LUNA ROSSA SULL’ASSE MEDIANO
Atto unico (1)
di
PASQUALE STANZIALE
Regina Mareschella, detta Donna Regina
Teresina, segretaria tuttofare
Donna Anna, boss del “sistema” di sud-est
Isidora, amica di Teresina
Alfonso, detto Foffo impresario
Alexandra, figlia di Regina
Prologo
Molto a sud di Roma, tra l’alto casertano e l’area napoletana, nei territori in
cui si incrociano le autostrade A1, A30, A3 e poi la statale 7 quater detta
Domiziana, tra la costa tirrenica ed un entroterra di pianure e di colline, a
ovest del Sannio, a nord di Salerno, a nord est della penisola sorrentina,…
Territori franchi, strade mai riportate nelle mappe, quartieri fantasmi, corpi
abbandonati ancora vivi, sirene e autoradio a gran volume, grandi macchine che
vanno lente, sornione, occhiali scuri, volti immobili, roghi d’immondizia, alti
muri gelosi costruiti prima delle case, paesaggio grigio di tufo e di cemento,
giardini abbandonati, squarci senegalesi, musica tunisina e nenie neomelodiche,
leggere arie di tragedie: amore, morte, onore, simboli, messaggi da capire,
territori marcati….
Zone franche, non c’è un dentro e un fuori, un prima e un dopo… la paranoia si
fa maestosa, generalizzata, ciclicità storica più o meno visibile, ma sempre
secondo leggi interne, volubilità proprie, percorsi di un grande, diffuso
delirio, scontata epidemia, normale malattia senza sintomi….
Dalle autostrade alle coste l’asse mediano, ex strada statale 162, per trentatré
chilometri lascia scorrere dai 30.000 a 105.000 veicoli al giorno, convoglia
molte strade rettifica percorsi, accelera itinerari, bypassa paesi, collega,
libera, distribuisce, alimenta, concentra, apre… ma le diramazioni secondarie,
quelle senza insegne, quelle che si perdono tra casolari di campagne, tra campi
deserti costellati di fuochi, le strade sterrate che finiscono in lunghi viali
alberati, che portano davanti a cancelli di improbabili ville, luoghi di storie
segrete, inconfessabili, ville con eleganti e possenti cancelli scorrevoli che
si aprono con rumori ovattati in albe di fumo e nebbie di marzo…
*
(La luce lentamente si alza su una scena spoglia: al centro un lungo tavolo
rosso con un notebook chiuso, alcuni cellulari, fogli, carta, una penna
stilografica, un pacchetto di sigarette, un accendino prezioso, un portacenere.
Dietro una sedia alta da bar, davanti uno sgabello bianco. Più dietro un
pannello nero con la scritta
LA GRANDEZZA È ESPOSTA ALLA TEMPESTA
Ernest Jünger
in alto. Sul pannello, sotto la scritta, due ganci di supporto.)
Entra Teresina, segretaria, giovane, completo nero, pantaloni e giacca,
occhiali, coda di cavallo. Porta un caffè fumante con piattino che posa
delicatamente sul tavolo. Esce e rientra con una spada da samurai tenendola
sulle due braccia distese. L’appoggia ai ganci sotto la scritta sul pannello
nero. Accende un ipotetico impianto stereo, musica in sottofondo.)
Teresina-
Vuie ca state mmiezz'e diente...
Vuie ca state mmocc'a Lupa, astrignute accussì forte...
Vuie ca nun vedite chiù né ghiuorno né notte...
ma sulo o cannarone apierto, scuro comm'a pece
ca ve tira a'ffunno...
fino a vocca ‘o stommaco...
fino ‘e primme giro de' budelle...
pentitevi... facite ‘na preghiera...
chiammate ‘e muorte vuoste...
l'anema mettite a luogo ‘e salvazione...(2)
(Gesto di ironica magnificazione- parla tra sé) Accummencia ‘a commedia,
incomincia la commedia, come ogni giorno… mettimmece ‘sta maschera… ma… per
l’ultima volta… pecché oggi nunn’è ‘nu jorno qualunque… stasera ci sarà la luna
rossa, allineamento di pianeti… staserà ci sarà la resa dei conti… ci sarà
sangue sulla luna e sull’asse mediano… si cambia… il bilancio si chiude, siamo
al capolinea ‘e tutti chist’anni (esce).
(Entra Regina Mareschella, età indefinibile, vestita con una tuta da ginnastica
gialla con righe nere alle braccia, si siede, solleva lentamente la tazzina di
caffè, annusa, apprezza poi chiama Teresina che compare sussiegosa. Regina fa un
cenno con la testa, Teresina assaggia il caffè, si ferma alcuni secondi e poi
esce. Regina beve quindi lentamente il caffè. Posa la tazzina, si avvicina alla
spada da samurai, la sfila dal fodero e prova alcune posizioni di offesa e di
difesa. Chiaramente il riferimento è Uma Thurman , Kill Bill di Quentin
Tarantino. Poi si siede.)
Regina– Teresì , vieni.
(Teresina entra e si pone di lato con cartellina, blocco e penna .
Regina- E allora? Teresì .. dichiarazione!
Teresina- (Secondo un rituale prestabilito)- Siete la mia signora e regina. Vi
devo tutto. La mia vita sarebbe nulla senza di voi. Siete la natura che mi
circonda, l’aria che respiro, il mio sangue è vostro. Tradirvi sarebbe l’offesa
più grande al Signore e l’inizio della mia sofferenza di morte. Così vi dico e
così è vero, oggi …. Oggi, dodici … marzo duemilaesette.
Regina- Speriamo. Fragranza? (annusa Teresina).
Teresina- Shiseido Sudora.
Regina- Completo?
Teresina- Armani executive.
Regina- Scarpe?
Teresina- Barcellonette Ya Ya
Regina- Orologio?
Teresina- Rolex little woman.
Regina- E mo’ fammi il monologo di Cicala.
Teresina-
LA DEA DELLA DISCORDIA
L'ORA DELLA VIOLENZA!
E nuie, passanne, facimme scuppià ‘e ponti,
cambiamo senso alle frecce indicatrici,
chiodi, seminiamo, e tracce di sangue
e per tre volte in mezzo spartiamo il mare infuriato
alla ricerca di una tana, un nascondiglio
e alla fine il mare, come agli Ebrei, non ci protegge, no! (2)
Regina- Bene. Per il resto?
Teresina- Ho cambiato la macchina, la Fox mi ha lasciato a piedi stamattina
presto, così ho tefonato a Don Clemente per una ….Toyota … normale e… color
fucsia… mi piaceva accussì…
Regina- Teresì e che cazzo, non ti sei imparata niente, la Smart va bene, ma
blindata, Teresì, blindata, e nunn’è che vendiamo la verdura qua, ma i giornali
li leggi, blindata e nera di colore, va, telefona a Don Clemente, nera di
colore…. e quante volte ti debbo dire che ci vuole un basso profilo, hai capito,
ma come puoi pensare … color fucsia…. va, disdici subito…
Teresina- Va bene… siete voi che pagate… ma prima ci sarebbe un’altra cosa, è
arrivata la fattura da Taiwan per quei telefonini, ecco (prende dalla cartellina
un foglio di carta e lo mette davanti a Regina sul tavolo).
Regina- E questo è stato un affare, dieci telefonini venticiquemila euro.
Duemilaecinquecento euro a telefonino e passa ‘a paura. Come si chiamano… Kri…pto…fon…
Teresì questi non li intercetta neanche la CIA, sono garantiti da
intercettazioni e interferenze, parola di Mister Chang, ah ricordami di
mandargli a capodanno la mozzarella di Mondragone quella che, quando te la mangi
dopo….
Teresina- Si deve sentire ‘o sciato ‘e bufala…
Regina- E quello è l’unica cosa che non potranno mai copiare i cinesi... ‘o
sciato ‘e bufala mondragonese… ricontrolliamo a chi abbiamo dato i telefonini
riservati.
Teresina- Al sindaco Porchelli, all’architetto Gonfalonieri, a Don Cesare
Martozzo, a Foffo il regista, a Lanternucci di Teledomani, a mister Fu Fu Chan,
alla vostra figliastra Alexandra, all’onorevole Lafellata, Buttiloro della
Regione e a Mantellucci del partito a Roma.
