ASTRO

Commedia Brillante in III Atti

di

Antonio Sapienza



Personaggi:

Astro…………………………………………………Extraterrestre in panne;
Paolo…………………………………………………Giornalista principiante;
Vittoria……………………………………………….ragazza di Paolo;
Poeta………………………………………………….vecchio malinconico e solo;
Poliziotta………………………………………………involontaria ballerina;
On. Passavino…………………………………………conferenziere moralista;
Presidentessa Dame del Buon Pensiero………………organizzatrice convegni;
Dama del Buon Pensiero……………………………..accompagnatrice presidentessa;
Santina……………………………………………….. governante del Poeta;
Fratelli Chianca……………………………………….macellai in Catania; 
Concetta e Stella………………………………………pseudoPunks;
Due uomini che non parlano…………………………..ma seminudi.



La vicenda si svolge a Catania, alla fine degli anni settanta.



Atto I

Sulla scena e` stato ricostruito uno scorcio di giardino pubblico.
Quasi al centro e` stata posta una panchina e, vicino ad essa, verso destra, vi e` un lampioncino.
All'apertura del sipario, con musica e luci adatte, si simulera` il tramonto del sole. Poi sara` sera. Si accendera` il lampioncino. Da sinistra entreranno in scena due giovani: sono Paolo e Vittoria. La musica si affievolira` e i due, come se stessero continuando un discorso gia` iniziato, lo
mimeranno vivacemente, finche` arriveranno in fondo a destra, poi ritorneranno indietro e infine si siederanno nella panchina. Fine della musica.
Vit.- Eppoi e` vero! Tu la guardavi. Ma non la guardavi come per guardarla, la guardavi...anzi no.-
Pao.- La guardavo o non la guardavo. Deciditi..( con rassegnazione).-
Vit.- La guardavi, la guardavi. Eccome! Ma non per guardarla e basta, tu la guardavi come se stessi per mangiartela con gli occhi. Tu la stavi spogliando davanti a me. Ma te ne rendi conto?-
Pao.- Ma dai Vittoria..( conciliante).-
Vit.- Niente vittimismo Paolo! Lo sai che io sono buona e cara, ( Paolo fa un gesto come per dire: All'anima,) ma le corna, sia pure putative, non le voglio. Non le vogliooo..( cantarellando).-
Pao.- Ma che corna d'Egitto. L'ho solamente guardata cosi`...per curiosita`..-
Vit.- E ti sembra niente? Oggi la guardi…solo per curiosita`, domani la tocchi.. per vedere com'e`; e
dopodomani te la porti a letto.. per.. per.. ( piagnucola) libidine. Sei un erotomane, ecco..-
Pao.- Si, e buona notte! ( Vittoria gli gira le spalle offesa) Ma dai Vittoria..( conciliante) Ti prego
cerca d'essere ragionevole. Non vedere malizia anche dove non c'e`. Sai che cosi` facendo non viviamo piu`?-
Vit.- Ah, cosicche` sarei pure maliziosa? Ma bene, benissimo!-
Pao.- Non ho detto questo! Forse, sei.. forse sei, come dire? Ecco, un po` drammatica.-
Vit.- ( punta sul vivo) Ah, adesso sarei anche drammatica.( sottolinea "anche") Questo e` troppo! ( si alza).-
Pao.- ( facendola risedere) Ma che cosa hai capito? Ho detto drammatica per dire.. seria. ( poi sbuffando) Ma insomma, insomma finiamola, ti prego. ( sempre piu` conciliante e facendole le fusa) Avanti, girati, micia, facciamo pace. Eh? ( pian piano la prende per le spalle e la gira verso di se`. Lei lo lascia fare, ma e` sempre compunta. Poi Paolo, delicatamente l'attira a se` e la abbraccia. Vittoria, finalmente, cede).-
Iniziano quindi strani effetti di luce.
Vit.- ( vedendoli e staccandosi da Paolo) Cos'e` questa luce?-
Pao.- ( che non vuole staccarsi, ne` interrompere le effusioni) Saranno i fuochi di Sant'Agata..-
I due giovani tubano, mentre in scena, da sinistra, entra un uomo alto. Egli porta il cappello in testa, camicia e cravatta, pantaloni rossicci e non calza scarpe. Costui, camminando come un ebete, attraversa tutta la scena ed esce dalla parte opposta. Musichetta adatta. I due guardano con meraviglia. Poi di nuovo giochi di luce, e, sempre da sinistra, entra in scena un uomo basso, coi capelli neri ritti come per la paura. Indossa una giacca verdognola, ed e` senza pantaloni. Calza le scarpe. L'uomo in mutande. Come il precedente, attraversa tutta la scena guardando fisso davanti a se`, ed esce dalla parte opposta. Musichetta adatta.
Pao.- Ma guarda un po` che roba, la serata degli ubriaconi.-
Vit.- Pero` aveva belle gambe..-
Pao.- Ah, ecco! Mi fai la gelosa se, spassionatamente si intende, guardo distrattamente un'altra donna, eppoi tu ammiri le gambe degli altri. Sporcacciona!-
Vit.- Ecco, lo sapevo! Non vedevi l'ora di ripassarmi la palla. Io ho solo fatto un'innocentissima constatazione e tu mi tratti come una.. come una..( si mette a piagniuculare).-
Nel frattempo entra in scena un tipo strano. Ha il viso rossiccio, i capelli lisci come spaghetti, senza
sopracciglia, baffetti alla mandarino cinese, camicia gialla, giacca rossiccia due misure piu` larga, pantaloni verdognoli cortissimi, scarpe due misure piu` grandi, non allacciate, guanti.
Questo tipo gironzola nei pressi della panchina e ascolta il litigio tra i due giovani, mimandone le varie fasi. Poi si pone al lato della panchina, vicino a Paolo, si accovaccia e guarda i due a bocca aperta, come se non capisse e tentasse di capire cosa succede: E` Astro.
Vit.- ( con le spalle a Paolo, senza accorgersi di Astro) Sei un mostro, ecco cosa sei!-
Astro fa cenno come per dire: Chi io?
Pao.- ( scorgendo Astro) Ehi amico, se sei un guardone, stai perdendo il tuo tempo. Qui, oggi, non si batte chiodo.-
Vit.- Ecco la donna strumentalizzata, schiavizzata dal sesso. Donna oggetto! Ai vostri ordini signori uomini, ai vostri desideri messeri! Ma sai cosa ti dico?-
Pao.- ( rassegnato) Che te ne vai.-
Vit.- ( prima sorpresa, poi decisa) Si, certo, che me ne vado. Ecco cosa ti dico! ( si alza e con passo veloce, si avvia verso l'uscita).
Pao.- Ma dai, aspetta.. ( senza convinzione)-
Vit.- ( uscendo) Non mi vedrai piu`, bruto! ( alza il capo insuperbita, facendo ondeggiare i lunghi capelli, ed esce)-
Pao.- ( sconsolato, rivolgendosi ad Astro) Hai visto? Eh? Hai visto? Loro sono dalla parte della ragione: Sempre!( fa cenno verso la parte dov'e` uscita Vittoria) Io ho guardato una ragazza, per la verita` molto formosa ( fa il gesto ), ma credimi solo per curiosita` ( finta serieta`), e mi ha fatto una tale scenata; lei fa apprezzamenti a dir poco lusinghieri su un tizio in mutande, e questo non e` nulla. ( imita la ragazza) Solo un'innocentissima constatazione… Vieni amico, siediti qui, starai piu` comodo.( fa cenno alla panchina, Astro esegue) Senti, credo che tu abbia qualche anno piu` di me; dimmi, che ne pensi delle donne? Le capisci?-
Ast.- ( stentatamente) Po.. poco..Capi..capisco poco..-
Pao.- Ma che hai? stai male?-
Ast.- No.. io be.. bene.-
Pao.- Dal colorito non sembra.. eppoi parli cosi`, con difficolta`..-
Ast.- Io imparo..-
Pao.- A quest'eta`? ( preoccupato) Ma.. sei normale, vero?-
Ast.- Non so..-
Pao.- Lo credo. Poi conciato cosi`..( fa riferimento ai vestiti di Astro) cosi`.. elegante..-
Ast.- Elegante? ( senza comprendere).-
Pao.- Scusami, facevo dell'ironia..-
Ast.- Cos'e` ironia?-
Pao.- Non lo sai?-
Ast.- Io imparo.. adesso..-
Pao.- ( perplesso) Beh, si fa dell'ironia quando si vuole mettere in ridicolo qualcosa di bizzarro in qualcuno, per prenderlo in giro.. almeno credo..-
Ast.- Complicato, molto complicato.. ( pensieroso).-
Pao.- ( per sottrarsi da ulteriori spiegazioni) Io mi chiamo Paolo, sono quasi un giornalista. E tu chi sei?- 
Paolo, intanto tende la mano, e Astro, dopo un attimo di esitazione, gliela stringe. Paolo ha un'espressione di sorpresa, poi di dolore. Lascia subito la mano di Astro e si massaggia vigorosamente la sua; poi se la pone sotto l'ascella.
Pao.- Ma che hai l'alta tensione? Mi hai fatto male.-
Ast.- Mi spiace, ora provvedo. ( fa un gesto con la testa) cco, ora prendi di nuovo mia mano.-
Pao.- No grazie.-
Ast.- Non temere, prendere mano..-
Pao.- ( allungando la mano timorosamente) Niente scherzi, vero? ( Astro fa cenno di no. Paolo , con un solo dito, sfiorando la mano di Astro, si accerta che tutto e` in ordine. Finalmente, fiducioso stringe la mano di Astro) Ah, cosi` va bene. Sei un buontempone, vero?-
Ast.- Buontempone? Cosa e` buontempone?-
Pao.- Uno che prende la vita allegramente.. forse. ( sorride) Senti, ma non mi hai detto il tuo nome.-
Ast.- Io non nome, io frequenza.-
Pao.- Come frequenza..(preoccupato) Cosa significa?-
Ast.- Significa che io non sono precisamente come voi. Spero che tu non spaventi se dico una cosa.-
Pao.- Spaventarmi io? Ce ne vuole, perbacco! Sentiamo allora cosa mi devi dire di cosi` spaventoso..( sicuro di se`) 
Ast.- Io vengo dallo spazio.-
Pao.- Tutto qui? Ma va` la`. ( poi ripensandoci) Cosa? Da dove vieni?-
Ast.- Dallo spazio.-
Pao.- Dallo spazio..( indicando il cielo) quello li`?-
Ast.- Si.-
Pao.- Tu saresti un extra.. extraterrestre?-
Ast.- Pressappoco.-
Pao.- Ma no, non puo` essere, tu mi stai prendendo in giro.( come per rassicurarsi da solo) Si, extraterrestre…ca ora ci credo..-
Ast.- Dammi tua mano.-
Pao.- Ah no! ( balzando indietro).-
Astro gli sorride, poi facendo movimenti col collo, fa iniziare strani effetti di luce, fa udire una strana musica, accende e spegne il lampioncino, e altri effetti a discrezione della regia. Paolo sta a guardare imbambolato. 
Ast.- Ci credi ora?-
Pao.- ( sbalordito) Ci.. ci credo. Cosa.. come, quando.. cioe`, perche` sei qui? ( confuso e impaperato).-
Ast.- Guasto mio apparecchio.-
Pao.- E dove l'hai lasciato?-
Ast.- E` qui. ( prende dalla tasca della giacca uno strano apparecchio luminoso).-
Pao.- Questo coso cosi` piccolo? E come ci entri dentro?-
Ast.- Cosi`. ( e Astro fa cenno a qualcosa di grande che si rimpicciolisce).
Pao.- Ti rimpicciolisci tu, o quel.. coso?-
Ast.- A scelta.-
Pao.- Fantastico! Posso toccarlo?-
Ast.- Tieni pendilo in tua mano.-
Pao.- ( prendendo l'oggetto con timore) Ma e` caldo. ( poi tra se`) Madonna che scoop! Un extraterrestre. Ma ci pensi? passerei alla storia del giornalismo.. Che colpo sensazionale! Come minimo mi faranno capo cronista, se non direttore.. Un momento.. un momento.. e come lo
dimostro? Se Costui non fa cose strane, cose assurde, impossibili; se non si vuol fare riconoscere, se nega, che parte da cretino ci faccio? Come minimo mi prenderanno per pazzo! Eppoi sono sicuro di non nuocergli? insomma che cosa faro` adesso?-
Ast.- Tu fare quello che sembrare giusto.-
Pao.- Esatto! Ma.. ma mi hai letto nel pensiero?-
Ast.- Pure. Senti cosa essere pazzo?-
