OH, OLIMPUS DEI!

di

Valerio Di Piramo



PERSONAGGI

ARISTODEO, il ladro;
TETI, sua moglie;
CIECO/ZEUS;
ERA, sua moglie;
ATTORE/ZEUS;
ATTTRICE/ERA;
ATTORE/EROS;
ATTRICE/AFRODITE;
I PASTORELLA;
II PASTORELLA;
UNA GUARDIA;


La scena si svolge all'aperto, in un vecchio teatro
nelle vicinanze della città di Delfi nell'antica Grecia;
A sinistra una comune con una strada che conduce alla
città di Delfi sul fondo un tempio abbastanza mal ridotto;
sulla scena rovine disseminate un pò dappertutto; a destra
l'uscita che va in aperta campagna.
Sia il primo che il secondo atto si svolgono sull'ora del
tramonto di due giorni di luglio uno successivo all'altro.


ATTO PRIMO

SCENA I °
ARISTODEO, UNA GUARDIA.

(Aristodeo entra sulla scena di corsa da sinistra; si guarda
intorno, e sentendo dei rumori si nasconde dietro una colon-
na di fondo; entra una guardia armata e si ferma colta dal
fiatone)

GUARDIA Maledetto! Anche stavolta mi sfuggito! Ma come riesce a
correre cos veloce? Sembra che abbia le ali ai piedi come
Ermes! Scommetto che in tutta Delfi non esiste un'altro
uomo più veloce di lui...e nemmeno più ladro! In dieci giorni
avrà derubato almeno tre viandanti...ed io non riesco mai a
prenderlo! Ma...ma che cos' questo puzzo di formaggio? Mhà,
forse la fame e la stanchezza mi giocano brutti scherzi...
sarà meglio che torni in città, prima che il buio mi sorpren-
da in questo luogo...(Esce da dove era entrato)

S CENA II °
ARISTODEO

ARISTODEO (Uscendo dal nascondiglio) Finalmente se n' andato! Credevo
non togliesse più le tende...certo che sto correndo un pò
troppi rischi, e qualche volta...zac! Mi troncano il collo...
e poi almeno ne valesse la pena! Eh no, non c' più la gente
ricca come una volta: e se c'è si nasconde bene! Un tempo
eravamo in pochi a esercitare questa professione...ma che
dico...un'arte! La nostra un'arte. Adesso tutti rubano.
Chi per la fame, chi per ingordigia, chi per sentirsi diver-
so dagli altri... qui finisce che a forza di sentirci uno
diverso dall'altro diventiamo tutti uguali. Perfino i ricchi
rubano al prossimo, spinti dal desiderio di avere sempre di
più. Eh sì...artisti come me ne sono rimasti pochi! La gente
ha paura, e nasconde tutto ciò che ha di prezioso...sono 
ormai tre anni che mi devo accontentare di merce scadente!
Oggi sono riuscito a trovare solo questo pezzo di formaggio,
e da come puzza deve essere anche andato a male...trovassi
almeno un pò di pane! Eh, ma ormai si sa: questo è il destino
dei poveri! Ti manca sempre qualcosa per essere veramente
felice. Per Zeus! Ma perchè non sono nato ricco? Almeno, anche
se rubavo ugualmente, avrei trovato il modo di sistemare
sempre le cose senza essere punito...una pecora a Tizio...
una caciotta a Caio... eh no, caro Aristodeo...il mondo non è
fatto per te... il mondo fatto per quelli che se lo possono godere!
Tanto valeva che non fossi mai nato...sempre a
correre, per inseguire un viandante o fuggire alle guardie.
Zeus, Zeus, ma perchè non mi aiuti? Non sono anch'io una
tua creatura come tutte le altre? Non ho forse anch'io il
diritto di vivere, mangiare, dormire? Ah Zeus, come sai
essere duro!

SCENA III °
ARISTODEO,ATTORE ZEUS.

ATT.ZEUS (Uscendo da dietro il tempio) Qualcuno mi ha chiamato?
ARISTODEO Chi c'è? (Girandosi) AHHH!!!!! (Cade in terra e si copre il
volto)
ATT.ZEUS Mi sembrato di udire una voce che invocava il mio sacro
nome: sei forse tu il padrone di quella voce?!?
ARISTODEO No...sì...no, forse...hai capito male...
ATT.ZEUS Io...CAPITO MALE?!? Perchè, o mortale, hai pronunciato il
mio sacro nome?
ARISTODEO Ti stavo...ti stavo ringraziando per avermi fatto trovare 
questo pezzo di formaggio...
ATT.ZEUS AH SI'?!? E dimmi, mortale...Come ti chiami?
ARISTODEO Aristodeo...
ATT.ZEUS Aristodeo? Accidenti, che brutto nome! E ora a noi. Scommetto
che ti starai chiedendo perch mi sono mostrato in tutta la
mia magnificenza ai tuoi occhi!
ARISTODEO No, no...
ATT.ZEUS COME NO?!?! 
ARISTODEO Sì, sì...
ATT.ZEUS Bene. Devi sapere che sull'Olimpo noi Dei ci annoiamo a
morte, e che cerchiamo sempre nuovi giochi per trascorrere
il tempo in modo piacevole. Tempo fa c'era Odisseo che ci
faceva divertire con quelle sue astutissime trovate, e ti
confesser che noi Dei l'abbiamo aiutato svariate volte; ma
una volta tornato a Itaca il divertimento è cessato, e tutti
noi siamo sprofondati ancora una volta in una noia tremenda...
fin quando non abbiamo individuato in te una fonte di gaudio:
ed eccomi qui.
ARISTODEO Io...io sarei dunque una fonte di gaudio?
ATT.ZEUS Non ancora,ma ti posso assicurare che lo diverrai molto presto.
ARISTODEO Ti prego, sommo Zeus,non farmi del male...a casa ho una moglie 
e una vecchia madre che mi attendono...è già tardi, e non vo-
rei che la pena le tormentasse...anzi, vado subito da loro...
ATT.ZEUS FERMATI, MISERO MORTALE! DOVE CREDI DI ANDARE? Cosa credi di poter fare senza il consenso di Zeus? Ma non sai che con un
semplice gesto POSSO INCENERIRTI?
ARISTODEO Ne ho sentito parlare...
ATT.ZEUS Non sai che con un piccolo battito di ciglia posso renderti zoppo
per tutta la vita?
ARISTODEO (Tra se) Questo come si muove combina dei guai...(A Zeus) NO! Ti prego, grande Zeus, zoppo no! Io devo correre! 
ATT.ZEUS Va bene...la grandezza di Zeus non conosce confini. Come so punire so anche perdonare.
ARISTODEO (Prostrandosi) Grazie...grazie...
ATT.ZEUS Aristodeo, adesso alzati e ascoltami attentamente: ciò che sto
per dirti cambierà la tua vita.
ARISTODEO Parla pure, o sommo...ormai sono rassegnato al fato!
ATT.ZEUS Abbiamo scommesso su di te.
ARISTODEO Avete...cosa?
ATT.ZEUS Scommesso, Aristodeo, scommesso...io e mia moglie, Era. Poi
sono entrati nel gioco anche Eros e Afrodite.
ARISTODEO Ed io...io cosa dovrei fare?
ATT.ZEUS La prima parte della scommessa già finita...io ed Eros
dicevamo che tu saresti sopravvissuto alla mia visione, Era
ed Afrodite sostenevano di no....tu sei ancora vivo, vero?
ARISTODEO Mha...(Tastandosi) credo...credo di sì...
ATT.ZEUS Molto bene. Allora abbiamo vinto io e Eros.
ARISTODEO Sono proprio contento...ora posso andare?
ATT.ZEUS NO!!! Manca ancora la seconda parte, quella più difficoltosa..
ARISTODEO E sarebbe?
ATT.ZEUS Devi chiederci un dono: ciò che chiederai ti sarà concesso.
In base al tuo comportamento futuro vedremo chi vincerà la
seconda parte della scommessa.
ARISTODEO (Tra se) A me? Una simile fortuna è capitata proprio a me?
e adesso...adesso cosa chiedo? Potrei chiedere di farmi
diventare ricco...eh già! E se poi muoio a che mi servirebbero
le più grandi ricchezze del mondo? Potrei chiedere la salute!
Già...per continuare a correre tutta la vita!
ATT.ZEUS E allora? Possibile che tu non abbia nemmeno un desiderio?
ARISTODEO Ci sto pensando...non è una cosa così semplice...
ATT.ZEUS Dimmi, Aristodeo, che mestiere eserciti?
ARISTODEO IO? Il...il mercante.
ATT.ZEUS Bravo! I mercanti sono il futuro del mondo..e cosa mercanteggi,
formaggio?
ARISTODEO Formaggio, pane...quello che mi capita di rub...di trovare...
ATT.ZEUS Ah, ecco. E allora? Hai pensato al desiderio?
ARISTODEO Ecco, sommo Zeus...una cosa ci sarebbe...
ATT.ZEUS Ebbene? Perle? Pietre preziose? Oro? Parla, poichè mi sto
spazientendo!
ARISTODEO Vorrei...vorrei diventare un Dio e vivere per sempre sul-
l'Olimpo insieme a voi.
ATT.ZEUS Cosa!? Tu vorresti...ah, ah! Un Dio! Aristodeo il mercante
vorrebbe diventare un Dio! Ah, ah!
ARISTODEO Perchè mi deridi, o incommensurabile? Ho forse detto uno
sproposito?
ATT.ZEUS PER LE TENEBRE DELL'ADE!!!! Come osi tu. Piccolo e insignifi-
cante mortale, polvere nella polvere, niente nel niente,
chiedere tanto? Ma non sai che per una richiesta così sfac-
ciata io posso toglierti quella tua squallida e inutile vita
e scaraventarti tra le braccia di Minosse?
ARISTODEO (Prostrandosi) Perdonami, o saggio Zeus... non immaginavo che
la mia richiesta potesse irritarti così...ma è vero, sono
solo un presuntuoso....

