L'ARMADIO DI AMELIA

di

Aldo Selleri

SCENA 1 - ARMADIO INCOLORE 

Scena vuota. Fondale grigio a tutta scena. Due attrezzisti trascinano in scena un grande armadio di foggia antica,incolore. Motivetto musicale, “ il motivo dell’armadio”, ad accompagnare in sottofondo. E’ una musichetta leggera, da teatro di cabaret, ma contiene una stonatura, un che di minaccioso che viene iterato più volte.

PRIMO ATTREZZISTA 
Spingi...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tira...
PRIMO ATTREZZISTA 
Oho...
SECONDO ATTREZZISTA 
Oho...
PRIMO ATTREZZISTA 
Spingi...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tira...
PRIMO ATTREZZISTA 
Oho...
SECONDO ATTREZZISTA 
Oho...
PRIMO ATTREZZISTA (fermandosi e asciugandosi il sudore) 
Il lavoro nobilita l’uomo.
SECONDO ATTREZZISTA (idem) 
L’ho già sentita!
PRIMO ATTREZZISTA 
Sono i miliardi che nobilitano l’uomo.
SECONDO ATTREZZISTA 
Giochi la tua bella schedina e via.
PRIMO ATTREZZISTA 
Spingi...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tira...
PRIMO ATTREZZISTA 
Oho...
SECONDO ATTREZZISTA 
Oho...
PRIMO ATTREZZISTA 
Attento!
SECONDO ATTREZZISTA 
Attento tu!
PRIMO ATTREZZISTA 
Tira, oh, oh...
SECONDO ATTREZZISTA 
Spingi, oh, oh...
PRIMO ATTREZZISTA 
Facile per lui. Sposta di qua, sposta di là...
SECONDO ATTREZZISTA 
Va di su, va di giù...
PRIMO ATTREZZISTA 
Attento!
SECONDO ATTREZZISTA 
Attento tu!
PRIMO ATTREZZISTA 
C’è mancato poco.
SECONDO ATTREZZISTA 
T’immagini che frittata...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tanto l’assicurazione non paga.
PRIMO ATTREZZISTA 
Ma da che parte stai?
SECONDO ATTREZZISTA 
Dove mi mettono, sto.
PRIMO ATTREZZISTA 
Giusto, dove vuoi stare?
SECONDO ATTREZZISTA 
Giusto o non giusto, cos“ è.
PRIMO ATTREZZISTA 
Niente più rivoluzione.
SECONDO ATTREZZISTA 
Non c’è mai stata.
PRIMO ATTREZZISTA 
Tutto in regola?
SECONDO ATTREZZISTA 
In regolissima.
PRIMO ATTREZZISTA 
Per essere al centro, è al centro.
SECONDO ATTREZZISTA 
Mi fa tristezza. 
PRIMO ATTREZZISTA 
L’armadio al centro? 
SECONDO ATTREZZISTA 
La rivoluzione. 
PRIMO ATTREZZISTA 
Ah, quella! 
SECONDO ATTREZZISTA 
Quella. 
PRIMO ATTREZZISTA 
Al centro, spostato a destra. Come ci ha detto di fare.
SECONDO ATTREZZISTA 
Bravo quello.
PRIMO ATTREZZISTA 
Bravissimo.
SECONDO ATTREZZISTA 
Lui s“ che sa parlare.
PRIMO ATTREZZISTA 
Parla troppo.
SECONDO ATTREZZISTA 
Troppissimo.
PRIMO ATTREZZISTA 
E adesso, che si fa? 
SECONDO ATTREZZISTA 
Lo si aspetta.
PRIMO ATTREZZISTA 
Che cosa? 
SECONDO ATTREZZISTA 
Che arrivi. 
PRIMO ATTREZZISTA 
E se non gli va bene, dove l’abbiamo messo?
SECONDO ATTREZZISTA 
Se non gli va bene, che se lo sposti lui.
PRIMO ATTREZZISTA 
Già. A parole?
SECONDO ATTREZZISTA 
Le parole spostano il mondo, caro mio.




SCENA 2 - ARMADIO BIANCO. 

2.1 
Scena vuota. Fondale bianco a tutta scena.
Al centro della scena un grande armadio bianco.
Una musica prende corpo lenta, più corposa e sinfonica del “motivo dell’armadio”, e via via incalza. L'armadio si spalanca e ne esce una tunica bianca in volo. E' sospesa in aria da fili invisibili che la conducono attraverso il palcoscenico come una marionetta (1). 

(1."Passò anche Amelia, volava come una tunica": 
verso finale di una poesia ( 1980) di Giovanni Giudici.)

La tunica danza leggiadra. Si arresta di fronte al pubblico come se lo potesse vedere: "fissa il pubblico" e muove le maniche come una persona. Dietro al fondale bianco, trasparente, compare il profilo d'una figura femminile che si muove in sincronia con la tunica vuota e che, in un tutt'uno con essa, parla al pubblico creando una specie di voce riverberata.

TUNICA ANIMATA - FIGURA FEMMINILE
Chi sono?
Sono una profuga.
Un eremita.
Un prete spretato.
Una che fugge inseguita.

Sono uno spettatore impaziente, 
un soldato poco ubbidiente, 
sono una bugiarda che adora la verità, 
un marinaio che sta meglio a terra. 

Sono vuota di parole 
ma contengo tutte le lingue del mondo, 
tutti i sogni che si possono sognare 
tutte le speranze della gente di ogni razza.

No, non è vero.
Contengo una parola sola 
che contiene l'unica speranza 
di una madre sola.

No, non è vero.
Contengo le parole di chi tradisce Gesù, 
di donne sospettate e perseguitate,
di donne non amate
che piangono allo specchio di sale, 
dal primo giorno della creazione 
fin qui, nel vuoto.

No, non è vero.
Contengo la parola amore, 
ma solo la parola. 
ChÉ l'amore terribile che accieca la ragione, 
e l'amore senza luogo del serpente che vola, 
non hanno dove annientarsi.

Una poesia d'amore 
mi cade dalla mano distratta 
con il dito spezzato, 
s' infrange sulla terra di roccia 
e grido: grido. 

Sospetto, compagno.
Dubbio, fratello.
Angoscia, sorella.

Inseguita, perseguitata
scappo non so dove, 
dove mi portano le paure forse
più vere delle ombre nell'armadio.

Sono un giocatore che vince 
dopo aver perso tutto.
Sono Amelia: scrivo poesie
di un mondo rovesciato.

2.2
La figura femminile dietro al fondale svanisce mentre la musica si interrompe. 
Irrompono in scena fogli tre strilloni che mentre gridano, sventolano i loro quotidiani e li lanciano in aria. Gridano a squarciagola per soperchiarsi l'uno con l'altro, creando un groviglio di voci. Le voci stridule si sovrappongono al rumore del vento in un distonico concertino colmo di rabbia. 
I quotidiani lanciati in scena, rimangono sospesi in aria come da folate di vento, e poi lentamente scendono a terra come neve.

PRIMO STRILLONE
Misterioso assassinio a Parigi...
SECONDO STRILLONE
Uccisi due fratelli...
TERZO STRILLONE
Uccisi i fratelli Rosselli...
PRIMO STRILLONE
Carlo e Nello Rosselli giustiziati a Parigi...
SECONDO STRILLONE
Esule antifascista assassinato assieme al fratello...
TERZO STRILLONE
Misteriosa fine di due ricercati dalla giustizia italiana...
PRIMO STRILLONE
Uccisi il fondatore di "Giustizia e Libertà" insieme al fratello...
SECONDO STRILLONE
Morte misteriosa a Parigi dei due fratelli ricercati...
TERZO STRILLONE
Uccisi a Parigi da un ignoto mandante.

Gli strilloni escono di scena. Il vento si smorza. I fogli rimangono sparpagliati a terra.

2.3
La tunica animata è rimasta ferma di fronte al pubblico, come in croce.
Dietro al fondale trasparente vediamo una fila di uomini procedere a passo di marcia mentre una marcetta militare li accompagna.La tunica animata è ferma a mezz'aria quando gli uomini in marcia alzano il braccio destro. Stop della musica. La tunica scompare nell'armadio con un guizzo che coincide con il buio in scena.

BUIO IN SCENA.

SCENA 3 - ARMADIO INCOLORE. 

L’ armadio incolore al centro della scena. 
“Il motivo dell’armadio” è subito spezzato da rumori dentro l’armadio, come di gente che è rimasta chiusa dentro una stanza e non sa come uscirne.
Escono dall’armadio Forni e Tessi, spolverandosi gli abiti.

FORNI
“Sole cieco”è una storia suggestiva e commovente, caro Tessi,
quello che vuoi tu, ma ha un punto debole.
TESSI
Quale sarebbe?
FORNI
La protagonista.
TESSI
Amelia Rosselli?
FORNI
L'attrice che la deve interpretare, se ne troviamo una che accetta.
Ho sentito Laura poco fa: è troppo indecisa.
TESSI
Voglio lei. Solo lei. Se no, non se ne fa nulla.
FORNI
Ti sei intestardito, perchÉ ti piace.
TESSI
La voglio perchÉ adora la poesia della Rosselli. 
M’ ha detto che c'è una specie di collegamento psichico, 
una somiglianza anche caratteriale fra lei e Amelia.
FORNI
Questo quando l’avrebbe detto?
TESSI
L’ha detto quando me l’ha detto. Ficcanaso.
FORNI
Già, gia. La poesia non c'entra. 
TESSI
Come non c’entra? E’ la storia d’una poetessa.
FORNI
Tu, vuoi combinare con Laura.
TESSI
Io, combinare? Come ti permetti? 
E anche se fosse vero che Laura mi piaccia, che te ne ...?
FORNI
Ti piace. Non stai più nella pelle. 
TESSI
Domani la vedo a cena.
FORNI
Che cosa avevo detto?
TESSI
La voglio solo convincere...
FORNI
A che cosa?
TESSI
Ad accettare la parte.
FORNI
Chiamala parte!
TESSI
Al telefono m’ ha detto un mezzo s“.
FORNI
Un mezzo s“, non è un s“ intero.
TESSI
Non è nemmeno un no. 
FORNI
Se vuoi, la convinco io.
TESSI
Tu? 
FORNI
Io.
TESSI
Come? 
FORNI
Eravamo insieme all'Accademia.
TESSI
Compagni d’Accademia...ahhh... adesso capisco. 
FORNI
Ahhh... non lo dovevi dire. 
TESSI
Aahaha...
FORNI
Niente ahaha, e niente ohoh...
TESSI
E' la migliore. 
Con lei in scena nella parte di Amelia, 
“Sole cieco” conquisterà tutti i teatri. 
Bisogna convincerla.
FORNI
Per essere brava è brava, ma è cos“ fragile di nervi.
E' troppo sensibile e poi...
TESSI
E poi? La conosci bene, eh.
FORNI
Non come pensi. E' che si immedesima troppo nella parte...
TESSI
Con tutto il Brecht che ha fatto?
FORNI
Quando crede a un personaggio, lo esaspera al massimo. 
Lo interiorizza, lo fa suo. Si trasforma persino, fisicamente. 
Dovevi vederla quando ha fatto Madre Coraggio.
Sembrava invecchiata di trent'anni.
Non vorrei che il personaggio di Amelia Rosselli, le scoppiasse in faccia.
TESSI
L'importante è che tu abbia la sensibilità giusta 
nel dirigerla. Sai che cosa è capace di fare. 
La ricordi in "Giulietta e Romeo"? 
Sembrava che la scena si muovesse insieme a lei. 
Il pubblico stava a guardarla, mentre si muoveva 
in scena, come se guardasse una partita di tennis.
Senza fiatare: tic tac, tic tac, tic tac....
Una grande attrice è una benedizione. 
Laura è l'ultima delle grandi attrici.
FORNI
La prima delle nuove. 
TESSI
Ha solo trent'anni.
FORNI
Quaranta portati bene.
TESSI
Non più di trentacinque.


FORNI
Quaranta portati bene e un corpo da ventenne.
TESSI
Che cosa ne sai tu? 
FORNI
Domani, a cena, hai detto? 
TESSI
Solo per convincerla.
FORNI
Lo so come vanno a finire queste cene.
Trattala come fosse già Amelia Rosselli, la protagonista.
TESSI
E' quello che vorrei fare. Convincerla a fare la parte.
FORNI
Lei non fa la parte, lei s’immedesima nel personaggio.
Devi convincerla a diventare... Amelia
Non solo che lo possa diventare, ma che lo è sempre stata.
TESSI
Accetterà, secondo te?
FORNI
Tu, prova. 
TESSI
Io provo.
FORNI
Accetterà. Laura è il campione delle cause perse.
TESSI
Non andiamo in scena per perdere.
FORNI
Amelia è più d’un personaggio, è una causa da difendere.
Non sarà facile.
TESSI
Senza Laura, “Sole cieco” non si può fare .

BUIO IN SCENA.


SCENA 4: ARMADIO ROSSO 

4.1.
Casa di Lucy: il grande armadio al centro della scena è diventato rosso. 
“Motivo dell’armadio” in sottofondo.Un divano. Uno specchio.Grandi foto di Lucy in pose provocanti sospese a pareti invisibili. Esce dall'armadio rosso, Lucy in mutandine e reggiseno. Si riveste in scena prendendo gli indumenti dall'armadio. Il motivetto passa in sottofondo e lentamente sfuma.



