NUVOLE
(Una favoletta)

di

Roberto Rossetto



PROEMIO.

Il detto “scarpe grosse e cervello fino” nell’immaginario collettivo è sempre stato attribuito ai contadini, ma anche il mondo dei muratori non gode di particolare rispetto dal punto di vista dell’intelletto. Il mestiere del muratore (vedi scenette Vianello-Tognazzi) è stato quasi sempre relegato ad “ultima spiaggia lavorativa”. Un giovane che fa il muratore è visto come uno che non ha avuto voglia di studiare e che non s’è nemmeno tanto impegnato nel cercare un mestiere manuale “come si deve”. E’ un mestiere dove ora gli extracomunitari trovano la speranza per una vita migliore come è già capitato a tutti gli “extracomunitari” di tutti i tempi e di tutte le nazioni. Mestiere duro, fatto di fatica, polvere, fango, pericoli, piccole ferite quotidiane, morti. 
Il muratore, più del contadino, ha l’etichetta del forte bevitore di vino, di colui che beve per scaldarsi, mani callose e ruvide, guance rosse segnate dal freddo, schiene nere bruciate dal sole con i segni delle canottiere. 
I cabarettisti hanno portato in scena “il muratore” come un personaggio tutto lavoro e parolacce, con moglie coperta dai bigodini, con il pranzo sempre riscaldato nella gavetta ammaccata, con un gergo che non supera i 100 vocaboli, con una “deformazione professionale” che lo porta a fare ed ad essere muratore sempre ed in tutto, anche negli affetti, nei dialoghi, per lui “il mondo è un cantiere”.
Il muratore misura “tutto” in metri, raramente in centimetri, mai e poi mai in millimetri. Il senso pratico sovrasta quello teorico, le rifiniture vengono viste spesso come perdita di tempo, cose per “femminucce”, la forza fisica e l’occhio per il verticale o l’orizzontale sono armi per sfide e scommesse coi colleghi. 
Li potete vedere, il mattino presto mentre andate al lavoro, già lì sopra i tetti o con gli stivaloni gialli immersi nel fango e immersi già da un’ora nelle loro fatiche, ad urlare, a sbracciarsi, a fischiare alle ragazze che passano, a maledirsi a vicenda, con il datore di lavoro confuso fra gli altri, difficile da distinguere, avvolti in nebbie sempre uguali, seri in viso con la terza sigaretta fra le labbra o pronti ad affrontare il sole cocente, ma poi sempre disponibili a prestarvi un po’ di sabbia, un pezzo di legno, un po di calce per la cuccia del vostro cane, a darvi consigli su come togliere la muffa, individuare una perdita d’acqua senza essere mai entrati in casa vostra o per spingere la vostra auto in panne e a parlare il loro dialetto anche in italiano con chi che sia (architetti – geometri – assessori - ingegneri).
Poi arrivano loro: le nuvole.
E allora tutti a casa… o all’osteria.
(L’autore)


PRIMA STESURA

Personaggi: 
GINO - Intelligente, pacato ma spigoloso.
GASTONE – Titolare, burbero, ignorante, pieno di sé ma malleabile, basta saperlo prendere.
PIERO – Ironico, intelligente (se vuole), sensibile, spavaldo, chiacchierone.
VOJKO - L’extracomunitario molto silenzioso.
BUSTE – Poco sveglio, scilinguato, timido, goffo (movenze stile D.Hoffman in “Rain man”) il più anziano di tutti.

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PRIMO ATTO

(Mentre affluisce il pubblico si sente il rumore della betoniera e la musica)

Si apre il sipario. 
Un faro bianco illumina dall’alto una betoniera posta al centro del palco, la quale, girando con dei sassi dentro, provoca un gran fracasso. 
Ma si sente anche una musica confusa col fracasso. (musica 1)
Nella penombra si intravedono: una rete di delimitazione cantiere in plastica arancione, un castelletto da imbianchini e attrezzi vari sparsi qua e là, quinte di sforo tinta iuta. Disordine.
Luce piena.
Sulla destra del palco tre muratori (Gino, Piero e Vojko) seduti su dei bidoni, puliscono con spazzole di ferro dei distanziatori, per poi buttarli in un bidone. 
Ogni tanto, a turno, guardano il cielo come per capire se pioverà o no.
Dopo un po, con fare seccato entra in scena Gastone (il capo), cerca la fonte della musica, la trova. E' la radio che Vojko aveva nascosto fra dei sacchi di cemento vuoti. Gastone la prende e la spegne con fare deciso, poi la lancia a Gino.
Gino la piglia al volo guardando in cagnesco Gastone che prende un secchio, un badile, un sacco pesante, ed esce di scena con fare spedito di uno che ha una gran fretta.
Gino restituisce la radio a Vojko il quale la pulisce bene bene con cura come se fosse per lui una reliquia.
I tre muratori rimasti non parlano fra loro per un bel po’… 
Poi Gino si alza è spegne la betoniera.

GASTONE – (VFS - urla minaccioso) … Chi ha spento!?
PIERO – (risponde urlando sarcastico - seccato) … E’ pulita!!!
GASTONE – (VFS – urla) … E’ pulita?… Allora dopo ci mangi dentro, così vediamo se dici ancora che è “pulita”!
PIERO – (urla in risposta – tono da donnina - sarcastico) …La lavi tu dopo? No perché, tortellini in brodo, pollo arrosto e patate all’olio, sono difficili da sgrassare! (ride – vede che anche Vojko ride) … L’hai capita anche tu?

Vojko gli fa segno di non aver capito nulla. 

PIERO – (a Gino con fare da grande chiacchierone) Ma ride e non capisce nà parola!??… (a Vojko) Prova un po’ a ridere… (a Gino) Visto? Non capisce… eppure se io rido …(Piero ride e subito Vojko lo segue) … Visto??… Sti extracomunitari!! …Lo sai Gino che anche gli svizzeri sono exstracomunitari?… Lo sapevi?… Ma si dai che lo sapevi… (si blocca – guarda Gino con la severità di uno che si sente preso in giro) …..Ma sii… sei stato tu a dirmelo! … Siii, stamattina quando è arrivato Vojko e io ho detto “Oggi arriva l’extracomunitario!” e tu “Magari svizzero!” … (a Vojko)… Poi Gino mi ha spiegato tutto! E’ vero… ha ragione lui… anche gli svizzeri sono come voi, extracomunitari! … tu sei di?

Vojko non capisce.
Piero ride per “vedere se ride”… Vojko ride.

PIERO – (tono “shakespeariano”) Almeno quando tornerai al tuo paese, se ti chiederanno “hai imparato a parlare italiano?” gli dirai, “No, ma a ridere in italiano si!”…. fammi vedere come ride un italiano!… (Piero lo invita a ridere ridendo lui stesso) … Ecco!! … Visto Gino? …Ride in italiano!
GINO – (severo – come ad un bambino) .. La smetti!!!??

Piero si mette quasi in “castigo” da solo…. Offeso.
Sta zitto per un po’ ma si vede benissimo che sta per “esplodere”.

PIERO – (esplode - contesta) Non si parla mai su sto cantiere!!!

Un po’ di silenzio fra loro…. Poi Piero riprende logorroico. 

PIERO – (guardando il cielo) Pioverà?
GINO – (a testa china, quasi sbuffando) … No… non pioverà.
PIERO – Da quant’è?
GINO – Che non piove?
PIERO – Si.
GINO – Da sabato scorso.
PIERO – (tono “shakespeariano” - guardando il cielo) Già… queste sono finte, vero? …Piove sempre di sabato … Dovevo portare Ivan al fiume!
GINO – Chi?
PIERO – Ivan…il ragazzo…..
GINO – (ora un po’ interessato) Quello che ha….(non ricorda)…come si chiama la sua malattia…?
PIERO – (contento che Gino ricordi) Sii… proprio lui, viene anche lui a scuola di teatro sai?
GINO – Con te?
PIERO – (fiero) Eccerto… poi ogni tanto passo a prenderlo… I medici gli hanno dato un anno di vita e lui è felicissimo!!
GINO – Felicissimo???
PIERO – Si!!… Pensava molto meno! Ah, avresti dovuto vederlo quel giorno in ospedale…(alta voce festante) “Ancora un annooo! Ancora un annooo!” urlava ridendo come se avesse fatto un goal ai mondiali!! Come Tardelli, ricordi? 
GINO – E a teatro come va?
PIERO – (deluso) Insomma… 
GINO – Cioè?
PIERO – (deluso) Ma niente… è che mettiamo in scena sempre le solite commediole dilettantistiche… io invece vorrei recitare cose nuove! Cose che …. Vvrrrrr! (fa un gesto a pugni chiusi come di brividi misti a sublime eccitazione) 
GINO – (gli fa ripetere il gesto per capire meglio) Come scusa?
PIERO – (con più eccitazione alzandosi in piedi) ..Vvvrrrrrr!!!… Capito?
GINO – (dubbioso di aver capito giusto) Cioè, vorresti recitare cose più…?
PIERO – Più vvrrrrrrr!!!
GINO – (a Vojko) Tu hai capito?
VOJKO – Vvrrrrr… (ma lo esclama come per dire “insomma, non tanto”)
GINO – (a Piero) Ma è tuo parente?
PIERO – (si risiede) Chi, Ivan? (contento per l’interessamento di Gino) Noooo.. abita sopra casa mia…sai, ci divertiamo un casino!
GINO – E che fate?
PIERO – Peschiamo!… Ma il più delle volte lasciamo lì le canne e corriamo dietro alle nuvole…(mimando Ivan – disabile) ….. “prendile, prendile!” e via a spingerlo con la carrozzina sulla ghiaia... nà fatica!... A volte riusciamo a prenderle sai?!
GINO – Le nuvole?
PIERO – (come se fosse scontato) .. Eccerto!

Gino lo guarda con un benevolo sorriso…

PIERO – (a Vojko scandendo bene le parole) Secondo te piove oggi?

Vojko gli risponde con un’alzata di spalle come se non avesse capito la domanda.

PIERO – (entusiasta a Gino, mentre Vojko guarda le nuvole) … Aaah, vedessi Ivan quando palpa le chiappe alle donne!! Tanto cosa vuoi che gli dicano? Tutti in paese lo conoscono e sanno….. Lo guardano … Sorridono… 
GINO – Poverino…
PIERO – Ma quale poverino e poverino!!?? Mi dice sempre: “Sai sono felice perché almeno, così come sono, posso palpare tutte le chiappe che voglio!!” … e giù che ride! …(poi a Vojko) … Tu capire “chiappe”? …Mio amico palpare chiappe! …(fa il gesto di palpare due cosce) …chiappe di donna… capito? … Cip & Ciop … (Vojko non capisce ma lui insiste) … sii, le chiappe, cip e ciop!… (chiede a Gino) …come si dice “chiappe” nella sua lingua?
GINO – (a Vojko) Hai capito?… “Chiappe di donna”..
VOJKO – Cip & Ciop? 
GINO – Si!
VOJKO – (accento straniero) … Ok… capito!
PIERO – Anche da voi si dice “chiappe”?

Vojko guarda Gino per farsi tradurre.

GINO – Ha detto… anche da voi si dice “chiappe”?
VOJKO – (conferma) … Chiappe… cip & ciop!
PIERO – (a Gino) Ma con che lingua gli parli?
GINO – (tirando fuori la lingua) Con questa!

Piero si sente preso in giro. Guarda più volte Gino e Vojko a turno come per capire se i due si sono messi d’accordo.

GINO – Ma quanti anni ha sto Ivan?
PIERO – Il mese prossimo …(non ricorda bene - pensa) mi sembra.. si, 18.
GINO – Giovane!
PIERO – Si ma è da quando conosce me che palpa.. Uuuh, prima niente eh ! … Per anni non mai sfiorato una donna che non fosse mamma, zia o sorelle… si insomma… Uè! Due sabati fa è venuto via con noi suo zio prete… e al mercato, con tutti quei culotti a portata di mano figurati Ivan!!! 
GINO – E lo zio prete???
PIERO – (esclamazione di dolore) Zio prete!! Già era contrario e gli diceva: “Ma che fai?? E’ peccato!!” … in più l’è arrivato uno di quei ceffoni!! … Cioè, Ivan tocca, la donna si gira, vede il prete dietro e (mima lo schiaffo) “Sssciafff” .. la dentiera e andata a finire sai dove??… Su banco dei pesci! Sui dentici! 
GINO – (come se non gli credesse) La dentiera del prete…???
PIERO – Siii! …. 
GINO – (come dire: “mi prendi in giro?”) Sui dentici…
PIERO – Siii!
GINO – Dopo lo schiaffo…?
PIERO – Siii!
GINO – La dentiera…?
PIERO - L’hai comperata tu?
GINO – Io no! …Perché?… E’ sparita la dentiera???
PIERO – Più trovata!
GINO – (divertito) Vuoi vedere che…
PIERO – (divertito) Vuoi vedere che ora qualche dentice si ritrova con dei dentici cosi? (mostra la misura – poi rivolgendosi a Vojko)… Tu capito? … “dentici”… (visto che Vojko non capisce nulla…) … Si, vabbè!.. A proposito di dentiere… hai visto quella di Buste? 
GINO – Si.
PIERO – Quando parla si muove tutta!
GINO – Bastardi… gli hanno fatto un lavoro da delinquenti!
PIERO – Eggià… ma quanti è che ne compie? Ah si!… 60.

Attimo di silenzio. Piero guarda Vojko… e dopo un po’…

PIERO – (a Vojko) Sei sposato? … Hai moglie qui?
VOJKO – (contentissimo per aver finalmente capito – accento straniero) Si, si… moglie… Romania...
PIERO – Tu lavorare qui e tua moglie in Romagna?… dove, Bologna?

Vojko non capisce e cerca con lo sguardo aiuto da Gino.

GINO – (a Vojko – come se fosse stufo di fare da interprete) Lui chiede… tua moglie in Romania e tu qui a lavorare?
VOJKO – (felice per aver capito) Si, si…. 
PIERO – Ma scusa! A te ti capisce e a me no?
GINO – Bhò…

Attimo di silenzio. 

PIERO – Pioverà o no secondo te??
GINO – Se rimane così no.
PIERO – (guardando il cielo) E già…… se rimane così no…… Vedi?.. (indica con entusiasmo) quella ha la forma di una pecora… e guarda quella lì.. sembra un corvo, tutta nera! ...E guarda quella com’è lungaaaa! … Ha una forma….. (a Vojko) secondo te di cosa?
GINO – (guardando il cielo) E’ la scia di un aereo!
PIERO – (deluso dalla risposta) Ah già….. vabbè…. (poi si rivolge a Vojko) da quanto sei in Italia?

Vojko non capisce.

GINO – (prova lui) Da quanto sei in Italia?
VOJKO – (contento per aver capito) Aaah! Uno mesa!

Piero guarda Vojko e Gino come se si sentisse preso per i fondelli.
Un po’ di silenzio. Un tuono in lontananza. 

PIERO – (guardando il cielo) … Posso farti una domanda? Secondo te, perché Gastone è sempre così…..? (fa il gesto per indicare uno che ha sempre la luna storta) 
GINO – E chi lo sa?
PIERO – (logorroico) E posso farti un’altra domanda?
GINO – “Quando pioverà?”
PIERO – No, no.... un’altra.
GINO – (comincia a stancarsi) Tipo?
PIERO – (incerto – non trova le parole adatte) Perché uno come te…cioè… voglio dire .. cioè… si insomma…a quanto vedo parli tante lingue… uno come te dovrebbe .. che ne so… bhò… cioè… hai capito?
GINO - Perché faccio il muratore?
PIERO - (sorpreso) Siii … ecco… mi hai tolto le parole!!… Si, perché?
GINO – E che dovrei fare?
PIERO – Qualcos’altro!
GINO – Tipo?
PIERO – Bhè… tu sai molte cose… sai parlare… potresti fare il venditore… sei riuscito a far credere a Pistolato che…
GINO – A chi???
PIERO – Pistolato! L’architetto… Lo hai convinto che esistono i battiscopa con raffreddamento ad acqua ossigenata liquida senza cloro ventilata! … E gliene hai ordinati 100 metri !!!
GINO – E tu che di nascosto gliene hai ordinato uno usato per te?! Magari esistono sul serio!… Sai che figura?!
PIERO – Ok.. comunque fai finta di non capire!
GINO – Io?
PIERO - Dai, dai, dai, fai finta di non capire! … Ci sono stato a casa tua sai?… Libri ovunque… e poi…
GINO – (lo interrompe) Non sono miei.

Piero lo fissa. Attimo di silenzio.

