CAMPANILE HOME PAGE… 
OVVERO PALLE PER TOPI

di

Virginia Consoli

 


Premessa
All’inizio di questa pièce, che vuole essere un omaggio ad un grande autore ingiustamente un po’ messo da parte- Achille Campanile, ora , fortunatamente, rivalutato qua e là- vorrei ringraziare tutti coloro che hanno permesso l’ideazione e la stesura di questo testo, cui tengo moltissimo, ispirandomene l’atmosfera ( e qui il grazie va ai miei colleghi della nostra Compagnia Professionale, il “Teatro Helios” ); vorrei ricordare l’affetto dei ragazzi e dei Professori del Circuito del Palio Teatrale di Udine, sempre alacri e attenti, nonché i miei amici della mia web-community preferita ( non la nomino per questioni di privacy ) che mi hanno fornito buona parte degli spunti internet usati per questa serie di sketches ai limiti del surreale, a dimostrazione che spesso il vero può diventare più assurdo dell’inventato. Li voglio citare: Marianna, Rossana, Alessandra, Gianni, Giovanna. Senza ulteriori dati, tanto loro si riconosceranno benissimo.
Buon divertimento a tutti!
Virginia Consoli


Helzapoppin di scenette, sketches e varie varietà direttamente dal mondo virtuale


PERSONAGGI Variano di scena in scena, ma sono più che altro “funzioni”;

SCENE A seconda dei soggetti, solo “evocative”

Il tutto narrato da una voce suadente fuori campo che presenterà i diversi episodi, oltre a fare, talora le veci della Voce dell’Autrice.

Suggerimenti di regia: il tutto deve essere tenuto su un tono “soft”, quasi trasognato, il più possibile basato sull’assurdo e il non-sense, nel tentativo, che può essere riuscito oppure no, di eliminare al massimo il divario fra la nostra realtà e quella virtuale, da cui sono tratti la maggior parte dei soggetti che danno vita agli sketches. E quindi tutte le scelte stilistiche ( recitazione, colonna sonora, costumi, mimica facciale, scenografie, ecc. ) debbono contribuire a ciò. Tenue, lieve, soft, ma anche fine, elegante e distaccato, quasi “all’inglese”, cosa che piacerebbe molto al grande Achille Campanile, cui il presente lavoro è dedicato: un lucido ed infaticabile anticipatore dell’assurdità marionettistica dei tempi che stiamo vivendo, molto meno verisimili della cosiddetta realtà virtuale che ormai ci sta fagocitando. Non per niente il primo sketch che fa da prologo è incentrato sui suoi personaggi… dopo inizierà la carrellata “Campanile home page” annunciata ed illustrata dalla voce che fa le veci del presentatore.


P R O L O G O

“ CAMPANILE”-PERSONAGGIO PORTAVOCE IN STILE ALLA CAMPANILE, PER L’APPUNTO e fa pure rima ( avanza verso proscenio, un po’ come auto-presentazione, un po’ come introduzione. Si trova in un luogo non ben precisato, comunque è uno spazio attraverso il quale passa molta gente. Personaggi che entreranno via via, tutti in funzione di questo Personaggio-Portavoce; egli indossa una elegante marsina scura, cappello, un bastone da passeggio…è una sorta di Gino Cornabò redivivo, con baffetti e pizzetto, proprio come l’aveva disegnato Campanile stesso ) : Scusate…ho trovato rifugio qui, in questo luogo non ben definito…( Si guarda intorno) Sembrerebbe…una sorta di pedana…bello…la sopraelevazione invita a parlare, quasi sempre…più si è in alto e più si può parlare, anche a vanvera…( Guarda verso l’alto e si rivolge alla Voce Fuori Campo, quella che in seguito illustrerà i vari sketches, qui in funzione di “Voce dell’Autrice”) Scusi, signora Autrice…sono sicuro di star tranquillo qua, senza seccatori? Sa com’è, io sono un grande artista e vorrei cercare di esprimere le mie doti, magari anche stasera, in questa sede… senza nulla togliere a Lei, ovviamente, eh…ho bisogno di una gran pace, senza che la mia famiglia mi secchi ulteriormente, come ha sempre fatto…

VOCE F. C. : Purché Lei sia chiaro , breve e mantenga un contegno consono alla situazione e accattivante per il gentile pubblico qua presente…

“PERSONAGGIO-CAMPANILE”( serissimo ) : Ma vuole scherzare? Non le sto a fare l’elenco delle mie credenziali, se no finiamo domani mattina…non parliamo poi di quello che è già pronto per la mia epigrafe, dato che spesso la società- Crudele!- si ricorda di noi grandi pensatori solo dopo morti…vuole sentire?

VOCE F. C. : Veramente…

“PERSONAGGIO- CAMPANILE” ( non la lascia nemmeno finire e parte con gli elogi del “povero Piero” ) : Senta, senta qua…i miei familiari non hanno mica badato a spese, sa?
( Legge su un foglio) : “ Qui giace Piero D’Avenza/ cittadino integerrimo/ ( a questo punto entra un altro Personaggio con fascia da sindaco e fa atto di omaggiarlo, uscendo) lavoratore indefesso ( passa un altro Personaggio, un collega, che fa un gesto come per dire : “ ma quando mai? “, poi esce )/ sposo e padre esemplare/ (entrano due donne, moglie e figlia, in gramaglie,accompagnate da un sacerdote, che gli mandano un bacio e poi gli fanno una smorfia, mentre il religioso fa il gesto di benedirlo e poi un gestaccio un po’ volgare. Escono) figlio amorosissimo/ ( entra una vecchietta, la mamma, che fa atto di volerlo picchiare col suo bastone, poi esce brontolando ) fratello discreto/cugino soddisfacente/ cognato passabile/ genero detestabile/ prozio tenerissimo/ biscugino senza particolare rilievo/ nipote insignificante/ pronipote modello/ suocero insuperabile/ amico pignolo/ ( s’interrompe vedendo passare alcuni Personaggi non ben identificati davanti a lui, non importa quanti ) Ehi, ciao, ragazzi! ( Al suo saluto caloroso il gruppo risponde all’unisono: “Ma chi sei? Chi ti conosce? “ ed escono senza troppi complimenti. “Campanile”, vistosamente imbarazzato, riprende la lettura ) : “ vicino di casa poco rumoroso/ nonno futuro/ antenato impareggiabile/ morto esigente/ debitore insolvibile… ( a queste parole entra un Personaggio scarmigliato, che lo acchiappa al collo, gridando: “Ridammi i miei soldi, disgraziato!!” “Campanile” riesce a liberarsi dalla morsa, cacciandolo via, e sbuffando, riprende ) Mamma mia, che furia… Scusi , signora Autrice, riprendo e concludo guardando al cielo e innalzando “ Una prece!”… E sono anche nonno, bisnonno, avolo e arcavolo…

VOCE F. C. ( ironicamente ) : “ E grazie, arcavolo!” ( 1 )

“PERSONAGGIO- CAMPANILE” ( alla Voce F. C. ) : Ma non sia volgare!

VOCE F. C. : Non sono mai stata così seria…anche perché con questa litania, parlando di morte, ci ha veramente depressi tutti quanti…ma Lei, nella sua vita, cosa sa fare?

“PERSONAGGIO- CAMPANILE” ( sussiegoso ) : Come, cosa so fare? Sono un autore, uno scrittore, un creatore, un allenatore, un salvatore, un attore, un tenore, un terrore, un posteriore e, volendo, anche un anteriore, a seconda delle diverse posizioni che uno ricopre o intende ricoprire, a seconda di come tira il vento…

VOCE F. C. : Lei ha mai fatto un reality ?

“PERSONAGGIO-CAMPANILE” ( sgomento ) : Che?

VOCE F. C. : Ha partecipato come tronista a qualche trasmissione?

“PERSONAGGIO-CAMPANILE” ( ironico ) : L’unico trono che abbia mai adoperato in vita mia è l’apposito vaso di ceramica inserito in quel vano domiciliare dove è meglio recarsi da soli…non so se ci siamo capiti…

VOCE F. C. ( un po’ spazientita ) : Ha mai provocato qualche lite o qualche rissa in televisione, ha mai bestemmiato, mai detto parolacce a pagamento…?

