Canto errante di un uomo flessibile

di

Tommaso Urselli



“E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine.”
Andrea Pazienza


Luoghi dell’azione

L’azione si svolge in un “non luogo flessibile” che all’occorrenza può diventare “casa”, “strada”, ”pozzo nero”, “agenzia di lavoro interinale”, “negozio hi-tech”, “ospedale”, “stazione della metropolitana”.


Personaggi

Anche agli attori è richiesta una certa flessibilità:
un attore per il personaggio principale: Mimmo Stìmolo, uomo flessibile
un attore e un’attrice per tutti gli altri personaggi: signor Umberto e signora, signor Gianni e signor Antonio, signor vigile, signor blockbuster, Patrizia, signor guru, signor carabiniere, Enzina, padre e madre di Enzina, A e B, donna misteriosa, Rosanna, donna tra il pubblico.


Nota

Il testo è costruito come una narrazione condotta dal personaggio principale, all’interno della quale si inseriscono dei quadri in presa diretta (in questo caso i personaggi e le relative battute sono riportate nella parte centrale della pagina).


1. La casa


MIMMO STIMOLO
Tu ce l’hai una casa? Io sì. Viale Monza 83. 18 e 02 metri quadri. Bella casa, bella casa. Un giorno ti invito. Ogni primo del mese arriva il signor Umberto per l’affitto. Lo conosci?...Quello con la valigetta…E’ simpatico, è simpatico…Non bussa…C’ha le chiavi. Viene sempre verso le sei e mezza o sette di mattina e ti prende di sorpresa nel sonno. Per capire se mi porto dentro casa le donne. Che abbiamo fatto un patto: lui e sua moglie me la davano la casa in affitto, che si vede che sono un bravo ragazzo, ma io non me le devo portare a casa le donne. Le donne fanno rumore, lo dice il signor Umberto. Solo la sua signora non fa rumore ma in generale le donne fanno tutte rumore. E i vicini poi si lamentano.



SIGNORA Dai Umberto…E’ proprio un caro ragazzo
SIGNOR UMBERTO Dici?
SIGNORA Ma guardalo…Non assomiglia un po’ a lui?...La stessa aria innocente…
SIGNOR UMBERTO Uhmm…
SIGNORA Ragazzo, la suoni la chitarra?
MIMMO STIMOLO Be’, suonare è una parola grossa, signora…Strimpello, strimpello
SIGNORA Lo vedi, Umberto? E’ un artista anche lui
SIGNOR UMBERTO Uhmm…
SIGNORA E dipingi, anche, dipingi?
MIMMO STIMOLO Signora…Diciamo che imbratto…
SIGNORA Che tenero…Hai sentito Umberto?...E dimmi, dimmi, ti piacciono i paesaggi?
SIGNOR UMBERTO Va bene, va bene!
MIMMO STIMOLO Grazie signor Umberto, grazie signora, veramente
SIGNOR UMBERTO Però siamo d’accordo…Niente donne in casa!
SIGNORA Prometti?...(al marito) Sembra proprio lui…


MIMMO STIMOLO
Ma chi sarà questo lui…Boh…Ho promesso.

SIGNOR UMBERTO Aspetta aspetta


MIMMO STIMOLO
Il signor Umberto mi squadra ben bene. Apre la sua valigetta e tira fuori un pezzo di carta.


SIGNOR UMBERTO To’, scrivimelo qua
MIMMO STIMOLO Che cosa…
SIGNOR UMBERTO Che non ti porti le donne!

MIMMO STIMOLO
L’ho scritto.


SIGNOR UMBERTO Firmamelo col sangue!


MIMMO STIMOLO
Ho firmato.


SIGNOR UMBERTO Ci vediamo il primo del mese. E mi raccomando alla casa
MIMMO STIMOLO E il contratto?
SIGNOR UMBERTO Quale contratto
MIMMO STIMOLO Come quale contratto...Il contratto d’affitto…
SIGNORA Ma noi ci fidiamo di te, ragazzo. Ah, mi raccomando a quei paesaggi...Andiamo Umberto… E’ proprio un caro ragazzo…

SIGNOR UMBERTO Uhmm…


MIMMO STIMOLO
Però…Che bella casa che c’ho…Non molto grande ma c’è tutto…La finestra il letto il tavolo la sedia il lavandino il water la doccia, bidet niente, un armadio ai piedi del letto e i 2 quadri sopra il letto…Paesaggi…Bruttiii…Mi mettono malinconia i paesaggi…Li tolgo e li chiudo dentro l’armadio. Ah, anche lavatrice…Niente…Fa niente. Scendo giù in viale Monza che c’è la lavanderia a gettoni. Dopo un po’ ti abitui. Io sono uno che s’abitua. E che poi s’affeziona. La mia preferita è la macchina numero 4. Infili soldi, prendi detersivo, versi detersivo, apri sportello, infili roba sporca, chiudi sportello, premi bottone rosso, la roba sporca gira…Tu aspetti e lei gira…Leggi il giornale e gira…Ti alzi per andare a fare un giro ma ecco, è finita…E invece no, si è bloccata…Tiragli un calcio, mi fa uno…Ma mi dispiace!...Vabbè, glielo tiro…Funziona! E la macchina riprende a girare. Aspetti…Stop. Finìto. Certe volte nella lavanderia c’è pure il gestore, uno coi baffi e l’orecchino. Pugliese anche lui. Quando c’è te lo offre lui il detersivo. E pure il caffè. Te lo fa dentro lo sgabuzzino. Poi però due chiacchiere ce le devi fare, se no ci resta male…Il tempo…Il lavoro…Meglio questo papa o quell’altro…Per finire che ti racconta tutta la storia della lavanderia. Alla fine, la roba è praticamente asciutta. Prendi roba, metti nel sacchetto, e a casa. Apri la porta…Ma che bella casa che c’ho!...Mbé?...Che cos’è mo’ sto tremolìo? E lo sapevo io! Qua c’è un punto debole, c’è. Già, quando entri a casa mia devi fare piano. Che se metti troppo peso in questo punto qua, lo vedi?...La finestra vibra…Le pareti scricchiolano…Mah, speriamo. Non ci pensiamo. Stendiamo la roba, ch’è meglio. Poi finalmente, mi stendo io. E puntuale, il citofono. Chi è?...La Patrizia!!! La conosci?...Quella con gli occhi e i capelli…E sali, Patrizia, sali…Già lo so, neanche entra che si mette a criticare.


