COLLEZIONISTA

DI

PIETRO DE SILVA



(Fà il suo ingresso un uomo untuoso e laido con un catalogo nelle mani)

Il reperto più raro è questa meravigliosa Agias Urticae un lepidottero o
farfalla presente unicamente sulle isole Ebridi, invece l'esemplare più
diffuso ma pur sempre appetibile è questa .... che ho catturato a
Vicovaro nel '92....ma è bene che dia le mie generalità: sono Lorenzo
Pandoro e come potete constatare faccio il collezionista ma prima di
approdare a questa soddisfacente e remunerativa attività, mi occupavo di
ben altro.
Per diversi anni levavo i denti d'oro ai morti, era un lavoro duro che
non mi procurava sufficienti introiti per sopravvivere, lavorai
successivamente per la Voiello, dovevo controllare i tempi di cottura
della pasta per apporre i minutaggi sulle confezioni. Fui licenziato
perchè dissi al titolare della ditta che per i fusilli o tortiglioni ci
voleva perlomeno un'oretta.
Pertanto sulle confezioni scrissero: "sessanta minuti di cottura"
diverse persone seguendo queste indicazioni morirono di blocco
intestinale fulminante e la ditta chiuse per sei mesi.
Dovetti pertanto cercarmi un altro impiego in gran fretta.
Allora avvalendomi della mia cospicua esperienza avuta in giovane età
nella navigazione mercantile, mi proposi come capitano di una petroliera
che faceva la spola fra Taranto e Salonicco.
Fu una esperienza terrificante a metà navigazione in mezzo all'Adriatico
la nave incominciò a perdere da una falla tonnellate di petrolio, il
cargo prese fuoco e vagai con la nave in fiamme
per una settimana cercando di trovare uno scalo per il rientro
d'emergenza, tutti i porti mi negarono l'attracco
perchè erano al corrente del fatto che non mi lavavo da almeno un mese.
Solo la capitaneria di Porto Recanati mi fece buttare gli ormeggi a
cento metri dalla banchina, guadagnai la riva a nuoto.
L'armatore della petroliera mi portò in tribunale, voleva indietro tutto
il valore della nave con il suo carico di petrolio....qualcosa come
cento milioni di dollari.
Il tribunale stabilì che ero nullatenente e indigente e la Società
costruttrice ebbe come risarcimento danni l'unico oggetto di mia
proprietà:una statuetta della Torre di Pisa che cambia colore quando
piove.
L'armatore alla lettura della sentenza morì d'infarto non prima d'aver
nominato 66 santi accompagnati da epiteti orrendi.
Per sopravvivere mi buttai in campo artistico e mi presentai alla casa
editrice Lancio per lavorare in parti secondarie nei Fotoromanzi
"Sogno".
Anche lì fù un esperienza fugace, per colpa del mio professionismo
esagerato. Loro mi consegnavano il testo il giorno precedente e io mi
presentavo sul set con il fumetto con le parole dentro.
Il regista sosteneva che non era necessario e che il fumetto veniva
messo successivamente vicino alla faccia dalla tipografia.
Ma io se non leggevo le parole sul mio fumetto non riuscivo a fare la
faccia giusta, il produttore imbestialito frantumò tutti i fumetti che
mi ero portato sul set, certi pezzi di cartone a forma di nuvola e mi
riempì di insulti di fronte alla troupe.
Io tramite il mio avvocato feci recapitare all'amministrazione della
casa editrice un fumetto con su scritto "dateme armeno i sòrdi" e loro a
stretto giro di posta me ne mandarono un altro con scritto "vai a fare
in culo"...sono ancora in causa.
Non nascondo di aver avuto una discreta popolarità in quel periodo e
m'invitarono al gioco del "se fosse" con la Carrà, io purtroppo essendo
incontinente dovevo durante la diretta andare più di una volta al bagno
e la Carrà mi inseguiva con la telecamera domandandomi:"Se fosse un
animale?"...e io le rispondevo "Che cazzo me ne frega...devo piscià".
Insomma un esperienza bruciante, lo show business non faceva per me.
Inevitabile il crollo depressivo, per un paio di settimane manifestai
segni evidenti di grave squilibrio mentale, avevo manie di
persecuzione,sindromi paranoidi, attacchi di panico.
Al centro d'igiene mentale di Casalotti uno psichiatra mi convinse ad
assumere una dose massiccia di Aldol che avrebbe attenuato i disturbi
mentali.
Purtroppo questo farmaco annullava le psicosi ma come effetto
collaterale mi procurava dei tremori alle gambe, così per bloccare le
gambe presi dell'Achineton, ma l'Achineton mi scatenava dei tic al
labbro inferiore che dovevano essere eliminati con delle capsule di
Fermostop, le quali però a loro volta prodcevano una sorta di moto
ondulatorio del bacino...insomma dopo un mese di cure massiccie il
professor Santella mi abbattè con un cazzotto che risolse d'incanto
tutti i problemi.
