CASA MARINO, MALEDETTO TELEFONINO

Commedia brillante in 3 Atti di

Fortunato Tripodi



La tecnologia, che da un lato ha sicuramente introdotto alcune soluzioni fondamentali per l’umanità e di cui tutti beneficiamo, dall’altro ha completamente invaso la nostra quotidianità, plasmandola in ogni suo aspetto, spesso anche in modo subdolo.
Ad essere maggiormente influenzate dall’invasione di computer, telefonini e social, sono senza dubbio le relazioni familiari ed i rapporti sociali che ciascuno di noi, quotidianamente, vive.
Questo accade anche in casa Marino, laddove la frenesia della vita dei giorni d’oggi e e le “distrazioni” indotte dall’uso smodato delle nuove tecnologie porta a trascurare persino i nostri affetti più cari.
Quasi mai, per fortuna, la vita procede secondo input prestabiliti da una qualche tecnologia: c’è ancora qualcuno che, libero dai condizionamenti della modernità, riesce a ristabilire il giusto valore delle cose e dei rapporti umani.
È questa la storia che, in mezzo a tanti colpi di scena, in chiave ironica e con la giusta dose di comicità, si è cercato di raccontare.
Con un finale assolutamente a sorpresa!
Sant’Elia di Saline Ioniche (RC), lì 19/05/2020


10 Personaggi (5 uomini e 5 donne)
Nonna Cilla (Nonna) 75 anni circa, pensionata. Veste in sottana e giacca da camera. Si aiuta con un bastone. Ha un vecchio orologio, sul polso, che segna sempre le 09:10. Soffre di palpitazioni.

Peppe 50 anni circa, figlio di Cilla e marito di Mimma. Impiegato comunale, si farà catturare dalle nuove tecnologie. Indossa un vestito a giacca, con camicia parzialmente sbottonata. Succube della moglie.

Mimma 50 anni circa, moglie di Peppe. Insegnante. Donna molto energica. Comanda a bacchetta il marito.

Gino 25/30 anni, figlio di Peppe e Mimma. Camicia sbottonata fino al petto, per metà dentro e metà fuori dai jeans.Vistosi occhiali da sole, anche in casa. Pettinatura “moderna” e discutibile, buffa. Sempre attaccato al cellulare dal quale ascolta la musica, tramite le sue vistosissime cuffie. Voce greve, parla molto lentamente. Cammina con le gambe un po’ flesse, leggermente divaricate.

Cetty 25 anni circa, figlia di Peppe e Mimma. Bella ragazza ma (abbastanza) stupida. Aspirante influencer, è perennemente collegata sui social per postare improbabili selfie, corredate da discutibili didascalie. Sempre vestita in modo buffamente provocante, come le pose che, non di rado, assume.

Santina 45 anni circa, vicina di casa di Peppe e Mimma. È molto brutta, ha delle folte sopracciglia e un leggero filo di baffi. Vedova, a suo modo. Voce stridula, è completamente vestita a lutto, con abiti modesti. Un foulard nero e, sulle spalle, uno scialle nero dentro il quale ama atteggiarsi.

Massimo 50 anni circa, amico di Peppe. Scapolone incallito. Sfrutta le nuove tecnologie per approcciare quante più donne possibile, coinvolgendo anche Peppe…

Maria 25 anni circa, amica di Cetty. È una bella ragazza, ma timida all’eccesso, soprattutto nella vita reale. L’uso delle tecnologie, che rappresentano una “protezione”, la rendono meno diffidente nel rapporto con gli altri. Lentiggini, due lunghe trecce, occhiali molto spessi.

Dottore* 50/60 anni, medico di famiglia. Indossa gli occhiali e viaggia sempre assieme all’inseparabile valigetta.

Portiereé  60 anni circa, portiere del condominio. È un tipo pettegolo, impiccione.

*N.B.: i personaggi del Dottore e del Portiere, se necessario, possono essere interpretati dallo stesso attore.


Scena: Camera di soggiorno di un appartamento condominiale medio-borghese, arredata con qualche mobile, fra i quali un tavolo con quattro sedie, un divanetto a due posti, un appendiabiti, dei quadri, un cestino per gettare le carte.
La scena darà l’idea di una casa molto disordinata: vestiti buttati a casaccio in ogni angolo, sedie posizionate qua e là, la tovaglia (da pranzo) sul tavolo sarà messa in modo casuale, una coperta buttata sul divano, etc.
Decentrata verso a destra, una finestra, verosimilmente dietro il divanetto.
A sinistra, un varco dà l'idea di un corridoio interno all'abitazione (uscita/entrata a sinistra, da qui in avanti), mentre, a destra, un accesso riproduce l'ingresso dell'abitazione e la collega con l'esterno (uscita/entrata a destra, da qui in avanti).

Una qualsiasi cittadina in Italia, ai giorni d’oggi.
ATTO PRIMO

Giornata primaverile. Verso mezzogiorno.

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

NONNA già in scena (dorme, seduta sul divanetto. A un certo punto si sveglia. È assopita)

STOP SIGLA – quando il NONNA si sveglia.

NONNA (si stira, guarda l’ora sul proprio orologio da polso) Già le nove e dieci! Ma quanto ho dormito? Mah… (lamentandosi, prova invano ad alzarsi) Ahiahi! E chi si alza?! Troppi dolori… Eh, cara Cilla, come ti sei ridotta… (rimugina) E intanto: il buon Dio s’è voluto chiamare mio marito prima di me…

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

NONNA (a voce alta) Avanti! Entrate, entrate pure che non ce la faccio ad alzarmi! Ho le ginocchia che mi fanno giacomo giacomo…

Il portiere entra da destra.
PORTIERE (ha delle lettere) Permesso? Il portiere del condominio sono, signora Marino. È da solo?
NONNA (infastidita, si guarda attorno) Non lo so. Stavo dormendo e mi sono svegliata adesso…
PORTIERE (vago) Allora, mi sembra ma… non ne sono sicuro eh, che suo figlio Peppe è uscito questa mattina per andare a lavoro… Mi pare, più o meno, verso… (come se ricordasse) le sette e cinque minuti… e trentasei secondi, mentre sua nuora Mimma, che oggi a scuola entrava per la seconda ora, è uscita di casa, se non sbaglio… (come se ricordasse) alle otto e trentacinque minuti e quaratasei secondi!
NONNA (sarcastica) Menomale che non era sicuro! E quindi, qui in casa con me ci dovrebbe essere mio nipote Gino…
PORTIERE (la interrompe) Che di solito la mattina non esce mai…
NONNA E mia nipote Concetta…
PORTIERE (la interrompe) Che stanotte è rientrata dopo l’una e mezza…
NONNA (alla platea) Una sentinella è, non un portiere!
PORTIERE Ho portato la posta…
NONNA Ah, grazie, grazie… E cos’è? Non mi dica che sono cose da pagare, che mio figlio, al solo pensiero, si sente male!
PORTIERE (fa il vago) Ah, bòh… Non lo so! Lo sa che io sono discreto!
NONNA Sì, sì… (mormorando) Un dicreto segugio! 
PORTIERE (vago) Non sono sicuro, guardi… Però, senza volerlo, mi è caduto un occhio…
NONNA Uno solo? (mormorando) Che peccato! 
PORTIERE (prosegue, incurante dell’ironia) …e mi pare che sono la bolletta della luce… (mormorando) 187 euro e 42 centesimi, quella del telefono… (mormorando) 87 euro e 63 centesimi, poi mi sembra, ma non sono sicuro, ci sia anche la bolletta del gas … (mormorando) 165 euro e 87 centesimi, (come se ricordasse) “comprensivi dei 34 euro di interessi maturati per mancati pagamenti pregressi”.
NONNA (preoccupata) Caspita! Eee… quindi, lei che non sa nulla, più o meno…
PORTIERE (la anticipa) In totale sono quattrocentoquaranta euri e novantadue centesimi… (breve pausa) Mi sembra, eh, potrei anche sbagliare, perché non sono uno di quelli che si fa gli affari degli altri…
NONNA (mormorando) Nooo, assolutamete!   
PORTIERE Gliele lascio qui sul tavolo… (le posa e si avvia) Ha bisogno di qualcos’altro?
NONNA No, grazie! Già con questi quattrocentoquaranta euro da pagare siamo a posto!
PORTIERE Allora la saluto, signor Marino!
NONNA ARRIVEDERGLIELA! E sempre grazie per tutte le belle notizie che porta ogni volta…
Il portiere esce a destra.

NONNA Mai una volta che mi porti la pensione! Sempre cose da pagare! Brutto ficcanaso! (si porta una mano in petto) Oh santo cielo! Le palpitazioni! (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Ho il cuore che sembra un treno accelerato! Che paura ogni volta… Prima o poi morirò di colpo…

Gino entra da sinistra.
GINO (grandi cuffie alle orecchie. Entra, ignorando la nonna, ballando una buffa danza da discoteca)
NONNA (lo guarda) Santo cielo! Si sente male? (osserva ancora, poi a voce alta) Ginooo! Giiino!
GINO (continua a ballare, non sentendo la nonna)
NONNA (stizzito) Mah! Cose da pazzi! Che fosse cretino lo sapevo, ma non così tanto! E poi sempre con quei cosi alle orecchie… (guarda l’ora sul proprio orologio) Ma come mai s’è alzato così presto? Sono le nove e dieci… (lo osserva ancora, poi a voce alta) Giiino! Giiino! Ora gli faccio vedere io… (raccoglie le forze e, pur lentamente, si alza. Arriva dietro il nipote e batte un colpo di bastone in terra)
GINO (sobbalza) Ooouh! (si avvede della nonna e toglie le cuffie) Nonna! Ma che fai?
NONNA Che faccio io? Che fai tu? (imita la danza del nipote) Che stavi facendo? Il ballo di San Vito?
GINO Ma che dici, nonna! Stavo ascoltando un po’ di musica… Lasciami in pace, va… (va a sedere vicino al tavolo, rimette le cuffie per ascoltare la musica ed inizia a maneggiare il cellulare)
NONNA Gentilmente, vai nella mia stanza a prendermi le gocce che io non mi sento bene, non ce la faccio…
GINO (muovendo il capo, a ritmo di musica, fa “sì sì” con la testa, inconsapevolmente)
NONNA Grazie, grazie… Poi la nonna ti fa un bel regalo… (lo osserva mentre lui rimane seduto ad ascoltare la musica) Ma ora che fai? Non vai a prendermi le gocce? (guarda l’ora) Sono già le nove e dieci e la devo prendere a orario… (a voce alta) Giiino! Oooh Gino! (amaramente) Se ne frega di me… (si guarda attorno, sconsolato) E intanto, è da quando è morta la buonanima di mio marito, che mio figlio mi ha fatto venire ad abitare qui… (come se ricordasse) “Ma sì, mamma, veni e stai da noi! Che fai, qui, sempre da solo tutto il giorno? Non è vero, nipote?
GINO (muovendo il capo, a ritmo di musica, fa “sì sì” con la testa, inconsapevolmente)
NONNA E infatti: uuuh quanta compagnia che ho qui! Mio figlio e mia nuora non sono mai a casa e i mei nipoti se ne fottono di me. È vero, Gino, che tu e tua sorella ve ne fottete di me?
GINO (come sopra)
NONNA (indignata, alla platea) Ecco, vedete? Come devo fare? Come?
GINO (toglie le cuffie, che tiene attorno al collo. Fa il vago) Nonna… Nonnina… Nonnina bella…
GINO e NONNA (all’unisono) Nonnina cara…
GINO (sopreso, adesso fissa la nonna)
NONNA Che c’è? Scommetto che hai bisogno di soldi…
GINO Come hai fatto a indovinare? (si alza e si avvicina alla nonna)
NONNA Conosco i miei polli… Quanto ti serve?
GINO (vago) Pooochi…
NONNA Per le sigarette e per giocarti le schedine?
GINO Sì! (e protende platealmente una mano come ad aspettare)
NONNA Aspetta che vedo se ho qualcosa qui... (cerca nella giacca da camera) Niente. Non ho soldi qui… Intanto, prenditi questi… (gli dà un energico buffetto e poi lo insegue, agita il bastone ed inveisce a soggetto. Poi si ferma, esausta) Mi hai fatto stancare! (si porta una mano in petto) Santo cielo! Le palpitazioni! (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Vai nella mia stanza a prendermi le gocce… quelle per il cuore… (guarda l’ora) Sono già le nove e dieci e il dottore mi ha raccomandato di prenderla a orario!
GINO Le nove e dieci? (guarda l’ora dal cellulare) Ma quando mai? È mezzogiorno e mezza… E secondo te io ero già sveglio alle nove e dieci? (va a sedere sul divano e inizia a maneggiare il cellulare)
NONNA (riguarda il proprio orologio) Mezzogiorno e mezza? Mah… Io faccio le nove e dieci… (si porta una mano in petto) Ho il cuore ballerino… sono ormai tre giorni che va per i fatti suoi…
La nonna esce a sinistra.

GINO (si accorge di essere solo) E dove è andato ora? Mah… Colleghiamoci su Facebook… (digita sul cellulare) Persone che potresti conoscere. Vediamo: Teresa Malaspina. Mmm… Questa punge, non va bene! Maria Addolorata… (osserva meglio il cellulare) Maria addolorata lo dico io! Mamma ch’è brutta! (osserva sul cellulare) Giovanna Jerinò… Ieri no e… oggi sì? Lasciamo stare… (osserva) Consolata sconsolata… No! Questa è troppo confusa! Annarella zitella… Per carità! Me la devo prendere proprio io se non l’ha voluta nessuno? Non se ne parla. Vediamo ancora… (rimane “concentrato” sul cellulare)

Cetty entra da sinistra.
CETTY (vestita, truccata e pettinata di tutto punto. Cellulare in mano. È nervosa) Ma insomma! Come è possibile? (gira sulla scena, posizionandosi in punti diversi) Niente… Vediamo qui (si sposta) Nemmeno qui… (si sposta) Che cavolo! È mai possibile che in questa casa non funziona mai internet?
GINO (continuando a guardare sul cellulare) A me funziona…
CETTY Ah si? Allora mi metto qui pure io! (siede accanto al fratello) Vediamo se funziona…
GINO Ma che devi fare?
CETTY È quasi l’una e non ho ancora postato nessuna foto su Instagram! Ti pare normale? (atteggiandosi) Come faranno tutti i miei FALLOUERS (followers - nda) senza avere mie notizie?
GINO Saranno tutti in ansia! 
CETTY (armeggiando col cellulare) Niente! Non prende nemmeno qui! (si alza va verso l’uscita a sinistra) Maledizione! Non funziona niente in questa casa! Come faccio ora?
Cetty esce a sinistra.

GINO (guarda bene verso l’uscita a sinistra) Finalmente se n’è andata! Era ora…

La nonna entra da sinistra.
NONNA (arriva con un foglietto, fa due di passi, si blocca, si avvicina piano piano, senza farsi vedere)
GINO (riprende a guardare sul cellulare) Allora, vediamo vediamo…… (osserva) Serenella ciambella… Questa la ciambella l’ha mangiata! E non soltanto una… Stella cadente… (osserva meglio) Mamma mia! Questa è tutta cadente! Andiamo avanti… Minnie ’92… (interessato, guarda meglio) Fermi tutti: apriamo le foto… Mah! Questa di minne non ne ha manco due, altro che 92… (osserva sullo schermo) Vediamo ancora… Miiizzica! Raggio di Luna 95… (guarda meglio) Sembra una fotomodella! Che capelli che ha! Che bocca! E che gambe… Ma quanto sono lunghe? Non sono gambe queste… Queste sono…
NONNA (avvicinandosi) Gamboni… Sono gamboni!
GINO (ritrae il telefono, spaventato)
NONNA Che stavi facendo? Serenella ciambella, Minnie ’92…
GINO (in difficoltà) Niente, niente… Stavo cercando… femmine…
NONNA (incredula) Femmine? (gli dà uno scapaccione) Si dice donne!
GINO Sì, vabbé… è uguale!
NONNA (gli dà un altro scapaccione) E dove le stai cercando? Dentro il telefonino?
GINO Certo! E dove, sennò?
NONNA Mah… Diavolerie moderne! Ai miei tempi, per vedere noi ragazze, gli uomini si mettevano fuori dalla chiesa, all’uscita della Messa… Ci guardavano da lontano, certo, ma almeno per intero! Non come ora, che le guardate a pezzi: le gambe, le labbra, le mani, i piedi…
GINO (cambia discorso) Sì, nonna, ma adesso che vuoi? Come mai sei ritornato?
NONNA Eeeh… Bella domanda… (guarda l’ora) Aaah! Sono le nove e dicei…  (guarda il foglietto) Volevo chiederti se mi puoi portare dal medico perché sto finendo le Normìcchisi, le Lasìcchisi e soprattutto le CACONìCCHISI, quelle che di solito prendo per… (con relativa mimica) andare…
GINO (guarda sul cellulare) Nonna, ma è l’una e un quarto!
NONNA (poco convinta, guarda l’orologio) Maledizione! A quest’ora il medico ha già chiuso… Vado a cucinarmi qualcosa… perché se aspetto tua mamma, muoio di fame! (uscendo, porta una mano in petto) Santo cielo! Le palpitazioni! (preoccupata) Un giorno di questi ci resto secca!
La nonna esce a sinistra.

