BARACCOPOLI

Due atti di

Leo Augliera




Personaggi

FRANCO marito
ROSY moglie
KEVIN figlio
SAMANTHA figlia
DON segretario di Franco del primo atto
VOCE FUORI SCENA

La vicenda è dei giorni nostri



ATTO PRIMO

All’apertura del sipario i riflettori sono spenti. Nel buio del palcoscenico si sente una voce fuori scena.

VOCE FUORI SCENA (tono ironico) Cari spettatori, la storia che state per vedere è ambientata in un paese immaginario, dai connotati nebulosi… (risatina) Qui le regole sono incerte e fanno da corollario agli interessi di pochi privilegiati che, bontà loro, non si fanno scrupoli ad usare ogni mezzo, lecito ed anche illecito, pur di soddisfare il proprio tornaconto. Ovviamente, quello che state per vedere non potrebbe accadere in nessun paese civile, veramente democratico… Buon divertimento. (risata)

Si accendono i riflettori e si sente un forte tuono. L’ambiente è borghese.

FRANCO (uomo sulla cinquantina, in vestaglia. Parla al telefono) Si, certo, quello che dici non fa una piega, ma ti devi rendere conto che è necessario trovare il giusto equilibrio tra le parti, capace di compensare le anomalie che purtroppo non si possono evitare, così siamo tutti felici e contenti ed evitiamo di farci la guerra tra di noi, che è sempre una cosa antipatica e, soprattutto, controproducente. E’ giusto quello che dico? Che cosa ne pensi?… Bravo, noto con piacere che anche tu vedi la cosa dal mio stesso punto di vista!… Quindi, ritornando al nocciolo del problema, come ti dicevo per quell’appalto siamo interessati in tre, troppi per un lavoro che, tutto sommato, riuscirebbe ad accontentare a stento soltanto un’impresa, quindi dobbiamo collocare altri due appalti, così nessuno di noi torna a casa a mani vuote… Non ti preoccupare, sia io che gli altri siamo gente sufficientemente responsabile, che non ha nessunissimo interesse a mettere zizzania, vedrai che alla fine riusciremo a trovare un accordo che vada bene a tutti quanti… Hai ragione, mi rendo conto che i tempi sono difficili e che ci dobbiamo accontentare di quello che passa il convento… (con tono falsamente alterato) No, ora non bisogna esagerare, non puoi propormi questa soluzione da morti di fame, sai benissimo che il mio peso è tale da farmi pretendere tutta la visibilità di questo mondo!... (sorride) Si, si, hai capito benissimo, intendo la visibilità che conosciamo tutti e due e che, non dimenticarlo, garantisce anche la tua visibilità!… Guarda, visto che voglio chiudere definitivamente la faccenda senza creare troppi problemi a te ed agli amici, per venirti incontro e rimanere tutti quanti soddisfatti, potrei cedere tutto il pacchetto alla edilcostruzioni ed io mi prendo l’appalto delle palazzine popolari che si devono costruire nella zona sud, territorio che, tu sai benissimo, è sotto la mia giurisdizione. Un’operazione del genere mi soddisferebbe a sufficienza, consentendomi, tra l’altro, di dare risposte concrete e ben visibili al territorio, il che significa, tradotto in pratica, una montagna di consenso e, per te, una quantità enorme di voti. Che te ne pare? Mi sembra la soluzione più logica per non scontentare nessuno… Come dici?... Hai ragione, c’è pure un terzo concorrente, che è Gennaro della Costruisci & Costruisci & Figli… Certo, non c’è dubbio che dobbiamo accontentare pure lui, (sorride) specialmente in questo momento… Guarda che facciamo, Gennaro me lo lavoro io, è un bravo ragazzo, vedrai che accetterà qualunque cosa gli proponga, si fida di me e sa benissimo che non gli darei mai una fregatura… Ho un’idea, se sei d’accordo: potremmo dargli l’appalto del ponte!… Tu dici che è un affare troppo grosso per la ditta di Gennaro?... Questo lo avevo pensato pure io, Gennaro non può sostenere da solo tutta quella mole di lavoro, quindi ti proporrei una soluzione che sto studiando da un po’ di tempo: potremmo creare un bel consorzio con delle imprese che non hanno ancora deciso da che parte stare o che addirittura stanno dall’altra parte, così ci facciamo un sacco di amici e diamo un mare di fastidi a quelli dell’opposizione!… Ma certo che riusciremo ad intercettare le imprese disposte a saltare sul nostro carro! Secondo te esiste qualcuno disposto a resistere al profumo dei milioni?... Si, si, al solito distribuiremo le porzioni come abbiamo sempre fatto. C’è trippa per tutti se ognuno fa la sua parte!... Certo, certo… Ci prendi per sprovveduti? Faremo come sempre: noi ci mettiamo d’accordo sul ribasso da fare alla gara d’appalto e voi gonfiate i preventivi, rivalutandoli man mano che procedono i lavori, così invece di dieci facciamo costare le opere cento, tanto, chi se ne frega!… A proposito, come va la campagna elettorale?... Giusto, giusto, fate bene a mantenere la linea del rigore e della legalità, continuate ad utilizzare i soliti slogan che piacciono tanto agli elettori e che in passato ci hanno portato fortuna!… Certo, come la scorsa volta agitiamo lo spauracchio dell’ordine pubblico, che funziona sempre… Permettimi di suggerirti di inserire anche questa volta nel programma gli immigrati e la loro puzzolentissima invadenza, è un discorso che attecchisce sempre con la gente, che non ne può più di vedere in giro tutta questa marmaglia negra che non sa fare altro che ubriacarsi, spacciare ed importunare le nostre donne!… (sorride) Beh, potremo dire, al solito, che useremo la tolleranza zero e cacceremo a calci in culo tutti i clandestini, così ci mettiamo la coscienza in pace e facciamo capire agli elettori che abbiamo le palle!... (sorride) Ma senza esagerare, mi raccomando, altrimenti tutti i nostri cantieri si svuotano e poi, chi ci mandiamo sulle impalcature?!... (sorride) Non ti preoccupare dei sondaggi e di quello che senti in giro, vedrai che anche questa volta romperemo il culo a quei quattro pezzenti dell’opposizione, che non sanno far altro che parlarsi addosso senza concludere mai nulla di concreto! Proprio ieri ho visto i nostri giornali e le nostre televisioni che già cominciano a picchiare duro contro di loro; vedrai che con tutto il fango che gli butteranno addosso, alla fine faranno la figura di merda di sempre!... Stai tranquillo, al solito mobiliteremo tutti quanti gli amici e, se non dovesse bastare, mobiliteremo pure gli amici degli amici!… Puoi dormire sonni tranquilli, vedrai che anche questa volta sfonderemo senza problemi!… Certo, certo… Ti abbraccio, salutami tua moglie.

Entra in scena Rosy, moglie di Franco.

ROSY Che cosa fai, non sei ancora pronto?... Lo sai che se non ci sbrighiamo rischiamo di fare tardi a teatro!

FRANCO (mentre compone un numero telefonico) Si, si, aspetta un attimo, che devo fare una telefonata.

ROSY (irritata) Un’altra telefonata? E’ da mezz’ora che stai al telefono!

FRANCO (guardando la moglie) E’ importante che la faccia, Rosy!… Non posso rimandare, ci sono le elezioni e…

ROSY (interrompendolo) E noi, al solito, rischiamo di fare tardi!... Sono sicura che andrà a finire come l’altra volta, che abbiamo dovuto chiamare il direttore del teatro per trovarci una sistemazione che non disturbasse lo spettacolo già iniziato!

FRANCO Stai tranquilla che questa volta non arriveremo tardi!… (parlando al telefono) Pronto Don?... Guarda che ho parlato un momento fa con l’onorevole… Ci sono delle novità, le cose purtroppo non vanno tanto bene… Si, mi ha comunicato che i sondaggi questa volta non sono tanto favorevoli e che dobbiamo fare uno sforzo maggiore per recuperare consensi… Si, si, proprio così, mi ha detto, senza troppi giri di parole, che dobbiamo mobilitare tutti gli amici ed anche gli amici degli amici!… Ti ripeto che questa volta pare sia più difficile del solito, non possiamo fare a meno di sfruttare tutte le risorse che abbiamo, mi capisci?… Si, dobbiamo contattare tutti quanti, e quando dico tutti quanti, intendo dire proprio tutti quelli che conosciamo! Magari promettiamo loro la luna, tanto l’importante è vincere, dopo si vedrà dove possiamo arrivare!… Va bene, ti aspetto. Ciao… (Entra in scena Kevin, figlio di Franco e Rosy. Rivolto al figlio) Kevin, hai fatto quello che ti ho detto?

KEVIN (distrattamente) Come?

FRANCO Sei andato a parlare con il rettore?

KEVIN Con il rettore? Ancora no, non ho avuto tempo… Ti prometto che…

FRANCO (interrompendolo) Non hai avuto tempo? Ma si può sapere dove hai la testa?!... (rivolto alla moglie) Tuo figlio prima o poi mi farà impazzire!... (rivolto al figlio) Ti avevo detto di andare a parlare al più presto con il rettore per quel concorso di ricercatore… Lui sa tutto ed ha disposto le cose in modo tale che tu possa essere il favorito. Aspetta solo te per discutere dei dettagli.

KEVIN Papà, lo sai che di fare il ricercatore non me ne frega proprio nulla!

FRANCO (sorpreso) Non te ne frega nulla? (alzando la voce) Come sarebbe a dire che non te ne frega nulla?!

KEVIN Hai capito bene, papà. Non mi piace, non mi sento portato per la carriera universitaria, l’insegnamento mi fa venire l’orticaria… Dovresti comprendere il mio punto di vista, ma se hai deciso così, vuol dire che farò come dici tu!

FRANCO (rivolto alla moglie) Lo senti? Ha la sfrontatezza pure di prendermi in giro!... Io mi faccio in quattro per offrirgli un’occasione d’oro, scomodo tutto l’apparato che conta dell’università e non solo, per creare le condizioni favorevoli a un suo inserimento certo, faccio in modo che tutto fili liscio come l’olio e lui che cosa fa? Il signorino non è ancora comodo per andare a parlare con il rettore, piantandolo in asso come se fosse l’ultimo dei pinco pallino che frequenta lui e non una delle persone più importanti di questa città, fregandosene, tra l’altro, anche di me e di tutto il lavoro che ho fatto per spianargli la strada!

