IL MERLO NON CANTA PIU’
COMMEDIA BRILLANTE DI
GIULIANO ANGELETTI
Atto unico ( o due atti ) a discrezione della regia
Personaggi:
LIVIO CACCIATORE (il Comandante)
LELLA MOZZACHIODI (sua moglie)
VIRGILIO SEMENTA ( Vigile Urbano)
EMILIO LAPUCCI ( Vigile Urbano))
CARLETTO PERRONI ( Vigile Urbano)
LORENA CAVALLINI (sua moglie)
CINZIA BARALDI ( Brigadiere)
MONICA PASSERONA (amante del Comandante)
GAIA GALLINA ( dottoressa)
MAURO GRATTI (dottore)
BETTY (escott )
SCENA 1
(IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI – IL VIGILE
URBANO CARLETTO PERRONI)
(Caserma, il Vigile Urbano ha un cane al guinzaglio )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato entra di corsa)
Ma dove siamo ! Ma dove siamo!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(sull’attenti)
Non capisco comandante…
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
(sull’attenti)
Comandi!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
Ho detto dove siamo appuntato!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(Si guarda intorno per avere conferma)
In una caserma …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
E cosa ci fa questo animale… siamo in uno zoo forse!
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
No!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
e allora questo cane!
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
Era davanti alla porta Comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
e allora … se era davanti alla porta voi lo avete fatto entrare questo non è un
canile !
(tutti e due)
Si signor Comandante!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(alterato)
Questa è un comando di vigili urbani non una fattoria
Via e fuori …
Vigile Perroni porta il cane alla protezione animali e tu brigadiere rimani al
telefono per le emergenze, sono stato chiaro …
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
( il Vigile Urbano risponde con voce sommessa)
allora prendo il cane e lo porto alla Protezione Animali
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
ed è ancora qui ! Scattare … ho detto scattare …. Chiaro e d’ora in poi in
questo comune non voglio vedere più nessun animale … chiaro mi sono fatto capire
e questo, vale per tutti: io compreso
(silenzio)
Non sento nessuna parola
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
si comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(gira nervoso nella stanza mentre il brigadiere legge il giornale)
Brigadiere chi le ha dato l’ordine di leggere il giornale … le ho detto di stare
al telefono … non ha sentito quando le ho ordinato … brigadiere al telefono
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
(tranquilla, continua a sfogliare il giornale)
Va bene, va bene ma non si alteri
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:
(feroce)
E allora Brigadiere al telefono
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI:
Comandi!
(tra se e se)
Il comandante ormai è da ricovero
(il comandante esce di scena)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI:
(si guarda intorno)
Macchè telefono me ne vado a prendere un caffè
(esce di scena)
SCENA 2
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LELLA MOZZACHIODI)
(casa del Comandante la moglie sta preparando le valigie)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma devi proprio partire! Tesoro trova una scusa
LELLA MOZZACHIODI: non posso passerottino , non posso devo per forza andare
qualche giorno da mia madre a Genova
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e io come faccio?
LELLA MOZZACHIODI: amorino, sono solo pochi giorni, solo tre giorni
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma tre giorni sono un’eternità
LELLA MOZZACHIODI: anche per me, mi mancherai tanto
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non andare ti prego, telefono io a quella
strega, gli dico che ti senti male
LELLA MOZZACHIODI: no, non puoi… non è corretto, mia madre mi aspetta
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ed io rimango solo
LELLA MOZZACHIODI: mi mancherai tanto
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ti voglio troppo bene
LELLA MOZZACHIODI: cosa farai in questi giorni
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ti penserò sempre, ogni ora ogni momento
LELLA MOZZACHIODI: mi telefonerai
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ogni minuto … sempre
LELLA MOZZACHIODI: (abbraccia il marito) ti amo tanto!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: anch’io
LELLA MOZZACHIODI: vieni ad aiutarmi a fare le valigie
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no non vengo, altrimenti io pur di trattenerti,
le sfarei le tue valigie (si baciano)
LELLA MOZZACHIODI: mi raccomando a Pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non preoccuparti, amore mio
LELLA MOZZACHIODI: io allora vado in camera, a prepararmi la valigia
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non portare via troppa roba, mi mette tristezza
LELLA MOZZACHIODI: ma sono solo tre giorni
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: tre giorni di agonia, tre giorni di tormento
(si baciano)
LELLA MOZZACHIODI: amore mi mancherai
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si
LELLA MOZZACHIODI: mi faresti un favorino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: chiedimi il mondo amore e lo metterò ai tuoi
piedi
LELLA MOZZACHIODI: sei sempre il solito esagerato, piuttosto quel ragazzetto che
hai in caserma, visto che anche lui va a Genova … potrebbe accompagnarmi
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: chi Virgilio!
LELLA MOZZACHIODI: si Giglietto
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ride e mormora tra se e se) Virgilio è
imbranato, con le donne non ci sa proprio fare
LELLA MOZZACHIODI: (ride) poverino è così ingenuo, potrebbe accompagnarmi lui
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma certamente
LELLA MOZZACHIODI: con quel ragazzino mi sento sicura, è così calmo, così
tranquillo e guida così bene … lo manderesti …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no a Genova con la macchina di servizio no !
Amore sai che non si può!
LELLA MOZZACHIODI: no! Io partirei con la sua auto privata, basta solo che gli
firmi la licenza
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si gli firmerò la licenza
LELLA MOZZACHIODI: adesso vado, in camera a prepararmi, ma mi posso fidare di te
per Pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: fidati amore, ma adesso vai a prepararti. Io
scendo giù in stazione
(Lella esce di scena, rimane in scena il Comandante)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (euforico salta ) va via, va via … finalmente mi
aspettano tre giorni di fuoco, e poi se l’accompagna Virgilio, sono in una botte
di ferro
SCENA 3
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL VIGILE URBANO – IL VIGILE URBANO CARLETTO
PERRONI)
(il Comandante entra in comune e vede tutto in ordine e soprattutto senza nessun
animale)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (rivolto al Vigile Urbano) finalmente ha fatto
sparire quel cane ed ora finalmente siamo una caserma, e si ricordi che noi
siamo i tutori del buon ordine
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (sull’attenti) si signore
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ci sono novità? Posta … fax … fonogrammi
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: niente signor Comandante !
