MEZZOGIORNO DREAMING

di

PASQUALE STANZIALE


2023

PRIMO PROLOGO
Come dire... parliamo di geografia


Molto a sud di Roma, tra l'alto casertano e l'area napoletana, nei territori in cui si incrociano le autostrade Al, A30, A3 e poi la statale 7 quater detta Domiziana, tra la costa tirrenica ed un entroterra di pianure e di colline, a ovest del Sannio, nord di Salerno, a nord-est della penisola sorrentina…

Territori franchi, strade mai riportate nelle mappe, quartieri fantasmi, corpi abbandonati ancora vivi, sirene e autoradio a gran volume, grandi macchine che vanno lente, sornione, occhiali scuri, volti immobili, roghi d'immondizia, alti muri gelosi costruiti prima delle case, paesaggio grigio di tufo e di cemento, giardini abbandonati, squarci senegalesi, musica tunisina e nenie neomelodiche, leggere arie di tragedie: amore, morte, amore, simboli, messaggi da capire, territori marcati....

Zone franche, non c’è un dentro e un fuori, un prima e un dopo…  la paranoia si fa maestosa, generalizzata, ciclicità storica più o meno visibile, ma sempre secondo leggi interne, volubilità proprie, percorsi di un grande, diffuso delirio, scontata epidemia, normale malattia senza sintomi....

Dalle autostrade alle coste l'asse mediano, ex strada statale 162, per trentatré chilometri lascia scorrere dai 30.000 a 105.000 veicoli al giorno, convoglia molte strade rettifica percorsi, accelera itinerari, bypassa paesi, collega, libera, distribuisce, alimenta, concentra, apre… ma le diramazioni secondarie, quelle senza insegne, quelle che si perdono tra casolari di campagne, tra campi deserti costellati di fuochi, le strade sterrate che finiscono in lunghi viali alberati, che portano davanti a cancelli di improbabili ville, luoghi di storie segrete, i11confessabili, ville con eleganti e possenti cancelli scorrevoli che si aprono con rumori ovattati in albe di fumo e nebbie di marzo…

SECONDO PROLOGO ... TELEFONICO

    • Grand Hotel del Mezzogiorno

    • Western hotel

    • Pronto. pronto ah.. sono Enzina .. nun ci'aggio durmuto stanotte… ma Lipparulo
è apicale o a scavalco..
apicale
a scavalco
ah, apicale a scavalco
 iastemasse ... e che fregatura ..
e  mo.. io già avevo ordinato la X5.. vuol dire che ordinerò la X3..

    • Pronto, Geppino, si è Giannino, allora, come si e piazzato Fofò al concorso ... ah .. buono, buono .. ma.. non mi devi niente, niente, hai capito...

    • Siente Giggì... e Clemente come sta ..
    • Pronto, si, sono Filiberta .. la camera riservata e uscita... tutto a posto... e mo non ti dimenticare del primario, 'e capito...

-.... Ah, la cosa più importante, senti.. nun parlà cchiu 'e chelle zoccole e stamm'a senti... l'ipermercato e cosa fatta .. solo le ultime carte... e tu mannam' quei nominativi che procediamo ... tu gararatisci... garantisci ...

    • A Bangkok, a Bombay, a Manila vi sono, in periferia, immense distese di immondizia, campi sterminati di rifiuti in cui si muovono uomini-corvi cercando qualcosa per sopravvivere..
a Chiaiano, a Ponticelli, a Marano vi sono distese di rifiuti tra cui si aggirano
uomini incazzati in gruppo, urlando...

e dunque: rifiuti, ii nuovo arredo urbano, superfici colorate di plastica, di stracci,
di mobili a pezzi... fermentazioni purulente sotto ii sole impietoso.. e di notte roghi, miasmi, fumi densi di veleni e poi sirene, colonne militari.. e poi grida,
schiamazzi, chiacchiere che si alzano con ii fumo, scompaiono.... E ii tempo e
immobile, dilatato, in una estate che calcina anime e discariche, discariche abusive, legali, fuochi sotterranei, acque putride...

    • Pronto, Geppino, si è Giannino, allora, come si e piazzato Fofò al concorso...

    • Ma anche nella mente vi sono distese d'immondizia... fermenti. Ingestibili, giorno dopo giorno che si accumulano, laghi di immagini, spezzoni di sogni, desideri mutilati, sensi di colpa, slittamenti progressivi della mente verso deleghe, acquiescenze, erosioni, cedimenti, e... parole, parole, chiacchiere senza fine, sproloqui, discorsi...

e ci sono corrispondenze, simmetrie, incontri, gratificazioni, stimoli e risposte tra l'immondizia reale e l'immondizia mentale... ma la materia è inerte ed e il pensiero che si muove, diventa materia.... Dunque, in sostanza, è l'immondizia
mentale che vediamo nelle strade, tragiche proiezioni di pensieri, come si dice... abdicazione del senso e dunque... grandi espressioni di immonda ignavia in Cajenne, ossessioni elettorali in Lexus e putrefazioni, concrezioni, bende infette e cervelli disfatti ...

    • Pronto, si, sono Filiberta ... la camera riservata e uscita...


    • Sono rifiuti mentali quelli stoccati in queste strade... residui affioranti, vischiosi, inesorabili, a cui nessuno sfugge, come un destino, e dunque flussi convergenti verso momenti di deflagrazione in cui tutto si fa, come si dice ....massa critica ... e gli uomini affogano nei loro stessi sogni, nei loro stessi effluvi mentali....