Tranne beninteso quello della assoluta latitanza di qualsiasi lavoro,
Passai un periodo economicamente disastroso e per spostarmi per la città
dovetti rinunciare alla mia 500 per ripiegare su un carrello della spesa
della GS modificato a pedali, era veramente umiliante presentarsi ad
appuntamenti di lavoro dentro il carrello, ma Roma è grande , non avevo
i soldi per l'autobus e non potevo certo spostarmi a piedi.
La scorsa estate sono andato a trovare la mia povera mamma che a abita
in montagna a duemila metri d'altezza sul Montalto la cima più alta
dell'Aspromonte.
Fù rapita per errore da alcuni malviventi della 'ndrangheta nell'82 che
la picchiarono a turno fino all'86, poi resosi conto di aver sbagliato
persona l'abbandonarono in mezzo ai rovi e da allora la mamma,
nonostante le precarie condizioni fisiche si adattò all'ambiente e
decise di passare il resto della sua vita in questo rifugio scavato
sotto terra.
Per raggiungerla ho usato il carrello della spesa della GS e sono
arrivato in questa località remota dopo un mese e mezzo di viaggio
estenuante.
Purtroppo al mio arrivo la mamma era già morta per i morsi di un
cinghiale, non ho dovuto neanche tanto faticare per seppellirla, essendo
lei nel rifugio interrato, ho semplicemente messo sull'imboccatura un
pezzo di tronco circolare che ho ricoperto di terra e poi una
rudimentale croce fatta con due peli delle ascelle, l'unica cosa che
avevo sotto mano...il ritorno con il carrello della GS è stato meno
faticoso perchè dalla cima fino a Catanzaro è tutto in discesa, certo
prima di arrivare a valle ho cappottato diverse volte per via delle
puzzole che attraversano all'improvviso rendendo il percorso già di per
sè accidentato, ancora più difficoltoso.
Credo di ritenere che proprio la morte di mia madre mi abbia portato a
diventare un collezionista, un modo come un altro per occupare la mente
e la giornata in maniera così intensa da stornare i pensieri più cupi.
E devo dire che questa attività mi ha aiutato molto a liberarmi e a
rendermi in qualche modo più autosufficiente.
Economicamente non è che io stia in maniera eccellentissima,beninteso...

vivo nell'appartamento di un sordo in Via Ostiense....si tratta di un
pensionato che non ci vede neanche tanto bene e non sà della mia
presenza, io ho fatto una copia delle chiavi e facendo molta attenzione
sono riuscito a vivere nella stessa casa senza che lui si accorgesse
assolutamente di me.
Certo è snervante sgattaiolare da una camera all'altra ma non pago una
lira di affitto e di spese.
Una sola volta ha intuito che c'era qualcosa di curioso nel suo
appartamento, fù quando trovò me in bagno e io dall'interno chiuso a
chiave per errore dissi:"Occupato"...ma essendo il vecchio una merda di
sordo riuscii a cavarmela anche in quella occasione.
Una volta il vecchio entrò in casa tutto raggiante con un apparecchio
Maico nuovo fiammante, se l'avesse messo sulla recchia si sarebbe subito
accorto della mia presenza, glielo dovetti sfasciare con una martellata
prima che ne facesse un uso scriteriato e così feci con un paio di lenti
nuove che gli avrebbero migliorato notevolmente la vista.
Sapevo di fare un azione moralmente deprecabile ma non potevo permettere
che si accorgesse di me, sarei finito sotto i ponti.
Adesso mi occupo a tempo pieno di collezionismo.Ho cominciato con i
soldatini di piombo, costruiti con le mie stesse mani, il piombo lo
prelevavo dalle pallottole che mi servivano per sparare ai cani.
Ho costruito soldatini di tutte le epoche, ma quelli che mi riuscivano
meglio sono quelli dell'epoca napoleonica, una nottata ne ho costruito
un intero reggimento, poi li ho collocati sulla scrivania del salotto e
per rievocare la sconfitta di Waterloo ho sparato selvaggiamente contro
di loro con una Smith e Wesson a ricarica automatica.
La cosa più divertente era vederli schizzare sul tavolo e finire contro
il soffitto.(Ride)
Poi dopo circa un mese mi sono stufato e li ho fusi in un rudimentale
altoforno per tirarne fuori una palla di piombo con la quale ho spaccato
di notte un deflettore di una macchina parcheggiata al Pincio, per
vedere la reazione spaventata degli occupanti.
Quindi sono passato alla raccolta di farfalle e coleotteri.
Ho un magnifico esemplare di scarabeo verde bottiglia, grosso come una
noce di cocco che mettevo sulla schiena delle bagnanti a Fregene a loro
insaputa.
