UN CARABINIERE … MISS ITALIA

Commedia brillante in due atti di

Antonio Sapienza


Gennaio 2008

Personaggi:

Bamby Vignola…………………………………… .carabiniere;
Maresciallo Romolo Gallina………………………..comandante della stazione;
Appuntato Salvo Cavallo…………………………. piantone;
Carabiniere Efisio Porceddu……………………….addetto segreteria stazione;
Dott. Vittorio Lucchesi…………………………….veterinario;
Angelina Pesce……………………………………..nonna di Bamby;
Una giornalista……………………………………..inviata di Teledueregione


La vicenda si svolge in stazione dei CC del Centro Italia.

I personaggi parlano: il maresciallo Gallina con l’accento romano; l’appuntato Cavallo con accento siciliano; il carabiniere Porceddu con accenno sardo; mentre gli altri parleranno senza alcun accento particolare.


Atto I

Sulla scena è stato ricostruito l’ufficio del comandante della stazione dei carabinieri. A destra c’è una scrivania con una poltroncina, a fianco la bandiera italiana. Alla parete vi è appeso il ritratto del capo dello stato e del comandante dei CC. Al centro, vicino ad una finestra, c’è il tavolinetto con la macchina per scrivere e una sedia. Vicino c’è una etager piena di falconi. A destra vi è la comune, mentre, nella stessa parete, è posto un armadio-libreria.

All’apertura del sipario, con una musica adatta, entra in scena l’appuntato Cavallo, che si accinge, con un piccolo piumino a togliere svogliatamente, un po’ di polvere sui mobili. Un minuto dopo suona il telefono posto sulla scrivania.



Caval.- (rispondendo svogliatamente e con un vistoso sbadiglio) Pronto, qui stazione… non ferroviaria, dei carabinieri…ah, sei tu lo spiritoso. Si sono Cavallo… e tu l’asino , ciao. No, il comandante non è ancora sceso…no…si, è di sopra (indica con gli occhi il soffitto)… se è urgente te lo chiamo…no? Vuoi dire a me…ma io sono solo il piantone…certo che so scrivere…va bene, dimmi… aspetta, prendo carta e penna (si siede e scrive su di un foglio)…vai. (pochi secondi di ricezione, intercalata da cenni di assenso) Bene, te la rileggo: Dal comando gruppo CC, sede. Al comando stazione, sede. Nota prioritaria confidenziale. Testo: Il signor Colonnello vuole essere subito informato del giorno e dell’ora della presentazione del nuovo carabiniere assegnato a codesta stazione. Stop! C’è altro?...quello a tua sorella. Ciao collega (riprende l’operazione di cui sopra).



Entra il carabiniere Porceddu. Fisico da lottatore, arcigno. E’ di poche parole.



Porc.- Buon giorno appuntato Cavallo. (va a sedersi presso il tavolinetto e si prepara la macchina per scrivere)-

Caval.- Buon giorno carabiniere Porceddu…guarda che oggi toccava a te spolverare.-

Porc.- Io il segretario sono.-

Caval.-E con ciò? Io non sono l’appuntato, il piantone, e di notte sostituisco anche il maresciallo. Non tocca neanche a me, ma non possiamo stare in mezzo alla “monnezza”.-

Porc.- C’è l’impresa di pulizie…

Caval.- … che viene una volta alla settimana. Comunque, chiacchiere perse, con te. Senti, qui ci sono i messaggi che sono giunti stanotte e c’è pure una nota che ho appena ricevuto - un minuto fa dal comando di gruppo. Appena arriva il maresciallo, faglielo leggere.-

Porc.- (senza alzare la testa dal lavoro) Che appunto?-

Caval.-Alza le chiappe e vienilo a leggere. (esce indispettito lasciando aperta la porta).-

Porc.- La porta…(inizia a sistemare la carta nella macchina per scrivere).-



Entra il maresciallo Gallina. E’ un uomo brizzolato sui cinquant’anni. Indossa la divisa con dignità.



Gall.- E dammi il tempo d’entrare, perbacco!-

Porc.- (alzandosi imbarazzato) Comandi, Maresciallo, Buongiorno. No, lo dicevo a Cavallo.-

Gall.-- Buon giorno a te. Novità?-

Porc.- Cavallo ha ricevuto dei messaggi e, poco fa una nota del comando gruppo. E’ sul suo tavolo.-

Gall.- (si reca presso la scrivania, prende i messaggi per leggerli, e intanto si siede) E questa nota?-

Porc- Cavallo ha detto che l’ha appena ricevuta…saranno cinque minuti fa.-

Gall.-Vallo a chiamare. (continua a scorrere i messaggi. Porceddu esegue)-



Rientra Cavallo e Porceddu.



Caval - Comandi maresciallo. (va verso la scrivania, Porceddu si siede al proprio posto)-

Gall.- Senti Cavallo, questa nota chi te l’ha trasmessa?-

Caval.- L’appuntato Lojacono, cinque minuti fa…e cercava di lei.-

Gall.- Va bene, va bene…ma non ti sembra strana questa richiesta?-

Caval.- Non saprei…-

Gall.- L’ho chiesto a Porceddu, non a te. Allora? (intanto da la nota a Cavallo e fa cenno di passarla a Porceddu).-

Porc.- (prendendo la nota e leggendola) In effetti è strana… io faccio, per questi casi, l’immediato fonogramma di assunzione in forza.-

Gall.- E allora?-

Porc.- E allora, rimane strana…-

Gall.- Scopristi l’America.-

Caval.- Non sarà un raccomandato? Certo per scomodarsi il signor colonnello…-

Gall. – Mah! Può darsi…comunque, fino ad ora, il comandante non ha mai inviato messaggi confidenziali urgenti. Va bene, staremo a vedere se sono…guai in vista. E voi, da questo momento, in campana! Mi spiego!-

Caval.- Comandi.-

Porc.- In campana sto! (si alza e si mette sull’attenti)-

Gall.- Porceddu, non è necessario, riposo. Ed ora incominciamo la nostra giornata.(fruga fra le carte) Tieni Porceddu, (passa dei fogli) è ordinaria amministrazione, prepara la risposta e poi fammi firmare. Allora, ricezione del pubblico: Cavallo, chi c’è di là?-

Caval.- Ci sono, come al solito, la signora Sciffoni che vuole notizie sul suo cane scomparso, e il cavaliere Gullotta che vuole sporgere una nuova denunzia…-

Gall.- …e stavolta contro chi?-

Caval.- Contro i cani del dottore Mezzapisa, dice che gli levano il sonno e la pace.-

Gall.- Il sonno no, ma la pace quello la leva a noi. Senti di Cavallo, prendi tu la denuncia, ma mi raccomando, sii serio, non gli ridere in faccia, come la volta scorsa. Perché se ti dovesse denunciare (rimarca), come la volta scorsa, io non archivio. Intesi!-

Caval.- Ma scusi maresciallo come si fa a sporgere denunzia contro il canto del gallo di Gennaro Aprile?-

Gall.- Quello è nel suo diritto; e tu sei un rappresentante della legge. Capito, della legge! E non puoi ridere di nessuno. -

Caval.- Va bene, va bene, ma non s’incazzi. Eseguo. Comandi!.-

Gall.- Vai, e scrivi la denuncia, ma che sia informale. Insomma che la possiamo insabbiare comodamente, mi spiego?-

Caval.- Vado. ( esce)-

Gall.- (prendendo il telefono e compone un numero) Pronto? Qui il maresciallo Gallina, vorrei parlare col maresciallo Giannì. Aspetto, grazie…(attende giocherellando con una matita) Pronto Giannì? Sono Gallina, come stai?...anch’io, grazie. Senti, mi è arrivata stamani una nota del comando gruppo… ah, sei informato? E allora? Cos’è questa novità?... Aspetto e la vedrò? Ma che cosa?... Una grande novità?... Tutto? Ma tutto cosa?... A Giannì, che fai il carabiniere con me? Si…certamente lo so …(fa cenno come per dire: boh, io non so nulla) il nuovo carabiniere che m’avete assegnato è…è… ah, dici speciale? Non sarà parente di quell’altro Speciale, il generale? No, vero?... E allora? Tutto qui? Capisco. Va bene, ciao. (chiude la comunicazione e resta riflessivo) Hai sentito Porceddu?-

Porc.- Mezzo sentito.-

Gall.- Hai sentito quello che ti interessava sentire… Il tuo nuovo collega, a quanto sembra, è un super raccomandato! Questo è evidente! Non si scomodano i pezzi grossi per uno qualsiasi…il comandante di gruppo, quello di legione, e forse anche il comando generale…tutto in fermento. Giannì ha fatto il sostenuto, certo è il segretario del capo e deve mantenere il segreto d’ufficio…ma mi ha fatto capire, quasi chiaramente, che avrò una bella gatta da pelare…-

Porc.- …allora è femmina.-

Gall.- Chi?-

Porc.- La gatta!-

Gall.- Ma va a morir…(cenno di insofferenza). Comunque sempre fastidi saranno… Giannì parlava anche dei giornalisti…sai che novità per i carabinieri.-

Porc.- Uhmm, uhmm.-

Gall.- Forse temono che saremo sotto i riflettori della stampa…insomma cercano, probabilmente, di essere prudenti e efficienti…sai è per il nome.-

Porc.- Il suo?-

Gall.- No, dell’Arma, cretino!

