PEGGIO DI COME VA... NON PUO’ ANDARE!
Commedia brillante in tre atti di:
GIOVANNI ALLOTTA
Personaggi
GIANNI Capo famiglia
MADDALENA Moglie
MICHELE Fratello Maddalena
DON TANINO Padrone di casa
ROSOLINO Creditore
GRAZIA Casting provini
MAMMA Mamma di Maddalena
DOTTORE
LUISA Fidanzata Michele
La storia in questione tratta, il grave problema della disoccupazione che
opprime la quotidianità delle famiglie Siciliane. Spesso, ci si ritrova da un
momento all’altro senza lavoro, e senza speranza di poterne trovare un altro
nell’arco di poco tempo. Purtroppo la Sicilia, per mancanza di aiuto dello
stato, si trova a non dare sostegno ai giovani, e quindi, vengono abbandonati a
se stessi. Molti giovani, divengono vittime del proprio inconscio, e sono
costretti ad imbattersi in strade che non porteranno mai alcun sbocco positivo,
spesso è tragico! In chiave ironica e con tanta comicità, ho affrontato un tema
che ha segnato la vita di molte persone, e spero che tra una risata ed un’altra,
si considerino i problemi dei giovani! In modo tale, che una nuova realtà,
bagnerà il nostro futuro, di speranza!
(La scena si svolge, in una normale cucina di famiglia. Gianni gira e rigira
nervosamente nella stanza)
GIANNI
(Parla come se ci fosse qualcuno con lui) –Prego, si accomodi- Che c’è? Ha paura
ad entrare?- (Accentuando la sua nevrosi) -Mi ha detto mia moglie, che lei l’ha
minacciata, è vero?- -Certo, lei fa l’uomo con una femmina! Lo faccia con me, se
ne ha il coraggio!- Certo, di me ha paura!- -lei è il padrone di casa ed ha
tutti i diritti, ma non c’è bisogno di venire ogni giorno a bussare, perché
avanza un paio di mesi di affitto!- cosa? Sono di più? (Sorride) – ma non mi
faccia ridere!- lei, si avvilisce così tanto, solo perché avanza due anni di
affitto! -Cosa sono due anni di affitto, nell’amicizia. Niente!- cosa? Mal
pagatore a me? Stia attento che se mi trasformo le faccio inghiottire tutti i
denti! Le faccio quattro mosse alla karaté kit la vendetta!- (Si destreggia,
facendo delle mosse) – No, stia calmo, che non l’ammazzo veramente. Solo se si
azzarda a gettarmi fuori di casa! (Fa il segno di tagliare la gola) Caput!
MADDALENA
( Fa delle mosse di arti marziali, la moglie lo osserva da dietro e poi si
scaglia su di lui, dandogli uno schiaffo dietro il collo) Sapevo che sei
cretino, ma non sapevo che sei anche pazzo!
GIANNI
Pazzo io? La pazza sei tu, che arrivi e mi dai una manata, che mi hai fatto
ballare, tutto il cervello! Almeno, mi potevi avvisare!
MADDALENA
Avvisare? Se ti dicevo che dietro il collo avevi una mosca, ti muovevi e...
GIANNI
(La precede) La mosca volava!
MADDALENA
No! Se ti muovevi, non potevo darti la manata!
GIANNI
(Si tocca il collo, lamentandosi) Porca miseria! Sai, che se mi davi questa
manata più forte, mi potevi rompere la camera d’aria del cervello?
MADDALENA
Poverino! Anche se si rompeva la camera d’aria del cervello, come dici tu, poi
la portavi dal gommista e la riparavi!
GIANNI
Si, tu scherzi! (Toccandosi il collo) A me, fa veramente male! Per colpa tua,
domani non potrò andare a lavoro!
MADDALENA
(Ride con ironia) Per colpa mia, non andrai a lavoro? È confermato, la camera
d’aria del cervello, si è già bucata! (Ironica) Dimmi, in quale lavoro andrai? A
raccogliere mozziconi di sigarette? (Adirata) Da quasi un anno sei a casa che
non lavori, l’hai scordato?
GIANNI
Oh, la colpa non è mia se sono nato disoccupato! E poi, in Sicilia è di moda
essere disoccupati!
MADDALENA
Ah, è di mode essere disoccupati? Scommetto, che quelli che lavorano, sono
fessi! Siamo di male in peggio! E dimmi una cosa, in Sicilia va anche di moda
esser pazzi?
GIANNI
(Nervoso) Ma non hai altro da fare di là! Invece di star qui a rompermi i
neuroni con i tuoi discorsi! Vattene di là e mi lasci in pace!
MADDALENA
(Irritata) Ti arrabbi pure! Ha un bel po’ che ti sentivo parlare, mi sembrava
che ci fosse qualcuno, vengo non trovo nessuno, che devo pensare?
GIANNI
Niente, non pensare niente! Facevo le prove, per quando verrà don Tanino.
Almeno, saprò cosa dirgli!
MADDALENA
(Ironica) Così saprai cosa dirgli? Ma, da dove arriva questo tuo coraggio? Hai
forse fatto, una promessa a San protettore? (Con sdegno) Ma vatti a coricare!
Ogni volta che viene don Tanino, ti nascondi sotto il letto, e tocca a me fare
l’uomo di casa!
GIANNI
(Convinto in ciò che dice) Ora, non mi nascondo Più! Metterò in evidenza le mie
doti marziali?
MADDALENA
Doti marziali? Cos’è, hai scoperta di avere un’altra malattia nel cervello?
GIANNI
Ma quali malattia!(Dandosi arie) Prima che mi sposassi con te, facevo tanto
sport, tra cui le arti marziali (Allunga la gamba) Vedi che sono atletico? Con
me, non avrai più problemi! Qualcuno ti disturba? Alzo sta gamba(Fa una mossa)lo
metto ko!
MADDALENA
(Prendendolo in giro) Che marito forte che ho! (Gianni si da arie) Ed io che
pensavo tu fossi, solo cretino! Ma ora, ne sono convinta che sei più cretino di
quello che io pensavo!
GIANNI
Ma stai zitta! Ha parlato la sorella di pippi calze lunghe! Don Tanino, può
arrivare, pure adesso! Entra dalla porta, e lo faccio volare dalla finestra! Da
oggi, comando io qua dentro, e i problemi l’affronto io! Sono così arrabbiato,
che don Tanino solo a sentire l’odore della mia rabbia, passerà un silometro a
largo da questa casa!
MADDALENA
Per star a largo da casa, non c’è bisogno che ti arrabbi! Basta sentire l’odore
delle tue scarpe bollite, che cancellano la nostra strada, dalla cartina
geografica! (Bussano e va alla finestra) e don Tanino! (Gianni inizia a
preoccuparsi. Bussano con insistenza)
DON TANINO F. S.
C’è nessuno in casa?
GIANNI
(Sottovoce a Maddalena) Digli che non ci siamo dentro!
MADDALENA
Mi dispiace don Tanino, non c’è nessuno in casa!
DON TANINO
(Da fuori) Maddalena che dici? Non c’è nessuno in casa e sto parlando con te?
MADDALENA
(Impacciata) Si, sono a casa, ma è come se non ci fossi! Non mi andava di star
dentro, e sono andata a farmi una passeggiata fuori! Nemmeno mio marito c’è,
glielo giuro! Un attimo che glielo faccio dire da lui! (Incita Gianni a parlare)
GIANNI
Don Tanino baciamo le mani. Mia moglie ha ragione, nemmeno io sono in casa. lei
è andata a farsi una passeggiata, io avevo più esigenza e sono a farmi una
camminata! Quindi, ci si vedrà...non lo so, forse domani! (Sorride in silenzio,
assieme alla moglie. Entra don Tanino un uomo possente e li osserva, ma loro non
lo vedono. Lo vede prima Maddalena e si spaventa. Gianni continua a ridere
quando lo vede gli viene un colpo e si zittisce a lampo)
DON TANINO
(Tono alto) Ma chi è, stai male? Ti è tirata la voce?