Pao.- Uno come te qui, sulla terra; oppure come me, se racconto in giro che sei un extraterrestre.
Ast.- Allora non dire.-
Pao.- Il che sarebbe la cosa piu` sensata. E dimmi, voi laggiu`, vestite sempre cosi`? ( indica i vestiti di
Astro).-
Ast.- ( allargando la giacca e facendo intravvedere una tuta spaziale gialla) Questo mio vestito. Questa ( accenna alla giacca) L'ho avuto in prestito, diciamo cosi`, da un umano. Questi ( indica i pantaloni ) da altro umano.-
Pao.- Ah, adesso si spiega quel tizio in mutande. ( tra se`) Ma sto sognando o e` realta`. Oppure sto vivendo un incubo?-
Ast.- Per favore non parlare difficile ancora per poco. Debbo avete tempo per imparare vostra lingua.-
Pao.- La stai imparando adesso?-
Ast.- Non proprio. Ho ascoltato vostre emittenti e ho imparato. Pero`, che confusione, parlate in modo
differente da punto a punto. Spesso ho difficolta` e faccio grande sforzo per selezionare. Ma poi imparo. Ora sto imparando idioma nr 18. sottogruppo 36.-
Pao.- Fantastico! Parla sottogruppo nr 35.-
Ast.- Comme vulite vuie signo`. Mo` nun v'impressiunate, ma chilla alluccava..-
Pao.- Sottogruppo 34.-
Ast.- Ah Romole`, te possino.. boni sti maccheroni, A li mort..-
Pao.- Basta cosi`. E ora idiona 17.-
Ast.- Amigos intendemoce ben: La noce es fatta por dormir, el di por riposar. Perche` l'hombre non es de fierro, carramba!-
Pao.- ( divertito) Amico, sei veramente forte. Senti, poco fa dicevi di non avere un nome, ma
frequenza. Spiegami, per favore.-
Ast.- Si, non abbiamo nome, ma frequenza. Tu chiami mia frequenza e io rispondo.-
Pao.- Interessante. Ma io preferirei un nome.-
Ast.- Nome e` etichetta. Frequenza e` liberta`.-
Pao.- Ma qui e` necessario. Anzi, io direi che dovresti sceglieti un nome.-
Ast.- Se dici che e` necessario.. Ma perche` non me lo dai tu?-
Pao.- Volentieri. Vediamo un po`.. Ecco ci sono: Che ne diresti se ti chiamassi Astro? Eh? che ne dici?-
Ast.- Va bene. Io sono Astro.-
Pao.- Ciao Astro. ( tende la mano, poi ricordandosi della scossa, istintivamente la sottrae. Ma Astro gli fa cenno che puo` stare tranquillo).-
Ast.- Ciao Paolo.
Pao.- Astro quando sei arrivato?-
Ast.- Quando vostra fonte di energia era in quel punto.( indica una parte dell'orizzonte).-
Pao.- Vuoi dire il sole?-
Ast.- Sole? La chiamate sole vostra fonte di energia? –
Pao.- Beh, per noi e` si una fonte di energia, ma, diciamo cosi`, indiretta. Mi spiego meglio: Quell'astro ci invia la luce, il calore che ci permettono la vita qui, sulla terra. Pero` non sappiamo captare l'energia, non sappiamo utilizzarla a nostro piacimento, per le nostre necessita`, secondo la nostra volonta`. Insomma ci piove sopra, fortunatamente, e ci permette la vita..-
Ast.- Possibile cio`? E come vanno i vostri apparecchi? Cosa accendere questo? ( indica il lampioncino) E vostre automobili, come si muovono?-
Pao.- Con la benzina.-
Ast.- Cos'e` benzina?-
Pao.- Un derivato del petrolio.-
Ast.- Cos'e` petrolio?-
Pao.- Ma sei proprio ignorantaccio, amico mio. Il petrolio e` un liquido che troviamo nel sottosuolo,
spesso a grandi profondita` e non in tutti i luoghi della terra. Esso viene pompato in superficie, poi lo si imbarca sulle navi cisterna che lo trasportano nei posti dove si trovano le raffinerie, le quali lo
trasformano in benzina e altri derivati. La benzina viene trasportata con autobotti nei luoghi
di consumo, viene messa nei serbatoi e poi nei nostri mezzi..( Paolo ha il fiatone perche` avra` detto tutto senza pause).-
Ast.- Basta, basta. Tu dici: io pazzo. Ma io dico: voi umani pazzi! Ma perche` fate tanta fatica per ricavare piccola costosa energia sporca, quando il vostro sole ve ne puo` dare in quantita` infinita e pulita?- 
Pao.- Come ti dicevo, non sappiamo ricavarla. Almeno cosi` dicono..-
Ast.- Chi lo dice?-
Pao.- I politici, gli scienziati, insomma i competenti..-
Ast.- Credo poco. Siete arrivati sull'astro bianco ( e indica il cielo).. quello che voi chiamate luna, quindi avete buona tecnologia, non siete incapaci. Non vedo chiaro. Dimmi, chi puo` avere interesse a cio`?-
Pao.- Non saprei, non ci ho mai pensato. Ma e` vero, ci sono grossi interessi: monopoli, dollari, potere..-
Ast.- Allora tutto spiegato.-
Intanto che i due stanno per concludere il discorso, da sinistra entra un vecchietto. E` il Poeta. Indossa abiti fuori moda e lisi, porta cappello e bastone. Il Poeta sembra indeciso se sedersi nella panchina oppure no. Paolo lo nota. 
Pao.- ( facendogli posto) Si segga pure, signore, s'accomodi, c'e` posto anche per lei.-
Poe.- No, grazie, preferisco non disturbare le coppiette.-
Pao.- Ma noi siamo due maschi.-
Poe.- Bella schifezza! ( disgustato sta per andarsene).-
Pao.- Ma che ha capito? Venga si sieda; noi siano solo due buoni amici.-
Poe.- Ah, quando e` cosi` mi seggo. Vi prego di scusarmi ma non ci vedo tanto bene..-
Pao.- Si vede. Allora perche` non portate gli occhiali?-
Poe.- M'invecchiano. ( laconico).-
Intanto Astro, che ha osservato il Poeta, alza la mano sinistra.
Ast.- Bella serata vero?-
Poe.- Gia`, bella serata. ( come se fosse ispirato ) Vedete amici miei, io di sera esco raramente. Sapete, per i reumatismi.. ma se c'e` una bella serata, allora nulla mi trattiene. Esco di casa e, alla facciazza di
Santina, mi godo il fresco passeggiando tra questi bellissimi viali. ( Astro abbassa la mano).-
Pao.- ( che ha notato) Che fai? ( sottovoce).-
Ast.- L'ho vagliato per conoscere se e` di verita`.-
Pao.- E allora?-
Ast.- E` di verita`.-
Poe.- Cosa dite? Parlate piu` forte, non sento.-
Pao.- Dicevo che mi chiamo Paolo, faccio il giornalista..-
Poe.- Onorato signore ( porge la mano), quindi lei e` un uomo di lettere, ma bravo..-
Pao.- Beh, sono ancora principiante, ma spero nel futuro.-
Poe.- Le auguro un futuro splendido. E lei signore, cosa fa?-
Ast.- Io sono un Extra..-
Pao.- ( interrompendolo con precipitazione) E` un uomo extra, in una parola e`.. e` un.. un prestigiatore, anzi un mago, si proprio un mago.-
Poe.- Un mago? Ma guarda che meravigliosi incontri sto facendo stasera. Interessante, interessante. Io sono un poeta.-
Ast.- ( a Paolo) Cos'e` poeta?-
Pao.- E` una parola. Vediamo un po': Il poeta e` quell'uomo straordinario che con poche parole, con un'immagine, rende un'idea. Almeno credo, vero? ( rivolgendosi al poeta).-
Poe.- Supperggiu`.-
Ast.- Vorrei saperne di piu`. Da noi non ci sono poeti.-
Poe.- Da voi.. dove?-
Pao.- ( intervenendo) Da loro.. molto lontano..-
Poe.- Nel Sahara, al polo nord? Solo laggiu` non ci sono poeti..-
Pao.- Ehmm, piu` lontano.. piu` lontano..-
Poe.- Forse sulla luna?-
Pao.- Pi.. piu` lontano ancora..-
Poe.- Allora su un altro mondo? ( detto senza convinzione).-
Pao.- Pressappoco. ( cogliendo l'occasione al volo).-
Poe.- Eh? ( tossicchia, si fruga addosso, prende un paio di vecchi occhiali da vista, li pulisce accuratamente, li inforca e quindi si avvicina al viso di Astro e lo esamina attentamente) Come avete detto di chiamarvi?-
Ast.- Lui mi chiama Astro. ( indica Paolo) .-
Poe.- ( tendendo la mano) Felicissimo amico Astro. Paolo si preoccupa per la reazione del vecchio circa la rivelazione di Astro e per la relativa stretta di mano. Ma Astro con un cenno lo tranquillizza e stringe la mano al Poeta, senza conseguenze.
Ast.- Sono contento anch'io. Senti amico Poeta, e` molto se ti chiedo di farmi capire la poesia?-
Poe.- Non chiedi molto, chiedi solo il giusto. Ti diro` una mia breve poesia:
Ero solo;
Aspettai a lungo la vita.
Ma essa, quando giunse,
Era in compagnia della morte.-
Ast.- Spiegatemi, vi prego.-
Pao.- Poeta. ti dispiace se ci tento io?-
Poe.- Fai pure.-
Pao.- L'immagine e` la visione di due donne che avanzano verso un uomo. Una precede l'altra di un passo: Sono la Vita e la Morte. L'idea sarebbe questa: L'uomo ha atteso, con speranza, che la vita, col passare degli anni, gli mostrasse la via, la bellezza, l'amore. Ma e` stata speranza vana. Il tempo, inesorabilmente e` passato, ed ora egli sente vicina la sua fine. Ho detto bene?-
Poe.- Supperggiu`!-
Astro intanto si e` irrigidito. Iniziano strani effetti di luce.
Pao.- Astro, stai bene?-
Ast.- ( ritornando in se`) Sto bene amico, sono solo turbato.-
Poe.- Cosa ti ha turbato?-
Ast.- La tua poesia. La morte! Essa non rientra nel mio ordine d'idee. Da non si muore assai raramente.-
Poe.- Mi dispiace. Posso fare qualcosa? Che so io, potrei dirne una piu` allegra? Magari in dialetto? Ne so tante.. -
Ast.- Sei gentile, amico. Ma sta passando.. Ecco, ora sono di nuovo normale.( fine effetti) Pero` e` interessante la poesia.. Creare immagini d'un'idea.. Bello! Bello..-
Poe.- Vorrei fare qualcosa per te. Ti vorrei divertire..-
Ast.- Ci vogliamo divertire?-
Poe.- Perche` no?-
Astro si alza, prende per mano il Poeta e accenna a dei passi di danza. Si udra` una musica adatta, possibilmente greca (sirtaki?), e il vecchio poeta, pian piano si raddrizza, come se ringiovanisse. Con l'aumentare d'intensita` della musica, i due ballano velocemente. Paolo batte il ritmo con le mani. La
regia, se lo ritenesse opportuno, potrebbe coinvolgere anche il pubblico presente in sala.
Pao.- Astro, non lo distruggere!-
Ast.- Adesso e` solo giovane, poi tornera` vecchio.-
La danza continua ancora qualche minuto, poi musica e luci si affievoliscono e la danza finisce. Il poeta si lascia andare sulla panchina sorridendo felice.
Poe.- Magnifico, formidabile! Cosa ho riassaporato? La gioventu?-
Pao.- Vecchio, hai fatto cose turche.-
Poe.- Ti sbagli. Ho fatto cose .. dell'altro mondo.-
Astro si irrigidisce nuovamente.
Pao.- Astro, cosa succede ora?-
Ast.- I soccorsi ritardano..-
Pao.- Come mai?-
Ast.- Hanno dei problemi.-
Pao.- Di che genere?-
Ast.- Sulla rotta si e` aperta una voragine.-
Poe.- Quella che noi chiamiamo buco nero?-
Ast.- Pressappoco.-
Pao.- E dove si e` verificato?-
Ast.- Dammi la tua carta astronomica, ti segno il punto esatto.-
Pao.- Carta astronomica? Si, domani..-
Ast.- ( comprendendo la difficolta` di Paolo) Scusami, dimenticavo. Comunque e` molto lontano da qui, e` su un'altra galassia.-
Poe.- Caspita! E come riesci a sapere queste cose?-
Ast.- Io percepisco le video-cosmo-frequenze. Ecco per esempio, in questo momento ho avvertito un grande crollo sotterraneo qui, sulla vostra terra.-
Poe.- Sara` stato un terremoto..-
Ast.- Forse. Ma piu` possibile scoppio.-
Pao.- Un'atomica sotterranea!-
Ast.- Cio` allora e` molto pericoloso. Astro ve lo dice.-