IL COMADANTE LIVIO CACCIATORE:Meno male, mi chiami il Vigile Urbano Virgilio
Semenza ( ride tra se e se) anche il cognome ha da imbranato
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non ho capito Comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: appuntato, lei non deve capire mi chiami il
vigile Sementa, lo aspetto in ufficio
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: comandi ( il Vigile Urbano esce di scena)
( IL COMANDANTE si siede, entra il Vigile Urbano Sementa)
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: mi ha chiamato comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si segga Virgilio
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: comandi, signor comandante! Comandi!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io sono orgoglioso di lei Vigile Virgilio
Semenza
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: il mio nome è Sementa signor comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Sementa o Semenza io sono orgoglioso di lei: lei
è un Vigile sempre fedele, ligio al dovere e leale verso i suoi superiori.
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: grazie ma non capisco …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: come non capisce, io le ho detto che lei è un
duro (bussa sulla scrivania) un esempio da imitare
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: Comandante hanno bussato, posso andare ad
aprire
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non ho sentito niente, dicevo insomma che lei
Sementa è (bussa di nuovo sulla scrivania)
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: mi scusi, posso andare ad aprire
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non si stia a scomodare, questa volta ho
sentito, vado io
(si alza e va ad aprire la porta, non trova nessuno e torna)
Non c’è nessuno! ( torna a sedersi)
Io in qualità di Comandante insomma per premiare la sua condotta morale la
voglio premiare
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: premiare me: grazie signor comandante grazie!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non mi stia a ringraziare, giovanotto mi porti
la licenza che le metto una firmetta
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: ma io non ho fatto nessuna licenza signor
comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: forse ha capito male, mi porti il foglio di
licenza che la mando tre giorni a casa
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: non capisco?
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io la mando tre giorni a casa, in ferie, in
licenza, tre giorni dalla sua ragazza ha capito tre giorni di premio
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: io comandante non ho la ragazza
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora voli a casa, e ritorni lunedì.
E intanto dia un passaggio a mia moglie, visto che fate la solita strada e
arrivati sul posto con discrezione la tenga d’occhio
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: ho capito … ho capito grazie, è come se fossi
in servizio
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ha capito…. Bravo … bravo Semenza
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: Sementa comandante ?
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vada a compilare la licenza e me la porti
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: si comandante
( Virgilio esce di scena )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: meno male che c’è questo tamburo, così prendo
due piccioni con una fava
(torna Giglio con il foglio di licenza)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso voli da mia moglie e vada che siete in
ritardo
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: agli ordini!
( Virgilio esce di corsa e si sente cadere dalle scale, il Comandante si
avvicina alla porta)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile ha bisogno di qualcosa?
IL VIGILE URBANO VIRGILIO SEMENTA: comandante purtroppo dovrò prendere l’auto,
non riesco a volare
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ok … prenda l’auto
(tra se e se) non ci sono più i vigili di una volta
(il Comandante esce di scena)
SCENA 4
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – MONICA PASSERONA )
( casa del Comandante. Livio è contento per essersi liberato della moglie e
telefona all’amante)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE:(compone il numero, occupato)
(ricompone il numero, occupato)
Ma cosa starà facendo!
(ricompone il numero, dall’altro capo del filo risponde Monica)
MONICA PASSERONA: ahhh ! pronto io sono Monichaa , ahhh
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa tesoro mio sono solo, pensa solo per
tre giorni
MONICA PASSERONA: ahhh … mi sei mancato topino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa …ahhh … vieni da me tesoruccio
MONICA PASSERONA: ahhh io ci verrei con tutto il cuore, ma sai che non posso
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monica
MONICA PASSERONA: chiamami Monichaa !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa , perché non puoi, tuo marito ti
sorveglia
MONICA PASSERONA: ahhh … ui no! Mio marito è a lavorare a Londra ed anche se ci
fosse non importa
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bisognerebbe condannarlo, all’ergastolo,
trascurare una donna come te
MONICA PASSERONA: ahhh io sono sempre calda
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ed io sono tutto per te Monichaa
MONICA PASSERONA: ahhh Livio spegnimi il fuoco che ho dentro
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: sarò il tuo pompiere Monichaa!
MONICA PASSERONA: ahhh ma quella bisbetica di tua moglie
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ride) Lella l’ho spedita tre giorni da sua
madre quella bertuccia
MONICA PASSERONA: ahhh … dovrebbe prenderne un po’ gli farebbe bene, a pensare
che non è neppure brutta
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma ha un caratteraccio
MONICA PASSERONA: ahhh la scimmiotta è ambiziosa ma ingenua
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma io tesoruccio ti ho telefonato perché voglio
stare con te e non parlare di Lella, mia cara Monichaa.
MONICA PASSERONA: Ahhh !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vieni a casa mia! Vieni … Monichaa
MONICA PASSERONA : Ahhh ! Sai che non posso … sai Pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Pisellino ormai è diventato un pisellone
Monichaa
MONICA PASSERONA: ahhh … non mi dire, non mi dire
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora vieni a casa mia Monichaa
MONICA PASSERONA: ahhh ! sai che ho un problemino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE : non ti preoccupare Monichaa , lo risolvo io il
tuo problemino, sai che sono un Vigile con un colpo sempre in canna
MONICA PASSERONA: ahhh ! io ho bisogno di più di un colpo, appena sei pronto
chiamami
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si Monichaa
MONICA PASSERONA: ahhh ! se risolvi la situazione per tre giorni vengo a casa
tua
(si stacca la comunicazione)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (euforico si sfrega le mani ) adesso lo risolvo
io il problemino
SCENA 5
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE )
(buio)
(caserma)
(il Comandante con una torcia a pile e un pacco in mano entra in scena, inciampa
ma non cade, cerca un posto dove collocare il pacco)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: dove lo metto!
(cerca più soluzioni infine pensa di metterlo nel suo bagno privato)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ecco finalmente … questo mi sembra un posto
adeguato …
(chiude la porta del bagno e se la mette in tasca)
Ecco così è al sicuro!
(visibilmente soddisfatto esce di scena)
SCENA 6
( IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL
BRIGADIERE CINZIA BARALDI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI )
(il Brigadiere e Il Vigile Urbano sono in ufficio)
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: (sta sfogliando una rivista) Appuntato …
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dimmi Cinzia
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: ho deciso di finire di laurearmi, così appena esce
un concorso interno … magari ….
