PANDORA, LA PRIMA DONNA

di

PATRIZIA MONACO
 


PERSONAGGI

PANDORA, giornalista d’inchiesta, sulla trentina
GIACOMO, portinaio, età indefinita
ANTONIO, attore, autore e agente dei servizi segreti, sulla quarantina
VOCE FUORI CAMPO da un programma televisivo


L’azione si svolge a Milano, fine giugno 2016 nell’open space della giornalista PANDORA Bonomi e nell’ultima scena, fra uno studio televisivo e il salotto di GIACOMO.


Auspicabile l’impiego di più  monitor e di un  maxi - schermo.
Indispensabile una macchina del caffè con cialde.


NOTA BENE: Il nome del ricercatore torturato e ucciso su cui indaga la protagonista è stato ovviamente cambiato per ragioni di privacy,  correttezza e libertà artistica.


La scena si apre sul palco vuoto.
Open space dal minimalismo giapponese. Una libreria sul fondo, divani e poltrone, TV e diversi computer di varia grandezza sparsi qua e là -  desktop, laptop, tablet, mini-notebook - . Angolo cottura.
Campanello. Suono ripetuto più volte.
(Le frasi che  PANDORA   leggerà dai computer potranno essere  riprodotte su un maxischermo)

PANDORA ( VOICE OFF)  Arrivo!!!

    PANDORA,  in accappatoio e asciugamano in tinta arrotolato attorno alla  testa,     infradito in stile giapponese, si avvicina alla porta. Sta per aprire, poi, come in      un ripensamento sensato:

PANDORA    Chi è?

GIACOMO      ( VOICE OFF) Giacomo, il custode di corso Magenta.

    PANDORA apre ed entra un uomo dall’età indefinibile che regge uno scatolone     dall’apparenza  piuttosto pesante. Lei gli fa cenno di posarlo per terra.     GIACOMO esegue e poi resta in piedi mentre PANDORA va alla ricerca della     borsa per prendere  il portafoglio.

GIACOMO    (quasi offeso, con un gesto di rifiuto  della mano)  Lasci stare signorina, è un piacere e un onore. Questo e altro per la sua povera mamma. E per lei.

PANDORA    Le preparo un caffè, e mi scusi se mi trova così, a quest’ora, ma sono arrivata tardi ieri sera.

    Prepara il caffè con macchinetta a cialde. Poi quando è pronto si siedono sugli alti sgabelli dell’angolo cottura e intanto portano avanti il seguente dialogo.

GIACOMO     Oh sì, l’abbiamo vista in televisione. Era in Siria vero?

PANDORA    Egitto.

GIACOMO     (come non ascoltando)  Chissà che spaventi si è presa. Mia moglie dice sempre quando la vede al tiggì:  ma te la ricordi quella bambina così timida e un po’ paurosa… e adesso guardala lì in mezzo alle bombe.

PANDORA     (irritata) Si cambia, si cambia… e poi era mia nonna che non voleva che andassi in cortile con gli altri bambini del palazzo. Io ero tosta, sin da allora. Tosta e curiosa.

GIACOMO     Ah sì, curiosa, questo sì, tanto! (in fretta) Ma non invadente!

PANDORA     Curiosa come una scimmia! Diceva sempre mia mamma.  

GIACOMO     Quando la chiamano ai toksciò lei è sempre molto tosta. Non gliele manda mica a dire a quelli lì !

PANDORA     Eh, siamo rimasti in pochi ad indignarci.

GIACOMO     Di brave persone è pieno il mondo.

PANDORA     I bravi li ammazzano subito o li fanno tacere in qualche modo. Così il mondo è in mano ad imbecilli sanguinari.

GIACOMO    (gesto con la mano)  No no, lei la pensa così perché è sempre in mezzo alle brutture.

PANDORA     E voi? Non  mi dica che sono tutte rose e fiori qui a Milano!!! Coi quei razzisti  che vogliono spianare i campi rom!!   

GIACOMO     Pensi che da noi è appena venuto ad abitare un giovane avvocato che ha le sue idee.   

PANDORA     E come lo sa?

GIACOMO     Pensi!!! Legge la  Repubblica!!!

PANDORA     (ride) Che rivoluzionario!! Ma sì, in una zona dove tutti leggono il Giornale, Libero, il Foglio. O non leggono.  

GIACOMO     Sì ma anche quelli possono  essere brave persone sa? Mica sono tutti come quello che vuole sparare sui barconi !

PANDORA    E’ vero Giacomo,  ha ragione. (alzandosi)  Beh grazie allora, passerò un giorno da voi per salutare anche sua moglie. Siete stati molto gentili ad avvisarmi quando avete trovato in cantina questo scatolone.

GIACOMO    (si alza a sua volta)  Si figuri!!! La signora sua mamma, la sua povera mamma,  negli ultimi tempi voleva disfarsi di tutto, bei vestiti che dava a mia moglie e che noi poi smistavano, piccoli oggetti, gli  infesciacà,  i raccoglipolvere, e diceva che lei, con (si guarda attorno) con la sua mania per le case giapponesi non se ne sarebbe fatta niente. “Meno fastidi dopo la mia morte”.
    Questa l’avrà trasportata giù quando ancora era in gamba, o quasi. Mai chiedere aiuto, elegante, distinta,  riservata ma affabile, sempre una parola gentile per noi.
    (PANDORA è persa nei ricordi) Povera  donna, dopo tutto quello che ha passato!!! Tirare su da sola una figlia. Quando è incinta e le ammazzano il marito per strada, come un cane.

PANDORA     Già un marito ammazzato per strada come un cane.

GIACOMO     Oh mi scusi. E chi poteva mai volergli del male, una così brava persona.

PANDORA     (amara ) Appunto!

GIACOMO    Ma chi è stato? Non li hanno presi vero? Non si è più saputo niente!

PANDORA     (infastidita ) Ufficialmente no. Non ci sono le prove. No.

GIACOMO     Lei però ha fatto il suo stesso mestiere. Sua mamma viveva col batticuore.

PANDORA     Grazie ancora,   Giacomo,  e mi saluti tanto sua moglie.

GIACOMO     Presenterò. (esce)

PANDORA chiude la porta.
Fa per uscire di nuovo dalla stanza, presumibilmente per vestirsi,  poi ci ripensa e si avvicina alla  scatola.
Cerca le forbici per  incidere il largo nastro adesivo marroncino che sigilla lo scatolone. Lo apre. Ne estrae  un grosso volume in similpelle marrone, con titoli in oro. Robert Graves:  I MITI GRECI.