ROSY Forse dovresti cercare di…

FRANCO (interrompendola) Per favore, non ti ci mettere pure tu!... Io sputo sangue per sistemare dignitosamente i miei figli e loro, invece di essermi riconoscenti, godono un mondo a mettermi i bastoni tra le ruote!... Come se per me scomodare tutti questi grossi papaveri fosse un’operazione semplice!… (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lui. Rivolto al pubblico) Quel debosciato di mio figlio, nonostante mi sia sforzato tanto per farglielo capire, non riesce a comprendere la fortuna che ha avuto di avere un padre come me!… Un padre che farebbe qualunque cosa per assicurargli un futuro prestigioso!... Si è vero, in fondo questa faccenda dell’università è solo un capriccio che voglio soddisfare, anche per vedere fino a che punto arriva la considerazione che la gente, intendo dire la gente che conta, ha di me… Si, in effetti potrei sistemare definitivamente Kevin nella mia azienda, visto che tutto quello che ho creato un domani sarà suo e di sua sorella, ma mi voglio levare lo sfizio di avere un figlio professore universitario! E allora? Mica ho l’ambizione di fargli fare un lavoro brutto o disonorevole!... (sorride con soddisfazione) Mio figlio deve fare la carriera universitaria, dovessi scomodare pure il padreterno! Deve entrare in quel posto dalla porta principale e sapete perché? Perché io, quando ero ragazzo, all’università non ci sono mai potuto andare e questa la considero la mia maledetta rivincita!… Non potete immaginare il piacere che provo nel disporre a mio piacimento di tutti quei parrucconi che guardano la gente dall’alto in basso!… Godo un mondo nel sentire quei pomposi professoroni che, grazie alla mia posizione ed al potere che ho, sono costretti a parlarmi con rispetto, facendomi capire in tutti i modi che si farebbero volentieri in quattro per accontentarmi in ogni mio piccolo capriccio!... (ritorna serio) Io, la fortuna di avere un padre così, che si è preoccupato di me e del mio avvenire, non l’ho avuta!… Lui, intendo dire mio padre, era uno di quegli uomini che esistevano una volta e che ormai sono una razza in estinzione; si, come si dice?!, era un uomo tutto d’un pezzo, talmente onesto e schifosamente ligio al dovere che è morto come è nato, cioè con le pezze al culo!… Il povero imbecille ha fatto per una vita intera l’operaio, massacrandosi l’anima, senza riuscire mai a vedere oltre il banchetto della fabbrica dove lavorava… E’ schiattato proprio lì, davanti a quel maledetto banco, con negli occhi impresso il disgusto per quella vita squallida ed il rammarico di averla conclusa ancor prima di compiere cinquant’anni!... La morte improvvisa di mio padre ha lasciato nella merda me e tutti i miei fratelli... Sono arrivato ad odiarlo! Si, ho odiato quell’uomo tanto egoista da scappare dalla miseria in un modo troppo facile, talmente facile da essere alla portata di tutti i morti di fame di questa terra!... (sorride) E’ per questo che ho giurato solennemente sulla tomba di quell’uomo che non avrei fatto la sua fine e, Cristo, ci sono riuscito!… (con tono soddisfatto) Ah, se ci sono riuscito!... Ma non pensate che sia stato tutto facile, ho dovuto fare immensi sacrifici per guadagnarmi la posizione che ho, una posizione che, col tempo, è diventata di tutto rispetto!... A dire il vero, tutto quello che possiedo l’ho costruito lentamente, giorno dopo giorno, tassello dopo tassello: con infinita pazienza sono riuscito a metterli insieme, anche quando non ne volevano sapere di combaciare, nonostante tutti i miei sforzi… Ed allora ho dovuto fare in modo che combaciassero!… Come, vi chiederete?! La soluzione è stata semplice: ho preso iniziative che, alla fine, sono riuscite a rivoltare la situazione totalmente a mio favore… Insomma, ho utilizzato quello che i benpensanti rotti in culo ed invidiosi chiamano intrallazzo! Ho fatto in modo che tutto filasse sempre liscio con metodi, come dire, poco ortodossi. Badate bene, però questi metodi li uso solo quando è strettamente necessario!… (con tono di sufficienza) Ma si, diciamolo pure senza vergogna: per raggiungere i miei scopi ho usato un intrallazzo dopo l’altro!…Si perché, in questo paese, per andare avanti, sei costretto a trattare duramente tutti quelli che ti vogliono mettere i bastoni tra le ruote ma, soprattutto, devi sottostare alle regole,… alle loro regole… (sorride) Dite la verità, vi state chiedendo quali sono queste regole?!... Eppure non è difficile da capire… Ve lo spiego con un esempio: hai bisogno di vincere un appalto milionario? E’ presto fatto se hai la fortuna di far parte di un certo giro… Quale giro?!... Il loro giro!… Ah, ma non pensate che sia semplice entrare nelle grazie della gente che conta. Si, perché questi grandi uomini si vantano di appartenere ad un circolo ristretto, molto ristretto. Il loro club è talmente esclusivo che vi possono accedere solo pochi eletti, e ogni nuova richiesta di ammissione viene vagliata attentamente. Con una scrupolosità certosina valutano ogni dettaglio del pretendente: stanno attenti alle frasi che dice, come le dice e perché le dice, controllano la solvibilità ed i conti bancari, ma, soprattutto, fanno attenzione alla sua inclinazione alla furbizia, che reputano necessaria, ma da tenere sotto controllo perché, se lasciata a briglia sciolta, potrebbe ritorcersi contro di loro… Alla fine, chi sarà accettato in questo circolo di privilegiati, una volta ammesso può cominciare a ballare quanto vuole, addirittura fino a sfiancarsi. Il fortunato finalmente godrà di tutti i privilegi che gli comporta la sua nuova condizione ma, attenzione, allo stesso tempo deve pagare un prezzo!… Deve, come si dice?, soddisfare al meglio le richieste degli amici. E così, per essere accontentato, finisce che anche lui deve accontentare tizio che a sua volta accontenterà caio che a sua volta accontenterà sempronio… (sorride) Già, così facendo siamo tutti contenti e un po’ più ricchi!… C’è qualcosa di male in tutto questo? In fondo, se non lo facessimo noi, ci sarebbero tanti altri disposti a farlo!

Si riaccendono i riflettori.

KEVIN Io non ti ho chiesto niente.

FRANCO Lo so, lo so che tu pretendi soltanto soldi e macchine di grossa cilindrata, ma quando si tratta di lavorare non chiedi l’aiuto di nessuno!

KEVIN (imbarazzato) Il fatto è,… il fatto è che non me la sento di…

FRANCO (interrompendolo con rabbia) Che cosa non ti sentiresti?!

KEVIN Ecco… E’ meglio che te lo dica… Non me la sento di essere complice degli intrallazzi che mi proponi tu.

FRANCO (sorpreso) Gli intrallazzi che ti propongo io?! Ma come ti permetti?! Questi intrallazzi, come li chiami tu, ti hanno fatto fare il signore sin da quando eri nella culla.

KEVIN Bella soddisfazione, se fossi in te non ne sarei tanto orgoglioso!… (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lui. Rivolto al pubblico) Mio padre pensa che io sia come lui, disposto a trafficare nel fango ed a sfruttare i piccoli, squallidi mezzucci che conosce lui per convincere, o addirittura ricattare, chi può fargli centrare l’obiettivo che si è incaponito di raggiungere!… E invece no, io non voglio essere così, disponibile ad ogni sorta di compromesso pur di guadagnarmi un posto al sole, io me ne infischio dei suoi maledettissimi insegnamenti! Anzi, se volete proprio saperlo, mi piace farlo incazzare; si, godo un mondo a vederlo diventare paonazzo in viso mentre, nel tentativo di convincermi, si arrabatta penosamente nella ricerca di argomentazioni valide che riescano a tenere testa alle mie contestazioni!... (sorride) Quasi mi fa pena per la difficoltà che ha nel cercare di cavare il classico ragno dal buco!... (con stizza) Ma cosa volete che freghi a me dei concorsi truccati, delle mazzette, della politica disonesta del dare per ricevere in cambio sempre qualcosa in più! Se proprio lo volete sapere, non mi frega una mazza dei piccoli sotterfugi che bisogna inventarsi per mantenere un certo tono in questa schifosissima società popolata da lupi famelici!… Certo, devo ammettere che la filosofia di vita di mio padre mi permette di circolare con una bella macchina e di avere tanti soldi in tasca, e questo, credetemi, mi offre un bel vantaggio rispetto a tutti i morti di fame che ci sono in giro!… (sorride) Dovete sapere che io non ho mai avuto problemi di nessun genere, tutto quello che ho voluto me lo sono preso! Donne, droghe di tutti i tipi, locali alla moda per me non hanno segreti, li conosco come le mie tasche. Spesso la notte mi diverto a girare con gli amici ogni angolo di questa fottutissima città, avventurandomi nei posti più bui e malfamati, dove neanche la polizia oserebbe mettere piede… (sorride) E’ incredibile i personaggi che si possono incontrare in questi suburbi, popolati da gente assolutamente priva di scrupoli e di una benché minima, rudimentale nozione di morale. Insomma in questi posti si trova la feccia, talmente feccia che Dio non si è scomodato neanche di dargli un’anima! Questi animali sono talmente avvezzi alla depravazione che venderebbero la madre, la sorella, la moglie, la figlia e pure la gatta in blocco, pur di raggiungere lo scopo che si sono prefissati!… (sorride) Sapete la scoperta che ho fatto? Quei disgraziati, in fondo, non sono molto diversi dalla gente del mio mondo, che può sembrare magari più raffinata, abituata a non alzare mai la voce a sproposito o a non sbagliare i congiuntivi, ma anche loro, come quegli altri, non hanno nessun problema, se è necessario, a sacrificare la cosa più cara che hanno sull’altare del successo, del potere, dei soldi che pretendono di accumulare sempre di più, infischiandosene di conoscere la loro provenienza ed a chi li stanno rubando!… (con tono di sufficienza) Tutto questo mi fa profondamente schifo, ma mi rendo conto che, tutto sommato, è preferibile stare dalla parte dei più forti, dalla parte di chi ha il potere di decidere il destino di tutti gli altri, perché questo, alla fine, garantisce la possibilità di arraffare sempre la porzione più abbondante della torta!... (sorride) Ecco, io la penso così… Magari, se tengo duro, potrò continuare a fare la vita che voglio, ostentando la presunzione di camminare a testa alta e di criticare mio padre assieme al suo lurido mondo ancora per un bel pezzo, tanto sono sicuro che ci sarà sempre qualcuno disposto a fare il lavoro sporco al posto mio!

Si riaccendono i riflettori. Entra in scena Samantha, figlia di Franco e Rosy. Abiti succinti.

SAMANTHA (rivolta a Franco) Papà, penso che questa notte dormirò da un’amica.

FRANCO (con rabbia) Per favore, non ti ci mettere pure tu a crearmi problemi, già tuo fratello basta e avanza!

SAMANTHA (con tono allegro) Perché, che cosa ha combinato quello scemo di mio fratello?

FRANCO Che cosa ha combinato? Nulla! Proprio nulla!... Penso che tuo fratello non combinerà mai nulla di buono nella vita e questa sera me lo sta confermando!

SAMANTHA (con tono un po’ sfottente) Veramente papi? Perché Kevin non combinerà nulla di buono nella vita?