Regina- Non ci siamo ancora, di più, di più… ordina altri cinque Kripto… comme
cazzo se chiamano, stiamo scoperti Teresì, stiamo scoperti, non te ne sei
accorta.. ma a che pienz’…. e mister Johnson alle isole Cayman e al ragioniere
Vasetti dell’immobiliare, a Kressen a Lussemburgo, allo studio Monnazzi e a Zi
Anna a ‘mmare… che facimm’, facciamo sentire i fatti nostri a tutti gli apparati
pubblici e privati!
Teresina- No… ve ne volevo parlare dopo… il fatto è che in questo periodo sono
un poco schizzata ... starò più attenta…. intanto faccio subito la richiesta per
i telefonini aggiunti… a proposito, stamattina deve venire quella mia amica.
Regina- Ah si, la fresca laureata, aspetta, ma in che si è laureata ‘sta cacchia
‘e amica toja?
Teresina- Ah, quella è molto affidabile e decisa, è comm’a vuje, discreta,
fattiva e senza fantasie ‘ncapa. Si, si è laureata in scienze… ah,
dell’ambiente.
Regina- Ah, l’ambiente, l’ambiente... bene, bene, forse in giornata faremo
qualcosa di buono per tua amica, intanto falla venire che la voglio conoscere…
(Regina prende un cellulare e fa un numero)
Regina- Ah, era ora… caro sindaco, vi siete insediato, si... eh capisco… gli
impegni… state bene seduto nella prima poltrona del Municipio di Pianaparadiso…
Ma lo sapete che io sono vincente e voi con me… ora veniamo a noi. Voi state
allà… e mio nipote è entrato nella commissione edilizia?... C’è stata ieri sera
la riunione… si… è entrato… ma io già lo sapevo un secondo dopo che avevano
votato… ma… lo volevo sentire da voi .. si .. e mo’ lo sapete che vi aspetta …
al primo punto all’odg… cosa dovete mettere?... Ah lo vedete che siete proprio
bravo, prima il cambiamento di indice e poi la lottizzazione Regina del Sud… si,
la villetta col vostro prestanome… e siamo già d’accordo… ah, ma per piacere non
andate più dietro le processioni masticando la gomma americana… mi hanno
riferito questo fatto e non sta bene… ma comm’, vi mettete la fascia,
rappresentate... lo stato e… va bene… prendo atto… allora: due passaggi... come…
sono troppo evidenti, l’opposizione, la stampa… ma quale opposizione... Enzo ha
già avuto quello che doveva avere alla Regione e si deve stare zitto se no lo
sputtano pubblicamente, il Corriere di Pianaparadiso lo sapete di chi è... e
allora… si, massimo due mesi… che ho fatto già il contratto per il calcestruzzo
ad Afragola… e con l’impresa di Villa Literno... Porchelli, cambieremo il volto
di questo paese, verranno da tutto il mondo ad ammirare l’architettura del mio
villaggio… e lo sapete che l’architetto giapponese mi è costato un occhio… e
quello quando ha sentito la provincia di Caserta non voleva l’incarico... poi
alcuni amici… cinesi… lo hanno… come dire… convinto… voi capite… qua… ci
dobbiamo muovere globalmente nella… globalizzazione... e le pratiche stanno
tutte a posto... ci mancano solo due passaggi… a comodo vostro… da voi dipendono
tre milioni e mezzo di euro investiti, tre e mezzo, avete capito bene!… Aspetto
vostre notizie… se ci sono problemi... ci sono problemi?… Ah prego, prego, il
cellulare che vi ho dato… sempre con quello mi dovrete chiamare… statevi bene
Porchè! (Posa il cellulare) Lo vedi Teresì, guardalo Porchelli, seduto che suda
e parla al telefono e poi attacca e dice sottovoce ‘sta zoccola me sta semp’ col
fiato sul collo, all’anema … Teresì prepara la sedia per gli ospiti… (Teresina
esce).
Teresì comme si bella
Comme t’agg’ fatto bella
‘A figlia segreta ‘e Regina
E pare ieremmatina
Direttrice a vint’ann’
Del Rosso e Nero a Caracciolo
C’’a facette cu Don Tore Allicchetto
Omme ‘e rispetto
Chillo ca po a Miano murett’
‘A machina s’appicciaje
E a chiagnere c’’a figlia
‘Ncopp’ ‘o lietto
Regina rummanett’
E allora Regina ‘a figlia pigliaje
E ‘a famiglia è Cuncetta ‘a purtaje
E pe ‘dduriciann’
Pe ‘stu segreto
Soldi, soldi, pavaje
E po ‘sta jttatella ‘e figlia s’’a pigliaje
E ormai ricca e sistemata,
Regina ‘a casa ‘e don Rafele s’’a purtaje
Senza niente dicere del passato
E mo’, aroppo quinnici’anni
Oggi e dimani
Teresina sta ‘ccà e veste Armani
Storie vecchie, storie antiche
Ca rusciulieano p’’e viche
Intermezzi di commedia
Cose d’occasione
Ma… sull’asse mediano
La realtà appassa sempe l’immaginazione
Teresina- (Teresina ritorna con uno sgabello bianco che pone davanti e di lato
alla scrivania di Regina) Una persona si giudica da come si siede e da come uso
lo sgabello… chist’è un nuovo gioco…
Regina- Brava… stai imparando… ma cerca di non imparare troppo… chi è che sta
aspettando?
Teresina- C’è Foffo l’impresario del Teatro Tragico Italiano, è per la rassegna
del teatro stabile di Piana che voi sponsorizzate come Mareschella
Export-Import.
Regina- Ah e facciamolo passare… che dici come si siede ?
Teresina- Si siede... si siede… normale senza problemi… da sottoposto…
Regina- Vediamo.
(Teresina esce, dopo qualche secondo entra Foffo un poco trasandato)
Foffo- (Entrando)
ISHTA! ISHTA!
Spargite semmenze ‘e lino...
Facite cataplasme ‘o mare...
Trasite dint'o core de’ muntagne!
Guardate: pur'e tronche, pure ‘llevera de' mmure
manna fora ‘stu veleno...
stu veleno ‘e pelle, e ossa, e muscoli scetate pe’ scanna! (2)
Signora… come state… (si stringono la mano poi si gira, vede lo sgabello lo
accosta e si siede).
Regina- Eh, donn’Enzo Moscato è sempre donn’Enzo, ma quando me lo fate vedere
questo spettacolo?(alzando la voce) Teresì hai vinto!
Foffo- Come?
Regina- No, è una comunicazione di servizio.
Foffo- Ah. E quello ci vuole tempo, voi lo sapere, Ragazze sole è dell’85 e
c’era Orlando e Ruccello e poi, di questi tempi… storie di travestiti e
detenuti… figuriamoci… però… per pochi intimi qualcosa si può fare … ci sto
pensando.
Regina- Ecco, pensateci, ma non tirate a lungo, io e altri amici sono anni che
vorremmo vedere Ragazze sole. Allora, don Alfonso, avete preparato il programma
estivo?
Foffo- Eccolo, Teatro (prende un foglio dalla tasca ) anche quest’anno ci sarà
un appuntamento con la grande cultura… il Tragico non fallisce mai…
Regina- Donn’Alfò, intendiamoci bene, abbiamo ricevuto varie lamentele sul
vostro management, sul vostro bilancio, voi con la scusa… è overamente ‘na
tragedia italiana… vi siete... stornato circa 50.000 euro… e dico
per-so-nal-men-te, ma a nome di quella vostra… diciamo… attrice-convivente… che
sono transitati regolarmente, dopo vari passaggi a S. Marino, sulla vostra banca
di Zurigo, dopo essere passati, a loro volta per i Teatro Tragico… quest’anno
bisogna cambiare musica… e poi… ah, prima di procedere vi debbo dire che per voi
ci sono due notizie… una buona e una cattiva, cominciamo dalla buona?
Foffo- Sapete pure della banca di Zurigo… come volete voi… parlate allora, così
mi fate stare sulle spine…
Regina- Quella buona è che avrei intenzione, come Mareschella export-Import,
anche quest’anno di sponsorizzare la vostra rassegna teatrale autunnale… avrei,
ho detto, perché ci dobbiamo chiarire… e qui viene la seconda notizia, quella
cattiva…
Foffo- Ditemi, ditemi.
Regina- Dalle mie… informazioni… risulta che alla Procura di Santa Maria stanno
preparando un avviso di garanzia per voi.
