MERIDIONALI TRIANGOLAZIONI SULL’INSOSTEBILE LEGGEREZZA DI HAMLET - MAJAKOWSKIJ

di

Pasquale Stanziale

Officine Kulturali Aurunke 2010


(La scena comprende un fondale per retroproiezione angolato con una parete nera, un letto, un tavolino con una pistola ed una valigetta, bottiglie ai piedi del letto, vestiti per terra un filo di fumo da una sigaretta su un portacenere sul tavolo. Una donna bionda dorme sul letto, ogni tanto si sente la sua voce che chiede:Cerveza Monctezuma, por favor. Sul lato opposto alla parete nera sedie per spettatori-coro che intervengono come da copione ma anche a soggetto. L’attore HK recita rivolgendosi al pubblico-coro.)

(Videoproiettore – musica “E lalabài - N. Piovani - slides di testo)

a) AMLETO (o del dubbio lacerante)
b) MAJAKOWSKIJ (o dell'entusiasmo tradito)
e) HAMLETKOWSKIJ (o della lucidità inquietante
della follia)


una triangolazione che incastra vetrini di memoria
sotto l'oculare impietoso di un presente rifiutato

narrazione sdoppiata
che si dipana su di un assurdo binario
prima di fondersi in un ultimo grido-sberleffo
all'infinito sconvolto del poeta

un lessico-formula che, a tratti, evoca i suoni violenti della lingua dei vicoli della Città nuova che i greci di Cuma vollero intagliare nel giallo tufo campano di Pizzofalcone

di buon mattino
Amleto si sveglia
vicino a una puttana bionda

odori pungenti di ciprie sfatte che si mescolano
al sentore acido di bicchieri sporchi
in cui si è bevuto di tutto..

in una clinica psichiatrica forse

unghie impietose laccate di rosso

serie infinita di situazioni esistenziali che ci violentano.

confessione totale senza pudore

gesto che si sovrappone alla voce bestemmia del popolano ed al sussulto mortale della canna di un kalashnikov (d’argento)

un’anima di Dior
su cui Majakowskij
avrebbe volentieri fatto pipì

la dilaniata figura femminile che evoca la puttana e la madre (quella presenza dall’altra parte dell'apparecchio telefonico, ma soprattutto dall'altra parte di tutto un universo di pensiero
con le sue invalicabili barriere di furore) è pur sempre amore


in effetti una performance che l’autore vuole e scrive teatrale pur se il luogo deputato deborda dalle tavole di un palcoscenico
per esplodere in un diario-delirio
lasciando l’atroce dubbio -amletico s’intende-
d’essere stati vittima di un raffinato quanto perverso gioco intellettuale

un gioiello rosso e nero
fiore del male
che qui è ancora rosa ed ha peli umidi

Mario Buonoconto



CORO- noi siamo il coro.
come in Grecia
siamo chiamati a soffrire per il pubblico,
come le lamentatrici lucane,
come le tarantate pugliesi,
questo perché il pubblico
deve andarsene leggero, purificato,
come nel teatro del passato,
presenza, testimonianza

A- Prologo

B- A Enzo che a Parigi canta su un sipario mobile
a Rosalinda che scende giù per Toledo
a quelli che approdarono
a queste sponde greco-arabe
e ci restarono per sempre
a Giacomo Leopardi che a Napoli
vide ciò che c'era
oltre la collina di Recanati
a Caio Luci1io
che volle morire a Napoli
rifiutando i funerali di stato
a Memé che a Napoli vide una morta sirena
come fosse a Los Angeles

A- A tutti questi una lapide di pietra,
la dedica dell'effimero, dell'evento
senza sostegno magnetico o fotochimico,
senza rete, faccia a faccia,
acqua di parole bianche e nere
ca spero ve rummane ncopp''o stommaco
giacché' troppo poco se soffre
e troppo amore o troppo odio
non si possano digerire facilmente.

