ORNELLA CARISSIMA
(angeli custodi)

COMMEDIA DRAMMATICA in un atto scritta da

PIERLUIGI AMBROSINI


PIER, sui 45 anni.
SILVIO, suo amico; stessa età.
ORNELLA a 20 anni. Volto e aspetto simpatici. Bellezza discreta e consapevole.
ORNELLA a 40 anni. Signora ancora piacente, un breve sorriso sulle labbra, occhiali da sole che non nascondono la bellezza del volto.
Suo MARITO con i due figli in età adolescenziale, maschio e femmina.


Residence in una località marina ai primi di ottobre. Piscina all’aperto, sedie a sdraio, tavolini ed ombrelloni collocati con un ordine meticoloso ai bordi della piscina.
Intorno piante tipiche della vegetazione mediterranea, fiorite nei limiti della stagione. Nessuna traccia di foglie secche, di carte, di un qualche disordine. Nemmeno di accappatoi o di salviette.
Una costruzione d’intonaco bianco su due piani con archi e terrazzi si mostra alle spalle della piscina. Tutte le finestre, tranne una, presentano le imposte chiuse. Tra la costruzione e la piscina s’intravedono dei gradini che conducono al mare.

Davanti alla piscina Silvio e Pier in tipico abbigliamento estivo ( sandali, calzoni da spiaggia, camicia con le maniche corte… ) sono intenti ad osservare la piscina e l’intorno.
Vicino a Pier sarà sempre visibile un cellulare che non squillerà mai ma verrà continuamente osservato o preso in mano dall’uomo.

La giornata è limpida, calda per la stagione.
Mattino; da poco sono passate le otto.


PIER
Ti va come ho predisposto le sedie attorno alla piscina ?

SILVIO
Sì, bravo.

PIER
Ho seguito le tue indicazioni. A quaranta centimetri l’una dall’altra per non sprecare spazio e concedere un minimo di riservatezza. ( Pausa ). Se poi qualcuno lo vorrà, potrà avvicinarle.

SILVIO
Ti ripeto : bravo. Meriti i miei complimenti.

PIER
Ho anche ripulito quel poco che vi era da ripulire sotto gli oleandri (indicandoli ) e sotto i pini mughi. Non ho nemmeno trascurato le foglie che sono finite sul viale d’ingresso. In effetti, Silvio, hai ragione, non regalano un bel biglietto da visita. L’euforbia pare si diverta durante la notte a liberarsi dei suoi petali, ma in ottobre...

SILVIO
Dimentichi sempre che non sono lavori di tua competenza, nessun lavoro in questo residence è di tua competenza.

PIER
Mi piacciono invece, in più mi distraggono mentre attendo.

SILVIO
Ci sono tante persone stipendiate, un giardiniere, un addetto alla piscina... Noi siamo clienti. (Breve pausa ). Se potando ti fossi ferito ad un dito ? Esprimo la prima banalità che mi viene in mente, avresti messo nei guai la direzione.

PIER
Una ipotesi improbabile.

SILVIO
Niente affatto, può succedere soprattutto a chi non è del mestiere.

PIER
Agisco con attenzione, Silvio, sembra che tu disconosca la mia prudenza e la mia meticolosità.

SILVIO
D’accordo, ma talvolta non bastano.

PIER
Sono un ottimo giardiniere.

SILVIO
( Sorridendo ). Questa tua virtù mi giungerebbe nuova...

PIER
( Fingendo di non avere inteso ). Non negherai che proprio tu mi hai suggerito di sistemare le sedie a sdraio.

SILVIO
( Con sufficienza ). Era un lavoro di una decina di minuti, non certo pericoloso, ti vedevo più impaziente del solito, come morso da una tarantola.

PIER
( Guardando ancora verso l’ingresso ). Non sopporto l’attesa, questa attesa.

SILVIO
Perché non impari a rimanertene a letto fingendo che fuori piova ed il vento stia spazzando via ogni cosa? Il letto è il rifugio più consigliabile. Per te invece è il ventre delle tue ansie. L’attesa inganna il tempo che vorresti rendere immobile. Vivi per un appuntamento, quando giunge ti ritrovi subito al momento dell’arrivederci. Pensi alla frase per conquistare una donna e l’hai già pronunciata. Come l’abbracci, il suo corpo è già svanito dalle tue braccia. L’attesa invece si affida al tempo che non procede. Lo so, è una finzione ma è fiato sulla vela della nostra sopravvivenza.

PIER
( Con un tono di ammirazione ). Tu sei molto più bravo di me ad esprimerti. Ti ho sempre invidiato, Silvio, sai? Ti invidio da quando frequentavamo il liceo e tu con la tua parlantina eri il centro d’attrazione non solo dei compagni e delle compagne di classe ma dell’intero istituto.

SILVIO
Che dici? ( Cercando di metterla sul ridere ). Le mie erano parole tra loro attaccate. Utilizzo un ottimo collante. ( Facendosi nuovamente serio ). Gradisci una confidenza? ( Silenzio dell’amico ).Tremavo tutto quando una ragazza mi rivolgeva la parola. Per non perdere il prestigio dovevo fingermi un uomo di mondo e non lasciarmene scappare una. Per mia fortuna le ragazze erano più ingenue di me ed abboccavano.

PIER
Sei un bugiardo, Silvio.

SILVIO
Recitavo, mi bastavano due o tre banalità studiate a tavolino.

PIER
Dovrei riderne?

SILVIO
( Con un sorriso triste ). Pensala come meglio credi…

PIER
A me non è mai piaciuta la notte, non mi è mai piaciuto il suo buio, mi terrorizza. Quando mi metto a letto imploro la luce perché anticipi il suo ritorno. Se mi sveglio nel cuore della notte il mio pensiero corre a quanto tempo se ne è andato…So bene ( cercando di sorridere ) che la mia è una forma di nevrosi, ogni sera mi riprometto che troverò dentro di me le forze per uscirne, quella che sto vivendo sarà l’ultima notte di angoscia. Intanto conto a ritroso le sue ore. Poi, verso mattino, come filtrano le prime luci, mi addormento. Roba di una mezz’oretta, ma a me è sufficiente per scordarmi della promessa. ( Dopo una pausa ). Tu mi biasimi perché curo il verde del nostro residence, a me piace osservare le foglioline, strappare lo stelo dell’ortica o il ciuffo di un’erba infestante che si è insinuato, mi sento loro medico. In questa stagione il mio lavoro si è fatto più assiduo, ottobre è un mese che colpisce a tradimento, devo essere scrupoloso, un convolvolo può nascondersi al mio occhio, un parassita essersi insinuato in una zolla, un fiore selvatico avere fruttificato....ma, Silvio, tu non mi stai ascoltando !...

SILVIO
Scusami, talvolta ti preferirei silenzioso.

PIER
Per me è l’esatto contrario, neppure immagini quanto gradirei essere stordito dalla tua vecchia loquacità. Quante parole avevi su ogni argomento!...Mi ricordo come trattavi i compagni di classe, i vanitosi, gli spioni… Le parole che gettavi sui loro musi con il tuo fare ironico ma sempre educato…

SILVIO
( Decisamente infastidito ). Lascia perdere, perdio! Di quei giorni sono contento di avere smarrito anche i ricordi. ( Sforzandosi di sorridere ). Perché non ti accontenti di quello che sono?

PIER Sfruttavi le parole come trucco per ritrovarti una ragazza tra le braccia. Ogni argomento era il tuo, trascinavi e travolgevi. Ed il miracolo si era compiuto!

SILVIO
( Sempre più infastidito ). Non ricordo i miracoli, tanto meno le ragazze alle quali accenni, la memoria ha cancellato la maggior parte dei miei ricordi.

PIER
Eri il Dio insuperabile, unico... Via, come potrei credere che tu…

SILVIO
( Sforzandosi di metterla sul ridere ). Se la memoria mi ha tradito non è certo una colpa che puoi imputarmi.

PIER
Quando rientravi dalle tue serate galanti ti precipitavi da me in camera, anche se dormivo m’imponevi di tirarmi su e di ascoltarti. Mi avevi eletto tuo confidente, erano delle ore impossibili, ugualmente non avevi pietà del mio sonno e mi riferivi di questa conquista, di quella, di dove, di come...ed ora dovrei crederti quando affermi di non ricordare?

SILVIO
Sono finiti nella spazzatura.

Silenzio

PIER
Sollecitavi il mio consiglio, se continuare con una, se dedicarti ad un’altra ragazza che avevi adocchiato…Il mio compito era arduo, le tue donne le conoscevo esclusivamente dalle tue parole, non avevo mai avuto il piacere di averne vista una. Ad intenderti poi, con loro combinavi cose eccezionali...

