Antica Affermata Agenzia Affari & Affini

( Casa fondata nel 1936 )

( L’ultimo Spurigghiafacenni)


Commedia in tre atti

di

Antonio Sapienza



Personaggi:

Orazio Fatuzzo.....................Titolare Ag.d'affari;
Tanu Gebbia........................scrivano di Fatuzzo;
Vennera............................moglie di Fatuzzo;
Tina...............................figlia di Fatuzzo;
Angelino...........................figlio di Tanu;
Giacomo Clisteri...................possidente;
Melo Marcio........................puzzone zolforoso;
Una cliente........................esigente;
Un rapinatore......................cortese;
E, inoltre, Sant'Onofrio, in effigie, che parla soltanto.......protettore dei spurugghiafacenni.


La vicenda si svolge a Catania, agli inizi degli 60.

Atto I


Sulla scena e` stato ricostruito un piccolo locale adibito ufficio. E` la sede dell'agenzia.
A destra c'e` la porta d'ingresso. A sinistra una piccola tenda porta nel retro. Nel locale sono sparsi piccoli e vecchi mobili da ufficio: Una piccola scrivania, un tavolinetto, un'etager, e una vetusta macchina da scrivere.
Un quadro di Sant'Onofrio e` appeso alla parete di destra. A sinistra vi e` un attaccapanni in parte schiodato. Una radiolina e` posta sul tavolinetto. Montagne di vecchie pratiche sono ammucchiate nell'etager, nello scrittoio e nel tavolinetto.
All'apertura del sipario, vi e` in scena Tanu Gebbia, intento a lavorare su una pratica e, intanto ascolta la musica proveniente da una radiolina posta sul suo tavolinetto. Egli canticchia il motivetto emesso, ma inventa parole a modo suo. 
Tan.- E gira e gira e gira ch'e` bello, tarararararara`, a femmine e` andato Angelello e quasi quasi ce la indovino`, taratazzitazu`, tarattazitazzu`.. Ci dissi Angelellu statti attento, sinno` fai a fini di
Carmilellu, ca ci appizzo` li pinni e lu macellu, taraattatatatazza`! Ezi, ezi` e zo`, ezi ezi e zzo`!-
Entra dalla porta d'ingresso Orazio.
Ora.- Gente allegra..Dio l'aiuta.. -
Tan.- ( smettendo di cantare e alzando il capo) Oh, principale salutiamo..-
Ora.- Salutiamo, salutiamo.. ( si toglie la giacca e tenta d'appenderla nell'attaccapanni, ma quello si schioda e finisce tutto a terra) Malanova a mia!-
Tan.- Chi fu? E` caduta?-
Ora.- No, si sta riposando.. Poi quando ti decidi a metterci un chiodo, me lo fai sapere..-
Tan.- Io? No, principale, io sono scrivano, non carpentiere..-
Ora.- Certo, se ci metti un chiodo ti sciupi la salute.. Tanu ca`,in questa antica Agenzia, tu sei stato assunto da factotum, mettitelo bene in testa!-
Tan.- Un momento, un momento, l'anno scorso mi avete promosso scrivano, che forse non ve lo ricordate piu`?- 
Ora.- Fu un errore! Adesso ti retrocedo ad aiutante factotum- 
Tan.- Pi 'n chiovu?-
Ora.- Esattamente! E ti ridurro` anche lo stipendio, perbacco!-
Tan.- E no, quello non potete.-
Ora.- Io sono il tuo principale e posso tutto!-
Tan.- Principale, non potete, sentite a me.-
Ora.- E perche` non posso? Ti rivolgi ai sindacati? Al Tar, al Presidente?-
Tan.- Ca quali. Voi non potete darmi meno di quanto mi state dando: cioe` niente!-
Ora.- Niente?-
Tan.- Esatto! Sono cinque mesi che non mi date la paga.-
Ora.- Ah, si?-
Tan.- Certo. E dove lo trovate un altro cretino come me?-
Ora.- Per questo hai perfettamente ragione!-
Tan.- Dicevo cretino per dire scemo, cioe` un fesso che lavora gratuitamente..-
Ora.- Lavora? Passa tempo tutt'al piu`.
Tan.- Brevi, principali, che mi debbo mettere la giacca?-
Ora.- Che hai freddo?-
Tan.- Dicevo: mettermi la giacca, per dire: Mi debbo considerare licenziato?-
Ora.- Per questo volta no. Ma stai attento, da questo momento sei aiutante factotum in prova!(posa tutto sulla sedia) Ed ora metti un po` d'ordine nell'ufficio che in mano tua e` diventato una stalla.. Ma non vedi che disordine? che polverone, che sporcizia? Eppoi non la senti questa puzza? fammi vedere il cassetto, Tanu Gebbia!-
Tan.- E perche`? Io ci tengo cose mie personali e riservate..-
Ora.- Tu ci tieni scorze di formaggio pecorino, tozzi di pane ammuffito e noccioli d'olive.. e se il mio naso non m'inganna, anche lische di acciughe salate. Questo cassetto e` una pattumiera!-
Tan.- E la colpa e` vostra!-
Ora.- Mia?-
Tan.- Certo, vostra! Se voi mi deste la paga, il salario, lo stipendio, la pecunia, io potrei fare dei pasti decenti, invece, dato le restrizioni, sono costretto a fare i pasti dei poverelli.-
Ora.- Tu non hai mangiato altro in vita tua, Tanu, ma cosa mi racconti, tu per una lira..-
Tan.- Avete ragione, sono indigente fino all'osso. Ma non appena Angelino va nei carabiniere e prende il primo stipendio, mi compro una fetta di carne, la vendono ancora la carne, vero? poi mi faccio un piatto di maccheroni e, infine un quartino di vino e una gazzosa. Insomma un pasto da Re!-
Ora.- Beato te..-
Tan.- Beh, vi posso anche invitare.. a bere la gazzosa..-
Ora.- Non ti sciupare Tanu, ti prego. Piuttosto, ci sono stati clienti?-
Tan.- Si, uno!-
Ora.- ( interessatissimo) Uno? E che voleva? Una transizione? ( Tanu fa no col capo) Una sensalia? ( Tanu Idem) Una pratica matrimoniale?-
Tan.- No-o.-
Ora.- E parla tu, botta di sangu!-
Tan.- Voleva.. na firi i nascita .-
Ora.- Un semplice certificato di nascita? E pezzo d'asino, e mi dai tanta speranza?.. E io che mi credevo gia` il pranzo assicurato.-
Tan.- Ecco, vedete che non siete mai contento? Si dice che ogni fegatino di mosca e` sostanza..-
Ora.- Si dice anche che il buongiorno si vede dal mattino.-
Tan.- Ma che la speranza e` l'ultima a morire..-
Ora.- Chi di speranza campa..-
Tan.- Eh, la speranza.. ( sospirando)-
Ora.- Ti riempi gli occhi, e la panza.. E Tanu, Tanu, come si puo` campare una moglie e sei figli con la speranza? –
Tan.- E a chi lo dite? Io con Angelino ho i miei dolori, sapete? Ha studiato e ora aspetta il posto, che non arriva mai. Io gli ho detto: Arruolati nei carabinieri, li` hai stipendio e carriera assicurata,
ma lui, testone, si rifiuta.-
Ora.- Quello vuol farsi la vita a modo suo..-
Entra da destra una cliente.
Cli.- Buongiorno, avete lucido per scarpe?-
Ora.- ( pazientemente) Signora, avete sbagliato porta. La bottega e` piu` avanti..-
Cli.- Vih, che sbadata, v'avevo scambiato per la bottega del calzolaio..-
Tan.- Tanta differenza non c'e`..-
Ora.- Grazie a te! Signora, questa e` un'Agenzia d'affari..-
Cli.- E che fate?-
Ora.- Lavoriamo, ma non nel ramo commerciale.-
Cli.- Allora non e` una bottega?-
Ora.- Signora, vi ho detto che e` un'Agenzia..-
Cli.- E che vendete?-
Tan.- Nulla... La nostra produce servizi..-
Cli.- Ah, fate servizi? domestici?-
Tan.- Ci ha preso per camerieri..-
Ora.- Ma no, noi sbrighiamo pratiche varie. Transazioni, sensalie, pratiche matrimoniali, disbrigo documenti..
Cli.- A siete spurugghia-facenni! E perche` non l'avete detto prima? Sentite, io avrei bisogno di un sussidio di poverta`..
Tan.- Anche noi.. (sottovoce)-
Cli.- .. me lo potreste fare avere?-
Ora.- Noi possiamo sbrigarvi i documenti necessari, al resto ci dovete pensare voi e il sindaco.-
Cli.- Bih, malanova, solo questo? Ma che ci state a fare voi? Bello sforzo!-
Ora.- ( pazientemente) Signora, avete sbagliato nuovamente porta. Andatevene, che e` meglio.-
Cli.- Certo che me ne vado. Imbroglioni, ciarlatani di piazza Voglio guadagnare senza faticare.. parassiti! ( esce)-
Ora.- Ora la giornata e` proprio iniziata.-
Entra Vennera, la moglie di Orazio. Donna forse ancora piacente, ma trasandata nel vestire e nel pettinarsi.
