Hetty Hillesum

di

Giancarlo Loffarelli



personaggi

Quattro attori interpretano personaggi diversi, che qui di seguito
sono riportati tra parentesi  sotto la denominazione che li contraddistingue nel testo:

PRIMA ATTRICE
(Etty Hillesum, Narratrice, Internata nel campo di Westerbork)

SECONDA ATTRICE
(Narratrice, Internata nel campo di Westerbork)

PRIMO ATTORE
(Narratore, Julius Spier, Internat0 nel campo di Westerbork, Willy Rosen)

SECONDO ATTORE
(Narratore, Professor Bonger, Han Wegerif, Soldato Gestapo, Werner Stertzenbach,
Internato nel campo di Westerbork, Max Ehrlich)


La scena è nuda. Gli ambienti verranno definiti esclusivamente dalla luce. All’occorrenza, in base a esigenze di regia, oltre a quanto già previsto dal testo, gli attori introdurranno oggetti o elementi di scena.


SCENA PRIMA
(Prima attrice, Seconda attrice e Secondo attore)

    Al centro del palcoscenico, un fascio di luce forma una sorta di cono capovolto, immerso nel buio che domina il resto della scena. Dopo qualche istante, una cartolina cade lentamente dall’alto fino a toccare terra. Subito dopo, entra, dal fondo della scena, al centro, la seconda attrice; avanza, quindi si china a raccogliere la cartolina e ne legge il contenuto:

SECONDA ATTRICE “Westerbork, 7 settembre 1943. Cara Christien, sono seduta sul mio zaino nel mezzo di un affollato vagone merci. Papà, la mamma e mio fratello Mischa sono alcuni vagoni più avanti…”

    Un secondo fascio di luce illumina la prima attrice, sul proscenio a destra, mentre la seconda attrice continua a scorrere con gli occhi la lettera.

PRIMA ATTRICE Papà, la mamma e mio fratello Mischa sono alcuni vagoni più avanti. La partenza per Auschwitz è giunta piuttosto inaspettata. Abbiamo lasciato il campo cantando. Viaggeremo per tre giorni. Alcuni amici rimasti a Westerbork scriveranno ancora ad Amsterdam, forse avrai notizie. Getterò questa cartolina da una fessura di questo vagone, spero che qualcuno la raccolga e possa fartela avere. Arrivederci. Etty. Westerbork, 7 settembre 1943.

    Un nuovo fascio di luce illumina il secondo attore, in fondo alla scena a sinistra, mentre i primi due si spengono.

SECONDO ATTORE (leggendo da un foglio) “Auschwitz, 30 novembre 1943. La Croce rossa internazionale rende noto che la signorina Esther Hillesum, meglio nota come Etty Hillesum, nata da Louis Hillesum e Rebecca Bernstein a Middelburg, Olanda, il 15 gennaio 1914, è deceduta presso il Campo di concentramento di Auschwitz, il giorno 30 novembre 1943, all’età di 29 anni.”

    Buio.


SCENA SECONDA
(Tutti)

Dopo qualche istante, la scena è nuovamente illuminata e compaiono i quattro attori. Ognuno è seduto su una valigia, come se fossero su una banchina ferroviaria dove non ci sono panche per sedersi, in attesa di un treno.

PRIMO ATTORE Etty Hillesum nasce a Middelburg, una cittadina olandese dove suo padre insegnava lingue classiche. Ben presto, però, la famiglia Hillesum si trasferisce: prima a Tiel e poi a Winschoten, per poi stabilirsi definitivamente a Deventer, una piccola città situata sul fiume Ijssel.
PRIMA ATTRICE Quando gli Hillesum giungono a Deventer, Etty ha dieci anni. Louis Hillesum, suo padre, è insegnante di greco, vicepreside e poi preside nel Ginnasio Municipale di Deventer.
SECONDO ATTORE La madre di Etty, Rebecca Bernstein, è un’ebrea russa fuggita in Olanda a seguito di un pogrom.
SECONDA ATTRICE Etty studia nel Ginnasio Municipale di Deventer, prima di trasferirsi ad Amsterdam per proseguire gli studi all’Università, dove si laurea in Giurisprudenza.
PRIMO ATTORE Dopo questa prima laurea, s’iscrive alla facoltà di Lingue slave, per poi intraprendere lo studio della psicologia.
PRIMA ATTRICE Sarà negli ambienti universitari di Amsterdam che Etty entrerà in contatto con il movimento olandese di Resistenza antinazista.
SECONDO ATTORE Etty ha due fratelli: Jaap e Mischa.
SECONDA ATTRICE Jaap avrebbe potuto diventare un medico di grande valore, considerato il fatto che a soli diciassette anni scopre una nuova vitamina… Ma morirà di tifo sul treno che lo porta via dal Lager di Bergen Belsen.
PRIMO ATTORE Mischa, invece, sarà un eccellente pianista, uno dei pianisti più promettenti d’Europa… Che però morirà giovanissimo ad Auschwitz.
SECONDO ATTORE Per quasi tutto il periodo in cui vive ad Amsterdam, Etty abita in affitto presso la casa di Han Wegerif e di suo figlio Hans, dove vive anche Käthe Fransen, la cuoca tedesca del padrone di casa e altri giovani affittuari…
SECONDA ATTRICE … Maria Tuinzing, una giovane infermiera e Bernard Meylink, un chimico.
SECONDO ATTORE Fu proprio quest’ultimo, Bernard Meylink, che fece conoscere a Etty Jiulius Spier, uno psicologo ebreo tedesco, allievo di Jung, che si era trasferito ad Amsterdam.


SCENA TERZA
(Prima attrice e Primo attore)

    Resta in luce soltanto il primo attore.  Si alza, mentre le valigie scompaiono dalla scena.

PRIMO ATTORE Ho conosciuto Etty ad Amsterdam verso la fine di gennaio del 1941, a casa mia, dove l’aveva accompagnata un mio allievo, Bernard Meylink, che era suo coinquilino presso la famiglia Wegerif. Etty aveva una serie di malanni… dolori addominali, nausee, inappetenza… malanni la cui origine, con ogni probabilità, era di natura psicologica… Da quel momento, si sottopose alle mie terapie.

    Entra in luce anche la prima attrice.

PRIMA ATTRICE Mi sento molto impacciata, non ho il coraggio di lasciarmi andare. Anche quando provo sensazioni, sentimenti forti, dentro di me, non riesco a esprimerli fino in fondo… E’ come mi accade nel rapporto sessuale: alla fine, il grido liberatore rimane sempre chiuso in petto per timidezza. Qualcosa resta bloccato nel fondo di me stessa.
PRIMO ATTORE Sa cosa devo dirle?... Che da un punto di vista intellettuale lei riesce a esprimere questa cosa, un po’ complicata, in formule chiare.
PRIMA ATTRICE E’ una fortuna, per me, avere questa capacità intellettuale.
PRIMO ATTORE Capisco.
PRIMA ATTRICE Io so che, quando si tratta di problemi della vita, posso anche apparire una persona superiore.
PRIMO ATTORE Cosa intende dire con questo?
PRIMA ATTRICE (pausa) Io posso pagare, dottor Spier, per le sedute qui da lei, soltanto venti fiorini.
PRIMO ATTORE Come dice?
PRIMA ATTRICE Venti fiorini! Non uno di più.
PRIMO ATTORE (pausa) Bene!... Allora lei può venire qui da me per due mesi… e anche dopo questi due mesi non la pianterò in asso.
PRIMA ATTRICE (al pubblico) Ed eccomi là, con la mia… “costipazione spirituale”. Il dottor Julius Spier doveva mettere ordine in me, nel mio caos interiore.
PRIMO ATTORE (rivolgendosi a lei, un po’ professorale) Corpo e anima sono una cosa sola…
PRIMA ATTRICE (sempre al pubblico) Mi spiegava, con voce calma, quello che vedeva in me…
PRIMO ATTORE Lei, invece, tende a separare il corpo dall’anima…
PRIMA ATTRICE … e vedeva molto in profondità dentro di me…
PRIMO ATTORE Dovremo lavorare per abbattere questo muro che separa, in lei, il corpo dall’anima…
PRIMA ATTRICE Fu per questo che il dottor Spier aveva voluto valutare le mie forze fisiche facendo la lotta con me.

    Primo attore e prima attrice continueranno a parlare mentre iniziano una sorta di lotta simulata che, ben presto, svolgeranno a terra.