LUCY 
(Guardando le sue fotografie appese alla parete.)
Ci vorrebbe qualche chilo di meno, ma tanto Forni dice che vado bene cos“. 
Faccio più scena. Più scena... 
Non serviva andare all'Accademia per mostrarmi nuda. 
Sono stanca della vita che faccio. Basta: butto via tutto e ricomincio da capo. Quadri nuovi, vita nuova. 
Un finto Van Gogh al posto di una Lucy di schiena, un finto Matisse al posto di una Lucy che mostra il petto e un grande ritratto di Marlon Brando da giovane, chÉ adesso sembra un tricheco, al posto di una Lucy con i labbroni.
FORNI 
(Entra in scena, uscendo dall'armadio rosso, in mutande.)
Hai stile, hai personalità e sai recitare meglio di tutte... a letto.
(Si riveste prendendo gli indumenti dall'armadio.)
LUCY
Grazie, molto gentile. Non dimenticarti che ho fatto l'Accademia, Tullio.
FORNI
Sai come ti chiama Tessi?
LUCY
Chi? 
FORNI
Gianni Tessi: lo scrittore di "Sole cieco". 
LUCY
Come mi chiama?
FORNI
La Duse del porno.
LUCY
Del soft-porno, prego...
FORNI
Dice che ti ha visto fare delle cose in un video... 
LUCY
S’è sbagliato. Non ero io.
FORNI
Si sbagliano in molti, mi sa.
LUCY
Adesso fila chÉ sta per arrivare la mia amica Laura.
Non voglio che ti trovi qui, in mutande.
FORNI
Eh, quante storie... Intanto Laura è anche amica mia, 
e poi Tessi la vuole nella sua commedia con la mia regia. 
La mia regia, capito?
LUCY
Capito, grande regista dei miei stivali.
FORNI
La tua Laura è una grande attrice, ma con me dovrà filare dritto.



LUCY
Ti metterà lei, in riga. 
FORNI
Non è ancora nato chi mette in riga Tullio Forni.
LUCY
Bisogna vedere se accetta.
FORNI
Tessi se la sta lavorando, ma questo non dirglielo.
LUCY
Laura non si fa lavorare. 
La sottoscritta viene dalla stessa Accademia, carino.
E con noi, non si scherza.
FORNI
Quanti anni sono passati? 
LUCY
Maleducato, non si chiedono gli anni.
FORNI
Non ti ho chiesto l'età, Lucy.
LUCY
Fa lo stesso, non si chiede e basta.
FORNI
Quant'è che non sali su un palcoscenico, Lucy?
LUCY
Intanto recito anch'io!
FORNI
Sui set dei tuoi filmini si recita anche?
LUCY
Non fare insinuazioni, maleducato. Si recita, c'è una trama, c'è tutto.
FORNI
Anche troppo...
LUCY
Fila, Laura sta per arrivare.
FORNI
Il tre è il mio numero preferito.
LUCY
Ma non il mio. Fila. Non voglio che ti trovi da me...
FORNI
Hai paura che si scandalizzi?
LUCY
Ho paura che la mia amica sia stata anche una tua amica. 
FORNI
Amica mia? Figurarsi, con tutte le arie che si dava.
(Forni è vestito di tutto punto mentre Lucy armeggia ancora con le sue foto che nasconde dentro l' armadio.)


FORNI
Nascondi te stessa?
LUCY
Laura non approverebbe queste foto di nudo.
FORNI
Anche tu sei un'artista.
LUCY
C'è chi è più artista di me.
FORNI
Senza dubbio.
LUCY
Sparisci, corruttore.
FORNI
Santa e beata.
LUCY
Che cosa?
FORNI
Santa davanti e beata di dietro.
LUCY
Sparisci, bestione

4.2
Forni scompare dentro l'armadio rosso. 
Lucy ci nasconde l'ultima delle sue fotografie di nudo. 
Bussano dall'interno dell'armadio. 
Lucy si guarda allo specchio e si abbottona la camicetta. 
Lucy apre l'armadio e ne esce Laura. 

LUCY
Laura...
LAURA
Quanto tempo è passato...
LUCY
Non ci siamo quasi più viste, da quando è finita l'Accademia.
LAURA
Quasi mai.
LUCY
Molto poco, Laura.
LAURA
Eh s“, molto poco.
LUCY
Troppo poco. (Si abbracciano.)
LAURA
Colpa degli impegni.
LUCY
Colpa del lavoro.
LAURA
Colpa del teatro.
LUCY
Colpa del cinema.
LAURA
Colpa degli uomini.
LUCY
Colpa nostra.
LAURA
Gli uomini cambiano...
LUCY
... la nostra amicizia resta.
LAURA
Puoi ben dirlo, Lucy.
LUCY
Lo dico, Laura.
LAURA
Non sei cambiata affatto.
LUCY
Sei cresciuta di dieci centimetri.
LAURA
Sono i tacchi, scema. Hai sempre voglia di scherzare. 
E tu... (la squadra) nemmeno tu scherzi. 
Fai ancora impazzire tutti gli uomini che incontri?
LUCY
Lasciamo perdere.
LAURA
Ti perseguitano.
LUCY
Come fantasmi in un armadio. 
LAURA
Questo armadio?
LUCY
E' un'ossessione...
LAURA
Gli uomini o l'armadio?
LUCY
Gli uomini nell'armadio.
LAURA
Eri più brava di me all'Accademia.
LUCY
Nei bei tempi che furono.
LAURA
Avresti dovuto continuare.
LUCY
Ne ho fatte di tutti colori...



LAURA
Mi hanno detto che lavori nel cinema.
LUCY
Chiamalo cinema. 
LAURA
E' sempre lavoro. 
LUCY
Ti cercano, ti convocano...e ti spogliano.
LAURA
Teatro verità?
LUCY
Vita vissuta, mia cara, sulla pelle.
Abbiamo fatto l'Accademia insieme, ma tu sei diventata un'attrice famosa mentre io... (Suona un telefono. Lucy apre l'armadio e risponde al telefono posto all’ interno.)
LUCY 
Sei di nuovo tu? No guarda, non è aria.
Con quello basta, mai più. Come perchÉ? E' questione di peso, no?
(Sbatte giù il telefono, chiude l'armadio.)
LAURA (Legge da un libro che prende dalla sua borsa.) 
"I fiori vengono in dono e poi si dilatano
una sorveglianza acuta li silenzia
non stancarsi mai dei doni.
Il mondo è un dente strappato
non chiedetemi perchÉ
io oggi abbia tanti anni
la pioggia è sterile..." (2)
LUCY
Bello! Chi l'ha scritto?
LAURA
Amelia Rosselli.
LUCY
Non ho letto niente di lei.
LAURA
Ascolta come continua...
"La speranza è un danno forse definitivo
le monete risuonano crude nel marmo
della mano.
Convincevo il mostro ad appartarsi
nelle stanze pulite d'un albergo immaginario
v'erano nei boschi piccole vipere imbalsamate" (3)
LUCY
Incomprensibile... ma si capisce.



LAURA
"Mi truccai a prete della poesia
ma ero morta alla vita
le viscere che si perdono
in un tafferuglio
ne muori spazzato via dalla scienza."(4)
LUCY
Questi versi li ho capiti di meno...
LAURA
L'importante è sentire, Lucy.
"Il mondo è sottile e piano:
pochi elefanti vi girano, ottusi." (5)
LUCY
C'è da perderci la testa.
LAURA
Amelia ha anche scritto...
"Questo burrascoso
perdersi e ritrovarsi per le vie della
ragione..." (6)
(Laura scuote la testa, chiude il libro)

(2,3,4,5,6: da "Documenti"di Amelia Rosselli)

LUCY
La ragione? Non l'ho mai avuta!
LAURA
Amelia ha fotografato quello che succede a me. 
Un giorno sono savia, un altro giorno pazza.
LUCY
E' il tuo carattere, Laura.
LAURA
Ci sono giorni che mi alzo con una rabbia dentro, 
senza nessuna ragione, sai Lucy, solo una rabbia in fondo allo stomaco. 
LUCY
Come una ranocchia che gracida?
LAURA
Non è una ranocchia. E' una mano che ti stringe le viscere. 
E mi sembra di...perdere la ragione.
LUCY 
La ragione l'ho persa io, ieri mattina. Lui non lo sopportavo. 
Le luci, i macchinisti e poi quel fare per fare... Insomma, non sono una macchina. 
LAURA
Puoi ben dirlo, sei la mia migliore amica.
Abbiamo fatto l'Accademia insieme.
LUCY
Già l'Accademia. Ti ricordi di Bonomi?
LAURA
Quello piccolo, con i baffi che arrivavano a terra?
LUCY
Me ne ha fatte di proposte. 
LAURA
Per quello anche a me.
LUCY
Non me l'hai mai detto.
LAURA
Che c'era da dire? Le faceva a tutte.
LUCY
Ieri mattina mi sembrava di impazzire.
Gli occhi puntati dei macchinisti, tutta quella gente che andava e veniva, 
e io là con quello. Mi sono sentita una scatola vuota.
LAURA
Tu? Ma fammi il piacere!
Lucy, la più scatenata dell'Accademia, una scatola vuota? 
LUCY
Per fortuna c'era la musica.
LAURA
Che cosa c'entra la musica?
LUCY
C'entra, ti dico. 
Quando sono sul set mi faccio mettere la musica che dico io e tutto passa.
LAURA
Questo tuo lavoro ti fa...
LUCY
Non pagavo nemmeno l'affitto con il tuo teatro.
LAURA
Sragioni, Lucy. 
Sragionare nella burrasca, come ha scritto Amelia. 
LUCY
Peggio di una burrasca, era un tornado quello.
LAURA
Bisognava avere più costanza.
LUCY
Con quello?
LAURA
Con il teatro, buffoncella.
LUCY
Con la costanza non si mangia.
LAURA
Nemmeno sragionando, si mangia.
LUCY
Parli bene tu! Dopo quell' Ibsen che ha vinto 
tutti i premi dell’anno, hai fatto una tournÉe dopo l'altra.



LAURA
Esagerata. 
LUCY
Io ho fatto provini e camere da letto.
LAURA
Addesso fai un film dietro l'altro.
LUCY
Faccio filmini e camere da letto. Non è cambiato gran che. 
LAURA
Tutti gli italiani ti sognano.
LUCY
Degli italiani che mi sognano...sai cosa me ne faccio.
LAURA
Avevi Giacomo: era pazzo di te e ti avrebbe potuto aiutare. L'hai voluto lasciare.
LUCY
M'ha lasciato lui quando mi ha visto in uno di quei film. E s“ che portavo la parrucca.
LAURA 
Un corpo come il tuo, si riconosce anche con due parrucche.
LUCY
Già: il corpo del reato.
LAURA
Non sfugge: fulmina.
LUCY
Mi prendi in giro. Ma che bisogno aveva Giacomo di comprare 
quella video-cassetta, con me in casa che l'aspettavo?
LAURA
L'avrà fatto per passare il tempo, quando non c'eri.
LUCY
Si, il tempo. Sono tutti uguali gli uomini.
LAURA
Lo dici tu, che li attizzi?
LUCY
Io che c'entro? Lo faccio solo per l'affitto.
LAURA
Giacomo era geloso di te. A quell'età hanno l'idea fissa del grande amore. 
Lui poi, figurarsi, un critico teatrale...
LUCY
Geloso, più geloso di tutti. Avrebbe dovuto essere più critico con se stesso
invece di sparlare degli spettacoli degli altri.
LAURA
Ma per lui è un gioco, si diverte a fare la critica.
LUCY
Gli altri si divertono molto meno.


LAURA
Dopo che ti ha lasciato è invecchiato di vent'anni. 
LUCY
L'ho visto passeggiare in centro due mesi fa. 
Ingrugnito, con una faccia da bulldog 
senza padrone. Se mi avesse amato veramente...
LAURA
Ti avrebbe comprato la musica giusta?
Dai Lucy, gli uomini li conosci meglio di me.
LUCY
Mai abbastanza.
LAURA
Scommetto che ritorneresti con Giacomo.
LUCY
Mai. Piuttosto morta. Mi sono abituata troppo bene. 
Sul set qualche volta, sai... è... grandioso. Non c'è amore ma dà piacere. 
Poi, una bella doccia e via.
LAURA
Hai appena detto che non ti andava, ieri.
LUCY
Ieri era ieri.

(Suona il cellulare di Laura.)

LAURA
S“? Come? Non scherzare, Tullio.
Gianni Tessi vuole soltanto me? Ne sei sicuro?
Se non ci sono io, non ti dà i diritti? 
Questa è bella...Gianni Tessi non ti cede i diritti 
se io non faccio la parte di Amelia?
Non ci credo, nemmeno se me lo giuri.
Il copione mi piace ma ci devo pensare su. 
Va bene, ok. Tra pochi giorni.
Anzi, facciamo fra una settimana.
Ciao, ciao. D'accordo. Non più d’una settimana.

(Laura mette giù il telefono. Guarda Lucy.)

LAURA (a Lucy)
Sai cosa? 
LUCY (a Laura)
Cosa?
LAURA
Era Tullio. 
LUCY
Tullio chi?
LAURA
Tullio Forni, il regista.
LUCY
Non lo ricordo.
LAURA
Va forte oggi, non come tre anni fa, quando batteva i teatrini di periferia.
LUCY
Si faceva anche le sale parrocchiali, per questo.
LAURA
Allora, te lo ricordi...
LUCY
S“, mi sembra. Un pochino...
LAURA
Lo conoscevi bene. Andavamo tutti insieme ad ascoltare jazz, in quella cantina fuori porta, non ricordo il nome.
LUCY
Club Armstrong si chiamava.
LAURA
Brava, che memoria! Club Armstrong.
Chissà se c'è ancora? Tiravamo mattina 
per aspettare i cornetti caldi appena sfornati.
LUCY
L'hanno chiuso per una storia di droga.
LAURA
Nooo!
LUCY
S“““.
LAURA
C'entra Tullio?
LUCY
Che c'entra lui con il Club Armstrong?
Lavorava nei teatrini di periferia e nelle parrocchie.
LAURA
Con la droga, intendevo.
LUCY
Tullio, no. Con la droga mai, che io sappia...
Il suo amico invece, Bruno Anfossi, te lo ricordi?
LAURA
Certo, Bruno, quello che sembrava un bronzo di Riace.
Non gli bastava mai, doveva cambiarne una ogni sera.
LUCY
Se è per questo anche due...
LAURA
Allora, tu...
LUCY
Io? Tu piuttosto, che lo ricordi ancora.