Ven.- Buongiorno a tutti..-
Ora.- Vennera, sei venuta troppo presto. Ancora nulla! ( fa cenno con le dita per dire niente soldi) -
Tan.- Buongiorno signora Vennera.-
Ven.- Proprio.. nulla? -
Ora.- Fino a questo momento, nulla.-
Ven.- E cosa faccio da mangiare ai bambini?-
Ora.- Vai dalla lattaia, fatti dare qualche litro di latte a credito e arrangiati con quello.-
Ven.- E per un po' di pane?-
Ora.- Raccontalo a lui.( indica Tanu) Ha preso un lavoro e non si e` fatto dare nessun anticipo..-
Tan.- Ora, se non mangiate la colpa e` mia. Ma cosa mi facevo dare? Cento, duecento lire l'anticipo? Su quattrocento di tariffa? Ne valeva anche il buon nome dell'Agenzia.-
Ven.- Tanu, lasciate perdere, voi non c'entrate..-
Ora.- Scusami Tanu, ma io sono disperato, io, o m'ammazzo, o cambio mestiere.-
Ven.- Professione, caro, professione. Tu sei un professionista, come l'avvocato Rizza, l'ingegnere
Puzzo, il dottore Bozza..-
Tan.- Come a Saru u pazzu..-
Ora.- E cosa c'entra Saru?-
Tan.- Ha il suo proprio ufficio personale.-
Ven.- Tanu, non dite sciocchezze.-
Tan.- Vi giuro che e` vero. Ha un ufficio con tanto di tabella!-
Ora.- E che cosa c'e` scritto? Saru Scalora, detto u pazzu?-
Tan.- No, no.. c'e` scritto.. c'e` scritto.. Ah, ecco. C'e` scritto: Studio di parapi..-
Ven.- Parachi?-
Ora.- Parapiglia! Che altro puo` fare quello li`.-
Tan.- E fatemi ricordare bene. Dunque studio di parapipi`..-
Ven.- Ohu, parlate pulito.-
Tan.- Aspettate, m'ha dato il suo biglietto. ( tira fuori, dopo molti tentativi in tante tasche, un biglietto da visita) Ecco, ve lo leggo: Studio di parapsicologia e scienze occulte. Riceve tutti i giorni, escluso Natale, Pasqua, e per la Madonna del Rosario. Prezzi modici. Guardate voi stessi.-
Ven.- E tutte quelle parole, voglio dire " numinavintura"?-
Ora.- .. Mago, veggente, " mavaru".. Ca certo, basta mettere nomi in bell'italiano, o meglio in lingua straniera, e la gente accorre come i pesci alla lampara.. Anch'io potrei mettere nell'insegna:
Studio di consulenza burocratica e di pubbliche relazioni. Il nostro motto e`: Veloci e solerti!"-
Tan.- E fare pure i bigliettini?-
Ora.- Naturalmente..-
Tan.- E ci mettete pure il mio nome?-
Ora.- E tu cosa c'entri?-
Tan.- Peccato. perche` se c'entrava ci sarebbe stato bene: " Studio di consiglienza borotalchica, pubblici reazioni, morti vostra, veloci e conserti, riceviamo tutto, anche in natura. Firmato Orazio Fatuzzo e Tanu Gebbia" . Eh? non starebbe bene?-
Ora.- Tanu, tu sei completamente scemo!-
Ven.- Orazio, ma forse l'idea dello studio non sarebbe male. Cambia attivita`!-
Ora.- E cosa farei? Lo sai che per lo studio ci vuole un titolo accademico.. (guardando Tanu) Asino, prima che parli, te lo dico io. Significa avere un titolo di studio, una laurea, un diploma.. E io non ce l'ho..-
Tan.- Ho un'idea. Voi andate a studiare e all'ufficio bado io e Angelino, poi facciamo a meta`..-
Ora.- Tanu, vo cuccati!-
Entra da destra Angelino. e` un ragazzo smilzo di circa vent'anni.
Ang.- Buongiorno signora Vennera, principale..papa`..-
Saluti a soggetto.
Tan.- Soldi non ne ho!-
Ang.- Ma papa` sono senza una lira..-
Tan.- Tu fai la domanda nei carabinieri e io te li do.-
Ang.- Papa`, io il carabiniere non lo faro` mai!-
Ven.- Povero figlio e che lo volete fare " sbirru"?-
Tan.- Lo voglio fare un uomo ca mangia tutti i giorni.-
Ven.- Carne venduta.. poverino..-
Tan.- Da noi si dice: Chi mi da da mangiare, e` il mio padrone.-
Ang.- Ma si dice anche: Digiuno e liberta`!-
Ora.- Piu` liberta` di cosi`.. sono tre ore che non facciamo nulla..-
Ven.- Riprendendo il nostro discorso: perche` non ci pensi veramente?-
Ora.- Cambiare attivita`? E cosa faccio? Ve l'ho gia` detto poco fa. Eppoi, questo e` un momentaccio, passera`.-
Agn.- A proposito, oggi passando dalla via Garibaldi, ho visto un'Agenzia che si occupa di pratiche automobilistiche, ed era affollatissima. Oggi tutti vogliono la patente, e` una mania, ma anche una necessita`, e code non ne vuol fare nessuno.. Sapete avevano la prima stanza piena di gente, e nell'altra, il titolare riceveva i clienti di riguardo. Signor Fatuzzo, perche` non ci fate un pensierino anche voi?-
Ven.- Hai visto? Non sarebbe un'idea?-
Ora.- ( a Tanu) E tu di questo brillante giovane, ne volevi fare un carabiniere. Cretino! L'idea mi piace, ma si dovrebbero cambiare i mobili, cambiare zona, cambiare..-
Tan.- ..Testa..-
Ora.- ( occhiataccia a Tanu).. Cambiare scrivano... certo, certo.. si potrebbe fare..-
Tan.- Io socio?-
Ora.- Tu bestia!-
Ven.- Hai visto che sei sempre ardito?-
Tan.- Ma non era bersagliere?-
Ang.- Signor Fatuzzo, se volete vi porto informazioni più precise, notizie certe.-
Ora.- Tanu, sei sicuro che questo sia tuo figlio? D'accordo Angelino, informati. Ora bisognerebbe pensare all'insegna.. -
Tan.- E ai bigliettini..-
Ora.- ( pensieroso) Si potrebbe mettere cosi`: Ufficio disbrigo pratiche tecniche, comunali e statali..-
Ang.- Signor Fatuzzo, ci vorrebbe una sigla, quella dizione e` troppa lunga.-
Ora.- D'accordo. Angelino, siediti e scrivi: Disbrigo grandi sia statali quindi comunali.. Come viene la sigla?-
Ang.- Viene: Dis-gra-sia.. sta-qui.. comu..-
Tan.- ..Sempri.-
Ora.- Cancella. Scrivi: Disbrigo speciale rapido documenti importanti.. leggi.-
Ang.- Di-spe-ra-t-i.-
Tan.- Adattissima a noi.-
Ora.- Muto Tanu Gebbia, asino vestito pulito. Scrivi Angelino: Disbrigo speciale pratiche sicura
accettazione... Come va`?-
Ang.- Allora: Di-spe-p-si-a.-
Tan.- Bello. Dispepsia. Suona anche bene..-
Ven.- Veramente questo nome non mi e` nuovo..-
Ang.- Lo avra` sentito nello studio del dottor Bozza.-
Ora.- Perche` il dottore Bozza ha messo quest'insegna?-
Ang.- Non e` un'insegna, e` una malattia dello stomaco, mi pare..-
Tan.- Ma allora la mia forse non e` fame, e` dispeptia.-
Ora.- Si, disperazione mia! Muto, ignorante! Allora cambiamo sigla.. anzi no, prima cambiamo i
locali.. Dove andiamo?-
Tan.- A villa a passeggiare..-
Ven.- Io, in via Etnea, avrei visto..-
Ora.- Lascia stare la via Etnea, li ci voglio bigliettoni da centomila.-
Tan.- Io in piazza Lanza avrei visto un localino..-
Ora.- Tanu li ci andro` io, carcerato, perche` ora ti strozzo se parli ancora.-
Ang.- Perche` non mettiamo un annuncio sul giornale? Puo` darsi che si presenti una buona occasione..-
Ora.- A me si presenta solo l'usciere! Basta amici miei, abbiamo sognato..-
Ang.- Ma no, ma no. Se e` per il locale, quello ve lo trovero` io. Sara` solo questione di tempo..-
Tan.- E di soldi..
Ora.- Senti, Angelino, tanto per intenderci, affinche` tu sappia.. per regolarti.. per conoscere le mie esigenze. Ecco.. dovresti trovare una locale di almeno due vani, in una strada commerciale, con vetrina esposta bene.. 