    • Certo...... viviamo in un’epoca interessante....

    • Pronto.... Giangaleazzo ... hai prenotato a Porto Cervo? Sbrigati, ti devi sbrigare hai capito.... Qui c’è una puzza terribile, terribile ....


PRIMO QUADRO- Un colloquio di lavoro... si fa per dire... ovvero da dove è nata la terra dei fuochi.

(Isidora, giovane disoccupata - Teresina, segretaria - Regina, Signora-boss)

Teresina- (Entrando) Signò c’è Isidora... .... trase ...
Isidora- (Jeans vita bassa, maglietta aderente, scarpe da ginnastica, borsa 24 ore)
Posso? Non vorrei...
Regina- Vieni, vieni... accomodati.. Teresi... una sedia....
Isidora- Piacere, Isidora Massa...
Regina- Mareschella ... e cosi tu saresti la famosa amica de! cuore laureata...
Teresi, hai sentito, porta una sedia.
Teresina- (Entrando con la sedia) Guagliona positiva... signò ve lo avevo detto...
Isidora- Teresina vi avrà infastidito... ma ha ragione... un'occasione cosi, parlarvi, capita 'na vota sola... solo voi potete... voi siete una che puo... accà, attorno, niente si muove senza ii vostro consenso.. .
Regina-  Si  tratta  di  lavoro,  solo  di  lavoro.....  facciamo...  conquistiamo...
rischiamo... e qualche risultato si ottiene...
Isidora- Qualche risultato... ma che dicite... lo sapete, certo che lo sapete, che vi chiamano 'a reggina, ma non perché vi chiamate Regina...
Regina- Si, si ... Va bene... e allora ? Tu sei laureata in... Isidora- Scienze ambientali, 110 e lode.
Regina- E brava... e adesso, giustamente, ti vuoi sistemare... ma fammi capire...
scienze ambientali eh... ambiente...
Isidora- Non solo ma anche fisica, chimica, processi industriali... Regina- Chimica, industria...
Isidora- Si, soprattutto la chimica... vedete signò tutto e chimica ... anche il vostro
potere e chimica... là fuori e chimica...
Regina- In un certo senso... e... dimmi cosa ti piacerebbe... una supplenza, un lavoro d'ufficio... in fabbrica...
Isidora- Signora Regina... mi dovete scusare... con tutto ii rispetto queste... non
sono cose per me, quello che cerco, se mi potete aiutare... e un lavoro indipendente... stare a padrone non fa per me... mi dovete credere ... e contro la mia natura...
Regina- Ho capito, tu vuoi diventare una specie di consulente...
Isidora- Eh, qualcosa del genere... lavorare, fare analisi, sgobbare ma poi... farsi pagare... buongiorno, buonasera e grazie.
Regina- Teresi, st'amica toja tiene le idee chiare... fino a mo' stai andando bene...
mi piace l'approccio... e pure la grinta... mentre parlavi mi è venuta un'idea... Isidora- Donna Reggi, se vi e venuta 'n'idea per me significa che Dio mi vuole bene... voi non sbagliate mai ...
Regina- Mo' non strafare... stai calma...  penso che qualcosa si può fare ma ci
vuole coraggio e determinazione... osservare, decidere e agire... Teresina- E voi avete fatto ii suo profilo...
Isidora- Mettetemi alla prova... io aspetto solo n'occasione e non vi deluderò.
Regina- Va bene... ma mo s'è fatto tardi, Teresi, fa preparà I' A2, si va a pranzo tutti quanti... un momento che mi cambio... intanto telefona alla forestale per la solita escursione in elicottero per le 18 e 30 in punto, 18 e 30 non ti dimenticare,
oggi è una bella giornata... Eh (a Isidora) ma non pensare che andiamo in qualche ristorante raffinato... impara: basso profilo e grandi affari... i vizi sono un fatto privato ma le virtù debbono essere pubbliche, si va all'IKEA di Casoria, sull'asse, ci vogliono cinque minuti, ma non andiamo a comprare i mobili... si va al ristorantino: nisciuno fa 'a caprese come la fanno gli svedesi!


(Escono, musica, cambio luci, rientrano)


