IL MERLO NON CANTA PIU’

COMMEDIA BRILLANTE DI

GIULIANO ANGELETTI

Atto unico ( o due atti ) a discrezione della regia

Personaggi:

LIVIO CACCIATORE (il Comandante)
LELLA MOZZACHIODI (sua moglie)
VIRGILIO SEMENTA ( Vigile Urbano)
EMILIO LAPUCCI ( Vigile Urbano))
CARLETTO PERRONI ( Vigile Urbano)
LORENA CAVALLINI (sua moglie)
CINZIA BARALDI ( Brigadiere)
MONICA PASSERONA (amante del Comandante)
GAIA GALLINA ( dottoressa)
MAURO GRATTI (dottore)
BETTY (escott )





SCENA 1
(IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI – IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI)

(Caserma, il Vigile Urbano ha un cane al guinzaglio )


IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato entra di corsa)

Ma dove siamo ! Ma dove siamo!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(sull’attenti)
Non capisco comandante…

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
(sull’attenti)
Comandi!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
Ho detto dove siamo appuntato!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(Si guarda intorno per avere conferma)
In una caserma …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
E cosa ci fa questo animale… siamo in uno zoo forse!

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
No!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
e allora questo cane!

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
Era davanti alla porta Comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
e allora … se era davanti alla porta voi lo avete fatto entrare questo non è un canile !

(tutti e due)

Si signor Comandante!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
Questa è un comando di vigili urbani non una fattoria
Via e fuori …
Vigile Perroni porta il cane alla protezione animali e tu brigadiere rimani al telefono per le emergenze, sono stato chiaro …

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
( il Vigile Urbano risponde con voce sommessa)

allora prendo il cane e lo porto alla Protezione Animali

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
ed è ancora qui ! Scattare … ho detto scattare …. Chiaro e d’ora in poi in questo comune non voglio vedere più nessun animale … chiaro mi sono fatto capire e questo, vale per tutti: io compreso
(silenzio)
Non sento nessuna parola
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
si comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(gira nervoso nella stanza mentre il brigadiere legge il giornale)
Brigadiere chi le ha dato l’ordine di leggere il giornale … le ho detto di stare al telefono … non ha sentito quando le ho ordinato … brigadiere al telefono
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
(tranquilla, continua a sfogliare il giornale)
Va bene, va bene ma non si alteri

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(feroce)
E allora Brigadiere al telefono

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
Comandi!
(tra se e se)
Il comandante ormai è da ricovero

(il comandante esce di scena)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(si guarda intorno)
Macchè telefono me ne vado a prendere un caffè

(esce di scena)



SCENA 2
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LELLA MOZZACHIODI)

(casa del Comandante la moglie sta preparando le valigie)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma devi proprio partire! Tesoro trova una scusa

LELLA MOZZACHIODI: non posso passerottino , non posso devo per forza andare qualche giorno da mia madre a Genova

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e io come faccio?

LELLA MOZZACHIODI: amorino, sono solo pochi giorni, solo tre giorni

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma tre giorni sono un’eternità

LELLA MOZZACHIODI: anche per me, mi mancherai tanto

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non andare ti prego, telefono io a quella strega, gli dico che ti senti male

LELLA MOZZACHIODI: no, non puoi… non è corretto, mia madre mi aspetta

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ed io rimango solo

LELLA MOZZACHIODI: mi mancherai tanto

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ti voglio troppo bene

LELLA MOZZACHIODI: cosa farai in questi giorni

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ti penserò sempre, ogni ora ogni momento

LELLA MOZZACHIODI: mi telefonerai

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ogni minuto … sempre

LELLA MOZZACHIODI: (abbraccia il marito) ti amo tanto!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: anch’io

LELLA MOZZACHIODI: vieni ad aiutarmi a fare le valigie

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no non vengo, altrimenti io pur di trattenerti, le sfarei le tue valigie (si baciano)

LELLA MOZZACHIODI: mi raccomando a Pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non preoccuparti, amore mio

LELLA MOZZACHIODI: io allora vado in camera, a prepararmi la valigia

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non portare via troppa roba, mi mette tristezza

LELLA MOZZACHIODI: ma sono solo tre giorni

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: tre giorni di agonia, tre giorni di tormento

(si baciano)

LELLA MOZZACHIODI: amore mi mancherai

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si

LELLA MOZZACHIODI: mi faresti un favorino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: chiedimi il mondo amore e lo metterò ai tuoi piedi

LELLA MOZZACHIODI: sei sempre il solito esagerato, piuttosto quel ragazzetto che hai in caserma, visto che anche lui va a Genova … potrebbe accompagnarmi

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: chi Virgilio!

LELLA MOZZACHIODI: si Giglietto

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ride e mormora tra se e se) Virgilio è imbranato, con le donne non ci sa proprio fare

LELLA MOZZACHIODI: (ride) poverino è così ingenuo, potrebbe accompagnarmi lui

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma certamente

LELLA MOZZACHIODI: con quel ragazzino mi sento sicura, è così calmo, così tranquillo e guida così bene … lo manderesti …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no a Genova con la macchina di servizio no ! Amore sai che non si può!

LELLA MOZZACHIODI: no! Io partirei con la sua auto privata, basta solo che gli firmi la licenza

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si gli firmerò la licenza

LELLA MOZZACHIODI: adesso vado, in camera a prepararmi, ma mi posso fidare di te per Pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: fidati amore, ma adesso vai a prepararti. Io scendo giù in stazione

(Lella esce di scena, rimane in scena il Comandante)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (euforico salta ) va via, va via … finalmente mi aspettano tre giorni di fuoco, e poi se l’accompagna Virgilio, sono in una botte di ferro




SCENA 3
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL VIGILE URBANO – IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI)

(il Comandante entra in comune e vede tutto in ordine e soprattutto senza nessun animale)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (rivolto al Vigile Urbano) finalmente ha fatto sparire quel cane ed ora finalmente siamo una caserma, e si ricordi che noi siamo i tutori del buon ordine

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (sull’attenti) si signore

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ci sono novità? Posta … fax … fonogrammi

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: niente signor Comandante !