PANDORA    Bel volume. Similpelle, titolo in oro. Similoro. (legge) Robert Graves. I Miti Greci. L’ho mai letto? Sempre visto sullo scaffale ma...  Forse al liceo? Prima?
Miti greci. La mamma mi aveva detto che mi avevano chiamato Pandora perché vuol dire piena di doni.  La nonna però ogni volta storceva la bocca.
    (lo sfoglia, va all’indice, poi apre una pagina e legge, in piedi)
“Epimeteo, angosciato per la sorte del fratello si affrettò a sposare Pandora, che per volontà di Zeus era stupida, malvagia e pigra quanto bella: (guarda il pubblico) la prima di una lunga serie di donne come lei. (smorfia di disgusto)
Subito aprì il vaso che Prometeo aveva affidato a Epimeteo raccomandandogli di tenerlo chiuso, e nel quale si trovavano tutte le Pene che possono affliggere l’umanità: la Vecchiaia, la Fatica, la Malattia, la Pazzia, il Vizio e la Passione. Subito esse volarono via  a stormo  e attaccarono i mortali. Ma la fallace Speranza li ingannò tutti con le sue bugie ed evitò così che tutti commettessero suicidio.”
(pausa breve) Io me la ricordavo diversa, la storia del vaso di Pandora. Quando lei vide uscire quei brutti insetti neri richiuse in fretta il vaso e vi rimase dentro la Speranza, l’ultima dea. Che poi mi aveva sempre stupito che fra i mali ci fosse la speranza. Infatti qui la vede in negativo. La chiama Fallace.  
Vediamo se dice qualcosa  prima.
(fa un altro caffè e legge appoggiata )
“Zeus giurò di vendicarsi. Ordinò a Efesto di fabbricare una donna di creta, ai quattro Venti di soffiare in essa la vita e a tutte le dee di adornarla. Codesta donna, Pandora, fu la più bella del mondo e Zeus la mandò in dono a Epimeteo, scortata da Ermete. Ma Epimeteo, che era stato ammonito da suo fratello di non accettare doni da Zeus, cortesemente rifiutò. Sempre più infuriato Zeus fece incatenare Prometeo, nudo, a una vetta del Caucaso dove un avvoltoio gli divorava il fegato durante il giorno e il suo tormento non aveva fine perché ogni notte il fegato gli ricresceva.” (più avanti)
“Epimeteo angosciato ecc ecc…”
Ah ecco, Zeus si era vendicato perché Prometeo gli aveva rubato il fuoco per darlo agli uomini e lui… ma che bastardo!
Però questo Graves è troppo sintetico, vabbeh che nel volume parla di tutti i miti,
uhm… googliamo   (sulle note di “libiamo “ dalla  Traviata)
googliamo googliamo nei lieti … computer… .. lallallalla … lalla…

Svolazza fra tutti i computer e li accende e esce qualche attimo e ritorna,  vestita, capelli che possono sembrare umidi.
Mentre è fuori, a scena vuota,  c’è come una musica dai computer, poiché  ognuno ha il suo modo per accendersi.
Rientra. Va al  frigo. Dalla sua espressione deduciamo che è vuoto. O quasi.

PANDORA     Altro che vaso di Pandora!!! Anzi si, parafrasando, non tutti i mali del mondo ma tutti i marci del mondo. Guarda qui, yoghurt scaduto, latte idem, formaggini pure, persino il pesto…(mentre elenca butta e poi trova una banana, la guarda con sospetto poi la sbuccia. Si avvicina ai computer, mangiando la banana)

Legge dagli schermi.

PANDORA     Wikipedia, da dove sempre si comincia.
“Pandora è la prima donna, creata da Zeus per punire l’umanità.”
(commento) Cominciamo bene.
(digita)
Googliano ancora.  La telanera.com
“Zeus ordinò a Ermes di portare la fanciulla fra gli uomini e di farla incontrare con Epimeteo,  colui che si accorge in ritardo, il titano fratello di Prometeo, colui che riflette prima.”
(commento) Ho capito!!! Epimeteo era il fratello scemo di Prometeo. Mi è già simpatico, guarda!!! E gli hanno rifilato Pandora!!! Ben sapendo che non avrebbe rifiutato neanche il dono!!! E hanno ordinato  di non aprire assolutamente il vaso!!! Un invito a nozze, per una che hai creato curiosa!!!  Con un marito scemo. E creata apposta per portare  sventure e disgrazie!!!
Sempre più carogne, questi dei.
(Svolazza ad altro computer sequenze veloci, come se il tempo accelerasse)
E poi tutte le varianti. Che il vaso lo aveva già Epimeteo,  che non era un vaso ma uno scrigno, in inglese box, black box direi, come quella degli aerei… Scrivono che la speranza viene fatta uscire in seguito e così salva gli uomini. Oppure, non viene fatta uscire e così salva gli uomini.  Uff…
Andiamo alla fonte delle fonti, che non è Wikipedia. Bensì, Esiodo.
(altro computer)
Esiodo, Le opere e i giorni.
“E subito l’inclito Ambidestro (smorfia) per volere di Zeus, plasmò una figura simile a una vergine casta; Atena, occhio di mare, le diede una cinta e l’adornò; le Grazie divine attorno al suo corpo portarono aurei monili; le Ore dalla splendida chioma la incoronarono con fiori di primavera; e infine il messaggero Argifonte le pose nel cuore menzogne, scaltre lusinghe e indole astuta per volere di Zeus cupitonante e voce le infuse l’araldo divino e chiamò questa donna Pandora, perché tutti gli abitanti dell’Olimpo l’avevano portata in dono, sciagura agli uomini laboriosi.
Poi quando compì l’arduo inganno…”  ecc ecc.
Ah ecco qui. (legge da altra voce) “ Epimeteo non pensò alle parole di Prometeo, mai accettare un dono da Zeus Olimpo !!!
Lo accolse e possedeva il male prima di riconoscerlo. Prima infatti le stirpi degli uomini abitavano la terra al riparo dal dolore, lontano dalla dura fatica, lontano dalle crudeli malattie che recano la morte.
Ma la donna, di sua mano, sollevò il grande  coperchio dell’orcio e tutto disperse, procurando agli uomini sciagure luttuose. Rimase sola la Speranza.”
Quante versioni diverse e che casino!!!
Uhm..  
“Afrodite le donò la civetteria .
Alla venuta di Pandora sulla terra appena sollevato il coperchio, tutti i mali e le sventure si abbatterono sul mondo con una forza inaudita.”
(clicca ancora)
Esiodo. Teogonia. Qui manco la nomina, solo dice:
“da lei discese la razza umana delle donne, da lei discese la razza e la tribù di donne foriere di morte che vivono fra i mortali e procurano loro grandi guai, nessuno aiuto nella terribile povertà, ma solo nella ricchezza.”
Ah questo puzzone vuol dire che le donne restano accanto agli uomini solo se sono ricchi. Poveraccio, chissà che brutte esperienze avrà avuto questo Esiodo. Aveva sicuramente dei problemi di relazione con le donne.
(riflette) Argifonte è allora Ermes, Mercurio, quello che l’ha reso scaltra e curiosa…
La prima donna!!! Come Eva e come Eva, disobbedendo, questa con la mela e lei col vaso, hanno portato il male nel mondo. Prima gli uomini vivevano nella beatitudine ma …senza la donna, per i greci, come si riproducevano? Ah sì, l’ho letto (si gira attorno per individuare da quale computer) cadevano dai frassini.. .
poco divertente!!!  E mentre Prometeo è lì a farsi rodere il fegato, il fratello scemo se la spasserebbe con Pandora, ma …
Beh la storia l’hanno scritta gli uomini. E non solo la storia. La  Bibbia e i Miti, e tutto il resto.  
Quel che proprio non mi va giù, è l’ingiustizia di fondo.
“Non sono cattiva, è che mi disegnano così. ”   Dice Jessica Rabbitt.
Quindi tutta la misoginia nel mondo, nelle religioni monoteiste deriva da questo o, è il contrario???
(si guarda attorno, perplessa, poi legge ancora da altro computer)
“Pandora. Un dono, un “bel Male” completa la vendetta di Zeus contro gli uomini.
Pandora, superba nei suoi ornamenti, viene accolta dal malaccorto Epimeteo e la razza delicata e funesta delle donne fa il suo ingresso nella vita degli uomini”.
Bisognerebbe riscrivere la storia!!!
I miei la conoscevano bene la storia di Pandora? O solo il nome, che significa piena di doni? Oppure  tutti i doni?
Pandora, la prima donna.
Mi chiamano Primadonna, quelli dei giornali di segno opposto… perché sono sempre ai talk show. Senza un vero padrone,  freelance.
Mia madre mi ha chiamata Pandora, chissà perché, vedova incinta,  forse mi ha visto come un dono…
E la nonna, forse non era stata d’accordo al battesimo. Alle mie domande se il nome lo avevano già scelto con papà,  loro due  erano vaghe.  
(altra ricerca)  
“Avatar”, Pandora è piena di insidie. La più pericolosa è che potrebbe piacerti troppo.
Ah sì, il pianeta Pandora di “Avatar”. Siamo fuori tema adesso.
Clicco invece: “Primadonna”. (esegue)
La genesi… Eva e Pandora e Lilith…
Curiosità: simbolo di conoscenza. Serpente: simbolo di eternità. Vaso: simbolo di fertilità  perché vaso eguale utero.
Ma adesso siamo a Freud, tutto quello che è oblungo è un pene, tutto quello che ha forma di contenitore  è un utero o vagina.
Ancora fuori tema? Se lo dicessi, Freud direbbe che sono una zitella isterica. Il sesso non è mai fuori tema, permea le nostre vite. (dubbiosa) Magari!
Suono del campanello e suono dell’arrivo di una mail.
Lei non lo nota e noi lo vediamo sul maxischermo che riproduce le scritte sui suoi computer.

