CELLULITE ADDIO

di

Patrizia Monaco
 


PERSONAGGI

DOTTORESSA SIMONI, proprietaria del Centro, sulla quarantina
CLARA DANI, ospite del Centro, 35 anni
ADA FANTI ospite del Centro, 45 anni
PIETRO, tuttofare

Luogo: un centro per la salute e il benessere, sul Lago Maggiore
Epoca: presente


L'atto unico “Cellulite Addio” è stato rappresentato ad Arezzo nel 1987, in francese e in spagnolo, nel corso del Festival Internazionale degli Atti Unici, mentre in italiano ne fu data una lettura drammatica per l'interpretazione di Lucia Poli, Manuela Kustermann e Ilaria Oc¬chini.
Tradotto in inglese da Patrizia La Fonte e John Christopher Jones è stato presentato in lettura drammatica a New York nel 1989 nel¬la Rassegna "New Italian Playwrights" e a Toronto (Canada), nel 1991, durante la II Conferenza Internazionale delle Scrittrici di Teatro. Sempre in inglese, è stato rappresentato a New York, dal¬la Love Creek Productions, (regia Sharon Fallon) nell'ambito del Festival del Teatro Italiano, maggio giugno 1993, in cooperazione con l'Associazione Culturale "Rovereto, Un Teatro per l'Italia".


All'atto unico segue un altro atto, dal titolo Un anno dopo, la cui genesi è descritta nella seconda pagina del suddetto.
I personaggi da quattro diventano sei, l'ambientazione è la stessa.
Cellulite Addio è dunque una pièce modulare, ma mentre il primo atto può sussistere da solo, il secondo è "solo" un seguito.



Attrezzi per la ginnastica rassodante: pesi, step,tiranti a molla ecc. Ada e Clara faticano e sudano facendo esercizi. Entrambe indossano una tuta bianca, molto elegante, con la scritta "Beauty Center Montevenere".

ADA (fiatone) Se bella vuoi apparire, un poco (gemito)devi soffrire...(si accascia come una bambola rotta)

CLARA (guardando come se ci fosse un contachilometri) Sono arrivata prima alla Marcialonga! (esulta e alza le braccia come se avesse tagliato il traguardo)

ADA (ansante) E gli altri dove sono? (Clara fa un giro attorno al palco, come se fosse allo stadio)


Cicalino interfono.

VOCE DELLA DOTTORESSA DALL'INTERFONO: Parlare o cantare durante gli esercizi aiuta a tonificare i muscoli! Hop hop hop!

ADA Li sanno scegliere i termini qui...tonificare...io mi sento i muscoli come un mocio vileda. (pausa) E la pelle? E' stata definita "maggiorenne"...

CLARA Da quella kapò che si fa chiamare "coordina¬- trice dietetica"?

ADA (cenno di assenso) Da ieri sera tutto quello che ho in corpo un succo di carote!

CLARA Io di ortiche!

ADA Non pizzicano lo stomaco?

CLARA Troppo vuoto per sentir qualcosa.

ADA A quest‘ora a casa io me ne sono già ritornata a letto. Spedito il marito in ufficio, i figli chissà dove, mi rincoccolo nel mio bel lettone e i rumori della colf mi fanno da ninna nanna...(sospiro)

CLARA ( pedalando a terra) Io a quest' ora sono già al lavoro da due ore!

ADA (impressionata) Cosa fa?

CLARA Sono ingegnere elettronico.

ADA Oh! Lavora per caso con...con quei cosi...i computer?

CLARA Per l'esattezza svolgo delle ricerche per dare una voce ai calcolatori.

ADA (a bocca aperta) Non...non credevo fosse un lavoro da donne...Lei è sposata?

CLARA No.

ADA Dev'essere faticoso uscire la mattina e guada¬gnarsi da vivere.

CLARA Non credo di esser la sola…

ADA Ma è fidanzata?

CLARA No.

ADA (sospettosa) Nessuno nessuno?

CLARA (asciugandosi il sudore con una salviettina coordinata alla tuta) Ma sì certo.

ADA Vi sposerete presto?

CLARA Non credo. Lui è già sposato.

ADA Oh. Io invece sono una casalinga. Come si dice? Frustra¬ta? O disperata? No. Sono abbastanza soddisfatta.

CLARA Sono contenta per lei.

ADA Ho una bella casa, la domestica fissa, due figli che non ci sono mai ma che almeno non si drogano. Lei penserà se non ci sono mai come fa a sapere che non si drogano? Sesto senso, intuito materno e visite regolari dal medi¬co di famiglia. (Pausa) Mio marito è dirigente di una grossa impresa farmaceutica. Grazie a Dio, di malati non ne mancheranno mai.

CLARA (ironica) Ringraziamo il cielo, sì.

La dottoressa Simoni entra dalla porta con la scritta “Direzione".

SIMONI (avrà sempre un tono vivace, autoritario, e non perderà mai la calma, se non altrimenti indicato) Ragazze! Vergognatevi: e gli esercizi? (Ada e Clara mugolano scuse confuse ) Non voglio sentir scuse! Voi siete venute da me per riacquistare la forma perfet¬ta. (le osserva a lungo) Non è obiettivo da poco. (le due donne sono intimidite e l'ascoltano come due scolarette, la dottoressa è una donna forte ed elegante che incute soggezione) Io mi sono specializzata negli Stati Uniti, dove hanno cominciato prima di noi e quindi, possiamo già valutare i risultati delle cure che vi propongo. L'impegno che io vi chiedo non è da sottovalutare ma (Pausa) sarete ben presto stupite dai risultati ottenuti sin dalla prima settimana...( sottolineando)a patto che seguiate scrupolosamente i miei programmi! (si odono grida di dolore fuori scena. Simoni non si scompone, mentre le due pazienti si guardano spaventate) Come vi ho spiegato ieri, io sono l'ideatrice del metodo a coppie. Elaborato per stimolare la competitività Il nemico è forte e subdolo e avrete bisogno di ogni vo¬stra energia per combatterlo! (pausa con intenzione melodrammatica) Il nemico è (abbassa la voce) la cellulite! (pausa breve) Vi assicuro, il vostro non è un capriccio da dive! (sale sulla panca) Per otto donne su dieci la cellulite è un problema reale ed angosciante. Per tutte un incubo. Cresce e si accumula subdolamente sui fianchi, glutei e cosce, dando alla figura la caratteristica forma ad an¬fora. (sospiri delle due donne) Voi finora avete perso tutte le battaglie, ma non la guerra! (scende)

ADA Speriamo...(Clara ha un'espressione dubbiosa)

SIMONI No, così non va, ragazze mie. Vi vedo depresse, non dirò altro. La miglior prova di quanto ho affermato l'avrete alla fine della settimana, quando, nella nostra boutique, comprerete abiti di due taglie in meno. Come ha fatto il mese scorso la principessa...non faccio nomi! Non mi credete? E allora sappiate che in ogni donna che ha superato i trentacinque, le misure forma e il gusto del proibito, è prigioniera una bella ragazza, alta, slanciata e tremendamente sexy che urla, urla disperatamente per uscire (punta il dito contro Ada e Clara)da quel corpo!!!

