L'isola del tesoro

di 

David Conati


Personaggi:

Ismaele (giovane)
Jonathan Livingstone (vecchio marinaio)
Il Nostromo Elia (capo dei pirati ha una benda sull'occhio destro)
Achab (capitano della Baleniera ha una gamba di legno)
Il Governatore Alonso
Sua figlia Isabel 
Doňa Flor (la balia, zia di Isabel - sorella della madre)
Miranda (la donna della locanda) e Morgan (sono la stessa persona)
Ben Gun (l'uomo a cui manca qualche venerdì) 
Carlos (pirata)
Ricardo (pirata)
Ufficiale di bordo (militare)
2 marinai

ev.li comparse 


Atto 1°

A.D. 1775.
Esterno, porto. Mattino presto.
Sul fondo potrebbe esserci un velo bianco sul quale di volta in volta vengono proiettate delle ombre cinesi o diapositive per definire l'ambientazione. (Nel caso specifico potrebbe trattarsi di case o di un villaggio; La scena assume una colorazione rossastra come si trattasse dell'aurora per poi passare a luce soffusa e piena verso la fine della scena). Da un lato della scena possono esserci dei bauli o casse accatastate oppure una botte.
Arriva Jonathan che si avvicina alle casse (o alla botte), estrae una fiaschetta di Rhum e lentamente sorseggia.
Improvvisamente sbuca dal fondo del teatro un ragazzo (Ismaele) che entra di corsa e travolge alcuni spettatori finché non raggiunge la scena. 

Ismaele: Permesso! Fatemi passare! E fatti in là!

Quasi subito è inseguito da alcuni individui armati (pirati, più di uno guidati dal Nostromo Elia che ha un occhio bendato)

Nostromo Elia: Prendetelo! Non lasciatevelo sfuggire!

Carlos: Guardando tra gli spettatori Qui non c'è.

Ricardo: facendo alzare una spettatrice Vediamo se nascondete qualcosa!

Nostromo Elia: Ai suoi uomini Prendetelo non possiamo tornare a mani vuote. Lo 
voglio vivo! Deve dirci dove l'ha nascosta!

Un po' alla volta i pirati si avvicinano alla scena.

Nostromo Elia: Frugate dappertutto! Non può essersi volatilizzato!

Rodrigo: Ehi Carlos il capo non ci vede più dalla rabbia.

Nostromo Elia: Cosa hai detto?

Carlos: Lo sai che è suscettibile quando si tratta di certi riferimenti. Adesso mio caro sei 
nell'occhio del ciclone.

Rodrigo: Del ciclope!

Nostromo Elia: Voi due piantatela! E… trovatelo o vi sbatto ai ferri per una settimana! 
Più tardi mi renderete conto delle vostre spiritosaggini, ma ora abbiamo da fare 
cose più serie!

Nel frattempo Ismaele riesce a seminare i pirati nascondendosi tra le casse o nella botte, Jonathan resta quasi impassibile poi si appoggia alla botte e la copre fingendo di dormirci sopra.
Quando i pirati raggiungono la scena uno di loro si avvicina a Jonathan.

Carlos: Ehi tu vecchio! Ehi ho detto a te! Sveglia! 

Jonathan non si desta
Il Nostromo si avvicina, prende la fiaschetta dalle mani di Jonathan, poi lo annusa

Nostromo Elia: Lasciatelo perdere! E' ubriaco fradicio. Perderemmo solo tempo. 
Gridando Paese di vigliacchi! Codardi. Sputa per terra.
Non vedo l'ora di riprendere il mare e andarmene in fretta da questo buco. 
Andiamo!

All'uscire degli inseguitori resta solo il vecchio marinaio appoggiato alla botte. 

Jonathan: Si guarda in giro con circospezione e non vedendo nessuno si rivolge al 
ragazzo dentro alla botte Ragazzo puoi uscire, se ne sono andati.

Silenzio. Jonathan guarda dentro alla botte.

Jonathan: Ehi dico! Sei sordo? Ho detto che puoi uscire.

Ismalele: facendo capolino con la testa Se ne sono andati?

Jonathan: Si, se ne sono andati.

Ismaele: Esce dal barile e si dà una spolverata. Bene! Allora grazie. E fa per 
andarsene.

Jonathan: fermandolo Come sarebbe a dire "grazie". Non ti pare di avere un po' troppa 
fretta?

Ismaele: Che hai vecchio? Non ti ho forse ringraziato? Adesso lasciami! 

Jonathan: Tenendolo per la camicia Senti un po' ragazzo, lo sai chi erano quelli che ti 
inseguivano?

Ismaele: Dei pirati.

Jonathan: Si, ma non dei pirati qualsiasi. Quelli erano gli uomini di Morgan.

Ismaele: Lo so bene chi erano. E allora? Lasciami adesso!

Jonathan: Credo che se ti consegnassi a loro potrei ottenere in cambio una discreta 
somma…

Ismaele: Dove vuoi arrivare?

Jonathan: A meno che la tua libertà non valga molto di più per te. Vorrei vedere una 
gratitudine un po' più tangibile.

Ismaele: Non possiedo nulla.

Jonathan: Il nostromo ha parlato molto chiaro. Cosa hai nascosto?

Ismaele: Non sono affari tuoi.

Jonathan: Lasciandolo e tornando al suo fiaschetto Invece ti sbagli. Perché se tu hai 
Rubato qualcosa a Morgan non smetteranno di cercarti finché non ti avranno 
trovato e io potrei esserti molto utile se tu decidessi di lasciare il porto.

Ismaele: Non mi fido. 

Jonathan: Ti ho già salvato una volta dai pirati, e poi come pensi di lasciare questo 
posto? A nuoto forse?

Ismaele: Ruberò una barca.

Ismaele: sfidandolo Non ho paura.

Jonathan: Con un lampo maligno negli occhi Ti torturerebbero. Ti piacerebbe essere 
torturato? Sai cosa fanno gli uomini di Morgan a quelli come te? 
Ti strapperebbero le unghie dei piedi una a una finché non sputi tutto quello che 
hai da dire, oppure ti legherebbero a testa in giù sopra una pentola colma d'olio 
bollente e ti ci calerebbero lentamente dentro se non dici tutto quello che sai o 
ancora…

Ismaele: deglutendo Ho preso solo un foglio.

Jonathan: Vedi che ora ragioniamo? mal celando un certo interesse Di che foglio si 
tratta?

Ismaele: E' un lurido pezzo di carta con dei segni.

Jonathan: Una mappa? Mostramela!

Ismaele: L'ho nascosta in un posto molto sicuro, non la porto certo con me.

Jonathan: Facciamo un patto. Tu mi fai vedere quella mappa, io ti aiuterò a trovare 
il tesoro e lo divideremo da buoni soci, parola d'onore.

Ismaele: Perché lo dovrei dividere con te!? Non ho nessuna intenzione di dividere nulla 
io. E poi che me ne faccio della tua parola d'onore?

Jonathan: Estraendo un coltello e puntandoglielo alla gola O lo dividi con me oppure ti 
consegnerò personalmente nelle mani di Morgan. Avrò comunque una 
ricompensa e tu diventerai cibo per i pesci.

Ismaele: E chi mi dice che poi comunque non mi giocherai qualche brutto tiro?

Jonathan: Una volta stretto un patto con qualcuno non rinnego mai la parola data.

Ismaele: deglutendo a fatica Bene! Settanta a me e trenta a te.

Jonathan: Stringendo la gola Cinquanta e cinquanta.

Ismaele: con un soffio di voce. D'accordo. 

Jonathan: Lascia Ismaele e ripone il coltello Vedi che ragionando da buoni amici tutto 
si sistema? Qua la mano. Come ti chiami?

Ismaele: Il mio nome è Ismaele.

Jonathan: Bene Ismaele. Io sono Jonathan Livingstone. Per gli amici Jo.

Ismaele: Bene Jo allora siamo soci.

Jonathan: La mappa…

Ismaele: Prima la barca.