Ho passato pomeriggi estivi memorabili con questo passatempo, niente a
che vedere beninteso con gli aracnidi, in particolare con gli scorpioni
di 5 centimetri di lunghezza con la livrea bruno rossiccia. Le urla
delle bagnanti risuonavano fino a a Santa Severa.
Ma il pezzo veramente prezioso è la Tarantola Pelosa di Nerola, la tengo
viva in un vasetto e la nutro con grande tenerezza, mi diletto a
lanciarla sul collo degli studenti che guardano con trepidazione i
quadri degli esami. Il timore di essere bocciati e il morso della
tarantola provocano in me un senso di splendida eccitazione, non
paragonabile a nessuna esperienza anche con funghi allucinogeni.
Le mie collezioni si sono via via arricchite di originali raccolte fino
ad approdare al fiore all'occhiello del mio hobby...i reperti umani.
Innanzitutto bisogna procurarsi un compagno di merende, basta andare al
circolo bocciofilo del dopolavoro delle ferrovie per trovarne a
carrettate.
Non devono essere necessariamente toscani...l'importante è che siano
pensionati con qualche passioncella per le giovani coppie.
Io ne ho trovato uno fenomenale, Venanzio Rumba, un ex capostazione
ormai settantacinquenne, ma molto veloce nell'estrarre una rivoltella e
nel farla sparire in un lampo, non a caso è detto Sartana. E' anche
abilissimo a vestirsi da troia in sette secondi netti e da Brighella in
un minuto secco. Quest'ultima perversione ancora non l'ho capita, ma a
lui procura orgasmi sensazionali.
Quando feci il primo approccio con questo soggetto pensavo che si
limitasse ad introdurmi nel fantastico ed eclatante mondo dei voyeur o
come si dice in gergo "Compagni di merende", che non è un modo di dire
mutuato dal linguaggio dei nostri maestri toscani, compagno di merende è
veramente un modo di scambiarsi Brioss o Kinder cereali invece che alla
luce del giorno, di notte in mezzo ai boschi di betulle possibilmente
con la vista di qualche coppia in cerca di privacy.
E' un lavoro che mette appetito e non vedo perchè non si debba fare
merenda sul lavoro fra una coltellata e l'altra.
Le prime volte
ci mettevamo dietro alcuni cespugli ad osservare le effusioni amorose
delle giovani coppie o al massimo ad appiccicare la faccia al vetro
delle vetture per vedere meglio i dettagli, un passatempo innocuo e
sano. Però lui volle spingersi oltre e un bel giorno mi disse se volevo
arricchire le mie collezioni di nuovi elementi...anatomici, dapprima la
cosa mi fece orrore, poi mi dissi che dopo aver maneggiato soldatini,
tappi di bottiglia, numeri rarissimi di Topolino e francobolli del
Vaticano sarebbe stato il caso di avere qualche cosa di più...come
dire...stimolante.
Non scendo nei dettagli per non offendere la sensibilità dei presenti, a
tutt'oggi e grazie all'ausilio prezioso di Venanzio Rumba, che oltre ad
essere un bravo e onesto pensionato è anche un abilissimo dissezionatore
di arti, posso dire con orgoglio di aver surgelato circa un centinaio
di pezzi provenienti da personalità diverse.
Landru nei primi anni venti fece fuori appena dieci donne e un
ragazzo...poca roba rispetto al nostro lavoro certosino.
Ora il problema che si presenta impellente e cosa farne di questi
reperti da collezione, Venanzio Rumba è antropofago ed ogni tanto me ne
chiede un pezzo...non sò...per le feste....Pasqua...visto che
l'abbacchio...non lo si può negare è ormai come costi
inavvicinabile...io per riconoscenza...gli posso dare...che sò...un
braccio...un paio di costolette...per insaporire le patate
in fondo è stato un lavoro d'equipe e anche lui ha diritto ad usufruire
della preziosa collezione.
Ma non posso certo cedergli...che sò...i glutei...ce ne ho un paio che
sono la fine del mondo e farei carte false per averli sempre con
me...nel freezer intendo.

Senza troppi eufemismi non me la sento di non dargli una mano, se ne ha
bisogno, perchè no? E' un amico e va ricompensato, di mani ne ho una
marea, affusolate, delicate, minute...a lui piacciono quelle tozze...io
rispetto tutti i gusti...dice che per il brodo sono l'ideale...sarà ma
io avendolo una volta anche assaggiato, d'altronde insisteva tanto, per
gentilezza gli ho detto:"Va bè...dammene un pò"....v'assicuro che è
meglio quello granulare della Knorr...perchè le mani...per quanto le
possa lavare...sempre mani sò! Chissà che cazzo hanno toccato...ce fai
pure il brodo...figurate! Cioè, proprio come datte una mazzata sullo
stomaco!