LA CURIOSITA’ HA UCCISO IL GATTO.

(Se non possibile il maxischermo, il regista troverà altra soluzione)
Al suona del  campanello PANDORA  si avvicina alla porta.

PANDORA     Chi è?

GIACOMO     Giacomo, ancora io, mi scusi

PANDORA  apre, visibilmente scocciata.

GIACOMO     Mi scusi, ma ho provato a telefonarle, per avvisarla.

PANDORA        Ho staccato i telefoni, per avere una giornata di riposo.

GIACOMO         Mi scusi tanto, ma c’era questo foglietto, attaccato al pacco e che poi è scivolato.
Quando sono uscito mia moglie è scesa in cantina a fare pulizie e lo ha trovato. (lo estrae di tasca e lo porge a PANDORA)

PANDORA    “ Cari Giovanna  e Giacomo, fidati amici miei, che questa scatola non arrivi MAI a mia figlia. E nel caso, che non la APRA, PER NESSUNA RAGIONE !!! “

Si guardano perplessi, incerti, spaventati.

GIACOMO     Cosa ci può essere, una bomba?

GIACOMO si guarda attorno e vede che è già aperta. Guarda PANDORA che alza le spalle.

GIACOMO     No… non c’era nessuna bomba?

PANDORA     No … o forse sì. (GIACOMO  arretra spaventato) Non di quel genere.

    Silenzio

PANDORA     Posso immaginare cosa può esserci. (allo sguardo interrogativo di GIACOMO)  
Qualcosa che riguardi la morte di mio padre. Su cosa stava indagando. Ma certo, è così! (eccitata si avvicina allo scatolone)

GIACOMO     Ma lei allora ha intenzione di…

PANDORA    Ovvio che ci guardo dentro!!! Dicendo di non guardare, mi ha spinto a guardare.
    
GIACOMO     Ma se noi avessimo letto il biglietto prima? Non gliela avremmo mai portata.

PANDORA     Era attaccato o appoggiato?

GIACOMO     Forse solo appoggiato, non ci sono segni di nastro adesivo…

PANDORA    (pensosa) Mia madre si è affidata alla sorte. Come andava, andava. Nel senso che sarebbe andata come avrebbe dovuto andare. Se il destino avesse voluto che io venissi a conoscenza del contenuto, la sequenza degli eventi sarebbe stata proprio questa. Altrimenti voi avreste trovato il biglietto assieme alla scatola e in tal modo,  fedeli e onesti e ligi, come siete, NON me l’avreste mai portata.

GIACOMO    (frastornato) Non capisco molto bene.

PANDORA    (impaziente) Se dovevo conoscere il contenuto, il foglietto lo avremmo visto in ritardo, se lo aveste trovato prima, era segno che il momento non era venuto per fare venire a galla la verità.

GIACOMO    Sua madre era, con tutto il rispetto, un po’ strega… (espressione che indica che può esserlo anche la figlia)

PANDORA    E ora so anche perché mi ha chiamato Pandora. Senza spiegare mai  veramente perché… Mentre  la nonna non avrebbe mai voluto che io sapessi, per paura che facessi la stessa fine di mio padre. Non le piaceva il ruolo che la sorte mi aveva assegnato. La sorte che mia madre voleva che seguissi. E ha vissuto trent’anni con questo peso sul cuore.

 GIACOMO    Ma lei come fa ad essere sicura che lì dentro ci sia qualcosa riguardo a suo padre?
    Potrebbe esserci qualunque cosa!!!

PANDORA    Se scartiamo l’impossibile quello che rimane è il probabile.

GIACOMO    Non la seguo. Sa, io sono una persona semplice, non ho studiato…

PANDORA    Lo studio non c’entra con l’arrivare presto o tardi, a rendersi veramente conto delle cose. (riflette e lo guarda) Colui che arriva tardi a comprendere… Epimeteo, certo, ci deve essere anche lui nella mia storia. (riflette) Ma adesso mi scusi, capirà che ho da fare.

GIACOMO     Ah e lei, ne farà qualcosa.

PANDORA     Ci può scommettere!!! Fosse anche l’ultima cosa che farò!!!

GIACOMO     Non lo dica neanche!!! Senta, la vedo un po’ scossa. Perché prima di .. di.. insomma, non viene da noi e mia moglie le prepara un bel risottino?