Poe.- Questo e` pacifico. Ma loro ( indica persone lontane), loro se ne infischiano. Loro sono forti, sono
prepotenti, sono arroganti. Noi cosa possiamo fare?-
Ast.- Voi due nulla. Ma insieme ad altri umani forse qualcosa potreste farla. State attenti uomini, questo e` pericoloso. Astro ve lo ridice.-
Pao.- A noi non resta che sperare..-
Poe.- ( guardando l'ora) Oh, oh..s'e` fatto tardi, devo andare, Santina m'aspetta per la cena.-
Pao.- Chi e` Santina? tua moglie?-
Poe.- Dio me ne scampi e liberi, mia moglie. No, e` solamente la donna che mi accudisce. ( alzandosi) Ma che caratterino, sapeste. Signor professore ( imita la donna) si pranza alle dodici in punto! Si cena alle diciannove in punto! Sveglia alle sette..-
Pao.- .. In punto!
Poe.- Appunto! Vivo in una caserma! Amici, io vi inviterei a cena, ma il cerbero insorgerebbe: Niente estranei, niente ospiti, niente conviti, banchetti, bisbocce e orge! Niente vita, amici miei. Allora io vado, pero` desidero che veniate domattina a prendere il caffe` da me, d'accordo? Paolo ecco il mio biglietto- 
Pao.- E il.. cerbero? (prendendo il biglietto)-
Poe.- Per una volta lo lascero` abbaiare invano. Vi saluto amici. ( esce da sinistra)
Pao.- Ci vediamo domani vecchio.-
Ast.- A domani.. poeta..-
Mentre i due amici guardano il poeta che esce dalla scena, da destra entra una poliziotta che non appena li vede, sospettosamente, si avvicina ad essi.
Pol.- Polizia! Documenti!-
Pao.- ( sobbalzando) Ma che modi sono questi? Io sono un giornalista e protestero` presso il Questore..-
Pol.- ( con indifferenza) Si calmi signore, si calmi, e mi dia un documento (Paolo glielo porge e la poliziotta controlla) Questo controllo e` necessario, ci hanno segnalato loschi individui che si aggirano in questo parco. Alcuni sono in mutande. Forse si tratta di maniaci sessuali..( abbassando la voce) Grazie signore( restituisce il documento a Paolo) E voi signore? ( rivolgendosi a Astro gli tende la mano)- 
Ast.- Dice a me? ( e intanto prende la mano della donna, la quale fa un urlo e un balzo all'indietro)-
Pol.- Accidenti, ma che scherzi sono questi?-
Ast.- ( alzandosi premuroso) Posso aiutarvi?-
Pol.- ( con un altro balzo indietro) Fermo dove siete voi! Mostratemi i documenti.. da lontano. ( tra se`)
Malanova chi scossa.-
Ast.- Paolo, cosa mostro?-
Pao.- I cosi.. i documenti li ha smarriti.. anzi glieli hanno rubati, erano tutti nel portafoglio. Il mio amico non ne ha colpa... Pero`garantisco io.-
Pol.- ( ironicamente) Dentro c'era la carta d'identita`..-
Pao.- La patente..-
Pol.- Il passaporto..perche` chistu e` cinisi..-
Pao.- Ma quale cinese..e`.. e`.. Mannaggia chi sei?-
Pol.- Ho capito. Seguitemi in questura per accertamenti. Marsh!-
Astro si alza e la poliziotta si mantiene a debita distanza. Intanto Paolo riflette.
Pao.- Si deve fare qualcosa..-
Ast.- Paolo che faccio? ( disperato lo invoca).
Pao.- Vuole che le mostri qualcosa? Mostragli l'astrite!( alludendo ai suoi poteri).-
Pol.- Non mi intenerite, uomini. Artrite o non artrite, voi dovete seguirmi.-
Ast.- ( supplichevole) Paolo, dove vado?-
Pao.- Mostra.. l'astrite. ( ancora allusivo)-
Pol.- Astrite? Cos'e` una nuova influenza?-
Pao.- Si, e` come la spaziale. Il mio amico soffre di.. astrite acuta.E fai vedere l'astrite alla signora
poliziotta.-
Astro finalmente capisce, e con alcuni movimenti del collo fa alzare la gonna alla poliziotta, poi si ode una marcetta e la donna marcia, quindi la donna accenna un'aria lirica. Infine la musica si fa piu` allegra e la poliziotta esce di scena ballando il can-can.
Pao.- Finalmente, fatto! Adesso svigniamocela, anche perche` s'e` fatto tardi e dovrei andare a fare un servizio per il mio giornale.( controlla l'ora)-
Ast.- Cos'e` servizio?-
Pao.- E` il mio lavoro. Nulla d'eccitante, pero`: Ascoltero` un dibattito e quindi scrivero` un articolo..-
Ast.- Cos'e` dibattito?-
Pao.- Il nostro amico Poeta lo definirebbe cosi`: Un sacco di sciocchezze che tante persone importanti, riunite insieme per l'occasione, dicono in modo garbato ed elegante, per non concludere nulla. Vuoi venire?-
Ast.- Andiamo.-
I due amici escono verso sinistra portandosi appresso la panchina e il lampioncino. Se e` il caso, la scena col giardino potrebbe alzarsi e calerebbe al suo posto una parete con appeso un crocefisso e dei vecchi quadri. Da destra entrano due donne che sistemano al centro della scena un leggio e qualche sedia sulla parte destra, sedendovisi, poi, compunte. Da sinistra rientrano Paolo e Astro, portandosi due sedie e sedendosi vicino alla quinta di sinistra. Altre comparse potrebbero entrare a discrezione
della regia.
Pao.- Questo oratore e` un fanfarone, e` un pallone gonfiato e un grande ipocrita.-
Ast.- Cos'e` ipocrita?-
Pao.- Uno che non dice cio` che veramente pensa, suppergiu`.-
Ast.- Allora lo sistemo io.-
Pao.- Astro, per carita`, niente violenza.-
Ast.- Noi non siamo violenti. Non temere, io so..-
Pao.- Astro, non farmi guai.-
Ast.- Cos'e` guaio?-
Pao.- ( vedendo che il dibattito sta per iniziare) Lasciamo perdere. Adesso stai zitto, per favore.-
Si alza una delle due donne e si reca verso il leggio. E` la Presidentessa delle Dame del Buon Pensiero.
Pre.- Gentile amiche, cari amici, a nome mio personale e delle Dame del Buon Pensiero vi do il benvenuto e vi ringrazio della vostra numerosa presenza. Diamo inizio al dibattito, incentrato sulla
salvaguardia dei nostri costumi, cedendo la parola all'onorevole Gianluigi Maria Passavino, che ci
intratterra` con un dotto intervento dal titolo: Morale e devianze.
Conosciamo tutti le qualita` morali, etiche e ontologiche dell'oratore e sappiamo dei suoi infuocati
interventi in Parlamento a tutela della moralita`. Nell'ultimo dei quali, presso la commissione giustizia, ha stigmatizzato il problema della sessualita` dei carcerati, con questa tesi: La pena e` anche astinenza! Signore e signori, ecco a voi l'onorevole Passavino.-
La donna si volge a sinistra applaudendo. Anche gli altri applaudono. Entra in scena Passavino: Mezza eta`, dai modi affettati, ben pettinato, baffetti, abito grigio, occhiali. Bacia la mano alla presidentessa, ringrazia per l'accoglienza, e si dispone nel leggio per prendere la parola. La donna, sempre applaudendo, indietreggia e si siede al proprio posto. Poi silenzio. L'uomo guarda l'uditorio,
infine attacca.
Pas.- ( pomposo) Grazie gentilissima signorina presidentessa. Grazie amiche e amici.( pausa) Quando sulle nostre spalle grava l'immensa responsabilita` di poter disporre della liberta` e della onorabilita` dei cittadini, oneroso e difficile diventa il nostro compito di legislatori. Difficolta` accresciute da diffidenza, malcontento e, qualche volta, ostilita` da parte della pubblica opinione. ( Astro alza la mano. Passavino e` convinto di leggere il suo discorso, lo mima, ma, in effetti dice cio` che veramente pensa in quale momento)..Ma che cavolo sto facendo qui, in
questa topaia? Sempre le stesse menate, le medesime stronzate, le solite scemenze. Ma queste quattro bizzocche mi hanno torturato per un mese: Onorevole, venga da noi, venga ad edificarci..( imita la presidentessa) Almeno mi avessero fatto leggere seduto.. accidenti, ho un callo che mi fa un male del diavolo. Maledizione a loro. ( Astro abbassa la mano). Quello che il governo intende predisporre, in tempi a venire, e` un'attenta valutazione in ordine all'azione d'attuare per la salvaguardia degli interventi a medio termine..(Astro alza la mano che Paolo disperatamente
tenta di fare abbassare. Da questo momento, le fasi di alzata e di abbassata di mano, saranno dovuti a quelle volte che Paolo riesce ad abbassare la mano di Astro quasi con la forza)..intanto questi bigotti mi votano, e pazienza, calati juncu ca passa a china. Pieghiamoci alla ragion elettorale. Ma guarda come si divertono questi imbecilli. Fessi ridete, ridete, sapeste quanto me ne frega di voi tutti...Chissa` cosa ci sara` a casaper la cena. Mangerei volentieri pecorino piccante e cipolline novelle.. no le cipolline no, poi farei puzza a Ciccinella..( Astro abbassa) L'impegno di questa fine della legislatura e` rappresentata dalla riforma del codice di procedura penale, che dovrebbe essere del tutto realizzata attraverso la integrale azione e il supporto delle forze democratiche nell'attuale fine legislatura..( Astro alza la mano).. e voi voterete tutti per me, pezzi d'asino, evvero? Ah Ciccinella come vorrei essere da te, fra le tue tenere braccia che sanno solleticare le mie appannate passioni. Invece stasera staro` con Giulia che me le atrofizza.. le assioni. ( La presidentessa, scandalizzata, a questo punto si alza e tenta d'interrompere l'oratore) Ma che vuole sta befana?..( Astro abbassa) Prego signorina? -
Pre.- Onorevole, lasci immediatamente questa sala. Lei ci sta scandalizzando.-
Pas.- Prego? Mi vuol dire qualcosa? ( intanto Astro schiocca le dita e all'onorevole gli si abbassano i pantaloni, Ma quello non se ne accorge e continua a sostenere la parte sua)
Pre.- Ma onorevole? ( Astro alza la mano) Onorevole quanto sei bbono, sei bono, bono.Lasciati accarezzare amoremio, lasciati andare tra le mie braccia, tesoruccio caro..( Astro abbassa) Quindi la preghiamo di non farsi piu` vedere nel nostro onorato sodalizio! ..( Astro alza) Ti prego, non mi fare cornuta.-
Finalmente Passavino si accorge dei pantaloni e tenta di tirarseli su`. Operazione e` resa difficile dalle effusioni della presidentessa e dalle carte che tiene in mano. Tenta ancora con disinvoltura, ma non vi riesce affatto. Intanto anche l'altra donna si e` alzata e cerca di tirare in disparte la presidentessa. Nella confusione cade il leggio. Anche Paolo si alza e cerca di rialzarlo, ma inciampa e cade sopra la seconda donna. I due ruzzolano per terra. La presindentessa, ancora aggrappata a Passavino, si fa trascinare verso la quinta di sinistra. L'onorevole, visti vani tutti i tentativi di alzarsi i pantaloni e di
districarsi della presidentessa, lancia i aria i suoi appunti e goffamente guadagna l'uscita. Grida e rumori appropriati. Nel frattempo, Astro, con aria innocente, osserva la scena passeggiando vicino ai detti. 
Ast.- Ostrega che confusion.-
Pao.- Che idioma e`?-
Ast.- Idioma 18, sottogruppo 26.-
Pao.- E senti questo: Idioma 18, sottogruppo 35: Astro, si nu fetente!-