C- Ma soprattutto la dedica
va a chella, a chella...
Il 28 luglio a Mondragone, lido Pino d'Oro
essa, vecchia, nera, grassa
ca ‘na seggia a stento 'a manteneva
nu giurnale a ventaglio
n'asciugamano ncapo
senteva 'a musica d’’o stabilimento
e se sciusciava
con aria stanca e saggia.
Ed ecco all'improvviso
‘a musica cagna
e cagna pur'essa
‘a vecchia , grassa , nera
'mpizz' a ‘na seqgia 'e plastica gialla.
‘A musica all’ intrasatta
se facette comm'a tarantella
e subbit’ 'a vecchia s'aizzaje,
dal fondo scuro di vigneti assolati
e di vicoli a ragnatela di cuntrora
nu sciato ‘e canzone attraversò vari decenni
e animò il corpo della vecchia
che s'aizzaje comm’a ‘na molla-
'o cuorpo viecchio
di carne cascante nera-
comincio' a ballare
con lenta eleganza ritmanno cu ‘e mmani
nonchalance inconcepibile,
immagini venute da lontano
‘a vecchia ballava
con gesti lenti e misurati,
ritmo d’amore ch 'è natura d’ innocenza
essa ballava ed era altrove: out,
chella matina a Mondragone.

Solo in pochi ci accorgemmo del fatto
e aroppo 'a musica cagnaje
e 'a vecchia s'assettaje
continuando a se sciuscià'

CORO- A essa,
a essa….

(Pausa, cambio luci, musica)

A- E cchist’è ‘o mister’’è ll’omme
ca Ddio ‘o spirito nun fernette mai
e ce rompere ‘o cazzo.
Nun ce sta “arint” o spirito
e nun ce sta “afora” o cuscienza,
niente ce sta.

1
HK- .. ecco diecimila televisori e diecimila computer
si accendono improvvisamente
alle quattro del mattino

e sia, parliamone

così comincia la storia
non perché l'odio sia spento
ma perché ora nascono le parole della scena

in un motel di Durango infine
dove ti chiedi
chi è la donna
che sta con te all'alba,
di chi la carne su cui sei passato

il fatto è che non puoi vivere la tua vita
senza che tentacoli
di inquinanti piovre
s'attacchino ai tuoi fianchi
trascinandoti
verso mortali pomeriggi
facendo finta di fare, di fare..

più tardi, forse, al sole
puoi liberarti dei tentacoli
e buttare tutto
sui furgoni della spazzatura
che si inseguono
sul ponte di Brooklyn

più tardi, forse,

Amleto gioca con un elicottero
Wladimir gioca con una pistola


Amleto cercava qualcosa nella merda danese
e noi seguiamo lui nella merda locale

Wladimir avverte l’urto della vita quotidiana
e aspetta di chiudere l’incidente

triangolazioni, triangolazioni

e intanto posso assicurarti, maledetta,
che tutto sta andando per il meglio
perché li vedo
di notte dormono
e di giorno lavorano
senza ambizioni
piacciono alle mogli
e fanno discorsi
né stupidi né intelligenti
e solo io e tu, forse,
vedimmo ‘e marinai americani
che volano, volano,
mmiez’’e cornicioni
‘e via Partenope
e vanno a sbattere
ncoppa ‘e vvetrine ‘e via Roma

e intanto passano le notti sull'onda dei giorni
confondendo le date verso...

è forse tempo che le talpe sottomarine prendano il largo?

vedo che la luna ormai cammina
sul pomodoro delle vecchie rivoluzioni
in silenzio marcisce
sui consigli comunali del Sud
sulle contee di Walt Disney
e si spegne
-ovvero si astuta
sulle unghie spezzate
di una puttana messicana
che assomiglia alla madre

e ‘sti femmene nere
c’’a faccia secca d'alberi
e cu ‘e mani mmane
a cui bisognerebbe rotare nel petto
un coltello da macellaio

e … silenzio dalla mamma malata
passano frusci i di gente
e bisogna andare via, via, fuori
a cantare sulla strada
a vedere come muoiono i bambini
e per fortuna la notte è venuta
bella, insinuante, calda
e la folla per le strade di Las Vegas
si stringe all'umido del cielo
e tu, dormi
ma non puoi sognare
che gialli confetti
e spingole dint’’e braccia
e io servirei, dunque a dare la vita
a grandi seduttori
tra un'orgia e l'altra
tra una crociera e l'altra
servendo bourbon annacquato
nella notte del Bronx
o meglio qui, stasera
a scoprire che il cuore di una ragazza
bolle nel suo sonno alcolico
e io resto un frammento pietrificato.. di una vecchia estate

e ncoppa a na bustina ‘e minerva
nu nummero ‘e telefono
è ormai senza valore

2
CORO- ingorgo di lengua
Messico e nuvole
interno americano
apologia al nero delle madri meridionali
ma che vvò stu giovane dissoluto
che cerca l’assoluto
ma nunn’’o ssape: oggi la rivoluzione
è il casting alla televisione

