ESERCIZI DEL GIORNO

di

ROBERTO RUSSO



PERSONAGGI:

Un custode
Un signore
Un militare
Una donna



(Una tenda chiara, trasparente, illuminata da una luce bianca, oltre la quale si indovinano delle sagome, chiude il fondo della scena. Al di qua della tenda un uomo con un lungo grembiule azzurro smorto che spazza.
Alla sua destra un primo tavolo circolare di plastica bianca, con un paio di sedie dello stesso colore e materiale. In proscenio, alla sinistra dell’uomo, un tavolo rettangolare con due sedie poste l’una di fronte all’altra. L’uomo si guarda attorno)

CUSTODE E’ raro saper riconoscere la luce del giorno. In un posto di passaggio si posa solo la polvere di altri luoghi e, dopo un po’, ci si affeziona, tanto, da non riuscire più a partire. Ma basta un colpo di vento, e la polvere fa chiudere gli occhi e confonde i giorni e la loro luce. (a voce più alta) Di questo passo, non ci sarà tempo! (a voce alta verso la tenda) Apriamo gli occhi! Il giorno è cominciato!
(La tenda si alza e mostra tre persone sedute su altrettante sedie a sdraio. A sinistra una donna sulla quarantina alle prese con un lavoro ad uncinetto, quasi al centro un signore tarchiato della stessa età che è in dormiveglia e a destra un uomo, un militare, che appare più anziano, calvo, dall’aspetto elegante, che legge un libro. La scena è del tutto illuminata ed evidenzia una terrazza delimitata da una ringhiera, sul fondale cielo e mare azzurrissimi quasi si fondono. In fondo a destra, presso la quinta, un vecchio telefono a muro. Il custode lascia cadere la scopa e si dirige verso il telefono, prende il ricevitore).
CUSTODE Mi sembra che stia dormendo. Dorme spesso.
SIGNORE (sobbalzando) Il telefono!
(Va verso il ricevitore, il custode glielo porge. Il militare e la donna mormorano e ridono piano, l’uomo copre il microfono con la mano)
SIGNORE Zitti! (parla al ricevitore) Sì! Ti sento! (contrariato agita la cornetta) Non si sente! Ora sì, ci deve essere un’interferenza. Sto meglio….Volevo sapere….E’ chiaro, è chiaro, hai ragione….Senti, allora quando…….? Domani! Benissimo!
MILITARE (ad alta voce) E nemmeno vuoi arrenderti!
SIGNORE (gli mostra il pugno) OK. Tutto a posto. Ci vediamo domani. Mi raccomando…(riaggancia e si rivolge con stizza al militare) Hai finito di rompere ?
MILITARE Che gentiluomo! (duro) Bottegaio, vuoi che ti rammenti l’educazione a calci in culo?
SIGNORE (fingendo spavento) Ho perso la memoria! Aiutami! (duro) Coglione!
MILITARE Te ne vai e questa è già una buona notizia. “Giorno propizio”! Ammesso che sia vero….perché di queste tue partenze e di questa figlia, tanto premurosa da chiamarti ogni mattina, ne abbiamo sentito parlare almeno una decina di volte… 
(Il signore senza rispondergli si dirige verso la propria sedia.. Il militare riprende a leggere, la donna si alza di scatto e indicando la balaustra che delimita il fondale, avanza).
DONNA I bambini della colonia!
MILITARE (affiancandola) Tutti in fila come dei bravi soldatini di domani….
SIGNORE (sedendosi al proprio posto) Sai che allegria!
DONNA Non sono assolutamente d’accordo con lei, sa? Sono stati gli anni più belli quelli delle colonie estive. Mia sorella mi preparava il cestino della colazione e alle 8,30 ero già pronta. E questo ogni giorno, da Luglio a Settembre….(al militare)…Guardi! Tutti con la divisa azzurra!
MILITARE Lo stesso colore della giubba di mio figlio quando entrò in Accademia!
SIGNORE Gli imbecilli, gira gira, dicono sempre la cosa più fessa. Quelli avranno, sì e no, sette anni, e lui pensa al figlio!
(L’uomo si sdraia)
DONNA Venga a salutarli, salgono sul pullman!
(Ostentatamente l’uomo resta sdraiato, la donna e il militare salutano con la mano. Il militare si siede, la donna continua per qualche secondo a salutare con sempre minore vigore. Torna a sedersi).
MILITARE Si divertono, beati loro! Queste colonie estive fortificano lo spirito. Quanto di meglio per diventare uomini!
SIGNORE (ironico) “Uomini”…come te? 
DONNA Non le piacciono le colonie estive?
SIGNORE Non mi piacciono! Come non mi piacciono i militari e non mi piacciono i bambini!
DONNA Nemmeno i bambini!?
SIGNORE Essere bambini è un lusso che si possono permettere quelli che c’hanno i genitori con i soldi. Io, a 12 anni, tiravo già la carretta e conoscevo quello che è meglio non conoscere a quell’età...
DONNA (confusa) Mi dispiace…
SIGNORE Non faccia l’ipocrita….“Le dispiace”! Quando lei andava in colonia da Luglio a Settembre, io mi facevo un culo “così” ad aggiustare le bucature delle macchine! Io prendevo il cric, e lei prendeva il pulmino con i soldi di mamma e papà!
DONNA Mamma e papà non c’erano più…
SIGNORE Capita. A me, pure se c’erano, era come se non li tenevo. Si pigliavano metà “settimana” mia e se ne sfottevano. Ma, anche per questo sono arrivato dove sono arrivato….
MILITARE (gelido) Tu sei arrivato qui, esattamente come noi.
(Il signore si alza, è rabbioso).
SIGNORE Sono qui per libera scelta!
MILITARE “Scelta” degli altri!
SIGNORE Libera! E non sopporto, nell’ordine….
MILITARE (brusco, interrompendolo) Stringi! Parlaci di tua figlia!
SIGNORE Non sopporto nemmeno i figli!
MILITARE (c.s.) Non “i figli”, tua figlia, che promette che la mattina dopo verrà. (aulico) Ogni giorno porta la promessa di una mattina dopo….(duro) E’ così?!
(Il signore non risponde, confuso e frustrato si risiede e raccoglie un libro che giaceva presso la sua sdraio. Entra il custode, recupera la scopa, la donna gli si rivolge vivace).
DONNA Ha visto il pullman della colonia? (Il custode scuote la testa) L’abbiamo visto tutti!
SIGNORE Io non ho visto niente.
CUSTODE Immagino che abbiate visto anche un autista e che i bambini indossavano una divisa azzurra.
MILITARE Allora li hai visti!?