SILVIO
Beh, non lo direi proprio…

Silenzio

PIER
Perché non mi chiedi più consigli?

SILVIO
Acqua passata.

PIER
Non immagini quanto lo gradirei.

SILVIO
( Infastidito ). Ti sono amico da una vita, non ti basta?

PIER
Ti ammiravo ma, lo ammetto senza vergogna, anche t’invidiavo. Quante volte mi ero imposto di imitarti! Mi ponevo davanti allo specchio e cercavo di ripetere il tuo atteggiamento e le tue parole. Ritenevo che mi sarebbe stato più facile strappare un appuntamento ad una ragazza, sarei diventato anch’io un rubacuori.

SILVIO
Ti prego!

PIER
Mi sbagliavo purtroppo. Non possedevo il tuo stile, sono cose che non s’imparano.

SILVIO
Ti prego, perdio!

PIER
Il silenzio era un bar da te disertato, ora scopro che ti sei arreso. ( Sottovoce ). Il più grande di tutti si è arreso.

SILVIO
Temo che il caldo si farà opprimente nel corso della giornata.

Silenzio
PIER
Il caldo mi eccita.

SILVIO
Il piacere di restarsene abbracciati ad una donna, quando il suo e tuo sudore si mescolano...

PIER
Non proseguire sono argomenti che m’imbarazzano, e tu lo sai bene.

SILVIO
Quando stringevi la tua Ornella tra le braccia sentivi il suo corpo sciogliersi, la sua disponibilità si era tramutata in complicità. Meglio: in perversione. In dolce, eccitante perversione…

PIER
Silvio!

SILVIO
Non imploravi le mie parole?

PIER
Sì, ma non accostate a quel nome. ( Pausa ) La memoria che affermi di avere smarrito vale soltanto per le tue donne?

Silenzio

PIER
Come si presenterà oggi il mare ?

SILVIO
Un olio.

PIER
Più di ieri?

SILVIO
Sono sceso ( indica il passaggio vicino alla piscina ) quando ancora dormivi. Ti sei dimenticato quanto mi attira il mare del mattino ?...Vedi (con tono di benevolo rimprovero ) che anche tu dimentichi? Ogni particolare che compone il mosaico delle prime ore del giorno mi eccita e sconfigge la pigrizia. Il silenzio mi avverte dell’impazienza del sole che cerca di farsi largo nel cielo. Passeggio sulla spiaggia, scalcio una conchiglia od un sasso, penso, osservo. Per quei minuti il tempo si è distratto, la pancia è rientrata, il cuore trabocca di ambizioni, le onde del mare non riflettono le rughe del mio volto come mi accade quando mi osservo allo specchio. E’ un attimo che non fugge, non può fuggire perché possiedo le astuzie per ingannarlo, è l’attimo di una vita che purtroppo non è costruita di attimi.

PIER
Avresti qualcosa in contrario se facessi un bagno in piscina? Tanto per ingannare l’attesa dei primi arrivi....

SILVIO
Perché dovrei avere qualcosa in contrario ?

PIER
Non mi tieni compagnia ?

SILVIO
E’ stancante camminare sulla spiaggia, i sassi aguzzi s’insinuano contro le piante dei piedi.

PIER
In effetti il tuo è stato un lungo vagabondaggio, sei giunto sino agli scogli, qualche spruzzo ti ha colpito, indossavi i calzoncini beige quando sei uscito, al rientro te li sei cambiati.

SILVIO
Eri sveglio, allora !

PIER
Ti ho osservato dalla finestra.

Silenzio

PIER
In quanti pensi che verranno ?

SILVIO
Non me la racconti giusta. Affermi di dormire un paio d’ore per notte, di essere sveglio molto prima che il chiaro s’insinui, ma per tirarti fuori dalle coperte, se sulla locandina non è apparso un programma che attira il tuo interesse...

PIER
In quanti ?

SILVIO
Non pronostico, tanto meno sono curioso. In questa stagione, poi…

PIER
Il direttore non te lo ha confidato?

SILVIO
E’ tuo amico non mio. A me a malapena rivolge un cenno di saluto. Immaginati come mi tratterebbe se non gli staccassi ogni quindici giorni un assegno.

PIER
Avevi l’abilità di fare amicizia anche con i paracarri, qua invece sei un musone. Non ribattermi che non è colpa tua se in questo residence non si trova una sola persona con la quale fare amicizia. Una mostra il naso storto, l’altra aggrotta con troppa facilità le sopracciglia, insomma, caro amico mio, non te ne va bene una che sia una.

SILVIO
La tua è un’insistenza fastidiosa, non sono più interessato a nuove amicizie.

Si intende il rumore di un’automobile che si ferma. Stupore e fastidio nel volto di Silvio, agitazione non repressa nei movimenti di Pier.

PIER
Ecco sono giunti i primi di questo sabato...

SILVIO
I primi, già.

PIER
Avviciniamoci.

SILVIO
Non io. M’infastidiscono questi approcci. Ti aspetti troppo da gente che si è sobbarcata in piena notte un viaggio di trecento, quattrocento chilometri pur di arrivare in tempo per sfruttare ogni minuto del sabato. Non perdersi l’aperitivo, il riposino nel patio, una nuotata in piscina, i giochi organizzati nell’acqua a metà pomeriggio…

PIER
( Avvicinandosi di qualche passo verso il cancello d’ingresso ). Andrei ad accoglierli. Posso, Silvio?

SILVIO
Perché me lo domandi? Fa quello che preferisci. Io ne approfitto per salire in camera e dare un’occhiata al giornale. Chissà che non ci trovi una notizia interessante.

PIER
( Tutto eccitato ). Quanti ne arriveranno ?

SILVIO
( Mentre si allontana, urlando per farsi intendere, con voce cantilenante ). Una splendida ragazza, due splendide ragazze, quattro splendide ragazze, il mondo è pieno di splendide ragazze. (Proseguendo con tono volutamente sarcastico ) One magnificent girl, two magnificent girls, four magnificent girls !

PIER
A me ne basterebbe una…( Sottovoce ) Sappiamo anche chi…
Silvio è ormai scomparso. S’intende ancora la cantilena ripetuta da una voce rassegnata: “hundred magnificent girls! hundred magnificent girls!”

PIER
( Ormai sul cancello d’ingresso). Non me la racconti giusta, sono sicuro che vorresti tornare a conoscere l’emozione di un tempo, invece giochi a recitare una parte. ( Urlando). Quale parte, Silvio?

Mentre pronuncia queste parole appare una signorina sui vent’anni. Vestita con ricercatezza. Come vede Pier si blocca.

ORNELLA GIOVANE
Tu ?...

PIER
Ornella ?

ORNELLA GIOVANE
Come vedi, Pier.

PIER
Tutti mi sarei immaginato ma non te, Ornella.
ORNELLA GIOVANE
Mi spiace averti turbato.

PIER
Se mi avessi avvertito con una telefonata ( fissando il cellulare ) non mi troveresti impreparato, hai conservato il mio numero, vero ?

ORNELLA GIOVANE.
Amo le improvvisate, lo hai dimenticato?

PIER
No, no, tu meriti ben altra accoglienza.

ORNELLA GIOVANE
( Dopo una brevissima pausa ). Come ci si trova in questo villaggio, Pier ?

PIER
Benone! Pensa che sono qui da giugno.

ORNELLA GIOVANE
Avevo dei dubbi sul periodo scelto, lo credevo troppo in là, le giornate si accorciano terribilmente, poi l’insistenza del caldo ha sconfitto i miei dubbi.

PIER
Il mare è incantevole, quando lo vedrai non crederai ai tuoi occhi, se anche prendessi a prestito da…un mio amico poeta le parole per descriverlo, quelle parole non lo avvicinerebbero alla realtà.

ORNELLA GIOVANE
Mi è stato riferito che questo tratto di mare è unico, non esiste località cento chilometri sopra o cento chilometri sotto che possa reggere il confronto.

PIER
Sere fa mi ero accomodato sopra uno scoglio ad ammirare l’infrangersi delle onde, vedevo iceberg davanti a me, gabbiani che volteggiavano nel cielo, era una sensazione incredibile, la sapevo irreale, eppure mi sembrava che le sue acque si fossero immobilizzate ed anche il vento si fosse fermato per ammirare lo spettacolo... Ti confesso che non avrei più voluto tirarmi su e tornare in camera.

ORNELLA GIOVANE
Stasera, ti prego Pier, tieni lontano la brezza.

PIER
Anche la piscina non è da meno.

ORNELLA GIOVANE
Preferisco tuffarmi dagli scogli.

