DOPO IL SEGNALE

di

Roberto Russo



PERSONAGGI

Angela De Lio
Riccardo Fortunati
Enrico, l’amante di Angela
La madre di Angela



(La donna è dietro la scrivania, in piedi. Controlla delle carte. Trilla il telefono posto sul tavolo, la donna non dà alcun segno di reazione, il telefono continua a suonare. Con una smorfia di fastidio, sembra finalmente accorgersene. Si siede, solleva il ricevitore. Vicino a lei c’è una poltrona su cui è appoggiato un soprabito. A sinistra per chi guarda c’è un varco, una porta, chiusa).


ANGELA Sì? Me lo passi.....Ruggiero! Come stai?! Proprio di te cercavo! Già da ieri pomeriggio, la mia segretaria....te l’avevano riferito? Problemi?! E cosa te ne pare? Mi chiedi se ci sono problemi?! E’ normale che ce ne siano! Pare che già gli inserzionisti, solo a sentire il tuo nome.....via! (ride) Proprio così! La cosa, certo, non mi fa piacere....ma, vedi, non è questione di momenti, è proprio che tu non hai più qualcosa....come dire, non hai più verve. Forse il matrimonio ti ha un po’ imborghesito....il nostro target è molto giovanile....ecco, da quando ti sei sposato non giri più, non ascolti più quello che dicono i ragazzi, e quello che vogliono. E non dire che non l’avessi previsto! Parlai anche con tua moglie e lei, infatti.....(ride) No! Non mi dire! E come potrebbe accompagnarti in giro ogni notte? Mi pare che sia già al terzo mese! Senti, Ruggiero, c’è qualcosa nei tuoi programmi che non va, non mi chiedere “cosa”, ecco....qualcosa....forse l’entusiasmo, non lo so....ora capirai benissimo che certe situazioni non ce le possiamo permettere...(irritata) E non chiedermi “cosa” non vada! C’è....qualcosa....sta a te capire “cosa”! Aspetta, c’è un avviso...(digita sul telefono) Pronto. Pronto! (riprende la comunicazione iniziale) Insomma, dobbiamo affrontare questa situazione...siamo un’agenzia pubblicitaria di livello nazionale e certe situazioni sono assolutamente da evitare. Ruggiero! Non mi sembra proprio il caso di piangere....Che c’entrano adesso tua moglie e tuo figlio!?....(ride) Che fra l’altro non è nemmeno ancora nato! (ride, poi torna seria) Senti....meglio che chiudiamo qui la comunicazione...(irritata) Aspetta! (digita sul telefono) Pronto! Ma chi è?! (riprende la comunicazione originale) Insomma! Ruggiero: sono problemi tuoi! Risolvili e poi ci risentiamo....io devo solo fare gli interessi della mia agenzia di copy-writer! Te lo ripeto: sono affari tuoi...ma vedi un po’ se un professionista si deve ridurre a queste manfrine! Abbi un po’ di dignità! Ti sei sposato tu, non io! Forse ti ci vorrebbe un lavoro più tranquillo....qui abbiamo bisogno di ragazzi vitali...(trasale) Come hai detto?! “Stupidi”!? Non ti permettere di insultare i tuoi colleghi! Credo che sia meglio risentirci più in là...parla con la mia segretaria, io sono impegnatissima! Ma sappi che mi hai delusa molto! (digita di nuovo sulla tastiera) Pronto! Pronto!! (ritorna alla comunicazione) E questo è quanto. Buona serata, Ruggiero e salutami mogliettina e prole “da venire” (chiude la comunicazione, nervosamente digita un altro numero) Rita, senta, sospenda dai pagamenti il signor Ruggiero, avverta il direttore del personale per la sostituzione. Ah, poi sono arrivati tre avvisi di chiamata...lo so che non sa chi fosse! Volevo sapere se sta capitando spesso....E ai numeri segreti dei collegamenti? Nemmeno. Bene. Lei va via? Sempre un po’ prima, vero? Comunque lasci la linea diretta nel mio ufficio perché resto ancora un po’ per studiare la programmazione. Arrivederci. (riattacca il ricevitore. Ritorna ad analizzare le carte. Fra sé) Amorfo...assolutamente amorfo, e poi cercano da me la soluzione dei loro problemi, troppo facile! Allora, vediamo (scorre i fogli che ha davanti, segnando piccole note a mano sui margini del foglio. Improvvisamente trilla il telefono. La donna continua a scrivere senza rispondere. Il trillo continua. Si guarda attorno prima interdetta, poi seccata) Già, la segretaria...E facciamo anche da telefonista! (alza il ricevitore, inserisce il “viva voce” continuando a scrivere) Si! Pronto?
VIVA VOCE Pronto?
ANGELA Sì, la sento! Pronto!
VIVA VOCE La signora De Lio, per piacere?
ANGELA In questo momento non c’è. Chi la desidera?
VIVA VOCE Sono un amico della signora.
ANGELA Il suo nome, per cortesia. Così le lascio un appunto.
VIVA VOCE Vede, non so se la signora potrà ricordarsi di me....
ANGELA Il suo nome, prego!
VIVA VOCE Sono Riccardo Fortunati...ma, come le ho già detto...
ANGELA Da parte di chi chiama?
VIVA VOCE No. Da parte di nessuno. Eravamo vecchi amici, con la signora.
ANGELA Attenda in linea (preme un tasto, fra sé) Fortunati...Riccardo Fortunati....aspetta aspetta....ma non è possibile! (preme di nuovo un tasto) Sì!
VIVA VOCE Sì pronto. La signora De Lio....
ANGELA Sono io.
VIVA VOCE Angela! Da quanto tempo!
ANGELA Prego?!
VIVA VOCE E capisco, non puoi ricordarti. Riccardo, del liceo D’Azeglio...sezione F.....
