ATTENTI AL LADRO
Commedia Brillante di
GIULIANO ANGELETTI
atto unico
personaggi:
LO STRILLONE
ROBERTIK
L’ISPETTORE URBANO PINCO
EVA CANTONI
IL DOTTOR ALDO DAMMELO
IL RAGIONIER DARIO ORA
TEA DI VALDURASCA
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN
ERNESTO CORSINI
L’AGENTE FILIPPETTA SILENZIO
L’AGENTE TINA AVANTI
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE
IL CONTE UGO TANFERNA
L’AGENTE MARIA BUSSO
FERRUCCIO
SCENA 1
LO STRILLONE
(in strada uno strillone con i giornali in mano grida)
L’incredibile Robertik svaligia la villa della Baronessa Quintavalle …
Audace colpo del principe dei ladri …
I gendarmi brancolano nel dubbio
SCENA 2
LO STRILLONE
ROBERTIK
LO STRILLONE: Robertik ruba e si fa beffa della gendarmeria
(entra in scena Robertik vestito con giacca e calzamaglia
LO STRILLONE : Robertik come stai tutti parlano di te: hai fatto un altro audace
colpo
(e mostra a Robertik la prima pagina dei quotidiani)
ROBERTIK: macché … audace colpo … che mal di schiena … che mal di schiena … sono
saltato giù da una finestra … non sono più quello di una volta … ohi … me … ohi
… me ….
LO STRILLONE: si: non fare il modesto sei saltato come un eroe dei fumetti in
giardino e hai narcotizzato i cani
ROBERTIK: narcotizzato i cani! Ma fammi vedere? C’è proprio scritto cosi?
LO STRILLONE: si: narcotizzato i cani con un potente sonnifero
ROBERTIK : narcotizzato i cani, fammi vedere
( si mette gli occhiali)
con questi vedo meglio. Si c’è proprio scritto: narcotizzato i cani con un
potente sonnifero
(mostra allo strillone un gluteo con un vistoso cerotto )
guarda qua … ci sono ancora stampati i denti …che dolore …
LO STRILLONE: non essere modesto, qui c’è scritto : dopo aver narcotizzato i
cani con un potente sonnifero
ROBERTIK : a dire la verità il cane, dopo avermi morsicato se ne è andato di sua
spontanea volontà
LO STRILLONE : insomma: qui c’è scritto!
Robertik agile come un gatto, entrava nella villa, immobilizzava i due nobili e
rubava una collana di perle … da 100000 di Euro.
ROBERTIK: (meravigliato tira fuori la collana dalla tasca) e questa collana …
vale così tanto …
LO STRILLONE: (deluso) ma questa collana, è bigiottteria , al massimo vale 10
Euro
mah ! Sicuramente! Non è questa la collana che hai rubato!
Quella sarà già nel sinuoso collo della bellissima Eva, oppure in una
inespugnabile cassaforte … in un rifugio segreto … in un luogo che solo tu
saprai
(rende la collana a Robertik e gli da una pacca sulle spalle … )
(Robertik tossisce)
ROBERTIK : piano … piano … io sono di salute cagionevole …
LO STRILLONE: non dire fesserie, a chi la dai ad intendere: sei una vecchia
volpe, sei il re dei ladri Robertik
ROBERTIK: ma … se sono anni che sono sempre vestito al solito modo, e la
calzamaglia è perfino lisa
LO STRILLONE: sciocchezze, sei una simpatica canaglia Robertik! Ma dimmi, che
cosa hai fatto alla Baronessa Quintavalle ? Ma è vero che l’hai presa con la
forza e posseduta prima che ti dicesse dove aveva nascosto la collana …
ROBERTIK: non capisco … io sono entrato in casa … la Baronessa… appena mi ha
visto
LO STRILLONE: appena ti ha visto: sicuramente, urlando come una pazza, e con
l’intento di ucciderti avrà preso un coltello e ti si sarà scaraventata contro,
ma tu l’avrai immobilizzata e posseduta ! Dimmi Robertik … è … vero?
ROBERTIK: ma …veramente, non è che sia andata proprio cosi! Ho pensato: poi mi
sono detto “ o Robertik hai 65 anni ma chi te lo fa fare di fare inutili fatiche
e se quando ritorni a casa Eva ha delle voglie cosa gli racconti delle
barzellette”
LO STRILLONE: no, non è andata così! I giornalisti hanno scritto così:
e poi … sono certo che stai progettando un altro fantomatico colpo … vero?
ROBERTIK: adesso, non so: vedremo: dammi il giornale
(tira fuori dalla tasca un Euro ma non lo trova)
LO STRILLONE: tieni!
(passa un giornale a Robertik, il quale fa cenno di frugarsi nelle tasche,
dentro non c’è un centesimo)
…Questo … te lo regalo io …
ROBERTIK: grazie! Grazie!
LO STRILLONE: però bisogna che paghi gli altri: sono 20 Euro
ROBERTIK: adesso però, non posso … metti in conto
LO STRILLONE: va bene … va bene … con te siamo alle solite
ROBERTIK: grazie … grazie
( Robertik prende il giornale ed esce di scena)
LO STRILLONE: audace …. colpo di Robertik … la polizia ri -brancola nel buio ….
(entra in scena l’ispettore Urbano Pinco)
SCENA 3
LO STRILLONE - L’ISPETTORE URBANO PINCO
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (si avvicina allo strillone)
dammi tutti i giornali…
(lo strillone da i giornali all’ispettore che tira fuori i soldi …e li conta )
anzi , no! Dammi quelli in cui sono rimasto meglio …
LO STRILLONE: ispettore: guarda, leggi … sei in prima pagina …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: come sono rimasto!
LO STRILLONE: sei rimasto benissimo
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: passami il giornale !
(l’Ispettore prende il giornale)
LO STRILLONE: ispettore come sei fotogenico
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: fotogenico: non dire parolacce
LO STRILLONE: ma ispettore non sa cosa vuol dire fotogenico !
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: non lo so e non lo voglio sapere : a sembra una
brutta parola
LO STRILLONE : mi sembrava che lei fosse più erudito
L’ISPETTORE PINCO : erudito? La smetta, si ricordi che siamo in fascia protetta!
Prendo anche questo … e anche quell’ altro !
LO STRILLONE: ispettore: racconti … come è andata?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: anche questa volta, c’ero andato vicino !
LO STRILLONE: ma qui è scritto che Robertik è scappato
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: il criminale stava quasi per soccombere, vittima
della trappola che solo un maestro d’astuzia come l’ispettore Pinco me medesimo
poteva tendergli
LO STRILLONE: ma purtroppo anche stavolta è scappato
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: quel delinquente della peggiore specie , stavolta era
in trappola! appena è entrato nella villa è scattato l’allarme …. e tutte le
pantere della polizia, carabinieri, finanza e guardia medica … a sirene spiegate
si sono riversate intorno alla villa …
era circondato … non aveva scampo ….era in trappola…. e allora!
LO STRILLONE: e allora!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: allora… Ho preso il megafono …. E con tutta la forza
che avevo nei polmoni … ho gridato … Robertik … Robertik … arrenditi ed esci con
le mani in alto, altrimenti ti crivelliamo di colpi!
LO STRILLONE: e Robertik?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: eh … Robertik …
vistosi perduto, ha detto: Sei il più bravo Ispettore Pinco. Hai vinto Ispettore
Pinco …
mi arrendo … non sparate! ed io gli ho detto …
LO STRILLONE: gli hai detto?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: io non ho detto proprio niente! Improvvisamente quel
farabutto …. ha detto … che ore sono ispettore?! ed io gli ho risposto … le otto
… e lui ha detto …. esco … esco
(pausa)
ed è uscito …
LO STRILLONE: come è uscito? e non lo avete arrestato?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: no!
LO STRILLONE: come sarebbe a dire… no!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO : no!
LO STRILLONE : perché no!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO :erano le 8 in punto
LO STRILLONE: e allora?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: e allora … non c’era più nessuno ad arrestarlo
perché alle otto … c’ è il cambio del turno … e tutti noi … ce ne siamo andati
e poi, eravamo stanchi per la notte …
LO STRILLONE : noooooo!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: e cosa dovevamo fare! Non ci pagano lo straordinario!
LO STRILLONE : allora … ti ha fregato un’altra volta!