CUSTODE Sono colori comuni, signore: azzurro, rosso, bianco….quando si alza la polvere, si vede ciò che si vuole…(alla donna) Da bambina la mandavano per due mesi al mare. Aveva gente attorno, ma, si sentiva del tutto sola senza sua sorella. (Al militare) E suo figlio indossava una giubba azzurra quando è entrato in Accademia…
DONNA Ha ascoltato i nostri discorsi!?
CUSTODE Probabilmente. Il vento porta molte voci e nei posti di passaggio si sa tutto di tutti.
SIGNORE “Posto di passaggio” un cazzo! Sono qui da più di due settimane…
MILITARE (interrompendolo) ….e nessuno lo viene a ritirare. Un pacco dimenticato…(al custode) Comunque, è irritante rispondere a delle domande con altre domande. Ci prendi in giro?
(Il custode si volta verso la ringhiera, la donna si rivolge a gesti verso il militare. Gli indica il proprio polso. Il militare si sta per rivolgere al custode che si volta verso di lui proprio in quel momento).
CUSTODE L’orologio è nella sala grande…. 
(Il signore, che ha assistito alla scena, si batte una pacca sulla gamba, contento per lo sconcerto del militare).
SIGNORE E’ un mostro quest’uomo!
CUSTODE ……ma, se per voi, è assolutamente indispensabile conoscere l’orario, potete rientrare..
DONNA (con violenza improvvisa) No!...(contenendosi, sorridendo) Non ancora.
MILITARE Non ne abbiamo alcuna intenzione.
CUSTODE Benissimo. Sappiate, però, che le lancette di un orologio sono, per loro natura, molto sfuggenti e le ipotesi, lo sono ancora di più. Una cosa è, o non è.
MILITARE Dicci che ora è, e falla finita!
(Il custode, rassegnato, consulta un immaginario orologio da polso)
CUSTODE Se volete, sono le 10.
SIGNORE Cazzo mi significa “se volete”!?
MILITARE Bene, sono le 10!
DONNA Strano. Dalla luce si direbbe mezzogiorno….
CUSTODE Anche mezzogiorno! La luce è quella!
MILITARE A mezzogiorno il sole è a picco. Saranno, massimo, le 10 e 20.
CUSTODE E’ il sole delle 10 e 20!
(Il militare e la donna si guardano esterrefatti. Il custode continua a guardare in alto. Il signore solleva la testa dal libro e ride).
SIGNORE Che stronzi! (deciso) Custode, potrebbero essere anche le otto!
CUSTODE Certamente, le otto….
SIGNORE …le otto di sera. C’è una bella brezza.
CUSTODE Senza dubbio è sera. La brezza lo conferma.
SIGNORE Non l’avete capito che vi prende per il culo!? “Le dieci, le dieci e venti, mezzogiorno…..”(duro, al Custode) Vattene!
(Il custode esce)
SIGNORE E come mai non lo metti sull’attenti!? Hai paura che ti pisci nella minestra? La gente in questi paesi è strana. Si sposano fra parenti, non vedono gente per mesi e parlano poco. Quando facevo il rappresentante sono passato per paesi simili a questo e, vi assicuro che, per uno sguardo storto, sono capaci pure di tagliarti la gola..
DONNA Ma che dice!?
SIGNORE Io li conosco, ho girato….
MILITARE …con salumi e prosciutti…..
SIGNORE (piccato)….formaggi di importazione, prego! E mi sono fatto una posizione che tu nemmeno in mille anni! Tu conosci le caserme? E parla di caserme! Che pure di quelle….Puoi parlare di “certi” posti delle caserme, è vero?
(Il militare non raccoglie. La donna ha notato sul tavolo un cappello con la visiera. Fa per alzarsi ma il Militare l’anticipa, le porge il copricapo e le bacia la mano con galanteria).
SIGNORE Faresti meglio a pensare a te. Il sole fa male alla pelata.
MILITARE L’uomo virile perde i capelli!
SIGNORE L’uomo virile! E tu che c’entri? E, poi, chi l’ ha deciso!?
MILITARE “Chi e chi”! E’ così!
SIGNORE Aspetta, fammi sentire che è interessante. E allora: più perdi i capelli, più sei uomo!? E chi l’ ha detta sta stronzata?
MILITARE Perdere i capelli è un fatto ereditario….
SIGNORE (grave) E già: “Le colpe dei padri”, è vero?
MILITARE Ma tu ci pensi a quello che dici, o parli come ti viene?!
SIGNORE Voglio capire. Sono ignorante ma ci ho buona volontà…(si illumina) Oppure la ragione è un’altra! Tu perdi i capelli perché stai diventando….no?
MILITARE Maturo?
SIGNORE “Vecchio”. Si dice vecchio. C’è la parola. Sono i primi segni della fine…
MILITARE Cafone e iettatore!
SIGNORE Sei calvo, rassegnati! 
(Riprende a leggere, la donna riprende ad armeggiare con l’uncinetto. Il Militare, irritato, pare alla ricerca di una replica adeguata).
MILITARE Io ho portato per anni un elmetto, i capelli li lascio ai debosciati!
SIGNORE Sarò pure un debosciato, ma c’ho i capelli!
DONNA (al militare) Faccia una cosa: reciti ad alta voce un’ Ave Maria. Si dice che facendo così, si ritrovano le cose perdute. Chissà che non funzioni anche con i capelli….(ride) 
SIGNORE (ridendo) Brava! Vai a Lourdes!
DONNA Si è offeso? Scherzavo.
MILITARE (galante) C’è modo e modo, ma il suo, l’accetto.
(La donna sorride e ringrazia con un cenno del capo, riprende a lavorare) 
DONNA C’è una cosa che mi preoccupa…Pensa che mia sorella abbia letto la lettera che le ho scritto?
MILITARE Ancora non le ha risposto…
(La donna fa cenno di no. Appare smarrita)
DONNA Avrei voluto avere l’opportunità di spiegarle che non sono andata via per colpa sua….Certo, non me l’aspettavo, dopo una vita assieme…Pensavo “Ha superato da un bel po’ i 50 anni. Rimarrà sempre con me”…perché, vede, mia sorella sapeva sempre cosa dirmi, e cosa dire a tutte quelle voci che si affollavano nella nostra casa…sapeva zittirle. Forse erano i vicini che facevano rumore e che urlavano a tutte le ore del giorno e della notte…! Forse erano le voci dei passanti che litigavano in strada…! Ma lei sapeva cosa dire. E invece…è andata via….Non mi ha mai detto “Vado via”, questo no! Mi disse che avrebbe sposato un vedovo…A 50 anni è possibile sposarsi? Penso di si. Io ero convinta che avrebbe trascorso tutta la sua vita con me…Era mia madre e mio padre….Ma non ce l’ho con lei! Mi chiese di andare a stare con loro, erano d’accordo…avevo anche accettato!.....Ma, poi….anche mio cognato sarebbe stato una voce in più!....E sono certa che le voci della mia casa mi avrebbero seguita!....Quelle voci…e quella del marito di mia sorella…Troppo! Troppo rumore, le pare? Eppure, avevo accettato…e poi, sa come vanno queste cose, lei è uscita, io mi sono seduta al tavolo del nostro salotto e….ancora voci…rumori…e non c’era lei a farle tacere, capisce!? E in un momento, ho deciso. Sono partita da lei….Ma prima ho scritto! Chissà cosa avrà pensato non trovandomi in casa…Sarà arrabbiata con me?