“PERSONAGGIO-CAMPANILE” : Se permette, i miei fatti personali rimangono cose private…

VOCE F. C. ( con tono sconsolato ) : Guardi, è proprio da quest’ultima frase che capisco che Lei ha un po’ perso i contatti con la realtà contemporanea…senta, siccome voglio essere magnanima anche perché mi ricorda, qua e là, un autore, senz’altro migliore di Lei… si chiamava Achille, mi sembra… Le consento di sedersi…in un angolo, però, un po’ appartato, per gustarsi- spero-lo spettacolino, poi ci rivediamo verso la fine, mi dice cosa ne pensa e, soprattutto, se è riuscito un po’ di più a farsi un’idea su come sono cambiate le cose…e la realtà, così poi mi saprà dire cosa gliene pare e intanto imparerà qualcosina … 

“PERSONAGGIO-CAMPANILE” ( non sa se deve essere indispettito oppure no, però vuole accettare la sfida ) : Oh, bella! Guardi…nonostante io abbia molto da fare, accetto il suo invito…( scende dalla pedana ) Mi cercherò un posticino qua in mezzo a questi rispettabili signori che sono stati così folli e sciuponi da venire a perdere tempo per vedere un Suo lavoro, cara la mia Autrice…ma non voglio dargliela vinta andandomene con ignominia, perbacco! Eccomi qua! ( Si siede su una poltrona vuota e comincia a guardare lo spettacolo)


VOCE F. C. ( Dopo una breve pausa, annuncia l’intera commedia e il primo sketch): Buonasera a tutti, signore e signori. Dopo un inizio un po’…singolare, diciamo, prende il via una serie di sketch , la maggior parte rielaborati dal mondo virtuale del World Wide Web diventato così indispensabile al giorno d’oggi, i quali , in un certo senso, costituiscono il nostro moderno “Campanile Home Page”: assurdità, amenità linguistiche, strafalcioni sintattici assolutamente non voluti- o anche voluti, chi può mai dirlo?- pronti per dare origine a spunti comico-grotteschi così simili alla nostra moderna condizione già descritta con incredibile anticipo da Campanile stesso. Toccheremo tutti gli argomenti, dal lavoro, alla famiglia, alla televisione…e non aggiungo altro per non guastarvi la sorpresa.
Apriamo con “Palle per topi”…ovvero, manuale semiserio sull’uso e il ricambio di alcuni elementi dei nostri mouse…!

Entrano due personaggi in foggia da lavoro, tipo tuta da operai. Una cassetta degli attrezzi. Sulla scena, un tavolo e due sedie. Un computer ( può essere portatile o no) è posato sul tavolino. I due non entrano affatto per lavorare, ma si sorridono (possono essere un uomo e una donna, ma anche due uomini o due donne ) affabilmente e si siedono, prendendo alcune riviste posate lì sul tavolo. Breve scena solo mimata in cui sembra che i due commentino i fatti del giorno, mentre in sottofondo si odono canti che parlano di lavoro, tipo “Sciur padrun da li beli braghe bianche…fora le palanche, ecc.”. Con aria quasi professorale si rivolgono agli spettatori.

PRIMO PERSONAGGIO : Com’è noto, il mouse dei computer ( sfiora quello del computer posto sul tavolino per illustrare meglio il concetto ) si chiama in francese “souris”, in spagnolo “raton”…sembra quasi veneto, eh, “raton”…

SECONDO PERSONAGGIO : E’ incredibile come le lingue si somiglino…

PRIMO PERSONAGGIO ( annuisce lentamente col capo e prosegue ) : In tedesco “maus” ( calca molto l’accento teutonico ) …”Maus!!”…un po’ come “Raus!!” e solo noi, inguaribili esterofili, invece di chiamarlo “topo”, lo chiamiamo “mouse”.
Gli americani della IBM non lo sapevano e hanno tradotto un po’ troppo letteralmente un loro manuale di istruzioni distribuito in tutte le filiali del mondo, tra cui quella italiana…
Quello che vi presentiamo stasera è un memorandum, realmente distribuito agli impiegati di tutte le filiali statunitensi IBM. Nelle intenzioni di chi lo ha scritto è assolutamente serio, la traduzione è stata fatta dagli americani per gli impiegati della IBM Italia…

SECONDO PERSONAGGIO ( prende un foglio dal tavolo col memorandum e comincia ad illustrarlo, molto seriamente, con un tono il più imperturbabile possibile) :
“ Le palle dei topi sono oggi disponibili come parti di ricambio. Se il vostro topo ha difficoltà a funzionare correttamente, o funziona a scatti, è possibile che esso abbia bisogno di una palla di ricambio. A causa della delicata natura della procedura di sostituzione delle palle, è sempre consigliabile che essa sia eseguita da personale esperto. Prima di procedere, determinare di che tipo di palle ha bisogno il vostro topo. Per fare ciò… ( maliziosamente ) basta esaminare la sua parte inferiore. 
Le palle dei topi americani sono normalmente più grandi e più dure di quelle dei topi d’oltreoceano…

PRIMO PERSONAGGIO : … e te pareva!

SECONDO PERSONAGGIO ( fa un cenno come per dire . “ E che ci vuoi fare?” , poi prosegue ) : “ La procedura di rimozione di una palla varia a seconda della marca del topo. La protezione delle palle dei topi d’oltreoceano può essere semplicemente fatta saltare via con un fermacarte…

PRIMO PERSONAGGIO : Che male!!

SECONDO PERSONAGGIO : “ …mentre sulla protezione delle palle dei topi americani deve essere prima esercitata una torsione in senso orario o antiorario…
( sottolinea con una mano tutta l’azione )

PRIMO PERSONAGGIO : …Peggio ancora!!

SECONDO PERSONAGGIO ( impassibile, sorride ) : “ Normalmente, le palle dei topi non si caricano di elettricità statica, ma è bene comunque trattarle con cautela, così da evitare scariche impreviste.

PRIMO PERSONAGGIO : Una sorta di legittima difesa, direi io…

SECONDO PERSONAGGIO ( c. s. ) : “ Una volta effettuata la sostituzione, il topo può essere utilizzato immediatamente…

PRIMO PERSONAGGIO ( al pubblico ) : Ed eccovi, signori, la vera perla del memorandum…

SECONDO PERSONAGGIO: “ Si raccomanda al personale esperto di portare costantemente con sé un paio di palle di riserva, così da garantire sempre ( con intenzione ) la massima soddisfazione dei clienti. Nel caso in cui le palle di ricambio scarseggino, è possibile inviare richiesta alla distribuzione centrale utilizzando i seguenti codici :
PIN 33F8462- Palle per topi americani
PIN 33F8461- Palle per topi stranieri.”

I due si lanciano uno sguardo d’intesa e si allontano ammiccando verso il pubblico. Buio . Qualche istante per cambio di scena. Musichetta ironica, tipo Rino Gaetano : “Ma il cielo è sempre più blu”. Durante il cambio ( e così avverrà per tutti i seguenti avvicendarsi delle scenette ), nel buio, la Voce F. C. illustrerà lo sketch:

VOCE F. C. : “ Il Rispetto” : Personaggi : Due anziani su un autobus, uno un po’ più anziano, seduto comodamente, l’altro, semplicemente di mezza età, è in piedi.
Una tranquilla mattinata qualsiasi.”

SCENA: Luce. Siamo su un autobus, come annunciato, di buon mattino. Due anziani, uno in piedi, stretto e pigiato, in posizione pericolante, l’altro seduto beatamente vicino al finestrino, col cappello sulle ginocchia, proprio nella stessa direzione del mezzo, e quindi ancora più comodo. I due incrociano gli sguardi. Hanno l’aria un po’ svagata, soprattutto uno ( quello che è seduto ). L’altro adocchia il posticino ( che è agognato da tutti, in quella mattinata grigiastra e faticosa ). Ci prova.

A ( rivolto a B ) : Scusi… dico a lei…guardi che questo posto è mio…

B ( lo guarda sorridendo, con espressione un po’ stralunata, senza replicare. Si rigira verso il panorama ).

A ( incalza ) : Mi scusi, le dicevo… questo posto mi spetta… mi spetta!

B ( gli si illumina lo sguardo. Finalmente ritrova la parola ) : Lei è molto gentile. Allora vuol dire che mi rispetta! E ‘ uno dei pochi, sa? Con la maleducazione che imperversa al giorno d’oggi… Grazie per avermi fatto cominciare bene la giornata!
( Si rimette tranquillo a guardare fuori dalla finestra )

A ( è perplesso. Forse l’altro non ha capito bene… certo, è più vecchio, sarà senz’altro un po’ duro d’orecchi, come trapela dalla sua espressione. Prova a ripetere ) : Senta, forse non mi sono spiegato bene, ma questo posto da lei occupato è stato prenotato dall’autista per me… questo vuol dire che mi spetta, mi spetta!

