ASSICURAZIONI LISETTA BEDINI

Commedia Brillante di

Giuliano Angeletti

 

Atti 1 / 2 a discrezione della regia

Personaggi:
FRANCO VENTURELLI ( agente immobiliare)
ROMILDA VENTURELLI ( sua moglie)
ANTONIA CARRO ( segretaria)
ELIGIO FERRONI ( uomo di fatica e infermiere)
LORENZO PAOLUCCI (allevatore di polli)
REMO VIVALDI (testimone)
FERNANDA MANTANI (testimone)
MARIE HELEN KRAFT (dottoressa)
LISETTA BEDINI (assicuratrice)
ALICE SANTINI (giudice)
FAUSTINO SALATINI (faccendiere)



SCENA 1
( FRANCO VENTURELLI, ROMILDA VENTURELLI, ANTONIA CARRO)
( Ufficio Ditta Venturelli, Romilda e Antonia sono intente a svolgere il lavoro di segreteria, entra Franco di corsa, passa il dito indice su il tavolo)
ANTONIA CARRO: (alza la testa dalla scrivania) Buon giorno Signor Venturelli
FRANCO VENTURELLI: (grida) cerchi di lavorare invece di perdere tempo, le ho forse detto di salutare
ANTONIA CARRO: no!
FRANCO VENTURELLI: (arrogante) e allora ! Signorina Antonia , continui a svolgere il suo compito e non si distragga: Romilda!
ROMILDA VENTURELLI: si!
FRANCO VENTURELLI: è venuto qualcuno oggi!
ROMILDA VENTURELLI: nessuno! Non si è visto nessuno
ANTONIA CARRO: no! Non è venuto proprio nessuno
FRANCO VENTURELLI: (arrogante) qualcuno le ha chiesto qualcosa? Qualcuno le ha fatto una domanda, io non ho sentito niente … proprio niente
ANTONIA CARRO: neppure io non ho sentito niente
FRANCO VENTURELLI: non voglio assolutamente che lei signorina alzi la sua testolina, lei è pagata per lavorare non per chiacchierare ! Chiaro!
ANTONIA CARRO: i devo ancora prendere lo stipendio di febbraio …
FRANCO VENTURELLI: e allora! Lei è sempre a sindacare e a chiedere soldi, non sa proprio pensare ad altro!
ANTONIA CARRO: ( abbassa la testa) mi scusi: cosa devo fare!
FRANCO VENTURELLI: ma se ha la scrivania piena di pratiche!
ANTONIA CARRO: ma se sono tutte … va bene le ricontrollo
FRANCO VENTURELLI: allora si muova!
ANTONIA CARRO: prima o poi me la paghi negriero
FRANCO VENTURELLI: cosa ha detto
ANTONIA CARRO: niente, parlavo tra me e me
FRANCO VENTURELLI: ho una segretaria che parla da sola come una cretina
(Antonia prende una pratica e la visiona)
(squilla il telefono, Romilda alza il telefono e fa l’atto di rispondere, ma Franco gli toglie la cornetta)
FRANCO VENTURELLI: (euforico risponde) Premiata Ditta Venturelli per servirla
( piano e cercando di non farsi sentire) come i conti sono in rosso
(con la mano fa l’atto di uscire alla moglie e alla segretaria, le due escono e rimane solo)
SCENA 2
( FRANCO VENTURELLI)
(continua a parlare al telefono)
Allora la situazione è grave, vedrò di rimediare … datemi ancora qualche giorno, mi bastano solo pochi giorni … mi accontento
(posa la cornetta e batte le mani e grida)
Cosa aspettate entrate, al lavoro … al lavoro ho detto
( le due donne entrano in silenzio e si siedono al loro posto)
(pausa)
ROMILDA VENTURELLI: (euforica) finalmente è arrivato del lavoro, dai dimmi è arrivato del lavoro
ANTONIA CARRO: finalmente del lavoro
(Franco la guarda in cagnesco e Antonia abbassa la testa)
ANTONIA CARRO: (delusa) ho capito devo lavorare
FRANCO VENTURELLI: (grida) lavorate, lavorate e ricordatevi che la Premiata Ditta Venturelli è sempre la più grande …
(pausa)
(campanello della porta d’ingresso)
FRANCO VENTURELLI: (euforico si sfrega le mani) arriva gente … arriva gente! (ad alta voce) avanti … accomodatevi siamo aperti … siamo aperti
(entra Faustino )
FAUSTINO SALATINI: Buon giorno, è questa la premiata ditta Venturelli
( Salatini è piuttosto fumoso con le richieste infine offre a Venturelli due cose la prima le escort e dopo il falso incidente)
SCENA 2
( FRANCO VENTURELLI, ROMILDA VENTURELLI, ANTONIA CARRO, FAUSTINO SALATINI)
FRANCO VENTURELLI: sono il cavalier Venturelli della ditta Premiata Ditta Venturelli per servirla signore
FAUSTINO SALATINI: io veramente sarei venuto
FRANCO VENTURELLI: per Villa Paradiso, un luogo tranquillo, vieni Romilda fai vedere al signore la planimetria della casa
ROMILDA VENTURELLI: cosa?
FRANCO VENTURELLI: insomma quello che c’è della casa al signore
ROMILDA VENTURELLI: e cosa c’è nella casa!
FAUSTINO SALATINI: e cosa c’è nella casa?
FRANCO VENTURELLI: il cliente ha il diritto di sapere che cosa c’è nella casa
ROMILDA VENTURELLI: dopo tutto ognuno ha una casa
FAUSTINO SALATINI: ma la casa?
FRANCO VENTURELLI: il nostro cliente vuole la pianta della casa
ROMILDA VENTURELLI: Come faccio a portare la pianta della casa, ci sono un sacco di piante nel giardino
ANTONIA CARRO: non so se posso … ma la pianta è la pianta lo sanno anche i bambini cos’è la pianta
ROMILDA VENTURELLI: ho capito la pianta
FRANCO VENTURELLI: allora muova quelle chiappe e vada a prendere la pianta
ROMILDA VENTURELLI: brava Antonia , se ce la fa vada a prendere la pianta
(Antonia esce di corsa e torna subito e torna con la mappa)
FRANCO VENTURELLI: ecco una quasi donna efficiente, ha le manoi d’oro e la mente sveglia la nostra Antonia
(Franco prende la mappa e la dispone sulla scrivania)
Ecco vede questo e …. Via Vespucci , Via Palmaria località La Pianta
(grida) questa non è la pianta della villa … questa è
ANTONIA CARRO: la pianta della Pianta località spezzina, cosa le serve alla pianta capo
FRANCO VENTURELLI: io vi licenzio tutti … tutti …
FAUSTINO SALATINI: io veramente … non sono venuto per la villa ma per proporre un affare
(pausa)
FRANCO VENTURELLI: un affare a me, ma lei ha trovato la persona giusta , io sono un uomo d’affari io i soldi li faccio lievitare come il pane
FAUSTINO SALATINI: io vorrei parlare con lei in privato
FRANCO VENTURELLI: ma signor Salatini, lei può parlare liberamente quella è Romilda mia moglie e l’altra è la mia segretaria
FAUSTINO SALATINI: ho detto che preferirei parlarle in privato
FRANCO VENTURELLI: andate via ragazze e lasciatemi solo con quest’uomo
ANTONIA CARRO: che uomo interessante che è il Signor Salatini
FAUSTINO SALATINI: andiamoci piano!
FRANCO VENTURELLI: uscite ragazze siete ancora qua?
(le donne escono di scena)
SCENA 3
( FRANCO VENTURELLI, FAUSTINO SALATINI)
FRANCO VENTURELLI: comunque signor … non so il suo nome
FAUSTINO SALATINI: il mio nome non importa
FRANCO VENTURELLI: capisco lei sta comprando uno dei miei immobili per conto di un altro magari per un politico o per un industriale che ha bisogno di un appartamentino appartato da usare come garçonnière… ( ride) non si preoccupi, io sono l’uomo giusto per lei…
FAUSTINO SALATINI: (non curante) capisco signor Venturelli, la sua buona volontà: ma questo rimanga tra di noi mi raccomando, sono mesi a dir poco un anno che non riesce a piazzare una casa, anzi i clienti vengono propongono e dopo i più ritirano i loro immobili, tanto che nella sua agenzia sono rimaste solo due case : questa fantomatica villa con tutto quel terreno che è più la spesa che l’impresa e una casetta di tre anni a Vezzano (pausa) io non sono qui per comprare un immobile ma per proporle un affare che risolverebbe tutti i suoi problemi
FRANCO VENTURELLI: (grida) un affare che risolverebbe tutti i miei problemi
ANTONIA CARRO e ROMILDA VENTURELLI: (fuori campo stanno origliando dalla porta in unisono) un a affare che risolverebbe tutti i miei problemi
FAUSTINO SALATINI: (grida) faccia uscire quella due, altrimenti me ne vado
FRANCO VENTURELLI: (grida) andatevene via brutte pettegole
ANTONIA CARRO e ROMILDA VENTURELLI: (fuori campo stanno origliando dalla porta in unisono) e dove andiamo
FRANCO VENTURELLI: prendetevi una pausa di dieci minuti, anzi di un quarto d’ora … adesso via … via …
ANTONIA CARRO e ROMILDA VENTURELLI: (fuori campo in unisono) va bene, noi andiamo … in bocca al lupo capo …
FRANCO VENTURELLI: crepi
FAUSTINO SALATINI: mi dispiace, ma l’affare non si può fare
FRANCO VENTURELLI: come perché non si può fare!
FAUSTINO SALATINI: lei non mi sembra un tipo discreto
FRANCO VENTURELLI: io non sono un tipo discreto: ma scherziamo! Io sono un uomo fidato, anche a militare io ero in locale radio e quindi ero in un locale classificato … io avevo il grado di riservatezza Falcon
FAUSTINO SALATINI: ma se ha fatto il militare come soldato semplice, ed era impiegato in mensa nella caserma di Cividale in Friuli (alterato) adesso me ne vado
(fa l’atto di arrivare alla porta, ma Venturelli gli sbarra la strada)
FRANCO VENTURELLI: per favore, mi dia questa opportunità vi prego, io ne ho bisogno: io non so come fa a sapere la mia situazione, ma è la verità! Mi aiuti per favore … mi aiuti!
( Faustino è perplesso)
FAUSTINO SALATINI: non so se mi posso fidare
FRANCO VENTURELLI: si fidi! Si fidi, io non la deluderò
FAUSTINO SALATINI: (convinto) va bene, va bene
FRANCO VENTURELLI: si sieda! Si sieda, e si metta a suo agio
(i due si siedono)
FRANCO VENTURELLI: adesso possiamo parlare liberamente
FAUSTINO SALATINI: (sospettoso si alza dalla sedia e si guarda attorno dopo si siede di nuovo) mi posso fidare …
FRANCO VENTURELLI: parli liberamente, siamo soli solo l’aria ci può sentire
FAUSTINO SALATINI: l’aria a volte ha orecchie
FRANCO VENTURELLI: qui è muta!
