‘N’opira di pupi
(li senza virgogna)

Atto unico picaresco di

Antonio  Sapienza



Personaggi:
Giufà……….…… ..……………………….……l’illustre scienziato;
Peppi Nappa….…………..……………………. il super manager;
Puddicinedda……….………………....…………il gran politico;
La Vecchia di l’àcitu .… ……………………….la coordinatrice;
Colombina  ……………………………………  la farmacista;
Operatore TV…………………………………..  il cittadino italiano



I costumi degli attori saranno quelli tradizionali relative alle Maschere suddette.

Turi Lifo, 13 Giugno 2020


Sulla nuda scena sono stati posti due tavoli affiancati, dietro i quali ci sono altrettanto poltroncine. Su uno dei tavoli c’è un microfono pieghevole. Una finta telecamera di ripresa TV , è sulla parte destra della scena.
A sipario aperto entrano in scena, uno dopo l’altro, pomposamente, Peppi Nappa e Giufà , che si siedono nelle rispettive poltroncine. Segue La Vecchia di l’àcitu che se ne starà alle loro spalle, arcigna e ombrosa, con cartelle e cartelline in mano, pronta a dirigere la conferenza e a soggetto, e gestire goffamente il microfono. Dietro le spalle dei predetti, appesa al muro, ci sarà una grande mascherina.
Appena sistemati, A vecchia di l’àcitu, da un’occhiate ai due seduti davanti a lei, li richiamerà all’ordine, ne verificherà la posizione, il microfono e, a soggetto, suggerirà i movimenti e gli atteggiamenti. Il tutto avverrà in forma goffa, e, da parte dei due seduti, gesti da veri soggetti imbranati. Dopo di che, la Vecchia, si atteggerà a donna seducente, rivedendo il suo trucco caricato al massimo, e con un gesto civettuolo, ripetuto spessissimo, come un tormentone, si aggiusta la camicetta e la minigonna e un ricciolo ribelle.
Gli altri, poi, staranno immobili alla Buster Keaton. Da questo momento A vecchia di l’àcitu, sarà soltanto La Vecchia.

La Vecchia- (tossicchiando per schiarirsi la voce) Allora, signore e signori…-
Giufà- (interrompendola col gesto, facendole notare che non c’è nessuno presente) Ehm, ehm… -
La Vecchia- (stizzita) Ahu u sacciu ca non c’è nuddu (affettata) ma è un modo di dire... carino…Allora, ‘ncuminciamu sta cunfirenza…-
Peppi Nappa- …Ci vulissi l’operatori…(indicando la telecamera).-
La Vecchia- (innervosita) Unn’è stu malusurtatu!-
Puddicinedda –(affacciando dalle quinte) Sta facennu a pausa caffè. (affettato) Madame non è perso, né disperso, non c’è verso, ma fa lo stesso, ecco, arriva subito...spero…(rientra)-
La vecchia- Ah, è accussì ca la signoria vostra illustrissima, organizza e dirige e controllai? Cu l’operatore TV in pausa cafè proprio uora, quannu sta pi incuminciari a confirenza stampa (assume il tono proclamatorio) con la quale, le autorità costituite comunicano ai sudditi le ordinanze del governo provvisorio, traballante ma stabile, di questa repubblica, poco pubblica, i quali sudditi, suddivisi per l’occorrenza, aspettano con ansia le ore 18,00 di ogni santissimo giorno per sapere come comportarsi circa l’uso supremo e assoluto, improrogabile e gratuito delle mascherine anti gas…-
Giufà - … anti virus …-
La Vecchia - … Ahu, sbagghiai, mjh nun ni pirduni una. Allura anti malanova, come dicisti tu, va beni?-
Giufà – Varda bedda, ca nun semu nella nostra alcova, ma in pubbricu, osia ambienti depurato, disinfettato, sanificato, santificato eccetera eccetera, quindi riservatezza.-
Peppi Nappa – Comu comu? Macari cu tia? (alla Vecchia) A, grannissima buttanazza,  ninfomane a tutte l’ore, e macari di dumenica e festivi vari. Mi metti i corna allura, fimmina friula, osia, ciavula?-
La Vecchia – Cui ju? Ma varda a chistu. Penza a tia minchioni.-
Puddicinedda - ( riaffacciandosi) In mia presenza? Ordine e prudenza, in assenza dell’indecenza presente e futura.-
La Vecchia - Basta! Bastino bastone! Siamo maggiorenni, vaccinati e stuprati. E finitila!-
Puddicinedda – (incassando la testa nelle spalle) Dicevo per dire, per supplire e rinverdire, i rapporti di forza, uguaglianza, e … con osservanza. (in punta di piedi, esce) -
Entra l’operatore. E’ un giovane smilzo, capelluto, occhialuto, veste con pantaloni a vita cortissima e che, girandosi fa vedere metà sedere. Maschera abituale e berettino. Egli si va a piazzare dietro la telecamera e traffica con essa, poi fa segna alla Vecchia che è pronto.