PRIMO ATTORE Anche se le sembra strano, lei deve lottare con me… cerchi di buttarmi a terra usando tutte le sue forze…
PRIMA ATTRICE Ed è così che ho cominciato a lottare con lui, sono riuscita a buttare a terra quest’uomo, di 54 anni, grande e grosso, fisicamente e anche psichicamente.
PRIMO ATTORE Lottando deve liberarsi.
PRIMA ATTRICE Per me era una totale novità quel modo di produrre una liberazione psichica.
PRIMO ATTORE Ecco, continui così…
PRIMA ATTRICE Più tardi, invece…
PRIMO ATTORE Bene… molto bene…
PRIMA ATTRICE … quel metodo… avrebbe eccitato troppo la mia fantasia.
PRIMO ATTORE Così va bene…
PRIMA ATTRICE Abbiamo cominciato a fare la lotta con distacco e, alla fine, riposavamo l‘uno nelle braccia dell’altro.

    La lotta cessa, lasciando i due, per qualche momento, a terra, come al termine di un rapporto sessuale.

PRIMO ATTORE (mentre si rialza) Bene… Molto bene…
PRIMA ATTRICE Una volta ero troppo sensuale, troppo possessiva, provavo un piacere troppo fisico per le cose che mi piacevano, le volevo avere.
PRIMO ATTORE Senta un po’… spero che questo non la turbi troppo… in fin dei conti io l’afferro dappertutto.
PRIMA ATTRICE Spier aveva tirato le tende e chiuso a chiave la porta. La sua scioltezza era sparita.
PRIMO ATTORE Lei cosa ha provato quando ci siamo rotolati a terra?
PRIMA ATTRICE Era disgustoso. Io mi stringevo a lui con sensualità e insieme con repulsione… e a un certo punto neanche i suoi movimenti erano più del tutto innocenti.
PRIMO ATTORE L’amore per tutti gli uomini è superiore all’amore per un uomo solo.
PRIMA ATTRICE Rilke ha scritto una splendida poesia…
PRIMO ATTORE Io amo molto Rilke.
PRIMA ATTRICE “E sentì stranamente uno straniero dire:/ Io sono con te”.
PRIMO ATTORE (pausa) Io non voglio avere una relazione con lei.
PRIMA ATTRICE Sembrava sincero quando mi diceva queste cose…
PRIMO ATTORE Ma devo confessarle sinceramente che lei mi piace molto.
PRIMA ATTRICE Lui parlava e io ascoltavo con abbandono. Ogni tanto…

    Il primo attore le accarezza il volto.

PRIMA ATTRICE … mi accarezzava molto teneramente il viso con la mano. E il mio animo era pieno di sentimenti contraddittori… Poi me ne tornavo a casa… e qualche giorno dopo, tornavo da lui per l’appuntamento successivo… Tre strade, un canale e un ponticello mi separavano da lui…
PRIMO ATTORE Ha pensato a me in questa settimana?
PRIMA ATTRICE A dire il vero, ho pensato  moltissimo a lei i primi giorni di questa settimana. (Al pubblico) Non sono affatto innamorata di lui e non gli voglio neppure bene. Come persona mi affascina… mi insegna molte cose… Se fossi una donna veramente adulta, troncherei immediatamente ogni rapporto fisico con lui… Ma non mi risolvo a rinunciare alle esperienze che potrei ancora avere con lui. Di tanto in tanto voglio tornare fra le sue braccia e poi ne vengo fuori tutta triste di nuovo. (Al primo attore) A cosa sta pensando adesso?
PRIMO ATTORE Ai demoni che tormentano l’umanità… E al fatto che vorrei tanto ricevere da lei un bacio… non demoniaco.
PRIMA ATTRICE Allora deve venire a prenderselo.
PRIMO ATTORE (si avvicina, si china su di lei e la bacia a lungo. Poi, turbato:) E lei chiama questo “non demoniaco”?

    Si spegne la luce sul primo attore e sulla prima attrice, mentre una nuova luce illumina la seconda attrice.


SCENA QUARTA
(Tutti)

SECONDA ATTRICE Etty aveva ventisette anni quando iniziò la sua relazione con il dottor Spier, che ne aveva il doppio. Fu una relazione in cui le usuali categorie per definire un rapporto non sono sufficienti: la loro fu una storia d’amore e al tempo stesso un rapporto terapeutico; fu una relazione intellettuale e una complicità umana, in cui la lettura della Bibbia si alternava, senza soluzione di continuità, a incontri passionali… Quando tutto questo iniziò, i tedeschi avevano da poco invaso l’Olanda e gli ebrei erano costretti a portare una stella gialla cucita sul petto.

    Entrano in luce anche gli altri tre attori. Tutta la scena è recitata con tono perentorio.

PRIMO ATTORE E’ proibito passeggiare sul Wandelweg!
SECONDO ATTORE Ogni gruppo di due alberi è da questo momento dichiarato “bosco”!
SECONDA ATTRICE Dunque è vietato agli ebrei l’accesso ai boschi!
PRIMA ATTRICE E’ vietato agli ebrei entrare nei negozi di frutta e verdura!
PRIMO ATTORE E’ fatto ordine a tutti gli ebrei di consegnare immediatamente le proprie biciclette al comando tedesco più vicino!
PRIMA ATTRICE E’ vietato agli ebrei salire sui tram!
SECONDO ATTORE E’ altresì vietato a tutti gli ebrei uscire di casa dopo le otto di sera!
SECONDA ATTRICE E’ vietato!
PRIMO ATTORE E’ vietato!
PRIMA ATTRICE E’ vietato!
SECONDO ATTORE E’ vietato!

    Un repentino cambio di luce lascia sulla scena soltanto il secondo attore e la prima attrice.


SCENA QUINTA
(Prima attrice e Secondo attore)

SECONDO ATTORE Il professor Bonger è morto.
PRIMA ATTRICE Mancavano poche ore alla resa olandese di fronte ai tedeschi ed ecco la figura chiaramente riconoscibile di Bonger che se ne andava lungo l’Ijsclub. Guardava le nuvole che da lontano incombevano sulla città, provenienti dal porto ormai dato alle fiamme. Di slancio ero corsa fuori senza cappotto, l’avevo raggiunto e… (al secondo attore) Buongiorno, professor Bonger, ho pensato molto a lei in questi ultimi giorni, l’accompagno un pezzetto.
SECONDO ATTORE Lei, signorina…
PRIMA ATTRICE Mi chiamo Hillesum, Esther Hillesum, sono una sua allieva, ho già dato due esami con lei e ho seguito le sue lezioni, quest’anno.
SECONDO ATTORE Sì, sì… Non l’avevo riconosciuta, mi scusi tanto, signorina.
PRIMA ATTRICE (pausa) Scappano tutti in Inghilterra, ormai!
SECONDO ATTORE Già, è vero. Non restiamo molto simpatici a questo signor Hitler, noi ebrei.
PRIMA ATTRICE Lei crede che abbia senso fuggire?
SECONDO ATTORE Fuggire!... La gioventù deve rimanere qui.
PRIMA ATTRICE Ma lei crede che, alla fine… quando tutto sarà finito, la democrazia riuscirà a vincere?
SECONDO ATTORE Vincerà di certo!... Di questo sono convinto… Ma alcune generazioni ne faranno le spese.
PRIMA ATTRICE E lei cos’ha intenzione di fare?
SECONDO ATTORE Io?... Io sono vecchio.
PRIMA ATTRICE E’ di uomini come lei che noi abbiamo bisogno.
SECONDO ATTORE Grazie, signorina, lei è molto gentile.
PRIMA ATTRICE (prendendogli una mano, per salutarlo) La saluto, professore!
SECONDO ATTORE (inchinandosi leggermente) Mi ha fatto piacere, signorina… mi ha fatto molto piacere scambiare due parole con lei!
PRIMA ATTRICE La prima cosa che avevo sentito, la sera dopo, arrivando a lezione, era stata: il professor Bonger è morto! Avevo replicato: non è possibile, gli ho parlato ieri sera, alle sette!... Alle otto s’era sparato un colpo alla testa… E’ terribile! E Bonger non è l’unico. E’ tutto un mondo che va in pezzi… Ma il mondo continuerà ad andare avanti… e per ora andrò avanti anch’io. Ci portiamo dentro proprio tutto: Dio e il cielo e l’inferno e la terra e la vita e la morte e i secoli, tanti secoli…


SCENA SESTA
(Tutti)

    Quattro distinti punti luce illuminano i quattro attori: la prima attrice è al centro della scena, la seconda attrice in fondo a destra, il primo attore sul proscenio a sinistra, il secondo attore all’altezza della prima quinta a destra.