Che genio che è Robertik ( rivolto al pubblico) ” che fesso che è l’ispettore”
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: macché genio: quel criminale ha i giorni contati
(pausa)
(a bassa voce)
Certo! … chissà dove sarà adesso, a leccarsi le ferite
(ad alta voce)
Ma lo prenderò … certo … lo prenderò … chissà dov’è ora?
LO STRILLONE: e dove vuoi che sia, era qua … dieci minuti fa … ha comprato anche
il giornale …
(segna verso il pubblico)
Eccolo laggiù …
(si vede Robertik nel pubblico)
se corri puoi ancora raggiungerlo …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: si è lui! proprio lui
LO STRILLONE: dai … dai … corri ad arrestarlo
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: arrestarlo! è troppo lontano … un’altra volta …
adesso … non ci penso nemmeno … devo andare da Tea … se arrivo tardi mi fa una
scenata
(tira fuori i soldi )
(lo strillone prende i soldi )
ciao
LO STRILLONE: ciao Ispettore, a presto
(l’Ispettore esce di scena)
(lo strillone gridando)
Edizione straordinaria … grande colpo di Robertik … il principe dei ladri
colpisce ancora …
(esce di scena)
(Buio)
SCENA 4
ROBERTIK - EVA CANTONI
( casa Robertik: il nostro eroe arriva dal supermercato entra con il sacchetto
della spesa, mette il sacchetto sul tavolo, prende una bacinella, si toglie i
calzini li annusa, va un gesto di ribrezzo e li mette sul tavolo … mette i piedi
in bagno)
ROBERTIK: che dolore … che dolore … questa unghia …. Mi fa un male :
adesso provo con il rimedio della nonna, acqua bollente e sale
(versa in una bacinella l’acqua con il sale)
Ohi … Ohi… Ahi… Ahi…
(entra Eva Cantoni)
EVA CANTONI: (furiosa entra prende suo marito per un orecchio)
delinquente … farabutto, guarda qui … non potevi andare in bagno a farti
l’impacco
ROBERTIK: mi fa male … ma ho fatto una rapina spettacolare, ne parlano tutti i
giornali, ecco qua leggi
(Eva prende i giornali e legge)
EVA CANTONI: l’incredibile Robertik svaligia la villa della baronessa
Quintavalle :
audace colpo del principe dei ladri … i gendarmi barcollano nel buio: c’è anche
un errore di stampa
(ad alta voce)
sono tutte palle, non ci credo, neppure se ti vedo
ROBERTIK: è vero … è vero … ho lottato con venti poliziotti, e poi nella fuga …
mi sono perfino fatto male
EVA CANTONI: non ci crederei , neppure se ti vedessi, abbassa il numero brutto
cialtrone, come minimo era un poliziotto e sicuramente con l’artrosi …e poi ….
ROBERTIK: e poi!
EVA CANTONI: fammi vedere che cosa hai rubato. Tira fuori la refurtiva … vuota
le tasche Robertik
ROBERTIK: (lamentoso, toglie i piedi dalla bacinella, metaforicamente fa il
gesto di bagnare tutto il pavimento)
EVA CANTONI: tamburo, fai attenzione … bagni il pavimento, tira fuori la
refurtiva
ROBERTIK:(fa il gesto di rovesciarsi le tasche, ed esce la collana di perle
false)
EVA CANTONI: ladro da strapazzo, queste perle valgono meno di 10 Euro
Sei proprio un fallito Robertik!
ROBERTIK: ma io ho rubato quello che ho trovato! Sono i giornali … che …
EVA CANTONI: scrivono cretinate: adesso vai in bagno a gettare via quella acqua
puzzolente, più puzzolente di te
ROBERTIK: vado … vado … ma cerca di rimanere calma …
( in modo goffo Robertik esce di scena )
(si sente il rumore dello sciacquone, rientra)
EVA CANTONI: ti sei dimenticato queste … cretino…
ROBERTIK: vado … scusa …
(esce e rientra)
EVA CANTONI: e adesso … voglio controllare la spesa
(controlla in maniera sommaria, si sofferma sullo scontrino)
(grida) Ahhhhhh… Ahhhh …
ROBERTIK : (preoccupato è seduto)
EVA CANTONI: hai speso tutto quello che ti ho dato, ed in più i sofficini sono
scaduti!
Non sei neppure capace di fare la spesa. Disgraziato … disgraziato!
( gli da un colpo di battipanni nella testa, Robertik si alza e gira inseguito
dalla moglie per il palco)
basta … basta … basta …
(Robertik per distrarre la moglie vede delle lettere)
Eva! Cosa sono quelle …
EVA CANTONI: (ansando, getta il battipanni fuori dal palco e si siede) tanto è
come battere l’acqua nel mortaio …
( rispondendo alla domanda di Robertik)
Sono bollette da pagare !
ROBERTIK: ma noi Eva non ne paghiamo di bollette …
(prende le lettere e ride di gusto)
e poi, questo è un rifugio segreto …. come possono arrivare le bollette?
EVA CANTONI: (legge l’intestazione della bolletta) Guarda un po’ cosa c’è
scritto!?
ROBERTIK: Signor Roberto Robertik
Rifugio segreto n°3 Follo – 19020 La Spezia
ROBERTIK: (seduto ed euforico, prende la prima bolletta)
(sghignazza)
guarda cosa ne faccio delle bollette
ENEL
(e tutto il pubblico)
Olè
(e lui strappa)
ACAM
(e tutto il pubblico)
Olè
(e lui strappa)
Abbonamento Tv
(e tutto il pubblico)
Olè
(e lui strappa)
Sono anni che non pago la Tv
(e tutto il pubblico)
Olè
(Voce femminile dal pubblico) guarda Robertik che se non paghi arriva
l’ufficiale giudiziario a pignorare tutto
ROBERTIK: (si alza e fa un gestaccio alla vicina di casa)
Marietta!
(condisce il gesto con una pernacchia)
(rientra Eva e si dirige verso la televisione)
EVA CANTONI: voglio vedere X FACTOR …
(Robertik si getta sul televisore)
ROBERTIK: io voglio vedere Sampdoria – Fiorentina
EVA CANTONI: no ! Voglio vedere X FACTOR …
(fanno un duetto litigandosi il televisore)
(suonano alla porta)
(Eva e Robertik rimangono in silenzio)
ROBERTIK: (in punta di piedi e rivolto ad Eva)
silenzio … nascondiamoci … sotto il tavolino
(voce fuori campo)
Rifugio segreto N° 2
EVA CANTONI: (rivolta a Robertik)
silenzio …. SSSSSS………….
(voce fuori campo)
Rifugio segreto N° 2 … il signor Robertik e la signora Eva Cantoni abitano qua?
EVA CANTONI: si! Cosa desidera?
(voce fuori campo) sono l’Ufficiale Giudiziario apra …
ROBERTIK: (in punta di piedi e rivolto ad Eva)
silenzio … dove mi nascondo … dove mi nascondo
(gira agitato per il palco)
(voce fuori campo)
cerco … il signor Robertik
EVA CANTONI: il Signor Robertik non è in casa!
ROBERTIK: scema si che sono in casa ! Chi mi desidera?
(voce fuori campo)
sono l’ufficiale giudiziario: sono venuto per un sequestro
(voce fuori campo)
a noi risulta che lei possiede un apparecchio televisivo ma l’abbonamento non è
mai stato pagato
ROBERTIK: (sorpreso)
non sono in casa! Anzi non siamo in casa!
EVA CANTONI: si che siamo in casa …
ROBERTIK: non siamo in casa!
EVA CANTONI: io apro
(Robertik si mette a gattoni con una coperta su tutto il corpo sembra una
poltrona e nasconde sotto di se il televisore)
ROBERTIK: (euforico alzando la testa dalla coperta)
nessuno troverà Robertik … il maestro del travestimento
SCENA 5
ROBERTIK - EVA CANTONI - IL DOTTOR ALDO DAMMELO - IL RAGIONIER DARIO ORA
(Robertik è sotto la coperta e sembra una poltrona)
(i due entrano il Dottore ha un foglio e un notes in mano)
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (tira fuori il foglio)
signora Eva Cantoni firmi ….
(mostra il foglio)
EVA CANTONI: signorina … prego
gli occhiali … aspetti …
(prende gli occhiali)
vedo … vedo …
ma è scritto in piccolo
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: io sono … il Dottor Dammelo
e questo è il mio collaboratore il Ragioniere Ora
EVA CANTONI: Ora!