PANDORA     Giacomo, grazie, verrei volentieri ma oggi avevo in mente una giornata tranquilla, non mettere neppure il naso fuori casa, riprendere le forze perché mi aspettano altre giornate di fuoco, senza contare questa novità… una novità forse vecchia di trentun anni.

GIACOMO     Allora sa cosa facciamo? Le porto il polpettone. Così lei non deve neanche farsi da mangiare.

PANDORA     ( sta per rifiutare, poi guarda il frigo) Grazie, volentieri.

GIACOMO     Io vado e torno in un lampo, con la bici. La prossima maglia rosa è mia!!! (ridono entrambi per allentare la tensione)

GIACOMO esce e PANDORA resta un attimo soprappensiero. Poi va alla scatola. Leva i libri e li pone  accanto, poi tira un profondo sospiro. Estrae una cartelletta, da cui esce una foto che cade a terra. Lei la prende e la guarda, allibita.

PANDORA    Porca!!! Lo sapevo lo sapevo!!!
Allora è vero, è tutto vero!!! ( si siede e legge avidamente il contenuto della cartelletta. Ogni tanto fa cenni affermativi  con il capo. Prende il tablet o l’iPad e fa delle foto. Ricollega dalla spina nel muro  il telefono fisso  e si capisce che riaccende anche lo smartphone. Compone un numero. C’è la  segreteria. Parla al  telefono) Ehi capo, ascolta. Prima di dedicarmi all’Egitto che tanto quelli stanno insabbiando tutto, ho per le mani un altro scoop. Risale a trent’anni fa ma è sempre scottante. Si tratta dei mandanti dell’assass… merda!!
(riattacca e fa per richiamare e continuare a lasciare il messaggio quando suona il campanello)

PANDORA     Altro che maglia rosa!!! Arrivo Giacomo, arrivo!! Ma come ha fatto? (aprendo la porta con un largo sorriso)

PANDORA  arretra mentre un uomo entra e si piazza in centro alla stanza.
Dall’apparenza di una volgarità contenuta e ben vestita si direbbe uno dei servizi segreti, o Digos o mafia..

PANDORA    Chi è lei?

ANTONIO     (guardandosi attorno)  Lei non risponde mai al telefono?  

PANDORA     Chi è, LEI?

ANTONIO     Un amico.

PANDORA     Mi sembra un amico degli amici.

ANTONIO     Se la mette così, senza convenevoli, allora entro subito in argomento anch’io. (si guarda attorno per sedersi) Posso…?

PANDORA     Mi dica quello che ha da dire e si sbrighi che ho da fare.

ANTONIO     (sorrisetto, su “ quel che ho da fare” ) Sapesse come mi piace andare subito al dunque!

PANDORA     Non mi sembra.

ANTONIO     Lei ci tiene a quell’uomo?

PANDORA     Quale uomo? Mi hanno lasciata tutti, visto il mestiere che faccio!!!

ANTONIO     Non faccia la furba. Sapevamo che prima o poi ci saremmo arrivati.

PANDORA     (spaventata) I documenti?

ANTONIO  è stupito ma non vuole darlo a vedere. Fa un cenno che vuol dire tutto e niente.

PANDORA     E come sapete dove sto?

ANTONIO     Abbiamo seguito quell’uomo.

Momento di stallo. Lei lo guarda con aria di sfida.

ANTONIO     Voi dilettanti ci sottovalutate. Sottovalutate il paziente lavoro di appostamento. Voi volete avere subito dei risultati, nelle vostre (lo dice con disprezzo) indagini. Avanti come degli arieti e tutto alla luce del sole. Pestate più piedi voi di un ballerino di tango alla prima lezione. (compiaciuto della sua similitudine)  E anche se con questi metodi arrivate a qualcosa, noi sappiamo subito mettervi al vostro posto.

PANDORA     Che sarebbe?

ANTONIO     Lei lo sa benissimo.

PANDORA     La tomba.

ANTONIO     Via, com’è melodrammatica!!!  

PANDORA     Mi dica che non è vero!!!???

ANTONIO     Non mi sono ancora presentato. Antonio Casagrande, dottor Antonio  Casagrande.

PANDORA     Servizi segreti?

ANTONIO     Questo non glielo posso proprio rivelare!!! (ride) Sennò che segreti sarebbero???
Non mi offre niente?

PANDORA     Un calcio in culo???

ANTONIO     Farò finta di non aver sentito. Se mi facesse sedere, con un bel caffettino davanti, io potrei anche disquisire con lei sui metodi anzi le metodologie dei servizi segreti che  io posso anche rivelare di conoscere, per sentito dire, ovviamente.

PANDORA     Non doveva arrivare al dunque?

ANTONIO     Si certo ma è che con lei mi sto divertendo. Nel nostro lavoro, non abbiamo molte opportunità di conversare con  persone come lei.

PANDORA     Perché le fate fuori prima.

ANTONIO     Ah ma lei è proprio fissata!!!

PANDORA si accorge di aver lasciato in bella vista la cartelletta.

PANDORA     Vabbeh, anche se mi ripugna, le farò un caffè!!!

ANTONIO     Oh brava la nostra giornalista d’assalto!!!
Anche col nemico sa si può fare tregua, anzi è proprio col nemico che si fanno le tregue. La sa quella della notte di Natale, nella prima guerra mondiale, quando il canto di (lo pronuncia bene)  Stille Nacht aveva fatto uscire dalle trincee i fanti  inglesi, tedeschi e francesi? E avevano brindato e cantato assieme. Mostrandosi  l’un l’altro le foto delle mogli, delle fidanzate,  dei figli
L’ho visto in un film, mia moglie si è commossa fino alle lacrime e anche io, un poco. (pausa breve) Non è tutto bianco o nero, dottoressa Bonomi.

PANDORA approfitta del lungo discorso per avvicinarsi allo sgabello dove aveva lasciato la cartelletta e la porta nell’angolo cucina, poi, mentre prepara il caffè, la fa scivolare dietro a  dei barattoli. ANTONIO  vede ma non dice nulla. Lei crede di essere al sicuro.

PANDORA     50 sfumature di grigio.

ANTONIO     Ah,  lo vede, se scherziamo assieme possiamo anche andare d’accordo. Sa cosa le dico, abbiamo cominciato col piede sbagliato. Io sono un po’ fumantino, e a suo uso e consumo  ho minacciato quel brav’uomo del portinaio cui non torcerei neanche un capello, glielo confesso. Lei  che mi aggredisce parlando di tombe e di calci in culo. (pausa breve) Io penso che potremmo arrivare ad un accordo. Io ho carta bianca e ciascuno di noi ha i suoi metodi. Ai nostri superiori non importa come arriviamo ai risultati.

PANDORA     Si vede. E neanche lo vogliono sapere, immagino. Così loro restano sempre in piedi. E voi, i tirapiedi,  povere pedine. Povere,  pedine, ma non innocenti.