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho capito, vuoi toglierti da questo comune e
fare carriera, diciamo diventare comandante
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: si : visto che ne ho la possibilità
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: a che cosa eri iscritta
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: ad anatomia
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: bene … bene vai ad informarti
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: (grida) Vigile Urbano Emilio Lapucci
(si presenta il Vigile Urbano)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : comandi Brigadiere
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: è lei di comandata
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : si signor Brigadiere
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: allora resti di servizio in comune
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : si signor Brigadiere
(si mette sull’attenti)
IL BRIGADIERE CINZIA BARALDI: riposo! E lei … buona guardia!
(adesso io devo andare)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: grazie Cinzia anzi buona giornata signor
Brigadiere
(il brigadiere esce di scena)
(entra in scena il Comandante)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI
Buon giorno signor Comandante
(il Comandante non li degna di uno sguardo e va di corsa in bagno)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma che educazione
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è scappato di corsa in bagno
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: avrà la diarrea
(entrambi ridono)
(dal bagno si sente parlare il Comandante)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (a voce alta)
Passerottino … pisellino cos’hai, alzati … alzati … per favore … come sei
ridotto sembri un fagottino, dai coraggio, fino a ieri saltavi, volavi ed eri
sempre a caccia di passere, mentre ora, cosa ti sta prendendo … canta … canta …
merletto canta …
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO: (origliano)
Capito anche il signor Comandante ha dei problemi e che problemi
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (a voce alta ironico)
Passerottino , non mi fare scherzi proprio adesso, che non c’è mia moglie, per
favore rianimati … aspetta cercherò di venirti incontro, canta un pochino
(si sente il rumore dello sciacquone del Water)
(il Comandante apre di botto la porta del WC e vede i due origliare e ridere)
Cosa fate qua?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : (cercano
di discolparsi)
Niente signor Comandante, sentivamo dei rumori …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ( chiude la porta del WC a chiave e a voce alta)
Va tutto bene … tornate al vostro posto
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : (tornano
al loro posto, si siedono alla scrivania)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso devo andare, se succede qualcosa tenetemi
informato sui fatti , ma ricordate ( a voce alta) non è successo niente
(il Comandante esce di scena, ripetendo ad alta voce “ non è successo niente”)
SCENA 7
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – LORENA
CAVALLINI (solo voce)
(i due carabinieri rimasti soli) confidenzialmente si danno del tu)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma hai sentito!
(ridono)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma hai sentito, lui dice che tromba di qua,
tromba di là
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e racconta che tutte le donne, lo cercano …
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: e si vanta che tutte lo vogliono
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e addirittura se lo litigano
(insieme ridono ironici) e invece il suo coso non canta più !
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) ci rimane fisso alle 6,30
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (ride) al comandante non si ci alza più!
( si alzano dalla scrivania e poi si risiedono ironici)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ( ironico) adesso lo voglio dire a mia
moglie, che lei stravede per il Comandante ( beffardo) si le voglio telefonare
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) è caduto un mito
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (beffardo) ora la chiamo! (compone il numero)
( dall’atro capo del filo risponde sua moglie Lorena)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ( al telefono) Ciao Lorena come stai
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) Bene Cornetto e tu
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) io mi chiamo Carletto e non
Cornetto
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) ma amore io ho detto Carletto non
Cornetto
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si ha detto Carletto
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) perché hai chiamato, hai bisogno
di qualcosa!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) no volevo dirti (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) diglielo, dai diglielo
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) cosa avete da ridere
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) dai … dai …
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo) cosa è successo, fatemi ridere
anche me?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai che al Comandante
(ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) dai … dai … dillo … dillo …
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) cosa è successo, al
Comandante ?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma lo sai che al Comandante non
ci si alza più (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si non si ci alza più!
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) che cosa non si ci
alza più ?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) ma Lorena, non fare l’ingenua
il coso non ci alza più (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) non si ci alza più!
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma sei sicuro ?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) sicurissimo lo abbiamo sentito
noi, cercava di farselo alzare nel suo bagno privato (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) ma non ce la faceva ! (ride) lui altro
che gallo … sembra un cappone
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma siete sicuri ?
(IL VIGILE URBANO e il Vigile Urbano in unisono) sicurissimi!
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, preoccupata) ma quando è successo?
(i Vigili Urbani in unisono) due ore fa !
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) due ore fa, ma siete
sicuri?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) sicurissimo, parola di vigile
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) hai capito male
fringuellino , perché il Comandante Cacciatore è venuto a trovarmi un’ora fa, e
ti posso assicurare che aveva un coso come quello di un toro , e ti dirò di pià
è andato via adesso, ti manda i saluti e ti lascia pagato un Cornetto al bar
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) Carletto, mi chiamo Carletto (
cercando di non farsi sentire) Amore ti ha detto per caso qualcosa per la mia
promozione
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) No! Cosa vuoi per
cena!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) cosa c’è!
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) fagiolini
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) di nuovo cornetti! Ma li
abbiamo mangiati ieri sera!
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) o quelli, o niente!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (al telefono) va bene cornetti! Ciao amore
LORENA CAVALLINI: (dall’ altro capo del filo, sorridente) ciao tesoro
(stacca il telefono)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (rivolto al vigile) Caro Emilio, se non ci
fosse mia moglie io sarei rovinato, lei è la vera donna di casa
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (ride) si cornetto!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Carletto … Carletto
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: comunque sia Lorena, si sbaglia: io ho sentito
bene: al Comandante !
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non si ci alza più!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma tua moglie!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non si fare caso, lei ha sempre voglia di
scherzare!
(compone il numero per telefonare a casa)
Devo richiamare Lorena, mi sono dimenticato di comprare il vino per stasera
(finisce di comporre il numero)
SCENA 8
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – IL
COMANDANTE LIVIO CACCIATORE
(entra il Comandante con delle riviste di ornitologia e con delle riviste con
modelle seminude)
(il Comandante è nervoso e nel vedere il Vigile Urbano telefonare: fuori di se
strappa la cornetta dalle mani del sott’ordine)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Perrone la deve finire, lei è sempre attaccato a
quel telefono, ma cosa ci fa l’amore con quel telefono, lei è sempre a
telefonare ma a chi telefonerà mai, ma lei lo ama quel telefono
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (colto in fragrante) no … signor Comandante
no … non lo amo … non ha neppure la vibrazione
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso basta! ( rimette la cornetta al suo
posto)
( vede il Vigile Urbano che guarda le sue riviste)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: vigile cosa hanno di strano le mie riviste!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: niente! niente!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: perché ho visto che le guardava con insistenza!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: niente! niente! io non guardavo niente!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso tutti via! Andatevene a prendere un caffé
al bar e per dieci minuti non voglio essere disturbato chiaro!