PATRIZIA Ciao Mimmo
MIMMO STIMOLO Ciao Patrizia
PATRIZIA Che c’è, disturbo? Se disturbo
MIMMO STIMOLO Mi stavo riposando
PATRIZIA Ma che v’hanno fatto a voi pugliesi, che vi riposate sempre…Comunque volevo solo vedere la casa

MIMMO STIMOLO Lo so, lo so. Vedila

PATRIZIA Eh, ma se non mi fai entrare

MIMMO STIMOLO Vedila da qua. Se vuoi te lo faccio io l’elenco di tutto quello che non va, che facciamo prima

PATRIZIA Ma che stai dicendo…Mi sembra bella, mi sembra
MIMMO STIMOLO Veramente?
PATRIZIA Cariiina
MIMMO STIMOLO Ecco, mi sembrava
PATRIZIA Allora mi fai entrare o no
MIMMO STIMOLO Non posso. Ho firmato
PATRIZIA Hai firmato?...Ma che stai dicendo…E daaaiii…Ohh, bella, beella…Ma perché scricchiola? Ah, pure la doccia c’hai! E bravo, bravo. E vediamo un po’ sto’ letto?...Naaa…Si sprofondaaa…Ma così ti rovini la schiena, ti rovini. Lo sai che facciamo? Togliamola ‘sta rete, e il materasso…Qua, sul pavimento!…Che così, quando dormi, raccogli le energie della terra…Ma che ora s’è fatta?

MIMMO STIMOLO E’ tardi!
PATRIZIA Noo…Mimmo
MIMMO STIMOLO Che c’è
PATRIZIA C’ho paura ad andare in giro da sola di notte
MIMMO STIMOLO Ma chi ti guarda
PATRIZIA E dai…Non posso restare qua?
MIMMO STIMOLO E lo sapevo io, lo sapevo


MIMMO STIMOLO
La mattina dopo arriva il signor Umberto. Non è il primo del mese, ma lui arriva lo stesso, e più presto del solito. Meno male che con la Patrizia a fianco io proprio non ci riesco a dormire. Sono le 6…Una chiave s’infila dentro la serratura…E’ lui.


MIMMO STIMOLO Patriziaa
PATRIZIA Eh?...E che mi spingi
MIMMO STIMOLO Zitta…Ficcati dentro ‘st’armadio e non fiatare
PATRIZIA Ma
MIMMO STIMOLO Ciao Patrizia


MIMMO STIMOLO
Mi rimetto a letto e chiudo gli occhi. Appena in tempo.


SIGNOR UMBERTO Buongiorno!!!
MIMMO STIMOLO Chi…Ah, signor Umberto…Che paura…Ma già al primo del mese siamo?

SIGNOR UMBERTO Mi sembri un albanese. Dov’è il letto?
MIMMO STIMOLO L’ho tolto, me l’ha consigliato la Patrizia
SIGNOR UMBERTO Chiii???
MIMMO STIMOLO La Patrizia...Cioè, no…Signor Umberto, giuro, non l’ho fatta neanche entrare…E’ rimasta sulla porta e ha dato un’occhiata veloce alla casa...Ha detto che è bella. Veramente. E la Patrizia non è una facile, sa? No no. Se la Patrizia dice che la casa è bella, vuol dire che è bella veramente. Sì sì. L’unica cosa, la rete del letto…M’ha consigliato di toglierla e di dormire sul pavimento…Che così quando dormo raccolgo le energie della terra

SIGNOR UMBERTO Tu raccogli le tue cose e sparisci. Ti do una settimana di tempo
MIMMO STIMOLO Signor Umberto…Giuro
SIGNOR UMBERTO T’abbiamo dato l’appartamento perché sembravi un bravo ragazzo. Uno a posto. A mia moglie le ricordavi pure suo figlio, e invece

MIMMO STIMOLO Ma dai, non lo sapevo che c’aveva un figlio la signora. Dev’essere simpatico

SIGNOR UMBERTO E’ morto
MIMMO STIMOLO No! Mi dispiace
SIGNOR UMBERTO Doveva venire lui a vivere qua, mia moglie aveva comprato l’appartamento apposta per lui, e invece

MIMMO STIMOLO Povero ragazzo. E che ci vuol fare…Capita, signor Umberto…Se ne vanno, e mica ci avvisano…Glielo dica a sua moglie

SIGNOR UMBERTO E i quadri? Dove sono i quadri
MIMMO STIMOLO I quadri? Ah…Dentro l’armadio…Cioè, no
SIGNOR UMBERTO Li aveva fatti il figlio di mia moglie
MIMMO STIMOLO No! Mi dispiace. Non erano brutti eh…E’ che a me non mi piacciono i paesaggi

SIGNOR UMBERTO E la droga? Dov’è l’hai nascosta la droga…Nell’armadio?
MIMMO STIMOLO Ma no no, signor Umberto…Che cosa fa…Ci sono solo quadri, libri
SIGNOR UMBERTO Libri, eh? Va bene va bene. Ah ma io glielo dico a mia moglie: tu non assomigli per niente a suo figlio

MIMMO STIMOLO No signor Umberto, non lo faccia. La signora la prenderà male
SIGNOR UMBERTO La prenderai male tu
MIMMO STIMOLO Ma non può chiudere un occhio? Per una volta
SIGNOR UMBERTO Torno settimana prossima. Settimana prossima voglio vedere tutto a posto! Tutto come prima! Se no…


MIMMO STIMOLO
Sì, ma non ti arrabbiare, signor Umberto. E non la sbattere la porta. E non fare rumore scendendo le scale...Che i vicini, i vicini…No, dico…Ma scusa…Io pago l’affitto, pago. Quando me ne vado rimetto tutto a posto. Ma fin tanto che ci vivo, voglio vivere come dico io. Pago e voglio vivere, hai capito! 18 e 02 metri quadri ma voglio vivere. Settimana prossima! Ma figurati! Io non sposto un bel niente non sposto. Casomai il letto, ma i quadri...Bruttiii…Fanno schifo, fanno…Paesaggi…
Se no te ne vai!!!…Ma figurati…La fai facile tu signor Umberto. Che va bene che il figlio di tua moglie se n’è andato, ma io?...Io ci sono…Il ragazzo non c’ha più problemi, non c’ha. Non c’ha più bisogno di niente. Sta a posto così. Piove o non piove, c’è la neve o c’è il sole, c’hai una casa o non ce l’hai, per lui è uguale. Ma io? Io c’ho le mie esigenze, c’ho. Non tante, ma ce l’ho. E già! Un giorno me ne vado, va bene. Mi prendo pure una casa più grande. Una casa dove puoi respirare.


PATRIZIA (da dentro l’armadio) Mimmoo
MIMMO STIMOLO Sì sì…Puoi uscire Patrizia…Se n’è andato…Adesso però me lo fai un piacere?…Vattene pure tu


MIMMO STIMOLO
Albanese!!! E perché, cos’hai contro gli albanesi, signor Umberto! Non ci sputare nel piatto dove mangi. Che gli albanesi ti fanno comodo, ti fanno. Pagano, e non fiatano. Già. In tre sono, marito moglie e figlio piccolo, nel monolocale di fianco al mio. Anche loro, 18 e 02 metri quadri. Speculari, siamo. Vero, signor Umberto? Che c’avete avuto la pensata, tu e tua moglie. Che fin tanto che ci doveva vivere il figlio della signora, 36 e 04 metri quadri andavano bene…Certo, il ragazzo stava un po’ stretto, poverino, ma con qualche sacrificio s’arrangiava...Ma adesso che il ragazzo non c’è più…
Me ne vado, sì. Un giorno me ne vado. E mi prendo una casa vera. E soprattutto, mia. Che se vuoi, ci puoi portare pure le donne. Che io lo sento il signor Giuseppe. Lui se la porta la donna, se la porta. Certo, quando fate quelle cose, signor Giuseppeee…E chiudetela, la finestra!!!…Che il cortile…Amplifica…Amplificaaa…Ma comunque a me non mi date fastidio. No. Anzi, mi tenete compagnia. Mi date un ritmo alla giornata. Che nella vita è importante andare a ritmo, è importante.
Comunque prima o poi me ne vado, signor Umberto. Mi trovo un’altra casa. Una casa bella comoda. Un giorno me la trovo. Quando prendo più soldi al lavoro.