La Vecchia – Acca ccà! U travagghiaturi indefesso (ironica). Comu ti chiami scanzafatica?-
Operatore- (cantando) Mi chiamano Minì ma il mio nome è …-
La Vecchia- …scunchiurutu!-
Operatore – Come desidera Madame, (ironico, cerimonioso, inchinandosi) per servirvi, Madame…-
La Vecchia – Sbenta a to’ soru! traduzione: prendi in giro a tua sorella ( poi insuperbendosi) Servo della gleba.-
Operatore - A quella nun la canusciu…Madame.-
La Vecchia – ‘Nsistisci?  Senti, beddu, tu pi casu sì napoletano…(l’operatore annuisce) figlio di?-
Operatore - … di un sultano, ma da lontano.-
La Vecchia – (indicandolo col dito) E ju ti tegniu d’occhio marrano! (assumendo l’aria professionale) Dunque, ore 18,00 che abbia inizia la conferenza stampa giornaliera sulle mascherine, sul loro uso e consumo, sulle restrizioni astruse, sulle maledizioni a bizzeffe, e sulla benevolenza del virus. Quindi, stentoreamente, dò la parola all’illustre scienziato, da tutti stimato, il quale è ordinato e scrupoloso, secondo l’uso dell’eccellenze e delle ordinanze governative vicine e lontane…( Peppi Nappa fa cenno come per dire: Ma che cavolo dici?)…( a Peppi Nappa)  e chi primura, con calma e per favore, fammi riscaldare… (verso la telecamera) Allora, ecco che concedo l’onore della parola e del gesto, nonché della libertà di movimento, al nostro chiarissimo luminare vicino e lontano, dottore, professore, nonché Maestro riverito, ossequiato e saporito: Il dottor Giufà! Un applauso! (applaude lei sola)-
Giufà - Grazie tantissime, troppo buoni, troppo buoni. (guardando gli altri che erano rimasti fermi) E macari a vui, gran cornutazzi! Dunchi a noi! (poi, assumendo l’aria professorale) Dovete sapere che le mascherine devono essere confezionate da mani di fata; devono essere di tessuto a stretto giro di posta, con i margini zigrinati opportunamente digitati in qualsivoglia maniera. Gli elastici devono essere d’ordinanza, e dette mascarate… volevo dire mascherine, devono essere inesorabilmente, approvate dall’ Oms, Ong, Olp, Cgil, Cisl e Uil. Inoltre, categoricamente, devono essere indossate da tutti i sudditi- divisi per età,censo, sesso, beddi e brutti, bagnati e asciutti…(la Vecchia fa cenno come dire. Ma che dici? e Giufà si confonde) volevo dire…cioè, ma si, ovvio, insomma di tutte le nazionalità varie, nel seguente modo: (prende una mascherina e la indossa al rovescio. la Vecchia gli fa cenno di sistemarsela, ma il luminare non se ne cura) Ecco fatto! Grazie per la cortese attenzione, osservazione, maledizione e affini.-
La Vecchia - Minchia che eloquenza, senza essenza, né competenza, ma molta chiaroveggenza. ( dando un’occhiataccia a Giufà e, poi, come se si togliesse un peso di dosso) Ed ora dò la parola- si fa per dire – al nostro responsabile dell’approvvigionamento in Italia, nelle isole e nelle colonie. A voi! Super protettore delle nostre incolumità, ansiosità e scassamenti vari di superiorità. (si mette in attesa con le braccia incrociate)-
Peppi Nappa - Grazie assai, madame, addetta alla nostra strepitosa funzione, di funzionaria pubblica e, a volte, anche privata. Ordunque, carissimi amici vicini e lontani, buona sera, buona sera ovunque voi siate. (si alza leggermente facendo un cenno quasi di benedizione) Grazie! Di nuovo ordunque, allora, per opzionare, acquistare, masticare e digerire tutta la faccenda, vi comunico che abbiamo comprato al mercato delle pulci, circa duemilioniottocentomilacinqucentotrentadue mascherine, (poi sornione)  più un paio di guanti di pelle di camoscio scamosciato e angosciato per la nostra Milady, (s’inchina) dirigente- coordinatrice di prima categoria, scusate se è poca… (mostra un paio di guanti in pelle).-
La Vecchia - (tutta vezzosa) Grazie, gentlemen vecchio conio, ossia stampo, ma non dovevi… troppo buono…omo eccellentissimo e vigorosissimo (quindi osservandole bene) ahu ma chi su sti cosi? chisti sunu guanti usati, di secunna manu, e macari consumati, consunti e obsoleti (portandole a naso) e puzzolenti!. Ahu, Peppi Nappa, si nun sai accattari ‘n paru di guanti (disgustata) di finta pelle, mu fiuru u restu da spittanza.-
Peppi Nappa- ( contorcendosi dal piacere, ma poi annichilendo) Carina… Ehm, scusi…però…(riprendendo la prosopopea) ordunque, dicevo, due milioni ecc. ecc. che sono state distribuite a tutte le farmacie del Regno, dell’Impero, Repubblica  e dintorni…-
Entra Colombina. Ella è una bambinona tutta forme e vezzi, indossa degli occhialoni.