SCENA IV °
ATTRICE ERA e DETTI

ATT.ERA (Entrando da dietro il tempio) La tavola è imbandita già da
un pezzo... attendiamo solo te, o Zeus, per dare inizio a
quella che sarà una delle più lunghe notti di questa splendi-
da estate.
ATT.ZEUS Per le tenebre dell'Ade! Mi ero completamente dimenticato della
festa! Vedi Aristodeo? E' tutta colpa tua! Ma dimmi, o divina
Era, cosa festeggiamo?
ATT.ERA Se tu potessi invecchiare, ti direi che invecchi proprio male,
o sommo Zeus! Chi la tua figlia prediletta?
ATT.ZEUS Afrodite.
ATT.ERA E oggi la bella Afrodite con chi si è unita in matrimonio?
ATT.ZEUS Con il valoroso Efesto.
ATT.ERA E allora, mio smemorato compagno?
ATT.ZEUS Ah già! Adesso ricordo tutto! Andiamo pure...
ARISTODEO Un momento! E io?
ATT.ERA E costui chi sarebbe? Un Dio minore? Strano, non ricordo di
averlo veduto nè sull'Olimpo nè in altro luogo...
ATT.ZEUS Ma come! Non vedi che è solo un comune mortale? E' l'ogget-
to della scommessa di poco fa.
ATT.ERA Scommessa? Che scommessa?
ATT.ZEUS E poi hai il coraggio di dire che invecchio male io!
ATT.ERA Ah,"quella" scommessa! Ora ricordo tutto...è ancora vivo?
ARISTODEO Col vostro permesso...
ATT.ERA Benissimo...così io e Afrodite abbiamo vinto anche questa
volta. Andiamo ora, ci stanno attendendo.
ATT.ZEUS Voi avete...che cosa? No,guarda, la scommessa l'abbiamo vinta
io e Eros!
ATT.ERA Ma neanche per sogno! Ricordo tutto benissimo! Voi dicevate 
che sarebbe morto di spavento, io e Afrodite che sarebbe
sopravvissuto.
ATT.ZEUS PER LE TENEBRE DELL'ADE! Osi forse mettere in dubbio la paro-
la del sommo Zeus?
ATT.ERA La parola no, ma la testa sì!
ARISTODEO Scusate...non credo sia il caso...
ATT.ZEUS SILENZIO!!! E la seconda parte della scommess? Quella te la
ricordi?
ATT.ERA Certamente. Gli hai dato ciò che ti ha chiesto?
ARISTODEO Lo stava per fare, ma poi...
ATT.ZEUS SILENZIO!!! Sai almeno cosa ha avuto l'ardire di chiedere?
ATT.ERA Me lo posso immaginare...avrà chiesto del denaro...
ATT.ZEUS Ma che denaro! Ha chiesto molto di più...vuole diventare un Dio minore!
ARISTODEO Minore, minore...non troppo minore!
ATT.ZEUS SILENZIO!!!
ATT.ERA E tu hai osato chiedere tanto? Ma non sai che per diventare
Dei necessario essere puri di spirito?
ARISTODEO Ecco...veramente questo non lo sapevo...
ATT.ZEUS Dunque devo dedurre che tu sei contraria!
ATT.ERA Certamente! Mancherebbe solo uno come lui sull'Olimpo!
ARISTODEO Lo sapevo che non era possibile...via, allora io tornerei da
mia moglie...grazie di tutto...
ATT.ZEUS FERMO!!! Come puoi credere che mia moglie conti più di me?
Torna domani sera prima di questa ora: quello che hai
chiesto ti sarà concesso.
ARISTODEO Davvero? Grazie, o potente, grazie!
ATT.ERA Aspetta a ringraziarlo...ti renderò la vita così difficile
che maledirai questo giorno! (Esce da destra)
ATT.ZEUS Hai visto che hai fatto? E' tutta colpa tua! Addio, e non
dimenticare di tornare domani sera...(Esce da destra) Era!
Era, ascoltami...

SCENA V °
ARISTODEO

ARISTODEO Accidenti che avventura! E pensare che sono solo un povero
ladro! Se tutto quello che mi capitato stasera andrà in
porto per il meglio, potrò finalmente dire di aver avuto
un pò di giustizia...io, Aristodeo, un ladro, magari bravo,
ma pur sempre un ladro, sarò trasformato in un Dio per mano
dello stesso Zeus! E che importa se sarò un Dio minore?
Andrò ad abitare sull'Olimpo, e lassù godrò come solo gli
Dei sanno godere! Basta con il rubare il formaggio puzzolente,
basta con il digiuno, basta con le corse mozzafiato insegui-
to dalle guardie! D'ora in poi tutti mi adoreranno, e chi non
lo farà lo farò fulminare dal mio nuovo padre...e se Zeus mi
trasformasse in un Dio maggiore? Io, Aristodeo, fratello del
bellicoso Ares, del bellissimo Eros, della stupenda Afrodite!
Potrei anche cavalcare Pegaso e volare fino alla luna... mi
spiace solo per mia madre e per Teti, mia moglie...ma prima
di andare ad abitare sull'Olimpo farò in modo che stiano
bene tutta la vita. Ma soprattutto...non sentirò più urlare
mia moglie...MAI PIU'!