2. Il lavoro


MIMMO STIMOLO
Tu ce l’hai un lavoro? Io, sì. Il signor Gianni e il signor Antonio me l’hanno trovato. Loro sì che sono persone che contano. Tu sai contare? Il signor Gianni e il signor Antonio, l’altro giorno, mi fanno…


SIGNOR GIANNI E SIGNOR ANTONIO Abbiamo deciso di affidarti questa responsabilità, ma devi essere responsabile

MIMMO STIMOLO Va bene

SIGNOR GIANNI E SIGNOR ANTONIO La vedi questa videocassetta? Devi riportarla da blockbuster. Devi attraversare la strada, il parco, la città...Il blockbuster è là in fondo, lo vedi?

MIMMO STIMOLO Forse sì
SIGNOR GIANNI E SIGNOR ANTONIO Sei capace di riconsegnargliela prima di sera?
MIMMO STIMOLO Ci posso provare


MIMMO STIMOLO
Oh, ce l’ho fatta, sono stato bravo, non ho sbagliato niente. Ho attraversato col verde, e il vigile mi dice…


VIGILE Bravo


MIMMO STIMOLO
Ho restituito la cassetta e il signor blockbuster mi dice…


SIGNOR BLOCKBUSTER Bravo


MIMMO STIMOLO
Sono tornato dal signor Gianni e il signor Antonio prima di sera e mi dicono…


SIGNOR GIANNI E SIGNOR ANTONIO Bravo bravo


MIMMO STIMOLO
No…Non è possibile…Qua qualcosa non va...Comunque, coraggio. Vedrai, vedrai. Devi solo stringere un po’ i denti e aspettare. Che quando meno te l’aspetti, le cose cambiano. E ricominciano finalmente ad andare male come sempre…E invece no…Mi telefona la FunerArt, l’agenzia di pompe funebri sotto casa. E anche loro mi fanno una proposta di lavoro…



FUNERART Noi la seguiamo da tempo. La osserviamo attentamente, quando passa qui davanti...Lei va sempre così di fretta…Ma dove va…Comunque, veniamo al sodo...Lei ci piace...Abbiamo giusto bisogno di qualcuno come lei, con la sua presenza…Ha mai pensato di fare la claque ai funerali? Le interessa?

MIMMO STIMOLO Mi dispiace, sono impegnato…Già devo riconsegnare le cassette per il signor Gianni e il signor Antonio

FUNERART Neanche come part-time?...Solo al sabato

MIMMO STIMOLO Vediamo…Ci penso eh…Ma non credo...E poi al sabato già ne faccio un altro di lavoro



MIMMO STIMOLO
Al sabato seguo una ragazza handicappata. Enzina, 120 chili. Ogni sabato porto Enzina al Fiordaliso, il centro commerciale di fronte a Rozzano. Andiamo a comprare il magnum alle mandorle. Da casa di Enzina al Fiordaliso un po’ di strada c’è, ma noi facciamo il giro ancora più largo. Ci facciamo tutti campi del Gratosoglio. Che così ci mettiamo ancora più tempo, e Enzina si stanca. Che suo padre me lo dice sempre quando scendiamo le scale…



PADRE DI ENZINA Tu mia figlia me la devi sfiancare, me la devi. Così fin tanto che tornate a casa, si è sfogata

MIMMO STIMOLO Va bene va bene…Dai Enzina…Andiamo a prendere il magnum
ENZINA Mmmmmhhh mmmmhhh
MIMMO STIMOLO Enzina, e non correre…Ma dove vai, il Fiordaliso è di là…E’ la macchina dei carabinieri quella…Non ce l’hanno i carabinieri il magnum alle mandorle

CARABINIERE Documenti prego
MIMMO STIMOLO E lo sapevo io
CARABINIERE Che cosa fate qua?
MIMMO STIMOLO Stiamo andando al Fiordaliso
CARABINIERE Per i campi? Come mai non prendete il tram?
MIMMO STIMOLO Il papà di Enzina non vuole
CARABINIERE (esamina la carta d’identità) Vediamo vediamo…Mmm…Mimmo Stìmolo, eh?…Sicuro ch’è tutto a posto, signor Stìmolo?

MIMMO STIMOLO Tutto a posto tutto a posto
CARABINIERE (a Enzina) Anche lei signorina, favorisca i documenti
ENZINA Mmmmhhh
MIMMO STIMOLO Tranquilla Enzina, il signor carabiniere vuole solo giocare
CARABINIERE Signor Stìmolo, facciamo gli spiritosi?
ENZINA Mmmmmhhh
CARABINIERE (estrae la pistola) Lei stia calma e metta le mani contro la macchina
MIMMO STIMOLO No, la pistola no…Guardi che Enzina si arrabbia ancora di più
ENZINA Mmmmmhhh mmmmmmmhhh
CARABINIERE E lei dica alla sua amica di parlare in italiano
MIMMO STIMOLO Forse lei non ha capito
CARABINIERE Ho capito, ho capito benissimo, signor Stìmolo. Facciamo così, per questa volta io chiudo un occhio e non ve lo chiedo neanche, il permesso di soggiorno. Ma voi non vi fate più vedere da queste parti…Chiaro?


MIMMO STIMOLO
Chiaro, signor carabiniere. Chiarissimo. Anche se sarà un po’ difficile, signor carabiniere. Che noi passiamo di qua ogni sabato. Sempre la stessa strada, facciamo. Una volta la settimana, la seguo, Enzina. Però se arriviamo fino al Fiordaliso e il magnum alle mandorle non c’è, sono cazzi. E’ lei che segue me. Perciò, ogni volta che ci avviciniamo al bancone del bar, io prendo le distanze. Che una volta abbiamo incontrato sua madre, e lo sai che mi dice?


MADRE DI ENZINA Ah-ah, ecco come la segue lei mia figlia! Lei con Enzina tiene le distanze fisiche! Ma si ricordi: le distanze fisiche sono anche quelle psichiche

MIMMO STIMOLO Appunto, signora, appunto



MIMMO STIMOLO
Io ci tengo alle distanze, e tu?...Sì, ma la signora mica lo capisce.