PRIMO ATTORE Le piacciono i boccioli di rosa?
PRIMA ATTRICE Oh, Spier, cinque boccioli di rosa!
PRIMO ATTORE Lei non si aspetta mai nulla e finisce sempre per ricevere qualcosa.
PRIMA ATTRICE E ora eccoli sulla mia scrivania quei boccioli di rosa, vicino a Über Gott di Rilke e allo straccio per spolverare.
PRIMO ATTORE (sorridendo) E’ una scrivania disordinata…
PRIMA ATTRICE I rami che salgono lungo la mia finestra si sono ricoperti di foglioline verdi.
PRIMO ATTORE (pausa) Riposava sul mio petto…
PRIMA ATTRICE … sentivo il battito regolare e leggero del suo cuore. Pensavo: com’è strano!...
SECONDA ATTRICE C’è la guerra!
SECONDO ATTORE Ci sono i campi di concentramento.
SECONDA ATTRICE In quella casa c’è un figlio in prigione!
SECONDO ATTORE In quell’altra un padre preso in ostaggio.
SECONDA ATTRICE Un diciottenne condannato a morte!
PRIMA ATTRICE E questo capita a due passi da casa mia… In un giorno d’estate come questo ti senti cullata da mille dolci braccia.
SECONDO ATTORE Ti piacciono…
PRIMA ATTRICE Oggi pomeriggio…
SECONDO ATTORE … le stampe giapponesi, Etty?
PRIMA ATTRICE … ho guardato alcune stampe giapponesi. E’ così che voglio scrivere: tanto spazio attorno a poche parole. Parole capaci di non coprire il silenzio, ma di farne sentire la forma e i contorni… Un viaggio in Oriente lo farò, in futuro.
SECONDO ATTORE Nel ghetto ormai anche otto persone sono ammucchiate in una cameretta.
PRIMA ATTRICE Che devo fare del mio senso di colpa quando sento che nel ghetto otto persone vivono in una sola stanza? (Silenzio) Dimmelo, Spier!
PRIMO ATTORE O lasci quella stanza, o cerchi di capire cosa c’è dietro quel senso di colpa: pensi di non lavorare abbastanza?
PRIMA ATTRICE Io credo di aver paura di non saper più mantenere questa mia calma, quando non sarò più in una stanza comoda come questa. Penso di non riuscire a superare la prova.
PRIMO ATTORE Quella prova arriverà.
SECONDA ATTRICE Arriverà quella prova.
SECONDO ATTORE Arriverà per tutti noi.
PRIMA ATTRICE Devo badare a rimanere forte, a non ammalarmi.


SCENA SETTIMA
(Tutti)

    Cambio di luce: tutta la scena è illuminata.

SECONDA ATTRICE Man mano che avanza l’occupazione nazista sull’Europa, procede il progressivo internamento degli ebrei. Il campo di lavoro di Westerbork, in Olanda, diventa il centro di raccolta degli ebrei olandesi, una sorta di luogo di transito verso i campi di sterminio, principalmente verso Auschwitz.
PRIMA ATTRICE Mercoledì mattina, era presto, ci siamo trovati nel locale della Gestapo: eravamo tutti in uno stesso ambiente. Anche se tutto diceva il contrario, non potevo non pensare che i fatti delle nostre vite erano tutti uguali,  quelli degli uomini dietro la scrivania come quelli di coloro che venivano interrogati. Ciò che qualificava la vita di ciascuno era soltanto l’atteggiamento interiore verso quei fatti. Un giovane militare tedesco camminava su e giù con un’espressione chiaramente scontenta…

    La prima attrice, la seconda attrice e il primo attore sono in fila come davanti a uno sportello.

SECONDO ATTORE (camminando su e giù, urlando) Mani fuori dalle tasche!... Mani fuori dalle tasche!... Fate silenzio e restate in fila!... Mani fuori dalle tasche!
PRIMA ATTRICE (ride, portandosi la mano alla bocca)
SECONDO ATTORE Che ci trova di ridicolo, lei, in questa situazione?
PRIMA ATTRICE Che cosa, scusi?
SECONDO ATTORE Perché sta ridendo?
PRIMA ATTRICE Non mi sono accorta di ridere.
SECONDO ATTORE Smetta di fare quella faccia!
PRIMA ATTRICE E’ la mia faccia normale.
SECONDO ATTORE Non dica scemenze!...
PRIMA ATTRICE Non sto dicendo…
SECONDO ATTORE E non risponda!
PRIMA ATTRICE Non volevo…
SECONDO ATTORE Sa che io ho persino il potere di ucciderla?
PRIMA ATTRICE Ah sì?
SECONDO ATTORE Certamente!
PRIMA ATTRICE E lei sa che io ho il potere di essere uccisa?
SECONDO ATTORE (pausa) Vada fuori!
PRIMA ATTRICE In fondo io non ho paura, perché sono cosciente che ho sempre a che fare con degli esseri umani. Era soltanto un infelice ragazzo tedesco della Gestapo. (Al secondo attore) Hai avuto una giovinezza triste? Eh? O sei stato tradito dalla tua ragazza? (Al pubblico) Avrei voluto chiedergli questo. Odiare non è nel mio carattere: questi ragazzi sono da compiangere fintanto che non sono in grado di fare del male… Però diventano pericolosissimi, se sono lasciati liberi di accanirsi sull’umanità… Ma io credo, poi, che quando proviamo avversione per gli altri, in fondo, forse proviamo soltanto avversione per noi stessi. Sì, lo so che chi odia ha validi motivi per farlo!... Ma perché dovremmo scegliere sempre la strada più corta e più a buon mercato?


SCENA OTTAVA
(Prima attrice, Primo attore e Secondo attore)

    Cambio di luce: soltanto il centro della scena resta illuminato. La prima attrice è al centro, i due attori sono l’uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. Tutti e tre sono seduti sulle valigie.

PRIMA ATTRICE Nel periodo in cui Etty visse dai Wegerif, ebbe una relazione intima con Han, il padrone di casa, una relazione che continuò anche quando Etty iniziò il suo rapporto con Jiulius Spier. (Al secondo attore) Han, credi che una persona come me potrebbe sposarsi?
SECONDO ATTORE Perché non dovrebbe?!
PRIMA ATTRICE Sono una vera donna io? Il sesso non è poi così importante per me.
PRIMO ATTORE Sembrerebbe il contrario!
PRIMA ATTRICE Vedi Spier, quel che ho di veramente fisico è per molti versi rovinato… o indebolito da un processo di spiritualizzazione. E quasi me ne vergogno, a volte.
PRIMO ATTORE E non ti sei mai chiesta come fai ad avere due storie contemporaneamente?
PRIMA ATTRICE Non credo di essere adatta a un uomo solo.
SECONDO ATTORE Non riusciresti a essergli fedele?
PRIMA ATTRICE Non è per questo, ma perché io stessa sono composta di tante persone diverse.
PRIMO ATTORE Hai soltanto ventisette anni…
PRIMA ATTRICE E mi sento già molto vecchia! Per questo ho storie con uomini molto più grandi di me.
SECONDO ATTORE Sei ancora una donna molto giovane…
PRIMA ATTRICE Che ha bisogno di carezze e tenerezze… Una volta, mentre andavo in bicicletta sulla Larissestraat mi sono sentita accarezzare da una tiepida aria di primavera e ho pensato: perché non si potrebbe provare un tenero trasporto amoroso per la primavera, per tutti gli uomini? Si può anche fare amicizia con un inverno, con una campagna o con una città… Ricordo un faggio, durante la mia adolescenza: alla sera ero capace, improvvisamente, di provarne nostalgia e allora andavo a cercarlo.
SECONDO ATTORE E’ molto bello quello che dici… ma non so se abbia molto senso…
PRIMA ATTRICE Io dubito fortemente che lo stesso uomo possa andarmi bene, corpo e anima.
PRIMO ATTORE Corpo e anima! Ora, finalmente, per te sono una cosa sola!
PRIMA ATTRICE E questo è stato merito tuo.
PRIMO ATTORE (pausa) A volte sembra che tu irradi una specie di luce.
PRIMA ATTRICE Prima, quando sono venuta da te perché mi curassi - ti ricordi? - ero triste e pensavo che avrei dovuto esserlo per tutta la vita. Dicevo di me che ero la ragazza… la ragazza che non sapeva inginocchiarsi.
PRIMO ATTORE E ora?
PRIMA ATTRICE Ora so che anche quei momenti fanno parte della mia vita. Ho di nuovo fiducia, adesso, una grandissima fiducia. Anche in me stessa.
PRIMO ATTORE E da cosa proviene tutto questo?
PRIMA ATTRICE Non lo so. Che questo senso di gran respiro e dolcezza sia dovuto a… alle aspirine prese per un mal di testa, o alla musica suonata da mio fratello Mischa, oppure al corpo caldo di un uomo, chi lo può dire? E che importa?... A volte mi fermo a sentire l’orologio che batte alle mie spalle, i rumori in strada come una risacca lontana, dalla casa dirimpetto intravedo una lampada bianca nel livore di una mattina piovosa. Seduta alla mia scrivania, mi sento felice, come su un’isola deserta.
SECONDO ATTORE Ho paura che tu renda tutto troppo semplice.
PRIMA ATTRICE Ho pregato tante volte: Signore, rendimi un po’ più semplice. Io credo che, più tardi, riuscirò a esprimere le cose difficili di questa vita con parole molto semplici.
SECONDO ATTORE Quello che ci sta succedendo, qui, per mano dei tedeschi, rende tutto molto più difficile, Etty, non più semplice.
PRIMA ATTRICE Lo so, ma mi sembra che si esageri nel temere per il nostro povero corpo. Lo spirito viene dimenticato, s’accartoccia e avvizzisce in qualche angolino.
SECONDO ATTORE Lo spirito! Si dice spirito e non si sa bene cosa si voglia dire!
PRIMA ATTRICE Io lo so! Lo spirito è la vita… E’ Michelangelo e Leonardo. Anche loro sono nella mia vita, e la riempiono. Dostoevskij e Rilke e Sant’Agostino. E gli Evangelisti.
SECONDO ATTORE Queste però sono soltanto parole di un sognatore visionario, una “bell’anima”, ancora un po’ adolescente, che se ne sta in una stanza ornata di fiori, tranquilla a godersi pensatori e poeti, glorificando Dio.
PRIMO ATTORE E quando sarai in un campo di lavoro?
PRIMA ATTRICE Continuerò a lodare la creazione. Malgrado tutto.
SECONDO ATTORE Ti umilieranno!
PRIMA ATTRICE Per umiliare qualcuno bisogna essere in due: colui che umilia e colui che si lascia umiliare. Se manca il secondo, l’umiliazione svanisce nell’aria.
PRIMO ATTORE Limiteranno la tua libertà!
PRIMA ATTRICE Possono privarci di qualche bene materiale o della libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori con un atteggiamento sbagliato.
SECONDO ATTORE Ti chiuderanno in una cella con tante altre persone.
PRIMA ATTRICE Con tante altre persone in una cella stretta!... Il nostro compito non sarà, allora, quello di mantenere ben odorosa la nostra anima, in mezzo a quelle esalazioni viziose?
SECONDO ATTORE Non è soltanto questione di odori!
PRIMA ATTRICE Esisterà pur sempre un pezzetto di cielo da poter guardare, e abbastanza spazio dentro di me per congiungere le mani in una preghiera.
SECONDO ATTORE (pausa) Chi riuscisse a vivere così sarebbe una persona felice.
PRIMA ATTRICE Lo credo anch’io.
PRIMO ATTORE E tu lo sei?
PRIMA ATTRICE Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra.
SECONDO ATTORE E’ così, dunque, che preghi?
PRIMA ATTRICE Quando prego, non prego mai per me stessa, prego sempre per gli altri, oppure dialogo in un modo pazzo, infantile o serissimo con la parte più profonda di me che, per comodità, chiamo “Dio”. Mi sembra anche infantile pregare perché io o un’altra persona stia bene. Si può soltanto pregare perché si riesca a sopportare le difficoltà della vita.
PRIMO ATTORE E nella tua vita affettiva?
PRIMA ATTRICE Cosa?
SECONDO ATTORE Cosa provi?
PRIMA ATTRICE Vuoi sapere cosa provo?
SECONDO ATTORE Vorrei sapere se tutto è come un tempo.
PRIMA ATTRICE (al secondo attore) Sono un po’ innamorata, e ancor più affezionata a te, Han. (Al primo attore) E non mi sento più in conflitto con te, Spier.