Colombina- Ah no! Mi dispiaci contraddire l’eccellenza vostra, ma nuattri farmacisti ‘n avemu vistu mancu l’ummira di na mascherina. –
Peppi Nappa- (sbalordito) Cosa sentono le mie smunte e pelose orecchie…sempre vibranti come grandi antenne rocambolesche! Aspettate un momentino please (estrae goffamente un vecchio telefonino e telefona)  Pronto? Pronto, mi sentite? (fare gag a soggetto) Ah, si tu Furio Lesto. Senti na cosa, ma nun mi dicisti ca i mascherini eranu arrivate? Ah, avevi detto avariate? No, forsi sbaghiate? Ah no! Hai detto smarrite? Smarrite, come dire: i pirdisti oppure  perse? Ah, capisco, concepisco e mi stupisco. (chiude il telefonino, poi contrito) C’è stato un equivoco smisurato, un disguido certificato, un lieve disservizio esagerato… (piagnucolando)  le mascherine si persuru, s’arrubanu i mascherini! No si trovanu cchiù. (quindi ringalluzzito) Mi dicono: disperse in Africa, in Libia, o meglio in Cirenaica, ai caselli, complici dei menestrelli molto monelli…ma credo che mi pighiano po’ cului, belli belli… (si perde nel discorso sudando copiosamente, poi riprendendosi) Sursum corda! Non abbiate timore, tremore, né furore! Signorina Colombina in malumore, guardi, provvederemo immantemente, subito, anzi, ora, immediatamente, sicuramente, davanti a lei stessa medesima di persona degna di nota. Ordunque (riprende il telefonino e digita un lunghissimo numero dicendolo ad alta voce, poi, boriosamente) Pronto? parlo col presidente della Cina? Si? Resti in linea ( fa un altro numero) Pronto è il Presidente dei turchi? Si? Resti in linea. (compone un altro numero ancora) Pronto parlo col capo degli ex Sovietici? Ah, è lei eccellenza (si coordina, poi parte all’attacco) Voi, signori presidenti di nazioni e paesi e città, mi dovete una spiegazione: Dove sono andate a finire le mie mascherine? (facendo il tragico) Varo, Varo, rendimi le mie mascherine! (perplesso) Mi hanno invitato, cordialmente, infatti, ad andare a quel paese di …matti e a restarci. Ma ora m’incazzu, mi sbrazzu, e mi strapazzu. Osia in Italia prudurre li fazzu, e precisamenti – udite udite - in Sicilia, grande isola multinazionale e virtuosa, operosa sopra ogni cosa. Che non si dica! Signorina Colombina (si addolcisce) ci assicuru ca trentamilioni di mascherine arrivunu a strettu giro di posta, anzi di posta aerea, ovvero: a tappu! Vogghiu vediri…nuddu pigghia pi fissa Peppi Nappa. A mia mi sanu sentiri u granni massacratore di lieder nazionali e internazionali e pure interforze!-
La Vecchia- Bummm!-
Colombina- Va beni, a ma capitu…ma chi ci dicemu a genti quannu veni in farmacia pi accattarasilli? A na spittari ca u signor Peppi Nappa, mangia-lieder, finisci di digirilli, e appoi avemu i mascherine? E, nto frattempu, chi cosa ci dicunu i cittadini ai poliziotti, quanu ci fannu a contravvenzioni, li multerannu, e, in via precauzionale li arresterannu, picchì nun li stanu portannu? E al virus, eh? Al virus che dicemo: Vate retro Satana?-
Operatore- ( a Colombina) Certo se al suo posto (indicando Peppi Nappa) ci fosse stato chissacciu, ecco: un certo De Luca – sindaco o governatore che sia- sa cosa avrebbe detto ai suoi collaboratori (cambia la voce, facendola minacciosa) : Smarrite? Ah, sì, si sono perse? Ah, sì! Vi facisturu futtiri? Benissimo: E vuol dire che se non volete essere frustati a sangue, vi do un’ora di tempo per trovarmeli,  contarmeli e portarmeli ai miei piedi e, intanto che ci siete, conducetemi anche l’autore del disservizio vivo o morto, e in catene. March!-
La Vecchia- ( sforzandosi di non ridere) Bedda chista.-
Entra in scena Puddicinedda.