GINO Oooh! Finalmente solo! (guarda il telefonino) Ora… dov’è diavolo è finita? Eccola! Raggio di Luna 95. Ma quanto è bella? Adesso mi collego col mio profilo segreto… (mentre digita) Allora, nome profilo: Orsetto peloso. E chi può mai immaginare che Orsetto peloso sono proprio io? Aaah! (emozionato) Anche lei è collegata! Oddio! Le scrivo subito… (digita man mano che parla) Cara Raggio di Luna 95, sono Orsetto peloso… quando ti ho visto, ho sentito qualcosa dentro, come… (ci pensa) come… come quando ho un attacco di cacarella... (si ferma) No, non va bene… Ci vuole una bella poesia… (ci pensa) Allora, vediamo… (digita) Sei bella come una giornata di primavera, come le crespelle dentro l’insalatiera! Se ti penso, mi sento leggero, in un attimo dimentico tutto: leggero sì, come quando faccio un bel rutto! (autocompiaciuto) Un poeta sono! E adesso il colpo finale… (ci pensa, poi digita) I tuoi occhi mi sembrano stelle, le tue mani petali di rosa… quando ti posso offrire un caffè o una gazzosa? Aaah! Aaah! Altro che UNGHIARETTI! (guarda il cellulare) Nooo! Si è disconessa! Maledizione! (si alza) Vabbé, poi vediamo che mi risponde. Intanto… (sistemandosi i capelli mentre si guarda al cellulare) mi sistemo la chioma così posso uscire…
Gino esce a destra.

Cetty entra da sinistra.
CETTY (esasperata, col cellulare in mano) Cavolo! L’una e mezza e non ho ancora postato niente! (gira in cerca di una inquadratura per un selfie) No, da qui l’ho già fatta ieri la foto… (va verso il divano) No, qui no perché il vestito non è intonato al divano… (si sposta e fa un selfie, con le labbra protese in avanti) Che orrore! Un disastro con questa bocca a culo di gallina! Niente… Proviamo con un selfie da intellettuale… (si mette in posizioni buffamente sexy e fa un paio di foto. Le guarda…) No, no, per carità! Così sembro troppo, troppo… intellettuale… (indica il decolleté) Si vede tutta st’intelligenza! (si dispera) Maledizione! Non diventerò mai una fashion blogger AFFAMATA! (ci pensa) Giusto! In bagno…
Cetty esce a sinistra.

La nonna entra da sinistra.
NONNA (porta un piatto di pasta e olio, lo poggia sul tavolo e fa un po’ di ordine) Che macello! E intanto, in questa casa ognuno se ne fotte! Se ne fottono della casa e se ne fottono di me! (si siede) Aaah, aaah! (annusa il profumo) Oggi si va in bianco! (ci pensa) Vabbé, a quest’età è pure normale… Pasta e olio! Capellini… (cerca le posate) Maledizione! Ho dimenticato le posate… (si alza) Eeeh, Cilla, Cilla… come ti sei ridotta…
La nonna esce a sinistra.

Cetty entra da sinistra.
CETTY (cellulare in mano, singhiozzando) Niente! Nemmeno in bagno è venuto bene il selfie… (piagnucola) Uuuh, uuuh, uuuh… Perché da ogni INQUADRAZIONE si vedeva il cesso! (piagnucola) Uuuh, uuuh, uuuh… Io e il cesso. Il cesso ed io… E poi la gente si poteva pure confondere… Che tragedia! (piagnucola) Uuuh, uuuh, uuuh… (vede il piatto di pasta) Un piatto di pasta sul tavolo? E che è? (guarda meglio, delusa) Ah, pasta e olio… Vabbè, questo passa il convento… Facciamo ‘sta foto! (col cellulare, fa una foto al piatto, poi digita) Ciao amici! Oggi, solo per voi, ho preparato un piatto DELIZZIOSO! (ci pensa) Sì, con due zeta, giusto! (guarda il piatto, in difficoltà) Eeeh, e ora come lo posso descrivere? Sono pur sempre capellini con l’olio… Uff! Allora… (digita) Fantasia di capelli d’angelo… (ci pensa) al profumo di estratto di ovali verdi a completa maturazione… (soddisfatta) Aaah! Aaah! Un CAPROLAVORO questo post! 

La nonna entra da sinistra.
NONNA (porta posate, un bicchiere, un tovagliolo, uno strofinaccio) Concetta, qua eri?
CETTY (mentre si allontana dal tavolo, stizzita) Cetty, nonna, Cetty. Per favore…
NONNA Sì, CERTI, come vuoi… La mangi una forchettata di pasta?
CETTY No, nonna… E poi lo sai che sono a dieta…
NONNA Aaah se è per quello, in questa casa, con tua mamma che non cuina mai, siamo tutti a dieta! (sistema posate, bicchiere, etc e si siede) Ascoltami, CERTI: non è che più tardi mi potresti portare dal dottore per farmi cambiare le medicine… (con relativa mimica) quelle che prendo per la pressione… È da tre giorni che ho le palpitazioni… Sento che il cuore mi può abbandonare da un momento all’altro…
CETTY (uscendo) No, nonna, non posso: questo pomeriggio ho il corso di PELATES su Youtube…
Cetty esce a sinistra.

NONNA (alla platea) Che deve fare? Mah… Questi nipoti… non hanno mai tempo per me…. (si sistema lo strofinaccio come bavagliolo) Aaah, aaah! (fa come per riempire il bicchiere) Maledizione! Ho dimenticato il vino! (uscendo) Eh, vuol dire che sono malata seriamente se ho dimentico addirittura il vino… Me l’ha detto anche il medico: buon vino fa buon sangue!
La nonna esce a sinistra.

Peppe entra da destra.
PEPPE (toglie la giacca e la butta sul divano) Sono distrutto! Ed anche quest’altra giornata di lavoro è finita… (a voce alta) Tesoooro, dove sei? (a voce bassa) Maledetto il giorno che l’ho conosciuta! (a voce alta) Sono a casa! Che mi hai preparato di buono? (non sente risposta) Mah! Strano… (andando verso l’uscita a sinistra, prende le bollette sul tavolo) Aaah, benissimo! Bollette di luce, acqua, gas… Vabbé, mettiamole al loro posto. Qui! (le butta nel cestino. Poi vede il piatto di pasta) Ah! E cos’è? (si siede e dà una rimestata al piatto) Pasta e olio… La fantasia al potere! Nouvelle cuisine, oggi! Si è proprio sprecata mia moglie… (a voce alta) Grazie mille tesoro! (mangia, ogni tanto guarda verso il fondo) Mah… Come mai non sento risposta? (chiama verso il fondo) Tesoro, grazie! Buonissima! (a voce più bassa) Certo, un pizzico di sale poteva anche metterlo… (prende il bicchiere, ma nota che…) Caspita! Non c’è nemmeno il vino in tavola…

La nonna entra da sinistra.
NONNA (porta una bottiglia di vino. Rimane immobile. Impietrita)
PEPPE (mentre continua a mangiare) Oooh, mamma, grazie! Hai portato il vino! (continua a mangiare, poi si gira e lo vede ancora fermo) Non ti dovevi disturbare. Pòggialo qui!
NONNA (posa, con stizza, la bottiglia di vino)
PEPPE (si alza e scioglie dal collo della nonna lo strofinaccio che si era messa come bavagliolo) Oooh grazie mamma, hai portato anche il bavagliolo per non sporcarmi…. (mentre se lo sistema come bavagliolo) Per favore, versami un goccio di vino che con questo schifo di pasta che sembra colla, rischio di strozzarmi… (e riprende a mangiare)
NONNA (mentre versa il vino, adirata) Questo schifo di pasta che sembra colla, l’ho fatta io!
PEPPE (sorpreso) Come tu? Non ha cucinato mia moglie?
NONNA No, cretino! Tua moglie non è ancora tornata…
PEPPE Ah, già… che oggi rientra verso le tre. Mi ero dimenticato… (con gratitudine) Allora, grazie mamma! Hai cucinato per me! Però, anche tu eh… pasta e olio! Potevi fare, che ne so…
NONNA (incredula, con intento e tono offensivo, mimando un ceffone) PàCCHERI…
PEPPE (non capisce) Brava! Per esempio potevi fare Pàccheri! Vabbò, per secondo che c’è?
NONNA (con intento e tono offensivo verso il figlio) PORCO…
PEPPE (non capisce, è incuriosito) Ah, si?
NONNA (con intento e tono offensivo verso il figlio) MAIALE…
PEPPE (non capisce, è incuriosito) Sì, mamma, l’ho capito. Ma maiale, come?
NONNA (come sopra) SALAME… (e si avvia, molto seccato, verso l’uscita a sinistra)
La nonna esce a sinistra.

PEPPE (non capisce, chiama verso il fondo) Bene, bene! Hai preparato anche la caffettiera?

Cetty entra da sinistra.
CETTY (auricolari alle orecchie, collegate al cellulare che ha in mano, passa davanti al tavolo, ignôra il padre e va sul divano. Parla guardando lo schermo del cellulare, come se facesse una “diretta”) Ciao amici, oggi vi parlo direttamente dal mio splendido divano…
PEPPE (non capisce, risponde mentre mangia) Il suo divano?
CETTY (continua la sua “diretta”, non lo ascolta, per vie delle cuffie) …e vi mando (con relativa mimica) taaanti bacini, bacini, ini... ini… ini…
PEPPE (come sopra) Menomale che sono ini, ini, ini… Perché se fossero stati oni, oni, oni, faceva rima con…
CETTY (inconsapevolmente lo interromepe e continua la sua “diretta”) Come va?
PEPPE (come sopra) Mah, non c’è male…
CETTY (continua la sua “diretta”) Ma quanti siete? Siete già TROPPISSIMI… Da dove mi seguite?
PEPPE (come sopra) Qua, dal tavolo…
CETTY (come sopra) E ditemi: che cosa state FANDO di bello?
PEPPE (come sopra) Stavo mangiando in pace. Prima…
CETTY (come sopra) Io un po’ mi annoio… cosa mi consigliate di fare?
PEPPE (come sopra) Per esempio potresti iniziare a dare una sistemata a questo soggiorno…
CETTY (come sopra) Avete visto che bel vestitino DOLCE E BANANA? Cosa mi dite?
PEPPE (come sopra) Che mi sembri una gallina scollacciata! Molto gallina e (con enfasi) mooolto scollacciata!
CETTY (come sopra) E se vi dicessi che stanotte ho fatto un sogno bellissimo?
PEPPE (come sopra) Pure io! Ho sognato che eravamo io e tua mamma. E lei aveva le labbra cucite e non poteva parlare… Un sogno bellissimo!
CETTY (atteggiandosi) Ho sognato che ero diventata una dei personaggi più AFFAMATI del mondo! Tutte le più importanti case di moda mi contattavano per fargli pubblicità e volevano RISCOPRIRMI d’oro…
PEPPE (le si avvicina e, mettendo le mani sulla spalle) Oddio! Ti senti male?
CETTY (infastidita) Ma papà! Che fai? (di nuovo come se stesse facendo la “diretta” al cellulare) Cari amici, per adesso vi saluto e vi mando (con relativa mimica) taaanti bacini, bacini…
PEPPE (la anticipa) …INI, …INI, …INI!
CETTY (termina la “diretta” e si scaglia contro il padre) Ma insomma, papà!
PEPPE (perentorio) Ma si può sapere che diamine stavi facendo? 
CETTY Una diretta Facebook! Lo vuoi capire che sto cercando di diventare una influencer?
PEPPE (sorpreso) INFLUENZER? Ma allora stai male per davvero! (porta una mano sulla fronte della figlia) Controlliamo che non sia salita la febbre… (dopo un po’) Mah, non mi pare…
CETTY (molto nervosa) Papà ho detto (scandisce) influencer! Praticamente, sfruttando i social…
PEPPE (non capisce) I cooosa?
CETTY Sfruttando ‘i social, papà: Facebook, Instagram, Twitter… (atteggiandosi) POTESSI diventare un personaggio popolare sul web… e quindi essere molto RICHIEDUTA da case di moda e agenzie pubblicitarie per PROMOZIONARE determinati prodotti…
PEPPE (confuso) Non ho capito niente…
CETTY Non è una novità… (gli avvicina il telefono) Comunque, vedi? Questo è Facebook…
PEPPE (incuriosito, osserva) Tutto questo è FEISSIBUC? In pratica ci sono le fotografie di ognuno, con accanto i nomi e cognomi… Vedi? (con relativa mimica) Tutto così: fotografia, nome e cognome, messi uno sopra all’altro… Mancano soltanto i fiori ed i lumini e poi è tale e quale a un cimitero!
CETTY Ma che dici, papà! Con Facebook puoi ritrovare persone che non vedi da tanti anni, amici e parenti lontani… perché qui dentro ci sono tutti!
PEPPE E come si fa? (prende il suo telefonino) Si può fare anche col mio telefonino?
CETTY Certo! (prende il telefono del padre e inizia a digitare) Intanto lo STALLO nel tuo telefono…
PEPPE (leggermente preoccupato) Ma non è chi si paga?
CETTY (seccata, mentre armeggia col telefono del padre) No, è gratis!
PEPPE (ci pensa) Anche quando ho sposato tua madre, proprio sull’altare, prima di pronunciare il mio sì, per sicurezza ho chiesto: “Reverendo, ma siamo sicuri che è gratis?” e lui, ridendo, mi ha detto di sì. E intanto quel maledetto giorno lo sto ancora pagando caro e amaro…
CETTY Papà, seguimi! (guardando il telefono) Allora: nome e cognome: (digita) Giuseppe Marino…
PEPPE (pensieroso) Aspetta. Ma non mi hai detto che se uno… (fa il vago) volesse cercare un altro per… che ne so, per chiedergli qualcosa… Lo può fare?
CETTY (si ferma) Certo! Perché?
PEPPE (preoccupato) Anche soldi?
CETTY (ci pensa) Eeeh, sì…
PEPPE Niente! Questo FEISSIBUC per me non va bene! Cancellami subito!
CETTY Perché?
PEPPE Devi sapere, figlia, che il papà è conosciuto da tante persone. Soprattutto quelli a cui devo ancora dare dei soldi. Ormai la gente si è presa la cattiva abitudine di pretendere di essere pagata! Razza di delinquenti! Già sento il profumo delle lettere di Equitalia… decreti ingiuntivi…
CETTY Ma scusa, papà, se è per questo possiamo mettere un soprannome, un nome di fantasia così noi sappiamo che sei tu, ma… gli altri, che non lo sanno, non ti PONNO trovare…
PEPPE (mormorando alla platea) Caspita! Sembra cretina…
CETTY Allora, pensiamo a un nome di fantasia, un soprannome… Dimmi qualcosa che ti piace fare…
PEPPE Eeeh, vediamo: per esempio al lavoro, quando non posso stare seduto al bar ma sono proprio costretto a stare al Comune dietro il mio sportello, di solito gioco sempre al solitario al computer!
CETTY Ma papà! Non si fanno queste cose!
PEPPE Lo so! Ma intanto, sti bastardi del Comune non mi hanno messo nessun altro gioco sul computer. E quindi posso giocare soltanto al solitario…
CETTY (ci pensa, guarda in aria) Vabbé… SOLITARIO quindi…
PEPPE Sì…
CETTY (di getto) PASSERO… SOLITARIO!
PEPPE (contento) Brava! Mi piace! PASSERO SOLITARIO!
CETTY Quindi… (digita) PASSERO SOLITARIO! Ora dobbiamo mettere una bella fotografia… anche questa di fantasia… Così ti POTESSIMO riconoscere solo noi della famiglia!
PEPPE (contento) Giusto! Una bella foto di… (ci pensa) un PASSERO… SOLITARIO!
CETTY Perfetto! (mentre digita) Eccola qua!(mostra il cellulare al padre) Adesso sei ufficialmente su Facebook! Tieni! (dà il cellulare al padre e si alza)
PEPPE Così almeno, al lavoro, oltre al solitario, avrò quest’altro passatempo di Facebook!
CETTY Ora vado di là così vedo se riesco a pubblicare qualcosa di filosofico… (mentre esce, esegue pose buffamente sexy, che fotografa) No, così no… così nemmeno… (altra posa) No, questa foto è troppo filosofica, non va bene…
Cetty esce a sinistra.