B ( lo guarda con tenerezza ) : Con ciò mi vuol dire che anche il conducente mi rispetta…che gentile! Mi ha prenotato il posto, come sui treni! Sono riuscito a prendere un autobus dove in un sol colpo trovo tutte persone che rispettano gli anziani! Che bello! ( si riperde nei suoi pensieri )

A ( non sa più dove sbattere la testa. Si sta rassegnando: ormai è definitivamente in piedi, coi calli che incominciano a dolere. Non vuole demordere, però, e non rinuncia a chiedere le sue belle spiegazioni. Si avvicina – come può, nel pigia-pigia generale – al suo interlocutore con fare sbigottito, quasi sospetto ) : Senta…forse lei è straniero, non mi ha capito bene… io ho detto che il posto “ mi spetta”… non che la rispetto…

B ( lo fissa con aria molto professionale, senza scomporsi minimamente ) : Giovanotto, guardi che su questo la devo smentire in pieno… non c’è nessuno, modestamente, che conosca bene la lingua italiana come il sottoscritto! Sono un docente universitario di linguistica in pensione… e, se non sbaglio, lei stamattina mi ha salutato cordialmente dicendomi: “ Mi spetta… mi spetta” … per ben due volte… e quindi vuol dire che lei mi “rispetta” !! Mi scusi, ma quando dobbiamo modificare una cosa che è stata fatta male, come si dice?

A ( balbettando, un po’ smarrito ) : Ri… fare! Suppongo…!

B ( felice ) . Esatto! E quando si sceglie di visitare un luogo che ci è particolarmente piaciuto, cosa si fa?

A ( c. s. ) : Si ri…torna! ( sta per arrendersi definitivamente )

B ( c. s. ) : Più che giusto! Da ciò se ne deduce che “ri” è il prefisso iterativo, che indica sempre e solamente il rinnovarsi di un’azione… e quindi, se lei, molto gentilmente, mi dice due volte: “ mi spetta, mi spetta” è come se lei mi avesse detto che mi “rispetta”… e allora io non posso far altro che ringraziarla della sua cortesia e proseguire più lietamente la mia giornata! E checché ne dicano i poeti e i filosofi, caro giovanotto…questo mondo non è poi così malaccio!

Dopo queste parole, B accenna un sorriso e si ri-mette a guardare fuori dal finestrino con la solita espressione beata, mentre A si mangia le mani- rigorosamente in piedi.
Buio. Fine sketch. Solita procedura per cambio scene e annuncio della prossima scena. 

VOCE F. C. : “ Quiz per una bionda”. Personaggi: La Bionda Concorrente e il Presentatore del Quiz. Siamo naturalmente nello studio televisivo di un quiz della fascia pre-serale, ossia quella che è già talmente caduta in basso che noi, modestamente, non possiamo contribuire ulteriormente a far scadere con questo innocuo…scherzo da ragazzi che vado a presentarvi. Musica, please!”

Si riaccendono le luci al suono di una musichetta allegra quale può essere la sigla di un quiz televisivo. La scena è essenziale: la concorrente, una biondina platinata e molto vistosa, è già seduta alla sua postazione, guarda verso il pubblico-telecamera con tante smorfiette e mossettine.
Entra il Presentatore- può essere anche una Presentatrice- con l’immancabile cartellina, sicuro di sé e ammiccante. Saluta festosamente il pubblico.

Il PRESENTATORE ( a voce spiegata ) : Buonasera a tutti, signore e signore, e benvenuti al quiz d’intelligenza di Tele Cornabò! Ringrazio tutti Voi che siete intervenuti qua in studio e gli amici telespettatori che ci seguono da casa e ringrazio particolarmente la nostra concorrente…

LA BIONDA ( con voce stridula ) : Buonasera, buonasera a tutti, ciaooooo!!

IL PRESENTATORE ( un po’ seccato ) : Deve aspettare che io la presenti, signorina, poi può parlare…( la bionda lo guarda un po’ inebetita )… Ecco a Voi, signore e signori, la nostra biondissima concorrente…Adalgisa… un grosso applauso d’incoraggiamento!!

Suono di applausi. La Bionda ringrazia e manda bacetti qua e là.

IL PRESENTATORE ( si siede di fronte a lei, con tono più solenne ) : E ora, cara la mia signorina, dopo quest’accoglienza così festosa, troviamo la giusta concentrazione e iniziamo il nostro test. E’ pronta?

LA BIONDA ( ochetta ) : Sì, sì, non vedo l’ora di cominciare!! Baci baci baci a tutti!!

IL PRESENTATORE ( un po’ in imbarazzo ) : Ecco…dopo tutti questi sbaciucchiamenti, procediamo con la prima domanda…Stia bene attenta…Mi deve dire…Quanto durò la “Guerra dei cent’anni”? Le do quattro opzioni:
-116 anni ; - 99 anni ; - 100 anni ; - 150 anni. ( La guarda intensamente ) Ci pensi bene…e poi risponda.

LA BIONDA ( dopo qualche istante ) : Utilizzo il jolly e non rispondo alla domanda.

Mormorio di stupore.

IL PRESENTATORE ( con aria enigmatica ) : Benissimo, è un suo diritto. Passiamo alla seconda domanda: In quale Paese si trova il “Cappello di Panama”?
- Brasile ; - Cile; - Panama; - Ecuador. Ripeto… “ Il Cappello di Panama…”

LA BIONDA ( c. s. ) : Chiedo l’aiuto del pubblico!

Mormorio di stupore.

IL PRESENTATORE ( c. s. ) : Benissimo, allora per il momento accantoniamo questa domanda, raccogliamo le risposte del pubblico e poi controlleremo.
Terza domanda! Stia bene attenta: In quale mese dell’anno i russi festeggiano la “Rivoluzione d’ottobre”… mi raccomando, la “rivoluzione d’ottobre”…:
- Gennaio ; - Settembre; - Ottobre; - Novembre.

LA BIONDA ( garrula ) : Posso telefonare ad un’altra mia amica …bionda? Ho il cellulare nuovissimo, è que… ( lo tira fuori dalla borsetta e fa per mostrarlo al presentatore, ma questi l’interrompe bruscamente )

IL PRESENTATORE ( secco ) : No, signorina, non può telefonare, e soprattutto, non può fare pubblicità più o meno occulta alle marche dei telefonini facendole vedere…

LA BIONDA : Ma se le avete appese lungo tutto il corridoio…!

IL PRESENTATORE : Sì, ma il cameraman non le inquadra, lui è pagato per riprendere solo il suo bel faccino insignificante e il mio, del tutto diverso, bello , espressivo, irresistibile ( Si eccita )…oddio, devo controllarmi, lo vede cos’ha combinato ! ( La bionda lo guarda perplessa con l’aria di non aver capito bene ) Metta via quell’arnese e passiamo alla domanda seguente: Qual era il nome del re “Giorgio V”?
- Alberto; - Giorgio; - Manuele; - Giona.

LA BIONDA : Posso esercitare il mio diritto a dare una risposta ironica?

IL PRESENTATORE : Sentiamo se ne è capace…

LA BIONDA ( trillando ) : Giona, che aveva una moglie bona!! ( Sghignazza un po’ istericamente da sola, mentre il Presentatore la fissa serissimo, senza battere ciglio )

IL PRESENTATORE ( visibilmente spazientito ) : No, signorina, non è così. Procediamo con l’ultima domanda e mi raccomando, attenzione, perché questa domanda vale la qualificazione o l’eliminazione definitiva dal gioco. Massima attenzione : Da quale animale prendono il nome le isole Canarie?
- Canarino; - Canguro; - Cavallo; - Foca. 
Forza, è l’ultima domanda…

LA BIONDA ( esitante, poi sicura ) : … l’elefante?!?

Mormorio di stupore e disapprovazione.

IL PRESENTATORE ( con aria tetra ) : Risposta errata! ( La bionda prende la borsetta e corre via frignando. Il Presentatore scuote la testa, si alza, prende l’inseparabile cartellina e si rivolge direttamente al pubblico)
Per vostra doverosa informazione, ecco le risposte esatte:
1-La “Guerra del Cent’anni” durò 116 anni, dal 1337 al 1453.
2-Il “Cappello di Panama” si trova in Ecuador.
3-La ricorrenza della “Rivoluzione d’ottobre”cade il 7 novembre.
4-Il vero nome di re Giorgio V era Alberto, il re cambiò nome nel 1936.
5- Le isole Canarie prendono il nome dalla foca, in latino: “isole della foca”.

