LA MIA FAMIGLIA ON LINE

di

Giuseppe Della Misericordia


Copione Vincitore
Premio Nazionale Teatrale Achille Campanile 2021

Personaggi
Francesco
Lucia
Thomas

La scena è divisa in due parti: casa di Francesco e casa di Lucia.
In ciascuna delle due case sono appesi dipinti inusuali.

Note
I personaggi gestiscono la domotica delle proprie abitazioni con comandi vocali.
Effettuano videochiamate tramite computer, tablet o telefono.

Scena 1

Francesco e Lucia sono ciascuno a casa propria, con un calice di vino.
Stanno effettuando una videochiamata.

FRANCESCO: Allora… buon anniversario Lucia.
LUCIA: Buon anniversario a te Francesco, amore mio.

Battono contemporaneamente una posata sui bicchieri per simulare il tintinnio del brindisi, poi bevono.

LUCIA: Sembra ieri che ci siamo conosciuti…
FRANCESCO: … e invece abbiamo festeggiato due anni.
LUCIA: Festeggiato? Mica abbiamo finito di festeggiare: ho giusto comprato un oggettino...

Lucia fa il gesto di spogliarsi.

FRANCESCO: Aspetta Lucia!
LUCIA: Non hai voglia?
FRANCESCO: Sai che ho sempre voglia! È che sono esattamente le ore venti, ventinove minuti e dodici secondi.
LUCIA: E allora?
FRANCESCO: (prende tempo) E allora… tra meno di un minuto…
LUCIA: Cosa Francesco?
FRANCESCO: Trenta secondi… quindici secondi… dieci… cinque… tre, due, uno... tra meno di un minuto…
LUCIA: È passato da un pezzo questo minuto.
FRANCESCO: Lo vedo! Invierò un reclamo che non se lo scordano più!

Arriva una notifica sul dispositivo di Francesco.

VOCE OFF: Consegna effettuata.
FRANCESCO: Hai sentito? Consegna effettuata.
LUCIA: Quale consegna?
FRANCESCO: Davanti alla porta di casa tua.
LUCIA: Davvero? Una sorpresa?

Lucia raggiunge la porta.

LUCIA: Apri porta ingresso.

Esce e rientra con un pacchetto in mano.

LUCIA: Chiudi porta ingresso.
FRANCESCO: Hai visto il drone? Che modello era?
LUCIA: No.
FRANCESCO: Questo ritardo è inaccettabile! Ma visto che oggi è un giorno speciale non sporgerò reclamo. Lo farò domani.
LUCIA: Lo apro?
FRANCESCO: Certo! Siamo in ritardo di quasi cinquanta secondi rispetto a come ho programmato la serata.

Lucia lo scarta e ne esce un anello.

LUCIA: Francesco… è... meraviglioso…
FRANCESCO: Abbiamo effettuato duemilatrecentoventidue ore di videochiamate... credo che non avrebbe senso aspettare ancora… Lucia, vuoi sposarmi?
LUCIA: Io… non me l’aspettavo… io...  io… sì. Sì, Francesco, sì: ti voglio sposare!
FRANCESCO: Ti amo.
LUCIA: Anche io ti amo.

Si guardano intensamente per qualche istante, poi ciascuno bacia il proprio schermo.

LUCIA: Se penso che mia cugina ha effettuato tremila ore di videochiamate e quei due sono ancora lì...
FRANCESCO: Alcune persone proprio non sanno vivere.
LUCIA: Dobbiamo decidere un sacco di cose! Innanzitutto: quando ci sposiamo?
FRANCESCO: Pensavo tra un mese… troppo presto?
LUCIA: Troppo presto? Troppo tardi! Sposiamoci tra quindici giorni! A che ora facciamo?
FRANCESCO: Di sera ti va bene?
LUCIA: Di sera… prima di cena?
FRANCESCO: Ma se preferisci la mattina...
LUCIA: No, va bene, sapendolo in anticipo mi organizzo. Lo facciamo pubblico ovviamente.
FRANCESCO: Ovviamente.
LUCIA: Se ci sposa un influencer con tanti follower…  se facciamo una bella campagna sui social… se pubblichiamo video divertenti... secondo me possiamo anche arrivare a centomila spettatori… (digita) vediamo chi celebra matrimoni… allora… chissà se è meglio un influencer o una influencer... guarda! Assuntina Kashmir è disponibile! Lei ha un milione di follower, non so se mi spiego… ho anche visto un suo matrimonio, sai? Ha sposato una mia collega. Spiritosa ma non volgare, seducente ma non maliziosa.
FRANCESCO: Lo so, e poi canta benissimo.
LUCIA: Fammi vedere chi altro… le gemelle Scassandre! Chissà quanto costano…
FRANCESCO: Lucia è il nostro matrimonio! Vuoi le gemelle Scassandre? Prenotiamo le gemelle Scassandre!
LUCIA: Tre milioni di follower… cavolo. Ma secondo te… non sono troppo intellettuali? Non vorrei che i partecipanti si sentissero a disagio.
FRANCESCO: Sono d’accordo. Niente gemelle.
LUCIA: O prenotiamo Assuntina Kashmir oppure… guarda! Simonetta Rock! Lei si veste sempre in modo sfizioso e racconta barzellette divertentissime… per una diretta queste cose sono importanti. Però… ha meno follower di Assuntina Kashmir. E allora che senso ha? Voglio Assuntina Kashmir. Sì, prenotiamo. Devo dirlo subito a mia mamma! Lei adora Assuntina Kashmir! Devo anche scegliere l’abito! Quanto lavoro! Ci sentiamo dopo!
FRANCESCO: Aspetta Lucia! L’oggettino che mi dicevi prima?
LUCIA: Adesso abbiamo troppo da fare! Dobbiamo organizzare tutto! Ti amo!
FRANCESCO: Ti amo – chiudi videochiamata.

Ciascuno bacia il proprio schermo.

LUCIA: Chiama. Servizio abiti nuziali. Prenota appuntamento. (si dirige verso un’altra stanza) Accendi luce bagno. Riempi vasca. Temperatura acqua: trentanove gradi. Cromoterapia: luce blu. Spegni luce soggiorno (buio).

Lucia esce.
Francesco cerca il coraggio di iniziare una videochiamata. Infine lo trova.

FRANCESCO: Videochiama. Tiziana. (dopo qualche squillo) - Ciao Tiziana devo parlarti. Non mi interrompere per favore perché è già difficile così… allora… da dove partire... quante ore di videochiamate abbiamo effettuato? Trecentocinquantadue ore di videochiamate… sì: trecentocinquantadue ore da amanti… non dire niente ti prego... ci sono stati dei momenti belli, lo sappiamo tutti e due… anzi, momenti bellissimi... ma te l’ho sempre detto: non sono fatto per avere una doppia vita… non possiamo più andare avanti in questo modo… lo sappiamo tutti e due anche se non abbiamo mai voluto ammetterlo veramente… e poi… e poi… mi sposo, sì… mi sposo con Lucia. Tra quindici giorni. Mi dispiace Tiziana, mi sei sempre piaciuta, lo sai, ma a volte gli incastri della vita sono imprevedibili. Ecco, ho finito. Sono stato sincero. Ora dimmi tutto quello che vuoi.  Tiziana? Tiziana?! - Non è più in linea… avrà perso la connessione… richiamerà.

Francesco indossa un visore per la realtà virtuale e guanti speciali.

FRANCESCO: Trasformazione casa. Campo da golf. Nuova partita. Difficoltà: media.

Si guarda intorno compiaciuto. Posiziona una pallina immaginaria sul pavimento, assume la posizione e colpisce con un bastone immaginario. Segue con lo sguardo la pallina che prende il volo e finisce in un’altra stanza. Esulta.

FRANCESCO: Hole in one! Un colpo una buca! E andiamo alla prossima. - Spegni luce soggiorno.

La scena ora è tutta al buio.
Esce.
Scena 2

Il giorno dopo.
La scena è vuota e al buio.
Nella casa di Lucia si sente il suono di una notifica.

VOCE OFF: Servizio abito nuziale: attivo.

Entra Lucia con una tazza da colazione in mano.

LUCIA: Accendi luce soggiorno. Accetta servizio. Videochiama. Francesco.

Si sente la suoneria in casa di Francesco, che entra assonnato.

FRANCESCO: Accendi luce soggiorno. - Proprio all’alba dovevamo fare questa cosa! -  Accetta videochiamata. - Buongiorno amore, come stai?
LUCIA: Come vuoi che stia? Agitatissima! Inizio io! Non mi distrarre!
FRANCESCO: Ho troppo sonno per distrarti.
VOCE OFF: Avvio sequenza fotografica.
LUCIA: Confermo.

La webcam di Lucia scatta una serie di foto: Lucia, davanti allo schermo, alterna le pose scandite dal suono dello scatto: di fronte, di profilo, da dietro, con le braccia aperte lungo i fianchi.

VOCE OFF: Sequenza fotografica terminata. Grazie per aver usato il nostro servizio.
LUCIA: Fatto. Qui dice che il mio abito sarà consegnato da un drone nuziale entro cinque giorni. Tocca a te.
VOCE OFF: Avvio sequenza fotografica.

Francesco indugia davanti allo schermo.

VOCE OFF: Avvio sequenza fotografica.
LUCIA: Si è bloccato? Dobbiamo sporgere un reclamo?
FRANCESCO: No è che… non mi convincono le scarpe…
LUCIA: Non le vedrà nessuno! L’inquadratura dei matrimoni è all’americana. Parte da metà coscia!
FRANCESCO: Però le tue sono belle!
LUCIA: Ma io devo fare le foto. Sai quante volte saranno scaricate? Mica possiamo mettere anche le tue scarpe nell’album condiviso: guarda come sono brutte! Adesso fai queste dannate foto! Siamo in ritardo su tutto!
FRANCESCO: Va bene, Lucia, va bene, ma cerchiamo di rimanere calmi - Confermo.