IL COMADANTE LIVIO CACCIATORE:Meno male, mi chiami il Vigile Urbano Virgilio Semenza ( ride tra se e se) anche il cognome ha da imbranato

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non ho capito Comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: appuntato, lei non deve capire mi chiami il vigile Sementa, lo aspetto in ufficio

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: comandi ( il Vigile Urbano esce di scena)

( IL COMANDANTE si siede, entra il Vigile Urbano Sementa)

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: mi ha chiamato comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si segga Virgilio

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: comandi, signor comandante! Comandi!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io sono orgoglioso di lei Vigile Virgilio Semenza

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: il mio nome è Sementa signor comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Sementa o Semenza io sono orgoglioso di lei: lei è un Vigile sempre fedele, ligio al dovere e leale verso i suoi superiori.

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: grazie ma non capisco …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: come non capisce, io le ho detto che lei è un duro (bussa sulla scrivania) un esempio da imitare

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: Comandante hanno bussato, posso andare ad aprire

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non ho sentito niente, dicevo insomma che lei Sementa è (bussa di nuovo sulla scrivania)

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: mi scusi, posso andare ad aprire

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non si stia a scomodare, questa volta ho sentito, vado io

(si alza e va ad aprire la porta, non trova nessuno e torna)

Non c’è nessuno! ( torna a sedersi)

Io in qualità di Comandante insomma per premiare la sua condotta morale la voglio premiare

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: premiare me: grazie signor comandante grazie!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non mi stia a ringraziare, giovanotto mi porti la licenza che le metto una firmetta

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: ma io non ho fatto nessuna licenza signor comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: forse ha capito male, mi porti il foglio di licenza che la mando tre giorni a casa

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: non capisco?

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io la mando tre giorni a casa, in ferie, in licenza, tre giorni dalla sua ragazza ha capito tre giorni di premio

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: io comandante non ho la ragazza

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora voli a casa, e ritorni lunedì.
E intanto dia un passaggio a mia moglie, visto che fate la solita strada e arrivati sul posto con discrezione la tenga d’occhio

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: ho capito … ho capito grazie, è come se fossi in servizio

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ha capito…. Bravo … bravo Semenza

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: Sementa comandante ?

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vada a compilare la licenza e me la porti

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: si comandante

( Virgilio esce di scena )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: meno male che c’è questo tamburo, così prendo due piccioni con una fava

(torna Giglio con il foglio di licenza)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso voli da mia moglie e vada che siete in ritardo

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: agli ordini!

( Virgilio esce di corsa e si sente cadere dalle scale, il Comandante si avvicina alla porta)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile ha bisogno di qualcosa?

IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: comandante purtroppo dovrò prendere l’auto, non riesco a volare

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ok … prenda l’auto
(tra se e se) non ci sono più i vigili di una volta

(il Comandante esce di scena)

SCENA 4
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – MONICA PASSERONA )

( casa del Comandante. Livio è contento per essersi liberato della moglie e telefona all’amante)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:(compone il numero, occupato)
(ricompone il numero, occupato)
Ma cosa starà facendo!

(ricompone il numero, dall’altro capo del filo risponde Monica)

MONICA PASSERONA: ahhh ! pronto io sono Monichaa , ahhh

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa tesoro mio sono solo, pensa solo per tre giorni

MONICA PASSERONA: ahhh … mi sei mancato topino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa …ahhh … vieni da me tesoruccio

MONICA PASSERONA: ahhh io ci verrei con tutto il cuore, ma sai che non posso

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monica

MONICA PASSERONA: chiamami Monichaa !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa , perché non puoi, tuo marito ti sorveglia

MONICA PASSERONA: ahhh … ui no! Mio marito è a lavorare a Londra ed anche se ci fosse non importa

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bisognerebbe condannarlo, all’ergastolo, trascurare una donna come te

MONICA PASSERONA: ahhh io sono sempre calda

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ed io sono tutto per te Monichaa

MONICA PASSERONA: ahhh Livio spegnimi il fuoco che ho dentro

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: sarò il tuo pompiere Monichaa!

MONICA PASSERONA: ahhh ma quella bisbetica di tua moglie

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ride) Lella l’ho spedita tre giorni da sua madre quella bertuccia

MONICA PASSERONA: ahhh … dovrebbe prenderne un po’ gli farebbe bene, a pensare che non è neppure brutta

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma ha un caratteraccio

MONICA PASSERONA: ahhh la scimmiotta è ambiziosa ma ingenua

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma io tesoruccio ti ho telefonato perché voglio stare con te e non parlare di Lella, mia cara Monichaa.

MONICA PASSERONA: Ahhh !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vieni a casa mia! Vieni … Monichaa

MONICA PASSERONA : Ahhh ! Sai che non posso … sai Pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Pisellino ormai è diventato un pisellone Monichaa

MONICA PASSERONA: ahhh … non mi dire, non mi dire

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora vieni a casa mia Monichaa

MONICA PASSERONA: ahhh ! sai che ho un problemino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE : non ti preoccupare Monichaa , lo risolvo io il tuo problemino, sai che sono un Vigile con un colpo sempre in canna

MONICA PASSERONA: ahhh ! io ho bisogno di più di un colpo, appena sei pronto chiamami

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si Monichaa

MONICA PASSERONA: ahhh ! se risolvi la situazione per tre giorni vengo a casa tua

(si stacca la comunicazione)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (euforico si sfrega le mani ) adesso lo risolvo io il problemino


SCENA 5
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE )

(buio)
(caserma)
(il Comandante con una torcia a pile e un pacco in mano entra in scena, inciampa ma non cade, cerca un posto dove collocare il pacco)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: dove lo metto!

(cerca più soluzioni infine pensa di metterlo nel suo bagno privato)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ecco finalmente … questo mi sembra un posto adeguato …

(chiude la porta del bagno e se la mette in tasca)

Ecco così è al sicuro!

(visibilmente soddisfatto esce di scena)


SCENA 6
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI )

(il Brigadiere e Il Vigile Urbano sono in ufficio)

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: (sta sfogliando una rivista) Appuntato …

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dimmi Cinzia

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: ho deciso di finire di laurearmi, così appena esce un concorso interno … magari ….