PIERO – (puntandogli l’indice inquisitore – deluso da Gino) Uè… allora vuoi dirmi che sei uno di quelli che comperano i libri e li mettono li in vetrina per… cioè come quelli lì che… hai mai visto in tv … sai quelli che si fanno intervistare con tutti quei libri dietro… mai una volta che si facessero intervistare con un bel letamaio fumante dietro!
GINO – Esatto… il peso delle loro parole cambierebbe!
PIERO – Siii…(come se fosse felice del fatto che Gino gli dia retta) …. Con tutti quei libri dietro a loro! … Bhò!… Secondo te li hanno letti tutti?
GINO – (un po’ infastidito – come dire “mollami”) Ma che ne sooo!!
PIERO – (incalzante) La maggioranza ne ha letti meno …
GINO – (Quasi sbuffando) …Da come parlano si!
PIERO – Già…… (a Vojko) …no perché, poi sai, uno può pensar tutte le stronzate che vuole… basta che poi non le dica!… (Vojko non capisce) Giusto Gino?!… Tu sei uno che legge tanto, vero?
GINO – Per me leggere è come un “termometro di serenità” … se riesco a leggere vuol dire che sono sereno… non abbiamo alternative alla ricerca della serenità.
PIERO – (a Vojko con orgoglio) Eh!? Hai sentito come parla Gino? (confuso – a Gino) … Scusa, che hai detto?
GINO – No, niente…
PIERO - E come si chiama quello che mi dici sempre?… Gino…
GINO – (spazientito) .. Gino Strada … 
PIERO – (entusiasta) Sii… L’ho visto in TV l’altra sera… lo hanno intervistato…aveva ben “altri libri” dietro… 
GINO – Tutti “libri” a cui hanno strappato alcune “pagine”!
PIERO – (divertito) E lui “Zaak” gliele mette a posto! Le incolla, le aggiusta! … Eh??? … Che forte!
GINO – Già.. 
PIERO – (tono “shakespeariano”) Gli altri strappano e lui … “Zaak” mette a posto! … Vero?
GINO – (spazientito) Già..
PIERO – Gli altri strappano e lui “Zaak” mette a posto! … Vero?
GINO – (non ne può più) Già!!!
PIERO – (rivolgendosi a Vojko) Hai sentito? …Gli altri strappano e lui “Zaak” mette a posto! …
VOJKO – (spazientito anche lui) … Già!
PIERO – (ancora a Vojko) Gli altri strappano e lui “Zaak” mette a posto!
VOJKO – (accento straniero) Eh si… Emergency!
PIERO – (a Gino) … Che ha detto??? ….. “Emadesì”? 
GINO – Lascia perdere….
PIERO – (sentendosi quasi respinto) …E già “lascia perdere”…. “lascia perdere” …. Uno cerca di parlare…… e invece…. “lascia perdere”…

Un po’ di silenzio. 
Vojko tira fuori un foglietto e una penna e scrive qualcosa.
Poi Piero ricomincia, logorroico, più “in forma che mai”.

PIERO – Hai sentito Gastone?
GINO – (non ne può più) … No, cosa?
PIERO – Sai che voleva vendere la macchina, no?
GINO – (quasi sbuffando) E’ da una vita che la deve vendere!
PIERO – Esatto… 
GINO – E allora?
PIERO – Siccome aveva su troppi chilometri e faceva fatica a venderla…
GINO – (come per dire “vabbè, dai, racconta”) Quanti?
PIERO – Quasi 150mila…. E allora gli ho detto: “vai da Anselmo il meccanico e ti fai tirare indietro un po’ di chilometri!”… Bhè, ne ha fatti togliere 120mila ! Adesso ne ha su 30mila e non la vuole più vendere… per forza… adesso è quasi nuova!! Quasi, quasi gliela compro io!!
GINO – Gastone è un uomo che ha dei pensieri su di se che non condivide!
PIERO – Già! Ne racconta di… (chiede a Vojko) ..come si dice “cazzate” da voi? …(Vojko non capisce) ….Vabbè, lascia perdere! … (a Gino) S’è messo a fare un po’ di sport… Ha detto che vuole calare di peso…
GINO – (incuriosito) Che sport s’è messo a fare?
PIERO – Per dimagrire? … gioca a biliardo!
GINO – (con sarcasmo) Bene!
PIERO – Giocherà a biliardo correndo!… Però quei libri li hai letti tutti! Ammettilo!
GINO – Se lo dici tu…
PIERO – Eddaiii ! Ieri litigando con Gastone …….. (a Vojko) Hey tu extracomunitario, senti questa… (chiede a Gino) cos’è che hai detto?… Ah si!!… (di nuovo a Vojko) ha detto: (tono shakespeariano) “C’è quasi sempre incomunicabilità fra affinità poco elettive!”…Non è come dire “Va’ cagare!”… O no? …. Conoscerai bene Gastone! … (Vojko fa segno di non capire) …E uno che si fa chiamare “Tone” per risparmiare sul “Gas”! E poi guarda, ha di quei sbalzi d’umore… (torna da Gino) ...che abbia capito? …. Bhò …. Allora diciamo che ne io ne tanto meno Buste potremmo tappare la bocca così a Gastone! Così magari…... 
GINO – (lo blocca) Forse Buste si.
PIERO – Buste cosa?
GINO – (convintissimo) Potrebbe tappare la bocca a Gastone!
PIERO – (ironico) Si certo… “Forse” … ma tanto “Forse”…
GINO – Non ha letto molto.. ma è molto attento… ti da malta perfetta , ti monta impalcature sicure, non ti fa mai mancare niente .. ti mette tutto a portata di mano.. torni a casa meno stanco con uno così …
PIERO – Si ma resta sempre e solo un manovale…
GINO – Per me è un manovale professionista… 
PIERO – Ma per carità… chi dice nulla… è bravo… ma è anche: (fa la conta) semianalfabeta, scapolo, senza patente, balbo, brutto, tira di quelle scorreggie da far svenire un cavallo, persino le rondini hanno portato via i nidi dal sottotetto, un tanfo!… Va bene che, come dici tu, (Gino si alza e prende del nastro adesivo da pacchi) a volte sarebbe meglio sentire la gente scorreggiare che parlare… E poi Buste vive con la mamma di 87 anni, mai avuto una donna… se gli dici: “Guarda Buste, quella ti sta guardando”, ti manda in “mona” e diventa tutto rosso cabernet!!! (Gino gli tappa la bocca col nastro adesivo. Piero quasi non se ne accorge e continua ha chiacchierare imperterrito emettendo solo suoni)
GINO – Non è analfabeta… E comunque sabato e domenica non piove…
PIERO – (togliendosi il nastro dalla bocca) …Dici?
VOCE DI GASTONE FUORI SCENA – (urla - cattivo) Busteee!! Svuota la carriola e portala quiii!… Muoviti e smettila di scorreggiare!!! Dai che è tardi!!!

Vojko scrive ancora qualcosa sul suo foglietto.

PIERO – Certo che tu e Buste chiacchierate molto… sembrate due comari … appena qualcuno si avvicina smettete…(preoccupato) non sarete mica… (fa il gesto di “froci”).
GINO – Diciamo che… 
PIERO – Cosa?
GINO – Che ho scoperto che ha un cuore anche lui… ieri sera è venuto a casa mia e… (cambia discorso) …dai finiamo sti cosi (distanziatori) …
PIERO – (sorpreso) E’ venuto a casa tua???
GINO – Si… ha cenato da noi…
PIERO – (curioso più che mai) .. E quindi?
GINO – Niente… Lascia perdere… (pausa) Io domani non vengo a lavorare.
PIERO - E perché?
GINO - Sono sicuro che domani… (non finisce la frase)
PIERO - Che?
GINO – (come dire “lasciami stare”)… Che domani non avrò voglia.
PIERO - E perchè?
GINO – (seccato – infastidito)… Sono sicuro... non ti basta?
PIERO - Io invece ci devo venire.
GINO - E perchè?
PIERO - Anche se non ne avrò voglia!
GINO - E perchè?
PIERO – (con ripicca) …Sono sicuro che ci devo venire... non ti basta?

Piero fa un gesto a Vojko, come dire: “visto, l’ho fregato!” … Pausa.

GINO - (come gli costasse molto ammettere) …Bhè… se vuoi saperlo… Io e Marisa usciamo a cena... per l’ultima volta… forse ci lasciamo.

Piero diventa serio. Guarda Gino con aria dispiaciuta.

PIERO – Ecco perché hai sta faccia…. Cos’è successo?
GINO - Forse è finita… e anche da un bel po’!
PIERO - E perchè?
GINO – (seccato - nervoso) “perché? – perché? – perché?” …. Perché quando “forse” è finita vuol dire che è finita! ...Non ti basta? I baci fra noi sono sempre meno e sempre più frettolosi… 
PIERO – E andate fuori a cena? 
GINO – Si.
PIERO – (scherza) In due ristoranti diversi o… (Gino lo guarda male e lui poi si scusa) …. Scusa, non volevo…(pausa) … Ma vi baciate ancora?
GINO – Meno… Il calo della frequenza e dell’intensità emotiva dei baci è segnale di una “fine”…
PIERO – (schifato) Si fanno statistiche sui sentimenti?
GINO – Anche se non si fanno… l’andazzo non cambia.
PIERO – (a Vojko dopo aver riflettuto per qualche secondo) Hai capito che razza di discorsi ci fa il professore? …(poi cambia discorso) Ma a proposito di mogli: te la moglie di Gastone l’hai mai più vista?
GINO – Dopo il matrimonio?… No.
PIERO – Non ne parla mai… dopo che s’è sposato, più vista! (preoccupatissimo) Non l’avrà mica uccisa!!!
GINO – Fisicamente no…
PIERO – Sai, credo che lui sia così perché in casa ha una situazione da schifo… Cioè, ricordi appena sposato com’era?… Un fiorellino!
GINO – (non ne può più di “chiacchierare”) Dovremmo farlo ri-innamorare…
PIERO – Anche secondo me! …. Ssss… Eccolo!… (sottovoce) … “fisicamente no” cosa?… Che hai detto prima?…
GINO – Ssss…

Piero, preoccupato per l’arrivo di Gastone, accelera il ritmo di lavoro.
Entra in scena Gastone. 

GASTONE – (ansioso - burbero) Manca calce!!
PIERO – (ironico – contento) Manca? Bene!!!
GASTONE – Bene??? 
PIERO – (si scusa) Si fa per dire!! …(sdrammatizza) Ma Buste lo ha portato il salame o no?
GINO – Si… è nel frigo… in baracca. 
GASTONE – (arrabbiato) L’ho ordinata stamattina… (guarda “fuori” un po’ verso l’alto) ….è giusto quello del campanile?…. Guarda che ore sono!!
PIERO - Io gli ho preso una bottiglia di vino.
GINO – Anche quest’anno?
GASTONE – (cercando di rilassarsi) Io due.. di quello fatto in polvere… cioè … ne ho preso… sapete... quello in scatola…(ridacchia) e l’ho imbottigliato!
PIERO - Io del cabernet … 3 euro!
GASTONE – Che in lire sarebbero?
PIERO – Circa sei mila.
GASTONE – Lire?
PIERO – (sarcastico - infantile) No!! Banane!
GINO – (come dire “che spilorcio!”)… Uaùù…Tre bottiglie 3 euro? 
PIERO – (come se fosse normalissimo) Si certo….al supermercato…
GASTONE - Ma puoi dargli da bere anche benzina a quello lì … tanto…! 
PIERO – (cercando di chiarire) Ok.. non se ne intende di vino… ma perché avvelenarlo?
GINO – (a Gastone) Cos’è quella botta sul furgone?

Attimo di silenzio imbarazzato di Gastone.

GASTONE – (imbarazzato) Quale botta?
PIERO – Si… hai il fanale rotto.
GASTONE – (come se nulla fosse) Ah, quella… niente … Stamattina ho preso in pieno un pastore tedesco!
PIERO – Morto?
GASTONE – E che ne so... prima mi passa davanti un pallone rosso, e poi sta bestia alta così … “buuummm” .. (quasi sghignazzando) …nà sventola!!
GINO – Non ti sei fermato a vedere?
GASTONE – (stizzito) A vedere che?!

Si sente il rumore di un deltaplano a motore che arriva da lontano .

GINO – (serio – convinto) Magari per chiamare aiuto… un veterinario…
GASTONE – (stizzito) E ti sembra che abbia tempo da perdere dietro ad un cane???
GINO – (sarcastico - alzando le mani in segno di resa) Per carità… un uomo d’affari come te… sia mai!!

Il rumore del deltaplano è più vicino.

PIERO – (vuole cambiare discorso per evitare la rissa) E tu?
GINO – (innervosito da Gastone) Io cosa?
GASTONE – (approfitta per cambiar discorso) Già… Niente regalo?
GINO – Avevo pensato a…. 

Gino si ferma e guarda in cielo… Il deltaplano passa sopra le loro teste.


GASTONE – (Prende e agita minaccioso un badile al deltaplano. Urla) Oooh!! E alloraaa!! Co stò casinooo!!!

Dopo che il rumore è passato…

GASTONE – (contesta - stizzito) Tutta la mattina così!! E si che ce ne di cielo sparso un po’ ovunque!!!… Proprio sopra qui deve passare!?
PIERO – (a Gastone) Ma dov’è che l’hai preso sotto sto cane?
GASTONE – (non ne può più) Aaah che palle che siete!! (come per farli contenti - basta che la smettano) …Dopo Pistolotto, vicino al suo cantiere… 
PIERO – Capito…alla ferrovia……. (a Gino) Tu cosa gli hai preso a Buste?
GINO – Avevo pensato a…(rinuncia) No niente, lascia perdere…
GASTONE – (a Gino) E’ tutta la mattina che sei muto! Svegliato male stamattina!... Non te l’ha data? … (a Piero) Secondo me non gliel’ha mai data!! 
GINO – (provocante) Hai un’ironia dilettantistica sai?!
GASTONE – (orgoglioso - fiero) Da muratore caro mio!! Da muratore!!
GINO - Anch’io lo sono!
GASTONE – Anche tu cosa????
GINO – Sono un muratore… ma non tutto il giorno! 
GASTONE – (sospettoso - a Piero) Che sono sti giretti di parole?
PIERO – Niente! Lascia perdere!
GASTONE – Come sarebbe a dire “lascia perdere”?!!
GINO – (incazzato) Vuol dire LASCIA PERDERE!!!
GASTONE – (a Piero parlando di Gino) Oh oh oh… Nervosetto il ragazzo!
PIERO – (a Gino - tono teatrale shakespeariano) Bhè.. comunque una bottiglia di vino non ci mettevi tanto a comprarla!
GINO – (seccato) La smetti di recitare!!?? … Sono 8 anni che lavoro con voi… e da quanto ne so gli regalate vino da 12 anni ... (con sarcasmo) ..Che fantasia!
GASTONE – (a Gino provocandolo) E tu??? 
PIERO – L’anno scorso gli hai regalato….. non ricordo…
GINO – Un libro di fotografie… e allora?!
GASTONE – Senza neanche una foto de nà donna…. tutte nuvole!
PIERO – (a Vojko) Siii è verooo… di tutte le forme!!… (a Gino) vero Gino?…Che strano regalo… Bello però! … A proposito di “bellezza” (a Vojko ancora – vuole a tutti i costi evitare discussioni - risse) … ieri sera ho visto un film dove c’era… hai guardato la Tv? (Vojko non capisce e guarda Gino per farsi tradurre) … Bhè, c’era un pazzo,… (tono shakespeariano) … è salito su un albero e s’è messo ad urlare “Voglio una donnaaa! Voglio una donnaaa” … (a Gastone) non ricordo il titolo…
GASTONE – E lo chiedi a me???
PIERO - Tu Gino hai capito qual è, vero?... Ti ricordi il titolo?
GINO – “Amarcord”.
PIERO – Non ti ricordi?
GINO – Si!… “Amarcord”!
PIERO – (insiste) Ma te lo ricordi o no?!
GINO – (urla) Amarcord!!
PIERO – (urla anche lui) Se te lo ricordi dillo, no?!
GINO – Lascia perdere!
GASTONE – (incuriosito) C’era un matto che saliva dove?
PIERO – Saliva su, su un albero e…. 
GASTONE – Un matto??? … (divertito urla verso fuori quinte) Busteee… tirati su con la gruuu… e urla “Voglio una donnaaa” !!… (ride stupidamente)
BUSTE – (VFS - balbetta) Pe-pe-perché?
GASTONE – (ridacchiando) Perché ti pago!!
PIERO – (preoccupatissimo) ..Nooo dai!… Quello ci va per davvero!!! 
GINO – (tono da sfida) Tanto non ci va! Scommettiamo?
PIERO – (preoccupato) Ci va … ci va… (urla verso l’esterno) ..Busteee, fermo lì eh!!
GASTONE – (aria di sfida) Vuoi vedere che ci va? Scommettiamo? 
GINO – (quasi da “duello”) ….Tu digli di salire.. io lo convinco a non farlo…. Scommettiamo che non ci va?

Gastone e Gino si guardano in cagnesco.

PIERO – Che rotti in culo che siete!!!… Poverino… E’ il suo compleanno!!
GASTONE – Per un bicchierino di vino ci va! … (a Vojko) Da giovani per tre bicchieri di vino ci prestava la vespa per una settimana! (Vojko non capisce)
GINO – (precisa a Vojko) Diciamo che la prestava per un’oretta... gliela ridavano LORO dopo una settimana, semmai!! (Vojko capisce)
GASTONE – Hai corso anche tu col “vespone” blu!
GINO – Mai corso con la sua vespa se non una volta. Fu l’unico a portarmi con la sua vespa in caserma alle due di notte, due ore di strada sotto la pioggia in gennaio, dopo che lo avevo chiesto un passaggio a tutti “voi amici auto-muniti” … si… una volta!… Ed era turchese e non blu! 
PIERO – (come per mantenere il dialogo sereno) E s’è fatto il ritorno? 
GINO – No… diluviava… era tutto bagnato e gelato… se tornava indietro era polmonite sicura… tremava, ha dormito con me, nascosto, in camerata…
GASTONE – (ridacchiando idiota) Ecco! … Sono froci!.. Lo sapevo!
GINO – Tu di certo gli avresti fatto prendere una polmonite … vero??
GASTONE – (confuso – idiota) Che c’entra questo? Mica ho fatto la naia io! 
PIERO – (cerca di placare gli animi) Una cosa è certa: a Buste piace solo il vino.
GINO - E basta?
GASTONE - Vino e la “bernarda”.... la “patonza”! ….(ride) …Altro che “Nuvole”! …(guardando il cielo) A proposito di nuvole… pioverà? 
PIERO – (a Gino come se avesse “capito tutto”) Dici di …portarlo a…???
GASTONE – (come già deciso) Dai che lo portiamo a puttane !!!!
PIERO – (ridendo) Te lo immagini Buste a puttane? ...(preoccupato) Ma non starà mica salendo! (urla verso le quinte) Buste non andare su eh!?