PIER
Non c’è ressa attorno. Si prende comodamente il sole, si nuota…

ORNELLA GIOVANE
Mi sazierò di sole sino al suo ultimo raggio. Sono venuta con questa intenzione. Respirare la salsedine che mi libererà dal mio raffreddore cronico. E riposare soprattutto, riposare, riposare…

PIER
Noi scendiamo al mare la mattina, il pomeriggio preferiamo trascorrerlo in piscina. (Pausa ) Ci tratteniamo sino al tramonto, dal residence usciamo raramente. Un aperitivo, la cena, quattro passi qua davanti, sotto gli alberi che regalano il fresco, le solite chiacchiere perditempo...Intanto la notte si è accomodata. ( Sottovoce ) E’ lunga la notte, sai?

ORNELLA GIOVANE
( Con apprensione ). Noi?...

PIER
Io ed il mio vecchio amico Silvio, senza dubbio lo ricorderai.

ORNELLA GIOVANE
Frequenti ancora quel tipaccio?

PIER
Certamente, è il mio migliore amico. ( Sottovoce ) Il mio solo amico.

ORNELLA GIOVANE
( Tra sé e sé ). Eppure lo credevo…

PIER
Lo credevi?...

ORNELLA GIOVANE
Non importa, evidentemente m’ingannavo, o ricordo male...Sicuramente ricordo male.

Lungo silenzio.

ORNELLA GIOVANE
( Sconsolata ) Ti aspettai Pier, perché non venisti ?

PIER
Era il nostro destino, Ornella.

ORNELLA GIOVANE
Avevamo un appuntamento.

PIER
Era il nostro destino, certamente segnato.

ORNELLA GIOVANE
Pier, avevamo un appuntamento…

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
Mi ero preparata con una trepidazione che neppure supponi.

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
Tu, proprio tu avevi insistito tanto per uscire con me, mi avevi illusa che...

PIER
Beh, erano le consuete schermaglie fra un uomo ed una donna.

ORNELLA GIOVANE
Non scherzare, ti prego. L’angoscia mi tiene ancora compagnia.

PIER
Ornella...

ORNELLA GIOVANE
Come pronunci bene il mio nome !

PIER
Era troppo intenso il tuo amore.

ORNELLA GIOVANE
Avevo conosciuto altre braccia, altre labbra avevano premuto contro le mie, ma ancora ignoravo l’intensità di una vera emozione. La desideravo. Desideravo conoscerla con te. Quando mi eri vicino sentivo diverso ogni secondo, il mio cuore viveva la tua presenza e si eccitava. (Pausa). Non venisti. Già all’ora indicata compresi che la tua mano non si sarebbe accostata al mio campanello. Tu non conosci la puntualità, tu l’anticipi, Pier. ( Pausa ). Non piansi. Non mi disperai, non mi lasciai cadere sul letto singhiozzando e tempestandolo di pugni.Per le lacrime e per la disperazione il tempo non mi sarebbe mancato.

PIER
( Come parlando a sé stesso ). Non dormivo più, non mangiavo più, a malapena deglutivo dei sorsi di acqua zuccherata, quando mi capitava di prendere sonno dopo non più di dieci minuti mi destavo sudato e con il vomito nella bocca. Dimmi come sarei potuto venire. Quale ridicolo fantasma di uomo si sarebbe avvicinato alla tua porta?

ORNELLA GIOVANE
Ti amavo per quello che eri, ti amavo teneramente e assurdamente. Stupido, generoso, fintamente perdigiorno.( Alzando il tono della voce). Credi che me ne sarebbe importato se ti fossi presentato nervoso, balbettante, sudato... Nemmeno me ne sarei accorta. ( Breve pausa). Anch’io non ero meno nervosa, credimi, ti aspettavo ma non riuscivo a racimolare una gonna, un foulard, una camicetta ed un golfino che si adattassero, tanto meno una spazzola, una crema, un deodorante... Volevo truccarmi per farmi bella per te, invece me ne restavo in bagno davanti allo specchio confusa, stordita, inebetita…

PIER
Ti avrei voluta ma era proprio l’intensità del tuo amore che si scontrava con la mia realtà.

ORNELLA GIOVANE
( Parlando a sé stessa ). Non avevo mai conosciuto l’ansia. Per uscire con altri ragazzi mi era bastato infilarmi un maglione e dare ai miei capelli un colpo di pettine. ( Fissando Pier ). Ma non con te! Non con te, amore mio!
PIER
( Sottovoce ) Anche se ti amavo…E credo di amarti ancora…

ORNELLA GIOVANE
L’amore fa soffrire l’innamorato, lo rende incerto, gli toglie il sonno, addirittura lo ridicolizza, gli fa conoscere il terrore di perdere l’unico bene che possiede. Anch’io mi destavo di soprassalto, quando avevo la fortuna di addormentarmi. Anch’io mi sentivo più ridicola e più impacciata di una ragazzina al primo appuntamento. Eri tu il mio inferno notturno, ma eri la mia speranza, il desiderio di avvicinarmi al futuro...Con un bacio tutto sarebbe mutato, via i dubbi, via le esitazioni, i timori, le paure…

PIER
Tutto questo se mi fossi presentato all’appuntamento ?

ORNELLA GIOVANE
Tutto questo certamente.

PIER
Il paradiso.

ORNELLA GIOVANE
Dovevi venire, amore mio. Mi avevi parlato d’amore, mi avevi corteggiato, era la sera del nostro primo vero appuntamento, dopo le uscite in gruppo, le schermaglie telefoniche, i regalini… Avremmo avuto le ore della notte tutte per noi...

PIER
Sono sempre più convinto del contrario, un bacio avrebbe sancito la fine del nostro rapporto.

ORNELLA GIOVANE
Che dici? Non un bacio, non due baci, non quattro baci, ma cento baci per amarci...

PIER
Troppi.

ORNELLA GIOVANE
( Sorridendo ). Pur di averti accanto mi sarei accontentata di spiare la luna, di contare le stelle, una io, una il mio innamorato…( Dopo un’incertezza ). Non credere che non avessi intuito il tuo nervosismo, ti avrei aiutato, perché non me ne accennasti? Io non osavo entrare sull’argomento,capiscimi…

PIER
( Risentito). Di quale nervosismo parli? Io giocavo, tu eri il mio gioco, altro non volevo. Come mi accorsi che il gioco stava facendosi pericoloso ti mollai. Perché non accetti questa semplice verità?

ORNELLA GIOVANE
Non ti credo ! Non ti posso credere!

PIER
A vent’anni non ci si può innamorare seriamente di una donna. Ci si stuzzica, ci esci, può capitare di abbracciarla, di farci l’amore, ma tutto deve fermarsi lì. Anche Silvio me lo ha confermato.

ORNELLA GIOVANE
Che hai detto?

PIER
Quello che hai inteso. E’ stato lui a suggerirmi di lasciarti perdere, se stavo tanto male evidentemente c’era qualcosa che non andava, il mio inconscio aveva intuito che il nostro sarebbe stato un rapporto senza futuro…

ORNELLA GIOVANE
Lui?...

PIER
Beh, non che anch’io non fossi giunto alla medesima conclusione...

ORNELLA GIOVANE
No! Nooo!


Fugge ed esce dal cancello d’ingresso.

Pier si avvicina alla piscina e si mette a giocherellare con l’acqua. Mentre si dedica a questo passatempo,alle sue spalle entrano ed attraversano lentamente l’intero palcoscenico sino a scomparire due ragazzi sui 15/13 anni ( maschio e femmina ), seguiti dai genitori, con pacchi e valigie.
.
Sia immediatamente comprensibile che la donna, dai vestiti e dai modi, è la stessa persona che dialogò con Pier con una ventina d’anni in più.

Dopo un paio di minuti ricompare Silvio ; Pier interrompe il gioco come se fosse stato colto in fallo.

PIER
Che cosa prevedi che abbiano organizzato per la serata ?

SILVIO
Non prevedo, tanto meno me ne importa.

PIER
( Senza guardare l’amico). A me andrebbe una serata danzante. Musica, suoni che predispongano all’ allegria...

SILVIO
A te andrebbe una serata così?

PIER
Ti stupisci e ne hai motivo. Non le ho mai amate, anzi, mi sono sempre apparse insopportabili, probabilmente perché mi rifiutai sempre d’imparare a ballare, restarmene nel frastuono di una sala con le luci che ti piombano addosso non l’avevo mai giudicato interessante. Eppure questo sabato mi andrebbe di concluderlo con dei balli per ogni capriccio e per ogni gusto...

SILVIO
Hai un motivo ?

PIER
( Con evidente tono bugiardo ). Perché me lo chiedi?

SILVIO
L’hai?...Non l’ hai?...

PIER
Dovrei averlo?

Silenzio
PIER
Se mi recassi in direzione mi approveresti?