(tutti e due dicono) si
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io voglio sentire un forte signor si !
(tutti e due a voce alta ) signor sì !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso via che ho da fare!
( i vigili escono di scena, il Comandante prende le riviste una cade per terra,
entra nel suo bagno privato. I vigili a sua insaputa rientrano in scena
raccolgono la rivista porno, la sfogliano meravigliati. la mettono sulla
scrivania ed in silenzio fuori dalla porta di entrata origliano)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (dentro il bagno, si sente solo la voce)
Ma di queste riviste, ne manca una … ne manca una: dove l’ho lasciata … dove
l’ho lasciata!
(esce di corsa dal bagno, entra in scena vede la rivista sul tavolo)
Eccola! Devo averla dimenticata …
(prende la rivista e di corsa entra dentro il suo bagno e si chiude a chiave,
nel frattempo i due vigili rientrano di soppiatto nella stanza per origliare
meglio)
(si sente fuori scena la voce del Comandante, i due: ironici in scena mimano la
voce del loro superiore)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pisellino, tesoruccio mio, coraggio animati, mi
sembri un fagottino
(in scena i due mimano ironici e ripetono “ Fagottino” )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pisellino dai una volta non eri così, eri
pimpante brioso cantavi sempre e tutte le passerotte ti cercavano, ora invece
sembri perfino depresso, non ti alzi più … non canti più …
(in scena i due mimano ironici e ripetono “ non ti alzi più … non canti più” )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non so cosa dirti, guarda questa passera (
sfoglia la rivista) guarda come è bella, preferisci le bionde, guarda questa
come è bella scommetto che muore dalla voglia di conoscerti … invece tu … sembri
indifferente, canta, alzati ti prego, non mi dire che non sei più in grado di
alzarti
(in scena i due carabinieri mimano ironici e ripetono “ non sei più in grado di
alzarti” )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso ti prendo in mano e ti coccolo un
pochino, ma mi raccomando, fai il bravo… così … così …
(in scena i due mimano ironici e ripetono “ così … così …” )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma sei moscio, sempre moscio, non ti capisco …
neppure le passere ti piacciono più! E adesso come faccio … come faccio … ho
bisogno di un medico … devo trovare un medico … telefono … si … telefono …
qualcuno troverò!
(apre la porta )
( nel frattempo che apre la porta del WC, i due carabinieri scappano dalla porta
di ingresso)
(il Comandante in scena si avvicina nervoso al telefono, prende l’elenco, lo
sfoglia)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ecco il numero (compone il numero) Dottore
(dall’altro capo del filo) Lo studio medico del dottor Valentini è chiuso per
ferie
(riprende l’elenco, lo sfoglia e compone il numero)
(dall’altro capo del filo, fuori scena) Lo studio medico del dottor Giannini è
chiuso per ferie
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (perplesso) e allora … come faccio … ho anche
Monichaa in casa, devo risolvere il problema, (pensa) e se telefonassi a … ma
sarà in grado (pensa) si medico è medico …
(telefona)
(dall’altro capo del filo, una voce femminile ) studio del dottor Gratti …
desidera
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (eccitato) dovrei parlare con il dottore, è
urgente …
(dall’altro capo del filo, una voce femminile ) attenda in linea
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) ma quanto ci mette …
(dall’altro capo del filo, fuori scena il dottor Gratti ) sono il dottor Gratti
in che cosa posso esserle utile
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) guardi, posso parlare liberamente, lei
è vincolato da segreto professionale
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) certamente parli liberamente
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) il mio nome è Livio Cacciatore, e sono
il comandante dei vigili urbani ed ho un problema serio
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ed io sono qua per risolvere
il suo problema
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) vede io ho la moglie in vacanza da sua
madre ( voce sussurrata) l’amante in casa e un uccello in gabbia
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) beato a lei, ha la moglie in
vacanza, l’amante in casa ed un uccello che finalmente può spiccare il volo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) dottore il mio problema è l’uccello
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ho capito le fa male perché
lo ha usato troppo, beato lei …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) no il problema è che non si alza più,
sembra uno straccetto, un fagottino
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si preoccupi, le faccio
la ricetta per una scatola di viagra , e vedrà che in un batter d’occhio il suo
fagottino diventerà un pistone
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cerca di spiegarsi) no io volevo dire che non
si tratta del mio uccello, ma …
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ho capito, lei è preoccupato
non per il suo uccello … ma per quello … del suo amante … capisco sono
meravigliato anch’io … non pensavo lei fosse …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cerca di spiegarsi) no! Io non sono gay
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) ma per quello, ognuno della
sua sessualità può fare quello che vuole: per me i pazienti sono tutti uguali
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non sono gay, e poi l’uccello è il mio
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si preoccupi, io non
glielo porto via di certo , e poi io le ho dato il mio umile parere: ma se il
suo membro ha altri problemi si rivolga ad uno specialista
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (nervoso) dottore, deve capire … l’uccello è il
mio ma non è il mio, è di mia moglie e insomma l’uccello di mia moglie non si
alza più
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) non si alza più, ma allora
sua moglie è ? no mi scappa da ridere ( ride) fate strani giochetti in casa voi?
Ed io che ho sempre pensato che Lella fosse una donna
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lella è una donna?
