Il castello dei fantasmi

di

Francesco Firpo



Personaggi: 
Personaggi: 
Gilberto 
Betta 
Ruggero
Bruna 
Bianca 
Stella 
1ª popolana
2ª popolana
3ª popolana
4ª popolana
5ª popolana
6ª popolana
1ª capra
2ª capra
3ª capra
4ª capra
5ª capra
6ª capra
1ª gallina
2ª gallina
3ª gallina
4ª gallina
5ª gallina
6ª gallina
1° ufficiale
2° Soldato
3° Soldato
1° fantasma
2° fantasma
3° fantasma
4° fantasma
5° fantasma
6° fantasma
7° fantasma
Norberto
Viviana
Re Gualtiero
Regina
1ª serva
2ª serva
3ª serva
4ª serva
1ª maschera
2ª maschera
3ª maschera
4ª maschera
5ª maschera
6ª maschera
4° Soldato
5° Soldato

Nota: questa commedia può essere allestita con una compagnia di quindici attori.


Scena 1

Siamo in un tempo molto lontano, al tempo delle fiabe, della fame e della paura. Ci troviamo in un piccolo paese di contadini, in mezzo alle montagne. In questi giorni c'è il carnevale, c'è freddo e allegria.
Nella piazzetta del villaggio una compagnia di saltimbanchi rappresenta il proprio spettacolo.
Gilberto (E' il capo della compagnia, esercita l'arte dell'imbonitore/attore con grande esperienza e abilità, anche gli altri artisti della compagnia sono molto validi: c'è sua moglie Betta, Ruggero, che interpreta la parte del capitano, eroe di incredibili imprese, con la moglie Bruna e le due figlie Bianca e Stella, ragazze che recitano praticamente dalla nascita.)
(Musica introduttiva, galline, richiami, fine musica, inizio spettacolo, rullata di tamburo.)
-Meraviglia delle meraviglie!! Siete proprio fortunati, volorosi e onesti abitanti di questo paese! 
Ecco qua per voi una cosa meravigliosa, più preziosa di una pietra preziosissima! Cosa sarà, signori miei, un diamante luminoso, un rosso rubino, uno smeraldo verde? No signori, è molto , molto, molto di più!
(Toglie un fazzoletto che copre la mano chiusa, mostra una piccola scatola di legno.) Eccolo qui! Questo è il balsamo della lepre azzurra! Con questa pomata le vostre malattie presenti, passate e future, scompariranno all'istante! Il balsamo della lepre azzurra! Ma io non voglio giocare con le parole, non voglio accettare la vostra generosità senza dimostrare, con i fatti, la virtù miracolosa di questa medicina.Facciamo un esempio. State facendo legna con l'ascia. Un colpo sbagliato e zacchete! Un dito salta via. Ahia che male! Il mio dito! Oppure no, meglio, ecco: state lavorando e vostra moglie parla. (Indica Betta che gli parla addosso.) 
- "Stai un pò zitta, sto lavorando. (Betta insiste.)
- Sccscs!!! Mi fai una testa grossa così!! (Betta insiste.)
- Guarda che ti strappo la lingua!! (Betta insiste.)
-A questo punto voi perdete la pazienza, prendete la lingua di vostra moglie e la tirate via. Eccola qua. (Esegue con grande abilità da prestigiatore, orrende smorfie della moglie.) Ma ora voi pensate: Oh, povera moglie mia, ti fa male la lingua che non c'è più ! E se tu sei senza lingua come faccio a dirti di stare zitta? Non ho più niente da dire neppure io: e che vita è ?
Insomma voi siete nella disperazione più nera, ma ecco.....la salvezza!! Il balsamo della lepre!!! Ne mettete poco poco sulla lingua di vostra moglie, riattaccate la lingua e.......
Betta - La mia lingua! Gua, bla, prrr, cià! Funziona di nuovo!
Gilberto - Ti fa male?
Betta -No, assolutamente no.
Gilberto -Vedete? Ve l'ho detto io? Ma sentite un pò cosa è successo al mio prode collega Ruggero che ha fatto il soldato per tanti anni!
(Rullo di tamburo, entrata marziale di Ruggero.)
Ruggero -No, signori, io non parlo con le parole, ma con i fatti! (Sfodera la spada, brevi esercizi di scherma, rinfodera, dà la spada a Gilberto.) Ma non abbiate paura, non voglio infilzare nessuno! Oggi non vi mostrerò il valore della mia spada, ma il valore delle mie ferite! (Si apre la casacca, sul torace - ignudo - si vedono terribili cicatrici, cucite con grosso spago, ancora presente. Il tutto è clamorosamente falso.)
Guardate qua, miei signori, un taglio di due palmi di lungo e un altro di due palmi per largo! E' successo tre mesi fa, era quasi sera, in un bosco nero e selvaggio. All'improvviso, a quattro passi da me, sbuca fuori da un cespuglio un cinghiale immenso, lungo quattro braccia. Il cinghiale si ferma, mi guarda con l'occhio storto. Lo avevo dietro i miei compagni, le mie figlie, mia moglie....Fuggire? Mai!! Tiro fuori la spada e za!! Un colpo tremendo, dall'alto in basso, con due mani, con una forza da tagliare in due un tronco. E invece, porcaccio di un mondo cinghiale, la mia spada si spezza in due! Il cinghiale mi è addosso, mi infilza qua con le sue terribili zanne e mi spalanca la pancia come una finestra spalancata. Le mie budella volano un pò qua un pò là, il fegato da una parte, il cuore dall'altra. Insomma, io sono un tipo pacifico, ma a 
quel punto ho incominciato a seccarmi. Non ho più la spada? Bene. Ho il mio bastone da viaggio che è un randello spesso così. Guardo negli occhi il cinghiale e gli dico: Ora basta! E giù una randellata di cuore, generosa, senza risparmio. E il cinghiale resta lì, stecchito - morto - secco dalla coda al grugno malefico. I miei compagni hanno visto tutto. Accorrono, le mie figlie (Entrano moglie e due figlie, mimano l'azione) raccolgono fegato, budella, frattaglie sparse, mia moglie prende un ago e spago da calzolaio, per cucire le scarpe, sistema le budella nella pancia, ci butta dentro tre bicchieri di grappa per tirare su il morale, una bella cucitura e due ditate di balsamo di lepre spalmate per bene. Alla sera già non sentivo più niente, no, solo un pò di peso allo stomaco perchè, per ripicca, mi ero mangiato mezzo cinghiale arrosto. 