Foffo- Per me… e che ho fatto…
Regina- Donn’Alfò, ma che pensate che le vostre feste notturne a San Vitaliano
al Volturno in… margine… alla rassegne teatrali autunnali a base di… candida
neve…con annessi e connessi sexy… e foto a fini ricattatori…
Foffo- Ma sono cose private, privatissime, e che c’entra…
Regina- Ma allora non avete capito niente eppure siete… diciamo… un…
intellettuale… le cose private non esistono più… donn’Alfò oggi è tutto
pubblico, pubblico… e poi, Pianaparadiso non è Miami Beach… e poi questo succede
con i soldi miei…
Foffo- E mo’ andate sul pesante… quelli sono avanzi di gestione, utili di
bilancio, triangolazioni finanziarie…
Regina- Nu’’mme facite rirere… il fatto è che se volete il foraggio queste
storie debbono finire… finire! Le vostre feste ve le andate a fare a Roma, a
Pianaparadiso niente neve nel mio giro, avete capito… sole e mare e basta, solo
l’attenzione della procura ci manca!
Foffo- Va bene, va bene, se è per questo non vi preoccupate… non avrete più
notizie in merito, è successo solo un paio di volte… comunque… ci penso io.
Regina- Ecco, pensateci, tanto già ho fatto sapere in giro di non darvi più
niente, in zona non troverete più un grammo di niente per voi e per i vostri
amici di città.
Foffo- E che vi devo dire a questo punto… voi siete tutto… come Dio, date e
togliete…
Regina- Non fate lo spiritoso… e comunque andiamo avanti, per l’avviso di
garanzia vi rivolgerete all’avvocato Lascorza… e poi… allora… va bene, anche
quest’anno sponsorizziamo la rassegna ma… l’impostazione, mi dispiace, non
funziona… bisogna… deve… cambiare: bisogna incominciare assolutamente a dare
alla gente quello che vuole… voi lo sapete quello che vuole la gente ?
Foffo- Donna Reggì, è certo, ma la gente deve crescere… la missione del Teatro
Tragico…
Regina- Si, la missione… ma non con certe produzioni... tipo Cocktail di
tenebre… e che diavolo… lasciate perdere quella specie di scribacchini esaltati
che fate passare per scrittori e guardatevi di più attorno … Pianaparadiso non è
Roma… e poi voi ogni anno ci presentate tutta ‘rrobba vecchia, digerita …
riciclata, mettetevi bene in testa che qui siamo in provincia ma non siamo
ignoranti… è meglio che vi fate capace.
Foffo- Ma la gente viene e ci sono gli applausi, la stampa… sempre commenti
positivi.
Regina- La solita vostra cricca… diamo una svolta eh… allora... a voi basta la
gente che viene dal circondario vesuviano... maglioncino e rossetto… intendo
quella accozzaglia di mezzi impiegati che si sente intellettuale e di sinistra…
e voi che fate l’imprenditore-intellettuale maledetto… ah, a proposito… per
piacere, a qualunque teatro andate, il vostro o di altri … e non ci andate
sempre scalcagnato… che diavolo, d’accordo che siete un … intellettuale casual,
ma sempre un intellettuale… e non è che potete andare a teatro come uscite dal
cesso… stile ci vuole… una camicia Calvin Klein, un pantalone di lino Trussardi,
mocassini Paciotti… insomma ve le debbo dire io queste cose…
Foffo- E che state a guardare… intanto però quelli dell’accozzaglia votano per
chi debbono votare… ogni volta, puntualmente, da anni.
Regina- Si, ma io personalmente non è che ci guadagno molto… e neanche gli
amici… voi prendete soldi da tutti e inciuciate con tutti… donn’Alfò… voi e il
vostro teatro tragico e la vostra banda…
Foffo- Si, ma quando è il momento noi siamo a disposizione… E dite voi allora…
visto che non siete d’accordo con la mia impostazione… vuol dire che questa
volta non vi sarà il dramma dell’anno… e i migliori nomi del teatro italiano…
Regina- Si, tutti cadaveri che fanno addormentare la gente.. allora … di
Shakspea uno solo, di Pirandello uno solo, il resto ‘rrobba leggera, napoletana,
molto Dalemme, qualche Schellino, un Bizzo, un paio di nuovi comici e il gioco è
fatto. La gente… si deve divertire, non deve pensare... deve ridere, deve
piangere, deve scaricarsi e ci … deve essere grata per questo.
Foffo- Ho capito, ho capito, sono cose che sento continuamente, ma non so se…
Regina- Voi potete sempre rinunciare… prendiamo un altro manager come dire…
artistico…
Foffo- E a voi, come stanno le cose, non si può dire di no… è la capitolazione
della cultura di fronte al potere… sempre così è stato…
Regina- Donn’Alfò… io vi posso dire che gli intellettuali sono molto più
ambiziosi della gente cosiddetta di potere. Statemi a sentire… quando vedrete il
pubblico raddoppiato e la gente che fa la fila… vedete, la gente guarda la
televisione, oggi è tutto televisione e pure il teatro deve essere al servizio
della TV... prendete dalla televisione e portate a teatro, è questa la ricetta
per il mio territorio, per la mia gente… date–alla-gente-quello-che-vuole e…
diventerete l’idolo delle folle... fatemi avere il nuovo programma e preparate i
comunicati stampa…
Foffo- Come desiderate…Prima di andare però vi volevo ricordare… per quella mia
amica…
Regina- Ah, per la vostra protetta a Roma ho fatto… qualche telefonata e… pare
che ci siano buone possibilità per un provino a Mediaset… vi farò sapere…
Teresina- (Entrando) Scusate, Donna Reggi vi volevo ricordare la Grecia…
Regina- Ah si, bene. (Teresina esce) Donn’Alfò ci sarebbe un’altra cosa… ci
sarebbe la possibilità di fare una tourné teatrale in Macedonia… una rassegna di
gruppi teatrali dell’area mediterranea… voi sareste disponibile?
Foffo- Se siamo coperti con le spese non ci sono problemi, il mio gruppo può
fare un buon lavoro…
Regina- Bene, solo che oltre al vostro gruppo ci saranno alcune persone mie… tra
cui un paio di cinesi… che poi dovranno fare alcune ricerche per conto mio…
Foffo- Se è a spese loro va bene.
Regina- A spese loro… a spese loro… vi state preoccupando per questo… vi farò
sapere a tempo debito… e con voi abbiamo finito, ci vediamo donn’Alfò… e non vi
dimenticate Ragazze sole…
Foffo- Con qualche esperienza…
E mille janare asciuttano, a capille, o cimitero,
e vanno annanze e areto
e alluccano c'a voce cchiù spezzata ‘e ‘na bandiera:
ISHTA'! ISHTA'!
‘A tempesta s'ha magnato tutt'a rena!
Annascunniteve!
Nfezzateve int'e bbuche piccerìlle comm’o dito! (2)
È cosa mia. Una settimana e per la rassegna sarà tutto pronto… è stato… un
piacere donna Reggì … come al solito…grazie di tutto (esce asciugandosi il
sudore).
Teresina- (Entra) È arrivata una mail dalla vostra figliastra, vuole un
accredito di 20.000 dollari ….
Regina- Ma da dove ha chiamato?
Teresina- E lo sapete voi... non si riesce mai a localizzare… a meno che non
incaricate il capitano Merlo…
Regina- L’ultima volta era a Singapore, poi Hong Kong, poi Tokio… ma che cazzo
va facendo…
Va bene… prendi i dollari dalle Cayman e… rispondi alla mail... che deve
telefonare… hai capito.. deve chiamare… ho bisogno… se no tagliamo i viveri…
sono due anni che se n’è andata e… certo nunn’è che è stata ‘na grande perdita
ma… io debbo sapere… quella è sempre stata pericolosa e senza rispetto… Teresì…
Teresina- È l’unica cosa che vi è… sfuggita di mano… donna Reggì… e voi vi
dovete fare capace… ma non vi preoccupate... torna… tornano sempre dopo la
grande fuga… debbono farsi l’esperienza… e poi… dopo si accorgono ‘e chello ca
perdono…
Regina- Eh… nunn’è ca tutto poteva andare per il verso giusto… ho costruito
‘n’impero… quello che la buonanima aveva iniziato… dieci anni ‘e fatica, mai un
attimo di tregua e tu lo sai… ma! Solo Rafele… isso ‘a sapeva piglià …’a figlia…
Teresina- E quello è stato il trauma… v’arricurdate quanno se chiudette dint’’a
stanza all’oscuro per due giorni, due giorni…. che coraggio…
Regina- Se… il coraggio… quella stava fumata… ‘o pate si che era ‘n’omme
positivo ma… ce vuleva ‘nato core per fare gli affari, quelli veri, e isso… ‘a
malatia…’e machine…
Teresina- Eh si, chella notte sull’asse mediano… che disgrazia…
Regina- Va buono, va buono, so’ anni ca dicimmo semp’’a stessa cosa… non ti
dimenticare l’assegno per il santuario di Pompei e per la chiesa di Casapesenna,
ah… e fai scrivere cinquanta messe, due al mese nel giorno in cui se n’è andata
la buonanima e nel giorno che Alexandra è partita… e mo che tenimm’ ?