ANGELA Aspetta, sì! Come stai?
VIVA VOCE Io!? Tu piuttosto, non c’è giorno che, sfogliando il giornale, non sappia qualcosa della grande imprenditrice......
ANGELA Ma dài!
VIVA VOCE E’ vero, è vero. Stai facendo delle cose bellissime, hai preso il volo!
ANGELA Cosa vuoi, si lavora, ma tu come mai....?
VIVA VOCE Come avresti potuto ricordarti di me! Eravamo due ragazzini...
ANGELA Tu eri quello con gli occhiali?!
VIVA VOCE Mai portati! Angela, Angela.....è vero che eravamo solo dei ragazzini, ma ci siamo conosciuti....abbastanza bene....
ANGELA Sìì?! Tu dici?
VIVA VOCE Ma chi se lo poteva immaginare! La più pazza, la più folle della classe....e ora eccoti qui....in un ufficio tutto tuo....con la segretaria personale...
ANGELA (seccata) Te l’ho detto: si lavora e anche adesso, per la verità.....
VIVA VOCE Ma come! Non ti ricordi? Ci siamo anche fidanzati....
ANGELA (incredula) Io e te?!
VIVA VOCE E certo! Mi ricordo anche quando! Che ti dice il nome: Moro?
ANGELA Moro?! Ma non lo so! Quello di Venezia?
VIVA VOCE (ride) Bellissima, questa!
ANGELA Senti, Riccardo, avrei dei problemi....
VIVA VOCE Moro, Angela, il Presidente della Democrazia Cristiana!
ANGELA Il buio più totale!
VIVA VOCE Ma come! Eravamo tutti ancora nell’androne della scuola. Saranno state le 9.00.....nove e un quarto, e ad un certo punto il custode, quello zoppo....ti ricordi?
ANGELA (c.s.) No!
VIVA VOCE ....urlò che avevano preso Moro e ucciso la scorta a via Fani! Incominciammo tutti ad abbracciarci e ad urlare per la gioia! Un momento indimenticabile! E proprio quel giorno, anzi quella stessa mattina....
ANGELA Cosa?!
VIVA VOCE Ci mettemmo assieme. Fu bellissimo! Era il sedici marzo del ’78.
ANGELA Certo che ce lo scegliemmo bene, il giorno!
VIVA VOCE Tu eri pazza di gioia! Ti ricordi come urlavi? “Dieci....cento....mille Moro”!
ANGELA (decisa) Non ricordo di aver mai detto queste assurdità, e se le ho dette dovevo essere ubriaca!
VIVA VOCE Le dicevi! Anzi, le urlavi! E gli spinelli?
ANGELA E dagli! Insisti? Ma che diavolo ti vai a ricordare?!
VIVA VOCE Eravamo due ciminiere, quante sballate Angela! Un periodo....
ANGELA (secca).....davvero fantastico! Ora scusami, ma...
VIVA VOCE Poi tu sei cresciuta, e guarda quello che sei diventata! Io invece....sai che ho avuto dei problemi con la roba?
ANGELA Mi dispiace...
VIVA VOCE Sono stato anche in comunità, dieci anni fa ti ho anche cercata....
ANGELA Non mi risulta.
VIVA VOCE Venni sotto casa tua, e credo di aver parlato con la donna di servizio. Mi rispose che eri fuori città. Le lasciai anche il mio numero di telefono, ma forse non te l’ha riferito.
ANGELA Evidentemente.
VIVA VOCE Volevo chiederti un aiuto.....
ANGELA Allora senti, facciamo così: ora non ho molto tempo, ma in settimana puoi passare e vediamo cosa possiamo fare...considera che questo è stato un periodo non facile, ma per un vecchio amico certi strappi, se contenuti....
VIVA VOCE Angela. Scusami, c’è un equivoco. Tu pensi che ti abbia telefonato per chiederti dei soldi?
ANGELA Io non so perché tu mi abbia telefonato, è da almeno dieci minuti che me lo sto chiedendo!
VIVA VOCE Eccola qui, la vecchia Angela tutto fuoco!
ANGELA E allora?
VIVA VOCE Oggi per me le cose sono molto diverse, non immagini quanto! Quindi...
ANGELA .....quindi diciamo che è stata una bella telefonata piena di nostalgia ad una vecchia compagna di scuola. Mi ha fatto piacere sentirti....
VIVA VOCE Non ti ho chiamata per questo. Certo in questi ultimi anni ho pensato spesso a te....
ANGELA (indifferente) Che carino! Sono davvero commossa....
VIVA VOCE Ti chiamo per un altro motivo. Ti piacciono sempre gli indovinelli?
ANGELA Per niente!
VIVA VOCE Davvero?! Una volta ne andavi pazza! Fa lo stesso, facciamo finta che ti piacciano ancora....sei pronta?
ANGELA Senti, non vorrei sembrarti scortese....
VIVA VOCE Dai, uno solo! Allora: come mai ho il numero del tuo diretto?
ANGELA Dai, forza! “Come mai”?
VIVA VOCE Me l’ha dato una persona che ti conosce molto bene. Proprio questa mattina per strada, all’improvviso, mi si è avvicinato un uomo. Non ci sei ancora? E allora eccoti subito un altro particolare: non era un giovane.... Mi sono sentito chiamare per nome.....una cosa davvero sorprendente! E dire che mi sembra di vederlo spesso! Mi ha detto che ti telefonerà. Pensa che da principio non l’avevo nemmeno riconosciuto!
ANGELA Ma chi hai incontrato, si può sapere?