Jonathan: D'accordo, prima la barca. Ma sappi che ti terrò d'occhio. Moccioso.

Ismaele: Un'ultima cosa Jo. Non chiamarmi più moccioso.

Entra Achab che ha una gamba di legno e si dirige verso "la locanda del pesce spada".

Jonathan: guardandolo passare Ragazzo, ecco trovato il nostri imbarco! Seguiamolo. 
Un momento tu però non devi farti riconoscere, nella locanda potrebbe esserci 
qualche uomo di Morgan.

Quasi nello stesso istante attraversano la scena la figlia del Governatore e sua zia.
Doňa Flor ha sempre un ventaglio in mano.
Ismaele si ferma ad osservarla rapito, la ragazza lo vede e gli ricambia un sorriso. 
La balia se ne avvede e la richiama 

Doňa Flor: Seňorita Isabèl! Vostro padre già se solo immagina che siamo andate a 
passeggio vicino al porto è capace di montare su tutte le furie, se poi viene a 
sapere che date confidenza ai marinai vi proibirà sicuramente di uscire…

Isabel: Suvvia zietta non sarete certo voi a dirglielo e poi che confidenza volete che 
gli abbia dato.

Doňa Flor: Non chiamatemi zietta! E poi si fa presto a darne troppa, su torniamo a 
casa… Quando mai vi ho dato ascolto… Ah, se fossimo a Madrid tutto questo 
non succederebbe.

Isabel: Madrid, Madrid! Non fate che ripetere Madrid! Cosa ci sarà mai a Madrid.

Doňa Flor: Cose che per quanto vi guardiate in giro qui non vedrete mai. Stizzita Potessi 
andarmene lo farei oggi stesso. Cosa ci sarà mai da guardare qui! 

Isabel: Non c'è nulla di male a guardarsi un po' in giro. E poi mi cara zia non è 
sempre detto che chi guarda sia anche capace di vedere! 

Doňa Flor: Cosa intendete dire?

Isabel: Guardandosi attorno si fanno a volte delle scoperte molto interessanti.

Doňa Flor: Per oggi avete visto abbastanza! Adesso è ora che rientriamo.

Prima di avviarsi Isabel lancia un'ultima occhiata e Ismaele, poi le donne proseguono la loro passeggiata ed escono di scena.
Jonathan si accorge che Ismaele si è fermato e torna a riprenderlo.

Jonathan: Si può sapere cosa stai facendo?

Ismaele: Jo, chi è quella ragazza? 

Jonathan: Lascia perdere, quella non è pane per i tuoi denti.

Ismaele: Ma chi è?

Jonathan: Chi?

Ismaele: La ragazza…

Jonathan: E' la figlia del governatore Alonso.

Ismaele: Mi ha sorriso…

Jonathan: Lascia perdere, come ti ho già detto quella non è pane per i tuoi denti.

Ismaele: fa per correrle dietro Devo parlarle…

Lo prende per il braccio

Jonathan: Senti ragazzo, se vuoi conservarti in salute fino alla vecchiaia non 
immischiarti in cose troppo fuori dalla tua portata.

Ismaele: Ma l'hai vista?

Jonathan: Dobbiamo trovare un imbarco!

lo trascina verso la locanda mentre Ismaele guarda sempre nella direzione da cui sono uscite le donne.
Per il cambio scena canzone. I vari attori su una coreografia studiata preparano l'interno della locanda.

Canzone: 

Quindici uomini

Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto.
Oh oh oh, oh oh oh, ed un barile di rhum. (2 volte)
Solista: Long John Silver aveva un tesoro
Coro: Quindici uomini, quindici uomini
Solista: Long John Silver aveva un tesoro
Coro: Quindici uomini, quindici uomini
Solista: Long John Silver aveva un tesoro
Coro: Dentro al barile di Rhum!
Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto.
Oh oh oh, oh oh oh, ed un barile di rhum. (2 volte)

Scena all'interno della locanda (cambia il fondale) 
Diversi pirati che bevono e cantano (quindici uomini; quindici uomini sulla cassa del morto…)Fumo, luci soffuse.
Alcuni degli avventori confabulano tra loro facendo riferimento al nuovo entrato.

Poco dopo entrano anche Jonathan e Ismaele che ha una barba finta. 

Jonathan: Sediamo qui e ordiniamo qualcosa per non dare troppo nell'occhio. Lascia 
parlare me, così eviteremo di fare confusione.

Siedono a un tavolo.
Brusio di sottofondo, Jonathan si guarda in giro, alcuni avventori squadrano il vecchio e il ragazzo. Jonathan restituisce occhiate poco amichevoli ai presenti poi ciascuno torna al proprio bicchiere.
Quando il marinaio si congeda da Achab, Jonathan si alza.
Il marinaio torna al tavolo con i suoi compagni mima la discussione.

Jonathan: A Ismaele. Non muoverti di qui, e non dare confidenza a nessuno, torno 
subito.

Ismaele: Va bene. 

Jonathan si avvicina al tavolo del capitano Achab.

Jonathan: Posso sedermi?

Achab: Guarda Jonathan e gli fa cenno di sedersi.

Jonathan: prendendo posto al tavolo del capitano Ho sentito dire che state cercando 
uomini da imbarcare per la prossima stagione di caccia alle balene.

Achab: Avete sentito bene.

Jonathan: Io e il mio amico laggiù indica Ismaele siamo momentaneamente a terra… Se 
poi la paga è buona…

Achab: Siete saliti ancora su una nave?

Jonathan: Certamente, e alla testa d'albero non ho eguali, mi chiamano "il gabbiano".

Achab: Il contratto dura tre anni, la vostra "spettanza lunga" sarà la 
duecentosettantacinquesima parte del profitto che vi sarà corrisposta al ritorno in 
porto, nel frattempo avrete vitto e alloggio garantito per tre anni. Queste sono le 
condizioni. 

Jonathan: Ci sto.

Brindano. Intanto da Ismaele arriva Miranda a prendere gli ordini. 

Miranda: A Ismaele Ehi bel marinaio devi essere appena sbarcato, non ti ho mai visto da 
queste parti. Cosa ti porto da bere?

Ismaele non risponde, contemporaneamente entrano il nostromo Elia seguito da due pirati (Carlos e Ricardo).

Miranda: Cosa c'è il gatto ti ha mangiato la lingua? Ci pensa la tua Miranda adesso a 
fartela ritrovare. Bevi un sorso di questo. Vedrai che ti farà passare la 
malinconia.

Ismaele per non farsi riconoscere comincia a bere e beve ogni volta che i pirati lo squadrano 

Nostromo Elia: Nessuno di voi, pendagli da forca, ha visto in giro un moccioso alto più 
o meno così?

Carlos: Il suo nome è Ismaele.

Riccardo: a Carlos Credi che avrebbe il coraggio di venire proprio qui?

Carlos: Non si sa mai… 

Nostromo Elia: Sappiate che Morgan lo sta cercando e offre una taglia a chi glielo 
riconsegnerà… vivo.

Marinaio 2: E cosa ha fatto?

Ricardo: Ti basti sapere questo!

Vanno a sedersi

Nostromo Elia: Donna, portaci da bere!

Miranda si avvicina al tavolo

Carlos: Avvicinandosi a lei Miranda, bella Miranda, consolazione di tutti marinai 
perché non ti fermi un po' con il tuo Carlos?

Miranda: Tieni le mani a posto tu!

Ricardo: Cingendole la vita Hai ragione, è un bifolco quello, vieni un po' in braccio a 
me invece.

Miranda: respingendolo Sarete marinai ma sono mesi che non toccate l'acqua!

Nostromo Elia: Ehi, bada a come parli.

Carlos: Suvvia capo, chiuda un occhio.

Nostromo Elia: Un'altra battuta come questa e ti sbatto ai ferri per tre mesi senza cibo.

Ogni tanto si girano verso Ismaele che meccanicamente beve e ormai è quasi ubriaco.
Il capitano Achab si alza dal tavolo.

Achab: E' ora che mi ritiri. Vi aspetto domani all'alba al porto.

Jonathan: Domani all'alba.

