (Ondula il bacino seguendo il suono) fate la fine del coniglio (cade sul divano)

CICCIO
Vorrei vedere se non ci fossi io, come faresti. Non ti puoi lamentare che hai un marito muratore. (si tocca braccia, petto, gambe ect…) tocca, sono un muro di cemento armato!

CARMELA
Ma stai zitto che manco ti funziona la cazzuola! Vai a lavarti ch’è meglio(Ciccio esce. Riprende a lavorare) vent’anni che lo sopporto. (Urla) Si apre il gargarozzo per tutto, ma mai che mi dice una parola dolce, mai!

CICCIO
(affaccia la testa dalla porta) Diabete! Più dolce di questa, non esiste!

CARMELA
(dispregiativo) ma va a quel paese! Vatti a strozzare nella doccia, vai! ( Ciccio esce. Rassetta e canta il ritornello di “finchè la barca va”) …quando l’amore viene il campanello suonerà, quando l’amore viene il campanello su o ne rààà (entra Ciccio)che vuoi con ‘sta faccia da maniaco?

CICCIO
(attorno la vita una tovaglia) Come dice la canzone, “quando l’amore viene il campanello suonerà” ( toglie la tovaglia e attaccato alle mutande ha un campanellino) me lo fai suonare il campanello?(Sculetta facendolo suonare)

CARMELA
(Lo spinge) Ma non ti vergogni alla tua età ad avere il campanellino?

CICCIO
Toccalo e vedi che diventa una campana!

CARMELA
Non  farmi ridere. Non ho tempo da perdere col tuo campanellino.

CICCIO
Sei sempre la stessa. Ho fatto bene a dedicarti una suoneria nel mio uccellulare. È quello che penso quando mi chiami. Dai, chiama e senti. (Carmela. lo chiama al cell. Parte ritornello “Marco Masini  Vaffanculo”)

CARMELA
È così? Beh pure io ti ho dedicato una nel mio cellulare. È la mia preghiera che faccio ogni volta che mi chiami. Chiama! (Ciccio la chiama. Parte il ritornello dei “Pandemonium Tu fai schifo sempre”)

CICCIO
Io faccio schifo sempre? (Carmela annuisce) e tu si ‘na strunz!!

CARMELA
Io strunz? Da quand’è che ti ho sposato lo sono diventata, perché tu sei il capo degli strunz!

CICCIO
Io da quand’è che ti ho sposata,soffro di orchite! (Carmela non capisce) ora ti spiego. È un rigonfiamento ai paesi bassi, dettato da una pesantissima forma di rottura. In parole povere…(con disprezzo) da  vent’anni che mi rompi e palle!

CARMELA
Ma se manco le hai mai avuto, non dire bugie. (esce e urla da fuori) guarda che il tubo della doccia, perde. Chiama al fontaniere!

CICCIO
Si dice doccista, ignorante! Se avevamo una fontana, chiamavo il fontaniere! Devo far tutto io in questa casa (Chiama dal cell) … pronto? Ciao Nino! – senti, a casa mia c’è una perdenza, puoi avvicinare a ripararla? – sei già dietro la porta? ( apre la porta) fai servizio espresso?

NINO
Ciao Ciccio. Mi trovavo a parlare con un amico davanti casa tua, mi hai chiamato ed eccomi qua. Dov’ è la perdenza?

CICCIO
Mia moglie ce l’ha in testa! Non ne posso più. (Sottovoce) Appena ci sono i saldi, me la vendo!

CARMELA
(entra adirata) vai a vendere a quella sciacqua palle di tua sorella. Ancora a quarant’anni aspetta il principe col pisello che se la sposa!

CICCIO
Mia sorella è zitella romantica. Meglio di te che sei sposata incazzata.

CARMELA
Signor tubista mi dia iù tube che faccio una installazione a mio marito (Allude in testa) nelle corna!

NINO
Calmatevi. Non è successi niente. Ditemi dov’ è la riparazione, così vado. Sa come si dice signora? Tra moglie e marito, non mettere il tubo.

CARMELA
(A Ciccio) Portalo in bagno e fagliela vedere!

CICCIO
Oh, vedi che non sono passato all’altra sponda!

CARMELA
La riparazione deve fargli vedere! ( i due escono) non ce la faccio più, quando se ne va e mi lascia in pace. (Guarda al cielo) Signore tanta brava gente muore in pace, fai crepare a ‘sto pirletto! Fallo diventar duro entro stasera…no in senso sessologico, nel senso di crepare! Va bene? Amen!

NINO
(Rientra seguito da Ciccio) Fatto! Era solo il tubo poco lento. Visto che ho finito, me ne vado. Ciao Ciccio. Signora…(le fa il baciamano) arrivederci.  (Esce)

CICCIO
(Carmela è imbambolata) vado a farmi la…Carmela…Carmè! (Si sblocca)vado a farmi la doccia. Sbrigati che ho fame (Esce)

CARMELA
( sospira come un’innamorata) che bel baciamano. Se non c’era quel cervo a primavera, mi facevo baciare la…(Bussano balza in aria. Apre. entrano due tipi strani. La ragazza vestita da punk con valigia in mano. Pantaloni stracciati. Giacca nera. Capelli viola. Rossetto nero. Il ragazzo è coatto. Occhiali neri. Orecchini, anelli, collana. Mastica una gomma in modo evidente)

ANNACAMILLA
Signora sa chi sono?

CARMELA
Una cambiala scaduta! (chiude. Bussano ed apre) senti, rispetto i testimone di Genova, però non posso farti entrare, sono già pastorizzata.

ANNACAMILLA
Mamma, sono la tua bambina, Annacamilla!

CARMELA
(immobile) Annaca…annaca…milla? (felice) vita mia, come cazzarola sei vestita? Gioia della mamma.vestita così fai schifo. Sembri arlecchino a lutto

ANNACAMILLA
A Roma è la moda. Questo è lo stile punk

CARMELA
Gioia non sono abituata a vederti come una punk. (l’abbraccia) che sono contenta. Questo qua chi è il tuo moroso?

ANNACAMILLA
No mamma. Peppuccio è il mio migliore amico. Presentati Peppù.