Isidora- Ci siamo fatte 'na bella camminata Donna Reggì, grazie per il pranzo, comunque, la caprese era proprio buona... ma perché sull'asse mediano mi dicevate
sempre "stai attenta, impara a guardare"?
Regina- (Si è cambiata, ora è in  completo giaccia e gonna nere) Perché dall'asse
mediano ti ho fatto vedere l'oro. Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere l'inferno. Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere la natura. Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere ii potere. Teresina- Si.
Regina- Ti ho fatto vedere l'amore. Teresina- Si.
Regina- E il sogno.
Teresina- Si.
Isidora- Veramente    signò    ho visto solo    muri 'e    cemento    armato, negozi, supermercati e tanta munnezza ...
Teresina- E hai visto giusto, proprio quello che ha detto Donna Regina.
Regina- Ragazza mia e quella e l'apoteosi, quando le cose vanno oltre se stesse, tu hai visto, mettiamo, la munnezza, si... Ma essa e    oro.
Isidora- Come sarebbe?
Regina- Teresi,    questa ragazza deve diventare assolutamente uno stakeholder,
comincia a spiegare…
(Isidora e Regina si siedono).
Teresina- Ragazza mia, la signora ti concede un grande privilegio. Con la tua laurea tu sarai uno splendido stakeholder ... vedi la munnezza è... oro... nel senso che smaltirla bene e un affare colossale, l'investimento degli investimenti... il platino poi... sono i rifiuti speciali, industrie, ospedali... tu mi capisci... ora da una parte c'è l'industria che deve smaltire... da un'altra ci sono   delle persone che
hanno soldi, investono... ecco, tu stai in mezzo, sei lo stake...
Isidora- E allora?
Regina- E allora tu devi imparare a guardare... Teresina- Devi vedere...
Isidora- Che cosa?
Teresina- Mettiamo che c’è___0 una industria chimica in Toscana che ha dei rifiuti speciali che bisogna sistemare... la fabbrica telefona a Ciro... che chiama ... a te...
Isidora- A me e chi e Ciro?
Teresina- Ciro ti dice di che rifiuti si tratta e tu allora prendi la Mercedes e ti muovi, ti fai un viaggio e guardi... impari a vedere ii vuoto dentro la realtà... mettiamo che ti trovi dalle parti di Molignano e c'è un capannone abbandonato e...
siccome sei chimica sai che il terreno e buono per assorbire... interrare i rifiuti toscani... individui il terreno e chiami Ciro e gli dici dove sta il terreno e che è buono per l'operazione e come si deve fare tecnicamente... ma deve essere un posto coperto...
Isidora- Cosi il satellite non ti becca subito.
Teresina- Brava! Hai capito subito... e dopo che il tuo lavoro e finito... dopo qualche giorno vai in banca e vedi che ii tuo conto si e imporpato diciamo di 10.000, 15.000 euro.
Isidora- E che succede intanto?
Regina-Succede che gli amici investitori.. diciamo che... comprano ii terreno col capannone, arrivano i TIR dalla Toscana,  il materiale viene sistemato, di notte, e tutti sono contenti, gli investitori, l'industria, Ciro e tu.
Isidora- Nessuna responsabilità allora.. solo consulenza, viaggi... due telefonate  e
via. Grandioso. Qualche anno e mi sistemo...  signò lo sapevo che voi eravate
un'altra cosa.. tutti i politici e le promesse... i concorsi... mi piace, mi piace... Regina- Naturalmente c'è una piccola percentuale... per la nostra export-import... e poi se ci sai fare... oggi c'e la globalizzazione...  pure della munnezza.. sai.    un
viaggetto in Africa... certi posti  sono OK...  ma la Cina e il futuro.    là ci sono
società che sanno già dove mettere le mani, e solo questione di contatti, tutta l'industria europea deve smaltire.. la merce viaggia e i soldi arrivano    tanti soldi.
E... intanto... si, tu di devi costruire un look.. allora, vediamo.. la Mercedes, i soldi Ii anticipo io diciamo al 9 %, Teresì annota (Teresina annuisce)   due
Telefonini-computer normali Apple e uno a prova di intercettazione che ti farò avere io diciamo a 3000 euro... completi neri o blu, giacca e pantaloni... e fatti vedere in giro sempre in compagnia maschile... vedi tu... qualcosa di non impegnativo... per figurare.. va bene? Benvenuta a Las Vegas.
Isidora- Ho capito perfettamente, signò siete... grande, grandissima. . siamo veramente a Las Vegas... e... ma Ciro chi e?

PRIMO INTERMEZZO

Qui, accà, tra Caserta e Napoli c’è il centro del Mezzogiorno, tutto passa da qui, storie, affari, traffici, sogni, noi abbiamo inventato la globalizzazione già___0 da trent'anni, noi del mondo di sopra ... qui dove non è città neanche campagna  strade,
incroci, snodi, ci si perde sull'asse mediano, case, muri alti case gelose, giardini segreti... un mondo invisibile che pulsa, produce, vive, muove i tentacoli, traffica, guadagna, decide... e poi apri una finestra e .. nel mondo di sotto... città che vivono... che sono la vita di ciò che decidiamo noi ... apri una finestra...

E le vedete, come sono belle queste giovani signore che guidano0 tutte 'ste machine, tutte bionde e tutti i bambini sembrano tante pubblicità americane  e tutti in questi
centri commerciali, dalla mattina alla sera, si può vivere giorni e mesi in questi luoghi magici, senza depressioni, senza preoccupazioni... e poi la merce, tanta, sempre di tutto per tutti, colori, forme, desideri.... che grande felicità nel mondo di sotto, puoi avere tutto, puoi diventare tutto...

E ormai tutti corrono, corrono, con le loro cuffiette, le loro tute, vanno verso il futuro... E Ii vedo, i loro sog11i, sono colorati, so1w la televisione, sono i film, sono le pagine colorate dei settimanali, sognano, sognano il mondo di sopra, ma non importa,
l'importante è che sognano e si sentano bene, con le loro macchine, le loro villette, i giardini inglesi, vestiti come se scendessero da yacht o se fossero attori di un film, che si sentano del mondo di sopra, anche se non  lo raggiungeranno mai.. .