ANTONIO     Ricominciamo?

PANDORA     Si la tregua è finita. Si torna in campo!!!

Il caffè è pronto, PANDORA  sta per servirlo, poi ha un ripensamento e glielo butta addosso. ANTONIO prontamente si scosta, non tanto per non scottarsi quanto per non rovinarsi  il completo. Si slancia su di lei, la blocca con una mano sola e con l’altra afferra la cartelletta.

ANTONIO     Puttana!!! Cosa credevi? Di farmela?

ANTONIO  cerca di aprire la cartelletta ma così facendo si distrae un attimo e molla la presa per cui PANDORA si divincola e riesce a morderlo sulla mano. Lui lascia  la cartelletta e le molla un violentissimo  schiaffo.  Lei crolla a terra.
ANTONIO si lecca la mano forse ferita e va al lavandino per lavarsela. Si asciuga poi accuratamente.
PANDORA resta a terra, più per l’umiliazione che per il male.
ANTONIO la osserva per qualche secondo, poi  cambia del tutto  atteggiamento. Sorride apertamente e le porge la mano per sollevarla da terra.

ANTONIO     Tutto ok, dottoressa Bonomi? Azzeriamo gli ultimi cinque minuti? Gli ultimi cinque aberranti minuti?  Quei cinque minuti non ci appartengono. Rewind?

PANDORA lo guarda stupefatta. Non accetta la mano ma si rialza comunque e resta a distanza di sicurezza. La cartelletta sempre a terra, fra loro.

ANTONIO     Anche se la mano mi duole molto, non credo la ferita sia velenosa… volevo dire infetta e il mio schiaffo è stato un riflesso della parte più oscura di me, come lo stereotipo “puttana”. Evidentemente quando noi uomini arriviamo allo zoccolo duro di noi stessi, regrediamo al più vieto o bieco
maschilismo. Mi perdoni, mai e poi mai avrei creduto di dire “puttana” in  queste circostanze.

Attimi di silenzio. PANDORA lo osserva sempre più stupita.

ANTONIO     Cara dottoressa Bonomi, (si siede aggiustandosi la piega dei pantaloni) io non mi chiamo Antonio Casagrande, il mio vero nome è meglio lei non lo conosca, per il suo bene, e anche per il mio.  Lei pensava ai servizi segreti italiani forse? Quelli fanno ridere confronto a quelli per cui lavoro io, ora. Ora significa dal mese di febbraio, ma forse ne sono già pentito, of course. (accento perfetto)
Of course. (ripete più volte) Of course.
(la guarda interrogativamente)

PANDORA     Cosa dovrei dire?

ANTONIO     Già, lei non ha il copione. Improvvisa. Ma gli italiani sono bravi a improvvisare. Noi invece seguiamo rigorosamente un copione. Noi del teatro studentesco  di Cambridge , the “Hell Cauldron”.  
Sa cosa vuol dire?

PANDORA    Calderone infernale. Suppongo il calderone delle streghe del Macbeth.

ANTONIO     Sst!!! La tragedia che non si nomina. Che porta sfiga!!! ( PANDORA è perplessa)
Sì, adesso la situazione o il nostro match, se preferisce,  è più nelle mie corde. Ora sì che la sto incuriosendo e lei non si incazza, scusi, più. (pausa breve)
Lei non si raccapezza, sono uscito dagli schemi dell’agente segreto, ben vestito ma un po’ burino e molto brutale. Con chissà quanti omicidi e torture sulla coscienza, ammesso che ce l’abbia.  Invece questo è stato il mio primo schiaffo in assoluto ad una donna, era nella parte. (pausa breve) Non parla più?
Io sono anche più giovane di quel che voglio sembrare. Non ho neanche ancora una moglie, voglio dire ho una compagna, il termine moglie mi sembrava più adatto  ad Antonio Casagrande!!! E guardare film strappalacrime assieme. Magari su un televisore a 42 pollici. Una volta avrebbe avuto la gondola sopra lo schermo. Ora che sono così piatti dove le mettono le gondole?
(ride da solo)
Immagino la mia interpretazione sia stata convincente.

PANDORA       (sibila) Chi sei?

ANTONIO     Vuole passare al tu? Ok, in inglese usando  you siamo agevolati, ma abbiamo i nostri modi per tenere le distanze ed io volevo ristabilirle, comunque se preferisci…

PANDORA     Pandora. (subito pentita di essersi presentata)

ANTONIO     Ma certo, dottoressa Pandora Bonomi, laureata alla Bocconi e poi un master in giornalismo a Berkeley. Specializzazione in giornalismo d’assalto.  Bla bla bla, QUELLI sanno tutto di lei, di te.
E tu, di loro? Ci scommetto, nulla. Anche se Pandora, Primadonna.
(la guarda soddisfatto)
Posso servirmi di un bicchiere d’acqua?
E tu? Con tutte queste emozioni?

PANDORA si avvicina all’angolo cottura, prende due bicchieri e versa l’acqua dal rubinetto. Glielo porge. Lui finge di scansarsi, per paura. Poi  le porge prima la mano. Lei esita poi la stringe, al sorriso aperto  di lui. Ne è comunque pentita, poi. Bevono.

PANDORA     A che gioco stai giocando? Mister X?

ANTONIO     Nessun gioco, o se è un gioco, è molto più grande di noi. The Great Game,quello che gli inglesi secondo Kipling giocavano fra India Pakistan e Afghanistan. E guarda come è finito!!!

PANDORA     (realizzando) Vieni da Cambridge allora, ti hanno mandato loro, quelli che dovevano aiutarci a fare luce sulla sua morte. Che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, i bastardi.

ANTONIO     Certo, Giuliano faceva ricerche per loro, ma non sapeva per quale scopo se ne sarebbero serviti, neppure i professori che lo hanno mandato lo sapevano, of course.,

PANDORA    Of course.

ANTONIO     I professori avrebbero voluto dire alla stampa che il giovane italiano era solo un ricercatore, ma anche loro sono stati minacciati.

PANDORA     Dai tuoi datori di lavoro?

ANTONIO     Of course.

PANDORA     Ti chiamerò of course!!!Allora, of course, perché mi dici tutto questo? Perché ad un certo momento hai deciso di gettare la maschera? O hai un'altra maschera sotto quella maschera?

ANTONIO     Ottima deduzione Pandora!!! Noi due potremmo fare una bella squadra.

PANDORA     Come no!!! Solo che io non posso pagarti.

ANTONIO     E credi che loro mi paghino profumatamente? No, mi ricattano. Così risparmiano. Gli inglesi sai sotto sotto sono tutti un po’ scozzesi!!! Noi di “Hell Cauldron”  facciamo uso di spinelli e…

PANDORA ride.

ANTONIO     Capisco, termine antiquato e l’uso altrettanto, ma se vogliono possono incriminarti a dovere, espellerti o mandarti in galera, non sono come noi.