MADRE DI ENZINA Lei deve stare rilassato, signor Mimmo…Che Enzina sembra così, ma è buona. Ha capito signor Mimmo? Che se lei si rilassa, io la prossima volta che viene le faccio trovare le orecchiette. Ha capito signor Mimmo? Buona giornata complessiva, signor Mimmo



MIMMO STIMOLO
See, buona giornata…Io non ci riesco a rilassarmi! Le orecchiette sono buone ma io non ci riesco a rilassarmi. Specialmente se al Fiordaliso il magnum alle mandorle non ce l’hanno, e la barista cerca di fregare Enzina con un magnum qualsiasi…Ma cosa fai, barista…Ma tu non ti rendi conto…Ma non l’hai vista Enzina?...Si vede che sei nuova!...No, Enzina…Enzina, vieni qua…Enzina, non sarà alle mandorle ma sempre magnum è!...Macché! Enzina digrigna i denti. Enzina, se non la fermo, me la squarta la barista. Altro che rilassamento.


3. Rilassamento


MIMMO STIMOLO
Tu in che rapporti sei col rilassamento? Io, nessuno. Però c’ho un’amica che si rilassa. La Patrizia. Quella con gli occhi e con capelli. La conosci? Lei sì è brava a rilassarsi. Eh, però lei segue i corsi…



PATRIZIA Mimmo, e seguili anche tu
MIMMO STIMOLO Patrizia, io di corsi già ne faccio due. Quello di “Come prendere il coltello dalla parte del manico” al martedì alle ore 18. Quello di “Come farti passare la faccia da cane bastonato” al martedì alle ore 20. Alle ore 19 c’ho un buco. Ma lo riempirò, lo riempirò. Quando prendo più soldi al lavoro

PATRIZIA Ma quale lavoro e lavoro. E’ l’interiorità quello che conta. Lo so io cosa ci vuole per te: il karma yoga. Non preoccuparti, non devi assumere posizioni scomode. Questo yoga è semplice. E’ per tutti. E’ per te

MIMMO STIMOLO Sì? E dove si fa?
PATRIZIA In Puglia. In mezzo ai trulli
MIMMO STIMOLO Non è possibile. Io ci sono nato in Puglia
PATRIZIA Eh, ma poi te ne sei andato
MIMMO STIMOLO Già
PATRIZIA Ecco, in mezzo ai trulli c’è questo posto, un ashram


MIMMO STIMOLO
Patrizia agitandosi tutta, occhi e capelli, mi spiega che cos’è un ashram. Mi spiega che quest’ashram è stato fondato da un certo Babaji. Che sembra che Babaji un giorno è apparso a mezz’aria, sospeso sopra le vigne pugliesi. E da quel giorno quel posto è diventato un posto magico. Gemellato spiritualmente col paese dell’India dov’è nato ‘sto Babaji. Quello che ha inventato il karma yoga. Lo yoga del lavoro. Quello che fa per me.


PATRIZIA Vai che là sì che si lavora sano. Si fanno lavori semplici, umili...Coltivare la terra…Cose che noi gente di città abbiamo dimenticato

MIMMO STIMOLO Patrizia, va bene…Coltivare la terra…Che anche mio zio la coltiva…Lui però coltiva la sua…Perché io devo andare a coltivare la terra di Babaji, che manco lo conosco

PATRIZIA Sei sempre il solito. Sempre pieno di fiducia nella gente, mi raccomando. E vai, vai che ti fa bene. Che tuo zio va bene che lavora la terra. Ma lavora solo all’esterno. Invece Babaji dice che dobbiamo lavorare qua…Nell’interno…



MIMMO STIMOLO
La ascolto. Che ci vuoi fare, in famiglia siamo tutti un po’ masochisti. Prendo la freccia del levante, e mi ritrovo nell’ashram in mezzo ai trulli. Babaji non c’è. C’è però un suo sostituto. Un dirigente d’azienda milanese che ha saputo rinunciare a Milano e all’azienda. Lui sì che ce l’ha fatta. E’ lui il guru del posto. Parlare con lui è come parlare con Babaji. Così dicono. Mi manda la Patrizia, gli dico…La conosci?...Il guru mi guarda e mi sorride calmo.


GURU Se sei capitato nell’ashram proprio in questo momento, non è un caso
MIMMO STIMOLO No?
GURU No. In questa epoca storica non è possibile rinunciare al mondo, e il solo modo per farlo è il lavoro

MIMMO STIMOLO Sì?
GURU Sì. E’ tempo di karma yoga. Perché il lavoro è vita
MIMMO STIMOLO Lo so. Vaglielo a dire alla Patrizia
GURU Bravo. Ma adesso basta parlare. C’è il pozzo nero da pulire


MIMMO STIMOLO
Mentre pratico il karma yoga nel pozzo nero, il guru non mi lascia solo. Il guru mi sta vicino. Il guru mi assiste.


GURU Se arrivano i pensieri negativi, non ti devi scoraggiare
MIMMO STIMOLO Non mi scoraggio. Sto solo pensando alla Patrizia. La conosci? Io la uccido!

GURU Se arrivano i pensieri negativi, non ti opporre. Lasciali andare
MIMMO STIMOLO La uccido la uccido la uccido la uccido la
GURU Se arrivano i pensieri negativi, devi respirare
MIMMO STIMOLO In qualunque posto?
GURU In qualunque posto
MIMMO STIMOLO No, non ci riesco
GURU Se non riesci a respirare, devi cantare
MIMMO STIMOLO In questo posto di merda?
GURU Non devi giudicare
MIMMO STIMOLO E va bene. Io canto. Ma che cosa canto…Non ne conosco canzoni
GURU Non ti devi preoccupare. Tu canta e basta. Devi cantare la tua canzone. Devi avere più fiducia in te stesso


MIMMO STIMOLO
Mi sa che c’hai ragione tu, signor guru. Che in fondo in fondo la colpa mica è tua, se mi trovo qua dentro. E neanche di Babaji. E neanche della Patrizia. E’ mia, solo mia. Che sto sempre a sentire quello che dicono gli altri. Che non mi fido di me stesso. Che se mi fidavo di me stesso a quest’ora non mi trovavo qua. E’ che non ce l’ho la fiducia. Che chissà dove me la sono messa, la fiducia. E farmi male, in fondo in fondo, mi piace. Non è colpa degli altri, no. Mia. Solo mia.
(Canta) Mi comprendo da solo
E mi guardo allo specchio
Vedo la mia faccia
Sono io la mia minaccia
Certe volte mi sfuggo
Corro sempre più veloce
Corro corro e poi corro
Quasi sempre mi raggiungo
Mi comprendo da solo
Al lavoro e in vacanza
Me ne sto in una stanza
Sono io la maggioranza
Che al buio sto bene
Mi lenisce le pene
Vivo meglio il conflitto
E al silenzio mi stordisco
Poi mi scatto una foto
Regolo l’obiettivo
E mi metto in posa
Sono io la mia sposa