E si avvia verso fuori.

GINO - Non era alle puttane che pensavo…
PIERO – (prima di uscire) Aspetta, aspetta a dire… torno subito.

Piero esce per sincerarsi che Buste non salga sulla gru… 
Gastone guarda il cielo.
(Musica – le luci si abbassano – solo una rimane accesa su Gino – Vojko e Gastone rimangono immobili)

VOCE DI GINO PRE-REGISTRATA SU CD – “Marisa mi senti? Perché Marisa… cosa ci è venuto a mancare? Lo so, hai ragione, nulla è come era… Forse è perché il figlio non è venuto?... Chi lo sa?... Forse si… lo volevi tanto… e poi, perché siamo diventati così?… Cosa siamo diventati? … Se non ci fosse il televisore acceso a togliere tutti quei imbarazzanti silenzi … Noi non ci bastiamo più… Forse è vero, ci serviva un figlio……… Ma no! Che sto dicendo?!…

Fine musica. Torna la luce normale.

GASTONE – (guardando il cielo) No… oggi non piove…. (a Vojko) Allora? Come va?

Vojko non capisce e guarda Gino.

GINO – (a Vojko) Ti ha chiesto “come va?”.
VOJKO – (legge dal suo foglietto e risponde contento) … Lascia perdere!
GASTONE – (a Gino) Che ha detto?

Rientra Piero seguito da Buste…. Ritmo del dialogo veloce.

GASTONE - (a Buste - severo) Mi avevi detto che mancava poco a mezzogiorno!!!
GINO – E ha ragione… forse quello del campanile non è giusto.
GASTONE – E che lo mettano giusto allora!!… (a Vojko) Ma tu di dove sei?
VOJKO – Romania! (lo dice con un accento straniero)
GASTONE – Aaah!… (canta) “Romania miaaa… Romania in fioreee… tu sei la stellaaa…” …(ride)…… Romania dove, Brescia?
PIERO – (ironico – rivolto a Gastone) Uomo di lettere!!
VOJKO – (tira fuori di tasca un libretto e cerca una frase – la trova – la legge soddisfatto a Gastone) … Lascia perdere!
GASTONE – (sospettoso a Piero) Che ha detto?
PIERO – (cambiando discorso) Niente… Allora Buste! Il salame?
GASTONE – Buste, conosci la differenza fra Pinot grigio e Pinot bianco o no?
BUSTE – (imbarazzato) …Si … ci-cioè…
GASTONE – (dando una pacca sulla spalla a Buste) Vabbè… ti ho preso quello grigio.
BUSTE – (imbarazzato) Graz – grazie.
PIERO – (volendo cambiare discorso) …Quanti sono Buste?
BUSTE – Se se se sessanta.
GASTONE - E da quant’è che non vedi la “bernarda”?

Buste ridacchia guardando Gino il quale invece è serio.

GASTONE – (a Vojko con tono da “superiore”) … E tu capire “bernarda”?

Vojko guarda Gino per farsi “tradurre”… Gino gli fa segno di lasciar perdere.

VOJKO – (sorridente – contento, a Gastone) … Lascia perdere!
GASTONE – (a Piero) Che ha detto???
PIERO – (a Gino – per cambiar discorso)… Ma insomma il tuo regalo??!!
GINO - Facciamo pausa da mezzogiorno alle due ?

Attimo di silenzio. Gastone lo guarda come se avesse sentito dire un’eresia. 

GASTONE - Perché?
GINO - E’ il suo compleanno! Un po’ di festa! (in cambio propone) Poi finiamo un’ora dopo!
GASTONE – (sarcastico) Visto che sono io quello che paga… posso decidere io?!
GINO – (si alza , duro – deciso a Gastone)..Tu sei uno che da fastidio sai!!??
GASTONE – A chi?
GINO – (indica anche al pubblico) A tutti!
GASTONE – A tutti chi???

(SEMPRE PIU’ INCAZZATI – TENSIONE)
GINO – Stai facendo una pessima parte, lo sai??!!
GASTONE – (urla) Chi sei, il Vescovo!!??? …. Allora pensa alla tua parrocchia!
GINO – (urla) Lo sto facendo caro!… Ma tu mi disturbi!.. E questo sia chiaro!!!
GASTONE – (urla ancor di più) Allora è proprio vero che stanotte non te l’ha data!!!
GINO – (grida) E’ la mia donna, non un buco!!!
GASTONE – (chiede sottovoce a Piero) Che ha detto???
PIERO – (urla severo bloccandoli) La smettete!???
BUSTE – (fermando la discussione animata) E’ il mi – mio compleanno…

Si calmano. 

GASTONE – (quasi piagnucolando - guardando dritto Vojko) Al mio abbiamo iniziato all’una !!
GINO – (al pubblico) Forse era noioso!

Buste ridacchia.

GASTONE - Che ridi ?
BUSTE – Ma… ma… ma .. 
GASTONE – “Ma” che???
BUSTE - Manca ca-calce.

Colpo di claxon

GASTONE – (di scatto) E’ l’architetto!
PIERO – (guardando verso il pubblico come se avesse il sole negli occhi) Mi sa di si! … Si, si è lui!.. Ha il disegno!
GASTONE – Spero proprio di si cazzarola!! … Altrimenti siam fermi! ..Dai Buste… 

Gastone esce , seguito da Buste, per andare incontro all’architetto.

PIERO – (a Gino) Ma è bravo secondo te stò architetto?
GINO – (ancora irritato dal dialogo con Gastone)… Che te frega?
PIERO – Di solito gli architetti son tutti bravetti!
GINO – (nervoso) …Che te frega???
PIERO – Si… cioè… è gente che per quanto poco ha studiato!
GINO – (urla) …Che te fregaaa??????? 

Vojko ridacchia e scrive qualcosa sul suo foglietto.

PIERO – Ma questo ride sempre?… “IHIHIHI”… 
VOJKO – (ridendo e leggendo dal suo foglietto) Che te frega! Lascia perdere! Dai che è tardi!
PIERO – (gioioso per aver “capito tutto”) …Aaah eccooo… Sono le uniche parole che ha imparato in italiano in “una mesa”!! … (ora serio) Certo che… è un casino!… Se ti fermano i carabinieri e ti chiedono il visto, che gli dici?
VOJKO – (convinto) Che te frega! … Lascia perdere!… Dai che è tardi!

Piero si mette a ridere… dopo un po’ la sua risata contagia Gino e Vojko. I tre ridono fino alle lacrime. (credibili – veri - serve una buona prova d’attore per contagiare il pubblico – come in una famosa scenetta di Stan Laurel & Oliver Hardy + musica “Dance of the cuckoos”) 
Fra la musica e le risate dei tre torna Gastone con un grande disegno attaccato ad un pannello. Con l’aiuto di Buste lo appende sul fondo-scena.

DISEGNO“Relativity”di M.C. Escher (gigantografia 3,50 x 3,50)
(vedi copertina)

Stop musica.
Silenzio.
Alla vista del disegno, Gino, Piero e Vojko, gradualmente, come rapiti, ipnotizzati, scemano la loro fragorosa risata.
Tutti guardano in religioso silenzio il disegno. Lo osservano come se fosse un quadro antico, delicato, da restaurare. 
Poi per un bel po cercano, con movimenti corporei, di capire come devono armare quelle scale. 
Prendendo le “misure” con dita, spanne e braccia, si allontanano per capire meglio com’è fatto, ne alzano un lembo per vedere cosa c’è dietro, lo annusano, ecc. ecc.
In sincronia si grattano la testa tutti insieme.
Non ne capiscono una mazza! 

GASTONE – (come se avesse capito tutto) ….Va bene.
GINO – (dubbioso che Gastone abbia capito tutto) ….. Cosa va bene?
PIERO – Ma da dove si comincia?
GASTONE – Che ore sono?
PIERO – M’è venuta sete!
GINO – Io ho fame.
BUSTE – (guardando il disegno dice a Vojko) … E’ be be be - bello!
GASTONE – Bene.. dai… cominciamo … Buste va a tagliare delle tavole da…. (guarda il disegno) … le tagli a…. (controlla meglio il disegno)
BUSTE – A qu-qu- quanto?
GASTONE – (convintissimo ma non più di tanto) Aspetta che ora ti dico…
PIERO – (segnando con un dito le linee del disegno) Allora… questa va così … questa… che poi va … (va in confusione) …no, aspetta… allora, vediamo.
GASTONE – (sapientone) Lascia perdere! …Faccio io!
GINO – Allora?
GASTONE – (continuando a studiare il disegno) …Allora cosa?
GINO – Due ore di pausa ?
GASTONE – (è troppo impegnato a guardare il disegno) … Vedremo…. Buste prendi la squadra….
PIERO – (a Gino) Ma scusa, perché due ore? …Cioè, voglio dire… pane, salame, un po’ di vino e via!

Buste esce dalla scena quasi in punta di piedi.

GASTONE – (al disegno) Io e te facciamo i conti dopo! …. (a Gino) Se ti spieghi ok… altrimenti…

Gino invita tutti ad avvicinarsi a lui.
(Tutto a bassa voce in modo che Buste non senta)
GINO –Mi servono due ore.
GASTONE – (voce alta) E per far che?!
GINO – (con l’indice alle labbra) Sssss!… Forse in due ore ce la facciamo.
PIERO – (incuriosito – eccitato) Ma a far che??
GINO – Mi collego in Internet.
PIERO – (ironico) Con la betoniera? 
GINO – No!
GASTONE – Con la gru?
GINO – (stizzito) No!!!
PIERO – (a Gastone – contestandolo) Ma come vuoi che si faccia a collegarsi in Internet con la gru!!??
GASTONE – (come dire: “se fa questo, fa anche altro”) Guarda che alza tonnellate eh!!
PIERO – Ma che vuol dire?!… (come per chiedere “davvero???”) Ma Gino .. ci colleghiamo con la gru???
GINO – (sbuffando – stizzito da tanta ignoranza) No!! Con un portatile.
GASTONE – (voce alta) ...E sarebbe?
PIERO – (incuriosito) Ma… che intenzioni hai?
GINO – Non lo so… ma…
PIERO – Ma per trovargli una puttana serve andare in Internet???
GINO – (innervosito da Piero) Chi ha parlato di puttane?!!
PIERO – (non capisce) E allora?
GINO – Una donna… gli fisseremo un incontro.
GASTONE – (ad alta voce) Aaah! Un’agenzia matrimoniale!!
GINO – Ssss!!!... Quasi! Allora… ieri sera Buste è venuto a casa mia… Marisa era al computer e così, per gioco Buste s’è seduto al suo fianco e….. 

Musica. Cambiano le luci.
Mentre Gino continua a spiegare il suo piano gesticolando “muto”, Gastone, come in trance, si stacca dal gruppetto. Un faro lo illumina.

VOCE DI GASTONE PRE-REGISTRATA SU CD – Architetto, mi sente? … Cristo! Manca calce! E a stò extracomunitario… quanto gli do? .. E poi Buste che va a puttane… Io Gino lo licenzio… Ma quel cane, sarà mica morto!.. ma no dai, l’ho preso di striscio… E mia moglie… vogliono sapere il nome di mia moglie!? .. (guardando il disegno)… ma che scale sono?… Non sarà mica morto stò cane!.. Ma no dai, che sto dicendo!?

Fine musica. Torna la luce bianca. 
Nel frattempo Gino, Piero e Vojko si sono seduti a chiacchierare.

PIERO – (incredulo) ………… E quindi sa leggere e scrivere!? 
GINO – Non è stupido sai? …Buste non è scemo… lo fa solo per difendersi dal mondo. 
PIERO – Bhè… insomma Gino… non è nemmeno un genio!
GASTONE – E’ solo un rintronato! 
GINO – Sa leggere!
PIERO – Gino dice di si! Che sa leggere!
GASTONE – Balle!
GINO – (conferma) Sa leggere!
PIERO – (curioso e divertito) Ma sa leggere e anche scrivere?
GINO – (innervosito) Quanto la tiriamo lunga!!??
GASTONE – (sfida sorniona) Allora dille che legga questo! (il disegno)
PIERO – Ssssssssssss……… è qui!… (sottovoce a Vojko) Hai sentito che bella notizia!?

Vojko fa segno di non aver capito nulla.
Torna in scena Buste con delle tavole sotto braccio. 

BUSTE – (guardando il disegno) Ha un be-be-bel equi-equilibrio sto di-disegno! Allora? A qu-qu-quanto le ta-ta-taglio?
GINO – E’ quasi ora Buste! (Buste “guarda” l’orologio del campanile)
PIERO – Eggià, mancano pochi minuti! Poi festa per due ore! … (a Gastone)… Giusto capo?
GASTONE – (guardando il cielo – tono da “capo”) Solo se si mette a piovere prima dell’una… Ok?

Questa decisa imposizione di Gastone non piace a nessuno.

PIERO – (arrendevole) Ok…
GINO – (come dire “ah si? Staremo a vedere!”) … Ok!
BUSTE – (vuole dare anche lui l’ok balbettando) … O – o – o ….
VOJKO – (a Buste) Lascia perdere!
GASTONE - E il campanile non ha ancora suonato!
GINO – (a Buste) Ci dai una mano qua?

Buste si siede anche lui a pulire i distanziatori.

GINO – (a Buste) C’è un’altra spazzola in baracca.

Buste si rialza e va a prendersi la spazzola fuori scena.
Gastone continua a “studiare” il disegno e con un orecchio ascolta il dialogo.

PIERO – (tanto per chiacchierare) Dove andate a cena tu e Marisa?
GINO – (accetta il dialogo) Non lo so… è stato Buste a consigliarmi di portarla fuori a cena per … come posso dire… ah si, come ha detto lui: “a festeggiare la fine del matrimonio”.
PIERO – (sorpreso) … Buste???
GINO – Si.
PIERO – “Festeggiare la fine”???
GINO – Si, mi ha consigliato così… lo trovo simpatico come addio… tu no?
PIERO – (confuso) Bhè… non saprei… forse si…
GINO – Andremo “da Camillo”.
PIERO – Ma lì si paga!!
GINO – E’ un’occasione speciale… mi ha detto che si beve bene…
GASTONE – Chi te l’ha detto?
GINO - Buste!
GASTONE – (interviene) Ma se non sa distinguere un prosecco da un chianti!!!
Gastone viene ignorato.

PIERO – Ma il pranzo… cioè … quando vi siete sposati….
GINO – Si…lì “da Camillo”.
PIERO – (incredulo) Ed è sta un’idea di Buste?
GINO – Sssss… eccolo…

Torna in scena Buste con la spazzola e si mette seduto a pulire i distanziatori.

BUSTE – (a Gino) Ma Ma Ma ….
GINO – Si…. Marisa è a casa…
BUSTE – N …N …Non …
GINO – No… non è andata a lavorare… 
BUSTE – (dispiaciuto) Ca–ca-capisco.
GINO – Lo so…. so che capisci…
PIERO – (tanto per dire qualcosa) Aaah Dio Dio …. Che mal di schiena… (guarda il cielo)… Piove domani?… 
BUSTE – (guardando il cielo) Se sta co-co-così no.
PIERO – Bicchieri ce ne sono?
GINO – Buste… 
BUSTE – Si?
PIERO – (Chiede con lo sguardo a Gino se può dare lui la notizia a Buste. Ricevuto il consenso, chiede conferma a Gastone il quale gli risponde con un’alzata di spalle. Recitato “alla Gassman” rivolgendosi a Buste) Se il signore qui presente (Gastone) ci darà il permesso… bhè, abbiamo deciso di fare in modo che una donna incontri… non te.. ma il tuo cuore come prima cosa……a l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ‘l velle sì come rota ch’igualmente è mossa , l’amor che move il sole e l’altre stelle!

Buste gli sorride timido.

VOJKO – (indicando Gino) Dante!!!
GASTONE – (a Piero) Ti chiami Dante???
VOJKO – (con accento straniero a Gastone) Lascia perdere!
GASTONE – Ma insomma!! Che avete?! (curioso e autoritario) Non ho ancora capito bene… Com’è che fai?
GINO – (guardando Buste, il quale sorride per aver intuito cosa succederà) … Con la Chat !
GASTONE – Con che???
GINO – La Chat! L’ho spiegato prima!
GASTONE – Non ho seguito! E che è?… E’ quello lì… come si chiama… esternet??? 
PIERO – (corregge) Internet! 
GASTONE – (giustificando il suo “errore”) Se c’è un internet, da qualche parte ci sarà pure un “esternet”, o no?!
PIERO – (cercando di coinvolgere Gastone) Mio fratello la usa spesso.. dice che ha conosciuto molte donne così!
GASTONE – (sempre più curioso) Conosciuto come???
PIERO – Incontrate… quasi una decina in due anni.
GASTONE – Una decina???
PIERO – Si! 
GASTONE – Ma tuo fratello quanti anni ha?
PIERO – La tua età!
GASTONE – (quasi entusiasta) Una decina di donne in due anni alla mia età???
PIERO – Forse di più!
GASTONE – (stupito – eccitato) Di più???
PIERO – Penso di si!
GASTONE – (a Gino con decisione) Come funziona?
GINO – (a Buste) Mi aiuti?
BUSTE – E’ o – o – ora?
GASTONE – (autoritario – bloccando tutti gli entusiasmi) Non ancora!!

