La porta

di

Tommaso Urselli

Personaggi:
PINO, ha circa trent’anni
MINO, il suo fratello gemello
ALBA, la madre dei due


Il luogo dell’azione:

Una camera male illuminata e senza mobili. Vecchi quotidiani sono sparsi un po’ dappertutto. Si ha la sensazione di un imminente trasloco.


Nota:

In scena c’è una porta; i due fratelli saranno “ritratti” sempre al di là della porta, “dentro”; la madre sarà invece ritratta al di qua della porta, “fuori”. 


1. “L'interrogatorio"

Mino, seduto sul pavimento, legge un giornale.
Pino, inserita una cassetta in un registratore portatile, lo accende; alle domande pronunciate dalla voce registrata (contrassegnate nel testo da un trattino al centro della pagina) risponde per lo più con gesti e smorfie. 
Mino, di tanto in tanto, si volta e osserva il fratello; poi riprende a leggere.


- Come stai?

PINO …

-Stai bene?

PINO …

-E io?

PINO …

-Posso farti una domanda?

PINO …

- Che cos’è una domanda?

PINO …

- Che cos’è una risposta?

PINO …

-Qual è la differenza tra una domanda e una risposta? 

PINO …

- Che cos’è un fazzoletto?

PINO …

- Che cos’è un elefante? 

PINO …

- Qual è la differenza tra un fazzoletto e un elefante?


PINO …

- Perché i fiori profumano?

PINO …

- Perché l’arcobaleno è a forma di arco?


PINO …

- Come stai?

PINO …

- E io?

PINO …

- Perché il gatto fa “miao”?


PINO …


- Ti piacciono i fichi secchi?

PINO …

- Perché l’acqua si chiama così?


PINO …

- Ma quando cade l’acqua la gente si bagna?


PINO …

- Ma chi si bagna di più: gli uomini o le donne?

PINO …


- Perché le donne si chiamano così?


PINO …

- Ma le donne portano i capelli lunghi?

PINO …

- Che cos’è la Carta Fidaty?


Pino spegne il registratore. 
Si avvicina a Mino, e lo riaccende.


- Qual è il tuo nome?

PINO … 


- Ti sei mai chiesto se ne hai più di uno?


PINO …

- Dove vi siete conosciuti?


PINO …

- Da quanto tempo?


PINO …


- Vi conoscete molto bene?

PINO …


- Fumi?

PINO Sì. 


-Qual è stata la tua impressione la prima volta che l’hai visto?


PINO … 

- Ti ricordi quanti anni hai?...


PINO … 

- …Quand'è il tuo compleanno?...


PINO … 


- …Qual è il colore dei tuoi capelli?...


PINO Neri.


- Colore degli occhi?


PINO Neri.


- Hai fratelli o sorelle?


PINO Neri.


- Qual è la tua canzone preferita?


Pino comincia a cantare una vecchia canzone dialettale; alla sua voce si sovrappone quella di Mino.


PINO E MINO La cucimanneddha la culipizzuta ce ste' faci 'nta sta' ruta…e ste' ccusi nu filu d'azza 
pe cusire la visazza…la visazza ch'è cusuta la cucimanneddha la culipizzuta…

Pino si interrompe bruscamente; per un lungo attimo, silenzio assoluto; poi Pino riprende a cantare da solo.


PINO …la visazza ch'è cusuta la cucimanneddha la culipizzuta…La cucimann…


Riprende a parlare la voce registrata.



- Sei timido?

PINO… 


- Estroverso?

PINO… 


- Hai piercing o tatuaggi in qualche parte del corpo?


PINO… 


- Quale follia potresti fare in un momento di insanita' mentale?



PINO …


- Sei un ribelle? Segui tutte le regole? Hai qualche talento speciale? 
Hai avuto qualche incidente grave? Ti definiresti intelligente 
con poca voglia di fare o piuttosto…


PINO Piuttosto!



- Cosa ami di più?

PINO… 


- Qual è il tuo luogo preferito?

PINO… 



- Qual è il tuo luogo preferito?Qual è il tuo luogo preferito?Qual è il tuo luogo preferito?Qual è il…



2. "Chi è?"

Un attimo dopo. Bussano forse alla porta. 


MINO Hai sentito?

PINO Che…

MINO Avanti, smettila con quel coso e vai ad aprire.

PINO Vacci tu.

MINO E se...

PINO Non può essere lei, c'ha la chiave.

MINO Tu te ne approfitti, te ne approfitti perché sei il più grande. 

PINO Il più grande io?

MINO Sei nato prima di me.

PINO Siamo nati insieme.

MINO No, sei nato prima tu.

PINO See...E tu come fai a saperlo?

MINO C'hai la testa più grossa, non c'era più molto spazio e io mi sono intrufolato a forza; tu,
furbone, per uscire prima hai messo una mano sulla mia, di testa, e mi hai spinto giù; va’ che
me ne ricordo benissimo.

PINO Va’ ad aprire...

MINO E' già aperto.

PINO E com'è che non entra?

MINO Boh...Non lo saprà, che è già aperto.

PINO E tu vai...va’ a dirglielo...

MINO Piano, piano...non so neanche chi è. Non sei tu che dici di non aprire a nessuno?

PINO Io?

MINO Sì sì, tu l'hai detto, tu sei il più grande. 

PINO Daaagli...Sss…Aspetta, aspetta…Zitto... 


Pino si avvicina alla porta.


PINO Chi è?...Chi è?...


Mino lo segue.


PINO Eh, no: adesso tu te ne stai là, fermo, e non ti muovi!

MINO Perché…Voglio venire anch'io...

PINO Sei il più piccolo, potrebbe essere pericoloso!...E' chiusa, meno male.

MINO Chiusa! E che ti aspettavi...Sei tu, che la tieni chiusa "se no viene aria". Senti...Pensi
che una porta…si può aprire da sola?