Puddicinedda- Cosa accade? Niente mormorii, brontolii, mugolii, buoni e pii. A noi governanti questo sabotaggio non piace- (bambinescamente) proprio proprio.-
La Vecchia- Onoratissimo e grandissimo superiore, si sono perse le mascherine.-
Puddicinedda- Ah si? Guarda un po’. (riflette) Allora, quindi, opportunamente, rigorosamente, e risolutivamente, organizzeremo una commissione fatta da trecentoquindici luminari e affini, affinchè si faccia luce e ci illuminino durante il buio del cammin di nostra vita e destini vari. Quindi, entro trenta giorni a partire da oggi, cioè in data odierna, o meglio di addì eccetera eccetera, su questo problema scientifico – sanitario-oscurantista- che incombe sulle nostre teste pensanti e fumanti e belligeranti, sarà fatta luce perpetua. Allorchè detto ciò, esorto tutti al massimo rispetto delle norme, delle regole, delle disposizioni e di quant’altro vi faccia piacere… allo scopo di… allo scopo… accidenti ho perso il filo.-
Operatore – Presidente dottore, stava parlando delle norme e disposizioni. Vada avanti che si sta facendo tardi e io alle 19,00 smonto.-
Puddicinedda- Ah, ricordo, grazie cortese suddito soccorritore attento e premuroso: Dicevo che dobbiamo rifornire la nazione di un congruo numero di oggetti sanitari. Specialmente di mascherine… allo scopo di proteggere la salute pubblica e privata… e noi, responsabili, responsabilmente, con grande responsabilità, risolveremo il suddetto, indicato, enorme, nostrano principio di uguaglianza tecnico- formale, al quale noi governanti rispettosamente siamo stati eletti…-
Operatore- … Davvero?-
Puddicinedda-… Certamente, mi pare, se non erro, e salvo errori o omissioni, e comunque sia, l’on. La Qualunque docet…-
Operatore- La Qualunque, chi?
Puddicinedda- La Qualunque, prode politico eccellente e puro, siculo indefesso, purchè sicuro che non lo trascuro…(titubante) Oddio! Forse mi sono impallato, non sono stato troppo poco chiaro e, in alternativa, frainteso e obeso, ma nello stesso tempo in cui si profilava la rilassatezza morale, giuridica e amministrativa di un vasto strato della società civile onde per cui…per cui…(si confonde nuovamente, guarda l’orologio) Ah, scusate ho un consiglio con i capi delegazione, gente acuta, rigida, preparata, ragionevole, dignitosa, sapiente, intransigente, caotica a tratti pura …(intanto esce con un sorriso sforzato, mostrando enormi dentoni) .
La Vecchia – (ironica) Eccellentissimi prufissuri, avissimu accuzzari e finiri la conferenza. Cu è ca s’arrisica di aver l’ardire di finire di soffrire e vuole profferire l’ultima parola prima ca ninni mannunu a quel paesi cu tutti i scarpi? –
Peppi Nappa - ( col telefonino all’orecchio) Io voglio parlare, dichiarare e proclamare. A chi di competenza, per conoscenza e con prudenza, affermo: Ecco, mi dicono che sono arrivati con un grande aereo internazionale cinquemilioni di mascherine da distribuire agli ospedali, alle farmacie e alle macellerie…-
Colombina- Ah, finalmente. Era ora.-
La Vecchia- (acida) Non è detto!-
Colombina-( sconsolata) Non…è…detto? Ma, allora?-
La Vecchia- Allora (guardandosi le unghie) Allora deve portare pazienza, cara figliola. Ci sono problemi di immagazzinamento, conservazione, distribuzione di presa in carico, di protocollo, poi il dazio l’ozio il vizio e così sia. Quindi si dovrà nominare una commissione di esperti, sapienti, savi e eroi d’ogni guerra, indi si trarranno le conclusioni, non impegnative; indi si farà una graduatoria, si individueranno i soggetti a rischio e, poi, con la calma che ci contraddistingue, si procederà, con prudenza a redigere il verbale…-
Colombina- … e nel frattempo la gente mori!-
La Vecchia- Muta buttanella senza onori!-
Giufà- Ehi! Come si permette costei umile serva del potere del popolo sovrano che assurge a dignità morale, a denigrare e fare ironia sarcastica, su una casta di dignitari super valorosi in servizio permanente effettivo?-
Peppi Nappa- (pomposamente) Con l’aggravante morale suasiva di una persona informata dei fatti, che dichiara di fornire un servizio pubblico di igiene, salute e maternità, commensurato alla potenza dialogante delle necessità postume di un onorevole guadagno in supplus?-
Colombina sbalordita di tanta veemenza alza le spalle sconsolata e guarda Operatore chiedendogli quasi aiuto, quindi mogia mogia esce di scena.
Operatore- (guardando Colombina che esce e facendole il gesto come dire: Ma che sono scemi? poi tra se) Eh pazienza, questi abbiamo e questi ci teniamo.-
La Vecchia- Ora basta! E chi schifiu è chistu? (declamando)  Stiamo trasformando la conferenza in una cagnara, e che siamo alla vucceria, alla civita alla pescheria? Ossia al mercato unico europeo? Ci aggiorneremo alla prossima settimana. Oh, l’ho detto!-
Operatore- (tra se) Meno male. Ma che geni… Gesù in che mani siamo capitati…poveri noi. (intanto smonta la telecamera ed esce anche lui di scena ).-    
Buio.
Quando riprende la scena, ci sono seduti attorno ad uno dei tavoli Peppi Nappa, Giufà, Puddicinedda e a Vecchia di l’àcitu. Giocano al poker.