PEPPUCCIO
(Coatto nei modi di fare) So Peppuccio so bello e so caruccio, me piace aiutà a gente e nun chiedo niente. Se vedo che me vuoi fregà tirandomi giù i calzoni, te dico, ah bello nun scherza m’hai rotto li coglioni! ( tira giù il cavallo dei pantaloni) piacere (da la mano. Carmela ricambia)

CARMELA
Piacere sono la mamma di mia figlia medesima. Simpatico il tuo amico.

PEPPUCCIO
(urla) So gagliardo!! gliel’hai detto a tu madre come me chiamano?

ANNACAMILLA
Certo che no! mica posso chiamare mia madre da Roma e dirle chi sei tu!

PEPPUCCIO
(Le da una pacca sulla spalla) a li mortacci tua! A signò, gliò dico io chi so. A Roma sa come me chiamano? (Carmela dice no) …me chiamano, (mette le mani davanti la bocca e urla) medicina 33!

CARMELA
fai il dottore?

PEPPUCCIO
So er meglio del dottore. La mia medicina, (urla) fa miracoli. (Si tira giù il cavallo dei pantaloni)

CARMELA
La tua medicina fa miracoli? Per caso, sei parente di nostradamus?  

PEPPUCCIO
A signò, nostradamuse me po’ allaccià e scarpe. Sa come me chiamano in intimità, nostracactusse! Signò, tengo ‘na medicina che con 33 cm (allude all’organo maschile) gliè do ‘na botta de vita a tutte e donne e le faccio (urla) resuscità! Ad alcune, gliò fatto prenne a pensione (tira giù il cavallo dei pantaloni )

CARMELA
(fa la caruccia) visto che te ne intendi, cosa faresti prendere a me?
PEPPUCCIO
Un treno in pieno! (Carmela ci resta male) stavo a scherzà. Viè qua fatte guardà. (Carmela fa la modella) c’hai er culo talmente basso che te servono e mutanne cor tacco! (Annacamilla gli dice di smetterla) calmate, gliè sto a ddà ‘na revisione. Signò che taglia porti de reggiseno, a retromarcia? Manco te se vede, ahò!

ANNACAMILLA
Peppuccio, ora basta! …scusalo mamma. lui è fatto così. dov’è papà?

CARMELA
(Dispiaciuta) non fa niente. Mica posso piacere a tutti. tuo padre si sta lavando. Volete qualcosa di fresco?

ANNACAMILLA
Si, mi va bene un po’ d’acqua. Tu Peppù?

PEPPUCCIO
Portame uno scotch whisky. (Carmela è imbambolata) Sbrigate che c’ho a lingua cosi secca che il sahara in confronto a me è un’oasi del polo norde.  

CARMELA
Intanto sedetevi. Fate finta che siete in casa mia. (Esce. I due si siedono)

CICCIO
(Entra canticchiando mentre si asciuga i capelli. Vede i due seduti, si blocca) buongiorno …testimoni di Genova? (silenzio. Si gratta la testa) scusemuà, iò sogno Ciccio. Voia chi schifia sete? Amici mia moglia?…voia sordo mute? ( silenzio) chi sono? quella stronza di mia moglie fa entrare sempre quelli peggio di lei!(da spalle ai due)che son brutti! La ragazza pare una scimmia riciclata. Il maschio con gli orecchini sicuramente è ricchione. (Peppuccio si alza, gli si mette di spalle)

PEPPUCCIO
(Minaccioso. Ciccio è impaurito) A coso, te conosco da du minuti e me stai a ballà er flamenco sopra e palle! … bada a nun scherzà cor foco. Che se te meno, pe raffreddatte c’è vo a scoreggia dell’uomo delle neve.

ANNACAMILLA
(lo placa) smettila Peppuccio. Mio padre stava scherzando.

CICCIO
Tu sei mia figlia? (Anna annuisce) Di quale mdre si?

ANNACAMILLA
Ma come di quale madre? Non scherzare, sono tua figlia, Annacamilla!

PEPPUCCIO
Sai come se dice in latino: “pater certum, madre zoccolam!”  

CICCIO
Annacamilla! (abbraccia la figlia) quando sei atterrata a casa?  

ANNACAMILLA
Sono arrivata poco fa. Scusami sono vestita in modo strano. A Roma va di moda vestirsi così. Questo è il mio amico Peppuccio

PEPPUCCIO
(da la mano) piacere Peppuccio in arte medicina 33 (tira giu il cavallo dei pantaloni)

CICCIO
Medicina 33? Che significa?

PEPPUCCIO
Significa che me ritrovo (Fa il gesto) un asso de bastone che fa venire a vista, (Urla) a li ciechi!

CICCIO
Significa (fa il gesto col braccio) che hai lo strumento… difettato! ( lo consola) fattene una ragione amigos, queste sono malattie gravi!

CARMELA
(Entra col vassoio. porta caffè, acqua e un rotolo di scotch ) l’avessi tu una malattia di questa, ogni giorno vorrei essere in coma profondo! …Prego.

PEPPUCCIO
Signò, dico de portamme er whisky e me porti o scotch? Che me devo sigillà e budella?

CARMELA
mi hai detto uno scotch whisky. Whisky non ne ho e ti ho portato lo scotch. (Peppuccio si alza è nervoso)

ANNACAMILLA
Mamma, Peppuccio ci tiene al suo whisky. Dai, Peppù andiamo al bar a prendere qualcosa da bere.

CICCIO
Lo porto io al bar. A che esco passo dal capo per i soldi. N’amo Peppù

PEPPUCCIO
Aspetta. Oggi che se magna?

CARMELA
Oggi te la faccio passare bene. Pasta al forno!

PEPPUCCIO
Ma che sta’ a dì ahò. Famme du bucatini all’amatriciana.

CARMELA
Mi dispiace, non so fare i bucatini all’amatriciana.

