IL COMMISSARIO DALTONICO A TEATRO

Una commedia di

Giuseppe Della Misericordia



Personaggi
Attore
Attrice1
Attrice2
Commissario Daltonico

La scena è una casa qualunque.

L'attore sta camminando nervosamente avanti e indietro.
ATTORE: E’ colpa mia… è solo colpa mia… perché mi sono messo in questa situazione? Perché? Devo trovare una soluzione, un modo, un sistema...
Suona il campanello: l'attore diventa circospetto e sospettoso.
ATTORE: Chi è?
ATTRICE1: (da fuori) Sono io!
ATTORE: Non è possibile!
Va ad aprire e fa entrare Attrice1.
ATTORE: Cosa ci fai qui?
ATTRICE1: Dovevo vederti! Non resisto più! Sei solo?
ATTORE: Sì, ma non puoi stare qui! Devi andare via!
ATTRICE1: Perché? Cosa stai dicendo?
ATTORE: Mia moglie...
ATTRICE1: Tua moglie?
ATTORE: Ha scoperto tutto! Sa di noi! Sta arrivando!
ATTRICE1: Cosa vuol dire ha scoperto tutto? Come ha fatto?
ATTORE: Non lo so, non lo so… gliel'ha detto qualcuno… non lo so… devi andare via! Devo capire cosa fare, cosa dire...
ATTRICE1: Cosa sarà di noi adesso?
ATTORE: Non lo so! Non lo so!
Il Commissario Daltonico sale sul palco. Guarda i due e si guarda intorno: è un duro.
ATTRICE1: (al commissario sottovoce) Cosa sta facendo? Vada via! (all'attore) Scappiamo insieme, non facciamoci trovare! Andiamo via! (al commissario) Vada via!
L'attore cerca di spingere via il Commissario.
ATTORE: (al commissario sottovoce) Scenda dal palco! (all'attrice1) Sei pazza? Dove possiamo andare?
COMMISSARIO: Da nessuna parte.
ATTRICE1: (all’attore) Ovunque, con te! (al commissario sottovoce) Se ne vada! (all'attore) Voglio solo stare con te!
COMMISSARIO: (all'attrice1, indicando l’attore) Guardi che lui viene con me.
ATTORE: (al commissario) Insomma basta! (al pubblico) Scusate, scusate tanto, ma ora è troppo…  (al commissario) Cosa sta facendo?! Ma non vede che c'è uno spettacolo?!
COMMISSARIO: Spettacolo? Tutta la vita è uno spettacolo, non c'è bisogno di venire fin qui.
ATTRICE1: Senti questo!
ATTORE: Scenda dal palco!
COMMISSARIO: L'abbiamo trovata, eh? Come si fa chiamare adesso? Signor * (pronuncia il vero cognome dell'attore)? Mi faccia almeno i complimenti...
ATTORE: (allarmato) Complimenti? Ma che succede? Cosa sta dicendo?!
COMMISSARIO: Daltonico. Commissario Daltonico.
ATTRICE1: Anche mio fratello.
COMMISSARIO: Commissario?
ATTRICE1: No, daltonico.
COMMISSARIO: Impossibile. Sono l'unico con questo cognome in Italia!
ATTRICE: Ah, quindi non è daltonico?
COMMISSARIO: Certo che sono Daltonico. Commissario Daltonico. Lei non ce l'ha un cognome?
ATTRICE1: Sì, ma intendevo dire che mio fratello è daltonico davvero!
COMMISSARIO: Secondo lei il mio cognome è finto? (all'attore) Signor * (pronuncia il vero cognome dell'attore) ho un mandato d'arresto per lei, mi segua. (gli mostra il mandato)
ATTORE: Arresto? Io? (al pubblico) Scusate, scusatemi davvero… non so cosa dire… (al commissario) ma cosa ho fatto? Perché mi vuole arrestare?
COMMISSARIO: Mi risparmi la manfrina! Andiamo!
ATTORE: Ma quale manfrina? Non ho fatto niente io!
COMMISSARIO: Fa anche la scena… tutti uguali i boss della criminalità!
ATTORE: Boss? Le sembro un boss io?!
COMMISSARIO: E io le sembro un commissario? Abbiamo un elenco di reati qui che facciamo prima a leggere il Signore degli anelli: truffa, rapina, estorsione, associazione a delinquere, divieto di sosta...
ATTORE: Ma chi? Quando?
COMMISSARIO: La sua latitanza è finita.
ATTORE: Latitanza?!
COMMISSARIO: Sono 4 anni che latita! 4 anni! Ma la giustizia è come il fisco: prima o poi ti trova e ti fa pagare anche quelle di chi non ha pagato!
ATTORE: Ma quale latitanza! (all'attrice1) Digli qualcosa!
ATTRICE1: Commissario, io non so niente: io lo conosco da un anno, abbiamo solo fatto le prove insieme, per me potrebbe essere chiunque…
COMMISSARIO: Anche i complici la stanno scaricando: così finiscono le migliori carriere criminali.
ATTORE: Ma quali complici e carriere! Io non sono un boss! Io sono innocente!
COMMISSARIO: Ah… innocente.
ATTORE: Certo! Sono innocente!
COMMISSARIO: Dicono tutti così quelli che sono in prigione! Non ho mai arrestato un colpevole.
ATTRICE1: Lei arresta solo innocenti commissario?
COMMISSARIO: Certo solo innocenti!
ATTORE: Commissario mi creda, non so di cosa sta parlando!
COMMISSARIO: Dice mi creda… lei vorrebbe che io credessi a un attore?
ATTORE: Attore? Cosa c'entra?
COMMISSARIO: Vi conosco voi attori… fingete, simulate, vi trasformate… il lavoro perfetto per un latitante… venga con me!
ATTORE: Ma io… sto recitando!
COMMISSARIO: Appunto: è quello che sto dicendo!
ATTORE: Non posso lasciare il palco così, come se niente fosse! (Al pubblico) Sono mortificato, non so cosa dire… (al commissario) guardi il pubblico… sono venuti qui apposta per il nostro spettacolo...
COMMISSARIO: Davvero sono venuti a vedere voi?
ATTORE: Certo!
ATTRICE1: Soprattutto a vedere me...
COMMISSARIO: Poi capite perché le persone danno fuori di matto e sparano ai vicini di casa.
ATTORE: Commissario, mi ascolti: se mi interrompe lo spettacolo è come se le interrompessero un'indagine a metà… anzi neanche a metà, ecco, perché lo spettacolo è la fine della prove… è il culmine di un percorso… provi a immaginare... lei fa un'indagine, scopre il criminale, e appena lo sta per arrestare le dicono: basta così. Sa quante ore di prove abbiamo fatto? E quanto tempo ho passato a casa a ripetere la parte? Quante rinunce, quanta fatica? La prego… mi faccia almeno concludere questo spettacolo… poi se vuole mi arresta… tanto uscirò subito, non ho fatto niente...
COMMISSARIO: E lei sarebbe un attore? Le spiego: lo spettacolo non è il culmine di un percorso, ma è solo un momento del percorso… capisce? Il vero percorso avviene dentro voi stessi non davanti al pubblico!
ATTORE: Va bene, ha ragione, anzi meglio così: mi faccia concludere questo momento del percorso interiore!
ATTRICE1: La prego, commissario...
COMMISSARIO: Sapete cosa vi dico? Non mi chiamo più Daltonico se questa volta non chiudo un occhio.
ATTORE-ATTRICE1: Grazie, commissario Daltonico.
ATTORE: (all'attrice1) Bene! Riprendiamo! (al pubblico) Non so come scusarmi per questo… incidente. Grazie per la comprensione...
ATTRICE1: Riprendiamo dall'inizio, vero? Ho perso la concentrazione… (al pubblico) scusatemi, ma so che potete capire…
ATTORE: Certo, dall'inizio… tu esci, io torno qui e rifacciamo il tuo ingresso...
Entra l'attrice2.
ATTRICE2: Dall'inizio? Ma avete visto che ore sono?
ATTORE: Ma cosa stai facendo? Non devi farti vedere prima di entrare!
ATTRICE2: Se ricominciamo dall'inizio non finiamo più! E poi due volte la stessa scena… (sottovoce indicando il pubblico) non credo a loro vada… lo dico per il bene dello spettacolo… (al pubblico) buonasera, buonasera a tutti…
ATTRICE1: Dobbiamo ricominciare per forza! Ma ti sei accorta di quello che è successo? Vorrei vedere te!
ATTRICE2: Oh, vorrebbe vedere me… poverina! Ma io ho meno battute di te, quindi non puoi vedermi!
ATTORE: Smettetela!
ATTRICE1: Ah, ecco il tuo problema! No, non è il ritardo… è che tu hai meno battute di me!