La Vecchia- (spizzicando le carte) Ju rilanciu cu na cisterna di Amuchina.-
Giufà- Ci staju e rilancio cu duecentu caschi blu.-
Peppi Nappa- E macari ju ci staju, ma rilanciu cu cinquemilioni  mascherine dell’Imperatore di Posedonia, più duemilioni del re di Lilliput e tremilioni del nuovo principe di Mondracen …-
Pulicinedda- Io sono un po’ meschino e per timore m’incammino verso il mio feral destino. Passo.-
La Vecchia- (svenevole) … e sì, caro Peppi Nappa…l’Imperatore, il Re, il Principe… com’è romantico… e già, la nobiltà è sempre nobilmente monarchica. Che nobile delizia: Viva la monarchia nobilitata! E se volete proprio saperlo, ho antiche discendenze, perché io sono mobile…-
Operatore- … e bisugnusa…-
La Vecchia- (aggressiva) Au, a tia t’astruppiu, t’acciuncu e ti magiu i cannarini. -
Puddicinedda- Cosa vedo giammai? Lotta di classe unica? In questo caso io mi dissocio. Parola di democristiano, liberalrepubblicano, cattocomunista, quasi radicalsocialista, e, per finire, levantino e, all’occorrenza, libertino e anche InterMilanJuventino!-
Entra Colombina   
Colombina- Buon pomeriggio signore e signori. (guardandoli giocare) Chiffà? Ancuminciamu, a cunfierenza oppure prima si finisce u giro?-
La Vecchia- (alzandosi indispettita) Lei è na culumbrina , un’impertinente, e perfino nullafacente, osia dissidente. Assettati bedda e aspetta lentamente il fato incipiente, nell’attesa del Operatore negligente… che è in pausa caffè.-  
Puddicinedda- Vado a verificare, come mio dovere universale, nel dire e nel fare. (si alza ed esce).
Giufà- E mi dicissi signurina farmacista, arrivarunu le tanto desiderate, ossequiate e riservare, nonché onorate mascherine nelle farmacie da lei così bravamente rappresentate? –
Colombina- Mancu una!-
Giufà- (sobbalzando e guardando Peppi Nappa, che interroga con gli occhi la Vecchia) Ahu e chi è? Ma mavaria? (riprendendosi dandosi un contegno) Possibile? Inconcepibile, oserei dire risibile se non fosse terribile. C’è una spiegazione in questo nuovo destino che resta supino e quasi assassino sul mio cammino?
Peppi Nappa- (asciugandosi il sudore dalla fronte con un grandissimo fazzolettone) Pi parrari cu la virità, m’arrisutta ca furunu sdoganate, assegnate e vidimate circa tredicimilioni di mascherine, così suddivise: Dieci milioni a cinquanta centesimi, due milioni a ottanta, e uno ad offerta libera con rilancio di un euro per volta. Non capisco…-
La Vecchia- …tanto per cangiari. Ed ora chi facemu? –
Intanto entra l’Operatore
Operatore- Io sono pronto. Signori quando volete…-
La Vecchia- Tu aspetta là! Baccalà! (agli altri) Inzumma qualchi cosa s’a diri ai cittadini pazienti e diligenti che restano senza niente: insomma siete masculi o fimmineddi!-
Operatore – E io? Attacco? (niente risposta) Allora attacco? Vado in onda-
Peppi Nappa- (sudando) Si, attaccati pure tu. Cari concittadini, oggi la conferenza prevista sarà breve, brevissima, quasi nulla…-
Giufà- Come? Come?-
La Vecchia- (piano ai due) No, dicitici qualcosa, na cosa qualsiasi.-
Peppi Nappa- Buon pomeriggio!-  
Giufà- E buona fortuna
Rientra Puddicinedda-
Puddicinedda-Inaudito! Cosa sentono le mie orecchie di mercante! Non si fa la conferenza? Non si enunciano i provvedimenti presi all’unanimità- si fa per dire- che i governanti hanno raggiunto nella notte insonne e piena d’incubi vicini e lontani? E cosa diremo ai cittadini nostrani? Punto e virgola?-
Colombina- ( con tono tragico) Signor capo dei capi, responsabile unico, è vossia ca ci aviss’a diri ai cittadini prudenti ma impazienti- megghiu di nenti -la mancata distribuzione delle mascherine tanto promessa. (declamando) E’ lei che deve difendere i farmacisti dal probabile linciaggio per la mancanza della protezione che voi stessi attribuite alle dette mascherine introvabili, probabili e inesorabili, invero assenti ingiustificabili. (sbrigativa) Ahu, s’annacassi!-