CLARA Son quelle allora le urla che sentiamo da quando siamo
arrivate? (Ada ride con lei)

SIMONI E quando voi, guardandovi allo specchio vedrete lei e non riconoscerete più voi stesse, penserete a quanto in¬significanti siano stati i vostri sforzi di questi gior¬ni. (solenne) Liberare quella ragazza è un vostro dirit¬to e un mio dovere! (Pausa) In fondo, cosa dovete fare? Un poco di ginnastica, qualche massaggio e qualche doc¬cetta fredda e seguire senza discutere le mie istruzioni riguardo alla dieta. (Ada fa per parlare ma la zittisce con lo sguardo) Cos'è poi il cibo? Un ammasso di calorie dall'aspetto invitante che in poche ore si trasforma in cellulite e feci disgustose. Mangiare? Un vizio, e neanche fra i più divertenti.

ADA Sì certo, e...a proposito, a che ora si pranza?

SIMONI (fingendo stupore) Pranzo?!? Non esiste tale con¬cetto nel mio Beauty Center. Solo ataviche e assurde consuetudini sociali rendono importante (disgusto) l'idea di pranzo.

ADA Sarà un'idea, d'accordo, ma è da ieri sera che non vedo qualcosa di commestibile. Mi sento svenire.

SIMONI E la bella tisanina calda preparata stamane alle sei e quarantacinque dalla nostra dietologa?

ADA Perché, si doveva bere? Credevo fosse per la manicure.

SIMONI Capisco, lei non l'ha bevuta e ora si sente vuota.

CLARA Se è per questo, mi sento vuota anch'io, che l'ho bevuta.

SIMONI (severa) Ah! Sento nell'aria odore di rivolta!
(Si avvicina all'interfono) Graziella! Ho pronte due o¬spiti per la sauna. Vieni a prenderle.

ADA (terrorizzata) No, ci andiamo da sole. (si avviano)

SIMONI Alt! Siete qui per disintossicarvi da anni di cattive abitudini alimentari. Qui si dimagrisce, è ovvio, ma si chiariscono inoltre i propri rapporti con il cibo. Non si muore di fame. Io ho elaborato il metodo su me stes¬sa, e vi posso assicurare che dopo un po', lo stomaco, se non lo si ascolta, non morde più e intanto il fegato riprende a funzionare.

ADA A proposito, certi disturbini che mi vengono alla mattina, mal di testa, bocca amara, pesantezza, sono forse dovuti al fegato?

SIMONI Alla sauna, presto! Poi idromassaggio, mesoterapia, do¬mani fangoterapia, doccia filiforme facciale e corporea...(Le due donne sono già entrate nella porta con la scritta "Sauna". La dottoressa con un sospiro si siede su una panca e scarta un cioccolatino. Entra Pietro con la cassetta degli attrezzi.)

PIETRO 'giorno, dottoressa!

SIMONI Buongiorno Pietro, pensavo proprio a te.

PIETRO (lusingato) Mmm!

SIMONI Dovresti fare un salto all’edicola in città a procurarmi il volume dell'enciclopedia medica, quello che va dalla F alla N. Te lo ricordi? E' una settimana che dovrebbe essere ar¬rivato.

PIETRO (sedendosi) Dottoressa, devo aggiustare quel tirante a molla, poi scaricare le alghe e ordinare le carote. Non sono uno schiavo.

SIMONI (osservandolo) Infatti. (Pietro si alza)Per le carote, non farti imbrogliare come l'altra volta. Te l'ho detto non so quante volte, che siano...

PIETRO (sulla voce) Della peggiore qualità.

SIMONI Tanto, dobbiamo liquefarle e più sono molli, meglio è.

PIETRO Lei mi piace, dottoressa, ha il senso degli affari, come la buonanima del suo povero nonno. Però sfrutta i lavo¬ratori come me.

SIMONI Per qualche chilo di alghe che devi scaricare! Dovresti esserci abituato, tu che facevi il postino.

PIETRO Se la posta era troppo pesante la buttavo nel lago!
Ci tengo alla mia salute, io!

SIMONI Cerca di non buttare nel lago le mie alghe, provochere¬sti un notevole squilibrio ambientale.

PIETRO Lei parla come un libro stampato. (Pausa breve) Non ca¬pisco proprio perché mi manda a comprare tutti quei li¬bri di medicina. Tanto più che le sue clienti scoppiano di salute.

SIMONI Sst! Aggiusta quel tirante e poi fila. (si avvia verso la direzione)

PIETRO (canticchia avvicinandosi al tirante da riparare.)Lei ne sa fin troppo per quelle ciccione piene di soldi.

SIMONI (sulla porta della direzione, voltandosi) Pietro, non parlar così della ciccia. Grazie a lei noi viviamo, e bene.

PIETRO Sì dottoressa, ha proprio ragione. Con tutto quel grasso che cola (indica la sauna) noi ci condiamo il pane!(ride)

SIMONI (nauseata) Pietro, per favore!

PIETRO Ho approfondito il suo concetto, parlo già come parla lei.

SIMONI (avviandosi verso la sauna, da dove provengono delle vo¬ci) Bravo, ora non parlare, lavora!

PIETRO Lei deve aver studiato in un paese schiavista. (inizia a lavorare al tirante)

SIMONI (aprendo la porta della sauna, da cui esce un gran fumo)Ragazze, fuori, alla doccia fredda! (gemiti e parole in¬distinte) Si sta bene, vero, sedute al caldo, a parlare di uomini! Non avete ancora imparato a farne a meno? (espressione stupita di Pietro) Presto, alla doccia! (rivolta più alla platea che a loro) Preferite dire addio alla cellulite o al vostro uomo?

Ada e Clara escono dalla sauna come due bolidi e traversano il breve tratto di palestra coperte da accappatoi graziosi ma non troppo avvolgenti.

PIETRO (occhi sgranati) Qui non c'è grasso, ma filetto di prima qualità!

La dottoressa lo spinge fuori e Pietro esce.

ADA (facendo capolino da una porta) Dottoressa, era un uomo quello che ho visto?

SIMONI Sì, cioè no. Era Pietro, il tuttofare. Non si preoccupi, è abituato. Come un eunuco in un harem.
ADA (perplessa) Sa, io sono molto riservata, e anche all'an¬tica.

SIMONI Capisco, ora alla doccia, presto! (Ada scompare dietro la porta mentre la dottoressa Simoni sospira. Dalla tasca del camice estrae una barretta di cioccolata ed esce.

Rientrano Ada e Clara, in tuta. Ada si siede sulla pan¬ca, esausta. Clara non vuol darlo a vedere e resta in piedi, a leggere il programma appeso al muro.

CLARA Ore 16 esercizi di rafforzamento dei pettorali. Tiranti. Spalliera.

ADA Dicevi che il tuo Alex è un tipo fascinoso. Racconta, dai, ti prego! Qui non posso seguire le soap. Mi mancano le storie d'amore. Quanti anni ha?

CLARA Quarantacinque.

ADA Sandro, mio marito, ne ha cinquanta, ma...

CLARA Ma...?

ADA Niente, immagino che il tuo Alex, oltre che un tipo mondano sia anche uno sportivo!

CLARA Sì, quando siamo in viaggio, la prima cosa che fa alla reception è prenotare il campo da tennis.