Signori, guardate qua che denti aveva quel cinghiale! (Esibisce trofeo)
Bruna - E ora, onesti signori, avrete l'onore di ricevere in regalo, per appena due soldi, il vostro balsamo della lepre!
Betta - Due soldi di salute con la lepre azzurra!! (Betta suona il flauto, Bruna il tamburo, le due ragazze Bianca e Stella danzano, tutti cantano, Gilberto contratta con paesane.)
Canzone: Due lepri nel prato la stavan, là stavan
mangiavano l'erba verde, verde.
La mangiaron tutta
e il prato svanì (Antico canto popolare tedesco.)
(Diversi paesani comprano il farmaco, c'é una certa animazione e confusione.)
Gilberto - Due soldi, brava dorme! E potrete dormire tra due guanciali, assieme alla lepre azzurra...
1ª popolana - Scusate signore, possiamo chiedervi un piacere?
Gilberto - Io sono Mastro Gilberto, guaritore e artista e sono al vostro servizio.
1ª popolana - Ecco, vedete, Gilberto, noi adesso siamo a carnevale, e nel nostro paese, tutti gli anni, facciamo una gara tra quelli che abitano al di là del ponte e quelli che abitano al di qua.
Gilberto - Una gara....
1ª popolana - Quelli di là del ponte si chiamano, da sempre, "quelli delle capre" mentre quelli al di qua sono "quelli delle galline". E la gara...
Gilberto - Ecco, sì, la gara.
1ª popolana - La gara si chiama "la spinta del mantello": una squadra spinge il mantello, di schiena, e l'altra squadra spinge dall'altra parte.
Gilberto - Sì, ma io che devo fare?
1ª popolana - L'arbitro, signore!
Gilberto - Ah!
2ª popolana - Vede signore, a volte ci litighiamo, la gara si scalda un pò, e allora l'arbitro, da sempre, è uno di fuori.
Gilberto - Ho capito tutto. Va bene, farò l'arbitro. Però non mi picchiate, se no....scappo!!
1ª e 2ª popolana - Grazie Gilberto!
(Si sentono rumori di campanacci, battacchi, tamburi, sonagli,belati di capre, entra il corteo di popolami con maschere di capre e caproni, danzando, attraversano il palco, escono. Si sentono poderosi chicchirichì e coccodé, altre percussioni, entra e passa il corteo delle galline e gallinacci, escono. Rientrano i "campioni" delle due squadre, si fronteggiano ai lati del palco.)
1ª gallina - Capre puzzone!!
1ª capra - Galline di cacca!!
2ª gallina - Piscione a tradimento!
2ª capra - Avete la testa che scorreggia dalle orecchie!!
3ª gallina - Cacche con due piedi!!
3ª capra - Alla sera e alla mattina: sempre è scema la gallina!
4ª gallina - Se le corna vuoi trovare, la capra puoi guardare!
Tutti -(Assieme, a soggetto) Merdose, vacche, schifose piscione, cornute, ecc.
1ª popolana (Porge a Gilberto un campanaccio, gli fa segno di suonarlo, silenzio generale, le due squadre si fronteggiano, porge a Gilberto il lembo di un grande drappo, stende il drappo dividendo il palco in due. Le due squadre si avvicinano, si attaccano, di schiena, al drappo.)
- Gilberto, quando volete, date il via. Quando una squadra è tutta dall'altra parte, ha vinto, e voi suonate il campanaccio.
Gilberto - Pronti? Via!!
(Con incredibili schiamazzi la partita comincia. Tutti spingono con ardore, con schiene, sederi, spalle. Vi sono gomitate, urla, risate, insulti. Arriva, sconvolta, gridando a squarciagola, la 3ª popolana.)
3ª popolana - Le guardie del governatore!! Arrivano le guardie! Le guardie!! 
(Nel caos i giocatori continuano, la 3ª popolana corre da Gilberto, gli strappa il campanaccio, suona, tutti si fermano, silenzio.)
Stanno arrivando le guardie, sono già dal mulino vecchio! Fuggite! 
(Tutti scappano da ogni parte, i saltimbanchi non sanno che fare.)
Ruggero - Che facciamo Gilberto?
Gilberto - Non mi piace. Non capisco.
Bianca - Padre, scappiamo?
Ruggero - Si, ma dove? Abbiamo il carro, il cavallo, siamo lenti.
Bruna - Non abbiamo fatto niente di male, cosa possono farci?
( Si sentono carri in lontananza, rullio di tamburi, richiami di persone, entra il 1° ufficiale, 1°, 2° soldato.)
1° Ufficiale - E adesso questo paese lo sistemiamo per bene, una volta per tutte. (Entra il terzo soldato.)
3° Soldato - Abbiamo circondato il paese signore, non può scappare nessuno.
1° Ufficiale - Bene. Prendi dieci uomini. Cerca tre o quattro case dove dormiremo stanotte. Poi requisite bestiame, vino, tutto. Stasera si mangia bene. Vai.
3° Soldato - Subito. (Esce.)
1° Ufficiale - (Ai commedianti.) E allora signori, da tre anni il Governatore, per ordine del Re Gualtiero delle Montagne Fredde ha proibito le feste di carnevale perchè il carnevale porta disordine e ribellione. Eppure nei paesi la gente non obbedisce e continua a festeggiare il carnevale lo stesso. Bene. Se non la capite con le buone la capirete con le cattive. Voi addirittura avete la sfacciataggine di restare qui in piazza. Non avete una casa dove rintanarvi come pecore, come fanno tutti?
Gilberto - Veramente no, signore, noi siamo artisti guaritori, saltimbanchi.
1° Ufficiale Saltimbanchi? Peggio che peggio! In questo regno i saltimbanchi saltano appesi con una corda al collo giù da un albero! Ma da dove venite?
Gualtiero - Abbiamo attraversato le montagne, c'è stata una carestia...
1° Ufficiale - Sì, la carestia. Vedrete che abbondanza c'è nelle nostre galere. Siete tutti in arresto. Domani vi porteremo nella città. I vostri discorsi li farete al giudice. Guardie, cercate una cantina e cacciateli dentro. Eseguire. (I saltimbanchi si intendono tra loro con un'occhiata e decidono di non fare resistenza. Tutti escono.)