Tan.- Vista panoramica..-
Ora.- Con fitto non superiore, diciamo, alle trentamila lire mensili, senza anticipo, cauzione e mensilita` morte. Poi dovrebbe essere ben messa..-
Tan.- Asciuttizza e soleggiata..-
Ora.- .. Di recente costruzione, o almeno, ristrutturata da poco..-
Tan.- Fitto bloccato e senza blatte e topi..-
Ang.- Signor Fatuzzo, non state esagerando?-
Ven.- Io credo di no. Mio marito sa quello che fa. Vero Orazio?-
Ora.- Tutta l'idea e` tutta un'esagerazione. Stiamo tentando, no? Tanto vale tentare bene.-
Tan.- Tanto, per quello che ci rimettiamo..-
Ora.- Tu non ci rimetti niente di sicuro! Anzi, guarda cosa fai, tanto per guadagnarti lo stipendio, vai alla anagrafe e sbrigati quel certificato che ci e` stato commissionato. Al ritorno, passa dalla pescheria e vedi se ci sono alici fresche, Se ci sono, ne prendi un chilo.. Bastano un chilo? ( a Vennera, poi a Tanu) Si un chilo..te li fai pulire per bene, e intanto che si sei, fatti dare un po di prezzemolo e due limoni.. Perche` le alici, senza prezzemolo e limone, di cosa sanno?-
Tan.- Io dico di niente!-
Ora.- Esatto, di nulla.-
Tan.- Certo, le alici, senza soldi, sanno di nulla!-
Ora.- I soldi, sempre ai soldi pensi, ma come non ti stanchi mai.. i soldi, roba da uomini venali..-
Tan.- Brevi, con che cosa compro i " masculini "?-
Ora.- Ah, e` solo per questo? Guarda, per il momento non ho spiccioli, anticipa tu, dopo ti rimborsero`. Anzi intanto che prepari la nota di rimborso spese, aggiungi due chili di pane e un litro di vino bianco.. sai sulle alici..-
Tan.- Principale, questa e` l'ultima nota spese. Dopo, mi potete anche licenziare, ma non ne presentero` piu`.-
Ora.- E fai bene. E` meschineria richiedere certi piccoli rimborsi a chi vi da pane e lavoro, e perdippiu` vi pone su un gradino piu` alto, nella scala sociale, nel mondo del lavoro, in societa`..-
Tan.- Stai a vedere che ora lo debbo stipendiare io? Va bene, brevi principale, oggi si mangia a sbafu! Tanto Tanu Gebbia e` cretino.. Arrivederci a piu` tardi..-
Ang.- Vengo con te, aspettami papa`. Arrivederci signora Vennera, arrivederci principale.-
Ora.- Angelino, ti raccomando..-
Ang.- State tranquillo.-
Ven.- Che bravo giovane..-
Ora.- Ma sei sicura che e` figlio di Tanu Gebbia?-
Ven.- Sono sicura. Ho assistito sua moglie buonanima..-
Ora.- Ma a me mi pare..Mah.. -
Ven.- Allora io vado a casa. Tu quando vieni e porti i pesci.. vuol dire..-
Ora.- Che mangeremo. Vai, vai. I pesci li portero`. Tanu parla, parla, ma poi compra. A piu` tardi Vennera.-
Ven.- Ciao Orazio.-
Vennera esce.
Ora.- Tu vedi un padre di famiglia cosa deve fare per portare il pane a casa.. signori miei.. un'onest'uomo deve approfittarsi di un suo dipendente cretino, per sbarcare il lunario. Ma e` giusto? ( al quadro di Sant'Onofrio.) E si! Dico a voi. A voi, sant'Onofrio, protettore dei spuruggia-facenni. Fino a qualche anno fa, ce la davate una mano. Grazie a Dio, c'era tanta gente ignorante, analfabeta, che si rivolgeva a noi per qualsiasi pratica e noi li servivamo e ci buscavano la giornata. Ma ora non si fa piu` nulla. Ora tutti sanno leggere e scrivere, tutti sanno di tutto, tutto sono smaliziati, e noi? I spurugghia-facenni, che facciamo? La fame! Ma dico io, che siamo differenti noi? Non abbiamo il diritto di mangiare? E che chiediamo l'automobile? I pranzi al ristorante? la pelliccia per la moglie? No, chiediamo solo due pasti al giorno.. Guardate, Sant'Onofrio, a me basta anche un solo pasto al giorno, non sono ambizioso io. Ma voi, da un po' di tempo nicchiate, fate lo gnorri, siete distratto.. ma vi pare un comportamento giusto per un santo protettore? Allora, sapete che vi dico? vi do un ultimatum. O mi fate sbarcare il lunario, o vi cambio faccia, e mi rivolgo a qualched'un'altro piu` comprensivo di voi. Patti avanti e amicizia lunga!- 
Entra, di corsa, trafelata, una ragazza sui diciott'anni. Belloccia, vestita molto modestanemte. E` Tina, la figlia di Orazio.
Tin.- Ciao papa`, cosa fai di bello? ( tiene d'occhio la porta d'ingresso)-
Ora.- Conto biglietti da mille..-
Tin.- Davvero? Ma guarda quanto sei bravo.( non ha capito nulla) E come riesci a fare le cose, tu..-
Ora.- Ca fantasia. Tina che hai?-
Tin.- Io? Nulla, nulla..( guarda sempre l'ingresso) 
Dalla porta si affaccia un uomo sui quarant'anni, alto, moro, ben vestito, accuratamente pettinato, profumato, parla con voce da basso. E` Melo Marcio.
Mel.- Permesso?-
Ora.- ( premuroso) S'accomodi signore. Buongiorno, in cosa posso servirla?- ( Tina si gira di spalle)-
Mel.- Buongiorno a voi, buon uomo. A cosa potete servirmi? Beh, ancora non so, ma ci pensero`. Intanto, fatemi salutare questa bella fanciulla.. Signorina, i miei omaggi.-
Tin.- ( sempre girata) Quelli glieli dia a sua sorella!-
Ora.- Ma Tina, che modi sono? Il signore e` un cliente. Perche` voi siete un cliente, vero? ( a Melo)-
Mel.- Ma certo che lo sono. E, non faccio per dire, anche molto facoltoso. Quindi, buon uomo, voi conoscete questa scontrosa fanciulla?-
Ora.- E` mia figlia Tina. E non e` scontrosa, e` che non da confidenza agli estranei. Mia figlia e` stata educata all'antica: occhi bassi e bocca chiusa. Allora, signore, mi vuole dire a cosa puo` esserle utile la mia modesta agenzia?-
Mel.- Io faccio affari con molte persone. Il mio giro e` di centinaia di milioni, e avrei bisogno di un punto d'appoggio ... e lo sto cercando..-
Ora.- ( sedendosi a bocca semiaperta) Centinaia? Un punto d'appoggio? Sedetevi signor.. signor..-
Mel.- Melo Marcio. Sono un miliardario stravagante e... capriccioso. ( osserva la reazione di Tina, che si gira appena)-
Ora.- Molto lieto. Io sono Orazio Fatuzzo, titolare di questa agenzia. Sono un famoso procacciatore d'affari in questa citta`. Sono molto quotato tra i.. tra..-
Mel.- Spurugghia-facenni..-
Ora.- Voi siete spiritoso e molto simpatico. Diciamo sensale e affini. Vi sta bene?-
Mel.- A me sta benissimo anche spurugghia-facenni. Tanto, se voglio, vi faccio diventate milionario lo stesso..-
Ora.- Co..come? Mi.. mi.. milionario? A mia?-
Mel.- A voi e a vostra figlia. Signorina, vi piacerebbe diventare milionaria? .. Bei vestiti..gioielli, teatro, villa al mare, chalet in montagna, appartamento di lusso, macchine fuori serie..Eh? Vi piacerebbe?-
Tin.- ( alza le spalle) Io non vi conosco..-
Ora.- ( che ha seguito il discorso di Melo a bocca aperta) E tutte queste cose per mia figlia? Ma allora voi siete interessato alla mia Tinuzza?-
Mel.- Diciamo che potrebbe interessarmi(guarda allusivo Tina) 
Tin.- E a me non interessate voi.-
Ora.- Un momento, un momento, che fretta! Parliamone con calma, riflettiamo, discutiamone in famiglia. Questo signore, mi sembra un vero signore, non si puo' offenderlo con risposte affrettate, vero? Eh, caro signore, e` ancora una bambina, dateci il tempo di parlarle, di esaminare la vostra richiesta, di valutare il caso..-
Mel.- Come volete, io ho a disposizione tutto il tempo che voglio. Voi. piuttosto..( allusivo alle pessime condizioni economiche che si vedono dall'uffico malandato)-
Ora.- Eh, ve ne siete accorto, vero? ( Melo fa spallucce come per dire: ci voleva tanto) Certo, voi siete un uomo di mondo e avete capito subito la mia situazione. E cosa posso farci? Io ci metto tutta la buona volonta` per lavorare e guadagnare onestamente, ma, lo vedete voi stesso, non entra nemmeno una mosca a chiedere un bicchiere d'acqua di rubinetto. E che faccio, me li invento io gli affari, le sensalie, le transizioni, il rilascio di documenti magari per un concorso, un matrimonio, una licenza di ambulante? Ci vorrebbe un aiuto, ma nessuno m'aiuta, neppure il mio santo protettore... Ma a lui glielo ho detto chiaro e tondo: sant'Onofrio, o m'aiuti o ti cambio faccia e mi cerco un altro protettore meno stitico di te. Ma, credo che, santi o non santi, mi restano poche alternative: O cambio mestiere o m'ammazzo!-
Mel.- Interessante, molto interessanti.. quasi quasi siete piu` interessante di vostra figlia.. -
Ora.- ( sospettoso) Io? ( Mel annuisce) Ahu, ma che avete in testa? Guardate che vi state sbagliando, con me non ci esce niente. A me, milioni o non milioni, certe cose mi fanno schifo!-
Mel.- Vedremo, vedremo.. intanto vi propongo, diciamo cosi`, una transizione a cento milioni, che ne dite?- 
Tin.- Papa`, scusami ma mamma mi aspetta. Ciao ( esce di corsa)-
Mel.- Ossequi signorinella scontrosa.. dunque a noi.- 
Ora.- Fermo dove siete! Io non un maschio normale, ripeto normale!-
Mel.- Lo so, lo so.. ( si guarda attorno sornione)- 
Entra Tanu.
Tan.- Principale, tutto fatto! Oh, buongiorno signoreee.. ( a Orazio sottovoce) Ma che e` sta puzza?-
Ora.- Tanu, Tanuzzu, mio diletto scrivano. Vieni, vieni, questo signore ha bisogno di qualcosa e forse tu potresti essergli utile. Evvero che lui potrebbe, eh? ( allusivo) E` ancora forte, e` muscoloso, aitante... anche giovane, se vogliamo. E` forte, intelligente, sano..