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) io non ci capisco più niente!
ma lei è sicuro di stare bene, sarà meglio che oltre al viagra le prescrivo una
visita specialistica, io ho un amico che cura le malattie nervose
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non sono pazzo, ad ogni modo grazie dottore,
mi prepari la ricetta per il viagra passo più tardi a prenderla dalla sua
segretaria
IL DOTTOR MAURO GRATTI: (dall’altro capo del filo) sempre a sua disposizione
comandante, e non si preoccupi io sono un medico e ho il segreto professionale,
e per quanto riguarda le sue deviazioni, si rivolga ad uno specialista
(stacca la comunicazione)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma dottore per chi mi ha preso io non ho bisogno
di uno specialista:
IL DOTTOR MAURO GRATTI: dicono tutti così!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Dottore ci deve essere un disguido, deve capire
si tratta di un uccello
IL DOTTOR MAURO GRATTI: il suo uccello, capisco … capisco … le lascio la ricetta
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non capisce si tratta dell’uccello
IL DOTTOR MAURO GRATTI: ho capito, ho capito … ma adesso non ho tempo ho
pazienti che aspettano, mi scusi ma devo staccare
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non ha capito, ma …
il viagra lo prendo non si sa mai, ma il problema di Pisellino resta
… e adesso come lo risolvo ….
(si guarda intorno per vedere se qualcuno ascolta) ma forse si c’è una
veterinaria amica di mia moglie, insegna all’università, quasi … quasi … la
faccio venire, e se viene lei di sicuro il problema si risolve …
Adesso devo andare a fare una commissione
(grida) piantone
(entrano i due carabinieri)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: carabinieri, io adesso mi devo assentare per
pochi minuti.
Appuntato lei rimane il più altro in grado in questa stazione ( a voce alta)
Ne sia degno
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: comandi
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI : signor si comandante
(IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE esce di scena
SCENA 9
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI- IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI
( i due si siedono alla scrivania)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (parlando del Comandante) è andato via!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ( si alza e controlla) si è andato via
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: certo che è in una situazione (ride)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: certo che il suo uccello è un problema
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lui è ancora giovane, è sposato: ha una bella
moglie
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: mi dispiace, certo che adesso rientra sua
moglie … e cosa gli racconta
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dovremmo fare qualcosa per aiutarlo …
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: io avrei una soluzione
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dimmi
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: io avrei un’amica da portare
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lei è veramente esperta?
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è una professionista
L’ APPUNTATO: ma sei pazzo! Non si può, noi siamo tutori del buon ordine
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ma non percepisce mercede
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: cosa c’entra la Mercedes , io con la paga che
prendo non me la posso permettere … io ho una vecchia Ford Fiesta , comunque il
reato resta!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: non c’è nessun reato
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: perché!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: lo fa solo per diletto
L’ APPUNTATO: allora falla venire … falla venire …
(gira sfregandosi le mani per la stanza)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: calma … non so se può venire
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: adesso, vai … pensaci tu e mi raccomando,
prendi pure la macchina di servizio
(insieme) noi lo facciamo solo per il bene del nostro Comandante
(ridono)
( il Vigile Urbano esce di scena)
( rimane in scena il Vigile Urbano)
SCENA 10
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LELLA
MOZZACHIODI(fuori scena)
(il Vigile Urbano rimasto solo prende il telefono e chiama la moglie)
IL VIGILE URBANO : ciao tesoro
(dall’altro capo del filo sua moglie)
Ciao … perché mi telefoni ogni momento, non sarai per caso geloso
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io no! Ti telefono … così …
Sai che il Comandante, è uscito a cercare un dottore urgente, sempre per il suo
solito problema …
(dall’altro capo del filo sua moglie)
Quale problema!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma il problema (si guarda intorno se nessuno
sente) il problema dell’uccello …
(dall’altro capo del filo sua moglie)
Avrà altri problemi, non certamente quello dell’uccello! (ride)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma scherziamo, ha perfino preso la macchina
(entra il Comandante e vede il suo sott’ordine al telefono)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (con un cerotto in testa)
(strappa la cornetta dalle mani del Vigile Urbano e riattacca la comunicazione)
Ma si può sapere a chi stava telefonando, ogni volta che entro in questa stanza,
lei è sempre al telefono, attaccato a quel apparecchio, come una ventosa …
magari qualcuno o un cittadino telefona perché ha bisogno e non trova nessuno,
che fiducia diamo alla gente … mi dica che fiducia!
Chi ha telefonato oggi! Chi ha telefonato! Mi dica !
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ha telefonato un signore che voleva delle
delucidazioni in merito ad un auto che l’ha tamponata
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e lei cosa ci ha detto!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si rivolga alla Polizia Stradale
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e lei ha detto questo, ma lei è pazzo … ma lo sa
cosa ha fatto
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e cosa ho fatto!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (grida) cosa ha fatto! Sta lavorando per la
concorrenza!
Lei la Polizia Stradale, la deve lasciare stare … questa parola lei se la deve
dimenticare
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ai suoi ordini Comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile …
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cosa mi è successo
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: cosa le è successo, ha un cerotto: ha battuto
la testa!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: non mi dica, ma lo sa che ho preso la macchina
del comando e appena imboccato la discesa non frenava più, una Ford bianca per
sfinarmi ha tamponato tre macchine ferme … ero talmente senza freni che non sono
riuscito a fermarmi
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e dove si è fermato
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: contro il cancello di casa mia: che botta! Che
botta!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: l’importante è non farsi male ….
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: a proposito, io giorni fa le avevo detto di dare
una guardata ai freni
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: si mi ricordo, e mi ricordo che io le avevo
detto, Comandante da chi vado a fare vedere i freni … e lei mi ha risposto …
vada da sua sorella
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma ha visto se il meccanico ha sostituito le
pastiglie
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: non mi aveva detto di andare dal meccanico
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: come non è andato dal meccanico e allora dove è
andato?
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io ho portato la macchina da mia sorella,
anzi siamo stati anche un po’ a parlare, mi sono preso un caffé e poi con il
cricco ho alzato la macchina e ho smontato le gomme
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bravo appuntato, ha prima preso visione del
danno, dopo è andato dal meccanico
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho smontato le gomme, ho visto le pastiglie
da cambiare
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE. E allora !
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho visto i freni usurati per quasi dieci
minuti e l’ho fatto vedere anche a mia sorella ( ride ) l’abbiamo visto in due
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: dopo!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dopo con santa pazienza, ho rimontato le
gomme e sono tornato in caserma
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e i freni…
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: i freni sono rimasti come sono
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora non è andato dal meccanico!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: signor comandante, lei non mi ha detto di
andare dal meccanico, ma di andare da mia sorella, era un ordine e io l’ho
eseguito …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma i freni
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: i freni li abbiamo visti … altro che !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ( feroce) lei è un incompetente … io l’ammazzo …
Levatemelo di torno
( il Comandante inferocito insegue il Vigile Urbano intorno al tavolino)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: io non capisco, ho solo eseguito gli ordini …
gli ordini
Io non ho fatto niente …
(squilla il telefono, il Vigile Urbano fa l’atto di rispondere, ma il Comandante
glielo impedisce)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: hello!