PEPPE (si siede sul divano. Inizia a digitare) E vediamo questo FEISSIBUC com’è… (come se leggesse) Persone che potresti conoscere: vediamo… Oooh! Ma che bella donna! Una donna veramente affascinante! E come si chiama? Vediamo… Domenica Romeo…

La nonna entra da sinistra.
NONNA (arriva, in silenzio, procedendo piano, senza essere vista, con un foglietto)
PEPPE Davvero molto sensuale questa… Domenica Romeo! Mah… Eppure mi sembra un nome familiare... (ci pensa) Chi diavolo può essere questa Domenica Romeo? Mi sembra di conoscerla… Vediamo meglio queste fotografie! (scorre sul telefono) Domenica Romeo…
NONNA (arrivato alle spalle di Peppe, osserva) Cretino! È tua moglie Mimma questa!
PEPPE (spaventato) Mamma! (guarda sul telefono) Ma… è vero! È mia moglie Mimma! E come si è conciata… Allora non è un pitbull? In queste foto sembra addirittura una donna! Una bella donna!
NONNA (osserva, da dietro, il cellulare) A me sembra che tua moglie, in queste foto… è troppo…  (mima delle labbra pronunciate), troppo… (mima dei capelli vaporosi), troppo… (mima un abbondante seno)
PEPPE Ma che stai dicendo? (osserva le foto) Mah, però non hai tutti i torti…
NONNA E fai attenzione che in questi diavolo di CIOLLULARI ci sono labbra, capelli, gamboni, piedi, minne 92, stock 84 e poi… maschi che cercano femmine e femmine che cercano maschi…
PEPPE (sorpreso) E tu che ne sai?
NONNA Io so! 
PEPPE (cambia discorso) Sì, vabbé… Ma adesso che vuoi?
NONNA (guarda l’orologio) Siccome sono già le nove e dieci, se potevi andare in farmacia a prendermi le medicine. Mi servono: (legge dal foglietto) ANGIOVAN, CARDIOVAN e SANGIOVAN…
PEPPE Prega per noi! (guarda l’ora) Mamma, sono le due e mezza! Non ti ricordi che abbiamo mangiato poco fa?
NONNA (ci pensa) No! Veramente non ricordo di aver mangiato. (con enfasi) Io!
PEPPE Ma che dici?
NONNA E senti, allora perché non mi porti dal medico, così mi visita? Perché queste palpitazioni non mi piacciono per nulla. È da tre giorni che il cuore mi fa (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Un giorno o l’altro quanto resto secca!
PEPPE Oh, mamma! Lasciami riposare un po’! Me lo merito o no dopo una giornata di duro lavoro? (legge dal cellulare) Vuoi aggiungere Domenica Romeo agli amici? Sì…
NONNA (ci pensa) Attenzione a quelle fotografie…
PEPPE (si alza e si sfila la cintura dai pantaloni, minaccioso) Non ti preoccupare che stavolta non la passa liscia! Sono molto arrabbiato! Stai tranquilla che quando torna a casa le faccio vedere io chi comanda! Mia moglie mi deve dare spiegazioni per queste foto!

Mimma entra da destra.
MIMMA (indossa una giacca, ha una borsa e una valigetta da insegnante. Lo guarda, nervosa) Beh? Che stai facendo con la cintura in mano? Attento che ti possono cascare i pantaloni… (indica la platea) Vedi che questa gente dobbiamo farla ridere, non piangere! (va verso l’uscita a sinistra)
PEPPE (cerca di replicare, ma rimane a bocca aperta)
NONNA (quando Mimma gli passa davanti per uscire, si alza, fa un saluto militare e rimane sull’attenti)
MIMMA (a voce alta, mentre esce) Riiiposo!
Mimma esce a sinistra.

NONNA (gli fa il verso) Mi deve dare spiegazioni per queste foto!
PEPPE Non ti preoccupare che adesso la metto a posto io! Vi farò vedere chi è che porta i pantaloni in questa casa! (agita la cintura)
NONNA (sarcastico) Lei!
V.F.S. MIMMA Concetta, domani sera vado in pizzeria con i miei colleghi della scuola… Vieni con noi?
V.F.S. CETTY No, mamma…

Mimma entra da sinistra.
PEPPE (serioso) Senti Mimma…
MIMMA (senza giacca, borsa e valigetta. Lo guarda) Ancora con la cintura in mano?
PEPPE (cerca di replicare, con tono serioso) Si, Mimma, io…
MIMMA (lo va a controllare) Ma non è che hai fatto la pipì addosso?
NONNA (divertita) Se dovesse servire, posso prestargli un pannolone dei miei…
PEPPE (cerca di replicare, infastidito) Mimma, ascoltami…
MIMMA (vede il piatto e tutto il resto sul tavolo) Beh? Dopo che hai mangiato non sapevi riportare il piatto in cucina? Mah… (prende piatto e posate e…)
Mimma esce a sinistra.

NONNA (sarcastica) Attento che morde…
PEPPE Questa volta parlo io! Non le faccio aprire bocca!

Mimma entra da sinistra.
PEPPE (serioso) Allora, Mimma…
MIMMA (mentre prende vino, bicchiere etc) Tuo figlio dov’è andato? 
PEPPE (cerca di replicare, infastidito) Mimma, noi…
Mimma esce a sinistra.
   
NONNA (divertita) Oooh! Finalmente ti sei fatto rispettare!
PEPPE Mamma, stavolta gliele canto io!  (si avvicina all’uscita a sinistra) Ora la aspetto al varco!

Mimma entra da sinistra.
PEPPE (cerca di bloccarla, poi le va dietro) In pratica, Mimma…
MIMMA (non se ne cura, ha di nuovo giacca e borsa) Vedi che io sto andando a fare un po’ di spesa…
NONNA Ah, allora, gentilmente, prendimi un po’ di frutta LASCIATIVA, così vediamo se finalmente… (con relativa mimica) andando in bagno, mi si abbassa la pressione…
MIMMA (nervosa) Sì, prenderò un paio di prugne!
NONNA (sarcastica, con relativa mimica) Già che ti trovi, portane un paio anche a tuo marito!
PEPPE (infastidito) Senti, Mimma, io…
MIMMA (a Peppe) Ah, vedi che domani sera vado in pizzeria con i miei colleghi insegnanti…
PEPPE (insospettito) Colleghi…
MIMMA (lo fulmina) Colleghi!
PEPPE (vestendosi d’autorità, che non ha) Colleghi uomini o colleghe donne?
MIMMA (perentoria) Colleghi uomini e colleghe donne. Perché?
PEPPE (a tono) Ah si? (a voce alta) E allora vedi che domani sera esco pure io!
MIMMA (risata sarcastica) Auhauhau! Anche le pulci hanno la tosse! E poi, perché gridi?
PEPPE (a voce alta) Perché voglio che lo senta anche nostra figlia che domani sera esco anche io!
V.F.S. CETTY Sì, ho sentito, ho sentito…
PEPPE Perché lo deve sapere anche lei che, in questa casa, i panataloni…
V.F.S. CETTY Li porta la mamma!
MIMMA (perentoria) Ecco! Non facciamo ridere i polli, dai… (si avvia verso destra)
PEPPE (disperato, si lascia cadere sul divano)
MIMMA (sulla porta) E chi ti ha dato il permesso di sederti?
Mimma esce a destra.

PEPPE (mormorando) Maledetto quel giorno che l’ho conosciuta!
NONNA (sarcastico) Complimenti! Ti sei fatto proprio rispettare! E dire che io ti avevo avvertito di non sposarla a questa… (sta per dire un insulto, ma si blocca)
PEPPE (mentre rimette la cintura) Mamma, non ti ci mettere anche tu! Non ho voluto infierire… Sono uno democratico, un progressista io! Sono per il dialogo… Una volta parla la moglie e l’altra volta parla…
NONNA (si alza) Sempre la moglie!  (uscendo) Mah! Questo non può essere mio figlio! Sicuramente me lo hanno scambiato quando è nato… (preoccupata) Le palpitazioni! TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Di questo passo morirò prima dei miei giorni…
La nonna esce a sinistra.

PEPPE (rimugina) Che rabbia! Questo fatto delle fotografie di mia moglie mi ha completamente mandato fuori di testa…

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE E ora chi caspita è? (va ad aprire) Vediamo…

Maria entra da destra.
MARIA (rimane due passi oltre la porta, molto compita, timida, porta le mani sul volto, che copre anche aiutandosi eventualmente con un foulard, una sciarpa leggera)
PEPPE (sorpreso) Sì? Mi dica, signorina…
MARIA (come sopra) Eeeh… (e non riesce a formulare la frase, per la vergogna. Si guarda attorno)
PEPPE Ah, ho capito! È una testimone di Geova…
MARIA (si sforza di fare un sorriso) Eeeh…
PEPPE (cerca di essere gentile) Che vuole sapere? Se credo che dopo la morte ci sarà qualcosa? Eeeh, credo di sì! Almeno un rinfresco, un buffet, delle tavolate di dolci e rustici… penso ci saranno, di là…
MARIA (molto timidamente) No, non sono testimone di Geova...
PEPPE (ci pensa) Ah, è venuta a vendermi il folletto allora? Guardi che confusione che abbiamo per casa! Facciamo così: se mi manda anche qualcuno che viene a fare pulizia, io le compro tre folletti, non uno soltanto!
MARIA (come sopra) No, no… io… (e non riesce a finire la frase, per la vergogna. Si guarda attorno)
PEPPE (seccato) Signorina, ma non è che ha sbagliato casa? 
MARIA (molto timidamente) No, no… io… cercavo Cetty… Sono Maria, una sua amica…
PEPPE (la osserva bene) Aaah, Maria! Non ti avevo riconosciuta, perdonami! Entra… Vado a chiamarti Cetty… (si avvia) Accomodati, fai come se fost… se sareb… se erav… vabbé… come a casa tua!
Peppe esce a sinistra.

Cetty entra da sinistra.
CETTY (in tasca ha cellulare e cuffie) Oooh Maria! Da quant’è che non ci VEDéVAMO! (si abbracciano) Sediamoci… (la prende sottobraccio ed la porta verso il divano, dove siedono) Come va?
MARIA (fa un sorriso buffo, che copre con le mani) Ih ih… (con un filo di voce) Tutto bene…
CETTY Oh, sono contenta, Maria! E quindi?
MARIA (fa un sorriso buffo, che copre con le mani) Ih ih… (con un filo di voce) Tutto bene…
CETTY (inizia ad innervosirsi) Oh, menomale! Eeeh… che mi racconti di bello?
MARIA (fa un sorriso buffo, che copre con le mani) Ih ih… (con un filo di voce) Tutto bene…
CETTY (più nervosa) Sì, Maria, questo l’ho capito! Ma quando TI HO TELEFONATA, mi hai detto che dovevi parlarmi di una cosa importante…
MARIA (con un filo di voce) Sì… C’è uno che mi piace… (fa un sorriso buffo) Ih ih…
CETTY (incredula) Ma lui lo sa?
MARIA (prende dalla tasca il proprio cellulare, digita e glielo dà) Sì!
CETTY (legge dal cellulare di Maria) Raggio di luna 95? Ma chi è? Non mi dire che… sei tu?
MARIA (con un filo di voce) Sì…
CETTY (guarda ancora sul cellulare) E queste foto? Non sono tue! Chi è? Una modella, un’attrice?
MARIA (con un filo di voce) Sì… Monica Bellucci, ma non ho messo il suo volto…
CETTY (guarda ancora) No! Però il culo sì! (si riprende) Comunque… (legge dal telefono) Raggio di Luna 95… chi è il fortunato?
MARIA (timidamente) Uno molto… molto… romantico… (ed indica sul cellulare) Guarda…
CETTY (legge dal telefonino di Maria) Orsetto Peloso? Ma chi è sto deficiente? Dalle foto non si capisce proprio… Ma è di Reggio?
MARIA (timidamente) Sì…
CETTY (continua a leggere dal cellulare) I tuoi occhi mi sembrano stelle, le tue mani petali di rosa… quando ti posso offrire un caffè o una gassosa? (sconvolta) E tu hai accettato l’invito? E da quando tutto questo coraggio? Siamo cresciute insieme e non ti ho mai sentita dire più di quattro parole in fila…
MARIA (timidamente) Sì, lo so… Ma era l’unico modo per… conoscere qualcuno… Lo sai che io…
CETTY (la anticipa) Ti vergogni! Proprio per questo mi sembra incredibile questa storia fra Raggio di Luna e… Orsetto Peloso… Ma vi siete già conosciuti?
MARIA (sospira) Eeeh, no… (indica il proprio telefono, ancora in mano a Cetty) Leggi…
CETTY (legge dal cellulare) Aaah, non avete un posto dove incontrarvi…
MARIA (timidamente) Sì, lo sai che io…
CETTY (la anticipa) Ti vergogni, lo so! E come possiamo fare? (ci pensa) Idea! Lo facciamo qui!
MARIA (confusa) A casa tua? 
CETTY Sì! Domani sera, ché mia mamma esce, mio padre pure e mio fratello non c’è mai!
MARIA E tuo NONNA?
CETTY Mio NONNA va a letto alle sette, come le galline! Non è un problema… Ora tu scrivigli così… (ridà il cellulare a Maria)
MARIA (si riprende il cellulare, e digiterà, man mano che Cetty parlerà)
CETTY Scrivi: caro Orsetto Peloso, ho trovato un posticino tranquillo dove POTREBBIMO finalmente conoscerci! Ci vediamo domani sera!
MARIA (ha un sussulto) Orsetto peloso sta scrivendo… (legge) E dove, cara Raggio di Luna ’95?
CETTY Manteniamo il mistero! Scrìvigli così: tieniti pronto per domani sera! Riceverai un mio messaggino VAZZAPPA in cui ti indicherò la posizione del luogo in cui ci incontreremo!
MARIA (fissando il proprio telefonino) Orsetto peloso sta scrivendo… (legge) Ok, aspetto tue notizie!
CETTY (soddisfatta) Così domani sera faremo un appuntamento doppio!
MARIA Doppio? Ma sei sicura? Già per me è una novità conoscerne uno… Ma due in una sera, no… è troppo!
CETTY Ma che stai dicendo? (prende il proprio cellulare e lo tiene a favore di Maria) Guarda…
MARIA (legge) Stella Marina…
CETTY Che SAREBBI io…
MARIA (incredula) Tu?
CETTY Certo! (le avvicina di nuovo il cellulare) Leggi…
MARIA (legge) Stella Marina… ha stretto amicizia con il Gladiatore… Ma chi è questo?
CETTY Ancora non lo so! (legge dal telefono) Ascolta cosa mi ha scritto: Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima: i tuoi grandi occhi sono le finestre di una persona dolcissima! Cioè, hai capito che PROFONDITUDINE d’animo? E poi (gli mostra il telefono) guarda che muscoli!
MARIA E quando lo conoscerai… il Gladiatore?
CETTY Quando? Ora vedrai! (e digita) Caro il mio Gladiatore, domani sera ti ospiterò nella mia… (si ferma) Come si chiama… la… quel posto dove i romani facevano i combattimenti con i leoni?
MARIA Arena!
CETTY Quindi: domani sera ti ospiterò nella mia… (digita, scandisce bene) A RENA…
MARIA (butta un occhio sul cellulare di Cetty e la corregge) ARENA, tutto attaccato…
CETTY Sei sicura? Lo lascio staccato! (legge) Il Gladiatore sta scrivendo… E dov’è questa arena? (ci pensa) Anche con il Gladitore, manteniamo il mistero! (digita) Riceverai un mio messaggio VAZZAPPA con la posizione del luogo in cui ci incontreremo! (soddisfatta) Ed anche questo è sistemato! (a Maria) Quindi Maria, mi raccomando per domani sera! Non possiamo fare brutta figura…

Gino entra da destra.
GINO (mormorando, vedendo e indicando Maria) Ci mancava solo quest’altra cretina a casa nostra… (preso dal digitare sul proprio cellulare, mentre va, molto lentamente, verso l’uscita a sinistra, con arroganza, a Cetty) Ma la mamma non è ancora rientrata da scuola?
CETTY (finge gentilezza) Sì, ma è uscita di nuovo… Ma, scusa… non la saluti Maria?
GINO (senza neanche girarsi) Sì, si… ciao Maria. (mormorando) Cia’, cia’…
CETTY (con tono di chi rimprovera) Ma, scusa, non le chiedi se gradisce un caffè, un thé, qualcos’altro?
GINO (senza neanche girarsi, mormorando) E che siamo, al bar? 
Gino esce a sinistra.