MILITARE (smarrito) Non so cosa risponderle…
(Durante il discorso della donna, il signore ha dato segni crescenti di nervosismo. Ora si alza, è aggressivo)
SIGNORE Non vi azzardate più! I patti fra noi sono chiari e non ho nessuna intenzione di farmi rovinare la giornata che, fra l’altro, è anche troppo breve…“Ognuno si tiene dentro i suoi guai, e non va oltre”! (alla donna) Si goda il sole, i bambini della colonia, i racconti di questo imbecille….e non scocci!
(La donna abbassa il capo, il signore va a sedersi. Il Militare accarezza il capo della donna e poi si pone al centro dello spazio, con le braccia incrociate dietro la schiena. E’ dignitoso, guarda in alto fieramente).
MILITARE Sono stato allevato nel rispetto dei veri valori. La mia famiglia ha servito la Patria per generazioni….
SIGNORE Ora ci rompe le palle lui e il nonno!
MILITARE Sono cose che non si dimenticano. Da bambino mi perdevo nei racconti di mio nonno…
SIGNORE E basta!
DONNA (con violenza) Lo lasci dire! E’ nei patti ascoltare i racconti!?
MILITARE (sprezzante, al signore) Sei troppo mediocre per ascoltare grandi storie…
SIGNORE Meno male! Sono mediocre….ma tengo i capelli…
DONNA Le racconti a me. Mia sorella mi raccontava spesso delle storie emozionanti per farmi addormentare. Erano episodi della vita di mio zio, il colonnello, e ne restavo affascinata! E poi, è ancora presto, il giorno è appena cominciato.
SIGNORE Ma ci sono anche io, però!
DONNA E se non vuole ascoltare, se ne vada!
(Il Signore, seccato, riprende a leggere. Il Militare, dopo averlo guardato con grande disprezzo, rivolge un cenno di assenso alla Donna e inizia a raccontare, con tono ispirato).
MILITARE La Grande Guerra. Il Carso. Pochi giorni prima avevamo subito la disfatta di Caporetto. Mio nonno era già dal 1915 al fronte e aveva solo 19 anni. Era estate, e camminando per un viottolo udì all’improvviso un richiamo….”Chicchirichì!Chicchirichì!”.
DONNA Gesù Gesù…!
MILITARE Continuò a camminare, doveva ricongiungersi al battaglione, non poteva sprecare tempo per stabilire da dove venisse quel richiamo e ancora….”Chicchirichì! Chicchirichì!”. Un caldo insopportabile. Decise di fermarsi, si voltò e non vide nessuno…Ma, ecco! Un riflesso della montagnola…
DONNA Mamma mia!
MILITARE Luccicava qualcosa di metallico. Non riusciva a vedere perché il sole lo colpiva negli occhi…
SIGNORE In fronte, lo doveva colpire!
MILITARE “Chicchirichì!”. Ed eccolo! Appare, inequivocabile, la sua sagoma! Non potete immaginare la sorpresa e il terrore di mio nonno quando si accorse di chi fosse quel verso…
SIGNORE “Chicchirichì”? Era un gallo da combattimento!
MILITARE (seccato, dandogli sulla voce) Era un cecchino austriaco!
DONNA Mamma mia!
MILITARE Il nemico prende la mira. E poi….gli fa un cenno di saluto!
DONNA Dio mio!
MILITARE Mio nonno capì che il cecchino gli stava dando una possibilità di fuga…e fuggì! Che uomo!
DONNA (applaude entusiasta) Bravo! Che belle queste storie! Sembrano quelle di mia sorella! Sono come le fiabe!
SIGNORE Appunto: “balle” identiche alle fiabe!
MILITARE Fiabe!?
SIGNORE A parte il fatto che l’altra volta tutta la storiella si svolgeva in Etiopia e al posto dell’austriaco c’era un abissino….
MILITARE Era austriaco….
SIGNORE Va bene, lasciamo perdere…Uno sta facendo la guerra, è giusto? Ha tutto il tempo e il modo per sparare a un nemico, e non lo fa? Perciò è una “palla”!
MILITARE Imbecille, volle salvargli la vita…
SIGNORE (con aria di sufficienza) Ah, ma forse gli faceva pena!
DONNA Certo, ebbe compassione…
MILITARE Ma che dite!? Era un nemico feroce….
DONNA L’avrà visto così giovane….
SIGNORE Sicuro! E se no non si spiega! Avrà pensato: “Che lo spreco a fare un proiettile per questo?”.
MILITARE “Questo”? Ma che ne potete capire di gesti cavallereschi!
(Il militare, palesemente offeso, resta impettito a guardare all’insù. Il signore resta immobile per qualche secondo con lo sguardo perso nel vuoto).
SIGNORE E un “cavaliere” si metteva a fare “chicchirichì”?! Ma per piacere! E’ una puttanata bella e buona!
DONNA Se proprio la vogliamo dire tutta, non si è mai vista una cosa del genere..
(Il militare resta un attimo ad osservarli poi, deciso, prende una sedia, si pone proprio nel mezzo dello spazio e sale in piedi sulla sedia. Si mette una mano sulla fronte, a mo’ di visiera, come se scrutasse qualcosa in lontananza. La donna e il signore sobbalzano e restano a guardarlo a bocca aperta)
MILITARE Ordine del giorno…“Tutto quello che non si vede, non esiste? Dimostrazione contraria”! Io, ora, vedo un cielo azzurro, un tavolo, due sedie…e poi due persone, un uomo e una donna….Dico bene?
SIGNORE Fatti curare….
MILITARE L’uomo aspetta sua figlia, e la donna, una risposta dalla sorella. Entrambi sono certi che ciò che attendono, avverrà. Ma un osservatore esterno direbbe che, semplicemente…..“sperano”.
DONNA Ma che c’entra!? Cosa vuole dimostrare?!
(Il militare gira la sedia, sale d nuovo in piedi, di spalle e scruta)
MILITARE Tavolo e sedie non ci sono più. Vedo un mare azzurro in lontananza. Non vedo più né l’uomo, né la donna, ma, non per questo, potrei dire che essi non esistono e che non aspettano più….
(scende dalla sedia, si gira verso i due).
SIGNORE E allora? Cos’è sto teatrino?