Porc- Maresciallo, lei non ha dormito bene stanotte: vede tutto nero. La nota è insolita, ma non strana. Sarà il figlio di qualche pezzo grosso, e basta!-

Gall.- E di uno simile, in questa stazione, che me ne faccio? Perché non se lo tengono lassù al comando generale, alla legione…là c’è poso per tutti. Ma qui, c’è di bisogno di gente che si sbraccia e lavora sodo…io ho chiesto nuovo personale per rinforzare la stazione! Invece mi sa che…-



Entra Cavallo



Caval.- Maresciallo, tutto fatto (porge un foglio). Io avrei finito il mio turno, ci sono altri comandi?-

Gall.- No…anzi, prima d’andare via, vedi se mi puoi accasermare il nuovo assegnato…-

Caval.- E’ già qui? Io non l’ho visto.-

Gall.- No, ma sta per arrivare…e…e…insomma, mannaggia, provvedi.-

Caval.- Lo metto nella stanza degli scapoli. Due più uno.-

Gall.- Certo, certo…due più uno…ma vedi se c’è…se c’è una qualche altra possibilità…magari stanza singola…insomma vedi.-

Porc.- Inizio delle grane…-

Gall.- Tu zitto!-

Caval.- Vedrò, vedo… ecco, svuoto l’armeria…-

Gall.- Ma sei matto?-

CAval.- Allora: due più uno.-

Gall.- E sta bene: due più uno.-

Caval.- Comandi. (esce e subito rientra) Maresciallo c’è il dottor Lucchesi.-

Gall .- Fallo entrare.-

Caval.- (affacciandosi alla porta) S’accomodi dottore.-



Entra il dottore Lucchesi, trent’anni, veste sportivo.



Lucc.- Caro maresciallo…-

Gall.- Buon giorno dottore. Mi scusi se l’ho fatta chiamare, ma c’è Bronco che da ieri da i numeri, me lo visiterebbe?-

Lucc.- Ma certamente, e, intanto che si sono visito anche Sbronzo, così completo la visita mensile. A proposito gli piace sempre la birra?-

Gall.- Sempre! Ma adesso guai a chi gliene da ancora… con i problemi che ha Bronco, ho timore che mi rimanga solo lui e lo voglio… sobrio.-

Lucc.- Certo, con un cane poliziotto mezzo ubriaco non sarebbe dignitoso (ridacchia).-

Porc.- E pure inefficiente e vergognoso per l’Arma.-

Gall.- Ma non esageriamo…-

Lucc.- Ma si, per un po’ di birra… Beh, adesso vado.-

Gall.- La ringrazio dottore, lei è sempre disponibile…la faccio accompagnare…(grida per farsi sentire dall’altra stanza) Cavallo! Accompagna il dottore al canile. A dopo dottore, e grazie.-

Lucc.- (uscendo) Di nulla, a più tardi.-

Porc.- Per me Bronco non supera quest’inverno…-

Gall.- E già! E’ vecchio e con quell’asma…-

Porc.- Quello (indica la porta da dove è uscito Lucchesi) lo riforma.-

Gall.- Mi pare anche a me. Povero Bronco, finirà nel canile della Legione, a marcire e poi a crepare, dopo tanti anni di onorato servizio.-

Porc.- Mi dispiace, sa?-

Gall.- Anche a me, ma che possiamo farci?-

Porc.- I cani riformati possono essere dati in adozione…-

Gall.- E che lo adotto io? O forse tu?-

Porc.- Nessuno dei due…ma un cliente del dottor Lucchesi, si!-

Gall.- Buona idea. Al momento opportuno glielo chiederò. (va a sedersi per esaminare un carteggio).



Entra Cavallo.



Caval.- Maresciallo…-

Gall.- Che c’è Cavallo?-

Caval.- C’è che il due più uno non si può fare.-

Gall.- E perché mai?-

Caval.- Giudichi lei…(si fa da parte e fa entrare il…collega).-



Entra il carabiniere Bamby Vignola. E’ una bella ragazza alta slanciata, ben truccata, che indossa la divisa, coi pantaloni, da carabiniere con molta eleganza. Ella saluta militarmente, poi si toglie i guanti e tende la mano agli altri.



Bamby- Carabiniere Vignola, assegnato a questa stazione. Comandi maresciallo!-

Gall.- (stupito, ammutolito, ammirato) Ri…riposo. Ben venuto (tende la mano e gliela stringe reprimendo un inizio di baciamano)…-

Bamby – (stringendo vigorosamente la mano) Grazie. (agli altri) colleghi…-

Porc.- (imbambolato) Pi… piacere…-

Caval.- (fatuo) A chantè.-

Gall.- ( severo) Cavallo!-

Caval.- Piacere…collega.-

Gall.- Ha fatto buon viaggio?-

Bamby – Si, grazie.-

Gall.- Ma perbacco, si accomodi… volevo dire: Siediti.-

Bamby.- Grazie…-

Gall.- E mi dica…cioè, dimmi, dove hai prestato servizio finora? (durante il dialogo tra i due, gli altri faranno le loro controscene)-

Bamby- Scuola per carabinieri, prima; poi master delle comunicazioni, quartier generale…e adesso eccomi qua.-

Gall.- Lo immaginavo! Nessun addestramento specifico, nessuna esperienza operativa. Dobbiamo incominciare da zero. Ha detto Master?-

Bamby – Si, Master, dopo la laurea in scienze delle comunicazioni. Ma non si preoccupi per il servizio: Imparerò, ho tanta buona volontà.-

Gall.- Eh, la sua scienza con tutto il master, in un reparto operativo, nonostante la buona volontà non bastano. Beh, per adesso si vada a sistemare logisticamente (spesso sbaglia dandole del lei, ma si correggerà quando se ne accorge)… poi vedremo che servizio assegnarle…volevo dire: assegnarti.-

Caval.- Non per voler dare suggerimenti, ma, le ricordo che in caserma c’è una sola stanza per accasermare il colleg…cioè la collega: la due più uno…ma mi sembra…inidonea.-

Gall.- (pensieroso) Lo credo bene (tra se) inizio dei problemi…-

Bamby- Maresciallo, mi scusi, ma io sarei già sistemata…logisticamente.-

Gall.- Già sistemata? E come? Dove?-

Bamby – Alloggerò presso una parente.-

Gall.- Qui? In paese?-

Bamby- Qui, certamente.-

Gall.- E dove, per l’esattezza?-

Bamby – In via Cremona.-

Gall.- Si, certo, in via Cremona, ma…presso quale parente?-

Bamby- Le interessa proprio?-

Gall.- Per motivi di servizio, naturalmente.-

Bamby- Capisco: alloggio presso mia nonna.-

Gall.- (sorpreso) Sua nonna?, ma chi sarebbe?-

Bamby- (con un sorrisetto) Sarebbe la signora Pesce.-

Gall.- (con sollievo) Ah, la nonna. Va benissimo.-

Caval.- La nonna matta! Cioè la vecchietta che si è trasferita in paese dalla città circa un mese fa?-

Bamby- Già…mia nonna.-

Bellia- Scusi…scusa collega…è che io quando la conobbi, non sapendo il nome, la chiamai nonna.-

Bamby- E matta? Perché?-

Caval.- No, quale matta…volevo dire…insomma un po’ “strolica”-

Bamby- Non capisco…-

Caval.- Intendo dire…strana. Ecco, si, strana. Senza offesa, collega.-

Gall.- (tagliando corto) Ma certo, abiterà con la nonna. Vada a sistemarsi, poi le assegnerò il suo incarico.-

Bamby- Già sistemata, grazie.-

Gall.- Allora prenderà servizio subito. Porceddu, procedi alla assunzione in forza del carabiniere di sesso femminile Vignola, in data odierna. Poi fai un fonogramma urgente al comando gruppo per comunicare l’avvenuta assunzione in forza...(piano) e non far riferimento alla nota in data odierna…capito?-

Porc.- Quale nota?-

Gall.- (che non vuol fare sapere a Bamby dell’interessamento del colonnello) Quella nota ufficiosa, confidenziale, riservata, che ha ricevuto Cavallo… stamattina…e capiscimi, perbacco!-

Porc.- (realizzando) Ah, la nota del signor colonnello per l’interessamento sul nuovo arrivato?-

Gall.- (allargando le braccia, poi sottovoce) Tombola! Sei il prototipo del carabiniere. (contrariato) Già, quella! Ed ora procedi.-

Porc.- (a Bamby) Documenti, prego. (con tono professionale)-

Gall.- Porceddu, io oggi ti rovino! Stai parlando con una collega, non sei per strada a identificare le persone…-

Porc.- Capito. Collega, per favore i suoi documenti di viaggio.-

Bamby – (porgendoli) Eccoli.-

Porc.- (esaminandoli scrupolosamente, mentre Gallina sbuffa) Ah, si…allora Carabiniere di sesso femminile Bamby Vignola. (sollevando il capo e guardando Gallina. Bamby sorride sorniona) Maresciallo, questo è un nome straniero, e secondo il regolamento…-