FAUSTINO SALATINI: dunque, veniamo al problema io le offro un futuro e un bel gruzzolo da poter gestire e rinnovare questo la sua Agenzia e questo posto ormai fatiscente
FRANCO VENTURELLI: (si sfrega le mani) bene … bene
FAUSTINO SALATINI: naturalmente la proposta è legale e non legale
FRANCO VENTURELLI: per me va bene
FAUSTINO SALATINI: ne ero certo
FRANCO VENTURELLI: ci serve un luogo sicuro per un giro di escort , e il luogo deve essere sicuro e fuori mano, noi sappiamo la locazione della villa, adesso i nostri operai la renderanno quantomeno abitabile, naturalmente prenderà valore e le spese naturalmente saranno a nostro carico.
FRANCO VENTURELLI: grazie!
FAUSTINO SALATINI: il prezzo pattuito è di ? 150 mila Euro per lei e 2000 Euro di affitto al mese
FRANCO VENTURELLI: grazie … grazie …
FAUSTINO SALATINI: presto arriverà un mio emissario per il contratto, ma si ricordi che parlerà in codice, perché di questo fatto non lo deve sapere nessuno, neppure sua moglie
FRANCO VENTURELLI: acqua in bocca, ma intanto si potrebbe avere un acconto
FAUSTINO SALATINI: (si alza e se ne va) ma scherziamo cosa vuole anche il sangue!
( Faustino esce di scena)
(entrano Antonia e Romilda)
SCENA 4
( FRANCO VENTURELLI, ANTONIA CARRO, ROMILDA VENTURELLI)
(le due donne in unisono)
Come è andata ! Come è andata! Racconta … Racconta
FRANCO VENTURELLI: (alterato) non c’è niente da raccontare, e non è successo niente, adesso riprendete a lavorare chiaro!
Comunque!
(le due donne in unisono)
Comunque!
FRANCO VENTURELLI: vedrete ci saranno delle evoluzioni positive per me per voi e per l’azienda e vedrete che futuro rigoglioso, presto questa ditta tornerà agli splendori di un tempo, anzi non solo rifioriremo ma assorbiremo anche le altre agenzie immobiliari, noi diventeremo l’agenzia più importante di tutta la provincia
ANTONIA CARRO: allora potrebbe pagarmi lo stipendio
FRANCO VENTURELLI: adesso cerchiamo di non allargarsi
ANTONIA CARRO: va bene ho capito, devo lavorare
FRANCO VENTURELLI: brava! Il lavoro mobilita
(bussano alla porta d’ingresso)
(le due donne in unisono)
Bussano !
FRANCO VENTURELLI: e allora ho sentito! Magari è la volta buona
ANTONIA CARRO: vado ad aprire!
FRANCO VENTURELLI: no! Vado io ad aprire e adesso fuori ! Lasciatemi solo io devo fare un’ affare
ROMILDA VENTURELLI : ma io sono tua moglie
FRANCO VENTURELLI: e allora! Via andate via altrimenti io non apro
ROMILDA VENTURELLI: andiamo Antonia andiamo, andiamo
(le due donne escono di scena)
SCENA 5
( FRANCO VENTURELLI, LORENZO PAOLUCCI, EGIDIO)
(Franco va ad aprire, entra Lorenzo con una valigetta)
FRANCO VENTURELLI: (mieloso) venga signore si accomodi, e si metta a suo agio io sono il dottor Franco Venturelli, titolare dell’Azienda per servila
LORENZO PAOLUCCI : piacere il mio nome è Lorenzo Paolucci
FRANCO VENTURELLI: si accomodi e non si preoccupi qui non ci sono orecchie indiscrete
(entra Egidio dalla porta interna)
EGIDIO: buon giorno capo
FRANCO VENTURELLI: (furioso) Egidio, lei cosa ci fa qua !
EGIDIO: ma io lavoro qua!
FRANCO VENTURELLI: non mi importa dove lavora, adesso fuori anche lei
EGIDIO: cosa devo portare fuori
FRANCO VENTURELLI: niente … niente … via Eligio , via …
ELIGIO FERRONI: e dove vado
FRANCO VENTURELLI: al bar, al luna park dove vuole
EGIDIO: si al luna park, voglio andare su gli autoscontri
FRANCO VENTURELLI: si bravo!
(Egidio esce di scena)
SCENA 6
( FRANCO VENTURELLI, LORENZO PAOLUCCI)


FRANCO VENTURELLI: ora non c’è proprio nessuno (fa l’atto di vedere ) nessuno se vuole può controllare: controlli: controlli anche lei … si controlli … controlli
LORENZO PAOLUCCI: io non vedo perché dovrei controllare
FRANCO VENTURELLI: sicurezza … prima di tutto sicurezza, adesso veniamo agli affari
LORENZO PAOLUCCI: cerchiamo di fare in fretta, perché ho poco tempo a disposizione
FRANCO VENTURELLI: il tempo è denaro!
LORENZO PAOLUCCI: non ha tutti i torti, io sarei venuto in merito a quella villa
FRANCO VENTURELLI: (sorridente) in merito alla villa, lei è qui per la villa la villa per fare quella cosa che abbiamo concordato
LORENZO PAOLUCCI: veramente io ho mandato una lettera, ma …
FRANCO VENTURELLI: ha fatto bene a venire di persona, sa la posta: ha fatto bene a venire di persona
LORENZO PAOLUCCI: mi dica, ma la villa è a un chilometro dal centro abitato
FRANCO VENTURELLI: di più, la prima casa è a due chilometri
LORENZO PAOLUCCI: sa è per non avere occhi indiscreti
FRANCO VENTURELLI: la gente meno sa e meglio è
LORENZO PAOLUCCI: sapete è per le pollastrelle
FRANCO VENTURELLI: e lei le chiama pollastrelle! Bravo … bravo è così che si fa …
LORENZO PAOLUCCI: ci capiamo al volo noi, eh!
(ridono entrambi)
FRANCO VENTURELLI: (ride) ma le pollastrelle … sono giovani
LORENZO PAOLUCCI: sono di tutte le età, ma per la maggior parte sono giovani anzi giovanissime ma ne abbiamo di tutte le età
FRANCO VENTURELLI: giovanissime!
LORENZO PAOLUCCI: il mercato richiede sempre carne giovane (ride) ed è anche la più richiesta
FRANCO VENTURELLI: minorenni
LORENZO PAOLUCCI: (zittisce) silenzio, mi raccomando tantissime sono minorenni e sapesse!
(ride)
FRANCO VENTURELLI: è illegale, ma! (ride)
LORENZO PAOLUCCI: ne abbiamo tante
FRANCO VENTURELLI: italiane
LORENZO PAOLUCCI: italiane e straniere
FRANCO VENTURELLI: italiane di dove
LORENZO PAOLUCCI: vengono da tutta Italia, ma tante vengono da Padova e da Livorno
FRANCO VENTURELLI: da Padova ?
LORENZO PAOLUCCI: le padovane si riconoscono subito hanno il lato b più basso
FRANCO VENTURELLI: tutte?
LORENZO PAOLUCCI: quasi tutte però sono affabili a loro piace (ride) farsi accarezzare
FRANCO VENTURELLI: sono tutte femmine
LORENZO PAOLUCCI: perché a lei interessano i maschi!
FRANCO VENTURELLI: no per niente io preferisco le pollastre
LORENZO PAOLUCCI: ti piace la carne tenera ehh ! (ridono)
FRANCO VENTURELLI: mi dica e come vivono
LORENZO PAOLUCCI: a terra … a terra , sono in camerette a seconda dell’età
FRANCO VENTURELLI: allora c’è qualcuno che le preferisce stagionate
LORENZO PAOLUCCI: quelle le mandiamo nelle case di riposo, nelle carceri e negli ospedali
FRANCO VENTURELLI: perché! Anche loro ….
LORENZO PAOLUCCI: si anche loro … come tutti … capisce
FRANCO VENTURELLI: capisco, ma le giovani
LORENZO PAOLUCCI: le giovani rimangono nelle loro stanze, ma sono libere di uscire quando vogliono, poi quando finalmente sono pronte, le portano al ristorante e per loro la vita cambia, pensi che con loro ci si può fare qualunque cosa
FRANCO VENTURELLI: (visibilmente eccitato) e loro ci stanno
LORENZO PAOLUCCI: e se ci stanno ( ride) le mie sono le più buone che sono sul mercato
FRANCO VENTURELLI: le più buone
LORENZO PAOLUCCI: le più buone e le più disponibili
FRANCO VENTURELLI: le più disponibili
LORENZO PAOLUCCI: e sapesse come si offrono
FRANCO VENTURELLI: si offrono!
LORENZO PAOLUCCI: ne ho un gruppo di colore che sono talmente richieste che vengono e subito vanno e così di continuo … erano talmente richieste che i vicini si lamentavano e così per evitare denunzie ho pensato alla villa della sua agenzia
FRANCO VENTURELLI: e ha fatto bene
LORENZO PAOLUCCI: ci vedo lungo io!
FRANCO VENTURELLI: Signor Lorenzo , visto che ormai l’affare è concluso io le chiedo se così … insomma potesse mandarmi una delle sue pollastrelle
LORENZO PAOLUCCI: come la vuole, bionda come una svedese , rossa come un’irlandese o nera come una somala
FRANCO VENTURELLI: voglio una rossa italiana e magari padovana, va bene
LORENZO PAOLUCCI: mi dica ( ride) come se la vuol fare!
FRANCO VENTURELLI: (ride) voglio che sia disinibita, io gli voglio fare tutto
LORENZO PAOLUCCI: (ride) lei è fortunato, in auto ne ho proprio una
FRANCO VENTURELLI: ma non vorrei … capisce mia moglie
LORENZO PAOLUCCI: e allora … adesso non c’è nessuno … vado in macchina e vediamo di salire
FRANCO VENTURELLI: con discrezione mi raccomando
LORENZO PAOLUCCI: adesso vado
(Lorenzo esce di scena)
(Franco rimasto solo salta di gioia e si profuma)
(torna Lorenzo con una scatola)
FRANCO VENTURELLI: (sorpreso) ma signor Lorenzo è solo
LORENZO PAOLUCCI: come solo !
FRANCO VENTURELLI: ma la escort?
LORENZO PAOLUCCI: la escort ? non capisco
FRANCO VENTURELLI: la rossa, la rossa
LORENZO PAOLUCCI: ora capisco: ecco la rossa ( apre la scatola e vede una gallina)
FRANCO VENTURELLI: come sarebbe! Ma questa è una gallina
LORENZO PAOLUCCI: ma cosa doveva essere: io ho un allevamento di polli e sono interessato alla villa in questione, la mia offerta è di 250000 Euro e non un centesimo di più
FRANCO VENTURELLI: ma vale di più
LORENZO PAOLUCCI: io le offro questo e basta, e sono disposto a pagare anche l’ipoteca perché l’immobile è ipotecato
FRANCO VENTURELLI: io non la vendo e poi la villa è promessa ad un altro aquirente
LORENZO PAOLUCCI: ma non poteva dirlo subito! Risparmiavo tempo e denaro: adesso me ne vado
(fa l’atto di uscire dalla porta)
FRANCO VENTURELLI: il pollo
LORENZO PAOLUCCI: quello lo tenga, omaggio della ditta
(esce di scena sbattendo la porta)
(rimasto solo)
FRANCO VENTURELLI: (alterato) ma cosa vuole da me questo Lorenzo, come si permette, io ho altre aspettative … il signor Salatini si che mi faceva guadagnare, invece …
(entrano Antonia e Romilda)
SCENA 7
( FRANCO VENTURELLI, ANTONIA CARRO, ROMILDA VENTURELLI)
( Romilda ha un giornale in mano)
ANTONIA CARRO: come è andata
FRANCO VENTURELLI: voleva la villa ma io non ho accettato, mi offriva una miseria mentre il signor Salatini, lui si che è un signore mi offriva il doppio
ROMILDA VENTURELLI: hai fatto male!