La webcam di Francesco inizia a scattare foto e lui ripete le stesse pose di Lucia, alternate dal suono degli scatti, mentre le parla.

FRANCESCO: Comunque non siamo in ritardo: abbiamo ancora quattordici giorni!
LUCIA: Abbiamo solo quattordici giorni! Come va il videocorso prematrimoniale?
FRANCESCO: Il videocorso pre… bene! Benissimo. Molto interessante.
VOCE OFF: Sequenza fotografica terminata. Grazie per aver usato il nostro servizio.
LUCIA: Quante lezioni ti mancano?
FRANCESCO: Quante lezioni...
LUCIA: Lo sapevo! Lo sapevo!
FRANCESCO: Senti Lucia, stanotte ho dovuto lavorare. Credi che sia facile programmare un campo da golf? Devo verificare ogni minimo dettaglio!
LUCIA: Quindi un campo da golf è più importante del nostro matrimonio! Va bene, basta dirlo!
FRANCESCO: Sai benissimo che non intendevo questo.
LUCIA: E cosa intendevi dire? Che io non lavoro? Che le pagine dei nuovi prodotti si aggiornano da sole? Eppure io stanotte ho trovato il tempo per prenotare il servizio abiti, la marcia nuziale in versione premium e i droni per distribuire i confetti!
FRANCESCO: Non è un buon motivo per innervosirsi!
LUCIA: Io? Sei tu che sei nervoso!
FRANCESCO: Ma se tu stai urlando!
LUCIA: Tu stai urlando!
FRANCESCO: Questo è urlare! (urla)
LUCIA: Allora facciamo che ci sentiamo un’altra volta!
FRANCESCO: Allora va bene! - Termina Videochiamata.

Lucia rimane davanti allo schermo rabbiosa.
Francesco inizia ad indossare guanti e visore.

FRANCESCO: Riprendi partita.
LUCIA: Videochiama. Francesco.

Francesco sente squillare e si sfila guanti e visore.

FRANCESCO: Sospendi partita. Accetta videochiamata. - Lucia!
LUCIA: Francesco, volevo dire che...
FRANCESCO: Anche io volevo dire che.
LUCIA: Mi dispiace se...
FRANCESCO: Anche a me dispiace se.
LUCIA: Dammi un bacio!

Ciascuno bacia lo schermo del proprio computer.

FRANCESCO: Ti amo.
LUCIA: Io ti amo!
FRANCESCO: Entro stasera finisco il videocorso prematrimoniale. Promesso.
LUCIA: Francesco, davvero, se non hai tempo non importa, un mio collega sa come entrare nel programma matrimoniale e far sembrare che tu abbia seguito tutte le videolezioni. Gli serve solo la tua password.
FRANCESCO: No. Per te è importante e non voglio attestati falsi.
LUCIA: Sei speciale. Quasi quasi ti sposerei.
FRANCESCO: Anche a me non dispiacerebbe sposarti.
LUCIA: Scusa se sono un po’ nervosa: ho paura di avere sbagliato tutto, tutto: per esempio, Assuntina Kashmir. Ci porterà abbastanza partecipanti? Si vestirà in modo adeguato? A volte è talmente provocatoria...
FRANCESCO: Lucia stai tranquilla! Quanti partecipanti abbiamo?
LUCIA: Fammi vedere… cavolo! Diecimila partecipanti e trentamila interessati all’evento… in una notte! Di questo passo altroché centomila partecipanti! Ne avremo duecentomila!
FRANCESCO: Vedi? Hai scelto la migliore officiante digitale possibile. Perché non ci rilassiamo un po’? Ieri mi parlavi di un oggettino nuovo...
LUCIA: E adesso non puoi vederlo.
FRANCESCO: Perché? Dov’è?
LUCIA: Indovina…
FRANCESCO: Davvero? Quindi anche prima... mentre discutevamo…
LUCIA: Volevo giocare Francesco, non pensavo sarebbe finita così… infatti non l’ho ancora acceso.
FRANCESCO: Eccitante...
LUCIA: Ti mando il link. (schiaccia dei tasti) Ecco.
FRANCESCO: Arrivato. Dunque, fammi vedere la scheda tecnica… alta tecnologia! Quindici velocità, otto tipi di vibrazione… avvitamento, torsione, pistone… adoro il sesso!
LUCIA: Non dirlo a me! Spogliati… voglio vederti…

Francesco inizia a spogliarsi e intanto clicca. Lucia, ad ogni suo click, ha un sussulto e geme.

FRANCESCO: Velocità uno… velocità due… velocità tre…
LUCIA: Prendimi tutta… - spegni luce soggiorno. (buio)
FRANCESCO: Spegni luce soggiorno. (buio) - Torsione!


Scena 3

È il giorno del matrimonio.
Si sente una marcia nuziale.
Entrano Francesco e Lucia, ciascuno a casa propria, in abiti nuziali.

LUCIA: Accendi luce soggiorno. (luce)
FRANCESCO: Accendi luce soggiorno. (luce)

Attraversano le stanze con passo solenne e si fermano davanti allo schermo.
La musica sfuma.

LUCIA: Sì, lo voglio.
FRANCESCO: Sì, lo voglio.

Infilano l’anello, poi ciascuno bacia il proprio schermo.
Riprende la marcia nuziale o una musica adeguata.
I due si scattano una serie di foto, mettendosi in posa davanti allo schermo.
La musica sfuma lentamente.

FRANCESCO-LUCIA: Grazie! Ciao! Grazie di aver partecipato! Sì! Ciao zia! Ciao a tutti! Arrivederci! Grazie di cuore! Ciao Roby! Ci sentiamo! Ciao! Grazie! Grazie a lei avvocato! A presto! Certo, ci sentiamo domani! Arrivederci! Arrivederla! Ciao! Grazie! Grazie a tutti! - Chiudi videochiamata.
LUCIA: Oh! Finalmente soli. Che giornata! Sono stanchissima… ma felicissima.
FRANCESCO: Non riesco a crederci: siamo davvero sposati. Sei mia moglie Lucia.
LUCIA: E tu sei mio marito. Con una media di… (controlla sullo schermo) centosettantamila partecipanti in diretta streaming e punte di centonovantamila! Solo per noi.
FRANCESCO: Assuntina Kashmir è stata perfetta!
LUCIA: Un discorso a metà tra il comico e il tragico…
FRANCESCO: Certo, poteva dedicare meno tempo alla sua condanna per evasione fiscale…
LUCIA: Ha tutto il diritto di difendersi! Serve il tempo che serve! E comunque quello è stato il momento di massima partecipazione degli utenti!
FRANCESCO: Allora come non detto!
LUCIA: Non ho mai visto mia mamma così felice! Continuava a saltare sul divano.
FRANCESCO: Meno male che le hanno chiuso il microfono quando ha iniziato a singhiozzare!
LUCIA: E si sono dimenticati di riaprirlo!
FRANCESCO: Gesticolava dentro lo schermo come una scimmia!
LUCIA: (fintamente risentita) Francesco!
FRANCESCO: Per un attimo ho pensato che volesse impedire il matrimonio!
LUCIA: Lo avranno pensato tutti… forse per questo non le riattivavano il microfono.
FRANCESCO: Sai che come idea non è male… potremmo disattivarlo anche al prossimo pranzo di natale: ops! Problema di connessione, ci dispiace signora!
LUCIA: Faccio finta di non aver sentito. Quando iniziamo il viaggio di nozze?
FRANCESCO: Quando vuoi, dolcezza! Anche subito! Vediamo il programma… abbiamo il videoconcerto privato dei Cugini Moscardini in versione deluxe, il pass virtuale per i musei delle capitali europee, il collegamento con la Penisola dei Fottuti, poi la videoricetta etno-psichiatrica dello chef… io inizierei dai musei, così ce li leviamo di torno.
LUCIA: Dici? Ma non c’era anche la simulazione della traversata in barca a vela?
FRANCESCO: Avevi detto che era troppo stancante.
LUCIA: Ah già.
FRANCESCO: Dai, colleghiamoci con la Penisola dei Fottuti: a quest’ora staranno sicuramente litigando.
LUCIA: Non lo so…
FRANCESCO: Il concerto dei Cugini Moscardini? Così balliamo un po’?
LUCIA: Mmm...
FRANCESCO: Vuoi rivedere il video del matrimonio?
LUCIA: No.
FRANCESCO: Tutto bene, Lucia?
LUCIA: Sì… cioè… non so… adesso... non ho più molta voglia di fare il viaggio di nozze. Ero così contenta quando lo abbiamo pianificato… in realtà è come se… una sensazione... che non so bene spiegare… come se mancasse qualcosa.
FRANCESCO: Qualcosa nel viaggio?
LUCIA: Qualcosa tra noi. Ma non… non capisco cosa… è tutto talmente perfetto.
FRANCESCO: Lucia, ascoltami, anche io ho una sensazione di... un senso di incompletezza. Di vuoto. Passiamo ore tutti i giorni a guardarci e parlarci e fare l’amore… eppure…
LUCIA: Sì. Eppure non è… come dire… non è abbastanza.
FRANCESCO: Sono contento che ne stiamo parlando. Ci ho pensato tanto. Credo di sapere cosa manca tra noi.
LUCIA: Che cosa? Ti prego, dimmelo!
FRANCESCO: Lucia, voglio un figlio con te.
LUCIA: Un figlio?
FRANCESCO: Sì. Uno per dire. Potrebbero anche essere due. Cominciamo da uno poi vediamo… anche figlio è un modo di dire: figlio, figlia, non importa… l’importante è che io mi senta pronto, e lo sono. Sono pronto. Sarei un ottimo padre, lo so, sempre presente: in videochiamata ventiquattro ore su ventiquattro. Anche venticinque se serve! Possiamo dare tutto a nostro figlio! Le migliori intelligenze artificiali per l’educazione, la pediatria, il baby sitting…
LUCIA: Ti amo. (bacia lo schermo)
FRANCESCO: Anche io ti amo. (bacia lo schermo)
LUCIA: Se penso che mia cugina… tremila ore di videochiamate…  e sono ancora lì quei due.
FRANCESCO: Certe persone proprio non sanno vivere.
LUCIA: Sai che mi batte il cuore fortissimo? Non so neanche da dove iniziare per diventare madre!
FRANCESCO: Infatti devo iniziare io! E casualmente avevo già preparato tutto… (mostra un piccolo contenitore trasparente)
LUCIA: Sei fantastico Francesco!
FRANCESCO: Mancava solo il tuo sorriso! Ed eccolo qui, a tutto schermo!
LUCIA: Siamo una famiglia.
FRANCESCO: Sì, e la nostra famiglia diventerà sempre più grande. Se lo facciamo subito… te lo spedisco subito. E domani il drone te lo consegna.
LUCIA: Domani sarai… dentro di me…
FRANCESCO: Non riesco a immaginare niente di più eccitante.
LUCIA: Perché non hai ancora visto il completino che ho comprato insieme all’abito.