Sipario.



Atto II
Sulla scena e` stato ricostruito il salotto del Poeta: Un divanetto, un tavolo rotondo e quattro sedie, una piccola libreria, quadri appesi alle pareti, una porta a sinistra, e una al centro della parete di fondo.
In scena ci sono, seduti nel divano e all'impiedi, Astro, Paolo e il Poeta.
Pao.- ...Non ti dico quello che e` successo dopo. Le urla delle Dame del Buon Pensiero si sentivano fino al Duomo; figurati che era tanta la loro rabbia, che hanno chiamato il 113. E noi, a quel punto, ce la siamo svignata..-
Poe.- Tutta colpa di Astro?-
Pao.- E di chi senno`?-
Poe.- A me non sembra. Se quelli fossero state persone sincere, tutto quel macello non avveniva, vero Astro?-
Ast.- Vero, vero.-
Pao.- Ma li ha messi a nudo inesorabilmente e anche pubblicamente.-
Poe.- Ma essi parlavano in pubblico, parlavano dalla cattedra, forti del loro prestigio, dell'autorita`
morale, della presunta competenza. Erano dei mistificatori! Dei tinti imbroglioni. Lui li ha
semplicemente smascherati, ecco tutto.-
Pao.- Ma non sempre si puo` dire la verita`. Ci sono delle circostanze particolari, c'e` l'educazione, c'e` la carita` di Patria, insomma, a volte l'interesse comune vieta di essere sinceri.-
Ast.- Paolo, la verita` e` la vera forza dell'Universo. Voi terrestri, finche` non capirete questo, resterete sempre dei piccoli provinciali dello Spazio, dei mediocri, degli omiciattoli ancorati a questo vostro piccolo mondo, bello ma vanitoso. Senza verita` c'e` rancore, odio, violenza, guerra e morte.
Ascoltami, se noi tre non avessimo parlato con la verita`, pensi che avremmo fatto subito amicizia? Noi abbiamo saputo subito delle nostre reciproche intenzioni, non abbiamo avuto paura l'uno dell'altro, non ci sono state false interpretazioni delle nostre azioni. E niente sospetti, niente lotte! L'odio e` negativo, e` turbativa universale. Esso scatena tempeste paurose che tendono allo squilibrio cosmico. L'amore bilancia queste forze; ma se non e` universale, l'armonia non progredisce. Quando tu e la tua ragazza litigavate, squilibravate attorno a voi la vostra armonia. Sarebbe bastato un bacio d'amore..-
Pao.- Si, con quella, che ha un caratterino..-
Ast.- Ma ti ama..-
Pao.- Sul serio?-
Ast.- Domandalo a lei. E adesso amici scusatemi, ma io debbo uscire per incontrarmi con i miei amici soccorritori..-
Pao.- Sono gia arrivati allora?-
Ast.- No, ma sono vicini. Arrivederci, ritornero` presto.-
Pao.- Ciao, amico, a piu` tardi.-
Poe.- Ti aspettiamo per il caffe`..-
Ast.- Non aspettatemi, prendetelo pure senza di me. A presto.- ( esce da sinistra).-
Poe.- Spero che non faccia brutti incontri.-
Pao.- Ormani sa come cavarsela.- (accenna al can-can)
Poe.- Senti Paolo, come pensi che sia fatto Astro?-
Pao.- Come, com'e` fatto?-
Poe.- Voglio dire: realmente com'e`? Nel suo mondo, come sara`? Chessoio, fisicamente, nel parlare, insomma, mi capisci?-
Pao.- Mah, non lo so`, e, credimi, non m'importa proprio. Quello che so` di certo e` che e`una bravissima persona e anche un vero amico.-
Poe.- Sono d'accordo con te. E`..e`.. perchenno`? E` un uomo buono, ecco!-
Pao.- Peccato che debba partire..-
Poe.- Ti stai affezionando, vero?-
Pao.- Un pochino..-
Poe.- Anch'io.. Bah, bando ai sentimentalismi, prendiamoci stu caffe`.-
Pao.- Ma certo prendiamolo, e poi mi farai vedere qualche tua poesia.-
Poe.- ( contento) Ma con molto piacere. Santina, Santina!-
San.- ( da dietro le quinte) Vengo, vengo, e chi prescia..-
Entra Santina. E` una popolana sui sessant'anni, vestita con ampie gonne e scialle sulle spalle. Calza ciabatte che striscia sul pavimento quando cammina. 
Poe.- Finalmente.-
San.- ( sgarbata) Cosa volete?-
Poe.- Facci due caffe`.. per favore.-
San.- Caffe`? E che diventammo viziosi? Oggi il caffe`, domani la sigaretta, dopodomani il liquorino e poi si finisce con la droga!-
Poe.- E se cosi` fosse? sono affari miei.-
San.- E anche miei! Che appoi quando vi sentite male, chi vi deve curare? Affari vostri? Nonzi, sono miei! Miei, che povera martire mi dovro` sopportare i vostri lamenti, le lagne, i lastimi, i catarri i malanova a mia.- 
Poe.- E io non mi ammalero`, va bene?-
San.- Giuratemelo!-
Poe.- Beddamatrisant'alfiu! ( incrocia le dita sul labbro) E ora i caffe`, march!-
San.- Subitu, subitu.. ( ripensandoci) Ma prima voglio sapere una cosa.-
Poe.- Cosa?-
San.- Quando finisce stu schifiu, eccu!-
Poe.- Quale schifiu?-
San.- Ca comu quali schifiu? Ca sono state stravolte tutte le regole, tutte le sane abitudini di una casa tranquilla! Si mangiava a orario, si riposava a orario, si dormiva a orario..-
Poe.- C'era la ritirata, il contrappello e il silenzio! Santina, tu questa casa l'avevi trasformata in una
caserma, perbacco! -
San.- Ca certu, ora ci sono gli amici, ci sentiamo diversi, cambiamo abitudini, facciamo di testa nostra. Ma questo scandalo deve finire! Bedda Matri, deve finire. Appena se ne andra` via quel.. turco, ve ne accorgerete. Certo, ve ne accorgerete. Qui, si filera` nuovamente.-
Poe.- Santina, turchi o non turchi, da questo momento comando io. Allora annacati e facci stu caffe`!-
San.- Vi dissi che il cafe` ve lo faccio, e non c'e abbisogno di annacarimi.. ( ironica uscendo).-
Pao.- ( che aveva assistito divertito) Hai ristabilito l'autorita`, vecchiaccio.( scherzoso)-
Poe.- Embe`, quando ci vuole, ci vuole. ( convinto)-
Pao.- Lo credo bene..( assecondandolo, ma ridendo sotto i baffi).-
Poe.- ( prendendo dei fogli) Ecco alcune poesie. Vuoi che te li legga io?-
Pao.- Se sono scritte chiare, non e` necessario. (prende i fogli e li esamina leggendone qualcuno a mente e facendo segni affermativi col capo). Buone, sono veramente buone, complimenti..-
Poe.- ( che pendeva dalle sue labbra) Ti piacciono sul serio?-
Pao.- Eccome! Questo finale e` veramente bello: Ma nu vecchiu ca nun ci vidiva attunnu\ e ca limusinava 'n mmenzu a via\ a cu ci spiava: Com'e` lu munnu?\ Beddu diceva, si c'e` puisia..-
Poe.- ..Chista e a virita`, sintiti a mia.-
Pao.- Ed e` veramente la verita`! E bravo il vecchiaccio..-
Rientra Santina ciabattando e brontolando.
San.- Ecco i cafe`..(inciampa) Rottura di coddu.-
Poe.- Rottura di tazzi, se cadevi..-
San.- ( sensa guardarlo) Ma non sono caduta..-
Poe.- ( anche lui senza guardarla) Perche` sono protetta..-
San.- San Crispinu mi protegge..-
Poe.- Il protettore dei scarpari..-
San.- E delle mogghere dei ciabattini..-
Poe.- Protettore tutto fare..-
San.- Parrau unu bbonu.-
Poe.- Avanti va`, dacci sti cafe`, ca ti sfilasti.-
San.- ( esplodendo) U quarant'otto! Avete portato il, quarant'otto in questa casa. Avete portato anche gli amici.. anche gli straneri..cu na faccia di briganti.. senzaddiu..-
Pao.- ( pazientemente) Vi riferite a me signora?-
San.- Ca m'impunisturu a panza e a prisenza cca, supra a uccalamma!-
Pao.- ( ironico) Gentile la signora..-
San.- Ma non tanto voi, quando quello li`(accenna alla porta) quel mezzo brigante, menzu saracinu. menzu sardignolu, menzu coreanu..-
Poe.- Lo ha squartato. Lo ha diviso in quarti.. D'altronde i fratelli Chiancheri, macellai in Catania (ironico) sono suoi parenti..-
San.- ( punta sul vivo) Picchi` ci aviss'a diri cosa?-
Poe.- Nulla da dire.. ma molto da fare ( accenna a delle botte)-