FRANCO VENTURELLI: perché!
ROMILDA VENTURELLI: lo hanno arrestato
FRANCO VENTURELLI: no! Non è possibile era così una brava persona
ROMILDA VENTURELLI: (grida) brava persona, leggi qua c’è persino la foto (passa il giornale a Franco)
FRANCO VENTURELLI: (deluso) è proprio vero … maledizione, questo non ci voleva!
Non ci voleva …
ROMILDA VENTURELLI: arrestato per favoreggiamento alla prostituzione
ANTONIA CARRO: io lo avevo capito subito che era un tipo losco
FRANCO VENTURELLI: stia zitta lei!
ANTONIA CARRO: va bene capo
FRANCO VENTURELLI: (agitato) Antonia mi dia subito il numero di telefono del signor Lorenzo
( Antonia arriva di corsa prende il telefono, Franco compone il numero)
Signor Lorenzo
(dall’altro capo del filo)
Si!
FRANCO VENTURELLI: Buona sera signor Lorenzo, se vuole in merito all’acquisto della villa possiamo raggiungere un accordo
(dall’altro capo del filo)
LORENZO PAOLUCCI: ( dall’altro capo del filo) (pernacchia) o grullo per chi mi ha preso, Lorenzo è una persona seria e ha una parola solo
(stacca il telefono)
ROMILDA VENTURELLI: e adesso
ANTONIA CARRO: io voglio i soldi e anche gli arretrati
FRANCO VENTURELLI: adesso basta, signorina sono mesi che cerca soldi e poi a me! Poi … prima cechi di guadagnarseli e dopo venga e sarà giustamente ricompensata
ANTONIA CARRO: ma io …
FRANCO VENTURELLI: basta ! per favore basta! Adesso tutti fuori …
ROMILDA VENTURELLI: cosa ti sta prendendo Franco
FRANCO VENTURELLI: niente ho detto fuori …
(escono di scena)
SCENA 8
( FRANCO VENTURELLI)
FRANCO VENTURELLI: e adesso come faccio! Come faccio! Eppure ci deve essere un modo … (prende il giornale ) (legge) non so proprio come fare, devo trovare una soluzione altrimenti chiudiamo la baracca (sfoglia il giornale) e legge a voce alta: Maxi risarcimento per un incidente stradale, l’assicurazione condannata al risarcimento di 8000 Euro per un sinistro. Interessante … interessante , questa possiamo giocarcela …. adesso vediamo … vediamo (perplesso) no non si può, adesso ti mettono sotto quella macchina infernale che fa le radiografie e ti fregano … non si può … non si può
(chiude e piega il giornale)
Adesso me ne vado proprio al bar, ho proprio bisogno di rilassarmi un po’
(esce di scena)
(si sente il rumore di una frenata e il botto )
(subito dopo una sirena di ambulanza)
SCENA 9
(REMO VIVALDI, ANTONIA CARRO, ROMILDA VENTURELLI)
(parlano dell’incidente)
ROMILDA VENTURELLI: è arrivata l’ambulanza e se lo è portato via
ANTONIA CARRO: era tutto rotto
ROMILDA VENTURELLI: aveva la gamba destra rotta
ANTONIA CARRO: no aveva un braccio rotto
ROMILDA VENTURELLI: e la macchina che lo ha investito era tutta ammaccata
ANTONIA CARRO: proprio tutta tutta
(entra Remo Vivaldi)
REMO VIVALDI: certo che ha preso una bella botta
ANTONIA CARRO: meno male che è svenuto
REMO VIVALDI: conoscendo lui
ROMILDA VENTURELLI: si metteva ad urlare
REMO VIVALDI: ad inveire
ROMILDA VENTURELLI: speriamo lasci qualcosa
ANTONIA CARRO: non è morto
REMO VIVALDI: bene non sta
ANTONIA CARRO: forse non riprenderà neppure conoscenza
ROMILDA VENTURELLI: (euforica) se non riprende conoscenza, allora io che sono sua moglie
(Remo e Antonia ) Siii!
ROMILDA VENTURELLI: (ride isterica) vendo tutto e me ne vado! Si me ne vado lontano naturalmente portandomi via il ricordo di mio marito, ma prima lo voglio seppellire e piangere tanto … tanto … tanto (ride)
(squilla il telefono)
(dall’altro capo del filo Franco Venturelli)
ROMILDA VENTURELLI: (risponde al telefono) pronto
FRANCO VENTURELLI: (fuori scena) sono Franco Venturelli, ti è andata male anche stavolta Romilda
ROMILDA VENTURELLI: (cerca di scusarsi) no anzi ero preoccupata per te, maritino mio
ANTONIA CARRO: come sta signor Franco
FRANCO VENTURELLI: (alterato e fuori scena) cosa le interessa come sto ? vada a lavorare che sicuramente non ha ancora finito le pratiche che le ho dato questa mattina
ANTONIA CARRO: si signor padrone
FRANCO VENTURELLI: (alterato e fuori scena) Antonia mi passi Remo i, tanto lo so che è li con lei
ANTONIA CARRO: Remo vuole te! (passa il telefono)
FRANCO VENTURELLI: (alterato e fuori scena) passa a trovarmi che non sto bene
REMO VIVALDI: va bene passo
(tutte in unisono) non sta bene
REMO VIVALDI: Ragazze bisogna che vado
ROMILDA VENTURELLI: vai, vai: forse muore e ha bisogno di un prete!
( Remo esce di scena)
FRANCO VENTURELLI: (sempre al telefono alterato e fuori scena) Romilda se non la smetti di gufare te lo mando io un prete
ROMILDA VENTURELLI: con te non si può scherzare
FRANCO VENTURELLI: (alterato e fuori scena) scherzare, ahi ! Ahi! Sto male … male … male forse domani morirò!
ROMILDA VENTURELLI : (euforica ma in silenzio) meno male
ANTONIA CARRO: speriamo ! speriamo ! tanto noi adesso
ROMILDA VENTURELLI: adesso Antonia , andiamo a festeggiare, anche se poteva andare meglio
ANTONIA CARRO: purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco
(escono di scena)
SCENA 10
(REMO VIVALDI, FERNANDA MANTANI)
( ufficio del giudice Alice Santini )
(prima di entrare Remo e Fernanda parlano tra loro)
REMO VIVALDI: allora siamo d’accordo
FERNANDA MANTANI: si dobbiamo concordare tutto quello che dovremo dire, sai che dentro quell’ufficio non si scherza
REMO VIVALDI: ti sei ricordata di quello che devi dire
FERNANDA MANTANI: io dico quello che vuoi
REMO VIVALDI: non devi dire quello che voglio io, ma quello che vuole lui
(segna il dito in alto)
FERNANDA MANTANI: (guarda il dito indice di Remo puntato verso l’altro) lui … proprio lui: ma sei proprio sicuro, ma come fa ad avere degli ascendenti così potenti
REMO VIVALDI: si li ha perché è ricoverato lassù in ortopedia all’ultimo piano, ma lo dimettono presto
FERNANDA MANTANI: capisco, i chiodi
REMO VIVALDI: si li hanno masso i chiodi un po’ qua e un po’ là !
FERNANDA MANTANI: io sono andato a trovarlo, ma in camera non c’era
REMO VIVALDI: sarà andato in bagno o a fare qualche visita, comunque ricordati quello che devi dire
FERNANDA MANTANI: io prima voglio vedere i soldi
REMO VIVALDI: i soldi … i soldi pensi sempre a quella cosa li
FERNANDA MANTANI: ( maliziosa) no io penso alche ad altre cose
REMO VIVALDI: Fernanda cosa fai stasera!
FERNANDA MANTANI: stasera sono impegnata, però forse domani sera
REMO VIVALDI: va bene, vedremo domani sera!
FERNANDA MANTANI: va bene, ci penserò?
REMO VIVALDI: allora bisogna dire che, almeno tu devi dire che il signor Franco attraversava le strisce pedonali, quando un furgone usciva dalla curva in tutta velocità il conducente perdeva controllo del mezzo ed investiva con il suo mezzo il cavalier Franco Venturelli mentre si accingeva ad attraversare la strada attraversando le strisce pedonali, lo schianto è stato travolgente, terrificante: il corpo del povero Franco volava per una decina di metri … dopo dirai che ha visto un mare di ambulanze: e se ti chiedono da dove hai visto il sinistro
(i due cambiano modo di pensare e si comportano come sorpresi di un incidente accaduto chi sa dove)
FERNANDA MANTANI: dove lo ho visto il sinistro ?
REMO VIVALDI: dove hai visto il sinistro ?
FERNANDA MANTANI: e tu dove lo hai visto il sinistro?
REMO VIVALDI: io non so! Perché c’è stato un sinistro?
FERNANDA MANTANI: e quando
REMO VIVALDI : quando è successo ?
FERNANDA MANTANI: io non so niente
REMO VIVALDI: speriamo non si siano fatti male
FERNANDA MANTANI: adesso sentiamo
SCENA 11
(REMO VIVALDI, ALICE SANTINI)
(si sente chiamare)
Il signor Remo Vivaldi in aula
( il giudice è seduto in cattedra, Remo entra timoroso)
REMO VIVALDI: (titubante) è permesso
ALICE SANTINI: (decisa) avanti e si sieda
REMO VIVALDI: posso
ALICE SANTINI: (autoritaria) le ho detto di sedere
REMO VIVALDI: sulla sedia
ALICE SANTINI: e dove per terra!
(Remo guarda la sedia , stende il fazzoletto e fa l’atto di sedersi per terra)
Ma cosa fa! Lei è pazzo, dove si vuole sedere
REMO VIVALDI: per terra, come ha detto
ALICE SANTINI: la smetta di fare lo scemo, si sieda dove si deve sedere
REMO VIVALDI: e dove mi devo sedere!
(Remo sbircia il seno di Alice )
ALICE SANTINI: cosa fa mi prende in giro, e cosa ha da guardare!
(Remo guarda le gambe di Alice )
REMO VIVALDI: no! Non mi permetterei mai
(Remo rimane in piedi)
ALICE SANTINI: si sieda nella sedia
REMO VIVALDI: posso!
ALICE SANTINI: (gentile) prego!
(Remo si siede, intanto guarda)
ALICE SANTINI: si metta composto
(Remo guarda le gambe della donna)
REMO VIVALDI: io abitualmente mi metto così
ALICE SANTINI: si metta come vuole, basta che non mi fissa
(Remo cambia posizione ma guarda le gambe)
REMO VIVALDI: cambio prospettiva
ALICE SANTINI: ma la vuole smettere
REMO VIVALDI: (composto) così va bene, ma è la prima volta
ALICE SANTINI: (grida) che vede una donna
REMO VIVALDI: no! Che vengo in tribunale
ALICE SANTINI: cerchi di calmarsi, nessuno le vuole fare del male: lei è solo stato convocato in veste di testimone
REMO VIVALDI: non va bene come sono vestito
ALICE SANTINI: come sarebbe a dire!
REMO VIVALDI: lei ha detto, in veste di testimone: io sono vestito con un paio di calzoni neri e una giacca nera, allora tutti quelli vestiti come me sono testimoni
ALICE SANTINI: i testimoni sono ovunque, ogni uomo è testimone e quanto al suo abbigliamento, lei mi sembra un ….