Lucia inizia a svestirsi, seguita da Francesco.

FRANCESCO: Eh no, non mi hai dato la password… ho pure cercato di indovinarla!
LUCIA: Come sei perverso… - spegni luce soggiorno. (buio)
FRANCESCO: Spegni luce soggiorno. (buio)


Scena 4

La mattina dopo.
La scena è vuota e buia.
Arriva una notifica nelle case di entrambi.

VOCE OFF: Consegna effettuata.

Entra Lucia.

LUCIA: Accendi luce soggiorno. Apri porta ingresso.

Esce e rientra stupita a mani vuote. Controlla lo schermo.

LUCIA: Qui dice che è arrivato…

Esce di nuovo e rientra. Indossa gli auricolari e inoltra una chiamata con il telefono, uscendo ed entrando nervosamente per verificare se il pacco sia arrivato.

LUCIA: Chiamata. Servizio spedizioni. Spedizione. Privato. Reclamo. Codice spedizione… - un attimo (controlla il telefono per cercare il codice) - Non uno! Ho detto un attimo. No! Non uno uno. - Rifare. Spedizione. Privato. Reclamo. Codice spedizione: 232247. No. Sì. No. No! Non voglio l’operatore umano! No! - Ci mancava solo l’umano! - Pronto? Sì, buongiorno… stavo parlando con una intelligenza artificiale, me la può ripassare per favore? Ah tutte occupate… sempre così, certo… va bene… senta: mi è stato notificato l’ arrivo di un pacco ma davanti casa mia non c’è. No, non c’è nulla. Come faccio a sapere che tipo di drone era se neanche ho visto il pacco! Sì, aspetto. Sì, sono ancora qui. Cosa vuol dire incastrato? No non riagganci, per favore! Come? In che senso il pacco è finito su un albero? Un faggio? Non mi interessa che albero è! Mandate un drone di recupero! Non è un mio problema: se i droni non riescono a infilarsi tra i rami mandate un umano! Domani? Sta scherzando? Certo, gli umani sono tutti occupati, certo, come no! Lo sa cosa c’è dentro il pacco? Ecco, se lo sapesse non parlerebbe così. Non sono tenuta a dirglielo, sappia solo che dal suo contenuto dipende la specie umana. Io?! Ma come si permette? Uscire di casa io?! Lei è pazzo! Il problema l’avete creato voi, mica io… appunto. Cosa me ne faccio delle vostre scuse! Non solo non mi assicurate il servizio, ma mi dite pure di uscire da casa mia, attraversare la strada, camminare per… quanto ha detto? Ecco, appunto, trentadue metri! Si rende conto che tutto questo è una follia? E come se non bastasse dovrei pure arrampicarmi su un albero! Un faggio va bene! Non mi interessa se è il primo ramo! Le pare che io esco di casa?! Reclamo? Sporgerò denuncia altroché reclamo! Se non sapete neanche gestire un drone cambiate lavoro! - Termina chiamata. Chiudi porta ingresso.

Entra Francesco con una tazza da colazione in mano.

FRANCESCO: Accendi luce soggiorno. Videochiama. Lucia.

Lucia sente squillare e indugia. Alla fine risponde.

LUCIA: Accetta videochiamata. - Ciao Francesco.
FRANCESCO: Buongiorno Lucia! Direi che questa notifica di consegna è il migliore inizio di giornata possibile. Lo facciamo subito? (fa per spogliarsi)
LUCIA: Aspetta. C’è un problema.
FRANCESCO: Problema? Che problema? Se devo sporgere un reclamo non hai che da dirlo!
LUCIA: Sì, lo faremo, ma adesso… il pacco… il pacco non è arrivato. Cioè è arrivato ma non è arrivato.
FRANCESCO: Non capisco…
LUCIA: Neanche io! Mi è arrivata la notifica di consegna, ma davanti alla porta il pacco non c’è. Ho telefonato subito. Mi hanno perfino fatto parlare con un umano…
FRANCESCO: Stai scherzando?
LUCIA: No! Un umano! Ovviamente non ha risolto nulla.
FRANCESCO: Ovviamente.
LUCIA: Mi ha detto che il drone ha avuto un guasto e il pacco si è incastrato su un albero.
FRANCESCO: In che senso un albero?
LUCIA: Un faggio.
FRANCESCO: Chi se ne frega se è un faggio! Stai dicendo che il mio DNA sta sventolando appeso a un ramo?
LUCIA: Sì. Ma è il primo ramo.
FRANCESCO: Quando arriva il drone di recupero?
LUCIA: Il drone non riesce ad infilarsi tra i rami! Serve un umano…
FRANCESCO: Un umano? Siamo rovinati! E tra quanto ci va questo umano? Tre minuti? Quattro?
LUCIA: Domani.
FRANCESCO: Domani? Domani?! Tutto questo è inaccettabile!
LUCIA: L’operatore umano mi ha anche detto di…
FRANCESCO: Perché fanno lavorare gli umani con il pubblico? Perché?! Se c’è una cosa che gli esseri umani non sanno fare è comunicare con gli altri esseri umani!
LUCIA: Mi ha detto… di andare io a recuperare il pacco.
FRANCESCO: Cosa?! No aspetta, questa è troppo grossa: ti ha detto di uscire di casa?
LUCIA: Sì!
FRANCESCO: Ma la gente è completamente impazzita!
LUCIA: Io non ci volevo neanche parlare con un umano!
FRANCESCO: Ormai siamo una società allo sbando! E quanto distante dovresti andare secondo lui?
LUCIA: Trentadue metri.
FRANCESCO: Dal portone del palazzo?!
LUCIA: Sì!
FRANCESCO: Che follia! Che follia! Chiederò un risarcimento che non se lo scordano più! Li rovino! Li rovino! Domani, dicono! Ma domani il ghiaccio si sarà comunque sciolto! Dobbiamo risolverla da noi! Come al solito! Va bene! Facciamo così: te lo rimando. Sì. (mostra un altro contenitore) Avevo messo in conto eventuali disguidi. Se te lo spedisco subito… domani... sarò dentro di te! Però cambio servizio di spedizione! Questi non mi vedono più! (inizia a spogliarsi)
LUCIA: Francesco aspetta, stavo pensando… e se andassi?
FRANCESCO: Dove?!
LUCIA: A prendere il pacco.
FRANCESCO: Lucia cosa stai dicendo?
LUCIA: È solo un’idea…
FRANCESCO: Ti hanno fatto il lavaggio del cervello?! Hai segnato il codice operatore? Chiederemo i danni anche a lui personalmente non solo all’azienda!
LUCIA: Era solo un pensiero che…
FRANCESCO: Che…?!
LUCIA: Niente. Hai ragione, mi sono lasciata suggestionare. Non so cosa mi abbia preso.
FRANCESCO: Non ne parliamo più… abbiamo di meglio a cui pensare… (ricomincia a  spogliarsi)
LUCIA: Aspetta. Forse non è solo questo… ho tanta confusione in testa… secondo te siamo pronti per un figlio?
FRANCESCO: Pronti? Lucia questo è troppo, sei davvero sotto stress! Fai così: prendi qualcosa per dormire, torna a letto e tra qualche ora sarai come nuova! Ci penso io! Faccio tutto io e lo spedisco subito!
LUCIA: Ma no Francesco, io… hai ragione. Farò così.
FRANCESCO: Un bacio.

Francesco bacia lo schermo. Lucia indugia per un istante, poi bacia lo schermo poco convinta.

LUCIA: Un bacio Francesco - Chiudi videochiamata.

Francesco prende il contenitore trasparente.

FRANCESCO: Accendi luce camera da letto. Cromoterapia: rosso. Musica: relax. Spegni luce soggiorno.

Esce.
Lucia calza le scarpe con cui si è sposata. Indugia qualche istante: cerca il coraggio.

LUCIA: Apri porta ingresso.

Esce.
Rientra di scatto, presa da un terrore incontrollabile.

