LIBERTA’

di

Alberto Bassetti

 

Mi guarda? Si, mi osservi bene ... Dica pure, sinceramente . (Pausa) Davvero: cosa sembro, così, come prima impressione? Sono sempre curiosa ... (scuote il capo) Curiosa è poco: ansiosa di sapere. Come appaio, che immagine ha di me, uno che mi vede per la prima volta? (Sorride, autoironica) Lo so, vesto piuttosto classico, "borghese". E con questo? La vita riserva grosse sorprese. Se si riesce a guardare sotto, scalfire la superficie ... Epicarpo, mesocarpo, endocarpo ... Giungere al seme: lo ha presente, un bel frutto maturo? (Sorride sarcastico) Magari dentro c’è annidato un verme. (Fa una smorfia colla bocca, dubbiosa) No: un demone. (Assente col capo) Forse c’è un demone, in me. (Pausa. Guarda negli occhi l’uomo che le siede di fronte) Scherzo. (Alza le spalle) Lo diceva mia madre; ma così, per gioco. Mi voleva diversa. E’ normale, succede. Mi spiace non aver potuto accontentarla. Sono così. Fin da piccola. Primo giorno di scuola. La suora mi punisce. (Mostra il palmo della mano) Mi picchia, qui, con un righello. Ero vivace, capisco: ora, lo capisco! (Stringe il pugno, con forza) Le strappo l’asta dalla mano, spaccandogliela in testa! (Si rilassa, ostentando un’infantile , compiaciuta mortificazione) Che tipo: e avevo solo sei anni! Sino d’allora, sono stata "un capo": io a decidere per gli altri, io a guidare. A quattordici anni avevo un gruppo. (Sottotono, ma come uno slogan) No allo strapotere degl’insegnanti, all’infallibilità dei libri, agli esami terrorizzanti.

Autonome, anarchiche, comunque controcorrente. Altro che i soliti ribelli di regime! Macché rivolta: contro chi, a quale scopo, se il mondo non é mai cambiato davvero? ... Il mio era amore, solo amore: per una parola, su tutte le altre. (Scandendo) Li-ber-tà. Libertà!!! Pazza, sconclusionata, iconoclasta, irrazionale, fantasiosa: ma viva, alfine, libera! Anche in quel senso, sì: i maschi mi son sempre piaciuti. A differenza di tante altre, non l’ho mai negato. Anche se é facile per un uomo, poi, farsi delle idee... A proposito, lo sa che lei é un tipo molto interessante? Che sa ascoltare ... Mi chiami: lo vuole, il mio numero? Se non si é spaventato... Una donna libera fa ancora paura. (Pausa. Fissa l’uomo, a lungo. Poi, per la prima volta lontana) Di lei m’innamorai leggendo un libro. Per un esame. (Sorride) No, non é una mia "fidanzata". Ho provato anche quello, ma ... Lou... Andreas... Salomè. Lei, é stata il mio modello. Girava il mondo, "la russa" o "la rossa". (Si tocca i capelli) Li faceva innamorare: Nietzsche, Rilke ... Amica di Strindberg, Wedeking, Schnitzler. Allieva di Freud. Non cercava altro, che amore: per la conoscenza, le domande, la vita. Nuove esperienze: mai fermi, mai paghi. Wanderung: vagabondaggi, pellegrinaggio, ricerca? Che belle parole ha il tedesco. Quasi intraducibili, per noi. Lo parlava bene: io no. Non si può sapere tutto. Eppure si dovrebbe: per entrare in contatto, diretto, forte, indissolubile con la vita, la più intensa, la teoria più tangibile, farsi parte dei mondi più distanti ... Ero a Pietroburgo, sola, la sua città. I suoi primi passi, i suoi luoghi: l’irreale proporzione di quegl’immensi spazi. I canali, ghiacciati. Come il suo mare. M’imbarcai in crociere nel Baltico, mesi via da casa, dalle rassicurazioni degli amici, dei miei ... Guadagnandomi da vivere nei modi più impensati ... Nostalgia? Saudade. Che belle parole ha il portoghese. Purtroppo non lo parlo. Sì, qualche volta ne avevo: e stavo male, Cristo santo se ci stavo male! Mi consolavo ripetendo un verso di Baudelaire: "Il terribile piacere del dolore". O qualcosa del genere. (Scrolla le spalle) Non ho molta memoria. Piacere, dolore: lo ha mai provato, questo connubio? Mentale, é logico. Però, ho sperimentato anche l’altro, quello fisico .... si, mi staccai da Lou ... Perché é bello lasciarsi stravolgere... Trascinare. Volare, lontano. Magari coll’aiuto del "peyote". L’ha assaggiato? Il fungo degli dei, per parlare con Dio, senza intermediari. Per andare oltre, a rischio di affondare nell’indecenza: vendersi agli angoli delle strade di Buenos Aires, derubare una donna che ti ha raccolto semiassiderata per le strade di Vaasa, perdersi per le vie di Calcutta, Mombasa, San Paulo. O qui dietro, a Strasburgo. (Pausa. Fissa intensamente l’uomo) Per non restare inerti... Perché nascere, crescere, dormire, mangiare, defecare, ammalarsi, guarire, morire? Senza sapere nulla di ciò che é stato, che era: che c’era, al di là del proprio piccolo, misero, microscopico quotidiano ...

"Ver einsam sitzt in seiner Kammer, und schwere, bittre Tranen weint ..."

"Chi nella sua stanza, solitario siede e piange grevi lacrime amare..."

(Con improvviso slancio) Vogliamo provare? Io e lei, sì senza barriere, senza confini. (Gli afferra le mani) Partire. Lontano. Trovare l’altra patria. Inventarcela. La prego, la prego!!! (Lo fissa a lungo, improvvisamente implorante. Distoglie gli occhi, sbarrandoli poi nel vedere qualcosa, o qualcuno, alle spalle dell’uomo) Oddio, eccolo! ... Non mi lascia mai! Non si giri, per carità. Resti ad ascoltare, ma con distacco; non gli faccia capire... Mi chiama "pazza". E’ così nervoso, questi giorni. Pover’uomo. Gli voglio bene, ma...(Con dolore) E la mia libertà?!? (Pausa. Sorride. Alza le spalle) Quale? (Il suo volto è ora un blocco di marmo) Le suore hanno continuato a picchiarmi. Anche al liceo. Eppure non facevo mai ... L’università non l’ho finita. E non sono mai stata a San Pietroburgo! (Scuote il capo) Né altrove. (Guarda l’altro) Ho sposato quell’uomo: perché? Forse, perché me lo ha chiesto. E non é peggio di un altro. Son sempre stata così timida. Mai mi è riuscito di prendere la parola ad un’assemblea, di urlare ... Che peccato! Il più grande: non vivere. Ho sempre, solo sognato di vivere. Un’altra vita. Affatto diversa. Ed ora, non mi resta che lamentarmi con lui se non riusciamo ad andare in montagna, d’inverno; o in Sardegna, l’estate. Allora, allora gli tengo il muso. Ma non é per lui: é per il mio peccato. Non ho vissuto. Peccato enorme, il peggiore possibile verso se stessi. Accorgersi di non essere stati, mai. Aver vissuto la vita che non volevamo, o che altri hanno deciso per noi. Però ... ora cambierà, oh se cambierà... (Fa per alzarsi) Ed ora faccia finta di niente. Ci sta guardando. Dio, forse s’è accorto... Io mi alzo, lei resti seduto... Arrivederci. (Sussurra) Mi chiami. La mattina, lui non c’è. Sono sull’elenco. Ci conto.