LAURA
Che c'entro io? Lo sapevano che cosa combinava in giro.
Di Bruno dicevi che era un tornado, come hai detto di quello sul set, un attimo fa. 
LUCY
Bruno era Bruno. Povero Bruno. Se n'è andato, sai. 
LAURA
Bruno Anfossi? Il tornado? No, Bruno, no.
LUCY
Ma s“, ti dico.
LAURA 
Era un uomo cos“ vitale. Non voleva mai andare a letto.
LUCY
E finiva a letto con tutte.
LAURA
Uno come lui, morire di ..! Poveraccio...
LUCY
S’è ridotto a quaranta chili all'ospedale. 
Sono andata a trovarlo ma come l'ho visto, 
da dietro ai vetri, sono scappata. 
Mi sono sentita cos“ vigliacca, ma cos“ vigliacca... 
Era ridotto a una maschera in viso, dovevi vederlo. 
Il giorno dopo mi sono fatta coraggio e sono ritornata.
Almeno l'ho visto prima che se ne andasse. 
E' morto dopo tre giorni. 
Tullio è vivo e vegeto, sempre lo stesso.
LAURA 
Allora lo vedi?
LUCY
Immagino, Laura, immagino che sia cos“.
LAURA 
Hai detto che è sempre lo stesso.
LUCY
Sono anni che non lo vedo.
LAURA
E' sempre lui, sai. Ha la pancetta, molti capelli in meno...
LUCY
E' tutto stempiato...
LAURA 
Allora lo vedi!
LUCY
Sarà tutto stempiato. Immagino...
LAURA
Dunque Tessi mi vuole a tutti i costi...
Tullio mi tempesta di telefonate perchÉ fa la regia.


LUCY
Tu fai la difficile e ti fai pregare.
LAURA
Si capisce... ma Tessi mi vuole a tutti i costi.
LUCY
Ti vuole?
LAURA
Per la parte di protagonista, no? 
Tullio sta per mettere in scena "Sole cieco" di Tessi.
LUCY
Che ne so io? Chi l'ha accecato questo sole?
LAURA
"Sole cieco" è il romanzo di Tessi, sciocchina, un best seller.
LUCY
Lo dovevo sapere?
LAURA
Tutti lo sanno.
LUCY
Io non lo so.
LAURA
Tessi mi vuole, assolutamente, per la parte di Amelia, 
nell'adattamento teatrale del suo romanzo.
LUCY
Amelia chi?
LAURA
Come chi? Amelia Rosselli! 
La poetessa di cui ho letto i versi poco fa. 
La commedia è tratta dal romanzo omonimo 
di Gianni Tessi, “Sole cieco”, 
il bestseller sulla vita di Amelia Rosselli.
LUCY
Va bene, ho capito. Ho capito!
LAURA
Hai capito?
LUCY
Ma è fantastico Laura, e non sei contenta?
LAURA
Sono preoccupata.
LUCY
Forni è un grande regista, Tessi uno scrittore famoso, 
Amelia una poetessa illustre. 
LAURA
Una delle più grandi.
LUCY
Tu, sei un’attrice affermata. Laura, di che ti preoccupi?



LAURA
E' lei che mi preoccupa: Amelia. 
E' un personaggio difficile, sai, e scomodo. 
Parlava a mozziconi l'italiano, con l'accento da straniera 
perchÉ era italiana di padre ma di madre era inglese. 
E con le lingue ci giocava, le faceva... a pezzi.
LUCY
S“, a polpette, esagerata. 
LAURA
Non esagero affatto, era fatta cos“.
LUCY
Alla tua amica Lucy hanno chiesto di fare un film 
ambientato in Thailandia sulle avventure d’una turista. 
Da vomito.
LAURA
E' cos“ bella la Thailandia, Lucy. Ti divertirai.
LUCY
Tu, diventerai più famosa e importante.
LAURA
Non sei contenta per la tua amica del cuore?
LUCY
Certo che lo sono, ma vorrei essere contenta anche per me.
LAURA
Arriverà il momento Lucy, e tu non lo lascerai scappare.
LUCY
Puoi scommetterci.
LAURA
L'hai letto il libro?
LUCY
Quale libro? I Promessi Sposi? 
LAURA
Dai Lucy: "Sole cieco" di Gianni Tessi!
LUCY
Lo sai che leggo poco. 
LAURA
E' una storia molto dolorosa quella di Amelia. 
Dall'infanzia all'età adulta s’ è portata dentro
la stessa ossessione: una paranoia persecutoria 
che prima la conduce alla disperazione e poi, al... 
LUCY
La lascia il fidanzato?
LAURA
Amelia si...butta, si toglie la vita.


LUCY 
E buttati anche tu, sarà un nuovo successo.
LAURA
Non scherzare, Lucy. Non mi va. 
Ho letto le sue poesie e mi hanno toccato l'anima.
LUCY
Non leggerle più e accetta la parte.
LAURA (Riprende il libro, legge.)
"Jesù che sei nel mio cuore, perdona i miei pentimenti disastri 
ovvero clementi ti rubano al cuore il semente. Jesù
che oscuro fermenta permetti ch'io preghi per te
che l'ora infinita sia vinta. Inventa parole e
perdoni io t'amo Gesù nelle membra..." (7)

(7: da Primi Scritti di Amelia Rosselli)

LUCY
Che belle parole!
LAURA
Non sono soltanto parole. 
Le rosse mie indagini, le chiamava Amelia.
LUCY
Rende l'idea.
LAURA
Era cos“ dura da essere tenera con chiunque, 
cos“ sola da essere perseguitata da tutti.
LUCY
Sarà stata molto amata. 
LAURA
Lei sapeva amare ma erano amori terribili. 
Viveva le sue ossessioni come una storia 
da raccontare che è impossibile raccontare, 
e di cui è impossibile venire a capo.
LUCY
E accetta, allora...
LAURA
Ci dovrò pensare.
LUCY
A Tullio hai detto una settimana.
LAURA
Mi stavi ad ascoltare?
LUCY
Guarda che apro l'armadio se fai i capricci 
e faccio uscire tutti i miei uomini...
LAURA
Ah no, non aprire quell'armadio! 
Tutti quegli uomini mi farebbero sragionare!
LUCY(Apre l'armadio.)
Ti rivedrò presto?
LAURA(Entra nell'armadio.)
Appena possibile. Ciao. Ti telefono.
(Lucy chiude l'armadio dietro di Laura.)
LUCY (Al pubblico.)
Quel pazzo di Tullio è capace di tutto.

BUIO IN SCENA.

SCENA 5: ARMADIO NERO

5.1
“Motivo dell’armadio”: vari elementi scenici male assortiti, come di allestimenti teatrali accatastati a caso. Un caos con fondale grigio. L'armadio nero si stacca al centro della scena. Trambusto all'interno dell'armadio come di chi cerca di uscire ma senza riuscirci. Con una spallata alla porta, Forni esce dall'armadio seguito da Tessi.

FORNI
Incastrati in un armadio, Tessi!
TESSI
Succede di farsi incastrare, Forni, ma da un armadio... Noi!

(Si spolverano gli abiti, si guardano intorno con soddisfazione. Misurano a lunghi passi il palcoscenico. Forni fa gesti come per indicare a Tessi come sarà la scenografia .)

FORNI
Finalmente a teatro. Si stava stretti dall’altra parte.
TESSI
Troppa gente. 
FORNI
Troppo rumore.
TESSI
Troppo traffico.
FORNI
Troppi semafori.
TESSI
Troppo smog.
FORNI
Troppi ricordi.
TESSI
Troppi sentimenti.




FORNI
Troppe chiacchere.
TESSI
Qui è tutta un'altra storia.
FORNI
Vuoi mettere! Non c'è che da inventarla....
TESSI
Per farla succedere...
FORNI
Per farla diventare vera.
TESSI
Beh, vera? Verosimile.
FORNI
Verosimile no. Realistica.
TESSI
Ma non naturalistica. E’ la vita di Amelia che racconto: schegge di realtà che non ricostruiscono realisticamente la sua storia, nÉ in modo naturalistico, ma danno il senso essenziale della sua vita.
FORNI
Mmhh. Piano, piano, Tessi. Ti comprometti troppo.
TESSI
Lasciamolo dire al pubblico, quello che si capirà dalla mia storia.
FORNI
Il pubblico, bah. Lo spiegheranno i critici sui giornali.
TESSI
Per carità, i critici!
Chiacchere stampate che diventano chiacchere lette, 
che ritornano chiacchere dette per ritornare di nuovo 
stampate dopo che vengono dette.
FORNI
I critici ascoltano.
TESSI
Solo quello che vogliono sentire...Malignità.
FORNI
Interessate.
TESSI
Allora, a chi tocca parlare per primo?
FORNI
A me. Sono il regista.
TESSI
A te? Io sono l'autore.
Sono io che raccolgo le parole pensate e quelle dette, 
io che le trasformo in parole scritte, che diventano parole lette...
FORNI
...ma che ritornano parole dette solo con i miei attori.


TESSI
Sono a ciclo completo, io.
FORNI
S“! L’inventore del moto perpetuo.
TESSI (guardando l'armadio)
A me sembra troppo grande.
FORNI
Trovi?
TESSI
Enorme, spropositato: 
ogni volta che lo guardo, sembra che stia per cadermi addossso.
FORNI
Lo fa apposta.
TESSI
L'armadio?
FORNI
L'armadio, no. Il contenuto dell'armadio.
TESSI
Questo s“, hai ragione. C'è di tutto in un armadio ed è sempre troppo.
FORNI
Lo vedi che ci può servire per lo spettacolo?
TESSI
Per vedere, vedo solo che mi sta cadendo addosso.
FORNI
Esageri. A me sembra che sia un armadio perfettamente in regola.
TESSI
Avrei preferito un'arpa.
FORNI
PerchÉ un'arpa?
TESSI
Laura avrebbe potuto accompagnare 
la lettura delle sue poesie con l'arpa, 
ottenendo un effetto d’ ineguagliabile bellezza.
FORNI
Troppo zuccheroso fare "dlin dlin" e leggere dei versi. 
T’immagini gli spettatori che dormite.
TESSI
Si tratta di poesia, infine.
FORNI
La sua vita non era solo...poesia.
TESSI
Certo, era una vita che l'ha portata a morire.
E' il vero dilemma di questa storia, ma questa tua fissazione con l'armadio, 
non riesco a capirla.



FORNI
Non è una fissazione. 
E' mille volte meglio di qualsiasi altro espediente 
che possiamo inventare. Guardalo Tessi! 
Per essere un armadio è proprio un bell'armadio.
TESSI
Sarà. Non lo trovi un po' funebre?
FORNI 
PerchÉ?
TESSI
E ' nero. 
FORNI
Non vuol dire. Lo dipingiamo di un altro colore. 
TESSI
Di che colore vorresti dipingerlo? Bianco?
FORNI
Aspetta... Fammi pensare. 
TESSI
Bianco!
FORNI
Bianco è banale.
TESSI
O nero... o bianco...
FORNI
E se lo facessimo svernicare e lo riportassimo a legno naturale?
TESSI
Al naturale...non direi. Troppo povero. 
E' un oggetto di scena, dovrebbe fare colpo.
FORNI
Per me funziona con qualsiasi colore.
TESSI
C'è qualche cosa che non va, con quest'armadio. Ma non so dirti che cos'è.
FORNI
E ' che l'ho voluto io, è stata una mia idea. E questo che non ti garba.
TESSI
Nero non va bene.
FORNI
Cambieremo il colore, ma mettiti il cuore in pace
perchÉ questo armadio mi serve. 
Ne ho bisogno. Mi è indispensabile.
TESSI
L'arpa però...
FORNI
Mettiti il cuore in pace perchÉ o questo armadio 
rimane in scena dal primo minuto all'ultimo 
o ti trovi un altro regista. Capito? 
In quanto all'arpa, sai che cosa ne puoi fare?
TESSI
Forni, non essere pesante. 
L'armadio è stata una tua idea 
ma non farne una commedia...
FORNI
La commedia l’hai scritta tu, 
ma l’ armadio è mio.
Crea uno spettacolo che gli ruota attorno. 
TESSI
A me sembra un espediente.
Un giochino stupido.
FORNI
Lo spettacolo non è un giochino, Tessi.
TESSI
Raccontare la storia di Amelia, è una faccenda seria.
FORNI
Ci sono regole per fare uno spettacolo, come negli scacchi.
TESSI
Lo dici a me che ho scritto il testo?
FORNI
La scena non è la pagina. 
TESSI
Lo sappiamo tutti che cos’è la scena.
FORNI
Che cos’è?
TESSI
Come che cos’è? La scena è...la scena.
FORNI
La scena è la belva con le fauci aperte... 
TESSI
Esagerato...
FORNI
Mangi tutti: attori, regista, scenografo, costumista e ...
TESSI
L' autore, si capisce. 
FORNI
Il testo è carne da macello in pasto alla scena.
TESSI
Ti pareva. Retorica di bassa lega. 
Ti rendi conto di quanto sei stupido e volgare?
FORNI
Stupido, volgare ma vero, autentico. 
Le regole dello spettacolo non coincidono con le regole della pagina scritta. 
Basta un' idea e una scollatura giusta per...