FRANCO Perché tuo fratello, nonostante i miei sforzi, se ne frega del suo avvenire!

KEVIN Hai ragione papà, me ne frego dell’avvenire che mi vuoi offrire tu ed i tuoi compari!

ROSY Kevin, per favore, una volta tanto dai retta a tuo padre!

FRANCO Ti conviene darmi retta, perché penso che questa volta, se non fai quello che dico io, ti taglierò i viveri per un periodo molto, ma molto lungo!

KEVIN (con tono conciliante) Va bene papà, se la metti così, domani mattina andrò dal rettore.

FRANCO (con tono soddisfatto, rivolto a Samantha) Hai sentito tuo fratello? Di fronte alla prospettiva di un futuro di merda è diventato improvvisamente ragionevole!... (rivolto a Kevin, con rabbia) Piccolo imbecille smidollato, hai il culo parato e ti permetti pure di tirare calci!

ROSY (rivolta a Franco) Per favore smettila, lo sai che mi da fastidio quando parli così, cerca di moderare il linguaggio!

FRANCO (con rabbia) Io me ne infischio del linguaggio!

KEVIN Ora attacca con la solita storia che lui si è fatto da solo e non ha avuto il tempo d’imparare le buone maniere!

FRANCO Già, hai detto bene, al contrario di te io sono cresciuto da solo e senza un padre che si preoccupava del mio avvenire!

KEVIN (ironico) Sappiamo tutti quanti a memoria la storiella dell’infanzia che hai avuto ed i sacrifici che hai fatto per arrivare al punto dove sei arrivato, visto che ce la propini tutti i giorni a colazione, pranzo e cena! Ma dimentichi sempre di dirci che sei arrivato dove sei arrivato magari con l’aiuto di qualche padrino!

FRANCO L’aiuto di qualche padrino, come lo chiami tu, me lo sono dovuto guadagnare con lacrime e sangue!... E poi, tutto quello che mi hanno dato l’ho restituito con gli interessi.

KEVIN Già, già. Lo sappiamo che sei molto generoso con i tuoi amici.

SAMANTHA Kevin, sei il solito scemo, non capisci che conviene sempre seguire i consigli di papà!... (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lei. Rivolta al pubblico) Mio fratello non si rende conto che è inutile andare sempre addosso a nostro padre, così, solo per il gusto di farlo incazzare… Io sono più furba, io preferisco assecondare lo stronzo, mi piace accarezzare la sua vanità, fare finta di essere sua alleata. Sapete perché? Perché questo vuol dire che avrò sempre tanti vantaggi… (sorride) Già, vantaggi di ogni tipo… Si, avete capito bene, avrò sempre tutto quello che voglio! Qualunque cosa gli chieda, se lui può, e vi posso assicurare che lui può molto, mi accontenta senza fare troppe domande… E’ talmente preso dalla voglia di assecondarmi che arriva perfino a fare cose un po’ troppo, come dire, eccessive!... Figuratevi che, tempo fa, un imbecille a cui avevo dato un po’ di confidenza, si era messo in testa che io ero diventata sua proprietà privata; continuava ad assillarmi con le telefonate, avanzando richieste assurde, tanto assurde da convincermi a raccontare tutto a papà… (sorride) A mio padre è bastato fare una telefonata, una piccola telefonata e quel cretino si è fatto un mese di ospedale!… Dovevate vederlo in quello squallido lettuccio, ha passato tutto il tempo a rimuginare sulla sua imprudenza ed a maledire il momento che mi ha conosciuta!... Certo, in confidenza vi devo confessare che anche a me fanno un po’ schifo i suoi intrallazzi ed i suoi metodi forse troppo rudi, ma, tutto sommato, come si dice?, il fine giustifica i mezzi!... Date retta a me, è sempre meglio una vita agiata ed al limite della legalità che una vita piena di stenti ma cristallina.

Si riaccendono i riflettori.

FRANCO Brava Samantha, meno male che in famiglia c’è qualcuno che mi capisce!... Vieni a dare un bacione grosso a papà! (alza le braccia in direzione di Samantha)

SAMANTHA (abbracciando Franco) Povero papuccio, quanto ti fanno disperare questi cattivoni!

ROSY (guarda l’orologio) Se non ci sbrighiamo, anche questa volta arriveremo tardi allo spettacolo!… (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lei. Rivolta al pubblico) Non ne posso più di questi litigi tra mio figlio e mio marito… Certo Franco è un po’ rozzo nei suoi atteggiamenti, ma bisogna comprenderlo, lui non è uno che viene dall’alta società, dove si masticano buone maniere sin da quando si è nella culla. Lui è uno che si è costruito la sua fortuna da solo e, come ama ripetere continuamente, fino alla nausea, senza l’aiuto di nessuno. Insomma, come si dice, un pezzente che ha fatto i soldi!… Avuti i soldi, ha capito quasi subito che non se li poteva godere veramente per intero se non fosse riuscito a farli vedere a gente di un certo tipo; si, mostrarli alla società che conta e che sa apprezzare veramente il denaro e chi ce l’ha. Quindi ha voluto fare il salto di qualità, riuscendo a sposare una figlia della buona borghesia… Cioè io!… All’inizio ho faticato parecchio ad accettare il suo punto di vista, come dire, un po’ stravagante; ma a poco a poco, giorno dopo giorno, con infinita pazienza sono riuscita a correggere la sua visione del mondo, facendogli comprendere quali erano i modi e l’atteggiamento più consono al suo nuovo stato sociale. Alla fine sono riuscita a portarlo ad un livello accettabile, talmente accettabile da convincere i miei amici a non sfotterlo più; anzi, posso dichiarare con assoluta tranquillità, che quei fighetti amici nostri sono stati completamente conquistati da questo ex buzzurro che ha saputo fare molto più di loro!… Dovevate vederli all’inizio, tutti lo guardavano dall’alto in basso, chiedendosi che cosa ci facesse un cafone di quella specie in mezzo a loro, un burino che aveva osato invadere il loro mondo senza neppure chiedere il permesso!... (sorride) Ah, ma questo è durato poco, il profumo dei soldi che mio marito gli ha infilato sotto il naso li ha fatti ricredere, facendoli diventare tutti quanti dei cagnolini pronti a scodinzolare davanti a lui per carpirne la benevolenza… Figuratevi che, addirittura, adesso fanno a gara per concludere affari con lui!... Tutti quanti lo considerano un mago nel fiutare le buone occasioni e sanno che, all’occorrenza, ha le amicizie giuste per superare ostacoli di ogni tipo!... Ecco perché Kevin mi fa arrabbiare, non capisce che quest’uomo è una persona eccezionale e quindi merita tutto il suo rispetto!

Si sente un forte tuono mentre si riaccendono i riflettori.

FRANCO Penso che con questo tempaccio non potremo andare da nessuna parte.

Entra in scena Don, uomo sui quarant’anni.

DON (levandosi l’impermeabile bagnato) Fuori c’è la fine del mondo, piove talmente forte che non si vede a mezzo metro di distanza! A momenti andavo a sbattere contro un’altra macchina che procedeva davanti a me e che sono riuscito a vedere solo all’ultimo momento!

FRANCO Se continua a piovere così, quando finirà la città sarà talmente allagata che ci dovremo spostare con i canotti.

ROSY Non mi ricordo un inverno così freddo e piovoso.

FRANCO Questa è la risposta che il padreterno vuole dare a tutti quegli ambientalisti del piffero che continuano ad agitare lo spauracchio del surriscaldamento del pianeta!

KEVIN Dopo un inverno così effettivamente sarà difficile continuare a sostenere che stiamo finendo tutti quanti all’inferno!... (ironico) Potreste approfittarne per dire che tutte quelle teorie strambe non sono altro che il frutto delle menti contorte di pochi pazzi esaltati, che farebbero bene a tacere e ad andarsene a lavorare!... E chi lo sa, magari potrà sempre uscire fuori qualche anima pia che scoprirà casualmente che gli ambientalisti, con il loro atteggiamento da rompicoglioni che ostacola i vostri bravi affarucci, difendono chissà quali interessi miliardari! Vero papà?

FRANCO Sei proprio un imbecille… Ma ti diverti a farmi incazzare?

SAMANTHA Papà ha ragione, questa gente sta veramente esagerando con le loro battaglie prive di fondamento scientifico, in fondo non sono mai riusciti a dimostrare un bel nulla!

FRANCO Meno male che sono all’opposizione, altrimenti ci farebbero camminare tutti quanti in calesse.

DON (sorride) Già, se dipendesse da loro, ritorneremmo al medioevo, con i carretti ed i piccioni viaggiatori.

KEVIN Io penso invece che ritorneremo al medioevo se continueremo a vivere come viviamo.

FRANCO (con tono ironico) E bravo mio figlio, diventato improvvisamente il paladino incorruttibile della natura violentata da noi avidi approfittatori!... Visto che sei così pessimista ed a favore delle teorie di quei quattro pazzi esaltati, perché non cominci a levarti il macchinone che utilizzi senza risparmio, così salvaguardi l’ambiente e soprattutto le mie tasche?!

KEVIN Papà, al solito non capisci!

FRANCO Anche questa volta ti sbagli, perché io ed i miei amici abbiamo capito fin troppo bene che le fonti alternative che non inquinano sono anch’esse un grosso affare e quindi, come tale, non può essere gestito da quei quattro sognatori inconcludenti!... (con tono soddisfatto) Ti devi rendere conto che anche per gestire e sviluppare questa scuola di pensiero in modo concreto ci vogliamo noi, sempre e solo noi. Sai perché? Perché noi siamo quelli che fanno progredire il mondo. Non importa il metodo che usiamo: possiamo inquinare e distruggere allegramente tutto quello che ci circonda o appoggiare con la stessa disinvoltura la pretesa di salvare l’ambiente, tanto quello che ci interessa veramente è raggiungere lo scopo per cui ci siamo mossi: portare nelle nostre tasche una montagna di soldi!... Già, perché sono i soldi che fanno camminare il mondo, ed io ed i miei amici siamo le sole persone che possiedono i mezzi, ti piaccia o no, per mandare avanti la baracca, in un modo o nell’altro!

KEVIN Che tristezza.

FRANCO (con rabbia) Che tristezza?! Ma cosa puoi capire tu, che non sai fare altro che contestare qualunque cosa io faccia, continuando a sputare nel piatto dove mangi!

ROSY (interrompendolo) Per favore, non ricominciate!

SAMANTHA Noi ci preoccupiamo tanto del clima che sta impazzendo e non ci rendiamo conto di quello che succede nei nostri cervelli… Avete letto di quell’uomo che ha ucciso la moglie ed i suoi due figli?

KEVIN (con tono sfottente) Sorellina, da quando in qua leggi i giornali? Pensavo che l’unica cosa che t’interessasse fossero i reality!

SAMANTHA Quanto sei stupido, queste sono notizie che non si possono ignorare!

ROSY Anche io ho sentito di quella storia atroce… E’ terribile ascoltare notizie del genere, di questo passo non so dove andremo a finire!