MONICA PASSERONA: (ad alta voce) Livio amore mio sono Monichaa, sono due ore che
aspetto, vieni tesoro sono tutta un fuoco, hai risolto il problema dell’uccello
( il Vigile Urbano ride)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (cercando di non farsi sentire) amore mio … non
ancora ma lo risolvo … aspettami tesoro
MONICA PASSERONA: si pisellino!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (riattacca il telefono, e guarda il Vigile
Urbano che mima e ripete: pisellino) allora, cosa ha da ridere … adesso silenzio
e dimentichi ciò che ha o non ha sentito, chiaro!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (sull’attenti) si comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso devo andare, si ricordi che io le lascio
l’autorità dell’ ufficio
(il Comandante fa per uscire, ma squilla il telefono)
(il Comandante risponde, è sua moglie Lella)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: pronto Comando Vigili Urbani
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): sono io amore
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Lella come stai
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo ) : io bene e tu!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: benissimo! E tu come ti trovi
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo):
bene, sai cosa sto facendo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no!
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): sto facendo scuola guida
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: con chi!
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): ma con il tuo Vigile (si sentono
dei gridolini) dimmi e Pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (grida) il Pisellino soffre di solitudine, ma
ormai rientri
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): è senza compagnia, poverino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso è giù, ma vedrai
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): e smettila, così non entra …
aspetta (gridolini)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma cosa sta succedendo
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): niente ( si sente la voce del
giovane vigile urbano) Signor Comandante, niente non si preoccupi era solo una
marcia che non entrava ( ridono)
LELLA MOZZACHIODI(dall’altro capo del filo): non preoccuparti Livio, sono in
buone mani e tu pensa a pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si amore … baci ( riattacca il telefono)
(rivolto al Vigile Urbano)
Lella mi ama sentito Perroni
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Si ma pisellino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (Alterato) cosa le interessa a lei di pisellino,
adesso devo andare
(suonano alla porta)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (alterato) ma cosa vogliono a quest’ora
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ma siamo in orario d’ufficio Comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cosa aspetta, vada ad aprire …
(l’ appuntato va ad aprire entra la dottoressa Gaia Gallina)
SCENA 11
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE – LA
DOTTORESSA GAIA GALLINA
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: dottoressa buon giorno in che cosa posso
esserle utile
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: io devo denunciare un omicidio
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI E IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (in coro) un
omicidio
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Vigile presto prenda appunti e lei
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito (piange) il mio povero marito (piange)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE E IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (in unisono)
è stato ucciso! Mi spiace gli omicidi non sono di nostra competenza
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: no! Mio marito è morto un anno fa
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: assassinato
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: no per cause naturali
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: mi dispiace, ma anche per questo, lei ha
sbagliato ufficio
( si alza e fa l’atto di andarsene)
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: aspetti … comandante io non ho finito
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (si risiede) cerchi di essere sintetica ma
concreta, veniamo ai fatti
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, il povero Carlino prima di morire , mi
ha lasciato in affido …. Un uccello
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: sembra che gli uccelli ora vadano di moda
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (piange) un uccello, nero … arzillo era talmente
abituato alle persone che volava per la casa ed anche in giardino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: e allora!
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: in giardino un cacciatore gli ha sparato, io gli
ammazzerei tutti questi cacciatori …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: stia attenta signora, moderi i termini
altrimenti io la denunzio
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma cosa fa lei difende i cacciatori, lei difende
coloro che hanno assassinato il mio Bernardino
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io non difendo nessuno, ma le posso assicurare
che ne io ne uno della mia famiglia è implicato in questo omicidio
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: vuole dire che non sono stati i cacciatori
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: no! I cacciatori no! Facciamo una denunzia
contro ignoti
E adesso devo andare (si alza) prenda appunti Vigile …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ( mostra una scatola di cartone)
Vuole vedere il cadaverino …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: nooo! Nooo! Se lo porti via, le faremo sapere
qualcosa ad indagini in corso
(il Comandante esce di scena seguito da Gaia, e dal Vigile Urbano che cerca di
fermare Gaia)
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: allora posso portarlo a far vedere ai miei allievi
all’università
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE : (fuori scena) lei è libera di portarlo dove
vuole dottoressa !
SCENA 12
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: in questa caserma ne succedono di tutti i
colori, anche il Comandante non capisco come mai si sia alterato con me: dopo
tutto mi ha detto “ Appuntato dia o faccia dare una guardata ai freni” e io lo
fatto, ormai anche gli ordini non sono più quelli di una volta
( entra il Vigile Urbano)
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (soddisfatto) sono riuscito a contattare le mie
amiche
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: vengono!
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: vengono … due mie amiche
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: due porcelline
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: due porcellone, e vengono per l’uccello del
nostro Comandante
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: e se il Comandante non collabora
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: ci pensiamo noi!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: adesso andiamo a farci un caffé
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: si andiamo
(escono di scena)
SCENA 13
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA – CINZIA BARALDI
(aula di anatomia, aula di veterinaria)
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(tra se e se, rivolta verso il pubblico)
Mi hanno spostato l’aula, nell’aula di Veterinaria sono caduti dei calcinacci ed
ora la lezione, spero solo per oggi la tengo nell’aula di anatomia … ho portato,
anzi ho nella scatola il povero uccello di mio marito, il merlo Bernardino morto
per cause misteriose … da fare vedere agli allievi …
(entra Cinzia )
( la dottoressa è intenta a sfogliare delle pratiche, visibilmente commossa …
sta piangendo)
CINZIA BARALDI: (vede la professoressa in quello stato) Signora cos’ha ?
Posso aiutarla …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (con un singulto) non mi può aiutare nessuno
CINZIA BARALDI: cosa le è successo
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: lei non può capire … non può capire
CINZIA BARALDI: mi dica si confidi
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mi posso fidare
CINZIA BARALDI: si … non si preoccupi
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: è morto … (piange) … è morto (piange)
CINZIA BARALDI: Chi è morto …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: (a voce alta) è morto l’uccello di mio marito
CINZIA BARALDI: (ride) Se è per quello, non sarà ne il primo, ne l’ultimo
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma io c’ero affezionata
CINZIA BARALDI: signora non sia tragica, ce ne sono tanti altri in giro
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:così no!