Gall.- (interrompendolo bruscamente) Porceddu la legge sul divieto dei nomi stranieri è stata abrogata da un pezzo…(tra se) d’asino...poi, ora, abbiamo completato il bestiario di questa stazione.-

Porc.- Va bene, però sempre strano è. Sembra quello dei cartoni animati…-

Gall.- Ancora una parola e ti sbatto fuori! Scrivi e non commentare! Lo scusi collega, ma sa, lui è fatto così (fa cenno con la mani sulla testa, come dire: è col paraocchi):il regolamento. E il suo nome gli suona anomalo...-

Bamby- ( che ha sentito Gallina parlare sottovoce) Mi dica maresciallo a cosa si riferisce dicendo: abbiamo completato il bestiario?-

Gall.- Ah, il bestiario…No, niente, facezie, scherzetti, stupidaggini…vede in questa stazione io mi chiamo Gallina, l’appuntato Cavallo, il segretario Porceddu, lei… tu Bamby, cioè cerbiatto e…abbiamo fatto il nuovo bestiario… non credi?-

Bamby- Che combinazione…-

Gall.- (tagliando corto per togliersi dall’imbarazzo) Allora Porceddu, scrivi o non scrivi?-

Porc.- ( imbambolato, poi mortificato) Scrivo, scrivo…Io volevo solo essere preciso. Non scortese…Capisci collega?-

Bamby- Ma certo. Coraggio Porceddu, ti spiego l’arcano: Sono nato l’otto settembre…-

Porc.- (soprassaltando) Il giorno del grande tradimento di Badoglio?-

Gall.- Porceddu…(con tono bonario di rimprovero) ricominciamo? Qui la politica sta fuori dalla porta della caserma.-

Bamby- (divertita) Una semplice coincidenza collega Porceddu, niente politica, niente di catastrofico. Dicevo: sono nata l’otto settembre, giorno dedicato alla Nascita della vergine Maria – controlla pure il calendario –.Mia madre, che è meridionale, mi voleva dare il nome di Maria Bambina. Mio padre era contrario, ma per accontentarla, accettò, solamente: Bambina. Bambina,si, ma che qualche giorno dopo, all’anagrafe, divenne Bamby. Contento?-

Porc.- (che aveva ascoltato molto interessato) Certo collega…Bamby è un bel nome, dopotutto.-

Bamby.- Grazie…-

Gall.- (a Porceddu) E ora si comincia a lavorare?-

Porc.- Comandi. Allora…(copia qualcosa a macchina) Ecco fatto. E l’incarico assegnato?-

Gall.- Già, l’incarico…metti… metti…metti segreteria comando stazione.-

Porc.- (alzando gli occhi dalla macchina per scrivere, sorpreso) Ma è il mio incarico.-

Gall.- Vuol dire che sarete in due.-

Porc.- Lo sapevo che finivo di pattuglia.-

Gall.- Ma dai, non drammatizzare…piuttosto istruisci la…collega circa le pratiche d’ufficio.-

Porc.- ( a malincuore) E va bene…-

Gall.- ( a Cavallo incantato dalla figura e dalla voce di Bamby) Cavallo, provvedi ad approntare il posto di lavoro alla collega.-

Caval.- (c.s. risvegliandosi) Con piacere…-

Bamby- Grazie colleghi, siete veramente gentili.-

Porc.- (a Bamby) Sai scrivere a macchina?-

Bamby- Non dev’essere difficile, ma preferisco il computer.-

Gall.- (che seguiva interessato) Qui non abbiamo ancora il computer in dotazione.-

Bamby- Ho il mio portatile, se per voi fa lo stesso.-

Porc.- Ma è materiale fuori d’ordinanza.-

Gall.- E facciamolo diventare d’ordinanza… provvisoria, ti sta bene?-

Porc.- E per il carico dell’oggetto in forza alla stazione?-

Gall.- Niente carico. Sarà uno strumento innovativo in prova.-

Porc.- E della mia macchina per scrivere, che ne faccio?-

Gall.- A Porceddu, tu scrivi con la macchina, lei col computer. E comunque, come si suol dire nell’Arma: fedeltà, dovere, collaborazione! -

Porc- (piano) Ma da dove tira fuori questi motti!-

Bamby- (che era vicina ed ha sentito) Dal suo buon senso, credo.-

Gall.- (passeggiando) Collaborazione, così si vince.-

Porc.- Niente anarchia!-

Caval.- (portando una sedia) Per adesso c’è questa per la collega, il tavolino arriva dopo. S’accomodi collega (cerimonioso a Bamby che guarda una stampa appesa alla parete).-

Gall.- Cavallo, contegno.-

Porc.- Ah, quasi lo dimenticavo: collega, come in chiesa e al teatro, in questa caserma il telefonino deve rimanere spento.-

Bamby- (prendendo dalla tasca della divisa il telefonino e spegnendolo) Lo spengo, ma non capisco…-

Porc.- Regolamento interno, nr 12 - otto aprile c.a.-

Gall.- (intervenendo) Ma digli anche il motivo, perbacco!-

Porc.- Le antenne sul tetto…-

Gall.-…anche se lì sopra c’è solo l’antenna della ricetrasmittente. (breve pausa) ma siccome le modalità d’impiego lo consigliano, per Porceddu diventano leggi, regolamente e altro.-

Porc.- Esattamente! E’ come sugli aerei, collega: interferenze sul sistema!. Ci sei stata sugli aerei?-

Bamby- (sorridendo sorniona) Qualche volta mi è capitato.-

Gall.- (a Bamby, guardando Porceddu con disprezzo) Non dagli retta…(imitandolo) “ci sei stata sugli aerei?”

Bamby- E’ in simpaticone, comandante. Comunque, nessun problema.-



Rientra il dottore Lucchesi



Lucc.- Caro comandante, mi dispiace ma per Bronco non posso fare più nulla. Purtroppo lo devo riformare… (accorgendosi do Bamby, che sta però di spalle) Scusi, vedo che è occupato…-

Gall.- Di niente dottore. Anzi, le presento il nuovo carabiniere in forza da stamattina…(Bamby si gira e Lucchesi resta sbalordito).-

Lucc. – Bamby! Bamby Vignola carabiniere?-

Gall.- Vedo che vi conoscete…-

Bamby- …dai tempi dell’Università: lui al quinto anno in veterinaria, io al prima in scienze della comunicazione. Ciao Vittorio, come stai?( sta abbracciarlo per baciarlo sulle guance, ma si trattiene in tempo)-

Lucc.- (incantato dalla bellezza della ragazza) Bene, bene. Bamby, la piccola Bamby…Ma come mai? (indica la divisa)-

Bamby- Per passione.-

Gall.- Brava! Così mi piacciano i collaboratori: motivati!-

Lucc.- Avevi questa passione anche da prima? E la laurea? L’hai presa, no?-

Gall.- (facendo il saputello) Presa, presa e anche il master.-

Lucc.- Magnifico. E come mai qui, in questa piccola stazione? (vedendo Gallina farsi scuro) Col dovuto rispetto, maresciallo.-

Bamby- Sai, è per la nonna.-

Caval.- Abita con la nonna.-

Gall.- Cavallo, fatti gli affari tuoi.-

Bamby- Tu ti ricordi che i miei genitori provenivano da questi posti. E ti ricordi anche di mia nonna, come ne ero affezionata… Sai, con gli anni, in città si stava immalinconendo, così ha pensato di tornarsene al paesello.-

Gall.- E ha fatto benissimo.-

Bamby- Però è molto anziana, e non me la sono sentita di lasciarla sola. Quindi…-

Gall.- (pomposo, come se la donna parlasse con lui)… si è fatta trasferire qui. Molto lodevole, molto lodevole, davvero…( sottovoce) per mettere nei guai me.-

Lucc.- Ma si, tua nonna…e come sta adesso?-

Bamby- Bene, considerando l’età.-

Caval.- Scusa collega, ma…perchè con la laurea…-

Bamby- …non ho fatto l’Ufficiale? Beh, collega, penso che qui, da voi, in questa piccola caserma, non avrebbero mai potuto assegnare un ufficiale.-

Porc.- ( tra se) Tutto programmato. Bisogna vigilare.-

Gall.- Ma un carabiniere semplice, si! Brava! Lungimirante!-

Lucc.- Io stento a crederci…Bamby carabiniere…-

Bamby- E invece eccomi qua.-

Gall.- Beh, fatte la presentazioni, mi dica di Bronco dottore.-

Lucc.- Come le ho già detto, lo debbo riformare per forza. L’asma gli ha compromesso l’olfatto e la resistenza. Lei mi capisce…-

Gall.- Lo capisco, certo, certo…povero Bronco…-

Porc.- …finirà al canile della legione…-

Caval.- …a marcire.-

Bamby- Ma perché, scusate?-

Gall.- Eh, cara collega, la vecchiaia è una bruttissima malattia per gli uomini, ma per gli animali è quasi la morte. Vedi, una volta riformato, cioè che non può più svolgere le sue mansioni di cane poliziotto, esso non serve più; e, l’Arma, lo deve per forza sostituire…e lo prende in forza il canile della legione, dove vivacchiando, vi resta fino al giorno della morte… tra quattro sbarre…-

Caval.- (commuovendosi)… animaleddu… ed è un cane tanto affettuoso. Figuratevi che me lo porto a spasso anche alla villa, dove gioca coi bambini.-