Teresina- Sarebbe l’ora del tango signò... così vi rilassate un poco… intanto di
là sta aspettando da parecchio Margherita per i massaggi…
Regina- Si ma prima vedimmo l’affare di Canton… telefona a mister Chang per la
conferma... dunque, 150 dollari a notebook direttamente alla Lenovo, 10.000
pezzi in fabbrica … e 50 dollari a notebook per il trasporto al largo di Napoli,
poi ci penza donna Anna allo sbarco… per la distribuzione telefona ai
rappresentanti che ti dirà Ciro… prevedo… 3 milioni e mezzo di euro … vado da
Margherita (esce).
Teresina- Va bene, ma poi c’è il tango … (aspetta un poco, poi prende un
cellulare dalla tasca e chiama) Come stai… no, è a fare i massaggi… hai pensato
un poco a me… non ci credo… a Barcellona è stato bellissimo… non sono mai stata
così con nessuno… non dimenticherò mai quella domenica al barrio… e la tua pelle
e il tuo sudore di seta… si… pensa a dopo, a dopo… il mondo, le città… le
spiagge…. nostro… certe notti mi sveglio e penso che potresti essere insieme a
me… si, ho preparato tutto, sono riuscita a copiare tutto, c’è rimasta sola una
cosa ma la risolverò… bene… ti aspetto… non vedo l’ora… ti bacio dove sai… è
vero… ciao… ciao a stasera… (spegne il cellulare e rimane in silenzio con aria
sognante poi, come indurita, recita)
nu popolo e surdate sta criscenne
cu ll'ogne fatte a punta di coltello... E ammola, lima, affina,
infanzie, adolescenze, viecchìe cu e capille ianche,
professure, figliulelle e sarta, maeste ncannaecate. (2)
Regina- (Entrando ) E miett’ ‘sta musica … ma comm’è che si sempe fissata cu
‘stu tango… è ‘nu mese ca me fai perdere tiempo…
Teresina- (Parte la musica) Ecco, di nuovo il passo base… (abbraccia Regina) è
uno a destra e due a sinistra… poi avanti, indietro, girare, sosta... più lento,
trattenuto…
Regina- Teresì ma che fai stringi… ma che te si messa n’capo… (Regina si
slaccia)… tu devi uscire un poco… frequentare ragazze come te… il tango… la
discoteca ci vuole.. si, ‘a discoteca …ma solo... ogni tanto…
Teresina- Il tango è la vita donna Reggì, col tango si balla la vita… si balla
con la poesia… si balla con voi… ma… che ora s’è fatta... deve essere arrivata
Isidora… vado a vedere (esce).
Regina- E vai a vedere…. che è pure ora ‘e mangià... si sta facendo tardi
oggi... ah ‘sti jurnate infinite… e la tela si allarga… il deserto è pieno di
gigli… ma ched’ è…. ‘stu peso ‘a vocca d’’o stomaco… è da stammatina…dev’essere
la luna rossa di marzo di stasera…
Teresina- (Entrando) Signò c’è Isidora… vieni… trase …
Isidora- (Jeans vita bassa, maglietta aderente, scarpe da ginnastica, borsa 24
ore) Posso? Non vorrei…
Regina- Vieni, vieni… accomodati…
Isidora- (Mettendo da parte lo sgabello ) Teresì… una sedia… Piacere, Isidora
Massa…
Regina- Mareschella… e così tu saresti la famosa amica del cuore laureata…
Teresì, hai sentito, porta una sedia.
Teresina- (Entrando con la sedia) Test positivo… signò ve lo avevo detto…
Isidora- Teresina vi avrà infastidito… ma ha ragione… un’occasione così,
parlarvi, capita ‘na vota sola… solo voi potete... voi siete una che può... accà,
attorno, niente si muove senza il vostro consenso…
Regina- Si tratta di lavoro, solo di lavoro….. facciamo… conquistiamo…
rischiamo… e qualche risultato si ottiene…
Isidora- Qualche risultato… ma che dicite… lo sapete, certo che lo sapete, che
vi chiamano ‘a reggina, ma non perché vi chiamate Regina…
Regina- Si, si … Va bene... e allora ? Tu sei laureata in…
Isidora- Scienze ambientali, 110 e lode.
Regina- E brava... e adesso, giustamente, ti vuoi sistemare… ma fammi capire...
scienze ambientali eh… ambiente…
Isidora- Non solo ma anche fisica, chimica, processi industriali…
Regina- Chimica, industria…
Isidora- Si, soprattutto la chimica… vedete signò tutto è chimica… anche il
vostro potere è chimica… là fuori è chimica…
Regina- In un certo senso… e... dimmi cosa ti piacerebbe… una supplenza, un
lavoro d’ufficio… in fabbrica…
Isidora- Signora Regina... mi dovete scusare… con tutto il rispetto queste… non
sono cose per me, quello che cerco, se mi potete aiutare... è un lavoro
indipendente… stare a padrone non fa per me… mi dovete credere ... è contro la
mia natura…
Regina- Ho capito, tu vuoi diventare una specie di consulente…
Isidora- Eh, qualcosa del genere… lavorare, fare analisi, sgobbare ma poi...
farsi pagare… buongiorno, buonasera e grazie.
Regina- Teresì, st’amica toja tiene le idee chiare... fino a mo’ stai andando
bene... mi piace l’approccio… e pure la grinta… mentre parlavi mi è venuta
un’idea…
Isidora- Donna Reggì, se vi è venuta ‘n’idea per me significa che Dio mi vuole
bene… voi non sbagliate mai …
Regina- Mo’ non strafare... stai calma… penso che qualcosa si può fare ma ci
vuole coraggio e determinazione… osservare, decidere e agire…
Teresina- E voi avete fatto il suo profilo…
Isidora- Mettetemi alla prova... io aspetto solo n’occasione e non vi deluderò.
Regina- Va bene... ma mo s’è fatto tardi, Teresì, fa preparà l’A2, si va a
pranzo tutti quanti… un momento che mi cambio… intanto telefona alla forestale
per la solita escursione in elicottero per le 18 e 30 in punto, 18 e 30 non ti
dimenticare, oggi è una bella giornata… Eh (a Isidora) ma non pensare che
andiamo in qualche ristorante raffinato… impara: basso profilo e grandi affari…
i vizi sono un fatto privato ma le virtù debbono essere pubbliche, si va all’IKEA
di Casoria, sull’asse, ci vogliono cinque minuti, ma non andiamo a comprare i
mobili... si va al ristorantino: nisciuno fa ‘a caprese come la fanno gli
svedesi!