FRANCO Con tutti questi squilibrati che circolano liberamente, dove volete che andremo a finire? Siamo l’unico, maledetto paese dove non esistono i manicomi! Ma vi rendete conto?

DON Il governo dovrebbe approfittare di questi episodi per spiegare alla gente che riaprire in blocco i manicomi è la soluzione migliore per risolvere il problema!

FRANCO Se quei quattro imbecilli si decidessero finalmente a prendere un provvedimento del genere, alla fine si potrebbe fare veramente piazza pulita!… Già, pensateci bene: se ci guardiamo intorno, ci accorgiamo che, chi più e chi meno, ognuno di noi ha una vena di pazzia e quindi, se ci sapessero fare veramente, i nostri governanti potrebbero approfittarne per internare tutta la gente che vogliono!… (sorride) Se avessi le briglie in mano, io si che saprei chi rinchiudere! Per esempio, tutti quelli che rompono le scatole, che remano contro criticando qualunque cosa tu faccia per lo sviluppo di questo paese, non sono forse da considerare pazzi e quindi da rinchiudere in luoghi ben sorvegliati?… Non vergogniamoci a dirlo, se i rammolliti che portiamo al governo avessero le palle, tempo poche settimane il paese sarebbe ripulito dalla feccia che non sa fare altro che criticare, seminando odio ed invidia!... Potete starne certi, se comandassi io li chiuderei tutti quanti in manicomio e butterei via le chiavi! (Franco e Don ridono)

DON Mi sembra un ragionamento che non fa una piega… Visto che ci siamo, allora potremmo chiudere anche tutti gli zingari e gli accattoni che rompono le scatole ai semafori?!

FRANCO Rinchiuderli dici? Ma per quelli io farei un bel falò e li brucerei vivi tutti quanti, assieme ai froci ed ai pedofili che scorrazzano allegramente nelle nostre città!... (sorride) Certo, dovremmo bruciare anche qualche prete, ma quelli li lascerei in pace, anche perché contrastare quel loro vizietto ci metterebbe contro le alte sfere ecclesiastiche, e questo certamente non farebbe bene ai tanti affari che facciamo insieme.

KEVIN Che bella prospettiva.

FRANCO Già, però quando ci violentano le donne o ci rapinano per strada mentre passeggiamo, c’incazziamo, vero?!

SAMANTHA Il solo pensiero di avere quelle manacce addosso mi fa rabbrividire!

KEVIN Non ti preoccupare, a te nessuno penserà mai di metterti le mani addosso.

SAMANTHA Che cosa vorresti dire, stupido?!

KEVIN Che sei talmente racchia che non faresti gola neanche ad un naufrago in un’isola deserta!

ROSY Kevin, non essere volgare!

SAMANTHA Sei un povero cretino!

FRANCO (rivolto a Samantha) Bambina mia, con quello che mi costa la vigilanza, a te non succederà proprio nulla! Né a te, né a nessuno di noi!

KEVIN Hai visto? Nostro padre, come sempre, ha la soluzione per ogni problema!

FRANCO Vieni Don, ti devo parlare… (rivolto alla moglie ed ai figli) Devo parlare in privato con Don.

Samantha si avvicina a Franco e lo bacia sulla guancia, dopo esce di scena seguita da Kevin.

ROSY Questo vuol dire che non andremo a teatro?!

FRANCO Rosy, cerca di capire, stiamo attraversando un momento particolarmente difficile e, se non ci concentriamo, finiremo tutti quanti a pescare in compagnia dei pensionati.

ROSY Ogni scusa è buona per non accompagnarmi a teatro!

FRANCO Ma se ti ho detto che…

DON (interrompendolo) Signora, la città è allagata, a stento le macchine riescono a circolare in mezzo metro d’acqua, quindi non credo proprio che ci sarà gente così pazza da uscire se non ne è costretta. Sicuramente lo spettacolo sarà rimandato.

FRANCO Hai sentito? Don ha ragione, con questo tempo avranno annullato tutti gli spettacoli!

ROSY (con tono seccato) Va bene, vorrà dire che me ne andrò a letto! (esce di scena)

FRANCO (rivolto a Don) Mia moglie ed i miei figli prima o poi mi faranno schiattare!... Meno male che il governo, ogni anno che passa, taglia sempre di più i fondi per la cultura, di questo passo fra qualche anno chiuderanno tutti i teatri e così mia moglie finalmente la finirà di rompermi i coglioni!... Hai provveduto?

DON A cosa?

FRANCO Il ministro ha pregato l’onorevole di rivolgersi agli amici per trovare un appartamento alla figlia che si sposa, e l’onorevole ha girato il problema a me. Ti ricordi, te ne avevo parlato raccomandandoti di dare un’occhiata in giro!

DON Certo che me ne ricordo!... (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lui. Rivolto al pubblico) Quando ho iniziato a lavorare per Franco, ero un giovane di belle speranze, convinto che gli imprenditori come lui potessero essere l’unico motore che riesce a mandare avanti una nazione, rendendola sempre più ricca e prospera per il benessere di tutti i suoi cittadini. Ero convinto che il suo progetto di sviluppo economico camminasse di pari passo con lo sviluppo sociale, e che il tutto dovesse procedere in sinergia con la classe politica, che è, o almeno pensavo fosse, la più alta espressione democratica, in quanto liberamente scelta dal popolo sovrano… (sorride) Ben presto mi sono reso conto di essermi sbagliato. Quasi subito ho capito che i tipi come Franco, gli squali della specie di Franco, non sono in grado di comprendere l’etica delle azioni per il semplice fatto che pensano che un’etica non esiste affatto. Tutto il loro agire, affiancato alla complicità dei politici corrotti, è condizionato da un semplice concetto: agisco per raggiungere il mio scopo, con ogni mezzo e corrompendo chiunque sia disposto a farsi corrompere, perché è questo che bisogna fare per il bene di tutti e soprattutto per il mio bene!… (sorride) Beh, in fondo è come se un fervente religioso, di comune accordo con i sacerdoti della chiesa, facesse di tutto per negare l’esistenza di Dio!… (ritorna serio) Pensate che quello che ho detto sia un’eresia? Può darsi, ma vi assicuro che alla fine mi sono convinto anch’io che Dio non esiste… (si riaccendono i riflettori. Rivolto a Franco) Ho già visto qualcosa in centro, un bell’appartamento di duecento metri quadri che potrebbe fare al caso nostro.

FRANCO E’ panoramico questo appartamento? L’onorevole mi ha raccomandato esplicitamente che la ragazza vuole qualcosa di luminoso e che abbia una bella vista!

DON Allora abbiamo fatto tombola! Quello che ho visto io è un attico che domina tutta la città e prende luce da tutti i lati.

FRANCO Bene, penso che possa andare al caso nostro, naturalmente se alla ragazza piace.

DON Ovviamente l’appartamento è da ristrutturare.

FRANCO Che problema c’è? Al solito pensiamo a tutto noi, la ragazza ci deve comunicare soltanto i suoi desideri e noi ubbidiremo!

DON Come vuoi tu.

FRANCO Per quanto riguarda l’acquisto dell’immobile, al solito intestiamo al venditore una serie di assegni circolari di medio importo, così non diamo nell’occhio… Con tutti gli sciacalli che ci sono in giro è meglio essere prudenti.

DON Hai ragione, alla fine si trova sempre qualche imbecille di magistrato che non aspetta altro per ficcare il naso in faccende più grandi di lui che non lo riguardano, solo per mettersi in bella mostra e farsi pubblicità!

FRANCO Non c’è niente di peggio di un magistrato che ha voglia di sollevare polvere, perché quasi sempre va a finire che ce lo ritroviamo in politica a rompere i coglioni assieme all’opposizione!

DON Non se ne può più di tutta questa gente che vuole fare politica a tutti i costi!

FRANCO Ti sei mosso per la festa organizzata a casa dell’onorevole?

DON La festa è sabato prossimo?

FRANCO Infatti… Lo sai che all’onorevole, quando vuole divertirsi, gli piacciono certe situazioni.

DON (sorride) Già, a lui piacciono le situazioni piccanti.

FRANCO Si vuole soltanto rilassare un poco, dopo la montagna di rogne che deve risolvere tutti i santi giorni,… e noi dobbiamo fare in modo che si rilassi al meglio!

DON Lo so, lo so che è compito nostro farlo rilassare nel migliore dei modi, e per questo sulla piazza non c’è nulla che vada bene come Marina!

FRANCO Marina?... Si, Marina mi sembra la ragazza più adatta.

DON Già, ci puoi scommettere!... Naturalmente le ho detto di portare anche una mezza dozzina di amiche sue.

FRANCO Bravo, bisogna accontentare anche gli altri ospiti… A proposito, hai pensato per il suo segretario?

DON Mi sono ricordato anche di lui, per quella sera si sono rese disponibili Ambra e Ramona.

FRANCO Sono fidate?

DON Al cento per cento!

FRANCO Sarà perché questi trans a me fanno un pò schifo, ma non mi fido di loro!

DON Non ti preoccupare, garantisco io per loro, chi me le ha segnalate è una persona di cui ci si può fidare, e poi non è la prima volta che le ingaggio e non mi hanno mai dato problemi… Sanno che se sgarrano o se dicono una parola di troppo, ritornerebbero al loro paese a calci in culo e con i connotati cambiati!

FRANCO Sarà, ma non mi fido lo stesso.

DON Stai tranquillo, ti dico che ti puoi fidare.

FRANCO Per quanto riguarda le elezioni, che cosa stai combinando?

DON Già mi sono messo in movimento ed ho cominciato a bazzicare la zona sud, per sondare il terreno e vedere che aria tira.

FRANCO E che aria tira laggiù?

DON Ho parlato con qualche amico, di quelli più fidati.

FRANCO Finiscila di tenermi sulle spine, che cosa ti hanno detto?!

DON Al solito qualcuno cerca di fare il furbo tirando la corda, sperano così di ottenere di più.

FRANCO Ottenere di più? Ma cosa vogliono? Gli puoi dire che se questa volta perdiamo le elezioni, nel partito ci sarà una tale rivoluzione che farà saltare tutti gli equilibri e, se succede questo, si dovranno mettere l’animo in pace, non potranno far altro che andare a raccogliere pomodori!

DON Penso che lo abbiano capito senza doverglielo dire… Il fatto è che, nonostante i tempi difficili, chiedono sempre di più, non sono mai contenti, assomigliano agli sciacalli che si scannano tra di loro per arraffare l’ultimo pezzo di carogna.

FRANCO Fai capire loro che se non si vince ci sarà ben poco da spolpare!

DON Cercherò di farglielo entrare in quelle teste di rapa.

FRANCO Bisogna scavare il barile.

DON Certo, come sempre.

FRANCO Questa volta devi contattarli tu personalmente.