Gall.- Hai fatto questo? Con un cane addestrato per offendere? Ma ti sei ammattito, Cavallo?-

Caval.- Fuori servizio, s’intende, fuori servizio. Lui in servizio è stato sempre ineccepibile… ma fuori servizio è un tale giocherellone...-

Gall.- Meno male che riformiamo lui, sennò riformavo te! Tss, alla villa, coi bambini. Dottore, senta, insomma…chissà, forse… magari… non è che tra i suoi clienti, lei potrebbe trovare possibilmente qualcuno che adotti Bronco?-

Lucc.- Adottarlo? La capisco… vi capisco…Maresciallo, sarebbe una soluzione. Ci proverò, ma è difficile…se fosse un cucciolino magari sarebbe facile…ma un cane adulto e per di più vecchio… e chi se lo prende?-

Bamby- Io.-

Lucc.- Tu?-

Gall.- Lei…tu?-

Caval.- Che bello.-

Porc.- Tu non puoi, sei in forza qui… sarebbe conflitto d’interessi.-

Gall.- Ma vai in malora…Porceddu! E scordati qualche volta di essere un furiere!-

Bamby- Beh, se per me ci fossero degli ostacoli, potrebbe adottarlo mia nonna.-

Porc.- Una donna anziana? Adottare Bronco? Che pesa cinquanta chili?-

Caval.- Ma è… un è “scarafage” per aggirare il problema.-

Gall.- Bravo Cavallo. La presenza della collega ti ha fatto sviluppare l’intelligenza. Poi, se non ti dispiace, per l’avvenire, e per non farci dire le solite sciocchezze sui carabinieri, si dice: escamotage.-

Caval.- Grazie maresciallo.-

Lucc.- Beh, allora le cose si stanno mettendo a posto, e quindi procedo con la pratica. Adesso torno in ambulatorio, è orario delle visite. Ci vediamo Bamby?-

Bamby- Ma certo, caro Vittorio.-

Caval.- ( tra se, sbalordito) Caro Vittorio? Non avrò per caso un rivale con cui combattere per l’amore della bella carabiniera?-

Gall.- Che hai da brontolare tu?-

Caval.- Nulla maresciallo, dicevo è una…vittoria, certo una vittoria per Bronco.-

Gall.- E chi ti capisce…-

Lucc.- A presto. Signori…(sorriso splendido a Bamby, cenno col capo agli altri,e si avvia alla porta. Saluti a soggetto. Rientra subito dopo) Ma che succede là fuori?-

Gall.- Fuori dove?-

Lucc.- Fuori, dietro il cancello della caserma.-

Gall.- Bellia, vai a vedere di che si tratta.-

Lucc.- Ci sono almeno cinquanta persone…-

Porc..- Una rivolta popolare? Alle armi!-

Gall.- Zitto tu! Allora dottore?-

Lucc.- Sono tanti, ma mi sono sembrati pacifici…-

Caval.- ( rientrando) Maresciallo, fuori ci sono giornalisti, fotografi, e anche la Televisione, poi tanti paesani, voglio vedere Miss Italia.-

Gall.- E la cercano qui? Che vadano a Salsomaggiore! Roba da pazzi!-

Porc.- Roba da pazzi, qui in una caserma dell’Arma!-

Gall.- E tu non ripetere!-

Caval.- Cosa facciamo?-

Porc.- Parlamentiamo e chiediamo rinforzi!-

Gall.- Ma ti vuoi stare zitto una volta per tutti? Chi comanda qui?-

Porc.- Voi maresciallo!-

Gall.- E come si dice?-

Porc.- Comandi!-

Gall.- Bene. Ora vediamo il da farsi…(passeggia) ma si, si saranno certamente sbagliati.-

Bamby- Forse…non proprio…-

Gall.- Cosa vuol dire?-

Bamby- Ecco…insomma…-

Gall.- Insomma? Sai forse qualcosa?-

Bamby- Si, so qualcosa…-

Gall.- E cosa?-

Bamby- So che…che…che…e va bene, miss Italia sono io.-

Gall.- Lei tu?-

Caval.- Tu lei?-

Lucc.- Tu? Ma come…-

Porc.- Lo sapevo che c’era l’inghippo.-

Gall.- No, adesso mi spiegherai.-

Bamby- C’è poco da spiegare, Maresciallo. Qualche mese fa, prima di arruolarmi nell’Arma, per scherzare, feci uno di quei concorsi per miss. Sa, quello che si tengono qua e là per l’Italia. Inaspettatamente fui ammessa alla finale, e, altrettanto inaspettatamente fui eletta Miss Italia. A quel punto mi chiamarono nell’Arma: abile e arruolata. I motivi per cui mi arruolai e sono qui li conoscete già; quello che non sapete è che al comando generale ci furono reazioni diverse: c’era chi ne era orgoglioso che un carabiniere di sesso femminile avesse vinto il concorso, e chi riteneva poco dignitoso il titolo con lo status di carabiniere. Fortunatamente tra i primi c’era il grande capo, che mi volle conoscere, mi fece le sue congratulazioni e mi propose, anche per il mio -diciamo- curriculum, di restare nello stato maggiore dell’Arma.

Ma, come ho già detto, i miei progetti erano altri. Li esposi e fui accontentata. Ed eccomi qua! Ma non pensavo che mi avrebbero scoperto così presto.-

Porc.- Ci sarà stata una spiata, un tradimento.-

Caval.- Ben detto: una soffiata.-

Gall.- E da parte di chi? Chi ne era informato del suo arrivo?-

Porc.- Forse il signor colonnello…-

Gall. Ma non dire caz…cavolate.-

Bamby- Sapete, i giornalisti hanno le loro fonti.-

Lucc.- ( a Bamby) Beh, intanto, a parte il fatto che personalmente è un grande piacere vederti (agli altri); ma riflettete, signori: per voi, e per tutto il paese, non è un grande onore avere qui, tra noi, una persona tanto famosa quanto bellissima?-

Gall.- (tra se) O, si, certo, ma senza le grane...-

Porc.- …e non in una caserma!-

Lucc.- E suvvia, siatene contenti…Io mi farei carabinieri pur di stare qui, con lei.(sorride a Bamby che corrisponde).-

Gall.- ( a Lucchesi) Certo, bravo! Anzi no. (allargando le braccia in segno d’impotenza) E mo’ che famo?-

Caval.- N’a tinemu!-

Porc.- Allo Statto Maggiore rimandiammola.-

Lucc.- ( a Bamby) Mi daresti un autografo?-

Fine primo atto. Tela.


Atto II

Stessa scenografia dell’atto precedente, più il tavolino di Bamby. All’apertura del sipario ci sono in scena il maresciallo Gallina e il carabiniere Porceddu. Gallina passeggia nella stanza intanto che detta un messaggio; Porceddu scrive a macchina detto messaggio



Gall.- Allora, rileggi.-

Porc.- Al superiore comando. Oggetto: carabiniere Bambi Vignola, alias Miss Italia. Testo: Si rappresenta a codesto superiore comando che dal 1° settembre, alla data odierna, questa stazione di CC, ha dovuto affrontare numerosi problemi a causa del carabiniere in oggetto…-

Gall.- Cancella “a causa”. Scrivi: per la nota questione del carabiniere in oggetto. Due punti. Accapo.

In particolare si segnala l’invasione, anzi l’assedio da parte di giornalisti, fotografi e operatori T.V., della locale stazione. Punto. E della morbosa curiosità della popolazione locale, soprattutto i cacciatori di autografi. Punto, anzi punto e virgola lo scrivente, nonostante l’applicazione delle superiori disposizioni a riguardo del problema di cui si parla, ha dovuto revocare i permessi d’interviste in loco, in quanto pregiudizievoli al normale svolgimento delle operazioni sia correnti, sia d’indagine che di sorveglianza del territorio di pertinenza di questo comando. Punto. Si segnala, inoltre che, a causa delle pressioni esterne, e da esigenze interne, detto carabiniere è stato accasermato presso un alloggio privato a titolo gratuito (presso la nonna del predetto elemento) ed è scortato sempre da uno dei carabinieri di questa stazione, addetto alla sua persona, con aggravio di lavoro, di impegno e di servizio del personale di questo comando stazione. Punto Accapo. Si fa presente, subordinatamente, che sarebbe opportuno un momentaneo trasferimento presso altra sede del carabiniere Vignola, al fine di recuperare le normali potenzialità di questo reparto. Punto.

Porec.- Finalmente…-



Entra Cavallo che resta allibito sentendo quelle parole.



Caval.- Ma maresciallo, quella poveretta che colpa ne ha? perché la vuole danneggiare?-

Gall.- Cavallo, lo sappiamo tutti, ormai, che sei innamorato della collega, e che ti piace fare la guardia del corpo, ma ciò non significa che ti devi permettere di sindacare il mio operato.-

Caval.- Ma quale sindacare, maresciallo; eh, che non ci conosciamo più? Io volevo solo intervenire per fare presente che…che…che come farà la nonna?-

Gall.- Non sono affari che riguardano l’Arma.-

Porc.- E ora stai zitto. Sono pronto maresciallo: trasferimento…-

Caval.- …già tu non vedi l’ora…-

Porc.- Cosa vorresti insinuare?-

Caval.- Quello che sappiamo tutti: non ti va di perdere il tuo posto.-

Gall.- E adesso, se avete finito di beccarvi, vorrei concludere il messaggio. Dunque, dicevo…-



Si ode un trambusto tra le quinte.