San.- Abbiamo capito, oggi ci facciamo forti per la presenza degli amici. Avanti, beddi valenti, prendetevi presto stu cafe` che oggi debbo andare via prima del solito..-
Poe.- Hai da fare?-
San.- Voglio togliere il disturbo.. e la mia presenza personalmente sul posto quando arriva.. il turco..( prende le tazzine ed esce, ma rientra subito dopo) Morti subitania, cca e`. ( poi cerimonioso) Signor prifissori, c'e` il vostro amico..-
Poe.- ( che stava leggendo) Chi?-
San.- Quel vostro amico.. chiddu ca facci laria, avaia u turcu!( accenna agli occhi e ai baffi).-
Entra Astro che appena vede Santina fa la finta faccia feroce, simulando un'aggressione.
San.- San Crispinu aiutami tu! Stu turcu e lu diavulu..( si mette a girare attorno al tavolo inseguita da Astro) Fremmu o t'addifettu! ( si togli una scarpa e lo minaccia).
Ast.- Bumm! ( come se le avesse esploso una cannonata addosso)-
Santina strillando sale su una sedia e poi sul tavolo; alza la braccia e con la mantellina che porta sulle spalle,formera` una specia di paio d'ali che agitera` vigorosamente. Le gonne si alzeranno fino al ginocchio, mettendo in evidenzamutandoni fermati appena sotto le ginocchia. La donna coi
movimenti convulsi che fara`, sempre inseguita da Astro, dara` l'impressione di una gallina starnazzante. La scena durera` pochi minuti, dopo Santina avra` la possibilita` di guadagnale l'uscita.
San.- ( fuggendo) Gesu`, Giuseppe, Sant'anna e Maria, stu sarracinu portate via!-
Pao.- Astro, l'hai terrorizzata.( finendo di ridere)-
Poe,- Macche`, quella civettava, la conosco bene. Se fosse stata veramente spaventata, Astro a quest'ora ne saprebbe qualcosa: Come minumo nu bunnulu nella testa!-
Pao.- Allora Astro, novita`?-
Ast.- Stanno orbitando attorno alla terra, tra non molto atterreranno..-
Pao.- E dovrai ripartire..-
Ast.- E gia`..-
Poe.- E.. quando?-
Ast.- Forse stasera stessa.-
Pao.- Allora ho tutto il tempo per fare un salto al giornale. Ci vediamo fra un paio d'ore amici miei.-
Ast.- Vengo anch'io, mi piacerebbe conoscere tuo giornale.-
Pao.- E` meglio che tu resti qui, altrimenti non rispondero` piu` di me, come giornalista..-
Poe.- Spiffereresti tutto vero?-
Pao.- Probabilmente! Addio.(esce).-
Poe.- Astro, scusami un po', vado a farmi un pisolino, roba di qualche minuto. Hai bisogno di qualcosa?-
Ast.- No, nulla, ti ringrazio, leggero` le tue poesia, nel frattempo ( prende le carte). Fai con comodo, Poeta.-
Poe.- A tra poco.- (esce dalla porta centrale). 
Astro si mette in un cantuccio, accucciato, e legge, assorto, le poesie. Intanto entra, da sinistra, Santina seguita daVittoria.
San.- Qui non c'e` nessuna donna, signorina. Controllate voi stessa!-
Vit.- Non puo` essere, voi mentite! L'hanno visto entrare qui, in questa casa; al giornale ancora non si e` visto, ergo, e` a letto con una donna. Dov'e` la camera da letto?-
San.- Ca quali camera da letto, cosa andate dicendo, qui ci sono solo uomini.-
Vit.- Allora Paolo se la fa con gli uomini? ( quasi tra se`). Debbo sapere. Signora, io debbo sapere.-
San.- ( senza capire bene, ma accondiscendendo) E sapete..-
Vit.- Io sono gelosa, gelosissima. Se lo trovo in flagrante sono capace di tutto. Di tutto! Dov'e` l'alcova?-
San.- Ca quali uova. Signorina bedda, vi volete calmare? Avanti da brava ( Vittoria si calma e poi piagniucola) dite tutto a me.-
Vit.- Mi sento tradita, ecco.-
San.- Gli uomini sono tutti dei mascalzoni, ve l'assicuro io! Figuratevi che mi occupo di un uomo, una testa di chiuppuru che non vi dico, e ne vedo di tutti i colori..L'omini? pi carita` di Diu -
Vit.- ( soffiando fortissimo il naso) Parlate di vostro marito? 
San.- ( Sentenziosa) Peggio! Il mio signor padrone!-
Vit.- (scandalizzata) Vi tiene da schiava?-
San.- ( titubante) Quasi..quasi..( accenna con le mani a una cosa che puo` essere)
Vit.- ( che gironzolava per la stanza, nota Astro) E questo cos'e`?-
San.- ( vedondo solo adesso Astro) Mamma, lu turcu!-
Vit.- Ma io a questo l'ho gia` visto.. ma dove?-
San.- All'inferno, se ci siete stata!-
Vit.- Questo e` un forestiero.. sicuramente.-
San.- Scupri` i pospiri di cira..-
Vit.- Signore? Signore, dico a voi.-
Ast.- ( deconcentrandosi) Eh? Cosa c'e`.. ( senza alzare la testa)-
Vit.- Scusate, ma io vi ho gia` visto da qualche parte, e`vero?-
Ast.- ( alzando finalmente la testa) Vittoria!-
Vit.- ( sobbalzando) Mi conoscete?-
San.- E io lo sapevo, questi sono tutti diavoluni..( si segna e precipitosamente esce)-
Ast.- Tu sei la ragazza di Paolo.-
Vit.- S..si, sono io..( meravigliata).-
Ast.- Sta venendo.-
Vit.- Paolo?-
Ast.- Si. E` andato un attimo al giornale, ora viene..-
Vit.- ( riprendendosi dalla sorpresa) E io me ne vado. Non voglio vedere quel traditore.-
Ast.- Cos'e` traditore?-
Vit.- Come non lo sai?-
Ast.- Non ancora.-
Vit.- Mi prendi in giro?-
Ast.- Certo. ( si alza, la prende per la vita e le fa fare un giro per aria).-
Vit.- Mettimi giu`; cosa sono queste confidenze?-
Ast.- ( eseguendo) Non hai detto prendimi in giro, o no? Ah, ora capisco: il caratterino..-
Vit.- Chi te l'ha detto? Paolo, vero? Ma se lo prendo..-
Ast.- Suvvia, Vittoria, se vi volete veramente bene, smettetela di farvi dispetti a vicenda..-
Vit.- Questi sono affari nostri!-
Ast.- Lo dici tu..-( si rimette seduto a leggere)
Vit.- Ecco, io non volevo.. dicevo.. volevo dire..-
Ast.- E dillo: Scusa! E tutto finisce.-
Vit.- ( sforzandosi) S..Scu.. scusami..-
Ast.- Cosi` va bene. Vieni siediti vicino a me..( gli fa posto).-
Vit.- ( sedendosi) Mi sei simpatico, sai?-
Ast.- Anche tu. Ora ascoltami..( parlano sottovoce, senza farsi udire dal pubblico, ma si capira` che stanno architettando qualcosa. Musichetta adatta.
Vit.- D'accordo allora. Arrivederci Astro.( si alza ed esce)-
Ast.- Ciao Vittoria. (Si alza e posa i fogli sul tavolo)-
Entra il Poeta dalla porta centrale.
Poe.- Eccomi qua. Ho riposato molto?-
Ast.- Poco, anzi pochissimo.-
Poe.- E mi e` bastato. Hai letto le mie poesie?-
Ast.- Si, e sono molto belle. Bravo Poeta!-
Poe.- Astro.. dovrei chiedeti una cosa.. posso?-
Ast.- Ma certo che puoi. Dimmi, cosa vuoi?-
Poe.- Potrei.. potresti.. potresti farmi fare..un viaggino con la tua astronave?-
Ast.- Vediamo cosa ne penseranno i miei compagni. Comunque me lo ha gia` chiesto Paolo, e per due sara` piu` difficile, capisci?-
Poe.- Tu prova a chiederlo, poi si vedra`. Comunque io ti ringrazio fin d'ora e sappi che ci tengo moltissimo.-
Ast.- Faro` tutto il possibile, Poeta.-
Poe.- Ne sono sicuro.-
Ast.- ( irrigidendosi) Ecco, sono arrivati, vado a riceverli. Sta per uscire, quando entra Santina.
San.- Ah, salaratudiu vi siete alzato? E ora posso rifarvi, finalmente il letto..( vedendo Astro che si reca verso l'uscita) matri. u diavuluni..( e si scansa).-
Ast.- Bumm! ( e rifa` le boccacce fingendo d'inseguirla)-
San.- Prifissuri o lo fermate voi o lo difetto io..Ma cu ci lu purto` stu malanova nta sta casa? ( fa un paio di giri attorno al tavolo da sola credendosi inseguita da Astro, che intanto e` gia` uscito. Musica adatta.) Ma unn'e` stu malucristianu? ( lo cerca sotto il tavolo e poi sotto le sue gonne) nesci fora curianu! Matri, mu sento ncoddu.. prifissuri, prifissuri..(segue il Poeta che sta uscendo, sbellicandosi dalle risa, dalla porta centrale).