(Uscita Regina Teresina e Isidora si baciano velocemente ed escono)
E così siamo discesi nel mondo di sotto, delle formiche umane, dove tutto scorre
tranquillo, dio comm’è bella chest’epoca, non avrei mai voluto vivere in
un’epoca diversa, è bello stare nel mondo di sopra. Pure pe ‘na maesta comm’a
te, eh, ‘na maesta, ‘ na vota era una garanzia di successo, era un sapere su cui
potevi costruire tutto… da un impero in camicia nera… alla famiglia… la troppa
cultura ingessa, svia, invece poche cosa da sapere, il necessario per
orientarsi, per capire quello che succede e poi vai, questo mondo è così grande
e pieno di possibilità. Ci sono tante cose da prendere e così si diventa
im-prenditore, si fanno gli affari, si investe, si guadagna, si costruisce il
potere…
Qui, accà, tra Caserta e Napoli c’è il centro del mondo, tutto passa dall’asse
mediano, storie, affari, traffici, sogni, noi abbiamo inventato la
globalizzazione già da trent’anni, noi del mondo di sopra… qui dove non è né
città né campagna… strade, incroci, snodi, ci si perde sull’asse mediano, case,
muri alti case gelose, giardini segreti… un mondo invisibile che pulsa, produce,
vive, muove i tentacoli, traffica, guadagna, decide... e poi apri una finestra
e… nel mondo di sotto… città che vivono… che sono la vita di ciò che decidiamo
noi… apri una finestra…
E le vedete, come sono belle queste giovani signore che guidano tutte ‘ste
machine , tutte bionde e tutti i bambini sembrano tante pubblicità americane… e
tutti in questi centri commerciali, dalla mattina alla sera, si può vivere
giorni e mesi in questi luoghi magici, senza depressioni, senza
preoccupazioni... e poi la merce, tanta, sempre di tutto per tutti, colori,
forme, desideri…. che grande felicità nel mondo di sotto, puoi avere tutto, puoi
diventare tutto…
E ormai tutti corrono, corrono, con le loro cuffie, le loro tute, vanno verso il
futuro… E li vedo, i loro sogni, sono colorati, sono la televisione, sono i
film, sono le pagine colorate dei settimanali, sognano, sognano il mondo di
sopra, ma non importa, l’importante è che sognino e si sentano bene, con le loro
macchine, le loro villette, i giardini inglesi, vestiti come se scendessero da
yacht o se fossero attori di un film, che si sentano del mondo di sopra, anche
se non lo raggiungeranno mai…
I loro sogni sono il terreno da arare, miniere inestinguibili di potere... noi
del mondo di sopra abbiamo bisogno dei loro sogni... senza i loro sogni saremmo
finiti, così li faremo felici, noi austeri, invisibili, silenziosi, realizzeremo
i loro sogni continuamente, e per questo daremo loro le Kogan a 100 euro, le
Bike a 50 euro, villette con piscine e tennis a 300.000 euro, così loro
continueranno a correre al mattino, con i loro cani fino a quando non moriranno
di cancro nelle nostre cliniche private…
E l’immagine più bella è quella di centinaia di uomini, di donne, in un salone
immenso, felici, che ballano tutti insieme, armoniosamente, ai ritmi latini,
tutti insieme, gli stessi passi, gli stessi gesti, rapiti, estasiati nel ritmo…
come un solo corpo moltiplicato per cento, stessi gesti, stessi passi, stessi
sogni…
(Rientrano Regina, Teresina e Isidora)
Isidora- Ci siamo fatte ‘na bella camminata Donna Reggì, grazie per il pranzo
comunque, la caprese era proprio buona… ma perché sull’asse mediano mi dicevate
sempre “stai attenta, impara a guardare”?
Regina- (Si è cambiata, ora è in completo giaccia e gonna nere) Perché dall’asse
mediano ti ho fatto vedere l’oro.
Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere l’inferno.
Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere la natura.
Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere il potere.
Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere l’amore.
Teresina- Si.
Regina- E il sogno.
Teresina- Si.
Isidora- Veramente signò ho visto solo muri ‘e cemento armato, negozi,
supermercati e tanta munnezza…
Teresina- E hai visto giusto, proprio quello che ha detto Donna Regina.
Regina- Ragazza mia e quella è l’apoteosi, quando le cose vanno oltre se stesse,
tu hai visto, mettiamo, la munnezza, si… Ma essa è…. oro.
Isidora- Come sarebbe?
Regina- Teresì, questa ragazza deve diventare assolutamente uno stakeholder,
comincia a spiegare
(Isidora e Regina si siedono).
Teresina- (Quasi annoiata) Ragazza mia, la signora ti concede un grande
privilegio. Con la tua laurea tu sarai uno splendido stakeholder… vedi la
munnezza è… oro… nel senso che smaltirla bene è un affare colossale,
l’investimento degli investimenti… il platino poi… sono i rifiuti speciali,
industrie, ospedali… tu mi capisci… ora da una parte c’è l’industria che deve
smaltire… da un’altra ci sono…. delle persone che hanno soldi, investono… ecco,
tu stai in mezzo, sei lo stake…
Isidora- E allora?
Regina- E allora tu devi imparare a guardare…
Teresina- Devi vedere…
Isidora- Che cosa?
Teresina- Mettiamo che c’è una industria chimica in Toscana che ha dei rifiuti
speciali che bisogna sistemare… la fabbrica telefona a Ciro… che chiama … a te…
Isidora- A me… e chi è Ciro?
Teresina- Ciro ti dice di che rifiuti si tratta e tu allora prendi la Mercedes e
ti muovi, ti fai un viaggio e guardi… impari a vedere il vuoto dentro la
realtà... mettiamo che ti trovi dalle parti di Molignano e c’è un capannone
abbandonato e... siccome sei chimica sai che il terreno è buono per assorbire…
interrare i rifiuti toscani… individui il terreno e chiami Ciro e gli dici dove
sta il terreno e che è buono per l’operazione e come si deve fare tecnicamente…
ma deve essere un posto coperto…
Isidora- Così il satellite non ti becca subito.
Teresina- Brava! Hai capito subito… e dopo che il tuo lavoro è finito… dopo
qualche giorno vai in banca e vedi che il tuo conto si è imporpato diciamo
di…10.000, 15.000 euro.
Isidora- E che succede intanto?
Regina-Succede che gli amici investitori… diciamo che… comprano il terreno col
capannone, arrivano i TIR dalla Toscana, il materiale viene sistemato, di notte,
e tutti sono contenti, gli investitori, l’industria, Ciro e tu.
Isidora- Nessuna responsabilità allora… solo consulenza, viaggi… due
telefonate... e via. Grandioso. Qualche anno e mi sistemo… signò lo sapevo che
voi eravate un‘altra cosa... tutti i politici e le promesse… i concorsi… mi
piace, mi piace…
Regina- Naturalmente c’è una piccola percentuale… per la nostra export-import… e
poi se ci sai fare... oggi c’è la globalizzazione… pure della munnezza… sai...
un viaggetto in Africa… certi posti sono OK… ma la Cina è il futuro… là ci sono
società che sanno già dove mettere le mani, è solo questione di contatti, tutta
l’industria europea deve smaltire… la merce viaggia e i soldi arrivano… tanti
soldi. E… intanto… si, tu di devi costruire un look… allora, vediamo… la
Mercedes, i soldi li anticipo io diciamo al 9 %, Teresì annota (Teresina
annuisce)… due telefonini/ computer normali Nokia e uno a prova di
intercettazione che ti farò avere io diciamo a 3000 euro... completi neri o blu,
giacca e pantaloni… e fatti vedere in giro sempre in compagnia maschile… vedi
tu… qualcosa di non impegnativo... per figurare… va bene? Benvenuta a Las Vegas.
Isidora- Ho capito perfettamente, signò siete… grande, grandissima… siamo
veramente a Las Vegas… e… ma Ciro chi è?
Ciro è tutto, è la natura che diventa forza, fiume, vento..
Ciro c’è e non c’è…
Ciro, dicono che è impiegato alla Regione ma fa il portaborse a un
sottosegretario
Ciro è quasi sempre in malattia ma rientra al momento buono
Ciro è al momento giusto al posto giusto
Ciro è alto, coi capelli lunghi, ricci, gli occhiali Dior, scarpe Paciotti,
jeans Trussardi e camicia Calvin Klein, Rolex falso e Mercedes kompressor nera
Ciro, dicono che ha una moglie, tre figlie e due amanti russe
Ciro è quello che trovi in tutti gli uffici del mondo, banche, poste, ASL,
regione, provincia, comune, ministeri, inps
Ciro è quello che passa sempre avanti, non fa file, conosce tutti, impiegati e
dirigenti
Ciro non mangia mai a casa
Ciro ha tre telefonini e un notebook
Ciro è…
Regina- Ciro è solo una voce, come quella del navigatore Tom Tom!
Teresina- E così, tu oggi cara mia ti sei costruita il futuro, un futuro a
cinque zeri, per il momento.
Regina- Oh non ti dimenticare le percentuali, Teresì provvedi a quanto abbiamo
deciso, dagli il numero di Ciro e… amica di Teresina- che garantisce per te- non
mi fregare… non ti fare venire nessuna idea, da questo momento saprò esattamente
tutto quello che fai… ormai ci sei dentro… sei venuta da me… e allora io ho
investito, soldi e nome… non mi deludere… non puoi neanche immaginare i guai che
ti potrebbero succedere…
Isidora- Signò, voi mi conoscete poco… per me ora siete come una madre e le
madri non si tradiscono…
Teresina- Ohè, ma che stamm’ facenn’ ‘a sceneggiata… signò certo che garantisco
io… e mo’ vai, vai a prepararti… che abbiamo da fare…
Isidora- Arrivederci signò, a presto… (esce).