Gall.- Cavallo, vai a vedere cosa succede di là.-

Caval.- (eseguendo precipitosamente) vado.-



Gall.- Allora, dove eravamo arrivati?-

Porc.- Trasferire il carabiniere Vignola, al fine di recuperare le normali potenzialità di questo reparto. Punto.-



Entra Cavallo, seguito da Angelina Pesce, la nonna di Bambi. Ella è una vecchietta asciutta, arzilla, autoritaria, che tratta tutti come fossero bambini, con un vocione secco gutturale, tipo quello della famosa attrice Tina Pica.



Caval.- Ecco il terremoto! (presenta la vecchia)

Ange.- Io farei tremare non solo voi, ma tutta l’Arma! Dov’è mia nipote?-

Gall.- E lei chi sarebbe?-

Ange.- Sono la nonna del vostro carabiniere femmina. Dov’è? Dunque.-

Gall.- E lo chiedete a me? Ieri non è venuta da voi? Cavallo, confermi?-

Caval.- Confermo.-

Ange.- Si, esatto! ma è sempre sotto la vostra tutela! Voi siete responsabile dell’incolumità della vostra subordinata, nonché mia nipote e anche miss.-

Gall.- Andiamo, nonnina, diteci cosa è succedo.-

Ange.- Innanzi tutto non sono la vostra “nonnina”, ma sono il Cavaliere della Repubblica per meriti speciali Angelina Pesce, classe 1922, partigiana, brigata Giustizia e Libertà, medaglia di bronzo al valore. Poi ho fatto la Resistenza, la desistenza e ora, con Padova Schiatta, la penitenza. E adesso ditemi dov’è mia nipote.-

Gall.- (sottovoce) Pesce? E abbiamo completato il bestiario.-

Porc.- (scandalizzato, piano a Cavallo) Hai sentito? Un cavaliere femmina.-

Caval.- Saranno le ultime novità…sai i titolati. Poi, dalle mie parti c’è un barone cu setti palli...-

Gall.- ( che passeggiava riflettendo) Zitti voi due! Signora, ieri sua nipote ci ha detto che avrebbe pernottato, come al solito, da voi; e, oggi, non si è ancora presentata in ufficio. (guarda l’orologio) e sono esattamente trenta minuti di ritardo…-

Ange.- Burocrate fascista! Mia nipote manca da casa da ieri pomeriggio, perbacco! E voi guardate l’orologio contando i minuti…ma che l’abbiamo fatto a fare il sessantanove…-

Porc.- (sghignazzando a Cavallo) Ha fatto il … ha fatto il…sessantanove.-

Caval.- Mutu scunghiurutu!-

Gall.- Signora, vorreste dire il sessantotto…
Ange.- (a Porceddu) Che sghignazzi a fare, squadrista! ( a Gallina) Per vostra norma il sessantotto l’hanno fatto i francesi, noi abbiamo fatto il sessantanove. In ritardo, come al solito! Non come quando Fidel, il lieder maximo, prese il potere a Cuba…-

Gall.- Signora, stiamo parlando di vostra nipote, mi pare.-

Ange.- Già, è vero! Dicevo che manca da ieri pomeriggio, e, da quando si trova qui, non l’ha mai fatto: assentarsi senza il mio permesso!…(mitigando) o almeno, senza avvertirmi.-

Caval.- Che le sia successo qualcosa di grave?-

Ange.- Bravo giovanotto, avete afferrato l’argomento: iniziate subito le ricerche, date immediato allarme a tutti i reparti, fate decollare gli elicotteri, chiamate le brigate d’assalto…-

Porc.-…e marines…-

Ange.- No, i battaglioni rossi, i descamisados, di Che Guevara!-

Gall.- Va bene, va bene, (ironico) intanto che raduniamo le forze, ci può dare qualche altra indicazione che possa esserci utile alle indagini?-

Ange.- (pensierosa) E’ uscita con Vittorio.-

Caval.- (tra se) A traditrice.-

Gall.- Il dottor Lucchesi?-

Ange.- Esattamente.-

Gall.- E allora?-

Ange.- E allora, le altre volte è tornata a casa prima delle dieci, ma stavolta…(riflettendoci su) ci sono: l’hanno catturata i fascisti!-

Porc.- O i terroristi!-

Gall.- Ma no. Ma no. Non dite eresie. Cavallo, secondo te?-

Caval.- Secondo me dobbiamo cercare il veterianario.-

Gall.- (passeggia nervosamente- suspance) Cavallo, rintraccia il dottore, portalo qui.-

Caval.- Con piacere.-

Gall.- Con cautela, invece.-



Entra il dottor Lucchesi.



Lucc.- Scusate se entro senza essere annunciato, ma non riesco a rintracciare la Bamby, è forse già in ufficio?-

Gall.- Ah, cercavamo proprio voi.-

Caval.- (piano a Porceddu Il mostro.-

Porc.- (rispondendo piano) Il presunto uomo al disopra di ogni sospetto.-

Lucc.- Oh, c’è la signora Angelina… e Bamby?-

Ange.- E lo chiedi a me? Tu piuttosto che ne sai di mia nipote?-

Gall.- Già, che ne sa?-

Lucc.- Ehi, ehi, un momento, fatemi capire: E’ successo qualcosa a vostra nipote?-

Ange.- Da quando è uscita con te non è più rientrata a casa...-

Gall.- …e nemmeno in ufficio…

Caval.- …e in caserma…-

Gall.- …e al telefonino non risponde. (a Lucchesi) Ergo, spiegatevi.-

Lucc.- C’è poco da dire: ieri ho preso da casa la signorina Bamby e siamo andati in macchina a fare una gita in collina. Poi ci siamo fermati a cenare fuori. Ma i fotografi ci hanno individuato; allora io ho fatto un diversivo e Bamby se ne è andata alla chetichella portandosi la mia macchina. Quando i fotografi se ne sono accorti, era troppo tardi…si sono accontentati di darmi un passaggio fino al paese. E’ da ieri sera che non so più nulla di lei… E il suo telefonino risultava spento… A proposito, signora, perché non risponde al suo telefono? Non so quante volte ho telefonato per avere notizie e per farmi dire dove ha lasciato la mia auto.-

Ange.- Ho i miei motivi per non rispondere!-

Gall.- Vi disturbano?-

Ange – No, mi insidiano sessualmente e telefonicamente e insistentemente. Eh, io, ai tempi, ero intesa la pasionaria, ma mai la puttanaria!-

Porc.- Cosa ha detto?-

Cavallo – Ha detto buttana, che in siculo vuol dire mignotta.-

Porc.- Ah! e in sardo bagassa.-

Gall.- (ai due) Ma non ci parlate sopra, per favore zitti.-

Lucc.- Maresciallo, qui c’è qualcosa che non va.-

Caval.- (piano) Scoprì i prosperi di cira.-

Gall.- Cavallo, prenditi Sbronzo, e, con la campagnola vai sul posto che ti indicherà il dottore. Iniziamo le ricerche da lì. Abbiamo qualche oggetto della ragazza da far annusare al cane?-

Ange.- A casa ci sarebbero degli indumenti…-

Gall.- Qui non abbiamo nulla?-

Porc.- (fruga nel cassetto del tavolino di Bamby, poi esce) Qui non c’è nulla, vado a vedere in giro…-

Gall.- Bene, io intanto avviso il comando gruppo. (si reca al telefono e fa un numero) Pronto? Sono Gallina, mi fate parlare col signor colonnello? Si, è prioritario! (attesa) Pronto, Comandi signor Colonnello, sono il maresciallo Gallina. Sto bene, grazie…la miss? Ecco, è appunto di lei che volevo parlarle: Da ieri sera è sparita! Sicuro, sicuro. Era andata a trovare la nonna per passare con lei la giornata e anche la notte. Ma, la signora qui presente, afferma che non è rientrata a casa sua…si...ci sarebbe il dottore Lucchesi, il nostro veterinario, che l’ha vista per ultimo ieri sera, dopo cena… no, il suo telefonino risulta spento…bene…bene…farò le prime indagini e poi riferirò minuziosamente. Bene. Comandi! (agli altri) Dice che dobbiamo iniziare le ricerche con discrezione…potrebbe trattarsi di qualche episodio…di…come dire? Sentimentale…ci dice d’essere solerti, ma prudenti.-

Ange.- Ma che prudenza e prudenza. La prudenza è la virtù dei deboli! E gli uomini in arme debbono essere audaci: Audace fortuna juvat! Allarmi! Qui si deve fare presto, anzi prestissimo. Ogni minuto può essere fatale. Mi ricordo quando ero in montagna, coi partigiani…-

Gall.- Signora, ce lo dirà la prossima volta. Ed ora, per favore, ci lasci lavorare. E’ il nostro mestiere indagare, e lo sappiamo fare bene.-

Ange.- E’ tutto da vedere. Siete solo dei presunti e presuntuosi figli di fascisti e servi della corona.-

Gall.- ( sottovoce) E meno male che siamo solo “presunti”. (poi agli altri) Prepariamoci.-

Caval.- Maresciallo, ma quale corona?-

Gall.- E no! In due non si può! Cavallo, zitto! Mi basta già Porceddu.-

Caval.- Comandi.-



Entra Porceddu.



