NON HO PIU' UN NOME

di

Pietro De Silva

(Entra una donna visibilmente spaesata e preoccupata,guardandosi in uno
specchio si tocca il corpo e il viso per accertarsi della sua effettiva
esistenza)
Esistere...esisto! Un nome ce l'ho...un età...neanche tanto
approssimativa...pure!
O devono vedere dalla condizione dei denti se sono sopra o sotto i
trenta?Come se fossi un cavallo...
Quanto sarà che è successo?...Due mesi...sì, fra una settimana sono due
mesi.
Due mesi! Dio santo! Due mesi che cerco di convincere chi mi circonda
della mia vera identità!
Un delirio...nessuno mi crede, io stessa a questo punto non ne sono più
tanto sicura! E tutto per un banale...modestissimo incidente.
Quella dannatissima abitudine di mettere i documenti e le carte di
credito nel portafoglio...se solo li avessi sparsi quà e là, nelle
tasche...forse oggi...mi rimarrebbe qualche straccio di prova...non
sò...anche un tagliandino d'iscrizione al collocamento con le
generalità....invece niente.
Fosse la prima volta!....Chiavi...occhiali...anelli....persino macchine!
Sì, macchine... ne ho perse cinque...non mi ricordavo mai dove le avevo
posteggiate...Roma è grande... non è facile ritrovarle.
Mai avrei potuto immaginare che la perdita improvvisa e repentina di
quattro carte di credito, una patente e un passaporto potesse
ridurmi in questo stato pietoso.
Nessuno è disposto a testimoniare sulle mie generalità...i duplicati non
me li hanno concessi perchè non è sufficiente sostenere di avere un nome
ed un cognome senza uno straccio di prova.
Non mi è rimasto che andare all'anagrafe e richiedere di visionare
l'originale estratto di nascita...Elvira Salvi nata il 26 novembre del
67...ne risulta una sola...e non sono io..non sono io!
Questa omonima abita in Via Savelli 33.
Stessa mia data di nascita..stesso nome ...solo che lei risulta ed io
no...anagraficamente non esisto e secondo loro mi sarei appropriata
indebitamente delle generalità di un altra, pertanto non posso
pretendere un documento.
Mai registrata...i miei sostengono che non è possibile...ma nonostante i
miei sforzi a tutt'oggi io sono priva di un nome.
Per un caso fortuito un Elvira Salvi già esiste, a loro avviso io sono
una mentecatta, una sbandata in cerca di un identità qualsiasi per
rifarsi di un esistenza sbagliata.
Da quando questa storia assurda è finita sui giornali tutti cominciano
ad evitarmi accuratamente e si guardano bene dal chiamarmi per nome.
E'come se fossi diventata trasparente.
I più caritatevoli come mia madre o mia sorella per adesso mi chiamano
"ignota", i più feroci e sarcastici come il figlio della portiera
addirittura
"donna ignota".
Vi assicuro è meglio perdere i capelli piuttosto che i documenti ed
avere come sprezzante appellativo "donna calva"...ma "donna ignota" è
qualcosa di troppo irritante.
Il mio bambino, Camillo ha cinque anni e all'asilo dalle suore viene
già additato come un grande figlio di ignota.
Quando mi si presentò a casa la prima volta con i lacrimoni chiedendomi
cosa significasse, cominciai a blandirlo e a consolarlo dicendogli che
ad un povero fante, ignoto come me, dopo la prima guerra mondiale gli
hanno eretto un monumento e che quindi essere ignoto non è poi così
disdicevole.
Camillo per tutta risposta mi ha sbattuto la porta in faccia
dicendomi:"chi cazzo se ne frega...piglia per il culo qualcun altro!"
(fra sè)...I bambini oggi sono molto più perspicaci di quello che si
possa pensare!
Intanto il mio calvario di donna senza identità ha superato una soglia
che definire grottesca è un eufemismo: i migliori amici per chiamarmi
fanno "ehi!Tu,giovane!",alcuni ex colleghi d'ufficio quando l'incontro e
li saluto si dicono fra di loro:"Io sento un vento...tu senti
qualcosa?".
Il peggiore in assoluto è Franco, mio marito, quando rientro a casa la
sera mi dice con disprezzo:"Torna con un nome qualsiasi, anche un nome
d'arte altrimenti cambio madre a tuo figlio", si fà forte del fatto di
non essere sposato con me e che il bambino risulta solo nel suo stato di
famiglia.
Io essendo anagraficamente inesistente non posso accampare nessun
diritto e stò per perdere marito,casa e figlio in un colpo solo.
Una tabaccaia che gli vende le Merit a prezzo stracciato si è già
prenotata per sostituirmi.
(Riprende in mano lo specchio e con tono semidelirante che dà ad
intendere che questa storia le ha dato alla testa)
Io nel frattempo continuo a scrutarmi qui dentro perlomeno per
assicurarmi di non aver perso oltre che il nome anche qualche tratto
somatico...che sò...le sopracciglia...i denti...il naso...in effetti i
contorni non sono più così netti..un pò di flou mi sfuma i
lineamenti...(Come a chiedere conferma al pubblico) Mi staglio sullo
sfondo?
O stò diventando inconsistente?
(Mostra uno sgualcito e sporco documento che teneva in tasca) E' un
permesso di soggiorno, l'ho raccolto oggi alla Stazione Ostiense in un
cassonetto è intestato a un certo Aidid Mustafà Al Jizan un
extracomunitario di Ankara,spurgatore di pozzi neri...ho levato la sua
foto e ci ho messo la mia...almeno da oggi uno straccio di nome ce
l'ho! (la mostra, poi fra sè rigirandosela fra le mani per cercare
una certa attendibilità)
..Aidid Mustafà...non lega molto col viso..potrei comunque aprire un
bagno turco...una sauna...un negozio di tappeti...o meglio buttarmi
nella transumanza e vagare per l'Abruzzo con un branco di ruminanti...(A
bassa voce canta una vecchia e assillante nenia turca.
Cala la luce)