VIVA VOCE Tuo padre, Angela, era tuo padre! Ti sembra così strano?! In effetti anche a me all’inizio è parso, diciamo così, originale.Mi “ha” detto che entro oggi ti telefonerà. La cosa mi ha preso un po’ di sorpresa, ho pensato: “Ma guarda! Un padre ha bisogno di essere preannunciato alla figlia?” Ma poi quando mi ha detto perché ti telefonerà ho compreso! (scandendo) “Perché ti vuole bene. E vuole essere perdonato” E’ bello! Non trovi? Ora mi raccomando: non fare la sostenuta! Povero vecchio! Mi è sembrato veramente pentito....per cosa non lo so....ma era sicuramente pentito!
(Angela sbigottita si alza e inizia a vagare per la stanza)
ANGELA Proprio così ti ha detto?
VIVA VOCE Giuro! “Stasera telefonerò ad Angela” Ora che ci penso ha detto: “Dille che la perdono per essere perdonato”. Ne hai fatta qualcuna delle tue? Confessa!
ANGELA (gelida) Ma tu a chi vuoi prendere in giro?!
VIVA VOCE Ma Angela!
ANGELA Ecco perché ti ricordi ogni particolare del liceo! Tu sei rimasto tale e quale e sei strafatto proprio come allora!
VIVA VOCE Ma che ti prende? Che ho fatto?
ANGELA Ma davvero credi che abbia tempo da perdere? Io non mi arrangio come fai tu, io lavoro!
VIVA VOCE Una volta forse era così per me....ma adesso.....
ANGELA Mio padre, caro ex compagno di scuola, (pausa) è morto cinque anni fa (pausa)ed è molto improbabile che vada in giro per la città a dare a degli sconosciuti il mio numero diretto! 
VIVA VOCE Io l’ho visto. Era tuo padre.
ANGELA Ma che faccia tosta! Comunque, questo è quanto! Chiudiamo e tanti saluti!
VIVA VOCE Allora la vuoi sapere tutta, Angela? Visto che questa mia telefonata non ti ha insegnato niente, te lo voglio proprio dire! Quel giorno, quando venni a casa tua per cercare aiuto, a rispondermi fosti tu e non la donna di servizio. Riconobbi la tua voce. Non mi hai mai richiamato, anche se sapevi che la cosa era urgente!
ANGELA Ma per piacere, non essere ridicolo! Io non ricordo niente!
VIVA VOCE Ma vedi: anch’io, nonostante tutto, ti perdono, anche se mi hai dimenticato!
ANGELA Amen e buonanotte! (chiude la comunicazione premendo un tasto) Ma queste sono cose...! ‘Sto disgraziato, ‘sta nullità, che chissà come, in quale circostanza ti ha conosciuto, sa quello che sei diventata, e cerca di attaccare bottone per spillare soldi o semplicemente perché non ha un cazzo da fare....”Ti ricordi”? “Ma come! Eri un niente come me e guardati adesso...!” E giù con cattiverie, malignità e tu ad abboccare comme a na scema! Fortunati! E come se non me lo ricordo! Già all’epoca era zero, ci sono persone che ci nascono così! Ma muori! Schiatta! Mi perdona! Ma sono io che non ti perdono per il semplice fatto che ancora esisti! Di quale utilità può essere uno così? Che cosa dà alla società un ammasso di carne e ossa comme a tte? Quante nullità siamo costretti a conoscere senza poterci difendere! E mio padre, defunto da cinque anni.....(ride) Certo, se penso al soggetto, se fosse ancora vivo, mi potrei aspettare trovate di questo tipo! E così come non ci scegliamo i compagni di scuola, allo stesso modo non possiamo sceglierci i genitori! (si siede e si reimmerge nello studio delle carte che ha davanti) Ma che ha scritto, chesta!? Ha sbagliato tutte le fasce orarie! Poi dice che uno si esaurisce! Tutti ti stanno attorno per succhiarti il sangue! Ma primma o poi devo fare una ripulita generale! Poi, però, lo vogliono lo stipendio tutti i mesi, lo pretendono! Oppure c’hanno sempre la scusa pronta: ”Signora, mi faccia lavorare, ci ho tanto bisogno!”. “L’affitto”, “ ‘a mugliera”, “ ‘o marito”, “i figli che non stanno bene”...come se uno sul posto di lavoro potesse essere valutato in più o in meno per i problemi o le necessità che tiene, e non per quello che dà. Lavora e basta! Io do, tu dài! Stop! (trilla il telefono) Ma che d’è stasera! Tutta colpa di Rita! Ma domani....tre ore di straordinario non pagato! Lo giuro! (risponde al telefono) Sì? Come? Sì, sono io, dica ma con una certa velocità....Luisa Izzi?...Il nome non mi dice niente....all’Università?!....Non ricordo...Senta, cos’è uno scherzo? No, perché stasera sembra che ci sia quasi un convegno di ex compagni di scuola...lei poi se ne viene con l’Università....e non si alteri! Sta chiamando nel mio interesse?! Guardi, il mio unico interesse, in questo momento, sarebbe quello di poter lavorare per la mia azienda.....(trasale) Max!? E come fa a conoscerlo? Sì...molto tempo fa...Ma come si permette!? Io non ho rubato niente a nessuno! No....no...sono io che lo dico a lei: a che gioco sta giocando? Lei mi disturba mentre lavoro e mi dice che io sono quella che dieci anni fa le ha rubato il fidanzato?! Senta...si vede che non se lo teneva abbastanza stretto...Max! certo Max, mi ricordo...di lei invece per niente e questo già la dice lunga! Io non insulto nessuno, cara signora, è lei che ha telefonato! Lei forse non si rende conto con chi sta parlando! Senti, in breve, mi hai chiamato per insultarmi dopo dieci anni? Sei completamente fuori! Ah no?! Come....”facevo la civetta” con Max?! Dovevo dare conto a te? A me pare di no! Quello che ho fatto o quello che non ho fatto....(improvvisamente si spegne, è attenta) E come lo sai, del bambino?!...Avevo ventun anni...non potevo tenerlo...(con rabbia) Della tua comprensione non so che farmene, e poi....se un dente ti fa male te lo togli! Ma chi se ne fotte se mi capisci o non mi capisci...