Sipario.



Atto III

La scena e` di nuovo quella del giardino pubblico. E` sera.
All'apertura del sipario entreranno in scena Paolo e il Poeta. Discutono tra loro e si siedono nella panchina. 
Pao.- Poeta, ne sei proprio convinto?-
Poe.- Si, voglio venire anch'io.-
Pao.- Guarda che, senza offesa, data l'eta`, potrebbe esserti come dire? poco salutare..-
Poe.- Vuoi dire letale?( fa il gesto)-
Pao.- Voglio dire che potresti sentirti male.. oppure.. peggio.-
Poe.- Anche se dovessi rischiare di morire, voglio venire lo stesso.-
Pao.- Poeta, scusami, cerca di capirmi. Io ho parlato solo per il tuo bene.-
Poe.- Ti capisco, ti capisco Paolo. Ma ora cerca di capire me: Ascolta, la mia vita e` stata tutta malinconia, solitudine e vuoto attorno a me. In gioventu` pensavo a grandi imprese, ma mi scoppio` sotto la guerra europea; nella maturita` osai coltivare una speranza di sprazzi luminosi e mi rovino` addosso la guerra mondiale. Poi d'un tratto, mi sono trovato vecchio e solo. Unico conforto: la poesia. Questa vita mi ha defraudato moltissimo. E non e` ancora finita: ora mi sta derubando anche l'ultima sua parte: la vecchiaia.
Sai Paolo, mio nonno era veterinario e mi insegno` tantissime cose: mi insegno` a cavalcare, a pescare, a cercare funghi ed erbe commestibili, a riconoscere le stelle, a stabilire l'ora guardando il sole, a fare zufoli. Insomma imparai molte cose. Anche a conoscere gli animali ed ad amarli. In quel tempo ci capivamo io e mio vecchio nonno.
Ma oggi i tempi sono cambiati. Chi siamo noi vecchi? Siamo poveri relitti umani sbattuti dalle onde ribollenti di questa esistenza. Siamo inutile peso per la societa`, fastidio e impedimento per molti. Noi vecchi non abbiamo piu` niente da insegnare ai giovani di oggi. Cio` che sappiamo o non li interessa o e` gia` sorpassato. Poi non parliamo piu` la stessa lingua, non ci intendiamo piu`. I ragazzi non hanno nulla, ma proprio nulla da imparare da noi. Essi imparano dai cosiddetti Mass-media che li informano, li impegnano, li usano, li violentano e talvolta anche li uccidono. Si, e` vero, oggi si tenta di recuperare il vecchio; adesso lo chiamano anziano; hanno inventato la
terza eta`' hanno fatto anche dei sindacati, figurati, ma caro Paolo, non si puo` recuperare quello che si e` irrimediabilmente perduto: la saggezza! La saggezza del vecchio nonno, della zia anziana, dell'amico vegliardo.
Capisci allora? Ora mi si presenta l'occasione per dare un significato a tutta la mia vita; sapro` cio` che tantissimi uomini hanno sperato invano di sapere; faro` cose che nessuno ha mai fatto; cavalchero` l'Universo! Cosa vuoi che sia la mia povera vita di fronte a cio`?-
Pao.- Poeta, sentirsi inutili capita a tutti. Mi sembri troppo pessimista..-
Poe.- Forse, forse. Ma tu sei giornalista. Bene, allora prova a parlare con altri vecchi, sentirai cosa avranno da dirti. Faresti un'interessante esperienza, amico mio. Certo, qualche vecchiaia diversa ci sara`, le eccezioni ci sono sempre, ma per la generalita`..( allarga le braccia come per dire: E` cosi`!).- 
Pao.- Certo non e` cosa bella portare a termine una vita in condizioni cosi`..cosi`..-
Poe.- E dillo! In condizioni cosi` misere. Eppoi, per me, c'e` il lato bello della cosa: Mi
liberero` in un solo colpo di Santina e dei suoi parenti: i fratelli Chianchieri..Macellai in Catania, come si autodefiniscono.-
Pao.- Ma che cosa ti hanno fatto costoro?-
Poe.- Niente di preciso, niente di talmente grave; ma per anni ed anni mi perseguitano con una serie ininterrotta di piccole frasi, allusioni, sfotto`, considerazioni e chiari riferimenti alla mia condizione economica..-
Pao.- Per esempio?-
Poe.- Ecco, per esempio: mi chiamano " U Fruscagghiaru", cioe` colui che produce fumo di trucioli di legno, in dialetto: fruscagghi. Dicono ironicamente: Caro Professore, gli uomini voglio maccarruni e bistecche, non funo di fruscagghi quali solo le sue.. poesie. E con le bistecche si fanno i muscoli, e mi mostrano i loro bicipedi, ci si fa i picciuli, e mi mostrano montagne di biglietti da diecimila, ci si fanno gli amici e i clienti. Ed io abbozzo, ma spero, ho sempre sperato, che qualcuno faccia rimangiare a quei due infantili bruti le loro stesse parole, una per una. Io, con la mia poesia, per loro due, sono un pezzente, vivo modestissimamente, e Santina riferisce; mentre loro con le bistecche fanno il lusso, per la verita` pacchiano e volgare: abiti vistosamente eleganti, catene d'oro, anelli, e orologio d'oro nel panciotto, tanto per dirne qualcuno..- 
Pao.- Quei tipi sono sempre esistiti, perche` ti meravigli?-
Poe.- Perche` hanno preso di mira me, come pietra di paragone tra un sognatore e un arrivista. Ed ora sono stufo, se permetti.. Ahi..Lupus in fabula.. Arrivano.. eccoli..-
Entrano in scena, da destra due uomini, possibilmente robusti e panciuti, vestiti con eleganza pacchiana, pieni di anelli, collane ecc. Appena vedono Paolo e il Poeta, si fermano e confabulano tra di loro, poi avanzano spavaldamente verso di loro.
I^f.- ( fingendo di accorgersi solo adesso del Poeta) Mih, fratuzzu, guarda chi c'e`?-
2^f.- ( facendo finta di non vederlo) Chi, chi?-
1^f.- Ma come non lo vedi? E` il fruscagghiaru, il Prifissuri Poeta e morto di fame..-
2^f.- Ma davvero? E unn'e`?-
1^f.- Come unn'e`? E la`, vicino a quel mezzo beccamorto. ( indica Paolo, che li guarda con aria indifferente).-
2^f.- Ah, si ora lo scorgo, ma appena appena, pari comu na fulinia.. Buona seeera prifissuriii, come va la fame stasera?-
1^f.- Ma di cosa parli, fratello? Questo non vive di pane, o di.. carne, ma di spirito, capisci?-
2^f.- Di spiritu? Chiddu c'abbrucia? Allura scappamu, prima c'abbambamu..( si finge impaurito)-
Paolo e il Poeta, durante le battute dei fratelli, resteranno tranquilli, anzi seguiranno le batture con movimenti della testa, a seconda di chi parla. Intanto da sinistra entra Astro.
Ast.- Salve amici, tutto a posto, potete venire con me.-
1^f.- Un altro amico del fruscagghiaru. Mizzica ca lariu!-
2^f.- Talis Pueta, talis amicius. Abbiamo capito, tutti fruscagghiari.-
1^f.- Si ma chistu e` diversu. Fatti vedere.. amicu..( gira attorno ad Astro, esaminandolo, mentre l'extraterrestre si guarda attorno meravigliato. Poi guarda Paolo che gli fa cenni d'intesa).-
Pao.- Questi signori vorrebbe provare l'astrite acuta, ci pensi tu?-
1^f.- Chi cosa ci fa provare?-
Pao.- L'astrite, e anche acuta, vero Astro?-
2^f.- Astro (scimmiottesca Astro) non farci la bua, su via..-
1^f.- Avanti, semu tutti scantati..-
Ast.- Se proprio ci tenete, vi accontento subito.-
Astro fa un cenno col collo e i due si irrigidiscono sull'attenti uno di fronte all'altro. Un altro movimento di Astro e i due si prendono a schiaffoni ritmicamente ( musica adatta); altro movimento e altre batte a discrezione della regia.
Dopo due o tre minuti, Astro fara` schioccare le dita e i due, con una marcia funebre, lasceranno mestamente la scena. 
Pao.- Bravo Astro, hai fatto felice..una persona di nostra conoscenza..( allude al Poeta che si sbellicava dalle risate, fregandosi ripetutamente le mani in segno di soddisfazione).-
Ast.- Piccole dosi di.. astrite..-
Poe.- Finalmente, ah!-
Pao.- Allora, cosa dicevi?- ( ad Astro).-
Ast.- Dicevo che possiamo partire.-
Poe.- Anch'io?-
Ast.- Anche tu Poeta.-
Poe.- ( si alza e manifesta la sua soddisfazione ballando) Che bello, si parte, che bello..-
Pao.- Astro ti debbo parlare da solo.( sussurrato)-
Ast.- Va bene. Poeta, dietro quei cespugli troverai la mia astronave, sali e aspettaci, io debbo sbrigare una faccenda con Paolo.-
Poe.- Vado subito. Spazi siderali, a noi! ( esce quasi di corsa da sinistra)-
Ast.- Cos'hai da dirmi?-
Pao.- Volevo dirti se, data l'eta` del nostro amico, ci puo` essere qualche problema durante il volo.-
Ast.- E chi lo sa`. Questo e` un fatto nuovo anche per noi. Speriamo di no. Io ho accondisceso perche` ho capito che lui ci tiene tanto, tantissimo...E, lo voglio felice.-
Pao.- Anch'io. Va bene, andiamo.-
Ast.- Che premura, aspettiamo ancora un po`..( guarda verso sinistra e verso destra, come se aspettasse qualcuno)- 
Pao.- Ma chi aspetti?-
Ast.- Nessuno, nessuno..-
Pao.- Ehi, lo sai che tu non sai dire bugie..-
Intanto che discutono entrano in scena da destra due donne. Una e` abbigliata da punk, l'altra e` vestita normalmente.