PINO Ma avevi detto tu che era aperta, no?

MINO Io?

PINO Un attimo fa!

MINO Non mi ricordo. Non ricordo, d'aver detto così. Siedi, siediti qua, vicino a me.


Pino non si siede.


MINO Certo che oltre ad avercela bella grossa, ce l'hai anche dura quella testa. E va bene, va
bene...(prende un vecchio giornale dal mucchio e legge)…Senti questa, piuttosto:
"Armato d'arco e frecce se ne va in giro per la città a spaventare i passanti"…Dici che era lui,
alla porta? Pensi che poteva essere lui?...Devi saperlo, tu…Sei il più grande…C’hai il
dovere di proteggermi.

PINO Ancora!...Ancora con questa storia!!!


Pino si avvicina al fratello con aria minacciosa; Mino si mette a cantare.


MINO La cucimanneddha la culipizzuta ce ste' faci 'ntra sta' ruta…

PINO E MINO …e ste' cusi nu filu d'azza pe cusire la visazza… 



Alle voci dei due se ne aggiunge una terza che viene da “fuori”, è quella di Alba, la madre.



PINO E MINO …la visazza ch'è cusuta la ALBA …la visazza ch'è cusuta la 
cucimanneddha la culipizzuta... cucimanneddha la culipizzuta...

PINO Ce la cantava l'estate, quando passavamo ALBA La canto d'estate, sotto il cielo 
il tempo a guardare il cielo stellato. stellato. Vedete? Ci sono animali, 
C'erano figure di animali, animali fantastici animali fantastici che vivono 
che vivono solo la notte. Appena la canzone solo di notte. Quando la canzone
finiva, diceva che dovevamo chiudere gli occhi… finisce, dovete chiudere gli occhi
e aspettare. Date il tempo alla
canzone di salire fino al cielo,
poi andate a dormire. Domani, se
la canzone arriva fino là, tra le
stelle vedrete un animale nuovo, 
uno mai visto prima.




3. “La donna che parla alle piante”

Fuori. Davanti alla porta, Alba dà acqua e parla alle piante.


ALBA Ninì...Ninì...Le sentite le campane?...Le campane stanno suonando...Venite, ci dobbiamo 
sbrigare...Dobbiamo fare presto...Venite qua che vi pettino...Lo sapete?...C'avete gli 
stessi capelli del nonno…Gli stessi riccioli…E gli occhi…Tali e quali a quelli suoi...Era 
contento, vi prendeva in braccio, rideva...Diceva che lui se ne stava andando e che, al 
posto suo, eravate arrivati voi...
Un giorno…Vedete un giorno che viene, il sole. Lo so, lo so, non c'è bisogno che lo dite 
a me…E’ quest’oscurità che non vi dà pace.



4. “Mosca cieca”

Dentro. Buio. 


VOCE DI PINO Oh, dove sei…

VOCE DI MINO Eh, sono qua. Più a sinistra.

VOCE DI PINO Che razza di gioco. Tu…tu mi vuoi confondere.

VOCE DI MINO Cerca, cerca. Mi hai quasi toccato. Mi sei passato vicino e quasi mi toccavi il 
petto.

VOCE DI PINO Mino…Vieni a vedere…C’è acqua…E’ bagnato…Preso!!!...T’ho fregato. 

VOCE DI MINO No, non mi hai fregato. L'acqua…c'era veramente. Metti la mano qua….Senti? 
Ahhh…E’ fresca.

VOCE DI PINO Non è da bere.

VOCE DI MINO No?

VOCE DI PINO Non lo sappiamo da dove viene.

VOCE DI MINO Che me ne frega, ho sete, io bevo lo stesso. Ahhh...
Pino, era una notte di luna. Ferragosto, mi pare. Il mare, calmo: uno specchio. La
sabbia, fresca. Mi bagno i piedi e mi sento diventare leggero. Seguo con gli
occhi la luna, le mille lune che si riflettono sull'acqua scura. Mi siedo, e mi 
addormento. Sogno di essere diventato un pesce. Guizzante. Leggero. Veloce.
Sogno che la vita di questo pesce è la mia. Lontana da tutto. Nascosta nelle
profondità. 
Pino…

5. “Hanno rubato la luna”

Luce.


MINO Pinooo...

PINO Eh...

MINO No, stavo pensando…perché il mare è tanto grande?

PINO Perché c'è tanta tanta acqua.

MINO Già...

PINO Eh!…

MINO Ho capito... 

PINO Bravo.

MINO Pino...

PINO Che c’è...

MINO Prima di uno…che cosa viene?

PINO Lo zero.

MINO E prima di zero?

PINO Sempre zero.

MINO Si, ma qual è più grande…il primo o il secondo?

PINO Sono uguali.

MINO Già... 

PINO Eh!...

MINO Ho capito... 

PINO E bravo, bravo…

MINO Pino...

PINO ...

MINO Pinooo...

PINO Ehhhh…

MINO No, stavo pensando…Perché non usciamo…Ci facciamo due passi…Andiamo a vedere la 
luna…

PINO La luna? L'hanno rubata!

MINO Hanno rubato la luna?

PINO L'anno scorso…E non l'hanno più ritrovata.
Mino, mi piace qua...Non si sta bene qua?
Lo amo questo posto. Anche quelle piccole crepe, là, sul soffitto: amo tutto qua dentro. 
Sarà anche stretto, sporco, buio, ma…Ma???...

MINO …ma-è-il-posto-più-caldo-di-tutta-la-casa!!!...Lo so, lo so... 

PINO Bravo!



6. “La donna che parla alle piante”

Fuori.