ATTRICE2: Io sto pensando al bene del pubblico! Non possiamo stancarli!
ATTRICE1: Chissà perché hai meno battute di me...
ATTRICE2: Di certo non perché sei più brava… non mi far parlare va'...
ATTRICE1: Cosa vorresti insinuare?! Guarda che non sei nella posizione di parlare!
ATTRICE2: Tanto lo sanno tutti in che posizione hai fatto il provino...
COMMISSARIO: Io no. Non ho capito di cosa state parlando...
ATTORE: Sentite, il commissario non ha tempo da perdere… già ci sta facendo un favore…
ATTRICE1: Ma io ho perso la concentrazione!
ATTRICE2: Perché non sei nella parte.
ATTORE: Smettetela! Anche io ho perso la concentrazione! Non possiamo fare come se niente fosse… non c'è più l'atmosfera! Riprendiamo dall'inizio!
ATTRICE2: Non dico niente solo per il bene dello spettacolo…
ATTRICE1: Quanta generosità…
Attrice1 e attrice2 escono.
ATTORE: Ci scusi, commissario, sa la tensione… (al  pubblico) scusate anche voi, adesso riprendiamo… (al commissario) prego.
L'attore indica al commissario la sala, chiedendogli con un gesto di sedersi.
COMMISSARIO: Doveva pensarci prima.
ATTORE: Come?
COMMISSARIO: Ormai pregare è tardi: lei marcirà in galera!
ATTORE: Pregare? Ah, no: “prego” cioè... non sto pregando, dico: prego, si accomodi.
COMMISSARIO: Dove?
ATTORE: Dove vuole, vedo un posto libero...
COMMISSARIO: Mi siedo lì?
ATTORE: Sì!
COMMISSARIO: A guardare lo spettacolo?
ATTORE: Certo!
COMMISSARIO: No, non credo si possa fare.
ATTORE: Perché?
COMMISSARIO: Come perché? Il teatro mi annoia.
ATTORE: Cosa vuol dire che il teatro l'annoia?!
COMMISSARIO: In effetti… più che annoiarmi il teatro proprio non lo sopporto!
ATTORE: Forse ci va tropo poco…
COMMISSARIO: Troppo poco?! Io non ci vado mai! Ma non lo vede che è tutto finto qui? Fate finta di essere in una casa ma invece… ha mai visto una casa con le quinte? Con il pubblico seduto? Vede come viene giù tutto? (il commissario danneggia rumorosamente un pezzo di scenografia)
ATTORE: No commissario no! Lo sappiamo tutti, la scenografia è finta, non c'è bisogno di distruggerla! Il teatro è proprio questo: la verità nella finzione.
COMMISSARIO: (scimmiottandolo) “La verità nella finzione!” Ma cosa significa? Non lo sa neanche lei sa cosa sta dicendo! O è verità o è finzione! E poi non è solo la scenografia ad essere finta… che parte fa l’attrice che deve ancora entrare in sena? Sua moglie immagino!
ATTORE: Non anticipiamo la trama, per favore!
COMMISSARIO: Fate finta di essere marito, moglie e amante... ma in realtà si vede benissimo che vi odiate! No, in effetti questa è la parte verosimile…
Entra l'attrice2.
ATTRICE2: Iniziamo? Poi dice che una non si deve arrabbiare.
ATTORE: Smettila di farti vedere dal pubblico!
ATTRICE2: Certo, lui è un'ora che sta lì a farsi guardare… e io dovrei smetterla.
L'attrice2 esce.
ATTORE: (al commissario) Facciamo così: io lo capisco: il teatro non le piace e non vuole vedere lo spettacolo... è giusto, anzi giustissimo. I gusti sono gusti. Mi aspetta fuori. O nel foyer. Ecco ci vediamo nel foyer!
COMMISSARIO: Certo, nel foyer, come no! Così appena mi giro lei si infila in una botola, passa dalle fogne, sbuca da un tombino, trova una macchina che l'aspetta con il motore acceso, si procura un passaporto falso e se ne va in Svizzera, a Lugano... e poi chi la trova più?
ATTORE: Lugano?
COMMISSARIO: Potessi fare a mio modo… un faro di elicottero che squarcia la notte… il frastuono assordante delle pale... un inseguimento in autostrada contromano… una raffica di mitra alle gomme… questa sì che è vita!
ATTORE: Commissario io non vado a Lugano!
COMMISSARIO: Ah, no?
ATTORE: No, Lugano è troppo cara, io vado in Sudamerica! Sì, Commissario: Sudamerica!
COMMISSARIO: Ah, abbiamo a che fare con un ex nazista… la sua posizione si sta mettendo molto male signor *(cognome dell'attore)!
ATTORE: Ma quale nazista, stavo solo esagerando quello che stava dicendo lei!
COMMISSARIO: Stava esagerando? E perché?
ATTORE: Stavo dicendo una cosa più assurda della sua per dimostrare che quello che diceva lei era assurdo!
COMMISSARIO: Lei dice una cosa più assurda della mia e vuole pure avere ragione!
Si affaccia per un istante l'attrice2.
ATTRICE2: Allora?!
COMMISSARIO: Io sono come un lupo... la sto annusando, sa? D'ora in avanti io e lei saremo un sol uomo! Ci andremo insieme in Sudamerica!
Il Commissario estrae un paio di manette e si ammanetta un polso a un polso dell'attore.
ATTORE: Sta scherzando vero?
COMMISSARIO: Le conviene rimanere in silenzio, tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei!
ATTORE: Ma come in silenzio! Io devo recitare un copione!
COMMISSARIO: E lo reciti in silenzio!
ATTORE: No! Non sono un mimo! Non posso recitare in silenzio!
Entrano attrice1 e attrice2.
ATTRICE1: Io così non riesco a concentrarmi per entrare però!
ATTRICE2: Io non sono ancora entrata!
ATTORE: Commissario, aveva detto che avrei potuto recitare…
COMMISSARIO: E chi glielo impedisce! O è in cerca di scuse?
ATTORE: Quali scuse? Mi ha ammanettato!
COMMISSARIO: Io lo facevo per voi… se non vuole recitare andiamo in prigione! Ecco il mandato di arresto!
ATTORE: Va bene, va bene, basta! Recito così! Sì! Recito così! Ammanettato a un commissario… è sempre stato il mio sogno... recito così, l'importante è andare avanti… per rispetto verso chi è qui per vederci! (al pubblico) scusate siamo davvero… desolati… (alle attrici) per favore… cercate di essere collaborative… la situazione è questa...
ATTRICE2: Più collaborativa di così cosa devo fare, andarmene a casa?
ATTRICE1: Se mi fate concentrare io collaboro volentieri!
Attrice1 e attrice2 escono.
ATTORE: (alle attrici che sono fuori) Pronte? Tre… due… uno…
Squilla il telefono del commissario.
ATTORE: Eh, no!
COMMISSARIO: Voi iniziate pure, ma parlate a bassa voce.
ATTORE: Certo, a bassa voce!
COMMISSARIO: Certo! (risponde) Commissario Daltonico a rapporto, signore! Sono in missione, signore! Sto effettuando un arresto, signore! Signorsì signore: ordine eseguito: maglia della salute indossata! Passo e chiudo signore! (riaggancia) Non mi guardi così: lei non ce l'ha una madre?
ATTORE: Commissario, il telefono! Siamo a teatro!
COMMISSARIO: Lo so che siamo a teatro ma per fortuna c'è campo lo stesso!
ATTORE: A teatro il telefono si spegne! Il teatro è un luogo sacro!
COMMISSARIO: Io lo spengo, come vuole! Mi chiede di spegnerlo? E io lo spengo! Ma secondo lei quanti in sala lo hanno spento? Li guardi: metà sono lì a scrivere messaggini e l’altra metà sta controllando Facebook! Le vede le facce illuminate? Posso fare alzare la mano a chi ce l'ha acceso?
ATTORE: No! Ripartiamo: va bene?
COMMISSARIO: Sto aspettando lei…
ATTORE: Allora... Tre… due… uno…
Squilla ancora il telefono del commissario.
COMMISSARIO: Scusate…
ATTORE: Ha detto che lo aveva spento!
COMMISSARIO: E va beh ci ho provato: il teatro è tutta una finzione, no? (risponde) Commissario Daltonico a rapporto, signore!
ATTORE: No, basta!
COMMISSARIO: Signorsì signore!
L'attore gli strappa di mano il telefono.
ATTORE: (al telefono) Signora la vuole smettere di chiamare per favore? C'è uno spettacolo! Come? Vicequestore? Scusi tanto, credevo fosse... certo, le passo il commissario…. Scusi ancora… (al commissario) è il vicequestore...