IL RAGIONIERE DARIO ORA:
(ad alta voce)
10,30
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: silenzio Ora
IL RAGIONIERE DARIO ORA: sempre 10,30
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: signorina Eva … noi vogliamo il televisore ed in più
dobbiamo sigillare e confiscare gli oggetti di valore
EVA CANTONI: in questa casa non ci sono oggetti di valore
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (vede una strana poltrona)
signorina Eva questa cos’è?
EVA CANTONI: una poltrona non la vede!
IL RAGIONIERE DARIO ORA: ma si muove!
EVA CANTONI: è una poltrona tecnologica!
DOTTOR ALDO DAMMELO: (autoritario) scriva ora!
IL RAGIONIERE DARIO ORA: (ad alta voce) ore 10,32 si muove!
EVA CANTONI: no non si muove!
(e fa l’atto di sedersi)
IL RAGIONIERE DARIO ORA: ma come si siede!
EVA CANTONI: io mi siedo così!
IL DOTTOR ALDO DAMMELO :
scriva ora! Poltrona tecnologica…
IL RAGIONIERE DARIO ORA:
(ad alta voce)
10,38 poltrona tecnologica!
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (rivolto ad Eva )
si tolga… voglio provare la poltrona!
(Eva si toglie)
(il Dottor Dammelo prova a sedersi ma Robertik repentinamente si toglie e cade
per terra)
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (chiede aiuto)
ora mi aiuti … ora …
IL RAGIONIERE DARIO ORA:(ad alta voce)
10,45 si capo si !
(il dottor Dammelo aiutato dal suo ragioniere si siede sulla sedia )
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (dolorante)
che botta … datemi un bicchiere d’acqua …
un bicchier d’acqua …
EVA CANTONI: vado subito a prendere l’acqua
IL RAGIONIERE DARIO ORA: vengo anch’io
(Eva Cantoni e Dario Ora escono di scena)
SCENA 6
ROBERTIK - IL DOTTOR ALDO DAMMELO
(il dottor Dammelo seduto sulla sedia si lamenta )
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: che dolore, non ho più vent’anni …. una volta ero agile
come un grillo e da giovane allenavo l’Albianese e ora mi basta una scivolata
per terra e non mi rialzo più…
(si sente la telecronaca della partita)
ormai, non connetto più … addirittura sento la partita che trasmettono al
Ferraris di Genova …
(si sente la telecronaca della partita)
povero me … sento le voci …
(si sente la voce - goal della Fiorentina -)
( il Dottor Aldo Dammelo abbassa la testa sul tavolo)
(in quel momento Robertik esaltato per il gol si libera della tenda e manifesta
la sua contentezza con un gesto da stadio, dopo si ricolloca al suo posto
coperto dalla tenda)
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: ormai sono proprio andato…Ho visto muoversi la poltrona
ed esaltarsi al gol della Fiorentina
(si alza )
adesso esco un attimo…
(esce dalla porta)
(Robertik si alza, fascia il televisore con il lenzuolo, fa per uscire
dall’altra porta, in quel momento entrano Eva e il Ragioniere Ora. Robertik
vistosi scoperto mette il televisore in terra fasciato dal lenzuolo e simula di
essere un attaccapanni)
SCENA 7
ROBERTIK - IL RAGIONIER DARIO ORA - EVA CANTONI
EVA CANTONI: Dammelo … Dammelo …
IL RAGIONIER DARIO ORA: Vado a vedere dov’è!
(vede l’attaccapanni)
E questo cos’è!
EVA CANTONI: Niente … Niente …
(e spinge fuori dalla porta il ragioniere)
EVA CANTONI: (preoccupata scuote Robertik che è fermo come una statua)
Dai … sbrigati … dai porta fuori il televisore …
(Robertik agitato gira per il palco con il televisore in mano, confusione
generale, si sente aprire la porta: televisore in terra, di nuovo si trasforma
in attaccapanni)
( rientra il ragioniere )
IL RAGIONIER DARIO ORA: (stanco si toglie la giacca e la mette nell’attaccapanni
Robertik)
non trovo più Dammelo …
EVA CANTONI: dammelo… dammelo …
ROBETIK: ma chi te lo da!
IL RAGIONIER DARIO ORA: dammelo… dammelo
EVA CANTONI: (preoccupata chiama) Aldo Dammelo! Aldo Dammelo!
ragionier ora… Dammelo! Ora! Dammelo Ora
(silenzio)
ROBERTIK: (alterato) Eva smettila di fare la zoccola
IL RAGIONIER DARIO ORA: (ad alta voce)
chi era … io ho sentito una voce …
(Robertik prende con una mano il televisore e sempre mimando l’attaccapanni
guadagna la porta)
(in quel momento entra il Dottor Dario Dammelo, il Funzionario si tocca la
schiena, Robertik ritorna attaccapanni)
SCENA 8
ROBERTIK- EVA CANTONI - IL RAGIONIER DARIO ORA - IL DOTTOR ALDO DAMMELO
(tutti meno Robertik che rimane al suo posto)
EVA CANTONI: Dammelo … finalmente Dammelo
ROBERTIK:(alterato) e ci risiamo! Eva tiri proprio a tutto!
IL RAGIONIER DARIO ORA: dottore! Dottore come sta!
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: andiamo via … andiamo via …
IL RAGIONIER DARIO ORA: ma dottore andiamo via senza sequestrare niente!
(il dottore vede il televisore nelle mani di Robertik attaccapanni)
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: ecco … il televisore
(rivolto a Dario Ora)
Ora Prendilo, prendilo Ora … e andiamo
IL RAGIONIER DARIO ORA: Ore 11,00 ! si andiamo … ma non funziona il suo orologio
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: (controlla l’orologio)
si!
IL RAGIONIER DARIO ORA: e allora perché! Mi chiede sempre l’ora
IL DOTTOR ALDO DAMMELO: è lei che si chiama ora! Adesso andiamo …cretino
(i due funzionari escono di scena)
SCENA 9
ROBERTIK- EVA CANTONI
(rimasti soli)
EVA CANTONI: (inferocita)
disgraziato ti sei fatto confiscare il televisore
disgraziato…e adesso come facciamo
(prende il battipanni)
ROBERTIK:(sottomesso)
calmati, calmati ne vado subito a rubare un’altro!
(Robertik esce di scena inseguito da Eva inferocita)
(buio)
SCENA 10
L’ ISPETTORE URBANO PINCO - TEA DI VALDURASCA
(casa Pinco: Tea si trucca)
TEA DI VALDURASCA: ( spossata)
come è dura la vita del nobile: non si può lavorare perché non è dignitoso, non
si può andare a letto presto la sera perché non è scic … e poi che noia tutti i
giorni la solita cosa … casa, tennis, bridge e poi la sera … che noia
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:
(entra di corsa con una borsa )
TEA DI VALDURASCA: Pinco avvisa prima di entrare. E poi! Si chiude la porta, e
si entra piano, possibilmente senza arrecare disturbo
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: scusa Tea mi spiace arrecare disturbo a casa mia
TEA DI VALDURASCA:
(altezzosa)
casa sua, ma senti
(ride)
questi piccoli borghesi: si credono di essere i padroni del mondo perché hanno
una misera proprietà
(ride)
e poi dice anche casa sua!
dovresti essere riconoscente tutta la vita, se io albergo in questa umile e
misera dimora.
e poi (scocciata)
la porta, ispettore la porta, soffro di cervicali.
cosa hai portato da deliziare nella mensa plebea di questa casa
…. casa … non esageriamo, quella del mio guardiacaccia è più ampia
apri la borsa: voglio vedere il desinare
(Pinco tentenna)
PINCO: questa non è una borsa per la spesa
(e la mostra)
questa è una borsa da lavoro … io sono un ispettore di polizia
TEA DI VALDURASCA: dammi la borsa: fammi vedere!
PINCO:(cerca di nasconderla)
no !
(Tea si alza di scatto: stappa la borsa dalle mani di Pinco, la vuota e tutti i
documenti cascano in scena)
PINCO:(soddisfatto)
visto! Non c’è niente! Visto!
(in quel momento cade un busta di mortadella)
TEA DI VALDURASCA:(feroce)
infame! Disgraziato!
(prende la busta di mortadella e rinfaccia a Pinco)
sei un vile!