Puddicinedda- (a Colombina) Ottima e legittima invettiva. E nella mia prerogativa giuliva –(fare scena da sommelier)  un po’ abboccato, dal lieve sapor di malvasia di Pantelleria lievemente taroccato- affermo e dico: (si confonde, poi agli altri) Cioè, volevo dir qualsivoglia ovvietà, ma sono leggermente abbioccato…(si tocca il viso come per svegliarsi meglio)  In somma, allora …(guardano di due con cipiglio) Lor signori cosa suggeriscono? Questo estremo frangente infrange la giusta congiuntura fisica e morale tra i capi e i sudditi in generale. Forse vogliamo fare sedizione, offuscazione, dimissione e conservazione della autorità che lo status quo ci riconosce legittimamente, immantemente, anche se nulla tenenti? Orsù, parlate!-
Peppi Nappa- Veramente iu fussi po’ sabbotaggiu… (pontificando)  ad opera delle opposizioni maligne, ingenerose, inoperose, ma triviali liberticidi, nonché bifocali oltre che essenziali, in una parola: zaurdi cca scoccia!.-
La Vecchia- Ben detto eccellentissimo uomo degno di fede. (confidenzialmente) Qui c’è a manu della massoneria, dei servizi deviati, della mafie, degli intrallazzisti e dei poteri forti…-
Puddicinedda- (riflessivo) Vicini e lontani? –
La Vecchia- ( sbuffando, tra se)  A comu ti pari a tia, abbasta ca t’annachi, macari intra a jurnata, in alternatica, chissacciu, macari dumani matina.-
Peppi Nappa- ( impettito) Sissignore, grande presidente discendente dai suoi potenti parenti iper onnipotenti. Lei come al solito, ha visto giusto, con gusto, e robusto per il bellimbusto, colpevole di tradimento, sedimento, asservimento- per il momento trent’anni di galera avita e, in alternativa, fucilazione nta schina, come dire nta carina, alli voti sbagghia mira.-
Operatore- Bumm!-
La Vecchia- Zitto pagghiolu di razza dannata!-
Operatore- Mi arrendo alle minchiate e affini.  Ma nun ci pinzati cretini.-
Puddicinedda- Esatto! Giusto! Puntuale! (confuso)  Ecco il punto previdente e pungente allorquando pure urgente. Orsù, comunicatelo alla gente.-
La Vecchia- ( tra se) Chi ci ama diri? Chiddi ci allisciunu a carina!-
Operatore - Mi permetta, con tutto il rispetto, presidente onorato, e glorificato tutto d’un fiato, ma io vorrei sapere: Ci sbrighiamo o no? La finiamo o no? O devo fare la vertenza sindacale, nel bene e nel male. (sornione, tra se) Anche perché la zuppa l’è cotta e vorrei andare a mangià.-
La Vecchia- Mutu tu! Impertinente, fetente d’un servente. Si taccia immantinente e permanentemente! Terrun!-
Operatore -… guarda cu parra…la siciliana sicula ovvero siciliota a prima vista! Ruffiana. spidocchiata in continente, indigente supplente, incosciente e prepotente! (indicandola col gesto)-  
La Vecchia- Ahu, malarucatu! Sceccu vistutu pulitu , vastusunazzu, e, si m’incazzu e nun t’abbasta: super gran mega cornutazzu! -
Operatore- Non è carina, Madame…-
La Vecchia- …E chi se ne frega, tantu bestia ci si e c’arresti! Ed ora a noi!-
Peppi Nappa – A noi!-
Giufà- A noi!-
Puddicinedda- A voi! Ora richiamo tutti al vostro destino, cioè al festino, no anzi al mastino… (sconsolato) mi sono ri- confuso…-
Colombina-(piagnucolosa) Eccu ccà, tantu pi cangiari, semu puntu e accapu: Nenti mascherine! E allura, tantu pi capirini, ama essiri sulu servili e murire, senza dissentire, o infierire in modo scurrile!-
Puddicinedda- Ma no, che dice signorina bella e pura. Io qui, con premura faccio voto di sciagura, e se non si sentirà più che sicura, vada in clausura. Insomma, con parole povere e pazze, io affermo solennemente che tra poco, generalmente, le desiate mascherine arriveranno in porto felici e contenti. E’ vero grandissimo…Giufà!-
Giufà- Cui ju?-
Puddicinedda- Ops. mi sbagliai, zoppicai e inciampai nei nomi pronomi cognomi e binomi. Volevo dire: Stimatissimo Peppi Nappa, cosa dite in vostra supplice e onorata discolpa?-
Giufà- Signor capo dei capi, non infierisca sul detto valoroso e ossequioso procacciatore di mascherine e derivati vari. (confidenzialmente) C’ è puzza di congiura con questa congiuntura, bedda e sicura, che ci giunge or ora per procura. (espressione tragica) Ossia: C’è un morbo che affligge…-
La Vecchia-… la Danimarca…-
Giufà- … Brava! Considerazione pertinente, e mi viene in mente…-
Puddicinedda- …Basta con parole citate, simulate e offuscate di travagliate estreme stronzate. Allora? ( a Peppi Nappa).