ADA Oh, mio marito non distinguerebbe una racchetta da un colapasta. Benché da giovane giocasse...ma saranno seco¬li, del resto, figurati, giocavo anch'io.

CLARA E adesso?

ADA L'ultima volta che ci ho provato mi sentivo come una mozzarella intrecciata...oh no! Perché mi devono venire in mente solo paragoni simili? Viaggiate spesso?

CLARA Sì.

ADA Sandro soffre il mal di mare e un po' l'aereo. Ci sale solo quando è costretto per lavoro...ha l'allergia al polline e soffre di claustrofobia. Così escludiamo i viaggi in paesi lontani, per mare, in campagna o in a¬scensore...resta solo la montagna, che io odio. Passiamo quindi tutte le estati all'Elba, dove abbiamo una casetta. Lui tutto il giorno a sbuffare sotto l'ombrellone come un tricheco, e io in barca con gli amici...povero San¬dro, il più delle volte dopo cinque giorni di questa vita se ne torna a Milano a lavorare... E voi, dove andate?

CLARA Beh, non possiamo mai fare programmi...improvvisiamo, Così , all'ultimo momento. Un saltino a St. Bart (la osserva) Caraibi. Oppure...

ADA Basta, che sto già morendo di invidia.

Entra la dottoressa Simoni.

SIMONI Ancora a far salotto? Graziella non si occupa di voi? Ora mi sente! Graziella! (parla all'interfono ma non c'è nessuno)Sarà alle prese con qualche ospite recalcitrante. (le due sono sempre più terrorizzate) Bene, nel frattempo, lavorate con i tiranti e la spalliera. Al mio ritorno voglio trovare delle maggiorate! (esce)

Clara si appresta a usare i tiranti, Ada usa i pesi, si muove lentamente, è pensierosa.

CLARA Forza!

ADA Sai cosa pensavo?

CLARA (facendo gli esercizi) No.

ADA Fa niente. ( lascia cadere i pesi)

CLARA Alla ragazza sexy che devi liberare?

ADA No...quella ha ancora parecchi chili da scontare... pensavo ai mariti, alle mogli, alle altre...

Silenzio

CLARA Ognuna di noi è un'altra, per un'altra donna...

ADA E' terribile.

CLARA Perché ? Di cosa ti preoccupi? Hai detto che il tuo San¬dro ti ama, è un ottimo padre, un lavoratore accanito.

ADA E anche pigro. Non ho mai pensato che mi potesse tradire...

CLARA Non ti capisco.

ADA Fra le mie amiche, ci sono solo mogli, tu sei la prima altra che incontro...o forse sei la prima che so con certezza che è un'altra. E sei una donna normale... Ma io sono una moglie.

CLARA Vuoi forse dire che noi dovremmo essere naturalmente ne¬miche? Come cani e gatti che non sanno perché e tuttavia si odiano?

ADA Io saprei perché odiare la donna di mio marito!

CLARA (esasperata) Ma se hai appena detto che non ti tradisce! (il tirante si rompe e Clara sbatte leg-germente la testa ) Ahi! Oh...Uhh!!!
ADA Oh mio dio! L'ho sempre detto io che la ginnastica fa male! Aiuto aiuto!

CLARA (massaggiandosi la testa) Non è niente.

ADA Un po' d'acqua, un po' di ghiaccio, della coramina, io sono abituata, mio marito è un malato immaginario!

CLARA Per fortuna Alex è un duro!

ADA E io continuo a morire d'invidia!

Entrano, da due parti differenti, Pietro e la dottoressa.

PIETRO (piano, alla dottoressa) Cosa le dicevo, un giorno o l'altro ci scappa il morto qui, troppe invidie!

SIMONI Sciocchezze, tu leggi troppi gialli! (a Clara) Cosa è successo?

CLARA Il tirante si è rotto!

SIMONI (a Pietro) Se ci scappa il morto, l'assassino sei tu!

PIETRO Davvero? Ho sempre sognato di diventare l'eroe di un ro¬manzo giallo!

SIMONI Poche storie, aggiusta quell'affare, e sul serio, sta¬volta! (a Clara) Non le fa troppo male, vero?

CLARA E' soltanto un po' indolenzito.

SIMONI Venga con me. (esce con Clara)

ADA E io?

PIETRO Faccia una corsetta nel parco.

ADA Penso che resterò. L'umidità mi fa male.

PIETRO (dalla cassetta degli attrezzi estrae un grosso panino e un libro giallo) Mi scusi, ma è ora di pranzo.

ADA No, la prego, no, non mangi di fronte a me.

PIETRO Lei si faccia la sua corsetta.

ADA (sbirciando il giallo) "Le tre ragazze", Agatha Christie. L'ho letto. (Pausa) Vuol sapere chi è l'assassino?

PIETRO (bocca piena) Ma neanche per sogno!

ADA Se non mi da un morso, glielo dico!

PIETRO Un morso? Sul collo?

ADA Del panino! Le piacerebbe, eh, mordermi? L'ho sentita, prima, quando Clara e io siamo passate in deshabillé.

PIETRO Per me lei può passare anche in una carrozza d'oro, e non la toccherei neanche con le molle! La sua amica sì!E’ ancora una pollastrella, anche se i trenta li ha pas¬sati sicuro.

ADA E lei, chi si crede di essere, George Clooney? Brutto vec¬chiaccio porcellone. La terza ragazza non esiste, è ..

Pietro, coprendosi le orecchie, scappa lasciando attrezzi e panino. Ada afferra il pani¬no, poi lo lascia, quindi lo riprende e con un sorriso si accinge al primo morso. Dall'interfono il suono del telefono. Ada riconosce la voce e si avvicina all'interfono.

(VOCE AL TELEFONO: Pronto! Pronto? Beauty Center Montevenere?)

ADA (premendo un bottone sul muro) Sandro! Che sorpresa!

(VOCE Ma chi è?)

ADA Sono io, Ada. Non mi riconosci, stupidone! (piano) Che mi sia dimagrita la voce?

(VOCE Ada?)

ADA Perché ti stupisci? Non mi hai telefonato tu? Cos'è successo? I ragazzi? Un incidente? La donna? Si è licenziata? Non dirmelo che mi viene un colpo.

(VOCE No, va bene. Volevo solo...sapere come stai.)

ADA Grazie, sei molto caro. Pensavo che tu non sapessi nep¬pure dov'ero...

Rumore di passi e di voci. Sono Clara e Simoni. Ada si allontana di fretta.

SIMONI (entrando, osserva Ada severamente) Stava parlando?

ADA Ehm..no. C'era…un'interferenza lì nel...coso...

SIMONI (sulla voce) Va bene. Le credo. Queste apparecchiature elettroniche costano un occhio e funzionano quando vo¬gliono loro! A proposito, vi consiglio vivamente l'idro¬massaggio nelle vasche galvaniche. Farà bene ad entrambe. Avete l'aria stressata. (vede il panino) E questo cos'è!?!?

Clara si sente svenire alla vista del panino.

ADA (simulando indifferenza) Ah, non so...non mi ricordo più una cosa del genere.

CLARA Un errore di gioventù.

SIMONI Bravissime! Risposte esatte. State entrando nel giusto spirito del mio beauty center. E' la mente che può modificare il vostro corpo. Radicalmente.