COMMISSARIO: E chi voleva che fosse, mia madre? (al telefono) Commissario Daltonico a rapporto signore! Era un arrestato, signore! Lo so signore, non dovrebbe succedere ma gli attori hanno manie di protagonismo! Lo spettacolo è una copertura, signore! Scriverò tutto nel rapporto, signore! (riaggancia, poi si rivolge all'attore) lo vede che figure mi fa fare?
ATTORE: Possiamo iniziare?
COMMISSARIO: Mi tocca spegnerlo davvero, lei è una mina vagante, sa? (lo spegne)
ATTORE: Possiamo iniziare adesso?
COMMISSARIO: Io sono pronto.
ATTORE: Tre... due… uno…
Non suona nessun telefono: si può iniziare.
L'attore inizia a camminare nervosamente avanti e indietro. Compie gli stessi movimenti di prima ma ora è tutto più complicato: l'attore e il commissario non riescono a camminare ammanettati e sincronizzati.
ATTORE: E’ colpa mia… è solo colpa mia… perché mi sono messo in questa situazione? Perché? Devo trovare una soluzione, un modo, un sistema...
COMMISSARIO: 4 ani di latitanza!
ATTORE: (a bassa voce) Ma quale latitanza! E' nel copione. Sto dicendo la mia parte!
COMMISSARIO: (a bassa voce) Scusi, mi sono distratto. Guardi che è un attimo perdere la concentrazione sul palco: il pubblico che ti guarda, le luci negli occhi...
ATTORE: (a bassa voce) Per favore! Non dica niente, già è difficile così…
COMMISSARIO: (a bassa voce) Crede che io mi stia divertendo?
ATTORE: (a bassa voce) Non l'ho ancora capito. Ricominciamo.
COMMISSARIO: (a bassa voce) Come vuole, l'attore è lei...
ATTORE: E’ colpa mia… è solo colpa mia… perché mi sono messo in questa situazione? Perché? Devo trovare una soluzione, un modo, un sistema...
Il commissario sottolinea con i gesti il fatto che ora è stato in silenzio.
Suona il campanello.
ATTORE: Chi è?
COMMISSARIO: Chissà chi sarà! Il pubblico proprio non lo immagina...
ATTRICE2: Sono io!
ATTORE: Non è possibile!
Va ad aprire difficoltosamente e fa entrare l'attrice1.
ATTORE: Cosa ci fai qui?
ATTRICE1: Dovevo vederti! Non resisto più! Sei solo?
Guardano il commissario.
ATTORE: Sì. Ma non puoi stare qui! Devi andare via!
ATTRICE1: Come? Perché? Cosa stai dicendo?
ATTORE: Mia moglie...
ATTRICE1: Tua moglie?
ATTORE: Ha scoperto tutto! Sa di noi! Sta arrivando!
ATTRICE1: Cosa vuol dire ha scoperto tutto? Cosa? Come ha fatto?
ATTORE: Non lo so, non lo so… gliel'ha detto qualcuno… non lo so… devi andare via! Devo capire cosa fare, cosa dire...
ATTRICE1: Che sarà di noi adesso?
ATTORE: Non lo so! Non lo so!
ATTRICE1: Scappiamo insieme, non facciamoci trovare! Andiamo via!
Il commissario sbadiglia rumorosamente, poi fa un cenno di scuse.
ATTORE: (si distrae, si sforza di ricordare la battuta) E dove vuoi andare?
L'attrice1 non ricorda la battuta.
ATTORE: (ripete enfatizzando) E dove vuoi andare?
COMMISSARIO: (suggerisce) Ovunque, con te.
ATTRICE1: (ripete meccanicamente) Ovunque, con te.
COMMISSARIO: Che memoria eh? Sentita una volta…
ATTRICE1 (si rende conto di quello che è successo) No un attimo! Così non riesco! (al pubblico) Scusate, scusate davvero, ma così non mi concentro…
ATTORE: (all'attrice1) Dai non fa niente, andiamo avanti…
ATTRICE2 (da fuori): Avanti!
ATTRICE1: Non fa niente? Come faccio ad andare avanti? Lui mi distre!
COMMISSARIO: (all'attrice1) Non è solo una questione di concentrazione… ha capito cosa intendo? Cioè lei si impegna, non lo nego, ce la mette tutta, ma manca la sincerità … ha capito cosa intendo? La sincerità! (al pubblico) Voi avete capito?
ATTRICE1: La smetta! Come faccio a recitare con sincerità se il mio “amante” è ammanettato a un altro uomo? Vorrei vedere lei!
COMMISSARIO: Io ci passo la vita ammanettato ad altri uomini!
ATTRICE1: Non m'interessa cosa fa nel suo tempo libero!
Entra l'attrice2.
ATTRICE2: Se non te la senti di fare la protagonista non c'è problema: io la tua parte la so a memoria!
ATTRICE1: Senti questa…
ATTORE: (all’attrice2) Torna fuori per favore, tra poco tocca a te!
ATTRICE1: Il provino l'ho superato io, mica tu! Quindi taci che è meglio!
ATTRICE2: (uscendo, all’attrice1) Lo sappiamo come l'hai superato il provino!
ATTRICE1: (all’attrice2) Ah, sì eh?! Tu neanche così l'avresti superato!
L’attrice2 esce.
COMMISSARIO: (all'attrice1) Perfetto! Brava! Brava! Questa è la verità! Qui c'era in pieno! In pieno! La sincerità! Non come prima! Ha capito cosa intendo? La sincerità!
ATTTRICE1: Ma come si permette?! Cosa ne sa lei di teatro?
COMMISSARIO: Il mio lavoro è un grande teatro: ogni giorno ho a che fare con poliziotti e criminali… e devo pure riuscire a distinguerli! Devo capire chi sta recitando bene e chi sta recitando male, altroché i vostri provini! Devo capire chi è bravo a mentire e chi non lo è… (all'attore) lei è un bravo attore?
ATTORE: Come?
COMMI: Risponda: lei è un bravo attore?
ATTRICE1: (sarcastica) Un attore meraviglioso.
ATTORE: Ho capito, non ci casco: se dico di essere un bravo attore vuol dire che sono bravo a mentire, quindi se dico che sono innocente lei non mi crede!
COMMISSARIO: Devo ammetterlo: anche se non ha un' espressione intelligente, non è così stupido.
ATTORE: Che bel complimento, grazie!
COMMISSARIO: Quindi? E' un bravo attore?
ATTORE: Io? No: io sono pessimo, pessimo, proprio non sono portato per fare l'attore. Lo ha visto anche lei, no? Faccio quello che posso, ma...
COMMISSARIO: Non sia troppo severo con se stesso se no è peggio.
ATTORE: Peggio di così?
COMMISSARIO: Secondo me è solo un po' troppo rigido… se rilassa un po' la mascella respira meglio!
ATTRICE1: Almeno non sono l'unica a dirlo!
ATTORE: Stai zitta tu!
COMMISSARIO: Le faccio vedere un esercizio: apra la bocca.
ATTORE: Ma quale bocca, stia fermo! Andiamo avanti: potrebbe essere l'ultimo spettacolo della mia vita!
COMMISSARIO: Ma no, anche in carcere si fa teatro, sa? Ci sono persone di talento... Certo, se sbagli una battuta ti tagliano la gola, ma gli ergastolani hanno delle facce espressive che voi ve le sognate! Ve le sognate!
ATTORE: Va bene, commissario, farò teatro in carcere, ora andiamo avanti!
COMMISSARIO: Loro li capisco, devono pur passare il tempo, ma a voi chi ve lo fa fare di mettervi a recitare?
ATTORE: Commissario, andiamo avanti!
Entra l'attrice2.
ATTRICE2: Se volete farvelo voi questo spettacolo ditelo, almeno me ne vado al cinema!
COMMISSARIO: Comunque non è detto che superi il provino per il teatro in carcere: lei è troppo impostato, poco spontaneo… scommetto che vorrebbe di più dal pubblico, vero? E' così ogni sera: torna a casa, è contento, ma manca sempre quel qualcosa…
ATTORE: Basta! (alle attrici) Riprendiamo da… dove cavolo eravamo?
ATTRICE1: Tutto rovinato: l'atmosfera, la concentrazione, il sentimento…
ATTRICE2: Eh no, eh! Adesso non la rifate più! Da quanto tempo siamo qui? Così voi state in scena un'ora e io neanche entro!
ATTRICE1: Ma se continui a entrare quando non devi! Ti rendi conto di cosa sta succedendo? Io entro, lo trovo ammanettato a un altro uomo, gli chiedo se è da solo e lui mi dice pure di sì!
ATTRICE2: A me hanno insegnato ad andare avanti qualunque cosa succeda: the show must go on!