Il capitano esce.

Miranda: Siete dei selvaggi. Prendete esempio da lui Indica Achab che è appena uscito Quello signori è un vero gentiluomo, non spreca le parole come fate voialtri.

Ricardo: rivolgendosi a Ismaele Dì un po' tu.

Ismaele fa cenno con la mano come per dire io?

Ricardo: Si tu! Che hai sei muto forse?

Carlos: Non ti abbiamo mai visto da queste parti, da dove arrivi?

Ismaele scuote la testa, Carlos gli si avvicina e lo scuote.

Carlos: Allora, perché non rispondi? Che ci fai qui?

Ismaele: Biascicando le parole Sciono qui per scposare la figlia del Governatore 
Alonscio!

Scoppia una fragorosa risata. Jonathan osserva la scena pronto ad intervenire.

Ricardo: Si alza e gli si avvicina E dica un po' "principino" quando intende fare le nozze 
Sua altezza? Lo prende per la barba per fargli alzare la testa e la barba gli 
rimane in mano.

Jonathan estrae una pistola e velocemente si mette vicino ad Ismaele.

Jonathan: State tutti fermi e nessuno si farà del male.

Miranda: Fermi! Niente risse nel mio locale! Niente risse o vi sbatto fuori tutti! Prende 
Una grossa scopa (o un mattarello)

Jonathan: Calma, calma. Ce ne andiamo subito. Alzati tu!

Ismaele: biascicando Scissignori! scposerò la figlia del Governatore Alonscio…

Jonathan: Si, la sposerai, certo… Adesso però dobbiamo uscire. Voi non provate a 
seguirci, ho piombo per tutti. Continuate pure la vostra festicciola. 

Jonathan esce tenendo i tre sotto tiro. Quando sono fuori Miranda abbassa la guardia. 

Miranda: Rivolta agli altri avventori Adesso lasciate tutti il locale. Per stasera si chiude!
Pagate le vostre consumazioni e andate a dormire.

Quando tutti i marinai sono usciti restano Miranda/Morgan con i tre pirati che adesso hanno cambiato atteggiamento nei confronti della donna.

Miranda: Siete un branco di incapaci! Ce l'avevate sotto il naso e ve lo siete lasciato 
sfuggire! Posso capire lui che ha un occhio solo ma voi dovreste vederci bene.

Ricardo: Capitano ma anche tu potevi accorgertene.

Miranda: Zitto se non vuoi che ti mozzi la lingua! 

Carlos: Non sapevamo che avesse un complice.

Miranda: Voi non sapete mai nulla, mi domando perché continuo a tenere in piedi 
questa baracca e fidarmi di voi.

Nostromo Elia: Perché ti serve una copertura onesta.

Ricardo: Se si possono dire onesti certi prezzi.

Miranda: Brandendo il mattarello Piantatela! Mangiapane a tradimento! Dobbiamo 
escogitare un piano.

Carlos: Quello che era con lui era il vecchio ubriaco del porto.

Ricardo: Avrà certo in mente qualcosa.

Carlos: Credi che sappia della mappa?

Nostromo Elia: Comunque non riusciranno mai a lasciare il porto. Controlleremo tutte 
le navi…

Miranda: Voglio quella mappa!

Nostromo Elia: L'avrete!

Escono tutti cambio scena porto all'alba 
Entrano Ismaele e Jonathan ancora ubriaco.

Ismaele: Devo assolutamente parlare con figlia del Governatore. 

Jonathan: Con chi devi parlare? Con sua figlia? Devi essere impazzito del tutto, l'alcool 
ti ha dato alla testa… poi lei non ti conosce nemmeno. 

Ismaele: Sento che le devo parlare…

Jonathan: Non se ne parla proprio!

Ismaele: Solo pochi minuti…

Jonathan: E' troppo rischioso…

Ismaele: La mappa… subito…

Jonathan: Sento che me ne pentirò amaramente. Vediamo questa mappa.

Ismaele: E poi dalla figlia del Governatore.

Jonathan: (sospira) E poi dalla figlia del Governatore…

Ismaele: Qua la mano!

Jonathan molto riluttante dà la mano ad Ismaele.
Il ragazzo estrae una pergamena che tiene nascosta sotto la camicia.
Jonathan: Che mi venga un accidente! Ma quest'isola io la conosco! E' l'isola dove il 
pirata Barbaverde ha nascosto il suo tesoro.

Ismaele: E' vera allora?

Jonathan: Verissima.

Ismaele: E il tesoro esiste davvero?

Jonathan: E' una leggenda.

Ismaele: Nelle leggende c'è sempre un fondo di verità.

Jonathan: Per saperlo dovremo andare a cercarlo. 

Fa per mettersi la mappa sotto la camicia e poi con un ghigno la restituisce ad Ismaele.

Ismaele: Se ci toccherà stare tre anni su una baleniera non metteremo mai le mani su 
quell'oro.

Jonathan: Vedi che non hai pazienza? Ho già pensato a tutto. Faremo così: studierò la 
rotta della nave e quando saremo abbastanza vicini all'isola ruberemo una lancia e sbarcheremo a terra.

Ismaele: E se i l'equipaggio ci sorprende?

Jonathan: Agiremo di notte. Ho fatto in modo che il capitano Achab ti assegni alle 
cucine. Quando sarà il momento metterai questa polvere nell'acqua prima della 
cena. E' un potente sonnifero. Nessuno si accorgerà della nostra fuga 
finché non saremo abbastanza lontani e al sicuro. 

Ismaele: Prendendolo per un braccio. Non mi lascerai a bordo vero?

Jonathan: Sorseggiando del rhum. Ti ho già dato la mia parola.

Ismaele: Bene! La mappa l'hai vista. Adesso andiamo.

arrivano sotto la finestra di Isabel

Jonathan: Questa è la sua finestra, fai presto. Io rimango qui vicino a controllare la 
situazione. Pausa Solo pochi minuti. 

esce

Ismaele: lanciando dei sassolini alla finestra Seňorita… Seňorita, aprite per favore…
Seňorita… Aprite la finestra. 

Isabel: Che volete?

Ismaele: Soltanto parlarvi…

Isabel: … Ma se non ci conosciamo neppure.

Ismaele: Vi sbagliate, ci siamo visti oggi, al porto.

Isabel: Ah già. Ora mi ricordo di voi, siete quel giovane in compagnia di un vecchio 
marinaio.

Ismaele: tra sé Mi ha notato! 

Isabel: Dovete essere nuovo di qui, non vi ho mai visto prima.

Ismaele: Sono sbarcato oggi e da quando vi ho vista non ho smesso di pensare a voi un 
solo istante.

Isabel: Siete sbarcato oggi e già ardete di tutto questo amore per me? Marinaio!

Ismaele: Si. Ve lo giuro!

Isabel: …Sento dei rumori, mia zia si è svegliata, devo salutarvi. Vi vedrò ancora?

Ismaele: Domani mi imbarco su una baleniera.

Isabel: Ve ne andate di già?

Ismaele: Ma tornerò molto presto, sarò ricchissimo e… e chiederò la vostra mano!

Isabel: Siete un po' sfacciato. Come pensate che io vi aspetterò fino al vostro ritorno? Se 
non sbaglio il viaggio di una baleniera dura circa tre anni. 

Ismaele: Tornerò molto prima!

Doňa Flor: Seňorita Isabel. Cosa fate affacciata alla finestra a quest'ora?
Vede Ismaele Conversate con un marinaio. Cose da pazzi. Una ragazza del 
vostro rango non dovrebbe abbassarsi a parlare con i marinai. 

Isabel: Voi che ne sapete?

Doňa Flor: Piccola impertinente. Domani ne parlerò a vostro padre, è ora che cambiate 
atteggiamento o si dovrà pensare a una soluzione. 

Isabel: Siete una vipera!

Doňa Flor: E' ora che chiudiate le finestre! E voi laggiù badate a non avvicinarvi più o 
vi farò mozzare la testa!

Chiude la finestra (o spegne la luce) Ismaele sta per ribattere quando entra Jonathan trafelato.