Regina- Ciao, ciao… giornata non proprio leggera eh… che altro abbiamo per oggi?
Teresina- E deve venire donna Anna…
Regina- Evento importante… prepara tutto… fai staccare la videosorveglianza…
questo incontro non c’è mai stato… speriamo che riesce a liberarsi… quanto
manca?
Teresina- Una decina di minuti..
Regina- Chissà dove sarà quella… mia figliastra, con chi starà… e io me ne devo
stare accussì, in attesa, senza informazioni, senza niente… sai che vuò fa,
chiama il capitano Merlo..
(Teresina prende un cellulare, fa un numero e passa l’apparecchio a Regina).
Regina- Pronto… capitano… si… sono Regina, come state?.... il trasloco com’è
andato?… A Roma tutt’a posto… sono contenta… si, vi chiamavo per il solito
favore… se vi potevate attivare per vedere… il solito problema… dove si trova la
mia figliastra… (pausa) ah, questo mi fa piacere, così l’avete inserita
nell’elenco dei soggetti da monitorare… e dunque… questa è una buona notizia… i
Servizi hanno segnalato che due ore fa ha preso un aereo per l’Italia… da
Istanbul… sta ritornando… capitano vi sono obbligata… si, ho qualcosa sui cinesi
a Napoli… la settimana prossima debbo venire a Roma per altri motivi e parleremo
un poco… grazie e arrivederci… arrivederci, ah, non vi dimenticate di mandare i
fiori alla moglie del sottosegretario che abbiamo interessato per il
trasferimento… ci sentiamo. (Spegne) Oggi è la giornata delle sorprese…Teresì
quella sta venendo in Italia… a casa forse…
Teresina- E ve lo avevo detto che tornava… tornano sempre. Preparo un poco di
caffè (agitazione trattenuta, esce).
Regina- Da quando sono arrivata in questa casa è sempe stata spruscita... e
quello solo Rafele la capiva… e io sempre fuori dai loro… segreti… e meno male…
Ah Teresina mia, ci sarà pure il tuo momento… ma! Odio quello che non riesco a
controllare…(spezza nervosamente una matita) ma ched’è ‘stu friddo… ‘stu friddo
aret’’e spalle… ‘a luna rossa…
Teresina- (Entrando) Sta arrivando donna Anna… è arrivato il segnale… sta
entrando nel viale…
Regina- Falla mettere dentro la macchina e… nessun contatto con le sue
scagnozze... va, valla a prendere (Teresina esce, Regina si alza, mette a posto
le cose sul tavolo e si muove nervosa).
È un’epoca meravigliosa, un’epoca d’oro per questo nuovo popolo di degustatori,
di sommelier, di turisti, di viaggiatori, di yachtman, andate, viaggiate,
mangiate, bevete, attraversate le frontiere, andate al mare, in campagna… sulla
neve… sempre…
Continuate, cantate, ballate, non vi fermate, ballate, pensare non serve più, è
robba vecchia, c’è il meglio del mondo che pensa per tutti, questo lo dovete
sapere per stare tranquilli, comunque abbiamo tutto anche per farvi sentire
artisti, intellettuali, critici, attori, manager…
E quelli del mondo di sotto incollati alle loro TV, sdraiati sui loro divani
svedesi, presi dai grandi reality, che si sentono loro stessi, ormai in un
grande reality collettivo, non sapranno mai qual è il vero sogno del reality… il
vero reality show, solo noi lo sappiamo, è quando il capo del sistema di Scampia,
coi capelli bagnati e la giacca di pelle, scende le scale ammanettato guardando
fisso nella telecamera, quando il sangue macchia il marciapiede, quando una mano
esce fuori dal lenzuolo sporco di sangue, quando si vedono i fori delle
pallottole sulle carrozzerie delle macchine, quando la gente butta i piatti
dalla finestra sopra i poliziotti, e tutto questo lo sappiamo… confessiamolo… è
meno osceno dei reality televisivi che sono anch’essi violenza, violenza
normalizzata dello spettacolo che mangia se stesso, del falso della vita che
diventa vita del falso… e sempre di violenza si tratta, con morti invisibili ma
sempre morti e in massa… e tutti poi vanno a dormire convinti di essere vivi…
Anna- (Entrando- completo scuro giacca-pantaloni, camicia bianca aperta, qualche
gioiello eccessivo, occhiali da sole sofisticati)
‘Stu criaturo ‘ntussecuso comm'a guappo,
c’’a cravatta, ‘o spezzato, ‘o borsalino
e c’’a scarpa, demodé alla De Martino...!
Che po' tene? Duje, tre anni? (2)
Regina-
E fuma sigari awaiani, schiatta preservativi come palloncini,
pazzea c'o Sette e c'o Sissantacinche,
tene ‘o Volvo, ‘o Mercedes,
zompa ‘e nuvole comm'a uno in ponti luna,
nun conosce semafori, signale,
e spara, pah! E spara, pah! E spara, pah! E spara, pah, pah, pah!!! (2)
Anna-
Spara mmocca, spara dint'e vvene giugularie,
Spara sempe e sulo a chi tene ‘o core, o fegato maìsto,
a chì ‘o piglia cu doie dete, comm'e na pezza ‘e cisto...!
E scetateve! Io vi dico scetateve, scetateve, scetateve!!! (2)
Grandissimo, è sempre grandissimo donn’Enzo ma quann’ ‘a vedimmo ‘sta
rappresentazione di Ragazze sole… ti vuoi interessare o no… ‘o teatro è cosa
toja…
Regina- Forse ci siamo. Foffo mi ha assicurato che farà uno spettacolo per un
pubblico ristretto…
Anna- E lo possiamo organizzare in una delle ville di Ciccio il casalese, dint’a
chella ‘e Molignano ci sta addirittura ‘nu teatro piccirillo… quando vuoi..
aah…c’è sempre un casino di gente sull’asse mediano… mi sono venuti i dolori
reumatici a sta’ rannicchiata nel portabagagli della Mercedes e si che l’ho
fatto rivestire di gommapiuma e pelliccia… ah (si stiracchia, posa la borsetta
sul tavolo, mette un piede sullo sgabello e si guarda intorno) Reggì e chist’è
‘nu catafalco, sempre lo stesso stile… un poco di colore… vuoi che ti mando il
mio arredatore tunisino così quello ti cambia l’arredamento e ti fa vedere come
funziona il letto ad acqua…
Regina- A te i film americani ti hanno arrosecato ‘o cerviello… non ti arrendi …
a cinquant’anni tieni ancora ‘a capa fresca… con tutto quello che te sta
succedenno… Teresì porta una sedia!
Anna- No, lascia voglio stare in piedi. Ah, vuoi dire gli infami… e quello è
compreso nel prezzo… ormai… non è più come dieci anni fa… mo’ tutti vonno fa’ i
capi, non c’è più un gruppo di comando nel Sistema, ognuno piglia quattro
tossici e cu’ quacche chilo ‘e robba capitalizza e se sente ‘nu capo e… sparano,
sparano, mettono ‘a pistola ‘e lato e sparano… so’ tiempi brutti, brutti e
l’adrenalina scorre a fiumi, Reggì, bisogna prevedere, organizzare, comandare,
selezionare i tanti, tantissimi politici che vonno ‘e voti… comprare
professionisti sicuri e… organizzarsi per quando, se va bene, vai dentro e fai
il pentito all’albergo femminile di Pozzuoli… oppure… prepararsi la cartella...
si, ma con stile... hai visto il capo del sistema di Scampìa.. eh chillo è nu
capo vero… ah, scusa (prende un cellulare dalla borsa posta sulla tavola,
chiama) Com’è andata la gita? Tutti arrivati? … Va bene (stacca e posa il
cellulare). Ma lo sai che… quando mi debbo muovere partono tre Mercedes uguali
di colore e di targa e che fanno strade diverse… costa, costa… ah, Reggì, Reggì
ascolta… ho l’incarico di dirti che ormai tu sei diventata di rispetto a
giudizio di tutti, gli amici vogliono che tu devi entrare del Direttorio… e… ti
ho portato pure un regalo (dalla borsa estrae una bustina piena di polvere
bianca) ecco, a quantità industriale dove e quanto ne vogliono…
Regina- Eh….! Lo sai che sono fuori da questo mercato e personalmente sono già
fatta di mio… comunque vedremo se interessa a qualcuno… ma senza stare in mezzo…
Anna- Lo so che non ti interessa ma… ci stanno percentuali cos’’e pazzi…. Vedi..
vedi…
Regina- Ogni cosa a suo tempo… mo’ è tutto prematuro, il Direttorio, ‘a ‘rrobba…
è prematuro, facciamo partire la costruzione del villaggio, fammi sistemare
alcune cose di famiglia e poi vediamo… ma sempre affari, solo affari… prima
l’economia, poi il potere… niente polvere bianca… niente pistole … ah, vedi che
c’è una nuova terra promessa… e ci dobbiamo muovere in fretta prima che arrivano
i siciliani, i russi… bisogna portare i soldi in… Macedonia… allà nei prossimi
anni ci sarà molto movimento e manodopera a buon mercato…sto mandando già
qualcuno a vedere…
Anna- Si già me ne hanno parlato…fammi sapere che ci muoviamo come per la
Croazia… ma… cose di famiglia… vuò dicere quella tua figliastra … e quella si
deve decidere… ormai qua siamo un gruppo chiuso... qua siamo tutti in un elenco…
vita morte e miracoli… e … niente deve stare fuori controllo, lo sai… eh, è
proprio overo, overo… (indica la frase di Jünker).