TESSI
"Sole cieco", non ha bisogno di scollature.
FORNI
Certo, perchÉ c'è il mio armadio in scena.
TESSI
Un vecchio armadio abbandonato in un teatro vuoto, 
ad ammuffire è come un vecchio che aspetta di morire. 
FORNI
TiÉ... (fa gli scongiuri ) 
TESSI
Era solo un’immagine retorica, Tullio.
FORNI
Vecchie fotografie, lettere dimenticate, un pacco di giornali 
di mezzo secolo fa.
Tutta la vita di Amelia è dentro l'armadio, Tessi 
e ti sta per cadere addosso... Attento, Tessi!
TESSI (spostandosi lontano dall’armadio con uno scarto)
Questa sceneggiata, potevi risparmiartela.
FORNI
L' armadio simboleggia la memoria. 
E via via, l'armadio s'impadronisce della scena 
con la sua enigmatica presenza.
TESSI
Banale e melodrammatico.
FORNI 
Dentro l'armadio c’è il segreto 
del gioco crudele di Amelia, l'introspezione, 
l’ ossessione persecutoria, il suo pensiero fisso 
di togliersi la vita. 
Anche il suo rimandare, Tessi.
L’orologio: tic e tac, tic e tac...
TESSI
Troppo teatrale. 
Questa tua idea dell'armadio, è veramente puerile.
Non bastano quattro tavole di legno dipinte, 
per spiegare allo spettatore 
quello che nessuno può spiegare. 
Il sacro mistero della morte di Amelia, non è là dentro.
FORNI
E dove'è allora, illustre scrittore?
TESSI
Nei suoi versi, nello spazio aperto della sua poesia.
FORNI
Gli spettatori si distraggono con la poesia.
La moglie dice una parolina al marito, e alla fine del primo tempo, 
pissi pissi bao bao, s’è svuotata la platea. 
TESSI
Non ci credo.
FORNI
Più uno spettacolo è ispirato a qualcosa d’ astratto, 
di non tangibile, a una teoria scientifica per esempio, 
più gli spettatori diventano... assenti.
TESSI
Che cosa vorrebbero, secondo te ?
FORNI
Vogliono il sangue.
TESSI
Panem et circenses? Non farmi ridere.
FORNI
Vogliono tutto, loro! 
Sangue e sudore, vecchiaia e infanzia, 
vita e morte: tutto. 
Vogliono toccare con mano qualcosa 
che scuota il loro cuore impietrito. 
Il pubblico non scherza, 
non ha tempo da perdere: paga e pretende.
TESSI
Nel mio testo non si parla di un armadio.
FORNI
Tanto peggio per il tuo testo. 
Nella mia messa in scena, l'armadio è necessario, 
fondamentale, indispensabile. 
Ci deve essere... o me ne vado.
TESSI
La mia scena per un armadio? 
Ma dai...Tullio... 
Spiegami perchÉ, almeno!
FORNI
A ciascuno quello che gli spetta. 
A te la pagina, a me la scena.
TESSI
"Sole cieco" è...mio.
FORNI
A teatro, "Sole cieco" è...mio.
TESSI
E' la mia storia, la mia commedia, sono le mie battute. 
FORNI
E' il mio spettacolo, il mio pubblico, il mio incasso.
TESSI
Il nostro incasso, vorrai dire.



FORNI
E’ prima il mio, per diventare il tuo.
TESSI
La vuoi avere vinta? Vuoi che ti dia ragione?
FORNI
Con un testo come il tuo, caro Tessi, non hai scelta.
Al pubblico non interessa la poesia, 
ma si appassionerà all’interpretazione di Laura.
TESSI
Laura non ha detto ancora di s“.
FORNI (al pubblico)
Sarò io a convincere Laura. 
Ai tempi del Club Armstrong, non mi diceva mai di no. 

Riprende il “motivo dell’armadio”. Tessi e Forni entrano nell'armadio 
e ne vengono inghiottiti.

5.2
Escono dall'armadio due uomini vestiti di nero, con grandi occhiali scuri e cappello nero. Sono vestiti come i Blue Brothers ma non fanno ridere. 
Si guardano attorno con circospezione, come poliziotti sulla scena del delitto.

PRIMO UOMO IN NERO
Brutto posto.
SECONDO UOMO IN NERO
Brutta gente.
PRIMO UOMO IN NERO
La scena mi sembra sospetta, ma non vedo gente.
SECONDO UOMO IN NERO
Già, non c'è nessuno.
PRIMO UOMO IN NERO
Dobbiamo fare comunque gli accertamenti.
SECONDO UOMO IN NERO
Con chi, se non c'è nessuno?
PRIMO UOMO IN NERO
Incominciamo, per principio.
SECONDO UOMO IN NERO
Da regolamento.
PRIMO UOMO IN NERO
Giusto.
SECONDO UOMO IN NERO
No. Non c'è nessuno.
PRIMO UOMO IN NERO
Dobbiamo andare avanti. 
SECONDO UOMO IN NERO
Con chi, se non c'è nessuno?

SECONDO UOMO IN NERO
Con il pubblico.
PRIMO UOMO IN NERO 
Incominciamo.
SECONDO UOMO IN NERO
Scendiamo in platea.
PRIMO UOMO IN NERO
Tu vai a sinistra.
SECONDO UOMO IN NERO
Tu vai a destra.

(Scendono fra il pubblico, uno dietro all'altro, marciando.
Si separano e fanno di corsa i corridoi laterali della platea: 
uno a destra e uno a sinistra.)

PRIMO UOMO IN NERO (all'altro)
C'è nessuno?
SECONDO UOMO IN NERO (all'altro)
C'è nessuno?

(Ritornano di corsa indietro percorrendo il corridoio centrale della platea. 
Risalgono in scena e si fermano sul proscenio.)

PRIMO UOMO IN NERO
Non ho visto nessuno.
SECONDO UOMO IN NERO
Nemmeno io.
PRIMO UOMO IN NERO
Allora non c'era nessuno!
SECONDO UOMO IN NERO
Era troppo buio.
PRIMO UOMO IN NERO
Ho sentito dei rumori.
SECONDO UOMO IN NERO
Come di qualcuno che tossisce? 
PRIMO UOMO IN NERO 
No, non ho sentito nessuno tossire.
SECONDO UOMO IN NERO
E che cosa hai sentito?
PRIMO UOMO IN NERO 
Qualcuno che piangeva.
SECONDO UOMO IN NERO
Qualcuno che piangeva? Ma và, ti sarai sbagliato...
PRIMO UOMO IN NERO 
Piangeva.
SECONDO UOMO IN NERO
E chi poteva essere?
PRIMO UOMO IN NERO
Una bambina. 
SECONDO UOMO IN NERO
Una bambina?
PRIMO UOMO IN NERO
Poteva essere una bambina. 
SECONDO UOMO IN NERO
Allora bisogna trovarla.
PRIMO UOMO IN NERO
E dove? 
SECONDO UOMO IN NERO (indica l'armadio)
Da quella parte! 
PRIMO UOMO IN NERO
Andiamo!
SECONDO UOMO IN NERO 
March! 

Rientrano nell'armadio in fretta e furia, sbattendosi la porta dietro.
Sentiamo i loro passi che si allontanano, echeggiare ingigantiti.


SCENA 6: L’ARMADIO E IL VENTO

Scena semibuia. L'armadio nero sembra uno scoglio che emerge dal mare.
Un forte vento spazza la scena. Sbucano dal lato sinistro della scena, muovendosi a fatica verso l'armadio, una donna che tiene per mano
una bambina di otto anni circa. Sono intabarrate in pesanti cappotti grigi: 
e piegate per il vento contrario fanno fatica ad avanzare.

BAMBINA
Mummy, mummy, it's strong...
MADRE
Just keep going, Amelia.
BAMBINA
It's too strong...
MADRE 
Keep going, Amelia...
BAMBINA
I cannot!
MADRE
You can, if you want!
BAMBINA
Stop, stop... mummy!
MADRE (indica l'armadio)
Over there...
BAMBINA
What?
MADRE
That door! It's a house...
BAMBINA
It's scaring....
MADRE
Let's go, quick!
BAMBINA
I'am afraid, mummy.
MADRE
Don't be afraid: lets' go. Quick, quick, Amelia...

La madre apre l'armadio a fatica. Le due figure spariscono nell'armadio. 
Il vento si attenua e sfuma.

BUIO IN SCENA 


SCENA 7: L’ARMADIO E LO SPECCHIO

L'armadio blu ha uno specchio grande come la porta. 
Laura si guarda allo specchio. Apre la porta, estrae degli abiti dall'armadio e dopo averli provati, li getta sul pavimento. Nessun abito le va bene.
Un abito dopo l'altro, la scena si riempie di abiti gettati a terra
secondo un ordine che solo Laura conosce. 

LAURA (al pubblico)
Sono rimasta a pensare per due settimane.
Non ero capace di decidermi.
Ho pensato di non accettare la parte.
Troppo dolorosa.
Poi mi ha convinta la conferenza.
Non c'era molta gente. 
Hanno proiettato un video, uno degli ultimi che ha fatto.
Amelia era tranquilla, seduta sull'erba con una camicetta rossa. 
Parlava di lapsus. Lapsus...
Pasolini sosteneva che il nucleo della poesia
di Amelia Rosselli fosse il lapsus. 

( La sagoma di una figura maschile appare dietro al fondale trasparente.)

FIGURA MASCHILE ( dietro il fondale)
Il tema dei lapsus è un piccolo tema secondario rispetto ai grandi temi della nevrosi e del mistero che percorrono il corpo delle sue poesie.

(Di fronte alla figura maschile, dietro al trasparente, compare una figura femminile: si fronteggiano, di profilo. )

FIGURA FEMMINILE
Il lapsus è involontario mentre io lo creo il lapsus, lo calcolo.

(Le due figure svaniscono.)

LAURA
Amelia parlava nel video con la sua voce roca, 
dura, con brevi frasi smozzicate come se fossero 
più importanti le pause tra una parola e l'altra, 
delle parole stesse.
Sentivo scorrere, sotto quella scorza, 
una dolcezza infantile come di una bambina 
che chiede di essere ascoltata
a tutti i costi, ma non si aspetta che qualcuno la ascolti.
Il presentatore si è passato la mano sui capelli 
prima di parlare.
Poi è seguita la lettura delle sue poesie. 
L'attrice leggeva le poesie di Amelia 
ma c'era come una distanza 
fra l'attrice e le poesie.
Io la sentivo. Anche la mia vicina la sentiva. 
La gente la sentiva. Cominciarono a uscire. 
Senza dare nell'occhio. In silenzio. 
Uno dopo l'altro. Nessuno aveva parlato di Amelia, 
nessuno aveva letto le sue poesie, 
nessuno aveva fatto niente.
La mia vicina, una sui cinquanta 
cos“ grassa che cigolava l'intera fila di poltrone, 
s’ è alzata in piedi, con il ventre che sporgeva 
e il sedere che riempiva il teatro.
"Cazzo", ha detto. 
Poi, con un filo di voce m’ha sussurrato:
"la conoscevo io" ed è uscita come una ladra. 
Non è colpa della gente: 
non possono ascoltare la poesia di Amelia
se nessuno fa attenzione ad Amelia.
Allora ho deciso di accettare.
Tessi pensa che lo faccia per la popolarità 
del suo romanzo, per il successo che avrà la commedia. 
M’ ha sfiorato le gambe ieri a cena.
Gli ho fermato la mano e non l'ha fatto più.
Anche Forni la pensa come Tessi.
Crede che io accetti la parte perchÉ siamo stati insieme 
ai tempi dell'Accademia. 
Per quella vecchia storia che mi è rimasta dentro 
come un debito non pagato.
E' invecchiato Tullio, pensa ai soldi e al successo. 
Che cosa c'entra lui con questa storia? 
E' come appiccicato. 
Ci sarebbe voluto una donna regista.
Che cosa ne capiscono gli uomini delle donne?
Non lo faccio nÉ per l'uno nÉ per l'altro. 
Ho accettato per noi donne.
(Laura trova nell'armadio la tunica bianca della Scena 1.
L’ estrae dall'armadio come una scoperta.)
Ho accettato per Amelia. 
(Prova la tunica e l’ indossa.)
Amelia, farò te! Sarò te...
Si mette di fronte al pubblico in silenzio.
Rientra nell'armadio e chiude piano la porta dietro di sÉ.

BUIO IN SCENA 


SCENA 8 : L’ARMADIO E LA FINESTRA

Armadio nero. Sul fondale grigio, come una parete di cemento di una diga senza fine, è inserita una finestra che spicca con il suo cielo azzurro. Un tavolino, due sedie. Escono dall'armadio Laura vestita con la tunica bianca e Forni vestito di nero, con occhiali scuri e cappello nero.

LAURA
Stai bene in nero. Un po' cupo...
FORNI
Trovi?
LAURA
Non te lo dice la tua donna ?
FORNI
Non ho nessuna donna.
LAURA
Non ci credo.
FORNI
Credimi, nessuno.
LAURA
Chiusa la parentesi e al lavoro...
FORNI
Al lavoro.

( Si siedono a tavolino con i copioni della commedia.)

FORNI
Le battute di Tessi mi sembrano troppo teatrali.
Vorrei spezzarle, renderle più brevi, più vere.