PANDORA     Non sono affatto come noi. Non vogliono esserlo. Lo sappiamo bene.

ANTONIO     Saranno dei coglioni arroganti e nazionalisti ma il sistema poliziesco e quello  giudiziario funzionano. Una volta schedato, sei marchiato, a vita. Ed io non voglio. Non volevo. Credevo di voler vivere in Gran Bretagna per sempre. Ero andato a Londra per un master e poi un PhD in letteratura inglese a Cambridge, facendo ogni sorta di lavori.  Mi sembrava facile la mia missione.
    Hanno fatto appello al mio lato oscuro.

Silenzio nella stanza. PANDORA è seduta. ANTONIO ancora è agitato e non si siede. Poi si siede sempre sotto lo sguardo attento di lei.

ANTONIO     Non si diventa professori con una macchia sulla fedina. (il silenzio di PANDORA lo costringe a parlare di più di quanto vorrebbe) Devo convincerti a mollare.
A darti in cambio qualcosa che puoi dire nei tuoi articoli da freelance o nelle serate televisive.

PANDORA     Quelle in cui mi chiamano Primadonna.

ANTONIO     Io sono un attore, dilettante, ma preferisco dire, amatoriale e scrivo anche copioni.  
Mi hanno scelto perché ne scriva uno per te.

PANDORA     Cioè quello che dovrei dire e scrivere. Una verità diciamo così accomodata.

ANTONIO     E  non è sempre forse così?  (pausa breve)  L’umanità non sopporta troppa verità.

PANDORA     Eliot vero? ( ANTONIO assentisce) Ma io ti  rispondo con le parole di Aldo Moro e di Leonardo Sciascia. ( prende il tablet o l’iPad  e legge) Sono appunti di mio padre, del 1978.
“Perché la verità cari amici è più grande di qualsiasi tornaconto. Datemi da una parte milioni di voti e toglietemi dall’altra parte un atomo di verità ed io sarò comunque perdente.” E nell’agosto dello stesso anno, Sciascia:
“L’Italia è un paese senza verità. Bisogna rifondare la verità se vogliamo rifondare lo stato.  Se non riusciamo ad arrivare alla verità sul caso Moro, siamo davvero perduti. “

ANTONIO    Non solo in Italia e siamo comunque perduti.

PANDORA     Anche se fosse vero, per il “troppa” a noi andrebbe bene almeno un pochino. Noi viviamo nel mistero: Mattei, Ustica, Ilaria Alpi e adesso Reggiani.

ANTONIO     Ma tutti sanno ormai cosa è successo!!! Non è stato un incidente, non un regolamento di conti, il corpo ha parlato. Sei giorni di torture.

PANDORA     La madre ha detto che sul volto di suo figlio ha visto tutto il male del mondo.

ANTONIO     E tu, Pandora, nomen omen, vuoi fare uscire ANCHE quel male dal tuo vaso.

PANDORA     La verità voglio fare uscire, il male lo hanno fatto loro e ci hanno preso in giro per mesi. Voler fare credere che fosse un incidente. In quale incidente ti strappano le unghie?

ANTONIO     E’ quel che dicevo. Il corpo ha parlato.

PANDORA     E allora? I responsabili? Quelli non pagano, mai?

ANTONIO     Mai. Solo quando fa loro comodo. Hai presente Saddam? Gheddafi?  Se  fra qualche mese o  anno, ai miei datori di lavoro non andrà più bene l’ alleanza con questo particolare soggetto, allora lo daranno in pasto alle sue  vittime che sono molto meno delicate di noi. Non si ammantano dei diritti umani.

PANDORA     Vuoi dunque farmi credere che sarebbe comunque impossibile per me denunciare i colpevoli?

ANTONIO     Sì.

PANDORA     Non mi convinci. Non sei convincente.

ANTONIO     Lo ero di più quando non ero me stesso? Minacciando il tuo amico portinaio o magari la tua amica Marzia architetto?

PANDORA     Ma…

ANTONIO     Si noi sappiamo TUTTO. Tu sgusci agli aeroporti, usi mille parrucche,  ai tuoi giornali vai a ore balorde, dai talk show ritorni facendo mille strade traverse o registri prima e mandi il tuo Avatar sullo schermo,  ma noi sapevamo che prima o poi qualcosa da casa di tua madre si sarebbe mosso. Tu  in fondo devi  svuotare ancora la casa dopo quasi un anno. (pausa breve) Uso il noi ma io ne so poco più di te, sulla faccenda su cui indaghi, ma loro su di te hanno ogni tipo di documentazione che io ho dovuto ingurgitare giorno e notte per settimane.

PANDORA     E’ così grossa allora la faccenda? Uhm… mi stuzzica sempre più.

ANTONIO     (guarda la cartelletta a terra fra loro due, velocemente la afferra) Qualcosa comunque hai in mano.

PANDORA     Ridammela, non ha niente a che fare con il caso Reggiani.

ANTONIO     (incredulo, poi la apre e rimane a bocca aperta) Ma…

PANDORA     Già, lo vedi, niente a che fare con te e “loro”.

ANTONIO     E’ vecchia, vecchissima.

PANDORA     E’ dell’ottantacinque.  Come me.  

ANTONIO     Tuo padre allora!!! Ucciso per strada non si sa da chi. Cioè sì. Da  terroristi.

PANDORA     Col casco calato, mai trovati,quei terroristi, ora mia madre mi ha lasciato questo.

ANTONIO ha dato una veloce scorsa.

ANTONIO     Una scomoda eredità. Nessuno ti crederebbe mai. Passeresti per pazza. Un polverone per qualche giorno, poi tutto svanirebbe, fra omertà e dibattiti.

Arriva altra mail ma ovviamente  la vede solo il pubblico. Sul maxischermo.

CURIOSITY KILLED THE CAT

PANDORA     Posso farci un film, come quello su Ilaria Alpi.

ANTONIO     Ah sì, e poi?

PANDORA     E poi e poi… ma tu non  credi alla giustizia?

ANTONIO     Solo in teatro. Ora neanche più lì. Ormai  noi autori siamo smaliziati e vogliamo imitare la realtà.
Pensi  che Edipo ora si caverebbe gli occhi? Qualche seduta in analisi e via.
La colpa sarebbe di qualcun altro e ovviamente dei genitori che lo avevano abbandonato sul monte Citerone con i piedini  cuciti fra loro col filo di ferro. Per essere mangiato dalle fiere. Voglio dire uno che ha avuto un trauma infantile così,  non è logico che poi  sposi la madre e uccida il padre?
O Lady Macbeth? Perché vuole a tutti i costi lavare il sangue dalla sua piccola mano? Perché impazzisce? Solo perché ha spinto il marito a fare carriera a  spese di qualcun altro?
E tante storie per la madre di Amleto che ha sposato il cognato appena diventata vedova!

PANDORA     Alla mia amica Marzia che non ha pagato una rata hanno sequestrato il motorino. 60 euro di multa a me che sono salita senza prenotazione su un treno stracolmo e puzzolente non sapendo che era un intercity.