ALBA Come arriva la sera e sento la porta che s'apre, il cuore mi comincia a battere forte forte.
Entra, manco mi guarda in faccia, e si siede…Mangia...E sbatte i pugni sulla tavola: 
"'Sta carne è fetente"…”Piano, piano che stanno dormendo i bambini", gli faccio. Ma lui,
niente. Non ci vede più dalla rabbia. E come una schiuma bianca gli esce dagli occhi. 
"Calmati" gli faccio, “calmati". Ma lo so bene che cosa vuole. Lo tiene scritto in faccia. 
Mi comincia a guardare con due occhi che sembrano senza fondo e io non capisco più 
niente. “Chiudi la porta della camera", mi fa. Manco faccio in tempo a chiudere la porta 
della camera dei bambini che già m'ha sbattuta sulla tavola. E’ freddo il legno della 
tavola. Così duro e freddo…




7. “Vecchi ricordi”

Dentro. Pino è tutto indaffarato a riparare il suo registratore.


MINO Pino…

PINO Eh…

MINO Tu ridevi? Quand'eri bambino, tu ridevi?

PINO Non lo so. Mica mi vedevo.

MINO Mi raccomando, eh: non vedere mai niente. Comunque, no che non ridevi, te lo dico io.
Solo una volta, hai riso. Nel sonno.

PINO Quando...

MINO Una notte. Stavi sognando qualcosa. Ti sei messo a sedere sul letto, a occhi chiusi, e parlavi, 
farfugliavi, tu. Era sicuramente qualche cosa contro di me, perciò dopo ridevi. Hai acceso 
la lampada sul comodino e là, nella luce, a occhi chiusi, hai cominciato a ridere, a 
ridere…Come un matto..."Mio fratello è matto"...così, ho pensato..."me lo tengo".

PINO E tu?

MINO Io cosa...

PINO Che ci facevi, sveglio?

MINO Avevo paura.

PINO E di che...

MINO Non lo so...Ce l'avevo...



8. “La donna che parla alle piante”

Fuori.


ALBA E’ come suo padre e come il padre di suo padre, ma non è cattivo: è il mestiere che 
fa...Stare tutto il giorno in mezzo ai porci e al sangue che scola...La notte si sveglia di 
soprassalto e comincia a ululare come un cane-lupo alla luna. Io gli prendo la testa tra le 
braccia e me la stringo al petto, come a un bambino. Quando sta così sembra proprio un 
bambino che vuole la mamma sua. Allora canto piano piano, così prende pace e la 
smette di sognare.
Una notte mi racconta che sono venuti per portarselo nel sonno un sacco di uomini tutti 
neri. Portano una croce. Si portano dietro questa croce e lo vogliono appendere come un 
cristo. Grida che non vuole ma quelli se lo prendono a forza, se lo portano sul monte 
del macello vecchio e là lo vogliono appendere insieme ai maiali a testa in giù. Così 
s'accorge che quelli appesi non sono maiali ma persone, persone che lo guardano, lo 
guardano e piangono...E lui si sveglia piangendo e comincia a vedere sangue 
dappertutto, dice che tutta la camera sta gocciolando sangue e che stanno venendo a 
prenderselo.


9. “Ancora altri ricordi”

Dentro.


MINO Della notte. Ecco di che cosa avevo paura, Pino. Scendeva piano, nera, come l'inchiostro. 
Pensavo che forse non finiva mai, la notte. E che al buio dovevamo restarci per sempre... 
E dei cani. 
Non li sentivi tu i cani? 
Scendeva la notte, i cani fuori abbaiavano, tu ridevi…E io avevo paura…Che c’è di strano!
Uno, a quell’età, ha paura di cose così.
Ma tu i cani non li sentivi? 
Dovevano essere cinque, sei…Tanti...

PINO Boh…(si guarda in giro) Sì…sì…

MINO Li sentivi?

PINO No!!!...E’ questo…Questo posto…Lo amo…Questo, e nessun altro.


Pino accende il suo registratore.



- Che cos’è un fazzoletto?

PINO …

- Che cos’è un elefante? 

PINO …


MINO Pino…


- Qual è la differenza tra un fazzoletto e un elefante? 

PINO …

MINO Pinoo… 
PINO Ehhh…(spegne il registratore)

MINO C’è uno che ha sete e va a cercare un po’ d’acqua. Arriva a un pozzo, nero e profondo, e ci
cade dentro…Grida, ma nessuno lo sente. Passano i giorni, i mesi, gli anni…Il pozzo è
diventato la sua casa…


10. “Interrogatorio al contrario”

Pino riaccende il registratore, lo guarda, gli pone domande. Mino lo osserva.



PINO Come ti chiami? 


- Qual è il tuo nome?


PINO No, il tuo…

- ……………………………………


PINO Quanti anni hai? 


- Ti sei mai chiesto se ne hai più di uno?


MINO Pino, non vedi?...Non risponde, l’amico...I fatti tuoi li vuole sapere ma lui non 
si sbottona.



- Fumi?


PINO No, tu…Fumi?...Impressioni sulla vita?...



- ………………………………….



PINO Quand'è il tuo compleanno? Ce l’hai la fidanzata? Colore dei tuoi occhi? E di quelli della 
fidanzata?


-……………………………………


PINO … 

MINO Pino, lascialo perdere…Non vedi?...Non vuole socializzare!

PINO …Qual è il tuo posto preferito?....Qual è il tuo posto preferito???


- Qual è il colore dei tuoi capel…


Pino spegne il registratore e si avvia verso la porta come volesse uscire. 
Mino lo segue.
Giunti davanti alla porta, Pino si volta improvvisamente verso il fratello.


PINO Mino…Qual è la tua canzone preferita? 



11. “La donna che parla alle piante”

Fuori.


