UN GIORNO DI LIBERTA`

atto unico di

MARIA LETIZIA COMPATANGELO



personaggi

CARLA, professoressa di liceo
GIULIA,  giovane "rivale"


Carla, una donna sulla quarantina dalla bellezza molto sobria e discreta, cammina per la strada con una pila di libri in equilibrio su un braccio. Con la mano libera, cerca con molte difficoltà di abbottonarsi la giacca e poi di aprire la complicata chiusura della sua borsa per infilarvi un mazzo di chiavi. Mentre sta concludendo questa delicata operazione, completamente assorta in essa, un’altra donna, Giulia, la raggiunge. E’ più giovane, decisamente carina ma non appariscente, visibilmente tesa. Si ferma proprio alle spalle di Carla, vicinissima.

Giulia   (con voce ccessivamente alta per l'emozione) Scusi!
Carla    Aah! (spaventata, sobbalza facendo cadere in terra tutti i libri)
Giulia   (costernata) Oddio, mi  scusi! Non  la  volevo  spaventare.  
Carla    Niente, non importa...
Giulia     L'aiuto a raccoglierli! (non si muove, fissandola in viso)
Carla    (stupita ricambia lo sguardo, infine si decide a raccoglierseli da sé) Non si disturbi...
Giulia   Oh... mi scusi, io... (si china precipitosamente a darle una mano) Tenga, le sono cadute le chiavi...
Carla     Grazie. - Beh... arrivederci.
Giulia    Aspetti!
Carla     Si`?
Giulia     Io le devo parlare.
Carla     (cortese ma distratta) In cosa posso esserle utile? Mi spiace, ma ho una certa fretta...
Giulia     Lo immagino. - Lei sa perché sono qui!
Carla   E` la madre di  qualche  alunno? - Ma io ricevo il  mercoledì,  ho tanto  raccomandato ai  ragazzi ... (sospira)  Va bene... mi dica.
Giulia       (con visibile sforzo) Badi che io non voglio litigare.
Carla   Lo  spero   bene!  (seccata)  Senta, oggi e`  il  mio  giorno   libero, devo correre a ritirare dei documenti in segreteria, lasciare nell’armadietto tutta questa roba  e scappare in banca per... (non capisce più perché stia raccontando tutti i  fatti  suoi ad un'estranea) Venga mercoledì, d'accordo?
Giulia     Aspetti, devo dirle...
Carla   Cosa?!
Giulia    E` una strana giornata, vero?
Carla    (perplessa)  E allora?
Giulia     La città sembra uno stagno. Sempre più stretto.
Carla     (rispondendo suo malgrado) Già...  Ci  si urta.  Vorresti  scivolare via... (si scuote) Mi scusi, devo proprio scappare.
Giulia    Aspetti!
Carla     Ma perché, insomma! Le ho detto di tornare mer...
Giulia      Dovevo dirle...
Carla      (esasperata) Cosa?!!
Giulia    Lei insegna qui?
Carla     (spazientita) Per adesso.
Giulia     Anch'io, sa.
Carla     Prego?
Giulia     Volevo dire: anch'io insegno.
Carla     Bene. Complimenti.
Giulia     Lei sa perché l'ho fermata!
Carla    No! E non so come dirglielo: non mi interessa! Arrivederci.
Giulia     Dobbiamo parlare!
Carla     Questo lo dice lei. Io devo andare. (si avvia, irritata)
Giulia     Ma è per domani!
Carla     (si blocca) Domani?
Giulia       (incalzante, sempre più rossa e tesa) Sì. E` stabilito. Ha solo ventiquattr'ore per decidere.  Domani lui verrà a  vivere con me.
Carla    Lui... LUI chi?  -  Mio... mio  marito?!
Giulia       (ora più tranquilla) Esatto. Suo marito. Ancora per un giorno - E` deciso.
Carla     Da chi?!
Giulia    Da tutti e due. Era giusto però che noi parlassimo prima. - Deve decidere subito e dirmelo. Francamente. Lo lascerà  andare?
Carla    (stralunata) Potrei impedirlo...
Giulia     Forse. Non gliene aveva mai parlato?
Carla      (quasi afona) Nemmeno una parola. (cerca con lo sguardo qualcosa a cui sorreggersi) Mi scusi... devo poggiare questa roba ...
Giulia     Ma come è possibile!
Carla     (trova un muretto e visi appoggia, sfiancata) Non mi stupisce, non mi stupisce!  Me lo aspettavo...
Giulia    Senta, per i bambini...
Carla     (scattando con violenza) Che c'entra lei?!!
Giulia     So che ci sono...
Carla      Non la riguardano.
Giulia     Se vivrò con loro padre, sì.
Carla     (atona) E... per quanto tempo?
Giulia       (spiazzata) Io... non lo so... Per sempre, spero.
Carla      Ah!