MIMMO STIMOLO Signor guru!…Hai sentito?...Ho cantato
PATRIZIA Hai visto? Che ti dicevo io
MIMMO STIMOLO Zitta tu. Non mi interrompere
PATRIZIA Sei tu che costruisci il tuo destino
VOCE DEL GURU Mimmooo
MIMMO STIMOLO Tu pensa al tuo di destino, che quando torno a Milano
PATRIZIA Ingrato. Ma non capisci? Tu mi dovresti pagare per ogni parola che ti dico. A ogni parola io ti regalo energia

VOCE DEL GURU Mimmooo
MIMMO STIMOLO Grazie. Non la voglio ‘st’energia. Sto a posto così
GURU Mimmo!
MIMMO STIMOLO Signor guru!
GURU Ti ho sentito
MIMMO STIMOLO Era la Patrizia. Mi stava dando fastidio
GURU Era la tua rabbia. Non devi bloccarla. Lasciala andare
MIMMO STIMOLO Io le strappo gli occhi e i capelli
GURU Bene. E adesso ringrazia
MIMMO STIMOLO Ringrazio?
GURU Per la tua canzone. Ti ho sentito cantare. Ma adesso, devi ringraziare. Finisci ciò che hai cominciato!

MIMMO STIMOLO Ah!...Vabbé…Pulisco, pulisco


MIMMO STIMOLO
Che io mi adatto, io. Che non bisogna irrigidirsi. Che bisogna essere adattabili. Flessibili. Diversificati. A tutti i lavori mi adatto. Sì, anche a pulire la merda. Che non ci credo a quelli che non lo trovano, il lavoro. Che basta che ti rimbocchi le maniche. Dimostri le tue qualità. E lo trovi, lo trovi. Specialmente a Milano, poi. Che Milano, è una città che offre. Basta che c’hai voglia di fare. Che ti guardi in giro. E lo trovi il lavoro, lo trovi. Anzi, certe volte, è lui che viene da te...


A Cercavi noi?
B Noi cercavamo te!
A Qual è il tuo nome?
B No, non dircelo! Perché noi oggi…
A …te ne regaliamo uno nuovo. Il nome che noi oggi ti regaliamo è…
B …Duttìlio. Ti piace?
A Non ringraziarci!
B Invece, parlaci di te
A Quali sono i tuoi punti di forza?
B Quelli di debolezza?
MIMMO STIMOLO …
A Non essere timido, dai
B Dicci…Della tua casa, ecco
MIMMO STIMOLO …
A Bene, passiamo ad altro. Fai sport?
MIMMO STIMOLO …
B Passiamo ad altro. Cosa sai fare?
MIMMO STIMOLO C’ho fame
A Ohhh
A e B Abbiamo quello che fa per te!


MIMMO STIMOLO
E così, mi ritrovo chiuso dentro la vetrina di un negozio al centro commerciale.
4. Altri lavori: Hi-Tech-No-Logical-House


A Buongiorno, Duttìlio
B La Hi-Tech-No-Logical-House ti dice:
A e B Benvenuto!
A Ti vediamo bene qua con noi
MIMMO STIMOLO Io non vi vedo
B Ma non importa!
A Piuttosto, fatti vedere! Signori…Profilo greco
B Portamento fiero
A Sano
B Mediterraneo
A Bene. E ora Duttìlio, vai al tavolo
B Signori…Lo splendido tavolo della nostra Hi-Tech-No-Logical-Kitchen


Mimmo Stìmolo barcolla prima in una direzione, poi in un’altra.
Il suono di un gong.


B Ma dove vai!
A Duttìlio, prima che tu vada a sbattere contro pareti di energia negativa, è nostro dovere chiederti:

B Hai studiato?
MIMMO STIMOLO All’università qualche esame l’ho fatto e
A Ma qui i tuoi esami non serviranno a niente! Piuttosto, sai quali sono…
B …le tue direzioni fortunate?
A Sai calcolare il tuo…
B KU-A?
A Disegnare un…
B BA-GUA’?
A Valutare il…
B GUA‘ di KAN?
MIMMO STIMOLO Ma che cazz…E i miei esami?
A Ti consigliamo di gettarli nella nostra Hi-Tech-No-Logical-Toilet
B Dove la trovi? Ma a Nord, no?
A Adesso però, quattro passi a Sud. Bravo
B Quattro a Est . Bravo
A Ecco: sei davanti al tavolo della kitchen. Siediti. Siediti!
MIMMO STIMOLO Mi siedo, mi siedo
B Hai fame?
MIMMO STIMOLO No, veramente non

Colpo di gong.

A Zitto!
B Esprimi liberamente i tuoi desideri, ma dentro il range assegnato!
A Eh!…Qua siamo nel mondo delle cucine, Duttilio…Hi-Tech-No-Logical- Kitchen…è questo il tuo mondo attuale

B Ma cosa fai…Vomiti?
A Insomma, cosa siamo qui a fare! Tu e noi siamo qui a produrre!
MIMMO STIMOLO Sì sì
A Bravo, condividiamo il tuo assenso
MIMMO STIMOLO Assunto?
A Condivideremo insieme un periodo di prova
MIMMO STIMOLO Sì, ma…
B Retribuito in cibo! Potrai mangiare il nostro squisito cibo immaginario stando comodamente seduto…

A A Sud Sud Est, ricorda!
B …dentro la nostra cucina concreta
B La Hi-Tech-No-Logical-Kitchen ti augura…
A e B Buon appetito!!!


Mimmo Stìmolo non ha fame; anche se non sa di cosa, il suo stomaco è pieno. Sfidando i campi di energia negativa tenta un passo in una direzione, ma un colpo di gong lo blocca. Altra direzione, altro colpo di gong.
Al di là della vetrina, passano tutti i suoi conoscenti.


MIMMO STIMOLO Signora signora, come sta Enzina? No signora, non se ne vada, la prego...Signor Gianni, Signor Antonio…Patrizia, sono qua, Patrizia! E fermati, cazzo... Signor Umberto, signor Umberto…

SIGNOR UMBERTO Ah-ah…Chi non muore si rivede

MIMMO STIMOLO Che piacere, signor Umberto. E la signora, come sta la signora? Le è passato il periodo buio?

SIGNOR UMBERTO La signora sta benissimo. Ha deciso di vendere la casa

MIMMO STIMOLO Come…E io?

SIGNOR UMBERTO Tempo una settimana e devi sloggiare

MIMMO STIMOLO No, no… Sì, ma non se ne vada…Guardi che cominciano a piacermi, i paesaggi


Mimmo Stìmolo si lascia prendere da un attacco d’ansia. Comincia a correre di qua e di là cambiando continuamente direzione mentre il gong suona all’impazzata.


A Ma cosa fa il nostro Duttìlio!
B Ma ci va in ansia proprio adesso?
A Duttìlio? Ci sei?
MIMMO STIMOLO Sì sì
A Oh, ecco
B Perché tu per noi sei una risorsa
A Una risorsa umana
B E come tale noi vogliamo valorizzarti
A …e coltivarti! Anzi, tu devi autocoltivarti, perché il nostro motto è:
B “La risorsa umana si coltiva da sé”
A Sotto serre specifiche. La serra delle tue aspirazioni…
B Che poi sono anche le nostre
A …delle tue tensioni creative…
B Che poi sono anche le nostre
A …della partecipatività…
B …dell’autostimolazione…

Mimmo Stìmolo apre la patta.