    La prima attrice bacia il primo attore e poi si volta ad abbracciare il secondo attore, quindi i due uomini scompaiono.

PRIMA ATTRICE Stasera sono un po’ triste… Ma sono stata io a desiderare quegli abbracci? Mentre il suo corpo era disteso sul mio, sono stata sopraffatta da un’ondata di tristezza, poi da un sentimento di compassione per me e per tutti… Una vicinanza fisica, per me nasce da una vicinanza spirituale… Ho la sensazione che un uomo mi sfugga proprio quando è fra le mie braccia… Provo più piacere e desiderio nel guardare la sua bocca che nel sentirla nella mia… Credo accada quando amo in un modo che il corpo non riesce a esprimere.


SCENA NONA
(Prima attrice e Secondo attore)

    Entra in luce il secondo attore.

SECONDO ATTORE Il Consiglio ebraico era una struttura voluta dai nazisti affinché la gestione dei trasferimenti degli ebrei presso i Lager fosse organizzata, sotto il controllo dei tedeschi, dagli ebrei stessi. Etty fu assunta come dattilografa presso il Consiglio ebraico di Amsterdam.
PRIMA ATTRICE Un amico di Etty, Werner Stertzenbach, membro della Resistenza olandese antinazista, cercò in più occasioni di convincere Etty a sfruttare la posizione di relativo privilegio in cui lei si trovava, lavorando al Consiglio ebraico, per fuggire dall’Olanda.
SECONDO ATTORE Abbiamo organizzato tutto!
PRIMA ATTRICE Che cosa?
SECONDO ATTORE I compagni di Amsterdam ci mettono a disposizione una macchina. E’ tutto previsto per dopodomani: con un’imbarcazione che hanno già procurato sarai in Inghilterra e a Londra hanno degli amici che sono ben contenti di ospitarti.
PRIMA ATTRICE No, Werner!
SECONDO ATTORE No, cosa?
PRIMA ATTRICE Io vi ringrazio, sono anche imbarazzata, ma non ho intenzione di lasciare questo posto.
SECONDO ATTORE Perché?
PRIMA ATTRICE Io non voglio fuggire.
SECONDO ATTORE Ma ti rendi conto che qui la tua vita è appesa a un filo?
PRIMA ATTRICE E allora?
SECONDO ATTORE La tua indifferenza…
PRIMA ATTRICE La mia non è indifferenza…
SECONDO ATTORE … è indifferenza…
PRIMA ATTRICE … perché la chiami indifferenza?…
SECONDO ATTORE La tua passività…
PRIMA ATTRICE Non è passività…
SECONDO ATTORE Tu ti arrendi senza combattere…
PRIMA ATTRICE Senti Werner…
SECONDO ATTORE Chiunque può sfuggire alle loro grinfie deve provare a farlo!
PRIMA ATTRICE Non è giusto che ognuno pensi soltanto a salvare se stesso!
SECONDO ATTORE Questo è un dovere!
PRIMA ATTRICE Ma gli altri? Gli altri non partono, comunque?
SECONDO ATTORE E che significa? Vuoi restare sotto le loro grinfie?
PRIMA ATTRICE Io non sono nelle loro grinfie, né qui, né altrove, se mi deporteranno!
SECONDO ATTORE E questa è rassegnazione!
PRIMA ATTRICE Sia che mi trovi qui, o in un ghetto, o in un campo di lavoro, io mi sentirò sempre nelle braccia di Dio.
SECONDO ATTORE Ma che discorsi, Etty!
PRIMA ATTRICE La mia accettazione non è rassegnazione.
SECONDO ATTORE Questa è rassegnazione!
PRIMA ATTRICE Le cose che ci accadono sono troppo grandi, troppo diaboliche perché si possa reagire con un rancore e con un’amarezza personali.
SECONDO ATTORE Non sono d’accordo, Etty…
PRIMA ATTRICE Non c’è differenza che debba partire io o un altro: ciò che conta è che migliaia di persone devono partire per i campi di lavoro.
SECONDO ATTORE Una come te ha il dovere di mettersi in salvo! Tu sai scrivere bene! Hai idea di che contributo potresti dare alla Resistenza scrivendo qualcosa che faccia capire a tutti, quello che ci stanno facendo?
PRIMA ATTRICE Quello che posso fare lo posso fare anche in un campo di concentramento.
SECONDO ATTORE Questo lo so…
PRIMA ATTRICE Io non mi sentirei bene se mi fosse risparmiato quello che tanti devono subire.
SECONDO ATTORE Non ti sto dicendo questo… Ma il valore della tua persona…
PRIMA ATTRICE Il valore della mia persona risulterà da come saprò comportarmi nella nuova situazione. E se non potrò sopravvivere, allora si vedrà chi sono da come morirò.


SCENA DECIMA
(Prima attrice)

    Il secondo attore esce. Rimasta sola, la prima attrice siede a terra. Da una valigia che è rimasta accanto a lei, tira fuori dei fogli e un timbro. Richiude la valigia, vi poggia sopra i fogli e comincia a timbrarli con ritmo cadenzato e monotono; poi, continuando sempre questa operazione:

PRIMA ATTRICE La lettera di domanda al Consiglio ebraico, scritta su insistenza di Jaap, mi ha fatto perdere l’equilibrio. Adesso che mi hanno assunta, mi sembra che siamo qui, tutti addosso a un pezzetto di legno che va alla deriva dopo un naufragio… Devo essere ben riposata per affrontare questo lavoro… Mi sento, comunque, una favorita. Spero soltanto di poter essere un centro di tranquillità in questo manicomio… Devo almeno riuscire a fare qualcosa per Liesl e per Werner, devo proprio… I piedi mi fanno male dopo mezz’ora e il mal di testa mi cresce fino a farmi scoppiare le tempie… So che sarò spesso a pezzi, che molte volte stramazzerò… Ma riuscirò a rialzarmi… ci riuscirò! Non devo permettere che questo lavoro mi pieghi!... Dovrò allora trovare dei momenti per me, ancor più di prima… Ogni mattina… ogni mattina mi alzerò un’ora prima per studiare: sarò stanca per un po’ di sonno in meno, ma non annienteranno la mia individualità!... Non ci riusciranno! Spesso mi viene da dire che c’è un grande marciume qui dentro; ma oggi, d’un tratto, ho pensato: se dico sempre questa parola, “marciume”, finisce per propagarsi nell’atmosfera, e non la rende certo migliore.