DON (sorpreso) Ci devo andare io?... Tutti sanno che sono un tuo uomo e sanno anche a chi tiri la carretta… Se mi pizzicano a fare patti direttamente con quella gente, finiamo tutti nella merda.

FRANCO Lo so, ma dobbiamo rischiare, la posta in gioco questa volta è troppo importante.

DON Come vuoi.

FRANCO Hai un po’ di tiramisù?

DON Certo. (dalla tasca esce due bustine, una la dà a Franco, l’altra la tiene lui. Entrambi distribuiscono la cocaina su un tavolino, la tagliano e la tirano di naso. Entrambi fanno un lungo sospiro di soddisfazione)

FRANCO Cazzo!... Ne avevo proprio bisogno!

DON In culo a chi ci vuole male!


CALO SIPARIO




ATTO SECONDO

I personaggi del secondo atto hanno gli stessi nomi dei personaggi del primo atto.
Interno misero di un tugurio. Franco e Rosy, vestiti poveramente, sono seduti ad un tavolo e stanno mangiando. Si sente un forte tuono.

FRANCO (mentre porta un cucchiaio di minestra alla bocca) Che schifo che fa!

ROSY (sorpresa) Cosa fa schifo?

FRANCO La porcheria che sto mangiando!

ROSY Non ti piace quello che ho preparato?

FRANCO No, non mi piace. Te l’ho detto, fa schifo!

ROSY E cosa vorresti, filetto e patate al forno?!

FRANCO Magari potessi mangiare filetto e patate al forno! Ma, visto che non ce lo possiamo permettere, vorrei che almeno cucinassi meglio lo schifo che ci possiamo permettere, invece di stare tutto il giorno a chiacchierare con quelle zoccole delle vicine!

ROSY Non mi scocciare ed accontentati di quello che trovi!

FRANCO Avrò il diritto di mangiare meglio, dopo che sgobbo tutto il giorno!

ROSY (ride) Tu sgobberesti tutto il giorno?! Certo deve essere faticoso stare dalla mattina alla sera nella bettola di Tommaso, a giocare a carte ed a bere con quei quattro lazzaroni dei tuoi compari!

FRANCO E’ colpa mia se non trovo lavoro?

ROSY E’ da quando ti conosco che non riesci a trovare lavoro, ma il lavoro per trovarlo bisogna cercarlo!

FRANCO (con stizza) Ah, non mi scocciare con la solita lagna! (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lui. Rivolto al pubblico) Quella scema di mia moglie pensa che sia facile trovare lavoro per un tipo come me. Crede che tutti quanti non vedono l’ora di buttarmi le braccia al collo e che io, invece di accettare quello che mi propongono, mi metto a fare troppo lo sdegnoso! Non sa, o fa finta di non sapere, che ovunque mi presenti con questo brutto aspetto, talmente poco raccomandabile da sembrare un delinquente appena uscito di galera dopo vent’anni di carcere duro, mi allargano le braccia e, con la loro faccia da ebete che prenderei volentieri a schiaffi, mi balbettano che non c’è niente che possa andare bene per me! Qualcuno arriva perfino a consigliarmi, magari, di ripassare; chissà, forse fra qualche mese ci potrebbe essere qualcosa di adatto per uno come me. Si, avete capito bene, dicono proprio così: “per uno come te!”, come se io non fossi un disgraziato che sta mendicando un fottutissimo posto di lavoro, ma uno fuori dal comune, uno di quelli adatti a fare lavori speciali, che non sono alla portata di tutti gli altri… Porci bastardi! Tanto lo so che non avranno mai nulla di speciale che possa andare bene per me!… Vi devo confessare che, dopo tutto il tempo passato a correre dietro a un lavoro che nessuno mi vuole dare, alla fine mi sono rotto i coglioni e cerco con sempre meno voglia; anzi, ormai non cerco più da molto tempo e vi posso garantire che questo non mi dispiace affatto, perché io, come si può facilmente intuire, non sto molto bene in salute! Sicuramente quei lavori da schiavo che si trovano in giro, ammesso che ci sia qualche anima pia rotto in culo disposto ad offrirmelo, sono troppo faticosi per un fisico indebolito come il mio e, ci potete scommettere, mi porterebbero alla fossa prima dei giorni che il padreterno mi ha assegnato da vivere in questo posto di merda!… Quando ero più giovane, ho cercato anche di aggregarmi all’organizzazione che controlla il quartiere: sapete, una di quelle benemerite confraternite che regola lo spaccio e tutto quello che c’è d’illecito nella zona; ma ben presto me ne sono uscito. Si, è vero, si guadagnava benino ma era diventato troppo rischioso per i miei gusti. Gli sbirri stavano cominciando ad interessarsi con una certa frequenza a me, e la prospettiva della galera non mi piaceva affatto!… Qualche anno fa ho perfino presentato una domanda per ottenere la pensione, si, una di quelle famose pensioni d’invalidità che ti danno soltanto se sei ridotto al punto di avere bisogno del prete per l’estrema unzione, o se hai le amicizie che contano!… Visto che non sono ancora pronto per schiattare, ho voluto sfruttare l’altra soluzione e mi sono messo a cercare questi famosi amici che contano… Mentre cercavo, qualcuno che diceva di essere mio amico ha cominciato a parlare di soldi, consigliandomi di foraggiare le pedine giuste, “per velocizzare la pratica” mi ha detto… (sorride) Gli ho risposto che potevano andare tutti quanti a farsi fottere, se avessi avuto i soldi non li avrei certo buttati per ingrassare quei quattro ladroni farabutti!... Il risultato è stato che non mi hanno dato un fico secco, riconoscendomi perfettamente sano e valido per ogni tipo di lavoro!... Ha, ma io non mi arrendo, la pensione me la devono dare, a costo d’incatenarmi in piazza e far parlare di me tutti i giornali, perché sono convinto che è un mio sacrosanto diritto!... Sapete, nascere e crescere in un posto come questo, dove d’inverno l’umido ti maciulla le ossa e d’estate il caldo torrido te li rinsecchisce, vuol dire che ad un certo punto dimostri il doppio degli anni che hai; e così ti riduci ad essere una misera carcassa che riesce soltanto ad arrivare, trascinandosi con fatica, fino alla bettola di Tommaso dove, almeno, grazie al vino riesco a dimenticare la vita di merda che il destino mi ha regalato… (sorride) Ah, ma una volta non era così, una volta ero rispettato e temuto da tutto il quartiere! Non c’era un lercio abitante di questa fogna che osasse rivolgersi a me senza il dovuto riguardo, perché tutti quanti sapevano che non sopportavo la mancanza di rispetto!... (sorride) Già, da giovane avevo le mani svelte e l’incazzatura facile, tanto facile da scaricare, a chi mi faceva saltare la mosca al naso, una buona dose di legnate o addirittura qualcosa di peggio!… (con aria soddisfatta) Eh si, quelli erano proprio bei tempi… Ero veramente tosto, mentre ora…

Si riaccendono i riflettori.

ROSY La signora dove vado a fare le pulizie mi ha detto che non ha più bisogno di me e che me ne posso restare a casa, tanto a lei non gliene frega più niente.

FRANCO (stupito) Ma cosa stai dicendo? Perché non ha più bisogno di te?!

ROSY Non trova più un fottutissimo anello da quattro soldi e pensa che sia stata io a rubarglielo.

FRANCO Come può pensare una cosa simile quella vecchia bastarda?!... Se la capito sotto tiro le…

ROSY (interrompendolo) Ha ragione a sospettare di me.

FRANCO (sorpreso) Cosa?

ROSY Hai capito bene, sono stata io a rubarglielo! (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lei. Rivolta al pubblico) Dovete sapere che vedere quell’anello lì, appoggiato sul comodino a fare bella mostra di sé, come se aspettasse soltanto qualcuno che avesse sufficiente fegato per arraffarlo, ha solleticato la mia fantasia! Ho subito pensato che quel gioiello, tutto sommato di poco valore, avrebbe risolto i miei problemi per un mese e forse più, mentre alla padrona in fondo non doveva importare granché, visto che l’aveva posato lì senza badarci troppo, lasciandolo alla portata di tutti quelli che lo vedevano; anzi, vi devo confessare che ho avuto uno strano presentimento, come se, in fondo, mi volesse fare capire, con quella strafottenza, che potevo prenderlo tranquillamente, tanto a lei non gliene fregava proprio nulla!… Non ci crederete, ma per me è stato un piacere accontentarla!… (sorride) Si, non mi sono fatta pregare più di tanto: quando ho avuto la certezza di non essere vista, l’ho agguantato con disinvoltura, facendolo sparire velocemente dentro la tasca del mio grembiule!... Non potete immaginare la soddisfazione che ho provato nel fare quello che ho fatto! Si, perché ho voluto considerare quel furto un vero e proprio esproprio, anche se, in fondo, quell’anello è solo un piccolo risarcimento per tutto quello che ho passato da quando ho messo piede in questo schifo di mondo!... Certo la vita non è stata molto generosa con me, nata e cresciuta in una specie di catapecchia, talmente gelida d’inverno che il mio colorito era perennemente violaceo; mentre d’estate si trasformava in una fornace: era talmente torrida che i vestiti mi stavano appiccicati addosso, tanto era il sudore e la sporcizia!... Mia madre ci campava facendo la puttana, mentre mio padre era perennemente ubriaco, con un unico passatempo: non faceva altro che picchiare mia madre, me e le mie sorelle!... Ma questo non era il male peggiore, anzi io e le mie sorelle dovevamo sperare che fosse ubriaco, perché quelle rare volte che non lo era gli venivano strane idee in testa e cominciava a palpare i nostri corpicini, ancora troppo acerbi per quel genere di cose… Sono arrivata all’età di quindici anni sempre col terrore stampato negli occhi, aspettando il rientro di nostro padre che doveva decidere come concludere la serata. Io e le mie sorelle eravamo arrivate al punto di pregare tutti i santi del paradiso, chiedendo la grazia di vederlo rincasare ubriaco!... (sorride) Tutte quante preferivamo essere massacrate di botte, piuttosto che subire le sue schifose attenzioni!... Quando Franco, che abitava nello stesso quartiere, qualche tugurio più in là, cominciò ad interessarsi a me, pensai di avere trovato il principe azzurro che avrebbe risolto tutti i miei problemi. A quei tempi era giovane e piuttosto belloccio, o almeno così mi pareva. Accettai con gioia le sue attenzioni e, com’era prevedibile, anche i miei genitori videro la cosa di buon occhio, perché pensavano che lui fosse la soluzione giusta per levarsi dal groppone una bocca da sfamare… Il maiale non ci mise molto ad ingravidarmi. Così, con la tacita benedizione di tutta la famiglia, non trovai niente di meglio da fare che scappare da casa mia per andare a convivere con lui, occupando questa baracca che nemmeno i porci avrebbero voluto occupare!.. (sorride) Sono sicura che nessuna delle mie sorelle si è strappata i capelli per quella fuga, anzi, quando me ne andai mi guardarono con invidia, pensando che almeno io potevo sperare in qualcosa di meglio, mentre a loro non restava che la magra consolazione di muoversi un po’ meglio dentro la stamberga dove vivevamo, che continuava ad essere troppo piccola per tutta quella gente… Anche io, stupida, pensavo che la mia vita sarebbe cambiata almeno un poco; ed infatti da quel momento è cambiata, ma in peggio! Dal giorno che ho varcato la soglia di questa baracca, le mie giornate sono state un susseguirsi di gravidanze, aborti e botte da parte di Franco che mi ricordava, ogni giorno che passava, sempre di più quel galantuomo di mio padre… (sorride) Gli somigliava così tanto, che pure lui accettò, senza battere ciglio, il fatto che io fossi costretta dalle magre entrate a continuare il mestiere di mia madre; quindi, con la sua benedizione, ne presi il posto sul marciapiede!… Finita la stagione in cui avevo un aspetto che potesse suscitare qualche appetito ai porci che passavano dalla mia postazione, non mi rimase altro da fare che andare a servizio da una signora bene della città; sapete, una di quelle suffragette, bigotte e timorate di dio, talmente educate ed impuntate che ti fanno incazzare alla sola vista! Si, sono andata a sbattere il grugno proprio contro una di quelle nobildonne rotte in culo che si farebbe in quattro per apparire al mondo intero buona e disponibile!... Ebbene, quando mi presentai alla sua porta per chiederle aiuto, alla dama di carità non parve vero di accogliermi, senza problemi e con tutti gli onori. Anzi, stranamente ebbi la sensazione che la signora mi aspettasse da tanto tempo e che finalmente, grazie a me, era riuscita a coronare un suo vecchio sogno: aggiungere, alla già nutrita collezione di buoni propositi da consumata crocerossina, un trofeo d’inestimabile valore, vale a dire una povera disgraziata, ex prostituta, baraccata, che aveva un marito alcolizzato, manesco e con nessunissima intenzione di spostarsi dalla sua condizione di disoccupato a vita!… Cazzo, per lei ero un soggetto da manuale e quindi non potevo assolutamente sfuggire alle sue odiose attenzioni: ogni occasione era buona per propinarmi insegnamenti che, a suo dire, dovevano colmare il vuoto della mia squallida educazione da morta di fame!... (sorride) Già, dal primo momento che quella donna mi ha vista sono rimasta invischiata nella ragnatela, senza potere più scappare dalla sua maledettissima voglia di mettersi in pace con la coscienza!