I loro sogni so1to ii terreno da arare, miniere inestinguibili di potere... noi del mondo di sopra abbiamo bisogno dei loro sogni... senza i loro sogni saremmo finiti, cosi li faremo felici, noi austeri, invisibili, silenziosi, realizzeremo i loro sogni continuamente, e per questo daremo loro le Hogan a 100 euro, le Bike a 50 euro, villette con piscine e tennis a 300.000 euro, cosi loro continueranno a correre al mattino, con i loro cani fino a quando non moriranno di cancro nelle nostre cliniche private...
E l'immagine più bella è quella di centinaia di uomini, di donne, in un salone immenso, felici, che ballano tutti insieme, armoniosamente, ai ritmi latini, tutti insieme, gli stessi passi, gli stessi gesti, rapiti, estasiati nel ritmo... come un solo corpo moltiplicato per cento, stessi gesti, stessi passi, stessi sogni..


SECONDO QUADRO- La Regina al telefono.

Pronto... si... sono Regina Mareschella, il sindaco Porchelli .. per favore (attesa)   ah,
era ora... caro sindaco, vi siete insediato, si... eh capisco... gli impegni  state bene
seduto nella prima poltrona del Municipio di Pianaparadiso  Ma lo sapete che io
sono vincente e voi con me... ora veniamo a noi. Voi state allà... e mio nipote è entrato nella commissione edilizia?... C'è stata ieri sera la riunione... si.   e
entrato... ma io già lo sapevo un secondo dopo che avevano votato...  ma   lo
volevo sentire da voi .. si .. e mo' lo sapete che vi aspetta ... al primo punto all'odg... cosa dovete mettere?... Ah lo vedete che siete proprio bravo, prima ii cambiamento di indice e poi la lottizzazione Regina del Sud... si, la villetta col vostro prestanome... e siamo già d'accordo... ah, ma per piacere non andate più dietro le processioni masticando la gomma americana  mi hanno riferito questo
fatto e non sta bene... ma comm', vi mettete la fascia, rappresentate... lo stato e... va bene... prendo atto... allora: due passaggi... come... sono troppo evidenti,
l'opposizione, la stampa... ma quale opposizione... Enzo ha già avuto quello che doveva avere alla Regione e si deve stare zitto se no lo sputtano pubblicamente, il Corriere di Pianaparadiso lo sapete di chi e... e allora... si, massimo due mesi... che ho fatto già ii contratto per ii calcestruzzo ad Afragola... e con l'impresa di Villa Literno... Porchelli, cambieremo ii volto di questo paese, verranno da tutto ii mondo ad ammirare l'architettura del mio villaggio  e lo sapete che l'architetto
giapponese mi è costato un occhio... e quello quando ha sentito la provincia di Caserta non voleva l'incarico... poi alcuni amici... cinesi... lo hanno.  come
dire.., convinto ... voi capite... qua... ci dobbiamo muovere globalmente nella... globalizzazione... e le pratiche stanno tutte a posto... ci mancano solo due passaggi... a comodo vostro... da voi dipendono tre milioni e mezzo di euro investiti, tre e mezzo, avete capito bene!... Aspetto vostre notizie... se ci sono problemi... ci sono problemi?...  Ah prego, prego, il cellulare che vi ho dato... sempre con quello mi dovrete chiamare... statevi bene Porchè! (Posa il cellulare) Lo vedi Teresì, guardalo Porchelli, seduto che suda e parla al telefono e poi attacca
e dice sottovoce 'sta zoccola me sta semp' col fiato sul collo, all'anema ... Teresì prepara la sedia per gli ospiti...


TERZO QUADRO- Neanche la psicoanalisi ci salva...

(Un lettino, uno psicoanalista, una donna entra, si stende, lo psicoanalista si siede di lato, la donna parla)

Ps.- Allora?
Donna- E trattasi di suonno ricorrente, ricorrente assai ... ca me succere da quann me so' trasferita a Caserta... a Carsano nu'mme mai succieso. (Pausa).
E quello me lo sogno di giorno e di notte. Ho fissato l'appuntamento. Mi preparo: pantaloni di lame attillati vita bassissima con attacco perizoma nero visibile, tacco a spillo, reggiseno vonderbra quarta taglia che (mima) astregne ed alza, maglietta di seta con scollo anteriore da vertigine, scignon al vento e profumo giapponese Kenzo, borsa cavalli e occhiali Dior. Arrivo e ce sta 'o solito corridoio niro e io cammino, corro, e po' 'a stanza di Tittino, bianca, mobili di cristallo, mochette folta, divani rosa... e isso in completo armani nero, orecchino d'oro, capello finto ngrifato e io : eccomi, da quanto mi aspettavi... prepara la lettera per ii Banco Meridionale e prendi il Cristal da duemila euro, vieni, vieni, e m’o trascino ncopp’o divano, ma chillo se ne fuje e io, eccitata, accaldata, umida, 'o corr' appriesso e corro e corro p’o corridoio niro e veco mamma che me guarda, papa, 'a zia, e io corro, corro e Tittino che allucca da luntano " ma che vuò, pazza, 'o ssai che me piace a me, 'a sora toia ave saputo fa , o meglio 'o fidanzato m'ave saputo fa .. ringraziasse dio ca 'o pate era amico di Crispello e poi, quanti voti tenite, tre, quatto... Vavattenne zoccola" e me sceto in un bagno di sudore.. (pausa, poi prende ii cellulare) pronto.. Franco sei tu?