è una storia vecchia....sì è vero, Max non era d’accordo, ho fatto tutto da sola ma c’era il particolare che quel guaio lo tenevo io nella pancia e non lui! Ma poi...che ti sto a dire!? Ma chi sei?! Ma chi ti conosce?! Mi chiami oggi, dopo tanti anni, per rinfacciarmi che ti ho “spezzato il cuore”?! Oddìo! Come sei melodrammatica! Non è per questo?! E allora forza, dimmi quello che mi devi dire! (ascolta, con un’espressione ironica che si muta in pochi secondi in un’espressione attenta) Uno.....ti ha dato il mio numero diretto....ha detto che chiamerà stasera....era mio padre! (con rabbia) Dimmi la verità, vi siete messi d’accordo tu e quell’imbecille di Fortunati! Ma vi denuncio per molestie! A tutti e due! (attenta) Non sai chi sia Fortunati?! E cosa ti avrebbe...? Vuole essere perdonato da me! Aspetta....stai zitta! Tu non conosci Fortunati, non potevi conoscere il numero del diretto....Cosa?! Anche tu mi perdoni per quello che ti ho....Ma cos’è? Un’epidemia? Vi sentite tanto buoni, tanto superiori e siete dei pezzenti, tu e Fortunati! Non m’importa se lo conosci o no! Siete fatti della stessa pasta! (ironica) “Generosi” e borghesucci! Si dà il caso che mio padre abiti, ormai stabilmente, in un loculo che si trova dentro ad una cappella da cinque anni buoni....In poche parole hai visto un fantasma, e se tanto mi dà tanto, scommetto che sai fare anche i tarocchi....sai ho una passione speciale per i tarocchi! (con rabbia) Ubriaca sarai tu! E anche cornuta! Perché se non lo sai, con il tuo Max me la sono spassata...(posa il ricevitore con un colpo secco) ‘Sta cafona! Si permette di sbattermi il telefono in faccia! (Si ode un rumore esterno. Angela si fa attenta) Chi è? C’è qualcuno? Rita? (Dei passi sembrano avvicinarsi. Angela si alza e istintivamente si pone dietro la sedia, tirata, spaventata) Papà? (i passi sembrano allontanarsi, Angela si mette le mani a coprire il viso) Papà! Ma che sto dicendo? Pa-pà....Dio! Sto impazzendo! E chi si potrebbe permettere il lusso di impazzire?! Un impiegato, sicuramente sì! C’è o non c’è....chi se ne importa, ma una come me....che ha esaltato le folle con i suoi spot.....! Me li vedo già i titoli: “Quella che vi ha fatto impazzire.......è uscita pazza!” Ora, ecco, per esempio i miei creativi, copy writers, comme se fanno chiammà lloro, perché non sono capaci di inventare una headline accussì geniale?! Non ci hanno verve....amorfi...Ruggiero è...anzi era, il primo. Ma adesso....li chiamo uno per uno, e domani....(prende il telefono, apre l’agenda, sta per formare un numero, resta con il telefono sollevato e con un’espressione di grande sorpresa dipinta sul volto) Il Perdono! Perdono....ma come!? Potevano conoscere il numero, potevano anche immaginare che sarei stata io a rispondere, ma....il “perdono”? Che ne potevano sapere di come è andata? (chiude il telefono, si guarda attorno sospettosa) E se avessero detto la verità? “Analizziamo, per assurdo, ma analizziamo, facciamo finta che sia tutto vero: cara Angela, tuo padre è vivo!” Ma è morto! “No, no tuo padre era morto e mò non lo è più. Vai avanti perché l’assurdo si capisce solo ragionando per assurdo” E il perdono? “Dietro questa parola c’è molto...c’è un significato che quei due imbecilli non potevano conoscere”. Io sono sempre molto aggiornata. Brava sta figlia! “Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi tempi, in tutte le branche scientifiche. “Esatto, continua...” È mai capitato che un morto ritornasse in vita? No! “Vedi? Stai sbagliando di nuovo....è sempre per assurdo!.....E che sarà mai! Tuo padre è qui”. (si alza, inizia a girare per la stanza, guardando per ogni dove) Su su, paparino, sei qui?! Sì, devi essere proprio tu....questa grande idea del “perdono” è la tua firma! Ma come mai? Tu vuoi chiedere perdono a me, quando invece, a sentire quelli che conoscono la storia, dovrei essere io.........Va be’, questo potrebbe anche essere un errore di interpretazione: non è che ti sapessi esprimere molto bene....! Però è farina del tuo sacco....Agli scemi fai credere di volermi perdonare ma, in realtà, sei qui per farla scontare alla tua “piccola” creatura.....(ironica) Non ti puoi rassegnare, è vero? Un altro è arrivato a fare più di te! Non ti va giù! Si’ ppoco sportivo! E’ una legge del mercato: il grande mangia il piccolo, e il caso ha voluto che il più piccolo fossi tu, e la più grande, invece....io! E se lo vuoi proprio sapere non sono nemmeno pentita! Si era pe’ tte saremmo rimasti nella drogheria a lato della stazione! Tu sei rimasto più o meno da dove eri partito, mentre io....t’avranno raccontato che adesso siamo un’impresa di marketing di livello nazionale....o no?! Che fatturiamo miliardi grazie agli inserzionisti?! Che abbiamo tagliato le spese con personale giovane e pagato...diciamo sottopagato bene, e che il nostro...il mio marchio si vende da solo....o no?! E’ questione di cultura.....in fondo tu che cos’eri? Un ex droghiere fortunato che si era ingrandito il negozio...A me mi chiamano signora e a volte pure dottoressa...Che ne dici? Ne valeva ‘a pena, o no? E tutto questo non ci sarebbe stato se ti avessimo lasciato fare......Al droghiere vennero le manie di grandezza! “La sala multimediale del centro della città”!....”In funzione 24 ore su 24”!....”Centinaia di addetti che si davano il cambio in turni di cinque