Dodici colpi di campane. Tutti immobili. Buste conta i colpi con le dita. 

BUSTE – Do - dodici !!

Musica.(Vivaldi – “Primavera – Allegro)

Gino esce a dx con Buste che lo segue a mò di “Rain man” (D.Hoffman).
Piero esce a sx mentre Gastone prende una borsa e tira fuori la gavetta.
Torna in scena Piero con vino, pane e salame e un tavolino da giardino.
Vojko da una mano a preparare il banchetto.
Gastone consuma il suo pranzo seduto in disparte osservando curioso i suoi operai tanto indaffarati.
Rientra in scena Buste con dei fili elettrici e alcuni libri, seguito da Gino con un PC portatile.
Gino fa un po’ di spazio sul tavolino e monta il PC. 
Piero versa da bere e distribuisce i bicchieri (magari anche alle prime file in platea). 
Sfuma la musica.
Gino si siede davanti al PC. Buste è in piedi dietro a lui con Vojko che lo tiene amichevolmente sotto braccio. Piero è elettrizzato, Gastone confuso, non capisce cosa si stia facendo.
Silenzio.

GASTONE – (sospettoso – dopo un po’ – a bocca piena) Uè.. ma è una seduta spiritica?? 
PIERO – (prendendolo in giro) E che ne so?
GASTONE – E fai le cose senza pensare??
PIERO – (ironico) Sempre! Tutto il giorno! 
GINO – (invia al silenzio) Sssss…………….. Troppa luce qui…

Gastone guarda le luci che si abbassano. E’ confuso.
Si alza e si avvicina al tavolino.
Tutti insieme si stringono un po’ di più attorno il PC.
La luce azzurra dello schermo illumina lievemente i loro volti.
Gino con un gesto invita Gastone a sedersi vicino.
Piero e Vojko gli fanno spazio. 
Gastone, sorpreso e confuso, prende un bidone e si siede vicino a lui continuando a mangiare.
Parte un piano in sottofondo.

GASTONE – (guardandosi attorno sorpreso) Nooo… anche la musica???
GINO – (operativo - concentrato) Ok… Abbiamo un’ora circa… si può fare!
BUSTE – (dispiaciuto) Ma – ma se sapevo mi pre – preparavo.
GINO – Lo sei! … (e digita “dgt” leggendo) … B-u-s-t-e.
GASTONE – (confuso) Ma che storia è?
PIERO – Sssssssss… 
GINO – Ecco… ci siamo..
GASTONE – (guardando lo schermo) Ma che storia è???

Buste ridacchia vergognoso. Vojko lo incita con pacche sulla spalla.
Gino gli lascia il posto al PC e lui, timidamente, emozionato, si siede davanti al PC come un bimbo che sale su una F1.


PIERO – (legge vari nick-name femminili sullo schermo)……… “Chiara 62” – “Stella marina” – “Gilda 46” – “Diversa” – “Miriam 44” – “Strega Acida”…
GASTONE – (eccitato – guardando lo schermo) Madonnaaa… tutte donne??? … E gli altri chi sono??? (contrariato) Uomini? … Uomini??? Eh no! … le orge nel mio cantiere no eh!!!
GINO – Eccola!!
GASTONE – (urla come spaventato) Chi ???
PIERO – (eccitato) Qual è?
GINO – (indica col dito sullo schermo) Questa…. “Fata Turchina”
GASTONE – (agitato) Chi???
PIERO – Sssssss! … (veloce) Gino la conosci?
GINO – Vai Buste!

Buste prende un libro, lo sfoglia velocemente. Trova una frase che gli piace. La fa leggere a Gino mentre lui la digita.

NB: Ora Gino e Piero a turno leggeranno sullo schermo ciò che “Fata” scriverà a Buste.

GINO – (dettando scandisce bene le parole) “C’è chi … fa solo sesso con la vita e c’è… chi fa l’amore con essa… amandola.”
GASTONE – (come dire “brutto imbroglione!”) Ma Buste! Vecchio porco! Sai scrivere davvero!!!

Silenzio per un po’…. Poi…Gastone non riesce a capire un tubo di ciò che sta succedendo… si sente perso…

GASTONE – (sospettoso a Piero) Ma tu hai un fratello? Sei sicuro?
PIERO – Ssss!
GASTONE – (a Vojko dicendo di Buste) Ma sa scrivere???
VOJKO – Sssss! Lascia perde! 
GASTONE – “Sssss” che?? … Si legge! Non siamo mica al cinema!
GINO – Mai stato in biblioteca?
PIERO – (a Gino) Non risponde?
GINO – Buste? Che facciamo? Forse non è lei…
BUSTE – Asp… aspet….

Compare la risposta di Fata Turchina. 
Buste non balbetta più (solo quando legge ciò che scrive) ma mantiene sempre il suo modo di fare timido e impacciato.

PIERO – Eccola! (la legge dallo schermo) … “Ciao Buste… scusa ero in cucina… sai cos’è successo?”

Tutti guardano Buste.

GASTONE – (stupito) Ma la conosce! E chi è???
BUSTE – (leggendo tutto ciò che scriverà) “Da come lo scrivi si direbbe qualcosa di non allegro…”
PIERO – (legge la risposta) “E’ morta Mimì! L’hanno investita!”
BUSTE – (scrive leggendo) “Non mi dire!! Me l’avevi descritta con amore… pastore tedesco vero?”
PIERO – (legge la risposta) “Caro Buste…..”
BUSTE – (scrive e legge) “Sono qui.”
PIERO – (legge la risposta) “Tu come stai?”
BUSTE – (scrive e legge) “Mi dispiace per Mimì!” 
GASTONE – (ora legge lui con difficoltà) “Non ha sofferto… dai … parliamo d’altro.. o.. piango … Tu… come… stai?”
PIERO – (riferendosi al modo di leggere di Gastone) Uomo di lettere!!
BUSTE – (scrive e legge) “Bene”
GINO – Scusate…. (scrive e legge veloce al posto di Buste) “Oggi è il mio compleanno!”
PIERO – (legge la risposta) “Siiii… è veroooo …. Auguriiiii!”

Gastone è attonito, quasi paralizzato da tanta “tecnologia” . 
Assiste a bocca aperta.

BUSTE – (scrive e legge) “Grazie!”
PIERO – (legge) “Che regali hai ricevuto?”
BUSTE – (scrive e legge) “Del vino schifoso e te.” 
GINO – (legge) “Aspetta.. il telefono… torno.”
BUSTE – (scrive e legge) “Va bene”.

Piero, Vojko, Gino e Buste si “rilassano”… Gastone è basito.

GASTONE – Vino schifoso??? …(a Gino e Piero) Ma la conosce??? Chi è?
GINO – Ssss ….ok… Ti spiego tutto per bene! Ieri sera è (Buste) passato per casa mia… per far tradurre una lettera dei suoi parenti in America da Marisa … mia moglie chattava con una sua amica di Roma, e per scherzo, per gioco, mentre aspettavamo che venisse su il caffè, lo ha fatto chattare con questa “Fata turchina”… Per regalo gli ho deciso che gliela avrei fatta incontrare anche oggi.
GASTONE – (a Vojko) …“Chattare”??… e che è?
VOJKO – Che te frega? Lascia perdere! (Gastone gli mostra il pugno)
BUSTE – (contento - emozionato) Non so ancora co-co-come si chiama.
PIERO – Chiediglielo!
GASTONE – (chiede a Piero stupito) Ma Buste sa scrivere? …Non balbetta più?
PIERO – Sssssssss!
GASTONE – (irritato) Ssss un corno! Siamo in un cantiere mica in una discoteca! 
PIERO – (stizzito) Bibblioteca!!!!!
GASTONE – Vabbè… quello che è!!!
PIERO – (a Gastone) La smetti o no?!
GASTONE – (reagisce a modo suo) Se la “smetto”?! Certo… sta a vedere quanto “la smetto” !!

Gastone, sentendosi “escluso”, esce di scena inviperito. 

PIERO – Ma quanti anni ha?
GINO – Non lo so… (a Buste) quanti anni ha?

Gastone (da fuori scena) fa partire la betoniera e smeriglia del ferro.
Rumore infernale.
Fata è tornata. Gino e Piero leggono ciò che la donna scrive ma il rumore copre le loro parole (il pubblico sentirà solo il baccano fatto da Gastone).
Gino si incazza. 
Tensione.
Prende il badile e fa per andare a picchiare Gastone, ma Piero lo trattiene. 
Vojko ridacchia.
Buste continua a scrivere e a leggere ciò che Fata gli risponde sullo schermo. Ha il sorriso stampato sul volto. 
Gino è inviperito. Piero lo trattiene a fatica, e con fatica lo convince a calmarsi, a gesti gli fa capire che convincerà Gastone di non fare casino.
Piero esce di scena dopo aver tolto il badile dalle mani di Gino.
Gino torna davanti allo schermo.
Si spegne la smerigliatrice. Ma la betoniera però rimane accesa.
Piero e Gastone tornano in scena.

GASTONE – (alta voce per superare il baccano della betoniera) Esigo rispetto… ok!? 
GINO – (incazzatissimo urla a Gastone) E la betoniera?!!
GASTONE – (urla alla betoniera) Oooh! E allora!!! (la betoniera si spegne da sola).
PIERO – (legge dal pc) “Poi che ti hanno regalato?”
BUSTE – (scrive e legge) “Te !”
GASTONE – Te???
PIERO – (legge) “Me?… Me come dono?”
GASTONE – (non capisce) Ma chi?
VOJKO – Ssssss!!!
BUSTE – (scrive e legge) “Si… ma per scherzo!”
GASTONE - (di nuovo rapito dal pc - come se parlasse ad un bambino) … Ma guarda Buste come scrive bene!

Fata non risponde per un po’. Attendono.

GINO – (preoccupato a Buste) Cosa le hai scritto?
PIERO – (rilegge ciò che è stato scritto prima) “Poi cosa ti hanno regalato?” – “Te!” – “Me?… Me come dono?” …”si ma pe-pe-per scherzo” … ma balbetti anche scrivendo adesso??? ….
GASTONE –Ma chi è questa? (lo ignorano)
PIERO – (preoccupato a Gino) Vuoi vedere che si è offesa?
BUSTE – (Preoccupatissimo cercando conforto da Gino) Spe, spe speriamo di no….
GINO – Tranquillo… rilassati sennò balbetti…

Rimangono in religioso silenzio con lo sguardo fissi sullo schermo attendendo una scritta da Fata. 
Buste ha la disperazione stampata sul volto. 

PIERO – (consolandolo) Eddai.. mica l’hai offesa… ora torna… (a Gino) Vero che torna? (Gino non sa che dire)
BUSTE – (dopo un po’ – di sua iniziativa - scrive e legge) “Offesa?”
PIERO – (come se urlasse “goaaal”) … Eccola!! …… (legge) “No, era di nuovo mia figlia Martina … al telefono. Dice che dei passanti hanno …. tirato giù la targa … del camion.”
BUSTE – (scrive e legge) “Era un camion?”
PIERO – (legge) “Si… Giallo ocra… cioè, un furgone con una gru arancione… i vicini lo hanno visto... anche i muratori del cantiere qui davanti hanno visto tutto”.

Tutti (tranne Vojko) guardano con severità Gastone.

GASTONE – (imbarazzatissimo a Buste)… Scrivi bene però… che c’è?
PIERO – (a Gastone) …Leggi qui!

Gastone con difficoltà infantile legge la frase scritta da Fata sul PC. 
Ci mette molto.

GASTONE – (teso) E’ uno scherzo???
GINO – (secco) No!!!
GASTONE – (inquisitore) Buste! Chi è questa?
PIERO – Ssssss !!!
BUSTE – (scrive e legge) “E come l’ha presa Martina?”
GINO – (legge) “Insomma… lei è forte di carattere.”
BUSTE – (scrive e legge) “Tu meno?”
GINO – (legge) “Ho un modo per sopire l’angoscia ed il dolore!”
BUSTE – (scrive e legge) “Era cucciolo?”
PIERO – (legge) “Si, un anno.”
GASTONE – (insiste – inizia ad agitarsi) Buste!!! Chi è questa!?
GINO – Buste?
BUSTE – Si?
GINO – Dove abita?
BUSTE – Lo ha scri-scritto pri-prima …me-me-mentre litigav-va-vate… col ba-ba-badile … Vicino al ca-cantiere della fe-ferrovia.
PIERO - E’ il cantiere di Pistolotto!
GASTONE – (imbarazzato - assolvendosi con poca convinzione) E comunque ce ne sono tanti di furgoni come il mio!! …. E poi chi ci dice che è lo stesso cane?
PIERO – Ssss….

Gastone, mogio mogio, si siede su un sacco. 
Gino e Piero leggono in silenzio (muovendo solo le labbra) le frasi di Buste e Fata. 
Si sente solo il “tic tac” della tastiera.

GASTONE – (quasi a se stesso) Non credevo di averlo ucciso.. l’ho preso solo di… si di striscio……(poi ansioso chiede)…… che sta dicendo?
PIERO – Ora ti leggo …(legge) …“Eccomi ..scusami…. era il mio vicino .. chiedeva di Mimì, e che andava dai carabinieri con la descrizione del furgone… Stamattina ho fatto un giro per vedere se vedevo quel furgone.”
BUSTE – (scrive e legge) E tuo marito?
GASTONE – (ansioso) Chiedi se ha trovato il furgone piuttosto!! Che ti frega di suo marito!! 
GINO – (legge) “E’ morto … Tu sei sposato?”
GASTONE – Chi io???
PIERO – Sssssssss!!!!
BUSTE – (scrive e legge) “No… Non ho trovato l’altra metà.”
GINO – (legge) “Io si, ma poi l’ho persa.”
BUSTE – (scrive e legge) “…….Dispiaciuta?”
GINO – (legge) “Credo che l’amore sia un appello al quale alcuni rispondono senza essere stati chiamati.”
BUSTE – (scrive e legge) “Pessimista?”
PIERO – (legge) “Forse si… hai ragione…. Vedo troppo nero… poi oggi Mimì…”
BUSTE – (chiede agli altri) Co-co-me diceva Tenco? … “Vedrai vedrai…
GINO – Si dai scrivila che è bella!
BUSTE – (scrive e legge) “Come diceva Tenco… Vedrai vedrai…”
PIERO – (divertito - indicando lo schermo) La sta scrivendo anche lei!!! 
GINO-PIERO-BUSTE – (cantano in coro leggendo le parole scritte da lei) “Vedrai che cambierà… forse non sarà domani, ma un bel giorno cambierà…”
BUSTE – (scrive e legge) “L’abbiamo cantata tutti in coro mentre tu la scrivevi!”
GINO – (legge) “Davvero? Che bello! … Come ti chiami? Io mi chiamo… Maria. Ho 58 anni.”
BUSTE – (scrive e legge) “Ho un nome strano… Estragone.”
GINO – (legge) “Estragone… è un personaggio di Beckett? “
BUSTE – (scrive e legge) “Si.. Me lo ha detto Gino… Aspettando Godot ”.

Gino si pavoneggia un po’.

GASTONE – (spaventato) …Chi è che aspettano?
PIERO – (legge sullo schermo) “Ci sentiamo……….. al telefono?”

Cala il gelo. Tutti guardano Buste. 

GINO – Oh cristo!
PIERO – Oh cristo !
GASTONE – Oh cristo !
BUSTE – Oh, oh, oh, oh,... (emozionato, non smette di balbettare) 
GASTONE - (si avvicina - da un piccolo scappellotto a Buste) Non balbettare proprio ora eh!!!
PIERO – Buste… vuole sentirti!.. (guardando lo schermo) che le hai risposto?
GINO – E cosa vuoi che le risponda!? …Che non ha il telefono!
PIERO – E lei? … (legge) “Torno subito, vado in cucina… aspettami!”… Ma siete scemi??… Lui non lo ha… ma noi si!
BUSTE – Gi, Gi, Gino…. io mi, mi, vergogno….
GASTONE – (togliendosi da “ogni impiccio”) …Ah bè… Il mio è scarico!
PIERO – Non so ma… (controllando se sul suo ha credito) ecco lo sapevo… credito esaurito… 

Vojko fa segno agli altri che nemmeno lui ha credito.