SECONDO INTERMEZZO
Ḗ un'epoca meravigliosa, un'epoca d'oro per questo nuovo popolo di degustatori, di sommelier, di turisti, di viaggiatori, di yachtman, andate, viaggiate, mangiate, bevete, attraversate le frontiere, andate al mare, in campagna ... sulla neve... sempre...

Continuate, cantate, ballate, non  vi fermate, ballate, pensare non serve più, è robba vecchia, c'e il meglio del mondo che pensa per tutti, questo lo dovete sapere per stare tranquilli, comunque abbiamo tutto anche per farvi sentire artisti, intellettuali, critici, attori, manager ...

E quelli del mondo di sotto incollati alle loro TV, sdraiati sui loro divani svedesi, presi dai grandi reality, che si sentono loro stessi, ormai in un grande reality collettivo, non sapranno mai qual e il vero sogno del reality... ii vero reality show, solo noi lo sappiamo, è quando il capo del sistema di Scampia, coi capelli bagnati e la giacca di pelle, scende le scale ammanettato guardando fisso nella telecamera, quando ii sangue macchia ii marciapiede, quando una mano esce fuori dal lenzuolo sporco di sangue, quando si vedono i fori delle pallottole sulle carrozzerie delle macchine, quando la gente butta i piatti dalla finestra sopra i poliziotti, e tutto questo lo sappiamo... confessiamolo ... e meno osceno dei reality televisivi che sono anch'essi violenza, violenza normalizzata dello spettacolo che mangia se stesso, del falso della vita che diventa vita del falso... e sempre di violenza si tratta, con morti invisibili ma sempre morti e in massa ... e tutti poi vanno a dormire convinti di essere vivi...


QUARTO QUADRO - Dichiarazione del Boss.

Noi non siamo persone, siamo cadaveri che vanno, imperatori che dirigono stando tra quattro mura... cinque .. . dieci anni bastano a riscattare sessanta, settanta anni... stare al centro, giocare con la vita al livello più alto, senza limiti, senza
morale, senza giudizi, ii potere che crea la propria giustizia... vincere ii mercato, dominare ii mercato... non è questo molto moderno? Confessiamolo ...  e questo
che tutti vogliono... tanti vorrebbero togliersi la cravatta e fare, fare e non possono... che grande libertà, e quanti hanno bisogno di noi... ci corteggiano, vengono a patti quand'è il momento... noi siamo la politica... noi...

Voglio che la gente quando passo si deve spostare Voglio ii rispetto
Voglio negozi, supermercati e tre machine
Voglio andare a caccia nelle mie terre in Ungheria
Voglio passare l'estate nelle mie ville sulla Costa Brava e l'autunno nei miei alberghi in Scozia
Voglio che sulla mia pelle ci siano vestiti disegnati dai migliori stilisti de! mondo
Voglio una villa a picco sul mare per guardare l'infinito Voglio fare giustizia dei traditori, dei nemici e degli infami Voglio affondare la testa in una montagna di cocaina Voglio morire di subito.


QUINTO QUADRO LIRICO DELLA RIVOLUZIONE MALINCONICA

Eh... cento anni..  ma per Napoli ii secolo precedente è stato molto più interessante.. e quello ancora prima eh.. nel settecento Napoli era 'a riggina d'Europa ...  grande citta .. capace eh.. eccezione per il Sud.. di fare una RIVOLUZIONE ... si, proprio una rivoluzione. , solo che non la fece ii popolo. . la fecero chilli ca parlavano difficile, gli INTELLETTUALI inzomma: i nobili fecero la rivoluzione per i poveri, ma i poveri poi ai nobili gli tagliarono la testa pecchè loro vulevano 'O RRE
e i CARDINALI ..inzomma nu casino..pecché a noi non ci piace ..in fondo la repubblica.. è costosa.. la democrazia, cose complicate, di responsabilità no, noi
abbiamo tanta nostalgia dei Borboni., di Lauro., e ce sta Pascale, no chillu Ila, n'ato Pascale. . che, 'a notte, se voi. . . camminate per Piazza mercato a Napoli lo incontrate e se gli pagate una zeroquattro si mette al centro della piazza dove si innalzava ii patibolo e accummencia a fa

(recita il personaggio)

Taratà- taratà- taratà,
attenzione, pupulazione, è fernuta 'a rivoluzione!
I nobili hanno parlato e il popolo non ha capito.
E quann’ il popolo non ha capito 'e uai song' arrivati. 'O popolo adda capi e i giacobini anna muri.

(Ripete- "Taratatà ecc,)

Accà, mmiez'a via era nu mare ‘e sanghe e fummo.. no fummo.. fumo, tanto fumo e ‘na puzza ca t' arrevota 'e stentini..
Abbasc 'a marina ce steveno 'e bancarelle ca vennevano 'a carne dei giacobini
arrostuta.. nun ce crerite.. nun ce crerite.. e sempe accussi succere.. ma vi sembra che in questa fatitica e fetente ‘e notte i ve pozzo dicere 'e fesserie.. la storia è storia !
Prima li hanno uccisi tutti e poi li hanno arrostiti, abbruciati, e la carne spartuta tra la plebe, il popolo, e pure messa in vendita! 'A carne dei giacobini..  è bona..  nu
poco tosta , ma bona.. vi assicuro.. tosta ma saporosa..
II problema era il pane ca non si .. trovava .. ed era l'unica vota che il popolo teneva il companatico senza il pane... eh., si., proprio accussi!