LUCIA: Chiudi porta ingresso! Chiudichiudichiudi! Trentadue metri! Questi sono pazzi! (si toglie le scarpe, si siede davanti al computer) E poi non ha senso. La cosa più stupida del mondo! Figurati se esco!  No, proprio non ha senso. No. (si alza di scatto, calza le scarpe rapidamente) - Apri porta ingresso. Spegni luci casa.

Esce.

LUCIA: (da fuori) Chiudi porta ingresso.

Entra Francesco: sta chiudendo un pacchetto. Indossa gli auricolari e sta telefonando.

FRANCESCO: Accendi luce soggiorno - servizio: spedizione. Sì. No. Triplo controllo. Confermo. Quadrupla ricevuta. Confermo. - apri porta ingresso - (esce e rientra senza pacchetto). Chiudi porta ingresso. - Pacco posizionato. Confermo. Attesa drone. Confermo. Chiudi chiamata. - Non c’è niente di più rilassante di una intelligenza artificiale: non devi ringraziare, non devi salutare, non ti viene il dubbio che ti stia prendendo per il culo… (indossa guanti e visore) - Trasformazione casa. Campo da golf. Riprendi partita. (Assume la posizione, tira, guarda in lontananza, nell’altra stanza) - Maledetto stagno! - Nota vocale: diminuire coefficiente difficoltà quinta buca. - Spegni luce soggiorno.

Esce.

Lucia rientra ansimando. Ha corso.

LUCIA: Accendi luci casa! Chiudi porta ingresso! Muoviti! Chiudi ‘sta maledetta porta!

Appoggia sul tavolo un pacchetto simile a quello appena spedito da Francesco. Cammina nervosamente, cerca di controllare il respiro. Si toglie la giacca.
Sente suonare il campanello. Si spaventa, si guarda intorno in cerca della fonte del suono.
Il campanello suona ancora.

LUCIA: Cosa succede? Cos’è questo rumore?
THOMAS: (da fuori) È il tuo campanello. Sono qui fuori. Sono Thomas.
LUCIA: Qui fuori dove?
THOMAS: Sono davanti alla tua porta. O dietro la porta, a seconda dei punti di vista.
LUCIA: Non capisco… cosa fai? Cosa devi fare?
THOMAS: Vorrei entrare.
LUCIA: Entrare? Sei matto?!
THOMAS: Allora suono.

Il campanello suona ancora, insistentemente.

LUCIA: Smettila di fare questa cosa!
THOMAS: Allora aprimi.
LUCIA: Apri porta ingresso – ma non entrare! Rimani lì!

Lucia si allontana il più possibile dalla porta di ingresso.
Entra Thomas di un passo e rimane vicino alla porta.

THOMAS: Permesso.
LUCIA: (sospettosa) Permesso? Cosa intendi dire?
THOMAS: Permesso. Si dice così quando si entra in casa di qualcuno.
LUCIA: Perché sei…? Perché stai…?  Non capisco cosa vuoi! Ti ho già ringraziato, non basta?
THOMAS: Non voglio essere ringraziato, mi ha fatto piacere aiutarti. Era solo il primo ramo. E poi lì dentro c’è... cos’è che c’è? (indica il pacchetto)
LUCIA: Te l’ho già detto: niente.
THOMAS: Giusto. Ti fai spedire spesso pacchetti vuoti?
LUCIA: Sì. E allora?
THOMAS: Non ho capito il tuo nome.
LUCIA: Infatti non te l’ho detto.
THOMAS: Comunque io mi chiamo Thomas.

Si avvicina, le porge la mano, lei si allontana.

LUCIA: Lo so.
THOMAS: E tu?
LUCIA: Mi hai pedinata!
THOMAS: Non ti ho pedinata, ti ho seguita.
LUCIA: Perché?
THOMAS: E tu perché mi hai fatto entrare?

Lucia non risponde.

THOMAS: Comunque io sono Thomas.

Si avvicina, le porge la mano, Lucia la stringe con diffidenza, evidentemente non è abituata a questo gesto.

LUCIA: Lucia.
THOMAS: Mi offri un bicchiere d’acqua, Lucia? Ho camminato parecchio oggi.
LUCIA: Offrire un bicchiere… (non ha idea di come ci si comporti con un ospite) certo! Offrire! (nervosa) Certo. Che tipo di acqua vuoi? Ce l’ho probiotica, prebiotica, antibiotica, vitaminica, antivirale, proteica…
THOMAS: Acqua. Acqua e basta.
LUCIA: Quella biologica, dici? No, non la compro.
THOMAS: Va bene una qualunque, non importa.

Lucia riempie nervosamente due bicchieri d’acqua, ne tracanna uno e porge l’altro a Thomas.

THOMAS: Grazie. (beve)
LUCIA: Cosa vuol dire che hai camminato? Ti sei perso?
THOMAS: Perso? Io? Facevo una passeggiata
LUCIA: Una passeggiata? Non capisco…
THOMAS: Tu non esci mai, vero?
LUCIA: Certo che no! Abito qui, dove dovrei andare?
THOMAS: Puoi andare dove vuoi.
LUCIA: No, proprio non… non capisco.
THOMAS: Ti è piaciuto stare fuori adesso?
LUCIA: Piaciuto? È stato strano…
THOMAS: Vuoi fare un giro? Andiamo?
LUCIA: No! (si allontana spaventata)
THOMAS: Va bene, come vuoi. Era solo un’idea.

Lucia raggiunge la porta d’ingresso, invitando Thomas ad andarsene.

LUCIA: E poi adesso devo lavorare. Hai bevuto l’acqua, sai il mio nome… mi sembra abbastanza. Grazie per aver preso il pacco dall’albero.
THOMAS: Tanto era leggero: non c’è nulla dentro.
LUCIA: Infatti.
THOMAS: Allora ciao. Se devi lavorare...
LUCIA: Ciao.

Thomas sta per uscire poi si ferma.

THOMAS: E di cosa ti occupi?
LUCIA: Sì, sono sposata!
THOMAS: Intendevo che lavoro fai…
LUCIA: Sì, sì, lo so… io… aggiorno le pagine internet dei nuovi prodotti.
THOMAS: Ah. Che prodotti?
LUCIA: Quelli che servono: telefoni, computer, sedie, tavoli, posate, lampadine... aggiungo i nuovi prezzi, le nuove foto, le nuove offerte…
THOMAS: Ho capito. Molto diverso dal mio lavoro. Allora ciao Lucia.
LUCIA: Diverso?
THOMAS: Sì. Ciao, Lucia.
LUCIA: Aspetta. Che lavoro fai?
THOMAS: Dipingo.
LUCIA: Ah, un grafico!
THOMAS: Dipingo su tela, su legno…
LUCIA: Non capisco...
THOMAS: Senza computer. Uso matite, pennelli, colori…
LUCIA: Dipingi tu?!
THOMAS: Sì. Con queste. (mostra le mani)
LUCIA: Ma non… non è possibile!
THOMAS: Se lo faccio vuol dire che è possibile.
LUCIA: Ma perché?
THOMAS: Come si fa a spiegare le motivazioni dell’arte? Dipingo perché ne ho bisogno.
LUCIA: Intendo dire: perché devi farlo tu? Ci sono le intelligenze artificiali per programmare l’arte… i quadri sono tutti automatizzati. (indica i quadri appesi alle pareti)
THOMAS: Tutti? I miei no. I miei quadri non sono programmati: sono creati.
LUCIA: Non capisco.

Thomas si avvicina a uno dei quadri appesi, legge il titolo.

THOMAS: Vediamo se questo… quadro... ha pure un titolo... “Connettersi con l’alba fluorescente.” Secondo te un computer ha bisogno di fare arte? Ha urgenza di esprimersi?
LUCIA: Che domanda… non lo so… dovremmo chiederlo a lui.
THOMAS: Giusto, dovremmo chiederlo a lui. Vediamo chi lo ha firmato... (legge la firma sul quadro) “Deep Red 8.3” In quale Galleria digitale lo hai comprato? Ci colleghiamo, ci facciamo passare Deep Red 8.3 e gli chiediamo qual è la sua teoria sull’arte. Cioè, glielo chiedi tu: io con i computer non ci parlo.
LUCIA: Non ci parli? Ma che dici! Sono fatti apposta.
THOMAS: Non è parlare. Dovremmo usare un altro verbo e neanche ce lo abbiamo! Questo è parlare: questo che stiamo facendo adesso noi due. Simpatia, empatia, antipatia, timore, sincerità, menzogna... questo quadro ti piace davvero? Voglio dire: questo quadro ti emoziona?
LUCIA: Emoziona… non ci ho mai pensato. I quadri sono decorativi, no? Li ordini, te li spediscono, li appendi e hai finito. I tuoi quadri... emozionano?
THOMAS: Spero proprio di sì!
LUCIA: E cosa te ne fai? Li programm… cioè li crei e poi?
THOMAS: Li vendo. È il mio lavoro.
LUCIA: Davvero? C’è qualcuno che li compra?
THOMAS: Qualcuno? Molte più persone di quante immagini… e costano anche molto più di quanto immagini: non siamo in tanti a fare opere d’arte a mano.
LUCIA: Sei strano.
THOMAS: Io non mi sento strano.
LUCIA: Dici cose strane. Vivi in modo strano.
THOMAS: E tu in che modo vivi?
LUCIA: Come tutti.
THOMAS: Tutti? Io no.
LUCIA: Senti adesso devo lavorare, te l’ho già detto! (Lucia torna davanti alla porta) Tra l’altro ho un impegno: una videochiamata. Con mio marito. Grazie ancora per il pacco.
THOMAS: Grazie a te per l’acqua.
LUCIA: Ciao.
THOMAS: Ciao Lucia, a domani.
LUCIA: Come?
THOMAS: Domani. Ci vediamo sotto il faggio. Alla stessa ora di oggi. Facciamo una passeggiata.