LAURA
Lo sai com'è lui. Non cambierà una virgola.
FORNI
Dovrà farlo se glielo chiedo io.
LAURA
Tempo perso. Parliamo di Amelia.
FORNI
Giusto: l'importante è lei ...e l'armadio.
LAURA
L'armadio?
FORNI
Il personaggio di Amelia contiene l'armadio e lo specchio, 
la realtà e la finzione, il giorno e la notte.
LAURA
Per te l'armadio sarebbe un simbolo della memoria di Amelia?
FORNI
Della sua memoria e di quella dei personaggi 
che si muovono in scena, uscendo dall'armadio.
LAURA
Chiedi molto a un povero armadio.
FORNI
Ascolta Laura. Pensa se da quell'armadio uscissimo io e te 
come eravamo allora, ai tempi del Club Armstrong.
LAURA
E' preistoria, Tullio.
FORNI
Stanno suonando la nostra canzone.
(Prende corpo "Strangers in the night" in un arrangiamento vagamente jazz.)
Io ti prendo fra le braccia e balliamo.
(Forni prende Laura fra le braccia e la trascina in un ballo lento come per rievocare una scena del passato. Un oblò di luce li circoscrive e li isola dal resto della scena.)
E mentre balliamo, ti dico: Laura, mi succede uno strano fenomeno... 
LAURA
Hai detto proprio cos“: uno strano fenomeno... 
FORNI
Ti dissi... Mi sto innamorando di te: resisto ma succede.
LAURA
Avresti potuto dirmi semplicemente: mi sono innamorato di te...
FORNI
Ti ho detto: mi sto innamorando di te...
LAURA
E che differenza fa?



FORNI
Che ho paura d’innamorarmi di te.
LAURA
Che avevi paura d’innamorarti di me.
FORNI
Che "ho" paura di innamorarmi di te.
(S'interrompe la musica, l'oblò di luce si spegne.)
LAURA
Che "avevi" paura...mio caro! No, Tullio, non mi freghi più.
Me l'hai fatta una volta ma, questa, non ci casco.
FORNI
Che ci sarebbe di male? Siamo liberi, adulti e vaccinati.
LAURA
Siamo alle prove di "Sole cieco", oggi, data odierna 
e non al Club Armstrong di dieci anni fa.
Tu sei il regista, io sono l'attrice.
Spiegami che cosa vuoi che faccia e io lo farò.
Siamo qui solo per questo.
FORNI (Legge dal copione un appunto.)
Tu Laura, esci con la stessa tunica bianca di Amelia 
dalla porta dell'arte rappresentata dall'armadio, 
e poi rientri, come un ospite prepotente, nell'armadio dell'angoscia.
Esci ed entri, esci ed entri: fino a impazzirne.
LAURA
Ma quanti armadi ci sono su questa scena? 
FORNI
Uno, soltanto uno. E' il modo di Tessi per dire che senza la sua poesia 
Amelia ricade nell'angoscia ma usando la stessa porta.
Quando si spalanca davanti ad Amelia quel luogo terribile, 
l'armadio dei suoi ricordi infantili, lei perde la ragione e...
LAURA 
Tessi poteva lasciare stare Freud chÉ tanto non va più di moda.
Dillo al tuo Tessi. Dunque l'angoscia si impadronisce di Amelia? 
FORNI
Ma s“, Laura. Non solo... Il personaggio di Amelia ruba 
ogni sicurezza all'attrice che la interpreta...
LAURA
CioÉ io... 
FORNI
Cioè tu...
LAURA
Andiamo bene. 
FORNI
E lei, l'attrice, cioè tu, rimane svuotata, 
come invasata dalla stessa psicosi di Amelia. 
PerchÉ deve essere chiaro agli spettatori che l'attrice 
che impersona Amelia è l'attrice, e non Amelia.
Ma allo stesso tempo deve essere chiaro 
che l'attrice sta molto male e che forse anche lei,
come Amelia...
LAURA
Anche lei, cosa?
FORNI
Anche lei...
LAURA
Ci mancherebbe altro che mi identificassi nella parte, Tullio!
L'attrice sono io o no?
FORNI
Certo che sei tu.
LAURA
E vuoi che mi identifichi? Lo sai come lavoro.
FORNI
Lo so, ma la parte che devi interpretare 
si fa da servo invadente a padrone della tua volontà. 
E' un processo lento ma inesorabile. Questo si deve sentire.
LAURA
Dovrò impazzire per fare la parte?
FORNI
Dovrai impazzire nel fare la parte.
E' un gioco sulla lama di un rasoio affilato.
Basta poco e... 
LAURA
...Mi dovrò tagliare!? Bella come parte...
FORNI (Legge dal copione)
La parte che l'attrice deve interpretare esce dall'armadio 
dei ricordi risalendo dal pozzo dell'anima, 
e si aggrappa al pensiero che la ossessiona 
con mani adunche e tremanti...
LAURA
Ma fammi il piacere!
FORNI
Parole di Tessi.
LAURA
Basta cos“. Non ci sto.
FORNI
Te l'ho detto che avremmo dovuto cambiare qualche battuta.
Ne abbiamo parlato per ore con Tessi. 
Tu diventi lei a tal punto da perdere la ragione.
(Forni si avvicina alla finestra inserita sul fondale.)
Si deve sentire il tuo smarrimento, Laura.
Sull'orlo del burrone, all'incrocio fra buio e luce, 
tu lasci la follia e voli in braccio alla ragione, 
verso la salvezza. 

LAURA (Si alza con il copione in mano e si avvicina come ipnotizzata alla finestra.) E allora, perchÉ mi lascerei cadere? 
(Forni e Laura sono davanti alla finestra: uno a destra e l'altra a sinistra.)
FORNI
PerchÉ è tardi.
(Forni prende una sedia e la mette sotto il davanzale della finestra.)
PerchÉ il tuo corpo non ti appartiene più.
Una vicina ti chiama. 
“Sta calma, ritorna dentro!” ti urla.
Tu l'ascolti, ti fermi e poi...
LAURA
Poi?
FORNI
Vai a telefonare...
(Forni apre l'armadio, prende un telefono che mette in mano a Laura
che mima una telefonata...)
"Aspettami!", implora la tua amica.
(Laura ridà il telefono a Forni che lo rimette nell'armadio.
Lascia spalancata la porta.)
LAURA
Non lo chiudi?
FORNI
Ha lasciato aperta la porta di casa, quando è successo.
LAURA
E' questo che vorreste voi due, tu e Tessi?
Portare la finzione a un punto tale 
da mettere in rischio la mia stessa ragione? 
FORNI
In quella frazione di secondo che ti separa dalla fine
tu la recuperi, realizzi la fatalità di quello che sta accadendo
ma è troppo tardi...
LAURA
Dovrei creare sulla scena una realtà che non è nÉ la mia, 
perchÉ non mi appartiene, nÉ la sua, che l'ha vissuta?
FORNI
Il tuo personaggio si solleva dalla voragine buia e umida 
rappresentata dall'armadio, le origini della follia di Amelia, 
e implora un volto, richiede una voce per raccontarsi.
LAURA
Cerca le parole, Tullio.
Amelia Rosselli ha sempre cercato le parole 
per raccontare il suo amore terribile per la vita.
Per tutta la vita le ha cercate e per tutta la vita le ha trovate
nella sua opera: parole impossibili per un dolore troppo forte.
Lacrime di inchiostro!


FORNI
E' come se Amelia volesse togliersi un figlio strano 
dalla testa, o meglio, come se volesse espellere un incubo 
dalla notte delle sue ossessioni.
LAURA
Siete troppo complicati tu e Tessi. 
La realtà è molto più semplice.
FORNI
L'attrice sa di dover prendere le distanze 
da quei contorti territori psichici.
Tu Laura, devi dare alle parole gambe forti 
se vuoi che vadano lontano ad abitare nei sogni degli spettatori.
LAURA
Gli spettatori non capiranno.
Amelia non potrebbe, più semplicemente,
liberarsi dalle sue ossessioni?
Consegnarle al mio personaggio, è troppo per me.
FORNI
Amelia un po' se ne libera, un po'ricomincia a desiderarle. 
E' lei a lasciare la finestra aperta affinchÉ di notte ritornino a visitarla...
LAURA
Il vuoto che lasciano le paure è tremendo come il pieno che occupano. 
FORNI
La finestra è una tentazione troppo grande.
(Forni apre la finestra. Mette una sedia sotto il davanzale.)
La finestra viene lasciata aperta affinchÉ 
i suoi fantasmi di notte, ritornino a visitarla 
ma allo stesso tempo la lascia aperta 
come l'unica via di fuga.
LAURA 
(Sale sulla sedia di fronte alla finestra aperta. Guarda sotto...
Legge dal copione che tiene in mano ...)
Rinunciare ai miei fantasmi vorrebbe dire tradire, 
rinunciare alla mia vita.
(Chiude il copione e lo lascia cadere a terra.)
Bravo Tessi.
(Applaude stancamente a Forni.)
E cos“ che finirebbe?
FORNI
Tu sali sul davanzale, rimani un attimo ferma. 
Una frazione di secondo, e fai un salto... 
LAURA 
Ci sono cinque metri di sotto.
FORNI
Ci saranno telone e materasso.


LAURA
E se avessi paura di saltare?
FORNI
E’ la fine, cos“ finisce...
LAURA
Non mi piace. Non mi va. Non lo voglio fare.
(Oscilla sulla sedia come sul punto di svenire.)
FORNI (Si muove verso Laura per soccorrerla.)
Laura...
(Forni la prende mentre Laura si lascia cadere fra le sue braccia. 
Per un attimo non sa cosa fare. Poi la stringe e a sorpresa, istintivamente, le strappa un lungo bacio. Laura resiste, si dibatte e cede.) 
FORNI
Lo farai.

Forni trascina Laura nell'armadio, rimasto a porta aperta.
La chiude dall'interno, a chiave. 

BUIO IN SCENA




SECONDO TEMPO



SCENA 9: L’ARMADIO E I POLSI TRASPARENTI

Armadio blu . Qualche poltrona dal disegno essenziale. 
Laura si studia allo specchio. Fa qualche smorfia con la bocca.
Ripete. Non è soddisfatta. Bussano dall'interno dell'armadio.

LAURA
Chi è? Chi sarebbe?
LUCY (Dall'interno dell'armadio.)
Sono io! Sarei io! Lucy...
(Lucy esce dall'armadio con un grande mazzo di rose)
LUCY
Come sta la grande attrice?
LAURA
Cos“...come vuoi che vada?
LUCY
Fatti guardare: come sei dimagrita! E’ vero quello che dicono?
LAURA
Che cosa dicono?
LUCY
Che sei andata in crisi...
LAURA
E' per la parte di Amelia.
LUCY
Sei dimagrita troppo!
LAURA
La parte lo richiede. Amelia era diventata cos“ magra 
che aveva i polsi trasparenti.
LUCY
E come fai a saperlo?
LAURA
Lo dice Gianni Tessi.
LUCY
Se lo dice Tessi...
Ma Laura deve pensare anche a Laura, non solo ad Amelia.
LAURA
Laura e Amelia sono la stessa cosa adesso. 
LUCY
Non sono la stessa cosa, non lo possono essere.
LAURA
Domani c'è la prima.



LUCY
Ottima ragione per stare bene con se stessi e sfondare.
LAURA
Io sento di avere i polsi trasparenti.
LUCY
Su, fammi vedere...Amelia. 
No, i tuoi polsi non sono trasparenti, Laura.
LAURA
Il petto mi è diventato...
LUCY
Trasparente?
LAURA
Piccolo.
LUCY
Ma che dieta fai?
LAURA
Non mangio quasi più.
LUCY
Vado in cucina e ti preparo una pastasciutta 
di quelle che resuscitano i morti.
LAURA
Non sono ancora morta e devo già resuscitare?
LUCY
Come sarebbe a dire che "non sei ancora morta"?
LAURA
Sulla scena, Lucy, Amelia davanti al pubblico,
fa un salto nel vuoto, oplà, e la commedia è finita. 
Sipario.
LUCY
Avresti dovuto obbligare Tessi a cancellare la scena.
LAURA
Tessi dice che senza questa scena non c'è Amelia.
LUCY
Come non c'è Amelia?
Una donna come lei vive tutta una vita, 
scrive tutto quello che ha scritto lei, 
perchÉ ne ha scritte di cose,
e poi arriva un Tessi a dire
che senza questo ...non c'è lei?
LAURA
Tessi dice cos“.
LUCY
Bisogna dire al tuo Tessi che di donne non ne capisce niente.
Anzi non capisce niente di niente.



LAURA
Tessi intende dire che quell'atto cos“ sconsiderato 
è stato il culmine simbolico della vita di Amelia. 
E' un apice artistico. La conclusione logica d’un discorso artistico.
LUCY
Sarà, per me è la fine di una donna che soffriva molto.
Si poteva evitare di rappresentarla.
LAURA
Si chiama paranoia persecutoria.
LUCY
Avrei fatto un finale meno drammatico.
LAURA
Lei era sempre allegra, dice Tessi, 
quando non era depressa.
LUCY
Ma come fa a saperlo?
LAURA
L'ha conosciuta. Erano amici, le era affezionato.
LUCY
Questo gli consente di portare la sua storia a teatro?
LAURA
Dice che l'ha fatto per ricordarla, e per farla ricordare.
LUCY
Strano modo per ricordare un'amica.
LAURA
Tessi vuole creare attorno a lei una memoria, 
un armadio di ricordi come direbbe Tullio, 
da dare in pasto al pubblico.
LUCY
Non mi sembra un benefattore quel Tessi.
LAURA
La gente si dimentica in fretta dei poeti.
LUCY
Hanno altro per la testa, certo. 
Ci sono cose più importanti della poesia...
LAURA
Non bestemmiare Lucy, per me la poesia è tutto...
LUCY
Per te?
LAURA
Per Amelia la poesia era tutto: la sua ragione di vita.
LUCY
E Tessi l'ha voluto ricordare. Bravo...o interessato?