Porc.- (scuotendo vistosamente il capo) Nulla di significatifo.-

Ange.- Io me ne vado a casa!...visto che qui i miei consigli non sono graditi… Ma ci vedremo a Filippi!-

Caval.- ( a Porceddu) Ma chi minchia è stu Filippo?-

Porc.- Sarà uno dei suoi partigiani.-

Gall.- (che rifletteva) Ancora? Zitti voi due! Aspettate, signora, andate a casa vostra con Cavallo e portatevi Sbronzo per fare annusare qualche indumento, possibilmente intimo.-

Ange.- Lo farò io, personalmente, come quando sventolammo la bandiera rossa su Salò!-

Gall.- Cavallo, vai allora con la signora e inizia subito le ricerche. Dottore, la prego di unirsi a loro e gli indichi con precisione la località dove vi siete lasciati.-

Lucc.- Ma certo…però…ecco…per guadagnare tempo, ci sarebbe questo pacchettino…-

Gall.- Di che si tratta?-

Lucc.- (imbarazzato, guardando la nonna) Ecco…sarebbe un …indumento…diciamo molto intimo.-

Gall.- Fate vedere.-

Lucc.- (svolgendo in modo impacciato il pacchettino, mostra delle mutandine da donna) Ecco…-

Gall.- A li mortaci…-

Caval.- Mizzica!.-

Porc.- Lo supponefo.-

Ange.- Cosa? Le mutande di mia nipote? E tu pezzo di sporcaccione squadrista come li hai avuti?-

Caval.- L’hai violentata?-

Gall.- L’hai…stuprata?-

Porc.- L’hai assassinata! Confessa: Sei un serial killer!-

Ange.- Se le hai torto un solo capello, ti faccio fucilare dai miei partigiani rossi!-

Lucc.- (nel profondo imbarazzo) Ehi, ehi, e che è? Che mi avete messo sotto torchio? calma, calma… oh, e lasciatemi spiegare…dunque: Ieri sera, dopo cena, Bamby è corsa subito nel bagno perché le stava scappando la pipì - che aveva rattenuto oltre il tempo massimo. Quando è tornata, arrossendo, mi ha detto che non c’era riuscita a trattenerla del tutto e che…insomma, s’era bagnata un poco. E aveva avvolto l’indumento in questo pacchettino. Poi, con l’irruzione dei fotografi, nella fretta di sfuggirli, si è dimenticato di questo (mostra l’indumento) sul tavolo. Io l’ha preso e me lo sono messo in tasca…ecco tutto.-

Ange.- Giura sulla testa del tuo Duce.-

Lucc.- Va bene giuro su quella e su tutto ciò che mi dite. Ma ora iniziamo le ricerche?-

Gall.- Se le cose stanno così…Certamente. Andate.

Ange.- No, a lui non lo voglio!-

Gall.- Perché?-

Ange.- Perché non ha saputo vigilare su mia nipote. Vigliacco di un figlio di un vigliacco squadrista!-

Lucc.- Ci risiamo! Ma signora, sono passati sessant’anni e ancora rimugina sta vecchia storia?-

Ange.- La storia non è mai vecchia! La storia è…la storia, e tuo padre era squadrista!-

Lucc.- (allargando le braccia) Le colpe dei padri…-

Caval.- Andiamo? (piano) squadrista…-

Ange.- Ah, dimenticavo, è evaso Bronco!-

Porc.- Lo sapefo!-

Gall.- Tu statti zitto! (a Angelina) Lo cercheremo dopo. Prima vostra nipote!-



Escono.



Porc.- Maresciallo, pensa forse che tra il dottore e la collega ci possa essere…-

Gall.- Non so nulla, io.-

Porc.- Chissà come ci è rimasto male Bellia.-

Gall.- Come tutti noi.-

Porc.- A me non ne fregga nulla se il dottore si scoppa la missi. E a voi?-

Gall.- Ma tu che vuoi sapere?-

Porc.- Nulla, nulla (tra se ) anche lui è cotto della…collegga.-

Gall.- Cosa hai detto?-

Porc.- Ho detto, dissi, dicevo che sotto sotto la collegga…-

Gall.- Ebbene?-

Porc.- Potrebbe essere un falso allarme. Qualche altra scappatella. Ecco!-

Gall.- Ah, bene, speriamo! Intanto, guarda cosa fai tu: Ti prendi la macchina di servizio e setacci il paese e la campagna, in cerca di tracce.-

Porc.- (visibilmente contrariato) Comandi…( a bassa voce) ma guarda un po’… anche a me.-

Gall.- Non borbottare e vai! E fai bene il pattugliamento, perché lo so che la collega ti sta antipatica. Ma, bada, si tratta di lavoro e basta!-

Porc.- Ricevutto! (esce).



Suona il telefono. Gallina si precipita a rispondere.



Gall.- Pronto. Comandi signor colonnello. Si, abbiamo iniziato le ricerche, abbiamo qualche indizio, svilupperemo le indagini…come ha detto? L’inviato del comandante dell’Arma in viaggio per qui? Ho capito bene? Certo…ora comprendo…naturalmente…mi darò da fare col massimo impegno…si tratta di un collega dell’Arma, oltretutto! Riferirò ogni ora. Comandi! (si asciuga il sudore dalla fronte mentre chiude delicatamente il telefono) E ora sono fritto e rifritto! Sono stato pugnalato alle spalle! Accidenti un alto ufficiale inviato dal comandante dell’Arma non si smuove per nulla! Succederà un pandemonio. Forse uno scandalo! Le televisioni mi riprenderanno inesorabilmente, come se fossi io il colpevole! Capro espiatorio! Sarò sbattuto in prima pagina. Mannaggia la miseria, mannaggia a me! Lo sapevo che questa storia della missi mi avrebbe portato vagonate di guai. Lo sapevo! Certo si è presentata bene, è una gran bella fi…figliola! Ho incantato tutti. Ma i guai sono guai! Come faccio ora…come faccio…( movimenti e mimica adatta).-



Entra una giovane donna, è una giornalista.



Gior.- Scusi…si può?-

Gall.- Cosa vuole lei? Poi prima si bussa poi si entra!-

Gior.- Era aperto…E’ lei il comandante?-

Gall.- Sono io. E lei, piuttosto, chi è?-

Gior.- Sono l’inviata della teledueregione. Vorrei chiederle…-

Gall.- Fuori! Via, raus, go!-

Gior.- Maresciallo, guardi che sta parlando con una rappresentante della pubblica opinione. Raus lo dirà al suo cane.-

Gall.- Scusi… mi scusi… ma sono nervoso- oggi.-

Gior.- Lo vedo. E ho visto tutti i suoi dipendenti abbastanza agitati per non capire che qualcosa di grosso è successo. Cosa, maresciallo?-

Gall.- No, niente di particolare…solo…solo è scomparso un nostro cane poliziotto…ecco tutto!-

Gior.- Va bene, lei mi vuole prendere in giro…vuol dire che mi rivolgerò in -alto loco.-

Gall.- (piano) Ci mancava anche questo. (poi in modo impacciato) Senta…se le dico una cosetta, lei mi lascia fuori da questa storia?-

Gior.- Che storia?-

Gall.- Prima la promessa: non mi deve né riprendere, né citarmi. Qualunque cosa succeda. Ci sta?-

Gior.- Per adesso ci sto. Fuori il rospo.-

Gall.- E’…è …scomparsa la miss…-

Gior.- Miss Italia è scomparsa? Rapita? Assassinata? Violentata?-

Gall.- (pentendosi d’aver parlato) Mi mangerei la lingua…no, non sappiamo nulla…è che non da notizie di se da ieri sera.-

Gior.- Non potrebbe trattarsi di una fuga sentimentale?-

Gall.- Lo spero proprio. Ma colui il quale…cioè lui…insomma l’altro…è stato qui e non ne sa nulla.-

Gior.- E chi sarebbe questo “lui”?-

Gall.- Il dottore Lucchesi, il nostro veterinario. Ma mi sembra assurdo…-

Gior.- Capisco. E cosa state facendo - voi?-

Gall.- Abbiamo avviato le ricerche…con discrezione…-

Gior.- Alla faccia della discrezione. Quelli, i suoi dipendenti, là fuori, erano esagitati e facevano come matti! Specialmente quella vecchia.-

Gall.- La vecchia è la nonna della nostra miss…e i colleghi sono eccitati dal caso…perché…-

Gior.-…perchè si tratta, si di una collega, ma anche di una bella ragazza… e una bellissima miss, può far arrivare bollori strani anche ai…colleghi carabinieri, nevvero?-

Gall.- Altro che bollori! Da quando è arrivata, qua arrivano soltanto dolori. Guai, per meglio dire, guai di tutti i tipi e dimensioni. Compresi voi giornalisti!-