PEPPUCCIO
Le sai fa e fettuccine a papalina? (ogni piatto che Peppuccio dice, Carmela risponde “no”)gnocchi a romana?...spaghetti a carbonara? ...Tonnarelli cacio e pepe?...(ad Anna con rabbia) …ma ‘ndo cazzo m’hai portato al fatebenefratelli? (Esce adirato) ma va morì ammazzata! (Ciccio lo segue)

ANNACAMILLA
(Adirata) Ma vatte a strozzà al colosseo! Scusa mamma, quanno ce vo ce vo

CARMELA
Non ti preoccupare Annuccia. Non mi applico alle sue parole. Perè, se esiste vero Dio, gli deve cadere la lingua! …senti, il caffè lo prendiamo noi. Aspetta poso a valigia. (esce. Anna prende il caffè. Si sente un frastuono. Anna corre a soccorrere la madre. La porta in scena, dolorante)

ANNACAMILLA
(la adagia in poltrona) mamma, ma che hai fatto?

CARMELA
(Dolorante)…stavo cadendo! (si tocca ovunque) ahi ahi mi fa male la cervicale. Mi fa male il culatello. Ahi ahi mi fa male l’obelisco. Annuccia vicino il telefono c’è il numero della dottoressa Cuculo. Chiamala

ANNACAMILLA
(al telef) pronto? Dottoressa Cuculo?...Salve, le chiedo scusa, mia madre è caduta in casa. Potrebbe venire a visitarla? -…si! mamma, dove stai?

CARMELA
A casa mia.
ANNACAMILLA
Intendevo la via!

CARMELA
Via San Martino campanaro numero 23.

ANNACAMILLA
(Ripete al telef.) Via San Martino campanaro, numero 23. – faccia presto, mia madre sta male. (chiude telef.) la dottoressa sta per arrivare.

CARMELA
Gioia mia, grazie. Senti il tempo che aspettiamo, vai a cambiarti. Più ti vedo così mi fai venire un ematoma agli occhi. (Annacamilla bacia la madre ed esce. Guardinga va al telef) pronto? Ciao amore- sai, sono caduta- Mi manca la tua diabete- Quando ci vediamo per stare vicini vicini? – ma che fai, scherzi! A casa mia? se ci scoprono siamo fregati! Appena mi riprendo, poi ci riprendiamo vicini vicini. Vero mucci mucci… (entra Anna chiamandola. Chiude di scatto. dalla paura ha il fiatone) disgraziata, un tiket al cuore mi hai fatto venire!

ANNACAMILLA
Vedi che fiatone? È dovuto allo spavento. Segui i miei esercizi e ti  rilassi. Emetti un profondo respiro (Carmela esegue) qualche secondo e rilascia. Inspira ed espira. Inspira ed espira. Più veloce! Inspira ed aspira. Inspira ed aspira (Più Carmela aumenta, sembra che stesse partorendo) forza mamma, vai vai. Spingi spingi…

CARMELA
Stop! …mi stai facendo rilassare o mi stai facendo partorire? Non l’ho capito! (Bussano. Apre Anna. Entra la dottoressa. Una bella donna) dottoressa, entri pure.

DOTTORESSA
Buongiorno. Dottoressa Cuculo. È la badante? (Anna ferma)  Rumena?  

ANNACAMILLA
No, piacere romana. Sono la figlia. Annacamilla!

DOTTORESSA
Mi scusi, pensavo una badante. Signora Carmela, cosa l’è successo?

CARMELA
Mentre stavo posando la valigia, non mi sono accorta che avevo un piede in più e sono caduta sullo spigolo. (piange) dottoressa mi aiuti, mi sento una tromba in testa. E poi, mi fa male l’osso sacro della mano.

DOTTORESSA
L’osso sacro della mano? (Carmela annuisce) guardi che non esiste l’osso sacro della mano, semmai nella schiena ma no nella mano!

CARMELA
Lo vuol sapere meglio di me che mi fa male? (Si tocca con indice ogni parte del corpo e si fa male) se tocco qua mi fa male. tocco qua e mi fa male. vede? Mi tocchi lei! (la dottoressa tocca la stessa parte del corpo e Carmela non grida. Si tocca lei stessa e grida dal dolore)  

DOTTORESSA
Signora, tocchi me.

CARMELA
( le tocca con l’indice lo stomaco) ahia!!! Dottoressa lei pure sta male?
 
DOTTORESSA
Ma che male. Lei ha il dito rotto. Verifichiamo. (la prende la mano e le tocca le dita. Pollice nulla. indice dolore. Medio anulare nulla. mignolo dolore) vede signora, lei ha l’indice e mignolo rotto. Vada al pronto soccorso e glieli gessano. (Entra Ciccio e Peppuccio, parlando)

CICCIO
( felice) dottoressa carissima, piacere di vederla. Ch’è successo? (La dottoressa fa segnale verso Carmela) mia moglie? Dottoressa mi dica la verità, come sta mia moglie? Quando crepa! (Carmela fa un evidente Tiè!)

PEPPUCCIO
(ammaliato) anvedi che gran pezzo de mammifera quotidiana. Piacere so Peppuccio.  (le fa il bacia mano. Ciccio s’infastidisce)

DOTTORESSA
Piacere, dottoressa Cuculo.

PEPPUCCIO
(le guarda il sedere) c’hai proprio ragione. C’hai proprio ‘na bella forma de culo.

DOTTORESSA
Signora Carmela, vada al pronto soccorso e stia attenta la prossima volta. (allusiva alza il tono) Io vado. Torno a casa che sono stanca.

PEPPUCCIO
Stanca? C’ho a cura pe fatte riprenne. Ciò una medicina 33 che te la inietto per endovena e (urla) te faccio toccà il cielo senza tacco!

CICCIO
Aoh, a dottoressa non gli serve la tua medicina. Salatela!

CARMELA
Che t’interessa se Peppuccio le vuole infilare la flebo alla dottoressa.

DOTTORESSA
(Si alza, cerca di camuffare la discussione) stia calma signora. Altrimenti rischia che si frattura ancor di più il mignolino. Vada in ospedale. Io vado

CARMELA
(la siede)dottoressa lei si stia calma col culo nella sedia, se mio marito non si fa li cazzi suoi, gli fratturo il minchionino!

ANNACAMILLA
Basta. Dottoressa se lei deve andare, vada. Mamma preparati che andiamo al pronto soccorso. (Carmela esce a prepararsi) Peppuccio, vieni con noi o rimani in casa con papà?