A Ma no, noo
B Ma che cosa hai capito!!!

Mimmo Stìmolo chiude la patta.


A Caro Duttìlio, qui bisogna rimboccarsi le maniche. Ti chiediamo di venire a braccetto con noi. Ci stai?

MIMMO STIMOLO Ci penso
A Ci sembra giusto. Ma mentre pensi…C’è qualcuno…Una collega che vuole conoscerti…


Mimmo Stìmolo si guarda intorno ma non vede nessuno. Poi, una voce molto sensuale.


DONNA MISTERIOSA Ciao. Scopiamo?
MIMMO STIMOLO Qua, in vetrina? Ma mi vedono tutti. E poi, sto lavorando
DONNA MISTERIOSA Anch’io. E’ tanto che lavori qua? Non t’ho mai visto prima
MIMMO STIMOLO Sono in prova. Neanch’io t’ho mai vista prima. E veramente non ti vedo neanche adesso

DONNA MISTERIOSA Non importa. L’importante che tu mi senta. Mi senti?
MIMMO STIMOLO Sì sì
DONNA MISTERIOSA Sono alta, bassa, magra, grassa. Bionda, bruna, rossa, castana. Greca, spagnola, albanese, pugliese. Sono una bambina capricciosa, una madre premurosa, una tardona vogliosa, una schiava sottomessa, una padrona esigente. Sono appena uscita dalla favolosa Hi-Tech-No-Logical-Bedroom, dove sonnecchiavo spaparanzata sul megagalattico Hi-Tech-No-Logical-Bed. Sto facendo un bel bagno caldo nella stupenda vasca del Hi-Tech-No-Logical-Bathroom, la testa in direzione nord, la figa in direzione sud, e sto pensando a te. E tu? Ti tira? In che direzione?

MIMMO STIMOLO …
A Stop!
MIMMO STIMOLO Mbè?
A Ti piace? Vuoi vederla?
MIMMO STIMOLO Sì sì
A Ogni tuo desiderio è un ordine
MIMMO STIMOLO Cioè…No, c’ho ripensato


MIMMO STIMOLO
Perché poi, se mi innamoro?...No, non lo voglio correre io questo rischio. Che se va a finire male, io poi ci resto male. Che già ci sono restato male una volta, a 17 anni, e non ci voglio restare più. Che me lo ricordo com’è andata a finire quella volta, con Rosanna…


ROSANNA Mimmo, non ci voglio più stare con te. Te la prendi?
MIMMO STIMOLO Io? No no. Ma almeno dimmi perché
ROSANNA E’ che non c’hai le idee chiare
MIMMO STIMOLO Su che cosa scusa
ROSANNA Su niente. Tu che vuoi fare da grande?
MIMMO STIMOLO Boh???
ROSANNA Ecco vedi? Io invece lo so. Voglio diventare biologa
MIMMO STIMOLO Anch’io
ROSANNA E va bene, allora stiamo insieme ancora un po’. Prendimi quella formica
MIMMO STIMOLO Formica!
ROSANNA Adesso staccagli una zampa
MIMMO STIMOLO Zampa!
ROSANNA E stai attento che così me la rovini! Adesso trovami una mosca
MIMMO STIMOLO Mosca!
ROSANNA Staccagli un’ala
MIMMO STIMOLO Ala!
ROSANNA Mimmo, ma quest’ala è tutta spiaccicata. Tu la prendi alla leggera, non ci metti passione in quello che fai

MIMMO STIMOLO E va bene. A me mi fa schifo! Non lo voglio più fare il biologo
ROSANNA No? E che cosa vuoi fare?
MIMMO STIMOLO Lo spazzino!
ROSANNA Io non ci sto con uno spazzino
MIMMO STIMOLO L’ingegnere!
ROSANNA Tu ingegnere e io biologa? E i figli? Chi li cura poi i figli?
MIMMO STIMOLO Prendiamo la baby sitter
ROSANNA Non mi fido delle babysitter
MIMMO STIMOLO Ah neanch’io
ROSANNA E basta, Mimmo! Mi fai schifo mi fai. Sempre a piegare la testa come una pecora! Devi essere più duro con me. Non ti devi sempre adattare

MIMMO STIMOLO E allora adattati tu!
ROSANNA No. Io non m’adatto. Non m’adatterò mai a uno che si chiama Mimmo Stìmolo!


MIMMO STIMOLO
Hai capito? E’ per questo che m’ha lasciato Rosanna. Per il mio nome.


A Caro Duttìlio, le cose cambiano. Il mondo cambia. Il tuo nome è cambiato. E forse anche Rosanna

MIMMO STIMOLO Sì?
A Noi ti vogliamo bene. Ti vediamo bene qua con noi. Ed è per questo che vogliamo regalarti una vita nuova. E una Rosanna nuova


In un angolo, la stupenda vasca della Hi-Tech-No-Logical-Bathroom; dentro la vasca, Rosanna.


MIMMO STIMOLO Rosanna…Anche tu qua? Ma non la fai la biologa?
ROSANNA Non esattamente. Sono nel ramo vendite
MIMMO STIMOLO Che cosa vendi?
ROSANNA Di tutto di tutto


Rosanna esce dalla vasca.


MIMMO STIMOLO Bella la tua pettinatura
ROSANNA Ti piace?
MIMMO STIMOLO Sì sì
ROSANNA E tu? Lavori qua tutti i giorni?
MIMMO STIMOLO Al sabato no. Accompagno una ragazza handicappata. A te ti piace il magnum alle mandorle?

ROSANNA Da impazzire. E a te?
MIMMO STIMOLO Mi fa cagare. Ma è un problema mio
ROSANNA E gli altri giorni? Cosa fai gli altri giorni?
MIMMO STIMOLO Lavoro col signor Gianni e il signor Antonio. Li conosci?
ROSANNA Dai, signor stupido…Avvicinati…Non vuoi entrare anche tu?
MIMMO STIMOLO E’ calda l’acqua?
ROSANNA Calda calda calda


Mimmo Stìmolo si avvicina a Rosanna. Squilla il cellulare.