Jonathan: Presto! Scappiamo! Stanno arrivando gli uomini di Morgan! 
Escono, arrivano i pirati.

Mattino dopo. Casa del Governatore. Governatore, Doňa Flor e Isabel. 

Governatore Alonso: Ragazza mia voi non fate che continuare a darmi grattacapi…
Sono al corrente della vostra passeggiata al porto, eppure mi pareva di avervi 
proibito di andarci a passeggio.

Isabel: …Ma padre il porto è un luogo così vivace, pieno di gente, di colori, odori, 
mercanzie e navi che arrivano, partono, guardarle mi dà l'illusione che ci sia 
qualcos'altro di là del mare.

Governatore Alonso: Certo che c'è qualcos'altro di là del mare. C'è l'Europa, e la Spagna 
terra dei nostri sovrani.

Isabel: No, non mi riferivo all'Europa ma all'Africa, all'Asia, un mondo intero da 
scoprire e da conoscere, vedeste che strane navi arrivano, e marinai vestiti di 
colori sgargianti e pesci e merci provenienti dai paesi più lontani…

Governatore Alonso: Ragazza mia tu hai troppa immaginazione e mio malgrado mi 
rendo conto che questo non è un paese adatto a crescere una fanciulla della 
nobiltà spagnola. Ci fosse ancora la tua povera madre… Comunque per te ho 
preso una decisione. Partirai col prossimo galeone diretto in Spagna…

Isabel: Padre!

Governatore Alonso: Questa è la mia ultima decisione, sofferta, ma irrevocabile. Là 
sarai ospite di tua zia e così potrai frequentare la corte di Spagna dove magari 
tua zia ti troverà un buon partito e così smetterai di sognare…

Isabel fugge via.

Governatore Alonso: Isabel!

Doňa Flor: Lasciatela andare signore, la raggiungerò io.

Governatore Alonso: Forse ho aspettato troppo a prendere questa decisione, ma avevo e 
ho ancora paura a separarmi da lei, paura di non rivederla più. Ma qui non è 
posto per lei e sento che lei non sarebbe felice.

Doňa Flor: Penso anch'io che sia la soluzione migliore per una ragazza del suo rango. 
D'altra parte qui non avrebbe il futuro che merita e poi l'aria di corte le farà certo 
bene per ridimensionare il suo spirito ribelle. Però se permettete un consiglio la 
farei accompagnare da una persona di fiducia.

Governatore Alonso: E chi potrebbe fare al caso?

Doňa Flor: Se lei mi permette poteri accompagnarla io in Spagna, laggiù dovrà 
comunque avere accanto una persona che la conosce molto bene… Si può dire 
che l'abbia quasi cresciuta io.

Governatore Alonso: E l'avete cresciuta bene. Se fosse ancora viva sua madre sarebbe 
fiera di voi.

Doňa Flor: Già, vedete. Allontanandola da questi posti la preserverete sicuramente dalla 
febbre tropicale che stroncò vostra moglie…

Governatore Alonso: E' deciso! Mia figlia partirà col Galeone che salperà tra quindici 
giorni e porterà in Spagna l'oro dei tributi che dobbiamo alla corona. Andate a 
preparare i vostri bagagli e quelli di mia figlia.

Il governatore esce.

Doňa Flor: Finalmente! Erano anni che speravo di andarmene da questo posto. Presto 
tornerò a frequentare ambienti e climi più consoni alla mia persona, qui l'aria è 
così umida e appiccicaticcia e poi mi manca il fasto della corte, i balli e i 
ricevimenti.

Entra Isabel

Isabel: Siete stata voi!

Doňa Flor: Non so proprio di cosa stiate parlando.

Isabel: E invece lo sapete benissimo.

Doňa Flor: Seňorita Isabel, un po' di contegno.

Isabel: Voi avete messo in testa a mio padre l'idea di mandarmi in Spagna.

Doňa Flor: Mia cara vi sbagliate.

Isabel: Sarò una ragazzina ma non sono stupida. Purtroppo ho capito solo ora il vostro 
gioco.

Doňa Flor: Vostro padre ha deciso tutto da solo, e lo ha fatto per il vostro bene.

Isabel: E il vostro no? Immagino già chi trarrà maggior beneficio da questa decisione.

Doňa Flor: Immaginate male…

Isabel: Me la pagherete!

Doňa Flor: Seňorita Isabel, un giorno mi ringrazierete…

Isabel: Il giorno che pioveranno rape! 

Doňa Flor: Adesso dovete pensare ai vostri bagagli. Si parte tra quindici giorni.

Isabel: Io non ci sarò!

Doňa Flor: Volete ferire vostro padre in questo modo.

Isabel: Gli dirò la verità, che siete voi che volete andare e io non ne ho bisogno.

Doňa Flor: Non vi crederà mai. 

Isabel: E invece si!

Doňa Flor: Penserà che si tratti di un vostro trucco per mescolare le carte.

Isabel: La vedremo. esce 

Doňa Flor: Stupida ragazza viziata. esce

Locanda interno.
Miranda/Morgan è a tavola con il Nostromo Elia e stanno consultando una carta nautica quando entrano Carlos e Rodrigo.

Miranda: Allora?

Rodrigo: Sono partiti capo!

Carlos: Salpati questa mattina con il Pequod.

Miranda: Bene! Adesso non ci resta che andare a raggiungerli sull'isola. Sicuramente 
troveranno il modo di sbarcare a terra, Jonathan Livingstone non è uno 
sprovveduto. Quando sbarcheranno ci troveranno pronti ad accoglierli. E' pronta la barca?

Carlos e Rodrigo: Sissignore.

Miranda: Bravi i miei pirati. Gli lancia una bottiglia Tenete e schiaritevi la gola intanto 
che vado a prepararmi.

Carlos: C'è un'altra cosa. A Rodrigo Avanti diglielo tu.

Miranda: Cosa?

Rodrigo: Il Governatore ha dato disposizioni per armare un galeone che dovrà partire 
alla volta della Spagna tra quindici giorni.

Carlos: Si dice in giro che dovrà trasportare il tesoro del Governatore. 

Nostromo Elia: Che tesoro potrà mai avere il Governatore.

Rodrigo: Non lo sappiamo ma abbiamo sentito dire proprio così.

Miranda: Questa è proprio una ottima notizia. Così prenderemo due piccioni con un 
fava.

Carlos: Perché vuole prendere due piccioni?

Nostromo Elia: E' un modo di dire idiota!

Carlos: Se è un modo di dire idiota perché lo usa?

Escono tutti, cambio scena.
Nave di Achab. In scena Ismaele, Jonathan, Achab e marinaio 1 e 3 intenti in diversi lavori sul ponte della nave. Ogni tanto qualcuno scruta l'orizzonte.

Achab: passeggiando nervosamente si ferma e grida verso l'alto Che cosa vedete?

Marinaio 2: fuori campo immaginando che si trovi sull'albero della nave di vedetta 
Nulla signore!

Achab: Aguzzate la vista e perlustrate ogni centimetro quadrato di mare. 

Continuando a passeggiare nervosamente con la su gamba di legno esce di scena 

Ismaele: avvicinandosi a Jonathan Siamo sulla rotta giusta?

Jonathan: Si, tieniti pronto. Ti darò io il segnale. E' meglio però che non ci vedano 
troppo insieme, ti avvicinerò io.

Ismaele si allontana.

Jonathan: Povero allocco. Se credi che abbia intenzione di portarmi dietro una zavorra 
come la tua ti sbagli di grosso… In fondo il ragazzo è giovane avrà tutto il 
tempo di arricchirsi in futuro, e poi un po' di esperienza su 
una baleniera non gli guasterà certo… A me invece tutto il tesoro farà 
certamente comodo… Presto comincerà una nuova vita "signor" Jonathan… ride 
tra se…

Marinaio 1: Che hai da ridere da solo? Ti ha dato di volta il cervello?