MARIA (infastidita) Certo che è proprio sgarbato tuo fratello! Non ha un minimo di cavalleria, di romanticismo (stringe il cellulare al petto, sognante) Non assomiglia per nulla al mio Orsetto peloso!
CETTY (mentre si specchia al cellulare) Scusalo, purtroppo è ignorante mio fratello… È rozzo, lui! (si sputa nelle mani, le strofina e si aggiusta i capelli) Ora facciamo una bella cosa… (mette le cuffie alle orecchie, collegate al cellulare che ha in mano e su cui digita)
MARIA (incuriosita) Che cosa?
CETTY (con un bel sorriso) Una diretta Instagram!
MARIA (spaventata) Ma non è che inquadri anche me? (si alza e va sul lato destro della scena)
CETTY Ma no! (parlerà guardando il cellulare, come se facesse una “diretta”, atteggiandosi) Ciao amici, è la vostra carissima Stella Marina che vi manda tanti bacini, bacini… (con relativa mimica) ini, ini, ini! Questo pomeriggio vi parlo di un tema che mi sta molto a cuore: i nostri anziani, i nostri nonni…

La nonna entra da sinistra.
NONNA (arriva, in silenzio, procedendo piano, senza essere vista. Quasi si commuoverà)
CETTY (atteggiandosi ed inquadrandosi in posse buffamente provocatorie) I nostri cari nonnini, persone uniche, amorevoli ed insostituibili. Sono le nostre radici, quelli che ci ricordano da dove veniamo. Pensate che io STAREBBI delle ore ad ascoltare le storie che racconta sempre mia nonna. In fondo, cari amici miei, cosa sono i nostri nonni, se non qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore?
NONNA (arriva dietro Cetty, commosso) Oooh, che belle parole! Allora dopo mi porti tu dal medico e poi in farmacia? (a braccia aperte, in attesa di un abbraccio)
CETTY (molto seccata) Oooh, nonna, e che palle! Non lo vedi che sono in diretta? (e rimane in posa plastica, facendo un sorriso nervoso a favore del proprio cellulare)
NONNA (fa il gesto di scagliare il bastone contro la nipote, e rimane in posa plastica)
Maria esce da destra.

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

Fine I° Atto.



ATTO SECONDO

Stessa giornata dell’Atto Primo. Nel pomeriggio.

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

PEPPE già in scena (stravaccato sul divanetto. Sta dormendo. A un certo punto si sveglia…)

La nonna entra da sinistra.

STOP SIGLA – quando la nonna entra.

NONNA (col bastone, lentamente) Così non va! Non funziona! È da tre giorni che il mio cuore fa (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU…
PEPPE (mentre si stira) Mamma, ma cosa vuoi da me? Te l’ha detto anche il medico che sei CARDIOPRATICA…
NONNA So soltanto che io così non posso resistere… Mi dovete portare dal mio medico al più presto!
PEPPE Addirittura! Per un po’ di palpitazioni… Sempre la solita esagerata…
NONNA Sì, esagerata. Ti ricordo che l’ultima volta che il medico m’ha visitato, mi ha trovato la MINIPAUSA, la ‘STEROIDE, i TRICICLI, l’ALTRITE ed anche problemi di   CIRCONVALLAZIONE… Ora ci vuole una visita dalla testa ai piedi. Ci vuole un KETCHUP completo!
PEPPE (divertito) Sì! Ed anche maionese e patatine…
NONNA Non scherzare: vedi che io, di sto passo, muoio! Non mi puoi accompagnare dal medico? Così mi fa un CARDIOGAMBA…Tanto, che ore sono? (guarda il proprio orologio) Le nove e dieci…
PEPPE (mormorando) Sì, sempre le nove e dieci sono per te… (guarda il proprio cellulare) Mamma, sono lo sei e venti! Dove vuoi andare a quest’ora? Ormai è tardi… (ha un sussulto) Caspita, le sei venti? È uscita da più di due ore… Quanto tempo ci impiega mia moglie per fare la spesa?
NONNA Ah, te l’ho detto: troppo… (mima delle labbra pronunciate) troppo… (mima capelli vaporosi)
PEPPE Sì, mamma, e troppo… (mima un abbondante seno) Abbiamo capito. Ora lasciami riposare…
NONNA (uscendo) Vedi che io di questo passo muoio, poi non dire che non te l’ho detto…
PEPPE Sì, sì. Ora me lo segno…
La nonna esce a sinistra.

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE (seccato) Aaah! Non c’è un attimo di pace! (va ad aprire)

Il portiere entra da destra.
PORTIERE (ha in mano alcune lettere) Salve signor Marino, come sta?
PEPPE (nervoso e seccato) Mi dica cosa ha portato, forza… Che non è giornata oggi…
PORTIERE E che succede? 
PEPPE (lo fulmina) Fatti miei…
PORTIERE Ma… (sguardo panoramico per la scena) sua moglie, non è ancora rientrata? È uscita da più di… (come se ricordasse) due ore, trenta minuti e venti secondi…
PEPPE (taglia corto) Avrà avuto qualche imprevisto…
PORTIERE (mormorando) Mi sembra che questo imprevisto le stia capitanto troppo spesso…
PEPPE (sgarbato) Sì, si, va bene. Cosa ha portato? Posta? E cos’è?
PORTIERE (fa il vago) Ah, e chi lo sa? Sono uno discreto, io…
PEPPE (mormorando) Sì, sì… uno stalker discreto!
PORTIERE (si schernisce) Non sono sicuro, però, senza volerlo, ho intravisto qualcosa e… mi pare che sono tre lettere di diffida al pagamento, poi ce ne sono quattro di Equitalia, due dell’Agenzia delle Entrate, tre della Soget, e poi IMU, TARI, TARSU… (dà le lettere a Peppe)
PEPPE Ora ce le ho io le palpitazioni! TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… (con finta gentilezza lo “spinge” verso l’uscita) Vi ringrazio…
PORTIERE (facendo resistenza) Se le dovesse servire qualcosa, sono sotto…
PEPPE (continua a “spingerlo” alla porta) Sì, si! La saluto!
Il portiere esce a destra.

PEPPE (osserva le lettere) Per ora non ci sono soldi… Quindi… (le butta nel cestino, poi rimugina) Mah… Che ha voluto dire: “Mi sembra che questo imprevisto le stia capitanto troppo spesso”? Mah…

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE (seccato) Un porto di mare è questa casa… (va ad aprire)

Massimo entra da destra.
MASSIMO (lo abbraccia) Oooh! Peppe! Certo che se non vengo a trovarti io, tu…
PEPPE (giù di morale) Massimo! Vieni, siediti! (si siedono sul divano) Che mi racconti?
MASSIMO Solita vita, Peppe… (lo osserva bene) Ma che hai? Sembri amareggiato… Che è successo?
PEPPE (seccato) Sono preoccupato, Massimo…
MASSIMO (preoccupato) Sembra una cosa seria…
PEPPE (seccato) Certo! Ti ricordo che io ho una famiglia sulla spalle… Non sono single come te, che una lasci e due prendi… Io ho tanti pensieri per la testa….
MASSIMO Ci cononosciamo da quasi quarant’anni ed è la prima volta che ti vedo così demoralizzato…
PEPPE Lo so. Sono seccato perché mia moglie mi tratta sempre male, alza la voce, ha da ridire su tutto…
MASSIMO Mi stai dicendo che fra di voi si è rotto qualcosa?
PEPPE Sì! Ma non ti posso dire cosa… (indica il pubblico) che ci sono anche bambini…
MASSIMO Ah, ho capito: essendo sposati da tanti anni, ormai vi sembra di stare insieme per abitudine…
PEPPE No, non per abitudine. Per disgrazia!
MASSIMO Ma anche a livello… (con espressioni buffamente sexy) diciamo… quel discorso, va, ci siamo capiti, funziona ancora?
PEPPE (atteggiandosi) Se funziona ancora? Certo che sì! Eccome se funziona! (si guarda attorno) Non per vantarmi, ma io e mia moglie facciamo ancora (con relativa mimica) fuochi d’artificio! PUM! PAM! PUUUM! Fiiiiiiiiiiii… BUM! 
MASSIMO E quindi qual è il problema?
PEPPE Il problema è che lei vuole avere l’ultima parola su tutto. E anche la prima.
MASSIMO E anche tutte quelle fra la prima e l’ultima, scommetto…
PEPPE Bravo! Hai capito perfettamente! Anche oggi, per esempio, mi ha fatto seccare assai… (prende il telefono, digita e lo fa vedere a Massimo) E poi, guarda qui…
MASSIMO (guarda) Eh, Facebook. E quindi? (legge) PASSERO SOLITARIO? E chi sarebbe?
PEPPE Io!
MASSIMO (contento) Oh! Finalmente ti sei iscritto anche tu! Così, adesso, il tuo caro amico Massimo, ti fa vedere comu si usa Facebook per… (fa alcune espressioni buffamente languide)
PEPPE (a bocca aperta) Per?
MASSIMO Peeer… (ancor più divertito, fa altre espressioni buffamente languide)
PEPPE (sconvolto) Oddio! Ma allora è vero che sto coso serve per… per… per gli uomini che sono in cerca di donne e per le donne che sono in cerca uomini…
MASSIMO No!
PEPPE Ah, menomale!
MASSIMO Ci sono anche uomini in cerca di uomini e donne in cerca di donne!
PEPPE (sconvolto) Minchia! Tutti che cercano! Peggio di “Chi l’ha visto?” è sto FEISSIBUC… (digita e poi gli mostra il suo telefono) Mah… Comunque, guarda attentamente… guarda e trema!
MASSIMO (legge) Domenica Marino… (osserva meglio) Ah, tua moglie, su Facebook. E quindi? Che c’è di male? 
PEPPE (terrorizzato) Come che c’è di male? Lo hai confermato anche tu! (replica le espressioni buffamente languide) Uomini in cerca di donne, donne in cerca di uomini… E mi chiedi che c’è di male?
MASSIMO (ride di gusto) Auhauhau! Ma che c’entra tua moglie? Fai attenzione: lei non solo ha messo nome e cognome reali, ma anche le fotografie, sono tutte sue…
PEPPE Ecco, ma guarda bene queste foto…  
MASSIMO (guarda dal telefono di Peppe) Eh, che hanno di strano?
PEPPE Troppo… (mima delle labbra pronunciate), troppo… (mima dei capelli vaporosi) ed anche troppo… (mima un abbondante seno)
MASSIMO Ahuaahauhau! Ma che dici? Saranno fotografie scattate dopo essere stata dal parrucchiere, dall’estetista… Vanità femminili… Figurati se tua moglie è il tipo che si iscrive su Facebook per tradirti…
PEPPE E quindi, il discorso degli uomini in cerca di donne, con mia moglie non c’entra nulla?
MASSIMO Ancora? Ti ho già detto di no!
PEPPE (ci pensa) Ma sì, mi hai quasi convinto! Che poi pensandoci, chi se la deve prendere?
MASSIMO (atteggiandosi) Stai tranquillissimo! Questo discorso che dici tu è più probabile che lo facciano quelli che hanno un profilo con nome e foto false. Come me, per esempio…

SUONO DI NOTIFICA DI CELLULARE

MASSIMO (mentre armeggia col telefono di Peppe) E come te! Caro il mio Passero Solitario…
PEPPE Ma che stai dicendo?
MASSIMO Qualcuno ti ha scritto. Anzi, ha scritto a Passero Solitario… (mentre legge dal telefonino di Peppe) Ahi ahi ahi!
PEPPE (incredulo, si riprende il telefono e legge) Ali di Farfalla ha scritto: D’in su la vetta della torre antica, passero solitario, che ne dici, la vorresti…
MASSIMO (divertito) Attenzione che la rima è pericolosa…
PEPPE (continua a leggere) …una nuova amica?
MASSIMO Ecco, hai visto? Funziona proprio così quel discorso degli uomini in cerca di donne e delle donne in cerca di uomini…
PEPPE (confuso) Ma ora questa che vuole da me? Cosa dovrei fare io adesso?
MASSIMO Prima mi hai detto che tua moglie ti ha fatto seccare?
PEPPE (perentorio) Sì!
MASSIMO Che ti tratta sempre male, che non ti fa parlare mai…
PEPPE (perentorio) Sì!
MASSIMO E se ti dicessi che potrei organizzarti un appuntamento con Ali di Farfalla? Anche solo per fargliela pagare a tua moglie?
PEPPE (ci pensa) Mah, non so! Io questo nome, Passero Solitario, l’ho scelto soltanto per evitare che certa gente mi potesse trovare…
MASSIMO (non capisce) Quale gente?
PEPPE Tutti quelli a cui devo dei soldi… Eeeh, Massimo, la gente è attaccata al denaro! Uuuh!
MASSIMO (insistente) Ma tu non vorresti dimostrare a tua moglie che sei ancora un uomo… che piace alle donne, un uomo desiderato da altre donne? Eh, che mi dici?
PEPPE (plateale) Sì! Lo voglio!
MASSIMO (gli prende il cellulare dalle mani) Allora dammi questo telefonino! (inizia a digitare)
PEPPE (combattuto, cerca di leggere quello che scrive Massimo) Ma solo per prova, eh! Per giocare… (rimugina) Se mi scopre mia moglie, questo passero solitario fa una brutta fine… (guardando il cellulare che ha in mano Massimo) Ma che stai scrivendo?
MASSIMO (rivolge il telefono a favore di Peppe)
PEPPE (legge molto velocemente) I tuoi occhi, lo specchio, sensibile, anche tu, anch io… eccetera, eccetera. Sei di Reggio? Sì! Anche tu! Anche io! Eccetera, eccetera… Allora, se ti va… eccetera eccetera…
MASSIMO Ed ora il pezzo forte! Per quando lo vuoi questo appuntamento? E dove?
PEPPE (ci pensa) Quando? Eeeh… Domani sera! Qui, a casa mia! Ché mia moglie va in pizzeria con i colleghi, mia figlia ha detto che sarà fuori, mio figlio non c’è mai…
MASSIMO E tuo padre?
PEPPE Lui va a letto presto! Già alle sette! È come se non ci fosse mio padre… Scrivile per domani sera!
MASSIMO (digita mentre parla) Cara Ali di farfalla, ci vediamo domani sera presso la mia gabbietta! Domani ti mando la posizione di casa mia, così saprai trovare il tuo… nido d’amore! Baci!
PEPPE Ah, anche la posizione devo mandarle? Quindi se sono seduto, in piedi, coricato…
MASSIMO Ma no, che c’entra? La posizione, ho detto…
PEPPE (ammiccando, buffo) Aaaah, la posizione! Caspita, ancora non l’ho nemmeno conosciuta e già vuole sapere la posizione…
MASSIMO Ma non è la posizione che pensi tu! (gli mostra il telefono) Domani sera clicchi questo tasto blu e lei, automaticamente, saprà dove sarà l’appuntamento… 
PEPPE (confuso) Ma io non sono pratico di queste cose… Non è più semplice dirle l’indirizzo?
MASSIMO Ma nooo! Toglie tutto il mistero! Non si usa più l’indirizzo! Ormai si usa la posizione, così sarà il cellulare stesso a portarla da te! Guarda qua: questo tasto blu devi cliccare… (gli ridà il telefono)
PEPPE (ci pensa, confuso) Senti, ma non è meglio se domani sera vieni anche tu?
MASSIMO No, mi spiace ma domani sera proprio non posso! (prende il suo cellulare dalla tasca) Guarda qui… (digita e glielo mostra, con orgoglio)
PEPPE (legge) Il Gladiatore…? E chi sarebbe?
MASSIMO Io! (con gesti plateali) Il gladiatore! Guarda, guarda…
PEPPE (osserva) Ma questo chi è? Non sei tu…  
MASSIMO (con orgoglio) Certo che non sono io! È Russell Crowe, l’attore del film. Solo che ho fatto in modo che non si vedesse mai il suo volto… E non sai quante donne che mi scrivono! (gli mostra il proprio cellulare) Per esempio, guarda questa…
PEPPE Azz! Addirittura fotografie osé… Molto osé! (mima un seno abbondante) Troppo osé! (mima un corpo femminile) Ma chi è questa? Con tutte queste cose… di fuori? Come si chiama?
MASSIMO (gli mostra il proprio cellulare) Leggi, leggi…
PEPPE (legge dal telefono di Massimo) Stella Marina… E chi è?
MASSIMO Ancora non lo so. Per adesso ci siamo soltanto scritti… e mai incontrati!
PEPPE (perplesso) Ma è di Reggio?
MASSIMO Sì! Senti cosa le ho scritto: (mentre legge dal proprio cellulare, ride) si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima: i tuoi grandi occhi sono le finestre di una persona dolcissima!
PEPPE (ride, divertito) Veramente io, in queste foto, ho visto tutto, ma proprio tutto, tranne che gli occhi! Ma lei ha creduto a queste fesserie?
MASSIMO Certo! Domani sera ci incontreremo! Ascolta cosa mi ha scritto: (legge dal proprio cellulare) Caro il mio Gladiatore, domani sera ti ospiterò nella mia A RENA… (ripete e scandisce) A RENA? Scritto staccato, sarà il T9! 