Thomas esce.
Lucia rimane imbambolata un istante poi si scuote.

LUCIA: Sì, come no, domani! - Chiudi porta ingresso. - Una passeggiata. Assurdo. Follia. Follia pura. Alla stessa ora di oggi, poi! Siamo una società allo sbando! Allo sbando! - Videochiama. France… -  no - apri porta ingresso.

Esce.
Suona il campanello e rientra.

LUCIA: Chi è?

Esce.

LUCIA (da fuori): Sono Lucia.

Rientra.

LUCIA: Accomodati Lucia.

Esce e rientra.

LUCIA: Permesso… (si guarda intorno) carino qui. Mi offri un bicchiere d’acqua? (lo riempie, beve) Grazie. - Chiudi porta ingresso.

Rimane pensierosa per qualche istante.

LUCIA: Videochiama. Francesco.

Dopo alcuni squilli entra Francesco, si sta sfilando guanti e visore.

FRANCESCO: Accendi luce soggiorno. Sospendi partita. Accetta videochiamata. - Ciao amore.
LUCIA: Ciao Francesco.
FRANCESCO: Come stai? Va meglio?
LUCIA: Sì.
FRANCESCO: Te l’avevo detto: due pastiglie e passa tutto. Comunque: spedizione effettuata.  Domani ti arriva il pacco. Ho cambiato servizio, ovviamente. Ma se penso che il pacco di ieri non ti è arrivato mi viene una rabbia! Chissà se è ancora lì appeso che oscilla nel vento… secondo te?
LUCIA: (urlando) Come faccio a saperlo! Mica sono uscita!
FRANCESCO: Sei sicura di stare bene Lucia?
LUCIA: Sì, scusa… sono un po’ nervosa… Francesco… stavo pensando… no, è un pensiero assurdo, lasciamo perdere. Anzi, no. Non voglio lasciar perdere. Dunque… è solo un pensiero, eh... così per dire… abbiamo detto tutti e due che ci sembra manchi qualcosa tra noi…
FRANCESCO: Sì, ma domani ti arriva il pacco ed è tutto risolto.
LUCIA: Intendo dire... ma se... una volta… ci vedessimo?
FRANCESCO: Che dici, Lucia? Ci vediamo tutti i giorni.
LUCIA: Sì, lo so… ed è meraviglioso, sono fortunatissima… ma intendevo… vedersi di persona.
FRANCESCO: Di persona? Non capisco.
LUCIA: Infatti, lasciamo perdere.
FRANCESCO: No, no, adesso voglio capire.
LUCIA: Non so come spiegarlo… l’odore.
FRANCESCO: Che odore?
LUCIA: Dei nostri corpi. Toccarci!
FRANCESCO: Perché dovremmo toccarci?
LUCIA: Perché… perché siamo sposati.
FRANCESCO: E allora?
LUCIA: Ci incontriamo a metà strada!
FRANCESCO: A metà strada rispetto a cosa? Io mi sto sforzando, ma tu dici frasi incomprensibili...
LUCIA: Le nostre case. Facciamo cinquecento metri io e cinquecento metri tu…
FRANCESCO: Cinquecento metri?!
LUCIA: Sì! Ci incontriamo a metà strada e facciamo una passeggiata! Se vuoi faccio settecento metri io e trecento tu! Ne faccio ottocento! Novecento!
FRANCESCO: Passeggiata? Ma perché?
LUCIA: E’ solo un’idea… possiamo anche non passeggiare… potresti... venire qui, a casa mia… sai che ho anche un campanello? Tu ne hai uno?
FRANCESCO: Lucia stai delirando: casa tua, campanello, passeggiata… ma hai preso le pillole giuste?
LUCIA: Vengo io a casa tua.
FRANCESCO: Sei matta!
LUCIA: Sono tua moglie!
FRANCESCO: Cosa c’entra questo? Mi stai ricattando!
LUCIA: Ma no, io volevo solo… hai ragione, scusami. Non so cosa mi è preso, non so neanche io quello che sto dicendo.
FRANCESCO: Connettiti con un medico digitale e fatti dare qualcosa.
LUCIA: Non credo sia necessario.
FRANCESCO: Io credo di sì. Ti prendo appuntamento.
LUCIA: No! Cioè… lo faccio io, grazie Francesco. Lo faccio subito.
FRANCESCO: Ci sentiamo dopo, fammi sapere! Un bacio.

Ciascuno bacia il proprio schermo. Lucia sempre meno convinta.

LUCIA: Un bacio. - Chiudi videochiamata.

Lucia rimane pensierosa davanti allo schermo.
Francesco indossa di nuovo guanti e visore.

FRANCESCO: Riprendi partita.

Guarda in lontananza, in un’altra stanza.

FRANCESCO: Davvero è già finito il ponte?! - Nota vocale: aumentare lunghezza ponte decima buca. - I videogiochi sono fatti per camminare! - spegni luce soggiorno.

Esce.

LUCIA: Apri carrello ordinazioni. Ordina: acqua biologica. (si avvia verso un’altra stanza) - Prepara vasca da bagno. Temperatura acqua 39 gradi. Cromoterapia: blu. Spegni luce soggiorno.

Esce.
Scena 5

Il mattino dopo.
Le case sono vuote.
Arriva simultaneamente una notifica in entrambe le case.

VOCE OFF: Consegna effettuata.

Entra Francesco, entusiasta, con una tazza da colazione in mano.

FRANCESCO: È arrivato il pacco! - Accendi luce soggiorno.

Entra Lucia, decisamente senza entusiasmo, assonnata.

LUCIA: È arrivato il pacco. Accendi luce soggiorno - Apri porta ingresso.

Esce.
Torna con il pacchetto che ha spedito Francesco il giorno prima e lo appoggia accanto all’altro.

LUCIA: Chiudi porta ingresso.
FRANCESCO: Videochiama. Lucia.
LUCIA: (sente la suoneria) Che palle! - Accetta videochiamata - (cambiando tono) Buongiorno Francesco.
FRANCESCO: Ti prego, dimmi che stamattina non ci sono problemi! Ti prego dimmi che il pacco è a casa tua e non è precipitato su un albero.
LUCIA: Un faggio!
FRANCESCO: Va bene, un faggio, chi se ne frega! È arrivato?!
LUCIA: È arrivato.
FRANCESCO: Meno male! Lo facciamo subito? O vuoi prima fare colazione? (fa per spogliarsi)
LUCIA: Adesso… devo... lavorare. Che peccato!
FRANCESCO: Ti hanno informata sulle operazioni di recupero del pacco di ieri?
LUCIA: Il pacco… no… si faranno sentire.
FRANCESCO: Si faranno sentire? Quelli sono umani: se non gli stiamo addosso chi li sente più. Ci penso io Lucia, non ti preoccupare, sei già abbastanza stressata per metterti pure a litigare. Li chiamo subito. Mi raccomando: metti il pacchetto in frigo! Ci sentiamo dopo. Un bacio.
LUCIA: (poco convinta) Un bacio. - Chiudi videochiamata.

Ciascuno bacia il proprio schermo.
Francesco rimane a digitare in cerca di informazioni.
Lucia rimane pensierosa davanti allo schermo.

FRANCESCO: Allora… vai a trovare il codice spedizione adesso…

Arriva un notifica in casa di Lucia.

VOCE OFF: Consegna effettuata.
LUCIA: Apri porta ingresso.

Esce e rientra con un pacco. Lo apre: è una bottiglia d’acqua. Legge con attenzione l’etichetta, ne beve un bicchiere lentamente, assaporandone il gusto. Le piace: beve un altro bicchiere. Indossa la giacca e le scarpe.

LUCIA: Spegni luci casa.

Casa di Lucia va a buio. Esce. Si sente suonare il campanello.

LUCIA: (da fuori) Chi è? Sono Lucia. Vuoi entrare? No: esco! Io esco! Vado a fare una passeggiata con Thomas. Ho un appuntamento. - Chiudi porta ingresso.
FRANCESCO: Eccolo qui. (indossa gli auricolari) Chiama. Servizio spedizioni. Prenota operatore. Intelligenza artificiale. Reclamo. - E attendiamo. Certo, io attendo! Ho chiamato apposta per attendere! - Pronto! Sì. No aspetti, c’è un errore: io ho prenotato una intelligenza artificiale. Certo, come no, le intelligenze artificiali sono sempre tutte occupate! Sporgerò un reclamo anche per questo! No guardi, proprio no: non ho niente contro la sua intelligenza naturale, io neanche la conosco, io voglio solo sapere che fine ha fatto il mio pacco! Se sapesse cosa contiene non parlerebbe così! Come? Guardi: se l’intelligenza umana fosse stata sufficiente per consegnare i pacchi non avremmo avuto bisogno di inventarne un’altra! Va bene. Va bene. No, spero proprio di non risentirla. Chiudi chiamata. - Maledetti! Sono dei maledetti! Questo non sapeva niente. Adesso vedono! -  Chiamata. Servizio spedizioni. Reclamo. Sì. No. Pronto?! Mi passa un computer per favore? No, non un umano! No, non mi metta in attesa, no, mi ascolti, le spiego: aspettare un umano è ridicolo! Ridicolo! Lo capisce? L’attesa di un umano può dipendere da qualunque imprevisto… un caffè, una barzelletta, una reazione allergica! Pronto? Pronto? - è pure caduta la linea! Maledetti umani! Adesso vedono. (toglie gli auricolari e scrive il reclamo) Oggetto: ennesimo reclamo… codice spedizione… richiesta di risarcimento... danni morali, materiali e genetici… moglie stressata… pacco su un albero… un faggio… cordiali saluti… - invia. E adesso peggio per loro. - Trasformazione casa. Campo da golf. Riprendi partita.