CLARA Io invece che sentirmi una maggiorata, mi sento una minorata, mentale.

SIMONI Le farò uno sconto sulle vasche. Ora via, come vispi ranocchietti. Op op op!

Ada e Clara escono. Rientra Pietro per riprendersi il panino e la dottoressa lo aspetta al varco.

SIMONI Ebbene? Lasciare un panino del genere di fronte a delle donne affamate è ancor più sadico che mostrare Madonna a degli ergastolani! Sei licenziato!

PIETRO Lei non può licenziarmi per una sciocchezza simile!
Io so troppe cose. Le carote di scarto, le biciclette che azionano le vasche galvaniche e quindi le clienti pagano un extra per un lavoro fatto con il loro sudore.

SIMONI Non sono delitti!

PIETRO Però basterebbero per uno scandalo.

SIMONI Le parole di un licenziato!

PIETRO E io mi rivolgo ai sindacati.

SIMONI Quali? Sei un pensionato statale che fa lavoro nero.

PIETRO E suo nonno si è fatto questa villa contrabbandando orologi dalla Svizzera!

SIMONI E tuo padre era collaborazionista durante la guerra!

PIETRO Sua cugina è morta pazza.

SIMONI Tua zia se la faceva coi soldati americani!

PIETRO Sua madre era l'amante del medico condotto di Portovaltravaglia!

SIMONI Tu e la tua famiglia siete dei miserabili!

PIETRO Lei trasuda orgoglio e pregiudizio!

SIMONI Idiota!

PIETRO Madame Bovary!

ADA (entrando, assieme a Clara) Che discussione colta!

SIMONI E voi due che ci fate fuori delle vasche?

CLARA E' mancata la corrente.

PIETRO (uscendo, con la sua roba e il panino in bocca) Non si pedala abbastanza!

SIMONI Vado a controllare di persona. Voi aspettate qui il mio segnale per fare fitoterapia. (uscendo) Ah, se tutte le ospiti mi procurassero i vo¬stri problemi!

Ada e Clara si guardano.

ADA A me l'avevano tanto raccomandato, questo centro!

CLARA Io ho trovato il depliant a casa mia, ce lo deve aver lasciato Alex. Io l'ho presa per un'indiretta e sono corsa ad iscrivermi.

ADA Io l'ho perso. L'avevo dato a mio marito perché mi desse il suo parere, ed è sparito. Per fortuna mi ricordavo l'indirizzo. Fra poco arriva l'estate e sono stufa dei paragoni sotto l'ombrellone. (Pausa) Pensa, mi ha tele¬fonato Sandro! E io che credevo non sapesse neppure dov'ero...Povero caro, io lo calunnio sempre per la sua sbadataggine.

CLARA Alex aveva detto che mi telefonava. Niente!

ADA Quella vampira avrà intercettato la telefonata. Sai che non vuole contatti col mondo esterno, durante la cura.

CLARA Dice che la cellulite si nutre di stress. Sarà vero, perché io sono stressata al massimo.

ADA Ma come! Fai un lavoro che ti piace e hai una relazione molto eccitante, sei una donna moderna. Pensa alla vita che faccio io, casa, amiche e la sera, la televisione. Voi andrete ancora al cinema, a teatro (Clara assentisce) e poi a cena, in qualche ristorantino chic, e poi...(sognante) a casa tua, a fare all'amore...oh scu¬sa!

CLARA E' così. E come lo dici tu, sembra bello.

ADA Cosa? Ma non è bello? Cosa c'è che non va?

CLARA Il telefono.

ADA Il telefono?

CLARA Io sono la vestale del telefono. Sto ore ad aspettare la sua chiamata.

ADA Allora fallo divorziare e sposalo. Così la sera guarderete insieme la televisione.

CLARA E' proprio questo che mi spaventa, del matrimonio.

ADA La televisione? Beh, c'è di peggio.

CLARA Io intendevo le abitudini. Si invecchia prima.

ADA Niente affatto. Io, dieci anni fa, ho deciso che trenta¬cinque era un'età accettabile e da allora non sono invecchiata di un giorno.

CLARA Io mi lamento, ma poi, non mi cambierei con nessuno.

ADA Io invece, se potessi allungarmi le gambe, crescere il seno e ridurre il sedere, sarei felice perché sarei un'altra!

CLARA La vita di famiglia non ti soddisfa?

ADA Ma sì! Anch'io parlo parlo e poi non lascerei il mio gu¬scio per nulla al mondo!

Cicalino dall'interfono.

SIMONI (voce dall'interfono) Le signore Fanti e Dani sono pre¬gate di recarsi nel parco e rivolgersi alla fitoterapi¬sta Patrizia. Grazie.

CLARA Andiamo! Siamo qui per questo.

ADA (avviandosi ) Quanti sacrifici! osa darei pur di liberarmi dalla cellulite!

CLARA (seguendola) Io darei l'anima al diavolo.

ADA (sulla porta) Oh no! Restare senz'anima!

CLARA E senza cellulite!

VOCE ANONIMA DALL'INTERFONO - Chiamata urgente autorizzata per la signorina Dani. prego, parlate pure.

Clara torna indietro e Ada esce.

(VOCE DI ALEX DALL'INTERFONO - Clara, sei tu?)

CLARA Alex! Finalmente!

(VOCE DI ALEX Ho giè chiamato diverse volte...e prima ha persino risposto quella befana di mia moglie.)

CLARA Cosa?! Anche lei qui?

(VOCE DI ALEX Me lo avrà anche detto, ma chi la sta più a sentire?)

CLARA (deglutendo) Non sarà...si chiama Fanti, da ragazza?

(VOCE DI ALEX Sì, è lei...ma non perdiamo tempo a parlare di Ada...senti, volevo dirti)

SIMONI (dall'interfono, interrompendo) Telefonate private
proibitissime!Verboten! (toglie la comunicazione)

CLARA Ma mi lasci parlare ancora un attimo...(fissa il ricevi¬tore, muto) ma vaff... (fa la bicicletta con le gambe per sfogarsi)

ADA (entrando, è piegata in due. Porta un canestro e ha le mani rosse e gonfie.) To'! Eri qui. Brava te che ti sei imboscata! Così io ho dovuto raccogliere le ortiche anche per te! (la guarda) Brutte notizie?

CLARA No, una cosa che prima o poi doveva per forza capitarmi.

ADA Sei troppo giovane per la menopausa! Anch'io del resto. (Pausa) Non hai un bel aspetto.

CLARA E tu, ti sei vista?

ADA Ho fatto fitoterapia fino adesso! Che mal di schiena! Fra poco finalmente si mangia, cioè, si beve qualche in¬truglio erbaceo. E allora mi sentirò meglio.

CLARA Dovresti essere in piena forma, invece! Sei in un rino¬mato centro di bellezza per donne benestanti. Hai una bella famiglia, un marito che non ti tradisce...Se tuo marito ti tradisse, divorzieresti?

ADA No certo.

CLARA Ti terresti legato un uomo che ama un'altra?

ADA (tranquillamente) L'altra, la eliminerei.

CLARA (spaventata) Cosa?

PIETRO (entrando, con un vassoio su cui sono posati due bicchieri colmi di liquidi colorati) Signore belle, il pranzo.(ride)

ADA Sadico!