ATTRICE1: A me hanno insegnato a non ignorare quello che succede in scena: il pubblico lo vede che sono in due! Come faccio a fare finta di niente?
ATTRICE2: Devi solo recitare!
COMMISSARIO: Va bene, va bene, ho capito: è il momento di fare un passo indietro: anche se è la mia prima volta sul palcoscenico mi sono accorto subito di quanto disagio si sta creando…
ATTORE: Ma no, quale disagio...
COMMISSARIO: Non mi chiamo più Daltonico se non so distinguere un'urgenza artistica da una banale operazione di polizia…  signori: dobbiamo cambiare piano: non ha senso che io stia qui così, roviniamo lo spettacolo.
ATTORE: Grazie commissario… ringraziate… ringraziate!
ATTRIC2-ATTRICE2: Grazie commissario.
ATTORE: Anche perché mi danno un po' fastidio queste manette…
COMMISSARIO: Le manette sono come i tacchi, deve abituarsi per essere disinvolto: passi qualche ora a stirare ammanettato, vedrà che risultati!
ATTORE: Lo farò, le prometto che lo farò ma ora me le tolga!
COMMISSARIO: Tutti uguali questi attori latitanti… una finzione dietro l'altra! D'altronde se uno fa l'attore è perché sta scappando da se stesso… far finta di essere un altro ogni sera… neanche in psichiatria lo fanno! Ci manca solo che le tolga le manette!
ATTORE: Ma allora come lo finiamo questo spettacolo?!
COMMISSARIO: Sarete stupiti dalle mie doti attoriali!
ATTORE: No, un attimo...
COMMISSARIO: Iniziamo. Riprendiamo dall'inizio.
ATTRICE2: Dall'inizio? Ma allora ce l'avete con me!
COMMISSARIO: Devo ammetterlo: mi pesava stare lì come se non esistessi… non sapevo quali gesti fare, quali espressione assumere…
ATTORE: Lei non deve fare gesti! Non deve fare espressioni! Non deve fare niente! Tutto questo è ridicolo!
COMMISSARIO: Aggiungiamo un personaggio!
ATTORE: Sta scherzando?!
COMMISSARIO: Con qualche piccolo cambiamento questo spettacolo ha solo da guadagnarci…
ATTORE: Non ci pensi neanche!
COMMISSARIO: Volevo solo venirvi incontro… come preferisce: andiamo in prigione.
ATTORE: Va bene, va bene… facciamo così: aggiungiamo un vicino di casa, lei entra dopo le attrici e siamo tutti contenti. Il vicino di casa ha mal di gola è non può parlare.
COMMISSARIO: Non sarebbe credibile! Le pare che io vado ad abitare vicino a uno come lei?!
ATTORE: Commissario, un personaggio vale l'altro, è solo per continuare, faccia il vicino!
COMMISSARIO: Si riprende da capo! Tutti ai posti di combattimento!
ATTRICE2: Basta che andiamo avanti!
ATTRICE1: Io la faccio questa cosa, ma se ne esco male come attrice non mi vedete più!
ATTORE: (al pubblico) Grazie di essere rimasti con noi… stiamo facendo il possibile...
Attrice 1 e attrice2 escono.
Si ricomincia da capo. L'attore cammina nervosamente cercando di trovare con difficoltà la coordinazione con il commissario.
ATTORE: E’ colpa mia… è solo colpa mia… perché mi sono messo in questa situazione? Perché? Devo trovare una soluzione, un modo, un sistema...
COMMISSARIO: Non disperarti! C'è sempre una soluzione! (poi sottovoce) le do del tu per esigenze sceniche!
ATTORE: Ma come faccio a non disperarmi?
Suona il campanello.
L'attore sta per parlare ma il commissario lo precede.
COMMISSARIO: Chi sarà mai! Non aspettiamo nessuno! Tu aspetti qualcuno?
ATTORE: Io? Ma no, perché dovrei aspettare qualcuno?
COMMISSARIO: (a bassa voce) Guardi che è l’amante. Rimanga concentrato.
ATTORE: (a bassa voce) Faccia parlare me!
Suona ancora il campanello, questa volta rabbiosamente.
ATTRICE1: (da fuori) Allora?!
COMMISSARIO: (precede l'attore) Chi è?
ATTRICE1: Sono io!
ATTORE: Non è possib...
COMMISSARIO: (anticipando di nuovo la battuta all'attore) Non è possibile! Apriamo o la lasciamo fuori?
Vanno ad aprire e fanno entrare l'Attrice1.
L'attore intima a gesti al commissario di fare silenzio.
ATTORE: Cosa ci fai qui?
ATTRICE1: Perché? Ma… vedo che non sei solo.
ATTORE: No… lui è il…
COMMISSARIO: Il dietologo! Sono il dietologo!
ATTRICE1: Ah, il dietologo.
COMMISSARIO: Molto piacere.
ATTRICE1: Piacere mio...
ATTORE: Non ti ho mai parlato del mio dietologo? Strano…. mi deve essere sfuggito...
COMMISSARIO: Non mi dire che ti vergogni di me!
ATTORE: No, non mi vergogno di lei… cioè di te!
ATTRICE1: Perché non posso stare qui? Cosa stai dicendo?
COMMISSARIO: Una dieta molto impegnativa, sa? Pensi: se gli tolgo un secondo queste manette… puf! Si infila dentro il frigorifero e si mangia anche il portauova!
ATTRICE1: Interessante...
COMMISSARIO: Ma basta parlare di noi, parliamo di lei. Perché è venuta qui? Non vorrà mica venderci qualcosa?
ATTRICE1: Eh? No… devo… voglio...
ATTORE: Mia moglie… sa tutto… ha scoperto tutto...
COMMISSARIO: Prima o poi doveva succedere… (all’attrice1 indicando l’attore) io gliel'ho detto mille volte! (all’attore1) Non è vero che te l'ho detto mille volte? Devi mettere la testa a posto! Smettila di correre dietro a ogni donna che incontri! Quanti anni hai? E ancora vivi così?
ATTRICE1: (ignorando il commissario, all’attore) Che sarà di noi adesso?!
ATTORE: Non lo so! Non lo so!
ATTRICE1: Scappiamo insieme, non facciamoci trovare! Andiamo via!
ATTORE: E dove vuoi andare?
COMMISSARIO: In Sudamerica forse? Nazista! (gli è sfuggita, si pente) Scusate...
ATTRICE1: Ovunque, con te, voglio stare con te!
ATTRICE2: (da fuori) Amore, sono tornata!
COMMISSARIO: Finalmente qualcosa di nuovo!
ATTORE: (sottovoce all'attrice2) Cosa stai facendo?
ATTRICE1: (sottovoce all'attrice2) Non è adesso che devi entrare!
ATTRICE2: (da fuori sottovoce) E invece entro adesso! (poi ad alta voce) Amore sto entrando!
ATTORE: Eccola! E' arrivata! Mia moglie! Mia moglie!
ATTRICE1: Oddio! Oddio! Cosa succederà adesso?
COMMISSARIO: Ma niente: siamo tre contro uno! Certo noi due non siamo molto agili…
ATTORE: (all’attrice2) Nasconditi! Vai di là! Ci penso io!
ATTRICE1: Starò lì ad origliare, come una bambina, come una prigioniera, come una ladra, come una spia, come una...
COMMISSARIO: Abbiamo capito, starà ad origliare! Vada, adesso! Vada! Diamo un po’ di movimento!
Il commissario spinge fuori l’attrice2, trascinandosi dietro l’attore.
ATTRICE1: (sottovoce) Non spinga! Ho ancora delle battute!
COMMISSARIO: Ha già parlato abbastanza!
L'attrice1 esce.
COMMISSARIO: Ma lo sa che non è male stare qui? Il pubblico che guarda, la magia delle luci, l'odore delle quinte…
Entra l'attrice2.
ATTRICE2: Eccoti! Sei stupito di vedermi?
ATTORE: Amore… ehm… non ti aspettavo così presto…
ATTRICE2: Lo so: ti ho fatto una sorpresa.­
COMMISSARIO: Piacere sono il dietologo. Pensi: se gli tolgo le manette un secondo, lui puf! si tuffa nel frigorifero e si mangia anche il porta...
ATTRICE2: Non mi interessa! (all’attore) Dov'è quella? Dove si nasconde?
COMMISSARIO: Che modi: mi lasci almeno spiegare…
ATTORE: Dov'è chi? Cosa stai dicendo?
COMMISSARIO: Lei è di là!
ATTORE: (sottovoce) Commissario non prenda iniziative, abbiamo una storia, venga dietro di me.
COMMISSARIO: (sottovoce) Sto mettendo un po' di pepe: il pubblico apprezzerà!