MILITARE Due prospettive diverse. Mio nonno visse la storia in quel modo, così la vide e così me l’ ha ricordava….tu sei certo di tua figlia e lei, della sorella….Un estraneo direbbe che state aspettando inutilmente….
SIGNORE E sarebbe male informato!
DONNA Vuol dire che stiamo sognando?
SIGNORE Ci mancavano pure i sogni!
(Il militare si avvicina alla donna).
MILITARE C’è un po’ di verità e un po’ di fantasia in ogni storia, ma l’importante è quello che vogliamo ricordare, l’importante è quello che speriamo.
SIGNORE E tutto questo per farci credere che l’austriaco ha fatto “chicchirichì”? Ma tu fai il militare o il romanziere? (tornando alla sua sedia, brontola) Faceva “chicchirichì” all’eroe!
(Il militare rimette e posto la sua sedia, vi si accomoda, lo stesso fa la donna).
DONNA Mi raccontate una bella notizia?
SIGNORE Io, per esempio, non ho più sonno.
MILITARE Non è una notizia e non è nemmeno bella.
DONNA Voglio dire: una notizia buona, sorprendente!
(Il militare guarda sconcertato il signore).
SIGNORE Bisogna essere molto fessi o molto giovani per credere alle belle notizie.
DONNA E’ vero! Ero molto giovane e, quando io e mia sorella mancavamo da casa per molto tempo, anche se non c’era nessuno ad aspettarci, ricordo che al mio ritorno trovavo sempre qualcosa di sorprendente!...La cartolina di un conoscente!.....Le piante che il portiere aveva messo nell’androne del palazzo!
MILITARE Mi dispiace. Non credo di essere attrezzato per le buone notizie.
DONNA (delusa) Peccato. (si rianima) Le notizie più belle arrivavano sempre alla fine dell’Estate, dopo la villeggiatura.
(Il signore la interrompe bruscamente).
SIGNORE Facile, per voi! La villeggiatura, la colonia….io l’estate me la faticavo!
MILITARE M’ero scordato: il grande lavoratore!
SIGNORE E certo! Io lavoravo anche d’estate e non facevo il burattino in divisa!
MILITARE (alla donna) Lo perdoni, è un poveraccio….
SIGNORE (trasale) “Poveraccio”!? Io ho fatto i soldi! E li ho fatti perché li facevo circolare! E ancora adesso mi potrei comprare a te con tutta la tua brigata, se pure ce l’ hai! Una volta quelli come te li chiamavano “signori”, ma oggi i “signori” sono quelli con la tasca piena!….
MILITARE Che squallore!
SIGNORE E io sono un signore che sta qui e paga la retta. Altri, invece, vivono di elemosina.
DONNA (piccata) Come si permette!? Io vengo da una famiglia perbene!
SIGNORE Non parlavo di lei.
MILITARE Io vivrei di elemosina!?
(Serafico, il signore si rimette a sedere e a leggere).
SIGNORE Ognuno sa i fatti suoi.
MILITARE Custode! Custode!
(Entra il custode).
MILITARE Ragazzo, è arrivato il momento di chiarire le cose….
CUSTODE Benissimo, signore!
MILITARE ….di vedere la situazione per quello che è….
CUSTODE “Chiarezza”, signore! Loro mi sono testimoni di quanto sia stato delicato. Sono davvero felice che lei si sia reso conto della situazione…
MILITARE Senza dubbio!
CUSTODE La nuvola di polvere è ancora troppo fitta, ognuno vede ciò che vuole, e ripete gli stessi esercizi quotidiani, me ne rendo conto.
DONNA Cosa dice? Non lo capisco.
CUSTODE …..ma poi qualcosa cade proprio sulla faccia….
(Il signore si alza repentino e si tocca sulla testa).
SIGNORE Merda di piccione!
DONNA Che schifo!
CUSTODE Piccione!?
(Il signore gli mette la mano sotto il naso).
SIGNORE Ci doveva cadere sulla faccia, è vero?!
CUSTODE Io parlavo del giorno….
DONNA Quale giorno?
CUSTODE Quello che è finito.
DONNA Lei parla di “ieri”? Un giorno uguale agli altri, forse un po’ più caldo….
SIGNORE Sta dicendo che la quota doveva essere pagata ieri.
DONNA Io non ho pendenze.
SIGNORE (insinuante, alla donna) Noi due non abbiamo pendenze….
MILITARE Qui si perde tempo!
CUSTODE Troppo tempo….
MILITARE E allora, custode, sono in regola con la retta?
CUSTODE (stupito) Lei non ha mai pagato una retta!
(Il militare e la donna sono esterrefatti, il signore accenna un risolino beffardo).
SIGNORE Un miserabile…sotto tutte le prospettive. Custode, io sono buono ma non sono fesso: fategli pure la carità ma voglio che il trattamento sia diverso. Cazzo, io pago!
CUSTODE I signori si attardano, sarebbe meglio rientrare…
(Il militare si scuote dal suo sbigottimento e afferra il custode per il bavero).
MILITARE Fammi parlare con l’amministratore e poi vediamo chi ha pagato e chi no! E se è come dico io, quant’è vero Iddio, ti faccio buttare fuori a calci nel culo!
SIGNORE Sì, custode, chiama l’amministratore e constatiamola questa figura di merda!
DONNA Chiami l’amministratore….
CUSTODE Non saprei dove…
DONNA Non lo conosce?! Come si chiama? Insomma quella signora di mezza età…con gli occhiali….
MILITARE Io ho parlato con un uomo, un tizio alto….
SIGNORE State scherzando?! Gli avete dato dei soldi? Complimenti! L’amministratore è una donna, bella ragazza, tra l’altro…(si volta verso il custode) Allora?!.
CUSTODE I signori hanno visto un amministratore.
DONNA Che razza di risposta è?!
CUSTODE ….sta di fatto che non è possibile restare ospiti oltre il lecito, ad un certo punto la soglia bisogna varcarla….
SIGNORE Ci stai cacciando?!
DONNA Non sono rimbecillita e non sono una visionaria. L’amministratore è una donna di mezza età. Era seduta dietro una scrivania!
MILITARE (spalancando le braccia) Cosa le posso dire! Forse è una conduzione familiare. Io ho parlato con un tizio alto, un bell’ uomo….
SIGNORE Custode, chiamami quella ragazza con cui ho parlato…
CUSTODE Ha notato qualche somiglianza con sua figlia?
SIGNORE Che cazzo c’entra mia figlia?!
MILITARE C’entra, eccome se c’entra! Se sei qui, lo devi a lei….
CUSTODE Una brutta storia…
SIGNORE (con rabbia repressa) Fatevi i fatti vostri!
MILITARE (alla donna) Una guerra tribale, capita spesso fra bottegai….Mancanza di cultura. Cos’altro ci si può aspettare? Ed è chiaro che un giorno….
SIGNORE (si alza) Fermati! Ricordati il patto!