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho capito, vuoi toglierti da questo comune e fare carriera, diciamo diventare comandante

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: si : visto che ne ho la possibilità

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: a che cosa eri iscritta

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: ad anatomia

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: bene … bene vai ad informarti

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: (grida) Vigile Urbano Emilio Lapucci

(si presenta il Vigile Urbano)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : comandi Brigadiere

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: è lei di comandata

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : si signor Brigadiere

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: allora resti di servizio in comune

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : si signor Brigadiere
(si mette sull’attenti)

IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: riposo! E lei … buona guardia!
(adesso io devo andare)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: grazie Cinzia anzi buona giornata signor Brigadiere

(il brigadiere esce di scena)

(entra in scena il Comandante)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI

Buon giorno signor Comandante

(il Comandante non li degna di uno sguardo e va di corsa in bagno)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma che educazione

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è scappato di corsa in bagno

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: avrà la diarrea

(entrambi ridono)

(dal bagno si sente parlare il Comandante)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (a voce alta)
Passerottino … pisellino cos’hai, alzati … alzati … per favore … come sei ridotto sembri un fagottino, dai coraggio, fino a ieri saltavi, volavi ed eri sempre a caccia di passere, mentre ora, cosa ti sta prendendo … canta … canta … merletto canta …

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO: (origliano)
Capito anche il signor Comandante ha dei problemi e che problemi

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (a voce alta ironico)
Passerottino , non mi fare scherzi proprio adesso, che non c’è mia moglie, per favore rianimati … aspetta cercherò di venirti incontro, canta un pochino

(si sente il rumore dello sciacquone del Water)
(il Comandante apre di botto la porta del WC e vede i due origliare e ridere)

Cosa fate qua?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : (cercano di discolparsi)
Niente signor Comandante, sentivamo dei rumori …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ( chiude la porta del WC a chiave e a voce alta)
Va tutto bene … tornate al vostro posto

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : (tornano al loro posto, si siedono alla scrivania)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso devo andare, se succede qualcosa tenetemi informato sui fatti , ma ricordate ( a voce alta) non è successo niente

(il Comandante esce di scena, ripetendo ad alta voce “ non è successo niente”)

SCENA 7
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – LORENA CAVALLINI (solo voce)

(i due carabinieri rimasti soli) confidenzialmente si danno del tu)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma hai sentito!

(ridono)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma hai sentito, lui dice che tromba di qua, tromba di là

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e racconta che tutte le donne, lo cercano …

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: e si vanta che tutte lo vogliono

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e addirittura se lo litigano

(insieme ridono ironici) e invece il suo coso non canta più !

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) ci rimane fisso alle 6,30

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (ride) al comandante non si ci alza più!

( si alzano dalla scrivania e poi si risiedono ironici)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ( ironico) adesso lo voglio dire a mia moglie, che lei stravede per il Comandante ( beffardo) si le voglio telefonare

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) è caduto un mito

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (beffardo) ora la chiamo! (compone il numero)

( dall’atro capo del filo risponde sua moglie Lorena)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ( al telefono) Ciao Lorena come stai

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) Bene Cornetto e tu

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) io mi chiamo Carletto e non Cornetto

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) ma amore io ho detto Carletto non Cornetto

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si ha detto Carletto

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) perché hai chiamato, hai bisogno di qualcosa!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) no volevo dirti (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) diglielo, dai diglielo

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) cosa avete da ridere

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) dai … dai …

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) cosa è successo, fatemi ridere anche me?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai che al Comandante (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) dai … dai … dillo … dillo …

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) cosa è successo, al Comandante ?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai che al Comandante non ci si alza più (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si non si ci alza più!

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) che cosa non si ci alza più ?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma Lorena, non fare l’ingenua il coso non ci alza più (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) non si ci alza più!

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma sei sicuro ?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) sicurissimo lo abbiamo sentito noi, cercava di farselo alzare nel suo bagno privato (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) ma non ce la faceva ! (ride) lui altro che gallo … sembra un cappone

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma siete sicuri ?

(IL VIGILE URBANO e il Vigile Urbano in unisono) sicurissimi!

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma quando è successo?

(i Vigili Urbani in unisono) due ore fa !

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) due ore fa, ma siete sicuri?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) sicurissimo, parola di vigile

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) hai capito male fringuellino , perché il Comandante Cacciatore è venuto a trovarmi un’ora fa, e ti posso assicurare che aveva un coso come quello di un toro , e ti dirò di pià è andato via adesso, ti manda i saluti e ti lascia pagato un Cornetto al bar

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) Carletto, mi chiamo Carletto ( cercando di non farsi sentire) Amore ti ha detto per caso qualcosa per la mia promozione

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) No! Cosa vuoi per cena!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) cosa c’è!

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) fagiolini

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) di nuovo cornetti! Ma li abbiamo mangiati ieri sera!

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) o quelli, o niente!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) va bene cornetti! Ciao amore

LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) ciao tesoro

(stacca il telefono)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (rivolto al vigile) Caro Emilio, se non ci fosse mia moglie io sarei rovinato, lei è la vera donna di casa

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si cornetto!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Carletto … Carletto

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: comunque sia Lorena, si sbaglia: io ho sentito bene: al Comandante !

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non si ci alza più!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma tua moglie!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non si fare caso, lei ha sempre voglia di scherzare!
(compone il numero per telefonare a casa)

Devo richiamare Lorena, mi sono dimenticato di comprare il vino per stasera

(finisce di comporre il numero)

SCENA 8
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE

(entra il Comandante con delle riviste di ornitologia e con delle riviste con modelle seminude)

(il Comandante è nervoso e nel vedere il Vigile Urbano telefonare: fuori di se strappa la cornetta dalle mani del sott’ordine)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Perrone la deve finire, lei è sempre attaccato a quel telefono, ma cosa ci fa l’amore con quel telefono, lei è sempre a telefonare ma a chi telefonerà mai, ma lei lo ama quel telefono

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (colto in fragrante) no … signor Comandante no … non lo amo … non ha neppure la vibrazione

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso basta! ( rimette la cornetta al suo posto)

( vede il Vigile Urbano che guarda le sue riviste)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vigile cosa hanno di strano le mie riviste!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: niente! niente!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: perché ho visto che le guardava con insistenza!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: niente! niente! io non guardavo niente!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso tutti via! Andatevene a prendere un caffé al bar e per dieci minuti non voglio essere disturbato chiaro!