GINO – Il mio è a casa….. (a Gastone) Hai il cavetto?
GASTONE – No!
GINO – (insiste) Lo hai sempre…
GASTONE – (alla “Ponzio Pilato”)…Lasciato a casa!
GINO – (insiste ancora) Non è quello che hai sul sedile?
GASTONE – (“cascando” dalle nuvole).. Sedile? ..Quale sedile?
GINO – (incisivo veloce minaccioso) Senti! Io non ho il telefono con me… loro due (Piero e Vojko) non hanno credito… tu lo hai scarico, hai il cavetto ma non vuoi prenderlo per paura che Buste ti consumi quella lurida scheda di cacca da 50 euro mentre a lui va in fumo un sogno…. certo, stasera tu mi licenzierai, certo, ma adesso va a prendere quell’escremento di cavetto, tira qua una prolunga, c’è ne una tutta nuova sul sedile sopra il cavetto! Se non lo fai, giuro, come è vero che la tua bolla è più la dritta di tutte, che ti denuncio per le norme di sicurezza mancanti, per aver investito un cane senza soccorrerlo e poi ti arriva un badile sulla costola destra in mezzo… non so esattamente quale… bèh insomma, una…. e poi…
PIERO – (decide lui per tutti) Vado a prendere il cavetto!!!

Piero esce. Gastone “subisce” un po’ la “fermezza” di Gino e posa il suo telefono sul tavolino. Torna sedersi in disparte per finire di mangiare.

BUSTE – (preoccupato)…Gi gi gi Gino, cosa le, le, le dico? 
GINO – (rassicurandolo sarcastico) …Gastone era un “trombon de fame”… ti suggerirà tutto lui.
GASTONE – (offeso – a bocca piena) A no eh! Arrangiatevi! 
PIERO – (entrando con cavetto e una prolunga) Dove mi attacco?
GINO – (staccando la prolunga della betoniera e inserendo una riduzione) Qui! …Ma allora non serviva la prolunga…
PIERO – (tono da dotto) Ma con essa lui si po’ allontanare se si sentisse in imbarazzo davanti a noi…
GINO – Impari alla svelta ad usare il pensiero, vero?
PIERO – (teatrante) Ho curiosato fra i tuoi libri quella volta…
GINO – Il cavetto bastava se noi intanto andavamo a prenderci un caffè!
PIERO – (teatrante) Certo esimio collega edile, ma con codesta prolunga il nostro altrettanto esimio collega Buste potrà andare dietro l’opera muraria in corso di espletamento per non essere disturbato dal caotico e dodecafonico traffico urbano!
GINO – (ora teatrante anche lui) A questo non ci avevo pensato! …. Giusto!… Proceda!
PIERO – (chiede ironicamente il consenso da Buste) Procedo?
BUSTE – (preoccupato) … S .. s … s… s…
PIERO – (cambia tono - sbrigativo) Se fai “si” con la testa facciamo prima!

Buste fa “si” col capo. Piero e Gino preparano cavetto e prolunga. 

GINO – Gastone?… 
PIERO – (grida non notandolo dietro a lui) Gastoneee……… Il telefono!
GASTONE – (seccato – alta voce) …E’ lì (sul tavolino) … sei orbo!!??
PIERO – (a Buste )… Fatti dare il numero.
BUSTE – (guardando lo schermo) ...Non c’è!
GASTONE – (come se parlasse con dei cretini) Chiamatela e fatevi dare il numero , no?
PIERO – Eccola , (legge) “Eccomi, ci sei?”……… dai, chiedile il numero!

Gino digita velocemente la richiesta al posto di Buste … Silenzio di attesa… lungo silenzio di attesa … lunghissimo .. Gastone controlla l’ora… poi Piero si versa da bere .. ecc.

GASTONE – (cercando di riprende in mano le “redini del cantiere”) Intanto che aspettiamo non si potrebbe finire di pulire i distanziali e noi (a Piero) a finire sopra le piastre?
GINO – (guardando lo schermo) Ecco il numero!!!
GASTONE – (ridacchiando - idiota) Non se lo ricordava? Menopausa!!!
PIERO – (a Gastone) Zitto! ………. Dai Buste!
GASTONE – (borbotta fra se e se come un re deposto) Zitto… zitto… 

Piero porge il telefono a Buste. 
Si comportano come se il momento fosse di una solennità assoluta. 
Si mettono quasi sull’attenti. 
Buste guarda negli occhi gli altri … e uno alla volta gli fanno cenni di incoraggiamento (tutti tranne Gastone) …poi si porta il telefono all’orecchio con timidezza.
Attende………… Lunga attesa………… poi…

GASTONE – (impaziente) E allora???
BUSTE – No, no, no, non va!
PIERO – Ma avete fatto il numero???
BUSTE – Come si, si, si…… fa?
GASTONE – (impaziente) …Oh Cristo!!!

Gino glielo strappa di mano velocemente e compone il numero copiandolo dallo schermo.

GINO – (ridà il telefono a Buste) … Ecco…. dai!

Buste attende. Si abbassano un po le luci. Gastone guarda il cielo.

GASTONE – (preoccupato) Guarda che nuvola!
PIERO – Sembra un airone.
GASTONE – Tanto non piove!
GINO – Ssssss !!!
BUSTE – (timidissimo – gli altri restano immobili per non disturbare Buste) Pronto?…. Si… Buongiorno... Bene e lei?… Davvero?… E quando?… Chi io? No siamo in pausa … oh, nulla di importante… solo un po’ di vino con grossi problemi di qualità… Ama il vino? Oh si anch’io!… Nooo, non da tappo… in effetti mi regalano sempre vini poveri di alcol, di acidi e di tannino, vini che sono fortemente esposti all’alterazione batterica detta “Acescenza” …(Piero e Gastone guardano Gino sorpresi dal linguaggio di Buste – Gino gli fa un gesto come dire “che c’è di strano?”) … Bhè, si tratta della più grave fra le malattie del vino, sono attaccabili alcol etilico, acidi fissi, zuccheri, glicerina… esatto…. (Piero e Gastone annusano, assaggiano e tastano il vino che hanno comperato) …. ed anche gli alcoli superiori, portando alla formazione di acido acetico, dall’inconfondibile odore… Si esatto, quello… con formazione di una pellicola biancastra sulla superficie… (eventualmente Piero si fa restituire i bicchieri di vino offerti al pubblico scusandosi) …. Esatto… No, no, vede, per la verità l’odore non è dovuto solo alla presenza di questo acido, ma anche da un composto che questo forma successivamente combinandosi con l’alcol, cioè: l’acetato di etile…… Davvero?? Questo non lo aveva scritto però? … Allora era lei stamattina! …Davvero?? Che bella passione che ha lei… il volo in deltaplano… (Gastone ha un sussulto) Ma lo fa da tanto?……… Ah, mi dispiace… (ascolta per un bel po’) ………Che bello però! … Come “cosa”?… Che suo marito sia morto in un incidente aereo e che lei abbia chiesto al suo vicino di casa, istruttore di volo, di insegnarle a volare per stare più vicino a lui… certo si, il muratore… la vedevo passare sa?… (guarda in cielo) Si esatto.. proprio vicino.. esatto.. (entusiasta) no no quello è un altro cantiere… esatto, dopo il distributore.. (ancor di più entusiasta) Aaah era lei che volava qui sopra prima allora!! …. Davvero?… Ha visto il furgone giallo?? .. (guardando ancora il cielo) Quale… (indica col dito) quella? … Certo .. è la stessa che vede lei? Bella nera ma non pioverà… no, non sono sposato.. per scelta ?… no … mi sono sempre detto “Vedrai, vedrai”… Come sono vestito? … Bhè.. si… E lei?… Tuta da ginnastica?? Anch’io... sempre in tuta a casa.. si certo… con mia mamma… si, figlio unico, e lei? …… Ama la poesia? …………….
GASTONE – (a Buste) Chiedile che intenzioni ha… del furgone!?
VOJKO – Ssss !!
BUSTE - ….Io no… ma mi piacciono i poeti.. (divertito) Noo, non sono gay! Intendevo.. …esatto... Si bhè…. non è un ambiente molto poetico il cantiere, ma si fanno incontri e scontri che sanno di poesia… io che faccio sempre da anni la malta sempre allo stesso modo e Gastone…. Si esatto, il titolare (Gastone si alza e si da una sistematina) … A lui sembra sempre diversa, una volta troppo grassa , poi magra… già, dipende da come uno si alza, (Gastone fa un gesto come dire “ma che sta dicando!?”)… Esatto… poi chi c’è? C’è Piero… (anche Piero si da una pulitina) si, è un bravo ragazzo, un po’ chiacchierone ma… esatto… poi Vojko… (contento che si parli di lui) no, non so se è extracomunitario, so che viene da lontano e basta… (Gino si prepara per essere “nominato” anche lui)… la gru, la betoniera, la sabbia, Gino e le nuvole… (Gino rimane deluso dalla “poca considerazione) .
A volte, svegliarsi presto che ancora non c’è luce, aprire le orecchie e sentire che diluvia, sentire un voce al telefono che ti dice (Gastone fa segno con orgoglio che “quella voce” è la sua) …che puoi tornare a letto, al caldo, perché pioverà tutto il giorno... bèh… le nuvole sono anche questo… si, lo so, è la pioggia… mai visto pioggia senza nuvole… nuvole senza pioggia si… anche per me… si, è stato un piacere sentirla… Arrivederci… Arrivederci… No, questo non è il mio numero… si esatto, è suo… quello di casa? (fa segno a Gino di scrivere il numero – Gino si fa dare carta e penna da Vojko ed esegue) … 041-65656565… va bene... arrivederci… si anche per me… davvero?… Ciao.

Buste porge il telefonino a Gastone il quale lo stacca dal cavetto e si mette tutto in tasca. 
Buste è come in trance. Tutti lo guardano e attendono una sua “reazione” in silenzio. 
Dopo un po’…. (stanchi di attendere)

TUTTI INSIEME – Che ha detto???
BUSTE – Si chiama Ma-Ma-Maria….. e mi ha de, de, de,….
GASTONE – (protesta) Ma se fino adesso non hai balbettato!!!
GINO – (difendendo Buste) Era emozionato!!!
PIERO – Ssss! Buste, che t’ha detto?
BUSTE – (come in trance) Mi ha de-de-de-detto… se pioverà, e non la-la-lavoriamo, mi aspetta per un ca-ca-ca-caffè …… da-da-da lei, sul suo di, di, divano!

Gino e Piero di scatto si metto a fare la danza della pioggia a mò di indiani. Buste ride goffo. Vojko lo abbraccia complimentandosi.

GASTONE – (urla disapprovando) Eh no! C’è da finire il solaio!! C’è da fare le scanalature! …

Si sente un tuono.

GASTONE – (urlando al tuono) oooh!! Fermo lì te!! C’è da armare la scala! C’è da fare posto per scaricare la sabbia… Sta per arrivare la calce… 
PIERO – Fermi tutti!! ……(si fermano tutti - silenzio)……….. Piove!!!
GASTONE – Ma va!
PIERO – Ho sentito una goccia!
GINO – (inseguendo la caduta delle “gocce” per il palco) … Io tre!
GASTONE – (urla) Ero io che vi sputavo addosso!!
PIERO – (a Buste - cercando “conferma”) Ti ha detto che se piove…?
BUSTE – (ansioso) Mi a-a-aspetta!

Gino e Piero guardano severamente Gastone.

GASTONE – (deciso - come se parlasse dolcemente a dei bambini) Cari, vi ho detto che c’è da armare la scala (indica quale sul disegno appeso sul fondale) , c’è da far posto ….

Gino e Piero riprendono la danza della pioggia più decisi di prima. Vojko si aggrega alla danza.
(Canti pow-wow degli indiani d’America in sottofondo)

GASTONE – (sfidandoli) Ah si?!

Anche Gastone si mette a fare una danza “tutta sua” fatta di gesti goffi e da un canto simile a “Oh sole mio”, mimando uno che prende il sole in faccia.
Gino e Piero si fermano e guardano Gastone danzare e cantare a squarcia gola come se fosse un deficiente.

PIERO – (a Gastone) Ma che è sta roba?
GASTONE – Danza del sole! (e continua a danzare)
BUSTE – (indicando una nuvola) Gu-gu-guardate , quella è a forma di pe-pe-pecora!
GASTONE – (si ferma) Che ore sono? (controlla) Su dai….non piove! (deciso) Allora… Come si arma questa scala? (quella sul disegno)
GINO – (lavandosene le mani) Sei tu il capo! Studia!
BUSTE – (indicando un’altra nuvola e chiede a Vojko) E qu-qu-quella sembra un ai-ai-airone!…(Vojko gli sorride) Ma do-do-dove andranno?…Si– si – si fermeranno?
PIERO - Tone?
GASTONE – Che c’è?
GINO – (con sfida, guardandolo dritto negli occhi) …Piove!…. Ok?

Silenzio. Tensione nell’aria.
Gastone subisce la “serietà” di Gino e Piero. 

GASTONE – (sente l’ammutinamento nell’aria - passa al contrattacco) Allora diciamocela tutta! …(a Gino, come un comandante al capo dei “ribelli”) Sai perché ti tengo qui e non ti mando via a calci nel culo? 
GINO – (serenamente con sarcasmo) Perché sono uno dei tre cognati dell’assessore che ti ha appaltato la tribuna per lo stadio da 10mila posti in un paesello di 5mila anime, il restauro del municipio e la nuova pista ciclabile che non servirà a nessuno!
GASTONE – (guardandolo negli occhi) Giusto!!!
GINO – Allora sai che faccio? 
GASTONE – Dillo!!
GINO – (lavandosi le mani in un secchio d’acqua per poi asciugarsele sulla camicia di Gastone) … Ti licenzio io! Non sei un buon titolare per me! E quando mio cognato saprà che mi sono licenziato perché non sei uno bravo nel suo lavoro… e che ti ho licenziato perché tieni fuori regola gli extracomunitari con uno stipendio da fame e che gli hai dato un tuo appartamento a 800 euro al mese e se non gli sta bene perde lavoro e casa… e con questo saremo solo all’aperitivo, si perché, per festeggiare il tuo licenziamento inviterò mio cognato fuori a cena stasera… chissà che faccia farà?!
PIERO – (cerca di sdrammatizzare) Ma non dovevi andarci con tua moglie???
GASTONE – (duro – incazzato ma calmo) Ma tu! chi ti credi di essere? Un professorino mancato? Un cervellone che critica chi legge solo la gazzetta dello sport? Sei forse uno di quelli che conoscono .. come si chiama… Plutonio…
PIERO – (corregge tempestivo suggerendo sottovoce per non far fare “brutta figura” a Gastone) …Platone!!!
GASTONE – (minaccioso prende un in mano un badile) Credi di tenermi in pugno?
PIERO – (dividendoli - facendoli ragionare) .. No, no, no.. fermi un attimo!… Metti giù quel badile! (e a Gino) E tu la smetti!?… E’ il suo compleanno!!
BUSTE – (dice a Vojko) Si… è.. è.. è vero!
GINO – Facciamo che “piova” … altrimenti mi licenzio! (cambiando tono pur di convincere Gastone) Dai …farò anche il lavoro di Buste gratis se “piove”!
GASTONE – Cioè?
PIERO – (supplichevole) Dai Tone… non fare il coglione!
GASTONE – (minaccioso) Cioè???
BUSTE – Tone…
GASTONE – (incattivito) …Si?!
BUSTE – (si avvicina a Gastone - tono sereno) Io non ho ma-ma-mai preso il caffè con una do-donna seduto con lei sul suo di-divano … tu si? Se è si… ra-ra-raccontami com’è? Cosa di di dicono le donne? … è stato be-bello? … Mi siedo… (si siede su un bidone) Racconta ti pre-pre-prego.

Silenzio.
Gastone guarda Buste, poi Piero, poi Gino, poi Vojko… 
La richiesta di Buste lo ha un po’ commosso, colpito. 
Alza gli occhi al cielo… tende una mano nel vuoto per sentire se piove.
Gli altri 4 attendono il suo “verdetto”.
A Vojko trilla il telefonino. Risponde. Fa capire sotto voce a chi lo ha chiamato che “non è il momento giusto” e spegne subito. 
Dopo un po’ Gastone, controvoglia.

GASTONE – (arrendendosi) … Ok………. Ho sentito una goccia!
PIERO – (urla contento - ironico) Il Re del mattone ha detto sii !!!

Trilla il telefonino di Gastone.

GASTONE – (urlando incazzato al telefono) E allora sta calce arriva o non arriva? … Come sarebbe a dire “prima o poi arriverà!”??……..(cambia tono) Ma lei chi è? … Oh mi scusi.. .. credevo che… si.. ve lo passo (guarda Buste), è qui… si, sono Gastone… piacere anche mio…. Bèh si i lavori vanno un po’ a rilento ma… (Piero, a gesti, lo “invita” a passare il tel. a Buste) ah, è lei col deltaplano… nooo… chi, io?? … io mando maledizioni a lei?? …. Col badile? Ma quale badile?? ...Ma nooo! … Ma si figuri signora… Ve lo passo …arrivederci signora… e voli pure quanto vuole…. (guarda il cielo) … no non piove… 
GINO – (a Vojko indicando deciso Gastone) .. E’ licenziato!!
GASTONE – (correggendosi subito – al tel.) … ma in effetti una goccia… 
GINO – (ancora a Vojko indicando Gastone) .. Licenziato in tronco!!
GASTONE – (si sente “minacciato”) … Cioè ecco , si piove.. ora piove! .. da lei no? (esagera) Si, si, qui diluvia! … Arrivederci e passi quando vuole… Come scusi?… (agli altri - tappando il telefonino) .. Dice che quando vola si chiede: “chissà cosa vedono quelli da laggiù!?”…….. (al telefono).. Davvero? Ok, buona giornata!…… (a Buste)… è per te!