MILITARE (cattivo) Mio figlio non mi ha fatto interdire per soldi! Touchè, salumiere?
(Il Signore si siede stancamente).
SIGNORE Te ne pentirai, perché, se il giorno finisce, finisce per tutti. Comunque, non sono un salumiere, sono un importatore di formaggi….
MILITARE (scandendo) “Incapace di intendere e di volere”, una bella carriera! Questa storia, ha una sola prospettiva. Tra un affare e l’altro, quand’ era bambina, l’avrai tenuta sulle ginocchia e le avrai insegnato a camminare a testa alta…Non hai avuto l’opportunità di insegnarle ad amarti…Hai creduto che fosse naturale. E lei ha imparato a fare di conto e, se negli affari, uno più uno fa sempre due, un giovane, con nuove idee, deve mandare il vecchio in ospizio. E’ naturale essere belve se a crescerti è una belva.
DONNA (attonita, al militare) Perché fa questo?
MILITARE Non vengo meno ai patti. Tutti avremmo voluto un’altra opportunità, ma non ci è stata data, nessuno escluso!
DONNA (c.s.) E’ pura cattiveria!
MILITARE E’ il dovere di ricordare anche la parte di verità! E’ il sasso nella scarpa che dà fastidio, la puntura improvvisa ad un fianco…Spesso penso, e allora mi è chiaro, che qui ogni giorno è un giorno inventato, lontano da tutto.
CUSTODE La nube si sta diradando, signore…
MILITARE (cambiando tono) A proposito, bel tomo…
SIGNORE (al custode) Gliel’hai detto tu? (lo prende sotto braccio, lo conduce alla ringhiera e gli mostra qualcosa che sta in basso) Vedi?
CUSTODE (titubante) Potrebbe essere più chiaro?
MILITARE Il giardino, imbecille! Fa schifo! Il giardiniere che ne dice?
CUSTODE (c.s.) Il….giardino?
DONNA Non ha mai visto un giardino?
(Il militare guarda dalla ringhiera)
MILITARE E’ molto esteso per un solo giardiniere…(si volta, verso il signore) Tu saresti disposto?
SIGNORE Non se ne parla nemmeno! Sono qui per riposare!
MILITARE Vorrà dire che mi sacrificherò! Comunica al giardiniere che gli darò una mano…
CUSTODE (c.s. Una….mano!?
MILITARE (spazientito) Un aiuto, un supporto! Come lo chiamate da queste parti?!
SIGNORE Non l’ hai capito che è gente strana? Questi si sposano tra cugini, tra fratelli, sono tare mentali!
MILITARE (al custode) Hai capito o devo ripetere? (Il custode fa cenno di sì con il capo) Disponi tutto e fammi sapere. E quando arriva l’amministratore, avvertici! Puoi andare….
(Il custode con un mezzo inchino esce).
DONNA Bravo! Così si fa con il personale!
MILITARE Sono un convinto democratico, ma se mi si prende in giro….
SIGNORE ….ti metti a zappare la terra. Mi sembra giusto….
DONNA E allora? Me la date questa bella notizia?
(Sbuffando, il signore si rimette a leggere).
MILITARE Non vedo quale….
DONNA In estate, per esempio, mi piaceva partire e poi ritornare…
SIGNORE Si è incantato il disco….
DONNA …e anche se lasciavo qualche problema, sapevo che al mio ritorno sarebbe sparito…
SIGNORE Non mi meraviglia che lei sia andata in depressione, mi sorprende che sua sorella le sia rimasta accanto per tanti anni senza impazzire.
MILITARE Vuoi tacere?!
DONNA Lo lasci dire, non è cattivo…
SIGNORE (insinuante) E’ un modo per fare amicizia, non trova? (al militare) Sono le tue “prospettive diverse”….
DONNA E’ bello dirsi tutto, si inganna il tempo…Ho sempre pensato che qualcuno avrebbe risolto le cose al mio posto….
MILITARE “Quando desideri realmente qualcosa, resta immobile e sentirai gli ingranaggi del destino mettersi in moto”.
DONNA Bellissimo!
SIGNORE Che stronzata!
MILITARE E’ poesia!
SIGNORE (insinuante) E allora, signora, vada nella sua stanza e ci rimanga per tre o quattro mesi, immobile ad aspettare….E quando uscirà di nuovo su questa terrazza, vedrà che la mastectomia totale che ha subito, sarà come se non fosse mai esistita….
MILITARE Sei una bestia!
SIGNORE E perché? Fra noi sì, e lei no?! E’ come noi! 
DONNA Lei non è cattivo….
SIGNORE Forse no. Forse sono solo ancora incazzato e inganno il tempo.
(Il militare lentamente comincia a fare degli esercizi ginnici, piegandosi sulle ginocchia).
MILITARE Non gli dia ascolto….Cara signora, sono belle le illusioni, ma la realtà è diversa…brutta cosa la guerra, che ne volete sapere voi!
SIGNORE E certo! Io dormivo….
MILITARE Non sai nemmeno di quale guerra sto parlando…
SIGNORE C’è sempre stata qualche guerra!
(Il militare si massaggia le braccia).
MILITARE Si è alzato un venticello….
(Entra il Custode con un plaid).
MILITARE Poggia lì. (indica la sua sedia, il custode esegue) Puoi andare. (Il custode, con un mezzo inchino, esce)
DONNA Nonostante tutto, è proprio un bravo ragazzo.
MILITARE L’abbiamo istruito bene. Il segreto è chiarire i ruoli sin dall’inizio…(sospira) Brutta cosa la guerra!
(Il signore abbassa il libro e sbuffa ostentatamente, il militare con lo sguardo perso nel vuoto si dondola sulle gambe).
MILITARE 1944. Fronte jugoslavo.
(Il signore si rivolge con fervore alla donna cercando di alzare la voce per non sentire le parole del militare).
SIGNORE Ha sentito l’odore del mare?
DONNA E’ vero!
MILITARE Mio nonno comandava la piazza di Zara. Vennero catturati due partigiani che dichiararono di essere “patrioti”….
DONNA Per i bambini ci vuole il mare!
SIGNORE Mia figlia a 5 anni già nuotava.
DONNA Che brava!
MILITARE I due vennero perquisiti…
SIGNORE A me, solo il sentire l’odore dell’olio solare mi mette allegria…
MILITARE …nelle loro tasche c’era qualcosa di molliccio….
SIGNORE Mi piacciono le cabine di legno, e a lei?
DONNA Anche quelle in muratura!
MILITARE (più forte) “A domanda, risponde” urlò mio nonno! “Uomo! Cosa è questa sostanza molliccia nelle tue tasche?!”
SIGNORE (più forte) …quelle di legno sono meglio!
MILITARE (c.s.) “A domanda, risponde!”. “Sono occhi di ufficiali italiani, signor capitano!”.