GIANNI
(Impaurito) Ma no! Ridevo in silenzio, per non farmi sentire da lei! Lei sa, che
a me piace scherzare...sono un tipo scherzoso! (Ride per spezzare il ghiaccio,
ma viene bloccato da l’urlo di Don Tanino)
DON TANINO
Silenzio! Meno male, che porto sempre con me, le chiavi...(Alludendo) di casa
mia!
GIANNI
Casa sua? Don Tanino, vi sentite male? (Alza il tono di voce) Non mi faccia
arrabbiare, perchè se mi arrabbio divento Bruce Lii la vendetta! Questa è casa
mia, e basta!
DON TANINO
(Si avvicina a Gianni, malintenzionato) Di chi è la casa?
GIANNI
(Spaventato si stringe a Maddalena) Vostra è la casa, non vi arrabbiate! State
calmo, io scherzavo! Non c’è nessuno qui, che mette in dubbio che questa non è
casa vostra! Gradite del caffè!
DON TANINO
Invece c’è chi lo mette in discussione!
GIANNI
(assume aria da duro) Chi è questo, che dice queste cose? Ha il coraggio di dire
che la casa non è vostra, perché non ha ancora assaggiato queste mie cinque dita
di violenza! (Cerca in giro per la stanza) Esci fuori! Fatti vedere, fituso!
Maddalena, ma a tu a questo l’hai visto? (Maddalena dice di no. poi, a don
Tanino) Don Tanino, non si è fatto vedere sto disonorato! Potete andarvene, che
vi giuro appena lo vedo, gli stacco le orecchie dal collo, a morsi!
DON TANINO
Hai finito di recitare? Stai calmo Gianni, io conosco sto fituso! (Prende Gianni
per l’orecchio) vedi chi è, il fituso! Se non mi paghi almena metà di affitto,
vi butto in mezzo la strada! (Maddalena soccorre il marito)
MADDALENA
Lasciatelo andare, don Tanino! (Tira il marito per il braccio, don Tanino non
lascia l’orecchio di Gianni. Si crea un tira e molla. Don Tanino lo lascia
cadere. Viene coccolato) Gianni rispondi! Gioia mia! (A don Tanino) Non avete
cuore!
DON TANINO
Non ho cuore? Per avere cuore che devo fare? Lasciarvi in casa mia, senza che
voi pagate? Mai, io vi ammazzo!
GIANNI
(Si alza da terra, toccandosi le orecchie doloranti) Don Tanino, si calmi.
Parliamo. Si sieda, faccio come se fossi a casa sua!
DON TANINO
Insisti? Guarda che ti stacco la testa, se continui a dirlo! Questa è casa mia!
GIANNI
L’ho capito! È un modo di dire! (Si siedono entrambi) Don Tanino, lei ha
ragione, ma che posso farci io, se non c’è lavoro! Dove mi giro giro, tutte le
porte chiuse! Ultimamente, lavoravo in una ditta in cui, i soldi si vedevano
ogni morte di papa! Poi, per beffa del destino ha fallito, ed ho perso due mila
euro! Che posso farci! Mi ammazzo?
DON TANINO
No, per carità! Prima dammi i miei soldi, e poi ti spari! Anzi, se non mi dai un
acconto adesso, ti faccio risparmiare la fatica, perché ti sparo io!
MADDALENA
(Al marito sottovoce) Siamo nei guai! Lo vedi che ha brutte intenzioni! Se gli
diciamo che non possiamo dargli soldi, quello ti ammazza!
GIANNI
(Tra se) Che brava moglie! Nei guai ci siamo entrambi, ma quello che deve essere
ammazzato, solo io!
MADDALENA
(Don Tanino, è nascosto dietro loro che li ascolta) dici di essere forte, dagli
un colpo di gamba, così per un paio di mesi, non si farà più vedere sto cornuto!
DON TANINO
Che mi deve dare? (Maddalena e Gianni, balzano in aria) Un colpo di gamba?
GIANNI
(Cerca di inventare qualcosa) Ma no, mia moglie mi diceva, digli a don Tanino
che hai avuto un colpo alla gamba. (Zoppica) Vedete che non posso camminare?
DON TANINO
Ma come, da quando sono arrivato ti ho visto camminare bene, ora zoppichi?
GIANNI
(Impacciato) Già...è vero! Ma con tanti pensieri che ho per la testa, avevo
dimenticato a zoppicare! Ora che ne parliamo, mi fa male! Ahi ahi! (Finge il
dolore)
MADDALENA
(Sottovoce comunica col marito, che cerca di farla zittire) fagli quattro mosse
alla ku fu!
DON TANINO
Che dici adesso? Mosse alla ku fu? Cos’è un nuovo ballo latino americano?
GIANNI
(Spaventato non sa che dire) Ma quando mai, ku fu è...(Non sa che dire, ma poi,
gli viene una idea) Si proprio così! È un nuovo ballo latino paesano! Venga qui
al centro, che le insegno i passi. (Gianni e don Tanino, vanno al centro della
stanza e accennano dei passi di ballo. Il ritmo cantato da Gianni è lo stesso di
“ Mamma insegnami a bailar”) è pronto don Tanino? Si parte! Uno, due, tre! Mamma
insegnami u ku fu, taratatatatarata...così questo non torna più. Gli darò un bel
calcio nel culo, a sa testa di mulo, almeno per un po’ non tornerà...a bussà!
DON TANINO
Basta, con questo ballo cretino! (Gli si avvicina nelle orecchie) è inutile che
mi intrattieni! Voglio i miei soldi! hai capito! (Urlando) Voglio i miei soldi!
GIANNI
Senza urlare! Dove vi sentite allo stadio? Se divento sordo, quando venite a
bussare, io non vi sento, e non vi aprirò! Poi, non dite, ch’è colpa mia!
DON TANINO
Stai tranquillo! Ugualmente posso entrare. Ho le mie chiavi! (Li mostra)
GIANNI
E io, cambio la serratura!
DON TANINO
E io ti smonto il cervelletto! ...non perdiamo altro tempo, dammi un acconto!
GIANNI
Un acconto? Che ho la banca! Prima i soldi, devo andarli a prendere...là!
DON TANINO
Dove?
GIANNI
(Irritato) Aaaaaah, ma volete sapere tutto! Devo andarli a prendere da uno che
gli ho fatto dei lavori in campagna, e deve darmi dei soldi! (Pacandosi) e
pensare che questo lavoro lo presi, grazie a mia moglie! (A Maddalena) Grazie
amore mio! Se non ci fossi tu, io sarei...
MADDALENA
Un cassonetto della spazzatura! (Gianni contiene l’ira)
DON TANINO
Allora, avanzi soldi?
GIANNI
(A Maddalena) Facciamo i conti dopo!
DON TANINO
Per favore, fateli ora i conti, così mi date anche i miei soldi!
GIANNI
Ma che ha capito, don Tanino. (Alzando la voce) I conti significa, ...(Maddalena
s’impettisce e timorato dalla sovranità femminile, paca la sua ira) se non mi
sto zitto, prendo legnate. Allora, come le dicevo, avanzo dei soldi di un lavoro
che ho fatto ad un amico. Dovrebbe portarmeli i soldi, o ci andrò io...comunque,
le garantisco che non appena lui mi porterà i soldi, verrò da lei a portarle
qualcosa. va bene?