Tanu lo guarda imbambolato e esegue i movimenti che gli fa fare Orazio, intanto che declama le sue possibilita`. Melo, invece resta impassibile, seduto con le gambe accavallate, con un enigmatico sorriso in bocca. Poi Orazio continuera` la dimostrazione di Tanu, solo con la mimica. Musica adatta, e sipario che lentamente si chiude.


Atto II


Sulla scena e` stato ricostruito l'interno di un moderno ufficio. Al centro troneggia una grande scritta:A.A.A.A.A. Antica Affermata Agenzia Affari e Affini di Fatuzzo e Gebbia Casa fondata nel 1962.
Sempre a sinistra c'e` la porta d'ingresso, mentre a destra vi e` una porta con la scritta " O. Fatuzzo - Privato". 
Mobili nuovi sono sparsi nell'ufficio. Il ritratto di sant'Onofrio e` appeso sempre a destra.
All'apertura del sipario la scena e` vuota e buia e si sente squillare il telefono. Da sinistra si ode scattare la serratura e si apre la porta. Entrano Orazio e Tanu. Ambedue sono vestiti con abiti nuovi.
Ora.- (accendendo la luce) Tanu, corri rispondi al telefono.-
Tan.- ( esegue) Pronto?.. si qui e` l'A.A.A.A.A. di Fatuzzo e Gebbia.. cosa desiderate?.. Ah, sei tu
Angelino? e cosa vuoi?.. ritardi? Va bene, vuol dire che ti defalcheremo dallo stipendio le ore di ritardo. Ciao, ciao. ( a Orazio) Era Angelino, dice che ritardera`.-
Ora.- E tu gli togli la paga..-
Tan.- Sissignore. Siamo una giovane azienda e se non ci imponiamo la disciplina, in quattro e quattr'otto, falliremo.-
Ora.- Ca ora fallisci con qualche ora di assenza di tuo figlio..-
Tan.- La legge e` uguale per tutti.. Caro socio Fatuzzo.-
Ora.- Senti Tanu, se ti sei messo in testa di dire ogni momento: socio Fatuzzo, io sciolgo la societa`..-
Tan.- Ma siamo soci o no?-
Ora.- Siamo soci per l'occhio della gente. Ma per i nostri rapporti, tu sei lo scrivano e io il principale. Mettitelo bene in testa!-
Tan.- Ma quando ho anticipato il capitale, voi mi avete detto: Tu i soldi, Angelino il lavoro e io l'ingegno, saremo soci con nome in ditta..-
Ora.- Ma non ti dissi anche che non ti dovevi prendere eccessiva confidenza? E allora, in privato, stai al tuo posto..scrivano..-
Entra un cliente. E` Giacomo Clisteri, possidente,analfabeta , vestito da contadino. Porta la coppola che si toglie entrando.
Gia.- Permesso, si puo`, posso entrare?-
Ora.- Avanti signore, s'accomodi..-
Gia.- Dice a me?-
Ora.- Naturalmente. Ecco, si segga qui. ( lo fa sedere vicino a Tanu) Signor Gebbia, veda cosa desidera il signore, poi mi riferisca nel mio ufficio privato. Con permessoo.- ( entra dove c'e` scritto privato) 
Tan.- (dandosi delle arie) Allora, cosa posso fare per lei?-
Gia.- ( a disagio) Ecco eccellenza..commendatore..io vorrei sapere una cosa..-
Tan.- L'indovinaventura e` piu giu`, a sinistra.-
Gia.- Ma no, io vorrei sapere.. cosa sono venuto a fare qui?-
Tan.- ( alzando gli occhi dal foglio dove prendeva appunti) E lo volete sapere proprio da me?-
Gia.- ( trasalendo) No, dicevo cosi` per dire. Dunque vorrei sapere come posso fare per fare un affare con voi.-
Tan.- Con noi si possono fare solo affari di soldi, non di pazzi. E mi pare che voi..( fa segno per dire che siete pazzo e squattrinato)-
Gia.- ( come un automa) Ecco eccellenza questi bastano? ( tira fuori dalla tasca una mazzetta di biglietti da diecimila lire)-
Tan.- (Senza alzare gli occhi) In primis in primis, dovete dirmi che affare volete fare, in secundis..-
Ora.- ( uscendo a precipizio dalla sua stanza) .. In secundis tu sei sempre piu` bestia..( adocchia la mazzetta)- 
Tan.- Ma socio Fatuzzo, cosa dite?-
Ora.- Dico che quando un cliente ti mostra una mazzetta.. (allusivo) tu devi avere l'educazione di .. guardarla e di non fare piu` domande cretine. Dite a me signore, io sono Orazio Fatuzzo, titolare di questa Antica agenzia..-
Tan.- Prego, contitolare.-
Gia.- Piacere Eminenza, io sono Clisteri Giacomo e non so perche` sono venuto qui..( dispiaciuto) 
Ora.- Muto tu!- ( riferito a Tanu che stava per dire qualcosa).-
Gia.- Sissignore! ( che ha capito male)-
Ora.- Ma no signore, dicevo al mio vice assistente aggiunto in prova, prossimo disoccupato. Allora, signore, concentratevi e cercate di ricordare, intanto se volete poggiare qui questi soldi?-
Gia.- Ah, ora ricordo. Dovrei comprare una cosa..-
Tan.- Che cosa?-
Ora.- Cosa?-
Gia.- Una.. una.. non me lo ricordo piu`..Ecco, ci sono: una automobile?-
Ora.- Un'automobile, voi?-
Gia.- Non mi ricordo perche`, ma debbo proprio comprarla..-
Tan.- Ma i soldi li avete?-
Gia.- Questi non bastano?-
Ora.- A occhio e croce direi di no..
Gia.- Allora ripasso un'altra volta.-
Ora.- Ma no, restate seduto. Guardate, facciamo cosi`: noi avviamo la pratica, voi ci date un anticipo, e quando sarete disposto, ci salderete la parcella e poi andrete a ritirare la vettura che desiderate presso la filiale. Ora dateci le generalita` e diteci quale vettura volete acquistare..-
Gia.- Eminenza, io vorrei una automobile, non una vettura..-
Ora.- E la stessa cosa.-
Gia.- Nossignore, la vettura va a cavalli..-
Tan.- E l'automobile a piedi. Avete ragione.-
Ora.- Calma, eh? Dunque volete un'automobile, e noi vi daremo un'automobile. Poi ci direte e la volete. Scrivano, istruisci la pratica!-
Tan.- Io?-
Ora.- Tu.-
Tan.- Ma lo sapete che sono ignorante ( piano).-
Ora.- Cretino, prendigli le generalita`. Dai fai presto prima che cambia idea..Poi fatti dare un congruo anticipo.- ( rientra nel suo ufficio)
Tan.- Ho capito. Mezza parola. Dunque.. nome?-
Gia.- Clisteri Giacomo, classe 1916, abitante a Bello Sito, contrada Fragola, via senza numero, agricoltore.-
Tan.- Piano piano.. Clisteri.. Giacomo..eeeeh..agricoltore. Che automobile?-
Gia.- Non ricordo, voi che dite?-
Tan.- Facciamo una seicento?-
Gia.- Ah, ricordo, voglio una macchina grossa grossa, una automobile tedesca, una merceria.-
Tan.- Volete un'automobile o una merceria?-
Gia.- Una merceria con le ruote..-
Tan.- Siete ambulante?-
Gia.- E a voi cosa v'importa. Comunque ce l'ho le mutande.-
Tan.- Volevo dirvi se siete... a no, l'avete gia` detto: agricoltore.. Sentite, datemi un congo anticipo e potete andare.-
Gia.- E l'automobile?-
Tan.- Dopo, dopo..I soldi, prego?-
Gia.- Bastano diecimila lire?-
Tan.- Come anticipo sarebbero pochini, ma il mio socio anziano ha detto congo.. quindi credo di si.-
Gia.- A voi. ( da un biglietto) Buongiorno.. ( esce come un automa)
Ora.- ( entrando subito dopo) Allora?-
Tan.- Ecco il congo anticipo.-
Ora.- Diecimila? Ma sei sempre piu` scemo. Quello e` pieno di soldi e tu ti fai sganciare solo diecimila lire?- 
Tan.- Ma voi avete detto congo anticipo..-
Ora.- A parte il fatto che ho detto congruo anticipo, ti sembra questo un congruo anticipo?-
Tan.- E che ne so io.-
Ora.- Come sarebbe: che ne so`?-
Tan.- Io ho pensato che.. ohh, non so casa significa la parola congo. La prossima volta parlate chiaro.-
Ora.- Ecco! E` giusto che la fortuna ci volti le spalle. Abbiamo la possibilita` di spellare un villano e con un socio come te, bestia puro, riusciamo a rimediare solo diecimila lire. Eppoi do la colpa a Sant'Onofrio.-
Tan.- E voi parlate italiano, socio Fatuzzo.-
Ora.- Tanu, guarda che io oggi d'addifettu!-
Entra Melo Marcio.