Scena 2
Nella cantina/prigione di una casa.

2° Soldato - (urlando, da fuori scena) Dentro, e non fate storie se no vi frustiamo! (vengono scaraventati in scena con eventuali capriole Bruna, Ruggero, Gilberto, Bianca, Stella, Betta)
Stella - (a Bruna) Madre, vi siete fatta male?
Bruna - No, solo un pò. Ho preso una ginocchiata. Quella bestia di soldato mi ha spinto.
Betta - E io lo dicevo di non passare le montagne. Qui ci ammazzano tutti.
Gilberto - Stiamo calmi. Non è il momento di litigare. Abbiamo già troppi macelli.
Bianca - Padre, ho paura. Cosa ci faranno?
Ruggero - Non lo so figlia mia. Non lo so.
Gilberto - Sentite....Stella, vai dalla porta, stai attenta se arriva qualcuno.
Stella - Sì. (esegue, gli altri si spostano dalla parte opposta)
Gilberto - Sentite, qui dobbiamo scappare. Stasera stessa. Se ci mettono nelle prigioni della città siamo fregati.
Bruna - Si ma come? Con la forza non se ne parla neanche. Ci sono soldati dappertutto.
Betta - Noi siamo commedianti. Sappiamo solo recitare...
Bianca - E allora recitiamo! Io ho un'idea. Padre, potreste fare la vostra scena del pugnale. Arriva la guardia e...
Ruggero - E ci casca! Sì, è una buona idea.
Bruna - Aspettate. Noi sistemiamo la guardia. E va bene. Ma come facciamo per uscire dal paese?
Betta - Prendiamo un bel pò di bottiglie di vino che sono qui fuori, se incontriamo soldati gliele diamo, come se qualcuno ce l'avesse ordinato.
Bianca - E il nostro carro?
Gilberto - Dobbiamo salvare la pelle, non il carro. Portiamo i sacchi dei costumi e delle maschere. Ruggero, qui parliamo, parliamo, ma tu ce l'hai il pugnale?
Bruna - E' nel mio sacco.
Ruggero - E il sangue finto?
Betta - Ce l'ho io. (i teatranti si organizzano, Ruggero controlla il pugnale con la lama che rientra nel manico, Betta gli spalma del "sangue" sulla casacca, Gilberto prende nel sacco dei costumi uno "scettro", Bruna un mantello).
Gilberto - Bruna e Bianca, voi gli buttate il mantello in testa, Betta, gli prendi i piedi. Io gli dò una botta in testa, Stella, chiudi la porta e stai di guardia. Siete pronti?
(Ruggero è a terra, sorretto da Gilberto, ha il pugnale "piantato" nel petto sanguinante)
Ruggero - Ah!! Muoio, muoio!
Stella - Aiuto!! Guardia, aiuto!!!
Betta - Il sangue! Il sangue!
Bruna - Aiuto!
2° Soldato (da fuori) Che succede? Che c'è?
Stella - Mio padre sta male signore!! Venite, presto!! (entra il soldato, vede Ruggero a terra, si avvicina di tre passi)
Ruggero - Ahh! Dolore!! (Bruna e Bianca, come da manuale, buttano il mantello sulla testa della guardia, parapiglia, urlo soffocato della guardia)
Gilberto - Piano, fate piano! Stella, cè nessuno?
Stella - Nessuno padre.
Gilberto - Presto, nascondetelo qui dietro. (escono Bruna e Bianca trascinando la guardia).
Betta - Gilberto, Ruggero, travestitevi da donne, è più sicuro!
Ruggero - Brava Betta, ottima idea. (dai sacchi dei costumi estraggono gonne e teli, tutti i commedianti trasformano in un attimo i loro vestiti).
Gilberto - Dài prendiamo il vino. Bruna, Betta, andate avanti voi. Stella, Bianca, voi in mezzo. Io e Ruggero stiamo in fondo. Zitti. Bruna, si va?
Bruna - Aspettate. (silenzio totale) Ora.
Gilberto - Via (escono, in silenzio, ce la faranno?)




Scena 3
Bianca e Stella raccontano la fuga dei saltimbanchi.
Brevissimo commento musicale d'atmosfera, vento, alberi, pioggia, rientrano dall'altro lato del palcoscenico Bianca e Stella.
Le luci isolano il loro volto. (raccontano al pubblico)
Bianca - Forse ce l'abbiamo fatta, stiamo camminando da molte ore, siamo sfinite. Dobbiamo fermarci e riposarci.
Stella - Quando siamo uscite dalla prigione c'era una gran confusione nel paese. Qualcuno gridava, i cani abbaiavano, in una strada i soldati davano colpi sulle porte per sfondarle.
Bianca - Nostra madre si è infilata in un vicolo di lato. In fondo al vicolo il paese era quasi attaccato al bosco. Siamo entrati tra gli alberi e abbiamo incominciato a correre.
Stella - A un certo punto abbiamo incontrato un sentiero che seguiva tutto il fianco della montagna. Siamo andati avanti parecchio.
Bianca - Ormai credevano di essere al sicuro quando abbiamo sentito in lontananza dei cani che abbaiavano.
Stella - Erano molti cani, forse cani da caccia, si sentivano urla, come degli ordini.
Bianca - Il rumore si avvicinava, allora Gilberto ha deciso di lasciare il sentiero e di buttarsi dentro il fitto del bosco. Lui era il primo, noi tutti dietro.
Stella - I cani dovevano essere a poche centinaia di passi, ma all'improvviso si è levato un vento terribile ed è scoppiato un temporale tremendo.
Bianca - La pioggia era violentissima, noi scivolavamo tra i rovi e i rami spezzati. Era venuta la sera, la luce era poca.
Stella - Lentamente l'abbaiare dei cani diminuì, poi scomparve. Ora il bosco stava cambiando. C'erano pini secolari, alberi giganteschi, altissimi. Per terra un tappeto di muschio morbido.
Bianca - Intanto era salita la luna, riuscivamo a vedere bene, ed ecco: una strada! Si, una stradina nel bosco, ma larga abbastanza da passarci un carro.
Stella - Eravamo stanche, bagnate fradicie. Abbiamo seguito la strada. La strada saliva lentamente in una valle nascosta. Sembrava che nessuno ci fosse passato da molti anni.
Bianca - Sì, perchè ogni tanto dei grandi alberi abbattuti dal vento, con le radici all'aria, erano distesi sulla strada.
Stella - C'era una strana luce. Non pioveva più. Tutto era silenzio. Noi camminavamo zitti zitti, quasi senza respirare.
Bianca - A una svolta della strada,...una radura grandissima e, in mezzo....un castello bellissimo, con le torri, i merli, il fossato.
(sono entrati, silenziosamente, Bruna, Betta, Gilberto, Ruggero, sono tutti uniti, fronte al pubblico)
Bruna - Guardate, un castello!
Ruggero - Non si vede una luce. Ci sarà qualcuno? (rumore di ponte levatoio che si abbassa)
Betta - Il ponte levatoio! Si sta abbassando!
Gilberto - Sentite, proviamo ad entrare. Chiederemo ospitalità per questa notte.
(a soggetto: Si, va bene, io ho paura, smettila, andiamo, andiamo. Tutti escono. Commento musicale. Chi ci sarà nel castello?)