ore”! Seh seh! E poi? Come risultato? Una diecina di miliardi di passivo e la chiusura del locale...Ti ricordi? Ti abbiamo anche trattato bene: ti abbiamo escluso da ogni affare e ti abbiamo spedito nella primavera di cinque anni fa nella nostra bella villa in campagna...cosa potevi desiderare di più? Le passeggiate....il gelato in piazza....la nuotatina in piscina...Certo poi c’è stata qualche incomprensione: la prima forse è stata per colpa nostra, mia e di tua moglie: ti abbiamo fatto interdire! Embè, che ci volevi fare! Ma sai....era più che altro per una questione di forma, una necessità tecnica. E tu non ce ne facesti un’altra delle tue? Dico io: ti mandiamo in villa ad aprile, tira avanti almeno fino a dicembre! Pure per far vedere alla gente! E invece no, sempre tutto di testa tua! Così alla fine di maggio, mentre stavi da solo, cosa ci combini? Muori. Ora è vero che il tuo cadavere l’abbiamo scoperto solo alla metà di giugno, mentre la fine si era verificata intorno al venti maggio, ma questa non è una buona ragione! Una persona “come si deve”, prima che succeda una cosa del genere, si fa sentire, manda un segnale, dice “Sto schiattanno”! E invece, niente....per un po’ ci hai messo pure sulla bocca della gente, e questo non lo meritavamo. Ora il tempo è scaduto Mi capisci?! E’ scaduto! Per ogni possibilità, per ogni vendetta...anche per gli incubi...scaduto! A chi vuo’ incantà tu co stu perdono! Hai perso! E il vincitore non ha bisogno di perdono! Mi senti? (In quel momento scatta fortissima una sirena d’allarme, di qualche appartamento vicino. Angela sobbalza e va quasi a nascondersi dietro la sua poltrona. Cessa il suono della sirena. Angela esce dal suo nascondiglio, è stranita) “Ma che stai facendo?!” Sentimi bene: questo è un complotto! “Complotto dici? Analizza. Chi può essere?” E come faccio a scoprirlo?! Se prendo l’elenco telefonico e lo consulto, lettera dopo lettera, scoprirei più facilmente chi NON mi vuole male. (trilla il telefono, Angela risponde) Sì?....(sorpresa) Ma guarda che combinazione! Si può dire che stessi pensando proprio a te! Enrico! Il mio medico preferito! “Preferito” in tutti i sensi....lo sai bene! Da quanto tempo....? Tre anni! Caspita...sembra ieri....sei capitato proprio al momento giusto, sì....perché mi occorreva ricordare qualcuno che....come dire....non mi volesse male....e per quanti sforzi facessi....niente! Guarda un po’ che testa! Non avevo considerato il caro Enrico! E tu? Come vanno le tue croste di valore? Fai sempre il pittore a tempo perso? Francamente non li capivo proprio i tuoi quadri! Sarai tornato da tua moglie e da tuo figlio, immagino....Ah, no?! Strano....Ricordo che spesso avevi la scusa pronta: “Non posso vederti, perché vado da mio figlio” ....No, non è che mi offendessi, anch’io avevo le mie brave distrazioni e tra parentesi quel tuo figliolo sarebbe stato meglio non fosse mai nato, per lui, certamente per lui, un infelice figlio di separati, che tristezza! E anche un po’ per noi, certo! Avere un marmocchio come rivale, capirai benissimo che dopo un po’ scoccia. Non credi?....Noo? Sei sempre la solita anima candida, vero? Te lo devo proprio dire: Enrico, te la sei cercata...certo...mi trascuravi! Sapevi perfettamente quanto fossi corteggiata, anche dai miei dipendenti! E io, per esserti fedele, li licenziavo, è ovvio. Come dice “quella cosa”? “Non ci indurre in tentazione”....Proprio così! Poi cominciasti a fare anche il geloso! No, non è per fare polemiche, ma come potevi pretendere che lasciassi mio marito quando sapevi perfettamente che gli avevamo comprato la farmacia?! Era un rapporto commerciale: io investivo e lui ci aveva il titolo. Rompere avrebbe significato mettere in mezzo avvocati...carta bollata, un casino insomma! E ora....questa tua telefonata! Mi fa piacere, molto piacere. Ci hai ripensato? Perché, vedi, quel posticino nel mio letto, per te, c’è sempre. Basta un po’ riscaldarlo, potremmo provarci stasera, è da tanto che non so più niente di te e che non ci vediamo...... (dura) Cosa vuol dire “Non puoi”?! Eccoti lì! Con i tuoi soliti sensi di colpa! Vedi? Ecco, lo sapevo! Ti ho punto sul vivo....sai come stanno le cose? Tu sei nato per fare il papà in pantofole e così morirai, ne sono certa.....(sbigottita) E mò perché ridi? Non c’è niente da ridere secondo me. Credi che non t’immagini? La sera....col tuo pigiamino...la TV...e poi la domenica mattina: Messa e pastarelle! Che vita ‘e mmerda! Non sprecherei due righe d’inchiostro per descriverla! Un vero piccolo borghese! Comunque...facciamo presto....a cosa devo questa tua apparizione? (sbigottita) Ma cosa avrai da ridere?! Non capisco niente se fai così! Allora....un vecchio dietro di te sulle scale! E poi? (con gesto nervoso aziona il “viva voce” ed inizia a passeggiare nervosamente per la stanza)
VIVA VOCE (con voce divertita) Tu forse non ci crederai! Insomma: mi sento toccare sulla spalla, mi volto e vedo un vecchietto distinto e molto gentile che mi chiama per nome. Lì per lì ho pensato che fosse qualche assistito che non ricordavo, gli sorrido, saluto anch’io, faccio per andarmene e lui mi fa: “Lei è ancora il fidanzato di Angela?”. Figùrati quando ho sentito questa cosa! Ho pensato subito: questo è un killer mandato dal farmacista! (ride) Poi mi sono ricreduto, il farmacista avrebbe mandato un killer più aitante! Non credi?