HK- e allora? e allora?
a voi tutte che siete piaciute e piacete
che al mattino con sicuri gesti
disegnate la vostra durezza femminosa
e uscite da un monitor
travestite da sogni
con la vostra anima da passerella
un'anima di Dior
su cui Majakowskij
avrebbe volentieri fatto pipì
a voi, per voi
agito la mia testa come una coppa di champagne
alzo gli occhi inflazionati d'amore e di flash

a parte il fatto che spesso, troppo spesso,
mi chiedo se non sia meglio trovare il non essere
in un fiore di piombo
ma avvenga in modo casualmente teatrale
un kalashnikov d'argento

no, non credo di essere un conservatore
né destinato ad esserlo...
sono solo un solista dell'addio
in ogni caso, nel concerto presente
concerto di memorie e di monnezze letterarie
ecco, chissà perché
mi viene in mente D'Annunzio-Rambo
che raduna nel circo
del suo cervello liberty
schiere di donne
di Francesche Bertini
di Angeline Joly
contesse
baiadere
commesse di piccoli e grandi magazzini
amazzoni col mitra
mani sulla fronte
trash... all'anima e chi ...

da un occhio all'altro, ecco,
allargo il mio sorriso teatrale

certo qui dal palco
le cose hanno una prospettiva diversa
e deludervi adesso sarebbe atroce
e allora?

travesti la notte di antiche nozze
e di corpo in corpo effondi la gioia
gioia a Las Vegas
dopo una notte di tutto
bottiglie e bottiglie
su per le scale e nel letto
che nessuno di noi scordi quella notte!
che nessuno di noi scordi quella notte!
giacché tutti abbiamo giocato
a Las Vegas, tutti,
anche tu uomo
di via Salita a Poggioreale
che fai il bidello a Caserta
col giaccone di pelle grigia
e vinn’’e rilorgi, ll'accendini,
marrocchino-napolitano,
uomo massa che pure vai a messa

e non lo sai, tu, voi, tutti,
che stasera suonate il pianoforte stasera
della mia colonna vertebrale
un poco artrosica
ma pur sempre colonna d'artista sperimentale
con contributi
pubblici e privati

e dove andrò, dunque, a nascondere
il mio inferno, dove (come si suoi dire)
se non nella folla
dove tutti sono nessuno
e dove ti nascondi tu, maledetta,
vampiro inconcepito..
e questo pensiero striscia via
dalla bocca
con grumi di sangue

io sono qui con voi
perché non so
con chi andare alla festa
con chi camminare per le strade
che sono troppo strette
per la mia gioia
è tardi...
e la festa
è ormai lontana,
sentite le voci, le risate,
parole d'amore e d'affari
al ventitreesimo piano
a Manhattan

per tutto c'è' una tecnica tecnica d'approccio
tecnica di dialogo
tecnica d'amore
tecnica di avanzamento sociale
tecnica di nettezza urbana...

sul ponte di Brooklyn
al mattino presto
nel sole
una fila di spazzatrici
trascina i residui civili verso il mare
costruendo nuove penisole
e Dio è soddisfatto

e invece ogni notte
fino all'alba
l'orrore che il sangue esca
dai rubinetti
sconvolge migliaia di uomini
di donne tremanti
e grida, grida
telefoni che squillano
ambulanze
trasfusioni
telefilm
concerti
sassofoni,
quando sorge la luce.