MIMMO STIMOLO E lo sapevo io. Ciao, ma’, ti posso richiamare dopo? Ma no che non mi disturbi, ma’, è che qua mi sentono tutti. E sì, sto lavorando. Ma no che non sono sudato, ma’. No, non c’è vento, ma’, sono in vetrina! Sì sì. Un lavoro, ma’, un lavoro come un altro. Sto bene sto bene. Sì, ma’, quando esco mi copro. Sì, l’ho messa la maglia, quella col collo alto che m’hai fatto tu. E anche la sciarpa, sì, quella che m’hai fatto tu, e il berretto di lana, sì, e i guanti i guanti. Ma’, tutto il corredo c’ho

ROSANNA Duttìlio
MIMMO STIMOLO Aspetta aspetta…Niente ma’, è la mia collega che mi chiama. Mica qua mi posso fermare quando dico io. Eh!, devo lavorare, devo. E no che non te la posso passare. Va bene te la saluto…Ti saluta mia madre

ROSANNA Duttìlio, io vado

MIMMO STIMOLO No!...Ma non dicevo a te, ma’. Eh?. E va bene, passami papà. Ciao, pa’. No, non c’ho bisogno di niente. Sì, lavoro lavoro. Nel campo delle cucine, pa’. Da oggi anche in quello dei bagni. Al sabato con Enzina. E poi col signor Gianni e il signor Antonio. Ma come che lavoro faccio, pa’, te l’ho detto


Rosanna svanisce.


MIMMO STIMOLO Pa’…T’ho detto che non c’ho bisogno di nienteee!!!


Mimmo Stimolo si lancia contro la vetrina che va in mille pezzi.


5. In ospedale


MIMMO STIMOLO
E così, dopo aver spaccato la vetrina, mi ritrovo in ospedale.
Che c’è scritto là?...“E Gesù disse all’infermo…levati su…prendi il tuo letto…e torna a casa tua”…Ma perché, Gesù, perché…Che io non ce l’ho più la casa! Ti prego Gesù, ti prego, fammi restare qua. Non mi cacciare via. E’ questo il mio posto, il mio mondo. Lo amo, lo amo. Qua conosco tutti. Tutti mi conoscono. Siamo una famiglia. E’ un posto familiare. Le porte le finestre i letti i comodini…Mi conoscono bene, mi conoscono…Ciao porta ciao finestra ciao letto ciao comodino, facciamo una festa?...Amico…Ehi, amico…Tu, sì, dico a te, come ti chiami? E rispondimi, no?...Niente: mi guarda, e non parla! Ma allora non mi guardare proprio che mi metti a disagio!!!...Ah, continui? Allora mi presento…Piacere, Mimmo Stìmolo…Ah, ridi...Sei vivo, allora...Respiri…Come mai qua? Dico, le tue motivazioni?…Ah, anche tu infortunio sul lavoro? E questi chi sono? I tuoi parenti? Guarda che anche a me mi vengono a trovare, eh. Domani, domani. Vedrai che viene la Patrizia…La conosci? La maniaca del rilassamento…Quando mi vede adesso, come sono rilassato…E il signor Gianni col signor Antonio. No, la Rosanna non credo...Oh amico, ma mi stai sentendo? No perché mi sembri proprio perso nei cazzi tuoi. Vuoi che ti canto una canzone? L’ho fatta io. Come, spegniamo la luce!...E va bene, va bene.


6. Incubi


A No, dico…Ma ti è sembrato un bel gesto il tuo? Tu spacchi tutto…
B …e noi dovremmo anche pagarti!
A Ma mettiti un po’ al nostro posto
B Guarda che anche il nostro è un lavoro
MIMMO STIMOLO Mi dispiace, io non volevo
A Dilla la verità: non ci avevi mai pensato!
B Mostro!
A Sei un mostro!
B Dilla la verità: non te lo sei mai posto il problema
MIMMO STIMOLO Ma quale problema
A e B Ma questo
A Di chi sta dall’altra parte
B A fare domande
A Ascoltare
B Comprendere
A Analizzare valutare consigliare
B E soffrire in silenzio
A Sì, perché noi…
B …soffriamo con voi
A Lo sapevi questo?
MIMMO STIMOLO Veramente…Non l’avevo mai vista in questi termini
A e B Egoista
A Tu arrivi…
B …non segui i nostri consigli…
A …fai di testa tua…
B …te la sfasci addirittura, la testa…
A …e vuoi anche essere risarcito!
B No, dico…Ma ci vuoi rovinare?
A Guarda che io ero uno come te…Facevo fatica a stare a galla…Ogni giorno un lavoro diverso…Cercavo di impegnarmi ma con i miei colleghi andava sempre male…Non riuscivo mai a creare un feeling con loro

B Io ero commessa al reparto ortofrutta. Timida, insicura, impacciata, titubante, poco attiva, malaticcia, fragile, debole, depressa…Insomma una merda, un fallimento totale, senza marito e due figli da sfamare

A Finché, un giorno, non è passato questo treno…
B …e l’abbiamo afferrato al volo
A Sì. Il lavoro che ora facciamo, ci piace. Adesso io sono uno integrato
B E io sono completamente rinata. Divento triste al venerdì, perché al lavoro lascio un pezzo del mio cuore, e ritorno felice il lunedì

A Poi un bel giorno arrivi tu…
B …e succede quello che succede!
A Ah, ma non devi sentirti in colpa
B Non penserai mica che ti abbiamo raccontato tutto questo…
A …solo per farti sentire in colpa
B Perché se lo pensi…
MIMMO STIMOLO No no
A Sicuro?
B E allora, quella faccia?
MIMMO STIMOLO Quale faccia
A e B La tua!
MIMMO STIMOLO E va bene, per un attimo ho pensato che
A Lo vedi?
MIMMO STIMOLO Ma solo per un attimo
A e B Così ci piaci
A La sincerità è la qualità che apprezziamo di più
B E ora dicci: ti piace questo posto?
A e B A noi no
B Da quanto tempo sei qua?
A Non ci sembra un ospedale molto efficiente
B Invece ce n’è uno di nostra conoscenza che…
A e B Se vuoi ti ci possiamo portare
B Perché noi ti vogliamo ancora bene
A A proposito, avremmo un piccolo piacere da chiederti
B Un paio
A Ma piccoli piccoli piccoli

A e B gli si avvicinano.

A Ci sono dei nostri amici…
B Vogliamo bene anche a loro, sai?
A Ecco…Uno di loro…Avrebbe bisogno di un polmone
B Uno solo, non preoccuparti
A Per l’altro, invece, servirebbe un rene
B E dai, un renuccio
A Ah…E del sangue, naturalmente
B Tanto
A Ehi non sarai mica gay
B Perché se sei gay
A Ah, non è che c’avresti del midollo che t’avanza?
B Pochino pochino pochino

Un urlo.


7. Guarito!


MIMMO STIMOLO
Eh, per un bel po’, ogni notte così…Neanche li chiudevo, gli occhi, che facevo incubi. Adesso, invece, sto’ meglio. Niente più incubi. La notte, quando dormo, non sogno più. E tu come stai? Guarda che se c’hai bisogno, io conosco il primario del Fatebenefratelli. Del San Carlo. Del Cardarelli. Gli infermieri del Santissima Annunziata. Le ambulanze della Misericordia. Quelle di Santa Maria Bambina. Dai retta a me, ti metti in mani sicure. Se vuoi ogni tanto ti vengo a trovare. Prendo i mezzi e in un attimo sono da te. Magari mi fermo pure a dormire…Eh, appena sono uscito dall’ospedale, ho scoperto che non ce l’ho più, la casa. E nemmeno il lavoro. E come se non bastasse, ho cominciato ad avere dei vuoti di memoria. Figurati che un giorno ho incontrato la Patrizia, e quasi non la riconoscevo.