Indossa nuovamente guanti e visore. Assume la posizione e tira. Osserva la pallina volare nell’altra stanza.

FRANCESCO:  Non ci credo! Non ci credo! Con tutto lo spazio che ho programmato… non bastava il maledetto pacco, no! Pure la pallina adesso! - Nota vocale: rimuovere tutti gli alberi dalla dodicesima buca. - spegni luce soggiorno.

Esce.
Entrano Lucia e Thomas, stanno proseguendo un discorso. Lei è entusiasta.

LUCIA: Gli alberi, sì! Sono proprio tantissimi! Non ci avevo mai pensato. - Accendi luce soggiorno. Chiudi porta ingresso. - Ma non soltanto gli alberi. Anche il cielo! Il cielo è così… così… tu che sei un pittore come lo descriveresti il cielo?
THOMAS: Azzurro?
LUCIA: Irraggiungibile. E poi le nuvole! Sai cosa mi piace delle nuvole? Che non si oppongono. Si  mischiano. Si dissolvono. Vanno! Le nuvole vanno! E le persone! Non eravamo gli unici che passeggiavamo! Io credevo… io ho sempre pensato che non ci fosse nessuno fuori! Perché mi guardi così?
THOMAS: Da quando ci siamo incontrati non hai smesso un attimo di sorprenderti! Mi piace vedere che ti sorprendi.

Thomas si avvicina e lei si allontana imbarazzata.

LUCIA: Bicchiere d’acqua?
THOMAS: Grazie. Una qualunque.
LUCIA: Biologica!

Lucia riempie due bicchieri dalla bottiglia arrivata poco prima e rimasta in vista. Ne offre uno a Thomas.

THOMAS: Credevo non la usassi…
LUCIA: Ho voluto provarla. Al primo sorso è un po’ strana… ma poi è buona, mi sono abituata subito.
THOMAS: Ci si abitua a tutto.
LUCIA: Si vede che è meglio così.
THOMAS: Non credo. Ma lasciamo perdere la filosofia. Bellissima passeggiata: sono contento  tu sia venuta all’appuntamento.
LUCIA: Non era un appuntamento: ti ho già spiegato com’è andata.
THOMAS: Giusto, passavi per caso. Giusto. Volevi guardare gli alberi.
LUCIA: Infatti.
THOMAS: Sai, Lucia… quando ti ho vista in piedi sotto il faggio… sia ieri sia oggi... il modo in cui osservavi i rami, la strada, le case, il cielo… mi sei sembrata persa. Persa ma curiosa. Anche io lo sono stato… anche io ho vissuto come vivi tu… anche io, una volta, non sarei mai voluto uscire.
LUCIA: Davvero?
THOMAS: Ma un giorno il drone che mi stava portando un pacco ha sbattuto contro un piccione, così mi hanno detto, ed è precipitato. Lontano dal mio appartamento. Nella piazza in fondo alla via. Sai cosa c’era nel pacco? La webcam. Si era rotta la webcam! Stare un altro giorno senza videochiamate? Impossibile! Non potevo aspettare un altro minuto! Ero in preda a una specie di delirio. Sono uscito. Di corsa, in apnea. Il drone e il mio pacco se ne stavano lì, ammaccati, vicini, al centro della piazza, esausti dal volo e dallo schianto. Pochi metri più in là c’era un uomo, appollaiato su una sediolina. Di fronte, una tela e un cavalletto. E sulla tela quell’uomo stava dipingendo la piazza, le case, il cielo, il sole, le nuvole. Quando si è accorto che lo guardavo mi ha salutato. E io… sono scappato. Sì. Ho preso il mio pacco e sono tornato a casa, ancora di corsa, ancora in apnea. Addirittura mi voltavo per controllare se mi seguiva. Ma quello stava dipingendo: cosa gliene fregava di seguire me! Quella notte non ho dormito, non riuscivo a togliermi dalla mente la scena che avevo vissuto. Il giorno dopo, alla stessa ora, sono tornato nella piazza. Quell’uomo era ancora lì, sulla stessa sediolina e stava dipingendo la stessa tela. Mi ha salutato ancora e io non sono scappato. No. Mi sono avvicinato. “Vuoi provare?” E ho provato. E poi non ho più smesso. Ecco, così ho incontrato il mio maestro di pittura.
LUCIA: Una storia bellissima. Ma anche angosciante: funzionava la webcam?
THOMAS: No, non funzionava: l’urto l’aveva spaccata. Me ne sono fatta spedire un’altra e ho aspettato un giorno. Ma era diverso. Potevo aspettare: non era più una questione di vita o di morte. E questo ha creato un problema: avevo una compagna, all’epoca. Eravamo sempre in videochiamata. Dovevamo sposarci. Cioè: videosposarci. Le ho chiesto di venire con me nella piazza del pittore, di fare una passeggiata, di fare qualcosa insieme, qualunque cosa. Non ha voluto. Ci siamo persi. Non ha accettato il mio cambiamento. E io non ho accettato il fatto che lei non volesse cambiare. Siamo pari.
LUCIA: Mi dispiace.
THOMAS: A volte per avere una cosa devi lasciarne andare un’altra.

Thomas tira fuori da una tasca un quaderno da disegno e lo porge a Lucia, che lo sfoglia ammirata.

THOMAS: Sai cos’è questo? Il mio quaderno degli schizzi… quando mi viene un’idea… o qualcosa mi colpisce… faccio una bozza… alcune rimangono lì, altre diventano quadri…
LUCIA: Sono incredibili… sono… diversi. Non ho mai visto niente del genere…
THOMAS: Sono umani. Vuoi provare?

Le porge una matita.

LUCIA: Sì! Ma non… non so neanche come tenerla questa.
THOMAS: Ti faccio vedere. Così...

Thomas si avvicina per sistemarle la matita tra le dita e dopo qualche istante cerca di baciarla. Lei si ritrae.

LUCIA: Cosa stai facendo?!
THOMAS: Ti stavo sorprendendo...
LUCIA: Non ti avvicinare! Sono sposata, te l’ho detto!
THOMAS: Giusto, sei sposata. Quindi mi hai fatto entrare per offrirmi un bicchiere d’acqua.
LUCIA: Ti ho fatto entrare perché tu me l’hai chiesto!
THOMAS: Quand’è stata l’ultima volta che tuo marito è venuto qui?
LUCIA: Non ti riguarda. Ieri.
THOMAS: Ieri...

Thomas si avvicina a lei maliziosamente. Lei si allontana.

LUCIA: E adesso sta per arrivare. Ti conviene andare via, se ti trova qui finisce male!
THOMAS: Davvero? Quanto male?
LUCIA: Vattene via! - Apri porta ingresso.

Lucia si allontana e brandisce una sedia.

THOMAS: Va bene me ne vado. Se è questo che vuoi. Grazie per la passeggiata. E per l’acqua. Scusa se ho tentato di baciarti. L’ho desiderato appena ti ho vista ieri. Ciao Lucia.

Thomas esce.

LUCIA: Chiudi porta ingre…

Ci ripensa: corre fuori.
Rientrano avvinghiati in un bacio appassionato.
Lo trascina verso la camera da letto.
Escono.

Squilla il telefono in casa di Francesco, che entra sfilandosi guanti e visore. Indossa gli auricolari e risponde.

FRANCESCO: Accendi luce soggiorno. Sospendi partita. Accetta chiamata. - Pronto. Sì. Ma perché sto ancora parlando con un umano?! Mi può passare un computer, per favore? Quali umani? Chi? Cosa? No no no, allora, ci sono due opzioni. Numero uno: gli umani sono andati e hanno recuperato il pacco. Numero due: gli umani non sono andati e non hanno recuperato il pacco. Mi sembra semplice. Se sono andati e non hanno recuperato il pacco, cosa sono andati a fare?! Me lo spieghi lei se è capace! Voglio tutta la documentazione audio e video dell’operazione di recupero sulla mia email entro sessanta secondi. Pronto? Pronto? - sarà caduta la linea… maledetta linea e maledetti umani! - Videochiama. Lucia.

In casa di Lucia la suoneria suona a vuoto.

FRANCESCO: Termina videochiamata. (prende il telefono) Chiama. Lucia.

Anche il telefono suona a vuoto.
Indossa di nuovo guanti e visore.

FRANCESCO: Riprendi partita.

Tira, osserva la pallina prendere il volo.

FRANCESCO: Ma non è possibile! Sta andando tutto storto! Cosa ci fa quel… - Nota vocale: verificare traffico aereo sopra la sedicesima buca.

Esce.
Entra Lucia, rivestendosi frettolosamente. Controlla le chiamate perse.
Riempie un bicchiere d’acqua e beve con nervosa avidità.
Thomas entra dopo qualche istante, sta finendo di rivestirsi. Cerca di baciarla ma lei si scosta.

THOMAS: Lucia…
LUCIA: Non capisco più niente. Non capisco chi è l’alieno. Sei tu? È mio marito? La Lucia di prima? La Lucia di adesso?
THOMAS: Non lo so. Forse lo siamo tutti. Quindi non lo è nessuno. Chi viene guardato come alieno, chi viene trattato come alieno. Ecco chi è l’alieno. Anche tu mi ci hai fatto sentire ieri. Faccio un gesto gentile, mi arrampico su un albero per te, cerco di scambiare due parole... e tu scappi.
LUCIA: Mi sembravi un pazzo.
THOMAS: Mi guardavi come fossi pazzo.
LUCIA: E mi hai seguita lo stesso.
THOMAS: Sì.
LUCIA: Forse è meglio se adesso vai. Scusami. Mi dispiace. Questo è tuo.  (gli porge il quaderno) - Apri porta ingresso.
THOMAS: Non devi scusarti. Lo capisco. Tienilo. Me lo ridai domani. Solita ora solito posto.
LUCIA: Non lo so. Non so se ci sarò. Mi dispiace. Devo… devo capire tutto questo… tutto questo nuovo.
THOMAS: Allora te lo regalo. Ciao Lucia. È stato bello conoscerti.