SIGNORE (c.s.)….peccato che in inverno le smontino!
MILITARE (c.s.) Avete sentito? (scandendo) “Occhi”!
DONNA (sobbalzando) Di quali occhi parla?
SIGNORE (alla donna) Non gli dia retta! Può darsi che la finisca!
MILITARE “Occhi di ufficiali italiani” avevano quei due nelle tasche!
DONNA Che orrore!
SIGNORE Faccia finta di niente! (a voce alta) Mettono le cabine nei ripostigli!
(Ormai, però, la donna sta seguendo il militare, il signore ha un gesto di disappunto)
MILITARE In guerra non si possono avere dubbi, e mio nonno non ne ebbe:….li fece fucilare!
(Il signore e la donna si guardano stupefatti)
SIGNORE Tuo nonno …..cosa fece!?
MILITARE Erano franchi tiratori, la legge di guerra parla chiaro: giustamente fucilati!
SIGNORE “Giustamente”!?
DONNA Non me l’aspettavo da suo nonno!
MILITARE Un militare deve essere così!…..E’ facile, poi, dire “ha sbagliato”! (cammina nervosamente) La guerra non è un gioco di società!
DONNA Ma come si fa a togliere la vita?!
MILITARE (c.s.) Si fa! Si fa! Ci vuole poco per togliere la vita…pochi istanti…un solo colpo….
DONNA E’ il peccato più grave!
MILITARE C’è di peggio, signora…e poi un militare non può avere debolezze!
SIGNORE E’ sacrosanto! “Niente debolezze per un militare”! (alla donna) Se le piacciono le storie, questa la farà impazzire! C’era una volta, un giovane che voleva essere come il padre e come il padre del padre…Quando ebbe l’età giusta entrò in Accademia. Di giorno, era un bravo soldato, ma la notte… è scostumata! E di notte sognava di entrare nelle camerate, di scoprire i corpi dei suoi commilitoni, e di toccarli…...
(Il militare fa per lanciarsi contro l’uomo)
MILITARE Basta!
(Il signore lo ferma alzando la mano)
SIGNORE Un sogno non ha colpa…..e come in un sogno, il nostro militare passò gli anni, e fece carriera. Si sposò, ebbe un figlio, e anche suo figlio seguì il mestiere di famiglia. Chi sogna è innocente, ma quando fai sempre gli stessi sogni, finisce che li fai pure ad occhi aperti…(insinuante, verso il militare) Ti piacevano le reclute?….Ti eccitavi quando, entrando nelle camerate, si mettevano sugli attenti, e li guardavi in mezzo alle cosce?
MILITARE (disperato) Tu non rispetti il patto!
SIGNORE (gelido) Io racconto la verità, non il finale! E poi il patto è rotto, il giorno sta finendo….(con dolcezza irridente) Hai sofferto molto a fare finta di essere quello che gli altri volevano? Ma non si può prendere tutti per il culo, per tutto il tempo….Era biondo o bruno il soldato che andasti a trovare nelle docce? Eravate soli. Non ti accontentavi più di uno sguardo…non ti bastavano i sogni….volevi toccare! Baciare! Bere…tutta la verità! Ma non sentisti la porta della camerata che si apriva proprio dietro le tue spalle….
MILITARE (c.s.) Volevo avere l’opportunità di essere degno di mio padre….mio figlio lo sa, gliel’ ho scritto!
SIGNORE (con indifferenza) Per un culo di soldato ti sei giocato carriera e famiglia. Ma, in fondo, sei migliore di tuo nonno che era un assassino…
(Entra il custode, il signore gli si rivolge)
SIGNORE Giusto te cercavo. Questo tizio non paga la retta e viene da una famiglia di assassini…Suo nonno ha ucciso due uomini disarmati! Hai mai visto un eroe? (gli indica il militare)
MILITARE Da te posso prendere solo lezioni di vigliaccheria!
SIGNORE Li fece fucilare alle spalle?!
MILITARE Furono fucilati al petto!
SIGNORE (ironico) Che uomo!
CUSTODE Signore, mi spiace comunicarle che non c’è un giardiniere….
DONNA Dovremmo provvedere noi? 
MILITARE Benissimo! Un po’ di esercizio mi farà bene. I meccanismi vanno oliati. Siamo macchine!
CUSTODE Macchine in transito, il giorno è già alto.
(Il signore si alza, fa un cenno di intesa alla donna e prende sotto braccio il custode).
SIGNORE Giovane, sei un po’ strano. Non sai che ora è, non vedi nulla, non conosci nessuno, nemmeno l’amministratore. Facciamo un gioco. Facciamo finta che non sei scemo, ma che sei morto!
MILITARE Che razza di gioco è?
DONNA E noi staremmo parlando con un morto?
SIGNORE E’ un gioco! Sei morto, va bene?
(Il custode fa cenno di sì. Il militare e la donna ridono fra loro)
SIGNORE Hai avuto tutte le cose che ti spettano: fiori, bara….
DONNA E i cavalli?
SIGNORE Esatto! Anche i cavalli!
MILITARE E come è morto?
SIGNORE Gli vogliamo dare anche questa scelta? Va bene!
(Il signore si siede, gli si affiancano anche il militare e la donna, sempre seduti: come se assistessero ad uno spettacolo).
DONNA (divertita) Sembra il gioco dei mimi.
SIGNORE Questo è cinema, signora, grande teatro! Il titolo è “Il Custode è morto”…..A….zione!
(Il custode appare impacciato, si guarda attorno, smarrito. I tre, seduti, confabulano e ridono tra loro).
CUSTODE “Ho guardato la finestra tutto il giorno, ed è strano come un’intera giornata possa trascorrere in uno sguardo…”
DONNA Bello come inizio!
MILITARE Ha talento quest’uomo!
(Il Signore fa cenno ai due di tacere).
CUSTODE “…non sento più dolore e non sento nemmeno i rumori della strada. Ho fatto l’abitudine ad ogni tipo di silenzio e nemmeno riesco più a capire se sono io a guardare la finestra, o se è lei che si spalanca e mi chiama….”
(Il custode china il capo).
MILITARE Che film è questo?
DONNA E poi? Come va a finire?
(Il custode alza piano il capo, ora è accorato).
CUSTODE ….”Se ti diranno tutte queste cose, tu non credere ad una sola parola! Le colpe, e sono tante, le ho scontate tutte giorno per giorno, ma ho fatto il mio dovere con tutti, anche con te….”
SIGNORE Ha cambiato personaggio!
MILITARE Ve l’ho detto: un grande talento….
DONNA Bisogna valorizzarlo questo ragazzo!
CUSTODE “…e completo la mia opera caricandomi di ogni vergogna, lasciando a te tutto il mio amore…!”
(I tre applaudono. Il custode china il capo)
MILITARE Bravo!
