IL BARBONE

di

Roberto Braida


Andate via, puzzolenti barboni che non siete altro. Non lo vedete che qui ci abito già io? Che pensavate di trovare? Un appartamento con angolo cottura?
Io pago per stare qui, che credete. Pago il biglietto come tutti… solo che io il biglietto l’ho pagato una volta sola e ora nessuno mi può fare più uscire, perché questa è casa mia.
E poi qualcuno che faccia il barbone in una metropolitana ci dovrà pur essere. Mica può esistere una stazione di una metropolitana senza. Ogni stazione ha il suo barbone di fiducia. Quante stazioni sono ? 20? 20 barboni… Pensate, in questo momento ci sono 20 miei colleghi che stanno chiedendo l’elemosina ai passeggeri infastiditi da cotanto fetore. No, non è che puzzi perché non mi lavi, anzi. Avete mai fatto caso ai bagni che sono sempre rotti? In realtà li usiamo noi per i nostri bisogni, voi intanto fate la pipì a casa, che bisogno c’è di venirla a fare a casa mia!?
Io mi lavo tutti i giorni, due volte al giorno. Sono riuscito a farmi mettere anche la doccia; in realtà si alimenta con l’acqua piovana che qui a Roma quando piove arriva tutta nelle stazioni della metropolitana. Ho anche un sistema di raccolta delle acque che in caso di necessità (cioè quando non piove) mi permette di avere acqua a disposizione per lavarmi. E allora perché puzzo?
Ma è normale, no? Che avete mai visto un barbone profumato, con le camicie stirate e il collo inamidato? Ma quando mai… Non possiamo mica farvi pena conciati in quel modo; voi persone normali avete bisogno di gratificare il vostro ego confrontandovi con persone più a disagio di voi, ne godete, ne siete fieri se qualcuno è più sfigato di voi. E così, impietositi, mi allungate la mancia…
Ultimamente vedo sempre meno soldi però… sarà per la crisi, sarà perché hanno aumentato il prezzo del biglietto, ma ad oggi è diventato un mestiere difficile da portare avanti. Che pensate che portare avanti una famiglia di 5 persone e 2 cani sia semplice? No, infatti io mando tutti i giorni a mia moglie un po’ di soldi guadagnati qua sotto così lei si può permettere di non fare un cavolo e prendere pure il reddito di cittadinanza.
Due cani, sì ce li ho, perché quelli vi fanno più tenerezza di un essere umano. Al cane vi avvicinate e cominciate ad accarezzarlo, “ ma quanto sei bello, che musetto dolce che hai, ma fatti fare qualche coccola”… a me col cazzo che lo fate, eh! Massa di balordi rognosi. Io sono più importante del mio cane! Io gli do da mangiare, lo alimento perché così lui alimenta me e la mia famiglia, mentre voi pagate le tasse per pagare il reddito di cittadinanza a mia moglie che non ha voglia di non fare un cazzo.
Adesso andate via!!! Via, non vedete che mi intralciate il traffico? Non volete andarvene? Allora datemeli voi i soldi a cui mi fate rinunciare invece di lavorare, barboni!