ANTONIO     Appunto, bazzecole. Mandi una nave contro gli scogli e ammazzi decine di persone, ci scrivi un libro e diventi una star. E ti chiamano anche all’università a parlare di navigazione.

PANDORA     Che discorsi qualunquisti.

ANTONIO     Lo sono. Ma sono anche veri.

(pausa)

ANTONIO     Tu non dovevi immischiarti.

PANDORA     Avrò un incidente anch’io?

ANTONIO     Te l’ho detto. Ti passeremo noi le informazioni, quelle che possiamo dare. Quelle che in fondo il pubblico vuole sapere.

PANDORA     Troppa verità blabla.

ANTONIO     Esatto.

PANDORA     Ma che affari ci sono con l’Egitto? Non penso siano solo le commesse di import export. Quelle italiane intendo. Se tu sei al servizio… di Sua Maestà. Quelli avranno mani in pasta in ben altri settori. Rovesciare governi, disseminare di armi di distruzione di massa?

ANTONIO     Come ti ho detto anche io non ne so molto. Anzi nulla.

PANDORA     Devi solo farmi tacere.

ANTONIO     Diciamo convincerti a cambiare strategia.

ANTONIO  inizia a togliersi la giacca, poi la cravatta e la camicia e PANDORA  lo osserva sconcertata e istintivamente fa un passo indietro. Lui resta in T shirt e pantaloni, si passa una mano sui capelli, arruffandoli un po’. Sembra più giovane.

ANTONIO     Così mi credi?

PANDORA     L’abito non fa il monaco.

ANTONIO     Beh, è vero, lo dici ad un attore…

PANDORA     Amatoriale.

ANTONIO     Amatoriale.

(pausa)

ANTONIO     Francamente, tu non hai nulla in mano. Dovresti continuare ad indagare e questo loro non possono assolutamente permetterlo.  

PANDORA     Ripeto, avrò anch’io un incidente?

ANTONIO     Ti riferisci alla morte di  tuo padre, che non è stata fatta passare per un incidente, ma semmai frutto di depistaggi in seguito, o quella di  Reggiani, che solo all’inizio è stata maldestramente fatto credere un incidente?

PANDORA     Mi riferisco a molti casi simili.

ANTONIO     Ti dico quello che penso. L’incidente, se così lo vuoi chiamare, non è di mia competenza, sanno bene che uno studioso di teatro inglese, barista in un pub, attore e commediografo, non è affidabile per questi incarichi. Possono  avvalersi di professionisti.

PANDORA     E allora che garanzie hanno da te che mi hai convinto?

ANTONIO     Ah, quello dipende tutto da te. Mi dici che smetti? Ok. E poi non lo fai? Loro sanno come provvedere. Tutto chiaro?

PANDORA     Of course. (pausa breve) E tu?

ANTONIO     Ti preoccupi per me?

PANDORA     Voglio dire, le accuse a tuo carico, cadono in ogni modo o solo salvo buon fine?

ANTONIO     Questo non lo so. Non posso saperlo e non posso fidarmi.

Silenzio nella stanza.

ANTONIO     Vuoi un consiglio?

PANDORA     No grazie.

ANTONIO     Fai anche tu un depistaggio. Dedicati al dossier di tuo padre. Forse, dopo tanti anni,  è meno pericoloso, e comunque confonderai le acque. I miei staranno buoni e tu potrai forse arrivare ad una verità.

PANDORA     Ma non alla verità per Reggiani.

Silenzio.

ANTONIO      La pista nera è saltata fuori anche per la morte del  fratello del nostro presidente.

PANDORA     Nostro? Ma tu non hai una regina?

ANTONIO     Non sono mica cittadino britannico io!!! Sai quanto ci vuole per esserlo? Sono schizzinosi loro. E adesso sono io che non lo voglio più.

PANDORA     Ti possono mettere egualmente in galera?

ANTONIO     No, non è questo. Possono bloccare ogni mia ricerca di lavoro, sai io pensavo di fare domanda a qualche università, una volta terminata la tesi.

PANDORA     (non molto interessata) Tesi su?

ANTONIO    Oscar Wilde,  The Truth of Masks. A  note on illusion.
La verità delle maschere. Una nota sull’illusione.

PANDORA     (ora interessata) Ah!

ANTONIO     Si. E’ tutta un’illusione.

PANDORA     Io sono curiosa. Molto curiosa.

ANTONIO     Come la tua omonima.

PANDORA     Che non ha fatto una brutta fine.

ANTONIO     No, ha solo portato i mali nel mondo!

Ridono ma senza troppa allegria.

PANDORA     Perché non posso capovolgere il destino nel mio nome? Alleviare i mali del mondo?

ANTONIO     Novella Madre Teresa?

PANDORA     Quella no, per carità!! Mi spiegherò meglio. Denunciare i mali del mondo.

Squilla il telefono. Sobbalzano. PANDORA  si precipita. Crede sia uno dei suoi capo redattori  o editori. Solleva la cornetta.

PANDORA     Pronto? …  Ah buongiorno signora,  sì certo. ( ascolta, sorpresa) No, non è qui.
(come sopra) No, non è ancora arrivato… Sì mi aveva detto del polpettone.

Un’ora fa? In bicicletta.  Sì lo so. (espressione stupita) Si sarà fermato da qualche parte.
….
Non si preoccupi. Sì  è passata l’ora di pranzo va bene ma,  sa, magari si è messo a discutere con un amico sulle partite dei campionati e.. (s’interrompe)  ah no? Non segue il calcio? Beh.. sì certo, appena arriva la faccio chiamare. Ma stia tranquilla signora Giovanna. Arrivederci. Sì.

Depone la cornetta e guarda ANTONIO che  è attentissimo.

PANDORA     Non si attarda mai per pranzo… Sai, il portinaio che tu… (si blocca)

ANTONIO     Hai un posto dove andare?

PANDORA    (per convincersi)  Ma che dici, sembri in un film. Non penserai che..

ANTONIO     Sì. Aspettavano una risposta da me. (lei lo guarda, inebetita) Un sms.
    Me ne sono scordato. (il tono però lo tradisce, lei forse non se ne accorge)

PANDORA     Non ci posso credere.

ANTONIO    Non sarà morto, solo un avvertimento.

PANDORA     Non ci posso credere.

ANTONIO     Al Cairo sì e a Milano no? Pensa a tuo padre.

PANDORA    Io non mi nascondo.

ANTONIO    Hai due possibilità. Nasconderti e tacere oppure…

PANDORA     Oppure?

ANTONIO    Dire tutto.

PANDORA    Tutto?

ANTONIO    Tutto quello che sai.

PANDORA    Io non so niente.

ANTONIO    Tu sai più di quello che credi. (espressione stupita di PANDORA, mentre ANTONIO calca la parola) Saprai. E se vorrai, lo divulgherai. Ma…

PANDORA    Ma???