ATTRICE2: Lo sai benissimo di chi sto parlando!
ATTORE: No che non lo so! Sono da solo in casa! Cioè... siamo solo noi due: il dietologo e io…
ATTRICE2: L'ho seguita! L'ho vista entrare qui! Credi di potermi prendere ancora in giro?
ATTORE: Ti stai sbagliando, non so chi hai visto, davvero, credimi, calmati!
COMMISSARIO: Ma se ha detto di averla vista entrare, perché continui a negare?
ATTORE: Basta! Basta! Così non si può andare avanti! Fine primo atto. (al pubblico) Scusate per tutto, anzi grazie per la vostra pazienza... adesso risolviamo questo piccolo contrattempo e riprendiamo…
ATTRICE2: Io sono appena entrata!
ATTORE: Siamo in ritardo! Non è colpa mia!
COMMISSARIO: (sottovoce all’attore) Non possiamo fermarci adesso: stavo per fare una cosa.
ATTRICE2: (conquistando il proscenio) Intanto io faccio il mio monologo!
Entra l'attrice1.
ATTRICE1: Prima c'è il mio di monologo!
ATTRICE2: Tu hai già fatto abbastanza!
ATTORE: Veramente se c'è uno che deve fare il suo monologo quello sono io!
COMMISSARIO: Oh, silenzio! Dove siamo? Al mercato dei monologhi?! Il monologo come dice la parola stessa si fa da soli: quindi se proprio volete, vi chiudete ognuno nel suo camerino e ve lo fate davanti allo specchio il vostro monologo! Dialoghi, la gente vuole dialoghi, vuole movimento, interazione! (al pubblico) Fine primo atto. Non andate via! Ci vediamo tra poco. Pubblicità!

Rimangono sul palco in penombra o escono tutti e parlano da fuori.

ATTORE: Non c'è la pubblicità commissario.
COMMISSARIO: Non avete la pubblicità?
ATTORE: No.
COMMISSARIO: E poi vi lamentate se nel teatro non girano soldi!
ATTRICE1: Tutto questo è assurdo! Assurdo!
ATTORE: Lo so ma non è colpa mia!
ATTRICE2: Certo che è colpa tua! Tu gli vai dietro! Ignoralo come faccio io!
ATTORE: Se lo ignoro lo spettacolo finisce qui, lo volete capire? (al commissario) Commissario, abbiamo degli accordi col teatro... c'è un copione da seguire...
COMMISSARIO: Dov'è questo copione?
ATTORE: Cosa deve fare col copione?
COMMISSARIO: Come cosa devo fare?! Così non funziona… la trama fatica ad entrare nel vivo del conflitto. Ho già in mente qualche modifica...
ATTORE: No il copione non si tocca!
COMMISSARIO: Su, mica state facendo Shakespeare… chi l'ha scritta questa cosa?
ATTORE: Un emergente…
COMMISSARIO: Deve essere ancora immerso parecchio: finora si è visto ben poco! Sentiamo: cosa deve succedere adesso? La moglie trova l’amante? Non la trova?
ATTORE: Non importa, lei deve solo seguire me.
COMMISSARIO: Va bene! Secondo atto! Tre due uno ciak! Azione!
ATTORE: Non siamo al cinema.
Luce.
COMMISSARIO: Vede che funziona lo stesso? Tutti ai posti di combattimento!
La scena riprende da dove era stata interrotta: tutti tornano esattamente dov’erano.
ATTRICE2: Dov'è? Dove si nasconde? Questa volta faccio una pazzia.
ATTORE: Non c'è nessuno qui! Calmati, parliamo, ragioniamo.
L'attrice2 estrae una pistola.
ATTRICE2: Calmarmi? Calmarmi?! Io la ammazzo! E poi ammazzo te! Vi ammazzo tutti e due! Anzi tutti e tre!
COMMISSARIO: Io cosa c'entro?! Sono il dietologo!
ATTORE: Cosa stai facendo?! Sei impazzita?
ATTRICE2: Sì, sono impazzita! Sono pazza ed è solo colpa tua! Solo tua! Dov'è quella?!
COMMISSARIO: Un attimo, un attimo! Fermi tutti! No davvero, così non si può guardare! (al pubblico) Scusate, ma è per il bene dello spettacolo…
ATTRICE2: No, però così no! Avevo l'energia giusta, avevo preso il pubblico…
ATTORE: Cosa succede adesso?!
COMMISSARIO: Come cosa succede? Ma si tiene così una pistola?! Neanche al luna park per sparare ai barattoli!
ATTORE: Che giornata difficile…
Si affaccia un istante l'attrice1.
ATTRICE1: Allora? Se vi fermate ogni secondo…
ATTRICE2: Ah, quando devo entrare io va bene perdere tempo, ma quando deve entrare lei…
COMMISSARIO: Io così non recito! Il teatro sarà pure una finzione, ma io sono un professionista!
ATTRICE2: Commissario mi creda io faccio del mio meglio con questa pistola, ma la regia non mi ha aiutata…
COMMISSARIO: Chi è il regista? Un emergente anche lui?
ATTORE: Ricominciamo! Via! (riprende a recitare) Cosa stai facendo?! Sei impazzita?!
ATTRICE2: Sì, sono impazzita! Sono pazza ed è solo colpa tua! Solo tua!
ATTORE: Calmati, ragioniamo…
ATTRICE2: Io non ragiono più! Dov'è quella?!
ATTORE: Ma chi?! Di chi stai parlando?!
ATTRICE2: Lo sai benissimo!
COMMISSARIO: Proprio non ce la faccio! Ci provo, ma così non si può continuare…
ATTORE: Lo sapevo! Lo sapevo!
ATTRICE2: Cosa sbaglio commissario?
ATTRICE1: (si affaccia scimmiottandola) “Cosa sbaglio commissario?” Gnè gnè gnè!
COMMISSARIO: (all’attrice2) Tutto! Si piazzi bene sulle gambe: è una pistola non è un mascara! Così... distribuisca bene il peso... ecco. Deve allineare il polso… non così: le sembra allineato? Quanta pazienza ci vuole…
ATTORE: Tantissima!
ATTRICE2: E' la mia prima volta commissario…
Il commissario cerca di far assumere ad attrice2 la postura corretta ma fa fatica ammanettato all'attore.
COMMISSARIO: No! Deve sollevare il braccio in questo modo! (all'attore) Stia fermo! Come faccio a insegnarle a sparare se lei mi intralcia i movimenti?
ATTORE: Ah, io la intralcio?!
COMMISSARIO: Facciamo così, se no non finiamo più… venga con me…
ATTORE: Dove andiamo commissario?
COMMISSARIO: Ha il dovere di rimanere in silenzio!
(ammanetta l'attore da qualche parte)
ATTORE: No, legato qui, no! Non ci voglio stare!
COMMISSARIO: Non le sembra di aver già creato abbastanza problemi a questo spettacolo?
ATTRICE2: Se non infrangevi la legge tutto questo non succedeva!
ATTORE: Ma io non ho infranto nessuna legge!
COMMISSARIO: Latitante, bugiardo e pure attore!
Si affaccia per un istante l'attrice1.
ATTRICE1: Andiamo avanti!?
ATTRICE2: Scusa cara, ma ho perso la concentrazione…
ATTRICE1: Stronza.
COMMISSARIO: Allora, innanzitutto scelga un bersaglio…
L’attrice2 punta la pistola verso l’attore.
COMMISSARIO: Perfetto.
ATTRICE2: Va bene così?
COMMISSARIO: No!
Il commissario si avvicina, le sistema la postura e orienta il polso.
Si affaccia per un istante l'attrice1.
ATTRICE1: Andiamo avanti per favore?
ATTRICE2: Sto imparando a sparare, se permetti!
ATTRICE1: Sparare… dovresti imparare a recitare, altroché sparare!
COMMISSARIO: (all'attrice1) Brava: il lavoro sulla sincerità sta iniziando a funzionare. (all'attrice2) No! Non così… basta! Mi dia la pistola: le faccio vedere!
ATTORE: Ecco, ci mancava una bella dimostrazione!
ATTRICE2: E la prenda questa pistola! Mi è passata anche la voglia di usarla!
Consegna la pistola la commissario.
ATTORE: Ma no, dai calma… adesso ti torna la voglia… commissario chiudiamo qui la lezione. Credo sia meglio.
COMMISSARIO: Ma... questa pistola è finta!
ATTTRICE2: Certo che è finta!
ATTORE: Voleva fosse vera?
COMMISSARIO: Si va beh… la pistola finta... allora mettiamo anche dei pupazzi di peluche al posto del pubblico!
ATTORE: Ma siamo a teatro! Lo vede? Teatro! E' una pistola di scena, sa cosa vuol dire? Di scena! Mi tolga queste manette adesso!