La punk, che si chiama Concetta, appena vede Astro, ne resta fulminata. Paolo e Astro le guardano incuriositi
. Con.- Stella, vedi quello che vedo io?-
Ste.- Che dovrei vedere?-
Con.- Quel Mega- fusto supersbrex.-
Ste.- Dici quel giovanotto a destra?-
Con.- No, l'altro..-
Ste.- Quel mostro?-
Con.- Ma quale mostro. Tu non ne capisci niente. Quello e` un Punk.( pronunciato in modo tale da creale l'equivoco)-
Ste.- Nta to testa malata..-
Con.- Bonu, va`..-
Ste.- Senti Concetta, perche` non la finiamo qui? Sta storia delle donne moderne, emancipate, libere, a me mi pare che ci portera` mali frusculi.-
Con.- E chiamami Conny. E stai tranquilla..( intanto si avvicina ad Astro e lo esamina attentamente girandogli attorno) Punk is rebels.. Punk is warriors forever.. wanderfull? Roccabilly?..
Ast.- Paolo, cosa vuole costei?-
Pao.- Hai fatto colpo, ha preso una cotta per te.-
Ast.- Cos'e` cotta?-
Pao.- S'e` innamorata di te, suppongo. Astro, sei di fronte all'amore.( divertito).-
Con.- Ti chiami Astro, tigrone? ( imita l'azzannamento) Uhamm! Ho sempre sognato un tipo come te.-
Ast.- Paolo, che faccio?-
Pao.- Scusi signorina..-
Con.- Zitto omuncolo, non inquinare col tuo gracchiare questa atmosfera pura, dovuta a quest'esemplare trascendentale- ecologico-universale.( tenta d'abbracciare Astro)-
Pao.- Gia`.. universale.. e.. spaziale, vero Astro?-
Ste.- Concetta, se ti vedesse Biagio..-
Con.- Zitta, femminuncola.-
Ste.- Ti comporti come una..sessualmaniacafemminaperduta!-
Con.- Assaporo il grande amore astrale, travolgente e ammaliatore..( si strofina addosso ad Astro il quale non sa piu` cosa fare.)
Ste.- Concetta, sta venendo Biagio.. andiamo via subito.-
Con.- St'imbecille arriva sempre nei momenti giusti. Fesso, manicu di scupa, amore infinito e brodu di ciciri. Aspettami qui, punkone, metto a posto quel borghesuccio rompirompone e saro` subito da te. Non ti muovere, eh?- 
Pao.- Staremo qui, signorina, non si preoccupi..-
Con.- Andiamo Stella! ( escono da destra) -
Ast.- Le aspettiamo?-
Pao.- Manco per idea. Filiamo via!-
Ast.- Poeta, arriviamo.-
Escono di corsa da sinistra. Gioco di luci, musica adatta, e sibilo acuto. Poi luci e musica, gradualmente caleranno fino a cessare del tutto. L'operazione dovra` durare due minuti. Poi le luci riprenderanno e saranno irreali. 
Da sinistra entreranno in scena Paolo, Astro e il Poeta. Astro indossera` la sua tuta spaziale gialla con un grande mantello: Sara` maestoso! Lui e Paolo reggeranno il Poeta che e` in evidende difficolta`.
Pao.- Coraggio vecchiaccio, ancora un po` e saremo a casa.-
Poe.- Mi sento stanco, fatemi sedere. ( lo fanno sedere nella panchina, Paolo gli si mette accanto)-
Ast.- Poeta, mi dispiace, se avessi saputo..-
Poe.- Ma che dici amico mio, che dici. Io sono felice. Ho vissuto un attimo d'eternita`, sono sazio di vita, appagato nello spirito. Paolo, Astro, e` bello sapete? Una beatitudine arcana
mi avviluppa.. sento, sento un dolcissimo profumo.. vedo luci meravigiose.. odo musiche incantevoli. Credo di volare.. di volare nel Cosmo, libero, leggero,luminoso, in pace..in pace..in pace.( intanto che dice le ultime frasi, il poeta appoggia la testa sulla spalla di Paolo, poi non si muove piu`)-
Ast.- ( in piedi ) Piccolo grande vecchio, Poeta dall'animo infinito, fino all'ultimo hai voluto ringraziarmi. Ma credimi, sono io che ti debbo gratitudine. Con la tua serenita` hai spazzato via i miei timori. Ho avuto sempre paura della fine; il solo pensiero mi terrorizzava; le cose sconosciute spaventano. Sapevo di essa e l'obliavo. Ora non temo piu`! Tu mi hai fatto
conoscere; ora so`! Nel tempo che verra`, se mancasse la fermezza, se avro` tremore, pensero` a te, piccolo uomo ma grande anima, pensero` a te e a questo tuo sereno sorriso.-
Intanto che Astro stara` parlando, indietreggera` versol'uscita di sinistra, mentre le luci irreali lasceranno il posto alla luce semplice del lampioncino. Poco prima di uscire di scena, Astro fara` un gesto con la mano. Per tutto questo tempo Paolo e il poeta, resteranno immobili. Musica.
Appena Astro sara` uscito e la luce si sara` ristabilita, il poeta si muovera` lievemente. Quindi aggiustera` la testa che poggiava sulla spalla di Paolo, infine si stiracchera`. Poi sbadigliando aprira` gli occhi. 
Poe.- Debbo essermi appisolato, vero?-
Pao.- Appisolato? Hai dormito come un ghiro!-
Poe.- Davvero?-
Pao.- Certo.-
Poe.- ( stiracchiandosi) Sai ho fatto anche un sogno.-
Pao.- Cos'hai sognato?-
Poe.- Ho sognato che noi due andavamo con Astro, sull'astronave, nello Spazio.. nell'infinito..-
Pao.- Caspita!-
Poe.- Gia!.. e, poi, dopo aver provato le sensazioni piu` belle che un uomo possa mai provare, come il girotondo col sole; il tuffo nella luce viola; l'inseguimento della cometa; la musica dei buchi neri; la danza delle stelle, ricordo.. ricordo che mi sentii male e che Astro ci ricondusse a terra..-
Pao.- Ah si?-
Poe.- Si, proprio cosi`, ci riporto` a terra..(pensieroso) e..e mi trovavo seduto proprio qui, su questa stessa panchina, accanto a te.. quando..quando mi sentii finire, le forze mi abbandonarono..e..e Paolo! Io morivo! ( poi dubbioso) Almeno credo..-
Pao.- Hai fatto un grande sogno, poeta; un sogno degno di te.-
Poe.- Allora.. allora.. non..non siamo mai partiti?-
Pao.- Ma certo vecchiaccio, chi ti ha messo in testa questa idea?-
Poe.- Nessuno, forse il sogno..-
Pao.- Certamente, il sogno..-
Da sinistra entra Astro, vestito da terrestre.
Ast.- Mi dispiace amici, ma in due non si puo`. I miei compagni hanno delle difficolta`..ci sono degli inconvenienti, forse anche pericolo. Insomma non posso portarvi in giro per lo Spazio, mi dispiace veramente. E adesso vi debbo dire addio. Giudizio uomini..-
Pao.- Fa nulla, sara` per un'altra volta. Addio amico.-
Poe.- ( balzando all'impiedi) Un momento, un momento. Hai detto che in due non si puo`, ma in uno si, e` vero?- 
Ast.- Potrebbe essere..-
Poe.- Ti prego Astro, fammi venire con te, con voi. Te lo chiedo con tutte le mie forze. Voglio venire con te, per sempre.. per sempre!-
Ast.- ( sorpreso) Ma, dici sul serio?-
Poe.- ( deciso) Non sono stato mai cosi` serio in vita mia.-
Ast.- (incerto) Paolo, tu che ne dici?-
Pao.- Se lui lo vuole..Ma si portati via questo vecchiaccio.-
Poe.- Paolo, sei un amico! ( ad Astro, pieno di speranza) Allora?-
Ast.- E va bene Poeta, hai vinto, verrai con me. Ma ad una condizione.-
Poe.- Quale? Dimmi tutto cio` che vuoi, lo faro`!-
Ast.- ( finta serieta`) La condizione e` questa: Che mi insegni a poetare.-Poe.- Affare fatto! ( i due si stringono la mano).-
Ast.- Vai Poeta, dietro quei cespugli ci sono i miei compagni. Io vi raggiungero` tra poco.-
Poe.- ( parte di corsa, poi si ricorda di Paolo e ritorna indietro) Paolo, amico mio, grazie, grazie di tutto.
Sai? se ti avessi conosciuto prima, forse.. forse..-
Pao.- Certamente vecchiaccio, ci credo. Adesso addio,e.. fammi una cartolina.( i due si abbracciano, poi il poeta esce da sinistra)-
Ast.- Addio Paolo e buona fortuna a te e al tuo azzurro pianeta.- ( si guarda attorno).-
Pao.- Addio Astro, buon viaggio a tutti voi e..e.. abbi cura del Poeta. Addio. ( si abbracciano)-
Ast.- Contaci Paolo, so` chi mi porto via con me.-
Pao.- Questi uomini..questi uomini..sono..sono..(commosso).-
Ast.-...eccezionali.-
Pao.- Gia`.-
Entra da destra Vittoria vestita elegantemente. 
Vit.- Chi sarebbero questi uomini eccezionali?-
Pao.- Vittoria! Cosa.. che fai qui?-
Vit.- ( con indifferenza) Passavo.. per caso. Ma chi e` questo bel giovanotto?-
Pao.- E` il mio amico Astro. Astro, questa e` Vittoria.-
Ast.- Piacere Vittoria..( Poi fa segno come per dire: era ora che arrivassi)-
Vit.- Piacereee..-( fa segno come per dire: il traffico!)-
Pao.- ( vedendo che si stanno dando la mano) Ehi, niente scossa, intesi?-
Ast.- Niente scossa, ma..-
Vit.- ( stringendo la mano ad Astro e trattenendola a se`) Ma che bella mano hai, e che stretta stupenda. Si prova.. si prova come una carezza, una sensazione dolcissima, vellutata, quasi.. sensuale..-
Pao.- Aho`, non esageriamo.-
Ast.- Tu hai detto: niente scossa. Ed io fatto carezza.-
Pao.- E chi te l'ha chiesto? Comunque non provarci piu`. ( imbronciato).-
Ast.- E chi vi capisce a voi terrestri..(scuotendo la testa).-