REMO VIVALDI: un dipendente delle onoranze funebri Gaggelli per servirla Signor Giudice
ALICE SANTINI: la ringrazio ma in questo momento non ho bisogno delle sue prestazioni
REMO VIVALDI: va bene, posso almeno lasciarle un biglietto da visita
(da il biglietto da visita intanto fissa il seno alla donna)
ALICE SANTINI: la finisca di fissarmi, guardi qualche altra cosa
REMO VIVALDI: va bene (smette di fissare il seno e fissa le gambe tanto che cade a terra)
ALICE SANTINI: la ringrazio, se un giorno avrò bisogno di lei telefonerò! Adesso andiamo e si alzi!
REMO VIVALDI: e dove andiamo!
ALICE SANTINI: al centro del problema
REMO VIVALDI: ci sono dei problemi in centro ! Ah … e lei mi ha convocato per questo! Io non abito in centro, con quel traffico e poi non ci sono parcheggi
ALICE SANTINI: e lei dove abita
REMO VIVALDI: a Bastremoli
ALICE SANTINI: quella si che è una zona tranquilla
REMO VIVALDI: si … io abito in quella casa rosa nella prima curva a sinistra
ALICE SANTINI: mi racconti del sinistro
REMO VIVALDI: ( continua a fissare la donna) io non sono mancino
ALICE SANTINI: neppure io però riesco a scrivere sia con la destra che con la sinistra, guardi il pubblico che è meglio
REMO VIVALDI: io no … io
ALICE SANTINI: va bene lasciamo perdere adesso mi racconti
REMO VIVALDI: che cosa le devo raccontare
ALICE SANTINI: quello che è successo
REMO VIVALDI: dove!
ALICE SANTINI: come!
REMO VIVALDI: quando!
ALICE SANTINI: lei non ha ancora detto niente
REMO VIVALDI: cosa vuole sapere?
ALICE SANTINI: riguardo a cosa?
REMO VIVALDI: non so! Che misura porta
ALICE SANTINI: ( pimpante) questo è un balconcino, con pizzo rosa: mi parli di Venturelli
REMO VIVALDI: di Venturelli
ALICE SANTINI: si!
REMO VIVALDI: Venturelli non porta un reggiseno rosa
ALICE SANTINI: cosa c’entra il mio reggiseno, io voglio sapere di Venturelli
REMO VIVALDI: le interessa Venturelli, cosa ci troveranno le donne in lui non sa fare 0 con un bicchiere, ed è anche antipatico
ALICE SANTINI: io voglio avere notizie di Bertiuccelli
REMO VIVALDI: di Venturelli! E per quale ragione vuole notizie di Venturelli
ALICE SANTINI: è stato investito!
REMO VIVALDI: investito!
ALICE SANTINI: da un furgone
REMO VIVALDI: questa è nuova e da chi!
ALICE SANTINI: questo lo deve dire lei
REMO VIVALDI: io!
ALICE SANTINI: si lei
REMO VIVALDI: (si gira e non vede nessuno) lei chi!
ALICE SANTINI: lei
REMO VIVALDI: vuole che vado a chiamarlo
ALICE SANTINI: chi devo andare a chiamare
REMO VIVALDI: io
ALICE SANTINI: lei
REMO VIVALDI: come faccio a chiamarmi da solo
ALICE SANTINI: si chiami!
REMO VIVALDI: come, mi chiamo!
ALICE SANTINI: si! Chiami la voce della sua coscienza, si ricordi che io verbalizzo
REMO VIVALDI: se lo dice lei!
(si alza e si chiama intanto sbircia in modo palese le grazie di Alice)
(grida) Remo … Remo …
ALICE SANTINI: (furiosa) la smetta altrimenti chiamo la forza pubblica. Mi parli dell’incidente a Venturelli
REMO VIVALDI: (si siede) a si Venturelli è stato investito da un furgone rosso
ALICE SANTINI: sicuro
REMO VIVALDI: no, forse era verde
ALICE SANTINI: lasciamo stare, era sulle strisce pedonali
REMO VIVALDI: il furgone?
ALICE SANTINI: no!
REMO VIVALDI: se il furgone era sulle strisce pedonali era in multa
ALICE SANTINI: Venturelli dov’era?
REMO VIVALDI: cosa ne so dov’era Venturelli
ALICE SANTINI: se non lo sa lei dov’era il Venturelli, come faccio a saperlo io?
REMO VIVALDI: allora devo saperlo io!
ALICE SANTINI: ma lei è o non è testimone
REMO VIVALDI: questa e bella e per che cosa dovrei testimoniare
ALICE SANTINI: il Venturelli è stato o non è stato presente all’investimento
REMO VIVALDI: io non investo in borsa
ALICE SANTINI: cosa c’entra la borsa? Venturelli è stato investito o no!
REMO VIVALDI: si da un furgone
ALICE SANTINI: va bene adesso vada!
REMO VIVALDI: va bene allora io vado …
ALICE SANTINI: è ancora qui! Vada … vada
REMO VIVALDI: io allora
ALICE SANTINI: vada via …
(Remo a malincuore esce di scena)
(rientra in scena)
REMO VIVALDI: se vuole , mi sono ricordato altre cose a riguardo del sinistro Venturelli
( Alice Santini alterata)
ALICE SANTINI: Vada via! Le ho detto di uscire da questa stanza
REMO VIVALDI: ma io volevo dare il mio contributo alla giustizia (sbircia il seno di Alice che fa l’atto di coprirsi)
ALICE SANTINI: il migliore contributo che può dare alla giustizia è quello di andarsene
REMO VIVALDI: ma è proprio sicura ( palese contorcendosi guarda le gambe alla donna
ALICE SANTINI: via altrimenti chiamo le guardie
REMO VIVALDI: allora vado! Vado proprio via …
ALICE SANTINI: (si alza alterata) Via e non si faccia più vedere!
(esce di scena)
SCENA 12
(REMO VIVALDI, FERNANDA MANTANI)
(a lato della scena)
FERNANDA MANTANI: come è andata?
REMO VIVALDI: benissimo
FERNANDA MANTANI: che domande ti hanno fatto?
REMO VIVALDI: sono stati scrupolosi, ma l’importante è
FERNANDA MANTANI: l’importante è!
REMO VIVALDI: non farsi prendere dal panico: sai tu quello che devi dire
FERNANDA MANTANI: lo abbiamo concordato
REMO VIVALDI: si allora … mi raccomando
FERNANDA MANTANI: sono tutta un brivido
REMO VIVALDI: sei emozionata
FERNANDA MANTANI: è la prima volta che entro in un tribunale, devi capire che prima di oggi io non sono mai entrata in un’aula di tribunale ed io ho paura di confondermi
REMO VIVALDI: no mi raccomando non cadere in contraddizione altrimenti sono guai, per Franco ed anche per noi
FERNANDA MANTANI: no ! No …. Non mi sbaglierò …. Non cadrò in contraddizione, non voglio finire nei guai
REMO VIVALDI: dai forza, un po’ di coraggio
(voce fuori campo)
Test Fernanda Mantani in aula
FERNANDA MANTANI: ma hai sentito come mi ha chiamato ( si pettina) ora devo andare!
REMO VIVALDI: vai e fai finta di essere in un film
FERNANDA MANTANI: si come nei telefilm di Nero Wolf ! (euforica) adesso vado, scusa come era più il colore del furgone
REMO VIVALDI: bianco! Bianco …
FERNANDA MANTANI: adesso vado! Vado (euforica) come sono eccitata
(entra in aula)
SCENA 13
( ALICE SANTINI, FERNANDA MANTANI)
ALICE SANTINI: (autoritaria) Test Fernanda Mantani avanti
(Fernanda Mantani entra impacciata)
FERNANDA MANTANI: posso!
ALICE SANTINI: avanti
FERNANDA MANTANI: è permesso
ALICE SANTINI: allora !
FERNANDA MANTANI: si
ALICE SANTINI: si sieda!
FERNANDA MANTANI: (indica la sedia) li!
ALICE SANTINI: le sedie sono state fatte apposta
( Fernanda Mantani si siede)
ALICE SANTINI: adesso dica lo giuro
FERNANDA MANTANI: come nei film
ALICE SANTINI: si!
FERNANDA MANTANI: (euforica) lo giuro: ma non c’è la bibbia
ALICE SANTINI: la Bibbia c’è solo nei film americani
FERNANDA MANTANI: signora non si alteri
ALICE SANTINI: signora lei è il test numero due
FERNANDA MANTANI: test numero due che emozione
ALICE SANTINI: che emozione non saprei (alterata) adesso mi dica La verità!
FERNANDA MANTANI: la verità?
ALICE SANTINI: la verità si mi dica la verità?
FERNANDA MANTANI: io non le devo dire niente, è lei che mi deve dire la verità!
ALICE SANTINI: io … ma lei è la test
FERNANDA MANTANI: (fruga dentro la sua borsetta)
ALICE SANTINI: cosa cerca?
FERNANDA MANTANI: (tira fuori un moment) vuole una pastiglia per il mal di testa! (euforica) ecco un moment
ALICE SANTINI: ( prende la confezione e la mette in tasca) grazie tanto devo comprarle
FERNANDA MANTANI: ( sorpresa) ma io le …
ALICE SANTINI: non si preoccupi non è corruzione
FERNANDA MANTANI: ( tira fuori dalla tasca le sigarette e fa l’atto di fumare)
ALICE SANTINI: (alterata) qui non si fuma ( prende le sigarette e l’accendino a Fernanda e le mette in tasca) queste le confisco io …. In quest’aula è severamente vietato fumare
FERNANDA MANTANI: ( alterata) ma sono le mie
ALICE SANTINI: ( alterata ) preferisce rischiare una multa
FERNANDA MANTANI: no!
ALICE SANTINI: e allora le confisco così non corre nessun rischio … e se le confisco non possono essere più restituite ( a bassa voce) le fumo io dopo …
FERNANDA MANTANI: ma sono le mie!
ALICE SANTINI: ora non più!
FERNANDA MANTANI: e io come faccio
ALICE SANTINI: le ricompra e ha risolto il problema
FERNANDA MANTANI: ma io sono disoccupata
ALICE SANTINI: e allora io cosa ci posso fare! Adesso parliamo dell’incidente
FERNANDA MANTANI: dell’incidente che è accaduto a Venturelli
ALICE SANTINI: è stato investito e adesso voglio la sua deposizione … adesso accendo il registratore
(accende il registratore e sente una canzone )
(spegne subito il registratore)
Va bene racconti, prendo appunti!
FERNANDA MANTANI: (prende il registratore) forse basta mandarlo avanti ( manda avanti il nastro) adesso funziona
ALICE SANTINI: adesso accendo, si tenga pronta
FERNANDA MANTANI: (si alza di scatto e si mette sull’attenti) io sono pronta per fare il mio dovere
ALICE SANTINI: allora racconti, voglio sapere tutto , dunque lei era …
FERNANDA MANTANI: io ero dall’altra parte della strada
ALICE SANTINI: e cosa ci faceva lei dall’altra parte della strada
FERNANDA MANTANI: cosa le interessa, sono cose personali
ALICE SANTINI: si ricordi che lei è li per testimoniare
FERNANDA MANTANI: io ho visto tutto
ALICE SANTINI: che cosa ha visto
FERNANDA MANTANI: (euforica) nella vetrina di Sabrina c’era una gonna bellissima (si alza e la descrive) era corta, tutta a fiori gialli ed arancioni
ALICE SANTINI: (tutta presa) era di seta
FERNANDA MANTANI: si era di seta
ALICE SANTINI: (con rammarico) e quando l’ha messa in vetrina ?