Thomas esce.

LUCIA: Chiudi porta ingresso.

Lucia è sconvolta, ha l’istinto di rincorrerlo, sta per uscire. Va davanti alla porta. Ci ripensa.
Ha in mano il quaderno. Lo sfoglia.
Si siede e disegna.
Quando ha finito chiama Francesco.

LUCIA: Videochiama. Francesco.

Dopo qualche squillo entra Francesco, si sfila guanti e visore.

FRANCESCO: Sospendi partita. Accetta videochiamata.
LUCIA: Ciao Francesco.
FRANCESCO: Lucia! Il pacco non si trova! Non so più con chi parlare!
LUCIA: Quale pacco?
FRANCESCO: Come quale pacco? Quello sull’albero! Ho parlato con tre umani, non so se mi spiego! Ovviamente le intelligenze artificiali erano tutte occupate e mi hanno rifilato l’intelligenza peggiore dell’universo! Quella che invece di risolvere i problemi li crea! E poi gli umani possono mentire, lo sanno tutti! Gli umani mentono! Quindi se alcuni umani mi dicono che altri umani sono andati sotto l’albero e il pacco sul ramo non c’era io non gli credo! Non credo a nessuno! Chi mi garantisce che sono davvero andati sotto quel maledetto albero?!
LUCIA: Francesco, devo dirti una cosa.
FRANCESCO: Lo so. Credo di aver capito cosa vuoi dirmi. Ti conosco fin troppo bene. E credimi, capisco che un figlio sia una faccenda davvero delicata. Quindi, se hai già fatto tutto da sola non fa niente. L’importante è che abbiamo fatto l’amore. Che adesso io sia dentro di te. È così? Abbiamo fatto l’amore?
LUCIA: Francesco...
FRANCESCO: Non l’abbiamo ancora fatto? Meglio: lo facciamo subito. (fa per spogliarsi)
LUCIA: Francesco il pacco di ieri ce l’ho io. Sono uscita. (mostra i due pacchi)
FRANCESCO: Quale pacco? In che senso uscita? Non capisco… l’operazione di recupero… i tre umani... il doppio reclamo...
LUCIA: Sono uscita di casa. Due volte. Anche per passeggiare.
FRANCESCO: Lucia, ma sei impazzita? Hai fatto la video-visita?!
LUCIA: Fuori è bello.
FRANCESCO: Stai delirando.
LUCIA: Francesco, ma tu non hai voglia di baciarmi? Di abbracciarmi?
FRANCESCO: Non capisco… sono domande senza senso.
LUCIA: Io voglio un marito che mi vuole baciare!
FRANCESCO: E io voglio una moglie che non impazzisce all’improvviso! Era tutto perfetto, eravamo una famiglia meravigliosa! Avevo pure trovato la tata per il bambino! Versione 7.1, nessun problema di linea, connessa ventiquattro ore su ventiquattro con biberon e pannolini digitali!
LUCIA: Non voglio che tra noi finisca così…
FRANCESCO: Finire? Perché deve finire? Cosa stai dicendo?
LUCIA: Non capisci che a me non va più bene? Sono impazzita, se vuoi pensarlo, sì, sono impazzita, ma io sono questa adesso. Non stai parlando con la Lucia di ieri, mi dispiace. Puoi accettarlo?
FRANCESCO: No.
LUCIA: Dammi una possibilità… ti prego…
FRANCESCO: Va bene… manteniamo la calma… siamo sempre andati d’accordo... sei mia moglie... quindi ne meriti cento di possibilità, altroché una! Far funzionare un matrimonio è come programmare un videogioco: se c’è un baco nel sistema va risolto subito.
LUCIA: Grazie. Vedrai che ci servirà tantissimo.
FRANCESCO: Certo che servirà! Facciamolo adesso!
LUCIA: Grazie! Davvero. So quanto possa essere difficile per te. Dove ci vediamo?
FRANCESCO: Ci stiamo vedendo. Non mi vedi? Non dirmi che hai problemi di linea proprio adesso! Mi vedi? Mi vedi?
LUCIA: Hai detto che vuoi risolvere il problema.
FRANCESCO: Esatto! Gli influencer di coppia sono lì apposta! Allora… (digita) accedo all’elenco degli influencer che forniscono consulenza di coppia…
LUCIA: Influencer di coppia?! Francesco io intendevo vedersi…
FRANCESCO: Guarda quanti calciatori per coppie! E guarda che prezzi! Prendiamo un calciatore? Difensore o attaccante? Forse dipende dal tipo di problema… attacco o difesa... chissà se è meglio uno sportivo, un politico, o un opinionista... sarà meglio un uomo o una donna? Dicono che è uguale tanto nessuno ci capisce niente di problemi di coppie… scherzo! Tu cosa dici? Guarda! Assuntina Kashmir disponibile per: video-auguri personalizzati, serenate on demand, matrimoni on line, consulenze di coppia vituali e divorzi digitali.
LUCIA: In ordine cronologico?
FRANCESCO: È stata fantastica al nostro matrimonio, mi fido di lei. La chiamo.
LUCIA: Pensi che questo sia il modo migliore?
FRANCESCO: Tu conosci altri modi? - Videochiama. Consulenza di coppia. Assuntina Kashmir. - Vedi? Siamo già connessi.
VOCE OFF: Consulenza numero: 225. La videochiamata sarà registrata per migliorare la qualità del servizio. Sarete contattati da un nostro operatore per sondaggi e offerte promozionali. State per essere messi in contatto con il consulente prenotato. Grazie per aver scelto il nostro servizio.
FRANCESCO: Vedrai che andrà tutto bene! Dammi un bacio.

Francesco bacia lo schermo. Lucia non lo fa: non riesce più.

FRANCESCO: Eccola! Eccola! Ciao Assuntina Kashmir, ci senti? Ci vedi? - Ha annuito! - Allora… scusami ma sono un po’ emozionato… non so se ti ricordi ma proprio tu ci hai appena sposato… - Ha annuito! - Sei stata davvero brillantissima! Avrei ascoltato per ore la tua versione sulla condanna per evasione fiscale! Ma purtroppo quel giorno eravamo insieme per un altro motivo… comunque, non voglio farti perdere tempo prezioso, ti spiego perché abbiamo richiesto la tua consulenza… anzi te lo spiega Lucia, io sinceramente non ho neanche capito qual è il problema..
LUCIA: Ciao Assuntina Kashmir. Innanzitutto anche io voglio farti i complimenti: il tuo vestito era fantastico! Audace ma non volgare! Sull’album delle fotografie ha ottenuto settantaseimila like! - ha annuito! - Però adesso siamo qui per un altro motivo, inutile girarci intorno. Voglio… voglio baciare mio marito. Voglio che venga qui, a casa mia. Almeno una volta. Voglio abbracciarlo, annusarlo, assaggiarlo. Voglio andare a casa sua. Oppure a metà strada: cinquecento metri io e cinquecento metri lui. Voglio fare una passeggiata con Francesco. Fuori è bello!
FRANCESCO: Assuntina Kashmir, hai sentito? Io non so più cosa pensare! Tu hai molta esperienza  e sicuramente hai la soluzione…  Assuntina Kashmir? Assuntina Kashmir?! - Non è più on line… sicuramente c’è un problema con il server… mando subito un reclamo! Anzi, mandiamone due, mandalo anche tu! Con quello che ci è costata! Vediamo se torna on line o se l’abbiamo proprio persa...
LUCIA: Devo andare. Mi dispiace.
FRANCESCO: Dove? Lucia aspetta!
LUCIA: Non funziona tra di noi, lo capisci? Voglio una vita che tu non puoi darmi. Anche tu vuoi una vita che io non posso darti… non più. E allora che senso ha?
FRANCESCO: Prendiamoci una pausa.
LUCIA: Una pausa… sai come mi sento da quando sono uscita di casa?
FRANCESCO: Non voglio saperlo!
LUCIA: Da quando sono uscita mi sembra di essere sempre stata in pausa. Ho vissuto in pausa tutta la mia vita!
FRANCESCO: Smettila! Non voglio neanche sentirle queste cose! Tu non stai bene e devi farti curare, ti prenoto una video-visita.
LUCIA: Non mi serve una video-visita! Mi serve un bacio!
FRANCESCO: Sei tu che non vuoi più baciarmi! (bacia lo schermo) Vedi? Perché non mi baci? Perché?! Perché non vuoi più?
LUCIA: Perché questo è uno schermo!
FRANCESCO: Certo che è uno schermo, cosa vuoi che sia, una bocca?
LUCIA: Devo andare. - Chiudi videochiamata.
FRANCESCO: Lucia! Lucia! - Non è più on line… ci sarà un problema con il server.

Lucia ha un moto di rabbia, prende il disegno, si infila la giacca e le scarpe.

LUCIA: Apri porta ingresso. Spegni luci casa.

Esce.

LUCIA: (da fuori) Chiudi porta ingresso.

Francesco indossa guanti e visore.

FRANCESCO: Riprendi partita.

Si guarda intorno.

FRANCESCO: Ci mancava pure la pioggia! Ma perché l’ho programmata! Perché?