(la donna apre la busta)
che salume plebeo
che salume … da popolino
(la contessa mangia la mortadella, Pinco rimane a bocca asciutta)
PINCO: (Raccoglie le carte che erano nella borsa)
ed io! Cosa mangio!
TEA DI VALDURASCA: ( disgustata)
niente! perché non hai diviso il cibo con me
PINCO: veramente ! Ti sei mangiata tutto tu
TEA DI VALDURASCA:
( disgustata)
mangiata; voi plebei, non sapete altro che pensare a mangiare
( disgustata)
si … mangiare … mangiare … mangiare …
e poi non si vive di solo pane
PINCO: (timoroso)
pane, veramenteio non ne avevo neppure comprato: quella era mortadella
( Pinco si accascia su di una sedia)
(breve pausa)
TEA DI VALDURASCA: mortadella, non si avvicinava neanche alla mortadella
(altezzosa si alza e si avvicina a Pinco, lo tocca su di una spalla, l’ispettore
si gira e la donna gli fa il gesto dei soldi)
( l’ ispettore vede ma ignora )
TEA DI VALDURASCA: (irritata)
Pinco, non senti , non vedi, non ti accorgi!
PINCO:(come sbalordito)
Come!
TEA DI VALDURASCA: (irritata)
non fare lo gnorri! Plebeo dammi cinquecento Euro, devo andare a giocare ai
cavalli
PINCO: (in piedi di scatto, irritato e ad alta voce)
Sto … par … de … bal .. le ….ti …. do … se …. me …lo…na … cinquecento Euro sono
un terzo dello stipendio
TEA DI VALDURASCA: dammi subito cinquecento Euro non offendere la tua contessa!
(prende il portafogli dalla tasca di Pinco e si prende cinquecento Euro)
(riapre il portafogli e sfila alti centocinquanta)
Con questi, stasera vado a mangiare al ristorante!
PINCO: vengo anch’io !
TEA DI VALDURASCA : no! tu no!
PINCO: vengo anch’io !
TEA DI VALDURASCA: no! tu no!
PINCO: vengo anch’io !
TEA DI VALDURASCA: no! tu no!
PINCO: ma perché !
TEA DI VALDURASCA: perché no !
(Tea esce di scena. Pinco rimasto solo si getta sul frigorifero, apre lo
sportello ma con disappunto si accorge che è vuoto)
(buio)
SCENA 11
L’ ISPETTORE URBANO PINCO – IL TENENTE SCHERIDAN – L’AGENTE TINA AVANTI –
L’AGENTE FILIPPETTA SILENZIO
(stazione di Gendarmeria)
(entra l’Ispettore Pinco si porta un panino e lo mette sulla sua scrivania)
(squilla il telefono - risponde)
Buon giorno ispettore io sono il Questore cercavo i suoi due agenti, e per la
precisione Tina Avanti, e Filippetta Silenzio
le mandi da me tra due ore
L’ISPETTORE PINCO: comandi signor Questore
(tra se e se)
adesso questo bel panino con la mortadella me lo voglio gustare proprio con
calma.
( lo scarta piano e fa l’atto di metterselo alla bocca)
(musica)
(Pinco incarta di nuovo il panino)
e ora ci mancano anche questi!
(entrano il Tenente Scheridan , e gli Agenti Tina Avanti, Filippetta Silenzio )
( il tenente con il fischietto da ordini )
uno … due … tre … quattro …
(l’ordine del tenente da militaresco si trasforma prima in passo di danza e poi
in ballo: i due poliziotti ballano in scena)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Avanti…
L’AGENTE TINA AVANTI: si signore
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN:
Silenzio Avanti…
uno … due … tre … quattro …
uno … due … tre … quattro …
stop
attenti
(gli agenti smettono di ballare)
(i due agenti si mettono sull’attenti, Pinco sfascia il panino)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN:
stop!
adesso tutti ai propri posti: disciplina ….. coraggio … ardimento …
ecco il moto della mia squadra !
adesso andate … avanti
L’AGENTE TINA AVANTI: comandi … signor tenente …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: avanti muoversi: portatemi Robertik!
L’AGENTE TINA AVANTI: signor tenente dove lo trovo Robertik!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Avanti cercate nelle strade: nei parchi, nelle siepi:
in tutti i luoghi, in tutti i laghi, Robertik potrebbe essere ovunque. E lei
vada … Avanti …
L’AGENTE TINA AVANTI:(perplessa)
Ispettore va vene … io vado!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Silenzio agente … silenzio … io do un ordine e lei
deve eseguire, ha visto l’agente Silenzio è partito e non ha obbiettato …
(entra l’ agente Silenzio)
L’AGENTE FILIPPETTA SILENZIO: mi ha chiamato Ispettore
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: andatevene via: ho detto via
(i suoi due agenti escono di scena)
( Pinco ha ancora il panino scartato sulla scrivania)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: (infuriato e rivolto a Pinco)
Pinco sottospecie di ispettor, io prenderò Robertik: io riuscirò a fare quello
che tu non sei riuscito a fare in trent’anni
trent’anni di pedinamenti
trent’anni di inchieste
tu sei un ispettore da ladri di polli, buono solo a scaldare le sedie
(Pinco rimane in silenzio ignorandolo)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: (infuriato vede il panino)
e questo cos’è! Un panino
( lo prende, Pinco cerca di impedirlo ma invano, Scheridan lo scarta)
un panino con la mortadella! E tu Pinco hai anche la faccia tosta di mangiare un
panino in servizio
non si deve fare: il regolamento, viene prima di tutto
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (tra se e se) questo qua è matto!
IL TENENTE SCHERIDAN:(infuriato ) ed io sarei matto! A NY questo non succede!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: e no non succede!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: questo è solo malcostume italiano!
(prende il panino, lo gira tra le mani)
questo lo porto al nuovo questore, e lui prenderà i provvedimenti
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: al questore no!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN:(annusa il panino) però ha un buon profumo!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: è il profumo della mortadella di Bologna!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: e deve avere anche un buon sapore!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: sì ! Io la preferisco al prosciutto
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: ispettore Pinco per questa volta ho deciso di essere
magnanimo
non denuncio a chi di dovere la vostra grave indisciplina
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ( sorridendo) grazie!
( e allunga la mano per riprendere il panino)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: per questa volta, facciamo sparire il corpo del reato
…
( e Scheridan si mangia avidamente il panino )
buono ! E buona la mortadella!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ( stupito) ma! Il panino!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: non mi ringraziare ! Non tutti i giorni sono così di
cuore!
( Scheridan esce di scena, rimane in scena Pinco)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:( alterato, grida ) ho fame! Ho fame!
( Pinco esce di scena)
SCENA 12
L’ ISPETTORE URBANO PINCO – L’AGENTE MARIA BUSSO – IL CONTE UGO TANFERNA – LA
BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE – UN CANE BARBONCINO (vero o finto)
(stazione di Gendarmeria voce con megafono )“l’ agente Maria Busso prenda
servizio in portineria”
(entra Pinco pimpante con un altro panino e si siede alla sua scrivania,
risponde al telefono ma solo simbolicamente infatti gesticola in silenzio)
( l’Agente Maria Busso, si da lo smalto alle unghie, sente bussare )
(entrano il Conte e la Baronessa, con il loro cane Puffy )
L’AGENTE MARIA BUSSO: chi vi ha detto di entrare!
IL CONTE UGO TANFERNA: la porta era aperta e noi siamo entrati!
L’AGENTE MARIA BUSSO: quando entrate in casa d’altri voi abitualmente fate così!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: noi siamo venuti per fare una denunzia
L’AGENTE MARIA BUSSO: a me non interessa quello che siete venuti a fare. Adesso
uscite!
(i due nobili escono)
L’AGENTE MARIA BUSSO: ma guarda che gente! La gente entra ed esce da questo
commissariato come se fosse al mercato
(bussano alla porta)
IL CONTE UGO TANFERNA: noi vorremmo fare una denunzia!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: noi abbiamo subito una rapina!
L’AGENTE MARIA BUSSO : ma cosa mi interessa a me se lei ha subito una rapina,
l’educazione è educazione: uscite!
(escono di nuovo)
(bussano di nuovo)
IL CONTE UGO TANFERNA: noi vorremmo!