Le teste....sì, di teste ne ho parecchie, non molte surgelate, perchè
già la capoccia pesa di suo, se la surgeli poi diventa un pezzo di
marmo.
Quindi molte ne tengo in bocce di vetro piene di alcool canforato,un
paio le ho utilizzate come posacenere...in orizzontale e con la bocca
aperta...infine una ne ho messa a pelle di leopardo come tappeto in
salotto.
Tenete presente che vivo con quel vecchio sordo con la vista appannata
che sente un fetore insopportabile nell'ambiente ma non ne comprende
esattamente la provenienza.
La settimana scorsa ho invitato una ragazza, conosciuta in discoteca a
vedere la mia collezione di farfalle, un classico espediente con fini
molto espliciti. Lei ovviamente sapeva che era solo un pretesto ed è
venuta con grande entusiasmo da me perchè per tutta la serata
incrociavamo gli sguardi con voluttà.
Questa cretina dopo aver visto la sequenza di capocce nelle bocce di
pezzi surgelati e di corpi impagliati, ha incominciato a dare i numeri e
a urlare in maniera veramente indecorosa, io ho tentato di azzitirla
perchè temevo che le sue urla svegliassero il vecchio che dormiva
placidamente, ma visto che non ne voleva sapere dapprima ho tentato di
ridurla alla ragione blandendola con dolcezze e carezze e poi con colpi
di un ascia birmana che era provvidenzialmente appesa al muro.
Adesso Enza, questo il nome della giovane, la conservo un pò in cucina
nella credenza e un pò nella scarpiera.
Posso comprendere un attimo di disagio...capisco che dopo averle
mostrato alcuni francobolli francesi con l'effige di De Gaulle le abbia
troppo bruscamente fatto vedere anche sei nasi dentro una scatola di
baci Perugina...ma è stata lei a raccogliere il mio invito, se aveva
qualche dubbio poteva sottrarsi...in quella maniera potevo direttamente
abbatterla all'uscita della discoteca...
(Guarda il pubblico in tralice) Che c'è? Trovate raccapricciante e di
cattivo gusto tutto ciò? Non accetto moralismi, sia ben chiaro!
La verità e che qui in Italia, anche nel nostro settore, non c'è stimolo
e incoraggiamento per lavorare in grande stile.
Le grandi carriere si sono sviluppate solo all'estero e hanno avuto
risonanza internazionale.
Noi poveri mostri lavoriamo in clandestinità e con mezzi
rudimentali:roncole arruginite, martelli troppo vistosi,zappe pesanti.
Quando mai s'è visto in Italia un bel massacro con una di quelle
motoseghe da "Non aprite quella porta".
Si lavora più celermente, si hanno risultati immediati e soprattutto il
giorno dopo sei sulla bocca di tutti.
Qui da noi ci sono solo casi sporadici che alla terza o quarta impresa
vengono subito scoperti.
Il solito provincialismo che non permette di evidenziare gli elementi
migliori, in fondo noi operiamo uno smaltimento dell'umanità e
procuriamo buoni soggetti agli autori dei thriller cinematografici di
gran successo, dove credete abbia pescato le idee per le sue storie
Stephen King o il creatore di Freddy Krueger?
La mia grande amarezza è che i giovani non intendono seguire le gesta
dei grandi del passato,io posso ormai considerarmi un veterano del
settore pertanto se non vi dispiace vorrei con vostra licenza
predispormi ad aprire una scuola per incentivare il sano artigianato.
Ovviamente cerco soggetti che si prestino perlomeno come fattezze
fisiche ad intraprendere una fulminante carriera da mostro.
I requisiti sono semplici: chiunque di voi abbia pensieri torvi, aspetto
poco rassicurante o molto semplicemente una faccia da cazzo e abbia
intenzione di mietere qualche vittima per via di qualche contenzioso in
sospeso, può contattarmi...io sono evidentemente non facilmente
reperibile, per ragioni di sicurezza,non ho cellulare o recapito fisso.
Per farvi reperire basta che lasciate un vostro messaggio presso il
circolo bocciofilo delle Ferrovie di Via Marsala, io provvederò in breve
tempo a darvi un appuntamento in aperta campagna per impartirvi le prime
lezioni...che non sono care...certo alcuni insolventi non sono
tornati...interi ...nelle proprie abitazioni...ma si tratta di casi
limite...per voi che siete stati cosi carini e pazienti nell'ascoltarmi
avrò sicuramente un occhio di riguardo...(Adocchia uno del pubblico)
Tu...tesoro...mi sembri risoluto,intraprendente...e particolarmente
losco...ci basta uno sguardo per capirci, nevvero? Possiamo cominciare
domani stesso con la prima lezione...alla pineta di Castel Fusano...sì
che la vuoi una lezione, vero?....(Con sguardo torvo) La motosega la
porto io!
(BUIO)