Allora, ci tingiamo tutti quanti i capelli di biondo?

Accompagnato dalla musichetta d’entrata, il Presentatore, sorridendo, esce.
Cambio di scena. Buio e presentazione. 

VOCE F. C. : “ Queste sì che sono notizie!” Le nozze di due cani, una fumatrice fuori di testa, un ministro superstizioso… ecco alcune chicche, incredibili ma vere, scovate sui giornali e su Internet.”

Sigla solenne, come potrebbe essere quella di un Telegiornale. Entrano in gruppo nove giornalisti di un’ipotetica testata, con i propri “fogli del mestiere” sotto braccio, due maschi e sette femmine. Si siedono tutti allineati frontalmente al pubblico. Una breve pantomima prima della lettura in cui gli attori possono creare a soggetto le segg. situazioni: un collega e una collega, magari seduti lontani, che si guardano teneri e si mandano bacetti, due rivali ( due maschi oppure due femmine ) che si squadrano e poi si danno le spalle, uno che mostra all’altro , vantandosene, o il proprio orologio nuovo, o il paio di scarpe appena comprato o la pettinatura fresca fresca.
Una serie di sorrisetti ipocriti fra di loro , poi si dà il via alla lettura.

PRIMA GIORNALISTA: “Fedeli per sempre”- Il matrimonio dell’anno? E’ quello di Bobbie e Grace, una coppia di cani di Detroit che si sono sposati davanti a settanta invitati e a un perplesso prete che ha officiato la cerimonia. I padroni hanno dichiarato che la festa di nozze è costata “solo” mille euro.

SECONDA GIORNALISTA ( verso la Prima, sottovoce ) : Una buona notizia per te, che neanche un cane ti prenderebbe, brutta come sei…la speranza è sempre l’ultima a morire, cara! Sposati anche tu con un levriero, che vi ci vedo bene…cercate di spendere di meno, però, ché non ne vale la pena… ( Ad alta voce ) “ Il fumo fa male”- Una donna francese, completamente ubriaca, è stata colta da una crisi d’astinenza da fumo mentre era in volo per l’Australia. Così ha cercato di aprire il portellone dell’aereo per godersi in pace una sigaretta. Per fortuna l’hanno fermata. Ma a terra ha trovato ad attenderla la polizia federale che le ha dato una multa di mille dollari.

TERZA GIORNALISTA ( alla Seconda ) : Tesoro, non è che per caso eri tu?

SECONDA GIORNALISTA ( alla Terza ) : Ma cosa ti salta in testa ? !

TERZA GIORNALISTA ( maligna, alla Seconda ) : Ah, già, è vero, tu non sei mica francese… ( cenno di insofferenza della Seconda Giornalista ). Procediamo… “ Una lite senza freni”- In una casa di cura a Cinto Romano, in provincia di Roma, due anziani, di settantacinque e novant’anni, hanno dato il via a una lite per un peto. Subito sono arrivati i soccorsi. Ma per il più anziano non c’è stato nulla da fare: ha sbattuto la testa per uno spintone ed è morto sul colpo.

QUARTO GIORNALISTA ( alla Terza, con forte accento alto-lombardo, tono “leghista” ) : Uè, terùn che non siete altro, è proprio vero che a Roma tira una brutta aria, eh…guai a voi se ce la mandate su da noi, nella nostra Padania!

TERZA GIORNALISTA ( al Quarto ) : Sarà difficile: dovrebbe prima passare tutta la barriera della nebbia e della segatura dei vostri cervelli, che farebbero troppa resistenza!

QUARTO GIORNALISTA ( non ha capito, grugnisce ) : Eeeeh ??!!

TUTTI ( facendogli il verso ) : Oooooooohhh!! Uuuuuuuuhhh!!

QUARTO GIORNALISTA ( sempre bofonchiando ) : Mah… mi nun capiss minga…e poi siamo noi che non sappiamo parlare…se lo avrebbe savut, non avria venut… “ Multe da record”- Dichiara di non essere uno spericolato al volante , eppure il milanese…( a questo punto si ferma un po’ titubante; gli altri cominciano a ridacchiare) Traditori! Vermi…!!( continua ) Giovanni Silini, titolare di due panetterie, nel 2004 ha collezionato in poco meno di tre mesi trecentoventi multe…per un totale di ventun mila euro ( si ferma di nuovo e impallidisce, mentre gli altri sghignazzaro sempre di più. Fra i denti ) Chi è stato quel gran cornut che ha sostituito “napoletano”, come avevo scritto io, con “milanese” … ma va a da’ via el cul, chi sia sia! ( E’ furibondo, mentre gli altri si divertono sempre più )

TUTTI : Taroccatore di notizie! Fazioso! Chiama il senatùr, adesso! Ah, Ah!!

QUARTO GIORNALISTA ( ingoia amaro e da’ un’ultima occhiata alla notizia, che non è ancora finita. Gli si illumina lo sguardo ): “ Ma dopo un anno di ricorsi, però, gliene sono state annullate trecentosei… “ ( Ai colleghi, fa il gesto dell’ombrello ) Tiè, beccatevi questo! Milàn l’è sempre Milàn, brutti terùn che non siete altro!

QUINTA GIORNALISTA ( al Quarto ) : Gliele ha pagate Calderoli, forse….oppure quello che ti ha venduto la tessera di giornalista per un piatto di cassola…? Ah, ah…
( Il Quarto Giornalista le fa dei gestacci. La Quinta Giornalista impassibile legge )
“Che forza!” – Jin-Sheng, cinquantenne californiano originario di Taiwan, ha trascinato un camion per alcuni metri con i propri organi genitali ( al Quarto Giornalista) …e questo non sei di certo tu, neanche se provi a disegnarti gli occhi a mandorla…( Continua ) L’uomo è maestro di Qigong, una disciplina delle arti marziali, e non è nuovo a imprese del genere. La prossima sfida? Trascinare un jumbo jet. Sempre con i genitali . ( Al quarto giornalista ) Perché non prendi qualche ripetizione…? Sempre che il maestro riesca a trovare “qualcosa” su cui lavorare… ( Il Quarto Giornalista fa per andarle addosso e darle uno schiaffo, mentre la Sesta Giornalista lo trattiene )

SESTA GIORNALISTA ( seccata , ad entrambi ) : E smettetela tutti e due, ora tocca a me, non toglietemi spazio, intolleranti che siete…Oh! Sentite che carina è la mia notizia: “ Il supernonno”- Come ogni mattina Ludwik Z., arzillo ottantaquattrenne di Znin, in Polonia, ha inforcato la sua bicicletta ed è uscito per una passeggiata. Dopo una settimana la polizia lo ha trovato a Londra. Il nonnino sta bene, ma né lui né la sua famiglia sono riusciti a spiegare come sia finito in Inghilterra.

SETTIMA GIORNALISTA ( con aria sognante, un po’ misteriosa ) : Ah, l’Inghilterra…che bei ricordi, quando ero lì…

SESTA GIORNALISTA ( alla Settima ) : E non ci potevi rimanere, così lasciavi un posto libero e sistemavo chi so io…

SETTIMA GIORNALISTA ( non la fila e continua trasognata ) : …sono sprecata qui…che razza di notizie mi tocca leggere… “ Un sindaco atipico”- Una capra di nome Opie… ( a questo punto si ferma, impallidisce, getta un’occhiata livida ai colleghi e prosegue fra i denti )….dicevo…una capra di nome Opie è diventata sindaco onorario di Anza, una cittadina della California. Un gesto davvero nobile: gli abitanti l’hanno eletta per salvarla dal macello. Ma in paese c’è già chi chiede le sue dimissioni…( Sbatte per terra con rabbia i fogli ) E sarà quello che fra poco farò anch’io! Le dimissioni!! Chi è stato quel disgraziato che mi ha dato da annunciare la notizia di una… capra ! ( con disgusto ) Una capra! Quell’essere ottuso e puzzolente…a me! Una giornalista che ha lavorato alla BBC, alla CNN…A me!!

OTTAVO GIORNALISTA ( alla Settima ) : Scusa, cara, è che il caporedattore si è sbagliato…credeva che “BBC” volesse dire “ Brevi Bozze Caprine”…e così t’ha assegnato la notizia!! ( Tutti ridono )

SETTIMA GIORNALISTA ( urlando di rabbia, esce ) : Aaaah! GRRRR!!!