Irrompe in scena una signora, seguita da un uomo ( il marito ) e da due ragazzi ( i figli ). Si tratta delle stesse persone che erano comparse qualche minuto prima.
Sia il marito che i figli si fermano immobili un paio di metri indietro.

Pier si è spostato e si dedica a giocare con l’acqua della piscina.

ORNELLA VECCHIA
( Rivolgendosi a Silvio ). Qui non c’è nessuno !

SILVIO
Beh, non ho difficoltà ad ammetterlo, il residence non è pieno.

ORNELLA VECCHIA
Che dici ? Non c’è nessuno, nessuno, nessuno.

SILVIO
Ne sei sicura ?

ORNELLA VECCHIA
Intenderesti beffarti ancora di me, non ti è bastato quanto…? Con mio marito e con i miei figli (indicandoli con gesti nervosi delle mani ) abbiamo girato per i corridoi senza incontrare anima viva. ( Brevissima pausa ). Dio mio, dove siamo capitati ?

SILVIO
( Sarcastico ) In un residence, nel migliore della costa.

ORNELLA VECCHIA
Grazie alla tua presenza.

SILVIO
Continuo a non andarti a genio?

ORNELLA VECCHIA
Verissimo, non intendo rimanere un minuto di più in un luogo infastidito da gente come te.

SILVIO
( Pier continua a rivolgere le sue attenzioni all’acqua della piscina e di quanto avviene sembra disinteressarsi ). Puoi comprendere benissimo che il residence non è pieno perché la stagione viene ritenuta all’epilogo anche per questa località. Invece l’insolita temperatura ha sorpreso, molta gente sta ritornando per un supplemento di vacanze, l’afa della città deprime, qui anche durante le ore notturne la temperatura si mantiene su livelli sopportabili, è una grande fortuna, credimi.

ORNELLA VECCHIA
Che cosa stai cercando di dirmi ?

SILVIO
Non più di quello che ti ho detto.

ORNELLA VECCHIA
Non abbiamo trovato neppure il personale addetto. Il banco della reception è chiuso. I computer incappucciati. La macchina del caffè spenta. Ogni cosa è al suo posto, però; curiosamente non ho trovato tracce di disordine o di polvere.

SILVIO
L’acqua nella piscina è pulita, la disinfettano ogni sera.

ORNELLA VECCHIA
Complimenti.

SILVIO
Avrai notato che i servizi sono in ordine, curati.

ORNELLA VECCHIA
Complimenti ancora.

SILVIO
E poi ( sorridendo ed indicando l’amico ) ci siamo noi.

ORNELLA VECCHIA
( Sarcastica ) Da giugno ?...

PIER
( Girandosi di colpo, con un filo di voce, senza guardare la sua interlocutrice). Sì, io e Silvio siamo qui dal giugno di vent’anni fa.

ORNELLA VECCHIA
( Sconvolta ). Ma...

SILVIO
Ci accontentiamo di poco ormai. Respiriamo l’aria, ce ne nutriamo. La temperatura anche nel mese di gennaio si mantiene mite, si contano sulle dita di una mano le giornate in cui il termometro si avvicina allo zero. Non abbiamo mai messo in funzione il riscaldamento, salvo durante un gennaio di cinque o sei anni fa, ma fu un avvenimento eccezionale, sui monti qua attorno nevicò per una settimana, ne parlarono persino i telegiornali.

PIER
( Nel frattempo si è avvicinato ). Ti sbagli, Silvio, nelle stanze non c’è il riscaldamento.

SILVIO
Ah, vero, ma servirebbe a poco.

ORNELLA VECCHIA
Tu sei pazzo, voi siete pazzi.

SILVIO
Se ti può tornare comodo definiscimi pure pazzo, ma non coinvolgere il mio amico, lui è molto sensibile, ci resterebbe malissimo.

ORNELLA VECCHIA
Lo ribadisco: voi siete pazzi, pazzi!

SILVIO
Non comprendo il senso della tua affermazione. Siamo in un numero sufficiente per organizzare una partita, io vado matto per il bridge…Non ricordo se tu sai giocare a bridge… (Ornella vecchia non risponde, come incapace di contrastarlo ). Lui ( indica Pier ) se lo prendi per i capelli è disponibile per una partita a rubamazzo, una sola. Non gli vanno le carte, questo lo sai meglio di me. Non che sia importante, le carte ci torneranno utili qualora incappassimo in un pomeriggio di pioggia anche se in questa zona la pioggia viene considerata un bene prezioso, venendo in auto avrai notato che le campagne colorano di erba bruciata. ( Dopo una pausa ). A proposito, se mi seguite (accenna a muoversi ) vi mostro il mare. (Nessuno lo segue ). Coraggio non sono che una decina di metri, da lì si scende alla spiaggia. E’ una fortuna avere il mare a portata di mano, e quale mare!...Volate pure ai Tropici, prendetevi la briga di navigare lungo i fiordi scandinavi ma un mare così non lo ritroverete più. E’ unico, le sue acque sono come la pelle di una salamandra, trasmettono il colore che più attrae l’ occhio del turista.

ORNELLA VECCHIA
Buona permanenza, allora, buone carte, buon mare, buon tutto. Noi ce ne andiamo. Torneremo a Natale, per gli auguri, casomai ci trovassimo da queste parti.

SILVIO
Il mare, una volta dolce, un’altra aggressivo, lo scambi per una pineta dove non penetra un raggio di luce, oppure per un leone con dei ruggiti che ti raggelano, ma non questo mare, questo è un animale innocuo.

PIER
Non andartene, Ornella . Non ti hanno riferito che dopocena si terrà una festa danzante?

SILVIO
( Rivolto a Ornella Vecchia ). Noi due non siamo mai andati granché d’accordo, e me ne dispiace. Mettiamoci una pietra sopra.

ORNELLA VECCHIA
Mai!


SILVIO
Rimanda la partenza a domattina, i balli ti restituiranno il buonumore. Te lo chiedo come favore personale…

ORNELLA VECCHIA
Tu?...Come osi ? Io ti odio! Ti odio!

Nell’attimo che pronuncia queste parole si materializza Ornella Giovane.
L’altra Ornella esce di scena.
Silvio sbuffa e si accomoda con fare negligente su una sedia a sdraio. Guarda verso il mare.
Si intende una musica che, a poco a poco, cresce d’intensità.

ORNELLA GIOVANE
( Avvicinandosi a Pier ). Mi concedi questo ballo, Pier ?

PIER
Preferisco di no. ( Dopo un’esitazione ). Sai che sono un pessimo ballerino, alla terza nota ti avrei già pestato un piede.

ORNELLA GIOVANE
Se anche succedesse sarei la prima a riderne.

PIER
Ornella, comprendimi…

ORNELLA GIOVANE
L’estensione del locale ci terrà lontani dai tavoli e dagli altri ballerini ( fa atto di cingergli il fianco), se questa è la tua paura.

PIER
( Si sposta). No, ti prego !

ORNELLA GIOVANE
Lontani da tutti, dove il mondo sarà popolato solamente dal nostro amore.

PIER
Un bacio, magari ?

ORNELLA GIOVANE
Sei sfacciato.

PIER
Un bacio, perché no?

ORNELLA GIOVANE
Non me l’avevi ancora chiesto.

PIER
( Con un sorriso ). E’ vero…

ORNELLA GIOVANE
Ignori che i baci non si chiedono? I baci si rubano…( Sorridendo ) Per noi questa legge non varrà, se lo preferisci. Le mie labbra si abbasseranno a chiederti un bacio ; il mio cuore, le mie gote, le mie mani, il mio piacere ti supplicheranno un bacio, due baci, cento baci, tutti i baci finché non sarò sazia. Ma non lo sarò mai.

PIER
( Parlando come a sé stesso ). Un bacio esalterebbe la mia passione ed io non mi sento pronto.

ORNELLA GIOVANE
( Sorpresa ). Che dici ?

Silenzio.

ORNELLA GIOVANE
( Con un filo di voce ). Pier, che assurdità hai pronunciato?

PIER
Perché ti amo, Ornella.

ORNELLA GIOVANE
Mi ami?

PIER
Sì.

ORNELLA GIOVANE
Allora…

Silenzio.

ORNELLA GIOVANE
Ti metto paura?

PIER
Ti amo, Ornella, perché ti ostini a non credermi?

ORNELLA GIOVANE
Sarei una specie di giogo per te e per il nostro amore?

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
( Tentando di avvicinarsi, quasi volesse anticipare il momento del bacio ). Sono soltanto una donna che ama il suo innamorato, che desidera i baci del suo innamorato. Una donna che attende che il suo Pier la tenga stretta nelle sue braccia. ( Dopo un’esitazione ). Di più non oso, sono già tanto sfacciata. (Avvicinandosi). Pier, Pier, amore mio, coraggio…

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
Nelle notti di questi mesi, di questi anni mille e mille volte sognai questo momento, lo sognavo ad occhi aperti…

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
Assieme incominceremo a vivere. ( Dopo un’esitazione ). Capirai l’universo femminile, capirai me.