CICCIO
Portatevelo se no, gli do uno schiaffo che lo faccio arrestare per vagabondaggio!
PEPPUCCIO
Aoh, mò si nun te stai zitto te parcheggio ‘na mano in faccia che te faccio vedè er colosseo che stelle!

ANNACAMILLA
Dai, mò basta! (Rientra Carmela) sei pronta mà? (Carmela dice di si) dai, andiamo al pronto soccorso. Dottoressa, lei ci accompagna?

DOTTORESSA
No. ho altre visite da fare. Io vado. Buongiorno a tutti. (Esce)

CARMELA
Annuccia vedi? Quella spazzatura di tuo padre manco mi chiede che vado a fare al pronto soccorso. Poi dice che sono frigida. (con rabbia, gli punta dito contro) è normale, non gli funziona il  campanellino!

PEPPUCCIO
(felice della polemica tra i due) Bella battuta. Dagliè sorè!

CICCIO
A che vai al pronto soccorso fatti ingessare pure la lingua!

PEPPUCCIO
(ride gli da una forte pacca sulla spalla) Bella fratè!

CICCIO
(Carmela con le mani si avvicina alle parti intime di Ciccio – sfiorare non  toccare- da il senso di toccarle come si fa nelle statue dei santi e poi baciarsi le dita)  che senti fare con ‘sto gesto?

CARMELA
Le cose morte si baciano!

PEPPUCCIO
(Ride a crepapelle) siete troppo forti. Me state a fa piscia de sotto de risate

CICCIO
Non ti metti le mani addosso, perché sono animalista!

PEPPUCCIO
(ride) Me state a fa divertì più voi a gratise, che quegli scemi che vanno ar teatro a fasse pagà. (i due adirati) forza, ammazzateve e fateme divertì!

CICCIO E CARMELA
(Adirati) ma te li vuoi fa i cazzi tua

PEPPUCCIO
Ma annate a morì ammazzati! (esce. Tutti lo seguono)

CICCIO
Annate a fan culo e mi lasciate in pace! Se tornassi indietro, manco mi sposerei. Vorrei fare il playboia. Farei strage di femmine. (bussano) son già qua. Che rottura di p…(apre ed entra la dottoressa) Amore!

DOTTORESSA
Tesoro

CICCIO
Tu sei la vacca e io sono il toro! (si strofinano i loro nasi dolcemente. Dicendo entrambi) “ Piciù piciù piciù”

DOTTORESSA
(dando risalto alle sue forme) ogni volta per far rima, mi dici sempre vacca. Sono così grassa? Ultimamente sto facendo la dieta della banana. È molto indicata per snellire. Ha molti sali minerali, vitamine e potassio.

CICCIO
Gioia quando ti vedo, mi sento tutto dietetico (la bacia dalla mano in su) Finalmente con te sento profumo di donna e io mi sento un vero maschio!

DOTTORESSA
Rischio sempre di farmi beccare pur di star con te, ma tu non fai mai niente per me. non ripaghi mai la mia gratitudine!

CICCIO
Amore ma che dici? io ti ripago sempre. Io ti pago in natura!

DOTTORESSA
sono stufa di essere ripagata in natura. Io cerco l’amore!

CICCIO
Guardami tesoro, qui c’è un banano tutto per te. Quando ti vedo, divento tutto banano. Divento tutto d’un pezzo. Prendimi e fanne di me la tua dieta. Frullami, strapazzami ma di baci saziami! (le da un bacio, la dottoressa si scansa)
 
DOTTORESSA
Stai calmo. Prima voglio delle certezze. Se continui a trascurarmi sono costretta a prendere seri provvedimenti con qualcun’altro

CICCIO
Cosa? Tu vuoi fare fifty fifty con altri? (Dottoressa annuisce) mi vuoi fare cornuto con un altro cornuto? (Dottoressa annuisce) ho capito! ti riferisci al romano. Per questo lo guardavi con occhi paranormali. Se lo vuoi, prenditelo. Però, sai come si dice? “Chi cambia strumento vecchio per il nuovo, sa cosa lascia e non sa che musica trova” (le volta le spalle)

DOTTORESSA
Geloso? (lo accarezza facendolo sciogliere dal piacere) Sai che non potrei mai sostituirti. Le attenzioni che mi dai tu, mio marito non me le da. Lui è sempre impegnato col suo lavoro. Io ho bisogno di qualcosa in più.

CICCIO
Gioia a letto modestamente sono come la Rai di tutto e di più! (Bussano) minchia la Rai! Volevo dire mia moglie. Nascondisciti in bagno, corri. (La dottoressa esce. Apre, entra Peppuccio) Che ci fai qua.

PEPPUCCIO
So tornato pecchè me so ricordato de cambià l’acqua da bestia. (Ciccio non capisce. Gli urla in faccia) devo piscià! Vado ar cesso.

CICCIO
(Gli sbarra la strada) Non ci puoi andare perchè…perchè se poi mia moglie scopre che la fai fuori, se la prende con me. Meglio non rischiare.

PEPPUCCIO
Te sembra che me metto a stappà o spumante? (mima il gesto di tenere in mano la bottiglia di spumante che fuoriesce la schiuma) nun te garantisco che faccio centro, di sicuro la faccio dentro. Famme passà. (Ciccio insiste) guarda se nun me fai entrà, salgo sul tavolo e te faccio a fontana de trevi!

CICCIO
(camuffa la voce) “ Peppuccioooo” senti? Ti chiamano fuora dalla porta. affaccia! (Peppuccio si affaccia dalla porta. Ciccio dalla porta di casa, sottovoce comunica con la dottoressa) “Amò esci subito! (la dottoressa entra in scena, si nasconde dietro la poltrona) Peppuccio, a chi aspetti vai in bagno. (Peppuccio nervoso entra in bagno. Sottovoce alla dottoressa) amore, io per te farei pazzie. (la bacia) il mio cuore batte a mille all’ora. Senti il rumore del mio amore (si sente lo sciacquone del bagno. Restano immobili a guardarsi. Torna a nascondersi)

PEPPUCCIO
(Esce tirando giù il cavallo dei pantaloni. Gli da schiaffi ironici) sei così stronzo che se te incontri con a merda, fate scopa! Te saluto. (Esce)
CICCIO
Esci amò. Se n’è andato, ‘sto gran figlio di ‘na lupa!