OTTAVO GIORNALISTA ( guardando verso la direzione d’uscita della collega ) : Se ne è andata, finalmente…” Buchi da paura”- Da trentadue anni gli abitanti del villaggio di Chongqing, in Cina, sono perseguitati dai buchi che compaiono senza motivo in tutti i tessuti. Le autorità hanno chiamato un medium per svelare il mistero. Ma l’uomo è fuggito dopo che gli sono spuntati dei fori nel vestito.
( Alludendo alla Settima Giornalista ) Se ne sarà andata anche lei a Chongqing, a bucare gli zebedei altrui, a forza di stressare?

NONA GIORNALISTA ( all’Ottavo ) : L’importante è che non ci frantumi i nostri!
“ No comment”- Un silenzio…astrale – finalmente sceso dopo che se ne è andata la nostra cara collega, questo ce lo metto io…- . E’ quello proclamato dal primo ministro tailandese Thaksin Shinawatra che ha deciso di non rispondere alle domande dei giornalisti fino al 2007. Il motivo? Mercurio non è allineato col suo segno zodiacale e questa situazione consiglia il silenzio assoluto. ( Riflette un attimo, poi si rivolge alla Prima Giornalista ) Teresa, dove ci aveva detto il caporedattore , che ci mandava in viaggio di lavoro, tutto pagato e spesato, in hotel extralusso con piscina , con aereo di prima classe, in cambio di una lunghissima intervista ad un importante…primo ministro orientale… altrimenti niente…avremmo dovuto ridare tutto?

PRIMA GIORNALISTA ( sta ricollegando e molto ansiosa controlla l’Agenda ) : Oddio…fa che non sia vero…( Legge ) Porca miseria…”Thailandia”! Noooo!!!

Mormorio e brontolii di sconforto. Si odono nel trambusto queste frasi: “ E adesso?”” E adesso ci facciamo il viaggio e poi scriviamo quello che ci pare!”
“ Consultiamo Branko anche noi” “Rapiamo il suo astrologo!”…con questo coro, il gruppo esce, accompagnato da una musichetta ironica a piacere.
Cambio di scena. Buio e Presentazione. 

VOCE F. C. : Ed ora, signore e signori…una piccola pausa di riflessione tra uno scoop e un altro…consigli pratici di vita vissuta da non sottovalutare…
“ Tu sei l’unico per me”…per le signore presenti in sala: attente, non c’è nulla di romantico, anzi… Buon divertimento!

F I N E P R I M A P A R T E


S E C O N D A P A R T E


TU SEI L’UNICO PER ME- Monologo per attrice

L’ATTRICE ( parla direttamente verso il pubblico, in una scena spoglia, semplicemente seduta su una sedia. In sottofondo, le note di “Only you”, che sfumano mano mano quando la donna comincia a parlare ) : Avete mai sentito pronunciare quella frase dolce, carina, zuccherosa… che di solito si dicono gli innamorati- nei primi tempi, eh! Poi non lo so, ho i miei forti dubbi- “tu sei l’unico… o l’unica… per me”? Penso di sì. Ecco, io a questo punto mi rivolgo alle signore qua presenti anche perché io, essendo donna, posso parlarvi dal punto di vista delle donne… ( Breve pausa. Prende fiato e guarda intensamente il pubblico. Si alza leggermente dalla sedia ) Vi siete mai accorte, care signore, che soprattutto nel caso di noi donne, la benedetta frase “Tu sei l’unico per me” sembra riferirsi di più a tutto il vostro entourage piuttosto che a voi stesse? ( Brevissima pausa ) Non fraintendetemi, non voglio fare la solita tiritera sulle amiche invidiose… sto parlando di tutti! Ma proprio tutti, eh ! Non si salva nessuno, nemmeno il lattaio!
( Si alza in piedi. Con tono più vivace ) Improvvisamente, di punto in bianco, senza che quasi ve ne accorgiate, il vostro amato bene, non appena trapela un qualche minimo sentore sulla vostra nuova liaison… diventa l’argomento preferito per una ridda di telefonate fatte a qualsiasi ora del giorno e della notte, oppure per una selva di domande più o meno discrete… anche da parte di persone che non sentivate da una vita e che magari vi hanno girato bellamente il sedere nei momenti in cui voi avevate bisogno… IN PRATICA, SIETE SULLA BOCCA DI TUTTI !!!
Da un momento all’altro, siete diventate il caso del giorno, ancora di più della mamma di Cogne, peggio ancora delle gemelle Lecciso, che sono sempre lì davanti anche quando non le volete vedere! E a questo punto, sorge spontanea una domanda: ma il mio fidanzato… chiamiamolo, ecco…che ne so… Adamo, il primo uomo, nella storia dell’umanità e forse anche nella vostra vita… non mi sembrate, dalle facce, molto esperte, eh, scusate… Dicevo, a questo punto, voi vi chiederete: ma è possibile che Adamo sia l’unico uomo che esista al mondo per cui tutti si interessano a lui… quasi quasi più di me stessa?
Vostra madre che vuole sapere quante fidanzate ha già avuto, se ha un buon posto di lavoro, se porta la maglia di lana e se tratta con rispetto la sua, di mammina; vostro padre che vi chiede di chi è figlio, nipote e pronipote, fino a risalire perlomeno alla quattordicesima generazione indietro, se ha contratto debiti, vale a dire se si è fidanzato con voi per farsi mantenere; le vostre amiche… ahi, il tasto più dolente… magari non vi filano da mesi e improvvisamente si rifanno vive con sorrisi, battutine, sguardi interrogativi, lamentele con amici comuni perché voi non vi siete confidate con loro, brutte cattive che non siete altro… in pratica, un cahier de doléances per non aver fornito con puntualità un bell’argomento su cui spettegolare per i prossimi diciotto mesi, visto che le ultime conversazioni languono.
Ma finalmente voi avete fornito loro una bella serie di tormentoni che spaziano un po’ qua e un po’ là; numero uno: è stato single per tanto, quindi difficilmente si adatterà a voi che avete notoriamente un brutto carattere, oppure ha avuto rapporti occasionali SICURAMENTE senza preservativo- ma come fanno ad esserne così sicure, dico io ? Qui gatta ci cova: suggerimento spassionato: appurare!- pertanto deve assolutamente farsi tutte le analisi. Numero due: guardare immediatamente come si comporta in casa sua, perché farà esattamente così con voi se deciderete di vivere insieme… e qui si aprono vari sotto-paragrafi che spaziano dal tubetto del dentifricio fino al russare, dai calzini sparsi sul pavimento al fatto che mai e poi mai vi aiuterà nelle faccende domestiche perché lui, stando con voi, ha voluto semplificare la propria vita, non certo complicarsela… Fino ad arrivare ai consigli più spietati, che vi trasformeranno da una semplice ragazza qualunque in una terrorista hacker senza scrupoli che potrebbe essere reclutata anche nelle file di Al Qaeda, in grado di controllare ( naturalmente, senza lasciare traccia ) le chiamate in entrata e in uscita dal cellulare, la posta elettronica ( che è diventato reato !! ), le spese fatte con la carta di credito, oltre ai classici già collaudati, come il diario, l’agenda personale e la posta ordinaria… perché, si sa, come non mancherà mai di ricordarvi la vostra migliore amica, un uomo ha sempre qualcosa da nascondere.
( Pausa. Si risiede ) Et voilà… Eccovi, a questo punto, servite di barba e capelli; grazie al… diciamo, disinteressato intervento altrui, il tuo uomo, il caro Adamo, che credevi fosse unico per te, novella Eva in un rinato Eden tutto tuo… diventa l’UNICO per gli altri, il vero, solo interesse, per tutto questo bell’elenco di gente che non trova niente di meglio che farsi i fatti vostri. E così riuscirete a perdere, in tempo da record, quell’aria euforico-rimbambita che assume l’espressione del volto di una neo-innamorata ( la fa, con effetti un po’ da ebete )… e, mi raccomando, non dimenticate di ringraziare vivamente tutti costoro che sono riusciti a rompere l’incantesimo… oh, vi tolgono quell’espressione narcotizzata che avevate preso, un misto fra Jerry Lewis e Giada De Black col botulino, il vostro look ne guadagnerà senz’altro! Ora senz’altro assumerete l’aria ingrugnita, affannata e disincantato-cinica, dal colorito giallognolo-verdastro-bilioso, che hanno praticamente tutti, ormai, in giro, così sarete perfettamente omologate… naturalmente, tutto questo accade per il vostro bene e per la vostra felicità, non dimenticatelo!
( Pausa. Si alza. Con aria energica ) Che ??!! Ma vogliamo scherzare? Ma gliel’hanno insegnato a tutta questa bella gente che chi si fa i fatti suoi campa cent’anni? Vogliono morire giovani, a quanto pare!... scatterete voi, a un certo punto.
E’ normale, è comprensibile. Soprattutto a quando penserete alla vostra vicina di casa, che vi spia in continuazione invece di occuparsi delle emorroidi del marito, il quale ogni mattina, di buon’ora, sveglia tutto il condominio coi suoi ululati alla Balla coi lupi… e vi potete immaginare il perché… oppure, quando vi verranno in mente gli studi di antropologia criminale della vostra collega d’ufficio, che, da un’attenta analisi della fisiognomica di Adamo, ne ha dedotto che è un tirchio patologico che peggiorerà sempre col tempo, anziché pensare alla figlia tredicenne che si sta facendo tutto il quartiere e anche oltre… eh, sì, pare quasi che siano proprio le persone che dovrebbero guardare di più cosa succede in casa loro le prime ad impegnarsi con zelo per rovinarvi la giornata, se non l’esistenza! ( Pausa. Si risiede ) E come uscire da questo gorgo? ( Scuote la testa ) No, signore care, nemmeno col matrimonio, purtroppo, si riesce a scamparla. Perché voi vi illudete che il vostro Adamo, una volta diventato marito, sia ormai un elemento… scontato, definitivo, messo da parte, se non inalienabile e incontrovertibile, almeno per le più ottimiste.
No, mie care, proprio no. Perché, a questo punto, bisogna stare attente ad altri tipi di categorie: le suocere, i parenti e gli amici sposati con prole, che vi chiederanno, non appena vi sarete ripresi dalla pioggia di riso che vi si è ficcata fin nei posti più reconditi, perché non mettete subito in cantiere un figlio- oh, avete vent’anni entrambi, siete decrepiti come Matusalemme!! Che cosa volete aspettare? Che Berlusconi si converta al comunismo? !- … E quando ne avrete fatto uno, ma perché non ne fate all’istante un altro, dato che il figlio unico, si sa, è un disadattato in quanto tale; e gli amici scapoli…- ne vogliamo parlare?- che vi ricordano sempre quant’è bella la loro libertà, alla faccia vostra che ormai l’avete irrimediabilmente perduta e, buon’ultime, le ruba-mariti, ensemble sempre nutrito e in agguato, fatto di nevrotico-depresse-compulsive- e/o illuse- e queste, poverine, sono le più sfigate- e di iene con tanto di diploma di laurea in puttanologia e ben felici di essere tali, quindi consenzienti e recidive.
( Pausa ) Che fare? ( Ancora pausa. Sorride maliziosa. Le si illumina lo sguardo ) Non preoccupatevi… non disperate. Verrà il giorno della riscossa… il momento in cui i vostri occhi si illumineranno di gioia crudele, la stessa che avete visto nello sguardo di tutto il vostro entourage negli ultimi dieci anni e più, rosso e ardente…come la Fiamma Olimpica… e questo avverrà quando o la vostra sorellina minore, o la vostra amica single da una vita, oppure l’odiata collega… si saranno trovate un nuovo fidanzato! “ Eva 2, La Vendetta” !!! Con la complicità di Adamo- che ha resistito a tutto questo clima di pressione sotto vuoto spinto, e quindi si sarà dimostrato un uomo forte- rispolverate tutte le intrusioni, le cattiverie e le carognate che sono state utilissime nel causare le vostre liti peggiori, moltiplicatele per mille, adattatele alle varie situazioni… et voilà ! Il gioco è bell’e fatto, avete rimandato la palla, come in un torneo di ping-pong. Naturalmente, ognuno in base alle proprie capacità e al proprio tempo… non tutte potrete essere professioniste, ma se riuscirete a provocare, almeno una volta nella vostra vita, una lite furibonda dovuta alla tensione e al nervosismo dell’ambiente da voi creato, sarete già da dieci e lode.
Se vanterete, poi, con l’andare del tempo, nel vostro curriculum, o una separazione o un divorzio, sarà, in pratica, l’equivalente di un dottorato di ricerca, o di un master all’estero. D’altronde, siete state prima alunne, ora sarete giustamente insegnanti…si fa sempre così nella vita, o sbaglio?
( Si alza e fa per congedarsi ) E mi raccomando, ragazze, ricordatevi sempre: un uomo non sarà mai tanto unico per voi, quanto lo sarà per tutti gli altri! Io ora vi lascio…oh, fatemi sapere, non mi tenete sulle spine! A la prochaine fois!
Buonasera a tutti!