L’AGENTE MARIA BUSSO: ma cosa volete! Uscite di nuovo, quando si bussa prima di
entrare si aspettare che si dica avanti! Chiaro !
(escono di nuovo)
(bussano)
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: è permesso!
L’AGENTE MARIA BUSSO: avanti !
(il conte e la baronessa contemporaneamente)
Grazie!
L’AGENTE MARIA BUSSO: agente Maria Busso comandi! Di cosa avete bisogno!
(il conte e la baronessa contemporaneamente)
Noi abbiamo subito una rapina!
L’AGENTE MARIA BUSSO : una rapina! E siete venuti a fare la denuncia in ritardo!
Dovevate essere più veloci della luce e noi Gendarmi efficienti come siamo
recuperavamo subito tutta la refurtiva e i ladri nelle patrie galere.
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: ma noi!
IL CONTE UGO TANFERNA: abbiamo cercato di venire subito … ma!
L’AGENTE MARIA BUSSO: sono tutti alibi! Voi piuttosto avete un alibi …
IL CONTE UGO TANFERNA: a come … siamo noi i derubati!
L’AGENTE MARIA BUSSO: si fa presto a dire derubati, e questo cane ?
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE : è il mio barboncino Fuffy!
L’AGENTE MARIA BUSSO: insomma siete venuti per sporgere denunzia!
IL CONTE UGO TANFERNA: ma guarda Quinzia come è pittoresca, questa gendarmeria …
e che arredamento!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE : guarda Fuffy! Guarda tesorino, guarda che
elementi …. Caratterialmente unici …
IL CONTE UGO TANFERNA: divertenti!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: pensa Ugo, che se non veniva a farci visita
Robertik , non sapevamo neppure l’esistenza di questo posto folcloristico
IL CONTE UGO TANFERNA: pensa gioia! Chissà quanti delinquenti, sono passati per
questi uffici
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: quanti ladri, quanti truffatori … quanti …
IL CONTE UGO TANFERNA: non so se si può dire ! ….
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: dillo tesoro dillo!
IL CONTE UGO TANFERNA: assassini!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: si che emozione … un assassino… promettimi
Ughino che se conosci un’ assassino …
IL CONTE UGO TANFERNA: si lo invitiamo a casa nostra tesoro!
L’AGENTE MARIA BUSSO: 8alterata) volete fare la denunzia, o no !
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE :(alterata copre il musetto del barboncino)
Stia calma … mi raccomando … mi innervosisce Fuffy … povero Fuffy e lo bacia …
non guardare questa cattivona.
IL CONTE UGO TANFERNA : si allontani da Fuffy …. altrimenti denunzio lei e non
Robertik
L’AGENTE MARIA BUSSO: scusatemi … prego vi accompagno dall’ispettore
( i tre si avvicinano alla scrivania di Pinco mentre lui con un tovagliolo
apparecchia la scrivania e posiziona il panino al centro del tovagliolo)
L’AGENTE MARIA BUSSO: ispettore i signori devono fare una denunzia
L’ ISPETTORE URBANO PINCO :( autoritario )
Sedete, sedete: io sono la legge, io sono l’ispettore Pinco
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE :(sorridente parla al barboncino)
Fuffy … lo vedi questo signore, è sempre sul giornale!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ( autoritario rivolto al barboncino)
si Fuffy io sono il famoso ispettore Pinco
(si mette di profilo di fronte al cane)
di profilo : vengo sempre meglio
( sempre rivolto al cane)
io signor Fuffy sono la spina nel fianco di Robertik
io sono
IL CONTE UGO TANFERNA: capito Fuffy, sei contento … lei sa … signor Pinco …
Fuffy ha sempre desiderato fare il cane poliziotto ..
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE:
(sorridente parla al barboncino e a Pinco)
a Fuffy sono sempre piaciute le divise
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: spero signor Fuffy che lei non sia venuto in questo
ufficio solo preso dal fervore ammirevole che io le suscito
IL CONTE UGO TANFERNA: noi siamo venuti per il furto che abbiamo subito in villa
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (sorridente parla al barboncino e a Pinco)
furto ad opera di Robertik, non è vero Fuffy
L’ ISPETTORE URBANO PINCO :( autoritario e in piedi)
Robertik … Robertik , sempre Robertik: io sono la persona giusta, io sono il
solo castiga Robertik … io sono il terrore del re del terrore.
(agitato rimescola le carte sulla scrivania)
(fa cenno ai due di avvicinarsi, il conte e la baronessa si avvicinano)
non avete … per caso … parlato di Robertik con un esaltato, un poliziotto da
strapazzo: un certo tenente Sheridan
(e tutti e due in unisono)
Noooo!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: bene … bene … bene …cosa ha rubato quel malfattore!
IL CONTE UGO TANFERNA: una collana pregiatissima, unica ed introvabile
(e mostra la foto, Pinco prende la foto e la mette nella cartella)
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (sorridente parla al barboncino e a Pinco)
un collana di perle
( consegna la foto della collana a Pinco che mette in cartella)
e questo!
(consegna la foto di un collare per cani a Pinco)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ma questo è!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (sorridente parla al barboncino e a Pinco)
un collarino! Il collarino di Fuffy, bello … visto
IL CONTE UGO TANFERNA: Fuffy è un suo ammiratore, quando abbaia …. abbaia sempre
per lei
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (inorgoglito si avvicina al cane)
signor Fuffy, faremo di tutto per trovare il suo collarino a costo di chiamare
l’F.B.I. !
adesso veniamo alla parte burocratica: agente Busso!
L’AGENTE MARIA BUSSO: (sull’attenti) comandi!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: agente tiri fuori le carte!
L’AGENTE MARIA BUSSO: ( prende le carte da gioco e le distribuisce alle tre
persone)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ( prende le carte, le esamina)
(tutti guardano le carte)
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: a chi tocca !
L’AGENTE MARIA BUSSO: a lei Conte Tanferna !
IL CONTE UGO TANFERNA:(getta la carta) tre
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: quattro !
L’AGENTE MARIA BUSSO: sei!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: sette …. prendo io …
(Pinco prende le carte)
avanti!
(l’agente Avanti fa capolino)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO : vada via rimbambita
(distribuisce le carte)
chi gioca!
L’AGENTE MARIA BUSSO: lei ispettore!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: veramente tocca a lei!
L’AGENTE MARIA BUSSO: io busso
L’ ISPETTORE URBANO PINCO : ed io Pinco … sei
IL CONTE UGO TANFERNA: peccato … due
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE : sei
L’AGENTE MARIA BUSSO: otto …. prendo!
(prende le carte e le distribuisce)
(tutti giocano ripetendo la carta che ha dato la sorte… solo Pinco rimane in
silenzio)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (autoritario ed inferocito) Busso!
(grida ancora)
busso!
L’AGENTE MARIA BUSSO: abbiamo capito ispettore lei bussa!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (autoritario ed inferocito)
busso!
L’AGENTE MARIA BUSSO: abbiamo capito ispettore lei bussa!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (autoritario ed inferocito)
agente Busso, ma cosa sta facendo! Ma dove siamo in un bar!
IL CONTE UGO TANFERNA: ( ridendo)
in un bar, per me una coppa di champagne del 1999
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (sorridente)
anche per me! Grazie … ispettore e tu Fuffy … cosa prendi …
(si avvicina all’orecchio del cane)
Fuffy … vuole delle crocchette … grazie …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (autoritario ed inferocito)
agente Busso. Non sono queste le carte: io ho detto le carte …
L’AGENTE MARIA BUSSO: (scusandosi)
voleva … le carte napoletane ….
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:
agente Busso le carte … il dossiè … la pratica! Chiamatele come volete !
L’AGENTE MARIA BUSSO: non ci sono le pratiche!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: e chi le ha prese!
