COLPO DI TACCO!

di

Giuseppe De Francesco


Un uomo, che fino a poco prima gironzolava per il locale come venditore di palloncini, comincia ad un tratto a parlare ad alta voce e si rivolge al pubblico come fossero dei confidenti immaginari.

Mondiali di qua! Trapattoni di là! Del Piero sì o Del Piero no! Totti gol! Tutti a dare consigli! Qua tutti sono bravi a parlare, tutti vogliono avere ragione e nessuno ha più l’umiltà di stare ad ascoltare chi ci ha l’esperienza! Io lo so quello che ci vuole per non farsi fregare: IL COLPO DI TACCO!

Ci vuole il colpo di tacco! Caro ragazzo, nella vita, come nel calcio, è il colpo di tacco che fa la differenza. Puoi essere bravo quanto vuoi, puoi fare di tutto per metterti in mostra. Ma quando quelli lì si trovano a dover giudicare se hai classe o se vali come uno dei tanti, sai che fanno? Dimmelo un po’ che fanno. Cercano di scoprire se con il colpo di tacco ci sai fare.

Vuoi sceglierti uno sport su misura? Un’attività fisica che sia giusta per te? Innanzitutto devi capire la differenza che c’è tra uno sport e l’altro, per esempio, tra il bowling e il tennis. Che differenza c’è, dimmelo... Ueh! Prova tu a fare un volé con le bocce nere! Ooops! (Mima la situazione) Bene che ti vada ti fratturi l’alluce e parte del collo del piede! Ecco un modo di partire... col piede sbagliato! 

Non tirarmi fuori l’idiozia che l’importante è fare movimento, muoversi, bruciare il grasso superfluo... Balle! Balle grosse come case! Il vero atleta è quello che cerca di migliorare i propri riflessi. Non come quel tizio che ho visto io, che, facendo jogging, è stato investito da una Vespa 50 in salita! Ma a che ti serve fare jogging, se poi a riflessi sei messo male e in più sei un pirla?!! Il colpo di Tacco, ci vuole! L’intuito, la fantasia, la sorpresa! La costanza quasi mai ti ripaga, purtroppo! Aspetta, come diceva quello lì? “Palla lunga e pedalare”? Scemenza. Grande scemenza! Tutti ne sono capaci, con il giusto allenamento. A furia di batterlo, per forza che il chiodo entra. A furia di sentire le sue frasi a vanvera dette alla tivvù, ci siamo addirittura convinti che Bruno Pizzul sia un telecronista! Anche se tutti sanno che non è vero... Ma tu, è sorprendere che devi. Sorprenderli con eleganza! E’ qui il punto! Se riesci a farlo, li hai conquistati: ti ammirano e ti rispettano. Altrimenti, sei un merdone qualunque!

Per esempio, non devi lasciare che ti prendano in contropiede, come è accaduto a quell’arbitro che conoscevo. Questo tizio aveva l’abitudine di portare con sé la moglie a vedere le partite che arbitrava, ogni santa domenica, per tutta la durata del campionato. Un giorno, però, si fece uno scrupolo e disse alla moglie: “Tesoro, forse è meglio che non vieni più con me allo stadio. Ho pensato che deve essere imbarazzante per te startene seduta in silenzio mentre tutta quella gente mi grida cornuto!” E lei: “Ma caro, cosa ti fa pensare che io resti seduta in silenzio?”

Dai retta a me, c’è poco da scherzare. Il fatto è che la gente, oggi come oggi, è stufa delle banalità come pure dei fenomeni da baraccone. Maradona è e rimane un idolo ma fa parte del passato. Uno come lui, oggi, non ce la farebbe a trovare il suo spazio. Così come Pelé, Falcao... Rumenigge. Ueh! Vi ricordate Rumenigge? Non era un uomo, era un treno! Correva sempre ed era implacabile come un rullo compressore. Dove passava lui non cresceva più l’erba. Poi, poveraccio, l’hanno venduto all’Inter ed è stata la sua fine! Ingloriosa, per giunta... Mi ricordo che era spiritoso, però. Teutonico ma con un certo senso dell’umorismo. Infatti, quando è arrivato in Italia, a Milano, a lui piaceva sorprendere la gente chiedendo: (con accento molto tedesco) “Tu sa ghe diferenza g’è per me tra una picicletta e un fiore? Nezzuna! Tutte e tue hanno petàli!!!” Forte no? Ecco il vero genio calcistico...

La gente ha bisogno di identificarsi con i suoi beniamini e quello che ti chiede, per farlo, è soprattutto classe. Classe. E non cacca! Sai cosa vogliono? Vogliono stupirsi, ecco... Se davanti al naso gli sventoli le solite quattro stronzate, magari ricamate, non dico di no, ingioiellate, farcite di sudore e lacrime... sì, ti fanno una smorfietta tanto per dire: “Che bravo!” Una carriera così, però, non ti conviene costruirtela...

Se, invece, hai le tue belle potenzialità ineguagliabili e le sfrutti fino in fondo per guizzare via dal gruppo quando meno se lo aspettano... via, come un’anguilla... ohp! ohp! (Mima un giocatore di calcio che scarta vari avversari) e arrivi, così, in zona “Cesarini” e li fulmini tutti con la tecnica micidiale di un inesorabile tacchetto... ohp! dài! così! (Mima un giocatore che si volta e tira con il tacco. Poi esulta euforico) Gol! gool! sì! Allora sei il più grande, sei il numero uno e finisci sugli annali della storia del calcio! Da merdone qualunque assurgi automaticamente al rango di leggenda vivente.

Io, è per poco che non ce l’ho fatta. Mi mancava tanto così (indica un piccolo spazio tra il pollice e l’indice). Per questo, adesso, posso permettermi di parlartene, ti posso insegnare. Posso insegnare a tutti voi! Io lo conosco, il calcio, eccome! Ho il senno del poi e so esattamente che cosa è giusto e che cosa, invece, non vale un accidente. 

Credi che loro, i grandi allenatori della storia, intendo, credi veramente che siano disposti a dire a te, ultimo arrivato, i loro segreti? Di’ un po’? Eh? Illuso! Grandissimo illuso! Io te li posso dire, quei segreti. Io so tutto perché la gloria... mi ha mancato per un soffio! Mi ricordo che era arrivato il mio momento: mi ero finalmente deciso a partire in cerca di fortuna. Ma arrivai in stazione e vidi che avevano soppresso quel treno. 

Se dovessi ricominciare tutto daccapo, però saprei molto bene dove andare a mettere le mani... Di sicuro ci darei dentro per migliorare il mio COLPO DI TACCO!

(Tratto da “Vasche piene. Personaggi e situazioni di una generazione sommersa” di Giuseppe De Francesco. Reg. SIAE)