COMMISSARIO: Sentitelo… “siamo a teatro… pistola di scena… la verità nella finzione, la finzione nella verità...” allora facciamo così con le dita e diciamo: bang bang! Tanto siamo a teatro! No! O le cose si fanno bene o non si fanno, io ci sto mettendo la faccia!
ATTORE: Ci mette la faccia, lui…
COMMISSARIO: Le armi finte sono come i fiori finti, capite cosa intendo? Ve la immaginate che tristezza una casa decorata solo con pistole di plastica? (estrae la sua pistola e la consegna all'attrice2) prenda questa!
ATTRICE2: E' pesantissima, commissario!
COMMISSARIO: Certo: è vera!
ATTRICE2: Wow! Mi è tornata la voglia di sparare!
ATTORE: Sta scherzando?!
COMMISSARIO: Le sembro uno che va in giro con armi finte?
ATTRICE2: Non ho mai tenuto in mano una pistola vera...
COMMISSARIO: Vede che soddisfazione? Miri, prenda la mira…
L'attrice2 prende la mira, l'attore cerca di uscire dalla linea di tiro ma è ammanettato.
ATTORE: Oh, ma che mira! Smettila! Cosa fai?
ATTRICE2: Così, commissario?
COMMISSARIO: Abbassi il pollice… ecco adesso immagini l'arma come il prolungamento del braccio…
ATTRICE2: Così?
ATTORE: Aiuto! Aiuto! E' scarica vero commissario?
ATTRICE2: Stai fermo se no mi distraggo!
COMMISSARIO: Ora provi a due mani, ad alcuni viene meglio… una è la mano forte, l'altra è quella debole… una spinge una tira...
ATTORE: Smettila! Aiuto! Aiuto!
ATTRICE2: Preferivo con una mano sola!
COMMISSARIO: Sì, c'era molta più naturalezza...
ATTRICE2: Dice?
ATTORE: Aiuto! Aiuto!
COMMISSARIO: Miri bene…. (all'attore) Come diceva prima: innocente?
ATTORE: Innocente sì! Innocente! No colpevole! Colpevole! Innocente! Quello che vuole lei!
COMMISSARIO: Ha confessato! Ha confessato! Tutti gli uomini hanno un punto debole: il suo è la paura di morire! (all’attrice2) L'addestramento è finito.
Il commissario si ammanetta di nuovo all'attore.
ATTRICE2: Ho già imparato?
COMMISSARIO: No: lei non è portata per le pistole. Avete un fucile?
ATTRICE2: Non lo so… ce l’abbiamo un fucile?
ATTORE: No! Non ce l’ abbiamo un fucile! Commissario si riprenda la sua pistola!
ATTRICE2: Tengo questa, mi trovo meglio!
ATTORE: Ma sei impazzita? Dammi quella pistola! Commissario dica qualcosa!
ATTRICE2: No! Ho fatto anche una lezione!
COMMISSARIO: Il pubblico vuole la verità, fidatevi di me!
L'attore si avventa sull'attrice2 e cerca di prendere la pistola, tirandosi dietro il commissario.
ATTORE: Dammela!
ATTRICE2: Lasciala! Voglio usare questa!
ATTORE: Ho detto dammela!
ATTRICE2: Ho detto di no!
COMMISSARIO: Smettetela! Potrebbe partire un colpo!
Parte un colpo.
Tutti rimangono immobili.
Dopo qualche istante entra barcollando l'Attrice1 e si accascia per terra.
Le corrono tutti intorno terrorizzati, la chiamano con il suo vero nome.
ATTORE: Sei stata colpita? Dove?
ATTRICE2: Oddio cos'ho fatto!
ATTORE: Stai bene?! Rispondi!
ATTRICE2: Mi senti? Mi senti?
ATTORE: C'è un medico in sala?
ATTRICE2: Chiamate un'ambulanza! Un ambulanza!
ATTRICE2: Non volevo! Non volevo!
ATTRICE1: (si solleva in maniera scenografica) Il mio messaggio per il mondo è l'amore, bisogna sempre amare quello che si sta facendo e credere sempre in se stessi!
ATTORE: Ma cosa stai dicendo?!
ATTRICE2: Stava facendo finta! Non l'ho colpita!
ATTORE: Ma sei matta?
ATTRICE2: Non ti ho colpita!
ATTRICE1: Ho creato un bel momento, no? Avevate perso il pubblico: mancava tensione, mancava sorpresa...
COMMISSARIO: Peggio dei serpenti questi attori!
ATTRICE2: Bel momento?! Mi sono spaventata!
ATTRICE1: Perché sono brava!
ATTRICE2: Bravissima, certo, complimenti! Davvero brava! Vuoi anche l'applauso?
ATTRICE1: Preferivi colpirmi sul serio? Il proiettile si è infilato lì nel muro… e ho colto l'occasione… questo è il teatro: cogliere l'occasione.
ATTORE: Commissario si riprenda la pistola per favore! Se usiamo le armi finte ci sarà un motivo.
Il commissario prende la pistola.
COMMISSARIO: Lo so io qual è il motivo: non sapete neanche usarla una pistola vera! Altro che scuse!
ATTORE: Certo che è quello il motivo! Siamo attori! Lasciamo perdere. Dai, ricominciamo… finirà questa giornata! (al pubblico) vi ringrazio davvero di cuore per la pazienza e la comprensione...
ATTRICE1: Conto fino a 30 poi io entro e faccio il mio monologo, qualunque cosa state facendo, chiaro?
L'attrice1 esce mentre l'attrice2 la scimmiotta.
ATTRICE2: “Chiaro?”
La scena riprende dove era stata interrotta. L'attrice2 sta minacciando con la pistola finta il commissario e l'attore.
ATTRICE2: Dov'è?! Ditemi dov'è!
ATTORE: Ma chi? Di chi stai parlando?
ATTRICE2: Io vi ammazzo tutt’e due! Anzi tutt’e tre! Dov'è?
ATTORE: Non c'è nessuno qui! Credimi!
COMMISSARIO: Gli creda, se no non la finiamo più…
Entra l'attrice2.
ATTRICE1: Sono qui. Ah non parli più, adesso? Sei sorpresa? Hai detto tu che sapevi di trovarmi qui.
ATTRICE2: (all'attore) Perché? Perché?!
ATTRICE1: Non devi chiederti perché, ma cosa. Cosa non gli hai dato? Cosa non hai fatto? Cosa non gli hai detto?
ATTRICE2: Stai dicendo che è colpa mia?
ATTRICE1: Mi dispiace. Ma se il tuo uomo ti tradisce è solo colpa tua.
ATTRICE2: Ti dispiace? Ti dispiace? Sai cosa dispiace a me? Che si è accontentato di una… di una... di una come te, ecco!
ATTORE: Questo non è nel copione!
ATTRICE1: Ah, sì? E allora chissà perché è venuto con me!
COMMISSARIO: Ho capito: il dilemma morale, i temi del giudizio, della colpa personale, la riflessione sulle responsabilità… forse può essere un po' questo il senso del teatro… far emergere alcuni nodi problematici dell'esistenza umana in maniera simbolica e stilizzata… ecco perché è tutto finto qui! Siamo nel cuore dello spettacolo, quindi! E' arrivato il momento! Sì è arrivato il momento!
ATTORE: Quale momento?
COMMISSARIO: Mi venga dietro, non si distragga! (alle attrici) Signore, è il momento della verità…
ATTRICE1: No, è il momento del mio monologo!
ATTRICE2: Che si può tagliare! Il mio è importante di monologo!
COMMISSARIO: In realtà io... non sono il dietologo!
ATTORE: (sottovoce) Commissario, per favore…
COMMISSARIO: (sottovoce) Siamo al colpo di scena, stia zitto!
ATTORE: (sottovoce) Ma quale colpo di scena! Ora ci sono i monologhi!
COMMISSARIO: (all'attore sottovoce) Mi venga dietro! (alle attrici) Non dovete chiedervi chi tra voi due è colpevole… non più... se c'è un colpevole qui, sono io. Se dovete sparare a qualcuno, sparate a me! Lui non c'entra niente! Sparatemi! Ma amare è una colpa?
ATTORE: Amare?!
L'attrice2 cerca di prendere la scena.
ATTRICE2: No, amare non è una colpa! Sono io l'unica colpevole qui… e lo sono come donna, come moglie, e soprattutto come...
Il commissario la scansa.
COMMISSARIO: Non mi rovini il colpo di scena! Stia zitta! Dicevo… il colpevole sono io: la verità è così ovvia che non volete ammetterlo! Noi due siamo amanti. Sì, noi ci amiamo!
ATTORE: (sottovoce) Commissario no, noi non ci amiamo!