SCENA VI °
TETI e ARISTODEO

TETI (Da sinistra, urlando come un'ossessa) AH, SEI QUI!!! E' DA
OGGI POMERIGGIO CHE TI STO CERCANDO!!!
ARISTODEO (Tra sè) Come non detto.
TETI (Picchiandolo) VAGABONDO SCANSAFATICHE! Cosa ci fai in questo posto buio e desolato? Ti sei nascosto per paura dei credi-
tori? E chi c'era con te? Mi parso di udire delle voci...
con chi stavi parlando? C'è un'altra donna? Eh? Dov'è?
Dov'è che le cavo gli occhi? Dov'è che le strappo i capelli?
RISPONDI, STUPIDO MARITO SENZA CERVELLO!!!
ARISTODEO (Fermandola in qualche modo) Calmati TetiNon c' nessun'altra
donna...tu mi basti e mi avanzi! E poi, un giorno non lonta-
no potresti pentirti di avermi trattato in questo modo...
TETI E come ti dovrei trattare? Come deve essere trattato un ladro,
un farabutto che lascia la propria moglie digiuna per due giorni?
ARISTODEO Lascia che ti spieghi...
TETI MA COSA VUOI SPIEGARE! LADRO! Mi sposasti giurando e spergiu-
rando che non avrei mai più fatta la fame; mi sposasti promet-
tendomi mari e monti, oro e argento, perle e pietre preziose:
e tua madre! Tua madre a ripetermi continuamente "Vedrai che
non ti pentirai di aver sposato mio figlio! Un giorno ti farà
felice!" E invece eccomi qua, a cercare un marito che fugge
inseguito dai creditori...oh, come vorrei che Zeus ti folgoras-
se!
ARISTODEO ZITTA! Zitta, per la carità! Lascia stare Zeus, tu non devi
nemmeno nominarlo!
TETI E perchè? Con tutta la gente che c'è in Grecia pensi forse
che perda il suo tempo ad ascoltare proprio noi? Ha ben altro
da fare, lui!
ARISTODEO Chi lo sa, Teti, chi lo sa...
TETI Cosa vuoi dire?
ARISTODEO Quello che ho detto. E ora fila a casa...tieni, prendi questo
pezzo di formaggio e dividilo con mia madre; io ti seguirò
tra poco.
TETI Formaggio? FORMAGGIO!?! Oh, che brav'uomo che sei! Come mi
sbagliavo sul tuo conto! Che Zeus ti mantenga così sano e
forte!
ARISTODEO E anche di più! Siamo già d'accordo...
TETI Ma che dici? Lo sai che stasera sei strano? Parli di Zeus come
se sapessi dov'è e cosa fa... sembra quasi che sia un tuo
amico! Stai cominciando a farneticare come tua madre, quando
dice che tu e Zeus avete tante cose in comune...
ARISTODEO Lascia stare i deliri di quella vecchia e vattene a casa: io
non tarderò molto.
TETI (Uscendo) Torna presto, tra poco sarà buio...

SCENA VII °
ARISTODEO

ARISTODEO E' davvero difficile farla rigare dritto. Vorrebbe comandare,
vorrebbe che io facessi tutto ciò che desidera...a me!
Ad Aristodeo, un futuro Dio! (Pausa) Ma in fondo mi vuole
bene...quando sar sull'Olimpo l'aiuterò, e non le farò
mancare nulla..avrà pane e formaggio tutti i giornie qualche
volta anche del vino...(Guardandosi intorno) Ma ora sarà
meglio tornare a casa, finchè c'è ancora un pò di luce...
(Esce da sinistra)

SCENA VIII °
ATTORI:ZEUS, ERA, AFRODITE,e EROS.

(Entrano da destra, facendo attenzione che in scena non ci
sia nessuno)
ATT.ZEUS Avete visto? Quello era l'uomo di cui vi parlavo... che ve
pare? Non merita questa burla?
ATT.AFROD. Come hai detto che si chiama?
ERA Aristodeo! Avete sentito un nome più brutto di questo?
ATT.EROS E adesso? Che cosa avete intenzione di fare?
ATT.ZEUS Ancora non lo so, ma qualcosa escogiteremo... bisogna farglie-
la pagare…se lo merita per la sua presunzione. Poteva chiedere
del denaro? No! Dovevate sentirlo: Voglio diventare un Dio!
Ebbene, noi lo puniremo; non so ancora come, ma lo puniremo.
ATT.AFROD. Io non ho capito una cosa.
ATT.EROS Non una novità.
ATT.ERA Adesso non cominciate, voi due...che cos'è che non hai capito?
ATT.AFROD. Voi due...come facevate a essere qui?
ATT.ZEUS Il fato, cara Afrodite, il fato! Questo pomeriggio, appena
finita la commedia che stiamo rappresentando al teatro di Delfi,
siamo voluti venire a vedere com'è ridotto questo posto...
dovete sapere che questo stato il teatro dove io e mia
moglie (Abbraccia Era) abbiamo recitato per la prima volta...
quanti ricordi! Là (Indica il pubblico) sedevano gli spet-
tatori, e qui recitavamo noi. Avevamo una paura! Ti ricordi?
ATT.ERA Eh sì! Mi ricordo anche che quando la commedia fu finita
piansi come una vite tagliata...
ATT.ZEUS Ma lasciamo stare i ricordi e torniamo a noi. Eravamo qui,
seduti a guardare malinconicamente tutti quei posti vuoti,
quando improvvisamente udimmo correre della gente; entram-
mo nel vecchio tempio, e vedemmo uno strano tipo che venne a
nascondersi proprio dietro quella colonna; subito dopo ar-
rivò una guardia, ma andò via senza averlo trovato. Fu proprio
in quel momento che mi venne l'idea di giuocargli uno scherzo.
Allora uscii dal mio nascondiglio e mi spacciai per Zeus...
il resto lo conoscete già.
ATT.ERA Sì, ma adesso? Hai detto poco fa che questo Aristodeo verrà
domani qui, e si attende che tu lo trasformi in un Dio...
come farai?
ATT.ZEUS Bhà, una mezza idea l'ho già in mente...
ATT.AFROD. Sù, diccela, non tenerci sulle spine...
ATT.ZEUS Piano, piano...ogni cosa a suo tempo...devo pensarci ancora
un pò, perchè non voglio che questa burla venga scoperta per
qualche disattenzione. Però ricordatevi che avrò bisogno
anche di voi due, e dovrete fare quello che vi dirò...vedrete
che ci divertiremo, e daremo una bella lezione a questo
presuntuoso ladro!
ATT.ERA Adesso andiamo a dormire...domani ci attende una lunga serata
piena di sorprese e risate. (Escono tutti da destra)

SCENA IX °
ARISTODEO, UNA GUARDIA

(Solita scena dell'inizio; Aristodeo si nasconde dietro la
solita colonna)
GUARDIA (Entra in scena col fiatone) Non ce la faccio più! Mi devo
fermare, altrimenti mi scoppia il cuore..(Guardandosi intorno)
Guarda guarda! Non sono nel solito teatro di poco fa? Quel
maledetto! Ma perchè fugge sempre in questa direzione? Che
abbia qui il suo covo? E se non fosse solo? Se fosse il compo-
nente di una banda? (Rabbrividendo) Bhè, ormai è buio, e non
troverei nemmeno un cavallo...sarà meglio che torni a casa.
(Uscendo da sinistra) Per Zeus! Se lo prendo gli mozzo le
orecchie e gliele faccio mangiare!