Jonathan sta per ribattere quando improvvisamente Marinaio 2 grida da fuori campo
Marinaio 2: Laggiù soffia! Laggiù soffia! La gobba è come un mucchio di neve.

Segue un'azione concitata in cui tutti gli uomini sono impegnati. Achab rientra in scena.

Achab: Eccitatissimo Dove?

Marinaio 2: Laggiù, a poppa!

Achab estrae un cannocchiale e scruta l'orizzonte.

Achab: Agli altri marinai Nessuno di voi l'ha vista prima?

Marinaio 3: L'ho vista nello stesso istante, signore, e ho gridato.

Marinaio 2: No! Nello stesso istante no! La moneta è mia.

Achab: Eccola! Laggiù. Laggiù soffia! Là, la ancora! Sono tutte pronte le lance? 
Forza! 

Si alzano delle raffiche di vento sempre più forti finché un rombo di tuono non sovrasta tutti. Coreografia del mare. Mentre un'onda gigantesca avvolge la scialuppa Ismaele viene sbalzato fuori bordo e Jonathan si tuffa per salvarlo Gli altri osservano la scena impotenti. 

Atto 2°

Jonathan si sveglia su una spiaggia e vede poco più in là un fagotto di vestiti.
E' Ismaele. E' tramortito ma sembra vivo.
Jonathan gli si avvicina e gli fruga sotto la camicia cercando la mappa.
La trova.

Ismaele: Svegliandosi Cosa stai facendo?

Jonathan: Credevo che fossi morto!

Ismaele: …dove siamo? La mappa! Tirandosi su a sedere Mi volevi rubare la mappa?

Jonathan: …ma no! Ti assicuro, volevo vedere se eri ancora vivo dopo la nottata in 
mare.

Ismaele: E adesso mi volevi rubare la mappa…

Jonathan: Volevo accertarmi che ce l'avessi ancora!

Ismaele: Tastandosi Non l'ho più!

Jonathan: alterandosi L'hai persa? L'hai persa? Hai perso la mappa del tesoro?

Ismaele: Non c'è!

Jonathan: Se tu avessi ancora la mappa potremmo controllare, sono convinto che siamo 
naufragati nel posto giusto.

Si siede sconsolato e guarda attorno. Poi esclama indicando fuori scena.

Jonathan: La roccia!

Ismaele: Quale roccia?

Jonathan: Riprendendo fiducia La roccia a forma di teschio! Era segnata nella mappa! 
Lo vedi che avevo ragione? Le correnti marine ci hanno portato nella direzione 
giusta! …Però è tutto inutile, senza la mappa ci vorranno anni per trovare il 
tesoro…

Partono in direzione della roccia.
Entra in scena Ben Gunn, barba lunga, capelli incolti e arruffati, vestito di pelli. 
Con la mano destra finge di far parlare un amico è lo stesso Ben Gunn a dargli la voce modulandola in modo diverso dalla propria. 

Ben Gunn: Abbiamo ospiti! Hai visto Pol? (Si, si ho visto! Ospiti! Ospiti!)
…Però è strano che non ci sia nemmeno un relitto sulla spiaggia eh Pol?
(Stai attento Ben! Attento.) Sto attento, si. Sto attento.
(Sei furbo ben! Furbo, furbo, furbo!). Zitto e lasciamo pensare.
Se sono qui per portarmi via il mio tesoro avranno ciò che 
si meritano. (Si! Ciò che si meritano! Ciò che si meritano, stai in guardia Ben).

Voce fuori campo di Carlos.

Carlos: Da questa parte! Ci sono delle tracce!

Ben Gunn : Pol? Hai sentito? E' arrivato qualcun altro…(stai attento Ben! Stai attento!) Vieni, nascondiamoci e cerchiamo di scoprire chi sono e cosa vogliono.
(Stai attento Ben!) Sssttt. Adesso stai zitto se non vuoi che ti tagli la lingua e ne 
faccia un'esca per i tonni! Sottovoce (ci ben)

Entrano in scena Carlos. Rodrigo, il Nostromo Elia e Miranda/Morgan .
I pirati si dirigono al centro scena. 

Miranda: L'isola è questa, e qui è sbarcato qualcuno. 

Si china a studiare le orme

Nostromo Elia: Avvicinandosi Queste orme potrebbero essere di chiunque!

Rodrigo e Carlos si guardano attorno

Rodrigo: Ehi, ma non è su questa isola che tre anni fa abbandonammo Ben Gunn che 
era impazzito e delirava a proposito di un tesoro…

Ben Gunn: Nascosto Hai visto Pol? Hai visto? Sono venuti per rubarmi il tesoro, lo 
aveva previsto Barbaverde. (Attenzione Ben)
Non resta che farli cadere nella trappola. (in guardia Ben) 

Si sposta non visto dai pirati.

Miranda: Non c'è dubbio sono loro. 

Nostromo Elia: Capitano, come potete essere così certa?

Miranda: Perché sono il capitano, ovvio. 

Carlos: a Rodrigo Elia non può certo avere queste viste.

Rodrigo: Eh no!

Nostromo Elia: Vi ho sentito. Ora vi rimangerete quello che avete detto.

Miranda: Basta! Mi sembra di essere accompagnata da un branco di molluschi. E voi 
dovreste essere il terrore dei mari?! Seguiamo queste orme.

Escono di scena.
Da un nascondiglio emergono Jonathan e Ismaele.

Ismaele: Che ci fa la donna della locanda con quei pirati?

Jonathan: Se due più due fa ancora quattro la soluzione ce l'hai davanti.

Ismaele: Non capisco.

Jonathan: Ragiona ragazzo. Come potrebbe fare una donna per essere alla testa dei 
pirati?

Ismaele: Non saprei…

Jonathan: Evidentemente è lei. Morgan in carne e ossa.

Ismaele: Ecco perché nessuno lo ha mai visto, il lui è una lei!

Jonathan: Perspicace!

Ismaele: Come avranno fatto a trovarci?

Jonathan: Non lo so ad ogni buon conto ho già pensato a come lasceremo l'isola.

Ismaele: Come?

Jonathan: Con la loro barca. 

Ben Gunn li raggiunge da dietro, dà una randellata in testa a Jonathan che resta stordito.

Jonathan: Fammi veder… ah!

Ismaele: Che dici? Si accorge di Ben Gunn. E tu chi sei?

Ben Gunn: (attenzione Ben!) Zitto Pol, non vedi che è solo un ragazzo?
(attenzione lo stesso). Zitto.

Ismaele: Stai lontano! Sono armato. Chi sei?

Ben Gunn: Sono Ben Gunn! (bravo bella risposta Ben).

Ismaele: Sei un naufrago?

Ben Gunn: No. No. (fai attenzione Ben).

Ismaele: Con chi stai parlando?

Ben Gunn: Con il mio pappagallo! E' qui, sulla spalla destra. Presentati Pol.
(ciao ragazzo, sono Pol, tu chi sei?)

Ismaele: Il mio nome è Ismaele. Lui è Jonathan.

Ben Gunn: E' un tuo amico?

Ismaele: Si… Senti un po' Ben, se non sei un naufrago cosa ci fai allora su quest'isola?

Ben Gunn: Ci sono venuto per lui.

Ismaele: Lui chi?

Ben Gunn: Barbaverde no?! (E chi senno!) Senti ragazzo, ti voglio confidare un 
sgreto… (non dirglielo Ben!) Zitto Pol! … Sono ricco.

Ismaele: ….

Ben Gunn: Non sono pazzo ragazzo! (No Ben non sei pazzo). Sono ricco! E se mi 
aiuterai ad andarmene di qui farò di te un uomo altrettanto ricco. (si ricco, 
ricchissimo). Senti ragazzo, non è la nave di Morgan quella che si vede laggiù?

Ismaele: Credo di si…

Ben Gunn: Tu non sei con loro vero? Vero?! (digli che non sei con loro, avanti 
diglielo!) 

Ismaele: No. Non sono con loro.