PIER
Non posso!

ORNELLA GIOVANE
Perché vuoi gettarmi via? Ti ho detto che non sono il tuo giogo, la paura che è in te non ha più senso, le mie parole non ti hanno rassicurato ? Pier, Pier…

PIER
Sbaglierò. Me ne accorgerò non appena ti sarai allontanata, vivrò sino a cent’anni con questo rimorso, eppure ho preso l’unica decisione che mi era possibile.

ORNELLA GIOVANE
Non nasconderti, Pier.

PIER
E’ inutile.

ORNELLA GIOVANE
Vieni, mio amore, lasciati stringere dalle mie braccia, in un attimo tutti i tuoi fantasmi svaniranno.

PIER
Sono consapevole di quanto rimpiangerò questo rifiuto. ( Dopo un’esitazione ). Quando il tuo corpo mi è vicino si allarga il firmamento, quello stesso firmamento che adesso m’impongo di rendere più buio della pece.

ORNELLA GIOVANE
Non devi sottometterti alla paura, è solo paura, come sarai nelle mie braccia fuggirà via come una lepre stanata dai cacciatori.

PIER
Non è paura, che lo sia è soltanto una tua fissazione. Con te si ripeterebbe il gioco di due adolescenti non ancora maturi, gioco che in due o tre mesi svanirebbe come una bolla di sapone, ed è quanto io non voglio.

ORNELLA GIOVANE
Sono parole che pronunci ma non pensi.

PIER
( Con un filo di voce ). T’inganni, neppure immagini quanto vorrei che il nostro fosse un amore unico, sublime, insostituibile.

ORNELLA GIOVANE
Allora?

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
A questo punto non posso più credere alle tue parole.
PIER
Anche Silvio concorda con me. Lui continua a ripetermi che questa è un’età per saltare la cavallina non per legarsi. Se poi ti senti dentro delle strane sensazioni…

ORNELLA GIOVANE
( Stupitissima ). Ancora quel mostro?

PIER
E’ il mio solo amico.

ORNELLA GIOVANE
Com’è possibile che tu…voi…

Lungo silenzio

ORNELLA GIOVANE
Tu non mi ami. Me lo dicevi, mi tramortivi di parole ma non mi hai mai amato, neppure per un istante il tuo cuore è stato partecipe di un fremito per me.

PIER
In coscienza tu non puoi affermarlo.

ORNELLA GIOVANE
( Ridendo amara ) Lo affermano le tue parole e, naturalmente, quelle del tuo grande amico.

PIER
( Sottovoce ). Tu sei bellissima, Ornella, come potrei non amarti?

ORNELLA GIOVANE
Bloccati, Pier.

PIER
Ti amo, ti amo come la profondità dell’oceano, ti desidero quanti sono i secondi della notte, ti penso quanti sono i pensieri che il mio cuore può contenere. Tu sei sempre con me. Di notte. Di giorno. Nella luce. Nella penombra. Ovunque. Non è amore, questo ?

ORNELLA GIOVANE
Vieni, allora ! Vieni da me, Pier, Pier, Pier...Dimenticheremo tutto, giogo, amore, Silvio, vieni, vieni…

PIER
Non posso!

ORNELLA GIOVANE
Puoi.

PIER
No.

ORNELLA GIOVANE
Sincero, maestoso. Unico. In maniche di camicia, il maglione attorcigliato in vita...

PIER
Ti ho mentito, ho continuato a mentirti. Ho paura! Paura! Paura!...Paura di te, di noi, del futuro, paura che mi distrugge le viscere, il cuore, le emozioni, la vita. Le giornate mi sfuggono dalle mani, un giorno m’invecchia di anni. Perché rifiuti di capire che il mio no è la conseguenza del mio amore? del mio totale, pieno, sincero amore? ( Dopo una pausa. Sottovoce ). Ho paura, Ornella. Ho semplicemente paura…

In scena appare Ornella Vecchia.
Sullo sfondo il marito ed i figli.

ORNELLA VECCHIA
( Rivolta ad Ornella Giovane che senza prestarle attenzione esce di scena ). Vent’anni dopo questo essere che circondi di premure senza la minima dignità è rimasto il medesimo vigliacco, l’essere ignobile che mi fece conoscere la disperazione. Che lui naturalmente non conobbe, al di là delle parole pronunciate con la facilità del magma che fuoriesce dal vulcano.

SILVIO
( Si è alzato dalla sdraio e si avvicina a Pier ponendogli una mano sulle spalle in un gesto di comprensione. Poi si rivolge alla donna ). Credevo che vi foste allontanati dal residence, che non parrebbe di vostro gradimento.

ORNELLA VECCHIA
Non dormivo. Non mi nutrivo. Non mi capacitavo soprattutto di un no pronunciato tra frasi d’amore eterno. ( Si avvicina a Pier ). Avevo sognato di vivere la mia vita accanto a te, al mio taciturno Pier, il mio picaresco Pier…Avevo conosciuto altri uomini, avuto altre esperienze, eppure mi stavo accorgendo di non avere mai veramente amato nessuno prima di te. Ogni volta che apparivi il fuoco si scatenava dentro di me. Sarei stata disposta a qualsiasi compromesso, a qualsiasi umiliazione pur di essere accolta dalle tue braccia.

SILVIO
(Rivolgendosi a sua volta all’amico ). Mi sono informato, ho sconfitto la mia abulia. Ogni particolare è stato predisposto personalmente dal direttore. Mi ha anticipato che sono in programma i fuochi artificiali e non risparmierà sul loro numero. Chi ci onorerà della presenza assisterà ad una festa memorabile.

PIER
( Con un filo di voce ). E’ sublime la colorazione del cielo quando i razzi esplodono in notti che pullulano di stelle. Sono colori che ti penetrano dentro sino a tramortirti di brividi.

ORNELLA VECCHIA
( Sempre rivolta a Pier con un voce che vorrebbe essere cattiva ). Non cantare vittoria per il mio sfogo. Tu non esisti più, misero uomo. Questo incontro è stato una casualità. Smisi di frignare prima che si fosse consumata la notte. Nei giorni successivi non trasalivo quando squillava il telefono. Tanto meno ti vedevo, o immaginavo di vederti, nelle persone che incontravo. (Sforzandosi di ridere ). Non sognavo come una stupida ragazzina di slogarmi una caviglia per attirare la tua attenzione... ( Pausa ). Ma non intendo infastidirti oltre. Mi sono sposata, l’ho amato, lo amo (indica il marito ), ho due figli, ( li indica, a loro volta s’inchinano verso Pier con un movimento di scherno ) ripresi prestissimo a vivere. Il cuore mi batte, solamente per i vigliacchi si ferma.

SILVIO
Ehi, amica mia, anche lui vive, non ritenerla una tua prerogativa. Ti confido che il mio amicone ebbe più avventure di me, ed è un’affermazione che mi pesa. Ne avvicinavo di donne carine ma non combinavo granché, tranne le balle che raccontavo agli amici. Questo qui invece (indicandolo ) grazie ad un atteggiamento che induceva te e quelle come te alla tenerezza… ( Ignora i gesti di Pier che cerca di bloccarlo ). Evidentemente lui non ti amava a sufficienza, mia cara signora, preferiva correre di qua, di là… Io mi sono limitato a confermargli l’esattezza del suo timore. Questa è la tua sconfitta, il responso che non fosti disposta ad accettare e, a quanto sento, continui a non accettare.

ORNELLA VECCHIA
La tua sequela di fesserie riservala quando dialoghi con l’acqua della piscina. Oppure stasera alla vostra festa danzante abbracciando una delle innumerevoli signorine convenute. Non avrete che l’imbarazzo della scelta, a quanto mi riferite…Difatti ( guardandosi attorno ) vedo che il residence si sta riempiendo, le camere hanno spalancato le loro finestre.

SILVIO
E’ancora presto, non temere, si riempirà.

ORNELLA VECCHIA
Di ombre?

SILVIO
( Ignorando la domanda ). Semmai sarebbe il caso ( indica Pier ) che lui ti ringraziasse, fu grazie all’esperienza recuperata dal vostro rapporto che il mio amico imparò a giocare con le donne. E’ un’arte, sai? La definirei l’ottava o la nona Musa. Ci vuole costanza, applicazione… Fingersi un sognatore, oppure escogitare un problema per essere o consigliato o consolato...Voi fanciulle siete attirate da questo genere di uomini, di buon cuore come la natura vi ha create...

ORNELLA VECCHIA
A chi vuoi raccontarla ? Le donne del tuo amico le conti nel pugno di una mano chiusa.