FERNANDA MANTANI: ieri
ALICE SANTINI: ieri l’altro non c’era ! Ma com’era
FERNANDA MANTANI: (si alza e la descrive)
ALICE SANTINI: chissà se c’era la mia misura
FERNANDA MANTANI: quali sono le sue misure
ALICE SANTINI: ma diamoci del tu
FERNANDA MANTANI: si diamoci del tu
ALICE SANTINI: le mie misure sono 46 – 90 – 46
FERNANDA MANTANI: mi spiace, era una serie limitata
ALICE SANTINI: (alterata) una serie limitata, e allora
FERNANDA MANTANI: se vuoi posso vedere se ne trovo uno simile nelle boutique del centro
ALICE SANTINI: fammi questo favore, io non ho tempo
FERNANDA MANTANI: domani vado subito a vedere
ALICE SANTINI: grazie (autoritaria) adesso voglio sapere
FERNANDA MANTANI: che cosa?
ALICE SANTINI: che cosa devo sapere?
FERNANDA MANTANI: forse
ALICE SANTINI: cosa ha fatto il Milan
FERNANDA MANTANI: fuoco
ALICE SANTINI: non mi ricordo
FERNANDA MANTANI: cerco di venirti incontro noi siamo qua
ALICE SANTINI: per andare ai saldi
FERNANDA MANTANI: fuochino: noi siamo qua in tribunale
ALICE SANTINI: (alterata) si siamo in tribunale e lei è la test dell’incidente che ha avuto il signor Franco
FERNANDA MANTANI: si
ALICE SANTINI: dunque lei dove è nata
FERNANDA MANTANI: a Chicago
(breve pausa)
ALICE SANTINI: qui
FERNANDA MANTANI: no a Chicago
ALICE SANTINI: il WC e nel corridoio prima porta a destra
FERNANDA MANTANI: no
ALICE SANTINI: prima di tutto c’è il pubblico e poi devo pulire io
FERNANDA MANTANI: Chicago è una città degli Stati Uniti
ALICE SANTINI: (meravigliata) Mosca questa viene dagli Stati Uniti per testimoniare
FERNANDA MANTANI: Mosca è la e Chicago e qua
ALICE SANTINI: certo che se ci … se la fa non viene una sola mosca ma tutte le mosche della zona
FERNANDA MANTANI: no di mosche ce ne è una sola ed anche di Chicago
ALICE SANTINI: ah! Una sola ne hanno usato di insetticida
FERNANDA MANTANI: Chicago è una città
ALICE SANTINI: lasciamo perdere omettiamo tutto
FERNANDA MANTANI: vieni anche tu alla festa
ALICE SANTINI: ma che festa?
FERNANDA MANTANI: hai detto cosa mettiamo
ALICE SANTINI: basta lasciamo perdere come è stato investito il signor Franco
FERNANDA MANTANI: io insomma ho visto un furgone bianco
ALICE SANTINI: ma non era rosso
FERNANDA MANTANI: era bianco …. Bianco me lo ricordo bene quando si è fermato è uscito dal furgone un uomo. Così bello ed affascinante che sembrava scolpito
ALICE SANTINI: ( prende la sedia e si siede accanto a Fernanda Mantani) sembrava scolpito, raccontami … Fernanda raccontami
FERNANDA MANTANI: sembrava un dio greco, era bello come un Adone
ALICE SANTINI: bello come un Adone (euforica) ma era fidanzato, sposato dimmi qualcosa
FERNANDA MANTANI: non so niente: Franco era steso per terra, stavo per andare a soccorrerlo
Quando: ho visto quest’uomo
ALICE SANTINI: doveva essere bellissimo
FERNANDA MANTANI: e muscoloso
ALICE SANTINI: era palestrato
FERNANDA MANTANI: che fisico, non ho mai visto un corpo così … quando è sceso ho mollato franco e sono andato a prendergli un bicchier d’acqua
ALICE SANTINI: a Franco
FERNANDA MANTANI: a Franco ma non sono scema … io l’acqua l’ho data a Mario lui si che aveva bisogno di aiuto era bianco come un morto
ALICE SANTINI: Poverino, lui si che ne aveva bisogno …. ma allora lo hai conosciuto
FERNANDA MANTANI: si e mi ha anche sorriso, un uomo così bello non poteva aver investito quello scimmiotto di Franco
ALICE SANTINI: lo voglio conoscere, ma così per deporre sai il suo indirizzo
FERNANDA MANTANI: non so niente di lui
ALICE SANTINI: non lo vorrai tenere tutto per te
FRANCESCSA: magari
ALICE SANTINI: a pensare che io sono stata dieci anni sposata con un tamburo… non vedo l’ora di conoscerlo , sono tutta eccitata, ma per l’incidente bisogna arrivare al dunque
FERNANDA MANTANI: non possiamo dare addosso ad un uomo così bello, così sensibile
ALICE SANTINI: così macho!
FERNANDA MANTANI: io direi
ALICE SANTINI: ma si!
(unisono)
Franco si è buttato sotto il pulmino
ALICE SANTINI: io scrivo
FERNANDA MANTANI: scrivi1
ALICE SANTINI: adesso vai Fernanda , e mi raccomando trova Mario e il vestito per me
FERNANDA MANTANI: vado ciao … ciao Alice
ALICE SANTINI: ciao Fernanda
(Fernanda esce di scena: Alice rimasta sola)
ALICE SANTINI: le deposizioni sono discordanti adesso dovremo vedere con L’assicuratrice ma (scrolla le spalle) dopo tutto se la vedranno loro
SCENA 14
( REMO VIVALDI, FERNANDA MANTANI)
(parlano delle loro deposizioni)
REMO VIVALDI: allora come è andata
FERNANDA MANTANI: bene! Io ho detto tutto quello che mi hai detto
REMO VIVALDI: brava! Ma io cosa ti ho detto di dire
FERNANDA MANTANI: ti ricordi l’incidente a Franco Venturelli
REMO VIVALDI: si vagamente
FERNANDA MANTANI: sai non sono caduta in contraddizione
REMO VIVALDI: neppure io
(si prendono a braccetto)
FERNANDA MANTANI: il furgone era bianco
REMO VIVALDI: no rosso
FERNANDA MANTANI: bianco
REMO VIVALDI: no verde
FERNANDA MANTANI: ma il colore ha importanza
REMO VIVALDI: no!
FERNANDA MANTANI: l’importante è che ci pagano
(ridono ed escono di scena)
SCENA 15
( LISETTA BEDINI, ANTONIA CARRO, ROMILDA VENTURELLI, MARIE HELEN KRAFT)
(Assicurazioni Bedini, Lisetta la titolare è seduta dietro la sua scrivania)
LISETTA BEDINI: (risponde al telefono) non è possibile cosa siamo noi il pozzo di San Patrizio, cosa siamo noi un gioco a quiz che distribuiamo soldi a destra e a manca: è ora di finirla … la gente fa i falsi sinistri e la mia assicurazione paga … paga e continua a pagare: se continua così i miei principali mi tolgono anche la succursale assicurativa ( basta) io non ne posso più, adesso devo staccare ci risentiamo, aspetto gente … deve venire a trovarmi il medico legale di fiducia e il mio amico giudice
(suona il campanello della porta d’ingresso)
LISETTA BEDINI: La porta è aperta
(entrano Marie Helen e Antonia )
LISETTA BEDINI: (gentile) Alice , Marie Helen … venite vi aspettavo
(entrano Romilda e Antonia )
LISETTA BEDINI: (le vede ed è sorpresa ad irritata) Cosa ci fate voi qua, chi vi ha fatto entrare
ROMILDA VENTURELLI: la porta era aperta
ANTONIA CARRO: e abbiamo sentito la parola avanti
LISETTA BEDINI: (delusa) va bene visto che siete entrate sedete
(le due donne si siedono ma rimangono in silenzio)
LISETTA BEDINI: allora non parlate, cosa siete venuti a fare!
(le due in unisono)
Noi siamo venute per il sinistro
LISETTA BEDINI: non ho capito niente ! Parlate una alla volta!
ROMILDA VENTURELLI: noi siamo …
ANTONIA CARRO: venute
ROMIDA: per il sinistro
ANTONIA CARRO: sinistro
LISETTA BEDINI: due volte sinistro
ANTONIA CARRO: no una
ROMILDA VENTURELLI: sola volta
ANTONIA CARRO: sinistra
LISETTA BEDINI: sinistra come politica
ROMILDA VENTURELLI : no
ANTONIA CARRO: si
LISETTA BEDINI: allora
ROMILDA VENTURELLI: noi siamo venute per il sinistro che ha avuto mio marito
ANTONIA CARRO: si il sinistro di mio marito
ROMILDA VENTURELLI: (guarda in cagnesco Antonia) è mio marito, non tuo marito!
LISETTA BEDINI: non è mio marito
ANTONIA CARRO: neppure mio marito
LISETTA BEDINI: allora se non è il marito di nessuna il sinistro non è mai avvenuto quindi
(si alza e accompagna le due donne alla porta) prego! La prossima volta prendete un appuntamento
ROMILDA VENTURELLI: (alterata) io sono la moglie di Venturelli
LISETTA BEDINI: piacere! Adesso se ne vada
ANTONIA CARRO: io sono la moglie di Venturelli
LISETTA BEDINI: il signor Venturelli è bigamo
ROMILDA VENTURELLI:( rivolta ad Antonia ) ma la vuoi finire di ripetere tutto quello che dico
ANTONIA CARRO: (alterata) ma se sei stata tu a dirmi “ di quello che dico io”
ROMILDA VENTURELLI: adesso basta!
(Antonia piange e si lamenta)
LISETTA BEDINI: la lasci stare questa poverina
ROMILDA VENTURELLI: poverina sono io che la devo sopportare tutti i giorni
LISETTA BEDINI: (quasi convinta ) adesso sedetevi ed esponete quello che avete
(le due donne si siedono e si guardano meravigliate)
ROMILDA VENTURELLI ad ANTONIA CARRO: (tra loro piano) e cosa dovremmo esporre
LISETTA BEDINI: coraggio mostratemi
ROMILDA VENTURELLI: (tira fuori dalla borsetta tutto quello che ha e lo mostra a Lisetta Bedini) questo è un pettinino, questo è uno specchietto
ANTONIA CARRO: questo che ha in mano Romilda Venturelli è Chanel 2010
(Lisetta Bedini prende il profumo e se lo spruzza )
LISETTA BEDINI: (lo annusa) buono ! Rimette il profumo sulla scrivania (Antonia se lo prende)
(Romilda strappa di mano il profumo e se lo rimette nella borsetta)
ROMILDA VENTURELLI: questo è mio!
ANTONIA CARRO: pensavamo di essere socie
ROMILDA VENTURELLI: finiscila brutta oca
LISETTA BEDINI: mi è dato da capire che voi siete venute per il sinistro Venturelli: (dispiaciuta) ma purtroppo siete arrivate tardi l’ufficio è chiuso e le impiegate sono uscite: quindi non essendo possibile reperire il modello …. Rimandiamo a domani
ANTONIA CARRO: il modello
ROMILDA VENTURELLI: semai la modella
LISETTA BEDINI: la modella … come sarebbe perché voi avete dietro … allora fatemi vedere
ANTONIA CARRO: se è solo per questo
(musichetta)
( Romilda Venturelli si alza e comincia a sfilare ancheggiando per la scena, mentre Antonia in maniera professionale illustra al pubblico l’abito della sua principale)
LISETTA BEDINI: Bel vestito chissà quanto costa?