SCENA X °
ARISTODEO

ARISTODEO (Uscendo cautamente dal nascondiglio) Sono stato veramente
un pazzo! Ma cosa cerco? Cosa voglio? Non mi basta la fortu-
na che ho avuto? Per un pelo quella guardia non mi prendeva!
Ma si sa...l'occasione fa l'uomo ladro...e io comincio a
credere che più ladri di me non ci sia nessun, nè in cielo
nè in terra! Stavo tornandomene a casa, quando ho visto quel
bel mercante grassottello che prometteva di avere con sè mil-
le delizie...a quest'ora di notte, poi...solo come un cane...
ed io non ho resistito. Sono andato pian pianino dietro le
sue spalle e l'ho assalito...e in quel preciso istante è ar-
rivata la guardia! E per cosa? Per questo pezzo di pane!
Pazzo, sono stato un pazzo...e pensare che a casa mi attende
mia moglie con un pezzo di formaggio! Basta. Quello che 
stato stato...adesso vado a casa, e giuro che non cadrò più
in tentazione...(Si avvia verso sinistra)

SCENA XI °
ARISTODEO, IL CIECO

CIECO/ZEUS (Entra da destra) C'è qualcuno qui? Mi è sembrato di udire
dei passi...se c'è qualcuno lo supplico di non farmi del male..
non sono che un povero cieco...aiutatemi...(Aristodeo muove
un passo verso di lui) Chi c'è là? Ti ho sentito, sai? Ma
perchè non parli? Che cosa...cosa vuoi farmi? Le tue non pos-
sono essere intenzioni oneste, altrimenti mi avresti già
salutato...non puoi nemmeno essere un animale, perchè ho impara-
to già da molto tempo a distinguere i passi umani...ma allora
chi sei? Ah, ho capito...non puoi essere che un ladro...se è
così ti avverto che stai perdendo il tuo tempo, poichè ormai
non mi sono rimasti nemmeno gli occhi per piangere sulle mie
sventure...
ARISTODEO (Tra sè) Per il cielo! Costui cieco, eppure ha indovinato
subito che sono un ladro! Figuriamoci cosa potrebbe fare se
potesse vedere!
CIECO/ZEUS Insomma, perchè non parli? Sei forse muto? Che bella coppia
saremmo! Un muto e un cieco...
ARISTODEO Che dici vecchio? Cosa stai farneticando?
CIECO/ZEUS Finalmente! Allora non sei muto! Spero solo che tu sia una
brava persona, poichè ho sempre paura di incontrare dei fara-
butti...ho tanta fame..ormai sono due giorni che non incontro
anima viva...sono allo stremo delle forze..tu mi puoi aiutare?
ARISTODEO Ti aiuterei volentieri, vecchio, ma purtroppo non possiedo
niente...
CIECO/ZEUS Non importa, non importa...dicono tutti così...tanto io non
li posso vedere. Ma non stato sempre così, sai? Un tempo
anch'io vedevo ciò che tu vedi, ma poi la luce cominciò ad
andarsene, non so per quale prodigio... e da allora il buon
Zeus mi ha tenuto sempre al buio.
ARISTODEO Buono? Ma perchè lo chiami buono dopo ciò che ti ha fatto?
CIECO/ZEUS Perchè forse mi ha messo alla prova per vedere se riesco a
superare gli effetti negativi del fato...e poi non posso
dimenticare che mi ha creato, e se ora non vuole più che io
veda le cose che mi circondano una ragione deve esserci...
in fondo ho imparato più cose in questi ultimi cinque anni che 
in tutta la mia vita...addio. Non voglio farti perdere altro
tempo...so che il tempo prezioso, per chi può vedere...per me, invece...(Si avvia)
ARISTODEO No, aspetta...non andartene...
CIECO/ZEUS Che cosa desideri? Non posso restare qui tutta la notte...
perchè è notte, vero? Non sento più da tempo il calore del
sole che accarezza il mio volto...
ARISTODEO Povero vecchio, quante ne devi aver passate! Ed io che crede-
vo di essere sfortunato! Grazie, Zeus! Grazie per ciò che mi 
hai donato! Grazie per queste mani, per questi occhi, per
quelle stelle! Grazie per avermi fatto incontrare questo vec-
chio, questo splendido cieco che ha ridato luce a questi miei 
poveri occhi spenti! Tieni, vecchio, per ora non ho che
questo...(Gli dà il pane) spero che basti a saziarti...
CIECO/ZEUS Che cos'è? Pane? Tu..tu fai questo per me? Per uno sconosciuto?
ARISTODEO Tu non sei uno sconosciuto, vecchio...è tutta la vita che ti
aspetto, e finalmente sei arrivato...tu sei la mia coscienza,la 
mia anima, quella che mi sono sempre rifiutato di ascoltare...
ma adesso non ho più scusanti. Avevi ragione, sai, vecchio?
Io sono un ladro della peggiore specie, un farabutto che è
sempre vissuto derubando il prossimo...ma da oggi basta.
Non ruberò più, dovessi morire di fame...farò una vita onesta,
e mi guadagnerò il pane lavorando. In quanto ai tuoi occhi...
le tue preoccupazioni stanno per finire. Quello che sto per
dirti forse ti sembrer strano, ma ti giuro che la verità:
io conosco Zeus.
CIECO/ZEUS Tu...conosci Zeus? Ma allora sei un Dio!
ARISTODEO No vecchio, non lo sono. Ma potrei diventarlo domani.
CIECO/ZEUS Ma...ma che stai dicendo?
ARISTODEO Sto dicendo che lo potrei diventare, ma non lo farò. Pregherò
invece il sommo Zeus di ridare la luce ai tuoi occhi...lui
capirà, e tu potrai finalmente tornare a vedere le stelle.
CIECO/ZEUS Dimmi, o mio generoso amico, qual'è il tuo nome?
ARISTODEO Aristodeo.
CIECO/ZEUS Aristodeo? Un bel nome, mi piace...
ARISTODEO E tu? Come ti chiami?
CIECO/ZEUS Che importanza ha? Chiamami pure vecchio.
ARISTODEO D'accordo...ora devo andare...tu dove andrai?
CIECO/ZEUS Se non trovo un rifugio saranno guai...tra poco questo posto
sarà popolato di bestie notturne.
ARISTODEO Là c'è un tempio... ti accompagno io, così per stanotte non
dovrai temere nulla...(Si avviano verso il fondo mentre
cala il sipario)

FINE PRIMO ATTO



SECONDO ATTO

SCENA I °
PASTORELLE

(Solita scena del I °atto; la sera successiva)

I PASTOR. (Entra da sinistra, seguita dall'altra pastorella) Perchèmi hai condotta in questo luogo desolato? 
II °PASTOR. Per farti vedere con i tuoi occhi dove l'ho incontrato questa mattina, per farti assaporare le dolci sensazioni che ancora adesso sono qui, attorno a noi, come sospese a mezz'aria...e infine perchè in fondo al cuore spero di rivederlo ancora.
I PASTOR. Come puoi sperare di rivederlo? Tu stessa hai detto che altri non poteva essere se non un Dio, vista la sua meravigliosa belezza!
II °PASTOR. Non so, ho come una sensazione...lui mi ha colto, mi ha amata,
mi ha sussurrato parole così dolci che sono scese dentro di me come nettare di Dei...mi rifiuto di credere che sia finito tutto così...
IPASTOR. E non ti ha detto chi era? Cosa faceva in questo posto, da dove veniva, dove andava...
IIPASTOR. Senti, Neleo... io so solo che tornerà...
I PASTOR. Ma figurati!Figurati se un Dio o chiunque esso sia si prenderà la briga di tornare da questa povera e sedotta pastorella!Lui, mia cara, ha ottenuto ciò che voleva e per di più con la tua collaborazione! Scendi dalle nuvole, o sconsiderata Iris! Ma non ti accorgi della tua enorme stupidità? Ma davvero l'amore ha colpito così forte il tuo cuore?
II °PASTOR. (Rumori) Zitta, zitta...non senti anche tu?
I PASTOR. Che cosa?
II °PASTOR. Dei passi! Senti? Ti prego, Zeus, fa che sia lui!
I °x PASTOR. Sarà meglio nascondersi..se poi fosse colui che aspetti usciremo di nuovo allo scoperto. Ma ora cerchiamo di essere prudenti , poichè questo posto non mi sembra dei più sicuri per due pastorelle come noi..e tu ne sai qualcosa, vero? (La prende
per un braccio e la trascina dietro le colonne di fondo)