(tutti e due dicono) si

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io voglio sentire un forte signor si !

(tutti e due a voce alta ) signor sì !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso via che ho da fare!

( i vigili escono di scena, il Comandante prende le riviste una cade per terra, entra nel suo bagno privato. I vigili a sua insaputa rientrano in scena raccolgono la rivista porno, la sfogliano meravigliati. la mettono sulla scrivania ed in silenzio fuori dalla porta di entrata origliano)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (dentro il bagno, si sente solo la voce)
Ma di queste riviste, ne manca una … ne manca una: dove l’ho lasciata … dove l’ho lasciata!

(esce di corsa dal bagno, entra in scena vede la rivista sul tavolo)

Eccola! Devo averla dimenticata …

(prende la rivista e di corsa entra dentro il suo bagno e si chiude a chiave, nel frattempo i due vigili rientrano di soppiatto nella stanza per origliare meglio)

(si sente fuori scena la voce del Comandante, i due: ironici in scena mimano la voce del loro superiore)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pisellino, tesoruccio mio, coraggio animati, mi sembri un fagottino

(in scena i due mimano ironici e ripetono “ Fagottino” )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pisellino dai una volta non eri così, eri pimpante brioso cantavi sempre e tutte le passerotte ti cercavano, ora invece sembri perfino depresso, non ti alzi più … non canti più …

(in scena i due mimano ironici e ripetono “ non ti alzi più … non canti più” )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non so cosa dirti, guarda questa passera ( sfoglia la rivista) guarda come è bella, preferisci le bionde, guarda questa come è bella scommetto che muore dalla voglia di conoscerti … invece tu … sembri indifferente, canta, alzati ti prego, non mi dire che non sei più in grado di alzarti

(in scena i due carabinieri mimano ironici e ripetono “ non sei più in grado di alzarti” )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso ti prendo in mano e ti coccolo un pochino, ma mi raccomando, fai il bravo… così … così …

(in scena i due mimano ironici e ripetono “ così … così …” )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma sei moscio, sempre moscio, non ti capisco … neppure le passere ti piacciono più! E adesso come faccio … come faccio … ho bisogno di un medico … devo trovare un medico … telefono … si … telefono … qualcuno troverò!

(apre la porta )

( nel frattempo che apre la porta del WC, i due carabinieri scappano dalla porta di ingresso)

(il Comandante in scena si avvicina nervoso al telefono, prende l’elenco, lo sfoglia)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ecco il numero (compone il numero) Dottore

(dall’altro capo del filo) Lo studio medico del dottor Valentini è chiuso per ferie

(riprende l’elenco, lo sfoglia e compone il numero)

(dall’altro capo del filo, fuori scena) Lo studio medico del dottor Giannini è chiuso per ferie

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (perplesso) e allora … come faccio … ho anche Monichaa in casa, devo risolvere il problema, (pensa) e se telefonassi a … ma sarà in grado (pensa) si medico è medico …

(telefona)

(dall’altro capo del filo, una voce femminile ) studio del dottor Gratti … desidera

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (eccitato) dovrei parlare con il dottore, è urgente …

(dall’altro capo del filo, una voce femminile ) attenda in linea

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) ma quanto ci mette …

(dall’altro capo del filo, fuori scena il dottor Gratti ) sono il dottor Gratti in che cosa posso esserle utile

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) guardi, posso parlare liberamente, lei è vincolato da segreto professionale

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) certamente parli liberamente

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) il mio nome è Livio Cacciatore, e sono il comandante dei vigili urbani ed ho un problema serio

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ed io sono qua per risolvere il suo problema

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) vede io ho la moglie in vacanza da sua madre ( voce sussurrata) l’amante in casa e un uccello in gabbia

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) beato a lei, ha la moglie in vacanza, l’amante in casa ed un uccello che finalmente può spiccare il volo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) dottore il mio problema è l’uccello

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ho capito le fa male perché lo ha usato troppo, beato lei …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) no il problema è che non si alza più, sembra uno straccetto, un fagottino

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si preoccupi, le faccio la ricetta per una scatola di viagra , e vedrà che in un batter d’occhio il suo fagottino diventerà un pistone

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cerca di spiegarsi) no io volevo dire che non si tratta del mio uccello, ma …

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ho capito, lei è preoccupato non per il suo uccello … ma per quello … del suo amante … capisco sono meravigliato anch’io … non pensavo lei fosse …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cerca di spiegarsi) no! Io non sono gay

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ma per quello, ognuno della sua sessualità può fare quello che vuole: per me i pazienti sono tutti uguali

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non sono gay, e poi l’uccello è il mio

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si preoccupi, io non glielo porto via di certo , e poi io le ho dato il mio umile parere: ma se il suo membro ha altri problemi si rivolga ad uno specialista

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) dottore, deve capire … l’uccello è il mio ma non è il mio, è di mia moglie e insomma l’uccello di mia moglie non si alza più

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si alza più, ma allora sua moglie è ? no mi scappa da ridere ( ride) fate strani giochetti in casa voi? Ed io che ho sempre pensato che Lella fosse una donna

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lella è una donna?