ANTONIO    Fino a quel momento, non sarai al sicuro.(pausa breve) Io ho voluto vedere fino a dove arrivavano.

PANDORA    Hai…?

ANTONIO    Ho voluto vedere il loro bluff. E non lo era. (pausa breve ) Mischia, confondi le acque, vai avanti nel frattempo con la storia di tuo padre.

    PANDORA è scettica. Dubita sempre di lui. E lo fissa.

ANTONIO    Devo andare adesso. Sii prudente. Altrimenti…

PANDORA     E cosa diranno?

ANTONIO     Se l’è cercata.

Si fa BUIO lentamente mentre ANTONIO esce. Prima di lasciare il palco ANTONIO mette  una mano in tasca e lascia cadere qualcosa di molto piccolo nella scatola.
BUIO COMPLETO.
Cono  di luce su PANDORA.

PANDORA    ( al pubblico)  Mamma, tu non ti sei opposta a che io seguissi  la stessa strada di papà. Pur col batticuore. Sapevi che solo così un giorno avremmo avuto giustizia. Se avessi trovato la scatola e non il biglietto. Oppure entrambi. E avessi disobbedito.
    Lo stesso vale per Giacomo e Giovanna. Un azzardo, il caso. Un po’ strega. E molto amareggiata.
    Al mare, a Lerici, d’estate, quando eri in vena di confidenze e malinconia non parlavi di te, bensì di Mary Shelley, vedova a venticinque anni. Io sapevo solo che aveva scritto Frankenstein, mi dicesti tu che era la moglie del poeta Shelley, annegato nel nostro mare, così tranquillo e casalingo, dove andavamo con secchiello, paletta e coccodrillo-salvagente.  
    “Noi abbiamo vissuto accanto a uomini che erano dei giganti. Amavano le cause che gli omuncoli chiamano perdute. Shelley fu chiamato pazzo perché rimase sempre fedele agli umili e non volle mai ammettere che si nascesse soltanto per morire. Guardate il gregge che ci circonda! Gli uomini più soddisfatti che ho conosciuto sono come i cani domestici, contenti del cibo e del tetto, disturbati solo all'apparire di mendicanti e vagabondi. Shelley anelava alla pace, lottava per dare libertà  agli oppressi e abolire la tirannia dei potenti.  (amara) Shelley, Byron, Keats sono stati fortunati: sono morti giovani. Non han dovuto sopravvivere ai loro ideali. (pausa breve) Shelley è morto a trent'anni, bello come un dio greco, e mi ha lasciata sola, col suo bambino, ad affrontare il ritorno e la memoria.”
    (pausa)
    Anche tu Mamma, sei stata un gigante.
    Ed io, la Primadonna? Diranno che me la sono cercata?Non potevo stare a casa a scrivere articoli di cucina? O meglio ancora, stare in cucina?
    Se l’è andata a cercare, come si dice delle ragazze vestite in maniera appariscente che vengono stuprate.
Se si sta bravi e buoni, si mettono le mutande alle statue per non offendere la sensibilità di chi lapida le donne, si vive come pacifici cittadini, ci si mette la camicia nera per il quieto vivere, non si indaga sulle verità scomode, si sta stravaccati in ciabatte davanti alla TV a tifare per l’Italia, solo per quella in calzoncini,  si lascia volentieri il mondo in mano ad imbecilli sanguinari mentre  le persone migliori vengono uccise e anche su di loro ci sono quelli che gli  buttano fango addosso.
Su quel cazzo di facebook a sputare sentenze, gettare fango su chi non vive soltanto per mangiare bere cagare scopare mandare selfie e postare gatti.  
Si vivaddio!!!

PANDORA esce dal cono di luce e ritorna con lo scatolone. Lo pone davanti a sé.

PANDORA    Mafia italiana
Mafia russa
Mafia cinese
Multinazionali farmaceutiche  e delle banane e del latte in polvere per bambini
Trafficanti di organi armi e droga
Imprenditori finanziari politici alte sfere del vaticano
Servizi segreti americani inglesi italiani egiziani turchi israeliani (la voce va abbassandosi)

BUIO
Alcuni attimi di silenzio  poi…una lama di luce illumina la scatola.
PANDORA la rovescia completamente. Rumore di qualcosa che cade sul  pavimento. Ne esce una chiavetta. La tiene in mano. Guarda e sorride.

PANDORA     La speranza, ultima dea.

PANDORA  inserisce la chiavetta in un computer e sul maxischermo apparirà la seguente scritta, sotto lo stemma del Regno Unito:

TOP SECRET

BUIO

Luce su zona del palcoscenico, solo una poltroncina, potrebbe essere uno studio televisivo. O anche casa sua. La scena con GIACOMO avviene quasi simultaneamente.

VOCE FUORI CAMPO  Pandora Bonomi, la primadonna delle giornaliste d’assalto,  stasera è con noi per raccontare i retroscena  delle sensazionali rivelazioni che negli scorsi giorni hanno portato alla ribalta le gravissime corresponsabilità di alte cariche del  nostro governo e del Vaticano, legate alla morte del giornalista Paolo Bonomi avvenuta 31 anni fa.

PANDORA     (intervistata, tiene in mano la cartelletta, commossa)
Buonasera.
Poco tempo fa dalla cantina della casa di mia madre è spuntato uno scatolone, conteneva prove inoppugnabili sui mandanti dell’omicidio di mio padre.
Prima però di parlarvi di questa rocambolesca situazione, pensate che addirittura  sulla scatola era scritto: non aprire… vorrei rassicurare chi mi segue come implacabile indagatrice nei casi più recenti. In effetti, quest’ultima questione irrisolta che mi riguardava  personalmente  non mi ha fermato nella mia ricerca sulla verità del caso Reggiani.
(parla più in fretta come se non avesse concordato quello che ora sta per dire e i responsabili  della trasmissione  possano impedirglielo)
Le indagini, fra Egitto e Cambridge sembravano ad un punto morto… quando …
(la sua voce viene coperta dalle parole di GIACOMO)

Luce solo in un angolo, dove si trova  Giacomo in carrozzella. Guarda la TV, e l’apparecchio è girato in modo che il pubblico non veda quel che avviene sullo schermo.

GIACOMO     Giovanna vieni a vedere, c’è la Pandora!!! Dai vieni!!!
    
    GIACOMO parla così forte da coprire la voce di PANDORA, che poi riprende.  

PANDORA    Non posso rivelare le mie fonti, of course. Che ringrazio, ovunque siano.

    BUIO sull'angolo  PANDORA.

GIACOMO    Ma non si vede più niente!! E’ successo qualcosa all’antenna? Giovanna???

BUIO sull’angolo salotto.

LUCE PIENA sulla poltrona, ora vuota, dove stava seduta PANDORA.

Scritta sul maxischermo:

I GATTI HANNO SETTE VITE, OF COURSE

FINE