SCENA II °
ATTORI:ZEUS,ERA,AFRODITE,EROS

(Entrano da destra;il primo sar Zeus)
ATT/ZEUS Tra non molto dovrebbe arrivare... ora vi illustrerò il piano
che ho in mente.
ATT/ERA Ma tu credi davvero che verrà? Io ho paura che abbia sentito
puzza di bruciato, e che ci faccia attendere per niente.
ATT/AFROD. E così la burla la subiremmo noi!
ATT/EROS Io vi devo confessare una cosa...quel poveretto mi fa un pò
compassione...dopo tutto che male ci ha fatto?
ATT/ERA E' un ladro, no? E questo basta e avanza!
ATT/AFROD. Non capisco perchè ti vuoi tirare indietro...
ATT/EROS Io non mi tiro affatto indietro! Stavo solo cercando di capire
perchè gli dobbiamo fare del male.
ATT/ZEUS Male? Ma che male! Uno scherzo. Solo un'allegro scherzo. Se poi
lui lo prenderà male tanto meglio, gli servirà da lezione...
ha chiesto di diventare un Dio? Ebbene, noi gli faremo credere
di esserlo diventato davvero!
ATT/ERA E come?
ATT/ZEUS Ho preparato un piano dettagliato... (A Eros) Piuttosto, mio giovane amico, sei venuto stamani a fare ci che ti ho detto? 
ATT/EROS Sì, ho fatto tutto...(Al pubblico) E anche qualcosa di più! 
(Indica verso una grossa pietra, sul fondo) Eccolo là.
ATT/ZEUS E' quella? (Si avvicina alla pietra) S, proprio questa,
la riconosco.
ATT/AFROD. Insomma, mi volete spiegare cosa state facendo?
ATT/ZEUS Adesso vi metto al corrente del mio piano...ma prima, mia
dolcissima amica, prova ad alzare questa pietra.
ATT/AFROD. Alzarla? Io? Ma se non ci riuscirebbero neanche dieci uomini!
ATT/ZEUS Non preoccuparti...tu prova e basta.
ATT/AFROD. Va bene...(Prova a sollevare la pietra, e con sua grande
sorpresa vi riesce senza alcuno sforzo) M... ma com'è possibile?
ATT/ZEUS E' possibilissimo, poichè questa è una finta pietra costruita
da me stanotte, con un pò di paglia e del letame...
ATT/AFROD. (Fregandosi e annusandosi le mani) Letame? Che schifo!
ATT/ERA Non capisco...ma a cosa servirà quella pietra?
ATT/ZEUS E' presto detto. Prima che arrivi Aristodeo, voi due (Indica
Eros e Afrodite) vi nasconderete, mentre io e la mia compagna
continueremo a sostenere le parti di Zeus e Era.
ATT/EROS Ma non temi che gli Dei possano offendersi?
ATT/ZEUS Sono sicuro che capiranno, anche perchè in fondo non facciamo
nulla di male...
ATT/ERA E' solo una burla...
ATT/ZEUS Già, proprio così... solo una burla. Quando arriverà Aristodeo
gli farò credere di averlo trasformato in un Dio minore.
ATT/ERA E come farai a farglielo credere?
ATT/ZEUS Semplicissimo, mia dolce metà... gli dirò che ha assunto dei
poteri, e lo sfiderò a metterli in pratica. Per prima cosa
gli dirò che diventato forte come Eracle, e gli chiederò
di alzare quella pietra.
ATT/AFROD. Comincio a capire...
ATT/EROS Chi, tu? Ma non farmi ridere!
ATT/ERA Smettetela, voi due.
ATT/ZEUS Subito dopo gli farò credere di avere acquistato il potere
dell'invisibilità...ed è a questo punto che entrerete in
scena voi due, spacciandovi per comuni mortali qual siete
veramente, e farete finta di non vederlo nemmeno se lui danzerà
davanti ai vostri occhi...poi ce ne andremo. Immaginatevi
la sua faccia quando scoprirà, a sue spese, che questi poteri
altro non sono se non una voluta di fumo!
ATT/ERA C'è da impazzire...
ATT/ZEUS Ed è questo l'epilogo tutto da ridere! Il tragico risveglio
dopo una notte passata come un Dio sognando di mettere in
pratica tutti questi poteri il giorno successivo! Ma ora
andiamo a preparare gli ultimi dettagli... sono sicuro che
presto vedremo giungere il nostro uomo. (Escono da destra)

SCENA III °
PASTORELLE

II °PASTOR. (Uscendo dal nascondiglio seguita dall'altra) Mi sembra impossibile...
I PASTOR. Visto? Altro che Dio! Un volgare farabutto, che approfitta
dell'ingenuità altrui per fare scherzi crudeli!
II °PASTOR. Però è bello, vero? Hai visto com'è bello?
I PASTOR. Sì, questo è vero, è proprio bello...ma in quanto a essere un
Dio...non ti fidare mai degli uomini...specie di quelli belli!
II °PASTOR. In fondo sono contenta che sia solo un comune mortale...se fos-
se stato davvero un Dio sicuramente non l'avrei mai più rivis-
to, ma ora le mie speranze sono maggiori.
I PASTOR. Sconsiderata pastorella! Non ti è bastato ciò che ti ha fatto
questa mattina? Vuoi davvero provare ancora un'umiliazione
così profonda?
II °PASTOR. Magari tutte le umiliazioni fossero così!
I PASTOR. Va bene, ho capito: sei così avvolta dall'amore che con te
non si può ragionare...ma ora incamminiamoci verso casa; tra
poco scenderà la sera, e dobbiamo ancora riportare le pecore
all'ovile.
II °PASTOR. Andiamo, ma promettimi che più tardi torneremo qui: sono
curiosa di vedere come andrà a finire questa storia.
I PASTOR. Va bene, ti accompagnerò: ma ora andiamo. 

SCENA IV °
PASTORELLE, ARISTODEO

(Le pastorelle stanno per uscire da sinistra, ma entra Aristo-
deo)
ARISTODEO Guarda guarda! Cosa fanno due piccole pastorelle come voi in
un luogo solitario come questo?
II °PASTOR. Stavamo andando via...
I PASTOR. Andiamo via subito!
ARISTODEO Eh, quanta fretta! Non avevo intenzione di spaventarvi, e se
l'ho fatto vi prego di perdonarmi...ma cosa state facendo?
I PASTOR. Abbiamo perduta una pecora, e la stavamo cercando.
ARISTODEO E non l'avete ancora ritrovata?
II °PASTOR. No...
ARISTODEO Tra non molto sarà buio, e se non la ritroviamo subito se la
mangieranno gli animali feroci...ora vi aiuto a cercarla, tanto
sono in anticipo.
II °PASTOR. No, no! Facciamo da sole!
I PASTOR. E poi non accettiamo aiuti dagli sconosciuti.
ARISTODEO Se è solo per questo, mi presento subito: il mio nome è Aristodeo.
I PASTOR. Aristodeo?!? Oh, poverino!
ARISTODEO Poverino? Perch dici così?
II °PASTOR. (Dando una gomitata alla compagna) No, niente, niente... gli
ricordi un montone che avevamoa cui eravamo tanto affezionate..
si chiamava proprio come te, Aristodeo...un giorno lasciò il
gregge e se ne andò...non è più tornato...
I PASTOR. Chissà, forse se l'è mangiato il lupo...
II °PASTOR. Sì, ma ora dobbiamo andare...
ARISTODEO Un momento...e la vostra pecora?
I PASTOR. Qui non c'è, abbiamo già guardato...la cerchiamo in un altro
posto...(Escono da sinistra)

SCENA V °
ARISTODEO

ARISTODEO Che strano modo di comportarsi! Sembrava quasi che quelle due
pastorelle avessero paura di me...Aristodeo! Ma dico, io! E'
un nome da dare a un montone? (Guardandosi intorno) Ma...
il cieco? Forse sarà ancora nel tempio... ora vado a vedere,
così se lo trovo lo porto qui, e appena arriva Zeus gli fac-
cio rendere la vista... povero vecchio, come deve essere
infelice! Sempre solo, indifeso, a lottare contro l'oscurità
che gli nasconde mille insidie e pericoli! Bhè, vediamo
di trovarlo...( Entra nel tempio)

SCENA VI °
ATTORI:ZEUS, ERA. ARISTODEO, CIECO.