PIETRO Quando facevo il postino, non ero così. Avevo il cuore tenero. Se portavo un telegramma, cercavo di avere sempre con me una fiaschetta di cognac. Non sopportavo di portare delle brutte notizie.

ADA E lo faceva bere prima o dopo?

PIETRO Me lo bevevo io mentre facevo la salita! A me toccavano sempre le salite. (Pausa) La gente è egoista. Con la scusa del panorama si fa costruire le case in cima alle colline e non pensa ai poveri postini. Oppure ci pensa e lo fa apposta.

ADA (bevendo un liquido verdognolo) Chissà cos'è.

CLARA (bevendo un liquido marronastro) Bile di lucertola.

ADA (a Pietro, impalato, che le osserva) E lei, cosa aspetta?

PIETRO Venti euro per uno sfilatino al prosciutto cotto e formaggio. (si sente un rumore) Qui lo dico e qui lo nego.

SIMONI (entrando, sprizzando energia) Ragazze, come va?

ADA L'ha portato un digestivo? Non vorrei che questo lauto pasto mi restasse sullo stomaco.

SIMONI Birichina! (a Pietro) Tu puoi andare. (Pietro esce
strizzando l'occhio e mimando chi si mangia un panino)Da giovedì, signore mie, potrete ingerire dei solidi. Due pasticche di alghe laminarie che bruciano i grassi e non fanno andare in depressione. L'acido alginico in es¬se contenuto, inoltre, toglie la fame.

ADA Ma io me ne compro a quintali, quando torno a casa!

SIMONI Non si ragiona né a quintali, né a chili né a etti, bensì a grammi, se si vuole liberare quella ragazza!

ADA Ah...sì. Ho pensato molto a quella ragazza e alla faccia che farà mio marito, quando la vedrà.

CLARA Sei sicura che ce la farai?

SIMONI Signorina Dani, il disfattismo è un crimine! Se conti¬nuate così, cambio le coppie, e non mi era mai successo...Voi...sento che non siete soggetti facili...

CLARA Lei, dottoressa, parla come una medium.

SIMONI (sostenuta!) Avete un'ora di riposo. Impiegatela a vostro piacimento (esce)

ADA Senti Clara, io, dopo pranzo...ehm...a quest'ora, sono abituata a guardare "Beautiful", ma le terapie balorde di quella sadica impongono il silenzio monacale e in camera non c'è neanche la tv!

CLARA Allora?

ADA E allora, mi chiedevo...non mi racconteresti ancora un po' di te e di Alex?

CLARA La nostra love-story non ha ancora ceduto i diritti
di trasmissione.

ADA (ride) Che bel senso d'umorismo. Mi fai morire di invidia. Sai, una volta uscite di qui, mi piacerebbe combi¬nare una seratina a quattro. Credo che il tuo Alex su¬permacho avrebbe un effetto benefico sul mio Sandro!

CLARA Forse la schizofrenia si può curare anche così...

ADA Come?

CLARA Niente. Hai ragione. Parliamo di uomini. (Pausa) Tu che vedi tante soap, potresti darmi un consiglio?

ADA Ma certo, se posso, figurati.

CLARA Se incontrassi la moglie di Alex, per caso, e lei non sapesse chi sono, mentre io, ovviamente, saprei chi è lei...cosa dovrei fare?

ADA Uhm...che eccitante! Mi fai..

CLARA ...morire d'invidia, sì. E allora?

ADA Beh...fare, in che senso?

CLARA Non certo conversazione. Vorrei...

ADA Eliminarla?

CLARA Preferirei una soluzione meno drastica.

ADA Ma cos'hai capito? Eliminarla nel senso di...toglierla di torno...che non sia più il terzo incomodo.

CLARA So che lei non vuole divorziare.

ADA Bella scema. Tenersi uno che le mette le corna. Ne sei sicura?

CLARA Sicurissima.

ADA E allora, guarda, l'ho proprio visto nell'ultimo episodio di...mah...non so bene qual'era la serie, ma la rivale elimina la moglie facendole venire una psicosi depressiva.

CLARA Eh!

ADA Il marito è così egoista che non vuole stare in clinica a curare la moglie, che oltre a dar fuori di matto è vecchia, brutta e grassa. E se ne va, felice, ai Caraibi, con l'amante, giovane e in bikini ridottis¬simo.

CLARA E come ha fatto?

ADA A infilarsi quel bikini? Non lo so. So solo che mi face¬va...


CLARA Morire d'invidia! E allora, come ha fatto l'amante a far venire l'esaurimento alla moglie?

ADA L'ha colpita con forza dov'era più vulnerabile! Quella donna, sai, aveva avuto un'infanzia (Clara non l'ascolta più e l'interrompe)

CLARA Tu, perché sei venuta qui?

ADA Ah...non vuoi che...beh, per dimagrire!

CLARA Ok, ma perché vuoi dimagrire?

ADA Perché ho dei chili di troppo!

CLARA Sembra ovvio, ma io ti chiedo, perché hai deciso un sacrificio simile per eliminare i chili di troppo? Non so, hai sentito per caso un'amica che con un'altra ti definiva "la cicciona", oppure, che so...

ADA Al mare, all'Elba, mi alzo dalla sdraio e vado a fare il bagno. Non si volta nessuno!

CLARA Sicché tu hai ancora delle velleità. Tu, una madre di famiglia.

ADA Io voglio dimagrire e della famiglia, in questo momento, me ne sbatto!

CLARA Non parli come madre e sposa esemplare.

ADA Non voglio essere madre e sposa esemplare. Non voglio essere più invisibile. Voglio essere una donna che gli uomini tornino a guardare!

CLARA E tuo marito, ti guarda?

ADA (scuote la testa) A volte credo di essere
trasparente...nonostante il mio sedere...

CLARA E se dopo tanti sforzi tu tornassi a casa più cellulitica che mai?

ADA Eh no, con quello che ho speso!

CLARA Ma se dovesse accadere?

ADA Credo che...credo che mi verrebbe una bella depressione.

CLARA Eh sì, hai proprio ragione. Come ha detto la dottoressa, la cellulite è una malattia (Ada è terrorizzata). Hai in mente nei film, quando la protagonista è gravemente ammalata, e con poche eroiche parole lascia libero il suo uomo?

ADA Ma io voglio guarire!

CLARA Anche la signora delle Camelie lo voleva!

ADA Ma quella era tisi, un po' peggio della cellulite!

CLARA Chissà...(Pausa) Vado a fare una nuotata. (esce)

ADA (urla) Dottoressa Simoni! Aiuto, AIUTO!!!!

SIMONI (accorrendo) Signora Fanti, cosa c'è?

ADA E' vero che la cellulite è una malattia da cui si può anche non guarire?

SIMONI (assentendo, solenne) E' un fatto accertato che la mag¬gior parte della popolazione scende nella tomba con la cellulite.

ADA (affranta) E lei pensa che io dovrei divorziare per questo?

SIMONI Dipende da lei. Se la cellulite è ormai un serio ostacolo nel rapporto di coppia con suo marito, lei deve impe¬gnarsi a dire addio alla sua cellulite...

ADA ...o al mio uomo.

SIMONI Esatto! Ma non si scoraggi. (ilare) E' un dato statistico comprovato che da quando sono sorti i centri di bellezza e della salute, i divorzi sono diminuiti.