Peppi Nappa-( a Giufà) Mentre ringrazio il quasi monsignore, immenso professore, anzi rettore, nonché dottore di scienze giuste e caste. (rivolgendosi a Puddicinedda) Ed ecco, rispondo all’eccellentissimo, potente onnisciente deficie… no, mi correggo: reggente delle nazionali sorti, che proprio ora mi giunge comunicazione (mostra il telefonino) che sono in arrivo a Comiso quattromilioni di mascherine schermate, armate, ornate e pronte all’uso.-
Puddicinedda- Chi ce li ha mandate?-
Peppi Nappa- I pirati della Malesia, dopo aver fatto una sottoscrizione urgente, immanente e diligente e pertinente. (come se facesse una telecronaca) Ecco, è atterrato l’aereo… apre il portellone ed esce il carico… un nostro incaricato lo prende in consegna ...passa al magazziniere, il quale indietreggiando li invia all’uscere… che dribbla un avversario e lo passa al cancelliere, il quale alza la testa e con un traversone pennellato, lo smista allo stalliere, il quale lo stoppa…accidenti, s’intoppa, s’accascia…miseria bagascia è fermato da uno strappo inusitato… infortunio allo stalliere sfortunato. (sconsolato, poi rincuorato) Ma ecco che l’incaricato coordinatore attento e solerte, ad ogni malore, che richiede la sostituzione…  nonzi, non si puote, non c’èst uno stalliere di riserva…l’incaricato chiede di fare entrare un sostituto, ma l’arbitro venduto cornuto, nonchè prostituto, lo impedisce: afferma che non si può sottodimensionare o sopravvalutare, o riformare un altro soggetto qualificato, ossia è contro il contratto collettivo di lavoro nonché del precariato in uso e no. (allargando le braccia) Sembra che dovremo aspettare che lo stalliere guarisca, fra trenta giorni, salvo complicazioni. E per adesso. Sorry, è tutto di nuovo bloccato.-
La Vecchia- Arbitru sdisonuratu, lattru e assassinu. Oh, quannu ci voli ci voli!-
Puddicinedda- Ahimè omo frustato. (mettendosi le mani ai capelli) Cosa farò giammai, io casto e puro, in questa terra ove regna un morbo a dir poco scuro che tende al cinesino? –
La Vecchia- ( tra se)  Minchia chi casino!-
Peppi Nappa- Sono ordunque assai sconsolato per aver procurato quanto detto or ora, e annunciato - in fin della licenza – anche dalla nostra gran signora, dimostrato.-
Giufà- Eccellenze io vorrei…-
Puddicinedda- Zitto voi! E tutti quanti i suoi consoci e clientela, che con la vostra scienza e potenza, in assenza di concorrenza, ci avete messo in braghe di tela, tale e quale… e intanto la gente va all’ospedale...chi l’avrebbe detto mai.-
La Vecchia- Veramente, eccellenza è il virus di Shangai ca ni misi nei guai.-
Puddicinedda- Si, ma loro dovevano provvedere in tempo, nel frattempo e senza impedimento… almeno al momento. Formulando i suggerimenti… (battendosi la fronte) mannaggia a me! Senza mascherine di sorta, ovvero di scorta, per chi non se ne importa, la nazione è morta! (imbarazzato e con le gambe larghe) Accidenti, per la paura, me la sono fatto di sotto! Che sciagura! (imbarazzato, si guarda attorno) Uffa! E ora che si fa?-
Operatore - (tra se) Pesce stocco e baccalà! –
La Vecchia- _Che puzza! Capo, sintissi a mia, cu tuttu lu rispettu: si lavassi u panaru ‘nto gabinettu.-
Puddicinedda- Cosa buona e giusta, giunta proprio nell’attimo fuggente… vado opero e ritorno.-
Giufà- Aspetti eccellentissimo. Non si disperi! Aspetti e speri. ( poi pomposamente) Ecco: battaglion, attenzion, che emozion:  Orbene io un’idea ce l’avrei con giudizio, pi sfizio al momento propizio.-
Puddicinedda- Inerente a un armistizio col caso specifico di …feci a precipizio?-
Giufà- Nossignore, per quello nessun indizio qualsivoglia propizio, si tenga pure il supplizio; ma, invece, per l’inerente l’imminente, travolgente, insistente, ma pur sempre crescente crisi di mascherine e affini.-
Peppi Nappa- E parra beddu, e senza indugio, e comu fussero lupini, sputa fora in armonia!-
La Vecchia- E annacati, parra, per cortesia! ( tra se, minacciosa) Malanova a tia-
Puddicinedda- (in difficoltà evidente) Dica, dica, pure, con urgenza e cortesia, ma non...incipiente, al fine sconveniente, di una figura da…-
Operatore - … di merda.-
La Vecchia- (occhiataccia a Operatore) E torna, cu tia facemu i cunti dopu.-
Giufà- (tronfio) Ecco, udite udite: le mascherine si ponu fari in famiglia. Abbasta na ugghia, u filu e u ditali, pi fari cu nu pezzu di mappina, ma mascherina bedda fina e originali, tali e quali…-
 La Vecchia- ( a Giufà) Tantu pi sapillu: E chi scumpigghia tutt’a famighia?-  
Giufà- Esattamente: Dalla mattri alla figghia.-
Operatore - …ma che meraviglia, e ci facciamo pure la quadriglia?-
La Vecchia-  Mutu tu! Gian-fa-nente! –
Operatore – Ma sempre io ti vengo in mente?-
Giufà- ( occhiataccia a Operatore) Ma se parla immantemente…( poi trafficando con della stoffa, che sarebbe una mascherina già confezionata) ) Grazie gran signora …Dicevo ordunque di usare un po’ di stoffa comunque, due elastici quantunque, ed ecco qua la mascherina qualunque… e voilà! (sciorina, vittorioso la mascherina).-
Puddicinedda - Che idea! Una sublime ideona è questa qua. (in difficoltà per la situazione imbarazzante, si scuote il pantalone) -
La Vecchia- ( vedendolo in crisi, tra se) Chi fijura ca ci fa…-
Peppi Nappa – (esultante) Convochiamo i giornalisti, gli attivisti, gli avanguardisti - senza i fascisti e i giustizialisti!