ATT/ZEUS (Entra da destra seguito da Era) E' molto strano che non sia
ancora arrivato...ieri sera sembrava così felice che pensavo
avesse pernottato qui, pur di non perdere questo appuntamento!
ATT/ERA Frena la tua impazienza, mio geniale compagno; vedrai che tra
poco Aristodeo sarà qui, e diverrà l'oggetto delle nostre at-
tenzioni...ma chi c'è nel tempio? Mi sembrato di udire dei 
rumori. (Aristodeo esce dal tempio tenendo il cieco sottobraccio)
ATT/ZEUS E' lui! Ma...ma non è solo...chi è quel mendicante?
ARISTODEO Sono felice di rivederti, o sommo Zeus... (Si prostra)
ATT/ERA Anche noi lo siamo, ma pensavamo che tu venissi da solo...chi è costui?
ARISTODEO Un cieco...solo un povero cieco che giunse in questo luogo
ieri seranon appena voi ve ne foste andati...ha dormito dentro
al tempio, per difendersi dai lupi...
CIECO/ZEUS Aristodeo, questa onesta persona che il fato ha voluto farmi
incontrare, mi ha detto chi siete...ancora non ci posso credere!
ATT/ZEUS Credici pure, vecchio...io sono Zeus, e questa mia moglie Era.
ATT/ERA E allora, Aristodeo? Come hai trascorsa questa tua ultima not-
te da comune mortale? 
ATT/ZEUS Sei pronto a divenire un Dio minore?
ARISTODEO Non vorrei che ciò che sto per dirti possa in qualche modo of-
fenderti, o grande Zeus, ma io...io ho cambiato idea.
ATT/ERA COSA?!? Hai cambiato idea? Ora che Zeus ha convinto anche me
ad accettare ciò che hai esosamente chiesto ieri sera tu...
tu hai cambiato idea? ZEUS, SAETTALO!
ATT/ZEUS Un momento, un momento...prima di trasformarlo per sempre in un
nero pezzo di carbone fumante voglio conoscere la ragione di
questo improvviso cambiamento..non hai pi fiducia in noi?
ARISTODEO No! Non è questo...avrei solo cambiato richiesta...
ATT/ERA Ha cambiato richiesta! Sentitelo! Lui ha cambiato richiesta!
E si può sapere cosa desidera il signore? Forse non si ac-
contenta più di diventare un Dio minore? Forse vuole diventa-
re il figlio prediletto di Zeus?
ARISTODEO La trovo una bellissima idea, affascinante Era, ma so che non
È possibile... no, niente di tutto questo. Mi accontento di
molto meno...vorrei che rendeste la vista a questo povero cieco.
ATT/ZEUS E tu...tu rinunci a diventare un Dio solamente per rendere
la luce agli occhi di un povero e sconosciuto mendicante?
Ma hai la più pallida idea dell'occasione che stai per perdere?
ARISTODEO Sì, lo so...ma ormai ho preso la mia decisione, e niente può
farmi tornare indietro.
ATT/ERA Quello che tu ci chiedi non poca cosa...ormai le scommesse
tra gli Dei sono cresciute, e non so se sarà possibile tornare
indietro...
ATT/ZEUS E' opportuno andare sull'Olimpo per poter prendere una decisione
...voi aspettateci qui. (Escono da destra)
ARISTODEO Hai sentito, vecchio? Sono andati a consultarsi con tutti gli
altri Dei! Vedrai, amico mio, che Zeus, nella sua infinita
bontà, ti farà rivedere la luce!
CIECO/ZEUS Sei così sicuro di ciò che dici...così ottimista per quanto
riguarda il futuro...e mi dispiace che per causa mia tu ti
privi della possibilit di diventare un Dio...
ARISTODEO Non preoccuparti, vecchio...sai, quando parli con quella voce
amorosa mi ricordi mia moglie...avete la solita voce dolce e
gentile...

SCENA VII °
CIECO,ARISTODEO,TETI

TETI (Da sinistra, urlando) MA INSOMMA, SI PUO' SAPERE PERCHE' TI
TROVO SEMPRE IN QUESTO POSTO?!? COSA CI TROVI DI COSI' BELLO?
E CHI E' QUEL VECCHIO? RISPONDI, AFFAMATORE DI
FAMIGLIE!!!
CIECO Ma chi è?
ARISTODEO La proprietaria della voce dolce e gentile...
TETI ALLORA?!? Sto aspettando!
ARISTODEO Teti, calmati! Abbi almeno un pò di rispetto! Non vedi che
c'è una persona? Cosa penserà di noi?
TETI Cosa vuoi che mi importi che cosa penserà! Avrà già pensato
tutto il male possibile dopo averti visto!
ARISTODEO E' cieco, Teti...
CIECO/ZEUS Non fa nulla, non fa nulla...ormai ci sono abituato...
ARISTODEO Si può sapere perchè mi sei venuta a cercare fin qui?
TETI Per due ragioni...la prima che del tuo formaggio di ieri
sera non rimasta che la scorza, e tua madre, che ormai ha
perduto tutti i denti, è tutto il giorno che la ciuccia...
ARISTODEO Va bene, tra poco vi porter qualcos'altro...e la seconda ragione?
TETI E' venuta una guardia a cercarti.
ARISTODEO Una...una guardia?!?
TETI Sì, proprio una guardia...
ARISTODEO Per Zeus! E ti ha detto cosa voleva da me?
TETI No. Ha detto solo che tornerai più tardi, quando sarai rientrato.
ARISTODEO Senti, Teti, ora tu tornatnea casa...quando verrà la guardia
fatti dire cosa vuole, e dì che stasera non rincaserò.
TETI EH?!? Non rincaserai?
ARISTODEO Ma sì... solo per la guardia, capisci?
TETI Va bene. Non ho capito nulla, ma va bene lo stesso. Cerca di
non tornare a mani vuote, percha casa ho già preparato un
robusto ramo d'ulivo.(Esce da sinistra)
ARISTODEO Sentito? Questa mia moglie.
CIECO/ZEUS Non addolorarti...dal tono di voce ho intuito che non è cat-
tiva, anche se lo vorrebbe sembrare.
ARISTODEO E' vero, mi vuole un gran bene, ma non sempre riesce a
dimostrarmelo...
CIECO/ZEUS Cosa sono questi rumori?
ARISTODEO Sono loro! Sono gli Dei! Fatti coraggio, vedrai che tutto
andrà per il meglio!