E si allontana canticchiando, con fare malizioso e indifferente.
Buio. Cambio di scena e Presentazione.

VOCE F. C. : Ed ora, dopo questi sani consigli, gustatevi “ Annunci parrocchiali…Risultati celestiali”… dove l’ingenuità e qualche carenza 
grammaticale producono effetti strepitosi.

Luce di nuovo. Siamo nella sala di una parrocchia qualsiasi dove si tengono lezioni di catechismo. Musica…celestiale, tipo “Alleluia… alleluia”, oppure qualunque altra che ricordi l’ambiente chiesastico. Entra un giovine prete con un nutrito gruppo di vecchiettine estasiate al suo seguito, un po’ caracollanti sui loro bastoni. Possono essere utilizzate tutte le attrici disponibili, che avranno assegnati i vari annunci a discrezione del regista Il prete prende posto al centro della sala, mentre le vecchiette fanno a gara per accaparrarsi i posti migliori, anche spintonandosi o pestandosi i piedi coi rispettivi bastoni da passeggio. Quando sono finalmente tranquille e composte, il prete, mandando gli occhi al cielo come per dire: “cosa mi tocca sopportare!”, comincia a parlare.

IL PRETE ( con tono solenne ) : Eccoci qua finalmente, tutti riuniti, come ogni giovedì, per la nostra ora di raccoglimento , tappa fondamentale per il cammino spirituale che avete deciso di intraprendere assieme a me.
E ora, una piccola introduzione per sondare al meglio il vostro animo…durante l’ultima settimana, vi siete aperte al prossimo?

PRIMA VECCHIETTA : Eh, io ogni tanto, anche per cercare di ricordarmi qualcosa, faccio per aprirmi, ma mio marito mi guarda e mi richiude subito… ( Il prete impallidisce )

IL PRETE ( imbarazzatissimo ) : Faccio finta di non aver sentito…avete mentito?

SECONDO VECCHIETTA : Solo sull’età…io ho detto di averne sessanta…

TERZA VECCHIETTA: Sì, sì, raccontalo…. a tua nipote! Ih, ih ! ( Sghignazza malignamente, seguita dalle altre. Il prete fatica a far ritrovare il silenzio)

IL PRETE ( quasi frignando ) : Avete compiuto la vostra buona azione?

QUARTA VECCHIETTA : Io ho aiutato tre baldi giovanotti…mamma mia che carini che erano…a tenere la scala mentre stavano appoggiati al balcone del palazzo che fa angolo a Via Fiordelfango…poverini, non ce la facevano a caricarsi tutti quei mobili da soli sul camion e così gli ho dato una mano…uno di loro m’ha pure dato un bacetto…e quando mi succedeva un’altra volta?

QUINTA VECCHIETTA ( scattando ) : Ma ti succedesse una disgrazia…!! Quella era casa mia, me l’hanno svaligiata ieri l’altro! ( Fa per avventarsi sulla quarta vecchietta ) Vecchia rimbambita!! ( Il prete, urlando: “Calme!!” “Calme!! Siamo in Chiesa!” le separa a fatica )

IL PRETE ( sudato e scarmigliato ) : Mamma mia… è un incontro particolarmente difficile, quello di oggi, vedo che davanti a noi c’è ancora molta strada da fare…Direi di non indugiare più e di procedere alla lettura del bollettino parrocchiale…almeno starete un po’ impegnate… l’avete preparato?

TUTTE : Sì, sì !! Siamo state chiare, concise ed esaurienti, proprio come voleva lei, Padre!

IL PRETE : Perfetto; parole d’ordine: chiarezza , scorrevolezza e informazione. Prego!

Le vecchiette leggono a turno ad uno ad uno il proprio annuncio del bollettino. Quella che legge si alza in piedi. Il Prete, man mano che ascolta le amenità dettate dalla traballante sintassi delle vecchiette, si siede sconsolato, portandosi la testa fra le mani e scuotendo il capo.