ANGELA Vai avanti.
VIVA VOCE Eh sì, il bello viene adesso! Io gli faccio: “Scusi, non ricordo, lei è....?” E lui senza scomporsi, come se stesse dicendo la cosa più naturale di questo mondo, mi dice: “Sono il padre di Angela”. Capisci? Si presenta uno e dice: buongiorno, scusate il disturbo, io sono quello che è morto cinque anni fa. Si vede che c’è stato un disguido”. Non ridi?
ANGELA Non lo trovo per niente divertente.
VIVA VOCE E va be’, è evidente che non ne bazzichi molti di spiriti! (ride) Comunque il vecchietto si scusa per il disturbo e mi fa: “Se dovesse sentire mia figlia, le dica che entro stasera la chiamerò per chiederle perdono”. L’ha detto in modo così naturale che fra me ho pensato: ma guarda un po’, e chi se l’aspettava! Al padre di Angela, la morte gli ha fatto proprio bene! Lo dovevi vedere! Acculturato, forbito, pareva un accademico....si vede che lì ci sono buone scuole serali!
ANGELA Smettila! Avresti parlato così di tuo padre o di tuo suocero? Rispondi! Guai poi a fare dell’ironia su tuo figlio e tua moglie! E già! I miei sono proletari, quelli che una volta gente come la tua guardava dall’alto in basso...noi eravamo gli straccioni eravamo i figli del droghiere, i bottegai, o al massimo i “risaliti”! Come si diceva una volta? Ma ora ci abbiamo la moneta e quelli come tua moglie e anche come te ce li mettiamo in tasca. Siete tutti d’accordo! Ancora non ho capito cosa sperate di ottenere, ma qualsiasi cosa sia, non ci riuscirete! E’ una penzata di tua moglie? Tu sei il terzo questa sera, che strana coincidenza!
VIVA VOCE Se tu provassi a fare un piccolo sforzo....capiresti che le cose, anche quelle che ci sembrano più incomprensibili, sono legate, ci sono dei segni. Basta ragionarci un po’ sopra....
ANGELA Che ci vuoi fare! Non ci riesco! Si vede che sto impazzendo!
VIVA VOCE E pensare che volevo dirti che proprio quel vecchio mi ha fatto riflettere....da lui ho sentito una parola che mi girava in testa da tempo....ma che nemmeno io riuscivo a mettere a fuoco...
ANGELA (ironica) Il “perdono”?!
VIVA VOCE E’ così liberatorio sentirsi perdonati anche senza aver chiesto scusa. E’ un atto di amore...
ANGELA Ne sei sicuro?
VIVA VOCE ....e anch’io stasera voglio perdonarti....
ANGELA Tu! Cosa?!
VIVA VOCE ....tutti abbiamo dei motivi: vigliaccherie, fughe, cose non dette.....e come io perdono te, vorrei che anche tu....
ANGELA Perdono, per cosa?!
VIVA VOCE Che memoria corta, Angela! Io sono stato ai patti e sai a cosa ho rinunciato.......
ANGELA E già! La grande ammaliatrice che ha corrotto chell’anema innocente!
VIVA VOCE Io non rinnego niente, ma non possiamo non vedere il male che abbiamo provocato. Tutti dovremmo chiedere scusa, cercare il perdono di altri.
ANGELA A chi?! Mollusco, a chi? A quella frigida di tua moglie? Ora non ti conviene ricordare quello che dicevi! “Perdono”! Ipocrita!
VIVA VOCE Io non so più che dirti.
ANGELA Io sì! Ma sono troppo signora per dirtelo! Ma va’, vattenne! (chiude la comunicazione del “viva voce”, si guarda attorno come a voler scovare qualcuno nascosto nella stanza) La vogliamo finire o no? Esci fuori! Vieni allo scoperto! Quest’ultimo è stato il tuo capolavoro, ma io ti conosco troppo bene! Solo un cafone comm’a tte poteva andarsi a intrigare della vita privata altrui! Pettegolo eri e pettegolo sei rimasto! Ed esci! Giocare a nascondino alla tua età! Già, quanti anni hai, ora? Vedi? La slealtà sta proprio in questo: non mi dai punti di riferimento. Ma tu sei stato sleale anche da vivo, figuriamoci da morto. Mi pare di sentirti: “Che tengo ‘a vedè?!” “Che me ne fotte a mme!” (Le pare di sentire un rumore provenire dall’altra stanza, apre la porta, la richiude) Che fai? Ti rizzeli? Chi è morto avesse ‘a stà con i morti! Non mi interessa sapere dove state e se state in qualche posto! E poi, che so’ tutte sti strunzate? Il “perdono”, “ti voglio bene”...Parla come pensi! Come dicevi? Come mi hai insegnato tu? “Si te danno nu paccaro, arrispunne cu nu cavece!”. Si è sempre fatto così, la regola è questa e io l’accetto perchè la conosco bene! Esci! E già! Fosse commodo ’o fatto: ‘o carnefice, doppo ca ha fatto ‘o ssoie, si presenta alla vittima e gli dice: io ti perdono! Addò sta scritta, sta legge?! Così alla fine pure il carnefice addeventa vittima e non si capisce più chi ha vinto e chi ha perzo! (trilla il telefono, Angela si precipita, alza la cornetta e inizia a parlare, serrata) E meno male, va’, ti sei deciso! Allora che cosa mi vuoi rinfacciare?...Io e mamma t’abbiamo tolto dagli affari perché non eri più buono! Si stevemo a sèntere a tte, turnavamo a ffà ‘e putecare! Io mi rendo conto che per te non è stata una cosa bella che t’abbiamo fatto interdire ma vedi, a proposito di