Il grido di Carla finisce in una risata stonata.

Giulia     Non ridere!
Carla     Speranza e eternità! Che coppia mal assortita! -  Quanti anni ha?
Giulia     Mi dia del tu. - Dammi del tu, ti prego.
Carla     Quanti anni hai? - No! Cosi`non voglio saperlo! - Gia` una sberla in faccia  fa male,  una sberla confidenziale poi, non ci piace neanche un po', vero?
Giulia    Come ha detto?
Carla     Niente,  non  ci  faccia  caso, mi capita spesso di "parlarmi", anche a voce alta...  - Tanto in genere non ascolta mai nessuno. - Allora, quanti anni hai?
Giulia     Sono grande abbastanza per...
Carla     (acida) Eccome!
Giulia    ...  per assumermi le mie responsabilità! Ho ventotto anni. E tu?
Carla     Basta! Che te ne importa?! Non voglio fare amicizia con te! (stupita dal suo sfogo  "confidenziale",  riprende  cupa e sostenuta) Come vi siete conosciuti?
Giulia     Così. Per caso.
Carla    Non mi dire.
Giulia     Un'inchiesta per il mio giornale.
Carla      Non insegnavi?
Giulia     Solo  per  arrotondare.  Qualche  supplenza...  (sottotono,  confessando) Non è un giornale importante.
Carla     Sei libera allora... Hai anche questo.
Giulia    Ad essere esatti i più la chiamano disoccupazione. Certo, sono laureata: categoria dei  nuovi poveri. - Evviva.
Carla     Sei libera!
Giulia    Oh, se ti fa piacere dire così, io non ho voglia di discutere.
Carla      (assorbita  nel suo pensiero) Ancora nella fase potenziale... Ti invidio.  Tu  puoi ancora scegliere, diventare qualcosa di... diverso.
Giulia  (dura) Non ci provare! Non mi piace essere sfottuta su questo tasto. – Da nessuno!
Carla      Perché ti arrabbi?
Giulia    Io! -  Ho tentato, sai. Ho lottato. Tanto. A  lungo...   Volevo  fare ricerca, sì, insomma, continuare a studiare, e  scrivere... Ma poi ti accorgi che non ce la fai e che nel frattempo anche la boheme è diventata un'abitudine.  Solo  molto più scomoda delle altre... - Ma sì, alla fine... insegnerò.
Carla     (sospira)  E` solo  questione  di  stagioni. Peccato. Succede sempre così. Quando si vive la propria, non  ne  siamo mai consapevoli.
Giulia      Io non voglio litigare!
Carla      E io non voglio esserti amica!  -  Fa un po’ come cavolo ti pare.
Giulia   Abbiamo - HO gia` dato abbastanza. Ora voglio prendere. Prima che sia troppo tardi.          
Carla    (esplodendo) Con quel viso?  Quel corpo?! Senti un po’, quante smagliature  hai?  E le tette? Si  reggono ancora da sole o hai già pensato al silicone? E come va con la prova-matita?! Eh?!
Giulia      La prova-che?!
Carla   Allora!!! - Quali sono i segni che il tempo  ha lasciato su di te, fammeli vedere!!!
Giulia    (violenta)  Medaglie al merito che invece tu hai, è questo che vuoi dire, vero?! (sarcastica) Medaglie al valore  materno!  -  Prima o poi  doveva saltar fuori. Me lo aspettavo.
Carla      Stupida.
Giulia      Stronza.
Carla       La vita  è  tua. Certo   io  non ti voglio  aiutare.
Giulia     Ci sono segni che il tempo lascia dentro.