Noi non siamo persone, siamo cadaveri che vanno, imperatori che dirigono stando
tra quattro mura… cinque … dieci anni bastano a riscattare sessanta, settanta
anni… stare al centro, giocare con la vita al livello più alto, senza limiti,
senza morale, senza giudizi, il potere che crea la propria giustizia… vincere il
mercato, dominare il mercato… non è questo molto moderno? Confessiamolo… è
questo che tutti vogliono… tanti vorrebbero togliersi la cravatta e fare, fare e
non possono… che grande libertà, e quanti hanno bisogno di noi… ci corteggiano,
vengono a patti quand’è il momento… noi siamo la politica… noi…
Voglio che la gente quando passo si deve spostare
Voglio il rispetto
Voglio negozi, supermercati e tre machine
Voglio andare a caccia nelle mie terre in Ungheria
Voglio passare l’estate nelle mie ville sulla Costa Brava e l’autunno nei miei
alberghi in Scozia
Voglio che sulla mia pelle ci siano vestiti disegnati dai migliori stilisti del
mondo
Voglio una villa a picco sul mare
Voglio fare giustizia dei traditori, dei nemici e degli infami
Voglio affondare la testa in una montagna di cocaina
Voglio morire di subito
Regina- Ma veniamo a noi… anzitutto siamo d’accordo sul cemento…
Anna- Ci devi aggiungere un due per cento… ci sono altre spese aggiunte…
Regina- Va bene… so’ anni che stai semp’a chiagnere percentuali aggiunte… nun te
sazzi mai… e lo stesso vale per il resto, ferro, movimenti terra…
Anna- Le cose cambiano continuamente Reggì, cambiano. Si, come al solito…
pagamento stessi tempi, mi raccomando…
Regina- Ti stai lamentando?
Anna- Mai, fossero tutti comm’a te.
Regina- E poi ci sarebbe… uno sbarco, Napoli, robba cinese, dalla nave al
deposito di via Marina, ti faccio sapere con anticipo…
Anna- E questo è più complicato … al porto va sempre peggio con la Finanza… una
nottata basta?
Regina- Anche meno… il solito prezzo?
Anna- Te lo posso fare il pezzo di lavoro ma ci vuole il cinque per cento in
più.
Regina- All’anima… e questo vuol dire che mi debbo rifare con la distribuzione….
va ‘bbuono.
Anna- Bene, se ti serve ‘rrobba firmata fammelo sapere… c’è uno stock
autunno-inverno fatto per lo stilista che sai tu dalle fabbriche dell’asse
mediano... prima qualità... è un investimento sicuro se hai la distribuzione…
Regina- Non è il mio campo, comunque ti farò sapere, non si sa mai…
Anna- (Guarda l’orologio) Tempo scaduto… e poi non è l’ora della tua… asciuta in
elicottero…
Regina- E che ne sai…
Anna- Ma si ‘o ‘ssanno pur’‘e prete! Scherzo, se ne parla, riservatamente, solo
nel nostro giro… ecco, quella è donna Regina che va a vedere le sue terre e a
trovare le discariche… ma nunn’è pericoloso, basta ‘n’affare… chillo tubo
americano ca se mette ncopp’a spalla, se preme ‘nu bottone e donna Regina sta in
cielo e ci rimane…
Regina- E chist’ è Mission impossible con Tom Cruise … ma ‘a vuò fernì…
Anna- Non è Bill Kill, ‘o film tuoio ? (Indica la spada). Tre vote ‘ll’aggio
visto, Pazzea tu, pazzea… (prende il cellulare e chiama) sto arrivando. Statte
bona Reggì (esce).
Teresina- (Entrando, con una certa agitazione) Hanno telefonato che è pronto
l’elicottero… la macchina è già pronta…
Regina- Teresì ti vedo un poco agitata, è successo qualcosa?
Teresina- No, niente, è che ho preso… troppo cafè… se volete andare… stasera ci
sarà la luna rossa…
Regina- Lo so, lo so, e a me gia me fa ‘nu strano effetto... vado, vado… ma
fatte ‘na bella cammomilla che dopo dobbiamo controllare certe cose, ci vediamo
più tardi. Ah se c’è qualche novità su quella scassacazzi di Alex chiamami
subito (esce).
Si tratta del momento più bello, quando sali piano piano, in alto, sempre più su
e poi vai. È allora, quando il sole sta per scomparire, è allora che lassù tutto
acquista un senso. Sei in alto, guardi la terra che ti appartiene, che ha come
confine il mare, guardi i piccoli uomini, le file di macchine che vanno, le luci
che incominciano ad accendersi e sai che dalle colline alla costa è tutto tuo,
che quelle case sono tue, che gli alberi, i raccolti sono tuoi, che tra qualche
anno sorgerà la tua città su queste terre. E allora senti che tutto diventa
leggero, il sangue scorre veloce, fluido… che è valsa la pena e sei oltre,
l’elicottero va e sei oltre, e sei oltre… tra poco ci sarà la luna rossa… ma…
‘sta malinconia che centra, che c’entra, sarà la stanchezza…
(Teresina entra in scena a passo lento, agitata, si siede al posto di Regina,
apre il computer, lo accende, molto concentrata, comincia a digitare)
Teresina- Altro che paradisi fiscali … diventeranno un inferno fiscale… terra
bruciata… ecco. . prima il conto alle Cayman, poi, i fondi lussemburghesi…. e
mo’ Ginevra… Bahamas…. è rimasto solo il conto Con.Tra … e qua mi debbo fermare…
e quello è il più consistente… codici.. codici… e quali codici… sol’essa ‘e
‘ssape… sol’essa…. qua non possiamo andare più avanti… (spegne il computer e lo
chiude, poi prende un cellulare e digita un numero). Tutto fatto… ho spostato
tutto quello che potevo spostare, mo’ dipende da te, vieni presto, ho bisogno di
te… lo sai… vieni… tornerà tra due ore, credo… ha detto che deve controllare…
si, si, è tutto pronto, gli altri sono già andati via… saremo solo io, te e lei…
si, la macchina è pronta, la tanica è piena… tu però fatti vedere in giro… ah,
l’albergo, il portiere… c’è, si, bene, si può andare direttamente al garage
sotterraneo… due ore al massimo… vieni… (spegne il cellulare si guarda intorno
cerca di calmarsi, si torce le mani).