SCENA UNDICESIMA
(Prima attrice e Primo attore)

    Cambio di luce. La prima attrice e il primo attore sono seduti sul proscenio, le gambe che penzolano nel vuoto. Un cono di luce molto stretto li illumina come se fosse un lampione.

PRIMO ATTORE Quando ascolto Schubert sento tutti i limiti del pianoforte… Così come quando ascolto Mozart ne sento tutti i pregi.
PRIMA ATTRICE Mio fratello Mischa suona molto Schubert. Lui dice che Schubert abusa del pianoforte per produrre della musica.
PRIMO ATTORE Credo sia giusto questo.
PRIMA ATTRICE La cosa che amo di più di Schubert sono i Lieder.
PRIMO ATTORE Ti ha mai suonato…
PRIMA ATTRICE Lindenbaum?
PRIMO ATTORE (sorridendo) Lindenbaum!
PRIMA ATTRICE Oh sì, tante volte!
PRIMO ATTORE (recitando) Al fonte, davanti la porta/ ritto un tiglio sta:/ sognai, alla sua ombra/ sogni sì dolci un dì…
PRIMA ATTRICE (c.s.) Scrissi sulla sua scorza/ frasi sì care allora:/ tra gioie e tra dolori/ sempre m’attrasse a sé.
PRIMO ATTORE  (c.s.) Stormivano i suoi rami,/ quasi chiamassero me:/ "Vieni da me, mio caro,/ trova riposo qui!" (Tossisce)
PRIMA ATTRICE (c.s.) Distante sono adesso/ molte ore di cammino,/ ma sempre odo mormorare:/ "Posar potevi qui!"
PRIMO ATTORE (tossisce in modo convulso)
PRIMA ATTRICE (pausa) Sei andato dal medico?
PRIMO ATTORE Mi ha preso in giro: dice che ho un gran torace.
PRIMA ATTRICE E le radiografie?
PRIMO ATTORE Venerdì dovrei sapere qualcosa.
PRIMA ATTRICE Andrà tutto bene.
PRIMO ATTORE Lo credo anch’io.
PRIMA ATTRICE (appoggiandosi alla sua spalla) Nonostante tutto, non riesco ad aver paura.
PRIMO ATTORE E fai bene.
PRIMA ATTRICE Sono quasi le nove.
PRIMO ATTORE E’ tardi.
PRIMA ATTRICE Questa è l’ultima sera di un anno che… che è stato per me il più ricco e fruttuoso.
PRIMO ATTORE (pausa) E’ stato anche il più felice?
PRIMA ATTRICE (pausa) E’ stato il più felice di tutti.
PRIMO ATTORE E perché è stato il più felice di tutti?
PRIMA ATTRICE Perché?
PRIMO ATTORE Sì, perché?
PRIMA ATTRICE (pausa) Per una… una grande presa di coscienza…
PRIMO ATTORE Una presa di coscienza?
PRIMA ATTRICE Non bisogna lasciarsi guidare da quello che giunge dal di fuori, ma da quello che si ha dentro.
PRIMO ATTORE E’ bello questo.
PRIMA ATTRICE Ora ci credo.
PRIMO ATTORE E’ così.
PRIMA ATTRICE (pausa) Ma forse non abbiamo più nessun avvenire.
PRIMO ATTORE E’ così!...
PRIMA ATTRICE Non c’è più avvenire!
PRIMO ATTORE Se intendi l’avvenire come qualcosa di materiale, sì.


SCENA DODICESIMA
(Tutti)

    Si spegne la luce sui due attori, mentre, sul fondo, si accende un fascio stretto di luce sulla seconda attrice.

SECONDA ATTRICE Verso la fine di luglio del 1942, Etty viene tradotta nel campo di lavoro di Westerbork.

    La luce si estende a tutta la scena.

PRIMA ATTRICE (comincia a spogliarsi) La prossima settimana, partenza all’una e mezza di notte per Westerbork. E il viaggio in treno sarà gratis, sì, proprio così hanno detto: sarà gratis! Come fosse una gita… Spero di andarci per poter essere d’aiuto alle ragazzine di sedici anni che ci vengono anche loro. Vorrei poter dire ai loro genitori che sono rimasti indietro: non siate inquieti, io vigilerò sui vostri figli… Una volta è Hitler, un’altra Ivan il terribile, un’altra ancora sono le guerre, la peste, i terremoti o la carestia: quello che conta è come si sopporta il dolore e si riesce a mantenere intatto un pezzetto della propria anima. (S’inginocchia) A volte, inaspettatamente, qualcuno s’inginocchia in un angolino di me stessa: quando cammino per strada o parlo con una persona. E quel qualcuno che s’inginocchia sono io… Stanotte alle due mi sono inginocchiata quasi nuda e ho detto: mio Dio ti ringrazio perché sono in grado di sopportare tutto e perché tu lasci che così poche cose mi passino accanto senza toccarmi. Poi, sotto le coperte ho detto a Spier: preghiamo insieme… Non riesco a dire tutto quello che c’è stato in questi ultimi giorni, e stanotte.

    I quattro attori reciteranno la scena seguente mentre si toglieranno lentamente gli abiti che hanno indossato finora, per indossare gli abiti, tutti identici, degli internati.

PRIMA ATTRICE La vita è una cosa splendida e grande. Più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo.
PRIMO ATTORE (con convinzione) Più tardi!
PRIMA ATTRICE A volte mi capita di girare per il campo ridendo fra me per le situazioni grottesche che vi s’incontrano. Ci vorrebbe un grandissimo poeta, uno scrittore davvero capace, per saperle descrivere. Magari ci riuscirò io, più tardi, fra una decina d’anni, forse!
SECONDO ATTORE (con tristezza) Più tardi.
PRIMA ATTRICE (improvvisamente cupa) Se dico che stanotte sono stata all’inferno, che cosa ne potete sapere voi?
SECONDA ATTRICE Il mio bambino non piange mai! E’ proprio come se sentisse quello che sta per succedere.
PRIMO ATTORE Una donna dalla faccia lentigginosa, diventata grigia come la cenere, è accoccolata accanto al letto di una donna morente che ha inghiottito del veleno… e che è sua madre.
SECONDA ATTRICE Ho una nostalgia terribile di mia madre.
PRIMA ATTRICE Se dico che stanotte sono stata all’inferno, che cosa ne potete capire voi?
SECONDO ATTORE Una donna è morta di cancro nel lavatoio, l’hanno trovata accanto alle latrine, dove almeno ha avuto un istante di solitudine per poter morire.
SECONDA ATTRICE Mi hanno sbattuta in prigione quando ero già molto avanti nella gravidanza. Con che scherno e disprezzo mi hanno trattata!
PRIMA ATTRICE Se dico che stanotte sono stata all’inferno, che cosa potete provare voi?
SECONDA ATTRICE Il mio bambino è morto dopo qualche giorno dal parto. Ma io potrò fare ancora qualcosa di buono per gli altri bambini: ho ancora del latte.
SECONDO ATTORE C’è una donna, vestita con un lungo vestito nero, antiquato. Avrà quasi ottant’anni, una fronte nobile e dei capelli bianchissimi. Suo marito è morto qui due giorni fa.
SECONDA ATTRICE Non mi è stato concesso di giacere nella tomba con mio marito.
PRIMO ATTORE (coprendosi gli occhi con le mani) “Shema’ Ysrael! Ascolta Israele: l’Eterno è il nostro Dio, l’Eterno è l’Unico…”
SECONDO ATTORE Un vecchio moribondo recita lo Shema’ per se stesso, perché non ha nessuno che possa recitarlo per lui.
PRIMA ATTRICE (coprendosi gli occhi con le mani) Shema’ Ysrael!
SECONDO ATTORE (c.s.) Ascolta Israele!
SECONDA ATTRICE (c.s.) L’Eterno è il nostro Dio!
PRIMO ATTORE (c.s.) L’Eterno è l’Unico!
PRIMA ATTRICE (c.s.) Sia benedetto il Santo nome del suo Regno!
SECONDO ATTORE (c.s.) Per sempre e in eterno!
SECONDA ATTRICE (c.s.) Shema’ Ysrael!
PRIMO ATTORE (c.s.) Ascolta Israele!
PRIMA ATTRICE Dovevamo saper godere di ogni piccola cosa nell’istante in cui ci è capitata. Perché quel momento non sarebbe più tornato.
SECONDO ATTORE (sorridendo, come se rivivesse un istante già accaduto) Ora sono le otto e mezza: c’è un camino a gas acceso e dei tulipani rossi…
SECONDA ATTRICE (c.s.) Il pezzo di cioccolato della zia Hes…!
PRIMO ATTORE (c.s.) Le tre pigne della brughiera di Laren…!
PRIMA ATTRICE (c.s.) Ora metto su l’acqua per il tè, mentre la zia sta facendo un golfino all’uncinetto…
SECONDO ATTORE (c.s.) L’insalata di salmone per cena…!
SECONDA ATTRICE (c.s.) Papà che si trastulla con la sua macchina fotografica…!
PRIMA ATTRICE Ho fatto ancora in tempo a imparare la grande lezione del Vangelo di Matteo: “Non preoccupatevi per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso; a ciascun giorno basta la sua pena”.