non ho bisogno di te
nessuna cioccolattosa comprensione
tra poco creperò,
Ofelia è già nel fiume,
serrerò la bocca e sarò puntuale, Dio
non tarderò di un minuto

nato di novembre
ho il destino segnato
dalla luna del falco

novembre, il freddo mese dei segreti
come disse il vecchio indiano hopi
come disse la vecchia di via Montecalvario

voi direte di avere nostalgia ‘e cose ca nunn'avite mai viste

e mille diamanti
scolpiti dal vento
mille giorni di paura alcolica
di sogni sudati
e di viaggi
attraverso la vita che è la lunga strada per Denver

le parole d'amore non sono vane
e voi qui stasera
rilascerete una dichiarazione di affetto sconfinato
altrimenti vi bacerò sulla bocca, tutti,
fino all'alba,
finché non resterai che tu sola
e io ti inseguirò di città in città
anche se andrai di là dal mare
ti bacerò attraverso la nebbia di Londra
con le labbra di fuoco delle insegne di Broodway

il fatto è che
non vi sono leoni
che escano dalle vostre teste
e io sono costretto
a restare qui con te
maledetta
odore di sudore e di Chanel
fruscìo di nylon
bocca bruciata

affonderò nella tua vita
mi muoverò dentro i tuoi progetti finanziari
leccherò la tua anima azionaria
carne rosa e nera
di peli umidi
umida bocca e mani umide
scendendo e salendo
tra i tuoi notturni trasalimenti
frugando tra i seni con la lingua secca di parole
e vai, dentro, sempre più dentro la noia
e paesaggi, parole, musiche, strade
fino a che non gridi
gridi un finto desiderio di morte e
finalmente
finalmente
accendi il televisore inconscio
e parli del futuro...

ma che me ne fotte che me ne fotte

avete avuta la vostra catarsi a prezzo di svendita
e intanto guardatemi
io getto su di voi
la mia gelosia, l'invidia
il sesso pronto

ed ecco l'occhio morente del toro
adesso, adesso,
come uno schermo da trenta pollici
dove faccio la pubblicità
a Stratford
all’Angleterre Hotel
alla regione Campania

forse io sono forte
forse hanno bisogna di me e mi ordineranno:
muori sullo spot!

3
CORO- corpus Amleti, nicths, nichts corpus,
la psicologia è la scienza del comportamento
si va dallo psichia-logo-lista
quando si hanno problemi che impediscono
una normale vita quotidiana
ma per Wladimir
la barca dell’amore si è spezzata
contro la vita quotidiana
e allora?
ah, questi meccanismi consolidati di un’esistenza levigata..
Wladimir ti hanno ucciso, ucciso..

HK- continuando, continuando,
facendo finta di svegliarsi
facendo finta di recitare
di svegliarsi in qualunque modo
in un motel di Durango...

o meglio di buon mattino
Amleto si sveglia
vicina a una puttana bionda
con la bocca che sa di bourbon
e si accende una sigaretta francese
e si accorge che dalla finestra
si vedono i grattacieli
della trentesima strada
e... non avresti mai detto che laggiù
verso l’East River cresce l'erba
e la finestra
è quella di una clinica psichiatrica
del New Jersey-Frattamaggiore

-signò pigliateve ‘o ccafè

mi sveglio sempre con la sensazione
di trovarmi su una nave.
con tre marinai negri che lavano il ponte
a ritmo di tip-tap

e... pronto, mamma, mi senti..
il cielo sopra Hong Kong è grigio
pensavo di venirti a trovare...
ti fa piacere se vengo? si, parto subito ...
vivo solo certo che ti voglio bene.. ah

è solo per un anniversario
che ho messo su questo spettacolo
questo carnevale privato
fatto di reciproche ipocrisie
mentre il tempo cade verso la luce

e niente conta
se non il desiderio
di nasconderai in un corpo di donna

Amleto guarda dalla finestra...
Wladimir grida: Maria, Maria, Maria
e vede le nuvole in calzoni

ci sarà l'amore?
e sarà grande o piccolo?

tra letto e palcoscenico la prospettiva è stimolante
è un viaggio che non finisce mai

malgrado non canti Steve Wonder
e non ci siano affreschi apache alle pareti del teatro

il fatto è che

mamma!

tuo figlio è magnificamente malato e può capitare...