DONNA Il finale!
SIGNORE Custode! Come muore ‘sto tizio?
(Il custode si inginocchia e, sconvolto, urla)
CUSTODE “…Sotto i tuoi occhi, stronza! Non sono uno che se ne va in silenzio! Guardami! E’ come se lo facessi tu!”
(Crolla disteso, immobile. I tre si guardano perplessi)
MILITARE Fa sul serio!?
(Il signore si precipita su di lui, cerca di rianimarlo, gli poggia il capo sul petto, è stupito)
SIGNORE E’ morto!
(Il militare e la donna si alzano di scatto, la donna si mette le mani sul viso ed urla. Il signore si china ancora sul custode).
MILITARE Bisognerà avvertire la famiglia!
(Il militare e la donna fanno per sollevare il signore che è piegato in due a terra e fa resistenza. Ma, improvvisamente, il signore si volta verso di loro ed erompe, beffardo)
SIGNORE Cu-cù!!
(Anche il custode lentamente si muove)
SIGNORE Alzati, fesso! Ci sono cascati!
MILITARE (sdegnato) Che animale!
DONNA Però era bello lo scherzo!
(Il custode si alza da terra e resta immobile)
SIGNORE (rifacendo il verso al militare) “Bisognerà avvertire la famiglia!”. Un vero salame in divisa! (al custode) Sei stato bravo, ma il finale?
DONNA E’ vero, mancava il finale e poi sembravano pezzi slegati….
CUSTODE Non è di mia competenza….
MILITARE Talentuoso, ma demente.
SIGNORE Ci voleva un po’ di animazione, almeno passa la giornata….
DONNA E’ già pomeriggio…
(Restano a guardare verso l’alto. La luce diventa bianca, anche il fondale mare-cielo ora è completamente bianco. Il signore si alza e va verso il tavolino di plastica bianca e inizia a giocare da solo a dama, rimuginando sulle mosse da fare. Al centro della scena il militare inizia a compiere lentamente dei goffi esercizi ginnici. Sul tavolo di sinistra c’è tutto il necessario per il ricamo, compreso un panno bianco. Il militare si ferma e si guarda attorno, affanna vistosamente).
MILITARE Cielo di neve!
(Il signore non alza nemmeno il capo)
SIGNORE Ad agosto!? Pensa a morire! Si è fatto cupo. Il giorno sta finendo.
MILITARE Prima gli esercizi!
SIGNORE (assorto) Bisognerebbe stabilire prima la durata di un giorno…
(Il militare si siede vicino al tavolo, è molto affaticato).
MILITARE Ci penseremo. Comunque il giorno non è finito…e gli esercizi vanno fatti per intero!
(Con un profondo sospiro la donna si sveglia, si stiracchia e si guarda attorno)
DONNA E’ nuvoloso.
MILITARE Non mi dica che anche secondo lei il giorno è finito!
DONNA (sorridendo) Tutt’altro! Ho fatto un bel sogno! Ero completamente impazzita.
SIGNORE E lo chiama bello!? Figuriamoci se era un incubo!
DONNA …o forse non ero pazza, ma semplicemente…non c’ero. Non c’ero mai stata e tutto quello che avevo visto e conosciuto, non c’era! Era…vuoto, come questo posto!
MILITARE “Vuoto e vuoto”! Non iniziamo con i disfattismi! Non c’è nessun vuoto! E soprattutto il giorno…
DONNA (interrompendolo)…sta finendo, è vero! Cosa c’è di male?
MILITARE Devo finire i miei esercizi!
SIGNORE (ironico) E per forza! Se no la nazione non va avanti…
DONNA ….e poi passavo davanti a una finestra, mi fermavo a guardarmi nel vetro…vi è mai capitato? Mi guardavo negli occhi e pensavo che avrei meritato qualcosa di meglio….
MILITARE (al signore) Se proprio insisti, gioco!
SIGNORE Non insisto. Sto giocando io!
DONNA ….mi guardavo negli occhi con tanta intensità…da non riconoscermi più….
SIGNORE Gioco ad un patto. Chi perde, lascia la terrazza e rientra.
DONNA …e allora diventavo anche io un niente, come il sogno e come questo posto….
MILITARE Mi scusi, ma sta diventando noiosa: non c’è alcun vuoto!
SIGNORE A me le bianche e a te le nere, sporche come la coscienza….

DONNA All’improvviso avevo il terrore di essere sempre stata, senza accorgermene, quella riflessa nel vetro e, in quel momento, la finestra si spalancava….
(Con mossa improvvisa la donna si alza, prende il panno che si trovava sul tavolo con il cestino per il ricamo, ritorna alla sua sedia e con foga inizia ad armeggiare con il ricamo. I due uomini seguono attenti questa azione disordinata e febbrile).
DONNA Il custode dice che non ci sarà tempo per finire il ricamo….
(I due tornano alla scacchiera).
SIGNORE Altro che “da ospizio”! Voi due siete proprio da internare! (muove una pedina, appare molto soddisfatto) Voglio proprio vedere come ti metti!
(Il militare è concentrato sulla scacchiera, si illumina)
MILITARE Dama! 
(Il signore ha un gesto di stizza e muove a sua volta)
MILITARE Cara signora, di solito giocare con i dilettanti non mi diverte, ma dipende dalla posta in gioco: sapere che questo buzzurro, scornato e sconfitto, lascerà la terrazza, mi dà un gran piacere!
SIGNORE Muovi, stronzo, e fai presto…
MILITARE “Presto”….così? (trionfante) Dama!
SIGNORE (sbigottito) Questo è culo!
MILITARE (ironico) Dici? Non sai con chi ti sei messo….
SIGNORE Con la bella del reggimento…(si illumina) Aspetta! (muove) Dama! Una contro due non è leale, ma non è ancora detto…
MILITARE E’ detto, è detto…(muove) Così…e così….(batte le mani) Hai perso!
(Il signore resta immobile a fissare la scacchiera)
SIGNORE Cazzo! Hai imbrogliato! (si alza, furioso) Hai mangiato la dama movendo la tua all’indietro!
(Il militare si alza ostentando superiorità) 
MILITARE Vai all’asilo! Nella dama si può fare…
(Si avvia tranquillo verso la donna, il signore lo insegue, rabbioso).
SIGNORE Non hai vinto, coglione!
MILITARE Ti chiamava così, tua figlia, quando ti ha fatto interdire?
SIGNORE Sei una vergogna per la tua famiglia! Tuo figlio dovrebbe cambiare cognome!
(Il Militare si avvicina alla donna che non ha mai smesso di lavorare con febbrile energia al ricamo. D’improvviso la donna si tiene il dito, si è punta, il militare le prende la mano)
MILITARE Faccia piano…
(La donna con improvvisa forza gli sottrae la mano e riprende a ricamare)
DONNA Presto! Il giorno sta finendo….!