SCENA TREDICESIMA
(Tutti)

    Cambio repentino di luce. I quattro attori ballano sulle note di una musichetta da spettacolino di cabaret. Terminato il balletto, inizia lo sketch comico (tratto da Karl Valentin).

SECONDO ATTORE (con voce infantile per tutto lo sketch) Papà, è vero che se tiri la coda a un gatto appare uno gnomo tutto blu che esaudisce i tuoi desideri?
PRIMO ATTORE Che scemenze stai dicendo?
SECONDO ATTORE Max mi ha detto che se tiri la coda al gatto, ti appare uno gnomo vestito di blu che esaudisce tutti i tuoi desideri. Volevo sapere se è vero?
PRIMO ATTORE Figlio mio, sono stufo di sentirti fare domande sceme! Se mi fai una domanda seria ti rispondo, altrimenti no!
SECONDO ATTORE (pausa) Papà, è vero che la guerra è pericolosa?
PRIMO ATTORE Oh! Finalmente una domanda seria! Certo che la guerra è pericolosa, è la cosa più pericolosa che ci sia.
SECONDO ATTORE E allora perché fanno sempre la guerra?
PRIMO ATTORE Mah! Tutti dicono che finché ci saranno uomini ci saranno guerre.
SECONDO ATTORE E’ vero, papà, che quando un re offende il re di un altro paese scoppia la guerra?
PRIMO ATTORE Piano, piano, non è mica così semplice. Prima ci vuole il parere dei ministri della guerra e del consiglio di guerra.
SECONDO ATTORE Allora se il ministro della guerra vuole la guerra, la guerra scoppia?
PRIMO ATTORE No, prima viene convocato il Parlamento e la decisione se fare la guerra oppure no, la prendono i partiti.
SECONDO ATTORE E dove sono andati?
PRIMO ATTORE Chi?
SECONDO ATTORE Quelli partiti.
PRIMO ATTORE Stupidone! I partiti politici, quelli che vengono eletti dal popolo.
SECONDO ATTORE Allora lo chiedono al popolo se vogliono la guerra?
PRIMO ATTORE No, non lo chiedono al popolo. Il popolo sono i partiti, perché altrimenti come ci starebbe un popolo di sessanta milioni di abitanti dentro il Parlamento? Il popolo ha i rappresentanti!
SECONDO ATTORE Anche il papà di Max è un rappresentante.
PRIMO ATTORE Cretino! Quello è rappresentante di una marca di sigarette.
SECONDO ATTORE Papà, ma ai soldati lo chiedono se vogliono la guerra?
PRIMO ATTORE Ma no, figurati se lo chiedono ai soldati! Quelli sono obbligati ad andare in guerra! Lo chiedono ai volontari.
SECONDO ATTORE E anche i volontari devono sparare in guerra?
PRIMO ATTORE No, un volontario non è obbligato a sparare, un volontario spara soltanto perché in guerra si deve sparare.
SECONDO ATTORE Allora sparano!
PRIMO ATTORE Ma solo volontariamente!
SECONDO ATTORE Papà, è vero che tutte le armi le fa costruire il re?
PRIMO ATTORE Naturalmente.
SECONDO ATTORE E costa un sacco di soldi?
PRIMO ATTORE Certo, costa molti miliardi. Ma il re è ricco.
SECONDO ATTORE E come ha fatto a diventare ricco?
PRIMO ATTORE Perché il popolo paga le tasse.
SECONDO ATTORE Ma il popolo non è mica ricco?
PRIMO ATTORE No, ma sono in tanti: se ognuno dei sessanta milioni di individui paga un marco, ecco che son già sessanta milioni di marchi.
SECONDO ATTORE Ma tu papà, che fai l’operaio, non guadagni sessanta milioni di marchi, vero?
PRIMO ATTORE No, io in un anno non arrivo manco a duemila marchi.
SECONDO ATTORE Però quando facevi l’operaio nella fabbrica di armi guadagnavi di più, vero?
PRIMO ATTORE Sì, ma soltanto in tempo di guerra.
SECONDO ATTORE Allora la guerra fa guadagnare di più?
PRIMO ATTORE Beh, insomma… però…
SECONDO ATTORE Però, cosa?
PRIMO ATTORE Sarebbe meglio guadagnare di meno ma vivere in pace.
SECONDO ATTORE Però ci hai lavorato in una fabbrica di armi!
PRIMO ATTORE Ragazzo mio, se io non avessi lavorato nelle industrie belliche, io, te e la mamma saremmo morti di fame.
SECONDO ATTORE Ma, papà, così allora le guerre ci saranno sempre!
PRIMO ATTORE E infatti la gente dice che finché ci saranno uomini ci saranno guerre.
SECONDO ATTORE Allora bisognerebbe distruggere tutti quelli che vogliono le guerre e per fare le guerre hanno bisogno di costruire le armi?
PRIMO ATTORE Certo che bisognerebbe distruggerli!
SECONDO ATTORE E per distruggerli come si fa?
PRIMO ATTORE Ci vogliono delle armi!
SECONDO ATTORE E allora per distruggere quelli che costruiscono le armi ci vogliono quelli che costruiscono le armi?
PRIMO ATTORE Eh?
SECONDO ATTORE Allora per distruggere quelli che costruiscono le armi ci vogliono quelli che costruiscono le armi?
PRIMO ATTORE (pausa) Senti, dimmi un po’ quella storia dello gnomo blu che appare se tiri la coda al gatto…

    Musica da cabaret.


SCENA QUATTORDICESIMA
(Prima attrice e Seconda attrice)

Luce stretta sulle due attrici.