(Una presenza femminile- quella di Alexandra- attraversa la scena in penombra)
Un padre è sempre un padre… un padre è un uomo, decide, ha affetto, ti prende
sulle ginocchia, ti annoda le trecce… un padre comanda, sa quello che è giusto,
organizza, costruisce, compra e vende… ha amici fidati. Ma una macchia, un
tossico di merda, una notte, la nebbia, maledetto asse mediano… Erano altri i
progetti, erano altri i sogni non certo ‘a munnezza, i cinesi e i mattoni… il
sogno erano le stanze di vetro all’ultimo piano, i divani di pelle rossa, i muri
LCD, l’alluminio, l’acciaio, la seta, i vetri delle finestre che si muovono come
si muove la luce…. Non i computer ma chi sta prima… dove si decide, chest’era,
chest’era eh… ma… chella … chi è ? Ah, è ‘a figlia ‘e don Rafele, quella che è
tornata proprio adesso col suo aereo privato… viene ogni tanto…
Regina- (Entra e si siede) Ah, è sempe ‘na grande emozione… che jurnata…
(chiama) Teresì, vieni (si siede, apre e accende il computer, Teresina entra,
senza occhiali e coi capelli sciolti, rimane discosta dal tavolo visibilmente
tesa) vediamo un poco la situazione… dobbiamo aggiornarla… (comincia a lavorare
e man mano che va avanti alterna stupore e agitazione, alla fine molto
lentamente chiude il computer e rimane immobile- pausa) E accussì ce simm’
arrivati… ci siamo… pensavo che tutto sarebbe successo ‘cchiù tardi, tra qualche
anno… Teresì abbiamo sbagliato i tempi? Teresì? (Teresina si gira di fianco)
Allora… l’amore, i soldi o che? Ma il conto Con.Tra eh, quello è difficile da
spostare… lo sai che significa con tra… lo sai? Significa contro i traditori
comm’a te… allà sta il malloppo… (Regina mette una mano sotto il tavolo e tira
fuori una pistola puntandola su Teresina) ma tu… proprio tu non mi puoi tradire…
nun po’ fernì accussì, semplicemente… ce stanno tante cose ch’’ea sapè e che ti
avrei detto al momento opportuno… ma ‘a cosa ‘cchiù importante che devi sapere e
che la pura verità è che tu, tu si’… sei… mia figlia…
Teresina- Se… ‘a solita sceneggiata sull’asse mediano… chesta t’’a si ‘nventata
mo’ mo’ complimenti… e che è Incantesimo… Beautiful…
Regina- Stai attenta… è così… era tutto… destinato a te… tutto, ma hai sbagliato
i tempi… tu sei mia figlia… davanti a Dio… e tutto chello ca te vuò piglià … è
già tuo, non portare fretta.
Teresina- Mia madre è Concetta Verderame… e lassala riposà in pace… nun jucà
come al solito… nun jucà comme fai con tutti… non lo fare con me che ti conosco
bene…
Regina- Concetta ‘ll’aggio pagata io e Tore Allicchetto, tuo padre, pe te tené…
allora c’erano i primi affari… doppo t’aggio purtato ‘ccà…. non potevo prima… è
stato ‘nu dolore sempre grande e segreto… e mo’ non puoi fare questo a me… che
sono tua madre e Dio m’è testimone!
Teresina- E truvatenne n’ato è testimone… se pure fosse… È ‘nnata carognata… hai
pazziato ‘nata vota… Reggì, si fosse overo allora significa ch’hai jucato pe’
tant’anni cu ‘mme a fare la madre e a fare la padrona... comme cu tutt’’e
‘llate…. Si pure fosse…. ‘a scena madre, ‘a confessione… è tardi… e ormai ‘e
juochi so fernuti… non ti rendi conto che ormai stiamo a un livello, il tuo, ca
nunn’esistono mamme, figlie, parient’, ormai si fernuta… sei… di troppo… è tempo
che devi scomparire…. Il fatto è che ti devono trovare dint’’a machina
appicciata abbasci’’o burrone ‘e San Nicola, punto e basta …
nu popolo e surdate sta criscenne
cu ll'ogne fatte a punta di coltello... E ammola, lima, affina.(2)
Regina- Complimenti… è proprio un odio coltivato, organizzato, calibrato…al di
là di tutto… proprio cose nello stile ‘e ‘cca attuorno…’a luna rossa era segno
di sangue… ave ragione donn’Enzo…
Sta bbestia, sta Lupa, secca e avara,
comm'a ‘na pezzente c'ha figliato,
he trasuta ‘e sicco e s'he misa ‘e chiatto
dint'a tutt'e case d'a città...
s'è assettata a capotavola, c'o vuccularo gruosso, 'e puorco,
e allà cumanna... fa sta zitte...fa parlà...
a tutte sparte sanghe e mmenesta,
pisciazza, cottone mmocca, mmerda.(2)
(Intanto da dietro è entrata silenziosamente Alexandra- scarpe basse nere,
pantalone nero, camicia bianca- Alexandra prende la spada da samurai, la impugna
con le due mani e la alza sulla testa di Regina rimanendo immobile)
Regina- Ma, non è detto… Anna ti troverà una bella sistemazione… essa sape che
s’adda fa in questi casi… (poi si accorge di Alexandra) ah, ce stai pure tu, si
arrivata… come stai bene… stai proprio bene, vedo e… che fai… ah, ‘a parte del
giustiziere… (a Teresina) che bellu quadro familiare stasera: ‘a figlia, ‘a
figliasta e ‘a mamma… ah… e così volete tutto … tutto…. da quanto dura ‘sta
storia… ah, i fine settimana a Carsano… ma che Carsano… l’andavi a trovare e vi
organizzavate alle mie spalle… eh si, ma che storia vecchia con finale
tradizionale… come siete state prevedibili in fondo… dovevo immaginarlo… e così…
volete tutto eh… ma … allora… è tutto diverso (riflessiva)… diverso… accussì…(posa
la pistola sul tavolo mentre Alexandra abbassa la spada ) e allora, allora… a
questo punto mi sembra… giusto… tu dovevi tradire (a Teresina) e tu (ad
Alexandra) dovevi arrivare alla resa dei conti… mi hai sempre odiata… e va bene…
va bene… accussì… va tutto a posto, a posto, ma c’è ancora una cosa… io non
voglio sapere niente, non voglio spiegazioni, teng’’a nausea… è ‘o mumento che
le chiacchiere stanno veramente a zero… e io qualcosa già avevo previsto, non
proprio così, non con mia… figlia… ma… in effetti è ancora meglio che con
estranei… portate avanti il progetto del villaggio, si primma nun ve trovano
int’a ‘na machina c’’a capa tagliata co’ flex…. Teresì pigliate ‘a pistola e
ascite, jate… io… starò un attimo da sola… riprenderò a fumare per questa grande
occasione… poi mi troverete qui… dovete rimanere di spalle perché non vi voglio
vedere e la facciamo finita… come deve essere… come deve finire… nella notte di
luna rossa sull’asse mediano… a sessantacinque anni … è meglio… senza badanti
polacche, senza rincoglionimenti o su una sedia a rotelle…. Ho visto molti,
tanti momenti e mi sono piaciuti, mi sono piaciuti assaje… nun tengo pentimenti
e nun rimpiango niente… e vuje… a vuje sicuramente vi troveranno tra qualche
anno a fare le zoccole ‘ncopp’’a Domiziana coi senegalesi… Auguri, e ricordavi
che le cose che nascono nel sangue finiscono nel sangue… E mo’ voglio restà sola
… troverete i codici del conto Con.Tra su un foglio (le due escono).
(Regina si siede, accende lentamente la sigaretta, aspira, si guarda intorno,
ordina gli oggetti sul tavolo, scrive qualcosa su un foglio poi spegne la
sigaretta nel portacenere, si alza lentamente, accosta la sedia al tavolo alza
la testa)
Regina- È il momento! (Rimane di spalle).
‘E vedite? ‘E vedite ‘e spille ca ve nfizza dint'all'uocchie… dint’all’uocchie.
(2)
(Alexandra e Teresina entrano e si fermano alle spalle di Regina, Alexandra alza
la spada e affonda lentamente la lama nella schiena di Regina che cade a terra
dietro il tavolo, Teresina e Alexandra si avvicinano, poi, sul ritmo del testo
che segue, si abbracciano appassionatamente e si baciano abbandonandosi sul
tavolo)
Ma cos’è un uomo, cos’è?
Se tutto ciò che cava, come sangue dal suo tempo,
non è che respirare, nutrirsi, dormire?
Una bestia, una bestia nient’altro!
‘Na carogna, ecco quel che è!
Bestiale carcassa scillichiàta dalle mosche,
o da ‘st’aria ‘mbarzamata, chest’aria de’ ‘ccanzone,
ce souflement morbide,
chesti spire, sti ‘vvolute,
‘bbave che si emette, ricamate, dalla bocca,
con lo sguardo inebetito, la gola in soprattono,
di una pallida Boheme.
Indici preziosi, questi. Icone.
Segnalatori. Shifters. Strazio/consolatio canoro-criminali. (3)
(Calano lentamente le luci)
(1) Liberamente ispirato a Gomorra di R. Saviano, Mondadori , Milano 2006
(2) E. Moscato, Ragazze sole con qualche esperienza in L’angelico bestiario,
Ubulibri, Milano 1991
(3) E. Moscato, Mal –d’-Hamlé, Quadrilogia di Santarcangelo, Ubulibri, Milano
1999