SCENA VIII °
ATTORI:ZEUS,ERA. ARISTODEO,CIECO

ATT/ZEUS (Entra da destra insieme a Era) Ah, eccovi qui. Ho riunito
tutti gli Dei dell'Olimpo, e abbiamo presa una decisione.
ARISTODEO (Al cieco) Che ti avevo detto?
ATT/ERA Ciò che hai chiesto non possibile; ormai le scommesse sono
talmente tante che devi per forza diventare un Dio minore...
ARISTODEO Ma come! Non vi muove a compassione questo povero cieco? Non
provate nulla di fronte ad un uomo che non potrà mai più vedere la luce del sole?
ATT/ERA Ti assicuro che siamo commossi quanto te, o povero mortale...
ma quello che è detto è detto. Se tu avessi espresso questo
desiderio ieri, le cose sarebbero andate diversamente...a
questo punto devi necessariamente diventare un Dio minore,
poichè noi desideriamo vedere il tuo comportamento futuro.
ARISTODEO Se questa la volontà degli Dei, è inutile opporsi...mi
spiace, vecchio...ho fatto il possibile...
CIECO/ZEUS Non devi crucciarti, Aristodeo...sei un brav'uomo, ma ora
devi smetterla di preoccuparti per gli altri, e pensare al
tuo futuro...in quanto a me, io ho più risorse di quante tu
possa immaginare.
ATT/ZEUS Sei pronto a diventare un Dio minore? Sei pronto a ricevere
dentro di te poteri inimmaginabili per i comuni mortali?
ARISTODEO Sentirò male?
ATT/ZEUS Assolutamente niente...ora sbatterò tre volte le ciglia: al
terzo battito tu sarai un Dio minore. (Esegue) Fatto.
ARISTODEO (Tastandosi) Ma sei sicuro, o incommensurabile? Io non sento niente!
ATT/ZEUS Ora hai poteri grandissimi, anche se dovrai imparare a usarli
in modo graduale.
ATT/ERA Il primo potere che hai acquistato la forza. Anche se ti
sembra di essere come prima, tu hai una forza paragonabile so-
lamente a quella di Eracle.
ATT/ZEUS E ora lo constaterai direttamente...vedi quella pietra laggiù?
(Indica la finta pietra) Prova a sollevarla, e vedrai che si
alzerà verso il cielo come un mucchio di paglia e letame!
ARISTODEO (Si avvicina alla pietra, la afferra e la solleva) Per le
tenebre dell'Ade! Sono diventato fortissimo! Voglio provare 
ancora! (Si avvicina ad una pietra ancora pi grande)
ATT/ERA NO!!! Quella troppo grande!
ARISTODEO (Sollevandola come la precedente) Troppo grande? Ma se è leg-
gera come una piuma!
ATT/ERA (A Att/Zeus) Perchè non mi hai avvertita che le pietre erano due? 
ATT/ZEUS Ma...veramente...
ATT/AFROD. (Entrando da destra seguita da Eros) Passavamo di qua per caso
ed abbiamo udito dei rumori...
ATT/EROS Cosa sta accadendo?
ATT/ZEUS (A Att/Era) Sono arrivati in anticipo! 
ATT/ERA Ci penso io. Voi due mortali capitate a proposito.lo sapete chi siamo noi? 
ATT/AFROD. No...
ATT/ERA Questi al mio fianco Zeus, padrone e signore di tutto e di
tutti, ed io sono la sua compagna, Era. (I due si inchinano) Tu, Aristodeo, vattene nel tempio insieme a questo vecchio;
quando ti chiamerò ritornerai qui, ed allora ti accorgerai di
aver acquistato un altro grandissimo potere! E questi due
mortali saranno testimoni di questo evento.
ARISTODEO Farò come tu dici: vieni, vecchio, appoggiati alla mia spalla. (Entrano nel tempio)
ATT/ZEUS Voi due...voi due siete arrivati troppo presto! Per poco non
gettavate al vento tutto lo scherzo!
ATT/AFROD. (A Att/Eros) Cosa ti avevo detto? Era troppo presto! 
ATT/EROS Non mi va di continuare ancora questa commedia...finchè quel ladro era solo, passi... ma ora c'è di mezzo anche un cieco...
ATT/ZEUS Ormai andiamo fino in fondo...di cosa hai paura?
ATT/EROS Degli Dei, ho paura...non si pu sfidare cos impunemente la
volontà di Zeus!
ATT/ERA Zeus, Zeus! Non temere, lui ha ben altre cose a cui pensare!
Figuratevi se si interessa ad una burla...e poi, ormai ci ho
preso gusto, e voglio vedere come finisce...solo non capisco
perchè non mi hai avvertito che le finte pietre erano due...
ATT/EROS Due pietre? Come sarebbe a dire due pietre?
ATT/ZEUS Veramente la pietra era una sola...eccola là...
ATT/AFROD. Perchè? Cos' successo?
ATT/ERA E' successo che Aristodeo, dopo aver alzato la finta pietra,
ha sollevato senza sforzo apparente anche quella laggiù...
ATT/EROS Cosa?!? Ma impossibile! (Si avvicina alla pietra, e prova
a spostarla senza successo) E' pesantissima...ma siete sicu-
ri? Io non riesco neppure a muoverla!
ATT/ZEUS E nonostante ci ti assicuro che l'ha sollevata...
ATT/ERA Forse abbiamo avuta una visione...
ATT/ZEUS Chiamiamo Aristodeo...mi raccomando, voi due. Fate finta di non
vederlo. (Chiama) ARISTODEO! Puoi uscire, ora. Ti stiamo attendendo.
ATT/ERA Vieni, presto Aristodeo, prima che il sommo Zeus perda la
pazienza!

SCENA IX °
ARISTODEO e DETTI

ARISTODEO (Solo la voce fuori campo; in tutta la scena egli non compari-
rà mai) Ma io sono qui! (Tutti si guardano intorno meraviglia-
ti)
ATT/ZEUS Qui? Ma...qui dove? Non riusciamo a vederti...
ARISTODEO E bhè? Non forse questo il potere che mi avete conferito? Ed
ora come potete pretendere di vedermi?
ATT/ERA Sì...no...ma com' possibile?
ARISTODEO Semplicissimo...voi mi avete fatto diventare invisibile, ed ora
io lo sono davvero...forse, potente Zeus, non puoi vedermi nep-
pure tu…Eppure sono pronto a scommettere che mi senti benissimo!
(ATT/ZEUS come se avesse preso un calcio nel fondo schiena) 
Vedete, cari e falsi Dei, in quel tempio mi sono state svelate
un sacco di cose... cose di cui nè io e nè tantomeno voi sospet-
tavamo neanche lontanamente l'esistenza... capisci, o bellis-
simo Eros? (ATT/EROS prende uno schiaffo) Là dentro mi anche
stato spiegato perchè riesco a correre più veloce di qualunque
altro essere sulla terra...che meravigliosi capelli, o dolce
Afrodite! Lascia che te li accarezzi un poco...(Gli tira i 
capelli fino a farla cadere all'indietro) Ecco perchè riuscivo
sempre a sfuggire alle guardie! Non è vero, mia cara Era?
(Era tenta di fuggire, ma inciampa in qualcosa di invisibile
e cade) E pensare che vi avevo creduto! E pensare che che fino
a poco tempo fa ero convinto di essere diventato un Dio!
ATT/AFROD. Ma...ma che succede?
ATT/ZEUS Non lo so, non lo so! Non chiedetelo a me!
ATT/EROS Che vi avevo detto? Abbiamo fatto adirare gli Dei!
ATT/ERA Andiamocene di qui, presto! (Vanno verso destra, ma la voce di
Aristodeo li ferma; sono come incatenati, non riescono a muovesi)
ARISTODEO FERMI! Pensate dunque di poter sfuggire alla giustizia divina?
Credete che sia così facile fare del male a qualcuno e restare
impuniti?
ATT/ZEUS Ma che cosa vuoi da noi? Cosa ti abbiamo fatto di così grave?
ATT/ERA Ti prego, liberaci da queste invisibili catene!
ATT/AFROD. (Isterica) LIBERACI!!!
ATT/EROS E' inutile gridare...gli Dei sono adirati con noi, e ci aspetta
la giusta punizione.
ATT/ZEUS Ma di quale punizione vai borbottandoEsolo uno stupido trucco!
Non ci sono gli Dei dietro tutto questo!

SCENA X °
ZEUS,ERA e DETTI

(Si ode una voce fortissima, molto profonda, seguita da
un tuono e bagliori di saette)
CIECO/ZEUS ORA BASTA!!! 
(Crolla il tempio, sollevando polvere e facendo un rumore
infernale; dentro al tempio ci saranno due troni che saran-
no occupati dal vero Zeus (Cieco) e dalla vera Era. Aristodeo
saàr seduto ai piedi di Zeus)
ATT/ZEUS Il... il cieco! Dunque tu... tu sei...
ZEUS Io sono Zeus! Il vero, unico Zeus...e voi non siete che quat-
tro imbroglioni, quattro farabutti che non hanno esitato a
compiere il crimine più immondo tra tutti i crimini: prendersi
gioco dei sentimenti, con l'unico scopo di divertirsi alle
spalle di un poveretto!
ERA Potente Zeus, gli Dei dell'Olimpo chiedono una punizione 
esemplare per tre di questi quattro mortali; in quanto a lui
(Indica l'att/Eros) egli è protetto dalle tre Grazie, le
quali chiedono clemenza in nome dell'amore.