DOTTORESSA
Non rischiamo. Io vado. Quando ci vediamo? (Ciccio alza le spalle) Devo essere sempre io a rischiare? Non t’importa più nulla di me (piange. Evidenzia il suo fisico) non ti viene voglia di attraversare queste curve?

CICCIO
( eccitato) in queste curve scaverei una galleria profondissima! Il problema è quando ci vediamo? Con ‘sto lavoro che ho faccio tardi la sera.

DOTTORESSA
…Mi è venuta un’idea! (Dalla borsa prende una boccettina) vedi questo? è sonnifero. L’ho uso per mio marito per addormentarlo quando ci dobbiamo vedere. Tieni, usalo per tua moglie. Poche gocce nell’acqua e la faranno dormire serenamente  e noi stanotte possiamo stare, vicini vicini!

CICCIO
Amore, questa si ch’è una bella idea. Stasera nell’acqua metto poche gocce e la faccio riposare in pace. (Bacia la dottoressa) brava amore mio. Prima di andare a letto, lascio la porta socchiusa e tu entri in silenzio. Appena arrivi che segnale mi dai?

DOTTORESSA
Tesoro, farò il verso del gatto. Cosa farai tu per darmi segnale?

CICCIO
Faccio il cane! (La dottoressa miagola, graffiandolo dolcemente. Ciccio fa il cane e le vuole saltare addosso. bussano) son tornati! Nasconditi dietro il mobile (apre, entrano tutti e tre. Anna porta un pacco) già di ritorno? Mi sembrava che ti ricoveravano in coma ditologico! (distrae i tre, riesce a far scappare la dottoressa)

CARMELA
(nasconde dietro la schiena la mano fasciata) t’hava a veniri ‘na paralisi ‘nta lingua quannu parri male di mia. Almenu hai ‘na cosa ca ti resta tisa!

ANNACAMILLA
Smettetela, oggi è anche il vostro anniversario. Tieni Peppù, mettilo di là il pacco. (Peppuccio lo esce di scena) A proposito papà, l’hai preparato il regalo a mamma? (Alza le spalle e dice no) sai che regalo ti ha fatto lei?

CICCIO
L’unico regalo che può farmi e di lasciarmi solo e andarsene a far in culo!
CARMELA
(Gli fa il tiè con la mano fasciata. Si nota che sono fasciati indice e mignolo mettono in risalto le corna) mi sto qua a pestarti la faccia!

CICCIO
(nota le dita fasciate) ammazza che sei carina, ti sei fatta fasciare le corna? (Ride)

CARMELA
Veramente queste sono tue, non mie. Le ho fatte fasciare per ricordartelo!
(Ciccio va su tutte le furie)

ANNACAMILLA
Calmati papà. Scherza, mamma! Le hanno ingessato l’indice e il mignolo. Sono cose che capitano! E poi la mamma ti ama. Non è vero che lo ami?

CARMELA
Certo!  …Specialmente quando mi siedo sul cesso, mi ricordo che lo amo. (finge di sedersi sul cesso e si sforza) Amore…amore esci… esci

CICCIO
Con tutti i posti romantici che ci sono, sopra il cesso mi pensi? (Carmela annuisce) perchè non l’ho capito!

PEPPUCCIO
(Glielo grida) pecchè sei ‘nu stronzo!

ANNACAMILLA
(A Peppuccio) la smetti anche tu di rompere il cruscotto? Oggi è un giorno di festa non roviniamolo! Vieni con me papà, andiamo a scegliere un regalo per mamma. (Ciccio si rifiuta) dai papà, fallo per me. (continua a rifiutare) Dai, te lo pago io il regalo!

CICCIO
Ci vengo ci vengo! Andiamo. (Anna invita anche Peppuccio ad andare)

PEPPUCCIO
Ahò, semu venuti pe fa i turisti o i passeggeri? Me fai sempre passeggià?

ANNACAMILLA
Dai che ti sto facendo visitare le meraviglie della città. Andiamo! …Mamma, prepara la cena che stiamo arrivando. (Escono tutti e tre.)

CARMELA
(apparecchia) apparecchio perché ci sta mia figlia e non voglio darle dispiacere, no che ‘sto porco si merita di trovare la tavola imbandita! Gli pare che si è fatto la schiava. Dai, prima che lo dimentico, vado a mettere la pasta al forno così si prepara (Esce e bussano con insistenza.da fuori)che vi venga un infarto nelle mani, arrivo! (Va ad aprire. Entra Nino l’idraulico) Amore! (Nino dalla tasca esce un cellulare, preme il pulsante e parte la canzone “Only you”. la invita a ballare il lento. A 40 sec. Nino stacca) amore con questo andamento lento, mi hai fatto irrigidire il pelo!

NINO
(in ginocchio recita una poesia) Solo tu, sai prendermi alla gola. Solo tu, sai prendermi al cuore. spero che solo tu, …non mi prendi po culo!

CARMELA
Che dici! Io ti amerebbi assai. (con dolcezza) Solo tu, mi dedichi poesie. Solo tu, mi dici parole dolci. Solo tu…mi hai fatto venire la diabete … Amore

NINO
Tesoro, tu sei la vacca ed io sono u toro! (la bacia) sei la mia poesia vivente, sei una favola del mio cuore. io sono il tuo principe, tu sei la mia… principessa sul pisello.  
 
CARMELA
(emozionata, asciuga il sudore)oh mamma mia, con tutta questa dolceria mi fai emozionare, tanto da far acqua da tutte le parti.

NINO
Tranquilla tesoro, sono il tuo iù tube. Per ogni tua perdenza, ci sono io che tampono con pazienza. (infervorato la bacia) Dai, non posso più aspettare. Facciamo un po’ di sechiso, ho voglia di te!

CARMELA
(presa dalla passione) ti prego Nino smettila, se mi sciolgo tutta rischio di rompere le acque e se torna mio marito…(preoccupata) siamo a mare!