ADA Perché sono scomparse le pazienti! (Pausa) Io francamen¬te non so perché mi sono messa a parlare di divorzio. Non ci ho mai pensato in vita mia, e neppure mio marito. Non avremo un menage eccitante, ma non ci odiamo, non ci tradiamo e guardiamo gli stessi programmi alla tv. (Pausa) E' stata Clara, la signorina Dani, che mi ha instil-lato questo dubbio...

SIMONI E' comprensibilissimo. La signorina Dani non è sposata ed è d'altro canto, legata ad un uomo sposato. E' fin troppo evidente che il suo desiderio, neppur troppo in¬conscio, sia quello di vedere divorziate le donne at¬tualmente sposate per addivenire in tal modo ad un rici¬claggio di mariti.

ADA (dopo aver riflettuto) Non mi piace.

SIMONI Lei non ha coscienza sociale.

ADA Un marito non è un pacco per il terzo mondo.

SIMONI Né amore per le altre donne.

ADA (sospettosa) Amare? Le donne? Le “altre”?

SIMONI Intendo un amore universale.

ADA (sempre riflettendo) No.

SIMONI Lei non ama il suo prossimo?

ADA Se il mio prossimo è una vamp che insidia mio marito, no!

SIMONI Perché così aggressiva?

ADA Saranno gli effetti della sua cura. Finora ho ottenuto solo questo: odio per il mondo intero.

La dottoressa le fa un cenno di ammonimento, come una maestra alla scolara. Fa capolino, non vista, Clara in accappatoio, ancora gocciolante.

ADA (ripetendo il gesto della dottoressa) E io l'avverto, se entro stasera non sono dimagrita almeno di un etto, mi ammazzo proprio qui, nel suo centro!

SIMONI (sospirando) La crisi del terzo giorno. Venga nel mio studio. (esce con Ada)

Entra Clara e va dritta alla bilancia elettronica.
Reimposta il programma, toccando vari tasti, poi si allontana soddisfatta, e fa alcuni esercizi. Entra Pietro con un grosso pacco. Fa per dire qualcosa. Poi esce.
Entra Ada, più calma.

ADA Ho visto la dietologa. Ha detto che la mia pelle ha ri¬preso tono.

CLARA E' tornata minorenne?

ADA (sorrisetto) Non proprio, ma...mi ha dato buone speranze. Che fai? E' un esercizio in programma per oggi?

CLARA No, sono io che improvviso. Fallo anche tu. Ma prima de¬vi pesarti.

ADA Ho paura.

CLARA Ma che dici! Pensa alla soddisfazione quando, dopo l'esercizio, vedrai quanti etti hai perso!

ADA Non è una brutta idea. (si avvicina alla bilancia)
Uff...tutti questi dati da impostare...immagino tu ci Sia abituata (Clara annuisce) dunque, età : trentacinque (guarda Clara) più dieci. Altezza (preme un tasto). SesSo...(altro tasto) ecco. (attende. La bilancia emette un gemito. Ada osserva il monitor e lancia un grido di orrore.) Non è possibile!!!

CLARA (Fingendo stupore) Cosa c'è, cara?

Ada sale e scende più volte dalla bilancia, mentre que¬sta geme e parla.

BILANCIA (accento giapponese) Troppo grassa...troppo grassa...

ADA (si siede, affranta) Tre chili. Tre giorni, tre chili.

CLARA Anch'io.

ADA Anche tu? Vuoi dire che anche tu sei ingrassata di tre chili?

CLARA Dimagrita, of course! (Ada è distrutta) Vieni (la prende per un braccio) devi andare in un posto dove ti curino sul serio.

Ada si divincola e, presa da raptus, si avventa contro la bilancia. La prende a calci e a pugni, facendosi male. La bilancia emette ogni sorta di gemiti. Nel mentre, arriva la dottoressa Simoni.

SIMONI Ora signora Fanti, posso risponderle sul fegato. Dicesi fegato...(realizza quanto sta succedendo) cosa sta facendo? La smetta immediatamente! Lei sta distruggendo la bilancia elettronica appena arrivata dal Giappone!

ADA E io ce la rimando a forza di calci nel sedere! Ha detto che sono troppo grassa.

SIMONI Lei è troppo permalosa, signora Fanti.

ADA (a Clara) E sei tu che insegni a parlare a questi cafoni elettronici!

SIMONI (fa pesare Ada, impostando dati, ecc.) E' vero. Lei è troppo grassa.

ADA (fuori di sè) Ma come? Sono ingrassata invece di dimagrire?

SIMONI Sono gli effetti della cura.

ADA Cinquecento euro al giorno per digiunare, e io ingrasso?

SIMONI Comunque, la cellulite non si misura a chili, bensì in centimetri. Il body meter...

ADA Balle, dottoressa, balle! E' un fatto che io sono in¬grassata invece di dimagrire, come sta scritto sui suoi depliants patinati!

SIMONI Mi lasci finire, la prego, signora Fanti. (molto profes¬sionale) Ogni cura ha o può avere una reazione. Come quando si inietta un vaccino che provoca in maniera lieve i sintomi della malattia che si sta combattendo!

ADA Ma io non sono ingrassata in maniera lieve! Tre chili, in tre giorni. Mentre lei (indica Clara) è dimagrita di tre chili.

SIMONI (ampio sorriso) Ah, ma così si spiega tutto. (la guardano incuriosite) In natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. I tre chili che ha perso la signorina Dani, li ha, per così dire, ritrovati la signora Fanti.

ADA Che fregatura! (Pausa) Non mi sembra molto scientifico.

SIMONI Cosa intende per scientifico? La teoria dell'energia a¬tomica si basa più o meno su questo principio.

ADA Volevo dire, è così anche per le altre coppie?

SIMONI Non...sempre. Ma devo dire che voi due siete un caso interessante.

ADA (grida)Non voglio essere un caso interessante, voglio dimagrire!!! Lei è una bella incapace, dottoressa Simo¬ni. (la dottoressa non si scompone, guarda Clara che le fa un sorrisetto) (a Clara) E non è un gesto da amica, sai, scaricarmi addosso i chili che non ti servono più!

SIMONI (solenne) Si diventa cattivi quando si è infelici. (Ada urla e schiuma di rabbia. La dottoressa Simoni parla all'interfono) Presto, venite, la signora Fanti ha urgente bisogno di una doccia filiforme!

ADA Noo!!!! (se la prende con gli attrezzi)

SIMONI Questa mi demolisce la clinica. (la tramortisce con un peso )

CLARA Come cura mi sembra poco ortodossa.

SIMONI Ma efficace. Mi aiuti a portarla fuori. Non voglio la¬sciare cattiva pubblicità in giro.

La prendono una per le braccia, l'altra per le gambe.

CLARA Uff...è troppo grassa davvero.

Nell'uscire la dottoressa preme un pulsante e si diffon¬de una musica calmante. Qualche istante di scena vuota.
Entrano Pietro e Clara.

PIETRO Le devo parlare, signora Dani.

CLARA Si sbrighi, allora. Lei è un individuo che non mi piace.