L’AGENTE MARIA BUSSO: le ha prese quel tenente americano
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: quel tamburo che mi ha mangiato il panino!
americano o non americano … le carte … purtroppo non ci sono:
agente busso accompagna i signori all’uscita
IL CONTE UGO TANFERNA: no … io aspetto la coppa di champagne
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: io se non bevo non me ne vado!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: agente Busso, porti i signori al bar …
L’AGENTE MARIA BUSSO: chi paga!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: trovi un modo!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: e le crocchette per Fuffy
IL CONTE UGO TANFERNA: non ci sono crocchette per Fuffy
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: il mio bimbo senza crocchette … povero Fuffy …
poverino aspettava le crocchette … le crocchette …
(vede il panino sulla scrivania lo prende e lo da a Fuffy)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: cosa fa, questo è il mio pranzo
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: non si vive di solo pane
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: fuoriiii!... e adesso vado a comprarmi un altro
panino
(l’ispettore esce di scena)
SCENA 13
EVA CANTONI – TEA DI VALDURASCA
(entrambe euforiche)
TEA DI VALDURASCA: (euforica ha in mano depliant e biglietti da visita)
Eva … Eva …
(arriva Eva di corsa)
TEA DI VALDURASCA: Eva guarda qua
EVA CANTONI: (interessata legge i depliant)
guarda … guarda …
TEA DI VALDURASCA: ho un buono per due sedute al centro estetico
EVA CANTONI: e allora
TEA DI VALDURASCA: ho pensato a te: siamo o non siamo amiche
EVA CANTONI: grazie … grazie …sei sempre gentilissima allora andiamo, ma guarda
cosa c’è
TEA DI VALDURASCA: la lettera: come sono cari, guarda ne hanno mandata una anche
a te
EVA CANTONI: sei stata tu a dare il mio indirizzo, sei una vera amica Tea
TEA DI VALDURASCA: pensa ci fanno belle e addirittura gratis
EVA CANTONI: io mi voglio mesciare, e voglio i capelli …tutti giù …
TEA DI VALDURASCA: anch’io … anch’io …adesso però …
EVA CANTONI: dimmi
TEA DI VALDURASCA: prendiamo l’invito per il parrucchiere: i buoni per la
depilazione li mettiamo qui e la prossima settimana con questo buono
EVA CANTONI: avremo una depilazione perfetta…
(buio)
SCENA 14
ROBERTIK – L’ ISPETTORE URBANO PINCO
( furtivo Robertik entra in casa Pinco, nota un foglietto per terra, lo mette in
tasca, intanto vede il televisore lo prende e silenzioso cerca di guadagnare l’
uscita)
(entra Pinco e coglie Robertik con le mani nel sacco anzi con il televisore)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (euforico salta )
preso … preso … ho preso Robertik … ho preso Robertik
mani in alto … mani in alto
(pistola in pugno)
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
come faccio ad alzare le mani
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno, mano sinistra consulta
il manuale )
giusto come fai ad alzare le mani, adesso consulto il manuale
(foglia il manuale)
non ti muovere
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
e chi si muove!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno, mano sinistra consulta
il manuale )
eppure c’è scritto … ne sono sicuro … alza le mani
(sfoglia il manuale)
ROBERTIK:(non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
se alzo le mani cade il televisore e si rompe
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(mano destra pistola in pugno, mano sinistra consulta
il manuale )
Allora no!
ROBERTIK: mi scappa, posso andare in bagno!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: eppure … ecco …
(sfoglia il manuale)
ROBERTIK:(non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
mi scappa
(alterato)
posso andare in bagno!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno, mano sinistra consulta
il manuale )
eppure … ecco …
No ci rinuncio
(molla il manuale)
non ti muovere adesso chiamo rinforzi …
(trema con la pistola in mano)
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
come sei agitato.
(alterato)
rilassati … mi metti agitazione!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
sai … com’è … sono anni che aspettavo questo momento.
ma adesso ti farai non so quanti anni nelle patrie galere
e poi farò carriera … e manderò quello Sheridan a dirigere il traffico
si … adesso chiamerò … i rinforzi .. e i giornalisti
si .. i giornalisti
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
come sei agitato.
(alterato)
così … almeno posso dire anch’io qualcosa ai giornali!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
adesso chiamo i rinforzi
(telefona ma appena ha finito di telefonare)
che cosa hai da dire ai giornali?
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
(voce infantile) non te lo dico?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(mano destra pistola in pugno )
(voce infantile)Dimmelo … dai … dimmelo?
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
(infantile) non te lo dico?
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
(infantile) dimmelo … dai … dimmelo?
ROBERTIK: (non alza le mani perché sono impegnate con il televisore)
(voce infantile) si te lo dico? Te lo dico ….
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
(voce infantile) dai che sono curioso ….
ROBERTIK: (voce infantile) ma poi ci rimani male …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
(voce infantile) dai … dai … ti giuro di no
ROBERTIK: va bene … mettimi la mano nella tasca …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
io non ci casco … poi mi freghi …
ROBERTIK: allora non ti dico niente ….
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
va bene …
(mette la mano dentro la tasca, ed esce fuori di tutto e poi un foglietto, Pinco
legge)
ROBERTIK: Tea vieni ti farò sempre più bella, il tuo caro Ferruccio
(ride) sei cornuto … sei cornuto
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno)
cosa ridi…
( e mostra un biglietto simile a Robertik)
ROBERTIK: cosa c’è scritto …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:
(mano destra pistola in pugno ) Eva vieni ti farò sempre più bella, il tuo caro
Ferruccio
(Robertik e Pinco in unisono)
e chi è questo Ferruccio
ROBERTIK: bisogna fare qualcosa
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(mano destra pistola in pugno )
si bisogna fare qualcosa
(Robertik e Pinco in unisono)
ci travestiamo e andiamo a riprenderci le donne
ROBERTIK: ma allora non mi arresti più
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
no … adesso abbiamo da fare
(stanno per uscire)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
andiamo: ma il televisore lo lasci qua …
ROBERTIK: (deluso, ma non ha ancora posato il televisore)
ma questo coso funziona bene
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (mano destra pistola in pugno )
è da riparare
ROBERTIK: (deluso, ma non ha ancora posato il televisore)
allora non me ne va bene proprio una
SCENA 15
ROBERTIK – L’ ISPETTORE URBANO PINCO – IL TENENTE EDDY SCHERIDAN –
L’ L’AGENTE FILIPPETTA SILENZIO - L’AGENTE TINA AVANTI
( sirene spiegate entra Scheridan con i suoi agenti)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: ti ho preso, inafferrabile Robertik, finalmente ti
metterò in gabbia e getterò via le chiavi
ROBERTIK: (non ha ancora posato il televisore)
ci manca anche questo pazzo
(alterato)
posso mettere giù il televisore
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: no Sheridan, Robertik lo ho preso io
( entrano i due agenti di corsa)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: e tu chi sei? Mi vuoi fregare, agenti chi ha preso
Robertik
( i due agenti in unisono)
Lei signor Tenente
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: chi di voi due è Robertik !
( Robertik e Pinco si accusano contemporaneamente)
(ed insieme ripetono)
lui …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: silenzio
L’AGENTE SILENZIO: (sull’attenti ) comandi!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Avanti la smetta, noi non siamo qua per giocare
L’AGENTE TINA AVANTI:
(sull’attenti) comandi! Io non ho fatto ne detto niente signor tenente
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN:
Insomma … agenti … secondo voi, chi di loro due è Robertik?
( Silenzio e Avanti indicano ognuno una persona differente)
(Ed insieme ripetono)
lui …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN:
sarà … questo … o quello …
ma questo ha la pistola … e si assomiglia a ….
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: a Pinco … si assomiglia all’ispettore Pinco …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Silenzio, non suggerire
L’AGENTE SILENZIO: io sto zitta, non suggerisco!
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: però … Robertik … è il re dei travestimenti …
potrebbe avere la maschera
(Pinco mette in tasca la pistola e si accende una sigaretta)
(e proprio in quel momento si trova addosso tutte le pistole degli agenti)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: Robertik è lui: si è scoperto … in scena è vietato
fumare … è lui Robertik … arrestatelo … arrestatelo
( gli agenti arrestano Pinco)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ( allibito )
no Scheridan cosa fai … ma sei pazzo … io sono Pinco
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: agenti, portatelo via …
(i due agenti ammanettano Pinco e lo portano via)
e
(rivolto a Robertik)
in quanto a lei…
ROBERTIK: (non ha ancora posato il televisore)
si ….