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE (seccato) Santo cielo! E chi diavolo sarà? (va ad aprire)

Santina entra da destra.
SANTINA (atteggiandosi con lo scialle, al centro della scena) È permesso? Posso entrare?
PEPPE (mormorando) Ormai… (con finta gentilezza) Certo, Santina…
SANTINA (vede Massimo) Ah, mi devi scusare! Forse disturbo? Vedo che sei in compagnia…
PEPPE No, quale disturbo? Lo sai che non disturbi mai! (mormorando) Poco…
SANTINA (atteggiandosi con lo scialle, si catapulta a sedere accanto a Massimo) Mi posso accomodare?
PEPPE (mormorando) Ormai… (con finta gentilezza) Certo, Santina…
SANTINA (atteggiandosi verso Massimo) E quindi? Non ci presenti? Lo sai che io mi vergogno… Vedo sempre che quest’uomo viene a trovarti ma, in trent’anni, non c’è mai stata occasione di conoscerlo… (mormorando) Un vero peeeccatooo! (porge la mano per il baciamano a Massimo) 
PEPPE (divertito) Massimo, la signora Santina, la mia vicina di casa… Ma che dico di casa… di pianerottolo! (si rivolge a lei) E Santina… il mio caro amico Massimo!
MASSIMO (esegue il baciamano e inspira platealmente un paio di volte, con espressione dubbiosa, tenendo ancora la mano vicino al naso) Broccoli?
SANTINA (ritraendo la mano, con sorriso nervoso) No. Cavolfiore! (ostentando lo scialle ed atteggiandosi) Sicuramente si sta chiedendo come mai sono vestita di nero…
MASSIMO (scuote il capo in segno di diniego) Veramente…
SANTINA (atteggiandosi platealmente, ostenta dolore e commozione, accavallando più volte le gambe mentre parla) Vi accontento subito, caro, carissimo Massimo: io sono vedova fresca. Da trent’anni… 
MASSIMO (finge dispiacere) Oooh, mi dispiace…
SANTINA (atteggiandosi) Sono trent’anni che porto il lutto alla buonanima di mio marito! Vede: ho lo scialle nero, il foulard nero, la maglia nera, la gonna nera, le calze nere… (finge pudore) Pensi che ho addirittura la giarrettiera, le mutande ed anche il reggiseno nero. Sotto è tutto pizzo nero!
PEPPE (divertito) È a lutto anche di sotto…
SANTINA (continua ad atteggiarsi, come sopra) E da quel giorno, mi creda, non mi sono più ripresa…
PEPPE (divertito) Sì, vede…
SANTINA (si atteggia) Il mio era un matrimonio felice! Felicissimo! Peccato sia durato solo tre giorni…
MASSIMO Tre giorni?
SANTINA Sì! (disperata) Il fumo me l’ha portato via! Il maledetto vizio per il fumo!
PEPPE (ci pensa) Ma scusa, se ben ricordo, tuo marito non fumava…
SANTINA No, non fumava infatti… (si atteggia, si dispera e si commuove) Ricordo ancora quella mattina, come se fosse ieri! Era il terzo giorno dopo il matrimonio: si è vestito, ha preso il caffè e, uscendo, mi ha detto: “Cara, vado a comprare le sigarette”. E non è più tornato… Da quel giorno non l’ho più visto! Il fumo me l’ha portato via, il fumo!
PEPPE (divertito) Il fumo fa male alla salute… ma il matrimonio nemmeno scherza…
SANTINA (cerca di riprendersi, volge lo sguardo su Massimo più volte) Ma ora, dopo trent’anni, anche se è passato poco tempo, mi sento pronta per una nuova storia… Sono ancora giovane, bella, fresca…
PEPPE (divertito) Un bocciolo spampanàto da cogliere!
SANTINA (come sopra) Mi sto già guardando attorno…
PEPPE (divertito) Attorno, di lato, di sopra, di sotto…
MASSIMO (che ha capito l’antifona, si alza) Va bene, purtroppo devo andare… mi sono ricordato che…
PEPPE (divertito, lo anticipa) Scommetto che devi andare anche tu a comprare le sigarette!
MASSIMO (frettolosamente dà la mano a Santina) Piacere di averla conosciuta…
SANTINA (atteggiandosi) Il piacere è tutto mio! La prossima volta che viene a fare visita a Peppe, suoni pure il mio campanello! Lo suoni, il mio campanello, mi raccomando!
MASSIMO (poco convinto) Sì, certo… sicuramente! (mormorando a Peppe mentre esce) Mi raccomando domani sera: tasto blu e le mandi la posizione! Fammi sapere…
PEPPE Va bene, tranquillo…
Massimo esce da destra.

SANTINA (atteggiandosi) Certo che potevi presentarmelo prima questo amico! Ma dici che gli ho fatto una bella impressione?
PEPPE (divertito) Bella non saprei. Ma impressione, sicuramente!
SANTINA Ma è single?
PEPPE Sì…
SANTINA (sospirando, con aria sognante) Aaah… (cambia discorso) E Mimma?
PEPPE No, lei è sposata. Con me, purtroppo!
SANTINA Sì, lo so… Volevo dire: non c’è? È uscita?

Mimma entra da destra.
MIMMA (con due buste della spesa, piene. Esausta, le appoggia per terra poco dopo l’ingresso) Oh, Peppe… Che fai lì impalato? Vieni ed aiutarmi! Fai l’uomo, ogni tanto! Porta queste borse di là…
PEPPE Ecco, Santina: chiedevi di mia moglie… (va a prendere le buste e si avvia)
MIMMA (va a salutare Santina) Oooh, Santina…
SANTINA Mimma, ciao! Dove sei stata di bello?
MIMMA (si toglie la giacca) A fare un po’ di spesa… (a Peppe) Posa le borse in cucina, sul tavolo, che poi sistemo tutto io… (siede accanto a Santina)
PEPPE (che sta uscendo a sinistra) Sì signora padrona!
Peppe esce a sinistra.

SANTINA (dispiaciuta) Certo che lo fai rigare dritto, tuo marito…
MIMMA Eeeh, hai visto? Ho dovuto alzare la voce anche per avere una mano d’aiuto… Certe volte, non sai quanto ti invidio questa bella fortuna che hai avuto…
SANTINA Quale?
MIMMA Di essere rimasta vedova!
SANTINA (con aria sognante) Addirittura! Io invece sono convinta che il matrimonio sia una bella cosa! Una sorpresa continua! Ogni giorno diverso dall’altro…
MIMMA (di getto) Sì, ogni giorno sempre peggio di quello prima!
SANTINA (mortificandosi) Eeeh, Mimma, parli così perché non sai cosa vuol dire… la sera, da sola: il letto freddo, i piedi freddi, le gambe fredde…
MIMMA Oh, Santina! Metti una bella coperta se senti tutto ‘sto freddo!
SANTINA (quasi vergognandosi) Eeeh, non mi riferisco a quel freddo…
MIMMA Aaah! Ho capito…
SANTINA (sospirando) Eeeh… lo so soltanto io!
MIMMA (si guarda attorno) Santina, vedi che… quel freddo, non ce l’hai solo tu, se ti può consolare!
SANTINA (incredula) Aaah sì?
MIMMA (confidenziale) Ormai è da tanto tempo che… per quel discorso… io e Peppe… (esegue vari cenni di diniego)
SANTINA (incredula) Veramente dici?
MIMMA Sì! Pensa che la sera, quando vado a letto, Peppe ha già tre ore di sonno pieno!
SANTINA Addirittura!
MIMMA (si guarda attorno) Sì! L’ultima volta che ho provato a svegliarlo per… (con imbarazzo) per fare… vabbé, ci siamo capite… gli ho sussurrato all’orecchio “Tesoro, sono completamente nuda!”.  Lui si è svegliato, mi ha guardato e ha detto: (con voce impastata dal sonno) “Copriti, che prendi freddo!”
SANTINA Niente di meno!
MIMMA Quindi, non tocchiamo questo argomento!

La nonna entra da sinistra.
NONNA (sconfortata, procede col suo bastone) Salve, signora Santina…
SANTINA Signora Cilla, come va? La vedo afflitta…
NONNA Cosa vuole che le dica… È da tre giorni che ho il cuore che mi scoppia! (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU…
MIMMA (acida) Sempre la solita esagerata…
NONNA Mimma, mi hai comprato le prugne? Ho cercato nelle buste della spesa ma non le ho trovate…
MIMMA (acida) No, mamma… Non ce n’erano. Ti ho portato due limoni…
NONNA Limoni? Io volevo una cosa LISCIATIVA e tu mi porti i limoni che sono… stringenti?
SANTINA Non si preoccupi, che gliele porto io un paio di prugne!
NONNA (compiaciuto) Oooh, grazie signora Santina…
SANTINA (a Mimma) Certo, che dev’essere bello avere in casa una suocera vivace, bella sveglia!
NONNA (compiaciuta) Se non fosse che ormai ho i miei acciacchi, la facevo rigare io dritta… a questa qua… (indica Mimma)
MIMMA (a tono) Vedo che ti sono passate le palpitazioni!
NONNA (porta una mano in petto) No, no… Magari! (preoccupata) Ho il cuore che fa TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Vedi che così io non posso andare avanti! Di questo passo, muoio, te lo sto dicendo! (si lamenta) Ahiahi! (con vigore) Sono tre giorni che vi prego di portarmi dal mio medico… (con relativa mimica) Da qui vi entra e da qui vi esce…
MIMMA (seccata) Sì, mamma…
NONNA (guarda il proprio orologio) Sono già le nove e dieci. Non mi puoi accompagnare dal medico?
MIMMA (seccata) Mamma, (guarda il proprio orologio) sono le sette di sera. A quest’ora il dottore non fa più ambulatorio, sta girando a fare visite a domicilio…
SANTINA E allora, Mimma, perché non lo chiami per farlo venire a vesitare qui? (atteggiandosi) Di solito è mooolto disponibile…
NONNA Brava signora Santina!
MIMMA Ma non c’è bisogno, Santina… è lei che esagera…
NONNA Sì, esagero… Ora lo chiamo io! (va verso il telefono, alza la cornetta, fa il numero) Pronto? Dottore? Sì, la signora Cilla sono. Mi ha riconosciuto? Ho chiamato perché sto assai male. Sì. Sto per morire, dottore… Come? Se sto per morire è meglio chiamare il parroco per l’estrema unzione? Ma no, dottore… La prego! Passi di qua! È una cosa urgentissima… Se non mi visita poi mi ha sulla coscienza! Oooh! Va bene. La aspetto qui… (posa la cornetta) Oooh, oooh! Fra mezzora è qui!
MIMMA Così ora ti tranquillizzi un po’…
NONNA Intanto vado a darmi una bella rinfrescata… Santo cielo! Le palpitazioni! (preoccupata) TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… (uscendo) Speriamo di non morire prima che arrivi il medico!
La nonna esce a sinistra.

MIMMA Santina, che mi racconti di bello?
SANTINA (imbarazzata) Sai… sono un po’ agitata per domani sera…
MIMMA E che c’è domani sera?
SANTINA Ho un appuntamento…
MIMMA (sconvolta) Un appuntamento, tu?
SANTINA (quasi offesa) Io! Perché, non è possibile? Io, domani sera, ho un appuntamento! Anzi, (prende dalla tasca il proprio telefono e glielo mostra) Ali di Farfalla ha un appuntamento…
MIMMA Chi? E chi sarebbe questa Ali di farfalla?
SANTINA Io! (le mostra il proprio telefonino)
MIMMA Aspetta, aspetta… Quindi hai fatto questo profilo falso per… conoscere qualche uomo?
SANTINA (imbarazzata) No, cioè… si! Non lo so, Mimma… (con sguardo sognante) Cerco soltanto qualcuno con cui fare assieme un pezzo di strada assieme…
MIMMA (non capisce) Oooh Santina! Se avevi bisogno di un passaggio, bastava dirlo! C’era bisogno…
SANTINA (le mostra il proprio telefonino) Leggi…
MIMMA (legge dal telefono) Passero Solitario… E chi sarebbe passero solitario?
SANTINA Ancora non lo so… (con aria sognante) Ma domani sera lo scoprirò…
MIMMA E dove ti porta di bello questo Passero Solitario?
SANTINA Nemmeno questo so. Ha fatto il misterioso… (con aria sognante) Ah, Passero Solitario!
MIMMA (ci pensa) Passero solitario… Ma lo sai che mi sembra di averlo già sentito questo nome?
SANTINA Ah si?
MIMMA Passero solitario… Aspetta, aspetta… (prende il proprio telefonino e digita) Ora ti dico dove l’ho già sentito… Eccolo! (le mostra il telefono) Passero solitario ha chiesto l’amicizia a Domenica Marino… Ma nemmeno io so chi sia questo… merlo spennacchiato…
SANTINA (la riprende) Passero solitario! (con aria sognante) Sicuramente è un uomo molto dolce, romantico… E domani sera scoprirò chi è questo principe azzurro!

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

MIMMA E ora chi è? (va ad aprire)

Il dottore entra da destra.
DOTTORE Permesso? Signora Mimma, buonasera! Dov’è la malata?
MIMMA Oh, dottore! Vado a chiamarla… La lascio in compagnia della signora Santina, la mia vicina.

Mimma esce a sinistra.
SANTINA (si alza e si avvicina al dottore) Dottore carissimo, buonasera!
DOTTORE Buonasera signora Santina…
SANTINA (atteggiandosi col suo scialle nero) Dottore, sentite, posso… approfittare di lei?
DOTTORE (in imbarazzo) In che senso?
SANTINA (atteggiandosi e strusciandosi sul dottore) È da qualche giorno che… non so nemmeno io cosa ho… È come se… avessi un dolorino… Che dice, mi spoglio?
DOTTORE (cerca di divincolarsi dalle sue avanches) Ma è proprio un dolore… dolore?
SANTINA (come sopra) Sì, dottore! Un grande dolore! Che dice, mi spoglio?
DOTTORE (come sopra) A me sembra più… un prurito. Un forte prurito! Comunque, dove le fa male?
SANTINA (come sopra) Dovunque, dottore… Che dice, mi spoglio?