Ben Gunn: (risposta esatta ragazzo). Se non siete amici di Morgan vi trovate in un 
bell'imbroglio ragazzo. Però potete fidarvi di Ben Gunn… (certo che posssono)
Non ti ho chiesto un parere. (scusa Ben). Voi però mi porterete via da questo 
posto. (anch'io ben! Anch'io?!). Diamine! Chiedilo a lui! (mi porterete via? Eh?)

Ismaele: Certamente Pol.

Ben Gunn: Dove parli? E' volato sull'altra spalla.

Ismele: Oh. Adesso però che ne dici di rimettere in sesto anche Jonathan prima 
che Morgan e i suoi uomini tornino da questa parte?

Ben Gunn: (Muoviamoci da qui prima che Morgan ritorni da questa parte!) Morgan non 
tornerà da questa parte, l'isola è piena di trappole e a quest'ora saranno già caduti 
in qualcuna di queste… (sei forte ben). Grazie Pol lo so.

Escono di scena portandosi dietro Jonathan
Cambio scena; Canzone e coreografia? Casa del Governatore.

Governatore Alonso: Isabel prima che tu parta per la Spagna sono venuto a salutarti.

Isabel: Padre…

Governatore Alonso:…Sappi che non è stato facile allevare una figlia in questo paese 
poco ospitale. Venendo poi a mancare tua madre.

Isabel: Padre…

Governatore Alonso: Io ho fatto il possibile per non farti mancare nulla. Anche tua zia 
si è molto prodigata per te. Ha dovuto sacrificarsi a seguire la sorella quaggiù, ti 
ha seguito con amore, facendoti da madre.

Isabel: Padre…

Governatore Alonso: Ora però ho aperto gli occhi e mi rendo conto che qui non è posto 
per una ragazza come te, sappi che lo faccio per il tuo bene, un giorno mi 
ringrazierai per questo, ora ho solo il rammarico che non ti vedrò più per molto 
tempo. Fai buon viaggio Isabel! La abbraccia e le dà u bacio in fronte.
Sono contento che ci siamo detti tutto.

Esce.

Isabel: Padre! Padre! Uff! Maledettissima zia. Se lei non avesse avuto tutta questa 
smania di tornare a Madrid non saremmo mai arrivati a questa situazione. Le 
serviva un passaporto e io sono il suo passaporto! A questo sono ridotta, a un 
pezzo di carta bollata! 

Rientra il Governatore.

Governatore Alonso: Stavi dicendo qualcosa, cara?

Isabel: Ooooh padre! Esce stizzita.

Governatore Alonso: (sospiro) Questa figlia! Se prima avevo qualche perplessità ora 
sono convinto che quella che ho preso sia la decisione giusta. 

Entra doňa Flor tutta in ghingheri.

Doňa Flor: …Governatore Alonso, volevo avvisarvi che è tutto pronto e accomiatarmi 
da voi.

Governatore Alonso: Doňa Flor, sembrate diversa… Il ventaglio forse.

Doňa Flor: (tra se) Idiota! Poi a Alonso Visto che tra qualche settimana sarò di nuovo a 
Corte pensavo fosse opportuno far prendere aria ai vecchi indumenti.

Governatore Alonso: Doňa Flor. Devo essere stato cieco per non essermene accorto 
prima In tono molto più interessato Vi vedo solo ora sotto una luce diversa… 
Voi, la povera sorella sola della moglie del Governatore, triste, devota tutrice 
della propria nipote, costretta a vivere nell'ombra e non solo per il clima, ma 
segretamente e intimamente innamorata di me!

Doňa Flor: Voi vaneggiate!

Governatore Alonso: Cieco sono stato a non accorgermene prima.

Doňa Flor: Governatore, voi vi confondete, mi confondete, non è come pensate.

Governatore Alonso: Deve essere così. Che sciocco sono stato a non accorgermene 
prima… Si inginocchia e le prende la mano Doňa Flor, volete sposarmi?

Doňa Flor: Oddio mi manca il respiro.

Governatore Alonso: E' l'emozione! Vi prendo una sedia.

Doňa Flor: a denti stretti Io non voglio sposare questo idiota, voglio andare a Madrid!

Governatore Alonso: Ecco, sedete. Non occorre che mi rispondiate subito, prendete 
tutto il tempo che vi serve.

Doňa Flor: siede Ma la nave parte domani…

Governatore Alonso: quasi implorante E voi non partirete! Resterete con me, sento che 
senza di voi mi sentirò molto solo… 

Doňa Flor: Oddio, mi sento mancare, è meglio che mi ritiri.

Si mette a girare per la scena correndo

Governatore Alonso: seguendola Non occorre che mi rispondiate subito, pensateci, in 
fondo ci conosciamo già molto bene, siete mia cognata, a Madrid sareste una 
donna sola!

Doňa Flor: Quasi isterica Lasciatemi in pace! Io vi odiooooo! Io, voglio, andare, a, 
Madriiiiiid!

Doňa Flor esce di scena correndo

Governatore Alonso: solo Lo sapevo, non le sono indifferente! Alonso, Alonso, chi 
l'avrebbe mai sospettato. Stai per cominciare una nuova vita! In fondo anche la 
mia povera Rosaura approverebbe… guarda in alto Vero amore mio? Sei 
sempre stata una donna molto comprensiva, non avresti mai voluto che 
invecchiassi da solo. 

Esce. Cambio scena
Isola. Ben Gunn, Ismaele e Jonathan ancora un po' stordito.

Ben Gunn: Seguitemi… fate attenzione a dove mettete i piedi. Questo è il posto giusto 
per un'imboscata. (stai attento Ben). Ci nasconderemo qui e quando arriveranno 
li prenderemo in trappola.

Ismaele: Però loro sono in quattro.

Ben Gunn: C'è un trucco. (Non rovinargli la sorpresa Ben). Non Pol. Vedrete, eh eh.
Dividiamoci adesso, state nascosti e non uscite prima di me.

Jonathan: A Ismaele. Mettiamoci qui. Si nascondono. Da dove sbuca questo pazzoide?

Ismaele: Non lo so. So solo che si chiama Ben, ma non è pazzo.

Jonathan: Parla da solo.

Ismaele: E' il suo pappagallo, Pol. E' rimasto qui sull'isola per tre anni per 
trovare il tesoro di Barbaverde. 

Jonathan: E l'ha trovato?

Ismaele: Così mi ha detto.

Jonathan: Questo cambia le cose. a Ismaele Hai ancora con te il sacchetto?

Ismaele: Quale?

Jonathan: Quello con il bromuro.

Ismaele: Che vuoi fartene?

Jonathan: Mi serve per lui.

Ismaele: Per Ben?

Jonathan: Dobbiamo liberarcene.

Ismaele: Gli ho promesso che lo avremo portato con noi!

Jonathan: Sei troppo ingenuo ragazzo! Come credi che tratterebbero un poveraccio 
come lui che non ha più le rotelle a posto. Lo rinchiuderebbero in un manicomio 
e non vedrebbe più un pezzo di cielo.

Ismaele: Ma… l'oro è suo, lo ha trovato lui.

Jonathan: Cosa se ne può fare lui qui dell'oro? Pensaci ragazzo! A noi farebbe molto 
comodo. Pensa alla tua Isabel… Allora, ce l'hai ancora con te?

Ismaele: Si… L'ho qui.

Jonathan: Dammelo!

Ismaele glielo passa riluttante 
Ben dal suo nascondiglio fa un cenno verso i due

Jonathan: Zitto, arrivano…

Entrano i pirati che come entrano in scena finiscono dentro una rete.

Nostromo Elia: Che diavolo succede?

Ricardo: Maledizone, una trappola!

Miranda: Idioti! Idioti! Sapevo di non potermi fidare di voi! Tieni le mania posto tu!

Carlos: Non sono stato io.

A un cenno di Ben Jonathan e Ismaele escono dal loro nascondiglio con le armi in pugno e tengono sotto tiro i pirati nella rete.

Jonathan: Fermi così!

Miranda: Ve lo avevo detto di non sottovalutare il ragazzo!

Ismaele: Ci serve la vostra barca per lasciare l'isola.