Carla ride.

Giulia       (cattiva) I tuoi figli avranno presto un paio di fratellini.
Carla      (sempre ridendo) Naturalmente...
Giulia     Non sei gelosa!
Carla    (smette di colpo il suo riso nervoso) Cosa ne sai tu, ragazzina!
Giulia      (sincera) Scusa. Eri felice?
Carla     Quieta.
Giulia     Non sapevi nulla...
Carla      Ma dovevo  saperlo  che non c'è nulla di tranquillo, oggi! Puoi anche farti a pezzi per cercare di tenere a bada la vita, per ritaglierti un piccolo spazio di serenità... Ma per  quanti programmi tu possa fare,  per quanto scaltri, accorti essi siano, basta un soffio e...puff! Tutto per aria. Sedici anni di matrimonio... - Sì, era un po' che me lo dicevo... Era tutto troppo quieto.
Giulia     Sono contenta che riusciamo a discutere da persone civili.
Carla      E così... una persona di meno domani... a tavola. A capotavola.
Giulia    Oh, Dio...
Carla     No no! Niente melodramma. E` normale, no? Ci si adatta a tutto.
Giulia     Immagino quello che provi.  Ma incontrerai altri uomini...
Carla      (ironica) Vorresti presentarmene qualcuno? Sai, negli ultimi anni non sono piu` scesa in lizza... ma occhio e croce direi che non tira aria buona. Sbaglio?
Giulia      (sta al gioco)  In effetti... bisogna cercare con attenzione...
Carla    (caustica) E tu ti ci sei messa d'impego, a quanto pare...  (seria) Anche la tua vita cambierà.
Giulia    Certo.
Carla    Ma...  come è la tua vita?
Giulia   Normale. - Amici, amiche... Poco lavoro, pochi soldi, pochi viaggi. Piccola casa, piccola macchina... e un cane.
Carla    Però tu potresti...
Giulia     E la tua?
Carla     Aggiungi due figli e... un marito... una o due stanze in più, una donna  ad ore e un posto fisso di insegnante precaria. – Vuoi una sigaretta?
Giulia    Grazie. (accendono) Cosa insegni?
Carla     Me lo domando spesso.
Giulia     Dài!
Carla   E` vero! (ci pensa su) Mah... mi piace la vita. Si`, insomma, mi affascina sempre, non ostante tutto.  Forse questo.
Giulia    E` bello, se ci riesci.
Carla      Ora che mi ci fai pensare...
Giulia     Io sono sicura di sì!
Carla     (meravigliata)   Ehi!
Giulia     Davvero!

Pausa.