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) io non ci capisco più niente! ma lei è sicuro di stare bene, sarà meglio che oltre al viagra le prescrivo una visita specialistica, io ho un amico che cura le malattie nervose

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non sono pazzo, ad ogni modo grazie dottore, mi prepari la ricetta per il viagra passo più tardi a prenderla dalla sua segretaria

IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) sempre a sua disposizione comandante, e non si preoccupi io sono un medico e ho il segreto professionale, e per quanto riguarda le sue deviazioni, si rivolga ad uno specialista

(stacca la comunicazione)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma dottore per chi mi ha preso io non ho bisogno di uno specialista:

IL DOTTOR MAURO GRATTI: dicono tutti così!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Dottore ci deve essere un disguido, deve capire si tratta di un uccello

IL DOTTOR MAURO GRATTI: il suo uccello, capisco … capisco … le lascio la ricetta

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non capisce si tratta dell’uccello

IL DOTTOR MAURO GRATTI: ho capito, ho capito … ma adesso non ho tempo ho pazienti che aspettano, mi scusi ma devo staccare

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non ha capito, ma …
il viagra lo prendo non si sa mai, ma il problema di Pisellino resta
… e adesso come lo risolvo ….
(si guarda intorno per vedere se qualcuno ascolta) ma forse si c’è una veterinaria amica di mia moglie, insegna all’università, quasi … quasi … la faccio venire, e se viene lei di sicuro il problema si risolve …
Adesso devo andare a fare una commissione

(grida) piantone

(entrano i due carabinieri)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: carabinieri, io adesso mi devo assentare per pochi minuti.
Appuntato lei rimane il più altro in grado in questa stazione ( a voce alta)
Ne sia degno

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: comandi

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : signor si comandante

(IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE esce di scena

SCENA 9
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI

( i due si siedono alla scrivania)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (parlando del Comandante) è andato via!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ( si alza e controlla) si è andato via

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: certo che è in una situazione (ride)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: certo che il suo uccello è un problema

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lui è ancora giovane, è sposato: ha una bella moglie

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: mi dispiace, certo che adesso rientra sua moglie … e cosa gli racconta

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dovremmo fare qualcosa per aiutarlo …

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: io avrei una soluzione

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dimmi

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: io avrei un’amica da portare

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lei è veramente esperta?

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è una professionista

L’ APPUNTATO: ma sei pazzo! Non si può, noi siamo tutori del buon ordine

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma non percepisce mercede

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: cosa c’entra la Mercedes , io con la paga che prendo non me la posso permettere … io ho una vecchia Ford Fiesta , comunque il reato resta!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: non c’è nessun reato

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: perché!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: lo fa solo per diletto

L’ APPUNTATO: allora falla venire … falla venire …

(gira sfregandosi le mani per la stanza)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: calma … non so se può venire

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: adesso, vai … pensaci tu e mi raccomando, prendi pure la macchina di servizio

(insieme) noi lo facciamo solo per il bene del nostro Comandante

(ridono)

( il Vigile Urbano esce di scena)

( rimane in scena il Vigile Urbano)


SCENA 10
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LELLA MOZZACHIODI(fuori scena)

(il Vigile Urbano rimasto solo prende il telefono e chiama la moglie)

IL VIGILE URBANO : ciao tesoro

(dall’altro capo del filo sua moglie)

Ciao … perché mi telefoni ogni momento, non sarai per caso geloso

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io no! Ti telefono … così …
Sai che il Comandante, è uscito a cercare un dottore urgente, sempre per il suo solito problema …

(dall’altro capo del filo sua moglie)
Quale problema!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma il problema (si guarda intorno se nessuno sente) il problema dell’uccello …

(dall’altro capo del filo sua moglie)
Avrà altri problemi, non certamente quello dell’uccello! (ride)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma scherziamo, ha perfino preso la macchina

(entra il Comandante e vede il suo sott’ordine al telefono)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (con un cerotto in testa)
(strappa la cornetta dalle mani del Vigile Urbano e riattacca la comunicazione)
Ma si può sapere a chi stava telefonando, ogni volta che entro in questa stanza, lei è sempre al telefono, attaccato a quel apparecchio, come una ventosa … magari qualcuno o un cittadino telefona perché ha bisogno e non trova nessuno, che fiducia diamo alla gente … mi dica che fiducia!
Chi ha telefonato oggi! Chi ha telefonato! Mi dica !

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ha telefonato un signore che voleva delle delucidazioni in merito ad un auto che l’ha tamponata

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e lei cosa ci ha detto!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si rivolga alla Polizia Stradale

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e lei ha detto questo, ma lei è pazzo … ma lo sa cosa ha fatto

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e cosa ho fatto!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (grida) cosa ha fatto! Sta lavorando per la concorrenza!
Lei la Polizia Stradale, la deve lasciare stare … questa parola lei se la deve dimenticare

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ai suoi ordini Comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile …

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cosa mi è successo

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: cosa le è successo, ha un cerotto: ha battuto la testa!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non mi dica, ma lo sa che ho preso la macchina del comando e appena imboccato la discesa non frenava più, una Ford bianca per sfinarmi ha tamponato tre macchine ferme … ero talmente senza freni che non sono riuscito a fermarmi

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e dove si è fermato

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: contro il cancello di casa mia: che botta! Che botta!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: l’importante è non farsi male ….

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: a proposito, io giorni fa le avevo detto di dare una guardata ai freni

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si mi ricordo, e mi ricordo che io le avevo detto, Comandante da chi vado a fare vedere i freni … e lei mi ha risposto … vada da sua sorella

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma ha visto se il meccanico ha sostituito le pastiglie

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non mi aveva detto di andare dal meccanico

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: come non è andato dal meccanico e allora dove è andato?

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io ho portato la macchina da mia sorella, anzi siamo stati anche un po’ a parlare, mi sono preso un caffé e poi con il cricco ho alzato la macchina e ho smontato le gomme

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bravo appuntato, ha prima preso visione del danno, dopo è andato dal meccanico

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho smontato le gomme, ho visto le pastiglie da cambiare

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE. E allora !

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho visto i freni usurati per quasi dieci minuti e l’ho fatto vedere anche a mia sorella ( ride ) l’abbiamo visto in due

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: dopo!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dopo con santa pazienza, ho rimontato le gomme e sono tornato in caserma

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e i freni…

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: i freni sono rimasti come sono

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora non è andato dal meccanico!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: signor comandante, lei non mi ha detto di andare dal meccanico, ma di andare da mia sorella, era un ordine e io l’ho eseguito …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma i freni

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: i freni li abbiamo visti … altro che !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ( feroce) lei è un incompetente … io l’ammazzo …
Levatemelo di torno

( il Comandante inferocito insegue il Vigile Urbano intorno al tavolino)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io non capisco, ho solo eseguito gli ordini … gli ordini
Io non ho fatto niente …

(squilla il telefono, il Vigile Urbano fa l’atto di rispondere, ma il Comandante glielo impedisce)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: hello!