Vit.- Eh? Cosa dite?-
Pao.- Niente, niente.. dicevamo che il mio amico deve partire .. subito, e che ci deve salutare. Vero Astro?-
Ast.- ( comprendendo) Ah, che sbadato, e` vero debbo partire subito, m'aspettano. Ciao Vittoria ( fa un cenno d'intesa ricambiato) Ciao Paolo, addio!( smorfia per dire: pazienza e` andata cosi`.)-
Pao.- Buon viaggio amico mio.-
Astro indietreggia agitando la mano. I due giovani rispondono allo stesso modo, quindi si girano e si seggono nella panchina, facendo i sostenuti.
Astro rientra e si pone dietro di essi. I due giovani fanno sospiri, ma non si avvicinano. Astro, con i due indici delle mani fa cenno come per unirli, e ci riesce solo al terzo tentativo. Infatti i due ragazzi si avvicinano a contatto di gomito. Allora Astro, come se dirigesse un'invisibile orchestra ( musica adatta), crea l'atmosfera giusta affinche` i due giovani si sciolgano e finalmente si abbraccino. Astro
aspetta che si bacino, ma i due ancora non lo fanno. Astro stizzito si mette dietro Paolo e fa cenno a Vittoria di decidersi a baciarlo.( Vittoria fa cenno d'aver pazienza) Poi fa la stessa operazione con Paolo, il quale gli fa cenno con la mano, come a volerlo picchiare. Finalmente i due si sfiorono le labbra. Musica all'acme. Astro soddisfatto esce indietreggiando facendo il segno di ok. Paolo lo indica con l'indice, poi, lentamente, alza pure il mignolo. Astro fa cenno di non capire e Paolo facendo una smorfia come per dire: nulla, nulla, lo saluta agitando appena appena la mano. Anche Vittoria fa la stessa cosa. Astro di scatto si gira ed esce di scena di corsa. Bacio fra Paolo e Vittoria, musica
che cala, luci che si abbassano. 


Sipario.