CLAUDIO CALO’, ASCETA

DI

PIETRO DE SILVA


Buonasera, mi chiamo Claudio Calò, gommista. Allievo prediletto di Maurizio Andhra Pradesh, buddista.
Siamo entrambi intrisi di Karma. Maurizio, il mio maestro, è un concentrato di reincarnazioni ed è sulla via della purificazione totale.
Lui è stato di volta in volta, nelle sue reincarnazioni precedenti…un bramino sulle rive del Gange, un guerriero sotto la dinastia Maurya, l’ottava reincarnazione di Visnu dopo Rama, il poeta Bharatha Kandra, un pescatore vittima del massacro di Amrystar nel 1919, un carrozziere di Ladispoli nel ’25, un nano del circo Medrano nel dopoguerra e negli anni ’60 una mignotta del Tuscolano.Purtroppo adesso non è molto purificato per via che ha preso a catenate due vecchiette a villa Gordiani…Maurizio è un po’ nervoso.Sotto suo consiglio mi sono avvicinato allo shatzu, che non è una pratica tibetana, ma un fuoristrada comprato di seconda mano a Largo Preneste…motore rifatto…280.000 km…Un’affarone! Mi hanno pure abbonato il passaggio di proprietà…Attraverso lo shatzu ho raggiunto la meta delle mie meditazioni: le cascatelle de Veio.La prima volta mi sono raccolto in meditazione per sei giorni consecutivi senza mangiare né bere, il settimo giorno…mi hanno portato all’ospedale di Bracciano. Però sei mesi dopo ci ho riprovato e seguendo le indicazioni del Tantra sono riuscito ad annullare e ad abbandonare la mia forma corporea per almeno venti giorni…Purtroppo quando sono rientrato nella mia entità corporea mi sono accorto che mi avevano fregato lo shatzu con l’impianto stereo e il compact disc.Con Maurizio, quant’è carino, abbiamo anche iniziato a praticare alcuni esercizi di levitazione. Lui è bravissimo; io all’inizio invece avevo qualche problema, un po’ per la concentrazione e un po’ anche per via del peso, ma Maurizio…quant’è carino…mi ha aiutato molto; s’è messo dietro, proprio dietro a me e mi ha detto: “ chiudi gli occhi, non pensare a niente, lasciati andare, rilassa il tuo corpo “, io mi sono lasciato andare e…oh, mi sarò alzato almeno di cinque centimetri.Poi ho capito…il segreto per mantenere una forma corretta di levitazione è quello di concentrarsi sull’immagine di Budda. Una volta a Villa Borghese mi ero concentrato benissimo sulla faccia di Budda; avevo raggiunto i quindici metri d’altezza, in estasi; purtroppo però mi sono deconcentrato un attimo mi si è sfocata la faccia di Budda e m’è apparsa quella di Giuliano Ferrara sudatissimo…Me so sfragnato su una vecchietta che stava a prendere il sole e le ho rotto una gamba…Pure tu però, vedi uno che levita, levete!Adesso il mio proposito è unicamente quello di andare a Calcutta e di immergermi nel Delta del Gange per purificarmi definitivamente…anche perché a casa non c’è acqua e sono venti giorni che non mi lavo. Da Ciampino ogni giovedì partono dei charter per buddisti diretti all’aeroporto Ghandi di Calcutta a dei prezzi stracciatissimi. Pensate, volo andata e ritorno, tre giorni di mezza pensione, bevande escluse e tre immersioni nel Gange 150 euro…e sull’aereo fanno pure una dimostrazione gratuita di tovagliati, mutande di pizzo…Praticamente regalato! L’unico problema è che la compagnia aerea, la Ramajana Airlains, ha degli aerei un po’ così…Sei mesi fa trentasei buddisti sono partiti da Ciampino alle sei e tre quarti diretti a Calcutta…e alle sette e un quarto si sono schiantati a Rocca di Papa.Io comunque non ho timore della morte, faccio…sovente…esercizi di abbandono del corpo per prepararmi al momento supremo del trapasso con una predisposizione d’animo estremamente rilassata. Anche se non credo d’essere molto rilassato ultimamente…L’altra settimana stavo alla fermata del 490 barrato e un cane mi si è avventato addosso, mi voleva mordere! Io mi sono spaventato, ho cominciato a urlare e…gli ho tirato addosso un ragazzino…si, il primo ragazzino che m’è capitato tra le mani…lo so che eticamente non è corretto scaraventare un bambino nelle fauci di un dobberman, ma io non sono ancora preparato all’idea del dolore…e poi quel cane voleva mordere qualcuno…tanto i bambini se dimenticano presto…Comunque dicevo dell’abbandono della forma corporea…Si prova una sensazione inquietante, perché c’è sempre il timore di non poter più tornare indietro. Una volta ero finito dentro il corpo di uno spurgatore di pozzi neri di Sacrofano…Puzzava in maniera orrenda, spurgava fogne a mani nude…E soffriva pure di coliche. Mica è facile trovare il corpo giusto. Invece a Pasqua dell’anno scorso ho approfittato del corpo di una ragazza pazzesca, una commessa della Standa di Terni, mi sono infilato zitto zitto nel suo corpo e ho goduto come un maiale. Cinque minuti. Da vestito. Purtroppo il suo corpo era occupato anche da un