DON TANINO
Quando parli così, ti voglio bene! Allora ti aspetto! Posso andar via
tranquillo?
GIANNI
(Tra se) Aspetta e spera!
DON TANINO
Che hai detto?
GIANNI
Niente! Dicevo ...(Recitando da attore) Aspetta che una soluzione ci sarà (Don
Tanino va via, Gianni guarda dalla porta, poi la chiude e si rivolge a
Maddalena) ...e spera che il Signore, buona ce la manderà!
MADDALENA
(Disperata) E ora, come facciamo? È iniziata proprio bene la giornata! Da ora
fino a stasera, chissà quanti ne verranno a chiedere soldi! No, non può più
continuare questa vita! Se sapevo che sarebbe andata così, rimanevo nubile, in
mezzo le cosce di mammà!
GIANNI
E anche quelli di tuo padre!
MADDALENA
Quelli di mio padre no, perché è peloso! Ha più peli lui, che la foresta
amazzonica!
GIANNI
Senti, da come parli tu, è come se la colpa fosse mia! La mattina mi alzo, va di
qua e di là a cercar lavoro, e che mi sento dire: “ Lavoro non ce ne” oppure “
Il lavoro c’è, ma non i soldi” Lo stato ci ha abbandonati, è questa la realtà!
Ogni giorno per vivere, ci costringe ad andar a rubare!
MADDALENA
Sai perché lo stato ci ha dimenticati? In Sicilia si vive a fregarsi a vicenda,
non si pensa che tutti debbano mangiare! Ce chi mangia e chi guarda! Se non
cambiamo questa mentalità, la Sicilia sprofonda più di com’è affondata!
GIANNI
Hai ragione! Sai, mi sta venendo una fame! Che si mangia oggi?
MADDALENA
Niente! È rimasta la sarda di ieri sera! Ci mettiamo un po’ di limano, e la
mangiamo!
GIANNI
Vorresti dire, la lecchiamo! Ha da una settimana che ci lecchiamo sempre la
stessa sarda, tanto che l’abbiamo portata a lamiera! Senti, fammi un po’ di
pasta, dai!
MADDALENA
(Dispiaciuta) Non lo sai che non abbiamo nemmeno i soldi per impiccarci! Cosa
devo cucinare? Non c’è niente!
GIANNI
(Anch’egli disperato) Porca miseria! (Gli viene una idea) Sai che ti dico?
Mangiamo lo stesso! (Maddalena si stupisce) Ti faccio un esempio: Natale viene
il venticinque dicembre, anche se non nevica, che fa, non si festeggia lo stesso
il natale? (Maddalena annuisce) Certamente! Si deve rispettare il calendario!
Noi, anche se non abbiamo mangiare, mangiamo lo stesso! Faremo finta, ma
mangeremo! Lo faremo per rispettare la tradizione dello stomaco! Non stare lì
immobile, vai e prepara! (Maddalena finge come dice il marito. Va nel mobile,
prende una pentola la porta in tavola, come se ci fosse all’interno del cibo)
Che bel profumino!
MADDALENA
(Felice) Amore, oggi ti ho preparato pasta con le lenticchie! (Gianni è pronto
per mangiare) Invece di aspittare la pappa in bocca, apparecchia!(Gianni si alza
forzatamente. Mette piatti, bicchieri e un fiasco di vino. Maddalena riempie i
piatti e si siede. Gianni sta per iniziare, e viene sgridato) Prima la
preghiera! Signore, grazie del cibo che ci doni (Gianni, gesticola alla moglie,
come volesse dirle ”sei pazza? il cibo dov’è?”) Provvedi per chi non ne ha!
Amen!
GIANNI
Maddalena, sai che penso? Ho così tanta voglia di mangiare, che non ci vedo più
dalla fame! (Ridendo, gira il piatto sottosopra)
MADDALENA
(Ridacchia) Ma si, prendiamocela a ridere, ch’è meglio!
GIANNI
(Finge di mangiare) Buona questa pasta, ma ci manca un po’ di sale (Maddalena
gli passa una boccettina di sopra il tavolo, che in realtà è vuota, glielo
mette, assaggia e sputa) Ma che mi hai dato, lo zucchero?
MADDALENA
Scusami Gianni, ma sono tutte cose uguali! (Prende un’altra boccettina a casa, e
la da a Gianni) Tiene, forse è questo il sale!
GIANNI
(Mette un po’ di sale, assaggia e...) Ma questo è peperoncino! Aiuto! Brucia!
(Si tiene la gola) (Maddalena accorre e gli prende un bicchiere di vino) Ma che
mi dai il vino? Acqua! Aiuto, brucia! (Fa avanti e indietro urlando. Maddalena
cerca acqua, ma non ne trova. Si ferma, fa capire che deve far pipì, prende il
bicchiere, esce alzandosi la gonna, ritorna col bicchiere pieno lo da a Gianni
che si riprende) Finalmente! (Gustando) Buona quest’aranciata! C’è ne più?
MADDALENA
Non appena andrò in bagno, ne riempirò una bottiglia! (Gianni cerca di parlare,
ma Maddalena gli parla sopra) Andiamo dai, non ci pensare! Finisci di mangiare!
GIANNI
Ma che mangiare! Mi è passato l’appetito! Per oggi non mangio più!
MADDALENA
Sai che faccio? Vado da mia madre, con la scusa di andarla a trovare, porto
qualcosa da mangiare! (Esce)
GIANNI
Gioia mia, anche se sta morendo di fame, non me lo fa pesare! Cambierà sta
vita...si ma quando, quando moriremo! (Bussano, va ad aprire) Michele! Che
piacere vederti! Dai, entriamo! (Si siedono) l’hai vista a tua sorella, è uscita
poco fa per andare da tua madre.
MICHELE
(Giovane ragazzo) Si, ci siamo scontrati per strada, mentre venivo da voi.
GIANNI
Quando sei arrivato da Roma?
MICHELE
Da due giorni sono in paese!
GIANNI
Sei proprio bravo! Sei da due giorni in paese e non vieni a salutare! Fra
qualche giorno riparti, e se tua sorella non ti vedeva da tua madre, non venivi
a salutare!
MICHELE
Ma che dici, non parto più!
GIANNI
Come non parti più! Ti hanno licenziato da lavoro?
MICHELE
Ma che licenziato! Non parto più perché...sono fidanzato, ecco!
GIANNI
Lasci il lavoro, perché sei fidanzato? Ora nella pentola che metti, l’amore?
MICHELE
Hai ragione, ma a Luisa non la vedevo da sei mesi (Dolce)non posso vivere
lontano da lei!
GIANNI
Poverino, senza di lei, ti si raffredda il bacino? A Roma, nessuna te lo
scaldava?
MICHELE
Che dici! Siamo fidanzati da due anni e non l’ho mai tradita!(Dolce) Ci amiamo
veramente e vorremmo sposarci! (Triste) Ma ora, il problema e suo padre!
GIANNI
Perché, non vuole che vi sposate?
MICHELE
Non è questo! Suo padre è all’antica, vuole che la figlia trovi un ragazzo che
abbia un lavoro, no ...(Gianni interrompe Michele)
GIANNI
Un cane da mondezza!
MICHELE
Diciamo di si! Il problema è, che lui sa che sono diplomato e lavoro in ufficio.
GIANNI
Perché, non è la verità che sei diplomato?