Scena 4
(Tutti rientrano immediatamente, sonorizzazioni, vento, porte che cigolano, mistero, luci basse)
Bruna - Questo castello è grandissimo!
Ruggero - Non si vede quasi niente. E' tutto buio...
Gilberto - C'è nessuno? (vento)
Bianca - Dove siamo? E' un salone. E' immenso.
Stella - Io non ce la faccio più. Sto dormendo mentre cammino.
Betta - Fermiamoci qua. Siamo al coperto. Al buio possiamo cascare in un trabocchetto.
Gilberto - Si, fermiamoci. Però il ponte levatoio non si è abbassato da solo.
Ruggero - Ora dormiamo. Domani vedremo. Io cerco di stare sveglio. (tutti si stendono a terra e si mettono a dormire)
Stella - Ho freddo..
Betta - Accostati, ho freddo anch'io. (tutti dormono, Ruggero fa qualche passo, poi si siede accanto ai compagni. Inizia una musica di flauti, delicata, Ruggero lentamente si stende e dorme)
(entrano con una lenta danza evanescente diversi fantasmi. Hanno gli stessi abiti dei popolani ma il colore dei volti e delle stoffe ha perso forza e tende al biancastro, tengono in mano bicchieri con dentro candele, queste luci danzano, creando architetture di linee nello spazio. Il fantasma di una giovane fanciulla si avvicina al mucchio di corpi addormentati e canta dolcemente una melodia modulando fonemi. Stella, con gli occhi chiusi, si solleva su un gomito e si unisce alla melodia, poi si riaddormenta. Entrano due fantasmi che stendono sui saltimbanchi due rozze coperte o teli. Tutti i fantasmi escono)