ALBA Sto alla finestra, e faccio un sogno a occhi aperti: che là fuori c’è il temporale e io ho 
paura…tanta…che pure la terra trema e tutte le pareti...Mi faccio piccola piccola
mentre tutta quell'acqua cade forte…ma così forte… che sembra che il cielo 
vuole entrare dentro casa…Non ce la faccio più…Getto un grido…E il temporale 
si calma…Poi mi sveglio…E m’accorgo che le rose che stanno dietro la finestra sono
seccate.



12. “Altre canzoni”

Dentro. I due fratelli, davanti alla porta, come li avevamo lasciati nella scena precedente.

MINO (canta)…Considerando l’etààà
mi sono fatto pietààà…
…Nani na nana nanà…
…Ma un giorno tu hai aperto il cassettooo
da lì ti sorrideva un oggettooo
hai scelto di schiacciare il grillettooo…Perfettooo… 

(al fratello) Ehhh???...Queste…Queste sono canzoni, Pino…Le mie canzoni preferite… 


13. “Sempre la stessa”

Pino tiene un orecchio accostato alla porta, sembra ascoltare qualcosa o qualcuno all’esterno.
Mino gira nervosamente per la stanza.


MINO Il mondo...il mondo è come una palla bianca...e dentro stanno le formiche nere...poi viene 
il gigante brutto...e le scrafazza(*)…Il mondo…il mondo è una palla bianca….e dentro 
stanno le formiche nere...poi viene il gigante brutto...e le scrafazza…Il mondo...il mondo è 
come una palla bian… 

PINO Hai sentito?

MINO Che dici...che vai dicendo...

PINO Doveva essere lei…

MINO Doveva essere lei, doveva essere lei…Sempre la stessa canzone, Pino…E basta: cambia
disco, ogni tanto.

PINO Era lei, era lei…M’è passato come un fiato caldo sopra la faccia...

MINO Mi sa che tu cominci a dare i numeri!

PINO Quali numeri...Numeri, dice!...M'ha pure detto una cosa dentro le orecchie.

MINO Sì?…E che t'ha detto...Ch'è andata a fare la spesa e adesso torna? Che al negozio ci sta la fila?

PINO No no...M'ha detto che dobbiamo aspettare ancora un po', ch'è ancora presto per uscire...
Che là fuori fa freddo e se usciamo, ci buschiamo il raffreddore. 
Ma tu, non hai sentito niente?

MINO Proprio niente...niente di niente...di niente...(mima un balletto e canticchia) Nanà 
nananananana…nai na nà…nanà…nanà…

PINO …

MINO ...Naninanananananana...naninà nanà…nanà...

Stanotte...nanà...me la sono sognata...ninì...mi diceva...se continui a tormentarti
così...ninininininì...presto diventerai un'ombra...Insieme a lei…nanà…stavano tante altre
donne…Ridevano...Mi guardavano e ridevano ...Poi ho fatto un altro sogno...Che faceva 
freddo e stavamo tutti e due sopra un lago ghiacciato...E si vedeva il fondo: pietre, alghe,
pesci di tutti i colori...E c’erano occhi...tanti occhi che ci guardavano da là sotto...A un certo 
punto…si sente come un battito d'ali: un grande cigno bianco era venuto a prenderci...




(*) Le schiaccia.

14. “La donna che parla alle piante”

Fuori.


ALBA C'è una confusione...E’ tutto scuro…Pure il sole mi sembra una tomba scura e sopra la 
tomba stanno scritti col sangue nome e cognome mio...
Qualcuno, da dentro…un verme lungo e schifoso come gli anni che sono passati mi 
sta divorando le viscere. 
No…Non può essere…Me ne devo andare…Questo non è più il posto mio.
Io…Io volevo essere albero, ma sono nata porta...Mettere al mondo frutti…E invece ho 
dato solo semi.



15. “Nella foresta madre”

Dentro. Mino è tutto impegnato a sfogliare vecchi giornali.


MINO ...Venticinque...ventiquattro...Questo è dell'anno scorso...Ah, eccolo eccolo...L'ho
trovato!

PINO Sì?

MINO L'articolo sui fratelli Pelazza!

PINO Pelazza?

MINO Quelli che se ne erano andati alla ricerca di loro stessi nella foresta madre e invece c'è
mancato poco che, per la fame, si mangiavano l'uno con l'altro.

PINO Dammi qua!!!

MINO Va bene, va bene…Non è andata proprio così.

PINO Senti senti...Hanno fatto una tribù, invece...Hanno fatto una grande tribù!!!

MINO Già, me l'immagino...UELLCAM…

PINO …BENVENUTI…

MINO …IU’ ARR…

PINO …FINALMENTE SIETE ARRIVATI…

MINO …IN PELAZZA’S TRAIBB...

PINO …NELLA TRIBU’ DEI…

MINO …NELLA TRIBU’ DEI…

PINO …NELLA TRIBU’ DEI…

MINO …Dei vaffanculo!!!...Altro che tribù…Qua dobbiamo pensare qualche cosa. 

PINO Se è per questo, ne abbiamo tutto il tempo.

MINO E ci dev'essere...Ci deve essere, un'altra uscita...

PINO E' uscita? E di dov'è uscita? 

MINO Aiutooo...aiutooo...

PINO Tanto è inutile: non c'è nessuno là fuori.

MINO Sentilo! E tu come fai a saperlo...

PINO E' chiaro, sono il più…

MINO Ho capito, ho capito.


16. “La zattera”

Pino ha ancora tra le mani il giornale del fratello; lo sfoglia incuriosito.
Mino si toglie una scarpa e comincia a usarla a mo’ di martello contro la porta, come volesse schiodarne le assi.


PINO Ma si può sapere che diavolo stai facendo? Che è, un nuovo tipo di gioco questo? Oh, qua 
siamo in due...Spiegalo pure a me così lo facciamo insieme, no? 

MINO Calmo, stai calmo che ti spiego tutto. 

PINO Beh? Adesso pure il filosofo si mette a fare; avanti avanti, sentiamo come funziona.