MICHELE
Certo! Ma il diploma è conservato nel cassetto! Sai il motivo per il quale sono
stato al nord! Al paese ero senza lavoro! La Sicilia non da nessuna prospettiva
futura ai giovani! Da ieri, cerco lavoro come un matto,e non l’ho ancora
trovato! Molti mi assicurano il lavoro, ma non la paga. Incredibile!
GIANNI
In due anni che sono sposato, se non fosse stato per tua madre, che ci ha
aiutati a pagare i debiti, ed anche ci sfama, saremmo stati morti! Dico a tua
sorella, di andar via da qui, ma lei niente! (Michele piange) perché piangi?
MICHELE
Avevo promesso a Luisa che ci saremmo fidanzati in casa, non appena sarei sceso
da Roma, e ora... dove li trovo i soldi!
GIANNI
Ma come! E tutti i soldi che hai guadagnato a Roma? che ne hai fatto?
MICHELE
Da Roma, ogni mese, ho sempre mandato a mia madre un assegno del mio stipendio.
Pur sapendo a cosa le servivano i soldi. Scendendo, speravo almeno, di trovare
qualcosa anche per me, invece ...
GIANNI
Tutti i debiti che tua madre ci ha pagato, erano soldi ... tuoi? (Michele
annuisce. Giannuzzu con strazio) Un mese fa, mi ha prestato 5000 euro, per
pagare una cambiala con la mora, se non l’avessi pagata entro pochi giorni,
sarebbero diventati il doppio. Ti prometto che farò di tutto per aiutarti!
MICHELE
(Umile)Non ti preoccupare, non ce l’ho con voi, rinvierò il fidanzamento, finché
non troverò i soldi!
GIANNI
Ma che rinvii le patate? Non ti devi preoccupare, ora penserò a rimediare
(Bussano) Speriamo che sia quello che penso io, mi deve dei soldi! (Bussa con
violenza, Michele va ad aprire, entra Rosolino. Ragazzo di 30 anni) ciao
Rosolino! Come mai da queste parti! Devi darmi cose? Non c’era bisogno di
disturbarti, ma visto che sei qui...oh, ma sei muto! Parla, dimmi qualcosa!
ROSOLINO
(Furioso) Sei un grandissimo cornuto!
GIANNI
(Adirato) Cornuto a me? Come ti permetti! (Si alza, i due si avvicinano
lentamente, girandosi intorno come se si volessero sfidare come nel west.
Dirimpetto uno all’altro, Rosolino sputa nell’occhio a Gianni che vuole reagire,
Michele lo blocca. Poi, Gianni gli domanda a Michele con aria da duro) Che ore
sono!
MICHELE
(Guarda orologio al polso) Sono le due e cinque.
GIANNI
(A Rosolino con aria da duro) Sei fortunato, non uccido mai dopo le due!
ROSOLINO
Uh, che spavento! (Adirato) Io, sono venuto qui, per ammazzarti io! (Insegue
Gianni che scappa. Michele cerca di fermare Rosolino)
GIANNI
Alt! (A Rosolino) Sembriamo tre cretini che facciamo il giro giro tondo
accelerato, e non ho ancora capito perché devi ammazzarmi! Penso che sia giusto
sapere il perché! Dopo, se viene mia moglie, mi vede morto e vuole sapere il
perché, che le dico, non lo so? Dimmi il perché, e saprò dare spiegazioni della
mia morte!
ROSOLINO
(Irritato) te lo spiego io il perché! io ti ho detto di potarmi tutti gli ulivi,
e tu che hai fatto?
GIANNI
Ho potato gli ulivi!
ROSOLINO
(Ironico)E dimmi, chi è stato ad insegnarti a potare così bene?
GIANNI
Mio padre! Mi diceva sempre: “Figlio mio, quando devi fare una cosa, falla
buona, o niente!” e nel tuo terreno ho fatto un buon lavoro!
ROSOLINO
(Irascibile) l’hai fatto così bene il lavoro, che il terreno è diventato un
campo di calcio! (Batte il piede) Un campo di calcio! (Si scaglia su Gianni, lo
strangola) Ti ammazzo fituso! (Michele va in soccorso di Gianni)
MICHELE
La smetta! Mi faccia capire perchè ce l’ha tanto con mio cognato?
ROSOLINO
A questa cosa inutile di tuo cognato, gli ho detto di potarmi gli ulivi, no di
tagliarli fino nelle radici! (Si lancia su Gianni, Michele va a dividerli)
MICHELE
Smettetela! (A Giannuzzu) Ma dico, invece di potare i rami hai tagliato gli
alberi?
GIANNI
Mio padre, mi ha insegnato di tenere gli alberi sempre bassi. Il trucco sta nel
tagliare i rami più alti! I suoi alberi, erano alti quattro metri!
ROSOLINO
Ho chiamato te, per dargli una sistemata!
GIANNI
Una sistemata? Per tagliare i rami alti, dovevo volare?
ROSOLINO
Ti portavi la scala! Mica ci vuole la laurea a capirlo!
GIANNI
Sta di fatto, che l’avevo dimenticata a casa! tornare indietro non mi andava,
quindi, pensai di fare un esperimento: Ho tagliato un albero raso terra, appena
era caduto a terra, notai che mi veniva facile tagliare i rami alti! Così, li ho
tagliati tutti! (Rosolino si rode)
ROSOLINO
Sei una mondezza vagante! Fai schifo! Mi hai consumato! (Triste, quasi piange)
Come la camperò la famiglia, come guadagnerò, ora che non porterò più l’olio ai
clienti!
GIANNI
Senti Rosolino, l’aiuto che posso darti è quello di darti quel po’ di olio di
motori che ho, lo miscela con l’acqua e lo vendi! Con questo, garantirai ai
clienti, che fa bene per chi soffre di scarico lento! (Fa il segno di
scoraggiare)
ROSOLINO
Hai anche il coraggio di prendermi per il culo? Io t’ammazzo! (Lo rincorre e
Michele lo ferma)
MICHELE
(A Rosolino) Venga con me, cercheremo di risolvere la situazione a casa mia!
(Uscendo Rosolino tenta di scappare per acchiappare Gianni, Michele lo tiene ed
escono)
GIANNI
(Amareggiato) è proprio vero, nella vita più si è buoni, è peggio! Se gli
lasciavo gli alberi alti, scommetto che si lamentava perché erano alti. Glieli
ho accorciati fino alle radici, e si lamenta perché troppo bassi. Anzi, dovrebbe
ringraziarmi, ora le olive le raccoglierà da terra! Porca miseria! Ho perso
anche sti soldi! di male in peggio! (Cerca da mangiare) Ho fame, ma non c’è
niente di niente! Nemmeno ragnatele ci sono, almeno mi facevo una insalata
riccia! (Bussano) Finalmente, deve essere mia moglie con cibo! (Guarda alla
finestra) è quella chi è? Mamma mia, che bella! Deve essere una testimone di
Geova! No, non m’interessa! (Guarda alla finestra, esita, sente bussare e parte
ad aprire. Entra una bella ragazza) Prego, si accomodi in cosa posso esserle
utile?
GRAZIA
Buongiorno, mi chiamo Grazia. Mi occupo di casting per spettacolo. Oggi, mi
trovo a Belmonte Mezzagno perché cerco ragazzi tra i 12 e 15 anni per far fare
loro un provino cinematografico che poi sarà visionato dal regista. Lei ha
figli?
GIANNI
Mi spiace signorina, figli non ne ho! E con la crisi che c’è, non conviene
proprio mettere al mondo figli! Quindi, mi dispiace signorina, il provino per il
cinema, chi lo deve fare, la sedia vuota? Non posso aiutarla, non le faccio
perdere tempo!