Scena 5
Risveglio dei commedianti nel castello.
(Sale la luce del giorno, sonorizzazioni)
Bruna (si sveglia, si guarda attorno) E' giorno. Svegliatevi. Ma...Cosa? Ehi, svegliatevi, guardate! (gli altri si svegliano)
Betta - Queste coperte...Non le ho mai viste!
Ruggero - Chi ce le ha messe addosso?
Gilberto - Ma tu non dovevi fare la guardia?
Ruggero - Certo. Ma ho dormito come un ghiro.
Bianca - Qualcuno ci sta aiutando. Ieri il ponte levatoio, poi le coperte.
Gilberto - Proviamo a girare per il castello. Io vado con Ruggero. Betta, voi con Bruna. Ragazze, voi restate qua.
Stella - No. Andiamo in giro anche noi.
Ruggero - Va bene, ma stiamo attenti. Tra un pò ritorniamo tutti qui. Se succede qualcosa urlate.
Betta - Cerchiamo anche qualcosa da mangiare, non abbiamo niente.
Gilberto - Aspettate. Nascondiamo qua dietro i sacchi dei costumi. Occhi aperti. (escono Gilberto,Ruggero, Bruna e Betta)
Stella - Da che parte andiamo?
Bianca - Dove vuoi tu. Senti, ieri era quasi buio, ma mi è sembrato di vedere una torre altissima.
Stella - Sì, hai ragione. Proviamo a cercarla. (escono) 
(cambio luci, semibuio, entrano Bruna e Betta)
Betta - Ma è proprio un labirinto! Torri, torrette, scaloni, cortili.
Bruna - Betta, hai visto che strano... Non c'è nessuno, eppure tutto è in ordine, come se gli abitanti del castello fossero andati via un momento fa.
Betta -E se ci fossero ancora?
Bruna - Ma cosa dici?
Betta - Dico, dico... Guarda Bruna, ho visto muovere!
Bruna - Dove?
Betta - Zitta, facciamo piano...Vieni.
(si avvicinano a un lato del palco, ma in quel momento si scatena un vento terribile, urla di Bruna e Betta)
Bruna - Aiuto! Il vento ci trascina fuori!!
Betta - Il finestrone si è spalancato! caschiamo giù!!
(fra urla, vento e magici rumori escono dal palco e riappaiono all'istante, ciascuna avvolta in una nuvola, stanno volando)
Bruna - Stiamo volando!! Le nuvole ci spingono in alto!
Betta - E' bellissimo Bruna! Guarda, sono leggera come una piuma!
Bruna - Il castello è sotto di noi, è tutto circondato da una foresta fittissima! Aiuto, stiamo scendendo!
Betta - Stiamo girando attorno al cortile più grande. Là, sotto la tettoia, hai visto?
Bruna -E' tutto pieno di sacchi e di cestoni.
Betta -Forse è il deposito dei viveri!
Bruna - Attenta! Stiamo cascando proprio lì!
(escono con forti rumori di caduta, buio e semibuio, entrano Ruggero e Gilberto)
Ruggero - Gilberto, ma perché ci siamo andati a cacciare proprio nelle cantine! Questi sotterranei sono una trappola, scale, gallerie, corridoi, ripostigli...Ho paura che ci siamo persi!
Gilberto - No Ruggero,"io" ho paura. Tu non puoi, tu sei un eroico soldato di mille battaglie, tu hai fatto secco un cinghiale a randellate, in un bosco nero e selvaggio,uhhuhh!
(mimano, per riflesso condizionato, il bosco nero e selvaggio)
Ruggero - Veramente nel bosco nero e selvaggio - uhhuhh! - ci siamo persi perché eravamo ubriachi fradici, poi io sono inciampato in un tronco abbattuto in mezzo al sentiero. Non so perché, ma ho creduto che fosse un feroce cinghiale e ho cominciato a tirargli un sacco di bastonate addosso.
Gilberto - Io avevo afferrato coraggiosamente il cinghiale per la coda e lo tenevo fermo!
Ruggero - Ci riuscivi bene perché la coda del cinghiale era un ramo dell'albero, poi, nell'entusiasmo ho tirato una bella bastonata rotonda anche sulla tua testa e un'altra bastonata a me stesso. Ci siamo svegliati il giorno dopo con dei bernoccoli grossi come meloni! (rumori)
Gilberto - Attento Ruggero! Scscc! (rumori)
Ruggero - Paura...
Gilberto - Fifa...(si abbracciano)
Ruggero - Ci arrendiamo...
Gilberto -Siamo solo dei saltimbanchi...
Ruggero -Saltimbanchi fifoni...
Gilberto - Se ci fosse almeno un po' di luce...
(buio completo, poi - portento! - appare una bottiglia con candela accesa, seguita da un otre pieno di vino, bottiglia e otre vagano sul palco, poi si fermano)
Ruggero - Gilberto, è fantastico! Qui chiedi qualcosa e subito arriva!
Gilberto - Ma questo cos'é? 
(Ruggero prende la bottiglia, Gilberto l'otre, toglie il tappo,
annusa) E' vino! Dev'essere ottimo. Senti che profumo!
Ruggero - Hai ragione! Che facciamo?
Gilberto - Guarda, qui qualcuno ci sta offrendo da bere. Se non beviamo forse si offende.
Ruggero - Giusto. Fammi provare.
Gilberto -Sei sicuro?
Ruggero - Certo, nel bere sono coraggioso come una belva! (beve) Veramente ottimo!
Gilberto - Fa sentire. (beve) Squisito.
Ruggero -Gilberto, ma qui siamo vicini all'entrata!
Gilberto - Hai ragione. Dài, andiamo, saranno in pensiero.
Ruggero - Senti Gilberto, non raccontiamo niente alle donne, se no ci prendono per matti.
Gilberto - Va bene. Andiamo. (escono)
(Cambio luce, musica/sonorizzazione, entrano Bianca e Stella, è tutto buio, sul palco vi sono due semplici cavalletti di legno, su cui poggia una tavola dove è disteso un corpo coperto da una leggera stoffa).
Bianca - Stella, dove sei?
Stella - Sono qui, Bianca. Non vedo niente.
Bianca - Questa torre è inespugnabile. Le mura sono spesse cinque braccia, sono tutti pietroni enormi.