ANTONIA CARRO: se volete mi informo e posso vedere ?
LISETTA BEDINI: (alterata) basta! Adesso uscite tanto non si possono vedere le pratiche
ROMILDA VENTURELLI: le ho io! (le tira fuori dalla borsetta e le passa a Lisetta )
LISETTA BEDINI: (legge) si direbbe che è stato investito e allora
ROMILDA VENTURELLI: noi siamo venute
ANTONIA CARRO: per vedere se è possibile avere un anticipo sui soldi che ci deve
LISETTA BEDINI: (alterata chiude di scatto la pratica) io non vi devo niente, e poi le testimonianza non sono uniformi e poi il signor Venturelli visto il soggetto deve essere visitato da un medico di mia fiducia! Ma per chi mi avete preso (grida ) per Babbo Natale ( grida)
ROMILDA VENTURELLI: per Babbo Natale no!
ANTONIA CARRO: ma per una befana si!
( le due donne sbattendo la porta escono di scena)
LISETTA BEDINI: (alterata e tra se e se) brutte deficienti, ma chi si credono di essere, vogliono i soldi quelle sanguisughe ... ma con me adesso si volta pagina! (breve pausa) e bisogna voltarla per forza (grida) siamo in un momento di crisi


SCENA 15
( LISETTA BEDINI, ALICE SANTINI, MARIE HELEN KRAFT)
(Lisetta esamina le pratiche sulla scrivania e ripete tra se e se)
LISETTA BEDINI: dunque: sinistro Manfredini (sorride) buono, ho raggiunto un accordo soddisfacente quindi posso archiviarlo (prende la pratica e la mette via, dopo prende un altro fascicolo) sinistro Mirabelli ( sorride ) questo ha cecato di fregarmi (grida) ma è rimasto fregato ( mette la cartella in archivio e vede la pratica Venturelli, la prende e con rabbia la getta sulla scrivania e la sfoglia) (furiosa) questo Venturelli ancora lui, il marito di quella ipocrita che è venuta poco tempo fa in ufficio con una sua dipendente a chiedere soldi ( grida) ma per chi mi hanno preso quelle due per la scema del paese ( ridacchia) ma adesso la pagano … e se la pagano questa pagina sa di truffa …. Vogliono la guerra e l’avranno: adesso ho convocato due donne che sono si care ma sono spietate e competenti in materia (grida) preparati Venturelli voglio la tua rovina, il nuovo ciclo della lotta alla truffa comincerà da te (ride)
(suonano alla porta)
LISETTA BEDINI: chi è … entrate è aperto
(entrano Alice e Marie Helen )
LISETTA BEDINI: prego sedete
(si siedono )
Vi conoscete?
( entrambe) no! ( Lisetta Bedini fa le presentazioni)
Alice lei è Marie Helen : Marie Helen lei è Alice
(entrambe) piacere (e si stringono la mano)
La dottoressa Alice è giudice e la dottoressa Marie Helen Kraft è medico Legale
(entrambe) piacere (e si stringono la mano)
Io vi ho convocato in questo ufficio per questa riunione riservatissima e per risolvere un caso poco chiaro
ALICE SANTINI: è successo di notte
MARIE HELEN KRAFT: dove in casa o in strada
ALICE SANTINI: c’era un guasto all’ impianto elettrico
MARIE HELEN KRAFT: allora noi andiamo via!
(si alzano e guadagnano l’uscita, Lisetta Bedini si alza di scatto e convince le due donne a sedersi )
LISETTA BEDINI: fermatevi dove volete andare
ALICE SANTINI: io non sono un elettricista
MARIE HELEN KRAFT: io senza luce non faccio niente
LISETTA BEDINI: state calme, la luce non c’entra niente
ALICE SANTINI: ma se io ho sentito poco chiaro
LISETTA BEDINI: no io ho sono detto che bisogna far luce
MARIE HELEN KRAFT: e io cosa centro
LISETTA BEDINI: no, io ti ho chiamato solo per far luce su un fatto
MARIE HELEN KRAFT: ah ! Se è solo per questo (tira fuori una torcia elettrica, cerca di accenderla ma non funzione, allora la sbatte) strano ieri funzionava
(Alice prende la lampada, la esamina: preme su l’interruttore e la torcia si accende)
MARIE HELEN KRAFT: funziona!
LISETTA BEDINI: bene allora possiamo par luce sul fatto!
ALICE SANTINI: ma sul fatto di chi!
LISETTA BEDINI: insomma fatti
ALICE SANTINI: fatti e misfatti
LISETTA BEDINI: no fuochino
MARIE HELEN KRAFT: i fatti vostri
LISETTA BEDINI: fuochino
(Lisetta e Marie Helen ) ma che fatti!
LISETTA BEDINI: ma i fatti di Venturelli!
(Alice e Marie Helen ) ma chi è Venturelli!
LISETTA BEDINI: Venturelli è un tipo che presumo tiri a truffare la mia assicurazione , ed è per questo che ho chiamato voi due
MARIE HELEN KRAFT: ( si alza in piedi furiosa e con spiccato accento teutonico) diavolo … io sono la dottoressa Marie Helen Kraft ed io sono così precisa. Così scrupolosa che nessuno è mai riuscita a fregarmi nelle mie visite i pazienti sputano sangue: io riesco a sapere in base ai miei test medici scientifici e psicologici se un paziente mente o no …. Se non mente va bene … ma se mente io oltre che a confessare gli faccio sputare sangue
ALICE SANTINI: io sono la dottoressa Santini giudice del tribunale e un tempo regina del foro
MARIE HELEN KRAFT: perché regina del foro, non si dice principessa
LISETTA BEDINI: si si dice principessa
ALICE SANTINI: io ero una principessa anni fa ora regina, perché io prima di diventare giudice non avevo mai perso una causa
MARIE HELEN KRAFT: si vede che lei è una donna veramente in gamba
ALICE SANTINI: in gambissima (si alza e fa vedere le gambe) sono belle vero
LISETTA BEDINI: si sono belle ma io preferisco gli uomini
ALICE SANTINI: anch’io! Ma lo sapete ( si guarda intorno le donne si alzano e fanno capannello)
( Lisetta e Marie Helen in unisono ) Cosa è successo!
ALICE SANTINI: lo sapete che quello che forse ha provocato il sinistro, dico forse perché le testimonianze non sono concordi
(le altre in unisono) non sono concordi!
ALICE SANTINI: insomma ha detto una test che l’uomo dal furgone era un palestrato bellissimo, affascinante, travolgente, sensuale
(tutte ripetono) palestrato, bellissimo, travolgente, sensuale
LISETTA BEDINI: (grida) lo voglio! Lo voglio … lo trovi lo convochi, quello la si è buttato … si è buttato, voglio conoscerlo
ALICE SANTINI: anch’io voglio conoscerlo
MARIE HELEN KRAFT: anch’io ho bisogno di un uomo … mio marito se ne è andato, quel deficiente è scappato con una delle mie infermiere, diavolo ma io l’ho licenziata subito quella stupida italiana
ALICE SANTINI: e lui
MARIE HELEN KRAFT: ho licenziato anche lui (ride) ma chi si credeva di essere quel pompato professionalmente non valeva una cicca e poi, cosa ha fatto
LISETTA BEDINI: cosa ha fatto!
MARIE HELEN KRAFT: allora quel tamburo, se ci penso lo ammazzo
ALICE SANTINI: e cosa ha fatto?
MARIE HELEN KRAFT: ha fatto svariati lavori ma: (ride) ci sono andati tutti in malora (ride) è fallito si e no una decina di volte, ma se succedeva in Germania: falliva una volta solo dopo sarebbe andato a dormire sotto i ponti … invece solo in Italia avete leggi che permettono di fare e disfare, ma se lo prendo … prima o poi … sono i monti che non si incontrano ….
LISETTA BEDINI: ed ora è sempre con la tua infermiera
MARIE HELEN KRAFT: no! Quella fraschetta che era sempre meno fraschetta di lui dopo pochi mesi lo ha mollato per mettersi con un ortopedico
LISETTA BEDINI: e allora lui
MARIE HELEN KRAFT : si è messo con una di Follonica che ha una Agenzia Immobiliare: ma immagino con uno come lui dietro il banco quanto potrà durare (ride)
ALICE SANTINI: comunque il fustone lo ho visto prima io
LISETTA BEDINI: prima io
MARIE HELEN KRAFT: io … io …
LISETTA BEDINI: (calma) dopo adesso dobbiamo pensare al sinistro Venturelli
(breve pausa)
MARIE HELEN KRAFT: (grida) Venturelli ! Ma il mio ex marito si chiamava Venturelli… Venturelli Franco
LISETTA BEDINI: (grida) si! E’ proprio lui Venturelli Franco
MARIE HELEN KRAFT: nato a Vezzano Ligure il 29 ottobre 1957
(Lisetta ed Alice ) Siiii!
MARIE HELEN KRAFT: (grida) quel farabutto lo visito io ! Ed anche gratis
LISETTA BEDINI: (felice) no gratis non si può, è una cosa legale
MARIE HELEN KRAFT: (si sfrega le mani) finalmente … domani quel tamburo rimpiangerà di essere nato
(grida) Marie Helen Kraft non scherza … la dottoressa Marie Helen Kraft non perdona
SCENA 16
( FRANCO VENTURELLI, ROMILDA VENTURELLI)
( camera da letto, Franco è ingessato )
FRANCO VENTURELLI: ( grida) Romilda! Romilda!
(entra Romilda)
ROMILDA VENTURELLI: cosa vuoi e smettila di urlare
FRANCO VENTURELLI: portami il telefono
ROMILDA VENTURELLI: alzati e prenditelo
FRANCO VENTURELLI: non vedi che non posso: io sono impedito
ROMILDA VENTURELLI: impedito lo sei dalla nascita
( Romilda Venturelli porta il telefono, Franco lo mette sul comodino)
ROMILDA VENTURELLI: a chi devi telefonare
FRANCO VENTURELLI: ma io non devo telefonare
ROMILDA VENTURELLI: allora perché hai voluto il telefono
FRANCO VENTURELLI: perché io sono un uomo d’affari
ROMILDA VENTURELLI: (alterata) ma che affari hai mai fatto, mi fai ridere
FRANCO VENTURELLI: devi avere fiducia, io ho un affare
ROMILDA VENTURELLI: (beffarda) ma che affare se non ti funziona neppure più
FRANCO VENTURELLI: parli … parli ma sei ancora qua a dirmi … pucci … pucci tesoro amorino
ROMIDA: Franco sei solo un povero scemo
(esce di scena)
FRANCO VENTURELLI: ho voluto il telefono, perché non si sa mai: magari telefona qualcuno interessato a qualche immobile ed io devo essere pronto
(grida) Romilda ! Romilda !
ROMILDA VENTURELLI: cosa c’è in questa casa non si riesce a stare un minuto tranquilli: (alterata) ma si può sapere cosa vuoi!