GRAZIA
Allora vado, mi scusi per il disturbo, ho tanto lavoro da fare! Bye bye (Va via)
GIANNI
(Pensa) Però...ho sempre sognato fare un provino cinematografico, per far
cinema. Peccato per l’età! (Gli si illumina la mente) Provino CINEMATOGRAFICO!
(Esce e urla) Signorina, aspetti! Torni qua! (Rientra Grazia. Gianni ha il
fiatone) Per essere una femmina, ha le gambe lunghe! Se ha anche la lingua
lunga, per come ha le gambe, povero marito! Con lei, tutte le sere ha il teatro
gratis!
GRAZIA
Ma, che vuole dire con queste idiozie!
GIANNUZZU
Niente niente, non parlavo con lei!
GRAZIA
Perché mi ha fatto tornare, (Ironica) ha forse dimenticato che ha figli?
GIANNI
Ma quando mai! Sa, è sempre stato il mio desiderio far cinema, quindi, mi
propongo per il provino!
GRAZIA
Lei? Io ho detto; ragazzi tra i 12 e 15 anni, lei, mi sembra un po’ troppo
cresciutello!
GIANNI
Va bene, sarò un po’cresciuto per quello che cerca lei, ma dentro di me, grazie
a Dio, scorre sangue artistico!
GRAZIA
Davvero? E forse lei, figlio d’arte?
GIANNI
Magari! (Si sbraccia nel modo d’esprimersi) Sin da piccolo ho sempre sognato di
entrare nel mondo del cinema, e diventare un attore regista, dei film che io
stesso scriverei! D’allora, mi sono sempre dato da fare, sono stato a Roma a
studiare cinema, a San Remo giovani con una mia canzone. Da tanti anni faccio
teatro con il maestro, Rocco Chinnici! Scrivo commedie, film, poesie, canzoni!
(Si butta ai piedi di Grazia)La prego, mi faccia fare u provino!
GRAZIA
(Esita un po’) E va bene! Mi ha convinto!(Giannuzzu è felice. Grazia prende
dalla borsa una videocamera) La riprenderò con questa videocamera. Si dia una
sistemata,è importante l’immagine per il regista!
GIANNI
(Va allo specchio, cerca e non trova gel. Guarda che Grazia non guardi verso di
lui e si sputa tra le mani e si sistema i capelli) Pronto!
GRAZIA
(Lo guarda) Bel effetto lucente hanno i suoi capelli, ma che gel ha usato?
GIANNI
Ho usato un gel naturale effetto bagnato. (Fa segnale dallo stomaco in su) Nato
dall’entro terra russo. Gel sputoschi!
GRAZIA
Se le lascio i soldi, può farmene avere una confezione? Il regista ne usa tanto
per gli attori.
GIANNI
Non si preoccupi per i soldi, se il regista non mi farà passare il provino,
verrò di persona a portargli il gel, ...gratis!
GRAZIA
Va bene, possiamo iniziare! Quando le farò segnale, inizi a parlare(Fa cenno a
Gianni e inizia a parlare)
GIANNI
Mi chiamo Giannuzzu carni picca ho 35 anni,ma ho il cervello molto più in alto
della mia età!
GRAZIA
Mi faccia capire!
GIANNI
Da piccolo, tutti mi prendevano in giro, mio padre mi diceva: ”furbo devi
essere! Fallo camminare il cervello!” Così mi allenavo a far volare la mia
fantasia, tanto che un giorno ero così sopra le nuvole che mi scordai il
cervello, 3 metri sopra il cielo!
GRAZIA
Che spiritoso! Vada avanti!
GIANNI
Un anno fa, sono stato arrestato per un giorno. Ora le spiego; Mia suocera ha
raccontato alla polizia che l’ha minacciavo con un cacciavite, ma io ho spiegato
che, siccome le suocere, sono camurruse...danno fastidio! Stavo controllando se
avesse, qualche rotella fuori posto!
GRAZIA
Lei è molto originale!
GIANNI
(Dandosi arie) Signorina, sono sprecato in questo paese! Per concludere, non
lavoro e cerco disoccupazione!
GRAZIA
(Ride) Bella questa! Non lavora e cerca disoccupazione? (Giannuzzu annuisce)
Semmai, cerca occupazione!
GIANNI
Non si prenda collera a spiegarmi le parole, anch’io sono culturato! Ho detto
disoccupazione, perché cerco un lavoro leggero, che non m’impieghi tanto tempo.
Non ho detto occupazione, perché non mi piace il lavoro pesante, soffro
l’accupazione, mi manca l’aria, va!
GRAZIA
(Ironica) Mi scusi per l’ignoranza! Per me, va bene fin qui!
GIANNI
Mi scusi, Se mi permette, vorrei recitare una mia poesia! Posso? (Grazia
annuisce) Il titolo è: L’illusione di una speranza:
Seguo la voce dell’istinto, per trovare un sentiero nuovo nella monotona realtà.
Colora il mio sorriso, il disegno di un grande sogno che vive dentro il cuore. I
miei occhi, vivono la felicità di un futuro ancora da creare, ma racchiusa in
una lacrima, l’emozione bagna il mio presente. Sarà una fissazione, ma
l’illusione di una speranza, mi dona la voglia di non mollare mai!!!
GRAZIA
Complimenti! Veramente bella!(Posa videocamera) Ora vado, mi dia il suo recapito
telefonico, le farò sapere.
GIANNI
(Le da un foglio)E’ il mio numero di cellulare. Non parli con nessun’altra
persona che me! Amici, parenti mi hanno sempre preso in giro, per il mio amore
per il teatro e il cinema.
GRAZIA
Stia tranquillo! A presto! Buongiorno! (Esce, da fuori si sente che da il
buongiorno. Entra Maddalena e Michele)
MADDALENA
Oh, è quella chi è? Che voleva? Ch’è venuta a fare? Perché eri qui? Cosa avete
fatto?
GIANNI
Oh, quante domande! Mi sembri una giornalista! Voleva notizie su una famiglia
del paese, e io gliele ho date! Piuttosto, cosa hai portato? Dov’è il mangiare?
MADDALENA
(Si siede, dispiaciuta) Ma quale mangiare! Lo stavo portando, ma...lo dovuto
dare!
GIANNI
L’hai dato? Ma come, noi andiamo cercando chi ci da a mangiare, e tu, dai il
mangiare agli altri?
MADDALENA
(Triste) Sai come è stato...sono uscita dalla casa di mia mamma, ed ho
incontrato allo zio Peppino e mi ha detto “ vai a trovare a tua zia crocifissa,
ch’è addolorata!” Ci sono andata e la zia, mi ha detto ch’è morta la signora
Fina, quella grossa, la moglie di Nino faccia di copertone. Lì c’era Sebastiana
balla coi cani, che raccoglieva cibo per fare il consolo, mi sono sentita
obbligata e...(Piange)
GIANNI
(Furibondo) Vedi che traffico per venire dentro! La prossima volta quando vai da
tua madre, al ritorno, ti conviene andare a fare il giro da Palermo, almeno è
sicuro che non ti ferma nessuno! Vedete che ingiustizia! Il consolo si fa, solo
alle famiglie dei defunti, a quelli che sono vivi, ma muoiono di fame, come noi,
non ci pensano! Deve per forza morire qualcuno, per avere da mangiare? (Gli si
illumina la mente e urla di gioia. Michele e Maddalena si spaventano) già! Che
bella idea!
MADDALENA
Che ti venga un maremoto in testa! Così devi farci spaventare!
GIANNI
Sentite la mia idea. ora io muoio!