PATRIZIA Mimmo, ma tu ti devi rilassare
MIMMO STIMOLO Patrizia, io in certi momenti non mi ricordo neanche più bene chi sono, figurati se riesco a rilassarmi. E poi, dove mi rilasso, che non c’ho più una casa

PATRIZIA Ma quale casa e casa. Ma non te lo ricordi che cosa t’ha detto il guru?…Non ci pensare…Devi cantare…


MIMMO STIMOLO
Già. E’ vero. Devo cantare…Così vado giù in metropolitana. Mi porto un cappello, e pure un cartello: Mimmo Stìmolo, cantante ermetico tendente al decadente. Cadorna, Lambrate, Cascina Gobba, Molino Dorino…Altro che casa…Sono pieno, di case…La gente passa e mi dice: dai Mimmo, suonaci qualcosa…Guardate che lo faccio, eh, peggio per voi…Tiro fuori la chitarra, e comincio…Si sa quando comincio ma non quando finisco…Tutte canzoni mie…A partire da “La minaccia”, quella che ho fatto dentro il pozzo nero. Lo so lo so, come genere un po’ troppo introspettivo autoreferenziale…Esatto, un po’ una sega, esatto…Che ci vuoi fare, era un periodo buio, ero troppo ripiegato su me stesso. Poi però mi sono aperto. E ho scritto cose in cui mi guardo anche un po’ intorno. Pezzi come “La porta”, “La finestra”, “La tenda”, “L’armadio”, “La persiana”,”La lavatrice”, “Lo scendiletto”…Un giorno uno m’ha fatto notare che tutti ‘sti titoli c’hanno qualcosa in comune, e che forse ci potrei fare un cd. Mentre me lo diceva, rideva. Tu dici che mi prendeva per il culo?...Fa niente. Anzi, in fondo in fondo, mi piace. Almeno senti che esisti, no? Più t’inculano, e più esisti…Ogni tanto invece qualcun altro me lo dice proprio in faccia, che come cantante non sono un granché. Allora io per dispetto riattacco, e gli rifaccio tutte le canzoni del mio cd. Ancora non l’ho inciso, ma prima o poi…


DONNA TRA IL PUBBLICO Senti…Ma queste canzoni…Le hai fatte tu?
MIMMO STIMOLO Sì
DONNA TRA IL PUBBLICO Fanno proprio cagare
MIMMO STIMOLO Grazie
DONNA TRA IL PUBBLICO Sono tutte un po’ tristi
MIMMO STIMOLO Sono uscito dall’ospedale settimana scorsa
DONNA TRA IL PUBBLICO Scusa, non lo sapevo
MIMMO STIMOLO Nemmeno io, me lo sono ricordato stamattina, c’ho dei vuoti di memoria…Però pian piano le cose mi vengono a galla

DONNA TRA IL PUBBLICO Ho capito. Comunque, dai, che ogni limite…è una risorsa!
MIMMO STIMOLO In che senso scusa
DONNA TRA IL PUBBLICO Nel senso che è vero che come cantante sei proprio limitato
MIMMO STIMOLO Guarda che ricomincio, eh
DONNA TRA IL PUBBLICO Aspetta, lasciami finire…Le tue canzoni, secondo me, possono essere delle ottime suonerie

MIMMO STIMOLO Cioè?
DONNA TRA IL PUBBLICO Sì, sì. Quei titoli…Hanno un che di familiare, di domestico
MIMMO STIMOLO Non capisco
DONNA TRA IL PUBBLICO Fa niente…Voglio dire, uno ti chiama e il tuo cellulare squilla, hai presente? Solo che ultimamente la gente s’è stufata di sentire le solite cose, te ne sei accorto?

MIMMO STIMOLO Dall’ospedale non è che riuscivo molto a seguire
DONNA TRA IL PUBBLICO Capisco…Mi spiace…Comunque te lo dico io, la gente non vuole più le solite musichette. No. La gente vuole riconoscersi. Vuole cose che gli assomiglino. Cose semplici, comuni, di tutti i giorni. Immagina uno in ufficio…Ambiente asettico, luce asettica, colleghi asettici…E lo chiamano al cellulare…E al posto della solita suoneria sente, che so, il fischio della macchinetta da caffè. O il rumore della finestra che sbatte. Eh? Non ti fa sentire meglio? Non ti mette a tuo agio? Non ti riporta a casa?

MIMMO STIMOLO Io non ce l’ho, una casa
DONNA TRA IL PUBBLICO Te la do io. E ti do pure un fisso. E tu mi produci suonerie
MIMMO STIMOLO Ma io sono un musicista
DONNA TRA IL PUBBLICO Perché, il fischio della macchinetta da caffè non è musica?
MIMMO STIMOLO E già
DONNA TRA IL PUBBLICO Pensaci. E poi, non ti vorrai mica rimettere a seguire Enzina. Non ce l’hai più, il fisico

MIMMO STIMOLO Enzina? Ma tu come fai a sapere di Enzina
DONNA TRA IL PUBBLICO Mimmo, sappiamo tutto di te. Allora, ci stai?


MIMMO STIMOLO
Vediamo eh. Ci penso. No, non ci sto. Che, come dice Al Bano, le canzoni sono canzoni. E poi io comunque non mi preoccupo. Che un altro lavoro prima o poi lo trovo. Che basta che ne sai fare di cose. Di cose io ne so fare. So fare il cane. Tu ce l’hai un cane? No? Ci sono qua io, posso venire a casa con te? Gli animali possono stare nei condomini, l’ho letto su internet. L’assemblea condominiale non può impedire il possesso di animali neanche se vota all’unanimità, l’ho letto su internet. Tu ti connetti? Io se non mi connetto almeno una volta al giorno poi sto male. Se però nessuno mi scrive, se la mia casella di posta è vuota, sto peggio. Lo sai come mi sento? Vuoto. Un deserto. Tu mi parli, e io c’ho il vuoto dentro. Tu mi sorridi, e io: ancora più vuoto. Tu mi schiaffeggi e…Ecco, se mi schiaffeggi già le cose cominciano a cambiare. Già il panorama mi si presenta diverso. Mi si colora un po’. Che ci vuoi fare, in famiglia siamo tutti un po’ masochisti. Specialmente nel ramo di mio padre…Là, proprio…Panorami offuscati, nebbia…Che i campi del Gratosoglio d’inverno, al confronto, sono un quadro di Matisse. A te ti piacciono i paesaggi? A me no, a me no.

Rumori, voci. Una manifestazione forse.

MIMMO STIMOLO
Cos’è?...Ah, te lo dico io, te lo dico. E’ il mayday, il mayday. Quasi quasi ci vado. Ci vieni anche tu? E dai, che ci vestiamo per l’occasione. Lo sai come mi vesto io? Da goccia che fa traboccare il vaso.

BUIO.