Si riaccendono i riflettori.

FRANCO Quanto sei scema, nascere e crescere in questo posto non ti ha fatto diventare furba! Perché lo hai rubato sapendo che ti avrebbe scoperta?!

ROSY E me lo chiedi?... Hai anche la faccia tosta di chiedermelo?!... Se non facessi così moriremmo di fame, come quella povera anima santa di Jasmine!

FRANCO (con rabbia) Non nominare Jasmine!

ROSY Non vuoi che ti ricordi tua figlia morta perché non sei stato in grado di sfamarla?!

FRANCO (tappandosi le orecchie) Non è vero, io non c’entro nulla, Jasmine è morta perché doveva morire!... E’ morta di polmonite!

ROSY Già, di polmonite e di fame!

FRANCO (con rabbia) Tappati la bocca, maledetta strega, non puoi tormentarmi sempre con la morte di nostra figlia!... (con tono pacato) Non ce la faccio a pensarla, mi si spezza il cuore… Povera Jasmine.

ROSY Quanto era bella quando è nata, sembrava un angelo.

FRANCO Mi ricordo che quando è nata aveva già i capelli, aveva una montagna di riccioli biondi… Era proprio un angelo.

ROSY Un angelo che non ha avuto il tempo di volare… Mi ricordo i suoi funerali come se fosse stato ieri… C’erano proprio tutti… Tutti gli amici che le volevano bene… (sorride) Già, tutti gli amici che ci volevano bene.

FRANCO (con tono allegro) Ti ricordi di Paola?... Quella vecchia rincoglionita: era talmente fuori di testa che venne al funerale vestita come se dovesse andare ad un matrimonio!

ROSY Già, povera Paola, era proprio elegante… Ma anche gli altri sono venuti con i vestiti della festa: sicuramente avranno pensato che, per dimostrare tutto il loro affetto a quel povero angelo, dovevano vestirsi con gli abiti migliori che avevano!… O forse lo hanno fatto per allontanare un poco la miseria dalla loro vista… (con aria soddisfatta) E’ stato proprio un bel funerale.

Entra in scena il figlio Kevin, ragazzo sui venticinque anni. Si siede al tavolo senza dire una parola e con lo sguardo nel vuoto.

FRANCO (osserva Kevin per qualche secondo, in silenzio) Che hai, perché non mangi?

KEVIN Come?

FRANCO Ti ho chiesto perché non mangi?!

KEVIN Non voglio nulla.

FRANCO (ironico) Non hai fame o non ti piacciono le tante cose buone che tua madre ha preparato?

KEVIN (seccato) Ti ho detto che non voglio nulla!

FRANCO (ironico) Non è bello rifiutare la cucina di tua madre, dopo tutti i sacrifici che fa per mettere in tavola tutto questo ben di dio!

KEVIN (con stizza) E non rompere!

FRANCO Portami rispetto, lurido stronzo!

KEVIN (fa per avventarsi contro il padre) Io ti….

ROSY (fermandolo) Che cosa fai?!

KEVIN (rivolto alla madre) Io a questo un giorno o l’altro lo…

FRANCO (interrompendolo e mettendosi in guardia, alzandosi dalla sedia) Prova ad avvicinarti, così ti faccio spruzzare un po’ di sangue dalla faccia di merda che ti porti appresso!... (agita i due pugni in aria e saltella in modo ridicolo, come un pugile suonato) Quando ero giovane mi chiamavano il macigno, per i pugni che riuscivo a piazzare sui grugni degli stronzetti come te!

KEVIN (guardandolo con disprezzo) Ma guardati allo specchio quanto sei ridicolo!... Lurido vecchio ubriacone, dovesse essere l’ultima cosa che faccio, prima o poi ti farò pentire di avermi messo al mondo! (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lui. Rivolto al pubblico) Non sopporto più quell’animale di mio padre!... (pensoso) Ma quale padre, chissà chi è mio padre!… (sorride) Con il mestiere che faceva mia madre, con tutto il movimento che aveva in gioventù, niente di più facile che sia stata ingravidata da qualche cliente occasionale e lui, cioè quell’alcolizzato che si spaccia per mio padre, non ha avuto nulla da obiettare, magari pensando o addirittura sperando che io fossi veramente suo figlio, che fossi come lui… Povero illuso, non gli assomiglio neanche nell’alluce del piede! Si, perché io non voglio assomigliare a nessuno, né a lui né a tutti quelli che si sono scopati mia madre! Tanto, chi ha avuto abbastanza stomaco da fottersela, di certo non era migliore di suo marito!... Ho saputo che era lui stesso a procurarle i clienti. Senza neanche un briciolo di amor proprio, si faceva in quattro per convincere gli ubriaconi della bettola di Tommaso. (sorride) Il porco usava tutti gli argomenti più piccanti per invogliarli a scopare sua moglie!... Mi hanno raccontato che aveva un talento speciale a convincerli, magari raccontando di cose e posizioni da mille e una notte, talmente erotiche da fare sentire in paradiso chi aveva la fortuna di scoparsi una donna esperta come la Rosy!… A lui potevano credere, perché lui aveva provato fino a sfiancarsi le qualità eccezionali di quella donna! Concludeva dicendo che tutte queste meravigliose sensazioni si potevano gustare in cambio di compensi veramente modici, naturalmente da saldare rigorosamente a lui! Addirittura arrivava a chiedere, quando si accorgeva che non ci poteva ricavare di più, soltanto una schifosissima bottiglia di vino scadente: tanto valeva la considerazione che aveva per mia madre… Cristo, quanto schifo mi fa quell’uomo!... Da ragazzo soffrivo molto per questo commercio di carne umana. Non potevo accettare che, perfino in un posto fetente come questo, ero additato come il figlio del ruffiano e di sua moglie la puttana!... Per scappare da quella situazione di merda, cominciai ad usare la porcheria che circola a tonnellate nel quartiere! Si, ancora ragazzino iniziai con la droga, e finii con lo spararmi in vena dosi sempre più crescenti di eroina!... (sorride) Non potete immaginare la felicità che provavo, man mano che quel veleno mi scorreva nelle vene, sempre più su, fino ad arrivare al cervello! Quando ci arrivava, tutto quello che mi stava intorno cominciava a girare maledettamente fino a diventare un’ombra appannata: quello era l’istante in cui mi rendevo conto che non c’erano più ostacoli, finalmente potevo scappare con la mente da quel posto infame e dimenticare tutto lo schifo che mi stava attorno! Alla fine cadevo in un sonno profondo e non capivo più nulla... Mi sarei scavato la fossa con le mie mani, se non avessi trovato la forza di rinchiudermi in una comunità per disintossicarmi… (sorride) Uscendo da quel posto mi sono convinto di un paio di cose: primo, l’eroina è meglio spacciarla che spararsela in vena, secondo, che io, di certo, se avessi una moglie non la dividerei con nessuno, anche se, in questa merda di posto, pretendere di avere una donna tutta per se e non permetterle di battere il marciapiede, può suonare strano. Ma io sono convinto di essere diverso! Già, io sono diverso da tutti gli animali che infestano il quartiere ed ho un chiodo fisso piantato nel cervello. Una voce mi ripete continuamente che io, qui non ci starò ancora per molto!... (con aria soddisfatta) Scappare è diventata la mia ossessione, perché io non voglio fare la fine di tutti gli imbecilli che popolano questo posto! Loro non sanno far altro che sperperare tutto quello che guadagnano nei locali alla moda e con le donne; io, tutto quello che guadagno con lo spaccio e con gli altri lavoretti che mi capita di fare, lo metto da parte! Si, il lavoro che ho fatto in tutti questi anni, mi ha permesso di mettere in saccoccia un bel gruzzoletto e presto potrò fuggire da questo porcile; anzi, penso proprio che andrò in un’altra città o addirittura più lontano, magari in un altro continente, dove la gente non si fa in quattro per fottere gli altri e dove tutto è pulito ed ordinato!.. Pensate che esiste, in qualche buco del mondo, un posto come questo? Ecco, se esiste, sarà lì che vorrò iniziare una nuova vita, magari onesta e rispettata da tutti, dove nessuno saprà mai chi sono e da quale fogna provengo!... … (con aria soddisfatta) Già, la mia nuova vita dovrà essere immacolata!... Per non contaminarla con il passato, penso proprio che taglierò i ponti con tutti, sparirò senza dare più mie notizie. Morto, per tutti quanti dovrò essere morto!

Si riaccendono i riflettori.