MADDALENA
(Tra se) Magari Dio, mi facesse questo miracolo!
GIANNI
Maddalena, che dici?
MADDALENA
No, niente! Stavo facendo una preghiera!
GIANNI
Allora, ora io morirò, ovviamente per finta, ma faremo credere in paese, ch’è
vero?
MICHELE
Come puoi fare una cosa del genere? La gente come farà a sapere che sei morto!
GIANNI
Semplice! Ora tu andrai dal banditore, e gli dirai che io sono morto (Fa gli
scongiuri) lui, col suo tamburo attirerà gente e annunzierà per le vie del paese
la notizia, e tutti verranno col cibo!
MICHELE
Non è giusto! Scusa, non collaboro!
MADDALENA
Fammi capire, perché vuoi fare questa cosa?
GIANNI
Per il consolo! Chi verrà ad adorarmi, porterà cibo e soldi! Così caro cognato,
raccoglieremo i soldi per fidanzarti! (Maddalena e Michele, sono attoniti) Non
vi spaventate, state tranquilli, tanto ...peggio di come va...non può andare!
Forza Michele, vai dal banditore e digli di urlare così tanto da farsi sentire
fino al terzo mondo! Vai! (Michele esce) Maddalena, visto che devo morire, che
devo fare?
MADDALENA
Me lo vieni a dire a me, che devi fare? Mi dispiace, ma non sono mai morta!
GIANNI
Porca di un maiale, non ci avevo pensato! Allora, per iniziare preparami i
vestiti, che vado a lavarmi.
MADDALENA
Che ti lavi a fare! È acqua persa! Tanto, devi morire!
GIANNI
Già, non avevo pensato nemmeno questo! Prepariamo il letto! (Maddalena esce e
rientra con un lettino, senza materasso) Senza materasso? E se poi, mi verranno
i granchi nella schiena?
MADDALENA
Ma stai zitto! Vai pensando ai dolori? Tanto devi morire! (Esce)
GIANNI
Secondo me, questa ogni volta che esce, accende i lumini ai santi, per farmi
morire veramente! (Fa le corna) Tiè!
VOCE FUORI SCENA
(Le urla del banditore) Facciamo attenzione, c’è il fratello morto. Il funerale,
sarà domani mattina, e chi manca, sarà multato! È morto, Gianni Carnipicca!
GIANNI
(Fa gli scongiuri. Entra Maddalena) Hai sentito? Sono già famoso! Sono felice!
Tutti sanno che sono morto! Fra un po’, saranno tutti dietro la porta. Mi
raccomando, quando ti vogliono dare soldi, devi dire sempre che sono pochi! (Si
sente vociferare)
MADDALENA
(Guarda dalla finestra) Sono già qua! (Bussano)
GIANNI
Minchione, sono già qua! E che mi tiravano i piedi, questa gentaglia! Sto
tranquillo, tanto, l’erba cattiva non crepa mai! (Da fuori si sente vociferare e
Gianni urla alla gente di fuori) Fate silenzio! siete maleducati, non mi date la
possibilità di morire in pace! (Maddalena gli tappa la bocca e lo invita ad
adagiarsi nel letto e va ad aprire. Entra don Tanino, Rosolino, Michele e la
mamma di Maddalena. Quest’ultima vestita di nero. Tutti portano con se, un
sacchetto col cibo. Maddalena va a mettersi di sopra a Gianni e piange con
strazio)
MAMMA DI MADDALENA
(Abbraccia la figlia e partecipa al pianto) Figlia mia, ma come è morto? Come è
successo?
MADDALENA
(Piangendo) è morto, senza dirmi niente! Manco ha avuto il tempo di scrivermi
una cartolina!
MAMMA DI MADDALENA
Quale cartolina! Ma non era analfabetico?
MADDALENA
Si è vero, mi bastava che mi lasciava anche una x, almeno accettavo il pensiero!
(Con strazio sul cadavere di Gianni) Gioia mia, sangue mio, anche da morto, ti è
rimasta la faccia pulita e tenera, come il culetto di un bambino!
DON TANINO
(A Rosolino, sottovoce) vedete che fortuna che ha avuto! Anche da morto, gli è
rimasta una faccia da culo!
MADDALENA
(Continua il discorso rivolta al cadavere) il troppo avvilimento, i troppi
debiti ti hanno prosciugato la vita! Sangue mio, ti sei spento come una candela!
DON TANINO
Può essere che si è spento, perché c’era vento?
MADDALENA
C’era vento, ma io avevo chiuso la finestra, ma lui si è spento lo stesso!
(Piange sopra il cadavere del marito)
MAMMA DI MADDALENA
(Piangente) Sapeva dei tanti debiti che avete, e ha trovato il coraggio di
crepare? (Maddalena annuisce e la madre si lancia su Gianni, ma la bloccano in
tempo) L’ammazzo! Lasciatemi che l’ammazzo! Maddalena, perché non divorzi da
questo cornuto, che ti ha lasciata con tanti debiti! Ma non preoccuparti figlia
mia, fino a che vivrò, tu la prostituta non la farai! Quando morirò, sei libera!
DON TANINO
(Triste) Maddalena, arrivati a queste situazioni, si deve per forza scordar
tutto. Voglio venirti incontro, regalandoti due anni di affitto! (Gianni
gioisce, senza esser visto) Ti dico anche, che ti voglio regalare un assegno di
tre mila euro.
MADDALENA
Sono pochi, don Tanino!
DON TANINO
Quattro mila euro?
MADDALENA
Sono pochi!
DON TANINO
Cinque mila euro?
MADDALENA
Sono pochi!
DON TANINO
(S’irrita e alza la voce) Sempre pochi sono! La morte di questa cosa inutile,
quanto deve venir a costarmi? Te lo faccio di cinque mila euro, punto e basta!
(Scrive assegno e lo da a Maddalena)
ROSOLINO
Scusatemi, non mi ci portava nessuno a compiere questo gesto. Ho portato un po’
di spesa. (Piange e la da a Maddalena)
DON TANINO
(A Rosolino) Vedo che ne stai soffrendo per la morte di Gianni, ma siete
parenti?
ROSOLINO
Non siamo parenti. Prima di morire, in campagna mi ha fatto milioni di danno,
tagliandomi tutti gli alberi di ulivi, fino nelle radici. Piango e mi dispero,
perché penso, perché non moriva prima questo cornutazzo, almeno si salvavano i
miei alberi! (Suona un cellulare, ognuno vede il proprio. Maddalena segue il
suono e prende il cellulare suonante in tasca a Gianni)
MADDALENA
(Risponde) Pronto? Chi è?
GRAZIA F. S.
Buongiorno signora! Sono Grazia, mi occupo di casting per spettacolo. Vorrei
parlare con suo marito.
MADDALENA
(Non sa che dire) Mio marito ...dorme!
GRAZIA F. S.
Lo svegli è una cosa importante!
MADDALENA
Non posso svegliarlo, è stanco morto! Poi se lo sveglio, rovinerebbe la commedia
(Allude a Gianni)l’attore!
GRAZIA F. S.
Per questo l’ho chiamato! Il regista ha visionato il provino di suo marito è
rimasto colpito dal modo in cui ha recitato la poesia! L’ha scelto come
protagonista nel suo prossimo film!(Gianni alza la testa, tutti si spaventano)
MADDALENA
(Sorpresa) Mio marito, un attore vero?
GRAZIA F. S.
Il sogno di suo marito si è realizzato!