PRIMA VECCHIETTA : “ Per tutti quanti tra voi che hanno figli e non lo sanno, abbiamo un’area attrezzata per i bambini! Giovedì alle cinque del pomeriggio ci sarà un raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle Mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio.” ( Si siede, contenta del suo annuncio )

SECONDA VECCHIETTA : “ Il gruppo di recupero della fiducia in se stessi si riunisce venerdì sera alle sette. Per cortesia usate le porte sul retro” ( c. s. )

TERZA VECCHIETTA: “ Domenica sera alle sette i bambini dell’oratorio presenteranno l’ “Amleto” di Shakespeare nel salone della Chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia.” ( c. s. )

QUARTA VECCHIETTA : “Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! E’ un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.” ( c. s. )

QUINTA VECCHIETTA : “ Tema della catechesi di oggi: ‘ Gesù cammina sulle acque.’ Catechesi di domani: ‘ In cerca di Gesù.’ “ ( c. s. )

SESTA VECCHIETTA : “ Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per tutta l’estate, con i ringraziamenti di tutta la parrocchia.” ( c. s. )

SETTIMA VECCHIETTA : “ Ricordate nella preghiera tutti quanti sono stanchi e sfiduciati della nostra Parrocchia.” ( c. s. )

OTTAVA VECCHIETTA : “ Il torneo di basket delle parrocchie prosegue con la partita di mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di sconfiggere il Cristo Re!” ( c. s. )

NONA VECCHIETTA : “ Il costo per la partecipazione al convegno su ‘preghiera e digiuno’ è comprensivo dei pasti.” ( c. s. )

DECIMA VECCHIETTA : “ Per favore, mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare.” ( c. s. )

UNDICESIMA VECCHIETTA : “ Il parroco accenderà la sua candela da quella dell’altare. Il diacono accenderà la sua candela da quella del parroco, e, voltandosi, accenderà uno a uno tutti i fedeli della prima fila.” ( c. s. )

DODICESIMA VECCHIETTA : “ Martedì sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto.” ( c. s. )

Il prete è abbattutissimo. Non ha la forza di replicare mentre le vecchiette gli vanno incontro garrule, esclamando: “Le sono piaciuti?” “Le sono piaciuti?” “Anche se le frasi sono zoppicanti, fa niente…lo siamo anche noi!!” e circondandolo vicinissimo, quasi a volerlo soffocare. Con questa sorta di “presepe vivente”, riparte la musichetta di prima, mentre si fa buio e si è già pronti per un nuovo cambio di scena.

VOCE F. C. : “Amor di patria” e “Battute per tutti i gusti”…un divertente aneddoto e battute d’autore che ci portano verso il finale di questa serata. Spero che vi siate divertiti in nostra compagnia e a me non resta che dirvi…à bientot! 

Appena effettuato il cambio di scena, luce di nuovo, mentre partono in sottofondo le note di un motivetto francese alla moda ( potrebbe essere “Petit poisson”, ad esempio). Siamo in un bistrot. Due tavoli vicini, uno occupato da un italiano, che sta consumando il suo “petit déjéuner” ( caffè, croissant, pane, burro e marmellata), l’altro con un francese che mastica l’immancabile gomma.

IL FRANCESE ( scruta insistentemente l’italiano e sembra indispettito dal fatto che quest’ultimo lo ignori, continuando tranquillamente a mangiare, e lo apostrofa con un marcato accento francese ) : Voi italiani il pane lo mangiate tutto?

L’ITALIANO ( un po’ sorpreso ) : Certamente.

IL FRANCESE ( facendo un bel palloncino con la gomma ) : Noi no. In Francia noi mangiamo solo la mollica. La crosta la raccogliamo in un contenitore, la ricicliamo, la trasformiamo in croissant e la vendiamo in Italia. ( fa una smorfietta insolente )

L’ITALIANO ( resta in silenzio e continua a mangiare come se niente fosse )

IL FRANCESE ( petulante, insiste nei riguardi dell’italiano ) : Ci mette la marmellata sul pane?

L’ITALIANO ( ancora sorpreso ) : Certamente.

IL FRANCESE ( rigira la gomma fra i denti e ridacchiando, prosegue ) : Noi no. In Francia a colazione noi mangiamo la frutta fresca, mettiamo tutte le bucce e gli scarti in un contenitore, li ricicliamo , ne facciamo marmellata e la vendiamo in Italia.

L’ITALIANO ( dopo una piccola pausa, chiede ) : Voi francesi fate sesso?

IL FRANCESE ( con un gran sorriso ) : Ma certo!

L’ITALIANO : E cosa fate coi preservativi usati ?

IL FRANCESE ( sicuro ) : Li gettiamo via, naturalmente!

L’ITALIANO : Noi no. ( Pausa ad effetto ) In Italia li mettiamo in un contenitore, li ricicliamo, li trasformiamo in gomme da masticare e le vendiamo in Francia.

Buio improvviso dopo quest’ultima battuta. Ancora musichetta alla francese. Sgombrare la scena e lasciarla completamente libera per l’ingresso di alcuni fra gli attori partecipanti, meglio se cinque, in modo che recitino, dapprima, ad una ad una, le prime cinque battute e poi, sempre nello stesso ordine, la piccola antologia di Marcello Marchesi che comprende anch’essa cinque battute. I restanti attori non partecipanti a questa scena, nel frattempo si prepareranno, aggiungendosi in seguito a quelli già presenti, ad incarnare i personaggi dell’ultima scena, che ci riporta alla prima, con l’atmosfera piena alla Campanile, magari con alcuni soggetti già visti nel Prologo. Tornando ai cinque del quadro seguente, questi reciteranno, ognuno, la propria battuta d’autore, col rispettivo foglio in mano, senza tanti orpelli.

PRIMA BATTUTA : “Dio è morto- L’ha detto Nietschze”. Ma qualcuno ha scritto sotto: “Per ora è morto solo Nietschze” ( Scritta su un muro )

SECONDA BATTUTA: “ Dio è morto, ma ci ha lasciato due testamenti” ( Wiesner)

TERZA BATTUTA: “ Il matrimonio è il prezzo che gli uomini pagano per il sesso; il sesso è il prezzo che le donne pagano per il matrimonio.” ( Anonimo cinese )

QUARTA BATTUTA : “Vuoi stare con me in un affare?” “Che cosa c’è da guadagnare?” “Quello che prendiamo facciamo a metà.” Prendemmo sei mesi. Tre io e tre lui.” ( Beppe Viola )

QUINTA BATTUTA : “ Quel ragazzo è un drogato. Fuma così tanta erba che una volta al mese deve farsi falciare lo stomaco.” ( Milton Berle )

PRIMA BATTUTA-MARCHESI : Piccola antologia dedicata a Marcello Marchesi:
“ Notizia giornalistica: giovane si schianta contro lampione. Spenti entrambi.”

SECONDA BATTUTA-MARCHESI : “ Chi va piano va sano e viene tamponato poco lontano.”

TERZA BATTUTA-MARCHESI : “ Quando ho la sensazione che in fabbrica ci sia un po’ di disordine- mi diceva un giovane industriale- quando vedo che si profila uno sciopero, io prendo il mio yacht. Me ne vado in crociera. Alle Bahamas. E mi porto dietro un po’ di operai” “Come viaggio premio?” “ No, come ostaggi.”

QUARTA BATTUTA-MARCHESI : “Dal mio fioraio le corone da morto le fa la nonna, così s’abitua all’idea.”

QUINTA BATTUTA-MARCHESI : “ Una delle cose fondamentali della vita è la dignità. Non bisogna mai perderla. Per non perderla basta non averla.”

Dopo quest’ultima battuta, le luci si abbassano, ma non del tutto. I cinque rimangono fermissimi, immobilizzati come nel gioco delle belle statuine, lasciando cadere i fogli per terra. Qualche istante, e poi corrono dietro le quinte- ove ci saranno anche gli altri già pronti- per assumere, tramite l’ausilio di semplici oggetti che erano già stati usati nel Prologo, l’identità dei Personaggi che avevano incrociato il Portavoce all’inizio della pièce: chi farà il Sindaco avrà la fascia da Sindaco, chi farà la Moglie e la Figlia un cappellino nero per il lutto, le giacche le avranno gli amici e così via. Nel frattempo, anche il Personaggio-Portavoce si sarà alzato dal suo posticino appartato e avrà riguadagnato il palcoscenico, in posizione più centrale e anteriore rispetto al gruppo dei Personaggi.
E’ il commiato dei soggetti in stile Campanile che siglano il finale di questo sconclusionato ma ( spero ) divertente helzapoppin dedicato alla comicità dell’assurdo così particolare anche perché così…intelligente! Si può dire? E’ un bell’avvenimento , al giorno d’oggi…






E P I L O G O


“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( sale sul palco, quatto quatto, con aria furtiva e complice si rivolge al pubblico ) : Carissimi signore e signore…alla fine di questa tortu…volevo dire, di questa commedia cui ho avuto il piacere ( lo dice con evidente sforzo ) di assistere, prima che ve ne andiate tutti giustamente al caldo delle vostre casucce, volevo farvi una confidenza: non è vero che l’Autrice ha trovato questi soggetti su internet…in verità, li ho scritti io! Sì, cari signori…fanno presto a dire…ma l’unico cui dovrebbero andare gli applausi, stasera, quello sono io!