Viciè nunn’a capisco cchiù sta città

in un fruscìo di gomme attraverso Napoli
orribilmente sola
orribilmente deserta
come il sogno di stanotte
tra letto e palcoscenico
mentre la carne marcisce
nei supermercati
e un fiume di plastica rosa
investe i disoccupati che ingrassano
vicino alle vetrine cinematografiche


come potrei spiegarti questa situazione terrena,
terra-terra,

a te basta una assicurazione sulla vita

è la domenica dopo pranzo
che si litiga in famiglia

tu sai cos'è una Luger Blackhawk?

sognavamo i treni della Southern Pacific
e i passaporti blu
e una bugia di tanto in tanta
non fa male
e se c'è sangue sulla cravatta
forse è rossetto

potete dire che sono un freddo assassino
con gli occhi bruciati
dalla polvere da sparo

eppure
eppure
io vi rimbocco
le vostre coperte mentali

e forse tu mi ameresti di più
se non dovessi uccidere
questi signori
per vivere

e... ci siamo tutti nel viaggio
io, voi testimoni e...
cosa succede nella vostra pancia
nella vostra testa
nel vostro sesso
giacché vi siete avventurati
in una saletta
teatral cinematografica
che è luogo
sempre più pericoloso...

in un triangolo
tra un paranoico di carta
e un poeta che voi, si voi,
avete sistematicamente sfottuto…

e recitando si scende giù in fondo
in fondo
e si fa scena
sound
rebound
soul
make up
mariage
mixage
e talvolta recitando si sale si sale sempre più su
tenetevi forte... musica!


4
CORO- il nostro immaginario
è americano-seriale
condito in salsa di canali commerciali
ma l’immondizia è reale
vira a mezzogiorno
esterno giorno
interno effetto notte

tra immaginario e reale
c’è una coincidenza
il sogno ormai è monnezza
e la monnezza è sogno

in termini più veri:
l’immondizia reale
coincide
con l’immondizia mentale

HK- per una donna sempre si paga
non fa niente se non ti vestirò
con un elegante vestito giapponese
ma solo col fumo della mia sigaretta

si, scorderò questa notte, l'evento
chiuso nella camera di un motel di Durango
con un foglio di carta, la TV accesa
la pistola sul tavolo
con voci orribili di cartoni animati
mentre geme il vento
dal mare, dal deserto

bisognava conoscere Marguerite Duras
in Indocina, a vent'anni

un traghetto attraversa il Mekong
un traghetto attraversa il Mekong

ho paura che questi pensieri
possano avverarsi sul serio
e dovremo tagliarci la testa
con una sega elettrica

purtroppo io vengo
da una provincia del Sud
dove per sopravvivere
bisogna tendere
lo spirito filosofico
dell'anima e chi t'è muorto
sopra un precipizio
come su una fune
e fare l'equilibrista, il giocoliere

e succede poi che l'amore
consuma la fune
e l'eco degli applausi
rimbalza nei vicoli dei paesi
dove i ragazzini bestemmiano
prendendo a calci
i bidoni della spazzatura
da cui esce l'onorevole
con la pancetta e la farfalla

c'è una diversa prospettiva da questo posto

ma vafammoccaammammeta

questa sera ho spremuta,
come si dice,
la mia disperazione
fino all'ultima goccia …di sudore
ma lasciamo perdere

mi avete offerto le labbra
o testimoni
con molta indifferenza
e io le ho sfiorate ghignando
mi è sembrato di baciare
in penitenza un monastero
un bicchiere di birra gelata
con dentro una sirena
che apre continuamente la bocca
in modo osceno

e va bene, okay
ci siamo tutti guadagnati
il silenzio
eppure tutti hanno saccheggiato
il mio cuore
cercando i regali di Natale
il caldo delle parole
gli sguardi rassicuranti
i ristoranti cinesi
l'autoroute du Nord
i paesaggi marini
il mare
che straccia il delirio
che inchioda i passi sul palco
l'immagine sullo schermo
la carta con le parole

ma chi se ne fotte
chi se ne fotte!

lo so che mi sparerete addosso
senza rancore
un ornamento della festa

tutti condannati a godere, a godere..