Stella - La porta di ferro sembrava sbarrata. L'ho appena toccata e si è aperta da sola.
Bianca - Quante scale abbiamo fatto?
Stella - Non lo so. Saremo al sesto piano.
Bianca - Senti, ritorniamo giù. Non si vede niente.
Stella - Aspetta. Se trovassimo una finestra...(vento, mistero, la finestra si apre da sola, luce)
Bianca - La finestra si è aperta da sola, Ahh! (urlo, ha scorto il corpo) Stella, hai visto?
Stella - Sarà...Un morto!
Bianca - Scappiamo Stella!!
Stella - No, aspetta.. Guardiamo. (musica, mistero, Stella si avvicina al corpo)
Bianca - Ho paura Stella!!
Stella - Anch'io, Bianca. (avvicina una mano al capo della persona distesa, per togliere il velo, rumore di cigolio sinistro..)
Bianca e Stella Ahah! (scappano urlando, si fermano, i volti fanno capolino dalle quinte)
Stella - Era solo la finestra che faceva rumore...(si avvicina lentamente, scosta il velo, appare il volto di un giovane dai tratti nobili e bellissimi)
Stella - Guarda Bianca...
Bianca - E'...E' bellissimo, Stella!!
Stella - (sfiora con una mano i capelli del giovane)
Bianca - Cosa fai?
Stella - Ha i capelli morbidissimi!
Bianca - Fammi sentire. (accarezza i capelli anche lei)
Stella - E'..E' morto?
Bianca - Non lo so. Non sta respirando.
Stella - No, non deve essere morto.
Bianca - Perchè?
Stella - Perchè è bellissimo.
Bianca - Guarda Stella! (indica una pergamena che è sul petto del giovane)
Stella - C'è scritto qualcosa... (lo prende delicatamente)
Bianca (legge) "Per uscire dal mio lungo sonno, devo bere il liquido della bottiglia"
Stella - La bottiglia! Sarà questa. (il giovane ha, nella mano stesa sulla tavola, una piccola bottiglia) (Stella prende la bottiglia, la annusa) Ha un odore di medicina. Senti. (Bianca esegue)
Bianca - E' vero.
Stella - Che facciamo?
Bianca - Proviamo. Io gli tengo la testa, tu stai attenta, versalo piano (eseguono, sonorizzazioni, suspance, lo rilasciano disteso, si allontanano di due passi, osservano, musica delicata, lentamente avviene - portento! - il risveglio del giovane che si pone a sedere)
Norberto (il giovane)- Ho la testa confusa, dove sono? (vede le ragazze) Chi sono io? 
(appare Viviana, fantasma di donna)
Viviana - Voi siete il principe Norberto di Lagoscuro, Altezza. (stupore incredibile delle due ragazze) Da cinquant'anni voi state dormendo per il farmaco che io stesso vi ho dato.
Norberto - Ma tu sei...
Viviana - Sì, io sono Viviana, al servizio della vostra famiglia, come mia madre, mia nonna, e le mie antenate da molte generazioni. Io ho appreso da loro l'arte della medicina segreta e della magia naturale.
Norberto - Ma io...
Viviana - Ricordate? Il re vostro padre, con tutto l'esercito e tutta la vostra famiglia era stato attaccato a tradimento dal re delle Montagne Fredde. Furono stati uccisi tutti.
Norberto - Si, ora ricordo, una cosa terribile, quel vigliacco malvagio ha distrutto il nostro regno...
Viviana - Nel castello eravamo rimasti in pochi. I nemici ci stavano circondando, non si poteva fuggire. Allora ho usato la mia arte segreta, ho trasformato me stessa e tutti coloro che ancora restavano nel castello in fantasmi. Come fantasmi avremmo difeso il castello da chiunque. E voi potevate continuare a vivere nascosto. Io stessa vi ho dato un mio farmaco potentissimo, capace di conservarvi in uno stato di torpore, una specie di sonno. Il vostro sonno doveva durare cinquant'anni, ed ora potete tornare a vivere. Ora siete il re Norberto di Lagoscuro.
Norberto - Io sono il re.. Grazie Viviana. Spero di essere degno del tuo sacrificio e di chi si è sacrificato con te. Ma.. queste fanciulle..
Viviana - Maestà, in questi cinquant'anni i fantasmi hanno tenuto lontano chiunque dal castello e dalla foresta che lo circonda. Nessuno poteva avvicinarsi senza provare terrore e terribili incubi. In questi giorni terminava il tempo del farmaco. Avevamo bisogno di qualcuno che vi desse la medicina del vostro risveglio. Ieri un gruppo di persone è entrato nella nostra foresta. Abbiamo sentito subito che non erano malvagie. Anzi, stavano fuggendo da un pericolo.
Norberto - Io vi ringrazio. Considerate il mio castello come la vostra casa. Ma..Non conosco i vostri nomi..
Stella - Io sono Stella, Maestà.
Bianca - Io sono Bianca. (in lontananza si sente gridare: Biancaaa!! Stellaa!!)
Norberto - Cos'è questo?
Stella - Sono i nostri genitori, ci stanno chiamando. Forse hanno paura per noi...
Norberto - Allora andate. Più tardi vi verrò a cercare.
Bianca - Grazie Maestà.
Stella - Grazie. (escono)
Norberto - Devo mettere ordine nella mia testa. Viviana!
Viviana - Si, Maestà.
Norberto - Il castello è rimasto intatto?
Viviana - Perfettamente, Maestà.
Norberto - I passaggi segreti?
Viviana - Quelli erano la vostra passione, maestà. Sono rimasti come allora.
Norberto - Bene. Voglio fare un giro nel castello. Viviana, mi accompagni?
Viviana - Certo maestà. Sono solo cinquant'anni che aspetto questo momento. (risata di Norberto, escono)

