CONVERSAZIONE TRA DUE DONNE IN UNA SALA DA TE

di

Eva Maria Franchi


PERSONAGGI: 

Grazia e Ida due amiche tra i quaranta ed i cinquanta anni (protagoniste)
La cameriera (comparsa)

Due signore, Grazia e Ida, entrano in una sala da te, si abbracciano salutandosi e si siedono al tavolino. Ida è appena uscita dal parrucchiere e porta un’acconciatura molto estrosa, un po’ punk

Grazia: “Ida ma che testa ti sei fatta?
Ida: “Dici che è troppo estrosa?”
Grazia: “Sembri appena uscita da un rave party (NEL FRATTEMPO ENTRA LA CAMERIERA) 
Cameriera: “Le signore vogliono ordinare?”
Grazia (alla cameriera): “I soliti due te alla rosa”
Ida: “Oh be, insomma, ogni tanto bisogna un po’ osare nella vita. Eh poi vedessi che bell’uomo Alain, il mio nuovo parrucchiere, e sta proprio sotto casa mia! Sono così contenta”
Grazia “Della piega o del parrucchiere?”
Ida: “I capelli non sono un problema. Appena li lavo ritornano a posto…quell’Alain vedessi che figo…C’ha delle dita lunghe e affusolate, m’ha fatto tutto lui, anche lo shampoo…mentre mi massaggiava i capelli quasi venivo…”
Grazia. “E’ sicuramente gay. I parrucchieri sono tutti gay...”
Ida: “Ma no, è un tipo maschio, raffinato si intende, ma maschio…”
Grazia: “io invece trovo che i supermercati siano il luogo ideale per conoscere uomini. Dovresti vedere il salumiere della Basko di Via Barabino. Ho smesso di essere vegetariana da quando l’ho incontrato. “
Ida: “Sì, mi pare di vederlo, uno scimmione con il grembiule bianco e la cuffia in testa…comunque i gusti sono gusti…io sono alla ricerca di un uomo che abbia anche uno spessore spirituale, una persona sensibile con cui poter parlare”
Grazia: “Non serve parlare per certe cose…”
Ida: “Sei sempre la solita materialista…e poi non farmi credere che non hai bisogno anche tu di un uomo che ti ascolti con cui potere parlare liberamente”
Grazia: “Ho il mio psicanalista per parlare…e poi ti prego (ridendo) proprio tu mi parli di parlare liberamente… l’hai appena conosciuto uno che parla liberamente, non ti andava bene? (continua a ridere)”
Ida: “ Per favore, non mi ci far pensare! Quell’imbecille che era alla festa di Vera! Ma tutti io me li vado a pescare? Non mi sembrava male lì per lì, ma poi subito come abbiamo incominciato a scambiare due chiacchiere…ma come si permette? Ma chi lo conosce? Uno che al primo approccio mi chiede se mi piace fare i pompini.! (imitando l’uomo) Sai, io sono assolutamente convinto che alla base di un rapporto che funziona sia indispensabile una buona intesa sessuale. A me piacciono molto i pompini. Mi piacerebbe uscire con te ma prima devo sapere se ti piace fare i pompini…”
Grazia: “ A me è sembrato schietto e sincero, e poi se ti piaceva…”
Ida: “ma ti prego, ma fammi il favore! Che squallido! Insomma, un minimo di corteggiamento, di preliminari, ma si paghi una puttana se vuole la garanzia su certe prestazioni…sono una donna con un’anima e dei sentimenti io! Una cosa del genere non mi era ancora capitata. È proprio vero che non ci si può stupire più di niente. Il sesso è importante siamo d’accordo, ma esiste anche la dolcezza, la complicità…”
Grazia: “sei troppo formale, tanto poi si arriva sempre a quello”
Ida: “Parla per te!”
Grazia: “ infatti, io concludo, se tu quella che continua ad andare in bianco”
Ida: “Io ho bisogno di un rapporto vero, di una storia importante…”

ARRIVA LA CAMERIERA E PORTA IL TE – Le due donne mettono la loro bustina del te nelle rispettive tazze e cominciano a versare l’acqua calda – Istanti di silenzio, le due donne sono assorte nei loro pensieri mentre rimesciano la bustina del te. Grazia prende la zuccheriera.

Grazia (rivolta ad Ida): “Due vero?”
Ida (con un segno di assenso): “Come al solito”
Grazia versa lo zucchero nella tazza di Ida e nella sua. Le due donne girano lo zucchero col cucchiaino e cominciano a sorseggiare il te.
Grazia : “A proposito!” 

Grazia posa la tazza del te e tira fuori dalla borsa una rivista inserita all’interno di una cartellina di carta. Cerca la pagina giusta con aria guardinga come a sincerarsi che nessuno intuisca il contenuto del giornale.

Grazia: “Prima di dimenticarci! Finiamo di compilare l’ordine. Com’era più quello che hai scelto tu? Doppio fallo vibrante a lunghezza regolabile o quello a velocità variabile?”

Ida: “Triplo, t’avevo detto triplo!”