NINO
Ho troppo desiderio di fare …sector no limits! Forza non perdiamo tempo, mettiamoci sul divano e facciamo i porci comodi!

CARMELA
No, i porci comodi no!

NINO
Facciamo i porci scomodi! (Carmela si rifiuta)andiamo in stanza da letto e ti faccio fare la porchetta!(Carmela si rifiuta)metti un maglione di lana a terra e ti metti sopra, subito!

CARMELA
Che vuoi fare?

NINO
Ti faccio fare la porce…llana? (fa capire il doppio senso. Carmela si rifiuta) sempre no mi dici? I porci comodi no, i porci scomodi no, la porchetta no, la porcellana no. oggi non vuoi fare la porcellinosa con me? porca miseria!

CARMELA
Pure io voglio fare bunga bunga, ma se torna mio marito siamo fregati. Oggi è rischioso. C’è mia figlia con medicina 33. Facciamo un’altra sera.

NINO
Si, un’altra sera. Io mi sento ora in alta tensione! (Pensieroso) mi è venuta un’idea. (Dalla tasca prende una boccettina) questo è sonnifero. L’ho rubato a mia moglie. L’ho uso per lei quando devo vedermi con te. Usalo per tuo marito. metti poche gocce nel vino e cade in letargo. Così io vengo e mentre lui dorme io ti faccio tutta…bughi bughi! (la bacia)

CARMELA
bella ‘sta ideaa! …Come ti posso far entrare? E poi, che segnale mi dai?

NINO
Lasciami la porta socchiusa, appena entro mi nascondo e faccio…il cane. Appena mi senti, tu fai il gatto. Vieni verso di me e andiamo a fare… (Si scambiano effusioni d’amore) Amore…

CARMELA
Tesoro…

NINO
Tu sei la vacca ed io sono …(Si blocca. Si sente la voce di Ciccio che rientra. Si spaventa) il toro c’è! (Carmela e Nino sono agitati. Nino va sotto il tavolo e da il di dietro rivolto al pubblico. Entrano i tre. Ciccio ha un pacco regalo in mano)

ANNACAMILLA
Mamma siamo tornati! (ride) Sai, papà ti ha comprato un bel regalo.

PEPPUCCIO
Ahò. Sotto ar tavolo c’è sta uno con una faccia da culo. (Nino esce da sotto il tavolo è di poche parole. Imbarazzato)

CICCIO
Nino che ci fai in casa mia? Carmela, che ci fa questo qua? (Carmela non sa che dire dice parole insensate, quasi a balbettare)

NINO
(Interrompe Carmela) sono venuto per…siccome…(idea) ah si! poco fa quando ho fatto la riparazione, ho perso la chiave inglese e la stavo cercando. Anzi, se mi dai un aiuto me ne vado(Ciccio posa il pacco e con Nino la cercano)

PEPPUCCIO
A scoglionati, stateme a sentì. Toglieteme ‘na curiosità: che ve siete asciugati i neuroni col phon? Siete così imbecilli che se ve fate a Tac, a lastra nun esce pa vergogna!

NINO
(ostile) Senti, non sbagliare a parlare con me, altrimenti mi trasformo!

PEPPUCCIO
Te trasformi a fa o stronzo, ma statte zitto. A voi trovà ‘sta chiave inglese? (Nino annuisce) se la voi trovà, la devi chiamà in inglese. Se gliè parli in italiano, lei nun te sente. Hai capito?

CARMELA
Giusto! Quindi sai che fai Nino? (lo spinge ad andare via) Vai, fatti un corso accelerato di inglese e poi torni a cercare la chiave. Vai! (Nino esce)

PEPPUCCIO
Scusateme, non vorrei esse troppo educato ma vorrei sapè, quando cazzo se magnà. Dentro o stomaco l’acido lattico se prenne a pugni coi fermenti lattici

CARMELA
(mette la mano in testa) la pasta alo forno!. Annacamilla aiutami. Ciccio apparecchia! (le due donne escono)

CICCIO
Dai Peppuccio. Aiutami. Io apparecchio e tu?

PEPPUCCIO
Io atterro! (Si butta sul divano) È da quanno so arrivato che me fate camminà. o li piedi tarmente gonfi che sembrano e palle de king kong. (Entra Anna con la bottiglia di vino. aiuta il padre a ultimare la tavola)
CARMELA
(Da fuori scena) tutti e tre venite subito. (escono di scena, non vedendola la chiamano. Carmela entra di soppiatto. Posa il vassoio di pasta. guardinga prende la boccettina di sonnifero, ne mette poche gocce nella bottiglia di vino. Pensa e ne versa tutto il contenuto. Inizia a riempire i piatti) a tavola!

ANNACAMILLA
(I tre entrano e si lamentano) Mamma, prima ci chiami di là e poi sei qua.

CARMELA
Dai, volevo farvi uno scherzo. Siamo tutti pronti?  (tutti annuiscono) Buon appetito! (dopo qualche boccone) Peppuccio ti piace ‘sta pasta?

PEPPUCCIO
(soddisfatto) bona ‘sta pasta. complimenti alla cuoca. Pare de gomma.

CARMELA
Anna a Peppuccio gliel’hai fatto visitare la città? (Anna annuisce, mentre mangia) Hai visto quanti bei monumenti abbiamo a Palermo?

PEPPUCCIO
Molto belli. ve posso fa ‘na domanda? ho visto chiese bizantine, monumenti arabi, ponti normanni. Voi siciliani, ma che cazzo avete fatto?

CICCIO
Noi siciliani facciamo lavorare gli altri. Siamo così generosi che gli abbiamo fatto fare tutto agli altri e ora non abbiamo più lavoro per noi. Per questo la Sicilia è una repubblica fondata sulla disoccupazione.