MONICA PASSERONA: (ad alta voce) Livio amore mio sono Monichaa, sono due ore che aspetto, vieni tesoro sono tutta un fuoco, hai risolto il problema dell’uccello

( il Vigile Urbano ride)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cercando di non farsi sentire) amore mio … non ancora ma lo risolvo … aspettami tesoro

MONICA PASSERONA: si pisellino!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (riattacca il telefono, e guarda il Vigile Urbano che mima e ripete: pisellino) allora, cosa ha da ridere … adesso silenzio e dimentichi ciò che ha o non ha sentito, chiaro!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (sull’attenti) si comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso devo andare, si ricordi che io le lascio l’autorità dell’ ufficio

(il Comandante fa per uscire, ma squilla il telefono)

(il Comandante risponde, è sua moglie Lella)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pronto Comando Vigili Urbani

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): sono io amore

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Lella come stai

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo ) : io bene e tu!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: benissimo! E tu come ti trovi

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo):
bene, sai cosa sto facendo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no!

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): sto facendo scuola guida

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: con chi!

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): ma con il tuo Vigile (si sentono dei gridolini) dimmi e Pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (grida) il Pisellino soffre di solitudine, ma ormai rientri

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): è senza compagnia, poverino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso è giù, ma vedrai

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): e smettila, così non entra … aspetta (gridolini)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma cosa sta succedendo

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): niente ( si sente la voce del giovane vigile urbano) Signor Comandante, niente non si preoccupi era solo una marcia che non entrava ( ridono)

LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): non preoccuparti Livio, sono in buone mani e tu pensa a pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si amore … baci ( riattacca il telefono)
(rivolto al Vigile Urbano)
Lella mi ama sentito Perroni

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Si ma pisellino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (Alterato) cosa le interessa a lei di pisellino, adesso devo andare

(suonano alla porta)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (alterato) ma cosa vogliono a quest’ora

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma siamo in orario d’ufficio Comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cosa aspetta, vada ad aprire …

(l’ appuntato va ad aprire entra la dottoressa Gaia Gallina)


SCENA 11
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LA DOTTORESSA GAIA GALLINA

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dottoressa buon giorno in che cosa posso esserle utile

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: io devo denunciare un omicidio

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (in coro) un omicidio

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile presto prenda appunti e lei

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito (piange) il mio povero marito (piange)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE E IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (in unisono) è stato ucciso! Mi spiace gli omicidi non sono di nostra competenza

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: no! Mio marito è morto un anno fa

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: assassinato

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: no per cause naturali

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: mi dispiace, ma anche per questo, lei ha sbagliato ufficio

( si alza e fa l’atto di andarsene)

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: aspetti … comandante io non ho finito

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (si risiede) cerchi di essere sintetica ma concreta, veniamo ai fatti

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, il povero Carlino prima di morire , mi ha lasciato in affido …. Un uccello

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: sembra che gli uccelli ora vadano di moda

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (piange) un uccello, nero … arzillo era talmente abituato alle persone che volava per la casa ed anche in giardino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e allora!

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: in giardino un cacciatore gli ha sparato, io gli ammazzerei tutti questi cacciatori …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: stia attenta signora, moderi i termini altrimenti io la denunzio

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma cosa fa lei difende i cacciatori, lei difende coloro che hanno assassinato il mio Bernardino

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non difendo nessuno, ma le posso assicurare che ne io ne uno della mia famiglia è implicato in questo omicidio

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: vuole dire che non sono stati i cacciatori

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no! I cacciatori no! Facciamo una denunzia contro ignoti
E adesso devo andare (si alza) prenda appunti Vigile …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ( mostra una scatola di cartone)
Vuole vedere il cadaverino …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: nooo! Nooo! Se lo porti via, le faremo sapere qualcosa ad indagini in corso

(il Comandante esce di scena seguito da Gaia, e dal Vigile Urbano che cerca di fermare Gaia)

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: allora posso portarlo a far vedere ai miei allievi all’università

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE : (fuori scena) lei è libera di portarlo dove vuole dottoressa !

SCENA 12

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: in questa caserma ne succedono di tutti i colori, anche il Comandante non capisco come mai si sia alterato con me: dopo tutto mi ha detto “ Appuntato dia o faccia dare una guardata ai freni” e io lo fatto, ormai anche gli ordini non sono più quelli di una volta

( entra il Vigile Urbano)

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (soddisfatto) sono riuscito a contattare le mie amiche

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: vengono!

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: vengono … due mie amiche

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: due porcelline

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: due porcellone, e vengono per l’uccello del nostro Comandante

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e se il Comandante non collabora

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ci pensiamo noi!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: adesso andiamo a farci un caffé

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: si andiamo

(escono di scena)

SCENA 13

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA – CINZIA BARALDI

(aula di anatomia, aula di veterinaria)

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(tra se e se, rivolta verso il pubblico)

Mi hanno spostato l’aula, nell’aula di Veterinaria sono caduti dei calcinacci ed ora la lezione, spero solo per oggi la tengo nell’aula di anatomia … ho portato, anzi ho nella scatola il povero uccello di mio marito, il merlo Bernardino morto per cause misteriose … da fare vedere agli allievi …

(entra Cinzia )

( la dottoressa è intenta a sfogliare delle pratiche, visibilmente commossa … sta piangendo)

CINZIA BARALDI: (vede la professoressa in quello stato) Signora cos’ha ?
Posso aiutarla …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (con un singulto) non mi può aiutare nessuno

CINZIA BARALDI: cosa le è successo

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: lei non può capire … non può capire

CINZIA BARALDI: mi dica si confidi

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mi posso fidare

CINZIA BARALDI: si … non si preoccupi

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: è morto … (piange) … è morto (piange)

CINZIA BARALDI: Chi è morto …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (a voce alta) è morto l’uccello di mio marito

CINZIA BARALDI: (ride) Se è per quello, non sarà ne il primo, ne l’ultimo

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma io c’ero affezionata

CINZIA BARALDI: signora non sia tragica, ce ne sono tanti altri in giro

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:così no!