PIER
( Rivolto all’amico ). Non hai inteso dei rumori, Silvio ? Deve essere giunta un‘ auto, sicuramente porterà degli ospiti.

SILVIO
Verificalo.

PIER
Perché riservi sempre a me questo compito ?

SILVIO
Mi risultava il tuo maggiore piacere.

Con passo svogliato Pier si avvicina alla porta d’ingresso, ma non la supera. Tutto tace. Attende un paio di minuti poi torna indietro e si abbandona sopra una sedia. Si mette a giocare con il cellulare.

ORNELLA VECCHIA
( Avvicinandosi a Pier e scuotendolo con forza. ). I tuoi ospiti sono numerosi come le tue donne !
( Al silenzio di Pier ). Come le tue donne, non mi hai inteso?

Il marito si avvicina e si pone davanti a Pier.

MARITO
Ho lasciato l’automobile con il motore acceso, non intendo buttare via altro tempo. Caro signore, le rivolgo una domanda, un’unica domanda, che sicuramente non otterrà il piacere di una risposta. Sa quante volte abbiamo fatto l’amore io e mia moglie? Ci metta diciotto anni di vita assieme ed un paio di volte la settimana, se ha una dimestichezza anche minima con la matematica...Per favorirla in un calcolo il più esatto possibile le preciso che, come ci conoscemmo, non ebbi esitazioni. Ornella era incredibilmente bella. E sorridente, garbata…Un fiore…Lei conosce lo splendore dell’aquilegia dai petali blu?...( La moglie sorride compiaciuta ). Un sabato ci superammo, lo facemmo per tre volte, eravamo sì e no fidanzati, la ricerca di un posticino sicuro fu una specie di caccia al tesoro. Per un pelo non fummo sorpresi da un gruppo di gitanti ( con un sospiro di piacere). Dio, che ricordi stupendi, che ancora si coniugano con la nostra realtà.

SILVIO
( Rivolgendosi a sua volta a Pier ). Ti sono sfuggite, delle foglioline finite a terra verso la darsena. Potrebbero essere cadute in queste prime ore della mattina, è una stagione in cui basta un alito di vento perché si stacchino dai rami.

PIER
Il mare si conserva come un olio.

SILVIO
Le onde di questo mare non conoscono affanni.

PIER
Nel tardo pomeriggio potremmo tentare una remata sin oltre il promontorio, là il mare è, se possibile, ancora più azzurro. Che ne dici ?

Silvio non risponde, Pier si allontana verso le sedie a sdraio.

MARITO
( Rivolto a Silvio). Perché non ha usato la cortesia di rispondergli? Mia moglie ha ragione, lei è veramente una persona inqualificabile. ( La moglie gli si avvicina e con un cenno lo invita a non proseguire ). La saluto comunque e saluti per me il suo amico Pier che non ho ancora ringraziato per avermela regalata ( indica la moglie ).

A loro volta i figli che si avvicinano a Pier.
FIGLIA
Non saresti stato un buon padre per noi.

FIGLIO
Saresti stato un pessimo padre per noi.

FIGLIA
Non ti avrei voluto come padre.

FIGLIO
Ti avrei odiato.

FIGLIA
( Sbirciando il fratello ). Ce la siamo cavata per il rotto della cuffia.

FIGLIO
Avere un padre come lui !

FIGLIA
Una locomotiva a stantuffo.

FIGLIO
Un mollusco.

La madre fa loro cenno di non continuare ; sempre abbracciata al marito, esce dal residence.
I ragazzi, mentre si allontanano, riprendono con un tono canzonatorio e sguaiato.

FIGLIA
Ti masturbi ancora ?

FIGLIO
Ti masturbi ancora !

FIGLIA
E con quale mano?

FIGLIO
Io opterei per la mano destra...

Pier e Silvio rimangono per pochi attimi soli in scena ma evitano di guardarsi.
Ricompare Ornella Giovane che si avvicina a Pier fermandosi a qualche metro.

ORNELLA GIOVANE
Ho finto di allontanarmi, ti stavo aspettando, Pier. La mia pazienza ( sorride ) è inferiore soltanto al mio amore.

PIER
Perché sei tornata?

ORNELLA
Per te.

PIER
Non ci eravamo già spiegati?

ORNELLA GIOVANE
Allontaniamoci assieme, Pier, mio Pier, mio adorato Pier, mio amore...

PIER
( Senza guardarla, rivolto verso la piscina ). Perché insisti, sai che non è possibile.

ORNELLA GIOVANE
Sei ancora in tempo, Pier, mio Pier...

PIER
A vent’anni si corre la cavallina, non ci si lega.

ORNELLA GIOVANE
Lo pensi veramente?

Silenzio

ORNELLA GIOVANE
Talvolta ( avvicinandosi di un passo ) basta la volontà.

PIER
Non la possiedo.

ORNELLA GIOVANE
Andremo incontro all’amore. Vivremo una serata tutta nostra.

PIER
Sono cose che ci annoierebbero a morte.

ORNELLA GIOVANE
Mentisci. Sarebbe la serata che da sempre sogniamo. Io e te. Soli…

PIER
Ti prego!...

SILVIO
( Rivolgendosi a Ornella Giovane). Lascialo tranquillo, non vedi quanto lo turbi?

ORNELLA GIOVANE
Non io.

Silenzio

SILVIO
Se vuoi, alla festa potrei accompagnarti io, Ornella carissima.

ORNELLA GIOVANE
Da te non accetterei una borraccia d’acqua in pieno deserto. Non ti ho mai potuto sopportare, squallido lombrico! ( Alzando la voce ). Pensa che addirittura avevo sognato che tu fossi morto ed io ero intervenuta al tuo funerale. Non immagini neppure come mi fossi svegliata di buonumore.

SILVIO
Per la verità a me era parso che piangessi, anzi che singhiozzassi.

ORNELLA
Io, singhiozzavo?...

SILVIO
In chiesa, confusa tra la gente…

Ornella fa un gestaccio e si allontana ridendo con intensità.

Rimasti soli, Pier e Silvio si accomodano su due sdraio affiancate e osservano l’acqua della piscina.

Il silenzio dura a lungo.

PIER
Che diresti se mi mettessi a pescare ?

SILVIO
Non guizzano pesci, tolgono l’acqua ogni martedì e venerdì.

PIER
Ho notato che la piscina è collegata con l’acqua del mare.

SILVIO
Ti ho detto che non ci sono pesci, perdio!

PIER
Anche nel mare quando butti l’esca non si vedono pesci.

SILVIO
Un tempo ti dilettavi, eri un discreto pescatore. Se non ricordo male, vincesti un paio di premi…

PIER
Ho venduto la canna da anni, Silvio.

SILVIO
Te l’ho vista in camera nascosta sopra l’armadio.

PIER
Avrai sbirciato in un’altra camera.

Silenzio

SILVIO
Forse è come dici tu, non vorrei ammetterlo ma la memoria mi è peggiorata, sempre più di frequente sono vittima di amnesie. ( Si alza, eccitato ). Desideri che esca a comperartene una? Potrei recarmi nel negozio di articoli sportivi, in quello nella piazza della posta. Ho in mente di acquistarla di una lunghezza che consenta un’ampia gittata della lenza, di un colore vivace, così il sole le luccicherà contro. Con il mulinello, direi…

PIER
Se la mia presenza non t’infastidisce potrei unirmi a te. ( Brevissima pausa ). Non interferirei nella scelta.

SILVIO
Ehi, hai dimenticato che compero una canna per te?

PIER
Già, già… Non che senta il desiderio di un passeggiata, non mi va di rimanere qua dentro senza la tua compagnia. Le attese hanno sempre la capacità d’innervosirmi. Oggi poi...

SILVIO
Ti capisco.

PIER
( Indicando la piscina ). Al ritorno troveremo una sdraio libera?

Non si muovono. L’uno di fonte all’altro si guardano senza parlare per un paio di minuti.

PIER
Quanti saranno gli ospiti?

SILVIO
In ottobre, anche in un residence rinomato come il nostro non azzarderei una previsione.

PIER
Se insistessi, se sfacciatamente ti chiedessi d’indicarmi il numero ?

SILVIO
Venti, butto lì.

PIER
Non trenta ?

SILVIO
Quaranta, se è un numero che incontra il tuo gradimento. E’ divisibile per quattro, dieci, cinque, due…

PIER
Sessanta donne, una più bella dell’altra…

SILVIO
Settanta, ottanta.

PIER
Cento!

SILVIO
( Sarcastico ).Nel numero infilaci anche le coppie con figli, quelle non mancano mai!

Lungo silenzio.

PIER
( Quasi sottovoce ). Se invece fossi tanto sfacciato da chiederti un piacere non me lo negheresti, vero ?