bene, se non facevamo così ci accappottavamo noi e pure quelli che lavoravano qua! Allora sì che avremmo fatto il male! E molti di loro ci hanno pure famiglia! Saje ‘e jastemme che c’avessero mannato? E poi sei morto solo come un cane....questo mi dispiace, ma int’a na manera s’adda pure murì! Ora io non ho niente da giustificarmi! A dire la verità, mamma alla fine di maggio mi disse: “Avessemo ‘a chiammà a papà”. Ma siccome tu per molti giorni tenevi l’abitudine che non ti facevi sentire, non ci facemmo caso. Poi che vuoi, le volte che t’avevamo chiamato ci avevi riegnuto ‘e male parole e ci avevi pure detto che ci schifavi come parenti e come umanità! E mò da chi ‘o vvaie truvanno?! Diciamo che gli ultimi tempi t’ ‘a si’ passata pure bella! Putive stà in piscina tutto il giorno, proprio comme te piaceva a tte! E mò vai! Spara! Dimmi quello che pensi e quello che ci rinfacci e non ne parliamo più! Semmai la prossima settimana ti faccio pure dire una Messa....allora?....Dimmi! E parla! Si’ diventato muto?...Pronto! Pronto!....(Angela resta in attesa di qualche parola dell’interlocutore, poi allibisce) Cosa?!......”Casa Giovene”!?....E non me lo poteva dire prima? Ha sbagliato......(chiude piano il ricevitore, stupita, piano inizia ad intonare una musica, una canzone, così come fanno i bambini. Il tono diventa sempre più sicuro e Angela, irrefrenabilmente, ride) E se fosse un nuovo gioco di società? Tipo: lo scammazzatore chiama la vittima e la perdona.....! Mò, uno, potrebbe pensare c’avess’ ‘a essere il contrario...! Però.......è stata la vittima, che è debole, a costringere il mascalzone a farle del male! La vittima lo ha costretto! E’ vero! Ma questa è una grande idea! E’ un gioco che non finisce mai! E’ una catena! Ci sarà sempre un povero scamazzatore che è stato costretto da una perfida vittima a scamazzarla! E allora il primo chiama...(alza il ricevitore) “Ti chiedo perdono!” (chiude e ride) E’ divertente! Allora mi chiama Ruggiero (alza il ricevitore) “Perdono”! (chiude)....mi chiama Rita: (alza) “Perdono!” (chiude)...poi....vediamo, ah! Il direttore del personale: (alza) “Ti chiedo perdono!” (chiude) E così si potrebbe andare avanti per un mese buono! Grande! Ne potremmo fare un gioco a premi sponsorizzato da vendere a qualche emittente! La vita vera che fa spettacolo! “Allora, questo è un gioco che può andare la mattina o in seconda serata, di notte....pe’ nu target decisamente adulto....Mezz’ora prima mandiamo un jingle con la sponsorizzazione del cliente...si prenotano...può durare anche un paio d’ore.....(febbrilmente prende un foglio di carta e inizia a scrivere, si ferma, appare pensierosa) Ma è mai possibile che non ci sta uno che mi ha fatto del male e a cui posso cercare scusa!? Con un programma così pensato, noi creiamo un trend, e proprio io non ci ho nessuno!?....Ma fammi pensare...e che devo fare: vuol dire che avrò centinaia di telefonate di disgraziati che si vogliono far perdonare.....C’amma fa! Alla grande! (prende il ricevitore) Sei Ruggiero? Mi cerchi scusa? OK! (chiude, poi riprende il ricevitore) Sei Fortunati? Mi cerchi scusa? OK! (c.s.) Sei Luisa? La cornuta di Max? Mi cerchi scusa? OK! (c.s.) Sei Enrico? Mi cerchi scusa? Vattenne! (c.s.) Sei.....(resta allibita, sorpresa) Mamma! Che ci fai qua? Io non ho chiamato, e tu? Calmati! Non capisco! “So tutto” cosa? Cosa devo sapere? Hai parlato con papà! Ma che dici!? Papà è morto! Come....”la voce”!? Ma te l’ha detto? E non urlare! Va bene! Era lui! Ti avrà chiesto scusa, ovviamente! E lo so! Me lo sono immaginato! Ma poi: scusa di che? Di essere quelle che hanno ucciso padre e marito? E’ così, mamma, guarda la realtà e nun fà l’isterica! Noi gli abbiamo fatto un bel servizio e lui ci ha scansato ogni problema togliendosi di mezzo! Non fare l’ipocrita! Pensi che non me lo ricordo più il giorno del funerale? Quando per far vedere agli altri che piangevi ti eri messa le gocce negli occhi! Mamma, se vogliamo, dovevamo chiedergli noi scusa! Questo l’hai capito, e che piangi a fare, mò?! La voce, hai sentito la voce per telefono! Devi pure vedere se era lui e non uno scherzo! Ce ne stanno, ‘e scieme! (allibita) Come!? E pecchè murmuliava? Te steva cunfessanno? Mò s’ ‘è miso a ffà ‘o padre priore? .
VIVA VOCE ....... ‘O vero pareva nu prevete! M’ ha fatto proprio impressione! Però era cuntento ‘e me sentì!
ANGELA E già, è stata proprio una bella occasione......’na ricurrenza!
VIVA VOCE Ma vò a tte! Soltanto a tte!
ANGELA E che vulesse fa!? Me vò purtà cu isso? Comme se chiamma chesta? Punizione divina? M’avess’ a mettere paura?
VIVA VOCE Tu non capisci...a mme me steva venenno n’infarto.....Tu non vuoi capire!
ANGELA Perché, tu invece? Ti sembra una cosa normale?