COMMISSARIO: L'amore non ha confini, non ha regole…
ATTORE: (sottovoce) Commissario noi non siamo amanti!
COMMISSARIO: (sottovoce) E’ solo per lo spettacolo, non si monti la testa!
ATTORE: (sottovoce) Non mi interessa per cos'è! Noi non siamo amanti!
L'attrice1 cerca di prendere la scena.
ATTRICE1: No, amare non è una colpa! Se qualcuno è colpevole qui sono io… come donna, come amante, e soprattutto come…
Il commissario la scansa.
COMMISSARIO: Secondo voi perché siamo ammanettati? Cosa credete stessimo facendo prima che arrivaste voi due a interromperci? Davvero avete creduto che fossi il suo dietologo? A volte pur di non accettare la verità crediamo alle bugie più stupide!
L’attrice1 e l’attrice2 cercano di prendere la scena.
ATTRICE2: (all'attore) Io l'ho sempre saputo! Sì, l'ho sempre saputo che tra te e il tuo dietologo c’è qualcosa, ma ho fatto finta di niente per pudore, per complicità, per rispetto...
ATTRICE1: (all'attrice2) Noi due dobbiamo smettere di odiarci: non siamo nemiche: siamo sorelle… sì, sorelle nel dolore: dobbiamo capirci, ascoltarci, accoglierci…
ATTORE: Basta! Basta! Andiamo in prigione! Andiamo dove vuole ma questa farsa non la reggo più!
COMMISSARIO: Mi sta rovinando il colpo di scena!
ATTORE: (al pubblico) Scusate, la serata finisce qui! Mi dispiace, ma avete visto, noi ce l'abbiamo messa tutta…  quando il malinteso sarà chiarito potrete vedere il vero spettacolo...
ATTRICE1: Eh no! Se tu vuoi andare in prigione accomodati! Ma io lo spettacolo lo voglio fare!
ATTRICE2: Anche io lo voglio fare!
COMMISSARIO: Vede? Loro sì che sono professioniste, non come lei...
ATTORE: (alle attrici) Sarebbe uno spettacolo questo? Non lo sapete neanche voi cosa stiamo facendo! (al commissario) Mi dichiaro in arresto! Andiamo commissario!
L'attore cerca di lasciare il palco trascinandosi il commissario.
COMMISSARIO: Mi dia un istante... (alle attrici) E' stato un piacere condividere con voi questo palco… (al pubblico cercando l'applauso) è stato un onore regalarvi anche solo una piccola emozione… arrivederci a tutti… e questa sera quando tornate fate una carezza ai vostri vicini di casa e dite che è da parte del commissario Daltonico. Grazie, grazie, grazie.
ATTORE: Andiamo!
ATTRICE2: Sa cosa mi dispiace commissario? Il suo colpo di scena era… geniale!
COMMISSARIO: Lo so.
ATTRICE1: Davvero geniale: tutto è precario, tutto si capovolge… in teatro come nella vita…
ATTORE: Cosa state facendo?!
ATTRICE2: Lei ha talento, commissario, lei ha davvero talento per la recitazione…
COMMISSARIO: In effetti è un talento che non ho mai esplorato…
ATTRICE1: E' spontaneo, credibile… sa gestire bene lo spazio, sa usare il corpo, la voce…
COMMISSARIO: Certo, se lui non mi intralciasse con queste manette chissà cosa potrei fare…
ATTRICE2: Potrebbe fare cose meravigliose! Ce ne siamo accorti tutti… (al pubblico) vero?
ATTRICE1: Peccato ci debba lasciare… il pubblico impazzisce per lei!
ATTORE: Basta! Andiamo!
COMMISSARIO: Un momento. Lei ha detto di preferire essere arrestato piuttosto che andare avanti con lo spettacolo?
ATTORE: Sì, lo preferisco! Lo preferisco mille volte!
COMMISSARIO: Visto che qui vogliamo recitare tutti tranne lei, adesso andiamo in camerino, la ammanetto a un calorifero, lei se ne sta buono buono, io torno qui a finire lo spettacolo e dopo la porto in prigione. E' contento?
ATTRICE1-ATTRICE2: Sì!
ATTORE: No! No!
Il commissario cerca di trascinare fuori l'attore.
COMMISSARIO: Lei ha il dovere di rimanere in silenzio, tutto quello che dirà sarà sicuramente usato contro di lei…
ATTORE: Allora rimango in scena!
COMMISSARIO: Doveva pensarci prima, ormai il protagonista sono io!
ATTORE: Protagonista? Sono io il protagonista! Sono io!
ATTRICE1: Guardate che sono io la protagonista!
ATTRICE2: Ma se sono io la protagonista!
COMMISSARIO: Un attimo! Fermi tutti!
ATTORE: Lo sapevo… stava scherzando… ammanettarmi in camerino… che idea...
COMMISSARIO: Le chiavi….
ATTORE: Quali chiavi?
COMMISSARIO: Le chiavi delle manette…
ATTORE: Non mi dica che le ha perse! Non me lo dica!
COMMISSARIO: Non le ho perse! E' solo che non le trovo più!
ATTORE: Quindi le ha perse!
COMMISSARIO: E' la quarta volta questo mese che non trovo le chiavi delle manette. Vi chiedo di mantenere la massima discrezione… se il vicequestore lo venisse a sapere…
ATTORE: Il vicequestore dovrebbe sapere tutto il resto, altroché le manette! (al pubblico) C'è un fabbro in sala? Scusateci tanto…
COMMISSARIO: (al pubblico) Se non c'è un fabbro, c'è un boscaiolo con una motosega?
ATTRICE2: Com'è fatta questa chiave?
COMMISSARIO: Come vuole che sia fatta? E’ a forma di chiave! Ha presente?
ATTORE: Allora, ricostruiamo tutti i nostri movimenti… prima eravamo qui…
COMMISSARIO: No, all'inizio eravamo lì…
ATTRICE2: Prima eravate qua...
ATTORE: No, siamo partiti da qui poi siamo andati di là…
COMMISSARIO: Senza queste manette sarebbe più facile trovare la chiave di queste manette, ci ha pensato?
ATTORE: Senza queste manette non dovremmo neanche cercarla la chiave!
ATTRICE1: Sentite io me ne vado! Cercatevela voi la chiave io mi sono stufata! Sono qui per fare l'attrice mica la caccia al tesoro!
ATTORE: Ma dove vai?! Adesso ricominciamo…
ATTRICE1: Cosa ricominciamo? Cosa?! Fatela voi 'sta roba! (al pubblico, cercando l'applauso) Signore e signori, siete un pubblico speciale e non meritate tutto questo. Sicuramente capite quanto la mia professionalità sia mortificata: preferisco tornare a casa, abbuffarmi di schifezze e guardare Masterchef! Buonanotte!
L’attrice1 fa un inchino, ed esce.
COMMISSARIO: Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile!
ATTORE: (all'attrice2) Facciamo così... il finale, almeno quello, noi due, poi chiudiamo.
ATTRICE2: Perché se n'è andata? Mi sembra così strano...
COMMISSARIO: Si sarà ricordata di un impegno urgente.
ATTORE: Chi se ne frega perché se n'è andata! Non ha importanza ormai! Facciamo il monologo finale! Anzi, lo so perché se n'è andata: non reggeva più il confronto con te! Sei così tanto più brava di lei che ha preferito andarsene piuttosto che sentirsi inferiore.
ATTRICE2: Ovvio che sono più brava ma lei è troppo egocentrica per ammetterlo!
COMMISSARIO: Come il vicequestore: la prima volta che ho dimenticato la pistola in un asilo non voleva neanche ascoltare le mie spiegazioni!
ATTRICE2: No… lei morirebbe pur di rimanere in scena! Perché se n'è andata?
ATTORE: Mentre ci pensi faccio il mio monologo e poi ce ne andiamo a casa!
COMMISSARIO: Nella nuova casa!
ATTRICE2: Ho capito! Adesso ho capito! Rimanere qui significava essere come noi… essere uguale a noi… chi è stato il protagonista della serata? Il commissario!
COMMISSARIO: Modestamente…
ATTRICE2: Invece così… “attrice abbandona il palco per protesta”  e tutti a parlare di lei… e si è fatta pure la sua uscita! Da sola! Ecco! Ma io non mi faccio fregare! Certo, arriva lei, la star, ci lascia qui e se ne va! Con la sua uscita speciale! No! Anche io voglio la mia uscita speciale!
ATTORE: Per favore, smettila…
ATTRICE2: Fatevela voi 'sta roba! (al pubblico, cercando l'applauso) Signore e signori, siete un pubblico speciale e non meritate tutto questo. Sicuramente capite quanto la mia professionalità sia mortificata: preferisco tornare a casa, abbuffarmi di schifezze e guardare Masterchef, anche le puntate vecchie! Buonanotte!