LAURA
L'importante è Amelia, non Tessi.
LUCY
Vedi, sei d'accordo con me.
l'importante è Amelia: una donna come noi.
Certo che hai una faccia, Laura! 
Non sembri più tu con dieci chili di meno.
LAURA
Quindici.
LUCY
Tutto perchÉ sei una perfezionista.
Vuoi assomigliarle fisicamente,
e stai mettendo in pericolo la tua salute...
LAURA
Perfezionista non è una brutta parola, Lucy.
Domani c'è la prima, e non mi reggo.
LUCY
Vado in cucina a prepararti qualcosa.
LAURA
Tanto non mangerei.
LUCY
Ma insomma Laura, vuoi morire?
Scusa cara, mi dimenticavo la parte che stai per interpretare...
LAURA
Queste settimane di prove sono state un inferno. 
Ho paura, ho paura per domani. I nervi non mi reggono.
LUCY
Una sacrosanta paura. Ma ce l'hai sempre fatta 
e ce la farai anche questa volta.
LAURA
Ho paura, ti dico.
LUCY
Tu non hai mai avuto paura. 
Quella volta che hai fatto Giulietta, 
il tuo primo successo, non facevi che piangere.
LAURA
Questa volta, ho veramente paura. (recita)
"Nata a Parigi travagliata 
nell'epopea della nostra generazione,
fallace.
Giaciuta in America fra i ricchi campi 
dei possidenti e dello Stato statale.
Vissuta in Italia, paese barbaro.
Scappata dall'Inghilterra paese di sofisticati..." (8)
Non ce la faccio. 
(8: da Variazioni Belliche di Amelia Rosselli)
LUCY
Era cos“ che Amelia scriveva di sÉ?
LAURA
E questo è poco. 
Senti che versi dice nel primo tempo...
"...le lepri digiune della mia tirannia..." (9)
Ho paura.
(9: versi di Amelia Rosselli)
LUCY (Al pubblico.)
Ti sei fatta prendere troppo.
E' soltanto una parte, Laura. 
LAURA
Vorrei vedere te, a fare la parte di San Francesco!
LUCY
Anche se sei in crisi Laura, non è una buona ragione 
per disprezzare il mio lavoro.
LAURA
Non intendevo riferirmi al tuo lavoro.
E' che...non ragiono più.
LUCY
E' quello che voleva Tullio, per farti recitare a modo suo.
LAURA
E tu come fai a saperlo?
LUCY
Immagino, conoscendolo un pochino. 
Bisogna fare attenzione con lui. E' uno che si impone, lo sai.
Ti ruba la realtà per darti la sua, quella che vuole lui. 
LAURA
Mi nascondi qualcosa!
LUCY
Beh, io e Tullio...
LAURA
Tu e Tullio...?
LUCY
S“, io e Tullio. 
LAURA
Tu e Tullio? Anch'io...e Tullio. 
LUCY
Tu e Tullio? E’ inaudito.
Mi ha giurato e spergiurato 
che mai e poi mai ci avrebbe provato con te!
LAURA
Mi ha giurato e spergiurato che non aveva nessuno!
LUCY
Povera Laura...
LAURA
Povera Lucy...
LUCY
Povere noi.

Si abbracciano. 


BUIO IN SCENA.


SCENA 10: L’ARMADIO, LA GIOVANE DONNA, L'INSEGUIMENTO



10.1
Scena semibuia. Fondale grigio. 
L'armadio nero sembra uno scoglio che emerge dal mare.
Un forte vento spazza la scena.
Musica di organo in sottofondo: è il motivo dell’armadio, ma in chiave gotica. 
La musica accompagnerà tutta la “pantomina dell’inseguimento”.

Sbucano dal lato sinistro della scena, muovendosi a fatica verso l'armadio, una Giovane donna intabarrata in un pesante cappotto grigio. 
Fatica ad avanzare per il vento che le soffia contro.
I due Uomini in nero la seguono a distanza.
La Giovane donna si volta, vede gli Uomini che la seguono e
si affretta verso l'armadio. 
Al momento di entrarci, fa uno scarto e si nasconde dietro l'armadio.
I due uomini non la vedono, si dirigono verso l'armadio, lo aprono e spariscono dentro. 
La Giovane donna esce da dietro l'armadio, dove si era nascosta. 
Si affretta verso il lato opposto della scena.
Improvvisamente, i due Uomini in nero fanno capolino dall'armadio , la vedono e la seguono.


10.2
Il vento si smorza. 
La scena si rischiara. 
Entra la Giovane donna in abiti primaverili, con un violino. 
Si ferma al centro della scena, suona.
Ad una certa distanza, i due Uomini in nero ascoltano, annoiati, e la tengono d'occhio. 
La Giovane donna li guarda, s'interrompe.I due Uomini in nero applaudono.
La Giovane donna ripone il violino nell'astuccio. 
Fa la disinvolta. Cerca di uscire in fretta di scena ma viene seguita dai due Uomini in nero.


10.3
Entra la giovane donna con le braccia cariche di libri 
che tiene in precario equilibrio. 
Cammina con la pila dei libri come un'equilibrista di circo su un filo teso. 
Una musica da circo sincopata l'accompagna nella sua "traversata" della scena.
I due Uomini in nero, travestiti da clown, schiamazzano intorno a lei, rendendo la sua esibizione più difficile e rischiando di farle perdere l'equilibrio con le loro facezie. 
La giovane si ferma al centro della scena: i libri le cadono.
I due Uomini in nero, camuffati da clown, sghignazzano.
La giovane donna li guarda e raccoglie i libri da terra.
S'interrompe. Lascia i libri a terra. 
Fugge in platea, tra il pubblico.
I due Uomini in nero si lanciano a cercarla creando un certo scompiglio fra il pubblico.

La musica sfuma. 
Il vento si spegne. 
Gradualmente le luci si spengono.

BUIO IN SCENA



SCENA 11: L’ARMADIO E I CLOWN.


Armadio blu con specchio. Il giorno dopo la prima.
Laura, con la tunica di bianca di Amelia, si sta guardando
allo specchio. 
Se la toglie. 
Si mette un paio di jeans ed una camiciona larga.
Si guarda allo specchio. 
La porta si spalanca ed escono i due Uomini in nero, travestiti da clown. Guardano Laura. Sghignazzano.

LAURA (Li guarda, si mette le mani ai fianchi,)
E voi che ci fate qui? Che c'è da ridere?
(Al pubblico) Vedo uomini che mi seguono da per tutto, anche dentro casa mia.
Mi seguono sempre. Ho pensato che fossero corteggiatori, poi ho creduto che fossero scocciatori, adesso penso che siano... 
(I due Uomini escono di scena ridendo e facendo capriole. 
Laura riprende la tunica bianca e la appoggia al corpo, come per provarsela ancora, guardandosi allo specchio. Lo specchio “si apre” ed esce Lucy dall'armadio.)

LAURA
Non posso fare la parte di Amelia Rosselli.
LUCY
Come non la puoi fare? La stai facendo. 
LAURA
Basta cos“. Stop. E’ finita.
LUCY
I ciritici sono entusiasti di te. Persino Giacomo.
LAURA
L'ipercritico critico Giacomo sa bene che sono amica tua.
LUCY
Giacomo non guarda in faccia nessuno. Ci gode a parlare male di tutti. 
Per te non ha avuto che elogi. Mi sono persino meravigliata.
LAURA
Che cosa ha detto di Amelia?
LUCY
Della "tua" Amelia, soltanto un gran bene.
Un grande, grandissimo successo, Laura. 
LAURA
Il successo non c'entra e non ci deve entrare in questa storia.
LUCY
Come non ci deve entrare? I critici ti esaltano.
LAURA
Appunto. Non posso più fare la parte di Amelia Rosselli.
LUCY
PerchÉ non puoi farlo?
LAURA
PerchÉ Amelia non vorrebbe averci niente a che fare, con questo successo. 
LUCY
Stai interpretando il suo personaggio, non lei.
LAURA
Non posso più farlo. 
LUCY
Lo puoi fare, e come lo puoi fare.
LAURA
No, non lo posso più fare.
LUCY
Allora dimmi che non lo vuoi più fare.
Se non lo vuoi più fare, ok, va bene. E' una tua scelta. 
LAURA
E' una mia scelta, non lo faccio più.
LUCY
Tu lo devi fare, capisci, lo devi fare. 
Tutti si aspettano che tu lo faccia, dopo...quello che è successo.
LAURA
Non sarà la fine del mondo se un'attrice sviene in scena.


LUCY
Non sei svenuta in scena, sei caduta dalla scena.
Per fortuna nessuno si è accorto dell'incidente.
LAURA
A te, sul set, non è mai capitato di sentirti male?
LUCY
Sul set dei miei film ci si sente troppo bene.
Tu sei caduta, volendo... non sei svenuta, cadendo. 
LAURA
Una tombola.
LUCY
Ti sei buttata da sette metri, fuori della rete di protezione. 
Gli attrezzisti hanno visto tutto.
LAURA
Un saltino.
LUCY
Ti sei buttata, potevi rimanerci secca.
LAURA
Mi sono lasciata andare. Un esperimento, una prova.
LUCY
Il dottore ha detto che non è umanamente possibile, 
parole sue, cadere da quell'altezza senza farsi male.
LAURA
Mi sono fatta male.
LUCY
Non ti sei fatta niente. E’ stato un miracolo.
LAURA (Porta una mano al cuore.)
Mi sono fatta male qui. 
LUCY
L“ nessuno vede, nessuno sa.
LAURA
Agli spettatori non interessa che cosa tengo qui dentro? 
A te non interessa?
LUCY
A me interessa perchÉ ti sono amica, 
ma il pubblico vuole soltanto vederti recitare.
LAURA
A me interessa.
LUCY
Allora devi spiegare alla tua amica Lucy, 
che cosa ti frullava per la mente quando
ti sei buttata ?
LAURA
Mi sono lasciata... andare.
LUCY
Per non dire di peggio, certo. Per non dire che volevi...
LAURA
E dilla questa parola che ti fa tanta paura!
Uccidermi, volevo uccidermi...contenta?
LUCY
Ah, cos“ almeno è chiaro, se non già non lo fosse.
LAURA
Sono entrata in un labirinto, e non trovo l’uscita.
LUCY
L'unico modo era fare quel salto?
Non potevi avvertirmi e chiedermi aiuto?
LAURA
Non so che cosa mi abbia preso, 
è stato come un vento, s“ un vento 
che mi trascinava.
LUCY
S“, via con il vento! 
Troppo romantico per essere vero.
LAURA
Troppo vero per essere romantico.
LUCY
L'attrice più affermata della scena italiana, 
una delle più corteggiate, s“, perchÉ anche questo 
conta per una donna, avrebbe fatto un saltino di sette metri, 
per uscire dalla parte che interpreta con successo? 
Mi pigli per scema?
LAURA
Non ti dico più niente. 
LUCY
Laura!
LAURA
Laura, Laura... Mi hai stancato.
LUCY
Voglio che ti riprendi. 
LAURA
Vuoi che io riprenda a recitare. 
LUCY
Non s’ interrompe uno spettacolo di successo. 
LAURA
Basta, Lucy. Tu e il tuo Tullio, mi volete riportare in scena. 
LUCY
Che cosa hai contro Tullio?
LAURA
Se va bene a te, figurarsi a me! 
Tullio, il seduttore senza macchia delle attrici.
Tullio, il regista illuminato della recitazione a letto.
Che squallore!


LUCY
Tullio, non è squallido...
LAURA
No, è un eroe che ci sbatte per la causa del teatro.
Figurarsi, vorrebbe che io ricominciassi subito, 
anche se dovessi morire stecchita. 
LUCY
Ne hanno parlato tutti i giornali, dell’incidente.
Pensa alla pubblicità che ha fatto la notizia, 
verranno a vederti tutti.
LAURA
E' quello che ha detto Tullio.
Facciamo un figurone con i critici, 
facciamo il pieno di pubblico, facciamo... 
Io non faccio più niente.
LUCY
Se non lo fai, è la fine.
LAURA
La fine di Amelia non ha avuto pubblicità.
Qualche articoletto e poi il silenzio.
LUCY
Sei ingiusta: con Tullio, con Tessi, con me.. 
LAURA
Ero sdraiata a terra dopo quel salto fuori dal telo.
Sei una bomba, m’ ha detto Tullio, pensa tu.
LUCY
Voleva sdrammatizzare.
LAURA
Tessi ha scritto un libro su Amelia che fa rizzare i capelli. 
Ti rendi conto? Tu, la mia migliore amica, 
te la fai con il mio uomo d’una volta, 
che poi sarebbe l'uomo con cui convivi!
LUCY
Tu sei arrivata dopo. 
LAURA
Io c'ero prima. 
LUCY
Prima o dopo, Tullio Forni è il regista che è.
LAURA
Sesso e successo: ecco che cos’è Tullio.
LUCY
Che male c'è? Si occupa anche... 
LAURA
Del mio sesso, s“...