Mimma e la nonna entrano da sinistra.
MIMMA (che vede la scena e intuisce) Santina!
DOTTORE (si ricompone) Oooh, la nostra nonnina ammalata…
NONNA (ammantato in una coperta, sorretto da Mimma. Si lamenta) Ahiai! Ahiai!
SANTINA (atteggiandosi) Va bene, me ne vado. Dottore, sto qui, di fronte, sullo stesso pianerottolo. Quando finisce, se vuole passare anche da me, così mi fa una… bella visita… approfondita… (e si avvia)
NONNA (mentre procede) No, il dottore l’ho chiamato io ed ora deve visitare me! Sciò, sciò! Dottore, mi ascolti: per la signora basta acqua fresca. Ma non da bere…
SANTINA (incurante del sarcasmo, sulla porta) Dottore, l’aspetto di là…
Santina esce a destra.

NONNA (si lamenta) Ahiai! Ahiai! (si siede sul divano)
DOTTORE Mi dica: cosa si sente?
NONNA Che mi sento? Mi sento che non campo sempre, dottore …
MIMMA La solita esagerata! (prende sottobraccio il dottore) Senta, dottore, è da qualche tempo che io… come dire, dottore… la notte… non riesco a dormire bene…
NONNA (infastidita) Fatti una bella camomilla prima di andare a letto! (al dottore) Dottore, si occupi di me che sto male. Molto male…
MIMMA (richiamando il dottore a sé) Dottore, io la notte mi giro e mi rigiro… Mi giro e mi rigiro…
NONNA (sarcastica) Come una cotoletta…
MIMMA …e non riesco a prendere sonno in nessun modo!
DOTTORE (professionale) Cara signora, le cause dell’insonnia possono essere molteplici. Per esempio…
MIMMA (lo interrompe e parla a raffica) Ma io non prendo caffè da oltre vent’anni. La sera mangiamo ad orario, e poi preparo sempre pasti leggeri…
NONNA (sarcastica) Tanto leggeri che certe volte non ci accorgiamo nemmeno di avere mangiato…
DOTTORE (cerca di rispondere) Sì, signora Mimma, ma…
MIMMA (lo interrompe) E poi, dottore, io faccio vita regolare: casa, scuola, scuola, casa, scuola… Avanti e indietro…
NONNA (sarcastica) Una littorina è, dottore…
DOTTORE (cerca di rispondere) Sì, capisco, signora Mimma, ma, vede…
MIMMA (lo interrompe) E poi, ho anche provato a leggere un libro prima di dormire. Ma niente… Che mi dice, dottore? Che mi dice?
DOTTORE (molto seccato) Si fermi! Ho capito qual è il suo problema! (va al tavolo, si siede. Prende dalla valigetta il ricettario ed inizia a scrivere) Le sto già prescrivendo una cura rapida ed efficace…
MIMMA (accorsa nei pressi del tavolo) Oooh, grazie dottore!
DOTTORE (finisce di scrivere e dà la ricetta a Mimma) Ecco, signora Mimma…
MIMMA (legge la ricetta, scandisce) Un sonnifero e… una museruola? (infastidita) Una museruola?
DOTTORE (si alza e va verso il NONNA) Certo! Il sonnifero è per la notte…
MIMMA (infastidita) E la museruola?
DOTTORE Per il giorno! Signora, se lo lasci dire: lei parla troppo! È una macchinetta!
NONNA Bravo, dottore!
MIMMA (mentre esce, adirata) Io parlo troppo? Cose da pazzi!
Mimma esce a sinistra.

DOTTORE (professionale) Allora, veniamo a noi. Mi dica: come si sente?
NONNA (abbattuta) Eeeh, dottore: so solo io come mi sento…
DOTTORE Certo… Ma, mi dica: dove le fa male?
NONNA (come sopra) Faccio prima a dirle dove non mi fa male…

Peppe entra da sinistra.
PEPPE Oh, dottore! Già che è qui, posso approfittare un secondo? Dovrei chiederle solo una cosa…
NONNA No, per te non va bene il dottore! Ci vuole il veterinario!
PEPPE (prende sottobraccio il dottore) Dottore… Io, sa… ho un grosso problema. Ma grosso, grosso…
DOTTORE Ah, so già tutto! Non mi dica nient’altro! (va verso il tavolo, si siede. Inizia a scrivere dal ricettario) Le sto già prescrivendo una cura rapida ed efficace…
PEPPE Dottore, nemmeno le ho detto qual è il mio problema…
DOTTORE (mentre scrive) Le ho detto che già so qual è il suo problema, si fidi! (dà la ricetta a Peppe)
PEPPE (legge) Una confezione di tappi per le orecchie… (con gratitudine) Grazie dottore! Ma lei è un luminare! Come fa a sapere che il mio problema è mia moglie che parla troppo?
DOTTORE (si alza e torna vicino al NONNA) Eeeh, lo so, lo so…
PEPPE (uscendo) Vado subito in farmacia… Grazie dottore!
    Peppe esce a destra.

DOTTORE (professionale) Allora, veloce che ancora devo fare altre visite… Le farò qualche domanda io, visto che non riesce a spiegarsi… Intanto, procediamo per esclusione: ha cefalee?
NONNA (perplessa, ci pensa un po’) Mi sembra di no, dottore! Nel frigo c’erano soltanto mezzo chilo di alici e un pezzo di pescespada, ma CEFALEE no. Non ne compra mai mia nuora…
DOTTORE (divertito) No, no… Volevo sapere se le fa male la testa…
NONNA (ci pensa un attimo) No…
DOTTORE (professionale) Bene! Allora proseguiamo: ha male allo sterno?
NONNA (perplessa) No, dottore. Mi fa male allo ‘nterno, non allo sterno…
DOTTORE (professionale) Eeeh, vediamo: ha gonfiori?
NONNA Gonfiori sì! (con relativa mimica) Due! Mia nuora e mio figlio me le fanno gonfiare anche se non ce le ho!
DOTTORE (spazientito) Ma insomma, si può sapere che ha?
NONNA Dottore, è da tre giorni e mezzo, quasi quattro, che il cuore mi fa TU-TU-TU-TUU… TU-TU-TU-TUU… Ho palpitazioni di continuo!
DOTTORE Oooh! E che ci voleva a dirmelo?
NONNA E se prima è arrivata mia nuora e ha iniziato a parlare, poi mio figlio e ha iniziato a parlare lui! Poi anche lei ha iniziato a farmi il terzo grado! E quando parlo io? (si fa seria) In questa casa non mi fa parlare mai nessuno e non mi ascolta mai nessuno! Ecco, l’ho detto!
DOTTORE Si spieghi meglio…
NONNA (triste) La verità è che io qui sto male, dottore. Ero abituato ad avere la buonanima di mio marito, a parlare con lui. Anche a litigare, a mandarlo a fare in tredici! Ma almeno era una compagnia…
DOTTORE Capisco, capisco perfettamente, signora Marino…
NONNA Qui, dottore, se ne fottono di me! Sono sempre sola. Mio figlio torna dal lavoro e si mette sul divano tutto il pomeriggio. Mia nuora… l’ha vista? Parla sempre e solo lei! I miei nipoti, poi… sempre con quei telefonini in mano, quelle cose alle orecchie… Sembra che vivano in un altro mondo!
DOTTORE Ho capito, ho capito… (lo prende sottobraccio) Il suo è un problema psicologico! Lei somatizza tutte queste frustrazioni e, di conseguenza, pàlpita…
NONNA (confusa) Che faccio, dottore?
DOTTORE Somatizza nel subconscio e, per questo, dico, pàlpita!
NONNA Ma quando? Forse è di notte, quando dormo… Perché di giorno non me ne sono mai accorto di queste cose che dice lei…
DOTTORE (divertito) No, no… Non si preoccupi di questo. (mentre pensa) Adesso deve trovare un modo per attirare l’attenzione della sua famiglia, per fargli capire il suo disagio.
NONNA Dottore, ma questi se ne fottono di me!  Nemmeno se mi vedessero per terra, morta…
DOTTORE (si illumina) Brava! Questa sì ch’è una bella idea!
NONNA (confusa) Quale?
DOTTORE Ora lei deve fare esattamente come le dirò io… e riuscirà finalmente a far capire alla sua famiglie quanto è veramente importate… Ma deve fare esattamente quello che le dico io! (inizia a parlare fitto fitto all’orecchio della nonna, portandola da destra a sinistra, sulla scena, mentre…)

LE LUCI, LENTAMENTE, SI ABBASSANO.

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

Fine II° Atto.


ATTO TERZO


Il giorno successivo agli Atti Primo e Secondo

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

La nonna entra da sinistra.

STOP SIGLA – quando entra il NONNA.

NONNA (col bastone) Stamattina farò come mi ha detto il dottore ieri sera! (gira per la scena) E dove mi posso mettere? (nota il divano) Sul divano, sì! (si siede) E ora, faccio la morta! (si frega le mani) Aaah! Gli farò prendere uno spavento che se lo ricordano per sempre! (ci pensa) E come si muore sopra il divano? Boh! (si guarda attorno) Di colpo! (di scatto, si lascia andare, poggiando schiena e testa allo schienale del divano, lasciando le braccia in posizione casuale, scomposta, le gambe un po’ divaricate) Ora sono ufficialmente morta… (e rimane immobile)

Mimma entra da sinistra.
MIMMA (porta in mano giacca e borsa, molto nervosa, si ferma nei pressi del tavolo, urlando verso il fondo mentre si sistema la giacca) Sto uscendo, ché questa mattina ho la prima ora… Rientro dopo le due. Quindi per pranzo… arrangiatevi!

Peppe entra da sinistra.
PEPPE (abbottonandosi la camicia) E quando mai…
MIMMA Siamo ancora di prima mattina e già hai parlato assai! (cambia tono) Ah, questa sera sono in pizzeria con i miei colleghi, non ricordo se te l’avevo detto… Quindi anche per stasera…
PEPPE (le fa il verso) Arrangiatevi! (atteggiandosi) Comunque, non ricordo se te l’avevo detto, ma questa sera esco anche io… (fa il vago) Vado con… con Massimo…
MIMMA Ah si? E dove?
PEPPE E… dove andiamo? (vago) Andiamo… a mangiare il pescestocco, in un posto che conosce lui…
MIMMA Ah! Due baccalà che vanno a mangiare il pescestocco! (uscendo, nota la nonna) Oh mamma! È modo di stare sul divano? Mah… Cose da pazzi!
Mimma esce a destra.

PEPPE Oh mamma, ma veramente! (uscendo) Vediamo se finalmente si è liberato il bagno…
Peppe esce a sinistra.

NONNA (apre gli occhi, si accerta di essere sola) Mah… Perché se uno muore si deve anche mettere in posa? Mah… Chi ci capisce è bravo… (si riposiziona sul divano, questa volta disteso, con le braccia incrociate al petto) Ora mi metto così. E vediamo…

Cetty entra da sinistra.
CETTY (porta in mano giacca e borsa, molto nervosa, si ferma nei pressi del tavolo, urlando verso il fondo mentre indugia nel mettere un orecchino) Mah! Incredibile! Ogni volta che mi serve il bagno, vanno tutti di fretta… Che poi, quanto sarò stata chusa? Appena un’ora e mezza! Non ho nemmeno finito di stendere la prima mano di trucco… Mah… (mette le giacca e parla verso il fondo) Papà, vedi che io stasera non mangio a casa ché… (titubante) ché esco con… con Maria! (uscendo, nota la nonna) Ah, nonna! Eri qui… Facciamoci un selfie! (prende il telefonino, si abbassa ad altezza della testa della nonna e fa una foto. La guarda) Oh, nonna, cavolo! Sei uscita con gli occhi chiusi! Mah…
 Cetty esce a sinistra.

NONNA (apre gli occhi, senza muoversi) Certo che sono uscita con gli occhi chiusi! Cretina! Sono morta! Mah…

Peppe entra da sinistra.
PEPPE (sistemandosi la giacca) E siamo pronti! (passa veloce davanti la nonna) Oh mamma, come ti sei messa? (mima le braccia incrociate al petto) Sembri morta! (uscendo) Ci vediamo dopo…
Peppe esce a destra.

NONNA (apre gli occhi, si accerta di essere sola) Cose da pazzi! (fa il verso al figlio) Sembri morta! Mah… Sono usciti quasi tutti. È rimasto solo mio nipote Gino… (ci pensa un attimo) Questa volta li frego io! Faccio in modo che si accorgano che sono morto… (si distende a terra, appoggiando la schiena alla base del divano e si finge di nuovo morto)

Gino entra da sinistra.
GINO (con le cuffie e gli occhiali da sole. È ancora addormentato. Procede verso l’uscita a destra, con lo sguardo basso. Quando arriva nei pressi della nonna, incespica e cade qualche passo avanti) Oh nonna! E che cavolo… Con tanto spazio che c’è, proprio sul pavimento vai a metterti… (si rialza e…)
Gino esce a destra.   

NONNA (apre gli occhi e, molto faticosamente, con il bastone, si alza) è passato anche l’ultimo treno… Mi è inciampato addosso e ha proseguito. Come se nulla fosse… Neanche vedendomi morta si sono preoccupati per me… (inveisce verso l’uscita a destra) Puuuh! Figli ingrati! E ora che faccio? (guarda l’ora) Sono le nove e dieci… Mi metto sul divano… Tanto ormai, caro Cilla, sei vecchia. Non servi più! Sei invisibile! Questa è la verità… (si mette sul divano e si addormenta)

SOTTOFONDO MUSICA (liberamente scelto da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

NONNA (si sveglia, faticosamente si mette seduta, si guarda attorno, poi batte due colpi di bastone) C’è nessuno? (breve pausa) E chi ci deve essere… Sei solo, cara Cilla. Sola, vecchia e malandata… (guarda l’orologio) Le nove e dieci… adesso chiamo il dottore, così gli spiego com’è andata… (si alza e va fino al telefono, lamentandosi a soggetto. Fa il numero) Pronto? Dottore? Sì, sono la signora Cilla! Sì, l’ho fatto il morto. Sì, sono passati tutti. Sì, mi hanno visto. E se ne sono fottuti di me! Come? Come sarebbe a dire se l’ho fatto bene il morto? Penso di sì… Era la prima volta che lo facevo… Sicuramente la prossima mi verrà meglio… Cooome? Adesso devo morire per davvero? Ma è sicuro, dottore? Aaah, ho capito… Perché così, finalmente, dopo che sarò morto veramente, la mia famiglia si preoccuperà di me. Giusto! Bella idea… Ma, dottore, posso morire in sottana o metto il vestito buono? Ah, lo metto in valigia il vestito buono… Giusto, così dopo che muoio mi possono vestire… Vale la pena che faccio lo sforzo io, prima… E va bene, allora… Faccio come dice lei… (aggancia il telefono. Si guarda attorno) E vuol dire che devo morire veramente… (uscendo) Povera Cilla, come ti sei ridotta!
La nonna esce a sinistra.

Gino entra da destra.
GINO (cuffie alle orecchie e occhiali da sole) Non c’è nessuno? Meglio… Così posso scrivere a Raggio di Sole…  (va sul divano e digita sul telefono) Cara Raggio di Sole, è il tuo Orsetto peloso che ti scrive… (ci pensa) Come le scrivo? (digita) Fra poco potrai illuminare la mia vita, come…  come… quando quei cornuti che mi vogliono sorpassare in autostrada mi accecano con gli abbaglianti! Un poeta sono!

Peppe entra da destra.
PEPPE (con un quotidiano) Che stanchezza! (toglie la giacca e la appende sull’appendiabiti. A Gino, che lo ignora) Tua madre è già rientrata? E tua sorella? Il NONNA dov’è? (aspetta invano una risposta, mentre va verso il tavolo) Oggi a lavoro ho avuto una giornata così piena che non sono nemmeno riuscito a leggere la Gazzetta del Sud! Non c’è più rispetto per chi lavora… (si siede e sfoglia il giornale) Minchia: Scoperta l’acqua su Marte! Mah, incredibile! Solo a casa mia non c’è mai acqua, pure su Marte c’è!