Gior.- Eh, maresciallo, è il nostro lavoro. Seguiamo la notizia. Un carabinieri donna eletta miss Italia, è un’appetitosa notizia per noi. Ci facciamo almeno quindici-venti servizi. E’ una manna! Però, poi, tutto passa. Un mese al massimo e, zac, un altro caso attira la nostra attenzione. Incominciano i servizi dal posto, poi i commenti da studio, gli approfondimenti e…quando un altro caso ancora s’affaccia all’attualità, tutto ciò che era prima “caso”, si sgonfia e va nel dimenticatoio.-

Gall.- Già…voi giornalisti…-

Gior.- E’ il nostro lavoro.-

Gall.- Lo capisco. È il vostro lavoro…però…-

Gior.- …però?-

Gall.- Però siete una casta, altrochè! quella degli intoccabili! Nel senso del potere! E fate ciò che vi pare e piace, senza tener conto della gente, dei loro sentimenti, delle loro angosce. Davanti a quello schermo distruggete una reputazione come se niente fosse: così (fa cenno con le dita) E siete anche irrispettosi degli spettatori, se mi permette! Li trattate tutti alla stessa stregua dei citrulli: e li rincitrulliti veramente col rumore delle vostre voci: bla, bla, bla. (riflettendo) La verità e che vi sbrodolate in nome della vostra assoluta, illimitata, spregiudicata arbitraria libertà . E quella degli altri? Che cos’è? libertà di serie B? -

Gior.- Sa, può esserci qualche esagerazione, ma la libertà di stampa è preziosa.-

Gall.- La libertà di stampa è sacrosanta! Ma non la libertà d’essere cattivi… e in certi casi anche incompetenti della materia che trattate …e qualche volta anche cretini, anzi sciocchi! Oddio, scusi, volevo dire: insomma, tutti abbiamo la libertà, anche quella d’essere sciocchi, ma voi avete possibilità e lo strumento, per ammannire liberamente questa facoltà d’essere sciocchi anche agli altri: tramite la televisione.-

Gior.- Interessante. Continui.-

Gall.- Ecco, per esempio quei suoi colleghi che alla vecchietta, appena rapinata, domandano:”Ha avuto paura?”; oppure quegli altri, che al povero Cristo che ha avuto appena appena il figlio ammazzato, chiedono: “E’ disposto a perdonare?”: Ebbene come li definirebbe lei?-

Gior.- Cretini!-

Gall.- Bene, adesso mi sento meglio.-

Gior.- E si sentirà ancora meglio fra non molto, caro maresciallo, perché i suoi cosiddetti guai sono transitore e finiranno - prima o poi. Tuttalpiù, nel suo caso, potranno durare, al massimo, un altro anno. E quando eleggeranno una nuova miss, di questa che avete voi, non si sentirà più parlare. E lei dormirà, finalmente, sonni tranquilli.-

Gall.- Lo spero ardentemente.-

Gior.-Sono sicura. (come per cambiare argomento) Mi offrirebbe un caffè? Sono in piedi dalle quattro per arrivare qui dalla città.-

Gall.- Posso offrirle quello della macchinetta…se funziona. Venga è di là.-



Stanno per uscire, quando sentono dei rumori provenire dai locali vicini e un guaire di cane.



Gall.- Ma che succede ora? (alla giornalista) La prego di scusarmi, vado a vedere cosa è questo fracasso.-



Esce. La giornalista gironzola nella stanza e curiosa sugli oggetti posti sulla scrivania, prendendo nota. Entra Gallina, seguito da Bamby. La donna è in “borghese” ed ha glia abiti sgualciti.



Gall.- Che sollievo. Mamma mia che sollievo! Ecco, dottoressa, le presento la nostra rediviva miss Italia.-

Gior.- (porge la mano) Piacere, signorina.-

Bamby- Piacere…ma lei chi è?-

Gior.- Sono l’inviata della teledueregione…-

Bamby- La conferenza è prevista per il pomeriggio, mi pare.-

Gall.- Ah, già, scordavo, certo la conferenza…Ma dove si terrà, qui?-

Bamby - Così hanno disposto…dall’alto.-

Gall.- Qui? Ma è una congiura allora. Sempre guai per il maresciallo Gallina. E comunque… conferenza o no, ci hai fatto prendere uno spavento, ma uno spavento…-

Bamby- Io? E perché?-

Gall.- Perché stamattina è arrivata tua nonna dicendo che eri scomparsa da casa e noi ci siamo allertati...-

Bamby- Ah, è venuta qui?-

Gall.- Certo, capirai. anzi non lo so. Forse, non sentendoti rientrare, avrà pensato che ti fosse successo qualcosa di grave, probabilmente. Ed è venuta a cercarti qui, Non trovandoti neanche qui, è successo il parapiglia! Un terremoto, un tornado. E tutti ci siamo spaventati: pensavamo al peggio. Tutti, indistintamente: io, i colleghi, compresa tua nonna stessa… e anche il dottor Lucchesi. E questo perché tua nonna (sottolinea) insisteva testardamente… e ci ha proprio, ma proprio, condizionati…forse emotivamente…anche troppo, suppongo… oh, insomma io ti credevo in serio pericolo. Poi, ma pensa, cosa potevamo dire al colonnello? Che abbiamo semplicemente smarrito un collega? Altro che paura: è stato panico! A proposito perché tenevi il telefonino spento? Anche questo indizio ci ha messo in orgasmo…-

Bamby- E’ spento come da (lo mostra) Regolamento. Interferenze col sistema, suppongo.(con molta ironia)-

Gall.- Accidenti! Anche questa…Tutte combinazioni. Tutte combinazioni che sommate… (fa un gesto come dire: fanno il guaio, poi ripensandoci) Che poi, io dico, qui dentro l’interferenza ci può essere. Ma là fuori, a pochi metri, all’aria aperta, interferenze non ce ne sono? Ma il regolamento… eh, il regolamento …(come per dire:pazienza, poi animandosi) E meno male che è finita così.(b.p ) Certo dovevi vedere tua nonna… sembrava la statua della vendetta! Ma scusami se te lo dico, a me tua nonna sembra un po’ tocca, senza offesa - davvero.-

Bambi- Nessuna offesa. Forse lo è. Oppure è un suo modo di fare, forse.

Ma ora vorrei proprio sapere chi ha avuto la brillante idea di chiudere, col paletto, la porta della camera di sicurezza.-

Gall.- Io no! Ma, a proposito, che ci facevi li dentro?-

Bambi- Ieri sera, sono stata a cena con Vittorio…-

Gall.- (alla giornalista) Vittorio sarebbe il dottor Lucchesi-

Bamby- Dicevo a cena. Ma dopo la cena, ci hanno sorpresi i fotografi. Con uno stratagemma li ho seminati lasciando Vitt…il dottor Lucchesi a coprirmi la fuga. Ho vagabondato molto per seminarli; poi, visto che s’era fatto tardi, per non svegliare la nonna, sono venuta qui, ho trovato Cavallo che dormiva come un angioletto, e ho deciso, senza svegliarlo, di risolvere da me stessa il mio problemuccio, sistemandomi nel pagliericcio della camera di sicurezza, per passare il resto della notte. E ho dormito come un ghiro, fino a mezz’ora fa. Poi mi sono svegliata, volevo uscire, ma qualcuno ha avuto quella brillante idea di chiudere la porta col paletto esterno. E sono rimasta bloccata. Ho chiamato, ma voi facevate più chiasso di me. Per fortuna c’era Bronco che vegliava su di me, accucciato dietro la porta; e allora ho pensato: prima o poi si accorgeranno di lui e di me.-

Gall.- Sempre carabinieri siamo! Ci facciamo conoscere da tutti! Abbiamo avuto il coraggio di sequestrare e rinchiudere nella nostra camera di sicurezza, anche miss Italia, nonché nostra collega! eppoi l’abbiamo cercata per terra e per mare. Dottoressa, per favore, non lo scriva questo…abbia pietà, se non di noi, dell’Arma.-

Gior.- (sorridendo) Maresciallo, lei non ci crederà, ma sarà un piacere tacere la cosa…anche perché, francamente mi sento molta sollevata anch’io: temevo il peggio.-

Gall.- Grazie, lei è una gentildonna.-

Gior.- Sarò una gentildonna, ma un contentino dovete pur darmelo.-

Gall.- (sorpreso e poi allarmato) Mi…mi dica.-

Gior.- Niente di speciale, vorrei solo un’intervista esclusivo con la nostra miss.-

Gall.- (Respirando di sollievo, a Bambi) Si può fare, vero che si può?-

Bambi- (a Gallina) Si può, si può. (alla giornalista) Ci sentiremo dopo. Grazie a tutti, siete veramente carini - davvero. E adesso, col vostro permesso, vado in bagno a sistemarmi un po’. (esce)



Entrano Cavallo, Porceddu, Lucchesi e la nonna. Saluti a soggetto.



Caval.- Niente.-

Porceddu – Negativo.-

Ange.- Inefficienti!