Ben Gunn: Venite ora, vi mostrerò il tesoro. 

Da un nascondiglio estrae un baule ed iniziano a dividere il tesoro.

Jonathan: Bene! Questo per me, questo per Ismaele, questo per Ben.

Ben Gunn: (e io?)

Jonathan: L'ho appena detto, questo per Ben!

Ben Gunn: (e Pol?).

Jonathan: Chi è Pol?

Ben Gunn: Il mio pappagallo.

Jonathan: Cosa se ne fa un pappagallo dell'oro.

Ben Gunn: Se lo vuole è un suo diritto! L'ha custodito con me per tre anni!

Jonathan: riluttante D'accordo. Questo per Pol.

La divisione va avanti finché non è esaurito l'oro nel baule.

Jonathan: Questo è tutto. Prima di partire direi di fare un brindisi! Vado a prendere da 
bere.

Prima di allontanarsi strizza l'occhiolino a Ismaele.

Ben Gunn: senza farsi sentire e vedere da Jonathan prende l'oro di Pol e lo consegna a 
Ismaele Tieni, nascondilo. Ti tornerà utile. Poi riempie un altro sacco con delle 
pietre

Ismaele: Non capisco.

Ben Gunn: (fidati ragazzo) Fidati, se lo dice Pol, fidati. Glielo nasconde sotto la 
camicia.

Ismaele: Grazie, Pol.

Ben Gunn: E' sull'altra spalla.

Torna Jonathan con un fiaschetto.

Jonathan: Sottovoce a Ismaele Tu non bere ragazzo! Poi forte Prima Ben, che 
non ha mai assaggiato un rhum così speciale. 

Ben Gunn: Grazie! Prende in mano in fiaschetto, poi ci ripensa No. Prima gli ospiti. 

Lo ripassa a Jonathan. Che lo rifiuta e glielo ripassa, in un giochetto che si ripete.

Ismaele: Date qua, bevo io!

Jonathan e Ben Gunn: insieme No!

Ben Gunn: Dai qua! Alla nostra!

Beve poi passa il fiaschetto a Jonathan che finge di bere e che a sua volta lo passa a Ismaele che sta per bere quando Ben Gunn piomba a terra privo di sensi.

Ismaele: Quanto gliene hai messo?

Jonathan: Abbastanza. Su, ora sbrighiamoci.

Ismaele: Non sono ancora convinto che sia una cosa giusta.

Jonathan prende i sacchi di Ben.

Ismaele: Quelli…sono suoi. E' un furto! Jo io non sono un ladro.

Jonathan: Ragazzo, a noi faranno molto più comodo. Cosa vuoi che se ne faccia qui di 
tutto questo ben di Dio? Forza, andiamocene di qui.

Ismaele non molto convinto parte con due sacchi.

Jonathan: solo Questo intanto è sistemato, poi troverò il modo di liberarmi anche del 
ragazzo. In mare le occasioni non mancheranno. E poi sarò ricchissimo.

Esce. Cambio scena.

Nave del Governatore. Diversi uomini in scena (soldati?)Isabel seduta tristemente in scena.

Ufficiale di bordo: avvicinandosi a Isabel Qualcosa non va seňorita?

Isabel: No, anzi, tutto bene.

Ufficiale di Bordo: Come sapete vostro padre mi ha affidato il delicato incarico di 
badare a voi durante questo viaggio. Se avete bisogno di qualsiasi cosa non 
esitate a chiamarmi. 

Vedetta: Uomo in mare! Uomo in mare!

Tutti accorrono a vedere, l'ufficiale e anche Isabel. Accolgono a bordo il naufrago. E' Ismaele.

Marinaio: E' ancora vivo!

Isabel: Questo giovane lo conosco! E' un giovane marinaio che si era imbarcato sulla 
baleniera del capitano Achab.

Ufficiale di Bordo: Da quanto tempo siete in mare?

Ismaele: Non saprei…

Isabel: Siete ferito?

Ismaele: Non credo.

Ufficiale di Bordo: Toglietevi la camicia.

Ismaele: No! No. Grazie, sto bene.

Isabel: Lasciate che mi prenda cura io di lui. 

Ufficiale di bordo: Seňorita, non è un compito che spetta a voi.

Isabel: Suvvia. Non vedete che è innocuo? E poi a chi altro vorreste affidare questo 
incarico. Sentite, il viaggio sarà lungo, finalmente avrò un'occupazione che mi 
terrà un po' impegnata…

Ufficiale di Bordo: Come volete. Io comunque resterò a portata di voce nel caso che 
abbiate bisogno di me.

Isabel: Non dubitate, non esiterò a chiamarvi.

Ufficiale di Bordo: Sistematelo laggiù!

Lo sistemano lateralmente verso il proscenio.
Isabel e Ismaele soli

Isabel: E' così che pensate di arricchirvi per chiedere la mia mano?

Ismaele: mentendo Quando ho saputo che vi avevano imbarcata, per non lasciarvi sola 
mi sono gettato all'inseguimento della nave a nuoto. 

Isabel: Bugiardo! Non potete smettere di canzonarmi?

Ismaele: Voi che ci fate qui?

Isabel: Mio padre vuole che vada in Spagna ad imparare un po' di buone maniere, come 
si addice a una signora del mio rango. Presto però tornerò, ha deciso 
improvvisamente che vuole sposarsi.

Ismaele: Chi, vostro padre?

Isabel: Si. Con mia zia Doňa Flor. Le sta bene a quella strega, così non vedrà più 
Madrid…

Ismaele: Oh! Diventerà vostra madrina, però.

Isabel: Non me ne importa. Voi invece, come siete finito in mare? Dico: veramente.

Ismaele: Come vi ho detto, è la verità. Ero a bordo del Pequod quando una tempesta ci 
ha sorpresi e sono finito in mare.

Isabel: E volete che vi creda?

Ismaele: E non è finita: sono naufragato sull'isola e ho trovato il tesoro, poi il mio socio
Jonathan quando stavamo navigando in alto mare mi ha tramortito e gettato in 
acqua. Dovevo aspettarmelo che mi avrebbe giocato un brutto tiro. Ha voluto 
tenere tutto l'oro per se.

Isabel: Siete un irrefrenabile bugiardo! Vi state inventando un mucchio di fandonie.

Ismaele: E' la verità, ve lo giuro! 

Isabel: Già, siete un bugiardo, come i marinai della peggior specie.

Ismaele: Ciò che ho detto è tutto vero. Ve lo posso dimostrare.

Isabel: Come?

Ismaele: Chiudete gli occhi un momento.

Isabel: Vi avverto che se si tratta di un altro stupido scherzo me la pagherete.

Ismaele: Chiudete gli occhi, vi prego.

Isabel chiude gli occhi, Ismaele sta per tirare fuori il sacco con l'oro che gli ha lasciato Ben, quando si sente un colpo di pistola. 

Ismaele: Cosa è stato?

Isabel: Non vi muovete, vado a vedere.

Isabel va a vedere e Ismaele si nasconde

Marinaio: All'armi! I pirati ci assalgono!

Ufficiale di Bordo: Ciascuno ai propri posti di combattimento!

Miranda: All'arrembaggio, miei prodi!

Arrembaggio, duelli, battaglia. I pirati si impossessano della nave e issano la bandiera col teschio.

Miranda: Bene! Ora che è stato ristabilito l'ordine portate il prigioniero.

Carlos introduce Jonathan legato. 

Miranda: Per adesso mettetelo con gli altri, torneremo a lui più tardi. Poi impartisce 
ordini ai suoi uomini. Rovistate la nave da cima a fondo, portatemi qui tutti. 
Voglio proprio mettere le mani su questo tesoro. Si avvicina all'ufficiale di 
bordo. Se non volete che ci siano ulteriori spargimenti di sangue è 
meglio che parliate subito.

Ufficiale di bordo: Non so che cosa vogliate da noi.

Nostromo Elia: Adesso parlerai se ti preme la pelle.

Ufficiale di Bordo: La pelle l'ho già perduta. Dalle vostre mani nessuno è mai uscito 
Vivo. 