SCENA XI °
PASTORELLE e DETTI

°x PASTOR. (Entrando da sinistra seguita dall'altra) Ma che succede?
II °PASTOR. Non lo so, Neleo,non lo so...andiamocene di qui!
ZEUS FERME! Sta per compiersi un grande prodigio questa sera, e
voi ne sarete allo stesso tempo partecipi e testimoni.
ATT/ERA (A Aristodeo) Ma infine, tu chi sei? 
ERA Ve lo dico io...è un Dio, anche se l'ha saputo solo pochi istanti fa... uno dei tanti figli di Zeus, anche se io non ho alcun merito in questo...(insinuante, a Zeus) Non vero, o sommo?
ZEUS Ehm...sì...però, Era, qui...davanti a tutti...
ERA Racconta tutta la storia, raccontala!
ZEUS Ma non vorrei...insomma, è proprio necessario?
ERA Eccome se è necessario! O racconti tutto tu oppure parlo io.
ZEUS Ma non pensarci nemmeno! Chissà cosa saresti capace di dire...
Bene. Dovete sapere che circa una trentina di anni fa volli
recarmi a Delfi, per stare vicino alla gente, capire come vive-
va e vedere con i miei occhi se mancava loro qualcosa...
ERA E mancava nulla, o grande Zeus?
ZEUS Smettila di rivolgerti a me con quel tono ironico... ormai è
acqua passata...e poi, sono trascorsi pi di trent'anni!
ERA Vai avanti, vai avanti...
ZEUS A Delfi incontrai una fanciulla che fu così gentile da ospitarmi
dentro la sua casa...era molto povera, ma buona di cuore: e
così divise con me il suo pane, il suo vino...
ERA ...e il suo letto!
ZEUS Ti prego, Era...ti ho già detto poco fa che non so come possa
essere accaduto...
ERA Invece lo dovresti sapere benissimo, visto che questa è la
sessantasettesima volta in soli cinquant'anni!
ZEUS Era, ti prego...
ERA Naturalmente io conosco solo una parte di verità..chissà quante
altre volte mi avrai tradita! 
ZEUS Insomma, per finire la storia, quella fanciulla altri non era
se non la madre di Aristodeo.
ARISTODEO PAPA'!
ZEUS Ti ho già detto dentro al tempio che non tollero queste confi-
denze...io non ti ho voluto, sei nato per caso!
ERA Sentitelo! Per caso! 
ZEUS Non sapevo di aver generato un figlio... l'ho scoperto solo
pochi giorni fa, quando Ermes mi portò la notizia che a Delfi
esisteva un uomo velocissimo...quando poi mi disse che aveva
circa trent'anni, mi venne il vago sospetto che potesse trat-
tarsi di un figlio mio.
ERA Con i tuoi continui tradimenti mi hai riempito il mondo di
Dei! Tutti i giorni ne spunta uno nuovo! Ma non potevi stare
un pò più attento?
ZEUS Basta. Ora voglio punire questi mortali in maniera esemplare.
ATT/ZEUS Ti prego, Zeus, non farci del male!
ATT/ERA Ti supplico! Era solo una burla!
ATT/AFROD. Io sono ancora giovane...ti prego, bellissimo Zeus...sono
pronta a fare qualsiasi cosa...
ZEUS Ma proprio...tutto tutto?!?
ERA ZEUS!!!
ZEUS Va bene, va bene...stavo solo scherzando...(Cambia tono) Tu
(Indica l'att/Zeus) che non hai saputo vedere al di là del
tuo naso, ferendo i sentimenti umani accecato dalla tua sete
di divertimento, diverrai cieco, e vagherai senza una meta
lungo le strade della Grecia fin quando non troverai qualcuno
disposto a sacrificare la propria vita per ridare luce ai
tuoi occhi. Tu (Indica l'att/Era) poichè non hai saputo tappare
le tue orecchie ai cattivi consigli del tuo compagno, d'ora
in avanti non udrai più nemmeno il fragore di una cascata...
in quanto a te (Indica l'att/Afrodite) che non hai saputo
usare le parole per scoraggiare questo stupido scherzo, sarai
muta per sempre...
TUTTI Pietà! Pietà!
ZEUS CHE TUTTO CIO' CHE HO DETTO SI COMPIA! (Forte tuono; i tre
attori si ritirano da destra reggendosi l'un l'altro tra forti lamenti)
ERA E lui? (Indicando l'att/Eros)
ZEUS Ah, già...bene, non credere di passartela liscia solamente
perchè sei protetto dalle Grazie! Io ti condanno ad unirti in
matrimonio insieme a colei che hai amato questa mattina, pro-
prio in questo posto.
ATT/EROS (Abbracciando la pastorella) Grazie, o giusto Zeus...
ZEUS Aspetta a ringraziarmi tra tre o quattro anni di matrimonio...
ERA Bene...manca solo una cosa: Aristodeo. Ora pensiamo a lui.
(Zeus e Era si consultano a bassa voce; entra Teti da sinistra
seguita da una guardia)

SCENA XII °
TETI,GUARDIA e DETTI

ARISTODEO Qui? L'hai portato qui?!?
TETI Per forzaha talmente insistito... dice che per il tuo bene..
(Indicando il tempio distrutto) Non sarai mica stato tu?
GUARDIA Il capo delle guardie ha deciso di allargare l'organico,perciò
mi ha mandato a chiederti se accetti di venire a lavorare
con noi.
ARISTODEO Io...io una guardia?!? Ah, ah!
GUARDIA Non ridere, Aristodeo...sappiamo benissimo che sei un ladro...
ma sappiamo anche che in tutta la Grecia non c' un uomo più
veloce di te. Se accetti di venire con noi ti sarà perdonato
tutto il passato.
TETI Ti prego, accetta! Mangeremo tutti i giorni...pensa a tua madre!
ARISTODEO Sapessi quanto ci ho pensato stasera!
TETI Che vuoi dire? E chi quella gente? (Indica Zeus e Era)
ARISTODEO Zitta, non parlare più...questa è una notte di prodigi...
ZEUS Abbiamo deciso, Aristodeo...anche se nato per caso, tu sei pur
sempre figlio di Zeus...perciò verrai a vivere con noi sul-
l'Olimpo. Questo è ciò che ti spetta.
ARISTODEO Ti ringrazio, padre, per la fiducia che mi concedi...e credimi,
ciò che sto per dirti mi spezza il cuore: io non verrò.
ERA Perchè? Rinneghi dunque la tua stessa origine?
ARISTODEO Non questo, bellissima Era...il fatto è che devo badare a
mia madre e a Teti; (Abbracciandola) se io vengo con voi, che
ne sarà di loro?
ZEUS Puoi sempre provvedere a loro stando sull'Olimpo.
ARISTODEO Ti ringrazio ancora, sommo Zeus, ma non posso accettare...
ormai la mia vita questa. Troppi anni ho vissuto come mortale
perchè possa dare un calcio a tutto e ricominciare da capo.
No, padre, non posso... e poi il Fato mi ha dato una mano,
facendomi trovare un lavoro sicuro, un lavoro che finalmente
mi farà mangiare tutti i giorni.
TETI Lo sapevo...lo sapevo che feci bene a sposarti...
ZEUS Bene. La tua grandezza d'animo è venuta ancora una volta a gal-
la....e per la prima volta in vita mia posso dire di essere
fiero di avere un figlio come te.
ERA (A Zeus) Ma perché i figli come questo li vai a fare con le altre? (Ad Aristodeo) Addio, Aristodeo...peccato tu non voglia venire sull'Olimpo...avresti molte cose da insegnarci! 
ZEUS Questo è il primo ladro onesto che ho conosciuto in vita mia! 

FINE