PIETRO E dopo quello che le sto per dire, le piacerò ancora me¬no! (ride) Arriva gente, venga con me! (spariscono dalla porta "Direzione")

SIMONI (entra assieme a Ada) Mia cara, si faccia qualche peda¬lata e torna come prima...meglio di prima!

ADA (calmissima) Sto molto meglio, grazie dottoressa.

La dottoressa Simoni esce e Ada pedala con lena, cantic¬chiando qualche aria degli alpini. Ad un certo punto, un suono dall'interfono, un clic e delle voci. Sono Pietro e Clara, che, dallo studio della direzione, hanno acci¬dentalmente premuto il tasto dell'interfono.

PIETRO (voce da fuori) Io le dico che l'ho vista armeggiare con quella bilancia!

CLARA (voce da fuori) E questo cosa prova?

PIETRO (Come sopra) Che lei ha voluto attentare alla vita della sua amica!

CLARA (ride, sempre da fuori) Uccidere con un colpo di bilan¬cia!

PIETRO (come sopra) Crepacuore, per i chili in più. L'ho vista sa, giù in infermeria, la sua amica!

CLARA (da fuori)E la smetta!!! Non è mia amica! E' la moglie del mio uomo!

Espressione attonita di Ada.

PIETRO (come sopra) Ecco il movente!

Colpo secco sul tavolo che spegne l'interfono. Ada getta un urlo ed esce di corsa.

CLARA (entrando, dalla direzione, insieme a Pietro) Inizierò il primo pagamento alla fine del mese.

PIETRO L'ho capito subito che lei era una donna d'affari. (uscendo) E...se ci ripensa...io accetto anche...pagamenti ecologici (espressione stupita di Clara) naturali.

CLARA Fuori! Verme ecologico!

VOCE DALL'INTERFONO - Dani, Fanti, alla fangoterapia!

Clara esce, mentre entrano dopo qualche secondo, la dottoressa e Pietro, cui lei sta impartendo degli ordini.

SIMONI Ecco, li metterai lì. Oggi abbiamo un po' di sovraffola¬mento nelle altre sale.

PIETRO Una bella infornata di lardone!

SIMONI Basta Pietro, porta dentro i lettini.

Pietro esce per rientrare spingendo, uno dopo l'altro, due lettini per la ionoforesi, completi di cinghie e apparecchiatura elettrica a lato, manopole, ecc. Intanto, nel sorvegliare il lavoro, la dottoressa fuma e si scarta un cioccolatino, poi scaccia il fumo con la mano quando sente arrivare Ada e Clara.

CLARA Stai bene, vedo.

ADA Benissimo. (sorriso smagliante) Sono anche dimagrita di colpo. Sai, quei tre chili erano fasulli. (Clara è a disagio) Un ingrassamento isterico, così ha diagnostica¬ quella (accorgendosi della dottoressa) nostra brava dot-toressa.

SIMONI Brave ragazze, vi vedo in forma. E' l'ora della ionoforesi. Spero vogliate scusarmi, ma nella sala apposita stanno già lavorando altre due coppie. La primavera è la mia alta stagione.

ADA Cellulite in fiore.

SIMONI Già. Ora, da brave, aspettate la terapista.

ADA Per accelerare i tempi, perché intanto non ci sdraiamo?

SIMONI Ottima idea, signora Fanti. Vi aiuto io a sistemare le cinghie. (così fanno)

ADA (alla dottoressa, da sdraiata.) Dottoressa, passi per favore alla carissima mia amica questa mascherina. E' il massimo per il relax.

SIMONI (porge a Clara la mascherina) Buon lavoro, ragazze!

La dottoressa esce. Ada la segue con gli occhi. Poi si slega e va verso la porta della sauna. La apre piano piano e la richiude con violenza. Poi cammina con passi pesanti verso il lettino di Clara.

ADA (alterando la voce) Eccomi, signore. (Gira al massimo tutte le manopole accanto al lettino di Clara. Osserva, con espressione vendicativa. Dopo un poco Clara comincia a urlare.)

CLARA Brucia, ho caldo, è troppo caldo...ahi, punge! Mi sente?

ADA (voce normale) Sì?

CLARA (cercando di slegarsi) E allora perché non fa qualcosa? (nell'agitarsi le cade la mascherina) Dov'è la terapista?

ADA Non c'è nessuna terapista...tu sei nelle mie mani! (il corpo di Clara è percorso da lievi scosse)

CLARA Smettila! Che ti ho fatto?
ADA E me lo chiedi? Ladra! Ladra di mariti!

CLARA Quando lo hai saputo? (Ada la punzecchia con gli aghi elettrici) L'hai sempre saputo, strega!

ADA Strega tu, che ora brucerai!

CLARA (errorizzata, cerca di slegarsi ma si aggro¬viglia ancor più) Su, ti prego, aiutami, che poi ti spiego.

ADA Tu e quelle come te! I mariti sono proprietà privata. Non imparerete mai a non calpestare le aiuole! Ladra! Puttana! Maleducata!

CLARA Casalinga disperata.

ADA Ingegnere ninfomane!

CLARA Tu sei pazza, mi vuoi uccidere. Andrai in galera e per che cosa? Per quel bastardo che non ti merita!

ADA E a te, ti merita? (esce del fumo dalla console dei co¬mandi elettrici del lettino di Clara)

CLARA Aiuto! Aiutoooo!!!!

ADA (cerca di slegare Clara, ma nella frenesia il lettino le crolla addosso) Aiutoooooo!!!!! (accorre la dottoressa, e Ada è sotto il lettino) Presto, tolga i contatti. Clara sta friggendo e io sono incastrata!

SIMONI Qui ci vuole un dottore!

Buio.
Sirena d'ambulanza, voci concitate.
Poi musica rilassante e luce. Il pomeriggio del giorno seguente. Il sole entra dalla vetrata sul lago.
La palestra ha un'aria di smobilitazione: spariti i let¬tini e la bilancia, allineati contro il muro attrezzi, ecc. Un set di borse da viaggio "firmate" è fuori della porta della direzione.
Si stanno avvicinando, alla portafinestra, vestite in modo casual-elegante, Ada e Clara. Parlano fra loro e le loro espressioni sono piacevolmente sorprese quando si accorgono che la vetrata è aperta.

ADA Meno male che da qui si può entrare.

CLARA Bel custode quel Pietro. (si guarda attorno) Che aria di smobilitazione...
ADA (indicando le borse) E la dottoressa fa fagotto!

In quel momento dalla porta della direzione, con una elegante ventiquattrore in coccodrillo esce la dottores¬sa, in tailleur Chanel. Non si scompone neanche stavol¬ta.

SIMONI (sorriso professionale) Salve ragazze! Vi siete ristabi¬lite presto. Ne sono lieta. Arrivederci. (fa per prende¬re le borse, la Clara la blocca)

CLARA Dottoressa, le ultime parole che abbiamo sentito qui da lei, ieri sera, sono state: "Qui ci vuole un dottore."

SIMONI Infatti siete state portate in una clinica di lusso e curate, coccolate e spesate dal Beauty Center Montevenere. (sorriso)

CLARA Non tergiversiamo. Cosa intendeva dire con: qui ci vuole un dottore?

SIMONI Pensate a superare lo choc e non ad analizzare frasi dette in un momento di panico.

ADA Ma lei, è un dottore sì o no?