GIANNI
(Festeggia. Balla sul letto, gira per la casa urlando) Farò l’attore, farò
l’attore (Vede che tutti lo guardano furiosi e si riposiziona nel letto come
fosse morto)
DON TANINO
(Infuriato) è tutto chiaro! Ci volevi far credere che eri morto, così ti fregavi
soldi e cibo! Maddalena, dammi subito l’assegno o faccio scoppiare la terza
guerra universale!
GIANNI
(Si siede in mezzo al letto) Don Tanino, senza fare scherzi! Come dice il
proverbio “Il dato e dato e non va più ritornato”(A Maddalena) Dammi l’assegno,
con me è sicuro! (Maddalena glielo da)
DON TANINO
Dammi l’assegno o ti spremo come uva! (Gianni scuote la testa. Tutti alzano
braccio in alto) Uno per tutti e tutti per uno!(Si buttano sopra Gianni, Michele
e Maddalena cercano di aiutarlo. Chiusura di scena)
fine primo atto
Secondo atto
(Identica scena di prima. Maddalena, pulisce la casa)
MADDALENA
(Guarda in alto, come se parlasse con il Signore. Parla e lavora) Ogni giorno,
non si fa altro che fare sempre le stesse cose lavare e pulire, pulire e lavare!
Meno male che siamo in due, ma è come se fossimo in dieci! Mio marito, talmente
lavora tanto...a non far niente, che ogni giorno deve aver vestiti puliti! Mi
rivolgo a te e dico, quando hai creato il mondo, non ne potevi fare a meno di
creare l’ordine e la pulizia? No, l’hai creata e io, sono costretta a ordinare e
pulire, ogni giorno! Uffa! Anzi, mio Signore, illumina la mente di
quell’invertebrato di mio marito, sai che è senza cervello! Fa, che faccia un
buon provino, e il regista non scopra la sua vera identità...quella di essere
cretino! (Bussano) è già qua, l’attorino mio! (Apre ed entra Michele, ch’è
triste) Ah, sei tu Michele! Che hai? Ti vedo giù!
MICHELE
(Si siede) Niente, tutto apposto!...Diciamo.
MADDALENA
(Preoccupata) Hai visto che mi nascondevi qualcosa? Parla, dimmi cosa ti è
successo?
MICHELE
(Triste) Anche oggi sono stato a Palermo a cercare lavoro e non ho trovato
nulla.
MADDALENA
Sempre con questo lavoro! Non ci pensare! Continuando così, ne prenderai una
malattia! Vedrai, prima o poi, lo troverai!
MICHELE
(Stizzoso) Facile dire prima o poi! Come se decidessimo noi il percorso della
nostra vita e potremmo farla andare come vorremmo!
MADDALENA
Hai ragione! Se la vita è questa, mica possiamo ammazzarci! Purtroppo, si deve
vivere, alla giornata!
MICHELE
(Nervoso) Dobbiamo vivere alla giornata! se continuiamo a pensar sempre così,tu
pensi che le cose possano risolversi? No,mai! Anzi,non faranno altro che
peggiorare!
MADDALENA
Che mondo di guai! Che vuoi che ti dica,se tutto quello che dici è la pura
verità! (Un attimo di pausa) Senti Michele, stavo pensando, ma tu sei diplomato
in ragioneria! Perché non provi a chiedere negli uffici? Chi sa, qualcuno ha di
bisogno un ragioniere!
MICHELE
(Stufo) Ho provato a cercare qualsiasi genere di lavoro, e ho provato anche
negli uffici. Malgrado abbia esibito il diploma col massimo dei voti, la voglia
d’impegno nel lavoro, nessuno mi ha voluto assumere per inesperienza! Fossi
stato al nord, non m’avrebbero fatto aprir bocca che già sarei stato a lavorare!
MADDALENA
Che ci possiamo fare, la Sicilia è questa!
MICHELE
(Nervoso) La Sicilia è questa? Belle parole, confortanti! Sappi che la Sicilia
siamo ognuno di noi! La nostra mentalità sta distruggendo questa terra! Tutti
evadono alle tasse per arricchirsi e vivere, indegnamente col sangue
dell’operaio! Lo stato ci tartassa di tasse e allontana sempre più a noi giovani
da quella favola che noi tutti chiamiamo, futuro! In Sicilia non morirà mai la
delinquenza! La colpa è dello stato! Se s’impegnasse a costruire per noi giovani
un futuro migliore, la malavita non esisterebbe più!
MADDALENA
Sante parole hai detto! Ora, mi capisci perché non ho figli? Non ho niente di
sicuro per me, che ormai sono ben affermata in questo mondo,pensa ad una povera
creatura. Che futuro potrò dare loro, se non esiste nemmeno il mio futuro!
Quanto vorrei che cambiasse questa realtà!
MICHELE
Se noi Siciliani ci alzassimo in piedi e lasciassimo che il nostro grido di
protesta arrivasse nel cuore dello stato, credo, si risolverebbe qualcosa, ma
finché nulla di ciò avverrà, continueremo a soffrire! (Triste) Da quando sono
tornato in paese, ho incontrato dei vecchi amici ho potuto notare quanto la loro
vita sia migliore della mia, chi ha l’auto nuova, chi vestiti di marca, e io? Da
tanti anni che lavoro onestamente, mai un lusso! Non riesco proprio a capire
quanto è ingiusta la vita! Chi segue la retta via sta male e chi fa l’opposto
sta bene! E io,non so proprio più cosa pensare!
MADDALENA
(Gli poggia mano sulle spalle) Ascoltami bene,Michele! Sappi che non sono quelle
le scorciatoie da prendere. Sì, ti aiutano ad avere il mondo in mano, ma senza
che ti rendi conto, lo stesso mondo che fino a poco prima eri tu a dominarlo,
dopo sarà lui a schiacciarti! Rifletti, non commettere errori!
MICHELE
Cercherò di non far errori,ma ... sarà difficile!... è difficile!(Entra Gianni
che si lagna, a un occhio nero e i vestiti stracciati, a malapena si regge in
piedi))
MADDALENA
Gianni! Che ti è successo? Ma che provino ti hanno fatto fare, quello di farti
investire da un treno?
GIANNI
Peggio! Ho visto due montagne, abbattersi sopra di me!
MICHELE
(Sorpreso) Cosa? Le montagne ti sono cadute di sopra? Ma che dici? Se fosse
stato vero saresti morto!
MADDALENA
(Gianni con poca voce, ripete continuamente “ è vero” ) Non ti meravigliare
Michele, questa è la verità!
MICHELE
Ma dai Maddalena anche tu! A parte ch’è una cavolata, ma poniamo il caso che
fosse capitato veramente. Come puoi dire di esserne certa,se tu sei stata con me
qua a parlare?
MADDALENA
Ne sono convintissima ch’è successo, e lui sia ancora vivo! Sai perché? perché,
l’erba cattiva, non muore mai!
GIANNI
Ma che discorsi persi fate! Io per montagne, intendevo due guardie del corpo del
regista, tutti muscolosi. Sembravano due armadi a muro, a quattro ante!
MADDALENA
Che c’entrano le guardie del corpo!
GIANNI
Sono andato dal regista per il provino, appena mi sono presentato il regista mi
disse che purtroppo, aveva preso un altro attore al mio posto. Io, che sapevo
che al regista gli interessa il gel per gli attori, gliene ne ho, spalmato un
po’ sul viso, tutto quello che avevo da espettorare! Gel sputoschi! A questo
punto, si sono avvicinati questi due armadi, io gli ho fatto quattro mosse alla
Van Damme. Ma appena loro, mi hanno messo le mani di sopra, non ci ho più visto
dalla rabbia!
MICHELE
(Ironico) Immagino che...li hai massacrati!