LUCY
Del tuo successo, Laura.
LAURA
"Sole cieco" non deve avere successo.
LUCY
Sei pazza? 
LAURA
Sragiono come Amelia. Onesta fino in fondo, non come voi.
LUCY
Guarda come ti sei ridotta dopo un mese di prove, 
e non vuoi avere il successo che ti meriti? E’ masochismo!
LAURA
E' giustizia. 
LUCY
Giustizia per chi? 
LAURA
Per Amelia, non puoi capire.
LUCY
Già, la tua amica Lucy non può capire perchè 
è quella cretina dei film porno!
Non sarei degna di te? Della tua sensibilità?
Tu, l'intelligentona, bruci uno spettacolo 
di cui parlano tutti...a spese di Tullio. 
LAURA
A spese mie e sulla mia pelle.
LUCY
Non vuoi capire il torto che gli fai.
LAURA
Lucy! Tullio non c'entra. Non è giusto per...Amelia.
LUCY
Per Amelia? Ma sei tu, il suo personaggio. Tu sei lei.
Hai il diritto di farne quello che vuoi.
LAURA
Fare quello che voglio di Amelia? 
E’ proprio quello che non voglio fare.
Io, fare quello che gli altri vogliono fare di Amelia? 
No, mai. Mi sembra che ne abbiano fatte già troppe ad Amelia. 
Che ne abbiamo fatte troppe...
LUCY
Amelia ... non c'è più.
LAURA
Ci sarà sempre, con la sua poesia. 
LUCY
Lo dici tu a Tullio, che smetti di recitare per la poesia?




BUIO IN SCENA 

SCENA 12: L’ARMADIO E L'OSPEDALE. 

L’armadio bianco è dipinto con una croce rossa.
Un tavolino e due sedie. Laura, convalescente, è seduta con la testa bendata. 
Ha il capo piegato come se stesse riflettendo. 
Due stampelle sono appoggiate ad una sedia.
Entrano i due Uomini in nero, travestiti da infermieri, ma il nero dei calzoni e delle giacche spunta da sotto il camicie. Laura li guarda.
I due le fanno un salutino, escono fuori scena.
Lucy esce dall'interno dell'armadio.

LUCY
Laura... 
LAURA
Sei tu Lucy?
LUCY (L'abbraccia.)
La mia Laura. 
LAURA
Sei tu Lucy?
LUCY (Lucy si siederà e si rialzerà dalla sedia accanto a quella di Laura.)
Sono io. 
LAURA
Dammi la mano.
LUCY
Ti sei salvata. E’ un miracolo per la seconda volta.
PerchÉ l'hai fatto, Laura?
LAURA
Dovrei saperlo?
LUCY
Tu lo sai.
LAURA
Non mi andava la parte.
LUCY
Non era una ragione per fare quello.
LAURA
Volevo scoprire perchÉ Amelia l'aveva fatto.
Ero ossessionata dall'idea di capire.
LUCY
La pazzia non si può capire. 
LAURA
La parte di Amelia è diventata la mia vita.



LUCY
S“, ma non sei tu.
LAURA
Ero io quando è successo. 
LUCY
Ora lo sai?
LAURA
Ho provato solo paura, cadendo.
LUCY
PerchÉ l'hai fatto, Laura? Per Tullio? 
LAURA
No, con Tullio era già finita, quando è ricominciata.
LUCY
Allora? 
LAURA
Una distrazione.
LUCY
Saresti caduta dalla finestra di casa tua, per distrazione?
LAURA
Mi sono distratta... nel cadere.
LUCY
Laura, finiscila di giocare con la morte.
LAURA 
Non volevo giocare con la morte. Volevo conoscerla.
LUCY
Tu non sei Amelia. Quello che ha fatto Amelia, 
è stato e rimarrà, soltanto suo. 
LAURA
Mi sentivo...lei. 
LUCY
Tu non c'entri, mettitelo bene in testa.
LAURA
E' diventata il mio sangue.
LUCY
Tu non c'entri, nÉ con la sua vita nÉ con la sua morte.
LAURA
Ho incominciato a scrivere poesie. Te ne leggo una, vuoi?
LUCY
Devi fare una vacanza, andare lontano.
LAURA
Già, una bella vacanza a Parigi. Dove sparano a tradimento.
LUCY
Devi andare via!
LAURA
Scappare via da tutti?



LUCY
Se vuoi vengo con te. Laura con Lucy e Lucy con Laura,
come ai bei tempi dell'Accademia.
LAURA
S“, insieme, lontano, dove nessuno può trovarci. 
LUCY
Lontano da questa storia.
LAURA
E’ la mia storia , Lucy.
LUCY
Credevo che fosse la sua.
LAURA
E’ diventata la mia.
LUCY
Ti sei fatta prendere dalle sue angosce.
Ora non sei nÉ lei, nÉ te stessa.
Laura, ti prego, ritorna in te.
LAURA
Sono stata io a scegliere lei, non lei a prendere me. 
E come avrebbe potuto? Se n'è andata. 
Sono io che volevo andare dov'è andata lei.
LUCY
Questo desiderio di morte... Te ne vorresti andare in quel modo, 
come ha fatto Amelia? Tu, la mia Laura...
LAURA
Ci ho provato per due volte, ma non è andata bene.
LUCY
E’ andata bene.
LAURA
S“, scappiamo Lucy. Dove loro non ci possano trovare.
LUCY
Loro chi?
LAURA
Loro...
LUCY
Chi?
LAURA
Quelli! (Gli Uomini in nero, travestiti da infermieri, le fanno le boccacce.)
LUCY
Quelli? 
LAURA
Mi stanno cercando. E mi troveranno prima o poi... (... fanno segni a Laura e si ricompongono con Lucy.) 



LUCY
Ti stanno cercando Forni e Tessi, stanno per arrivare.
E anche il medico e l’infermiera: fra poco c'è la visita di controllo. 
LAURA
Già, e quegli altri che mi cercano?
(Gli Uomini in nero continuano nel loro gioco.) 
LUCY
Quali altri? Su Laura, dimmelo: quali altri?
LAURA
Non puoi capire...
LUCY
Non posso capire... Dimmelo tu, chi sono. 
LAURA
Quelli che non hanno viso, ma hanno denti.
LUCY
Cosa?
LAURA
Quelli che non hanno mani, ma fanno male.
LUCY
Basta Laura. 
LAURA
Quelli che non si vedono, ma ti seguono sempre.
LUCY
Finiscila Laura, una volta per sempre.
LAURA
Se solo potessi...
LUCY
Il dottore ha detto che ragioni bene, non ci sono lesioni. 
LAURA
Che cosa ne sa lui? Lui, non parla con Amelia.
LUCY
PerchÉ tu ci parli con Amelia?
LAURA
E' come se le parlassi, è come se mi rispondesse.
LUCY
Potresti uscire subito, ha detto il medico.
Ma per prudenza, ti tiene in osservazione. 
Devi riabilitare le gambe.
LAURA
Le mie povere gambe...
LUCY
Ritorneranno a posto, e più belle di prima
LAURA
Non voglio vedere nessuno.
(Gli Uomini in nero continuano....) 



LUCY
Tra poco saranno qui.
LAURA
Non voglio vederli, ti dico.
(Gli Uomini in nero continuano...) 
LUCY
Non puoi rifiutarti, sei la loro prima attrice.
LAURA
Io sono la prima attrice di me stessa. Non siamo a teatro.
LUCY
Siamo sempre a teatro, Laura. Nella vita come sulla scena: 
nella parte che scegliamo di fare.
LAURA
Ah, questa è la mia Lucy d’una volta. 
Ne sapevi più di tutti i professori.
LUCY
Beh, ci voleva poco...
LAURA
Era questo che volevo sentire da te. Teatro e vita: la stessa cosa.
LUCY
Solo che non siamo a teatro. La tua vita vera è questa, capito?
E' la stessa cosa ma cambiano le regole, e non siamo noi a cambiarle.
LAURA
E' la stessa cosa, ma io sono libera di scegliere chi voglio e chi non voglio vedere.
LUCY
Devi vederli Laura. Ci sarò io, vicino a te. (Gli Uomini in nero continuano...) 
LAURA
Mi perseguitano.
LUCY
Forni e Tessi ti perseguitano? 
Ma se hanno fatto di tutto per averti in scena,
prima che tu ci riprovassi. 
LAURA
Io non ci ho provato, l'ho fatto per la seconda volta.
LUCY
Sei tu che...
LAURA
Sono io, che mi sono buttata giù. Hai sentito bene Lucy.
LUCY
Tu e nessun altro, giusto. Dunque sei tu che rivedrai gli amici, 
come una persona normale che faccia o che non faccia teatro.
(Gli Uomini in nero continuano...) 



LAURA
Mi perseguitano.
LUCY
Nessuno ti perseguita.
LAURA
Ascolta, Lucy. Quella sera ero a casa da sola 
e ho sentito bussare alla porta. Ho guardato allo spioncino e li ho visti.
(Gli Uomini in nero continuano...) 
LUCY
Hai visto che cosa? Hai visto chi?
LAURA
Erano in due davanti, li ho visti bene in faccia.
E ce n'era un altro, dietro.
(Gli Uomini in nero continuano...) 
LUCY
E dimmi chi erano, allora, se li hai visti cos“ bene, 
dimmi chi erano!
LAURA
I primi due erano dei servizi segreti, e l'altro, quello dietro... 
Non posso...
(Gli Uomini in nero continuano...) 
LUCY
Sottovoce, in un orecchio. 
LAURA
Non posso.
LUCY
Dillo alla tua Lucy, in un orecchio. 
LAURA (Glielo dice all'orecchio.)
Era...
(Gli Uomini in nero scoppiano a ridere...) 
LUCY
Laura, non fare quel nome nemmeno per scherzo.
E non dirlo al dottore, se no, ti tiene dentro ancora un anno.
(Gli Uomini in nero ridono convulsamente...) 
LAURA (Scoppiando a piangere.)
Lucy, mi si è spezzato il cuore. Non ce la faccio più!
Vedo questi mostri attorno, li sento sussurrare, minacciare.
E' come se tutto dovesse cadermi in testa da un momento all'altro.
Le facce sono sempre là: a interferire, a controllare.
(Gli Uomini in nero fanno boccacce, gesti di scherno. ) 
Qui, in una camera d'ospedale, sono venuti anche qui. 
Ieri mi ero assopita e quando ho aperto gli occhi,
li ho visti: gli stessi di quella sera.
Ho gridato. L'infermiera mi ha detto: “Qui non c'è nessuno.” 
Ma mentiva, l'infermiera mentiva... Era d'accordo con loro.
Si era fatta pagare: tutte le infermiere si fanno pagare.
(Gli Uomini in nero, ridono...) 
LUCY
Ssst, basta soffrire Laura. 
Bisogna pensare a guarire e a uscire di qui. 
Vedrai che anche loro...
LAURA
Lo ammetti che ci sono, allora, hai detto anche loro...
(Gli Uomini in nero ridono...) 
LUCY
Anche loro spariranno.
LAURA
Ho paura d'impazzire...
(Gli Uomini in nero ridono...) 
LUCY
E invece ragioni.
LAURA
Vorrei morire...
(Gli Uomini in nero ridono...) 
LUCY
Invece, ritornerai a vivere.
LAURA
Non riuscirò a camminare. 
(Gli Uomini in nero si rifugiano nell’armadio.) 
LUCY
Ritornerai a correre.
(Laura si mette in piedi aiutandosi con le stampelle. Fa qualche passo. 
Esce dall’armadio Tessi, con un mazzo di rose rosse. )
TESSI 
La nostra Laura, sulla via della guarigione.
FORNI (Entra in scena, uscendo dall'armadio, con un cesto di fiori)
Laura! Finalmente... Tutta la stampa chiede di te, la critica è impazzita, il pubblico ti vuole e pretende il tuo ritorno.
TESSI
Se i medici me l'avessero permesso, sarei venuto subito. 
LUCY
Hanno fatto bene. La nostra Laura doveva rimettersi in forma
prima di incontrare due come voi.
FORNI
Lo spettacolo è stato sospeso e tutti aspettano te.
LAURA
Lasciamoli attendere. 
LUCY
Sperano tutti Laura in una grande rentrÉe.
LAURA
Cari, cari...quanto mi compatite.
FORNI
Che cosa dici, Laura? Ti ammiriamo...
TESSI
La tua forza, il coraggio, l’impegno... 
LAURA
Lo spettacolo è andato a monte.
FORNI
A tutto si rimedia.
TESSI
Stiamo cercando un'alternativa: provvisoria.
FORNI
Provvisoria.
LAURA
Chi sarebbe la sostituta in grado di fare Amelia... 
(Tessi e Forni guardano Lucy. Lucy li guarda. Nessuno parla.)
LAURA
La Ferroni? 
FORNI
No, la Ferroni no.
LAURA
La Spezzi?
FORNI
No, non è la Spezzi.
LAURA
No? Adesso ci sono. Luisa Bartinelli, ne sono sicura. 
FORNI
Non è Luisa Bartinelli.
LAURA
Ma allora, chi è?
TESSI 
Tullio non vuole farti il suo nome, per scaramanzia.
FORNI
Dopo quello che è successo...
LUCY
Nessuna vuole la parte.
LAURA
Voi sapete come la penso. 
"Sole cieco" non si deve fare per rispetto di Amelia.
TESSI (Sottovoce a Forni)
E' completamente fuori di testa, vorrebbe che annullassimo lo spettacolo.
(A Laura) Permettimi, Laura... Anch'io ho i miei diritti.
LAURA
S“, i tuoi diritti d'autore...
TESSI
Io la conoscevo, Laura. Ero suo amico.
LAURA
Se eri un suo amico vero, avresti scritto un'altra commedia. 
TESSI
L’ho scritta per ricordare al pubblico, lei e la sua poesia.
LAURA
Non era questo il modo.
TESSI
Il pubblico ha il diritto di conoscere Amelia. 
Lo pretende, lo desidera, lo vuole.
LAURA
Il pubblico se ne frega. 
Meno li fai pensare e prima ritornano a casa 
a guardare la televisione.
TESSI
E' per questo che ci siamo noi, Laura.
LAURA
Tu lo fai per il tuo ombelico d'autore, grande come un melone. 
LUCY
Laura, Tessi è stato un amico di Amelia.
LAURA
Per questo dovrebbe imparare da me.
LUCY
Che cosa dovrebbe imparare?
LAURA 
A rispettarla con il silenzio.
FORNI
Parlando di lei, parliamo della sua arte e parlando della sua arte 
parliamo della sua vita e parlando della sua vita...
LAURA
Amelia è morta.
FORNI
La sua arte vive.
LAURA
Parlando delle sue ossessioni, le facciamo un torto.
TESSI
Quale torto se non condividere il suo tormento?
LAURA
Non avrebbe voluto. Era orgogliosa.
TESSI
Laura, capisco il tuo stato di schock, 
ma ho i miei diritti su quello che scrivo.
LAURA
Non avevi nessun diritto di scrivere "Sole cieco" 
come l'hai scritto!
TESSI
Come l’ho scritto?
LAURA
Con parole ordinarie, che Amelia non avrebbe usato mai.
TESSI
Laura, basta. Ho tutti i diritti di scrivere come voglio di un'amica mia!