MINO Tu però siediti e stai zitto. E dice, e dice...E guarda un po', fallo funzionare quel cavolfiore 
che c'hai al posto del cervello. Secondo te, eh, che sto facendo…Una forca così ci 
impicchiamo?...Oppure...oppure ci metto un palo qua...un altro là...e ci appendiamo i panni
da asciugare?...Peccato però che dentro questa fogna il sole non arriva...

PINO Non lo so, non lo so.

MINO Come non lo so!!! Sai sempre tutto, tu!!! Avanti, sforzati…E sforzati!!!

PINO E' che proprio non ci riesco.

MINO Allora te lo dico io, te lo dico: una zattera, eccolo che cavolo sto facendo...Mi sto costruendo 
una zattera...

PINO Una che...? E...e che ci vuoi fare, qua, con una zattera...E mica siamo al mare, qua...Uh 
uh...Hai capito, il fesso? Una...E dimmi, dimmi un po'...Quanti posti ci sono...Insomma, a
quanti posti è questa...Questa zattera...

MINO Un posto…Per un fesso solo.

PINO Ho capito, ho capito...E le provviste?...Chi te le passa poi le provviste?

MINO Mi mangio i pesci del mare.

PINO Ohhh...E dove credi di stare, a santropèz?…E ci sono anche le donne?...Ci sono pure le
donne abbronzate abbronzate?...E come sono?...Bionde?...Brune?...E lo portano il 
costume?...O non lo portano?...E perché non se lo mettono, il costume?...Chi è che gliel’ha 
detto che non se lo devono mettere, il costume?...Chi?... 

MINO Ma chi t'ha invitato, chi t'ha chiesto niente! Tu se non vuoi venire non ci vieni. 
Continua a parlare con l’amico tuo, là…(gli indica il registratore)…Domandagli cose notte e
giorno, tutta la notte e tutto il santo giorno, che solo quello puoi fare...Vedrai, vedrai…Che 
prima o poi ti risponde…

PINO Che vuoi dire? Che cos’è che vuoi dire?

MINO (canta) Addio addio amooreeee…
io vado viaaaaa…


Pino lo zittisce. 



17. “Una casa come questa”

Mino, seduto sul pavimento, legge.
Pino si guarda intorno soddisfatto. 


PINO Quando mi sposo voglio una casa come questa...

MINO …

PINO Solo…un po' più grande...

MINO …

PINO Perché…tu, no? 

MINO …

PINO Che c'è che non va, qua…

MINO I mobili…Non ci sono i mobili, ecco…L'hai vista mai, tu, una casa senza mobili?...
Uno di noi deve uscire a prenderli...

PINO Alt!!! Dov’è che vai…Si può vivere senza mobili. Anzi, certe volte, sono solo fonte di guai.
Lo zio Pietro…Quello ci parlava coi mobili…Diceva che l’ascoltavano più della moglie…E 
così si innamora di una pendola…Una vecchia pendola a muro. Pure un nome gli dà...Linda, 
la chiama…Bè, un giorno, Linda non vuole più suonare e lo zio comincia a menare pugni, a
scuoterla…Finché non se la tira addosso e la sua bella pendola…Tracche…Gli fracassa la 
testa!!!

MINO Mamma che paura.

PINO E di che...Ci sono qua io...

MINO Appunto, appunto.

PINO …

MINO Che...Che mi vuoi fare?

PINO Stavo solo scherzando.

MINO M'hai fatto paura, m'hai fatto paura lo stesso. Sembravi...

PINO Chi?

MINO Qualcuno...Una maschera...Sì, quella vecchia maschera che stava appesa di fronte allo 
specchio.

PINO La maschera, lo specchio...Ma di che stai parlando...Tu ti inventi cose, cose che non 
esistono...

MINO Esistono, esistono...Ci sono sempre una maschera e uno specchio...In ogni casa...Da qualche 
parte...

PINO Non nella nostra.

MINO Sentivo una mano che mi tirava i piedi, la notte...M'aveva preso le caviglie e le stringeva. Io 
mi aggrappavo al letto ma quella tirava, tirava...Ho cominciato a gridare e tirava ancora più 
forte. Così ho preso coraggio, ho alzato la testa e l'ho guardato dritto negli occhi...Con la 
mano m'ha chiesto scusa, poi m'ha sorriso...andandosene m'ha detto che non era me che 
stava cercando...



18. “La corsa”

Pino e Mino fanno la loro ginnastica quotidiana.


MINO Pino…Pino, che ore sono…

PINO Le tre…

MINO Qua qualche cosa non quadra…Pinoo… 

PINO Eh…

MINO Mi prendi per fesso?

PINO Non sei fesso…Vai…Non volevi andare?…Non sei fesso…

MINO Ah, non sono fesso…E perché non mi rispondi quando ti parlo…

PINO T’ho risposto, t’ho risposto. Anni sono, che ti rispondo.

MINO Hai detto che sono le tre. E sempre le tre, sono? Sono ore che stiamo correndo.
E mai passa il tempo?

PINO Impressione tua, è. 

MINO Si, ma…E va bene…Io corro, eh…Però voglio sapere perché…dove stiamo andando…

PINO Non lo so. L’importante che andiamo. 

MINO Pinooooo…Ma quand’è che arriva, ‘sto traguardo…

PINO Quale traguardo…

MINO Come, quale traguardo…E ci dev’essere, un traguardo…Se facciamo la corsa…Ogni corsa 
ce l’ha un traguardo…

PINO Noi no!...Noi corriamo per il gusto di correre...

MINO Noi?...Ma poi, non lo vedi che c’hai il fiatone?...Neanche tu ce la fai più…Le sigarette, 
sono, le sigarette…La devi smettere di fumare.

PINO Ho smesso.

MINO Bravo, ti conviene.