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: lei il tecnico che ripara i televisori…
ROBERTIK: (non ha ancora posato il televisore)
io …. veramente …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: porti via l’apparecchio e riportatelo al più presto e
che funzioni
ROBERTIK: si … allora posso andare …
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: lasciatemi una ricevuta
(Robertik mette il televisore a terra compila la ricevuta e la da a Scheridan,
dopo con il televisore esce di scena)
IL TENENTE EDDY SCHERIDAN: (leggendo la ricevuta, ride ironico)
ma qui c’è scritto Robertik
(ride di nuovo e tra se e se)
siamo proprio a carnevale
SCENA 16
FERRUCCIO – FILIPPETTA SILENZIO
EVA CANTONI - TEA DI VALDURASCA
(apertura centro estetico)
FERRUCCIO: ( euforico) Filippetta … questo mettilo la …
(Filippetta sposta un vaso)
FILIPPETTA SILENZIO: questo … sta bene la …
( sposta un vaso di fiori)
FERRUCCIO: come è bello … e come è di gusto … il nostro centro estetico
FILIPPETTA SILENZIO :Il centro estetico
“Bella … Sempre Più Bella” ogni giorno ti fa più bella
FERRUCCIO: Filippetta … tesoruccia , ricorda che questo centro è anche per
uomini …
Di loro mi occupo io … Peccato non ne è ancora venuto uno …
FILIPPETTA SILENZIO: Ferruccio , non preoccuparti passerottino, verranno anche i
fustoni
FERRUCCIO: Filippetta… sei tanto cara … bei ragazzi … bei fustoni … venite da
Ferruuccio … uccio!
(bussano alla porta)
FILIPPETTA SILENZIO: bussano … bussano , mi e sembrato …
FERRUCCIO: bussano … davvero …
( non bussano più)
FILIPPETTA SILENZIO : eppure mi sembrava che qualcuno bussasse
FERRUCCIO: ma ci sarà da fidarsi …. È un mese che siamo aperti
FILIPPETTA SILENZIO: e non è mai venuto nessuna
(bussano)
FERRUCCIO : bussano davvero
FILIPPETTA SILENZIO: magari è un cliente
FERRUCCIO: che bello: il primo cliente
(bussano)
( Ferruccio e Filippetta in unisono)
veniamo
(vanno ad aprire la porta)
( entrano Eva ed Tea)
( Ferruccio e Filippetta in unisono)
benvenute!
EVA CANTONI: che accoglienza
TEA DI VALDURASCA: che cordialità
FERRUCCIO: venite belle signore
FILIPPETTA SILENZIO: siamo a vostra disposizione
FERRUCCIO: come siete belle
FILIPPETTA SILENZIO: ma noi vi faremo sempre più belle
allora sedete
FERRUCCIO: belle signore noi vi faremo belle come dee
sedete … accomodatevi
( la due donne si siedono)
(Filippetta esamina il volto di Eva, Ferruccio il volto di Tea, Filippetta
esamina il volto di Tea Ferruccio il volto di Eva, dopo i due si ritirano al
centro della scena per un consulto)
FERRUCCIO : (rivolto a Filippetta) io alla signora bionda gli farei … capisci?
I capelli … tutti giù fino alle spalle
poi…
FILIPPETTA SILENZIO: no …
io invece farei alla signora bionda
una tinta mesciata…
FERRUCCIO: no … tesoro
la signora bionda la voglio truccata così
anche la mora …
( con la cipria Ferruccio sporca il viso di Eva )
guarda come sta bene … questa donna …
FILIPPETTA SILENZIO: Ma se è orrenda…
guarda io come ti trasformo la signora mora
( con la cipria sporca il viso di Tea)
FERRUCCIO: o gli aggiungo anche un tocco di matita… ecco!
( con la matita sporca il viso di Eva)
adesso si che è diventata una bella signora
( Ferruccio e Filippetta si specchiano orribili ma soddisfatte)
FERRUCCIO: signora, si specchi, si guardi, è bellissima, chissà quanti uomini si
volteranno a guardarla
FILIPPETTA SILENZIO: (Rivolta ad Tea ) signora, lei è una donna meravigliosa,
perché le mie mani l’hanno trasformata in una diva ….
EVA CANTONI: ma come sono contenta … ma come sto bene … come mi piaccio sono di
tendenza, vero!
TEA DI VALDURASCA: sono proprio soddisfatta … la matita mi dona molto … e poi è
arte moderna
(Ferruccio e Filippetta in unisono)
e poi …
(Eva ed Tea )
vi faremo tanta pubblicità, lo diremo alle nostre amiche
verranno tutte …
FILIPPETTA SILENZIO: meno male, abbiamo aperto adesso …
FERRUCCIO: tesorucce abbiamo bisogno di clienti, non solo donnine
ma anche maschietti …
FILIPPETTA SILENZIO: adesso visto che siete rimaste soddisfatte
FERRUCCIO: pagate tesorucce , sono …
FILIPPETTA SILENZIO: trecento Euro a testa
EVA CANTONI: non siete per niente care
TEA DI VALDURASCA: per la vostra prestazione meritereste di più
FERRUCCIO: accettiamo mance bamboline
( Eva ed Antea)
la prossima volta: noi per questa volta paghiamo con il buono che ci avete così
gentilmente mandato
(e lo mostrano al pubblico e alle due estetiste che rimangono allibite)
(Eva ed Tea escono di corsa di scena)
SCENA 17
FERRUCCIO – FILIPPETTA SILENZIO
FERRUCCIO: Filippetta
FILIPPETTA SILENZIO : si
FERRUCCIO: ma secondo te saranno rimaste soddisfatte
FILIPPETTA SILENZIO: hai visto, erano raggianti
FERRUCCIO: si ma soldi niente
FILIPPETTA SILENZIO: ci sono i buoni gratuiti
FERRUCCIO: e quanti ne hai fatti
FILIPPETTA SILENZIO: un pò
FERRUCCIO: quanti?
FILIPPETTA SILENZIO: abbastanza
FERRUCCIO: quanti?
FILIPPETTA SILENZIO: ma è tutta pubblicità
FERRUCCIO: quanti?
FILIPPETTA SILENZIO: cinquecento!
FERRUCCIO: cinquecento! Ma sei matta
Se ti prendo
( Ferruccio insegue Filippetta per il palco)
FILIPPETTA SILENZIO: le donne non vanno toccate neppure con un fiore
FERRUCCIO: se ti prendo … te lo do io il fiore…
(suonano alla porta i due si fermano)
FERRUCCIO: chi sarà?
FILIPPETTA SILENZIO: andiamo ad aprire
FERRUCCIO: si magari è qualche nostro cliente forse un bel ragazzotto che si
vuole fare bello
FILIPPETTA SILENZIO: io vado, sono emozionata
FERRUCCIO: ed io preparo due stuzzichini per fare sentire a proprio agio i
clienti
FILIPPETTA SILENZIO: io vado
FERRUCCIO: si, vai tesoruccio
SCENA 18
FERRUCCIO – FILIPPETTA SILENZIO- L’ ISPETTORE URBANO PINCO (fuori scena) –
ROBERTIK (fuori scena) – LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE - ERNESTO
FERRUCCIO: hai fatto troppi buoni Filippetta
FILIPPETTA SILENZIO: e noi con la tua trovata, non abbiamo ancora guadagnato un
centesimo
FERRUCCIO: e poi bisogna ricordarci che abbiamo anche una socia e anche di
maggioranza
FILIPPETTA SILENZIO: basta, non ne parliamo più
(suonano alla porta)
( va ad aprire ed entra la Baronessa Quintavalle ed Ernesto)
LA BARONESSA QUINTAVALLE: (svogliata)
come vanno gli affari … nel mio salone
ne abbiamo di clienti
(si avvicina agli stuzzichini e mangia)
questa non è roba di prima qualità, assaggia Egisto cosa ne pensi
ERNESTO: a me sembra buona
FERRUCCIO: gioia è quello che abbiamo
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: come mi sta questo completino
ERNESTO: bene
FILIPPETTA SILENZIO: bene!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: insomma: la riga non è perfetta, Ernesto non
imparerà mai a stirare
ERNESTO: ho fatto del mio meglio baronessa
(suonano alla porta)
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: Ernesto vai
ERNESTO: vado
FILIPPETTA SILENZIO:
(accompagna Ernesto alla porta)
magari arriva del lavoro!
ERNESTO: ci sono due donne
FILIPPETTA SILENZIO:(agitata, apre la porta ma subito la richiude, e arriva di
corsa)
Ci sono la fuori due donne … così brutte … che fanno perfino senso
FERRUCCIO: se sono brutte è meglio che se ne stiano fuori
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE:
( non curante)
fate quello che volete
(scrolla le spalle)
(si sente suonare)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(travestito da donna)
aprite
ROBERTIK:(travestito da donna)
aprite … noi siamo clienti
FILIPPETTA SILENZIO: è chiuso!