CARMELA
Annuccia, ti sei scordata l’acqua. (Ciccio la invita a bere il vino) no che poi mi viene sonno. Il vino è tuo e lo bevi tu. Vado a prendermi l’acqua. (Si alza)

CICCIO
Vado io! Oggi è il nostro anniversario (ironico) non voglio che ti scoglioneggi dalla sedia (esce. Da fuori si sente un frastuono)venite. Aiuto! (Scappano tutti in soccorso di Ciccio, il quale entra di nascosto con la bottiglia dell’acqua. La mette sul tavolo, prende la boccettina del sonnifero dalla tasca. Ne mette poche gocce, poi pensa e ne versa tutto il contenuto. I tre lo chiamano) eccomi! (i tre rientrano) volevo farvi uno scherzo!

PEPPUCCIO
Ma va morì ammazzato! M’hai fatto prendere un colpo ar core. Sei proprio un glioneco! E ringraziame che so educato!

CICCIO
Glioneco? ma nun eri romano? comu parri, rumeno? (ride)

PEPPUCCIO
Mò to faccio capì meglio. (al pubblico) a signò, stateme a sentì. Aiutateme a ricordaglielo. Glioneco…glioneco…glioneco…glioneco…

CICCIO
Cioè significa che sono un…

CARMELA E PEPPUCCIO
Coglione ! (Tutti ridono)

CARMELA
Non ti offendere, scherziamo. (Riempie un bicchiere di vino) tieni, gioia mia. Beviscilo tutto. (Segue il marito che beve il vino) buonanotte. Volevo dirvi buona salute! Ragazzi volete una fettina di carne? (tutti dicono no) Anna, prendiamo il dolce prima che tuo padre gli viene sonno.

CICCIO
Non mi viene sonno. Pensa per te, la sera vai a letto presto come le galline

CARMELA
Normale che vado a letto presto come le galline, visto che ho un marito pollo! (Tutti ridono)

CICCIO
Io pollo? Tu quando cammini sembri una papera. (Cammina imitando una papera) “Ciccio vieni qua, no qua ma qua qua! (Tutti ridono)

CARMELA
Bevi e sbrigati a riposare in pace! (Gli riempie il bicchiere di vino)

CICCIO
(Le riempie il bicchiere d’acqua) bevi pure tu, se ti si asciuga la lingua non puoi aprirti più il gargarozzo! Bevo alla tua facciazza! (Beve il vino)

CARMELA
Anch’io bevo alla tua faccia da porco! (beve l’acqua. Anna tenta di farli smettere, ma non ne vogliono sapere) ti sei mai guardato allo specchio? Sei brutto ma tanto brutto, se ti metti davanti il computer parte l’antivirus. (Beve acqua) bevo così mi lubrifico la lingua e mi aggiorno di parole!

CICCIO
(Peppuccio è divertito. Anna è dispiaciuta) Carmela, dimmi una cosa…

CARMELA
…cornuto ti basta?

ANNACAMILLA
Ora basta. Smettetela! Lo prendo il dolce si o no? già mi state urtando!

CICCIO
A tua madre portale un poco di acido muriatico, che si pulisce la lingua!

CARMELA
Quando Dio ti creò, unì l’acqua alla terra e creò…un pezzo di fango! (Beve direttamente dalla bottiglia. Prende il pacco regalo) tieni apri il pacco
CICCIO
Ma stai zitta, sei così brutta che sembri una befana masterizzata. (Beve dalla bottiglia. Gli viene il singhiozzo. Carmela ride. Apre il pacco, ne esce un cappello con le corna. Lo mette) come mi sta?

CARMELA
(segni di ilarità, dovuto al troppo sonnifero) se ti vede un cervo, muore di depressione! (Ride)

CICCIO
(prende il pacco regalo) Tieni questo è il mio regalo per te. Buon anniversario! (Ride sotto il naso. Carmela ne esce dal pacco un cesso nero con la candela e un cesso bianco) amore, te lo spiego io. Questo è un ricordo del nostro viaggio di nozze. Ci cago di Giorno, (accende la candela) e ci Caco di notte. (Ride. Peppuccio e Anna si divertono)

CARMELA
(Gli da un pizzico) sei il mio stronzone preferito! (Ridono entrambi. I due continuano a bere. Si guardano un attimo e poi esplodono a ridere)  

ANNACAMILLA
Mamma papà, ma che vi è preso? vi siete bevuti il cervello? (Va davanti Carmela) mamma ci sei? ( A Ciccio) papà, sono io Annacamilla!

CICCIO
Carmè, ti ricordi perchè ho scelto come nome di tua figlia, Annacamilla!

CARMELA
Certo mi ricordo. Ti sei aperto le gambe e mi dicevi…(Divarica le gambe, si guarda in mezzo e ondula il bacino) …annacamilla annacamilla. (i due esplodono a ridere)

PEPPUCCIO
Ahò, la volete piantà de ride? Ma ndo cazzo l’avete lasciato er cervello, al mercatino del campo profughi? Ve siete impazziti de brutto!
CICCIO
(Guarda orologio al polso) ragazzi è tardi. Forza tutti a letto, fra poco viene la mia amante.

CARMELA
Tu l’amante? (Ciccio annuisce) con ‘sta faccia da minchia che hai? (Ride)…comunque, fra poco viene pure il mio amante. Andiamo a letto.

CICCIO
Pure tu l’amante? Poverino se vede che dentro il reggiseno non hai nulla, cade in depressione. (Ride)

CARMELA
Se la tua vede che dentro le mutande c’è carestia, si spara! (Ridono entrambi)

ANNACAMILLA
Mamma papà, ma dite sul serio? Fino a poco fa, vi stavate ammazzando di parole, adesso ridete ad ogni cazzata? Che vi è successo?

CICCIO
(cerca di far uscire tutti) dai ragazzi tutti a letto. Fra poco viene la mia amante ed io devo fare il cane. Usci…usci…usciere…uscissivo tutti!

PEPPUCCIO
(Ciccio e Carmela ridono. Esausto) Annà, i tuoi genitori me stanno procurando una contusione al perimetro cubo della mia area pelosa. Manca poco è se rompe. (Anna non capisce. Urla) m’hanno rotto li cojoni!

ANNACAMILLA
Effettivamente danno anche a i nervi, adesso.  Domani saranno sobri e non si ricorderanno nulla. ma che si sono ubriacati di acqua e vino? Mah! noi usciamo, voi andate a letto. (Ciccio e Carmela pieni di gioia li salutano) Peppuccio non vedi che ti salutano? saluta i miei.