Carla       Tu pero` non farti incastrare.
Giulia       Ci provo. (ride) Ma non sono molto ottimista.
Carla      Dico sul serio. Ce la puoi fare. Sei in gamba...
Giulia     Non basta.
Carla      (concludendo il suo pensiero) Ma devi restare libera!
Giulia       (aggressiva) Di`! E` questo il tuo gioco? Aggirare l'avversario?
Carla      Ma di che parli?
Giulia      Tu non vuoi lasciarlo andare!
Carla      In effetti no...
Giulia      E cerchi di  imbambolarmi  con  le  tue chiacchiere!
Carla   Lo penso veramente. Non sto facendo nessun "gioco". Una famiglia crea legami, e problemi.
Giulia     (esasperata) E se io volessi proprio questo?! (si calma) E` così importante?
Carla      E per te?
Giulia     Io lo amo.
Carla      Anch'io, credo.
Giulia     Ma lui?
Carla     Già... Era tutto troppo quieto. Mi sono lasciata incastrare.
Giulia     Non è giusto!
Carla     Incastrare, incastrare! - Anche da me stessa.  E ora è tardi.
Giulia     Devi decidere.
Carla     E cosa?! - E` gia` tutto stabilito! Da voi due, alle mie spalle, senza che io me ne accorgessi, senza che ne sapessi niente, neache una parola! - No. Odio diventare  patetica.
Giulia    Se penso che sei... sei  stata sua moglie... altro che patetica! Mi sei profondamente odiosa.  -  A parte questo però non sei male.                            
Carla      Molto gentile.
Giulia     Okay. Gioca pure le tue carte. Ma subito!
Carla      Non c'è piu` tempo!
Giulia     Arrangiati.
Carla    Ma non è un gioco! Devo capire tante cose...  Devo  capire  anche perché  non ho voglia  di  strozzarti.   -  Allora...  io forse desideravo proprio questo? Lo temevo, lo aspettavo...  certe notti,  quando lui già dormiva,  mi  sorprendevo  a fissarlo, a spiarlo. Non c'è mai tempo, di giorno, per parlare, per conoscersi mentre la vita ti cambia. - E` stato quasi un bene, saperlo.
Giulia      Anche tu sei stanca. Ora devi decidere.
Carla      Aspetta!
Giulia     Devo andare.
Carla      Un momento! Devi ancora dirmi...
Giulia       (interrompendola) Hai la  situazione in  mano.  E lo sai. Moglie e madre.
Carla    E vecchia...
Giulia       (sincera) Non è vero!
Carla      (stupita) Ma tu cosa vuoi da me?  
Giulia     Che ti decidi! Come devo dirtelo? Dipende tutto da te, lo so!
Carla    Domani!
Giulia      (triste) No. Non domani. Non c'è mai stato questo "domani", se non nel mio cervello. Non c'è mai stata una data  precisa... e forse non ci sarà mai. E` questo, in fondo,  quello che voglio sapere. Ma fai in fretta, ti prego. Io... non ho più nulla da mettere in campo.
Carla     Allora...
Giulia       (esplodendo, esasperata) Vuoi sapere cosa vorrei veramente? Un cataclisma!!!  Ecco in che cosa spero! Che accada qualcosa! Non ne  posso più di restare così, sospesa, ad aspettare!
Carla     Tu hai detto...
Giulia    Sì, hai sentito bene, hai capito  benissimo! Ho inventato tutto io. Se Marco decidesse - ma dico "decidesse", una volta per tutte e per sempre!, di restare con te, guarda...  forse sarebbe meglio!
Carla    Marco?!!
Giulia     Marco! Di chi stiamo parlando, sennò?
Carla     Di mio marito.
Giulia     Marco!
Carla    No... -  Claudio. Claudio Alimonti!
Giulia     (senza fiato)   Claudio Ali... (ricapitola in un attimo le idee) Tu abiti in via Celani 16, vero?
Carla    Sì. Mio marito si chiama Claudio Alimonti.
Giulia     E fa il medico!
Carla     No. Lavora nello studio legale di una società.
Giulia    E` da sotto casa tua che ti seguo! E tu stamattina sei uscita da quel portone!
Carla     Abito li`.
Giulia      (non si arrende) Ti ho seguito come una pazza... non sapevo ancora cosa fare, se nascondermi o fermarti subito, poi mi sono detta no, è meglio  di  no,  non qui dove abitano, dove vivono i figli...  E poi  rincorrerti, con la macchina, non avevo mai fatto nulla di simile, non so nemmeno come ho fatto ad arrivare qui tutta  intera...
Carla    Incredibile...