e io non potrò spiegarti
maledetta
perché i furgoni della spazzatura
si stanno allontanando per sempre
nel sole
sul ponte di Brooklyn

e intanto ti strappi
la parrucca bionda
e la getti sul pavimento
ti scolli le ciglia finte
la pelle umida di sudore
un asciugamano azzurro intorno al collo
lo slip nero
e vieni avanti
vieni avanti con la pistola
e gli spettatori cominciano a ballare

mia madre mi diceva
sarebbe il paradiso se tu tornassi a casa
mio figlio mi diceva
sarebbe il paradiso se tu tornassi a casa

e questa e l'ultima scena

CORO- l’attore vive per il finale,
l’ultima scena è quella che più si ricorda,
se poi il finale è la summa
di sogni ricordi e ossessioni
allora veramente l’attore
vive delle sue passioni

HK- e questa e' l'ultima scena

ci si arriva sempre
un prestigiatore spinge l'attore
due passi più in là e spara
e l'arcobaleno si innesca
sui vicoli del paese

una risata

Wladimir chiude la porta e spegne la luce
puzza di fumo…
Amleto guarda la puttana messicana
e avverte un urto nel petto

e solo ora mi rendo conto
che mi hanno sparato addosso
con un certo sollievo

comprerò le bretelle rosse
e andrò a Rimini e a Berlino
sui palchi la sera con te

ci faremo due risate
mentre sparano dalla veranda
e la voce di Tom Waits
risuona nei sobborghi
di New Orleans-Sanità

ma dove, dove andrò
a nascondere il mio inferno
mentre di cento soli
arde il tramonto, come si suol dire


e luce, troppa luce
sempre mi piace
qualsiasi luce e'
meglio del buio
del buio
del buio
fine
maledetta
fine

(La donna intanto si è svegliata prende la pistola- scena di uccisione di HK- poi si avvicina alla valigetta, la apre, esce una luce violenta – calo di luci- dissolvenza- tutto sulla musica dell’inizio: “E lalabài” – P. Piovani)


A- Finale

B- Ma che d'è ‘na bella jurnata?
È ‘na jurnata qualunque
lunga, azzurra, serena
e senza nuvole,
rispecchio di cielo chiaro
aria fresca di verde crepuscolo.

Senza rumori violenti
solo voci amate
facce familiari ,
quando tutto si accetta
senza calcolo,
ca nun po fa' male.

‘Na bella jurnata
è nu suonno
che continua con la realtà
e ll'uocchie stanno apierte o 'nchiusi
ca e' sempe 'a stessa cosa.
Un'armonia insomma di vita e di natura.

CORO- Ebbene, tutto chesto
nun ce sta cchiù,
la bella giornata si e' dissolta
squagliata comm’a ghiaccio
sott ' 'o sole
ed è rummasta l'acqua
acqua di pioggia grigia e nera.

C- L'orizzonte tene sempe 'o stesso culore
ed è inutile aizzarese d'o lietto
pure si fore ce sta nu bello sole
il dormiveglia e' chillo d’a malatia
d o respiro affannuso
e d’o sudore che stilla p’’a schiena.

E sul comodino
sigarette spente
con strani profumi
e nterra buttigle smezzate
e tazze e cafè annerite.

Le ferite sono aperte
e non si rimarginano,
la stanza è un acquario
con vecchi sospesi
che fanno gesti lenti
e dicono il futuro
e fore
'na tarantella 'e colpi e allucchi
ma nunn'è Piedigrotta
è solo la nuova fortuna dei tempi.

CORO- Così, da una persiana chiusa
Angelo, in un raggio di luce
ha quasi visto
il pulviscolo del cosmo
il fermento delle molecole
e le parole che precipitavano
precipitavano, precipitavano…

A- E cchist’’è ‘o mister’’e ll’omme!


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Riferimenti a:
W. Majakowskij, Opere, Ed. Riuniti, Roma, 1958.
W. Shakespeare, Tutte le opere, Sansoni, Firenze, 1964.
E. Moscato, Quadrilogia di Santarcangelo, ubulibri, Milano, 1999.
----------------------------------------------------O.K.A 1992-2010