FRANCO (rimanendo in guardia e continuando a saltellare) Ho, ho, ho, mi sto pisciando addosso per la paura!... Fatti sotto, brutta checca, non sto più nelle mutande, voglio proprio farti vedere di che pasta è fatta un vero duro!… Non vedo l’ora di stamparti un bel cazzotto in quel faccino da signorina sdegnosa!

KEVIN Ma guardati allo specchio, sei talmente ubriaco da far venire il voltastomaco, brutto mastino rabbioso dei miei coglioni!

FRANCO (continuando a saltellare) Rassegnati ragazzo, ce ne vorrebbero almeno dieci come te per riuscire a farmi il solletico!

ROSY (gridando) La volete finire?!

Entra Samantha (figlia molto giovane), il suo abbigliamento è da prostituta.

SAMANTHA (rivolta a Rosy) Le urla di quei due si sentono dalla bettola di Tommaso!... Che cosa hanno da gridare tanto?

FRANCO (si ferma e fissa la figlia) E’ arrivata miss la do a tutti quanti!... Di che cosa t’immischi tu?

SAMANTHA Siamo nervosi oggi.

FRANCO E’ la tua vista che mi fa incazzare!... Meno male che ormai ti vediamo sempre di meno, così m’incazzo poco… Dove sei stata questa notte?

SAMANTHA (pensosa) Questa notte?... Ho dormito da un’amica.

FRANCO Già, da un po’ di tempo a questa parte dormi ogni notte dalla tua amica... Almeno fosse un’amica che ti paga!

SAMANTHA Non ho avuto soldi da nessuno! (si spengono i riflettori. Un solo riflettore puntato su di lei. Rivolta al pubblico) Da un po’ di tempo mi sono data all’arte! Si, avete capito bene, un amico è riuscito ad introdurmi nel mondo del cinema, mi ha detto che ho un talento eccezionale e che se seguo i suoi consigli farò molta strada… (sorride) Pensate, mi ha promesso che, se continuo così, mi farà diventare un’attrice affermata ed i produttori faranno a cazzotti per accaparrarsi l’esclusiva delle mie prestazioni!… Certo, gli inizi sono difficili per tutti e per ora mi devo accontentare di girare anche di notte film un po’ particolari, si, come si dice, film porno, dove io però ho sempre più spesso ruoli di prim’attrice… (sorride) Volendo essere sinceri, in tutti i film che giriamo non si vedono altro che due, tre, quattro attori, dei veri e propri stalloni, indaffarati a scoparmi in tutte le posizioni!... Il mio amico mi ha detto che quello che faccio per ora è solo il primo gradino della scala; si, la scala che devono salire per intero e con grande fatica tutte quelle che vogliono fare cinema. Solo così si ha la possibilità di sfondare! Mi ha detto pure che, se voglio arrivare in cima a questa famosa scala, dove c’è il cinema importante, devo contare esclusivamente sul suo aiuto e, quando me lo chiede, essere carina con lui. Insomma, quando al mio amico si sveglia la fantasia, mi tocca fare pure gli straordinari!… Pensate che mi prenda in giro? Non lo so, a volte anche io ho qualche dubbio, ma alla fine mi dico che devo credergli, tanto l’alternativa sarebbe battere il marciapiede come mia madre e prima di lei mia nonna; e poi, vi confesso che questo lavoro mi fa guadagnare benino e non è per niente faticoso… Mio padre non sa niente di questa mia nuova attività, altrimenti mi starebbe sempre addosso a chiedere soldi, ed io quello che guadagno non lo voglio dare a lui!... Tanto lo so che i soldi che mi spillerebbe finirebbero tutti quanti bevuti nella bettola di Tommaso!… Il porco non ha più fantasia, ogni centesimo che riesce a rubare a noi o a qualche povero sprovveduto che ha la disgrazia di capitargli a tiro lo trasforma in vino, il vino schifoso che vende Tommaso!... Ormai mio padre è talmente rincoglionito dall’alcool che non riesce più neanche a trovare la forza di mettermi le mani addosso… Già, perché lui ci ha sempre provato, sin da quando avevo tre o addirittura due anni… Mia madre, poveretta, ha tentato di dissuaderlo, con le buone ed anche con le cattive, ma non ha mai potuto fare granché, ed alla fine si è rassegnata, spiegandomi che quell’atteggiamento è una specie di marchio di famiglia, una tradizione che, ai tempi, ha dovuto subire pure lei da suo padre. Alla fine mi ha fatto capire che non poteva stare sempre appresso a me, a sorvegliarmi, perché i suoi impegni, diciamo, di lavoro, la costringevano a passare tutta la notte fuori di casa; e lui, il porco, ne approfittava!... Avevo tredici anni quando si accorsero che ero incinta. Questo inconveniente li impensierì un poco: portarmi in ospedale ad abortire, significava essere martellati da troppe domande che, alla fine, avrebbero potuto far scoprire le schifezze che ero costretta a subire; quindi, non trovarono niente di meglio da fare che portarmi da donna Elvira, una praticona che va per la maggiore nel quartiere, visto il gran numero di aborti clandestini che si facevano e si continuano a fare!... Sapete, qui non amano certe domande, e donna Elvira, potete star certi, si guarda bene dal farle!

Si riaccendono i riflettori.

FRANCO (rivolto alla moglie) Quella stronza di tua figlia è proprio come te, si fa sbattere da chiunque gli capiti a tiro e non porta mai a casa un centesimo!

ROSY Lasciala stare.

FRANCO Difendila tu, tanto lo so che sei più puttana di tua figlia!… Intanto, visto che siamo tutti presenti, vi do una notizia che sicuramente non vi piacerà: quelli del comune non vogliono più darci l’acqua… Dicono che se la vogliamo, da ora in poi la dobbiamo pagare.

ROSY (sorpresa) Che novità è questa? Da quando ci tocca pagare l’acqua?

FRANCO Mi hanno detto che dovremmo pagarla già da molto tempo. Forse riusciranno a chiudere un occhio per gli arretrati. Lo sanno che non abbiamo un soldo, quindi cercheranno di metterci una pezza sopra… Ma non è finita, anche quelli della luce non vogliono più sentire ragioni.

ROSY Ma in che mondo viviamo? Noi non abbiamo mai pagato né acqua né luce!

FRANCO Già, noi non abbiamo mai pagato nulla, ma ora la festa è finita, vogliono tagliarci gli allacci abusivi che avevamo fatto.

ROSY Che bastardi che sono, non lo sanno che non abbiamo un solo centesimo da dare a loro?

FRANCO Lo sanno benissimo, ma non gliene frega un fico secco!

ROSY A loro no, ma a te dovrebbe importare.

FRANCO Che cosa stai cercando di dirmi? Anche a te ed ai tuoi figli dovrebbe importare, visto che abitate tutti quanti in questa casa e consumate, senza risparmiarvi, acqua e luce!

KEVIN Non ci abiterò ancora per molto in questa tua fottutissima baracca!

FRANCO Ho, ho, non mi dire che vuoi togliere il disturbo?!... (alzando gli occhi al cielo) Cristo, quanto sarebbe bello non averti più fra i coglioni!

KEVIN Ci puoi giurare, lurido fallito!... Sei sempre stato un povero stronzo, che non è mai stato capace di provvedere a nulla!

FRANCO Senti chi parla, un parassita che alla sua età vive ancora sulle spalle dei genitori!

KEVIN Io vivrei sulle tue spalle?! Ma chi ti ha mai chiesto nulla?!

FRANCO Non mi hai mai chiesto nulla?! Ma se ti sfamo da quando sei nato!... Mi state spellando vivi, tu e quella zoccola di tua sorella.

SAMANTHA Ehi, io che c’entro?!

KEVIN (con tono sarcastico, rivolto a Samantha) Tuo padre sta cercando di farti capire che, visto che ti ospita sotto il tetto bucato della sua baracca, dovresti essere più riconoscente con lui, magari finendola di darla gratis a tutti quanti e di conservarla solo per lui!

FRANCO (con rabbia, avvicinandosi a Kevin) Brutto figlio di puttana!... Io ti…

ROSY (mettendosi in mezzo ai due) Smettetela!

KEVIN O forse pensi che Samantha ormai sia troppo vecchia e troppo usata per te?... Certo, quel fiorellino immacolato di Jasmine era tutta un’altra cosa.

FRANCO Lascia stare Jasmine!

KEVIN Non ti piace ricordarti di Jasmine, vero?

FRANCO Ti ho detto di lasciarla stare!

KEVIN Hai ragione, è meglio lasciarla stare, nessuno di noi è degno di nominarla; anzi, lo sai che ti dico?... Vai a farti fottere! (esce di scena)

Entra in scena Don, i suoi modi sono spavaldi.

DON (con tono allegro) Salutiamo a tutta la bella compagnia!... (rivolto a Franco) Era tuo figlio quel ragazzo che è uscito come una furia?

FRANCO (con tono ironico) Guarda chi si rivede! Finalmente il figliol prodigo ritorna, dopo essersi dato ai bagordi!

DON Franco, vecchio amico mio, ti trovo sempre in gran forma e con una gran voglia di scherzare, proprio come i vecchi tempi!

FRANCO Dove sei stato tutto questo tempo? Pensavamo fossi stato accoltellato da qualcuno che non ha digerito il fatto che non mantieni mai le promesse!

DON (falsamente sorpreso) Io finire accoltellato?! Andiamo Franco, sai benissimo che nessuno può avercela con me, in tutti questi anni sono sempre stato a disposizione degli amici.

FRANCO A disposizione degli amici? Di quali amici parli?

DON Quali amici?... Tutti!… Tutti quelli che hanno avuto bisogno di me, hanno trovato un valido sostegno dove potersi appoggiare!

FRANCO (con rabbia) Ma di quale sostegno parli?! Io sono nella merda fino al collo, ma non ti ho più rivisto dalle ultime elezioni.

DON Giusto, questa volta ti devo dare ragione! E’ vero che non mi sono più fatto vedere, ma ti posso garantire che non è stata colpa mia, non hai idea gli impegni che arrivano dopo ogni elezione, se hai la disgrazia di vincerle: ti piomba addosso tanto di quel lavoro e, diciamolo pure, tante di quelle scocciature, che non ti resta più il tempo di prendere neanche un caffè!... (sorride) Quasi, quasi ci dovremmo augurare tutti quanti di perderle queste benedette elezioni!... Ma non si può, caro mio, e sai perché? Perché bisogna accontentare gli amici; e per accontentare gli amici non basta la buona volontà, bisogna avere il potere, altrimenti andiamo tutti quanti a farci fottere!... Quindi, visto che siamo condannati a vincere, è interesse di tutti trovare il tempo per ascoltare chi ha bisogno… (con tono complice) Se avevi bisogno di me potevi cercarmi, sai benissimo dove trovarmi!

FRANCO Ti ho cercato per tanto tempo, ma tu non ti sei fatto trovare mai.

DON (falsamente sorpreso) Non mi sono fatto trovare? Ma che dici, tu sei l’unico, perché chi mi vuole trovare, mi trova sempre!