Giulia  Incredibile? E` pazzesco, ecco che cos'è! Da ridere, da sganasciarsi dalle risate! (sta per scoppiare a piangere) Io... Mi sono fatta coraggio per  tutta la strada, volevo tamponarti, picchiarti, ingelosirti, conquistarti... Stavo per fare  una scenata proprio qui,  sotto la tua   scuola... e tu ...
Carla      Io non sono la moglie di questo Marco. Non lo conosco. - Vieni qui, siediti...
Giulia       (tirando su col naso) Accidenti a questa borsa, dove sono finite le sigarette...
Carla     Tieni, prendi una di queste...
Giulia  Grazie. (pausa, accende la sigaretta) Sere fa, per la prima volta, l'ho accompagnato io a casa. Siamo passati davanti al portone, ho fermato la macchina un isolato più avanti...  Stavamo ricominciando a  discutere, di nuovo...  Lui mi blocca -  ssssth! Mia moglie! Eccola... Eri  tu!
Carla     Il tuo Marco ti ha giocato un brutto tiro.
Giulia       (difendendolo) No! Come poteva sapere quello che avrei combinato?
Carla     Allora ha fatto bene?!!
Giulia      (con spavento tragicomico) Oddio!  Oh  Dio  mio...  e dove la adesso  la  forza  di  affrontarla...
Carla   Chi?
Giulia   Quella vera!
Carla     La moglie di Marco? - Ma sei sicura  che ne valga la pena?
Giulia     (ci pensa su) Cosa vuoi... è la mia storia, ormai. - Non lo so. Non so più niente. (cambia tono) Quasi quasi mi dispiace che non sia tu.
Carla    (con  tono tra il divertito e il rassegnato) Grazie! - Beh... anche tu come rivale non eri malvagia.
Giulia    Almeno siamo riuscite a parlare...
Carla    Giusto.
Giulia    Voglio morire.
Carla     Dai,  tirati  su!  Vieni  a  prenderti un caffè da me.
Giulia     No... Tu avevi tante cose da fare...
Carla     Ma figurati, ormai... Forza! Troveremo una soluzione, vedrai. - Andiamo.
Giulia     A casa tua?
Carla     Certo! (ride) Oh, mi raccomando! Attenta a te!
Giulia       (amara) Me ne  basta uno  di  marito altrui, tu che dici?
Carla      Stavo solo cercando di scherzare.
Giulia    A  proposito...   ma che era quella storia della prova... della prova-matita?
Carla     (sorride) Chissà com'è che mi è tornata a mente in quel momento, dopo tanto tempo... Uno  dei  miei  primi ragazzi... aveva solo qualche anno più di me, ma io lo vedevo come un grande uomo vissuto... Beh, insomma, io avevo il complesso del seno, e lui mi  fa, serissimo  - ma questo vale solo per chi ha il  seno piccolo, seguimi bene -  mi dice: sinché tu poggi una matita sotto il seno e la  matita cade,  va tutto bene. Se invece  rimane su - acchiappata sotto, capisci?  -   allora vuol dire che il seno comincia a cadere.
Giulia    Incredibile!  Ma che faceva questo qui, il massaggiatore?
Carla      (ridendo) No, dava all'ignara femmina un saggio del sapere maschile. Carina, vero?
Giulia     Agghiacciante.
Carla      Volendo c'è ancora di meglio. Dài, andiamo!
Giulia     No... Magari un'altra volta. Ormai so dove stai.
Carla      Proprio non vuoi venire?
Giulia     Un focolare domestico mi darebbe il colpo di grazia.
Carla    Andiamo in un altro posto allora!  Tra un po' qui ci sara` il caos. Sta per suonare  la campanella della prima ora.
Giulia     Ci vediamo un altro giorno, okay?
Carla     Sei sicura di non aver bisogno...
Giulia     Ma no, vai pure, stai tranquilla... Ciao.
Carla      Allora... ciao.

Carla si avvia con passo rapido. Giulia la ferma con la voce.

Giulia     Senti!
Carla    (si ferma)  Cosa c'è?
Giulia    Ma perché non me l'hai detto subito?!
Carla     Cosa?
Giulia     Che tuo marito non ti tradisce, Cristo! - Ma come, io ti dico : domani tuo marito ti lascia e viene a vivere con me, e  tu : ah sì,  davvero, e  quando lo avete  deciso?  Vuoi   una  sigaretta? No grazie,  preferisco le mie... Ti sembra regolare?!!
Carla    (dolce) Non ci siamo neanche dette i nostri nomi. Io sono Carla.
Giulia    Io Giulia. - E non sembravi neanche sorpresa! E` folle!
Carla     Mah, sai com'è... di questi tempi... – Mi sembrava... normale.


FINE