Cetty entra da destra.
CETTY (si ferma dopo pochi passi. Aspetta, invano, di essere guardata) E allora, non mi dite niente?
GINO (continua a digitare sul telefono, ignôrandola anche nelle successive battute)
PEPPE (alza gli occhi dal giornale) Bella del papà!  
CETTY (atteggiandosi) Sì, dico, non notate nulla di nuovo? (fa un giro su sé stessa)
PEPPE (in difficoltà) Eeeh…   
CETTY (delusa) Papà, sono stata dalla parrucchiera, a tagliare i capelli!
PEPPE (guarda bene) E, già che c’eri, non portavi anche la mamma?
CETTY (perplessa) Ma la mamma non ha bisogno di tagliare i capelli…
PEPPE I capelli no… Ma la lingua sì!
CETTY (risata forzata) Ah ah ah! Che ridere… (toglie la giacca e la appende sull’appendiabiti ed anche la borsa. Poi siede sul divano accanto al fratello ed inizia anche lei a digitare sul cellulare, facendo di tanto in tanto smorfie e pose buffamente sexy, come se facesse dei selfie)
PEPPE (legge il giornale) Anche in Italia cresce il numero di famiglie che ha deciso di adottare un serpente come animale domestico!
CETTY Anche noi, papà! Adottiamo un serpente anche noi!
PEPPE (alza la testa) No, no. Mi dispiace. Ci basta la vipera di tua madre!

Mimma entra da destra.
MIMMA (li osserva) Che bel quadretto! (toglie la giacca, la appende sull’appendiabiti e anche la borsa)
PEPPE (mormorando mentre legge il giornale) E abbiamo finito di stare in pace…
MIMMA (si avvicina a Peppe) Il signore gradisce una tazza di caffè, un thé…?
PEPPE (senza alzare gli occhi) Un amaro, grazie!
MIMMA (stizzita) Veleno! (si guarda attorno) Che confusione! Devo assolutamente fare un po’ d’ordine… (passando dietro il divano, alle orecchie dei figli) Anche perché se non lo faccio io… (inizia a sistemare le cose, vestiti, sedie, etc. sparsi per la scena, passa la scopa)

Mentre tutti sono intenti a fare ciò che stanno facendo…
La nonna entra da sinistra.

SOTTOFONDO MUSICA (liberamente scelto da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

NONNA (lentamente, con una valigia e il bastone, passerà davanti al figlio, che continua a leggere il giornale, ai nipoti, che fissano i telefonini e alla nuora, intenta a sistemare per la scena, salutandoli, visibilmente commossa. Arrivata all’uscita a destra, saluterà con la mano, senza essere visto da nessuno)
La nonna esce a destra.

STOP SOTTOFONDO MUSICA (quando la nonna esce)

MIMMA (si guarda attorno) Va bene, mi sembra che ho finito! Vado a fare una doccia ché fra poco è ora di uscire… (passando dietro il marito) Questa sera… pizzeria!
PEPPE (le fa il verso) E io, questa sera, pescestocco!
MIMMA Solo questa sera? Tu pescestocco sempre!
PEPPE Il nostro è proprio un rapporto strano… 
MIMMA (uscendo) Sì, infatti è strano che ancora non ti ho lasciato!
Mimma esce a sinistra.

PEPPE Quanta pazienza, quanta pazienza ci vuole… (riprende a leggere il giornale)

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE (senza alzare gli occhi) Hanno suonato…
GINO e CETTY (continuano a stare incollati ai cellulari)

SUONANO ALLA PORTA (entrata a destra)

PEPPE (vede i figli immobili) Ho capito, i miei figli sono in servizio… (va ad aprire)

Santina entra da destra.
PEPPE (con finta gentilezza) Oh, Santina, entra…
SANTINA (si guarda attorno) Mimma è a casa?
PEPPE Sì…
SANTINA (in imbarazzo) Pirché, avrei bisogno di lei…
PEPPE Sta facendo la doccia… Dici pure a me…
SANTINA (in imbarazzo) Eh, ma non posso… Sai, sono cose… intime… Cose… di donne…
PEPPE Ah, allora, se sono cose di donne, puoi dire a mia figlia… (va a “bussare” sulla spalla della figlia che non seguiva) Signorina, scusi il disturbo…
CETTY (infastidita) Papà… stavo facendo un selfie…
PEPPE Vedi che c’è Santina che… deve dirti una cosa… (fa il verso a Santina) di donne…
CETTY Ah, Santina, ciao… (si alza e le si avvicina)
PEPPE (osserva il figlio, stravaccato sul divano, con le cuffie alle orecchie, che digita sul cellulare. Gli va dietro l’orecchio e urla) Ooouh! Ooouh!
GINO (impassibile)
PEPPE Questo non sente manco le cannonate! Potete parlare tranquillamente… fra donne! Vi lascio da sole…
SANTINA Grazie!
Peppe esce a sinistra.

CETTY Dimmi tutto, Santina…
SANTINA (in imbarazzo) Siccome… stasera… forse… ho un appuntamento…
CETTY Tu?
SANTINA (stizzita) Sì… Perché?
CETTY No, niente… mi sembrava strano che un uomo… (finge rammarico) No, cioè… che tu…
SANTINA Eeeh, lo so… è perché mi vedi così, vedova fresca, da trent’anni… (atteggiandosi) Ma tu non sai che io, quand’ero signorina, li facevo cadere tutti ai miei piedi!
CETTY (fa come per annusare platealmente l’aria e poi) Sì, stecchiti!
SANTINA E ora, proprio perché è da tanto che… (guarda Gino) che non… Vabbé, hai capito, ormai sei una signorina anche tu… Sono venuta a chiedere se avete qualcosa per… (in imbarazzo) Per… per dare una passata qua… (indica la faccia) e anche alle gambe… Una lametta, una ceretta… qualcosa…
GINO (che ha sentito) A occhio e croce, mi sa che c’è bisogno di un bel decespugliatore…
CETTY (divertita) Ginooo!
SANTINA (in imbarazzo) Oh, santo cielo!
CETTY (finge di rimbrottarlo) Vattene e lasciami sola con Santina!
GINO Va bene, va bene… (mormorando) Non dimenticare nche una spruzzatina di diserbante…
CETTY (divertita) Ginooo!
Gino esce a sinistra.

CETTY (finge rammarico) Lo devi scusare: è cretino, non è colpa sua…
SANTINA Non ti preoccupare…
CETTY Vado a prenderti quello che ti serve… Aspettami qui!
Cetty esce a sinistra.

SANTINA Che brutta figura! E intanto (si guarda le gambe) non è che Gino abbia tutti i torti…

Cetty entra da sinistra.
CETTY (con un piccolo beautycase) Ecco qua! Qui dentro trovi tutto quello che ti serve!
SANTINA Anche la schiuma da barba? (indica i propri baffi)
CETTY (divertita) Certo! Anche il pennello! Fai attenzione che è quello di mio padre!
SANTINA (uscendo) Grazie mille!
CETTY Ciao Santina! Figurati!
Santina esce a destra.

CETTY (divertita) Già immagino la scena di Santina che si passa la schiuma da barba!

Mimma entra da sinistra.
MIMMA (sistemandosi un orecchino o una collana) E quindi stasera siamo tutti di uscita… Tuo padre va a mangiare lo stocco, tuo fratello esce con i suoi amici e tu… dov’è che hai detto che vai?
CETTY (in difficoltà) Io… io… esco… con Maria!
MIMMA Vabbé, anche se la nonna rimane da sola da sola per un paio d’ore non ci fa niente… (si guarda attorno) Ma dov’è?
CETTY (inizia ad armeggiare col proprio cellulare) Penso che si è già messa a dormire… (mentre guarda il telefono) Ah, mamma, forse mi ero dimenticata di dirtelo: da ieri, anche papà è su Facebook!
MIMMA (incredula) Il papà?
CETTY Sì, gliel’ho fatto io il profilo! (le mostra il proprio telefono) Guarda: è Passero Solitario!
MIMMA (si fa cupa) Passero Solitario? Il papà? Ma sei sicura?
CETTY Certo!
MIMMA (nervosa) Quidi Passero Solitario è tuo padre… (trattiene la stizza) E va bene…
CETTY Vado a prepararmi…
Cetty esce a sinistra.

MIMMA (nervosa) Vuol dire che questa sera taglieremo le ali al nostro Passero Solitario… (ci pensa) Adesso esco e fra un’oretta telefono a Santina per farmi dire dov’è questo appuntamento col suo passero solitario! E poi arrivo io! (indignata, prende la giacca e la borsa dall’appendiabiti) Stasera mi diverto! Lo faccio cantare io questo passero solitario! (uscendo, a voce alta verso il fondo) Sto uscendo: vado in pizzeria! Non vi divertite troppo questa sera!
Mimma esce a destra.

Peppe entra da sinistra.
PEPPE (sistemandosi la camicia) Non ho capito dove diavolo sono andate a finire la mia schiuma da barba e le lamette! Nemmeno il pennello ho trovato… Mah… (si guarda attorno) Ma dov’è mia mamma? Mah… sicuramente è già a letto… (mette la giacca che è sull’appendiabiti) Ora io… esco… diciamo così… poi fra quindici minuti ritorno… Tasto blu e… finalmente conoscerò Ali di Farfalla… (uscendo, a voce alta verso il fondo) Sto uscendo io! Mi raccomando, fate i bravi!
Peppe esce a destra.

Gino entra da sinistra.
GINO (sistemandosi i capelli) Si avvicina l’ora x! (uscendo) Ora io esco, per finta… poi fra una mezzoretta ritorno… e tutta la casa sarà per me e Raggio di Sole…
Gino esce a destra.

Cetty entra da sinistra.
CETTY (sistemandosi i capelli) Mamma mia! Questi capelli… Vabbé, c’è chi se la passa peggio di me. Tipo Santina che si sta facendo la barba! (prende la giacca e la borsa sull’appendiabiti) Ora faccio finta di uscire, poi fra venti minuti ritorno… e finalmente conoscerò il mio bel Gladiatore!
Cetty esce a destra.

Peppe entra da destra.
PEPPE (guardingo, con passo felpato, non chiude la porta) La lascio leggermente aperta… (affaccia verso l’uscita a sinistra) Non c’è nessuno, benissimo! Mia mamma s’è chiusa la porta. Sicuramente starà dormendo. (toglie la giacca e prende il telefonino) Ecco, Ali di Farfalla… (e digita) Cara Ali di Farfalla sono ansioso di riceverti presso la mia umida dimora che si trova proprio qui! Ora clicco il tasto blu ed il gioco è fatto! (soddisfatto) Benissimo! Ora vado a prepare quello che serve per festeggiare…
Peppe esce a sinistra.

Cetty e Maria entrano da destra.
CETTY (nota la porta aperta) La porta aperta? Sicuramente è stato quel deficiente di mio fratello… Vabbé, lasciamola aperta, che fra poco abbiamo visite…
MARIA (rimane timidamente vicino la porta)
CETTY Dai Maria! Di che ti vergogni? Io e te siamo… Ancora per poco… (va a sedere sul divano)
MARIA (la raggiunge)
CETTY Forza, prendi il tuo telefonino… (lei prende il suo e Maria farà altrettanto) Sei pronta? Ora tutte e due, nello stesso momento, mandiamo la posizione ai nostri… sconosciuti corteggiatori… Sei pronta?
MARIA (reticente, prende il proprio telefono) Cetty, ma… lo sai che mi stanno assalendo i dubbi? Io mi vergogno… Non so…
CETTY (le strappa il cellulare dalle mani) Ora te li levo io tutti i dubbi! Unooo, dueee, treee! (con una mano preme sul proprio cellulare e con l’altra su quello di Maria) Ecco, adesso non rimane che aspettare… (le ridà il telefono e si mette a digitare col proprio)

Peppe entra da sinistra.
PEPPE (entra con due bicchieri pieni di spumante, non le vede, canticchia) Champagne, per brindare a un incontro, con te, che già eri di un altro… Ricordi, c’era stato un invito, stasera si va tutti a casa mia…
CETTY (stupita) Papà!
PEPPE (esterrefatto, beve “al vetro” un bicchiere e, canticchia) Ormai, resta solo un bicchiere… e un ricordo da gettare via… (e beve “al vetro” anche il secondo)
CETTY (si alza e gli si avvicina) Papà, che ci fai tu a casa?
PEPPE (in difficoltà, guarda i bicchieri) Eh… Ero rientrato un attimo che… mi era venuta sete, ecco!
CETTY (perplessa) Ti è venuta sete ed hai stappato una bottiglia di champagne?
PEPPE (in difficoltà) Eeeh… sì. Ma è quello del Lidl, non pensare. È pure allungato con la gazzosa…
CETTY (inquisitoria) E poi, come mai due bicchieri?
PEPPE (in difficoltà) Eeeh… Avevo assai sete! (cambia discorso) Ma tu… e Maria, invece, perché siete tornate a casa?
CETTY (in difficoltà) Eeeh, perché… perché…
MARIA (si alza e va vicino a Cetty, in difficoltà) Eeeh… Perché… perché…
CETTY (la interrompe) Perché… Maria si doveva sistemare il trucco…
MARIA (sorpresa) Io? Il trucco?
CETTY (perentoria) Ceeerto! Non ti ricordi che mi hai detto: “Oh mio Dio! Devo assolutamente rifarmi il trucco perché sembro una befana”
MARIA (capisce) Eeeh… Sì, sì… (indispettita) Ma non ho detto che sembro una befana!
CETTY (seccata) Vabbé, è lo stesso!
PEPPE (diffidente, si mette con le braccia ai fianchi, in attesa) Aaah, quindi è stata Maria…
CETTY Sì! (e si mette anche lei con le braccia incrociate, in attesa)
PEPPE e CETTY (con le braccia ai fianchi, come se ognuno attendesse la mossa dell’altro, in attesa, guardano in aria distrattamente, fischiettando. Ogni tanto si scambiano lo sguardo)
CETTY (seccata, interrompe il silenzio) Papà ma non hai detto che sei tornato a casa perché avevi sete?
PEPPE Sì!
CETTY E non hai bevuto?
PEPPE Sì!
CETTY (finge disinteresse) E quindi che stai facendo ancora qui?
PEPPE (in difficoltà) Eeeh… (fa il vago) Stavo aspettando che Maria andasse truccarsi…
CETTY (innervosita) Maria, vai a rifarti il trucco che ora te lo dico io: sembri una befana!
MARIA (dispiaciuta, fa per uscire a sinistra, ma si blocca quando…)

Santina entra da destra.
SANTINA (senza scialle nero, con una maglia dal colore sgargiante, se possibile togliendo sopracciglie e il filo di baffi, col cellulare in mano. Lascia la porta socchiusa) Oh! La porta è aperta… Permesso… (guarda il cellulare, poi alza la testa, stupita) Ma?!? Mi sa che qui è sbagliato, allora…
CETTY (incredula) Santina! Ma stai benissimo!
SANTINA Grazie! (stupita) Ma… siamo tutti qui?
PEPPE (incredulo, si guarda attorno) Io sono a casa mia, se non mi sbaglio…
SANTINA Sì, certo… Però… (guarda il proprio cellulare, mormorando) Ora non so… Forse…
CETTY (inizia a capire) Santina, ma… finalmente TI HAI TOLTA il lutto? Brava, era ora!
SANTINA (atteggiandosi) Sì…
PEPPE (a Santina) Ma… ti vedo diversa, cambiata… Senza sopracciglia, senza quei bei baffetti… (mormorando) Non è che per caso hai fatto la muta, come i cani?
CETTY (realizza) Santina ma… tu che ci fai qui?
SANTINA (in imbarazzo) E… Che ci faccio io qui? Te l’ho detto che avevo un appuntamento… (guarda il cellulare) E… Passero Solitario mi ha mandato un messaggino dicendomi che è qui. Ma sicuramente è sbagliato…
CETTY (sconvolta) Chiii?
SANTINA (le mostra il telefono) Passero solitario…
PEPPE (sconvolto, canticchia ancora) Così cominciava la festa… e mia moglie, mi tagliava la testaaa!
CETTY (sconvolta) Papà! Quindi hai detto alla mamma che saresti uscito con Massimo e invece ti eri combinato un appuntamento con… (indica Santina)
SANTINA Ali di farfalla…
CETTY (sconvolta) Papà, ma ti rendi conto? Com’è possibile? Come diavolo hai fatto?
PEPPE (disperato) Ma che ne so, che ne so! Ieri, quando è venuto Massimo, si è messo a giocare col mio telefonino…
CETTY Certo, è stato Massimo! Tu non c’entri… 
PEPPE (in difficoltà) Io gli ho solo chiesto di farmi vedere come funziona questo discorso di internet, degli uomini che cercano donne e delle donne che cercano uomini…
CETTY (si sente punta) Ma papà, i telefonini non servono a questo!
PEPPE E Massimo si è preso il mio telefonino ed ha organizzato quest’appuntamento. Per prova, va!
SANTINA (indispettita) Le angurie sono a prova! 
PEPPE (a Cetty) Io nemmeno ci credevo a queste cose! E poi, cavolo… con tutte le donne che potevano capitare, proprio Santina che è più brutta di una lettera di Equitalia!
SANTINA (indispettita) Ah no! Qua se c’è qualcuna che si deve lamentare, sono io! E che diamine! Dopo trent’anni di vedovanza mi decido a conoscere un uomo, e chi vado a pescare? Lo scorfano del mio vicino!
PEPPE E allora io? Con tutte le donne che c’erano, chi mi capita? Quella cozza della mia vicina!
CETTY Ora, papà, ti prometto che la prima volta che vedo Massimo, gli chiedo se è vero quello che hai detto. E se non è vero, racconto tutto alla mamma! SALLO!