Mel.- Buongiorno a tutta la compagnia..-
Ora.- Buongiorno a lei caro signore Marcio. S'accomodi, prego. Tanu, dai una sedia al signore.-
Tan.- 'Ngiorno. ( porta a malincuore la sedia, poi si siede in disparte)
Mel.- Signor Gebbia, che siete offeso con me?-
Tan.- Sono affari miei.-
Ora.- Ma Tanu un po' di educazione, perbacco. Scusatelo signor Marcio, sa i dipendenti..-
Mel.- Lo scuso, lo scuso. Anche se l'offeso dovrei essere io..-
Ora.- Avete ragione, perfettamente ragione. Ma vedete oggigiorno ci sono in giro certi tipi, certi adescatori di giovani scrivani, insomma si equivoca facilmente. E lei, caro signore, da biricchino, non ha fatto nulla per evitare l'equivoco.-
Mel.- Mi divertivo. Sapeste che faccia avevate.-
Ora.- E che volete farci, siamo vecchia pasta, all'antica..-
Tan.- A me certi scherzi non mi piacciono, ecco!-
Mel.- E va bene, signor Gebbia, non pensateci piu`. Allora, come vanno gli affari?-
Ora.- Proprio ora e` venuto un cliente per acquistare un'automobile..-
Mel.- Un tipo tarchiato, da contadino, con la coppola?-
Ora.- Esattamente. Ma lei come lo sa?-
Mel.- L'ho visto uscire, no? Allora, adesso vi do informazioni sul suo conto.-
Ora.- Lo conosce? -
Mel.- Voi fate troppe domande inutile. Ascoltate piuttosto: Giacomo Clisteri e` un facoltoso agricoltore che con le serre e gli ortaggi fa soldi a palate. Non e` molto istruito, anzi e` analfabeta. Pero` ha una mente fine. Ora, tanto per iniziare.. qualcuno gli ha messo in testa che un agiato agricoltore, per essere alla pari con gli altri, deve possedere una grossa macchina, una Mercedes. Ed ecco perche` e` venuto da voi. Ora vi confido un segreto: Giacomo porta tutti i suoi soldi
addosso, cuciti nella fodera del vestito, nelle tasche, nelle mutande, insomma e` imbottito di denaro liquido sempre.. a disposizione. Eppoi e` distratto, distratto assai.. Ora, se siete furbi.. con poca fatica volendo potete fare.. ottimi affari.- ( ammicca)
Ora.- Mezza parola, signor Marcio. ( ricambia l'ammiccata) Noi ci siamo fidati di lei fin dalla prima ora. Coi i suoi consigli abbiamo aperto la nuova agenzia..-
Tan.- Coi miei risparmi, prego..-
Ora.- Che lui ha fatto fruttare e moltiplicare in pochissimo tempo, prego. Dicevo che eseguiremo i suoi..consigli, non dubitate. E per il suo compenso..-
Mel.- C'e` tempo, C'e` tempo.. Allora, buon lavoro e ci vediamo dopo.-
Ora.- Arrivederla signor Marcio..l'accompagno..-
Mel.- Grazie, arrivederci.-
Esce.
Ora.- Tanu, finiscila di fare il musone. Quello ci sta aiutando, capito?-
Tan.- Preferivo fare da me.-
Ora.- Ma quando mai tu hai fatto nulla! Piuttosto, senti una cosa. Quanto poteva avere addosso Clisteri?-
Tan.- Non lo so. Perche`?-
Ora.- Secondo i miei calcoli doveva avere due o tre milioni. E c'e` l'imbottitura.. le tasche, le mutande.. Poi, hai visto com'e` sbadato?.. smemorato?.. E se perdesse qualcosa, credi che se ne accorgerebbe?-
Tan.- E che ne so.-
Ora.- Melo Marcio dice che la ricchezza dev'essere meglio distribuita, e se Clisteri ne ha molta e noi poca..- 
Tan.- Brevi, princ.. socio Fatuzzo, cosa volete dire?-
Ora.- Tanu, tu mi sei fedele?-
Tan.- Io si, perche?-
Ora.- Fino alla morte?-
Tan.- Ahu, non mi fate spaventare..-
Ora.- Giura che mi sei fedele.-
Tan.- Lo giuro. E ora?-
Ora.- E ora, senti cosa ho in mente. Clisteri ci aiutera` a sistemarci per sempre. Noi lo alleggeriremo del denaro che ha in piu`!-
Tan.- E comu?-
Ora.- Travasiamo un po' del suo denaro nelle nostre tasche..-
Tan.- E come?-
Ora.- Mih, ma sei bestia! E` da mezz'ora che cerco di dirti che lo derubiamo, lo rapiniamo, lo scassiniamo. Oh!- 
Tan.- Noi? Ma che siete diventato pazzo?-
Ora.- Senti Tanu, io devo campare sette persone e sono stanco di tirare la carretta. Ora se mi capita una facilissima occasione per sistemarmi, io la voglio sfruttare e nel miglior dei modi. Poi tu non devi pensare ad Angelino? Vuoi che vada nei carabinieri? Lo vuoi lontano e sotto padrone? No! E allora diventami socio anche in quest'affare.-
Tan.- Non mi piace.-
Ora.- E va bene, vuol dire che i giuramenti..-
Tan.- Quali giuramenti?-
Ora.- Quelli che hai fatto: Saro` fedele, vi aiutero`, vi saro` sempre vicino, una parola e accorro! Insomma parole di uomini falsi..-
Tan.- Ma dobbiamo andare contro la legge.-
Ora.- E allora restiamo nella legge e moriamo di fame?-
Tan.- Ma abbiamo una nuova agenzia, ci avvieremo e tireremo avanti. Poi non dimenticare che ci sono i santi, i protettori..-
Ora.- Se aspettiamo a loro, prima saremo con tre palmi di terra addosso, e poi se ne parla.. Io sono stanco di miseria. Voglio arricchirmi e subito!-
Tan.- Ma cosa avete intenzione di fare?-
Ora.- Una rapina. Naturalmente noi, io te e..lui, saremo le vittime.-
Tan.- E se saremo le vittime, cosa ne ricaveremo? -
Ora.- Cretino, la rapina, per noi, sara` finta.. Noi, poi ricaveremo..-
Tan.- Trent'anni di carcere!-
Ora.- Nient'affatto. Ricaveremo decine di milioni che divideremo con Melo Marcio.-
Tan.- C'e` anche lui in mezzo?-
Ora.- E` l'ispiratore.-
Tan.- Allora non ci sto.-
Ora.- Cretino, quello tiene la bocca chiusa e la tasca aperta. Quello e` un uomo di mondo.-
Tan.- Per me e` un puzzone.. fa na puzza..-
Ora.- E tu tappati il naso. Dunque ho deciso: faremo una rapina perfetta. Ascoltami bene e prendi nota. Io me ne staro` seduto dietro la scrivanie e a Clisteri lo faro` sedere con le spalle alla parta. Tu entri col volto mascherato e con una pistola, e dici: Fermi tutti, questa e` una rapina. Io alzo le mani e t'imploro di prenderti tutto quello che vuoi, ma lasciaci vivi. E per dare l'esempio, mi svuoto le tasche e poggio i miei soldi sulla scrivania. Tu li afferri e, poi, trucemente, ti rivolgerai a Clisteri."E tu dove tieni i soldi?" Quello ti dira`:"Nelle tasche." Tu lo frughi e frugando trovi i soldi nascosti nella fodera. Arraffi tutto e, ingiungendoci di non muoverci se no ci ammazzi, fuggi via. Al resto penso io.- 
Tan.- ( che lo guardava sbalordito) E io dovrei fare tutte queste cose? Socio, voi siete pazzo!-
Ora.- Ma cosa ci vuole?-
Tan.- Eh, per lui e` tutto facile. Ma io gia` mi sono dimenticato quando debbo entrare..-
Ora.- E bravo! E allora io che ci sto a fare? Ora ti faro` fare delle prove..( si dirige verso la porta e guarda se c'e` qualcuno ) Allora, io sto seduto qui.(si siede dietro la scrivania) Tu entri da li..( indica la porta) e dici: Fermi tutti, questa e` una rapina!" Avanti prova.-
Tan.- ( malvolentieri) Fremmi tutti, questa..rapina..-
Ora.- No, no, niente accento dialettale. Devi dire: Fermi tutti, questa e` una rapina! Pulito pulito. Avanti prova.-
Tan.- Feermii tuttii, queeesta eee` una rrapina.-
Ora.- Ma perche` tremi?-
Tan.- Ho paura.-
Ora.- Miserabile uomo da nulla. Devi soltanto dire sei parole. Non mi dirai che hai paura di sei parole.- 
Tan.- Io ho paura di trent'anni di galera.-
Ora.- Avanti, riprova.-
Tan.- Fermi tutti, questa e` una rapina!-
Ora.- Ecco, quasi ci siamo. Ora tu devi puntare il dito, poi avrai una pistola..-
Tan.- No, niente pistole, seno` mi ritiro.-
Ora.- Cretino, sara` finta! Allora, ti avvicini e io ti dico: Non ci uccida, prenda tutto quello che abbiamo. Tu arraffi i miei soldi e poi chiedi a Clisteri: E tu dove tieni i soldi? Avanti, prova.-
Tan.- Fermi tutti, questa e` una rapina. E tu dove tieni i ricordi? Volevo dire e tordi..-
Ora.- ..E malvizi..Ma quanto sei bestia! Devi dire: E tu, dove tieni i soldi? Riprova!-
Tan.- E tu dove tieni i soldi? Riprova! -
Ora.- Cretino. Che c'entra riprova? -
Tan.- Ahu, brevi, riprovo oppure no.-
Ora.- Riprova, disperazione mia. Ecco io mi metto al posto di Clisteri, tu esci, vai in strada, e poi entra con decisione e dirai forte: Fermu tutti, ecc. ecc. Avanti muoviti.-
Tan.- Mi muovo, mi muovo.. dunque: fremmi tutti, questa e` una rapina.. fremmi tutti, questa e` una rapina.. fremmi tutti.. ( intanto apre la porta ed esce)
Subito dopo, si spalanca una porta ed entra un uomo col passamontagna sul capo e una pistola in mano. E` un vero rapinatore.