Buste, emozionato…

BUSTE – Pronto?… Pronto?.. Pronto?… Non va!!!
PIERO – No! … Finita la batteria?? (a Gastone)… Colpa tua!!!
GINO – (incazzato a Gastone) Ma perché dovevi staccarlo dal cavetto!!???
PIERO – (incitando) Dai, dai, dai….
VOJKO – Dai che è tardi!!

Scatta la fulminea operazione “prolunga-cavetto” e, a mo’ di tecnici F1.
Effetto acustico. (respiri affannati ripetuti tratti da “mègu mègun” di De Andrè)
In pochi secondi ripristinano il “collegamento”. 
Gino ricompone il numero e passa il telefonino a Buste.
Stop effetto acustico.

PIERO – Suona?
BUSTE – S-s-s-s- (si trasforma dal “Si “ balbettato al “ssss” di silenzio.) 
PIERO – (a Buste, sfregandosi le mani contento)… Dai che piove!!!
BUSTE – Pronto?… Si.. finita la batteria … esatto… si, piove…. zucchero? Si… ne abbiamo in baracca (gli altri confermano che di zucchero ce né a volontà) … va bene, lo porto io…… la casa vicino a… si, ho capito quale… a dopo… si.. a dopo (si scioglie) .. si… che bello… davvero? … (quasi sognante) a dopo allora… no non lo so, ma me lo dica…. Che bello… e poi?… Paura?… No… non ho paura.. si…………. a dopo!

Buste consegna il telefonino a Gastone. 
Rimane in silenzio con lo sguardo sognante perso nel vuoto come in trance.
Come prima i 4 rimangono in attesa che Buste “si esprimi”.
Dopo un po’…

TUTTI INSIEME – Che ha detto???
BUSTE – Che-che-che-che-che…
VOJKO – Che te frega?
BUSTE – Che vi faremo u-u-u-una sorpresa!
PIERO – Chi?
BUSTE – Io e le-le-lei!
GASTONE – (preoccupato) Non ci volerete mica sopra con l’aereo?
PIERO – (seccato – rimprovera Gastone) Ecco!! Rovinata la sorpresa! Sempre il solito!
BUSTE – (preoccupato) Va-va-va…
GASTONE – Vafancù a chi???
BUSTE – No! Va, vado vestito co.co.così?……
GINO – (a Gastone – prendendolo sottobraccio) Giusto! Tu non dovevi andare dall’architetto stasera?
GASTONE– (sentendosi “in trappola”) …Si… e allora?
GINO – E di solito ti cambi… 
PIERO – (a Gastone, prendendolo sottobraccio) Giusto! Non ci vai vestito così! Vero? 
GASTONE – Vorreste dire…. I miei vestiti???
PIERO – (decisissimo)… Li ha in furgone! Vado!
GASTONE – (in veneto) Fermo mona! Dove vèto!!!
PIERO – (per farlo sentire “in colpa”)… Lo mandi vestito così????
GASTONE – (fa la conta – come se “tocca fare tutto a lui”) …E la giornata di lavoro! E il telefono! E il cavetto! E la prolunga! E il vestito! E far piovere! …. Facevo prima ad andarci io !! 
GINO – (a Buste – provocando Gastone)... Fatti dire dalla signora se ricorda il furgone che ha ucciso il cane… e poi falla volare qui sopra a bassa quota … il suo è quello giallo ocra…
GASTONE– (a Piero con rassegnazione nervosa) Tieni le chiavi!

Piero esce di corsa a prendere il vestito. Trilla il cel. a Gastone.

GASTONE – (risponde) … Oh! E allora? … Ok! … (spegne, e come se non gli interessasse nulla…)… sta arrivando la calce!

Scatta un antifurto.

GASTONE – (urla a Piero) Nemmeno un furgone sai aprire adesso???
GINO – Non hai l’antifurto!
GASTONE – No….. è vero! Allora non è mio!

Si spegne l’antifurto. 
Rientra Piero con giacca, pantaloni e camicia di Gastone in braccio.

GINO – Di chi era antifurto?
PIERO – Del furgone!
GASTONE – (sorpreso) Mio??
PIERO – Si.. l’ho attaccato prima, quando ho preso il cavetto! Perché?
GINO – (sarcastico) …Non sapeva di averlo!
PIERO – (a Gastone – sorpreso) …. Ma dai!!??
GINO – Ha tutto e niente!
GASTONE – E sarebbe a dire!? 
PIERO – Smettetela!!
GASTONE – (da la colpa a Gino) Ma non vedi che è lui!!??
PIERO – Dai buste .. (gli mostra il vestito) ! Vieni!
BUSTE – Ma è tu-tu-tutto nuovo!
GASTONE – E tu-tu-tu-tu trattalo bene!!… (sarcastico, timoroso per la sorte dei suoi vestiti) Scusate… sono emozionato!
GINO – (a Buste) … Dai, va in baracca… cambiati. 
BUSTE – (a Gino) Mi, mi, mi do una la, la lavata sotto le bra, bra, braccia?
PIERO – (severo, per “smuoverlo”) .. Andiamo o no!!??

Buste e Piero escono con in vestiti, ma Piero prima di uscire si blocca.
Musica. Cambiano le luci. Una puntata su Piero.

VOCE PRE-REGISTRATA DI PIERO – Ivan, Ivan mi senti? Hai visto quante nuvole? … Domani le prendiamo tutte, vedrai! … ho raccontato una bugia a Gino… sul fatto che ti hanno dato un anno di vita… ah sai, anche a Buste hanno fatto una dentiera come quella di tuo zio prete… tu lo sai perché continuo a fare il muratore, vero? Perché così rinforzo gambe e braccia per non far scappare le nuvole! …..Ma no, che sto dicendo!?
Fine musica. Luci normali.
Piero esce e va raggiungere Buste in baracca.
Gino e Gastone rimangono in imbarazzato e teso silenzio. 
Vojko guarda in cielo. Indica qualcosa lassù, e fa il verso della pecora.

VOJKO – “Beee… Beeee…. “
GASTONE – (bonario - guardando su)… E si.. sembra una pecora!
VOJKO – Che te frega?
GASTONE – (a Gino riferito a Vojko) .. Che tipo, eh? 
GINO – (non ha voglia di parlare con Gastone) …. Già!

Gastone finge di capire il disegno della casa. 
Gino canticchia qualcosa digitando qualcosa al PC. 
Dopo un bel po’ di silenzio (magari solo effetti: auto in lontananza, claxon, passanti che parlano, auto con autoradio al massimo… ecc.) 
si sentono le fragorose risate fuori scena di Piero. 
Incuriositi, Gastone e Gino escono. 
Vojko tira fuori il suo telefonino. Compone un numero. Porta il telefonino all’orecchio. Attende. 
Musica. (“Mashenka” di Vladimir Denissenkov)

VOJKO – Olga… (sorride)…… dà…(che in italiano sta per “si”)…..

MUSICA FINE PRIMO ATTO SIPARIO


SECONDO ATTO

Prima che il sipario si apra si sentono dei “tamburi metallici” tipo tifo da stadio al grido “Buste! Buste! Buste!…” e anche il fracasso della betoniera che gira. 


Si apre il sipario. (Luci particolarmente studiate in prova)
A suonare i “tamburi” (bidoni) sono Gino e Piero. 
Vojko è al telefono e fa sentire al suo interlocutore telefonico il gran baccano che c’è.
Entra Gastone sghignazzando divertito ritmando il tempo a mo’ di “Totò capo banda musicale” con un badile in mano.
Dietro a lui dopo un po’ entra Buste.
I vestiti gli stanno larghi. Sembra un clown. Pettinato da “cretino”.
E’ impacciato, emozionato, imbarazzato. 
Gastone lo “invita” a fare la passerella. Buste ubbidisce. E’ goffo nei movimenti.
Fine tamburi. Ma la betoniera continua a girare.

GASTONE – (alla betoniera con cattiveria) E allora!!?? (la betoniera si spegne da sola)
VOJKO – (scusandosi al telefono) Dà.. niet vino niet… dà Olga, dà, dà…..

Chiude la telefonata.
(Mentre parlano “aggiustano” il vestito a Buste come fanno certe mamme e zie ad un bimbo pronto per una cerimonia)

PIERO – Allora... appena la vedi che le dici?
GASTONE – (risponde al posto di Buste) Salve signora, sono Buste!
PIERO – E poi?
GASTONE – Il mio titolare ha un furgone giallo ma non è “quello”!
GINO – Fammi sentire l’alito..

Buste alita sul naso a Gino. Gino barcolla.

GINO – (a Piero)..Ma che ha mangiato?
PIERO – Mentre lo vestivo s’è fatto un panino burro e aglio!
BUSTE – (precisa scusandosi) Po po poco aglio!
PIERO – Uuuh si sente!
GINO – (tirando fuori dei soldi) Tieni.. comperati le caramelle! 
PIERO – Fammi vedere le scarpe…

Buste mostra le suole. 

PIERO – Tone, prendi la spazzola!… (a Buste) .. siediti qui.

Si siedono sui bidoni.
Gastone prende una spazzola di ferro e inizia a spazzolare le scarpe di Buste come se fossero gli zoccoli di un cavallo. 
Piero gli taglia un po’ le unghie della mani con una tenaglia.
Vojko lo pettina.
Gino gli sistema il vestito. 
Sembrano allenatori attorno ad un pugile fra una ripresa e l’altra.

(veloci - concitati)
GINO – Non fermarti al bar per farti venire coraggio, ok?
PIERO – Hai capito Buste? Niente bar!
GINO – Ci siamo capiti?!
VOJKO – Dai che è tardi!
GASTONE – E cerca di essere qui prima delle 2 !
PIERO – Devi ascoltarla non solo con le orecchie… anche con il cuore!
GINO – Mentre ti parlerà guardala dritta negli occhi.
GASTONE – Cerca di capire cosa intende fare con “quello” che gli ha preso sotto il cane.
PIERO – Cerca di non farti vedere imbranato
GINO – Sii te stesso… cioè,….. non troppo.. perché se sei te stesso come sei con me va bene, ma se sei te stesso come lo sei con Tone è un casino!
GASTONE – Non ho capito un cazzo ma sono d’accordo!
PIERO – Non farle capire che è la prima volta per te!
GASTONE – Ma nemmeno che sia la centesima! Non ti crederebbe!
PIERO – (a Gino, preoccupato) E se fosse una mangiatrice di uomini???
GASTONE – Ti sei lavato bene, bene?… fammi sentire!

Buste alza le braccia e Gastone gli annusa le ascelle.

GASTONE – (schifato a Piero) .. Ma con cosa s’è lavato????
PIERO – (sviando) Meglio non dirlo! 
VOJKO – Lascia stare.. che te frega!
GINO – Guardale le mani.. guarda come le muove… lei noterà che gliele guardi…
GASTONE – E ti dirà “che cazzo guardi??”
GINO – Hai mai guardato le mani di tua moglie mentre le muove… 
GASTONE – (con stupido sarcasmo) No… di solito chiudo gli occhi .. e poi co sta “panza” non le vedrei!
PIERO – Non intendeva dire questo…
GASTONE – Lo sooo… scherzavo! Non si scherza mai in sto cantiere!!
GINO – Già…..Chissà perché?
GASTONE – Se è per te, caro “professorino”, qui si parlerebbe sempre di architettura, quadri, libri, bètonier…
PIERO – (lo corregge) Beethoven!
GINO – Fammi vedere la dentiera… (Buste apre la bocca. Gino tasta se si muove) … Ok… è fissata bene… 
BUSTE – (preoccupato) Mi, mi, mi, mi,…..
GINO – Si, ti aspettiamo qui!

Cambiano completamente discorso.
PIERO – Sai Gastone cosa ci stavamo chiedendo io e Gino prima?
GASTONE – Quando sarà che vi guadagnerete i soldi che vi do?
PIERO – Peggio! Ci chiedevamo: che fine ha fatto tua moglie?
GASTONE – (sorpreso) Come scusa?
PIERO – Non è che l’hai investita anche lei… 
GASTONE – Ma che dici!? … Sta benissimo… perché?
PIERO – L’ami?
GASTONE – (smettendo si sistemare Buste) Ma che razza di discorsi sono? 
GINO – (lo incalza) L’ami o no?

Sguardo d’intesa fra Gino e Piero.
GASTONE – (imbarazzato) Ma che razza di discorsi….
GINO – (smette di sistemare Buste , e con serenità…) Allora dille che l’ami!
PIERO – (smette di sistemare Buste) Le hai mai mandato un messaggio?
GASTONE – (non comprende) … Messaggio?….. Messaggio di che?
GINO – (a Piero) Dagli il telefono.
PIERO – Tieni… Mandale un messaggio!
GASTONE – (confusamente divertito) … Ma siete fuori???
GINO – Il primo anno di matrimonio tu venivi in cantiere cantando Battisti, poi sempre meno… secondo me eri innamorato.. e stavi bene.. e facevi star bene anche gli altri… da un bel po di anni rompi i coglioni al mondo e basta… quindi, prendi quel telefono e innamorati di nuovo di tua moglie… Ora!
GASTONE – (a Vojko) Ma che hanno bevuto?
VOJKO – Da che è tardi!
PIERO – Magari servirà più a noi che a te… è semplice Tone… se tu ti innamori di nuovo sei più rilassato… ricordi quanto meglio si andava? …quindi… (a Gino) com’è che hai detto prima?
GINO – Prendi quel telefono e innamorati di nuovo di tua moglie… 
PIERO – (a Gastone – deciso) …Ora!
VOJKO – Che te frega!

Gastone viene quasi convinto. E’ imbarazzato. Gino e Piero sentono di averlo in pugno, si scambiano ancora uno sguardo d’intesa e lo attendono silenziosi “al varco”. 
Vojko da un’ultima “sistematina” a Buste: il “tocco finale”.
Gastone non sa che dire. E’ come se Gino e Piero lo avessero colto nel segno, e che Gastone non “vedesse l’ora” di fare ciò che gli chiedono, solo che a lui non gli sarebbe mai passato per la mente di fare (non so se è chiara l’atmosfera).


GASTONE – E…E… E come si fa?
PIERO – Posso? (gli prende il telefono)… Allora… ecco .. “messaggi” … qui digiti il messaggio e poi schiacci qui e invii… 
GASTONE – (indica un tasto – si sente un pesce fuor d’acqua) … Qui?
PIERO – Si!

Gastone si mette in disparte per scrivere in pace il messaggio. Non sa cosa scrive. Buste è pronto per andare da Maria.

BUSTE – Io va, va, va, vado…

Ma nessuno lo sente. 
Sono troppo presi nel seguire “l’avventura” di Gastone.
Buste esce salutandosi silenziosamente con Vojko. 
Gino e Piero “fanno finta di niente” ma sono smaniosi di vedere cosa scriverà Gastone.
Gastone suda freddo. Non sa cosa scrivere. Poi ecco comparire sul suo volto un’espressione di gioia. 
Digita. Gli altri trattengono il respiro. 

GASTONE – (come se fosse un trionfo) … Inviatooo!!
PIERO – (contento) … ooooooooooh!!!
GINO – (contento per Gastone) … Che le hai scritto di bello? 
GASTONE – “Ciao”.

Gelo.

PIERO – (incredulo – deluso) … “Ciao”?
GINO – (stenta a crederci) …“Ciao” e basta?
GASTONE – Non “ciao e basta”… solo “ciao”!
PIERO – (sarcastico) L’ho sempre detto che sei un uomo di lettere!!
GINO – (protesta) … Ma potevi sprecarti un po’ però!!
GASTONE – (si giustifica) Perché si spreca poca roba qui in cantiere!!… se mi devo sprecare anch’io… allora si che siamo apposto ….
PIERO – (come dire sarcasticamente “che potenza!!” ) …. Che uomo!!!
GASTONE – (si auto-assolve) E che le dovevo scrivere??? Mica le ho mai mandato un coso.. qui.. come si chiama? ….. messaggio! 

Gli arriva il messaggio di lei. Gastone resta attonito.

GINO – E’ lei!
PIERO – (incita Gastone) Dai , leggi!

Gastone non sa che fare….

GASTONE – (confuso) Ma io.. non mai fatto ste cose…
PIERO – Non hai mai letto in vita tua?… Ah no, scusa… (gli prende il telefono e gli mostra il messaggio) … Allora? Che ha scritto?

Gastone non risponde, rimane ipnotizzato dal messaggio.

GINO – Allora?
GASTONE – Mi ha risposto… “Che hai?”
PIERO – Bhè, e già un buon inizio... no?
GASTONE – Non me l’aveva mai fatta una domanda del genere!
GINO – E adesso… che le rispondi?
GASTONE – E’ un bel casino.. che le dico?
PIERO – (ironico) Dille che ti manca!
GASTONE – (vergognandosi) Ma nooo.. eddai…
PIERO – (insiste) Siii daiii….
GASTONE – Non gliel’ho mai detto…
GINO – Appunto!

Gastone si sente di nuovo in “trappola” da sentimenti contrastanti e lontano ma anche vicini dal suo “io”.

GASTONE – Ok….. come si scrive?
PIERO – “M” di Moliere, “I” di Innsbruck …
GASTONE – Lo sooo… 
PIERO – Ah, ok… scusa… (gli “prepara” il telefonino e glielo ridà)… ecco…
GASTONE – Scrivo “mi manchi” oppure…?
PIERO – (ironico) Dille che ti manca calce!
GINO – Eddai… lascialo concentrarsi!
GASTONE – (cercando concentrazione - agitato) Se non la smettete vi sputo in un occhio!!
VOJKO – Dai che è tardi!
GASTONE – Appunto!