Miranda: Hai la mia parola d'onore.

Ufficiale di Bordo: E cosa me ne faccio di grazia?

Nostromo Elia: Un po' di rispetto! Non sai con chi stai parlando?

Ufficiale di Bordo: Nossignore!

Nostromo Elia: Hai davanti Morgan, il più terribile dei corsari!

Ufficiale di Bordo: Mio Dio! Non mi sarei mai aspettato che Morgan…

Miranda: …Fosse una donna? Sorpreso, vero?

Ufficiale di Bordo: Non lo nego.

Miranda: Come ti dicevo hai la mia parola che sarete risparmiati se mi dici dove lo 
avete nascosto.

Ufficiale di Bordo: Che cosa?

Miranda: Il tesoro del Governatore Alonso. Sappiamo che questa nave lo sta portando in 
Spagna.

Ufficiale di Bordo: Io non ne so nulla.

Miranda: Bada che non abbiamo tempo da perdere.

Rientra Rodrigo che ha perlustrato la nave.

Miranda: Lo avete trovato?

Rodrigo: Non c'è.

Miranda: Hai guardato bene dappertutto?

Rodrigo: Certo capitano.

Miranda: Si rivolge severa all'Ufficiale Allora, dov'è?!

Ufficiale: Insisto che non ne so nulla.

Miranda: Gettatelo in mare!

I pirati stanno per eseguire l'ordine quando Isabel si intromette

Isabel: Nooo!

Nostromo Elia: Che avete voi da gridare?

Isabel: Sono io.

Miranda: Siete voi cosa?

Isabel: Il tesoro del Governatore Alonso!

Miranda: Questa è bella! Voi il tesoro. Per quale motivo il governatore dovrebbe 
considerarvi un tesoro?

Isabel: Sono sua figlia!

Miranda: Sorpresa Bene! Finalmente un buona notizia. Saresti dunque tu tutto il 
prezioso carico che questo vascello trasporta?

Isabel: Si.

Miranda: Favoloso! Ai suoi uomini, indicando i prigionieri Gettateli in mare. Tutti 
tranne il vecchio.

Ufficiale di bordo: Mi avete dato la vostra parola!

Miranda : In mare, tutti! Risparmierò la ragazza, potremo sempre chiedere un 
riscatto al Governatore. 

I pirati eseguono l'ordine gettando tutti fuori scena.

Isabel: Siete una donna senza cuore.

Miranda: Mi avete stancato con i vostri discorsi. Nostromo, imbavagliatela.

Nostromo Elia esegue. Isabel nonostante il bavaglio continua a farfugliare proteste e viene condotta fuori scena. 

Miranda: rivolta a Jonathan A noi due ora vecchio. Se non vuoi fare la stessa fine 
dimmi dove hai nascosto la parte di tesoro che manca.

Jonathan: Di quale parte state parlando?

Miranda: Di quella che non c'era sulla tua barca quando ti abbiamo raggiunto.

Jonathan: Il tesoro lo avevo tutto con me.

Miranda: Non è vero. Ne manca una parte. Un rubino grosso come una noce.

Jonathan: Vi dico che è impossibile. L'ho visto e ho preso tutto io. Si trova in uno dei 
sacchi che sono rimasti sulla barca.

Nostromo Elia: Abbiamo guardato bene, uno è pieno di pietre.

Jonathan: sorpreso Come pietre?

Carlos: Sassi se preferisci.

Jonathan: Non ci credo, voglio vedere!

Miranda: Come vuoi. Rodrigo!

Rodrigo entra con il sacco pieno di pietre e lo depone davanti a Jonathan.

Jonathan: scoppia in una fragorosa risata Farabutto! Maledettissimo farabutto! Lui e il 
suo pappagallo! Altro che pazzo. E' il più furbo di tutti!

Carlos: Capo è impazzito?

Jonathan: Mi ha giocato come un bambino e io che credevo di essere stato più furbo di 
Lui.

Miranda: Ben Gunn?

Jonathan: Già. Ben Gunn, il vecchio pazzo eremita dell'isola! Ci ha fregati tutti. 

Nostromo Elia: Capitano, se le cose stanno come dice il vecchio non abbiamo più 
bisogno di lui.

Rodrigo: Già, ci basta tornare sull'isola.

Miranda: Gettatelo ai pesci!

Jonathan: Un momento! Un momento! Se tornate sull'isola posso esservi più utile da 
vivo che in pasto ai pesci! 

Miranda: Spiegati meglio.

Nostromo Elia: Cosa vorresti dire?

Jonathan: Conosco perfettamente dove Ben ha piazzato le sue trappole, potrei aiutarvi a 
evitarle.

Miranda: Si, ma non mi sembra sufficiente. Procedete!

Jonathan: …E so anche dove Ben Gunn ha nascosto la sua parte di tesoro.

Miranda: Fermi! Questo mi sembra già un ottimo argomento. Sbattetelo nella stiva. 
Facciamo ritorno all'isola e poi andremo dal Governatore a chiedere il riscatto 
per sua figlia. Brindiamo al nostro successo!

I pirati festeggiano, poi Miranda, Nostromo Elia e Carlos escono e resta in scena Rodrigo che ubriaco cade addormentato.
Ismaele entra in scena furtivamente. Si avvicina a Isabel imbavagliata.

Ismaele: Ssst! Ora vi libero, poi prendiamo una scialuppa e lasceremo la nave.

Ismaele recupera anche Jonathan e fuggono in quinta. Morgan entra in scena.

Morgan: a Rodrigo Che fai sciagurato? Dormi? E' così che fai la guardia? Vai a 
controllare i prigionieri, subito!

Rodrigo esegue rientrando subito in scena

Rodrigo: Non ci sono e manca una scialuppa!

Morgan: Come sarebbe a dire "non ci sono"?

Rodrigo: Sono scappati!

Morgan: Come è possibile?! Razza di incompetentibuonianulladisgraziati! 
Inseguiamoli! Non possono essere andati lontano.

Cambio scena. Casa del governatore. 
Entrano in scena Isabel e i suoi accompagnatori. Subito le si fa incontro il Governatore

Governatore Alonso: Figlia mia!

Isabel: Padre!…

Governatore Alonso: Raccontatemi cosa vi è successo.

Isabel: Siamo stati assaliti dai pirati di Morgan e questo giovane valoroso mi ha salvato 
la vita.

Governatore Alonso: Non saprei come ringraziarvi.

Jonathan: Ehm… Signor Governatore, un modo ci sarebbe…

Governatore Alonso: Quale?

Jonathan: Questi due ragazzi si amano…

Governatore Alonso: Si amano? Davvero?

Ismaele: Governatore se mi fosse permesso di sposare vostra figlia sarei l'uomo più 
felice…

Doña Flor: Intervenendo tra lo sbigottimento generale Assolutamente no! Figlia mia!

Isabel: allibita Non sono vostra figlia! Padre!

Governatore Alonso: Isabel, un po' di rispetto…

Isabel: Ma padre…

Doña Flor: Una donna del tuo rango non può abbassarsi a sposare un marinaio, anche se 
così coraggioso da salvarti la vita!

Isabel: Ma io, lo amo.

Doña Flor: Non basta! Per tirare avanti una famiglia ci vuole qualcosa di più, mia cara.

Ismaele: Se è per questo Tira fuori il sacchetto che gli aveva lasciato Ben Gunn Non 
sono proprio senza sostanze…

Jonathan: E questo da dove salta fuori?

Ismaele: Me lo ha dato Pol. Come regalo di nozze.

Jonathan: Il pappagallo? Che mi venga un accidente!

Doña Flor: Bhe… Non sarà di nobili origini ma ci sono dei buoni presupposti.

Governatore Alonso: Bene. Allora direi che anche con il benestare della mia futura 
Sposa queste nozze si faranno.

Jonathan: Chissà che faccia farà Morgan.

Governatore Alonso: A lui penseranno i miei uomini. Noi adesso possiamo festeggiare 
finalmente!

Musica finale e saluti.