Rap.- Fermi tutti, questa e` una rapina!-
Ora.- Bravo, hai imparato benissimo. Avanti, ora chiedimi i soldi.-
Rap.- Dove tieni i soldi?- ( intanto si prende le diecimila lire dell'acconto che erano poggiate sul tavolo)
Ora.- Per carita` non ci sparate.. Avanti, bravo, cosi`, arraffa tutto, si, pure quelli.. ora avvicinati e
prendimi il portafoglio eppoi frugami addosso..-
Rap.- Grazie compare. ( si prende il portafoglio ringraziando Orazio con li gesti, poi sai avvia verso l'uscita) 
Ora.- Bravissimo. Tanu, sei un rapinatore nato. Ed ora indietreggia e vai via di corsa..-
Il rapinatore sta per uscire, quando entra Tanu. 
Tan.- Fremmi tutti, questa e` una rapina!-
Rap.- Troppo tardi compagno, il servizio e` stato gia` fatto. Grazie ancora e arrivederci.- (esce di corsa)
Ora.- Ma..ma .. allora..quello era un vero rapinatore?-
Tan.- Sembra anche a me.-
Ora.- E tu bestia scrivano fai rapinare il tuo principale senza intervenire?-
Tan.- Ca ora ci favevu : bum! con le dita.-
Ora.- Dovevi saltargli addosso, mangiargli il cuore, scannarlo, perche` quello oltre all'affronto alla
ditta, s'e portato le diecimila lire d'acconto e il mio portafogli..-
Tan.- Mi dispiace per la ditta e per l'acconto, ma per il vostro portafoglio..-
Ora.- Giuda e sbirro, non t'importa niente delle mie cose?-
Tan.- Tanto, per quello che ci trova dentro..-
Ora.- E` l'azione che conta! Bedda matri, ci ho rimesso capre e cavoli ..-
Tan.- Cornuto e mazziato..-
Ora.- Bada a come parli, aspirante disoccupato!-
Tan.- Ma non ve le dovete prendere, socio Fatuzzo, ora, con la rapina appena subita, sarete importante, come i notai, i gioiellieri, le banche..insomma come quelli che contano... Avete il marchio di fabbrica.-
Ora.- No, ho quello d'imbecille. E ora come si fa? Non posso certo denunciare la rapina, perche` dovro` denunciare quella falsa..e gia`, anche per una agenzia importante, due rapine in pochi giorni sono troppe..-
Tan.- Socio Fatuzzo, e noi non facciamo quella finta.-
Ora.- Tanu, ormai ho deciso, e nulla e nessuno mi fermera`. Capiscilo, sono determinato, forte e implacabile. Andro` in fondo alla decisione gia` presa, che mi portera` dritto dritto..-
Tan.- ..In galera!-
Ora.- Al raggiungimento del mio obiettivo.-
Entra Angelino.
Ang.- Buongiorno soci..e scusate il ritardo.-
Ora.- Buongiorno.-
Tan.- Che sia l'ultima volta, socio Angelino.-
Ang.- Ci sono novita`?-
Tan.- Si, ci hanno rapi..- ( Orazio lo blocca)
Ora.- Ci hanno rapi..to un cliente.-
Ang.- Come sarebbe rapito?-
Ora.- Che era quasi nostro, ma la concorrenza ce lo ha fregato. Vero Tanu?-
Tan.- Io non so bene, ma se lo dice lui..-
Ang.- Ma e` assurdo! Siamo ancora gli inizi e gia` la concorrenza ci sbaraglia? Niente, ho capito, qui ci vuole il cambio generazionale..-
Tan.- E cosa ce ne facciamo del generale?-
Ora.- Mutu cretino.. Senti bello ( a Angelino ) se credi che qui hai a che fare con rimbambiti, ti sei sbagliato di grosso.. anzi di piccolo, perche` uno in effetti, c'e` ed e` Tanu Gebbia, tuo padre.. poi..( si interrompe perche` rientra Giacomo Clisteri)
Gia.- Eccellenza, eminenza, commendatore, mi sono ricordato: Voglio comprare una macchina tedesca, una Mercedes, e la voglio rossa.-
Ora.- Caro signor Clisteri, sapeste che piacere ci fa il suo ingresso, qui da noi..ma s'accomodi prego. Tanu una sedia al signore..Ora la servo immediatamente, di persona..Ah, Angelino, prenditi nota del desiderio del nostro .. facoltoso cliente e vai alla piu` vicina filiale di macchine tedesche e prenota una bella, comoda, elegante Mercedes rossa per il nostro benestante, eminente, pregevole cliente. Vai, giovanotto.-
Ang.- ( sbalordito) Vado, vado.. ossequi..- ( esce)
Tan.- Tu non dovevi andare in quel posto? ( allusivo)-
Tan.- Veramente non mi viene. Io ci vado sempre di mattina.-
Ora.- ( pazientemente) Non avevi da fare qualcosa?-
Tan.- Io? Mi pare di no..-
Ora.- Non dovevi andare affan..Aiutante scrivano, uscite a mettere a punto il nostro affare di cui si parlava prima.. ( cerca di fargli capire della rapina)-
Tan.- Ah, ho capito, ho capito.. ma la..( fa cenno alla pistola)..-
Ora.- Oggi si usa camminare con le mani in tasca.. (allusivo alla finzione col dito teso e la mano in tasca)..-
Tan.- ( incerto, poi capisce) Ah.. e si capisce.. allora vado?-
Ora.- Vai e cerca di entrare quando io dico che quegli affari ci sono sicuramente.. ( fa cenno ai soldi)- 
Tan.- Quando dite voi?.. va bene.. Ho capito bene?-
Ora.- Finalmente.. e stai attento..-
Tan.- All'erta sto. Allora vado.. ( esce)
Ora.- E allora caro signor Clisteri, se volete, diciamo cosi`, dirci come volete regolare l'affare, noi ve ne saremmo veramente grati..-
Gia.- ( nuovamente assente) Ma io non saprei.. non ricordo bene..-
Ora.- Ma i soli, li avete..con voi?-
Gia.- Quali soldi? Per cosa?-
Ora.- Ma per la rapin..volevo dire per la rapidita` del disbrigo della pratica..-
Gia.- Mamma mia, quale pratica?-
Ora.- Va bene che siete smemorato, ma a me sembrate solo deficiente. E scusate. Ma la macchina la volete o no?-
Gia.- Ah, si , ricordo la voglio, una Mercedes tedesca.. rossa..-
Ora.- Alla buon'ora. E i soldi li avete con voi?-
Gia.- Sissignore, eccellenza..-
Ora.- ( forte) I soldi li ha con se..Ce li ha..bene. bene..-
Entra Tanu.
Tan.- ( con un fazzoletto sul viso) Freemmi tuttii, questa ee` una rapina!-
Ora.- ( alzando le mani) Per carita` non ci sparate, prendetevi quello che volete..-
Gia.- ( resta prima di sasso, poi crolla a terra) Ahi, mamma mia!-
Ora.- Ahu Tanu, non gli avrai sparato davvero?-
Tan.- E come ci sparavu che dita? -
Ora.- Chistu mossi! ( fa cenno con le due dita alla morte)-
Tan.- Bedda matri, siamo degli assassini! Lo sapevo io, lo sapevo ( piagnucola) Quando uno fa una cosa brutta, le conseguenze si pagano di faccia! E` sant'Onofriu che ci ha voluto punire!-
I tre restano fermi, intanto il sipario si chiude. 


Atto III

Stessa sistemazione scenica dell'atto precedente. All'apertura del sipario entra Melo Marcio.
Mel.- Permesso?-
Tan.- (Affacciandosi dall'ufficio privato di Orazio) Ah, siete voi.. Sedetevi, il principale per il momento e` molto occupato. Dovete aspettare..-
Mel.- Dite al.. principale di non affannarsi troppo. Tanto quello e` gia`..( fa cenno con le dita della mano alla morte)-
Tan.- Pare pure a me.. Ma ma voi come sapete?-
Mel.- La voci si spargono amico mio..-
Tan.- ( rivolto all'interno) Principale, la` fuori sanno gia` tutto. Siamo rovinati!-
Esce Orazio.