Gino e Piero si zittiscono. Gastone si concentra. Vojko fischietta. Piero lo zittisce con un sonoro “Ssssss!!” . Gastone li guarda tutti male come se, per colpa loro e della loro presenza, non riuscisse a scrivere.
Gino invita gli altri due a lasciarlo solo. Si semi-nascondono dietro il castelletto. Gastone digita e invia.

PIERO – Fatto?
GASTONE - (felice legge sul telefonino) Dice : “Messaggio inviato”!
PIERO – (scherzoso – ironico) Aaah … Che scrittore che abbiamo qua!!!
GASTONE – Come sto andando? (Vojko si scrive questa frase sul foglio)
GINO – (lo soprannomina allargando le braccia felice) Il nostro “Leopardi”!
PIERO – Le hai scritto “mi manchi”?
GASTONE – (come un bimbo contento) Si, si!!

Arriva il messaggio di risposta. 
Gastone, ancora in preda alla felicità, legge il massaggio. 
Cambia espressione. Diventa serio. Sguardo nel vuoto.

PIERO – (sottovoce a Gino) Ma che gli avrà risposto???
GASTONE – (li zittisce) Sssssssssss !!!!

I tre si semi-nascondono ancora dietro il castelletto.
Musica. “Perdere l’amore” di M. Ranieri. Luci “speciali”.
Gastone canta e mima la canzone. E’ molto preso.
(il testo: “E adesso andate via, voglio restare solo con la malinconia, volare nel suo cielo. Non chiesi mai chi eri, perché scegliesti me, me, che fino a ieri credevo fossi un re. Perdere l’amore quando si fa sera, quando tra i capelli un po d’argento li colora. Rischi d’impazzire, può scoppiarti il cuore. Perdere una donna e aver voglia di morire …”)
Ma gli trilla il telefonino. 
Si spegne la musica. 
Suspense. 
La suoneria del telefonino, nel silenzio, echeggia nel teatro sempre più forte (dalle casse audio) . 
Lui non guarda chi è che lo sta chiamando. Gino e gli altri escono dal “nascondiglio” con fare silenzioso e si avvicinano a lui da dietro. 
Gino gli fa segno di rispondere. Gastone non sa che fare. 
Deciso. Risponde!!!

GASTONE – (grida pieno d’amore) Si, mi manchi!!… (ascolta) …. Ah, buongiorno architetto!… no, dicevo… mi manca calce… (tornano luci normali – gli altri sbuffano) … Ah, va bene.. allora a domani!… Come scusi? … Al comizio di Bossi?… Non so… buongiorno!
PIERO – Bossi? … (accento da Trastevere) Te Bossi-noammazzà!! Ci hai fatto venire er bubbolone.. c’era anche la musica, le luci giuste!… 
GASTONE – La telefonata non era sua… ma il messaggio si!!
GINO – E che t’ha risposto?

Gastone rilegge il messaggio.
Riparte le musica. Luci “speciali”.
Gastone torna a cantare a squarcia gola con Massimo Ranieri.
Gli altri tre non accettano (della serie: “fin che si scherza, ok…”) e fanno segno al tecnico di spegnare la musica.
Si spegne la musica. Rimangono le luci “speciali”.

PIERO – (al tecnico) E le luci??

Tornano le luci normali.

GINO – E allora? Che t’ha risposto?
GASTONE – (emozionato – felice) Mi promettete una cosa?
PIERO – Del tipo?
GASTONE – ( emozionatissimo – quasi commosso) Che non mi chiederete mai più… cosa m’ha risposto!
GINO – Ok… 
PIERO – E perché?
VOJKO – Lascia perdere, che te frega…
GASTONE – (si sfrega le mani felice di riprendere il lavoro – si avvicina al disegno per capirlo) Hai ragione Vojko!! …Dai che è tardi!
PIERO – E la calce? 

Gastone è visibilmente cambiato d’animo. Più sereno, accomodante.

GASTONE – (come se fosse una bella notizia) Non ve l’ho detto? … Arriva domani!! Che volete farci… questo lavoro è così… Oooh vediamo un po’ ste scale…. 
VOJKO – Ssss!
GASTONE – (felice) Ma cos’è ancora questo “Sssss”?
PIERO – Ssss!!!!

Si sente un deltaplano in lontananza.

GASTONE – (chiama allegro) Busteee! Sta passando la tua morosa!!!

Si guardano attorno. Non vedono Buste.

GINO – Sarà già andato.
GASTONE – Senza salutare??
GINO – Oh parla quello che saluta sempre!!.. 
PIERO – Zitti!!!

Si sente il rumore lontano del deltaplano. Guardano in cielo.
Piero e Vojko salgono sul castelletto per “vedere meglio”.

GASTONE – E’ lui?
PIERO – Non lo so… è un puntino!
GASTONE – Fammi vedere a me! (e sale anche lui sul castelletto bruscamente facendolo oscillare)
PIERO – (impaurito) Uè piano, piano!
GINO – Che atleta.. il biliardo fa bene allora!?
GASTONE – Sfotti sfotti… tanto da domani mangerai libri!

Piero ride come per “sdrammatizzare” l’acidità fra Gino e Gastone.

PIERO – Che forti che siete voi due… Gianni e Pinotto… identici!
GASTONE – (scherzoso) Guarda che ti faccio pagare il noleggio come all’autodromo, eh!
GINO – E’ lui o no?
PIERO – E’ ancora troppo lontano.
GINO – Orbo!!! (sale anche lui)
GASTONE – (sarcastico) Vieni su senza libri? Come farai a scendere?
PIERO – Sii… sono lorooo!!!
VOJKO - (esulta e fa muovere tutto il castelletto) Dai che è tardi! Dai che è tardi!
GINO – (impaurito - minaccioso) … Vojkoooo!!!

Il rumore del deltaplano aumenta. 
Salutano con la mano urlando divertiti…

(TUTTO URLATO)
PIERO – E’ Luuuuiiii !!!
GASTONE – Vecchio porcooo.. come va???
PIERO – Ma guardalooo…
GINO – Busteee.. siamo quiii!
GASTONE – Via le mani dalle tetteee!!

Seguono con lo sguardo il deltaplano che li sorvola più volte.
Gino soffre un po’ di vertigini.

PIERO – (urla a Buste) Non scoreggiare!!!
GINO – Ho sentito una goccia!
GASTONE – (urla al cielo) Bravo Busteee, sputagli addosso a questo qui!!
PIERO – (agitandosi) Ma ci vedi vecchio mammalucco??
GASTONE – Uuuh siamo qui!!!… Guarda che qui tra un’ora si lavora eh!!!
GINO – Gastone è questo qui con la testa grossaaaa… lo vedi??
GASTONE – Gino è questo qui che si sta cagando addosso dall’altezza.

Gastone inizia fare oscillare il castelletto.

GINO – (a Gastone con paura) Daiii deficienteeee!
PIERO – Gastoneee ma sei scemo!!?? …. Buuusssttteee ……(ride) ……. Ma guardalo come si diverte!
GASTONE – (urla) Molla quelle tetteee porconeee!!!
PIERO – Ma guardalo come ride… Gino lo vedi?
GINO – (conferma) Mai visto ridere tanto così!
GASTONE – Attento! .. se ti cade la dentiera ci tocca rifare il tettooo!! (ride)
VOJKO – Che te frega!
GINO – (sente una goccia) Ma si sta pisciando addosso???
PIERO – Pisciati pure addosso tanto il vestito è suooo! (di Gastone) 
GINO – (a tutti) Lei deve essere una bella signora!
PIERO – Ma se ha il casco, come fai a vederla?
GASTONE – Tieniti duro eh!! …Non sulle tette sporcaccione!! Mollale!!
PIERO – (ridendo) Guardalo che faccia! Vojko lo vedi?
VOJKO – Lascia perdere, dai che è tardi… Che te frega!
PIERO – Ma guardatelo come se la ride!! 

Si tappano il naso uno alla volta.

GASTONE – Ecco! Ha scoreggiato!!
GINO – (spaventato – tappandosi il naso) Ma quello cos’è?? ……..
GASTONE – (tappandosi il naso) … Madonna! Che tanfo!!
PIERO – (spaventato) Attentiii! Noooo! 
GASTONE – (spaventato) Oh mio Diooo!!!
GINO – (guardando in cielo) …Oh Dio! 
PIERO – (grida) Nooo la dentiera nooo!
GASTONE – (grida) Nooooo! Sul tetto noooo!

Seguono in silenzio, tenendosi il naso tappato, la caduta della dentiera che sibila come una bomba o un aereo in picchiata.
(effetto sonoro tratto da “The Wall” dei Pynk Floyd)
Poi il frastuono potentissimo di un crollo. 
Via le luci bianche. Su luci blu. Del fumo proviene da dietro le quinte.
(il rumore della macchina del fumo si confonde col frastuono)
Silenzio tra il fumo.
Attoniti e desolati, col naso tappato. 
Si sente solo il deltaplano allontanarsi.
Silenzio, fumo e luci blu.
Piero scende come un gatto e va a sincerarsi del danno. 

GASTONE – (urla a Piero) …E’ scattato il salvavita…
PIERO – (da fuori) … Lo so… 
GASTONE – (guardando verso il “disastro fuori scena) C’è un architrave fuori squadra .. e anche fuori asse con la porta sotto…
GINO – Sarà il caso di provvedere mio capomastro …
GASTONE – E le ore di lavoro perse?
GINO – Ho detto “provvedere” non “rifare”!
GASTONE – (sarcastico) Si spieghi meglio allievo…
GINO – Usando la mente e la differenza nella similitudine…
GASTONE – (continua lui…) …ma anche martello pneumatico, mazzetta e scalpello.. mascherine… di quale similitudine parli?
GINO – (tornano luci bianche) Se quel difetto dell’architrave e la porta fuori asse con quella sotto la riportiamo.. un difetto se ripetuto nella sua armonia, diventa virtù… 
GASTONE – Cioè.. vuoi dire che la tua scemenza è armoniosa!?
PIERO – (entrando – protestando – ha la dentiera di Buste in mano) Ma Toneee!
GASTONE – (si giustifica) Ma non vedi che è lui!! 
GINO – Io ???
PIERO – (veramente stufo dei litigi) Sapete che vi dico!? Che, come su un libro che ho letto da te (Gino), …se niente, niente, voi due vi mettete a collaborare… insomma, acqua e olio staranno pure insieme ma non si misceleranno mai! Acqua e vino invece, non appena li mettete insieme, basta un tocco e si miscelano! 
GASTONE – Vuoi dire che siamo due “spriz”??
PIERO – Quasi!!
GASTONE – Non ho capito… ma son d’accordo!
GINO – Io ho capito …
GASTONE – (sarcastico) Eggià, per forza! Con la “capa” che ti ritrovi.. figuriamoci se lui non capisce..!! (a Vojko) Sono anni che gli dico che gli attrezzi vanno messi via la sera … Lo ha capito ma non lo fa… come il fatto (diretto a Gino – convinto)… che se tu scendessi un po dalla cattedra e io scendessi un po’ dal tetto qualcosa capiremmo … cioè, lo abbiamo capito ma non lo facciamo… Quello che Piero voleva dire è circa questo! …..(a tutti) Era questo? ……. (contesta) Non si parla mai su sto cantiere!!!
PIERO – (sorpreso dalla perspicacia di Gastone) Si, era questo che volevo dire.
GASTONE – (contento) Visto che avevo capito!? .. E comunque sappiate … che non ho capito cosa ho detto ma… ne sono d’accordo e contento di averlo detto!
GINO – (annoiato) Hai finito il tuo blà-blà?
GASTONE – (incattivito) Si caro!

Silenzio fra i 4.
Gastone guarda al di là delle quinte.

GINO – (come offeso – scende dal castelletto) Io ora scendo dalla cattedra…
GASTONE – (come scusandosi) Ma guarda che ho capito cosa intendevi… se quello spazio , diciamo… sbagliato, lo riportiamo sul tetto, sul cornicione, sul disegno degli scarichi, sul cancello in strada…
GINO – Appunto!! E occorreva tanto…
PIERO – (recitato alla Gasmann) Ma insomma, lo volete capire che il vostro problema è di comunicazione? … (al pubblico) Se il vostro dialogo venisse scritto o recitato a teatro la gente direbbe: “Uè quei due sono o scemi o incompatibili”, non sapendo che in realtà siete tutte e due le cose! Ma insomma! Lo capite? Con le vostre teste potreste diventare come un ingegnere ed un architetto fissi in cantiere!… Tu (Gino)… con l’amore per l’arte e tu (Gastone) per il tuo lavoro e la tua malta perfetta, e la solidità … insieme fareste un culo così ai merli!!!
GASTONE – Intanto qui siamo in cantiere e non in teatro! Primo! Secondo..
Chi è che paga i danni??
PIERO – Senti, non mi dirai che licenzierai Buste!!!
GASTONE – Non lo licenzierò… ma…
GINO – E lo credo bene che non lo licenzierai! … Non lo ha fatto apposta!! 
GASTONE – (sarcastico) Certo! Non capita tutti i giorni che un tuo operaio salghi su un apparecchio volante (discorso confuso) insieme con la donna alla cui ella medesima hai ucciso un cane, e che per di più, (confuso) passando sopra il “mio” cantiere, gli caschi la dentiera di seconda mano e mi butti giù mezzo soffitto allorché mansarda, proprio il giorno che tu (Gino) stasera vai a “l’ultima cena” con tua moglie, tu (Piero) domani vai via con Ivan, (sempre più confuso) e tu Vojko… bhò… cioè, è anche il suo compleanno!!… e chi lo licenzia uno così?
GINO – (con sarcasmo)… Esatto!… Non c’è la “giusta causa”! .. Ma da quando hai “attaccato” a parlare italiano?
GASTONE – (guardando il disastro fuori scena) Ma guarda che disastro!
PIERO – (conferma) Una catastrofe!
GASTONE – Buste… altro che Bin Laden! 
GINO – (ironico) Avrà studiato in America?
PIERO – (scusando Buste) Non lo avrà mica fatto apposta!
GASTONE – A no di certo .. ma…
PIERO – Ma? 
GASTONE – Chi ti dice che non sia stato lui (Gino) a congegnare tutto questo!? 
GINO – Ma sta zitto!
GASTONE – S’è detto: “sta a vedere che se faccio conoscere quella li a Buste, lei lo porta su e lui… siccome ha la dentiera due misure più grandi, gli cade giù ……. “
PIERO – (pulendo la dentiera di Buste con uno straccio) La smettete?
VOJKO – Lascia perdere!! Che te frega?
GINO – (incazzato a Vojko) Ma non vedi che è lui!!??
GASTONE – A volte mi sento come…(a Vojko) hai presente la pubblicità della bollicina tutta sola nell’acqua che dice: “Uhuhu c’è nessuno?” .. ecco, di fronte hai miei problemi mi sento come quella bollicina e cerco persone serie chiedendo fra me e me “Uhuhu c’è nessuno?”….
VOJKO – (gli sussurra avvicinandosi) Che te frega… Lascia perdere…
GASTONE – (a Vojko – serio) Già… hai ragione… e tu lo sai, per forza, sei extracomunitario. Certo che lo sai… Anche tu, quando eri li sul barcone, di notte, in mezzo al mare con tua moglie e tuo figlio di 3 anni in braccio dicevi “Uhuhu… c’è nessuno?”… Vero?

Vojko lo guarda dritto negli occhi… non gli risponde subito… Gino e Piero li lasciano come “soli”… poi Vojko fa un lieve cenno del capo come un si quasi di “confessione davanti ad un giudice”… si siede.
Gastone scende da castelletto. Si avvicina a Vojko. Gli da una pacca sulla spalla. Guarda verso fuori scena.

GASTONE - Guarda che disastro (ed esce di scena per vedere il danno)

Musica. Cambiano le luci. Una puntata su Vojko. 
Gino e Piero restano immobili.

VOCE PRE-REGISTRATA DI VOJKO – (accento straniero, oppure tradotta in una lingua balcanica)… “Olga… Olga, mi senti? Ho trovato lavoro sai? Si, ho iniziato stamattina… è gente un po’ strana… non so quanto mi daranno ancora… ho paura a chiede un anticipo… non so se questo paese potrà aiutarci a dare un futuro al nostro bambino… capisco poco la loro lingua… ho imparato solo “che te frega, lascia perdere, dai che è tardi e complimenti………… ma no, che sto dicendo!?”

Fine musica. Tornano luci normali.
Attimo di silenzio. 
PIERO – Ma come avrà fatto?
GINO – A far che?
PIERO – Buste… con la dentiera buttare giù il solaio… (pesando con una mano la dentiera) …ma che razza di peso aveva in bocca?
GINO – Te l’ho detto… gli hanno fatto un lavoro da delinquenti!
PIERO – Ecco perché ultimamente camminava un po’ curvo!!! …(sorridendo) Ma hai visto com’era contento?… Che faccia che aveva!
GINO – Non sembrava nemmeno lui!
PIERO – Già! … (preoccupato) Oh Dio!!
GINO – Che c’è?
PIERO – (preoccupatissimo) E se non era lui!? E noi salutavamo uno che diceva “ma chi sono quei stronzi, ora li bombardo!?” 
GINO – No, no, era lui… l’ho riconosciuto!.. 
PIERO – Certo! …(convinto) dalla dentiera ….. Com’era contento… Ma sai… in fondo lui lo vedo sempre contento!
GINO – Bravo!
PIERO – Chi?
GINO – Tu! … Hai fatto un’ottima considerazione!