PINO Conviene, ma non conviene…Se non fumo ingrasso...Se ingrasso, divento nervoso…Se sono
nervoso mi viene voglia e ripiglio a fumare...Tanto vale che non smetto proprio: almeno
resto magro. 



19. “La donna che parla alle piante” 
Fuori.

ALBA E’notte. Sopra al cielo brillano le stelle e per la strada, nessuno...I cani…Solo i cani… 
Raspano contro i bidoni della spazzatura e li rovesciano, per poter mangiare. 
Tutti gli altri…Le persone…Dormono. 
Sono sola...
A fianco a me non ci sta nessuno...
Non c’è mai stato nessuno.
Da bambina, se hai paura…Se la notte hai paura che viene poponni (*) e ti mangia, puoi 
stringerti la testa tra le mani e chiudere gli occhi e pensare che a fianco a te ci stà l'angelo
con la spada di fuoco...E quando arriva poponni l'angelo con un colpo di spada gli 
spacca la testa. 
Ma adesso…L'angelo è sparito…S'è stufato di stare appresso a me. 
E se viene poponni…Io gliela devo spaccare, la testa. 
Così, entro dentro casa. I bambini stanno dormendo nella camera, belli belli. Chiudo la
porta della camera…Lui, là dentro…Non ci deve entrare! 
Poi me ne vado. Me ne esco di casa e comincio a camminare. A camminare e a 
respirare.


(*) L’uomo nero.

20. “Il pranzo” 

Dentro.


MINO Pino…M’è venuta fame…M’ha messo fame, ‘sta corsa…Che ci mangiamo oggi?

PINO La pasta.

MINO Vediamo…Vediamo un po’…C’è la pasta grossa.

PINO E’ una vita che non mangiamo spaghetti.

MINO Spaghetti col sugo?

PINO Spaghetti col sugo e col formaggio grattugiato.

MINO Spaghetti…sugo…formaggio grattugiato…Ecco…Ecco qua… 

PINO E il basilico?…Non c’è pure un po’ di basilico?

MINO E già…Mettiamoci pure il basilico…Eccolo, eccolo.

PINO Com’è verde…Bello verde verde…Verde assai è ‘sto basilico...Si vede, che lo curano 
bene... Si vede, che non se la scordano mai l’acqua...Si vede, che è di marca...Si ved...

MINO Si vede, si vede.

PINO Si, ma…E il peperoncino?...E come si fa a mangiare la pasta col sugo e il basilico senza 
peperoncino…

MINO E già, Pino…Come si fa…Non è possibile…Assai piccante, la vuoi?

PINO Piccante piccante...Mmm…

MINO Mmm…Pino…

PINO Eh…

MINO E fatti la scarpetta, no?…E’ peccato se lo buttiamo tutto quel sugo…

PINO Sì, sì…Ma che c’è, di secondo? Ci sta, la carne?...Ecco, mai niente c’è per secondo.

MINO Ci sta, ci sta...La fettina...

PINO Uuuuhhh…Non mi piace… 

MINO La fettina di cavallo?

PINO Uhhhhhh….Puzza di cavallo...

MINO E’ fresca.

PINO Non ci sta il pollo? Il pollo morbido morbido.

MINO Non ce n’è, Pino. E’ finito.

PINO M’è passata la fame, m’è passata.

MINO Come…Non la vuoi la fettina?

PINO Non la voglio. 

MINO E il contorno…

PINO Manco il contorno voglio.

MINO E l’insalata…L’insalata come ti piace a te, con tanto olio…

PINO No, no…

MINO Allora la frutta, Pino…La frutta!

PINO Sto a posto così.

MINO Il caffè…Il caffè…

PINO Se t’ho detto che sto a posto così…

MINO Pino…Il caffè…E’ finito…Io non posso stare senza…

PINO Ti fa bene, sei un po’nervoso. Sì sì, ti vedo troppo nervoso ultimamente. Te lo dico da 
fratello, sai?...Anzi, da amico...

MINO Hai ragione…E' che non riesco a dormire.

PINO Devi cercare di stare calmo...Cal-mo...Ecco, vedi...Fai come me…Fai conto che non è 
successo niente.

MINO Per te è diverso...Tu c'hai quella della drogheria...un giorno che la porta si apre ti prendi una
casa con lei…Ce ne sono tante in giro...

PINO Sììì…

MINO C'hai l'età per farlo.

PINO C'hai la stessa mia età!

MINO E' diverso, io...Io sono più piccolo. E poi non sono fatto per quelle cose. Invece è questo, 
‘sto cavolo di buco. Ma non senti?: non c’è neanche l'aria per respirare…E tu mi tieni chiuso
qua dentro...Ma perché, che t'ho fatto…Niente…E tu mi tratti così…Sempre così m'hai 
trattato…Mi spingi, mi spingi per non farmi uscire ma io...Sono sicuro, sì…Che anche tu 
ti stai dannando l'anima...Tutto il giorno a tenermi a bada, a controllare quello che faccio. 
Oh, guarda che te lo direbbe anche lei...Che stai sbagliando tutto...Ma non può…Se n'è 
andata…Puff, sparita!...Vuoi ficcartelo in quella testaccia? 
Pino, io me lo ricordo: nell'altra stanza sta succedendo qualcosa... Metto l'orecchio 
al legno bianco della porta, per sentire meglio: c'è uno strano silenzio. A un certo punto, da 
quel silenzio bianco e senza fondo, esce lei…C’ha gli occhi arrossati dal pianto. Non mi 
guarda in faccia e va dritta verso la cucina. Di lui, niente. Non lo so se sta ancora là dentro. 
Mi sembra però di sentire l’eco della sua voce dietro quella porta. Forse un urlo.