VIVA VOCE ....e po’ ha ‘cummenciato a pparlà......comm’ha ditto?
ANGELA T’ ‘o si’ scurdato? T’ ‘o putive signà!
VIVA VOCE Si! Diceva: “Quando si aprono le uova....le uova di un serpente...pur’ ‘a serpe se sente madre e padre, ma i figli che escono, quella faccia tengono...e quel cuore tengono!” 
ANGELA Non capisco! Non capisco niente!
VIVA VOCE Ha ditto che è colpa sua.....lui questo ti ha insegnato e tu questo sei....la figlia di un padre..
ANGELA Mamma fermati! Non sono parole sue! Non è lui!
VIVA VOCE La figlia di un padre...Angela, tutti i giorni con la stessa faccia , e lo stesso cuore.....Po’ m’ha cercato n’ata vota scusa e nunn’ha parlato cchiù! Ie nun tenevo ‘mmanco ‘a forza ‘e ciatà! Oh! Nun m’arricordo ca cunusceva tutte sti bbelli pparole!
ANGELA Che significano? Tu lo sai? E tu cosa gli hai detto?
VIVA VOCE E che ci avevo ‘a dicere, figlia mia! L’ho perdonato.
ANGELA Tu hai perdonato...a lui?! Ih, che faccia tosta che tiene! L’hai perdonato pe’ tutto ‘o mmale che he fatto tu? E l’hai perdonato pe’ ccierti ccose che tu manco sai che ssongo?
VIVA VOCE Isso accussì vuleva!
ANGELA Ma ‘o vvuo’ capi’ o no che nisciuno, manco Dio ce po’ perdunà? E noi ogni giorno facciamo finta di niente e non ne parliamo, ma lo sappiamo! Tutte e ddoie! 
VIVA VOCE Non bestemmiare Angela!
ANGELA Che dice? Me dico nu Rosario o na Salve Riggina?
VIVA VOCE Ma pecchè faie accussì! E’ na cosa bella che qualcuno ti cerca scusa p’ ‘o mmale che nunn’ha fatto isso ma che hai fatto tu!
ANGELA Bello?! Io direi anormale. Nunn’ ‘o capisco! Comme se fanno a perdonare fatti che uno non capisce?!
VIVA VOCE Che ‘mmanco io ho capito...è vero, ma ora sono più tranquilla..
ANGELA E chillo è commodo, ‘o fatto!
VIVA VOCE Te sta chiammanno! Me l’ha detto! Che gli dirai?
ANGELA Ma che ne so! Me pare tutta na cosa assurda! Po’ pure essere ca nunn’è isso....
VIVA VOCE E’ lui! E’ n’ata cosa ma è lui!
ANGELA Mò basta, devo pensare.... “Perdonare!” Se trattasse sulo ‘e chesto! Ma sì! Ma che me ne ‘mporta! Anzi, quando chiama gli dirò: “Dovrei essere io a cercarti scusa. Io non capisco ma ti perdono!” Forza, levammoce stu dente!
VIVA VOCE Perdonalo. Tene ‘a faccia e ‘o core che ttiene pure tu......
ANGELA (attonita) E’ ‘o vero, ‘o ssaje? “Perdonare la stessa faccia....” (trasale) E poi? Dopo?
VIVA VOCE (madre) Angela, figlia mia, stamme a sentì...
ANGELA Che c’è adesso?
VIVA VOCE (Fortunati) Fai ancora a tempo...Angela! Riccardo Fortunati.......ricordi?
ANGELA E tu che vuoi? Cosa c’entri tu?
VIVA VOCE (Enrico)....Tutti dovremmo chiedere scusa, cercare il perdono degli altri...
ANGELA Enrico?! Ma che succede?! Mamma, li senti anche tu?
VIVA VOCE (madre) A chi, Angela? A chi avesse ‘a sentì?
VIVA VOCE (Fortunati)....Fece notte all’improvviso...quando chiesi aiuto nessuno rispose......e chiusi gli occhi.....
ANGELA Di nuovo con questa storia?
VIVA VOCE (Fortunati) Fece notte in un lampo sulla panchina di una stazione.......
VIVA VOCE (Enrico) ....Fece notte sulla strada, vidi un lampo di lamiere...poi più niente.....
ANGELA Pronto! Pronto!! 
VIVA VOCE (Enrico) Siamo lontani come il tempo....dove non c’è più tempo...
VIVA VOCE (Fortunati) Ancora si ricorda di noi....in fondo ci pensa ogni sera...
ANGELA Mamma, li senti adesso?
VIVA VOCE (Enrico) .....ci pensa ancora vivi....da molto lontano.
ANGELA Voi siete solo fumo! ‘E muorte so’ muorte!
VIVA VOCE (madre) Angela...perdonalo!
ANGELA Basta!
VIVA VOCE (Fortunati)...nonostante tutto...non possiamo non vedere il male...
ANGELA Andate via!
(Angela chiude il telefono e resta a fissarlo. Attimi di sospensione, Angela si guarda attorno come a voler cercare un appiglio, una frase, una spiegazione. Trilla il telefono. La donna resta a fissarlo poi, decisa, pone la mano sul ricevitore ma resta con la mano sulla cornetta senza decidersi ad alzarla. Poi ritrae la mano dal telefono, che continua a squillare, si alza, prende il soprabito appoggiato sulla spalliera della sua poltrona, senza più rivolgere uno sguardo al telefono, esce in fretta spegnendo la luce. Resta accesa solo una piccola luce che illumina il telefono. Scatta la segreteria telefonica).
SEGRETERIA Gli uffici sono chiusi, per qualsiasi contatto lasciate un messaggio e vi richiameremo al più presto. Parlate dopo il segnale acustico, dopo il segnale acustico, dopo il segnale acustico.......(segue un bip, silenzio dall’altra parte e poi cade la linea. Segnale di occupato. Buio).


F I N E