PRIMA ATTRICE Qui è un vero manicomio, un manicomio di cui ci vergogneremo per secoli. In mezzo a questa selva di vite umane appese a un filo, arriva l’ordine del comandante che bisogna allestire un cabaret nel campo. Max Ehrlich, Willy Rosen e altri che, prima dello scoppio della guerra, erano grandi cabarettisti e che ora si trovano internati qui al campo sono costretti a fare queste pietose scenette. Sembrano i buffoni di corte del comandante. Così evitano di essere deportati. A Willy Rosen il comandante ha persino assegnato una casetta dove ora abita insieme alla moglie, una casetta con tendine a quadretti rossi. C’è pure Erich Ziegler, il pianista prediletto del comandante… Si dice che sappia addirittura suonare la Nona di Beethoven a ritmo di jazz!... E questo significherà pure qualcosa…!
SECONDA ATTRICE (tiene in braccio un neonato) Tutto questo mi sta portando sull’orlo della disperazione.
PRIMA ATTRICE Stanotte qui al campo è nato il figlio di Jopie. Si chiama Benjamin e dorme nel cassetto dell’armadio.
SECONDA ATTRICE Come stanno i tuoi genitori, Etty?
PRIMA ATTRICE Stanno bene, per ora. Ma il punto non è questo.
SECONDA ATTRICE Che vuoi dire?
PRIMA ATTRICE Io mi sento all’altezza del mio destino, ma non mi sento in grado di sopportare quello dei miei genitori.
SECONDA ATTRICE Qui nessuno si sente in grado di sopportare il proprio destino…
PRIMA ATTRICE … e tanti lo scaricano sulle spalle degli altri!...  Io vorrei preparare i bagagli per mio padre e mia madre nel modo migliore, per quando ci trasferiranno da Westerbork in un altro Lager… ma so che tanto glieli porteranno via.
SECONDA ATTRICE Ormai questo è certo, ne siamo tutti sicuri qui!
PRIMA ATTRICE E allora perché darsi questa pena?
SECONDA ATTRICE A migliaia sono partiti da qui, vestiti e svestiti, vecchi e giovani, malati e sani…
PRIMA ATTRICE Devo imparare ad accettare che i miei genitori dovranno partire!
SECONDA ATTRICE E tuo fratello Mischa?
PRIMA ATTRICE Vuole partire con loro. Perderà la testa se li vedrà partire.
SECONDA ATTRICE E tu?
PRIMA ATTRICE Io non lo farò, non posso. E’ più facile pregare per qualcuno da lontano che vederlo soffrire da vicino. Anche questa è viltà, lo so.
SECONDA ATTRICE Non si può far altro che accettare.
PRIMA ATTRICE Non lo so. Io non posso far nulla, posso soltanto prendere le cose su di me e soffrire. Ma è una cosa che serve soltanto a me.
SECONDA ATTRICE Ho visto tuo padre, ieri. Mi è parso molto tranquillo.
PRIMA ATTRICE E’ completamente indifeso e non è in grado di cavarsela… Parlavamo… io gli accarezzavo la testa, già quasi bianca e lui mi diceva: ”Se stanotte ricevo il mio ordine di partenza, non me la prenderò di certo e partirò con grande tranquillità.”… Stamattina ho saputo che i miei genitori c’erano ancora.
SECONDA ATTRICE Che sofferenza!
PRIMA ATTRICE Ma la sofferenza non è al di sotto della dignità umana. Il dolore ha sempre preteso il suo posto e i suoi diritti nella vita: quello che conta è il modo in cui lo si sopporta.
SECONDA ATTRICE Lo so, ma la morte…
PRIMA ATTRICE Si deve accettare anche la morte come parte della vita.
SECONDA ATTRICE Queste sono soltanto parole.
PRIMA ATTRICE La possibilità della morte si è perfettamente integrata nella mia vita.
SECONDA ATTRICE Mi fa paura sentirti parlare così.
PRIMA ATTRICE Pensa: è la prima volta che devo confrontarmi con la morte. Sai che non ho mai visto una persona morta?
SECONDA ATTRICE Davvero?
PRIMA ATTRICE Che strano! In questo mondo disseminato di milioni di cadaveri io, a ventotto anni, non ne ho ancora visto uno.
SECONDA ATTRICE Sembra una cosa buffa.
PRIMA ATTRICE D’un tratto la morte è entrata silenziosamente a far parte della mia vita.
SECONDA ATTRICE Ma non per tutti è così.
PRIMA ATTRICE Che vuoi dire?
SECONDA ATTRICE C’è modo e modo di morire!
PRIMA ATTRICE (pausa) Di nuovo?
SECONDA ATTRICE  Di nuovo qualcuno è stato torturato a morte.
PRIMA ATTRICE Ancora?!
SECONDA ATTRICE Ti ricordi quel ragazzo dolce della Libreria Cultura?
PRIMA ATTRICE Suonava il mandolino.
SECONDA ATTRICE Aveva una ragazza simpatica che poi è diventata sua moglie.
PRIMA ATTRICE Lui?
SECONDA ATTRICE Lui! E poi ci sono tanti che si suicidano prima di partire col treno. Usano rasoi, cose di questo genere… Si potrà mai descrivere al mondo esterno quello che è successo qui? Il mondo di fuori pensa a noi ebrei come a una massa grigia e uniforme, forse non sa nulla dei fossati, delle sfumature che separano i singoli dai gruppi, forse non sarebbe nemmeno in grado di capire queste cose.
PRIMA ATTRICE E’ per questo che dobbiamo resistere.
SECONDA ATTRICE (pausa) Tu volgi tutto in bene.
PRIMA ATTRICE Non mi piace questa frase.
SECONDA ATTRICE Perché?
PRIMA ATTRICE Le cose sono sempre completamente buone.
SECONDA ATTRICE No.
PRIMA ATTRICE E, al tempo stesso, completamente cattive.
SECONDA ATTRICE Non capisco.
PRIMA ATTRICE Così si bilanciano, dappertutto e sempre.
SECONDA ATTRICE Non capisco.
PRIMA ATTRICE E’ molto tardi.
SECONDA ATTRICE Fuori si sentono soltanto i passi dei tedeschi.
PRIMA ATTRICE Se sapessi che sonno che ho!
SECONDA ATTRICE Anch’io.
PRIMA ATTRICE Potrei dormire per due settimane di fila!

    Le due attrici scompaiono, mentre una nuova luce si accende sul primo attore.


SCENA QUINDICESIMA
(Prima attrice e Primo attore)

PRIMO ATTORE Alla vigilia della sua deportazione a Westerbork, Julius Spier muore di cancro ai polmoni, ad Amsterdam. Etty riesce a ottenere un permesso per raggiungerlo poco prima che egli muoia e a partecipare al suo funerale.

     Il primo attore si stende a terra. La prima attrice entra e si siede davanti a lui.

PRIMA ATTRICE Non ho mai visto una persona morta. Domani sotterreremo i tuoi poveri resti mortali e Tide canterà per te. Sono tornata appena in tempo. (Si china a baciare la bocca del primo attore) Ho baciato ancora la tua bocca avvizzita e morente, tu hai preso ancora una volta la mia mano e l’hai portata alle tue labbra. Sono rimasta a lungo con Tide accanto al tuo letto… Per un momento abbiamo creduto che tu stessi morendo e che i tuoi occhi si spegnessero. Come saresti stato felice se ci avessi viste in quel momento. Forse ci hai viste, anche se sembrava che in quell’istante tu stessi morendo. In te c’erano tutto il male e tutto il bene che possono esserci in un uomo. I demoni, le passioni, la bontà e l’amore per gli uomini, tutto era in te, perché tu sapevi cercare e trovare Dio. “Riposare in se stessi”: così mi dicevi. Io riposo in me stessa, e questo “me stessa”, la parte più profonda e ricca di me in cui riposo, io la chiamo Dio.

    Si fa buio.


SCENA SEDICESIMA
(Tutti)

    La scena è illuminata da una luce crepuscolare.

PRIMO ATTORE Ci sono sempre più SS nel campo.
SECONDA ATTRICE E sempre più filo spinato tutt’intorno.
SECONDO ATTORE Le restrizioni aumentano.
PRIMA ATTRICE Vorrei visitare tutti coloro che sono finiti in questo pezzo di brughiera anche per un bollo messo da me quando lavoravo al Consiglio ebraico. E se non li troverò, visiterò le loro tombe.
SECONDA ATTRICE Di notte, nella baracca, alcune donne russavano piano, alcune ragazze sognavano ad alta voce, altre piangevano silenziosamente, si giravano e rigiravano… Non vogliamo pensare! Non vogliamo sentire: diventeremo pazze!
PRIMA ATTRICE Provavo un’infinita tenerezza, restavo sveglia e pensavo: vorrei essere il cuore pensante di questo campo di concentramento!
PRIMO ATTORE La vita è bella!
PRIMA ATTRICE La vita è bella e credo in Dio. Voglio stare in mezzo agli orrori e dire che la vita è bella.
SECONDA ATTRICE La vita è bella!
PRIMA ATTRICE Vorrei spezzare il mio corpo come se fosse pane e distribuirlo a chi è affamato.
SECONDA ATTRICE Sono tutti affamati qui dentro!
PRIMO ATTORE Un balsamo!
PRIMA ATTRICE Vorrei essere un balsamo per molte ferite.

    La prima attrice va a sedere accanto alla seconda attrice e le passa un braccio sulle spalle.

PRIMA ATTRICE A volte mi sedevo vicino a qualcuno… passavo un braccio attorno a una spalla… non dicevo molto… guardavo le persone in faccia… Nulla mi era nuovo, non una di quelle espressioni di dolore umano… Comincio a mettere al coperto un po’ del dolore che patiremo questo inverno…


SCENA DICIASSETTESIMA
(Tutti)

    Dopo qualche istante, s’illumina tutta la scena. Gli attori si muoveranno in maniera concitata creando, con i loro gesti, le azioni descritte dalle parole. Poggiate a terra, ci sono le valigie.

PRIMO ATTORE Sono le sei di mattina qui a Westerbork e si cominciano a caricare persone e bagagli sul treno.
SECONDA ATTRICE Gli accessi al treno sono sbarrati da uomini del servizio d’ordine.
SECONDO ATTORE (urlando) Le persone non coinvolte in questa deportazione devono sgombrare il campo e rimanere nelle baracche!
PRIMA ATTRICE Io m’infilo in una baracca che si trova proprio di fronte al treno.
PRIMO ATTORE E’ una nuda fila di vagoni merce, preceduta e chiusa da due carrozze passeggeri per i soldati di scorta.
SECONDA ATTRICE Sulla banchina d’asfalto, lungo il treno, l’animazione cresce!
SECONDO ATTORE Gli uomini della colonna volante, in tute marroni, trasportano i bagagli su carriole.
PRIMA ATTRICE Improvvisamente, uno stuolo di uomini in uniforme verde sciama sull’asfalto, non capisco da dove spuntino!
SECONDO ATTORE Sono i soldati della scorta!
PRIMO ATTORE Sono ceffi ottusi e beffardi in cui si cercherebbe invano un piccolo residuo di umanità.
SECONDA ATTRICE Alcune giovani donne sono già sedute nei vagoni merci con in grembo i loro bambini di pochi mesi.
SECONDO ATTORE I vagoni merci si vanno riempiendo.
PRIMA ATTRICE (a voce più alta) Il comandante!