FRANCO VENTURELLI: io vorrei
(entra Romilda)
ROMILDA VENTURELLI: (grida) ma cosa vuoi! La devi finire di chiedermi le cose a tappe come il giro d’Italia
FRANCO VENTURELLI: ( grida) ma tu non hai proprio pazienza con gli ammalati (calmo) con gli ammalati bisogna essere pazienti e comprensivi, perché le persone che soffrono devono essere trattate con amore
ROMILDA VENTURELLI: (beffarda) con amore: questa poi ! puzzi come una capra, mi fai schifo, maledetto il giorno in cui ti ho sposato
FRANCO VENTURELLI: ( vanesio) quel giorno sono io che ci ho rimesso, io potevo ambire a ben altro, io sono bello, piacente simpatico e soprattutto alto mentre tu
ROMILDA VENTURELLI: mentre io!
FRANCO VENTURELLI: tu sei alta quanto un tappo di bottiglia, antipatica e bisbetica ( grida) se non ti telefonavo io non ti filava nessuno
ROMILDA VENTURELLI: non mi filava nessuno! Guarda che tette che ho, dove sono in paese due tette così (le mostra)
FRANCO VENTURELLI: (grida) povera illusa ti arrivano fino in fondo ai piedi ( beffardo) ormai sei una donna da rottamare: io invece!
ROMILDA VENTURELLI: tu invece!
FRANCO VENTURELLI: io modestamente ho l’agenda piena di numeri di telefono di donne
ROMILDA VENTURELLI: dai fammi vedere … voglio vedere
FRANCO VENTURELLI: ( fa l’atto di cercarla) non trovo l’agenda
ROMILDA VENTURELLI: ( prende l’agenda del marito, la sfoglia e legge) ecco le tue donne, tua sorella Miriam, tua cugina e questo nome che non conosco, ma sarà una più sbandata di te, adesso vado in cucina che ho da fare: dimmi cosa vuoi!
FRANCO VENTURELLI: (grida) la padella! Io voglio la padella
ROMILDA VENTURELLI: ( alterata) vado a prendertela ma non mi rompere
(Romilda porta la padella, Franco la prende e la mette sotto)
ROMILDA VENTURELLI: non si dice neppure grazie!
( breve pausa)
FRANCO VENTURELLI: (si toglie la padella e la da a sua moglie) non mi scappa più
ROMILDA VENTURELLI: (con la padella in mano) e io cosa ne faccio
FRANCO VENTURELLI: non mi scappa
ROMILDA VENTURELLI: (da la padella al marito) tieniti questa cosa sotto il letto altrimenti te la spacco nella testa
(Franco mette la padella sotto il letto)
FRANCO VENTURELLI: tu non sei una donna ma un mostro senza umanità
ROMILDA VENTURELLI: (alterata) parli proprio tu di umanità, adesso vado in cucina
(Romilda esce di scena)
( Franco solo in scena, squilla il telefono, risponde)
FRANCO VENTURELLI: ( parla al telefoni cercando di non farsi sentire, dopo riattacca)
(Romilda nell’altra stanza)
ROMILDA VENTURELLI: chi era!
FRANCO VENTURELLI: uno che ha sbagliato numero
( squilla il telefono)
In questa casa, non telefona mai nessuno ed ora improvvisamente due telefonate
( Lisetta fuori scena dall’altro capo del filo)
LISETTA BEDINI: signor Venturelli, la mia Compagnia Assicurativa le manda una visita di controllo che sarà effettuata da un nostro medico di fiducia, prepari tutta la documentazione
FRANCO VENTURELLI: (sconvolto) e quando verrà il medico
( Lisetta fuori scena dall’altro capo del filo)
LISETTA BEDINI: tra un’ ora prepari la documentazione necessaria (stacca il telefono)
FRANCO VENTURELLI: (sconvolto) tra un’ora no … non faccio in tempo, tra un’ora no (deluso) ha staccato il telefono … e adesso … e adesso … (grida) Romilda! Romilda!
(Romilda entra in scena, alterata e cambiata)
ROMILDA VENTURELLI: cosa c’è!
FRANCO VENTURELLI: (sconvolto) mi mandano la visita di controllo, proprio a me … proprio a me: dammi tutte le medicine che ci sono in casa … le metto qua … adesso come faccio, le lastre … tutto
ROMILDA VENTURELLI: va bene ci penso io (prende tutto e lo mette sul comodino) adesso vado
FRANCO VENTURELLI: e adesso dove vai
ROMILDA VENTURELLI: ( cambiata e con la valigia) adesso me ne vado e ti lascio, ma prima lascio la porta aperta per far entrare il controllo
FRANCO VENTURELLI: e tu mi lasceresti così nelle difficoltà
ROMILDA VENTURELLI: si!
FRANCO VENTURELLI: guarda che io ti posso denunciare per abbandono del tetto coniugale
ROMILDA VENTURELLI: (con le lastre in mano) ed io ti posso denunciare per altre cose
FRANCO VENTURELLI: (deluso) allora va bene così (metti li le lastre)
ROMILDA VENTURELLI: va bene e buona fortuna
FRANCO VENTURELLI: va bene e allora vattene
ROMILDA VENTURELLI: Dimenticavo: la casa è mia… appena ti rimetti in forma sloggi
FRANCO VENTURELLI: va bene … va bene … adesso lasciami solo!
ROMILDA VENTURELLI: con molto piacere! (passa una lettera a Franco) tieni è arrivata per te questa lettera
FRANCO VENTURELLI: cos’è?
ROMILDA VENTURELLI: sono cose che non mi riguardano: sicuramente avrai combinato altri casini
FRANCO VENTURELLI: dammi la lettera (guarda il mittente e la nasconde)
ROMILDA VENTURELLI: e la nascondi anche: povero scemo!
FRANCO VENTURELLI: via, via
ROMILDA VENTURELLI: tra qualche giorno sloggi, altrimenti ti faccio scrivere da un avvocato
FRANCO VENTURELLI: va bene, ho capito!
(Romilda esce di scena)
SCENA 17
( FRANCO VENTURELLI, MARIE HELEN KRAFT, ELIGIO FERRONI)
(Franco rimasto solo)
FRANCO VENTURELLI: adesso sono proprio messo male (disperato) mia moglie mi ha lasciato: ma questo è stato una fortuna. Ormai non la sopportavo più, era peggio di una bestia … una serpentona rara da zoo: pettegola e petulante, zotica e perfino un po’ … insomma, si un po’ … ma lasciamo perdere, la casa mi dispiace un po’ ma la dovrò lasciare …. Ma senza soldi dove vado! Ma vedrai che mi adatto … l’importante è essersi tolto Romilda dai piedi: insomma del domani non si sa … insomma adesso pensiamo al presente
(si lamenta) ohhh! Che dolore … che dolore
No questo tono non va
(si lamenta in modo più accentuato ) ohhh! Che dolore … che dolore : così sembra che vada meglio
(suonano alla porta)
FRANCO VENTURELLI: (si lamenta) ohhh! Che dolore … che dolore : entrate la porta è aperta!
(entra Marie Helen Kraft e un’ infermiere)
MARIE HELEN KRAFT: posso
FRANCO VENTURELLI: prego, sono in camera da letto
(alla vista di Marie Helen Kraft, Franco Venturelli ha un sussulto, mentre la dottoressa rimane fredda)
MARIE HELEN KRAFT: (si presenta) io sono la dottoressa Marie Helen Kraft e questo è il mio collaboratore: Eligio Ferroni infermiere
ELIGIO FERRONI: infermiere
FRANCO VENTURELLI: così lei è un infermiere
ELIGIO FERRONI: infermiere
FRANCO VENTURELLI: ma lei non lavorava da me
ELIGIO FERRONI: si! si da me (ride)
MARIE HELEN KRAFT: non da me, lei signor Eligio lavora per me!
ELIGIO FERRONI: si! si per me (ride)
MARIE HELEN KRAFT: basta siamo qua per lavorare: mi mostri le sue cartelle
FRANCO VENTURELLI: (indica dietro il letto) che cartellina vuole, io gli e la regalo; tanto non mi servono più. La vuole rossa, o gialla o …
MARIE HELEN KRAFT: la smetta ( grintosa guarda negli occhi Franco) io voglio la sua cartella clinica con tutti i suoi referti, e voglio vedere, esaminare le firme e contattare personalmente i medici
FRANCO VENTURELLI: i referti sono tutti sul comodino, io mi sono fatto male e quel disgraziato che mi ha investito, deve vedere che avanzo di galera ( grida) ce ne andava anche a lui!
MARIE HELEN KRAFT: e aveva ragione: le cose non si mettono bene per le signor
FRANCO VENTURELLI: Franco Venturelli: ma lei mi sembra di conoscerla
MARIE HELEN KRAFT: cerchi di fare silenzio: Eligio mi passi le lastre
ELIGIO FERRONI: io non sono un marmista
MARIE HELEN KRAFT: ( indica con l’indice) Signor Eligio quelle sono le lastre
(Eligio prende le lastre e le passa al medico che controluce le esamina)
MARIE HELEN KRAFT: (ride) e queste sarebbero le sue lastre ( ride) queste sono lastre( rivolta a Franco) quanti anni ha lei!
FRANCO VENTURELLI: 50
MARIE HELEN KRAFT: queste non sono lastre di un uomo di cinquant’anni, questa è la struttura ossea di un uomo adulto di anni novanta (rivolta a Franco) queste sono le solite lastre che girano per i rimborsi assicurativi
(breve pausa) ma io non ci casto perché io denuncerò lei e il medico che ha permesso certe cose
FRANCO VENTURELLI: no queste sono le mie, le mie …. Lo giuro su di lei dottoressa
MARIE HELEN KRAFT: la smetta e non faccia lo spergiuro
(prende in mano i referti)
Ma guarda qua! Venti giorni, dopo venti giorni, ancora quaranta giorni
(grida) ma a chi la vuol dare a bere …. Adesso veniamo alla visita vera e propria
FRANCO VENTURELLI: ma in fede, non bastano i referti
MARIE HELEN KRAFT: per me tutto questo è carta straccia ( e li getta sul palco)
(ride) io signor Venturelli, le faccio rifare tutto daccapo! E voglio essere presente ad ogni sua visita (grida) i tipi come lei devono essere smascherati …
( alla parola smascherato Eligio si avvicina e tira il volto a Franco che si lamenta)
ELIGIO FERRONI: il signor Venturelli non ha nessuna maschera dottore
MARIE HELEN KRAFT: io ho detto maschera metaforicamente
ELIGIO FERRONI: ma che meta fora io sono dentro
MARIE HELEN KRAFT: dentro dove?
ELIGIO FERRONI: (ride) mente
MARIE HELEN KRAFT: si che mente! Lo ha capito anche lei Eligio
(Eligio tira fuori due caramelle alla menta)
ELIGIO FERRONI: ne ho una sola, una la mangio io
MARIE HELEN KRAFT: siamo in servizio
ELIGIO FERRONI: dove!