La Vecchia- (a Peppi Nappa) Eccu comu parra ‘n veru masculu, ossia di quelli che non devono chiedere mai! ( a Giufà piano) Detto ciò a beneficio della platea, ora  come la mettiamo con l’approvazione generale?-
Giufà- ( alla Vecchia, piano)  Ora statti muta ca veni u megghiu: Che ne dice presidente di tutti i cumpunenti, cu tutti i complimenti, ma anche incontinente…-
Puddicinedda- Ah, no! Questo non lo sono, né lo sarò, perché mai lo fui!-
La Vecchia- (guardando gli altri) Chi sfacciatu, ma se è tuttu cagatu.-
Giufà- (facendo segno agli altri di stare calmi) Mi perdoni presidenti, ma fu un accidenti ca mi vinni in menti improvvisamenti. Ora sa na fari urgentementi. Chi ni dici presidenti?-
Puddicinedda- (prendendo la mascherina e sventolandola) Dico: Eureka, evviva, esultanza in abbondanza, oserei dire: visibilio e giubilio!
La Vecchia- Eccellenza, c’è una “i” in più…per la rima.-
Puddicinedda- Ah, si? Ho abbondato? come al solito sono generoso, grandioso  magniloquente, meglio che niente. (pensando) E mi dica, che carina, con la rima come prima? Oppure… oppure… Accidenti, mi sono ri-confuso…-
La Vecchia- Si consoli fa rima… con fitusu, (di getto, poi tra se) picchì vossia  puzza -come s’usa dir: di merda, ossia cacca-  diffusa e fitenti assai.-
Puddicinedda- (che ha sentito) Cosa dice? Come mai? Giammai rifiutai d’avere guai. (guardandosi i pantaloni, toccandoli e, poi, turandosi il naso, disgustato) Aiutooo! Celestinooo! E ora che facciooo…-
Voce fuori campo: Arrangiati!-
Puddicinedda- (sottovoce, contorcendosi) E’ una parola a casaccio, ma il fine è or ora raggiunto per cui mi taccio. (sventola la mascherina) -
Colombina- (sottraendola a Puddicinedda e guardando Operatore) Oh, oh, che bella! Una magnifica trovata, una scelta inusitata: mascherine tutta cacata…(guardando Pulcinella accigliato smarrendosi)  volevo dire fatta in casa. Mizzica che decisione… sensata!-
Operatore- (smontando la postazione TV, poi guardando in alto) Ah, Maronna santa immacolata, (poi cupo) e solo dopo tre mesi… sta bella pinsata?-
La Vecchia- ( parandosi davanti minacciosa) Or t’arriva ‘na scarpa malandrina, e ti abbessu testa e carina. Terrun d’un terrun facci di vastedda!                                                                                        
Operatore – ‘Nserra la boccacia, mafiusedda, brutta megera quasi africana…-
La Vecchia- A cui a mia? Figghiu di buttana!-
Operatore- Ci vediamo d’arreri a funtana, ca t’abbessu ‘a frinza d’a suttana! (la minaccia col gesto).-
La Vecchia- (mostrandole la lingua) Ah, ora parri comu a mia? Virgilia ammucciata! U sai chi ti dicu? Ti dicu ca mi fai  ‘n baffu, vossignoria (canzonatoria, poi, minacciosa, facendo un gesto con le mani), picchi ju  fazzu ‘na magaria - pi tia, pi to soru e pi to zia! -
Operatore – E io mi tocco, ( fa il gesto)… e così sia...-
Colombina-)…Uffa! Mamma mia che litania…(stiracchiandosi) ah, che bel sogno di una notte di mezza…(esultando) fantasia.-  
Fermo di scena, con Peppi Nappa, Giufà statici in pose pompose; la Vecchia dell’àcitu, altezzosa e soddisfatta; Puddicinedda resta immobile, come se ancora si contorcesse; Colombina sarà con le braccia aperte estatica; mentre Operatore resterà con le braccia al cielo, sconsolato. Musica adatta. Intanto le luci calano lentamente fino al buio.