CINZIA BARALDI: ma cosa avrà quell’ uccello di tanto diverso dagli altri
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
Bernardino era un amore, era affettuoso e quando alzava il becco sembrava che
parlasse
CINZIA BARALDI: signora sono tutti così!
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e poi con mio marito ci andava d’accordo: dovevi
vedere come gli saltava da una mano all’altra
CINZIA BARALDI: tutti saltano da una mano all’altra
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma come era bravo, ma lo sa che tutte le mie amiche,
venivano a casa per vederlo
CINZIA BARALDI: addirittura
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e allora mia marito apriva la sua gabbia e lui
volava per la casa
CINZIA BARALDI: volava per la casa
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e saltava addosso alle mie amiche e gli faceva … zip
… zip …
CINZIA BARALDI: e loro!
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: e anche loro, sapessi come se lo prendevano in mano
CINZIA BARALDI: e lui
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: E lui ci stava a farsi accarezzare, e ad ogni
carezza allungava il becco … pero!
CINZIA BARALDI: però!
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: io non ero contenta che volasse per casa, e venisse
preso in mano da estranee: così un bel giorno ho detto basta! E lo ho di nuovo
chiuso in gabbia
CINZIA BARALDI: brava … gli uccelli devono stare in gabbia
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, però lo ha preso male
CINZIA BARALDI: capisco
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma io non ho voluto sentire ragioni
CINZIA BARALDI: bisogna sapersi imporre
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però … mio povero Carlino mi teneva il muso e poi
quell ’uccellino triste chiuso in una gabbia, mi faceva tenerezza, insomma, mio
marito, mi ha convinto di liberarlo, capisce lo ho fatto per il quieto vivere
CINZIA BARALDI: ha fatto bene … è arrivata ad un compromesso
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però da quel momento, l’uccello è cambiato, capisce
… ogni volta che usciva non solo saltellava e volava nelle mani delle mie amiche
ma si infilava anche nei buchi… io lo chiamavo, ma lui non mi ascoltava, infine
ho dovuto dire basta per forza
CINZIA BARALDI: brava
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: allora ho mandato via tutte le mie amiche e mi sono
ripreso quello che è mio
CINZIA BARALDI: brava … così si fa!
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito !
CINZIA BARALDI: suo marito?
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mio marito, poveretto è diventato malinconico, quasi
non mi parlava più
CINZIA BARALDI: per forza, lo aveva abituato ad essere un libertino, io con gli
uomini non sono così accondiscendente
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: poverino mi faceva pena, però
CINZIA BARALDI: o mangi questa minestra, o salti dalla finestra
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: poverino, il mio Carlino dopo questo fatto si è
sentito male, non si è più ripreso ed è morto
CINZIA BARALDI: condoglianze signora… io non sapevo
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: però prima di morire, mi ha raccomandato di
dedicarmi al suo uccello, ed io gli ho detto di si!
CINZIA BARALDI: perché si può anche scorporare
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: si signorina, l’ho messo dentro questa scatola
CINZIA BARALDI: l’ha messo dentro questa scatola …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(prende la scatola) lo vuole vedere …
CINZIA BARALDI: non ci tengo proprio …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: ma lo guardi, lo guardi …. Sapesse come è grosso
CINZIA BARALDI: ognuno ha i calibri che si merita
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA: mi di questa soddisfazione, lo guardi della sua
razza grossi così non ne ha mai visti
CINZIA BARALDI: ma come il suo era più grosso di quello di Rocco Siffredi
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(sempre con la scatola in mano)
Lo guardi … perché domani lo farò imbalsamare
CINZIA BARALDI: lo fa anche imbalsamare adesso, me ne vado altrimenti la
denunzio, lo sa che io sono un agente di polizia municipale
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(con la scatola in mano segue Cinzia) Ancora meglio, guardi il mio Pisello … lo
guardi
CINZIA BARALDI: lo guardo: ma scherziamo, io ero venuta per iscrivermi alla sua
facoltà, ma non si fa più niente … ora me ne vado …
LA DOTTORESSA GAIA GALLINA:
(con la scatola in mano segue Cinzia)guardi il mio Pisello … lo guardi
(insegue Cinzia, entrambe escono di scena)
SCENA 14
( IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI – IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI – BETTY –
IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE- LORENA CAVALLINI)
(i due carabinieri sono seduti alla scrivania)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI e IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: buon giorno
signor Comandante
(il Comandante non li degna neppure di uno sguardo ed entra in bagno)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: almeno salutasse …
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: è intrattabile, tutta colpa dell’uccello, meno
male che vengono le esperte
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ormai dovrebbero venire
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: me lo hanno assicurato
(guadano l’orologio)
(squilla il campanello)
L’ APPUNTATO: sono loro
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: sono loro, vado ad aprire
(apre la porta e compare Betty )
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: (sorpreso) ma non dovevate essere in due
BETTY: la mia amica, ha un appuntamento importante, ma per risolvere il caso
basto solo io
L’ APPUNTATO: signorina ha capito il problema
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: la signorina se ne intende
BETTY: si di uccelli me ne intendo, ma solo di quelli senza piume
(ridono)
(si sente fuori scena la voce del Comandante)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (voce fuori campo) dai Bernardino, merlino,
passerottino dai alzati, canta … canta … fammi questo favore
(in scena)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: pensaci tu Betty
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: siamo nelle tue mani
BETTY: lo faccio cantare io il suo uccellino
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: tu puoi tutto Betty
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: lei si che è in grado
BETTY: mi bastano pochi minuti e il passerottino del Comandante, volerà e
canterà come un merlo in amore
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: lo chiamo
BETTY: si tesoro … chiamalo
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: signor Comandante
Signor Comandante …
(fuori scena )
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: topino alzati e canta … dai fai il bravo …
guarda che belle passerine ti ho portato … ma tu sembra che non le guardi
neppure …
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: signor Comandante
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) chi mi vuole!
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Signor Comandante, c’è una signora che la
cerca
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) adesso ti lascio Pisellino, ora
purtroppo devo rimetterti in gabbia
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (fuori scena) vengo!