Piero si pavoneggia davanti a Vojko

PIERO – Vojko… hai sentito che complimento!!??
VOJKO – Che te frega… lascia perdere.
PIERO – (seccato) Oooh! Ma guarda che nella lingua italiana ci sono altre parole, eh!
VOJKO – (come dire “lo so, e allora?”) …Ma lascia perdere…
PIERO – (esultante) Aaaaaaaah!! Ginooo hai sentito? Ha aggiunto il “ma”!!
GINO – (a Vojko) E’ vero.. bravo!
PIERO – Hai sentito Vojko?! …Ha detto “bravo” anche a te!!

Vojko si alza e si pavoneggia imitando Piero.

VOJKO – Che te fr….
GINO & PIERO – (lo bloccano insieme) E no!!!
Tensione fra i tre.
GINO – Fermo Vojko!… Ha ragione Piero!…. Prima avevi detto anche “ma”… 
PIERO – (quasi supplicandolo – sotto voce) Ripeti bene bene! Avevi aggiunto il “ma”! Ti scongiuro Vojko! …. Ma cazzo… eddai Vojko!!
VOJKO – Ma che te frega … 
PIERO – (lo incita) Si dai!!
VOJKO - Ma lascia perde …. (Gino e Piero sorridono) ..Ma cazzo, eddai Vojko!
GINO & PIERO – (hanno un sussulto) … Nooo!! 
PIERO – (gli sussurra) No “cazzo Vojko”!!!
VOJKO – Ma che te frega… Ma lascia perdere… ma dai che è tardi!
PIERO – (esulta) Siiii !!! Bisognerebbe festeggiare!!!
GINO – (stringendo la mano a Vojko, complimentandosi) Bravo! Veramente! Complimenti!
VOJKO – (come dire “così mi fate arrossire”) Ma lascia perdere… (e poi scrive qualcosa sul suo foglietto) 

Si sente il telefonino di Gastone trillare da dietro le quinte.

PIERO – (a Gino) E’ sua moglie! Scommettiamo!?

Escono. Musica. Luci appropriate. 
Il primo a rientrare (quasi subito) è Gastone. Gli altri, cercando di “non farsi notare”, lo “pedinano” per capire con chi è al telefono. 
Lui non parla, emette solo suoni onomatopeici. 
Un po’ sorride, un po’ sbuffa. Il mini corteo entra ed esce da una parte all’altra della scena. Gastone cerca di distaccarli ma loro gli stanno al passo, sempre a debita distanza di “cortesia”.
Gastone si ferma al centro della scena, chiude la telefonata dicendo:

GASTONE – (al telefono) …Va bene…… A stasera! (e sorride al pubblico)
PIERO – (a Gino sottovoce - deluso) Falso allarme! … Era l’architetto!
GINO – (a Vojko sottovoce) Era sua moglie… non vedi che faccia che ha?
VOJKO – (tira fuori il suo foglietto e risponde leggendo) Complimenti!

Gino e Piero si mettono a ridere. 

GASTONE – (zittendo le risate) … Era lei!! 
PIERO – (contento e curioso) Aaah bene! Bene! … che dice?
GINO – (a Vojko) Visto?… lo sapevo! Era sua moglie!
GASTONE – (emozionato) Dice che… dice che vi ringrazia per averle fatto conoscere una persona nuova… (Vojko batte sulla spalla e Gino per dirle qualcosa di urgente ma Gino è troppo preso dal discorso di Gastone e lo ignora)…dice che aveva perso ogni speranza ma che grazie a delle brave persone e tornata a sperare nella speranza… (Vojko continua a richiamare Gino ma Gino lo ignora pavoneggiandosi un po’ con Piero per aver indovinato) … e poi mi ha detto che dovremmo imparare un po’ tutti a trasformare ogni giorno che passa, in un piccolo capolavoro, si, come quello che avete fatto oggi…(Gino e Piero si scambiano complimenti) … e che è un periodo duro ma… un po’ lo è per tutti, certo, ma fin quando la frase “è un periodo duro” …finirà con un “ma…” c’è la speranza… mai ricevuto una telefonata così … (Vojko molla Gino e prova a richiamare l’attenzione di Piero. Ma viene zittito dai due con un sonoro “Ssss”) … soprattutto sapete che m’ha detto? (Gino e Piero ignorano i richiami di Vojko) … Ci ringrazia per la bella emozione che abbiamo regalato a Buste, che si scusa per il danno del tetto, e che, per ricambiare, mi perdona di averle investito la cagnetta, solo se stasera andiamo al canile a prenderle un cucciolo… si, uno qualsiasi ha detto… e lo chiamerà … Buste!
VOJKO – (con sarcasmo a Piero e Gino) Complimenti!!

Attimo di silenzio fra i tre… restano come in sopra pensiero per un attimo. Poi entra Buste.

BUSTE – (entrando contento – “senza” denti) E’ arrivata la calce?!
PIERO – GINO – GASTONE – (in coro) Un applauso a Busteee!!!
PIERO – Tieni la dentiera. (Buste se la mette nascondendosi al pubblico)
GASTONE – (lo rimprovera ma senza cattiveria) Hai visto cos’hai combinato vecchio scemo?!

Buste li blocca mettendo le mani avanti… li zittisce con un “sssshhh” lungo con l’indice sulle labbra. 
Attimo di silenzio… poi….

BUSTE – (recitando velocemente senza pause) Gino sei stato meraviglioso nel farmi un dono del genere. Avevi ragione a dirmi che “il tempo che abbiamo è più importante del denaro se viene speso come si deve!” . 
Il denaro non compera nessuna emozione se speso male. E come disse un mio amico montanaro durante il militare “Domani è un tempo che nessuno ha ancora usato!” … Mai avrei pensato di vivere in pochi minuti ciò che grazie a te ho vissuto. 
E grazie anche a te Piero per essere sempre stato simpatico e mai scortese con me. Il fatto che domani vai a spendere il tuo tempo con Ivan mi riempie di una tal speranza, e non immagini quanta, che ci siano, da qualche parte, ancora persone come te. 
E te Gastone, che mi hai dato il primo permesso di assentarmi dal cantiere per questi pochi minuti. Ma vi rendete conto di cosa avete fatto a questo povero vecchio? Gli avete regalato un gesto d’amore. Invece di fare la malta mi avete mandato lassù, con lei… “Riconoscere il proprio tempo come il proprio viso davanti allo specchio” è quello che ho sempre cercato di far capire a me stesso, e come dice un bravo menestrello “…Tanto non è l’amore che va via, il tempo si, ci ruba e poi ci asciuga il cuor…”
Ho volato fra voi e il cielo, abbracciato a lei, vi ho visto sorridere, se almeno riuscissi a descrivere le facce che avevate… non le dimenticherò mai. E voi avete visto la mia? Esprimeva spero tanta gioia al punto da perdere la dentiera! … Siete le uniche anime che mi stanno vicine, per lavorare, certo si intende, ma pur sempre vicine. 
Un pazzo vero fra pazzi finti non fa danno. Tu Gastone lavori tanto ma sei sempre serio e triste mentre urli. Ama tua moglie, abbi cura di lei. 
Tu Piero vivi i tuoi momenti migliori con Ivan, tu lo aiuti a camminare sulle ruote e lui ti aiuta a vivere. Tu Gino hai letto tutto e leggere aiuta a “Essere” ma non sempre a…. bè ci siam capiti io e te… Siamo ciò che siamo diventati e inseguiamo noi stessi nel divenire. 
Ognuno, almeno in questo, è se stesso. 
Forse (guarda il cielo) a Maria non piaccio, questo l’ho capito, cercavo di trattenermi ma balbettavo talmente tanto che .... mai balbettato tanto così… sembravo un “Kalasnikov”… poi al ritorno, figuratevi, senza dentiera, tipo “idrante da pompieri” … Ah, Gastone… la cagnetta sta meglio…….. Vado a fare ciò che “devo fare”…. 
GINO – (lo blocca) Com’è Maria?
BUSTE – (sorridente) So solo che non mi amerà… mai.

Buste prende un badile ed esce sereno, spensierato. 
Gli altri lo guardano uscire attoniti.
Attimo di silenzi. Poi, pian piano iniziano a congratularsi a vicenda.

GASTONE – Si ma, alla fin fine… che ha detto?
VOJKO – Lascia perdere… che te frega?
GASTONE – La cagnetta sta bene! Allora non serve andare al canile….
PIERO – Non balbetta più.
GASTONE – Sarà stato emozionato!
GINO – Già!
GASTONE – (scherzoso) Si, è furbo il Buste… ha detto tutto tranne chi paga il danno!
PIERO – (a Gastone) Che faccio? Prendo i calcinacci e li butto nel cassone?
GASTONE – Si dai………………………… Grazie!

Piero fa per uscire ma si blocca.
Quel “grazie” stupisce lui e anche Gino.
Si sente il rumore del deltaplano arrivare da lontano.

GINO – (sorpreso) Come hai detto?
GASTONE – Come ho detto che??!!
PIERO – (sorpreso) Mi hai detto “Si…. Grazie!”
VOJKO – Che te frega?
GINO – Come “che te frega?” .. Vojko, devi sapere che: un “grazie” detto da Gastone è come una bestemmia detta dal Papa! 
VOJKO – Grazie? (e se lo scrive sul foglietto)
GINO- Si!… E’ la prima volta in 8 anni che ti sento dire “grazie”!
PIERO – E io in 12 !
GASTONE – E allora? (si pavoneggia ironico) E’ già la seconda buona azione della giornata... ho detto “grazie”? … Vorrà dire che mi sarò sbagliato!… Tutti sbagliano!

Quel “tutti sbagliano” stupisce Piero e Gino ancor di più.

GINO – (a Piero quasi ridendo sorpreso) …Che ha detto?
GASTONE – (seccato – stufo) …E che avrò mai detto adessoooo!!
PIERO – Ma ti rendi conto??? …Hai detto “Tutti sbagliano!”
GINO – E’ la prima volta in 8 anni che ti sento dire “Tutti sbagliano!”
PIERO – E io in 12 !
GASTONE – (non ci sta allo scherno) Dai, dai che è tardi!
VOJKO – (ripete) Dai che è tardi! (inizia a scrivere ma si accorge che questa frase l’ha già scritta prima) 

Quel “…dai che è tardi!” non stupisce Piero e Gino.
Sta arrivando il delta sopra di loro. Si avvicina.

GINO – (demoralizzato chiede a Piero) Che ha detto?
GASTONE – (innervosito ancor di più) Che ho detto??!!
PIERO – (demoralizzato) ….Hai detto la solita cazzata!
GINO – (deluso) E purtroppo non è la prima volta in 8 anni!
PIERO – (sconsolato – come dire “il peggio va a me!”) Già! Figurati in 12 !
GASTONE – (indignato) …Ah si! … Certo!.. Voi siete furbi.. vero? Vuoi avete le “parole” che vi salvano! Bè… voi avete bisogno di me! Si, voi con il vostro cervellone gonfio solo di… (a Piero) …. come si dice?
PIERO – Concetti?
VOJKO – Dai che è tardi!
GASTONE – (deciso)… Io ho solo bisogno di voi per rifare questo muro! E qui ci va il “punto”… giusto professori?
GINO – (sarcastico)…. Giusto!
PIERO – (stufo) .. eh ma Gino smettila!!! 
GINO – (scusandosi ironicamente) … E che ho detto??? 
PIERO – (se la prende con Gino) Questo non è dialogo!! Questo è catarro fattosi voce!! … Non si parla mai su sto cantiere!! … (indica Gastone) Si stava esprimendo!!! .. (a Gastone) .. dai .. esprimiti!
GASTONE – No tu “esprimiti” lo dici a tua sorella!!!
GINO – (grida a Piero – protesta) .. Ecco!! Non lo vedi che è lui!!??
VOJKO – Lascia stare… che te frega? 
PIERO – Hai ragione Vojko!.. Che me frega!! Meglio star zitti!

Attimo di silenzio. Sono un po’ tutti delusi per il non riuscire a “capirsi”.
Si sente il deltaplano in lontananza.
Gastone si avvicina al disegno appeso.

GASTONE – (si placa, e come invitando sereno gli altri a risolvere il “problema”) ……Comunque… io questo disegno mica l’ho capito!
GINO – (risponde ma è ancora offeso) E’ un gioco di prospettive… e altro…
GASTONE – (deciso a capire - sedendosi – curioso) .. Cioè? In che senso?
GINO – (decide di rasserenarsi anche lui) …. Vedi Gastone… 
PIERO – (sedendosi anche lui come uno scolaretto, alza il braccio) .. Ma secondo voi, è dritto così? 
VOJKO – (esordisce stupendo tutti) Così dritto!… Architetto Pistolato preso per culo voi… voi battiscopa con acqua? E lui progetto scale a voi … Quello disegno di Escher! Che te frega? Lascia stare! Dai che è tardi! Complimenti! Grazie!
GASTONE – (non ha capito) … Escher???… Chi è che Escher da qui???
BUSTE – (urla - voce fuori campo) Voglio una donnaaa!!
PIERO – (guardando in cielo) Ma guardaloooo!!!

Tutti guardano verso il cielo.

GASTONE – (divertito – come mandandolo a “quel paese”) E poi dice che non sa guidare la gru!!! Vecchio scemo!!
GINO – (urla al cielo) Attento Buste .. stai attento.
PIERO – Ma guardatelo… guardatelo come gira, e come si diverte sto vecchio scemo! Ma è VERO! La sa guidare la gru, guarda Gino!

Torna a volare sulle loro teste il deltaplano.

BUSTE – (urla – voce fuori campo) Voglio Mariaaa!!!
PIERO – (felice) Ma guardalo come giraaa! Ma è bravo .. vero Gino?
GASTONE – (guardando il cielo) Attento al filo eh!
GINO – Buste! Il filo!!!
VOJKO – (grida applaudendo Buste) Complimenti!!

I tre seguono con lo sguardo il “girare nell’aria” di Buste.
Il delta plano va e viene sopra loro.

GASTONE – (urla al deltaplano) Salve signora Mariaa….
PIERO – (urla – salendo sul castelletto) …Busteee! Cosa vedi??
BUSTE – (urla – voce fuori campo) Vedo voiii…. E la casa di Mariaaa!
GASTONE – Busteee… il filooo!
BUSTE – (VFS) Voglio Mariaaa!
GINO – Nooo… fermaaa….
PIERO – (urla) Busteeeee!!!

Di colpo si sente in tremendo rumore… Via le luci bianche... Solo luci blu e fumo.
Vojko, Gino e Gastone escono di corsa. 
Piero scende dal castelletto lentamente, poi rimane immobile con le mani tra i capelli ripetendo in modo ossessivo, come in trance…
Il deltaplano si allontana.

PIERO – Buste no! Buste no! Buste no! Buste no!….. (continua quasi piangendo) … Buste no! Buste no! Buste no! Buste no! ……………

Il deltaplano è ormai lontano. 
Grilli e cicale in sottofondo.
Il primo a tornare in scena è Gino… va a sedersi disperato con le mani fra i capelli. 
Ora è anche lui a ripetere ossessivo…

GINO – Buste….. Buste…. Buste… (in calare per diventare quasi sussurrato) … Buste… Buste…..

Entra Gastone portando in braccio il corpo senza vita di Buste. 
Vojko sussurra a Buste, quasi fosse una parola d’ordine per portarlo in vita…

VOIKO – (sussurrato) Lascia stare.. che te frega? … Grazie! … Complimenti … Dai che è tardi!… Lascia stare!… Grazie!… che te frega? …Complimenti!…… (continua)……………..

Si fermano in mezzo alla scena. 
Musica. (“Nuvole” di Fabrizio de Andrè)
Piero si siede vicino a Gino.
Un solo faro bianco illumina Gastone, Vojko e Buste, uno rosso illumina Gino e Piero.
Per tutta la canzone finale Gastone “mostra” Buste guardando il cielo, Piero e Gino ripetono “Buste no!” muti. 
Vojko ripete “Lascia stare…” muto.

“NUVOLE” 
(F. DE ANDRE’ – Voci: Lalla Pisano, Maria Mereu)

Vanno, 
Vengono,
Ogni tanto si fermano… e quando si fermano sono nere come il corvo. 
Sembra che ti guardano con malocchio.

Certe volte sono bianche.
E corrono.
E prendono la forma dell’airone, 
o della pecora, 
o di qualche altra bestia.

Ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri.

Certe volte ti avvisano col rumore prima di arrivare.
E la terra si trema.
E gli animali si stanno zitti.
Certe volte ti avvisano col rumore.

Vengono,
Vanno,
Ritornano… e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle, e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai.

Vanno.
Vengono.
Per una vera mille sono finte.
E si mettono li, fra noi e il cielo.
Per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.


Un tuono.
Riparte a girare la betoniera.
Buio.
Sipario.

NB. Nelle ultime due pagine del copione il recitato dovrà essere a mo’ di “spettacolo pirotecnico” sul piano del ritmo.

FINE

Testo depositato presso SIAE e studio legale Riondato avv. Alberto