PINO …

MINO Dì la verità: speri che lei torni. Dici sempre a me non bere tanto caffè, pensa a dormire. E 
tu? Che pensi di risolvere stando tappato qua dentro? Vorresti che io ti dicessi “non 
preoccuparti di me”?...E va bene, te lo dico…”Non preoccuparti di me”…Vorresti che io ti 
dicessi “si sta bene anche qua”?...Te lo dico, te lo dico…”Si sta bene anche qua”…Vorresti 
che ti dicessi “aspetteremo finché non sarà tornata"?...Eh no, Pino...Non tornerà! 
Lei sta meglio di noi. Siamo noi che marciremo in questo posto puzzolente se non apri 
quella maledetta porta.



21. “Il sogno dei nomi”
Pino e Mino, entrambi seduti davanti alla porta.


MINO Pino…Si sta bene, qua. Stiamo un po’ stretti…Ma si sta bene…

PINO …
MINO Pino…

PINO Eh…

MINO Chi sono io?

PINO Come, chi sei…Mio fratello sei…

MINO Si, ma…Ho fatto un sogno, stanotte. Ho sognato che ci scambiavamo i vestiti. E non solo
i vestiti…Pure i nomi, ci scambiavamo…

PINO …

MINO Il fatto è che non mi ricordo quante volte ce li scambiavamo…Perché, se ce li scambiavamo
una volta sola, io sono diventato te e tu me…Ma se ce li scambiavamo due volte, io alla 
fine sono rimasto sempre io e tu, tu…E se invece ce li scambiavamo tre volte…

PINO Bevi…Non ci pensare troppo. La conosci la barzelletta del monaco?

MINO No.

PINO Te la racconto io...
Ci sta, in un convento, un monaco che porta la barba molto lunga. Un altro monaco un 
giorno gli fa: “Amico mio, tu mi devi dire la verità: la notte, quando dormi, la barba la tieni
sopra o sotto le coperte?”. Quello non sa rispondere, ma l’altro gli dice che non c’è fretta e 
che ci può pensare qualche giorno. Solo che il monaco, la notte, non prende più pace: 
se dorme, non può sapere dove sta la sua barba, e così resta sempre sveglio a guardarla. E la 
sposta, continuamente…Ora sopra e ora sotto le coperte…Sopra e sotto…Nella speranza di 
capire… 

MINO E come finisce?

PINO Finisce che il monaco, dal convento dove sta, lo portano al manicomio. E là, al manicomio,
gli tagliano barba, baffi e capelli…Il servizio completo, gli fanno… 

MINO E’ lontano?

PINO Che cosa…

MINO ‘Sto posto…’Sto manicomio…E’ assai lontano da qua?…No, perché…Le basette…Mi
sono cresciute troppo…Hanno bisogno di una spuntatina…

PINO Bevi, bevi…Te le spunto io le basette.

MINO No! Tu me le lasci troppo lunghe. Là, al manicomio, me le fanno corte corte come 
piacciono a me. L’hai detto tu che sono bravi, là.

PINO Sì…Te le fanno corte corte…Come piacciono a te…Non ti lasciano niente…Pure la testa, ti 
tagliano.

MINO La testa?

PINO La testa, la testa.

MINO E che se ne fanno, della mia testa?…Pino, m’è venuta un’idea.

PINO …

MINO Io vado al manicomio, mi faccio spuntare le basette, mi faccio tagliare i capelli, e pure la 
testa mi faccio tagliare. Poi ti telefono, e al manicomio ci vieni anche tu. E pure tu te la fai 
tagliare, la testa. E dopo ce le facciamo scambiare. Gli diciamo, a quelli del manicomio, 
che ci devono fare l’innesto…

PINO Il trapianto!

MINO Eh, il trapianto…Così, se non c’è il rigetto, io ho risolto il mio problema.

PINO Quale problema… 

MINO Il sogno che ho fatto…Sono sicuro, Pino, che dentro quel sogno ci siamo scambiati i vestiti 
e il nome per tre volte…E io, alla fine, ero diventato te…E tu, me. Se al manicomio ci 
facciamo scambiare pure la testa, le cose tornano come prima…Io ritorno io…E tu, tu… 
(mima un brindisi) Alla nostra! 



22. “La donna che parla alle piante” 

Fuori.

ALBA Tutto è caldo, stamattina. Caldo e luminoso. Sembra che ride, il sole. Ride, ride…
E io mi metto a cantare…
Cammino e canto, lungo il viale alberato che porta al cimitero… 
Cantare, cantare, sotto il sole, sotto gli alberi…Non lo facevo da anni…Mi fa sentire
leggera…Più leggera dell’aria…Anche se ti prendono per pazza…(canta)… 



23. “Prima di andare a dormire”

Pino sembra essere solo nella camera. Sdraiato sui giornali, ascolta il suo registratore.


- Come stai?


PINO …

- Il tuo sogno di felicità?


PINO …

- Il tuo rimpianto?

PINO …


- Che cosa ti è riuscito meglio nella vita?


PINO …

- Se potessi, cambieresti qualcosa?


PINO …

- Il colore preferito?


PINO …

- Il piatto preferito?


PINO …


- L’uccello preferito?


PINO …
- Lo cerchi e non lo trovi?


PINO …


- Hai bisogno di una mano?


PINO …

- Come ti vedi?

PINO …

- E io?

PINO …


- Ti senti…irregolare?

PINO …


- I nei sono segni di bellezza o piuttosto 
tumori benigni da tenere sotto controllo?


PINO …


- E i fratelli?

PINO …

- Ne hai fratelli?



PINO Uno. E’ andato al manicomio. Ha detto che mi telefona.



- Dal manicomio? 


PINO …


- E tu?...
PINO …


- Non senti…puzza di bruciato?


PINO …

- Ce l’hai il telefono?


PINO No.


- E non senti puzza di bruciato!!! 


PINO No.


- Magari c’ha un piano…


PINO …


- Buonanotte. Buonanotte. Buonanotte. Buonan…



24. “Il ritorno”

Pino dorme.
Mino non si vede.