CINZIA BARALDI: ma cosa avrà quell’ uccello di tanto diverso dagli altri

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
Bernardino era un amore, era affettuoso e quando alzava il becco sembrava che parlasse

CINZIA BARALDI: signora sono tutti così!

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e poi con mio marito ci andava d’accordo: dovevi vedere come gli saltava da una mano all’altra

CINZIA BARALDI: tutti saltano da una mano all’altra

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma come era bravo, ma lo sa che tutte le mie amiche, venivano a casa per vederlo

CINZIA BARALDI: addirittura

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e allora mia marito apriva la sua gabbia e lui volava per la casa

CINZIA BARALDI: volava per la casa

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e saltava addosso alle mie amiche e gli faceva … zip … zip …

CINZIA BARALDI: e loro!

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e anche loro, sapessi come se lo prendevano in mano

CINZIA BARALDI: e lui

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: E lui ci stava a farsi accarezzare, e ad ogni carezza allungava il becco … pero!

CINZIA BARALDI: però!

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: io non ero contenta che volasse per casa, e venisse preso in mano da estranee: così un bel giorno ho detto basta! E lo ho di nuovo chiuso in gabbia

CINZIA BARALDI: brava … gli uccelli devono stare in gabbia

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, però lo ha preso male

CINZIA BARALDI: capisco

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma io non ho voluto sentire ragioni

CINZIA BARALDI: bisogna sapersi imporre

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però … mio povero Carlino mi teneva il muso e poi quell ’uccellino triste chiuso in una gabbia, mi faceva tenerezza, insomma, mio marito, mi ha convinto di liberarlo, capisce lo ho fatto per il quieto vivere

CINZIA BARALDI: ha fatto bene … è arrivata ad un compromesso

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però da quel momento, l’uccello è cambiato, capisce … ogni volta che usciva non solo saltellava e volava nelle mani delle mie amiche ma si infilava anche nei buchi… io lo chiamavo, ma lui non mi ascoltava, infine ho dovuto dire basta per forza

CINZIA BARALDI: brava

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: allora ho mandato via tutte le mie amiche e mi sono ripreso quello che è mio

CINZIA BARALDI: brava … così si fa!

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito !

CINZIA BARALDI: suo marito?

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, poveretto è diventato malinconico, quasi non mi parlava più

CINZIA BARALDI: per forza, lo aveva abituato ad essere un libertino, io con gli uomini non sono così accondiscendente

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: poverino mi faceva pena, però

CINZIA BARALDI: o mangi questa minestra, o salti dalla finestra

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: poverino, il mio Carlino dopo questo fatto si è sentito male, non si è più ripreso ed è morto

CINZIA BARALDI: condoglianze signora… io non sapevo

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però prima di morire, mi ha raccomandato di dedicarmi al suo uccello, ed io gli ho detto di si!

CINZIA BARALDI: perché si può anche scorporare

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: si signorina, l’ho messo dentro questa scatola

CINZIA BARALDI: l’ha messo dentro questa scatola …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(prende la scatola) lo vuole vedere …

CINZIA BARALDI: non ci tengo proprio …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma lo guardi, lo guardi …. Sapesse come è grosso

CINZIA BARALDI: ognuno ha i calibri che si merita

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mi di questa soddisfazione, lo guardi della sua razza grossi così non ne ha mai visti

CINZIA BARALDI: ma come il suo era più grosso di quello di Rocco Siffredi

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(sempre con la scatola in mano)
Lo guardi … perché domani lo farò imbalsamare

CINZIA BARALDI: lo fa anche imbalsamare adesso, me ne vado altrimenti la denunzio, lo sa che io sono un agente di polizia municipale

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(con la scatola in mano segue Cinzia) Ancora meglio, guardi il mio Pisello … lo guardi

CINZIA BARALDI: lo guardo: ma scherziamo, io ero venuta per iscrivermi alla sua facoltà, ma non si fa più niente … ora me ne vado …

LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(con la scatola in mano segue Cinzia)guardi il mio Pisello … lo guardi

(insegue Cinzia, entrambe escono di scena)

SCENA 14
( IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – BETTY – IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE- LORENA CAVALLINI)

(i due carabinieri sono seduti alla scrivania)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI e IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: buon giorno signor Comandante

(il Comandante non li degna neppure di uno sguardo ed entra in bagno)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: almeno salutasse …

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è intrattabile, tutta colpa dell’uccello, meno male che vengono le esperte

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ormai dovrebbero venire

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: me lo hanno assicurato

(guadano l’orologio)

(squilla il campanello)

L’ APPUNTATO: sono loro

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: sono loro, vado ad aprire

(apre la porta e compare Betty )

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (sorpreso) ma non dovevate essere in due

BETTY: la mia amica, ha un appuntamento importante, ma per risolvere il caso basto solo io

L’ APPUNTATO: signorina ha capito il problema

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: la signorina se ne intende

BETTY: si di uccelli me ne intendo, ma solo di quelli senza piume

(ridono)

(si sente fuori scena la voce del Comandante)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (voce fuori campo) dai Bernardino, merlino, passerottino dai alzati, canta … canta … fammi questo favore

(in scena)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: pensaci tu Betty

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: siamo nelle tue mani

BETTY: lo faccio cantare io il suo uccellino

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: tu puoi tutto Betty

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: lei si che è in grado

BETTY: mi bastano pochi minuti e il passerottino del Comandante, volerà e canterà come un merlo in amore

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lo chiamo

BETTY: si tesoro … chiamalo

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: signor Comandante

Signor Comandante …

(fuori scena )

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: topino alzati e canta … dai fai il bravo … guarda che belle passerine ti ho portato … ma tu sembra che non le guardi neppure …

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: signor Comandante

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) chi mi vuole!

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Signor Comandante, c’è una signora che la cerca

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) adesso ti lascio Pisellino, ora purtroppo devo rimetterti in gabbia

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) vengo!