SIMONI Sì ...e no.

ADA Come, sì e no?

SIMONI (come scaricandosi di un peso) Sono dottoressa...in lettere e filosofia.
Pausa

ADA (scandendo le parole) Lettere e filosofia?

SIMONI (riprendendo sicurezza) Con un esame in psicologia che mi è stato veramente utile.

ADA Ma è il colmo! Capisci, in che mani eravamo?

SIMONI Non agitatevi, che vi fa male.

CLARA Ma la pianti di giocare al dottore!

SIMONI Non saltiamo a facili conclusioni. (si siede e fa loro cenno di fare altrettanti. Loro si guardano attorno e si arrangiano alla meglio, restando quindi in posizione di inferiorità) Tutte le mie cure, la ginnastica, i fan¬ghi, i massaggi, tutto insomma, han sempre dato buoni ri¬sultati. E' un fatto. Che importanza ha quindi che io sia veramente dottoressa in medicina? (Pausa breve)Ai credenti si insegna che non si deve badare se il sa¬cerdote che li comunica è un peccatore: in quel momento egli non è un uomo (Ada e Clara sono stupefatte) bensì lo strumento di Dio nella lotta contro il Male. (Pausa breve) E io sono lo strumento delle forze riequi¬libratrici della natura contro la cellulite...che è il Male. (Pausa) Il mio compito su questa terra è di esorcizzarla!

CLARA Mio dio, si è montata la testa.

SIMONI (calma) Ho cominciato a montarmi la testa quando i miei conti in banca han cominciato a superare le otto cifre.

ADA (contando mentalmente) Si merita una laurea ad honorem in matematica, altro che medicina!

SIMONI Una volta che si è capito il gioco, perché la torta de¬vono spartirsela solo quelli che la laurea ce l'hanno in medicina? (nella pausa non fanno a tempo ad inserirsi né Ada nè Clara) Una laurea ce l'ho anch'io e anch'io so infarcire i miei discorsi con termini scientifici per intimidire i pazienti!

CLARA A volte però esagera...come per la cellulite cosmica..

SIMONI Lo ammetto, ma in genere funziona. La scienza ha sosti¬tuito il latino allo scopo di terrorizzare il volgo.

ADA La sua è una truffa!

SIMONI Le ripeto che le mie cure sono veramente efficaci. Le donne escono dalla mia clinica rivitalizzate, depurate, liofilizzate. A casa, gratis, non li fareste mai i sacrifici sovrumani che io vi obbligo a fare nella mia clinica.

CLARA D'accordo, ma perché farsi passare per dottoressa?

SIMONI (grido di protesta) Io sono dottoressa! I miei genitori (commossa, si alza in piedi e parla direttamente al pubblico) si sono levati il pane di bocca per quel benedetto pezzo di carta! (Pausa breve) Io ho studiato Platone, Aristotele, Kant, Hegel e Kierkegaard.

ADA E allora?

SIMONI Ho studiato la filosofia contemporanea. E poi l'ho ap¬plicata. (Pausa breve) Finito il culto delle persona¬lità Hitler, Stalin, Mao, Che Guevara... è cominciato il culto per il corpo. Efficienza fisica a tutti i costi, per uomini e donne. Il "look" è tutto.

ADA (mentre Clara annuisce ) Perché se ne sta andando?

SIMONI In parte per causa vostra, e poi ... mi sono innamorata...

CLARA Ha paura di noi?

SIMONI Quello che dicevate stanotte, nel delirio, mi ha fatto riflettere. E poi, al vostro capezzale...ho incontrato Alessandro...

ADA Alessandro? Il “nostro” Alessandro?

CLARA Alex Sandro.

ADA Lei non perde tempo! E neppure quel vecchio mandrillo!

SIMONI Io sono stata sedotta...

ADA Ah!

SIMONI Da un fatto mentale...

ADA Mentale?

SIMONI Io amo Pirandello. E quando ho capito che il marito di Ada, vecchio, panciuto e claustrofobico, e l'amante di Clara, agile, scattante, sportivo, altri non erano che la stessa persona...di fronte a tale portento della Natura...ho perso la testa. (ritorna efficiente)Più tardi, a casa mia, davanti a un piatto di spaghetti aglio e olio che mi ha cucinato alla perfezione, mi ha confessa¬ di non sentirsi più stressato da voi due.

CLARA Tante grazie, che gli vadano per traverso tutti gli spa¬ghetti che mangerà da qui all'eternità.

SIMONI Andiamo in Svizzera.

ADA Per sempre?

SIMONI Non sappiamo, ma stanotte...prima...era affranto.

ADA L'ho visto e gli ho detto "addio".

CLARA Anch'io. Mi sono ricordata delle sue parole, dottoressa: (la imita) preferite dare addio alla cellulite o al vo¬stro uomo? E noi abbiamo detto addio al “nostro” uomo.

SIMONI E la cellulite?

ADA Ce la teniamo. In fin dei conti è più leale di un uomo: non ci lascia tanto facilmente!

SIMONI Meglio così, parto con la coscienza tranquilla.

CLARA Lei ha una coscienza?

SIMONI Via via, non facciamo tanto le moraliste! Che anche voi, tanto angioletti, non siete! ( suono di clackson) E' lui, io vado, arrivederci.

CLARA Un momento. In cambio del nostro silenzio...

SIMONI Ah, no, di ricattatori me ne basta uno!

CLARA Ci ceda a prezzo onesto la villa.

ADA Che il nostro Alessandro pagherà volentieri.

SIMONI (dopo una pausa) Ok. Affare fatto! (suono insistente di clackson, mentre lei si avvia verso la direzione)

ADA Mi piace l'aria qui...

CLARA La nostra società avrà basi solide: un odio ferocissimo che ci ha quasi fatto ammazzare a vicenda!

SIMONI (rientra con una cassetta di sicurezza piuttosto gran¬de) Le mie scorte segrete. Omaggio della ditta! (sulla soglia della portafinestra, voltandosi, radiosa)Vi manderemo il contratto, non dubitate! Bye!

ADA Tu ti fidi?

CLARA (aiutandosi con un foglietto che la dottoressa ha appoggiato sulla cassetta, compone la combinazione) Intanto, ci installiamo.

ADA Noi saremo come le direttrici di un grande albergo. Richiameremo il personale specializzato, tranne quell'or¬ribile Pietro.

CLARA (aprendo la cassetta) Io avrei un'idea...niente più donne...uomini, scapoli, preferibilmente.

ADA Perfetto! E la villa la chiameremo...

CLARA Fattoria della Salute Campo di Marte! E' virile a bba¬stanza, no?

ADA (sbirciando nella cassetta) Sono d'accordo, socia. Ma cos'è questa roba? Non sembrano né soldi nè titoli.

CLARA Infatti. (estrae pacchetti, scatolette, confezioni di pan carrè e infine una bottiglia di champagne) Patè, salmone, champagne...

ADA Ci sono anche dei bicchieri di cristallo...uhm...
(Clara stappa lo champagne, mentre Ada prepara una tartina. Clara versa lo champagne) Alla salute della Fatto¬ria della Salute.

CLARA Mangia, bevi e sii felice... Domani potresti essere a dieta.

I bicchieri si toccano con il piacevole suono del cristallo.

Buio.

Fine