LUCY
Tessi celebra la poesia di Amelia ed esalta le sue qualità umane.
LAURA
Ah, ti interessi di Amelia?
LUCY
S“, mi interessa il suo scontroso amore per la vita.
LAURA
Hai letto il libro di Tessi invece di fare un filmino.
LUCY
Ingiusta. Certo che ho letto il libro, se voglio interpretare "Sole cieco"!
LAURA (Va incontro a Lucy reggendosi sulle stampelle.)
Lucy, tu...Tu farai "Sole cieco"?
LUCY (Indietreggiando.)
Provvisoriamente, Laura... finchÉ non ti sei ristabilita.
LAURA
Tu, la mia migliore amica?
LUCY (a Tessi e Forni)
E' colpa loro: da quando ti sei fatta male, mi stanno ossessionando 
perchÉ io faccia la parte.
LAURA
Una grande occasione, vero Lucy?
Da non farsi scappare, come hai detto quella volta.
LUCY
Sono anni che non faccio teatro. Un ruolo drammatico è quello che ci vuole per ritornare sulla scena.
LAURA
Alla grande?
LUCY
Alla grande! 
LAURA
Dici "alla grande" e vuoi fare Amelia? Amelia non l'avrebbe mai detto!
LUCY
Io sono io.
LAURA
E ti sei chiesta che cosa ne avrei pensato io?
LUCY
Tu, Laura, non lo vuoi fare! 
LAURA
E ti sei chiesta quanto ne soffrirei, se tu lo facessi!
(Escono dall’armadio i due Uomini in nero, travestiti da infermieri.)
LUCY
Se ti allontani dai fantasmi di Amelia,
i fantasmi di Amelia staranno lontano da te.
LAURA
Tu invece ci farai un valzer, Lucy, con quei fantasmi?
(I due Uomini in nero, travestiti da infermieri, ballano un valzer.)
LUCY
Io farei di tutto, Laura, per il teatro.
LAURA
Eccoci qui, signori...
Il teatro e i suoi commedianti in una scena di amicizia 
e di dedizione al teatro, a lieto fine!
TESSI
Lucy ha sempre rifiutato. Siamo noi che abbiamo insistito.
FORNI
E' colpa mia, sono io che l'ho convinta, Laura.
LAURA
Come hai fatto? 
FORNI
Le piace il testo.
LAURA (a Lucy)
Ti piace il testo?
LUCY
Laura, a te lo posso dire... Tullio e io...
LAURA
Sempre la solita storia: letto e scena, scena e letto.
Bravi ma monotoni.
TESSI
Dovresti essere contenta che una tua amica ti rimpiazzi nella parte.
LAURA
In quale parte? In scena o a letto con Tullio?
TESSI (a Forni)
Questo non me l'avevi detto.
FORNI (a Tessi)
Sono affari miei, caro Gianni.
(a Laura) Laura, ti prego. Fra di noi è ... finito.
LAURA
Tutto finito, già, però hai voluto rinfrescarti la memoria. 
FORNI
Volevo aiutarti a superare una crisi.
LAURA
E mi hai aiutato.
LUCY
Devi pensare a guarire, Laura.
FORNI
Lo spettacolo deve andare avanti.
TESSI
E' programmato su tutte le piazze importanti.
FORNI
I produttori incalzano.
LAURA
Le maestranze protestano... E io esco di scena.


LUCY
Non vuoi più fare la parte. Ti fa troppo male.
LAURA
Mentre a te fa bene?
LUCY
La tua amica Lucy ha bisogno di un piccolo pezzo di gloria.
LAURA
Ce l’avrai, Lucy. Forni avrà le sue repliche, le sue piazze.
Tessi il successo. E Amelia? Che cosa avrà Amelia?
LUCY
Amelia?
FORNI
Ancora Amelia?
TESSI
Che cosa c'entra Amelia?
LAURA
E' quello che mi chiedo anch'io.
(a Lucy)
Cerca di dimagrire, tu.

Lucy, Tessi e Forni spariscono nell'armadio, uno dopo l'altro.
Laura è in piedi, si tiene sulle stampelle.Le lascia cadere a terra.
Cammina senza stampelle verso il proscenio.
I due Uomini in nero la seguono.

BUIO IN SCENA 


SCENA 13: L’ARMADIO E IL MARE

Armadio bianco dipinto con onde azzurre. 
Laura, in calzoncini e maglietta, cammina per la scena trasformata in una spiaggia lambita dal mare. 
Il sole è alto. La luce, accecante.
Laura porta grandi occhiali da sole e la sua pelle è abbronzata.
Una donna di mezza età, con una maglietta alla marinara a grosse righe azzurre, di schiena, è seduta. Sta scrivendo. Una pila di libri è appoggiata su un tavolino accanto. 
Dall'armadio escono i due Uomini in nero, si mettono a qualche metro dalla donna che legge e incominciano a fare un castello di sabbia come niente fosse. Laura è ferma al centro della scena. 

LAURA (Al pubblico)
Lucy non ha mai fatto la mia parte.
Nelle prove è stata un disastro e poi, non riusciva a perdere un chilo.
Ha litigato con Tullio. Tullio ha litigato con Tessi.
Tessi ha rinunciato al progetto e sta scrivendo una nuova commedia.
Tullio ha accettato un'altra regia ma non è gli è andata bene.
Adesso non fa niente. Lucy sta facendo un altro dei suoi film.
Io sono in vacanza, come voleva Lucy.
La sua vita, le sue poesie... Meteoriti, schegge di quotidiano
mondi di favola e di tragedia: troppo per me.
Dovevo smettere. Sono solo un'attrice.
Ho tradito il mio lavoro? Non importa, non lo voglio sapere. 
Devo pensare a me stessa. Avevo la sua stessa ossessione
di essere perseguitata: paranoia persecutoria.
(I due Uomini in nero, in costume da bagno nero, giocano sulla sabbia senza perdere di vista Laura.)
Vedevo fantasmi uscire dall'armadio, entrare dentro di me come tarli che mi rodevano. Non dormivo, non respiravo. Ero là, vicino all'armadio e li sentivo...
(L'armadio si apre e ne escono Lucy, Forni e Tessi 
in abbigliamento da spiaggia, con occhiali da sole.)
...li ho visti uno a uno, li ho riconosciuti...
(Il gruppetto saluta Laura con la mano.) 
...e sono scappata.
(Il gruppetto si avvicina a Laura con aria interlocutoria. Laura parla come se non ci fossero.)
Perchè non lasciare in pace Amelia? 
PerchÉ non rispettare il suo mondo?
Franais, english, italiano: 
conti da regolare, in senso metafisico e metaforico. 
(Laura si libera dei tre, che l’hanno accerchiata, 
come scacciasse le mosche. I tre fuggono nell'armadio.)
Come potevo conciliare il suo passato con il mio presente
e darle vita nello spazio d’una serata?
Condire il suo dolore con una manciata di applausi?
Sarei andata in scena per questo?
Avrei dovuto vendere la sua tragedia agli altri?
Gli spettatori avrebbero visto in scena un’ Amelia 
che avrebbe tradito Amelia.
Avrei messo una benda sulla ferita ma poi l'avrei
dovuta strappare con la ferita aperta.
E l'avrei fatto per il mio successo. 
Mai. Avrei voluto esserle amica, consolarla. 
Prendere un tè insieme: questo avrei voluto.
Le sue lacrime d'inchiostro non sono in vendita.
Non so perchè ho accettato. So perchè ho smesso.
Affrontare se stessi è la cosa più spaventosa che possa capitare. 
(La donna, con la maglietta alla marinara, si alza, rimanendo di schiena.)
DONNA CHE SCRIVE (a Laura) 
What's the time, please?
LAURA (Alla donna di schiena)
I don't know. Sorry, I don't know...
(A se stessa.) Lei scrive poesie? Mi avrebbe chiesto Amelia.
DONNA CHE SCRIVE (A Laura, di schiena.)
Lei scrive poesie? 
LAURA (Alla donna)
No, non scrivo poesie.
(A se stessa) No, non scrivo poesie, Amelia.
Cerco d’imparare a camminare.
DONNA CHE SCRIVE
Il sole è troppo forte.

La donna si alza, raccoglie i libri in una grande borsa di paglia e se ne va a passo lento. Gli Uomini in nero la seguono a distanza. La donna entra nell'armadio e lo chiude. Gli Uomini in nero, di fronte all'armadio chiuso, rimangono interdetti. Provano ad aprirlo. Non ci riescono.Riprovano. Impossibile riaprirlo.Corrono fra il pubblico in cerca d’una via d’ uscita. 

LAURA
Troppo. 
Il sole fa male se non ti parla e non ti ascolta.
Se il sole non mi vede che senso ha vivere?
Se il sole è cieco, è un sole inutile.

Laura apre l’armadio, entra, lo chiude a chiave dal suo interno.

BUIO IN SCENA

SCENA 14: L’ARMADIO E IL VUOTO
La scena è vuota. Fondale bianco, trasparente. Armadio bianco.
Rumore di alta marea che si alza gradualmente. Si spalanca l'armadio.
Esce la tunica che rimane sospesa di fronte al pubblico. Muove le braccia.
Dietro al fondale appare il profilo d'una figura femminile che si muove in sincrono con la tunica vuota e che, insieme ad essa, parla al pubblico.

TUNICA ANIMATA - FIGURA FEMMINILE
“Ponderavo
le crisi interne del paese e osservavo affluire nel
gran fiume della città una scatola di sardine. (10)
Io non sono quello che apparo - e nel bestiame
d'una bestiale giornata a freddo chiamo
voi a recitare ....(11)
Cercatemi e fuoriuscite (12)...
Ho finito di scrivere, e continuo! (13)”
(10, 11,12,13; da varie poesie di Amelia Rosselli)

BUIO IN SCENA 




SCENA 15: IL VUOTO

Scena vuota. Fondale grigio a tutta scena. 
I due attrezzisti trascinano fuori scena il grande armadio di foggia antica,incolore. 
Motivetto musicale, “ il motivo dell’armadio”, ad accompagnare in sottofondo. 
E’ una musichetta leggera, da teatro di cabaret, ma contiene una stonatura, un che di minaccioso che viene iterato più volte.

PRIMO ATTREZZISTA 
Spingi...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tira...
PRIMO ATTREZZISTA 
Oho...
SECONDO ATTREZZISTA 
Oho...
PRIMO ATTREZZISTA 
Spingi...
SECONDO ATTREZZISTA 
Tira...
PRIMO ATTREZZISTA 
Oho...
SECONDO ATTREZZISTA 
Oho...
PRIMO ATTREZZISTA (fermandosi e asciugandosi il sudore) 
E’ finita anche questa volta.
SECONDO ATTREZZISTA (idem) 
Che cosa ti aspettavi?
Quando incominciano, devono finire.
PRIMO ATTREZZISTA 
Sarà andata bene?
SECONDO ATTREZZISTA 
Mhmhmh...spettatori pochi.
PRIMO ATTREZZISTA 
Non mi sembrava.
SECONDO ATTREZZISTA 
Hai guardato bene?
PRIMO ATTREZZISTA 
Non ci ho fatto molta attenzione.
SECONDO ATTREZZISTA 
Nemmeno io.
PRIMO ATTREZZISTA 
Attento!
SECONDO ATTREZZISTA 
Attento tu!
PRIMO ATTREZZISTA 
Tira, oh, oh...
SECONDO ATTREZZISTA 
Spingi, oh, oh...
PRIMO ATTREZZISTA 
Certo che ne hanno dette di cose. 
SECONDO ATTREZZISTA 
Una montagna di parole.
PRIMO ATTREZZISTA 
Io mi sono addormentato.
SECONDO ATTREZZISTA 
Troppe parole.
PRIMO ATTREZZISTA 
Troppissime.
SECONDO ATTREZZISTA 
Le parole spostano il mondo, ma non gli armadi.
PRIMO ATTREZZISTA 
Tira, oh, oh...
SECONDO ATTREZZISTA 
Spingi, oh, oh...

Scena vuota. Fondale grigio a tutta scena. la musica sfuma.