FERRUCCIO: voglio andare a vedere io
(si avvicina alla porta, apre e poi subito richiude)
(viene di corsa)
Io donne ne ho visto … ma così brutte …
( da fuori si sentono le due donne in unisono)
aprite … aprite …
FILIPPETTA SILENZIO: e tu baronessa non vai a vedere!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: Se fanno ribrezzo no … no e poi no …mi
impressiono
ERNESTO: (ripete le parole della sua padrona)
se fanno ribrezzo no … no e poi no …
( da fuori si sentono le due donne in unisono)
aprite … aprite … qui c’è un orario e voi dovete rispettarlo …
FERRUCCIO: l’orario è stato cambiato
( da fuori si sentono le due donne in unisono)
aprite … aprite … qui non c’è nessun avviso …
FILIPPETTA SILENZIO: (scrive su di un foglio il nuovo orario di lavoro)
ecco l’avviso nuovo, ora vengo a metterlo!
( da fuori si sentono le due donne in unisono)
aprite … aprite … o chiamiamo l’ispettore Pinco …
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (ride di gusto)
l’ispettore Pinco è un povero imbecille
( da fuori si sentono le due donne in unisono)
Aprite … aprite … finanza …
FILIPPETTA SILENZIO, FERRUCCIO, ERNESTO: (in unisono e agitati)
la finanza … la finanza … apriamo
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: aspettate ad aprire ci sono delle irregolarità
FERRUCCIO: i documenti da fare sparire sono sul tavolo
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: Ernesto … fai sparire quei fogli e porta al
sicuro questa collana
ERNESTO: Si
(Ernesto prende i fogli ma dimentica la collana, dopo esce di scena)
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE : avanti Filippetta vai ad aprire
( entrano Robertik e Pinco travestiti da donne)
SCENA 19
FERRUCCIO – FILIPPETTA SILENZIO- ROBERTIK – L’ ISPETTORE URBANO PINCO –
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE
ROBERTIK: (travestito da donna) è permesso
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (travestito da donna) ma come è bello qui
ROBERTIK: (travestito da donna) ma come è arredato bene
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(travestito da donna)
ma che ambiente accogliente
FERRUCCIO: amorine cosa vi ha portato qua?
ROBERTIK:(travestito da donna)
tutte le mie amiche parlano di voi e di questo centro miracoloso
FILIPPETTA SILENZIO: certo che con voi c’è da lavorare molto!
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (batte le mani)
adesso ragazze al lavoro trasformate queste scorfane in due modelle
ROBERTIK:(travestito da donna)
se io sono una scorfana tu sei una cozza
(vede la collana e se la nasconde nel seno)
FILIPPETTA SILENZIO: cosa ho sentito !
(Pinco cerca di nascondere il viso)
FILIPPETTA SILENZIO: ( vede Pinco travestito) certo che sei proprio brutta,
assomigli a quello scemotto del mio capo
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (travestito da donna, digrigna i denti dalla rabbia e
tra se e se)
tu agente ti prendo dopo …. fai anche il lavoro nero adesso
(Filippetta scoperta dall’ispettore, dopo un primo sgomento vede il suo capo con
Robertik)
FILIPPETTA SILENZIO: lei non mi ha visto, altrimenti la denuncio al questore
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (rivolto a Filippetta)
non mi ha visto neppure lei
FILIPPETTA SILENZIO: OK ma lei cosa ci fa qua e così conciato, ha una doppia
vita
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: ssssilenzio!
FILIPPETTA SILENZIO: signorine chi vi ha indicato questo centro, dai lo voglio
sapere: si lo voglio sapere
ROBERTIK:(travestito da donna)
due signore … due belle signore …
L’ ISPETTORE URBANO PINCO:(travestito da donna) la signora Tea e la signora Eva
FERRUCCIO: sono rimaste contente
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (travestito da donna) contentissime
ROBERTIK: (travestito da donna) e dove sono adesso
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (assente) sono andate via
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (travestito da donna) allora andiamo via anche noi
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE:(assente) fate quello che volete
FERRUCCIO: no … non andate via … almeno un piccolo trattamento
FILIPPETTA SILENZIO: (toccando la pancia a Pinco) questo grasso deve sparire
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: non deve sparire niente
(travestito da donna, fa l’atto di prendere un dolcetto)
FILIPPETTA SILENZIO: (vedendo Pinco) nooooo! Non si mangiano dolci
FERRUCCIO: ( vedendo Pinco)
oddio ! questa donna è tutta piena di peli!
(Robertik e Pinco cercano di guadagnare l’uscita , ma Ferruccio si mette sulla
porta)
adesso ceretta per tutti
(Robertik e Pinco cercano di guadagnare l’uscita)
noooo ! noi … c’è un disguido ….
LA BARONESSA QUINZIA QUINTAVALLE: (batte le mani) ragazze fate il vostro dovere
(Robertik e Pinco vengono portati a forza nell’altra stanza )
(si sente gridare)
nooooo … la ceretta … no …
FERRUCCIO: fermati: stai ferma altrimenti ti faccio male …
(fuori scena si sente lo strappo dei peli sulle gambe e si sente gridare)
SCENA 20
L’ ISPETTORE URBANO PINCO – ROBERTIK
(Pinco e Robertik escono dall’istituto di bellezza )
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: incredibile abbiamo avuto paura di Ferruccio
Ferruccio … Ferruccio … Ferruccino …
(ridono a crepapelle, fa capolino la collana dal seno di Robertik e Pinco se la
sfila e se la mette nella borsetta )
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: adesso Robertik fine della tregua, conto fino a 10 (
simula il gioco del nascondino) e dopo ti arresto 1..2 ..3
(Robertik esce di scena)
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: adesso ti prendo Robertik
(l’ispettore esce di scena)
SCENA 21
IL QUESTORE ALDO DAMMELO – L’AGENTE TINA AVANTI – TUTTI GLI ATTORI
(entra in scena il questore)
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: Ispettore, ispettore … ispettore!
L’AGENTE TINA AVANTI : signor questore, come mai; nessuno ha annunciato il suo
arrivo
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: perché devo annunciare pompa magna il mio arrivo
L’AGENTE TINA AVANTI: no, io dicevo anzi pensavo
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: lei non è pagata né per pensare, né per parlare: io
voglio l’Ispettore … subito …
L’AGENTE TINA AVANTI: cosa deve andare a una sfilata di moda, voglio che venga
qui subito: pronto o non pronto: ispettore!
(entra l’ispettore vestito non completamente)
IL QUESTORE ALDO DAMMELO : agente esca devo parlare con l’ispettore in privato
(l’agente esce di scena)
IL QUESTORE ALDO DAMMELO : ispettore Pinco ma come si è conciato, non si
vergogna ha perfino il rossetto
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: questo è un travestimento per catturare Robertik
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: ispettore, prima di Robertik si concentri sulla
collana, ho ricevuto delle pressioni dall’alto …. Io voglio la collana della
Baronessa chiaro!
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: (pimpante) se è solo per questo recuperare la
refurtiva per me è stato un gioco da ragazzi: questore ecco la collana!
( tira fuori la collana dalla tasca)
( euforico il questore esamina la collana)
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: la collana, la collana ! Bravo ispettore, finalmente
un successo, domani firmerò la sua promozione
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: grazie … grazie e adesso prenderò anche Robertik
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: bel colpo ispettore, ho fatto bene a fidarmi di lei
( il questore esamina la collana … passa Robertik di corsa e la scippa, )
IL QUESTORE ALDO DAMMELO: la collana … la collana
L’ ISPETTORE URBANO PINCO: diavolo di un Robertik … agenti prendetelo
( tutti gli attori inseguono Robertik ed Eva che si passano la collana tra di
loro)
(Robertik ed Eva seminano gli inseguitori e rimasti soli al centro della scena,
mostrano la collana al pubblico)
EVA: sei il mio eroe Robertik
ROBERTIK: io sono il re dei ladri
(si abbracciano e si baciano e poi di corsa escono di scena ridendo)
(Entra in scena lo strillone)
LO STRILLONE: Edizione straordinaria … grande colpo di Robertik … il principe
dei ladri colpisce ancora … si fa beffe dell’ispettore Pinco e della gendarmeria
SIPARIO