PEPPUCCIO
(Indignato) …ma annate a morì ammazzati! (Esce. Anna lo sgrida)
CICCIO
(entrambi riempiono i bicchieri) Cara moglia ti voglio dedicare una poesia. Con affetto e simpatia ti auguro che ti spuntano le corna prima di mia.

CARMELA
Pure io una poesia. Con affetto e senza imbarazzo, stasera ti faccio cornutazzo! (i due brindano. Si guardano e sputano i liquidi che hanno in bocca, ridendo come matti.)

CICCIO
(Socchiude la porta) aspetta che socchiudo la porta. Fra poco arriva la mia Cazvuman. (Abbraccia Carmela e piano piano escono canticchiando e ridendo. Spengono le luci. Entra in punta di piedi Nino. Cammina indisturbato. Fa cadere una sedia. Sente il cigolio della porta, si posiziona dietro la poltrona. Entra la dottoressa in punta di piedi, si posiziona dietro il tavolo)

DOTTORESSA
(miagola dolcemente. Nino fa il cane. Sottovoce) Amore sei lì? (Nino abbaia e lei miagola)

NINO
(Sottovoce) Tesoro sono qui. Non ti vedo al buio. Avvicinati pure tu. (I due s’incontrano al centro della scena e si abbracciano) eccoti. Finalmente insieme alla faccia di mia moglie e di tuo marito…Amore

DOTTORESSA
Tesoro…

NINO
…tu sei la vacca ed io il toro. baciami! (prima che si bacino, Ciccio e Carmela accendono le luci ed entrano in scena)

DOTTORESSA E NINO
(Meravigliati si guardano ed esclamano) Che ci fai tu qui?

DOTTORESSA
(Ciccio e Carmela ridono) te l’ho detto prima io. Che ci fai qua?

NINO
Io? Sono tuo marito e prima devi dare risposta a me.  

DOTTORESSA
Io sono tua moglie e ho diritto di avere prima da te risposte.

CICCIO
Nino, mettiti il cuore in pace. Tua moglie ti ha fatto cornuto cu mia. (Ride)

CARMELA
Ciccio, mettiti tu il cuore in pace. Ti ho fatto cornuto con  lui (ridono)

NINO
(È nervoso) con tutti i maschi che ci stanno al mondo, mi hai fatto cornuto con un altro cornuto? (Ciccio evidenzia le corna regalo che ha in testa)

DOTTORESSA
(Nervosa) se l’ho fatto perché lui mi dava affetto. Tu non mi hai mai dato affetto!
NINO
Affetto? Io faccio l’idraulico. sono sempre connesso su iù tube, altro che affetto! Voglio il divorzio con l’accompagnamento, subito!

DOTTORESSA
Voglio io il divorzio! Voglio quello che mi spetta, altrimenti ti rovino!. (Escono litigando. Ciccio e Carmela li seguono facendo il cane e la gatta ridendo. Si spengono le luci. Si riaccendono le luci sul proscenio rientrano i quattro protagonisti. Aspettare che il pubblico non batta più le mani. Assumere espressione seria)

CARMELA
Tutti nella nostra vita abbiamo sentito parole come…

CICCIO
Prometto di esserti fedele sempre

DOTTORESSA
Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.

NINO
E di amarti e onorarti per tutti i giorni della mia vita.

CARMELA
Sono parole che ci hanno emozionato, hanno segnato nella nostra vita un legame indelebile con la persona scelta per condurre insieme un cammino.

CICCIO
La libertà, la tecnologia ci ha tolto l’autonomia di essere liberi di pensare, di fare, di essere noi stessi. Basta un niente per farci cadere  nel peccato
 
DOTTORESSA
Le nostre menti sono manipolate da un sistema informativo errato. Tivù spazzatura, corruzione, tangenti. Spesso ci portano a credere che sia giusto tutto ciò che di giusto non ha nulla.

NINO
Tutto questo spesso ci porta a perdere quel valore che i nostri nonni i nostri padri, hanno coltivato per decenni e lo hanno custodito nel proprio cuore per donarlo ad ognuno di noi.

CARMELA
Chi più chi meno, abbiamo respinto quel valore retorico e primitivo. La realtà ci conduce ad essere cinici. (cambiar tono come se fosse voce altrui) “Per andare a passo coi tempi non ci si perde in simile scemenze. Il valore. Aggiornati!”

CICCIO
Se ci fermiamo un attimo a pensare non facciamo altro che sentir parlar di mafia, morte, tradimenti, sangue nelle famiglie.

DOTTORESSA
Oramai parliamo di tutto tranne che di amore, pace, altruismo, legalità. Ci fanno credere che tutto ciò non è mai esistito e non potrà mai esistere. La vera gioia è il denaro. Il denaro da la vita!

NINO
Io, tu, noi, voi siamo tutti peccatori. Però, non è mai troppo tardi per cambiare! (Con gioia) voglio seguire l’unica vera persona che può cambiare la mia, la tua e la nostra vita. In giro se ne sente parlare poco. Ma lui è molto più presente di quanto noi non lo cercassimo.

CARMELA
Si è proprio lui. È DIO! Lui ci ama più di quanto non lo facessimo noi. Soffre quando noi lo abbandoniamo. Ognuno di noi se si trovasse in un bivio e dovrebbe scegliere se vivere o morire. Voi cosa scegliereste?

DOTTORESSA
Ovvio, tutti sceglieremmo la vita. Su non restiamo a guardare, andiamo controcorrente. Non permettiamo a chi è nel peccato di trascinare anche noi. Anzi, aiutiamo gli altri ad uscirne. I genitori, i figli, fratelli, sorelle questa è vita. Questa è la vera fortuna! Tutto questo è opera di DIO!

NINO
Cosa aspettiamo? Io voglio vivere la mia vita col sorriso, con la pace, l’amore della mia famiglia. Tutto questo possiamo averlo solo se scegliamo di vivere. DIO è amore!. (guarda gli attori che sorridono) Noi abbiamo scelto.

TUTTI E QUATTRO INSIEME
E VOI?

Fine