Scena 6
Nel salone del castello
(entrano Betta e Bruna, hanno in mano dei fagotti, entrano Ruggero e Gilberto, hanno un otre in mano, durante le prime battute un telo nero "attraversa" il palco e permetterà la "scomparsa" della tavola e cavalletti)
Bruna - (urlando) Biancaa!! Stellaa!!
Betta - Ma dove si saranno cacciate?
Gilberto - Il castello è grande, si saranno perse.
Ruggero - Andiamo a cercarle 
(da fuori scena)
Stella - Arriviamoo! (entrano)
Bruna - Dove vi siete cacciate?
Bianca - Siamo salite sulla torre..
Ruggero - Va bene, ora siete qua.
Betta - Noi abbiamo trovato da mangiare..
Gilberto - Meraviglia! Racconta.
Betta - Vicino al cortile c'era un magazzino pieno di giare di terracotta, perfettamente chiuse. Ne abbiamo aperte due, c'era farina e ceci.
Gilberto - Bene. si mangia. Noi siamo stati nelle cantine. Sono piene di botti di vino. Abbiamo riempito quest'otre.
Bruna - Ora dobbiamo cercare le cucine. Troviamo una pentola, facciamo un fuoco.. E voi ragazze, cosa avete trovato?
Bianca - Il re del castello. (risata generale)
Ruggero - Il re del castello!
Stella - E' vero, padre!
Bruna - Si, va bene, avete trovato il re, ma adesso troviamo le cucine, dobbiamo mangiare.
Bianca - Madre, lo abbiamo..
Ruggero - Basta con gli scherzi, dobbiamo...Zitti tutti.. (silenzio generale, tensione, si sente, in lontananza l'abbaiare dei cani)
Gilberto - I cani! Maledetti, ci hanno trovato!!
Betta - Dobbiamo scappare dal castello!!
Gilberto - E' inutile. Ci prendono subito.
Ruggero - Gilberto, giù dalle cantine c'era quel ripostiglio piccolo. Ci nascondiamo lì.
Gilberto - Si, ha la porta di ferro, Ci barrichiamo dentro. Forse non ci trovano. Via tutti, forza!
Stella - Padre..
Ruggero - Se fiati ti dò quattro ceffoni. Zitta e cammina! Via, Via! (escono precipitosamente)





Scena 7
Sala da pranzo del castello.
(entra il re Gualtiero dei Monti Neri, con la Regina)
Re Gualtiero - Cosa ne dite di questo castello, mia regina?
Regina - Non è male. E' veramente grande. Ed è intatto. Non è poco. Dicevate che da cinquant'anni nessuno abita qui?
Re Gualtiero - Sembra incredibile, ma è così. La mia famiglia ha conquistato queste terre cinquant'anni fa. Da allora una stupida superstizione popolare parla di fantasmi, di spiriti, e nessuno ha voluto stabilirsi qui. In questi anni del mio regno io sono stato ai confini dell'ovest, nelle varie guerre, e non ho avuto tempo di occuparmene. Qui il clima è valido. Potremo stabilire qui la nostra corte invernale. (entra il primo ufficiale, con il 1° soldato)
1° ufficiale - Maestà, li abbiamo trovati!
Re Gualtiero - Ah! benissimo. I miserabili saltimbanchi! Ho saputo che vi sono sfuggiti sotto il naso, ieri al paese. Sono contento per voi che li abbiate ritrovati. Voglio vederli. Portateli qui.
1° ufficiale - Subito; Maestà. (esce)
Re Gualtiero - Mi voglio proprio divertire, Regina. (entrano 1° ufficiale, 1° e 3° soldato che spingono dentro Gilberto, Bruna, Ruggero, Betta, Stella e Bianca. Tutti hanno le teste e mani imprigionate in ceppi, tipo gogna, si inginocchiano)
Re Gualtiero - E così voi siete i saltimbanchi, gli artisti! E per giunta in un paese che ha osato festeggiare il carnevale nonostante il mio preciso divieto per tutto il regno! Dovrei farvi impiccare tutti e subito! Ma voglio darvi una possibilità. Tu, gambelunghe! (a Ruggero) scenderai subito al paese, cercherai un bel numero di contadini, li convincerai a venire qui. Domani, saltimbanchi e contadini farete qui una sfilata mascherata. Alla fine sarete tutti liberi. Ti conviene ritornare, altrimenti i tuoi compagni sventoleranno dalle torri, appesi per il collo. Portatelo via! (il primo soldato conduce fuori Ruggero) Cavaliere!
1° ufficiale - Comandante, Maestà!
Re Gualtiero - Mettete questi artisti sotto chiave. Non vi devono scappare una seconda volta..La cosa sarebbe spiacevole per voi..
1° ufficiale - Certamente maestà (esce 1° ufficiale, 3° soldato, Betta, Gilberto, Bruna, Stella, Bianca)
Re Gualtiero - Cara Regina, domani questi pezzenti riceveranno uno scherzo che ricorderanno a lungo..
Regina - Cosa intendete fare, maestà?
Re Gualtiero - Io sono il re Gualtiero delle Montagne Nere, e i miei scherzi lasciano il segno. Ma non voglio togliervi il piacere della sorpresa. Venite, andiamo a vedere le nostre stanze. (escono)