(Ripete "Taratatà .. "- mette l'impermeabile bianco- sigaretta)

Eppure ci siamo molto amati
io e 'a luna rossa d'a rivoluzione
ca mo è addiventata verde, un verde diffuso..
tu che- mi sorridi verde luna ...

eppure ci siamo molto amati
con la luna che canosce tutti i secreti fatti della storia.. Sangue c'era sotto questi passi, accà,
ma pure llata sera c'era sangue...
uno steva cammenanno accà,
e passata ‘na machina, tre colpi, io steva adderet... regolamento di conti.. di conti..

era ... meglio... 'a rivoluzione.. chesta nunn'e 'a storia, è cronaca e siconda mano..
e 'a luna s’è aizzata il bavero del trench comm'a anfribogart e se appicciata 'na lachistraiche..

(canta)...
tu che mi sorridi verde luna...


SESTO QUADRO - Cellulare mon amour.

Pronto... chi parla .. ah, Sussignac (al pubblico) è uno mandato dalla Provvidenza, uno che sente crescere l'erba.. nu santo.. pronto.. via .. Domiziana di notte... cosa succede., comme, aspetta.. via Domiziana.. che c’è, come... ci stanno due disoccupati di Frattamaggiore ... ancora quelli della Bosnia, cinque sono... e stai a posto., dove Ii devi portare? Ah, ma allora mi vuoi provocare, tu vuoi guardare nel mistero dell'universo vuoi ...    Sussignac..    portali qua, oi, noi qua al teatro possiamo risolvere tutti i problemi., eh e .. si, in modo .. teatrale, s'intende, va be.. va be, cia .. cia .. cia .. o.
E quello Sussignac e sempre in missione sulla Domiziana... si, Domiziana.. dal Garigliano a Napoli... ma .. lo sapete che cos'e la Domiziana?.. lo sapete?., nisciuno vel'ha mai detto? Ma ... è una .. metafora.. della vita... un grande quadro della vita di oggi ... voi prendete una macchina e fatevi la Domiziana.. dovete andare piano pero... osservate bene., la morte... la vita., la ricchezza. . . lo sfruttamento. . la ricchezza.. la povertà... vi basta questo., poi potete aggiungere altre cose a piacere vostro., ma dovete guidare piano e guardare.. e quello andiamo sempre di corsa che quello che vediamo e come se guardassimo la televisione e invece no... che.. se ci fermiamo e scendiamo dalla macchina quella che ci viene vicino e ci dice  trenta
euro tutto compreso... nunn'e una immagine.. no, è una persona, cumm'a nui.. che ha fatto 5000 chilometri .. dal suo deserto .. fino alla via Domiziana  cercanno
pur' essa ii paradiso dell'occidente.. eh .. e lo ha trovato il paradiso, . accà sulla via Domiziana.. eh.. o paraviso...


SETTIMO QUADRO – Andiamo a teatro.

Foffo- HTA! ISHTA!
Spargite semmenze ‘e lino...
Facite cataplasme ‘o mare...
Trasite dint'o core de’ muntagne!
Guardate: pur'e tronche, pure ‘llevera de' mmure
manna fora ‘stu veleno...
stu veleno ‘e pelle, e ossa, e muscoli scetate pe’ scanna! (1)