SILVIO
Come potrei negartelo?

PIER
Il mio è grandissimo, Silvio.

SILVIO
( Con apprensione ). Esprimilo.

PIER
Bada che sei in tempo a rinunciare...

SILVIO
( Con un’apprensione sempre crescente). Non mi rimangerò la parola.

PIER
Arcigrandissimo…

SILVIO
La tua insistenza finirà con l’incuriosirmi. ( Dopo un’esitazione ). Che cosa potrà mai essere?

PIER
Ricorda che mi hai dato la parola…

SILVIO
( Serioso ). Certamente, la mia parola d’onore.

Silenzio

PIER
( Scandendo le parole ). Uccidimi. Legami con una corda ad una grossa pietra e gettami nella piscina.

SILVIO
Se ne trovassi una senza mulinello, ma lunga e flessibile come un giovane giunco, una di quelle canne che paiono dominare lo specchio dell’acqua quando le ammiri nelle mani di un pescatore...

PIER
Uccidimi ! Uccidimi !

SILVIO
Ti compero un’intera collezione di ami, esche, cucchiaini, piombi...Non ti serviranno, ma è riposante osservare la borsa che custodisce gli attrezzi quando non è ancora stata contaminata dalle mani del pescatore che puzzano dei pesci catturati.

PIER
Uccidimi, abbi questo coraggio !

SILVIO
Al diavolo la canna !

PIER
Non hai compreso le mie parole?

Silenzio
PIER
Per pietà…

SILVIO
Sarebbe inutile, chi interverrebbe al tuo funerale?

PIER
Al tuo sarebbe diverso?

SILVIO
Per me non ci sarebbe nessun funerale.

PIER
Se intervenisse soltanto la metà delle fanciulle che ti sei portato a letto…

SILVIO
Come potrebbero?

Silenzio

SILVIO
Non ti chiedi perché non interverrebbero?... Pier, amico mio, la risposta è semplice, io sono morto da vent’anni.

PIER
Dovrei ridere?

SILVIO
Non devi ridere purtroppo. ( Dopo una pausa ). Ammetto che la tua memoria abbia delle pause, ma non è possibile che tu abbia dimenticato il mio funerale, il dolore e la sorpresa di un’intera città per un uomo che se ne andava tanto in anticipo sul suo tempo, un uomo che incarnava la voglia di vivere, un uomo che di ogni attimo della sua giornata aveva saputo ricavare gioia, piacere…

PIER
Eppure non ricordo, scusami.

SILVIO
Ho conservato gli articoli dei giornali con il mio necrologio, li ho nascosti in camera tra le pagine di un libro, se vuoi ti dico quale…

Silenzio

SILVIO
Mi avevano posto il rosario nelle mani, qualcuno ripeteva che dovevo ritenermi fortunato anche se ero crepato a neanche trent’anni, evidentemente ero entrato nel disegno di Dio. Altri accennavano alla nemesi, ad una giusta punizione. (Sottovoce ). Un rosario, a me che con i Padreterni non avevo mai avuto rapporti!... Che avrebbe detto chi lo avesse visto ridotto così?

PIER
Di un uomo che amava le donne, la bella vita…

SILVIO
Quelle lasciale dove si trovano, ti prego. ( Dopo un’esitazione ). Affermi di ricordare una per una le mie avventure, eppure ti sei dimenticato della mia fine o ti torna comodo dimenticarla. In te noto qualcosa di strano, hai forse un motivo per essere in collera con me?

PIER
Mai!

SILVIO
Allora…

PIER
Anche tu prima avevi problemi di memoria… ( Pausa ). In effetti forzandomi mi sembra di ricordare qualcosa, ma è un ricordo vago, come di un sogno orrendo…Ti prego, aiutami…

SILVIO
( Sorridendo ). Una fiumana di gente era intervenuta al mio funerale, i vigili erano accorsi per dirigere il corteo. Mi avevano diagnosticato un tumore, cinque o sei mesi e addio a quel galantuomo che ero stato, al padre, al marito, all’ottimo impiegato che mio malgrado ero diventato. Per tranquillizzarmi, visto che nonostante le cure non mostravo miglioramenti, i dottori mi avevano raccontato che ero stato colpito da una forma di artrosi estremamente dolorosa causata dalle troppe botte prese giocando a pallone...Usavo entrambi i piedi, ero un eccellente colpitore, tiravo in porta da ogni posizione, i miei gol migliori erano di testa, ero un centravanti, il migliore nei tornei estivi. Se avessi posseduto un pizzico di fortuna non mi sarei limitato a sfide con in palio un aperitivo.

PIER
( Stupito ) Giocavi a pallone ? Anche tu giocavi a pallone ?

SILVIO
Non dirmi che avresti dimenticato anche questo…

PIER
No, no, ma ricordo anche che non eri quel fenomeno che racconti…

SILVIO
( Risentito). Ti confondi, io giocavo, tu eri una schiappa, pur di farti scendere in campo almeno nel secondo tempo m’imponevo all’allenatore. Se non acconsentiva mi rifiutavo di giocare.

PIER
Ma qui partecipo ( indicando l’intorno con ampi gesti ) ai tornei di calcetto, sulla fascia sinistra me la cavo più che bene, segno spesso. Tu invece disdegni le nostre sfide.

SILVIO
Persi la vita senza rendermene conto, senza essermi tolto lo sfizio di avere divorato una dispensa di meringhe, e chi se ne frega se avessi passato la notte a vomitare…Crepare tanto per crepare, chiuso in una stanza d’ospedale dove fingevo di credere alle menzogne sul decorso della mia malattia, non era accettabile. Non lo era, perdio!

PIER
Anche nel nuoto eccello...

SILVIO
Mi accorgo che sei poco interessato alle mie confidenze.

Lungo silenzio.

PIER
Rifiuti ancora di uccidermi ?

SILVIO
Non sono vissuto, ti ripeto, il mio orologio ha girato senza lancette. Desideravo esercitare la professione di architetto, desideravo una famiglia, desideravo dei figli, desideravo l’affetto di due braccia femminili che ogni sera mi avrebbero rilassato... Non ne ebbi l’opportunità, fui capace soltanto di crepare.

PIER
Un momento fa avevi accennato ad una famiglia, ad una moglie, a un figlio…

SILVIO
Ho detto questo? ( Pier non risponde ). Ho davvero detto questo?... ( Cercando di ridere ). Che buffa questa memoria che va e che viene… ( Pausa ). Diradavi le visite in ospedale, anche tu mi scansavi, non sapevi più quale balla escogitare...Per quanto avrei creduto ad una banale forma reumatica che mi aveva ridotto pelle ed ossa sopra una sedia a rotelle? ( Urlando, ora. ) L’uomo che sollevava i tavoli dei bar per scommessa, l’uomo che inghiottì otto bicchieri di grappa per sconcertare i suoi auditori, quell’uomo che aveva sempre sprizzato salute da ogni poro moriva in una stanza d’ospedale, sporca, rumorosa...

PIER
Tutte cose che non ricordo, evidentemente ti va di prenderti gioco di me. Purtroppo è una tua vecchia abitudine.

SILVIO
( Ironico ). Difatti, di lì a pochi mesi quell’uomo sarebbe morto, semplicemente morto.

PIER
Eri sposato, conoscevo tua moglie. Non eri architetto, lavoravi in uno studio commerciale, avevi un figlio di otto anni...

SILVIO
Che importa se ero o non ero architetto, ragioniere, medico o saprà Dio che cosa…? Sono morto, ti dico ! Al mio funerale c’era anche...( Esitazione ). Ahimé, il suo non era stato un sogno.

PIER
( Come se non avesse inteso ). Tua moglie si chiamava Eleonora, aveva...fammi rammentare, trentatrè anni, tuo figlio frequentava la terza elementare ed era il tuo ritratto, e tu, tu con una faccia di bronzo ineguagliabile vorresti farmi credere…

SILVIO
Che stranezze compie la memoria! Improvvisamente ricordi nomi, particolari…Peccato che siano falsità come le mie avventure.

PIER
(Improvvisamente ). Non ricordi la prima cosa che facesti quando conoscesti Eleonora?

SILVIO
Ricordamela tu…

PIER
Subito avevi intuito che era diversa, non sarebbe stata un’avventura od un tormento come per me fu…Tornasti a casa e mi svegliarti per confidarmelo. “ Perché t’illudi? Sarà come tutte le tue avventure, la solita ragazza facile, qualche scopata, e tanti saluti…” Ti ribattei. “ No, no, con lei sarà diverso. Lo sento. “ E via ad elencarmi per l’intera notte i veri o presunti pregi di una ragazza che conoscevi da poche ore.