L’attrice 2 fa un inchino ed esce.
ATTORE: (al pubblico) Scusate, non so più cosa dire… le ho provate tutte… e sto pure per andare in prigione.
COMMISSARIO: In prigione… la fa facile lei…
ATTORE: Facile? Facile? E' stata la giornata più difficile della mia vita questa! Andiamo!
COMMISSARIO: Si è accorto che siamo ammanettati?
ATTORE: Sì, me ne sono accorto: siamo ammanettati da un’ ora! Adesso non va più bene?
COMMISSARIO: No, che non va bene: un conto è recitare un conto è guidare. Le pare che possiamo guidare così?
ATTORE: Chiamiamo un taxi! Va bene? Chiamiamo un taxi! Lo pago io!
COMMISSARIO: In prigione in taxi?
ATTORE: Sì! Ormai vale tutto! Andiamo in prigione in taxi! Se trovo una limousine meglio ancora!
COMMISSARIO: Immagino la faccia del vicequestore...
ATTORE: Anzi sa cosa le dico? Spero che queste manette non si possano aprire mai più! Mai più! E lei sarà costretto a rimanere in prigione con me! E spero che ci diano l'ergastolo!
COMMISSARIO: Bravo! Bravissimo! Doveva arrivare la fine dello spettacolo per tirare fuori qualcosa di convincente! Lei è un discreto attore, ma dovrebbe scavare di più dentro se stesso!
ATTORE: La chiave!
COMMISSARIO: Così! Perfetto! Non perda questa enfasi! Questa è la verità!
ATTORE: La chiave delle manette!
COMMISSARIO: Certo, manca la chiave, se no crede che starei qui così?
ATTORE: La chiave! E' lì!
L'attore trascina il commissario a raccogliere la chiave.
COMMISSARIO: Mi ci stavo abituando a stare con lei…
ATTORE: Io no!
COMMISSARIO: Potrebbe fare il cane da tartufo, sa?
ATTORE: Va bene, lo farò!
Si tolgono le manette.
Il commissario consegna un foglio all'attore che finalmente lo legge.
COMMISSARIO: Firmi il suo verbale d'arresto mentre io congedo il mio pubblico. (al pubblico) Siete stato un pubblico meraviglioso… di quelli che ogni attore vorrebbe avere...
ATTORE: Commissario…
COMMISSARIO: Un attimo… sto congedando il mio pubblico… (al pubblico) questa sera abbiamo condiviso un’emozione, una risata, un breve tratto di strada...
ATTORE:  Qui c'è scritto * (pronuncia il proprio cognome ma associato a un nome diverso)!
COMMISSARIO: Lo so! Firmi e mi lasci continuare!
ATTORE: No! Io non sono * (nome diverso e stesso cognome dell'attore) io sono * (nome e cognome dell'attore)!
COMMISSARIO: E' stato lei a dire di chiamarsi così!
ATTORE: No! Lei prima ha detto solo il mio cognome…
COMMISSARIO: Sta dicendo che lei non è il signor * (pronuncia il nome diverso e lo stesso cognome dell'attore)?
ATTORE: No! Ma non ha visto la locandina? C'è scritto il mio nome! Ho i miei documenti in camerino!
COMMISSARIO: Locandina? Quale locandina?
ATTORE: Quella fuori dal teatro!
COMMISSARIO: Ma secondo lei io guardo le locandine? Io leggo solo verbali, fedine penali e cartelli stradali.
ATTORE: Ma se neanche ha guardato la locandina… come ha saputo che ero qui?
COMMISSARIO: Una soffiata.
ATTORE: Una soffiata? Cioè le hanno detto che il signor * (nome diverso e stesso cognome dell'attore) era in questo teatro?
COMMISSARIO: I miei informatori sono infallibili! Lei ha rovinato tutto! Al viceprefetto non piacerà...
ATTORE: Io ho rovinato tutto? Era tra il pubblico! Commissario l'uomo che cercava era tra il pubblico!
COMMISSARIO: Tra il pubblico?
ATTORE: Sì!
COMMISSARIO: Ecco! Vede? Gli ha pure rovinato lo spettacolo! Magari è ancora qui… (al pubblico) Se il signor * (nome diverso e stesso cognome dell'attore) è ancora in sala è pregato di salire sul palco… non sia timido… adesso le manette sono libere… e abbiamo anche la chiave... le assicuro che non è male stare quassù…
ATTORE: Strano: non sale. Sarà già in Sudamerica a quest'ora… bravo commissario, complimenti!
COMMISSARIO: Grazie!
ATTORE: Adesso se ne vada!
COMMISSARIO: Ma chi vuole starci qui? Mi avete solo fatto perdere tempo: poi uno dice che la giustizia è lenta!
ATTORE: Certo, sono io che la rallento...
COMMISSARIO: Meno male se n'è accorto! Arrivederci!
ATTORE: Addio!
Il commissario sta per uscire.
ATTORE: (al pubblico) Come potete immaginare sono un po' spiazzato… direi che il modo migliore per concludere questa serata è...
COMMISSARIO: Ah dimenticavo: quando sono le prove?
ATTORE: Quali prove?
COMMISSARIO: Ma lei ci fa o ci è? Per il nuovo spettacolo. Questo che ho ideato stasera. Adesso torno a casa e scrivo il copione…
ATTORE: Ah, le prove… ma certo, le prove… le faremo sapere!
COMMISSARIO: Mi trovate su Instagram!
ATTORE: Non vedo l’ora di contattarla...
COMMISSARIO: (al pubblico, uscendo) Siete stati un pubblico meraviglioso… credo che per il mio prossimo spettacolo sceglierò ancora voi come pubblico.
Entra l'attrice1: finge di essere un altro personaggio.
ATTRICE1: Vi ho trovati finalmente: è il momento della verità!
COMMISSARIO: Lei mi ricorda qualcuno...
ATTORE: Quale verità? Cosa stai facendo? Come ti sei conciata?
ATTRICE1: Sono la moglie del dietologo.
ATTORE: La moglie del dietologo? No! No! No! No! Il commissario se ne stava andando… capito? Andando!
ATTRICE1: Sono la moglie del dietologo. Voglio parlare con mio marito: abbiamo tante cose da dirci.
COMMISSARIO: Ah, ho capito, stiamo ancora recitando: cara mogliettina… non è come pensi… lui… lui è solo un mio cliente… che non rispetta la dieta… non mi è neanche molto simpatico...
ATTORE: Basta! Stiamo sprecando gli ultimi minuti!
Entra l'attrice2, finge di essere un altro personaggio.
ATTRICE2: Vi ho trovati finalmente: è il momento della verità!
ATTORE: Ancora?!
COMMISSARIO: (all'attore) Sono le stesse attrici di prima, non si faccia ingannare!
ATTRICE2: Silenzio: sono l'amante della moglie del dietologo!
ATTORE: No!
ATTRICE1: La mia amante?
ATTRICE2: Sì! L'amante della moglie del dietologo! E' inutile continuare a fingere!
COMMISSARIO: Non è così la trama! Così non funziona!
ATTRICE1: Tu credi di essere la mia amante, ma ti ho sempre ingannata!
ATTRICE2: Ah, sì?! Mi stai rinnegando? Mi stai rinnegando?
COMMISSARIO: State rinnegando il mio copione! State rovinando tutto!
ATTORE: Abbiamo toccato il fondo.
COMMISSARIO: Non voglio assistere a questo scempio! Me ne vado!
ATTORE: Magari, commissario, magari...
COMMISSARIO: E faccio un annuncio: non verrò alle prove! Io questa roba non intendo portarla in scena! Addio!
Il commissario esce, salutando il pubblico.
ATTORE: Se n'è andato! Se n'è andato davvero! Non riesco a crederci… Allora… abbiamo due minuti, capito? Due minuti poi cala il sipario. Facciamo in tempo a dire una battuta, capito? Una sola. Diciamo la battuta finale e diamo un senso alla trama… va bene?
ATTRICE1: Va bene dai...
ATTRICE2: Meglio di niente...
ATTORE: (al pubblico) scusate davvero… vi chiediamo un ultimo istante di comprensione… noi abbiamo fatto il possibile come avete visto... (alle attrici) diciamo la battuta poi cala il sipario,pronte?
Si schierano tutti e tre. Rimangono qualche istante in silenzio, si concentrano, creano un'atmosfera di attesa.
ATTORE: Ho perso il cuore.
ATTRICE1: Ho perso l'anima.
ATTRICE2: Ho perso il respiro.
Entra il commissario cercando qualcosa.
COMMISSARIO: Ho perso le chiavi della macchina.

FINE