Foffo- Signora… come state… (si stringono la mano poi si gira, vede lo sgabello lo accosta e si siede).
Regina- Eh, donn’Enzo Moscato è sempre donn’Enzo, ma quando me lo fate vedere questo spettacolo?
Foffo- Ah. E quello ci vuole tempo, voi lo sapere, Ragazze sole è dell’85 e c’era Orlando e Ruccello e poi, di questi tempi… figuriamoci… però… per pochi intimi qualcosa si può fare … ci sto pensando.
Regina- Ecco, pensateci, ma non tirate a lungo, io e altri amici sono anni che vorremmo vedere Ragazze sole. Allora, don Alfonso, avete preparato il programma estivo?
Foffo- Eccolo, Teatro (prende un foglio dalla tasca ) anche quest’anno ci sarà un appuntamento con la grande cultura… il Tragico non fallisce mai…
Regina- Donn’Alfò, intendiamoci bene, abbiamo ricevuto varie lamentele sul vostro management, sul vostro bilancio, voi con la scusa… è overamente ‘na tragedia italiana… vi siete... stornato circa 50.000 euro… e dico per-so-nal-men-te, ma a nome di quella vostra… diciamo… attrice-convivente… che sono transitati regolarmente, dopo vari passaggi a S. Marino, sulla vostra banca di Zurigo, dopo essere passati, a loro volta per i Teatro Tragico… quest’anno bisogna cambiare musica… e poi… ah, prima di procedere vi debbo dire che per voi ci sono due notizie… una buona e una cattiva, cominciamo dalla buona?
Foffo- Sapete pure della banca di Zurigo… come volete voi… parlate allora, così mi fate stare sulle spine…
Regina- Quella buona è che avrei intenzione, come Mareschella export-Import, anche quest’anno di sponsorizzare la vostra rassegna teatrale autunnale… avrei, ho detto, perché ci dobbiamo chiarire… e qui viene la seconda notizia, quella cattiva…
Foffo- Ditemi, ditemi.
Regina- Dalle mie… informazioni… risulta che alla Procura di Santa Maria stanno preparando un avviso di garanzia per voi.
Foffo- Per me… e che ho fatto…
Regina- Donn’Alfò, ma che pensate che le vostre feste notturne a San Vitaliano al Volturno in… margine… alla rassegne teatrali autunnali a base di… candida neve…con annessi e connessi sexy… e foto a fini ricattatori…
Foffo- Ma sono cose private, privatissime, e che c’entra…
Regina- Ma allora non avete capito niente eppure siete… diciamo… un… intellettuale… le cose private non esistono più… donn’Alfò oggi è tutto pubblico, pubblico… e poi, Pianaparadiso non è Miami Beach… e poi questo succede con i soldi miei…
Foffo- E mo’ andate sul pesante… quelli sono avanzi di gestione, utili di bilancio, triangolazioni finanziarie…
Regina- Nu’’mme facite rirere… il fatto è che se volete il foraggio queste storie debbono finire… finire! Le vostre feste ve le andate a fare a Roma, a Pianaparadiso niente neve nel mio giro, avete capito… sole e mare e basta, solo l’attenzione della procura ci manca!
Foffo- Va bene, va bene, se è per questo non vi preoccupate… non avrete più notizie in merito, è successo solo un paio di volte… comunque… ci penso io.
Regina- Ecco, pensateci, tanto già ho fatto sapere in giro di non darvi più niente, in zona non troverete più un grammo di niente per voi e per i vostri amici di città.
Foffo- E che vi devo dire a questo punto… voi siete tutto… come Dio, date e togliete…
Regina- Non fate lo spiritoso… e comunque andiamo avanti, per l’avviso di garanzia vi rivolgerete all’avvocato Lascorza… e poi… allora… va bene, anche quest’anno sponsorizziamo la rassegna ma… l’impostazione, mi dispiace, non funziona… bisogna… deve… cambiare: bisogna incominciare assolutamente a dare alla gente quello che vuole… voi lo sapete quello che vuole la gente ?
Foffo- Donna Reggì, è certo, ma la gente deve crescere… la missione del Teatro Tragico…
Regina- Si, la missione… ma non con certe produzioni... tipo Cocktail di tenebre… e che diavolo… lasciate perdere quella specie di scribacchini esaltati che fate passare per scrittori e guardatevi di più attorno … Pianaparadiso non è Roma… e poi voi ogni anno ci presentate tutta ‘rrobba vecchia, digerita … riciclata, mettetevi bene in testa che qui siamo in provincia ma non siamo ignoranti… è meglio che vi fate capace.
Foffo- Ma la gente viene e ci sono gli applausi, la stampa… sempre commenti positivi.
Regina- La solita vostra cricca… diamo una svolta eh… allora... a voi basta la gente che viene dal circondario vesuviano... maglioncino e rossetto… intendo quella accozzaglia di mezzi impiegati che si sente intellettuale e di sinistra… e voi che fate l’imprenditore-intellettuale maledetto… ah, a proposito… per piacere, a qualunque teatro andate, il vostro o di altri … e non ci andate sempre scalcagnato… che diavolo, d’accordo che siete un … intellettuale casual, ma sempre un intellettuale… e non è che potete andare a teatro come uscite dal cesso… stile ci vuole… una camicia Calvin Klein, un pantalone di lino Trussardi, mocassini Paciotti… insomma ve le debbo dire io queste cose…
Foffo- E che state a guardare… intanto però quelli dell’accozzaglia votano per chi debbono votare… ogni volta, puntualmente, da anni.
Regina- Si, ma io personalmente non è che ci guadagno molto… e neanche gli amici… voi prendete soldi da tutti e inciuciate con tutti… donn’Alfò… voi e il vostro teatro tragico e la vostra banda…
Foffo- Si, ma quando è il momento noi siamo a disposizione… E dite voi allora… visto che non siete d’accordo con la mia impostazione… vuol dire che questa volta non vi sarà il dramma dell’anno… e i migliori nomi del teatro italiano…
Regina- Si, tutti cadaveri che fanno addormentare la gente.. allora … di Shakspea uno solo, di Pirandello uno solo, il resto ‘rrobba leggera, napoletana, molto Dalemme, qualche Schellino, un Bizzo, un paio di nuovi comici e il gioco è fatto. La gente… si deve divertire, non deve pensare... deve ridere, deve piangere, deve scaricarsi e ci … deve essere grata per questo.
Foffo- Ho capito, ho capito, sono cose che sento continuamente, ma non so se…
Regina- Voi potete sempre rinunciare… prendiamo un altro manager come dire… artistico…
Foffo- E a voi, come stanno le cose, non si può dire di no… è la capitolazione della cultura di fronte al potere… sempre così è stato…
Regina- Donn’Alfò… io vi posso dire che gli intellettuali sono molto più ambiziosi della gente cosiddetta di potere. Statemi a sentire… quando vedrete il pubblico raddoppiato e la gente che fa la fila… vedete, la gente guarda la televisione, oggi è tutto televisione e pure il teatro deve essere al servizio della TV... prendete dalla televisione e portate a teatro, è questa la ricetta per il mio territorio, per la mia gente… date–alla-gente-quello-che-vuole e… diventerete l’idolo delle folle... fatemi avere il nuovo programma e preparate i comunicati stampa…
Foffo- Come desiderate…Prima di andare però vi volevo ricordare… per quella mia amica…
Regina- Ah, per la vostra protetta a Roma ho fatto… qualche telefonata e… pare che ci siano buone possibilità per un provino a Mediaset… vi farò sapere…
Teresina- (Entrando) Scusate, Donna Reggi vi volevo ricordare la Grecia…
Regina- Ah si, bene. (Teresina esce) Donn’Alfò ci sarebbe un’altra cosa… ci sarebbe la possibilità di fare una tourné teatrale in Macedonia… una rassegna di gruppi teatrali dell’area mediterranea… voi sareste disponibile?
Foffo- Se siamo coperti con le spese non ci sono problemi, il mio gruppo può fare un buon lavoro…
Regina- Bene, solo che oltre al vostro gruppo ci saranno alcune persone mie… tra cui un paio di cinesi… che poi dovranno fare alcune ricerche per conto mio…
Foffo- Se è a spese loro va bene.
Regina- A spese loro… a spese loro… vi state preoccupando per questo… vi farò sapere a tempo debito… e con voi abbiamo finito, ci vediamo donn’Alfò… e non vi dimenticate Ragazze sole…
Foffo- Con qualche esperienza…