MARIE HELEN KRAFT: adesso visitiamo
ELIGIO FERRONI: cosa
MARIE HELEN KRAFT: Franco
ELIGIO FERRONI: bene, bene
MARIE HELEN KRAFT: Adesso Eligio faccia a Franco tutto quello che le dico e lo applichi alla regola
ELIGIO FERRONI: si
MARIE HELEN KRAFT: alzi la gamba destra e muova il collo verso la parte sinistra
(Eligio alza la gamba destra e muove il collo verso la parte sinistra)
(Marie Helen Kraft prende nota)
MARIE HELEN KRAFT: adesso alzi la gamba sinistra, alzi le mani e si giri volteggiando verso destra
(Eligio alza la gamba sinistra, alza le mani e si gira volteggiando verso destra)
(Marie Helen Kraft prende nota)
ELIGIO FERRONI: ( tornando in posizione originale) va bene
MARIE HELEN KRAFT: (alterata) chi le ha detto di muoversi
(Eligio alza la gamba sinistra, alza le mani e si gira volteggiando verso destra)
(Marie Helen Kraft prende nota)
(breve pausa, poi perplessa)
MARIE HELEN KRAFT: (alterata) Eligio cosa fa in quella posizione
(musica)
(Eligio fa una doppia piroetta e si rimette nella posizione)
MARIE HELEN KRAFT: (alterata) cosa sta facendo
ELIGIO FERRONI: quello che mi ha detto di fare dottoressa
MARIE HELEN KRAFT: io non le ho detto di fare così
ELIGIO FERRONI: (alterato) come! Lei mi ha detto di fare così (mima) e poi così (mima) e poi così (mima) (musica) e poi di nuovo così : dove lo portiamo il balletto … alla Scala
MARIE HELEN KRAFT: ma che balletto d’ Egitto …
ELIGIO FERRONI: andiamo in tournée in Egitto
MARIE HELEN KRAFT: no! Ho solo detto … che le cose che ha fatto doveva farle Franco
FRANCO VENTURELLI: figuriamoci se io ho la forza di venire a ballare in Egitto
MARIE HELEN KRAFT: ma chi ha parlato d’Egitto
( Franco ed Eligio in unisono ) lei
MARIE HELEN KRAFT: io!
( Franco ed Eligio in unisono ) si lei
MARIE HELEN KRAFT: (ridendo) ma lo avrò detto così, tanto per dire
FRANCO VENTURELLI: tanto per dire: tanto per dire, voi ridete e scherzate mentre io sono qua che patisce le pene dell’inferno
MARIE HELEN KRAFT: all’inferno lei non c’è ancora entrato
FRANCO VENTURELLI: scherzavo, ho fatto questa battuta tanto per sdrammatizzare un po’
MARIE HELEN KRAFT: questo non è un gioco!
ELIGIO FERRONI: questo non è un gioco!
FRANCO VENTURELLI: (rivolto a Marie Helen Kraft) eppure, lei mi sembra di conoscerla
MARIE HELEN KRAFT: lei signor Venturelli è proprio patetico, si ricordi che io sono anche un Pubblico Ufficiale ( grida) la smetta, se non vuole che la sua posizione peggiori ulteriormente
FRANCO VENTURELLI: eppure mi sembrava
MARIE HELEN KRAFT: il sembrare non è mai verità
FRANCO VENTURELLI: sto male … sto male
MARIE HELEN KRAFT: se moriva stava peggio
FRANCO VENTURELLI: ho dolori dappertutto
MARIE HELEN KRAFT: appureremo
FRANCO VENTURELLI: mi prude
MARIE HELEN KRAFT: e allora
FRANCO VENTURELLI: mi gratta per favore
MARIE HELEN KRAFT: dove
FRANCO VENTURELLI: lì
(Marie Helen Kraft gratta la spalla)
FRANCO VENTURELLI: non lì ma più in giù
(Marie Helen Kraft gratta il torace)
FRANCO VENTURELLI: non lì ma più in giù
(Marie Helen Kraft gratta lo stomaco)
FRANCO VENTURELLI: non lì ma più in giù
MARIE HELEN KRAFT: (grida) Eligio prendi la spazzola d’acciaio e gratta il coso a Franco
ELIGIO FERRONI: ( arriva con la spazzola d’acciaio) dove devo grattare dottoressa
FRANCO VENTURELLI: non c’è più bisogno di grattare
MARIE HELEN KRAFT: visto come fanno presto a passarci le scemate a questo carciofo
(breve pausa)
FRANCO VENTURELLI: mi fa male la spalla, la spalla … ohi! Ohi!
(silenzio)
Ma lei è una bestia, io mi sento male e lei …
MARIE HELEN KRAFT: e io!
FRANCO VENTURELLI: niente! Mi scappa la pipì
MARIE HELEN KRAFT: la vada a fare
FRANCO VENTURELLI: come faccio, non vede che ho le mani ingessate
MARIE HELEN KRAFT: ed io cosa ci posso fare
FRANCO VENTURELLI: dietro la porta c’è il pappagallo
MARIE HELEN KRAFT: (prende il pappagallo e lo passa a Franco)
FRANCO VENTURELLI: e come faccio
MARIE HELEN KRAFT: Eligio
ELIGIO FERRONI: si!
MARIE HELEN KRAFT: Franco ha bisogno
ELIGIO FERRONI: Franco ha bisogno
MARIE HELEN KRAFT: a Franco gli scappa
ELIGIO FERRONI: e allora
MARIE HELEN KRAFT: lo aiuti
(Eligio si avvicina a Franco lo guarda, torna da Marie Helen Kraft)
MARIE HELEN KRAFT: e allora, non lo aiuta
ELIGIO FERRONI: ( a voce alta) per me se la può fare benissimo nei pantaloni
MARIE HELEN KRAFT: adesso Eligio vada devo fare la visita priva
ELIGIO FERRONI: allora vado ma se ha bisogno io sono nell’altra stanza
(Eligio esce di scena)

SCENA 18
( FRANCO VENTURELLI, MARIE HELEN KRAFT )
FRANCO VENTURELLI: eppure il suo volto non mi è nuovo
MARIE HELEN KRAFT: (si mette i guanti in lattice per visitare)
FRANCO VENTURELLI: (preoccupato) cosa ha intenzione di fare
MARIE HELEN KRAFT: la visito
FRANCO VENTURELLI: la prostata no
MARIE HELEN KRAFT: non è il mio campo
FRANCO VENTURELLI: e allora!
(Marie Helen Kraft apre la borsa ed esce di tutto perfino un trapano e un saracco da falegname)
FRANCO VENTURELLI: ma cosa vuole fare
MARIE HELEN KRAFT: ( con il trapano in mano) si fidi
FRANCO VENTURELLI: guardi che mi metto ad urlare
MARIE HELEN KRAFT: ( ride) può gridare quanto vuole, tanto non sentirà nessuno (rimette il trapano nella borsa) adesso venga qua
FRANCO VENTURELLI: come faccio a venire da lei se non riesco a muovermi
MARIE HELEN KRAFT: allora vengo io da lei
FRANCO VENTURELLI: eppure io lei la conosco
MARIE HELEN KRAFT: le dico che si sbaglia
FRANCO VENTURELLI: io dico di no
MARIE HELEN KRAFT: adesso si sieda in poltrona
FRANCO VENTURELLI: non riesco a muovermi, ma lo sa che ho 40 ossa rotte
MARIE HELEN KRAFT: ( alterata) Venturelli silenzio: sono io il medico
( Marie Helen Kraft ruota l’avambraccio destro del paziente ma nel muovere l’arto destro la mano sinistra di Franco da un colpo alla testa di Marie Helen Kraft)
MARIE HELEN KRAFT: ahi! Come si permette
FRANCO VENTURELLI: mi scusi, non so! Saranno i nervi
( Marie Helen Kraft ruota l’avambraccio sinistro del paziente ma nel muovere l’arto destro la mano destra di Franco da un colpo alla testa di Marie Helen Kraft)
MARIE HELEN KRAFT: ahi! Ma la vuole smettere
FRANCO VENTURELLI: mi scusi, non lo faccio apposta
( Marie Helen Kraft ruota il piede sinistro del paziente ma nel muovere l’arto le due mani di Franco fanno il gesto delle corna verso Marie)
MARIE HELEN KRAFT: (accorgendosene) ma cosa fa!
FRANCO VENTURELLI: (dispiaciuto) sono i nervi
MARIE HELEN KRAFT: (alterata prende appunti) la smetta altrimenti la denunzio
(Franco smette di fare le corna)
FRANCO VENTURELLI: c’è proprio da denunciare
( il medico visita il petto del paziente ma nel toccare le costole le mani di Franco fanno il gesto dell’ombrello verso Marie Helen Kraft)
MARIE HELEN KRAFT: ora basta, un altro gesto inconsulto ed io chiamo le guardie
FRANCO VENTURELLI: (si lamenta) ahi! Ahi! Io sono grave … grave
MARIE HELEN KRAFT: Venturelli lei non mi sembra molto grave
FRANCO VENTURELLI: ma questa voce, ora le riconosco! Tu sei Marie la mia ex moglie: ti ricordi siamo stati bene insieme
MARIE HELEN KRAFT: (gelida) ma se mi ha mangiato tutti i risparmi
FRANCO VENTURELLI : ma io l’ho fatto a fin di bene
MARIE HELEN KRAFT: (lo guarda con disprezzo) a fin di bene
FRANCO VENTURELLI : no! Forse ho detto una cazzata
MARIE HELEN KRAFT: ora sono la signora Kraft, la dottoressa Kraft e lei è solo un paziente che devo visitare
FRANCO VENTURELLI: allora mi puoi venire incontro
MARIE HELEN KRAFT: (scrive) tentativo di corruzione
FRANCO VENTURELLI: no!
MARIE HELEN KRAFT: adesso misuriamo i riflessi
(la dottoressa prende una mazza da muratore)
FRANCO VENTURELLI: (spaventato) cosa ha intenzione di fare, io ho già 40 ossa rotte
MARIE HELEN KRAFT: (si avvicina minacciosa e fa l’atto di dare una martellata al ginocchio) 41
FRANCO VENTURELLI: ma questa è pazza ( scappa di corsa come miracolato dalla scena)
( Marie Helen Kraft rimasta sola)
MARIE HELEN KRAFT: ( scrive e ripete a voce alta) il paziente Franco Venturelli parte lesa del sinistro 1278 alla vista di controllo dimostra di essere sano come un pesce quindi si auspica che venga giudicato per truffa …
(Marie Helen Kraft esce di scena)
SCENA 18
( FRANCO VENTURELLI)
( torna in scena visibilmente deluso)
E adesso: cosa faccio… sono rimasto senza soldi e senza casa, con una denuncia e 20 processi in corso per altrettanti fallimenti, non posso espatriare perché mi hanno ritirato il passaporto due anni fa … povero me … finirò in galera abbandonato da trutti
( ancora ingessato si dispera, dopo vede la lettera)
(la apre controvoglia)
Ci sarà … come minimo un’altra denunzia
( legge con gli occhi sbarrati a voce alta)
La compagnia del monte ha deciso di comprare la villa da adibire alle cose che sappiamo e di disporla per i suoi progetti
(ripete tra se e se) i suoi progetti …. (continua a leggere) ecco quanto pattuito
$ 250.000 si allega nuovo passaporto con cittadinanza Paraguaiana con nome Daniel Bonetto nato a Montevideo il 23 luglio 1960, si allega biglietto aereo di sola andata per Cordoba – Argentina con partenza in data di domani … buona fortuna … l’organizzazione
(Franco contento si toglie il gesso, lo getta fuori dal palco, prende la valigia ed euforico)
FRANCO VENTURELLI: (euforico) siii! Ed ora vado … finalmente una nuova vita e in Argentina dove non mi conosce nessuno … e poi ho sempre desiderato chiamarmi Daniel Bonetto, paraguaiano e di professione … imprenditore
(grida) ciao Italia, Argentina aspettami!

SIPARIO