Posiziona la pallina, assume la posizione: questa volta la buca è vicina. Colpisce e osserva deluso la pallina scivolare sul pavimento.

FRANCESCO: Maledetto fango, ma quanto ne ho messo?!

Camminando come si cammina per non impantanarsi raggiunge il punto dove si trova la pallina. Tira di nuovo.

FRANCESCO: No, non scivola! Nota verbale: modificare consistenza fango ultima buca.

Mentre sta per effettuare un altro tiro, si sente suonare il campanello. Francesco si spaventa. Si guarda intorno cercando la fonte del suono, convinto sia nel videogioco.

FRANCESCO: Nota verbale: verificare traccia sonora ultima buca.

Il campanello suona ancora.

LUCIA: (da fuori) Francesco sono Lucia.
FRANCESCO: Cosa succede? Lucia chi?
LUCIA: Sono tua moglie.
FRANCESCO: Esci dal videogioco Lucia! - nota verbale: verificare presenze giocatori ultima buca.
LUCIA: Sto suonando il tuo campanello.
FRANCESCO: Io non ho programmato un campanello!
LUCIA: Non sono nel videogioco! Sono qui fuori. Davanti alla porta di casa tua. O dietro la porta, dipende dai punti di vista.

Lucia suona ancora.
Francesco si sfila il visore e si rende conto della situazione.

FRANCESCO: Smettila con questo suono assurdo!
LUCIA: Allora aprimi!
FRANCESCO: Perché dovrei aprire la porta di casa mia?
LUCIA: Per farmi entrare.
FRANCESCO: Sei impazzita!
LUCIA: Sono tua moglie!
FRANCESCO: Abbassa la voce! I vicini penseranno che tengo mia moglie in casa!
LUCIA: Non mi interessa!
FRANCESCO: A me sì!
LUCIA: Se non mi fai entrare continuo!

Lucia suona il campanello insistentemente.

FRANCESCO: Va bene, ti apro, ti apro! Ma tu smettila! - Apri porta ingresso.

Francesco si allontana il più possibile dalla porta.
Lucia entra.

LUCIA: Permesso…
FRANCESCO: Permesso? Cosa intendi dire?!
LUCIA: Permesso. Si dice così quando si entra in casa di qualcuno.

Lucia entra un po’ intimidita, osserva Francesco e la casa con un’aria di scoperta.
Nessuno parla. Lei si avvicina lentamente, lui è pietrificato.
Si fissano per qualche istante. Lucia cerca di baciarlo. Lui si allontana.

FRANCESCO: Cosa fai?!
LUCIA: Volevo… volevo baciarti.
FRANCESCO: Non capisco cosa… cosa sta succedendo!
LUCIA: Ho corso troppo. Hai ragione. Non ci siamo mai visti e ti salto addosso… forse sarebbe meglio conoscersi un po’ prima…
FRANCESCO: Conoscerci? Ci conosciamo da due anni!
LUCIA: Giusto. Mi offri un bicchiere d’acqua per favore?
FRANCESCO: Un bicchiere… offrire un bicchiere… allora… sì, offrire un bicchiere... acqua arricchita, vitaminica, probiotica...
LUCIA: Biologica.
FRANCESCO: Biologica? No… io non… tu bevi acqua biologica?
LUCIA: Vedi che non ci conosciamo? Non sai niente di me. E io non so niente di te! Conosco a memoria le misure dei tuoi abiti per poterli ordinare… ma adesso che ti vedo davvero… mi sembri più alto! Cioè ti immaginavo più basso. Non so perché. Che ridere! E io? Come ti sembro? Mi immaginavi così?
FRANCESCO: Tu… io… smettila! Stai rovinando tutto! Cos’è questa cosa che stiamo facendo? Perché sei in casa mia? Perché non sei on line? Tu dovresti essere lì dentro! (indica lo schermo)
LUCIA: Proviamo. Ormai sono qui. Volevo solo parlare.
FRANCESCO: Hanno inventato computer e telefoni apposta per parlare!
LUCIA: Giusto. Allora non parliamo. Ti faccio vedere una cosa (mostra il disegno a Francesco) Ti piace? È un po’ diverso da questi… (indica i quadri appesi) l’ho fatto io. A mano. Davvero! Si chiama creazione, non programmazione. È un albero. Un faggio. Anzi “il faggio.” Il tronco, i rami, le radici… ho messo anche una nuvoletta perché le nuvole vanno e gli alberi invece se ne stanno lì. Mi sembra un bel contrasto. È il mio primo disegno, lo so che non è bellissimo, ma ho cercato di esprimere... un’emozione. Non so se riesco a spiegarmi… per esempio, questo quadro ti emoziona? (indica un quadro appeso) Voglio dire: secondo te un computer ha bisogno di esprimersi?
FRANCESCO: Tu hai un viso strano!
LUCIA: Davvero? Dicono che il video allarga…
FRANCESCO: E dici cose strane! Tu non sei Lucia! Lucia è... più bella! Molto più bella! Tu non mi piaci! No! Tu sei brutta! E hai un modo di fare strano. Eravamo una famiglia perfetta e hai rovinato tutto! Perché sei venuta qui?!
LUCIA: Non voglio rovinare niente… volevo solo… migliorare…
FRANCESCO: Vattene via! Vattene via! Io adesso mi rimetto il visore e quando me lo tolgo tu non ci sei più. - Riprendi partita.

Francesco indossa il visore, sistema la pallina, assume la posizione, cerca la concentrazione.
Lucia vorrebbe dirgli qualcosa, si avvicina, poi cambia idea. Prende il disegno.
Esce.
Francesco solleva il visore per controllare che sia davvero uscita.

FRANCESCO: Chiudi porta ingresso - la cosa più assurda che abbia mai visto in vita mia. Proprio all’ultima buca, poi!

Rimette il visore, cerca la concentrazione e tira. Segue con lo sguardo la pallina, poi esulta.

FRANCESCO: Ho vinto! Ho vinto! Sì! Grandissimo!

Francesco sale su una sedia che, nella realtà virtuale, diventa un podio. Stappa lo champagne e annaffia i presenti, stringe mani, mette la mano sul cuore per l’inno nazionale, si mette in posa per le foto, solleva la coppa.
Lucia intanto entra in casa propria.

LUCIA: Chiudi porta ingresso. Videochiama. Francesco.

Squilla la suoneria di Francesco che, dopo un ultimo gesto di esultanza, si sfila guanti e visore.

FRANCESCO: Salva premiazione. Termina partita. Accetta videochiamata - Ciao Lucia, amore.
LUCIA: Amore?
FRANCESCO: Sei più bella in video, lo confermo.
LUCIA: (sarcastica) Anche tu.
FRANCESCO: Vedi che è meglio così? Sono contento che tu l’abbia capito. Facciamo la pace? Ho finito il videogioco. Ho vinto! Un punteggio altissimo! Festeggiamo? (fa per spogliarsi)
LUCIA: Francesco, ascoltami. Non ha senso continuare così, per nessuno dei due. Credo sia meglio… finirla qui.
FRANCESCO: Finirla? Stai parlando di divorzio? Non voglio neanche sentirla questa parola! Non era nei piani. E poi che figura faremmo con Assuntina Kashmir! Lei ci ha messo la faccia! Capito? Ha messo la faccia per noi!
LUCIA: E allora come lo risolviamo il problema?
FRANCESCO: Non capisco, di quale problema stai parlando?
LUCIA: Io voglio vivere in un altro modo! Voglio passeggiare, voglio baciare, voglio disegnare, voglio….
FRANCESCO: Voglio il divorzio! Non mi interessa cosa pensi! Sei pazza! Ti lascio!
LUCIA: Mi dispiace.
FRANCESCO: Scrivo subito una mail di prenotazione. Secondo te è meglio un divorziante digitale uomo o donna?
LUCIA: Uguale.
FRANCESCO: Facciamo la diretta streaming?
LUCIA: No.
FRANCESCO: L’album fotografico?
LUCIA: No.
FRANCESCO: Colonna sonora?
LUCIA: No!
FRANCESCO: Fammi vedere se c’è qualche divorziante on line in questo momento… guarda le coincidenze: è libera! Divorziamo con Assuntina Kashmir! Mi piace!
LUCIA: Francesco, non ti sembra strano tutto questo?
FRANCESCO: Certo che è strano. Qui c’è scritto che ci vorranno ventiquattro ore. Perché così tanto tempo? Deve solo spedirci una mail certificata e il divorzio è fatto!
LUCIA: (sarcastica e rassegnata) Invierò un reclamo.
FRANCESCO: Anche io. Ciao.
LUCIA: Ciao. - Chiudi videochiamata.

Rimangono entrambi qualche istante davanti allo schermo a riflettere.
Lucia toglie il quadro di Deep Red 8.3 e lo sostituisce con il proprio disegno.
Fruga in un cassetto: trova un mazzo di chiavi.

LUCIA: Annulla comandi vocali. Spegni casa.

Apre la porta con la chiave, spegne la luce con l’interruttore.
Esce.
Da fuori si sente la chiave che gira nella serratura e chiude la porta.

FRANCESCO: Videochiama. Tiziana. - Ciao Tiziana devo parlarti. Non mi interrompere per favore perché è già difficile così… allora… da dove partire... con Lucia non ha funzionato. Era prevedibile. Non so perché ho fatto un simile colpo di testa. Mi sei mancata tanto. Spero che potrai perdonarmi. E magari vorrai tornare con me. Questa volta davvero. Solo io e te. E tanti bambini. Costruiremo una famiglia. Un meravigliosa famiglia on line.

Bacia lo schermo.

FINE