Massimo entra da destra.
MASSIMO (con lo sguardo basso sul cellulare. Lascia la porta socchiusa) Permesso…
PEPPE (a Cetty) Ecco, puoi chiederglielo…
MASSIMO (guarda il cellulare, alza la testa) Ma?!? E com’è possibile?
PEPPE (sorpreso) Oooh, Massimo! Ma… come mai da queste parti?
MASSIMO (guarda il cellulare, mormorando) Qui mi dice che il posto è questo…
SANTINA (ringalluzzita) Oooh, il signor Massimo… (da la mano per il baciamano)
MASSIMO (esegue il baciamano, annusando la mano) Schiuma da barba?
SANTINA (ritrae frettolosamente la mano) Ma nooo... Sicuramente è il balsamo per la pelle…
CETTY (mormorando) Sì, balsamo Proraso…
SANTINA (atteggiandosi verso Massimo) Ma come mai tutti qui?
CETTY (mormorando a Maria) Santo cielo e come facciamo adesso?
PEPPE (malizioso) Massimuccio, non mi avevi detto che questa sera avevi un appuntamento… galante?
MASSIMO (in difficoltà) Eeeh, sì…
PEPPE Anzi… non proprio tu, giusto? Il gladiatore, per essere precisi!
CETTY (sconvolta, mormorando a Maria) Oddio, sono rovinata! E come faccio?
MASSIMO (incredulo, indicando Cetty) Forse c’è un equivoco…
CETTY (in difficoltà) Sì… un PRI Cò Cò!
MASSIMO (a Cetty) Non mi dire che… Stella Marina… sei tu?
CETTY (sconvolta, trascina Maria verso sinistra) Maria, ma quando caspita vai a rifarti il trucco?
PEPPE Vieni qui! Non scappare! (fregandosi le mani) Ora mi diverto io: quindi tu hai mentito ai tuoi genitori, diecendo che saresti uscita, quando in realtà avevi programmato un incontro, a casa nostra, con…
SANTINA (atteggiandosi verso Massimo) Il gladiatore… uhm…
MASSIMO (mortificato) Peppe, te lo giuro: non avevo idea che… Stella Marina…
PEPPE …fosse quella cretina di mia figlia! Cose da pazzi! (conta i presenti) Uno, due, tre, quattro e… (indica Maria) cinque… Siamo in cinque… C’è qualcosa che non torna…
CETTY Sì, papà! Anche Maria stava aspettando un ragazzo che ha conosciuto in chat…
PEPPE Ah! E quest’altro deficiente come si chiama?
MARIA (con aria sognante) Orsetto Peloso!

Gino entra da destra.
GINO (sguardo basso sul cellulare. Lascia la porta socchiusa) E che succede? (guarda il cellulare, poi alza la testa, stupito) Ma?!? Com’è possibile? Qui mi dice che il posto è questo… A casa mia?
PEPPE Entra, entra… Entra, Orsetto Peloso!
GINO (sopreso) E tu come fai a saperlo?
PEPPE (lo indirizza verso Maria) Vai, vai… lì ti sta aspettando la tua…
MARIA (delusa) Raggio di sole ’95…
PEPPE (sconvolto) Cooosa?

SUONO DI SUONERIA DI CELLULARE

SANTINA (agita il proprio telefonino, verso Peppe) È Mimma, tua moglie!
PEPPE (preoccupato) Aaah! Adesso siamo al completo…
SANTINA (risponde al telefono) Sì, Mimma… Dove sono? A casa tua… Ah… stai arrivando di corsa? (breve pausa) Pronto? Mi senti, Mimma? Pronto? Mimma…? Mi senti? (chiude) Dice che sta arrivando…
PEPPE (preoccupato, mostra il telefonino, alla platea) Per caso sapete che numero devo fare per far arrivare l’esercito? 
 
Mimma entra da destra.
PEPPE Se l’è presa comoda…
MIMMA (furente, si dirige subito verso Peppe, ignorando inzialmente gli altri) Peppe! Oooh Peppe!
PEPPE Maresciallo mi arresti! Mi costituisco! Non voglio nemmeno parlare col mio avvocato!
MIMMA (vede tutti gli altri ed è sorpresa) Ma… tutti qui? Si può sapere che diavolo succede?
SANTINA (cerca di avvicinarla, per spiegarsi) Mimma…
GINO e CETTY (cercano di avvicinarla, per spiegarsi) Mamma…
PEPPE (con relativa mimica) Smamma… (e scappa verso l’uscita a sinistra)
Peppe esce a sinistra.

MIMMA (gli urla dietro) Non ti preoccupare che poi facciamo i conti noi due!
MASSIMO Mimma, ti posso assicurare che Peppe è stato sempre fedele con te!
MIMMA (nervosa) Ah si? E questa storia di Passero Solitario e… (indica Santina)
SANTINA Ali di farfalla…
CETTY Mamma, ti ricordi? Te lo avevo detto: sono stata io a iscriverlo su Facebook e abbiamo scelto un nome di fantasia per fare in modo che non avesse seccature da tutti quelli a cui deve dare soldi…
MIMMA E chi ha organizzato l’appuntamento con… (indica Santina)
SANTINA Ali di farfalla…
MASSIMO Mimma, sono stato io! L’ho fatto perché lui non credeva che grazie a internet e ai telefonini fosse possibile… (in imbarazzo) rimorchiare… Ed io, (atteggiandosi) da grande esperto in materia, gli ho fatto vedere come si fa…
MIMMA Cose da pazzi! Ha fatto tutte queste cose senza il mio permesso!
MASSIMO Mimma, te lo ripeto: Peppe non ha fatto niente di male!
CETTY Sì, mamma…
MIMMA (quasi convinta) E va bene, vi credo! In fondo Peppe non è un cattivo marito! È un po’ disordinato, è sbadato, in casa non fa niente, quando parlo non mi ascolta mai ma… non è un cattivo marito… Anzi, forse sono io che non lo lascio mai parlare, che alzo sempre la voce… (si guarda attorno) Ma… voi altri, perché siete qui? Questo non l’ho ancora capito…
TUTTI gli altri (all’unisono, come se fosse un lungo sospiro) Eeeh…
MASSIMO Va bene, io, a questo punto, me ne andrei…
SANTINA Anche io! (lo prende da un braccio) Anzi, posso avere l’onore di ospitare a casa mia un… gladiatore?
MIMMA (non capisce) Un Gladiatore?
MASSIMO (rassegnato più che convinto) E va bene, cara la mia Ali di farfalla… (e si avviano)
MIMMA (non capisce) Ma dove siamo? In una casa d’appuntamenti?
TUTTI gli altri (all’unisono, come se fosse un lungo sospiro) Eeeh…
Massimo e Santina escono a destra.

MARIA Allora vado anche io… Ciao Maria! La saluto signora Mimma! (e si avvia ma…)
GINO (con un cenno della mano) Ciao Raggio di Luna! Ti chiamo dopo!
MARIA (timidamente) Ciao Orsetto peloso!
Maria esce a destra.

MIMMA (non capisce) Orsetto peloso? Raggio di Luna? Ma siete tutti ubriachi?
CETTY (fa la vaga) Niente mamma, niente! Non ti preoccupare…

Peppe entra da sinistra.
PEPPE (sconvolto, urlando) Santo cielo! La mamma! Non si trova la mamma! Non c’è!
MIMMA (sconvolta) Oddio! Come non si trova?
CETTY e GINO (all’unisono) Non c’è la nonna?
PEPPE Ho guardato anche dentro il cesso… Non c’è…
MIMMA (sconvolta) E dove può essere? Cerchiamola ancora…
TUTTI (lo cercano nei posti più improbabili della scena: sotto il tavolo, sotto i cuscini del divano…)
PEPPE (sconvolto) Niente! Non si trova… 

SUONO DI NOTIFICHE SMS DI CELLULARE

PEPPE (guarda il proprio telefono) Un messaggio!
MIMMA (guarda il proprio telefono) Anche a me, un messaggio!
CETTY e GINO (guardano il loro telefono, all’unisono) Anche a me!
PEPPE (legge dal telefonino, analogamente, ma senza parlare fanno gli altri) Famiglia Marino, è il dottore che vi scrive. (si ferma) Ah, il dottore… (legge) Purtroppo devo comunicarvi la FERIALE notizia (si ferma) Feriale? E che vuol dire? Aaah, festiva e feriale… come le messe!
MIMMA (lo fulmina) Ferale, Peppe! Vuol dire brutta… Una brutta notizia!
PEPPE Santo cielo! (legge) La povera Cilla, questo pomeriggio, è decadutA… (si ferma, rasserenato) Ah, è caduto la mamma… Mi ero preoccupato…
MIMMA (lo fulmina) DECEDUTA, Peppe! DECEDUTA!
PEPPE Oddio! È morta! (si dispera) La mamma… La mamma è morta! (si abbraccia, piangendo, con Mimma) Poverina… la mamma… è morta! Come faremo senza di lei… (e va avanti a soggetto, disperandosi)
CETTY e GINO (si disperano a soggetto, mentre vanno a sedere sul divano)
MIMMA Aspetta, il messaggio continuava… (legge dal proprio telefonino) Le spoglie della povera Cilla arriveranno in serata presso la vostra dimora, alle nove e dieci…
PEPPE Le spoglie? Senza vestiti l’hanno lasciata? Brutti schifosi! (si dispera) La mamma… poverina… bella mia! È morta! E anche spogliatA… Uuuh uuuh uuuh! (prende una sedia, la porta in avanti, sul lato sinistro e si siede) Come faremo senza la mamma…
CETTY (in lacrime) La nonna, bella mia… HA SPIRATO l’ultimo respiro!
GINO (affranto) Non è possibile, non ci credo… Sì, si lamentava sempre…
CETTY (in lacrime) Però in fondo stava bene di salute…
MIMMA (prende una sedia, la porta vicino a Peppe e si siede) Ancora non ci posso credere che la mamma FINALMENTE ci ha lasciato… 
GINO (commosso) Ora si è ritrovata con il nonno! Sono in cielo, di nuovo insieme…
PEPPE (piangendo, guarda in alto) Poveretto il nonno! Stava tanto tranquillo… E ora gli è arrivata mia mamma! Poverino, un’altra disgrazia!
TUTTI E QUATTRO (per un po’ piangono, si asciugano le lacrime e si disperano, anche a soggetto. Poi rimangono senza parlare, ad asciugarsi le lacrime, assorti a tal punto da non accorgersi che…)

La nonna entra da destra.
NONNA (col bastone, vestita elegante. Passa dietro il divano e, non vista, va al centro della scena)
CETTY (in lacrime, a Gino) La nonna, ti ricordi, ci chiedeva sempre di andare a prendergli le medicine…
GINO (affranto) E anche di accompagnarla dal medico… Se avessi saputo che era l’ultima volta, l’avrei portata…
PEPPE (piangendo) È morta col desiderio di essere accompagnato dal medico…
MIMMA (in lacrime) Non lo abbiamo trattato bene la mamma! Anche io, tante volte, non l’ho ascoltata! Non la facevo nemmeno parlare…
PEPPE (piangendo) Quante volte ha detto: vedete che muoio, vedete che muoio…
CETTY (piangendo) E stavolta HA MORTO per davvero!
PEPPE (commosso) Mi ricordo anche io che veniva sempre a rompermi le scatole, ogni pomeriggio: (imita la voce della nonna) mi accompagni dal dottore? E non è che vai in farmacia a prendermi le medicine? Sempre quando cercavo di riposarmi sul divano! (alza il capo e la vede) Mi sembra di vederla… (guarda meglio) Proprio, qui davanti! Mi sembra davvero di vederla!
MIMMA (alza la testa, ancora in lacrime) Anche a me sembra di vederla!
GINO (alza la testa e la vede. Si rallegra) Nonna!
CETTY (alza la testa e la vede. Si rallegra) Ma allora sei viva! Non sei DECADUTA!
CETTY e GINO (vanno ad abbracciarlo e all’unisono) Nonna, nonna!
PEPPE e MIMMA (si alzano e si avvicinano) Mamma, mamma! (l’abbracciano felici)
NONNA (divertita) Per questa volta non sono morta!
PEPPE Mamma, perché ci hai fatto questo scherzo? Noi ci siamo preoccupati…
NONNA (commosso) Io, figlio…
MIMMA (la interrompe ma bonariamente) L’ho capito io il perché: noi abbiamo trascurato troppo la mamma. Siamo sempre presi da mille cose, il lavoro, gli impegni, le scadenze, gli amici, le faccende domestiche e soprattutto questi maledetti telefonini! (prende il proprio telefonino e lo getta platealmente sul divano) E non troviamo mai il tempo per una mamma, per un marito e… nemmeno per i nostri figli!
NONNA (sarcastica) Brava! Da quando hai sposato mio figlio, è la prima volta che hai parlato per dire cose giuste!
PEPPE (felice) Sono contento, mamma! Ora che so che non se morta, ti prometto che ti accompagno dal medico tutti i giorni. Anzi, due volte al giorno! E per le medicine non ti devi più preoccupare: d’oggi in poi andiamo in farmacia anche se non dobbiamo comprare niente! E questo telefonino lo userò soltanto per telefonare! (prende il proprio telefonino e lo getta platealmente sul divano)
CETTY (allegra) Anche io! D’ora in avanti accompegnerò la nonna dal medico tutti i giorni! (prende il proprio telefonino e lo getta platealmente sul divano)
GINO (felice) Pure io, pure io! (prende il proprio telefonino e lo getta platealmente sul divano)
NONNA (contenta) Facciamo così: uno mi porta e l’altro viene a prendermi!
MIMMA (allegra, alla nonna) Ed io ti prometto…
NONNA (sarcastica) Mimma, vedi che il passaggio per la farmacia e per il dottore già ce l’ho…
MIMMA (allegra) Lo so! Io ti prometto che d’ora in avanti cucino tutto quello che vuoi!
NONNA (sarcastica) Mi raccumando, la sera, pastina e zucchina…

LE LUCI, GRADUALMENTE SI ABBASSANO.

NONNA E voi, amici cari, che state in casa coi vostri anziani,
senza saperlo, avete una ricchezza fra le mani!
Noi vecchi non abbiamo più niente,
siamo fermi e gli anni sono assai pesanti.
Non sentiamo, non vediamo e abbiamo pochi denti,
e gli acciacchi sono sempre tanti:
resta solo il ricordo e l’affetto dei parenti.
Non vi seccate se ogni tanto mi lamento!
Non sono le medicine a darmi giovamento.
Basta poco: una carezza, anche solo un parola,
detta da un figlio, un nipote oppure da una nuora.
Stringete i vostri anziani e abbracciateli forte!
Non aspettate di piangerli, quando arriva la morte.

SIGLA (liberamente scelta da chi rappresenterà l’opera, n.d.a.)

Fine