Silenzio

SILVIO
Era lei, era Ornella, l’avevo intravista in fondo alla chiesa, celata da una colonna. C’era anche lei. La morte di un giovane uomo è sempre un avvenimento che attira, lei poi si sentiva in colpa con me.

PIER
Ti esprimi in un modo talmente deciso che mi verrebbe voglia di crederti. Il tuo è un gioco che indubbiamente colpisce, complimenti! ( Accennando ad un sorriso ). Eri morto, affermi, ugualmente vedesti Ornella e lo affermi con convinzione.

SILVIO
La vidi con questi occhi, Pier. Con questi occhi...

PIER
Come potrei crederti?

Silenzio

SILVIO
Se non a me, crederai alle sue parole. Telefonale, te lo confermerà. ( Breve pausa ). Sono morto, morto, morto ! Neghi la seta bianca che avvolgeva la bara, la cravatta presa da un vicino, la cipria che mi avevano spalmato sul volto per dargli colore prima di rinchiudere la bara, e tu...tu, neghi di essere inciampato in un gradino e quasi mi finivi addosso, pregavi assieme a mia moglie, a mio figlio, ai miei genitori, ai miei suoceri...

PIER
Una moglie? Un figlio?... Toh, saltano fuori di nuovo ( sarcastico ). Varia il tuo gioco se non vuoi annoiarmi, parlami piuttosto delle tue donne.

SILVIO
Quali donne...?

PIER
Le tue avventure, perdio!

SILVIO
Quali avventure?

PIER
Neghi di essere stato anche un cacciatore di femmine?

SILVIO
Perché ti è tanto difficile accettare i miei vuoti di memoria?

PIER
Tu vuoi solamente prenderti gioco di me.

SILVIO
( Seccato ). Beh, se la prendi su questo tono, da chi esordisco?

PIER
Scegliamo l’ordine alfabetico. Con la lettera “ a “ c’è, ci sono…

SILVIO
Suggeriscimi tu…

PIER
Con la “ b “ e con la “c “…

SILVIO
Boh…

PIER
Antonia, Claudia, Clelia sono nomi che non ti dicono niente?

Silenzio

PIER
Bella quest’acqua, mi confermi che almeno questa piscina è piena d’acqua sino al suo bordo?

( Altro silenzio )

SILVIO
Non ho avuto un figlio ed una moglie, amico mio. Tu lo credi, lo credono i tuoi occhi superficiali che affermano di averli visti e di avermi visto. Mi avrebbero visto coccolare mio figlio, stringermi a mia moglie, sopportare i clienti, correre sui cantieri...Non ho mai accompagnato un figlio a scuola, non mi sono mai interessato dei suoi compiti, l’apprensione per una tonsillite particolarmente ostinata, chi affermava che ero un bravo papà e un ottimo marito si confondeva, non si riferiva a me.

PIER
Giochi con le parole per sottrarti alla mia richiesta.

SILVIO
Non vivevo più, non sorridevo più. ( Breve pausa ). Provvidero la malattia e la morte a completare l’opera.

PIER
Perché siamo finiti qui?

SILVIO
( Stupito ) Se non credi alle mie parole non ti biasimo. Adesso voglio rivelarti un’ultima cosa. Anche tu hai seguito la mia sorte.

PIER
( Ansioso ). Spiegati meglio.

Silvio con la mano indica il cielo.

PIER
( Urlando ). Io mi sento vivissimo, le mie mani non sono trasparenti, le mie mani potano, sarchiano, raccolgono le foglie cadute…

SILVIO
( Sarcastico ). Le tue labbra parlano, dialogano... Baciano la tua Ornella soprattutto.

Silenzio

PIER
Perché siamo finiti in questo residence? Dopo vent’anni non ho ancora capito perché l’abbiamo scelto. A me non è che piaccia più di tanto. La scelta fu tua. Mi dicesti che di migliori non ne avremmo trovati neanche se avessimo girato l’intero litorale.

SILVIO
Ti dissi questo vent’anni fa?

PIER
Forse meno, tredici o quattordici…

SILVIO
In effetti ci siamo intestarditi sui venti ma non ci metterei la mano sul fuoco.

Lungo silenzio

SILVIO
Siamo soli ?

PIER
Momentaneamente lo sai. Nel corso della giornata il residence si riempirà. Non come in agosto, ma poche stanze resteranno vuote.

SILVIO
Lo credi davvero?

PIER
Beh, è sempre successo.

Altro lungo silenzio.

SILVIO
Credi veramente alle nostre giornate stesi al sole, a chiacchierare con altri ospiti, ad ideare giochi, noi vecchi habitué di questo club, per calamitare le attenzioni femminili ?

PIER
Ricordo le tue avventure.

SILVIO
Le ricordi ?

PIER
Ricordo Antonia, ricordo Clelia, Claudia, Paola...Ricordo quando mi chiamavi in disparte e mi chiedevi di scendere al mare per lasciare libera la stanza.

Silenzio.

SILVIO
Le ricordi ?

PIER
Sì.

SILVIO
Ricordi la mia passione per quella signora già sposata, tu badavi al figlio mentre io…

PIER
Ricordo.

SILVIO
Ma non ricordavi la mia morte e la tua morte.

Silenzio

SILVIO
Di quale moglie ti ho parlato ?

Silenzio.

SILVIO
Di quale figlio?

Altro silenzio.

PIER
Ti ho già detto che il tuo gioco non mi diverte per niente, insisti perché non vuoi mantenere la promessa ?

SILVIO
Quale premessa?

Lungo silenzio

PIER
Non siamo più amici?

SILVIO
( Sforzandosi di sorridere ). Ti darò una prova della sincerità della mia amicizia, attenderò accanto a te gli ospiti che arriveranno. Se non arriverà nessuno…

PIER
Mi accontenterai?...

Silvio tace.

PIER
Arriveranno! Arriveranno! ( Tutto eccitato ). Intanto distenditi nella sdraio e gustati il sole. Ti avvertirò io, percepisco il motore di un’auto ad un chilometro di distanza. ( Si muove e sistema le sedie; guarda il cellulare).

SILVIO
No, voglio vedere con i miei occhi la gente che viene e ( ironico ) quante stanze si riempiranno!

PIER
Almeno dieci.

SILVIO
O venti, trenta, quaranta…Basta con questi giochetti, perdio! ( Dopo una riflessione ). Perché mentre attendiamo questi…nuovi arrivi non ascoltiamo il suggerimento dei figli di Ornella?

PIER
( Si è accomodato in una sedia a sdraio ). Fai come me, siediti comodo. Il mio orecchio è talmente abituato che percepisce un motore anche a due chilometri.

SILVIO
Masturbiamoci come facevamo un tempo quando ci appostavamo davanti alla finestra di…come si chiamava quella biondina non particolarmente prosperosa che si spogliava lasciando i vetri della finestra socchiusi? Alloggiava nell’altra ala del residence, al primo piano...

PIER
Stavolta temo proprio che ti sbagli, i nostri appostamenti sotto la finestra non avvennero al residence ma prima, molti anni prima, ancora non conoscevamo Ornella ed Eleonora.

SILVIO
Masturbiamoci, Pier, ti prego.

PIER
Come sarebbe possibile se siamo, come tu affermi, morti?

Altro silenzio.

PIER
( Alzandosi di colpo in piedi ). Un’auto ! Un’auto! Questa è di grossa cilindrata, Silvio. ( Non si è inteso nessun rumore ). Che sia tornata? Che la mia Ornella sia tornata? Stavolta non indugio, l’abbraccio e le chiedo di sposarmi. Dico bene?

SILVIO
Ornella mi odia.

PIER
Non ti conosce bene, tu sei un amico di cui ci si può fidare, glielo spiegherò con calma, le dirò che per me tu sei una specie di angelo custode anche se un poco birichino…Lo so che esagero ma lasciamelo dire ugualmente, servirà per superare i malintesi che fra voi ci furono…Vado, è lei ne sono sicuro.

SILVIO
Non andare, se anche fosse lei non risolveresti niente, quella mi odia! T’imporrà di rinunciare alla mia amicizia, ed io come potrei, non ho altro...

PIER
Non mi separerò mai da te, ti ho appena detto che sei il mio angelo custode, ed a mia volta io sono il tuo, no?…Vedrai che riuscirò a farvi diventare amici. ( Precipitandosi verso l’ingresso ). Le chiederò di sposarmi, saranno le mie prime parole.

SILVIO
Ottimo, perdio! Quella avrà portato anche mia moglie e mio figlio, tutti aspirano al nostro paradiso. ( S’infila gli occhiali da sole, gira la sdraio per essere di spalle alla porta e vi si stende.

Dopo un paio di minuti Pier rientra solo e sconsolato.


SIPARIO


SIPARIO