(il Comandante entra in scena)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: buona sera … complimenti vedo che ha fatto una
retata
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Comandante non è una retata
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: allora cosa ci fa questa in caserma
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: questa signora è una specialista in uccelli
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: in uccelli!
BETTY: e sono anche a buon mercato
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma che cos’ha un negozio di animali
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: animali a due zampe
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: gli uccellini hanno due zampe
BETTY: cerchiamo di non perdere tempo, guardi che più passa il tempo e più costo
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ed è venuta solo per lei, per curare il suo
uccello
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: lei cura anche gli uccellini che depressi non si
alzano più
BETTY: io sono qua, per questo …
IL VIGILE URBANO EMILIO LAPUCCI: Comandante il suo uccello tornerà come nuovo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: lei è venuta per il mio uccello … bene,
lasciatemi solo con lei
( i due fanno l’atto di uscire dalla porta, ma entra Lorena la moglie dell’
appuntato e i vigili escono di scena)
( il Comandante e Betty nel vedere entrare Lorena rimangono stupiti il Vigile
Urbano Perrone rientra in scena)
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: (rivolto alla moglie) Concettina cosa fai
qua! E come sei vestita
LORENA CAVALLINI: (vestita in modo sexy ) sono venuta
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: a trovarmi, però la spesa non l’ho ancora
fatta, non sono ancora passato al supermercato
(Lorena si fa largo e si avvicina al Comandante)
LORENA CAVALLINI: non mi interessa la spesa io sono venuta per il comandante
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: come per il Comandante?
LORENA CAVALLINI: solo io posso risolvere il problema dell’uccello
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lorena
LORENA CAVALLINI: tu con me non hai mai fatto cilecca, ed io te lo rifarò volare
come un aquilone
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: Cosa … cosa dici … Lorena SEI PAZZA …cosa
vuoi fare volare un aquilone !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: un aquilone
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: un aquilone!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: si l’aquilone !
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: ho capito … ho capito
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: appuntato ora vada, a svolgere il suo servizio
IL VIGILE URBANO CARLETTO PERRONI: vado, vado ( esce ) l’aquilone, l’aquilone ed
io che credevo
( il Vigile Urbano esce di scena)
SCENA 15
( MONICA PASSERONA -BETTY – IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE – LORENA CAVALLINI –
LELLA MOZZACHIODI)
(entra Monica)
MONICA PASSERONA: Livio sono tre ore che ti aspetto a casa, hai risolto il
problema
(vede l’ufficio pieno di donne)
MONICA PASSERONA: e lei cosa ci fa qua?
(tutte le donne)
Noi siamo qua?
MONICA PASSERONA: anche voi per …
(tutte le donne)
Siii ….
MONICA PASSERONA: (rivolta a Betty) tu te ne intendi …
(Betty ride)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: meno male che doveva essere un segreto
BETTY: Comandante ci penso io al suo coso, io sono pagata per questo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma chi la paga
BETTY: lei …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: io?
BETTY: si lei, io sono pagata a tempo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma lei è matta, se ne vada
BETTY: io vado ma chi mi paga!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: quanto le devo
BETTY: (pensa) 100 Euro
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (tira fuori il borsellino) potreste farmi uno
sconto
BETTY: (strappa i soldi dalla mano del Comandante) ma scherziamo!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: (ci ripensa) ma lo sa che io posso arrestarla
BETTY: ma non abbiamo consumato?
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma io ho pagato!
BETTY: lei ha donato, mio bel fustone! (ed esce di scena)
LORENA CAVALLINI: brutto farabutto, tradirmi con una di quelle
MONICA PASSERONA: invece di pensare a me e al tuo uccello!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: Monichaa scusami ero impegnato
MONICA PASSERONA: così io non conto proprio niente … adesso me ne vado … e poi
per te non sono più Monichaa …
(esce di scena, rimangono in scena Lorena e il Comandante)
LORENA CAVALLINI: ci rimango solo io, io sono il tuo vero amore , altro che
tutte quelle fraschette, fai un cenno ed io ti seguirò
(entra la moglie del Comandante, ascolta e replica)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lella sei
LELLA: arrivata in anticipo per sentire tutto, ed in quanto a te vattene … io
non ti permetterò in nessun modo di sfiorare il mio uccello
IL MERASCIALLO: ma
LORENA CAVALLINI: tienitelo pure il tuo uccello, come tieniti caro il tuo
maritino e tutti i suoi problemi ormai lo sa tutto il paese che gli si alza un
po’ si è un po’ … tante volte no… portalo da un urologo
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma Lorena
LORENA CAVALLINI: e adesso me ne vado … torno da mio marito che lo avrà più
piccolo ma gli funziona sempre, non come quello del tuo Comandante che sarà
grosso ma e tanto pelandrone.
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: cerca di non offendere … il mio Pisellino non è
un pelandrone
LORENA MOZZACHIODI: semelone non meriti nessuna risposta,
LELLA MOZZACHIODI: vattene via brutta strega…
(Lorena esce di scena)
SCENA 16
( LELLA MOZZACHIODI – IL MERESCIALLO LIVIO CACCIATORE)
(rimasti soli)
LELLA MOZZACHIODI: e adesso veniamo a noi
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: posso spiegarti
LELLA MOZZACHIODI: non ci sono spiegazioni, voglio sapere dell’uccello, come stà
!
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bene … ma
LELLA MOZZACHIODI: cosa vuole dire … ma … ma
(ad alta voce) voglio sapere come stà !
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: bene … insomma … quasi
LELLA MOZZACHIODI: Voglio vederlo, toccarlo … adesso
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso, insomma facciamo più tardi
LELLA MOZZACHIODI: (furiosa) adesso! Adesso
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: ma proprio ora
LELLA MOZZACHIODI: adesso …
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: va bene … andiamo
LELLA MOZZACHIODI: andiamo
(i due vanno nel WC del Comandante)
(fuori scena)
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: hai visto!
LELLA MOZZACHIODI: Pisellino, come stai … bello … bello, vieni che ti do un
bacio
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: basta amore … basta
LELLA MOZZACHIODI: vuoi le coccole topino, vuoi le coccole
IL COMANDANTE LIVIO CACCIATORE: adesso basta andiamo a casa
LELLA MOZZACHIODI: si andiamo a casa … a casa …
( i due escono di scena mostrando al pubblico una gabbietta con un Merlo)
SIPARIO