Ora.- Ma che dici, cretino. E non parlare ad alta voce, piuttosto.. Oh, buongiorno signor Melo Marcio, a cosa dobbiamo l'onore..?-
Mel.- A Giacomo Clisteri..-
Ora.- A Giacomo.. Clisteri? Non capisco..-
Mel.- Andiamo Orazio Fatuzzo, tutti sanno che Giacomo e` di la`, nel vostro ufficio, morto stecchito.-
Ora.- Tutti sanno? Ma com'e` possibile?-
Mel.- Diciamo che almeno io lo so`. Va bene cosi`?-
Ora.- E` stata una disgrazia. Si e` accasciato per terra come una pera matura. Senza dire una parola..-
Mel.- E no! Ha detto : mamma mia, muoio.-
Ora.- Mih, ma lei sa tutto. Ma come fa?-
Mel.- Vi ho gia` detto di non fare troppe domande, specialmente se stupide... Allora, lo avete
alleggerito?-
Ora.- Allegerito? Di cosa, chiedo scusa?-
Mel.- Andiamo Orazio Fatuzzo, volete negare che lo volevate rapinare?-
Ora.- Chi io? Tanu, forse Tanu, ma io no!-
Tan.- Io? Morti subbitanea, io non volevo proprio. Siete stato voi a insistere: Rapiniamolo, riequilibriamo, travasiamo..-
Mel.- Ora incomincio a seccarmi. Orazio, ma siete tardo di comprendonio. Allora, quanto vi ha fruttato il colpo?-
Tan.- Se tutto ci va bene, l'ergastolo!-
Ora.- Zitto tu, uccellaccio di malaugurio. Ecco, non sappiamo ancora.-
Mel.- Non gli avete tolto.. nulla di dosso?-
Ora.- Nulla. Abbiamo cercato di soccorrerlo, ma invano..-
Tan.- Gli abbiamo buttato acqua in faccia, lo abbiamo preso a schiaffi..-
Mel.- ( alzandosi) A ceffoni vi dovrei prendere io, cretini. ( passeggia) Bisogna affrettarsi.. bisogna proprio affrettarsi.. Sentite Orazio, voi lo sapete che mi interessate in modo particolare..-
Ora.- Che fa, ricominciamo?-
Mel.- Zitto cretino! ( Orazio ammutolisce di colpo) Dicevo che voi mi interessate particolarmente.. Avete voluto far soldi in fretta, in qualsiasi modo, e io ve ne sto dando l'opportunita`. Ma se voi ve la lasciate scappare, io cosa ho concluso? Solo buone intenzioni e basta. Quindi, cercate d'essere serio e deciso nello stesso tempo, e andate a concludere cio` che avete iniziato: Alleggerite Giacomo Clisteri. Non c'e` altro!-
Ora.- Si..sissignore. Tanu, vai di la` ed.. esegui..-
Tan.- Io di la` da solo non ci vado.-
Ora.- Hai forse paura di un.. di un.. poveretto che dorme?-
Tan.- Quello sta bussando da San Pietro, a quest'ora. Eppoi eppoi, io non le faccio certe cose.-
Ora.- Tanu, non fare il cretino. Completiamo il nostro piano Senno`, che abbiamo combattuto a fare?-
Tan.- Io le mani nelle tasche di.. quello li`, non ce li metto!-
Ora.- Ho capito, ci penso io..-
Mel.- Finalmente s'e` deciso.-
Ora.- Che fa, vado?-
Mel.- E mi pare..-
Ora.- Andiamo Tanu..-
Tan.- No, principale, io non vengo, io ho chiuso. Da una semplice livellazione siamo passati alla rapina, dalla rapina all'om.. al.. a quella cosa la`.. Ora dovrei fare lo sciacallo? Mai! Principale, da questo momento ve la vedete da solo..-
Mel.- E` giusto. Voi solo dovete agire, perche` voi solo siete nel mio interesse.-
Ora.- Ma si puo` sapere qual'e` questo vostro benedetto interesse?-
Mel.- A parte il fatto che il mio interesse non e` mai ..benedetto, credevo di avervelo fatto capire
abbastanza eloquentemente questo mio.. interesse, no?-
Ora.- Non siete finocchio, non volete mia figlia, non volete denaro, ma infine, cosa volete allora?-
Mel.- Prima fate quello che dovete fare, e, poi, quando avrete il denaro che tanto desiderate, ve lo diro` chiaramente, fesso!-
Ora.- Ca ora, per quattro soldi, io vi rilascio una cambiale in bianco.-
Mel.- Quattro soldi? Quello ha addosso cento milioni!-
Ora.- Cento mi.. milioni? Ma.. siete sicuro?-
Mel.- Mi sono mai sbagliato?-
Ora.- No, fino a ora no.-
Mel.- E allora andate ad accertarvi personalmente. Dopo mi farete le vostre scuse.-
Ora.- ( avvicinandosi alla porta privata) Cento milioni, cento milioni, mi sistemo per tutto la vita.-
Ono.- Orazio! E lui cosa vuole da te?- 
Ora.- Siamo gia` a tu? Stai al tuo posto sai?-
Ono.- Domandagli cosa vuole, per favore..-
Ora.- Qualsiasi cosa possa volere da me, non potra` mai valere cento milioni!-
L'immagine di sant'Onofrio, durante l'intervallo, e` stata tolta e al suo posto, nella cornice, attraverso un buco, ci sara` la testa di Giacomo Clisteri che fara` la parte del Santo.
Ono.- Sei proprio sicuro?-
Ora.- Sicuro, sicuro.-
Ono.- Sei sempre il solito ciuccio presuntuoso!-
Ora.- Tanu, adesso stai esagerando!-
Tan.- Ma sei non ho aperto bocca!-
Ora.- Allora.. e` stato lei?- ( a Melo) -
Mel.- No, non sono stato io, la lui, il rompiscatole. ( indica il quadro)-
Ora.- Ca ora un quadro si mette a parlare..-
Ono.- Certo, qui solo gli asini ne hanno il diritto.-
Ora.- ( girandosi di botto e guardando il quadro) E no, a me non mi fregate. Dov'e` il trucco?-
Tan.- Orazio, quello parla davvero..-
Ora.- Avanti, allora dimmi qualcosa, in faccia.-
Ono.- Per tutti gli spurugghia-facenni, ma questo e` proprio un ciuco.E a pensare che l'ho protetto per trent'anni..-
Ora.- Ma.. ma parla per davvero? Tanu, che fa? Parla davvero?-
Tan.- Sissignore, principale..Sabbenedica, santu prutitturi.-
Ono.- Ciao caro. Allora Orazio, ora che finalmente ti sei convinto, fai una bella cosa: Prendi quel tizio per la collottola e buttalo fuori da qui..-
Mel.- Un momento, come vi permettete? Voi non potete..-
Ono.- Io no, ma c'e` chi puo`. Allora Orazio?-
Ora.- Ma scusate, perche` dovrei farlo? Questo signore mi ha sempre aiutato, non capisco.-
Ono.- ( pazientemente) Tanto per cambiare. Ma tu non sai chi e` veramente questo.. signore?-
Ora.- Colui che mi togliera` dalla miseria e dagli stenti. Colui che mi fara` milionario, signore riverito e servito, colui che cambiera` la esistenza mia e dei miei famigliari.. E anche di Tanu.-
Tan.- Non credetegli santu prutittu, io non voglio cambiare.. io sto bene cosi`..-
Ono.- Stai tranquillo Tanu Gebbia. Bene, visto che non vuoi capire, te lo diro` io.-
Mel.- Voi vi dovete fare solo i cavoli vostri!- 
Tan.- Ahu! E` cosi` che si parla ad un santo? Sant'Onofrio, aiutateci voi..-
Ono.- Avete fatto un guaio, vero?-
Tan.- Si, ma senza volerlo..-
Ono.- Per ascoltare.. costui, capisco. E tu Orazio, non hai da chiedermi nulla?-
Ora.- E cosa vi debbo chiedere? Nel passato vi ho chiesto tante cose, ma le mie parole, a voi, da un'orecchio vi entravano e dall'altro vi uscivano. Di me, voi ve ne siete sempre fottuto!-
Tan.- No, principali, non parlare cosi al nostro Santo Protettore.-
Ora.- Ma chi ha protetto fin'ora? A me, a te? Ma se e` una vita che facciamo la fame e ora che si presenta la fortuna, viene a farci la morale.-
Ono.- La fortuna? Ne sei sicuro?-
Mel.- La fortuna, e` la sua fortuna!-
Ono.- Voi state zitto, allettatore!-
Mel.- Ecco, ci risiamo.-
Tan.- Sant'Onofrio, che significa allentatore? Vuol dire forsi 'mbrugghiuni e mariolo?-
Ono.- Peggio, peggio..-
Tan.- Forsi.. diavuluni?-
Ono.- Eh, quasi ci siamo.-
Tan.- Vi giuro Sant'Onofrio, io non li voglio quei soldi. Sono sporchi e insanguinati.. principali, diteglielo voi. sant'Onofrio, sant'Onofrio..-
Ora.- Tanu, non stare a piagnucolare. Va bene, vuol dire che quei soldi me li prendero` tutti io.-
Mel.- Questo significa parlare!-
Ono.- E prendili allora, se ne sei capace. E dopo che li avrai presi, domanda al signor..Melo Marcio, cosa vuole in cambio da te!-
Ora.- E va bene, vi accontento subito.-
Tan.- Principali, fremmu, non andate.-
Ono.- Ha piu` giudizio lo scrivano che il..principale.-
Ora.- No, no, " Varvasapiu", sapientone, lui non ha giudizio, lui e` un poveraccio che vive di nulla, e se ve lo dico io che lo conosco da trent'anni, ci dovete credere. E si accontenta. Ma io no, io sono cosciente della vita che ho fatto fino a prima di conoscere questo signore. Vita di stenti e di digiuni, di freddo e di umiliazioni, di emarginazione, quasi di vergogna.. Mia figlia Tinuzza, si vergogna di se e di me. Con le sue compagne si sentiva una poveraccia, figlia di poveracci quali
siamo. Vennera non si faceva un'abito nuovo da centicinaue anni; I miei picciriddi si passavano tra di loro i pochi stracci di vestiti che avevano. Io non fumavo da vent'anni per non sottrarre nemmeno una lira alla famiglia.