MILITARE C’è ancora luce…
(Il signore, che ha vagato rabbiosamente per lo spazio, si riavvicina ai due).
SIGNORE Non c’è tempo e non c’è luce né per te né per questa schizofrenica!
DONNA La sera mi fa paura….E’ normale restare ore nel buio? E i sogni, al mattino, si ricordano?…(al militare) Lei cosa ha fatto? Cosa ha sognato? (al signore) E lei?…(dispiaciuta) Non riuscirò a terminare il ricamo prima che il giorno finisca!
(Il militare le accarezza il capo)
Lo so, è naturale che venga la sera, e quando la luce è più debole gli occhi vedono anche quello che non c’è. Sono ombre, è chiaro, ma a volte alla balaustra mi sembra di rivedere mia sorella…Il cortile di Leopardi, se lo ricorda? “Vaghe stelle dell’Orsa”….E mi sembra, allora, di non essere mai cresciuta, di essere rimasta nel giardino dei miei genitori…(febbrile) ma il ricamo va finito! E’ triste lasciare qualcosa in sospeso…Le parole non dette, le cose non fatte, i pensieri che non ho avuto il tempo di pensare…(con improvvisa rabbia) Ho fatto ciò che avete fatto anche voi ed è inutile fare finta di niente! Ma forse c’è ancora il tempo per rimediare e per finire questo ricamo…perché la notte non è naturale…la notte si perde nel buio oppure in un sogno che la mattina dopo nessuno ricorda.
SIGNORE (gelido) Non lo finirà il ricamo, non c’è più tempo.
MILITARE Che ne sai!? C’è ancora luce….
(La donna stende il panno davanti a sé, se lo lega dietro alla testa e comincia a girare lentamente su se stessa)
SIGNORE Ha ragione. E’ inutile fare finta di niente….
DONNA Guardate!
(La donna, bendata, gira su se stessa e ride. I due le si accostano e la incitano, la donna segue le voci e cerca di prenderli).
MILITARE Acqua….fuochino!
SIGNORE Ma dove va?! Siamo qua!
(La donna ridendo ed ansimando si ferma, entra silenzioso il custode)
DONNA Da quanto tempo!
MILITARE E’ una cosa bella come tante cose stupide….
SIGNORE Ma lei sta imbrogliando, ci vede!
CUSTODE Cosa vede?
(La donna si ferma, ansima, è incantata).
DONNA Nel buio ci sono delle luci e poi…casa mia! E’ una bella giornata…e sono seduta al mio tavolo…
CUSTODE “Hai guardato la finestra per tutto il giorno….”
DONNA “….è strano come un’intera giornata possa trascorrere in uno sguardo…”
CUSTODE “Non senti più dolore e nemmeno i rumori della strada”.
DONNA “…Ascolto le solite voci. Sono io a guardare la finestra o è lei che si spalanca?”
CUSTODE “Ti sei avvicinata alla finestra…”
(La donna di scatto si toglie la benda, appare turbata)
DONNA E’ un bel gioco…
SIGNORE E come va a finire?
(La donna, senza rispondere, si siede)
Ma che è. Uno scherzo? Cominciate a raccontare e non finite mai!?
CUSTODE Il giorno sta finendo, signori.
SIGNORE Tu pensa alle corna tue! Voglio conoscere il finale! (prende la benda dalle mani della donna e la pone con forza sugli occhi del militare) Raccontamela tu, la fine!
(Il militare stende le mani in avanti e brancola)
MILITARE “Figlio mio…”
CUSTODE “…alla fine di questo viaggio, di questa lunga finzione, non ricordo le parole cattive della gente…ma i tuoi occhi di bambino….”
MILITARE “…se ti diranno queste cose, non credere a una parola. Le colpe le ho scontate e mi carico di ogni vergogna…”
CUSTODE “…lascio a te tutto il mio amore….”
(Il militare si strappa la benda e si siede senza una parola).
CUSTODE Il giorno sta finendo.
SIGNORE (si accosta minaccioso al custode) Il gioco finisce quando lo decido io!
CUSTODE (gelido) Vuoi un ‘altra opportunità? Lo sai che è impossibile…
SIGNORE (c.s.) Tutto quello che sei, l’ho inventato io!
CUSTODE (c.s.) “Sono…tua figlia, in tutto e per tutto….”
SIGNORE (febbrile) “Una figlia a cui ho insegnato il mestiere…”
CUSTODE “…e molto bene! Ho imparato a fare calcoli e a dividere il passivo dall’attivo e tra le voci in attivo non ci sei…cosa avresti fatto al mio posto?”
SIGNORE “….Io…avrei compreso…”
CUSTODE “E’ falso! Usa la matematica! Il bilancio non mente mai! Usali, fino a quando ti servono, poi buttali! Il bilancio non mente! L’ ho imparato da te. Sei una stazione di passaggio, io sono già oltre. Ripago la tua lezione con il mio profitto”.
(Il signore, disperato, si inginocchia)
SIGNORE “Sotto i tuoi occhi, stronza! Non sono uno che se ne va in silenzio! Guardami! E’ come se lo facessi tu!”
(Si ode uno sparo, le luci si spengono, resta la scena vuota. Il cielo è scomparso, si notano chiaramente le quinte e il palcoscenico è illuminato solo dalla luce della sala).
CUSTODE Dopo tanto guardare, la Donna varcò la finestra e divenne foglia e così gli uomini, in modi diversi e in tempi diversi. I motivi vi sono noti, ma quando si alza la polvere e chiudete gli occhi, continuate a vedere ciò che non c’è. Siete entrati, ognuno a suo modo, sorpreso, e vi siete presentati a queste luci immaginarie, a questo miraggio che per voi era la vita. Avete sognato che non ci fosse una fine, ma solo tanti inizi. Siete entrati e vi siete presentati come degli attori che si attardano nell’ultima scena, sulla battuta ad effetto che suscita l’applauso. Avete inventato una terrazza, un sole, un cielo e un custode, come si inventa la vita. Riscrivete il pentagramma ogni giorno con le note di una partitura sospesa….
DONNA Custode, voglio rivedere il cielo!
MILITARE Per una volta, fino alla fine del giorno….
(Il custode riprende a spazzare, si riaccendono le luci della scena, tutto è azzurro. Cala la tenda trasparente. Il signore si rialza e torna al proprio posto. Il militare si alza e, lentamente, riprende a compiere i suoi piegamenti, lentamente scende il telo bianco).
CUSTODE E’ raro saper riconoscere la vera luce del giorno. In un posto di passaggio si posa la polvere di altri luoghi, i ricordi, le cose non dette, tutto quello che non vogliamo abbandonare. E ci si affeziona, tanto, da non riuscire più a partire.
(Buio).


F I N E