Lucc.- Ho trovato la mia auto dietro la caserma…-

Gall.- Lo credo.-

Lucc.- Lo crede? Perché?-

Gall.- (facendo il misterioso) So io…E ditemi, voi due, chi ha messo il paletto nella porta della camera di sicurezza?-

Caval.- (indicando Porceddu) Lui! Sicuramente lui.-

Porc.- Certo, io. Secondo il regolamento la porta della camera di sicurezza deve essere tenuta sempre ben chiusa.-

Gall.- Ma certo, capisco, il regolamento. Ma ti sei accertato prima di chiudere se dentro non ci fosse nessuno?-

Porc.- N…no… e chi ci doveva essere?-

Lucc.- Non mi direte…-

Gall.- Lo dico: dentro dormiva la collega miss Italia! Hai capito citrullo? Tu e il tuo dannatissimo regolamento…e stavamo per inventare il caso, anzi, la più solenne bufala dell’anno.-

Caval.- Che sollievo Bamby, cioè la collega è sana e salva.-

Lucc.- Dio sia lodato.-

Ange.- Sempre voi siete: carabinieri fedeli nei secoli - alla stupidità.-

Gall.- Signora, si moderi, per favore.-

Ange.- Sono moderatissima, altrimenti…(fa cenno col la mano come per dire: botte da orbi).

Gall.- (a Lucchesi, piano) Sa, non capisco proprio come la collega possa aver sentito la necessità di abitare con lei…a me sembra solamente un poco tocca.-

Ange.- Ho sentito, fascista! Io sono solamente una memoria vivente della rinascita dell’Italia repubblicana, laica e socialista. E anche un poco maxista, per bacco!-

Bamby- (entrando accolta festosamente)… Salve a tutti:-

Tutti, a soggetto, rispondono festosamente. Lucchesi sta per andare ad abbracciarla, ma poi si frena.

Ange.- La colpevole!-

Bamby- Ciao Nonna. Nonna…Va bene, colpevole…ti voglio bene. Poi, a casa, ti debbo dire una cosa…anzi visto che ci siamo tutti, vi voglio annunciare una gran de notizia - importantissima…-

Lucc.-… No, lascia che lo dica io. Signori, io e la signorina Bamby ci sposeremo.-

Caval.- (portandosi il braccio alla fronte con fare drammatico) Mondo crudele, così illudi i figli tuoi?-

Gall.- Davvero?-

Porc.- Lo dicevo io. Misteriosa era.-

Ange.- Cosa? Imparentarmi con uno squadrista?-

Bamby- Nonna…nonna, sentimi bene, e non me ne volere: Io ti ho usato, certamente. E con dolore di devo dire che mi sono avvalsa di te, della tua età, per venire qui. Ma non da te, per te. E non perché non ti voglia bene, anzi …perdonami cara. Ma, vedi, volevo venire per Vittorio: sai lo amavo fin dall’Università … ma lui, aveva altro in testa - ai tempi. E quando ho saputo che era di nuovo scapolo, ho ritentato l’approccio -diciamo - in modo indiretto. E lui non si era scordato di me…capisci? e abbiamo ricominciato da dove avevamo lasciato.-

Porc.- Allora dalle mutandine…-

Gall.- Porceddu!-

Porc.- Comandi.-

Bamby- In effetti fu proprio così. Tutta la storia di ieri, dei fotografi…-

Lucc.- …poi la pipì…-

Bamby- …insomma era una copertura per la nonna. Non me ne volere cara…insomma stavamo facendo l’amore, quando ci sorpresero veramente i fotografi. E io scappai con la sua auto… e venni a dormire qui…lo feci per te nonna, per non dispiacerti. Mi perdoni?-

Ange.- Tutto posso perdonarti, tranne che ti sposi uno squadrista, repubblichino.-

Lucc.- Ma insomma signora Angelina fu mio padre squadrista e repubblichino, non io, Lo vuole capire o no? Eppoi, anche lui non fu un vero squadrista, ma fu solamente una delle tante testa calde che nel periodo particolare, si facevano notare. E non ha mai dato olio di ricino a nessuno! E nemmeno manganellate! Mi porti un solo testimone! Eppoi, aderì alla repubblica di Salò perché, dopo la caduta del Duce, si trovava a Milano per affari…-

Ange.- …leggi: borsa nera. Mentre noi partigiani, sui monti, si combatteva per la libertà.-

Lucc.- Basta nonnina, basta, per favore…io ti voglio bene e ti rispetto…-

Gall.- Ma si, signora, insomma quel ragazzo che colpa ne ha?-

Gior.- Signora, li perdoni tutti, e poi mi racconti la sua interessante storia di partigiana, sono una giornalista.-

Bamby- Suvvia, nonna.-

Ange.- E va bene, però non mi chiamare più nonnina…ma semplicemente compagna Angelina.-

Gall.- In alternativa: cavalier Pesce.-

Lucc.- Grazie compagna cavaliere!-

Ange.- (a Lucchesi) Coglione! (Lucchesi fa un gesto come dire: e pazienza che mo tocca subire per amore).

Bamby- Non farci caso, amore.-

Ange.- Ehi, lei (alla giornalista) quando incominciamo?-

Gior.- Anche da subito. Mi inviti a pranzo e ne parliamo.-

Ange.- Affare fatto!



Suona il telefono.



Gall.- Accidenti, mi sono scordato d’informare il colonnello. Pronto? Comandi Signor colonnello. Come dice? E’ arrivato l’inviato? Ma molto bene…si, ha sentito bene, niente timori, e tutto sotto controllo… tutto molto bene, anzi benissimo: la miss è qui presente. Si è trattato di un semplice malinteso tra nipote e nonna. Tutto a posto. Il telefonino? Ah, era spento… spento, come da… Ho capito. Certo. Grazie signor colonnello. Come ha detto?... Lla miseria! Scusi signor colonnello, ma questa si che è una notizia. Va bene, attendiamo la visita con ansia. Comandi! (chiude il telefono e resta pensieroso per un momento) Allora, maresciallo Bamby Vignola, vice comandante della stazione, assuma il comando e faccia trovare in ordine la caserma per la visita del signor generale, inviato qua, dal signor comandante dell’Arma, allo scopo di conferirle la promozione al detto grado di maresciallo per meriti speciali.-

Caval.- Bello! (a Gallina) Allora resta con noi? (poi malinconicamente) Anche se…se…-

Bamby- ( se ne accorge e lo consola) Cavallo, sei un caro collega, ma Vittorio c’era da prima, mi dispiace…-

Caval.- Fa niente. Mi basta che tu resti. (con tono melodrammatico) Adorazione platonica è.-

Bamby- Sei carino, grazie caro (lieve gesto affettuoso)-

Porc.- Niente segreteria, vero?-

Bamby- Niente segretaria. Che ne dice comandante?-

Gall.- Sicuramente.-

Ange.- Trovati un’altra casa, allora, piccola.-

Bamby- La cercheremo presto, vero Vittorio?-

Lucc.- L’ho già trovata.-

Bamby- Davvero? E perché non me lo hai detto prima?-

Lucc.- Perché volevo farti una sorpresa: E’ l’attico sopra il mio studio.-

Bamby- L’attico? Magnifico mi piace. Grazie caro.( si stringe a lui).-

Lucc.- Che giornata…(accarezza di capelli di Bamby. Occhiataccia di Bellia).-

Caval.- ( scuotendo il capo, sussurrando appena) Che mazzata.-

Porc.- Che paura.-

Gior.- Che scoop!-

Gall.- Che onore (inchinandosi a Bamby).-

Bamby- Grazie, grazie ancora, grazie a tutti. (prende sottobraccio Vittorio) Ancora non posso crederci…troppe cose bellissime mi sono successe in così poco tempo. Ed ora anche la promozione: cosa posso desiderare di più?-

Gall.- Un brindisi! Brindiamo all’evento.-

Ange.- Un momento! Fermi tutti!-

Gall.- (allarmato) Che succede ancora?-

Ange- E Bronco? Vi siete scordati di Bronco.-

Gall.- Tranquilla nonna, Bronco è di là che dorme, dietro la porta della camera di sicurezza, ha vegliato su vostra nipote. A proposito, Cavallo, ma quando ci sei tu in servizio notturno, senza che te ne accorga, in questa caserma possono entrare cani e porci? (a Bamby) scusa collega.-

Caval.- (mortificato) Ho il sonno pesante…-

Ange.- Roba da…carabinieri. (gesto di stizza da parte di Gallina) Comunque, bravo compagno cane! Almeno qualcuno, qui (sottolinea), sa cosa fare! Su, allora andate a prendetelo e fatelo brindare con noi.-

Lucc.- Forse sarebbe meglio, per l’occasione, invitare anche Sbronzo…-

Caval.- (sottovoce a Lucchesi) Non gli piace lo spumante, dopo gli porterò una birra.-

Gall.- (che era dietro a Cavallo, finto burbero) Cavallo, se mi sbronzi l’unico cane poliziotto che ci resta, ti mando a Gaeta!(Cavallo, sornione, alza le mani in segno di resa). Ah, senti un po’, Porceddu, c’è un contrordine sull’uso dei telefonini: Da oggi si possono tenere accesi e usati con…giudizio.-

Porc.- Comandi! Prendo subito nota.-

Ange.- Giudizio? nei carabinieri? Ne dubito.-

Bamby- (con dolce tono di rimprovero) Nonna…-

Gall.- (occhiataccia alla nonna, poi riacquista il buonumore) Allora, stappiamo questa bottiglia?-


Qualcuno prende una bottiglia di spumante, mentre qualche altro dei calici.

A discrezione della regia si potrebbe far entrare in scena un cane di grossa taglia.

Tutti – (con un calice in mano) Alla salute!-