Ma cosa ne sapete voi lassu`, di noi poverecci?-
Ono.- Punti di vista. Io la mia vita l'ho vissuta peggio della tua, almeno dal tuo modo di vedere. Ero povero, ero solo. Il digiuno e la preghiera erano le mie consolazioni..-
Ora.- E non per niente vi fecero santo! No, Sant'Onofrio, voi non potete capire. Eppoi, lo sapete che fu una disgrazia! ( fa cenno al suo ufficio privato) Noi volevamo solo ristabilire un po' di equilibrio di ricchezza, un livellamento.. Perche` nel mondo ci sono i ricchi sfondati e i poveri
e pazzi! E io sono stato messo, inesorabilmente, nella categoria dei poveri e pazzi senza speranza Io e stu povero Cristu. ( accenna a Tanu)-
Mel.- Non nominate quel nome!-
Tan.- Perche`? Vi da fastidio?-
Mel.- Voi state zitto, idiota!-
Tan.- Cristu, Cristu, Cristu!-
Mel.- Zitto, zitto! ( si preme le orecchie) Orazio fatelo tacere!-
Tan.- Cristu aiutaci, Cristu salvaci, Cristu proteggici, Crustu scaccialo via! ( Melo Marcio fugge via ed esce) Crustu.. chi puzza di suffuru!-
Ono.- Bravo Tanu, ti meriti un bacione. Orazio, bacia Tanu.-
Ora.- ( sbalordito dai fatti, poi scandalizzato dalla richiesta i Sant'Onofrio) Chi io? Mai!-
Tan.- Avanti principali, dopo trent'anni me lo potreste dare un baciuzzo, no?-
Ora.- Fattelo dare da lui! ( fa l'offeso) Ora, giustizia e` fatta: Noi sempre poveracci e gli altri sempre privilegiati..-
Ono.- E nelle mani di Melo Marcio..-
Ora.- Tutti? Ne siete sicuro?-
Ono.- Nel dubbio..-
Ora.- Pro reo.-
Ono.- No, pro poverello. Orazio tu mi hai caricato di rimbrotti per la mia presunta mancanza di protezione. Ma cosa pensi che veramente io possa mandarti i clienti? che possa farti avere lavoro? che possa farti stare bene? Tu cerchi protezione da me come la cercheresti da un capo mafia.
Caro Orazio Fatuzzo, io mi faccio in quattro solo per difendervi da tutti i Melo Marcio che infestano la terra, non posso fare altro. Quindi, o ti accontenti di cio`, o ti cerchi un altro santo protettore..-
Tan.- Sant'Onofriu, io m'accontento..-
Ono.- E tu sarai premiato. Cosa desideri di piu` intensamente?-
Tan.- Che quello che e` successo non fosse accaduto, e che.. quel poveretto di la`, non stirasse i piedi...insomma che stesse bene.-
Ono.- Perche`, cosa e` successo a quello.. di la`?-
Tan.- Una disgrazia e se ne e`... andato.. ( cenno con le dita)-
Ono.- Ma che dici Tanu, guarda che ti sbagli. Quello li`.. sta meglio di te. Anzi, guarda cosa fai,
chiamalo.-
Ora.- Non vi prendere beffa di uno sciocco. Giacomo Clisteri e`.. ( sale su di una sedia e copre il quadro. La testandi Giacomo si ritirera` e la regia rimettera in cornice l'effigie del santo protettore)
Intanto, lentamente, si apre la porta privata ed esce Giacomo Clisteri.
Gia.- Ahia, mi sento tutto dolori..Ma cosa mi e` successo?-
Ora.- (sbalordito) Ma non era.. non era.. Sant'Onofrio, che scherzi sono questi? ( scende dalla sedia)- 
Tan.- ( sbalordito) Giacomo, Giacomino..( lo abbraccia) 
Gia.- Ma cosa vi prende?-
Ora.- Tanu, e` proprio lui?-
Tan.- ( toccandolo) Sissignore, principale.-
Gia.- Ma volete spiegarmi?-
Ora.- Eh, signor Clisteri, ci avete fatto prendere una paura.. figuratevi che vi credevamo gia` morto? Vero sant'Onofrio?-
Gia.- Ah, ora mi ricordo..mi sono spaventato di.. qualcosa e sono svenuto.. non e` cosi`?-
Tan.- E` cosissimu!
Ora.- Proprio cosi`. Sant'Onofrio, vi debbo le mie scuse.. Vi ho chiesto scusa.. e rispondetemi allora?- 
Gia.- Signor Fatuzzo, un'effigie non puo` parlare..-
Tan.- Lo dite voi..-
Ora.- Eppure ha parlato.. parlava.. vero Tanu?-
Tan.- Sissignore, principale.-
Gia.- Ma quale, sara` stato lo spavento che v'ho fatto prendere a farvi avere le visioni.. Sapete, puo` capitare. Una volta un mio amico.. -
Entra angelino.
Ang.- Ecco la prenotazione, signore..-
Gia.- Dice a me? ( si guarda attorno)-
Ora.- A voi, certamente, vi siete dimenticato della automobile?-
Gia.- Automobile? Ma davvero?-
Tan.- Volevate una merceria con le ruote..-
Ang.- Io vi ho prenotato una Mercedes, signore, come voi avete ordinato..-
Gia.- Ci dev'essere un equivoco, io non voglio nessuna macchina.. ma lo sapete? non ho neppure la patente..- 
Ora.- Abbiamo capito.. Melo marcio..addio affare..-
Gia.- Mi dispiace, ma io..veramente..-
Tan.- E va bene, sfumato un affare ne faremo un altro.-
Ang.- Tanto per continuare con le spiacevoli notizie, qui c'e` una diffida del padrone di casa e un'ingiunzione della ditta Mobilisuperbelli. Vogliono il saldo del loro avere..- ( mostra dei fogli)
Ora.- Ma non li avevamo pagati in contanti?-
Ang.- Sembra di no. Qui sollecitano il saldo, che se non sbaglio..e` del novanta per cento dell'importo..-
Ora.- Tanu, ma non hai pagato tutto tu?-
Tan.- Io? No, ha pagato tutto Melo Marcio. Io gli ho affidato i miei risparmi..-
Ang.- ..E lui disse che li avrebbe fatti fruttare e avrebbe saldato tutto. Me lo ricordo bene.-
Ora.- Allora siamo fritti!-
Entrano Vennera e Tina.
Ven.- Orazio, Orazio, il sarto vuole il saldo del conto dei vestiti. Ma non lo pagasti in contanti?-
Tin.- E anche la merciera.. e il salumiere..-
Ven.- E il macellaio..-
Ora.- E a morti buttana!-
Entra il rapinatore.
Rap.- Ehi, amiconi, che scherzi fate? Al posto di picciuli, che tenete carta straccia? Ecco, pezzenti! ( mostra della carta straccia e un logoro portafogli) Mi avete truffato! Ci ho rimesso un colpo pienamente riuscito. Ora chi mi indennizza?-
Ora.- Io vi indennizzo! Io, a tutti quanti! Dammi st'affare ( gli strappa la pistola dalla mano) E anche questo. ( gli toglie il passamontagna che il rapinatore portava sul capo, ripiegato) Ed ora io e te ci mettiamo insieme, ci consociamo e facciamo una bella banda di rapinatori con succursale. Ecco come vi indennizzero` tutti!- ( fa il matto )
Ven.- Orazio, che fai? Mi metti paura.-
Tan.- Principale, accura con quell'affare..(la pistola)-
Gia.- Potreste farvi male.. potrebbe partire un colpo..-
Rap.- Ma quali, e` finta.-
Ora.- E anche con una pistola finta, con la rabbia che ho, sono capace di fare un macello!!- ( continua a fare l'esagitato)-
Ang.- Calmatevi signor Fatuzzo. Rimedieremo a tutto. Lavoreremo sodo e pagheremo..-
Ora.- Io, Orazio Fatuzzo, sfido il mondo!-
Gia.- ( pazientemente, ma con prudenza) Sentite principale, io dell'automobile non so cosa farmene, ma avrei bisogno di un trattore: bello forte, tedesco. Perche` non dite a quel giovane di cambiare la prenotazione della macchina in una per il trattore?-
Ang.- Si puo` fare. Che fa la faccio? E papa`?-
Tan.- Il principale e` lui, non dimenticarlo. Brevi, principale che fa eseguiamo?-
Ora.- ( buttando l'arma e il passamontagna sul tavolo) Eseguite, tanto.. Sant'Onofrio che ne dite? Eh? meglio di cosi`..-
Gia.- Principale, io vorrei espandermi e avrei bisogno di gente fidata, lavoratrice, brava, come voi. Perche` non venite a lavorare per me? Anche voi bravo giovanotto. ( al rapinatore)-
Rap.- No grazie, io preferisco la libera professione.-
Gia.- E voi signora? Signorina e lei?-
Tin.- Io accetto volentieri.-
Ven.- Io non saprei.. bisogna vedere cosa dice mio marito..-
Gia.- E voi giovanotto? ( ad Angelino)-
Ang.- Io sono in ditta con loro. Quello che decidono, io faro`.-
Gia.- E voi?-
Tan.- Il principale e` lui.-
Gia.- E allora, principale?-
Ora.- ( sedendosi) Vedete, amico mio, voi mi offrite piu` di quanto io non meriti. Ciononostante debbo rifiutare.Ma il mio rifiuto e` personalissimo. Loro sono liberi. Anzi per mia moglie e mia figlia do il mio consenso.. E anche per Angelino. Si Angelino. Vai a lavorare con questo signore serio e capace. Se ci sai fare, fatti un avvenire, perche`, qui, con noi, dell'avvenir2 non c'e` che l'idea.- 
Gia.- Ma io vi daro` lavoro, mi appoggero` a voi. E anche subito. Ecco, cercatemi un grande magazzino e anche un locale per ufficio. Poi mi ci vorrebbero dei mobili, come questi, telefono, luce, acqua.. insomma tutto quello che occorre per fare lavorare comodomante i miei collaboratori vecchi e nuovi.-
Ora.- Ve li cerchero`, non temete. Ma lui va con voi. Io e Tanu sappiamo fare solo questo mestiere.. e, modestamente, lo facciamo anche benino..-
Ven.- Cambia mestiere Orazio..-
Ora.- Vennera, sono trent'anni che io e Tanu facciamo gli spurugghia-facenni, e se Dio e Sant'Onofrio ci aiutano, lo faremo per altri trent'anni, fino all'estinzione. Senti Tanu, leva quell'insegna, e al suo posto mettine una che dice cosi`: " Fatuzzo e Gebbia, spurugghia-facenni in Catania."
Tan.- E questo l'aggiungo io:" Casa fondata nel 1936."
Il sipario, lentamente, si chiude.
Fine.