    I movimenti degli attori, sin qui frenetici, vengono rallentati progressivamente, finché gli attori s’immobilizzano.

SECONDO ATTORE Il comandante.
PRIMO ATTORE Egli appare a un capo della banchina d’asfalto, come la famosa stella di uno spettacolo di rivista che entra in scena soltanto nel gran finale.
SECONDO ATTORE Su di lui fioriscono leggende.
SECONDA ATTRICE Ha un viso ancora giovane e molte sciocche ragazzine di qui vanno in estasi, anche se non osano confessarlo apertamente.
SECONDO ATTORE Una volta avevamo un comandante che ci spediva a calci in Polonia!
PRIMA ATTRICE Questo lo fa sorridendo.

    Si sente il fischio di un treno in lontananza.

SECONDO ATTORE A Westerbork, le partenze per Auschwitz si fanno sempre più frequenti e riuscire a non entrare nella lista che determina il trasferimento significa, almeno per il momento, una speranza in più che la fine della guerra giunga prima della propria partenza.
PRIMA ATTRICE Stamattina è partito un altro convoglio di 2.500 deportati e ho faticato a tenere i miei genitori fuori dal treno…
SECONDO ATTORE Sono disperato!
PRIMA ATTRICE Mio fratello Mischa vuole a tutti i costi seguire i nostri genitori, quando accadrà, andando incontro a una morte certa!
SECONDO ATTORE Se loro partono, è la mia fine!
PRIMA ATTRICE Cerca di star calmo, Mischa!
SECONDO ATTORE Sai che faccio? Lo sai che faccio adesso?
PRIMA ATTRICE Stai calmo!
SECONDO ATTORE Io vado dal comandante e gli dico che è un assassino!
PRIMA ATTRICE Tu sei pazzo!
SECONDO ATTORE Voglio vedere che cosa può farmi! Che fa? Può soltanto farmi partire con loro!
PRIMA ATTRICE (prendendogli la testa tra le mani) Calmati, Mischa!

    Il secondo attore si calma e siede a terra.

PRIMA ATTRICE (pausa) Papà, adesso, ha due allievi, nella sua baracca d’ospedale. Sono ragazzi malati che, per distrarsi, vogliono studiare un po’ di greco e di latino. Con loro legge Omero, Ovidio e Sallustio. Poi parla di filosofia con decrepiti rabbini e vecchi compagni di studi.

    Il primo attore, il secondo attore e la seconda attrice siedono a terra.

PRIMO ATTORE “In nova fert animus mutatas dicere formas/ corpora; di, coeptis (nam vos mutastis et illas)/ adspirate meis primaque ab origine mundi/ ad mea perpetuum deducite tempora carmen!” Avanti, traducete!
SECONDO ATTORE L’animo... L’animo...
PRIMO ATTORE Animus, va bene...
SECONDA ATTRICE L’animo porta a dire...
PRIMO ATTORE “In nova mutatas formas corpora”... Che significa?
SECONDO ATTORE Le forme trasformate in nuovi corpi.
PRIMO ATTORE Bravo! Iniziano così le “Metamorfosi” di Ovidio.

    Un nuovo fischio di treno in lontananza. Tutti gli attori s’immobilizzano per qualche istante, poi si dispongono in piedi, sparsi sulla scena, come in attesa di una minaccia incombente.

SECONDA ATTRICE Poi è accaduto.
PRIMO ATTORE E’ successo tutto così improvvisamente...
SECONDO ATTORE ... così inaspettatamente...
PRIMA ATTRICE E’ strano che sia stata una sorpresa, dal momento che eravamo tutti pronti da tempo.
SECONDA ATTRICE Così è stato.
PRIMO ATTORE Lei era pronta da tempo.
SECONDO ATTORE E oggi è arrivato anche per lei l’ordine di deportazione.
PRIMO ATTORE Auschwitz!
SECONDA ATTRICE  Avevamo sperato...
PRIMO ATTORE ... avevamo creduto...
SECONDA ATTRICE ... sembrava che gli impiegati del Consiglio ebraico non dovessero partire per il momento...
PRIMO ATTORE Etty ebbe una parola gentile per tutti quelli che incontrava.
SECONDO ATTORE Parlava allegramente, piena di un umorismo scintillante... ma un po’ malinconico.
SECONDA ATTRICE Il papà, la mamma e suo fratello Mischa saliranno sul vagone numero uno.
PRIMO ATTORE Etty sarà sul vagone numero dodici.
SECONDO ATTORE Ora andiamo alla baracca 62.
PRIMA ATTRICE C’è il cielo sopra di me, immenso e nuvoloso... E di fronte l’infinito... Bisogna preparare il bagaglio.


SCENA DICIOTTESIMA
(Tutti)

    Cambio di luce. I quattro attori recitano fronte al pubblico, seduti a terra. Di volta in volta, uno stretto cono di luce illuminerà chi parla, mentre gli altri resteranno al buio.

PRIMA ATTRICE Cara Maria, accosta la tua guancia a quella di papà Han anche da parte mia. Salutami la mia cara scrivania, il più bel posto di questa terra!
SECONDA ATTRICE Vorrei poter avere letto tutto Rilke, prima che arrivi il giorno in cui forse non potrò più leggere.
PRIMO ATTORE Bisognerà mettere tutto dentro una valigia o uno zaino: ci sarà posto per la Bibbia in un angolino?
SECONDO ATTORE Mi piacerebbe portare con me i vocabolarieti di russo, per non perdere l’esercizio della lingua.
PRIMA ATTRICE Sarei disposta a portarmi un po’ meno da mangiare per farci stare i libri. Meno coperte non è possibile: già così patisco mortalmente il freddo.
SECONDA ATTRICE Devo portarmi i sandali, così potrò alternarli alle scarpe più pesanti!
PRIMA ATTRICE (guardandosi le mani) Anche queste due mani vengono con me, con le loro dita che sono come giovani rami robusti. Spesso saranno congiunte in una preghiera e mi proteggeranno... e staranno con me fino alla fine. La vita è bella e piena di significato... Sì, lo so: è il nostro totale annientamento! Ma sopportiamolo con grazia... E se Dio non mi aiuterà più, allora sarò io ad aiutare Dio. (Mette delle lettere dentro una valigia, quindi si ferma a osservarne una.) Sembra strano ma per me queste poche parole scarabocchiate con una matita sbiadita sono state la prima lettera d’amore che ho ricevuto. Ho valigie piene di cosiddette lettere d’amore, uomini diversi mi hanno scritto tante parole, appassionate e tenere, imploranti e piene di desiderio, parole con cui hanno cercato di riscaldare e sé e me, e spesso erano soltanto fuochi di paglia. Ma le sue parole: “Cara, voglio continuare a pregare”, sono il dono più prezioso che il mio cuore viziato abbia mai ricevuto. (Ripone la lettera nella valigia. Chiude la valigia. Pausa.) Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me. L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi è un piccolo pezzo di te in noi… Io non chiamo in causa la tua responsabilità: tu non puoi aiutarci… tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi… Il gelsomino dietro casa sarà completamente distrutto dalle tempeste di questi ultimi giorni, ma da qualche parte dentro di me, esso continua a fiorire indisturbato e spande il suo profumo tutt’intorno alla tua casa, mio Dio… Vedi come ti tratto bene? Non ti porto soltanto le mie lacrime e le mie paure, ma, in questo giorno grigio e tempestoso, ti porto persino un gelsomino profumato. (Prende una cartolina e una matita da una tasca e si mette a scrivere) “Westerbork, 7 settembre 1943. Cara Christien, sono seduta sul mio zaino nel mezzo di un affollato vagone merci. Papà, la mamma e mio fratello Mischa sono alcuni vagoni più avanti. La partenza per Auschwitz è giunta piuttosto inaspettata. Abbiamo lasciato il campo cantando. Viaggeremo per tre giorni. Alcuni amici rimasti a Westerbork scriveranno ancora ad Amsterdam, forse avrai notizie. Getterò questa cartolina da una fessura di questo vagone, spero che qualcuno la raccolga e possa fartela avere. Arrivederci. Etty.”

    Alla prima attrice si accostano gli altri tre attori, ognuno con la sua valigia, e, stretti gli uni agli altri, cominciano a cantare. Dopo qualche momento, la prima attrice lancia in aria la cartolina e, mentre la cartolina, lentamente, cade a terra, si fa buio.