altro buddista maniaco che si era infilato nel suo gluteo destro. Abbiamo lottato tre quarti d’ora perché nessuno dei due voleva lasciare quel corpo, ma poi io ho avuto la peggio e mi sono ritrovato come un coglione in mezzo alla Standa di Terni. Però ho approfittato della mia essenza incorporea e mi sono fregato un paio di pinne e una maschera… Me no male che mamma non se ne è mai accorta, sennò…Da un po’ di tempo con Maurizio…carino…abbiamo iniziato a Calcata anche l’ascesi colletiva. L’ascesi colletiva è un rito molto coinvolgente, ma molto estenuante. Non tutti arrivano in fondo, molti desistono e tornano a casa a vedere la televisione. Gli animi nobili come me e Maurizio si elevano con la mente e con lo spirito e riescono a raggiungere il nirvana anche solo per pochi istanti e alla fine del rito collettivo solo una ventina di asceti restano a contemplare la loro entità incorporea nella volta celeste e di questi solo dieci tornano a casa in tempo per la finale della Coppa dei Campioni.Un problema ancora irrisolto di noi asceti è il freddo alle gambe. Il Buddismo non contempla calzemaglie, fuseau o pantacollant. L’unico abbigliamento consentito è una tunichetta bianca di organza. Il corpo sotto dev’essere rigorosamente nudo e non troppo sudato, per ragioni di convivenza. Non sono ammessi profumi, dopobarba, sopracciglia troppo folte perché considerate troppo volgari e non si possono indossare cappellini eccentrici, copriorecchie e caschi integrali. Io all’inizio per poco rinunciavo alla mia scelta religiosa perché alle cascatelle di Veio con quella tunichetta addosso si schiattava di freddo e allora mi sono fatto un bel tunicone pesante con le tende di terital della camera da letto di mia sorella. Mia madre quando se n’è accorta…s’è arrabbiata… M’ha detto che non devo più frequentare certa gente, che mi possono dare le caramelle drogate, che si può diventare ciechi…Io sono andato su tutte le furie e le ho detto :”Non mi toccare Maurizio Andhra Pradesh!”.S’è arrabbiata ancora di più, è schizzata in cucina, è tornata inviperita e m’ha lanciato una teglia addosso…piena di lasagne. Io mi sono abbassato e ha colto in pieno la madonnina attaccata al muro…Che tristezza la Madonnina col sugo in faccia. Poi ha cominciato ad urlare che Maurizio non si chiama Andhra Pradesh, ma Cucchiaroni, che abita al Quadraro e che fa lo spacciatore. Non è vero, io non ci credo…Mi sono messo a piangere , lei m’ha dato in culo e m’ha fatto rotolare per le scale fino in portineria. Io da giù le ho urlato: “ Tu con me hai chiuso “,…ma mi sa che non mi ha sentito…Sono pure arrivato tardi al lavoro per colpa sua e il principale mi ha pure licenziato. Ha rivoluto indietro gli ultimi due stipendi e mi ha fatto vulcanizzare un treno di gomme di un’alfetta…Adesso con il fatto che il pomeriggio non so più che fare, ogni tanto vado a casa di Maurizio…L’altro giorno gli ho suonato, lui mi ha aperto tutto sconvolto, con gli occhi a palla…C’aveva tutta la faccia piena di farina…M’ha detto che stava a fa una torta. Mo io mica so scemo, sul tavolo c’erano tutte strisce bianche…Stava a fa ‘na crostata! Poi s’è messo ad urlare, si dimenava, io non lo sapevo che la farine facesse quell’effetto…Diceva che dovevo telefonargli prima di fare queste visite a sorpresa. Io gli ho detto che non sapevo che fare il pomeriggio e lui m’ha scaraventato in una stanzetta e m’ha chiuso dentro a sentire un’ellepì dei Camaleonti…Però ogni tanto mi allungava un paio di sottilette da sotto la porta…Q’ant’è carino, lui mi vuole bene…è l’unico che mi dà retta…a me non mi dà mai ascolto nessuno…M’ha fatto passare quattro ore indimenticabili…Poi alle otto d sera ha aperto la porta, m’ha dato un cazzotto e m’ha detto di andarmene. Lui è fatto così…Però è buono…Tre volte al mese mi porta pure a raccogliere i peperoni…A Nepi. Lui ci tiene a me. Mi controlla sempre quando lavoro…Da lontano. Mi guarda dalla strada sterrata sotto un’ombrellone…Chissà perché con un sercio in mano…Dice che se gli faccio un bel lavoretto, quest’estate, ad agosto, mi porta in vacanza con lui…A San Giovanni, dalle parti di Piazzale Appio…Dice che c’è un seminterrato, che se stà freschi freschi e c’è pure un giardinetto…coll’ombra…Certo quando andavo allo stagno di Torrimpietra, co’ mamma, si cominciava a giugno e si finiva a settembre…Da qui ad agosto ancora ce ne vuole…con ‘sto caldo…i pomeriggi, il tempo non passa mai…Oggi gli ho telefonato a Maurizio, m’ha risposto, ha detto “nun me rompe li cojoni”, ma poi è caduta la linea…Ho provato a telefonare ma dava occupato. Bè lui c’ha sempre tanto da fare. Però…Io domani gli vado a citofonare…Speriamo che mi risponde…Io non so mai che fa il pomeriggio…Voi che fate il pomeriggio…?