A questo punto, a turno, i Personaggi retrostanti, prendono lo spunto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Comincia il Sindaco.

IL SINDACO ( al Personaggio-Portavoce ) : Ma bravo…allora è lei che ha passato quelle notizie demenziali al notiziario del nostro Comune, con la scusa di averle trovate sul web e facendo fare in questo modo una pessima figura ai nostri assessori, grazie anche a quei giornalisti col cervello di gallina? Si vergogni!! ( Esce )

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” : Ma io…

IL SACERDOTE ( seccato ) : “ Io”… “io”… “Io “ era la vacca di Giove…Piuttosto: per colpa sua del suo diacono piromane, che ha fatto scuola, tutti, adesso, nella mia parrocchia, si siedono nelle ultime file e quando viene il Vescovo e ci sono le telecamere, sembra sempre che la Chiesa sia vuota! Mi manderà in rovina, finirò a Carbonia a confessare le pecore ! Si vergogni!! ( Esce )

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( fa per aprire la bocca, ma non lo lasciano parlare )

LA MOGLIE ( avanzando a passo di carica verso di lui ) : E allora me lo vuoi dire, brutto mascalzone, dove hai conosciuto quella bionda gonfiata del quiz televisivo, col cervello più piccolo dei suoi capezzoli, eh?? Me lo vuoi dire?!! ( L’altro fa per rispondere ) Zitto, sai, ché quando hai aperto bocca, hai già parlato troppo…e non hai neanche riguardo per questa povera figlia ( l’abbraccia ) che non ha neanche il coraggio di parlare…

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE “ ( ironico, alludendo alla figlia ) : “La Muta di Portici”…

LA MOGLIE ( sarcastica) : Ah, sì? Fai anche lo spiritoso? E allora io, d’ora in poi, per te, sarò la Cieca di Sorrento! Non vorrò vederti mai più! ( Si passa il velo nero del cappello sugli occhi ) Andiamo, figlia mia! ( E si dirige spedita verso le quinte, ma siccome non vede dove va, prende una tranvata incredibile contro il muro, suscitando varie ilarità. La figlia la sostiene…qualche istante a soggetto fra le due, fino a che non riescono ad imbroccare la strada giusta )

UN VECCHIETTO ( cammina col bastone e avanza verso il Personaggio-Portavoce, con piglio battagliero ) : A guardarla bene…( vede pochissimo ) è proprio lei il maleducato che non mi ha ceduto il posto sull’autobus, stamattina! Vergogna…bel rispetto per le persone anziane! ( Gli tira un colpo sulle caviglie col bastone. Il Personaggio-Portavoce soffoca qualche insulto all’indirizzo del Vecchietto che si allontana a passo di bradipo dietro le quinte ).

PERSONAGGI-COLLEGHI ( al Personaggio-Portavoce ) : Ehi, senti, carissimo…a proposito delle tue disquisizioni sulle parti di ricambio dei mouse, ricordati che quello del tuo ufficio non funziona… ( soffocando risatine ) senti…non è che sapresti indicarci…con cosa ripararlo, data la tua…ehm…diciamo…esperienza in materia? ( Ridono sempre di più )

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( si sta spazientendo; tira fuori dall’ampia marsina un ampio paio di cesoie da giardino e li minaccia ) : Chissà…magari le parti da sostituire le prendo proprio da voi…venite qua, cari! ( Gli altri fuggono spaventati tra le quinte, seguiti dagli altri figuranti e dal Personaggio-Portavoce che li rincorre fino a scomparire dalla scena per qualche secondo. Quando ritorna, affannato e spettinato, il palcoscenico è vuoto ) Mamma mia…mi hanno veramente esasperato…

VOCE F. C. ( finalmente interviene ) : Le sta bene, così imparerà, la prossima volta, a mentire e a farsi bello con brani che non sono suoi. Ma come…io la invito ad assistere al mio spettacolo e lei ricambia in questa maniera? Non le ho neanche fatto pagare il biglietto!

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( sinceramente stupito ): Ma io non me lo immaginavo che se la prendessero così… ma erano tutte situazioni tratte da quello che voi moderni chiamate “realtà virtuale”…e si sono sfogati su di me, come se io ne potessi qualcosa…?!?

VOCE F. C. : Proprio così. E’ incredibile, vero?

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( c.s. ): Possibile che al giorno d’oggi non si riesca più a distinguere la verità dalla finzione? Eppure io sono così sicuro che quelli erano solo Personaggi che recitavano una parte, come sono sicuro di esistere, che io sono vivo, sono sul palco di un teatro e sto parlando con Lei, l’Autrice…

VOCE F. C. ( seria ) : E chi glielo garantisce che io sia veramente l’Autrice? Mi ha mai vista? Mi conosce? E lei…non potrebbe essere un semplice Personaggio alla stregua di tutti gli altri? ( nel frattempo, i Personaggi che erano appena usciti dalla scena si ripresentano dai lati della platea e si mischiano in mezzo alle persone. Alludendo a loro ) Ha visto?( Il Personaggio-Portavoce è sconcertato) Allo stesso modo non deve essere così sicuro che gli sketches che ha appena visto siano tratti tutti dal web…chissà…magari alcuni sono inventati e altri no…altri sono veri…così assurdi da sembrare irreali, eppure si sposano così bene gli uni con gli altri tanto da confondersi…( pausa sospensiva ad effetto ) Non le pare?

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( non sa cosa rispondere, balbetta ) : Ma…ma…veramente…

VOCE F. C. ( c. s. ) : E cosa le assicura che questi gentili signori qua presenti non siano…chissà…dei manichini…oppure semplicemente persone travestite da pubblico…magari , se Lei scende in platea e li tocca, vedrà che sono finti…

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( vorrebbe scendere in platea a controllare, ma non ne ha il coraggio ) : Beh…ma…

VOCE F. C. ( per tirarlo su ) : Via, via, non se la prenda. Non è né colpa sua, né mia. E’ che semplicemente, non siamo più in grado, talora, di distinguere realtà e finzione, vero e verisimile, virtuale e non…perché la vita è diventata così, tutto qua. Forse Lei è rimasto un po’ indietro… sembra proprio un Personaggio d’altri tempi, almeno a giudicare dall’aspetto…però noto che ha delle caratteristiche molto attuali…e molto italiane, oserei dire! ( Il Personaggio-Portavoce abbassa la testa, confuso ) E quindi io, per farLe piacere, vorrei pregare i Signori qua presenti di porgerLe un grosso applauso, in quanto Lei è un grande Autore, un ottimo Attore, un eccellente Salvatore, un robusto Tenore, uno scattante Allenatore, un paralizzante Terrore, un perspicace Creatore e un affascinante Posteriore con auto-reverse anche a trazione Anteriore! Signori, applausi, prego!

Il pubblico applaude caloroso.

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( imbarazzato, alla Voce F. C. ) : Ma…ma se queste cose non sono vere…non mi dovrebbero applaudire…!

VOCE F. C. : Ma perché gliene importa, scusi? Che cosa le ho appena finito di dire? Non siamo più in grado di distinguere il vero dal falso… quindi ringrazi elegantemente e si goda il suo applauso. Si inchini, si inchini!

“PERSONAGGIO-PORTAVOCE” ( ancora un po’ stupito, ma anche ringalluzzito, si sbraccia a ringraziare ) : Eh, beh…in effetti è vero…inchiniamoci, inchiniamoci, e più applausi avremo! ( Riflette un attimo ) Toh…”e non sono nemmeno Cavaliere!” ( 2 )

Con questa apoteosi di applausi e sulle Note di una Marcia Trionfale, la più pomposa che si possa scegliere, cala la tela.
Buio. Sipario.

F I N E

( 1 ) Lo scambio di battute è chiaramente ripreso e riadattato alla situazione dal romanzo di Achille Campanile Il Povero Piero, BUR, Rizzoli, 1999, p. 165.
( 2 ) Frase tratta da Il Diario di Gino Cornabò di Achille Campanile, BUR, Rizzoli, 1994.