PINO Chi è?

MINO (da dietro la porta, facendogli il verso) Chi è?

PINO Chi è???

MINO Chi è, chi è...Io sono…Apri. 



25. “L’ultimo gioco”

I due fratelli, davanti alla porta. Mino sembra essere appena entrato; indossa vestiti nuovi e tiene tra le mani un sacchetto della spesa. Pino gli sbarra il passaggio.


MINO Hai aperto!

PINO Ho aperto, ho aperto!

MINO No, perché...Se aspettavi un altro po'...

PINO E' che non la trovavo.

MINO La porta?

PINO La chiave, la chiave...Non la trovavo.

MINO Fammi passare.

PINO Guardami bene in faccia, Mino…Chi sono io?

MINO Mio fratello sei.

PINO Appunto…Con tuo fratello, stai parlando... 

MINO Sto parlando con te.

PINO Che tempo fa là fuori?

MINO Brrr...Un freddo che spacca le ossa.

PINO Tu pero' …una telefonata la potevi fare...Hai detto che telefonavi....

MINO E che ti telefonavo a fare...Era chiuso…Il manicomio era chiuso.

PINO Gia'. Ho capito.

MINO Bravo!

PINO Si', sì…Pero'…Andavi a un altro, no?

MINO No!...Erano tutti chiusi…E mo’ dove me li taglio io i capelli?

PINO Gia'. Ho capito.

MINO E bravo, bravo.

PINO Apposta non hai telefonato?

MINO Apposta, apposta. Mino, guarda che mi sto innervosendo...Non mi piace ‘sto 
gioco...Fammi passare...

PINO Mino...Ti sono mancato?

MINO E io?

PINO Eh no, dimmelo prima tu.

MINO Mi sei mancato, mi sei mancato...(cerca di passare ma Pino non si sposta)

PINO Come…E non vuoi sapere se tu mi sei mancato?

MINO Ti sono mancato, Pino?...Ti sono mancatooo??? (lo spinge violentemente; Pino cade)

PINO Mi sei mancato, mi sei mancato…

MINO Guarda, guarda qua: pieno di schifezze…Manco i cani…Sono più puliti.

PINO Mino…Ne hai viste, donne?

MINO Uhhh…

PINO Quante?

MINO Assaaai.

PINO Dieci?

MINO Di più, di più…

PINO Undici?

MINO Aumenta, aumenta…

PINO E com’erano?

MINO Erano, erano.

PINO E che facevano?

MINO Mi guardavano.

PINO A te?...Guardavano a te???

MINO A me, a me…

PINO E tu le guardavi?...E che vedevi…Te la facevano vedere la parte di sopra?

PINO Sì, sì…

MINO Una sola? O tutt’e due?

MINO Tutto, tutto…E pure la parte di sotto mi facevano vedere…

PINO Nooo…E com’era, com’era...Nera nera?...Bionda bionda?...Rossa rossa?...Come quelle dei 
giornali?

MINO Meglio, meglio ancora…

PINO (prende il registratore e gli parla) Hai visto? Non c’era nessun piano…

MINO E lascialo, ‘sto coso…Pino, guarda qua, piuttosto...T’ho pensato...(gli mostra il sacchetto
della spesa e ne tira fuori un paio di scarpe) Ti piacciono?...Mettitele…

PINO Uhhh…

MINO Non ti piacciono? Se non ti piacciono me le tengo io!

PINO E’ che mi vanno strette, non è il numero mio.

MINO A forza di camminare poi s’allargano.

PINO Sì, ma che me ne faccio io delle scarpe…Le cassette mi dovevi portare…Me l’hai portate?
Mino, la porta…Aria, viene…L’hai chiusa bene?

MINO E’ chiusa, chiusa…Tieni qua piuttosto…(tira fuori dal sacchetto un paio di pantaloni)

PINO Per me???

MINO Mettiteli!

PINO (comincia a spogliarsi) Sì, ma tu girati…Uhhh, troppo larghi, sono. Non sono troppo
larghi? I polli, faccio ridere.

MINO Invece stai bene, stai. Un marinaio, sembri. Se poi ti metti pure questa…(tira fuori dal
sacchetto una camicia)

PINO Nooo…

MINO E provatela, no?

PINO Non è troppo lunga?

MINO Ma va…Un figurino, sei…Bello elegante e simpatico…

PINO Me la lascio fuori?...Mino, sto meglio con la camicia fuori o dentro i pantaloni?...

MINO Fuori, lasciatela fuori…Così…

PINO Veramente tutto per me, è?

MINO Per te, per te, per quando ti sposi...Non hai detto che ti volevi sposare? Tu l’hai detto.

PINO Già…E’ vero…Sì, ma io mica mi sposo in chiesa.

MINO E che c’entra…Anche se ti sposi al comune ti devi vestire bene. Mica puoi andare in giro 
conciato come vai conciato qua dentro.

PINO No?

MINO Eh no. Pino, adesso, matrimonio a parte, se uno esce si deve vestire bene.

PINO Sì?

MINO Eh sì!

PINO Stai uscendo di nuovo?

MINO Stiamo uscendo! Se ti vuoi sposare devi uscire per forza…Mica ti puoi sposare qua 
dentro! 

PINO No?

MINO Eh no!

PINO (si guarda i vestiti) Belli sono...Proprio belli...

MINO Allora ti piacciono…Sono contento…

PINO …però adesso è meglio che me li tolgo, se no si rovinano. Tanto, almeno per il momento, 
io non mi sposo. Mi piace qua... 


Mino lo guarda.


PINO …si sta bene, qua. Sarà anche piccolo, stretto, buio ma…


Mino gli è alle spalle; infila il sacchetto della spesa intorno alla testa del fratello, e stringe.


BUIO