Scena 8
Sala da pranzo del Castello.
(entrano 1ª,2ª,3ª, 4ª serva, portano il tavolo e le sedie per il pranzo del Re)
1ª serva - Va bene qui?
2ª serva - Sì, sì, va bene va bene
3ª serva - Stiamo attente che se (si guarda attorno) il Re o la Regina hanno la luna per traverso, fanno storie e ci prendiamo le frustate.
4ª serva - Qui o là è lo stesso. Se va, va. Io adesso vorrei anche due frustate pur di riuscire a dormire. Stanotte non ho chiuso occhio.
1ª serva - Neppure io.
2ª serva - Nessuno ha dormito. Per tutta la notte i cani hanno urlato, come impazziti di paura. Sentivano qualcosa, erano rannicchiati a terra, guardavano di qua e di là, erano terrorozzati.
3ª serva - E le porte? Si sentivano porte cigolare, sbattere..
4ª serva - Nella mia stanza le candele si spegnevano e si riaccendevano da sole..
1ª serva - Anche nella mia. Io ho paura. Qui ci sono delle forze misteriose.. Io voglio scappare..(entra la 5ª serva)
5ª serva - Sta arrivando il re, venite via! (escono tutte, entrano il Re e la Regina seguita dalla 6ª serva)
Re Gualtiero - Quest'oggi, mia Regina, potremmo fare un giro nelle terre qui attorno, per prendere visione. Avete dormito bene, questa notte?
Regina - Magnificamente. Il vino delle cantine di questo castello fa dormire come pietre.
Re Gualtiero - Vi sono cantine immense, piene di botti di vino molto antico. Possiamo uscire nel pomeriggio, a cavallo.
Regina - Com'è il tempo, mio Re?
Re Gualtiero - Dovrebbe essere buono, Regina. (alla 6ª serva) Serva, guarda com'è il cielo. (la serva esca dalla quinta)
6ª serva - Il cielo è sereno, Maestà. Non c'è una nuvola.
Re Gualtiero - Bene. Fammi vedere. (esce e rientra subito) Il cielo è limpido. Da questa finestra si gode di una vista superba. Un paesaggio notevole. Guardate voi stessa, mia Regina. (la Regina si accosta alla quinta ed è investita da una secchiata d'acqua)
Regina - (urlando) Re Gualtiero come vi permettete!! Il cielo sereno eh?!
Re Gualtiero - (molto sorpreso) Regina, sono sorpreso, non è possibile! Il cielo è azzurro, senza una..(si è avvicinato alla quinta ed è stato investito da altra violenta secchiata d'acqua) Mannaggia delle mannagge!! Che storia è questa? Qui piove dal nulla!! Serva, vai a quella finestra!! (la serva va e rientra, non una goccia) Non capisco. Cosa fai impalata! Vai a prendere da asciugare!! Serve, a me!! (confusione, entrano ed escono 1ª,2ª,3ª,4ª serva, rientrano, 1ª e 2ª stendono panni a terra e asciugano, 3ª e 4ª portano panni al re e regina, tolgono loro i mantelli, portano altri mantelli)
Regina (prende da un vassoio un panno per asciugarsi la faccia lo apre) Ahh!! Che schifo!! (il panno, all'interno, è pieno di lombrichi)
Re - Che succede Regina?
Regina - Che schifo!! Guardate, è..è tutto pieno di vermi!! Che schifo!
Re - Com'è possibile?! (controlla) E' vero, sono lombrichi, e belli grassi, per giunta! Miserabili serve, come avete osato? Ve li farò mangiare, questi vermi!!
1ª serva - Pietà maestà, non sappiamo nulla, non c'erano, poco fa, questi vermi...(il Re, per asciugarsi si toglie il cappello)
Regina - Ahh!! E' terribile!!
Re Gualtiero - Che succede ancora??
Regina - La vostra testa...è mostruosa!!!
Re Gualtiero - La mia testa? Mostruosa? Siete impazzita? La mia testa è sacra!!
Regina - Certo, è sacra, maestà, ma adesso è piena di..
Re Gualtiero - Che dite?!!
Regina - E' piena di vermi!!
Re Gualtiero - (si toglie un lombricone dai capelli) Orribile visione! Che disastro?! Aiutatemi! (si siede, le serve, con molto ribrezzo, gli tolgono diversi vermi dai capelli)
2ª serva - Non ce ne sono più, Maestà.
Re Gualtiero - Mi sento turbato e offeso. Guai a voi se parlate di questa storia. Vi farò tagliare la lingua a tutte!! E ora..(guarda la regina) Fermatevi, regina!! (dal seno della regina spunta la coda di una serpe, il re, la afferra, la tira fuori, urla d'orrore di regina e serve, la lancia fuori dalle quinte) Qui vi sono presenze malefiche, forze misteriose ci tormentano. Ora uscite, lasciateci. E guai se fiatate! (escono serve, entra 1° ufficiale)
1° ufficiale - Maestà, siamo pronti per il corteo mascherato, come avete ordinato.
Re Gualtiero - Ah! interessante. Il saltimbanco gambelunghe è riuscito a convincere i contadini. Molto bene. Si cominci. Abbiamo bisogno di distrarci da queste cose terribili. (musica di danza di carnevale, entra un corteo di maschere di personaggi grotteschi e del mondo dei saltimbanchi. Tutti hanno volto e capelli coperti dalle maschere. I costumi hanno i colori e aspetto vistosi e poveramente logori dei saltimbanchi. Ma non c'è, nella danza e nella musica, la sfrenata gioiosità del carnevale. La situazione è forzata, coatta, meccanica. Vi sono campanacci, tamburi, sonagli, flauti. Alla fine della danza tutti restano immobili, in attesa.)
Re Gualtiero - Bel lavoro, signori. Avete fatto la vostra sfilata e ora siete liberi. Potete lasciare il castello. Io mantengo la mia parola. Ah! un dettaglio: tra un'ora lascerò liberi i quaranta cani da caccia che sono nel cortile. I cani non mangiano da tre giorni, sono inquieti, chi di voi sarà raggiunto, verrà fatto a pezzi. Auguri alle vostre gambe.
1ª maschera - Veramente non è necessario scomodare i cani per farci a pezzi. Possiamo farci a pezzi anche da soli. (detto questo, - si era tolto la maschera, ed era apparso il volto pallido di un fantasma - si strappa - portento! - una mano e mostra mano mozza e moncherino ai presenti, sorpresa e orrore del re e della regina, nonchè delle guardie)
2ª maschera - Ecco! (si strappa mano e avambraccio)
3ª maschera (si toglie la mashcera)
4ª maschera (sonorizzazione di mistero, toglie la testa di fantasma a 3ª maschera)
Regina - Ahah! La esta! (urlo d'orrore, sviene, sorretta da guardia)
Re Gualtiero - Cos'è questo maleficio! Maledetti state indietro! Guardie, teneteli indietro! Regina! Adagiatela sulla tavola! (due guardie pongono distesa, la regina sulla tavola, arretrano di due passi, musica misteriosa - portento! - La tavola con la Regina distesa inizia a muoversi per tutto il palco, il Re Gualtiero è sconvolto, le guardie pure. A un certo punto la regina riprende conoscenza, guarda il corpo senza testa e caccia un urlo, poi si accorge di girare con la tavola e caccia un altro urlo)
Regina - Ahah! La tavola si muove, aiuto! Qui ci sono gli spiriti!! Gualtiero, aiuto! (la tavola si ferma, la regina scende e si precipita fuori urlando) Aiuto!! Gli spiriti, i fantasmi! (le guardie sono terrorizzate, urlano a soggetto e scappano disordinatamente, inseguiti dal tavolo)
Re Gualtiero - Fermatevi vigliacchi! Fermatevi, è un ordine! Maledetti fantasmi! Non vi temo! Vi infilzerò con la mia spada! (sfodera la spada e si pone in guardia)
5ª maschera (sfodera una spada, si mette in guardia) - Provateci!
Re Gualtiero - Ora vedrai. Chi sei? Dimmi il tuo nome prima che ti infilzi.
5ª maschera (si toglie la maschera, è il giovane re Norberto di Lagoscuro!!!) Io sono il re Norberto di Lagoscuro, legittimo padrone di questo castello e di queste terre! Tu sei un usurpatore. Esci da qui immediatamente!
Re Gualtiero - Non è possibile! Sei un fantasma o un pazzo! In guardia! (magnifico duello tra i due, entrambi abili spadaccini, dopo qualche colpo la spada di Re Gualtiero vola a terra)
Norberto - Avete perso. E ora fuori dalle mie terre! (porge la propria spada a 4ª maschera)
Re Gualtiero - Ingenuo ragazzo! Ho perso con la spada ma vincerò col pugnale! ( la 4ª maschera fa un gesto con la mano, il re Gualtiero sfodera il pugnale ma meraviglia! - il pugnale si è tramutato in salame!)
Norberto - Quello è un pugnale o un salame?
Re Gualtiero (alquanto stralunato) Un.. Un salame!!
4ª maschera (si toglia la maschera, è Viviana) Se non volete andarvene da solo, ci penserà quel salame a battervi fuori! (infatti una forza misteriosa pervade quel salame in mano al Re, comincia a dargli colpi in testa e sulla faccia, lo trascina fuori scena, urlante)
Re Gualtiero - Ah! Ahia! Basta! Questo è un maleficio! Aha! (esce)
(tutti coloro che hanno ancora la maschera se la tolgono: Ruggero, Gilberto, Betta, Bruna Stella, Bianca, nel trambusto generale il fantasma con la testa mozzata e quelli senza mani sono usciti, ora sono presenti Viviana e quattro o più fantasmi.)
Norberto - Grazie, amici saltimbanchi, e grazie a voi, fedeli fantasmi. I costumi e le maschere di voi saltimbanchi sono stati preziosi
Ruggero - Se permettete, Maestà, l'idea è stata di... (indica Viviana)
Viviana - Si, è stata mia.
Norberto - Viviana, tu sei la salvezza mia e di tutti noi.
Viviana - Maestà, i contadini non sarebbero mai venuti quassù. Hanno la paura di cinquanta anni. E questi onesti saltimbanchi sarebbero stati uccisi da quel malvagio. E poi i fantasmi sono un pò saltimbanchi, no?
Norberto - Certo. Viviana, amici, voglio ricostruire il mio regno. Ho guardato la stanza segreta del tesoro di mio padre e dei miei antenati. Il tesoro è intatto. Con queste ricchezze darò lavoro e fiducia ai miei sudditi. Ma prima voglio girare tutto il regno, paese per paese, senza che nessuno sappia chi sono. Durante l'estate, signori saltimbanchi, verrò con voi di piazza in piazza, farò anch'io il saltimbanco e conoscerò i miei sudditi. Durante i mesi freddi se vorrete, sarete miei ospiti qui al castello.
Gilberto - Sarà un onore, maestà, con piacere. (entra di corsa il 5° fantasma)
5° fantasma - Maestà, signori, tutte le guardie del re Gualtiero stanno fuggendo verso la foresta, c'è anche Re Gualtiero e la regina, venite a vedere! E' uno spettacolo! (tutti escono con frasi a soggetto)

Scena 9
Entrano le guardie, sono prese a schiaffoni e pedate da mani e piedi invisibili. Urlano, si dimenano, escono. Stessa cosa per la Regina e le serve. Ultimo Re Gualtiero, alle prese con il suo salame,e per giunta, è imprigionato nella gogna!
Saluti finali e, si spera, calorosi applausi.