ROSY (ironica, rivolta a Don) Figurati se quello riusciva a trovarti… Mio marito non riesce a trovare mai nulla!... A parte la bettola di Tommaso!

FRANCO (con rabbia) Sta zitta, scema!

ROSY Sei un incapace, ecco che cosa sei!

DON Ehi, Ehi, state calmi, non vorrete litigare proprio ora, davanti a me?!

FRANCO Chi se ne fotte se ci sei tu a guardare!

DON (con tono conciliante) Andiamo, andiamo, non è il momento giusto per queste cose… Ora abbiamo altro a cui pensare.

FRANCO Eccolo lì che torna alla carica!

DON Ti conviene darmi retta.

FRANCO (pensoso) Tu dici che mi conviene dare retta ad un fottuto bastardo della tua specie?... E va bene, sentiamo, a che cosa dovremmo pensare?

DON (falsamente risentito) A che cosa dovremmo pensare?!... Come, fra due mesi ci sono le elezioni e tu mi chiedi a che cosa dobbiamo pensare?

FRANCO Le elezioni? Cosa vuoi che me ne freghi delle tue fottutissime elezioni!

DON Questa volta non è come le altre… Quest’anno, a quanto pare, è più difficile del solito; ma se riusciremo a vincere, ti garantisco che si apriranno nuovi orizzonti!... Già, ci puoi giurare, finalmente questa volta si potranno creare tante situazioni positive, dalle prospettive talmente favorevoli da permetterci di soddisfare le esigenze di molti amici.

FRANCO Situazioni positive… Prospettive… Soddisfare le esigenze degli amici… Ma come parli? Non vedi in che posto di merda ti trovi e con chi stai parlando? Io non mi faccio prendere per il culo da te!

ROSY (rivolta a Franco con rabbia) La vuoi smettere di sputare veleno? Fallo parlare, sentiamo che cosa ha da proporci!

DON Lo vedi? Tua moglie è più giudiziosa di te.

FRANCO Ma non mi rompere!

ROSY (rivolta a Don) Quali sarebbero queste prospettive?

DON Se riuscirete a portare cinquanta voti, dico soltanto cinquanta miseri voti che potrete facilmente raccogliere tra i vostri numerosi parenti, l’onorevole mi ha promesso che ci sarà un lavoro fisso per tuo figlio, la tanto attesa pensione d’invalidità per tuo marito ed una bella casa popolare per tutta la famiglia.

FRANCO Ma quanto sei buffone!

DON (rivolto a Franco) Non ti sto raccontando fesserie, non è come le altre volte. Te l’ho detto, questa volta, se vince, per l’onorevole si apriranno orizzonti che neanche t’immagini, concentrerà su di se tanto di quel potere che potrà finalmente accontentare gli amici.

FRANCO (ironico) Già, già, non ti stanchi mai di ripetere il solito ritornello ad ogni elezione!

ROSY Franco ha ragione, ogni volta sentiamo le stesse cose. Come farà l’onorevole ad accontentare tutti quanti? Sono anni che aspettiamo e che riceviamo promesse mai mantenute. Ormai ci siamo…

DON (interrompendola) Chi ha detto che accontenterà tutti quanti? Basta che l’onorevole accontenti voi che siete in cima alla lista!… Mi ha confidato personalmente che la tua famiglia deve essere finalmente premiata per l’impegno dimostrato in tutti questi anni di strenua lotta per la difesa della democrazia… (sorride) Già, quel sant’uomo ha preso a cuore la vostra situazione e vi posso garantire che finalmente è arrivato il momento giusto per darvi quello che vi meritate!

FRANCO Anche le altre volte aveva detto le stesse stronzate!

DON Le altre volte ci sono stati tanti di quei problemi che l’onorevole, poverino, suo malgrado, ha dovuto fare una rigida selezione dei favori, escludendo magari gente che, come voi, si meritava tutta la sua attenzione. Ma ora puoi stare tranquillo, questa volta è arrivato veramente il vostro turno… (con tono soddisfatto) Questa volta siete in cima alla lista!

Entra in scena Kevin.

KEVIN Chi è in cima alla lista?!

DON (rivolto a Kevin) Ciao Kevin… Stavo dicendo a tuo padre che con le prossime elezioni finalmente vi sistemerete tutta la famiglia.

KEVIN (con fare strafottente) Ah si?!

DON Già, l’onorevole è deciso ad accontentare i vecchi amici che gli sono stati vicino quando ha avuto bisogno.

KEVIN (con tono ironico) Lui si che pensa sempre ai vecchi amici, quando ha bisogno di loro!

DON Ci puoi mettere la mano sul fuoco, ragazzo! L’onorevole vuole essere, per i suoi elettori, alla pari di un buon padre di famiglia. E che cosa può desiderare più di ogni altra cosa un padre di famiglia? La risposta è semplice, Kevin: sistemare dignitosamente tutti i suoi figli!

KEVIN Commovente… E in che modo penserebbe, questo padre di famiglia, a noi poveri figli di puttana?

DON Un posto… Un posto di lavoro sicuro per te, una bella pensione d’invalidità per tuo padre ed una casa popolare per tutta la famiglia!

Si sente un tuono fortissimo.

KEVIN (sorride) Con tutte queste promesse hai fatto incazzare pure il padreterno!... Fuori c’è il finimondo.

DON Ma quando finirà? Ormai piove ininterrottamente da diversi giorni!

Si sente un altro tuono.

ROSY Vergine santa!... San Giuseppe, Gesù e Maria, tuoni e lampi, lontana io ne sia! (si fa il segno della croce)

DON (rivolto a Rosy, sorpreso) Ma che fai?

ROSY Scaccio le sventure da questa casa… Me lo ha insegnato mia nonna.

DON (sorride) Penso che non basterà la tua filastrocca per far smettere questo diluvio… Se non rallenta, da qualche parte la pioggia farà danni seri.

KEVIN Quando sono entrato in casa, mi è parso di vedere fango che scendeva dalla montagna!

SAMANTHA Ho paura.

FRANCO (rivolto a Samantha nervoso) Sta zitta, non fare l’isterica!

SAMANTHA Se continua a piovere così, prima o poi la montagna ci crollerà addosso!

FRANCO (terrorizzato) Sta zitta, non fare l’uccellaccio del malaugurio, che porti jella!

Si sente un forte boato. Buio. Al riaccendersi delle luci tutti sono seduti a terra.

ROSY (terrorizzata) Lo sapevo io che finiva così… Lo sapevo… Non possiamo uscire e nessuno può entrare, una montagna di terra e fango ha tappato la porta! … Faremo la fine dei sorci!

FRANCO (spaventato) Non ti agitare, prima o poi verrà qualcuno che ci tirerà fuori da questa fogna!

KEVIN (rassegnato) Mettetevi il cuore in pace, arriveranno quando saremo crepati tutti quanti!

SAMANTHA (terrorizzata) Dici veramente? Io non voglio morire!

FRANCO (con rabbia) Nessuno morirà! Ti ho detto che prima o poi arriverà qualche figlio di puttana che ci tirerà fuori da qui!

DON (con tono rassegnato) Pensi che prima o poi arriverà qualcuno a tirarci fuori da qui?... Speriamo tu abbia ragione.

Si sente un forte tuono.

ROSY Vergine santa!

SAMANTHA (terrorizzata) Mamma, ho paura!

FRANCO Stiamo calmi, prima o poi qualcuno arriverà!

DON (preso dal panico) Quanto sei ingenuo!… Figurati se quelli verranno a salvarci in tempo, con tutte le rogne che hanno a spalare il fango che è venuto giù dalla montagna!

FRANCO Perché non dovrebbero venire in tempo pure quì? I soccorsi spettano a tutti e…

DON (perde il controllo) Che cosa vuoi che gliene freghi di questa baracca e di quelli che ci stanno dentro?!... Per loro questa casa non esiste, è abusiva, come è abusivo tutto quello che è stato costruito in questa merda di quartiere, quindi ufficialmente non esiste, come ufficialmente non esistete voi… Vedrete che i soccorsi arriveranno quando sarà troppo tardi.

ROSY Ma cosa dici, vuoi dire che non importa a nessuno di noi?

DON (con rabbia) No, Cristo!... A nessuno importa un fico secco della gente che sta in questo posto di merda!

FRANCO Se esistiamo per dare il voto a quei quattro rotti in culo che rappresenti, vuol dire che siamo come tutti gli altri!... Anche noi abbiamo il diritto di…

DON (interrompendolo, con rabbia) Ma che diritti vuoi avere tu, che sei sempre stato considerato un rifiuto della società, fin da quando sei nato?! Tu per loro sei meno di zero, un lurido peso morto, uno che non ha mai combinato nulla di buono e che ha procurato una montagna di fastidi alla loro bella società!... Chiudi gli occhi e pensa come sarebbe il mondo senza la feccia della tua specie… Già, proprio così, tu per loro sei soltanto un rompicoglioni, quindi prima sparisci meglio è per tutti.

FRANCO Perché mi parli così?... Fino a poco fa non usavi questo tono con me!

DON (sarcastico) Hai ragione, ma poco fa la situazione era diversa, quando eri ancora vivo potevi essere utile all’onorevole ed ai suoi amici, ora che sei quasi morto credo proprio che tu e la tua famiglia non sarete utili neanche per concimare la campagna!

FRANCO Tutte le promesse che ci hai fatto erano…

DON (interrompendolo) Ma cosa vuoi che freghi a noi di te e della tua famiglia! Tutte le cazzate che ti ho raccontato, le ho ripetute ad almeno cento imbecilli come te, che non aspettano altro che essere presi per il culo, pendendo dalle mie labbra e prendendo per oro colato tutto quello che dico!... Mi hanno insegnato a giocare col vostro schifosissimo desiderio di una vita migliore, così loro ingrassano e voi sperate… (sorride) Penso proprio che fino a quando esisterà gente come voi, i miei amici potranno fare tutto quello che vogliono, arricchendosi sempre di più e succhiando il vostro sangue, mentre per voi non ci saranno che briciole, però solo se e quando vorranno loro!

FRANCO Lo sapevo che ci stavi prendendo per il culo, porco bastardo! Tu sei sempre stato un pezzo di merda!... (con tono conciliante) Ma sei proprio sicuro che nessuno verrà a salvarci?

DON No, no, no! Se conosco quei bastardi, non credo proprio che arriveranno in tempo!

KEVIN Hai ragione, non credo che si agiteranno molto per levare la montagna di fango che copre questa baracca!... (si sente un boato. Guarda in alto) Penso proprio che non arriveranno in tempo… (ride) Però questa volta non è andata come doveva andare, questa volta nella merda ci sei finito pure tu. Sei rimasto fregato, brutto figlio di puttana!… Già, proprio così, questa volta se non salvano noi, non salveranno neppure te! (continua a ridere)

Si sente un forte boato. Buio.

CALO SIPARIO