Foffo- E mille janare asciuttano, a capille, o cimitero,
e vanno annanze e areto
e alluccano c'a voce cchiù spezzata ‘e ‘na bandiera:
ISHTA'! ISHTA'!
‘A tempesta s'ha magnato tutt'a rena!
Annascunniteve!
Nfezzateve int'e bbuche piccerìlle comm’o dito! (1)


OTTAVO  QUADRO - (Ipotesi di finale) Due gerani rossi-
A Pierpaolo Pasolini ed Eleonora Pimentel Fonseca


non è di maggio questo freddo e questa luce solare
che ci accompagnano in questa terra disfatta
di venti e di maleodoranti crepuscoli
ove razziano grosse macchine di ronda
e pace è solo un finto silenzio di paura
sui nostri destini
in questo decennio meridionale
è sorto un orizzonte di vecchie storie
e di sangue raggrumato
sui palchi fatti di tavoloni da cantiere e di bandiere
un orizzonte grigio e giallo: schermo d'Africa e di Los Angeles
intermezzo storico sospeso
tra fili d'acciaio e brandelli di paesi

puzza di marcio e fiori innaturali nuove musiche e vecchie cantilene spezzature d' anime e cicli culinari

tra Te Deum e incappucciati
tra nuovi monaci e vecchie catene

e la donna, sempre la stessa, che sale dal vicolo
vestita di panni americani con la borsa di plastica
e la faccia di tufo- essa è inesorabilmente merce di scambio
e non esiste
è di dicembre questa tregua musicale quando le teste di legno sono in azione cercando il nuovo
che non troveranno mai perché non sanno
cosa veramente sta accadendo perché hanno solo
imparato a comprare e a negare la storia

eppure siamo qui a ricercare­ per salvarci- il senso delle cose negando le comode abitudini di chi giovane vive da vecchio
in questi paesi eternamente sporchi perché non hanno avuto
il coraggio di sognare le generazioni
che hanno lasciato solo negozi e pizzerie
che hanno vissuto solo
 di messe e di ragù

e dunque
in questo scorcio di secolo nella periferia dell'impero
ormai si vive di parole d' ordine

qui la storia si ferma- o si trascina-
nel quotidiano andamento delle locali vicende

un fiume torbido di parole ci attraversa
e il senso si ritrae

certo è più bella
l'inquietudine dei piccoli borghesi che non questo popolo
che non ha mai fatto nulla se non saziarsi
e far finta di pregare

e ora che ii sole
è stato tirato più giù
sull'orizzonte
i frigoriferi mandano più luce e la notte è  diventata giorno per lo splendore dell'oro
che luce dappertutto:
su nodose mani contadine
su colorate cravatte di intellettuali su mani adunche di comparielli
al collo di maestri accademici e santi

preferisco l'inquietudine dei piccoli borghesi
di chi- in silenzio-
ha trovato la propria strada

di chi non vuole prendersi ad ogni costo
una fetta della torta e preferisce
una vita divertita e capire e soffrire

quelli che non hanno paura di parlare del dolore
e se ne fregano
se qualcuno si annoia o non paga ii biglietto


pineheads on te move mentre la luce si alza su due rossi gerani

in questo momento Eleonora e Pierpaolo un'idea:
da una parte Napoli illuminata
da una breve stagione di ragione
dall'altra la poesia uccisa tante volte e sempre riaccesa
per la sua grandezza

ma e ora di andare in Terra di Lavoro,
perché bisogna andare
tra questi che non sono paesi e non sono città

tra rancido e ginestre tra escrementi e sole tra gigli di sabbia
e animali morti

bisogna muoversi e dimenticare quel sapore di baccala
in salsa balcanica per ii sapore
di una piccola mela annurca

bisogna affrontare
ii quotidiano paesaggio di rumori e di parole
e gesti acuminati
di notti tecnologiche di povere luci
e di film in bianco e nero

un universo
dove ci piace affacciarci per dare connotati diversi all'antico grido umano
all'antico e rudimentale progetto
di vedere
se oltre il mare c’è la terra

e altro mare e ancora oltre che cosa c’è


FINE

(2) E. Moscato, Ragazze sole con qualche esperienza in
L’angelico bestiario, Ubulibri, Milano 1991