(il Comandante entra in scena)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: buona sera … complimenti vedo che ha fatto una retata

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Comandante non è una retata

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora cosa ci fa questa in caserma

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: questa signora è una specialista in uccelli

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: in uccelli!

BETTY: e sono anche a buon mercato

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma che cos’ha un negozio di animali

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: animali a due zampe

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: gli uccellini hanno due zampe

BETTY: cerchiamo di non perdere tempo, guardi che più passa il tempo e più costo

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ed è venuta solo per lei, per curare il suo uccello

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: lei cura anche gli uccellini che depressi non si alzano più

BETTY: io sono qua, per questo …

IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: Comandante il suo uccello tornerà come nuovo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: lei è venuta per il mio uccello … bene, lasciatemi solo con lei

( i due fanno l’atto di uscire dalla porta, ma entra Lorena la moglie dell’ appuntato e i vigili escono di scena)

( il Comandante e Betty nel vedere entrare Lorena rimangono stupiti il Vigile Urbano Perrone rientra in scena)

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (rivolto alla moglie) Concettina cosa fai qua! E come sei vestita

LORENA CAVALLINI: (vestita in modo sexy ) sono venuta

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: a trovarmi, però la spesa non l’ho ancora fatta, non sono ancora passato al supermercato

(Lorena si fa largo e si avvicina al Comandante)

LORENA CAVALLINI: non mi interessa la spesa io sono venuta per il comandante

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: come per il Comandante?

LORENA CAVALLINI: solo io posso risolvere il problema dell’uccello

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lorena

LORENA CAVALLINI: tu con me non hai mai fatto cilecca, ed io te lo rifarò volare come un aquilone

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Cosa … cosa dici … Lorena SEI PAZZA …cosa vuoi fare volare un aquilone !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: un aquilone

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: un aquilone!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si l’aquilone !

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho capito … ho capito

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: appuntato ora vada, a svolgere il suo servizio

IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: vado, vado ( esce ) l’aquilone, l’aquilone ed io che credevo

( il Vigile Urbano esce di scena)

SCENA 15
( MONICA PASSERONA -BETTY – IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE – LORENA CAVALLINI – LELLA MOZZACHIODI)

(entra Monica)

MONICA PASSERONA: Livio sono tre ore che ti aspetto a casa, hai risolto il problema

(vede l’ufficio pieno di donne)

MONICA PASSERONA: e lei cosa ci fa qua?

(tutte le donne)

Noi siamo qua?

MONICA PASSERONA: anche voi per …

(tutte le donne)

Siii ….

MONICA PASSERONA: (rivolta a Betty) tu te ne intendi …

(Betty ride)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: meno male che doveva essere un segreto

BETTY: Comandante ci penso io al suo coso, io sono pagata per questo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma chi la paga

BETTY: lei …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io?

BETTY: si lei, io sono pagata a tempo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma lei è matta, se ne vada

BETTY: io vado ma chi mi paga!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: quanto le devo

BETTY: (pensa) 100 Euro

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (tira fuori il borsellino) potreste farmi uno sconto

BETTY: (strappa i soldi dalla mano del Comandante) ma scherziamo!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ci ripensa) ma lo sa che io posso arrestarla

BETTY: ma non abbiamo consumato?

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma io ho pagato!

BETTY: lei ha donato, mio bel fustone! (ed esce di scena)

LORENA CAVALLINI: brutto farabutto, tradirmi con una di quelle

MONICA PASSERONA: invece di pensare a me e al tuo uccello!

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa scusami ero impegnato

MONICA PASSERONA: così io non conto proprio niente … adesso me ne vado … e poi per te non sono più Monichaa …

(esce di scena, rimangono in scena Lorena e il Comandante)

LORENA CAVALLINI: ci rimango solo io, io sono il tuo vero amore , altro che tutte quelle fraschette, fai un cenno ed io ti seguirò

(entra la moglie del Comandante, ascolta e replica)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lella sei

LELLA: arrivata in anticipo per sentire tutto, ed in quanto a te vattene … io non ti permetterò in nessun modo di sfiorare il mio uccello

IL MERASCIALLO: ma

LORENA CAVALLINI: tienitelo pure il tuo uccello, come tieniti caro il tuo maritino e tutti i suoi problemi ormai lo sa tutto il paese che gli si alza un po’ si è un po’ … tante volte no… portalo da un urologo

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lorena

LORENA CAVALLINI: e adesso me ne vado … torno da mio marito che lo avrà più piccolo ma gli funziona sempre, non come quello del tuo Comandante che sarà grosso ma e tanto pelandrone.

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cerca di non offendere … il mio Pisellino non è un pelandrone

LORENA MOZZACHIODI: semelone non meriti nessuna risposta,

LELLA MOZZACHIODI: vattene via brutta strega…

(Lorena esce di scena)


SCENA 16
( LELLA MOZZACHIODI – IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE)

(rimasti soli)

LELLA MOZZACHIODI: e adesso veniamo a noi

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: posso spiegarti

LELLA MOZZACHIODI: non ci sono spiegazioni, voglio sapere dell’uccello, come stà !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bene … ma

LELLA MOZZACHIODI: cosa vuole dire … ma … ma
(ad alta voce) voglio sapere come stà !

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bene … insomma … quasi

LELLA MOZZACHIODI: Voglio vederlo, toccarlo … adesso

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso, insomma facciamo più tardi

LELLA MOZZACHIODI: (furiosa) adesso! Adesso

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma proprio ora

LELLA MOZZACHIODI: adesso …

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: va bene … andiamo

LELLA MOZZACHIODI: andiamo

(i due vanno nel WC del Comandante)

(fuori scena)

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: hai visto!

LELLA MOZZACHIODI: Pisellino, come stai … bello … bello, vieni che ti do un bacio

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: basta amore … basta

LELLA MOZZACHIODI: vuoi le coccole topino, vuoi le coccole

IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso basta andiamo a casa

LELLA MOZZACHIODI: si andiamo a casa … a casa …

( i due escono di scena mostrando al pubblico una gabbietta con un Merlo)

SIPARIO