GIANNI
Certo che li ho massacrati, ma a parole! Per mia sfortuna, le parole non hanno
avuto nessun effetto! Allora, questi due ignobili armadi, ne hanno approfittato
che la rabbia mi avesse accecato, e loro mi hanno massacrato di bastonate! Più
dicevo loro “ Fermatevi cornuti! Abbiate pietà!” Loro, aumentavano di più
l’intensità delle percosse! Che vigliacchi, se ne sono approfittati, perché mi
facevano pietà ad ammazzarli!
MADDALENA
Ma tu, a loro, non facevi pietà?
GIANNI
Non lo so, se gli facevo pietà. Penso di si, perché mi davano solo pugni in
faccia! Che gente brava esiste! Solo pugni in viso, nessun calcio!
MADDALENA
Guarda che posso completare l’opera, dandoteli io i calci in culo, almeno ti do
una strigliata a quella specie di cosa che tu chiami, cervello! Invece di
difenderti, e staccargli la testa, pensi che è brava gente, questi due bodycaz!
GIANNI
Si chiamano, bodygards! E poi, dice il Signore:” Porgi l’altra guancia” io ce li
ho offerte tutte e due (Si lamenta) però... che male!
MICHELE
Io vado, devo passare dall’edicola a comprare la rivista degli annunci di
lavoro. A dopo (Esce)
MADDALENA
Stai attento! (Angosciata) Sono preoccupata per mio fratello, lo vedo disperato
e ne sto prendendo una malattia!
GIANNI
Lo vedi disperato? Io l’ho visto bene!
MADDALENA
Lo hai guardato bene in viso?
GIANNI
Veramente no! Cos’è, a dimenticato a lavarselo?
MADDALENA
Smettila con questo tuo scherzo! È confuso! È così confuso, che non sa dove
andare a sbattere la testa!
GIANNI
Questo è il problema? Semplice! Se ricordi, mi avevi detto che volevi buttare
giù questa parete, per allargare la stanza. Chiamiamo tuo fratello, e lo
facciamo sfogare!
MADDALENA
Piantala! Ho paura che mio fratello, prenda una brutta piega e scivoli nella
mala vita!
GIANNI
Ti spaventi per questo? sei cretina! Sei arretrata! Aggiornati! È normale vivere
così, ai nostri giorni!
MADDALENA
Ma si può sapere cosa hai capito?
GIANNI
Che Michele è venuto qui, è scivolato, ed è diventato...ricchione!
MADDALENA
Che ti venga un diluvio di diarrea! Stai attento, quando parlo! Ho detto
scivolare, per star a dire che temo che prenderà un piede sbagliato,
intraprendendo strade malavitose!
GIANNI
Alcune volte, il metabolismo del mio cervello, va in tilt! Comunque, sta
tranquilla che questa paura non ci sarà!
MADDALENA
Prima che tu venissi, mi raccontava ch’è stufo di girare e rigirare, senza
trovar lavoro!
GIANNI
S’è per questo, è una moda in Sicilia, non avere lavoro! Ed io che dovrei fare,
che non lavoro sempre! Mi uccido?
MADDALENA
Che c’entra! Tu, per quanto cretino possa essere, sei maturo! Lui è un
ragazzino!
GIANNI
Amore, grazie per il complimento! ...comunque, a tuo fratello, cercherò di
parlargli io, e di insegnargliela io la giusta strada, evitandogli quella con le
buche!
MADDALENA
Ma tu lo fai apposta, o sei cretino di natura?
GIANNI
È un dono di natura!
MADDALENA
Per strade malavitose, intendo criminalità! (Si mette la testa fra le mani,
piangendo)
GIANNI
(Si rattrista) Dai non far così! Michele non è un ragazzo che si lascia
trascinare facilmente nella malavita!
MADDALENA
Mi ha detto, che ha visto dei suoi vecchi amici benestanti, e lui, che ha sempre
lavorato onestamente, è sempre un pezzente! Poi, a gravare il suo disagio, si ci
mette il suocero che se non trova lavoro Michele, a sua figlia non gliela darà
mai! (Continua a piangere)
GIANNI
Dai non fare così! Michele è in gamba, vedrai!
MADDALENA
Eravamo piccoli io e Michele, quando mia madre restò vedova. Siamo cresciuti
senza un padre. Siamo cresciuti, sapendo che mio padre fosse morto in un
incidente, ma il giorno che mi feci dire da mia madre la verità, fu per me una
ferita che ancora oggi, brucia! Vedendo Michele così, mi fa star più male, ma
non vorrei mai che lui sapesse la verità, sulla morte di nostro padre!
GIANNI
Io credo, che sarebbe la cosa più giusta nel fargli sapere la verità!
MADDALENA
No! temo che se prenderà male la notizia, sarà peggio! O forse no...(Piangendo)
beh, non lo so!
GIANNI
Non piangere! (Disperato) Se avessi una bacchetta magica, cambierei il mondo!
Darei lavoro e toglierei la delinquenza! Quanto vorrei poterti vedere
tranquilla, e quanto vorrei poter aiutar Michele! Ma che posso fare io...niente!
(Pensa un po’) Vero! Dai, mi è venuta una idea geniale!
MADDALENA
Quando dici così, ho paura!
GIANNI
Ancora pensi a quello ch’è accaduto! Questo è diverso! Sto pensando di simulare
un incidente stradale, dove l’accidentato sono io!
MADDALENA
E questa me la chiamo una bella idea?
GIANNI
È proprio una ottima idea! anche perché so recitare, bene! studiamo un incidente
stradale, dove m’investono. Così, l’assicurazione pagherà milioni di milioni!
MADDALENA
Se la metti così, mi piace la tua idea! ti fai mettere sotto da una macchina, ti
fai ammazzare e mi lasci ricca, così aiuterò mio fratello!
GIANNI
(Fa gli scongiuri) Sei un uccello della malora! L’altra volta, quando ho finto
di morire, pregavi che io morissi vero, ora anche! Non facciamo che te la
intendi col beccamorto? Si che ti ci faccio andare con lui, ma al cimitero!
MADDALENA
Pensi questo da me? (Dolce) Io ti amo!
GIANNI
Si mi ami, quanto un mal di stomaco!
MADDALENA
Comunque, spiegami meglio questa idea. Come pensi che possa funzionare!
GIANNI
Ho pensato di far finta che Michele, mi investa sulle strisce pedonali del corso
del nostro paese. Io sbattendo la testa, vado in tilt e divento, diciamo mezzo
scemo! Sono convinto che andrà benissimo! Anche perché, nella compagnia di
assicurazioni del paese ho un amico che può aiutarci, falsificando qualche
carta!
MADDALENA
Secondo me, andrà bene questa messa in scena! A parte l’aiuto del tuo amico, la
faccia da scemo ce l’hai, quindi, sarà realistica la cosa!
GIANNI
(Ironico) Ah ah ah ah! Sono morto dalle risate! (ira contenuta) Ora, resta farlo
sapere a tuo fratello! Spiegargli tutto e andare di corsa a fare la denuncia!
Oh, se questa cosa riesce, saranno tanti soldi! tanti da sistemarci noi, e
Michele!
MADDALENA
Si, mi hai convinto! Corro subito a spiegargli tutto a mio fratello, e andremo
subito a fare la denuncia! L’accompagnerò io! (Uscendo) A dopo.
GIANNI
Vai tranquilla amore! Tanto...peggio di come va...non può andare! (Prende il
cellulare che ha in tasca ed effettua una chiamata) ciao Vincenzo! Tutto bene?-
- io bene, potrebbe andar meglio!- - (Ride) Ancora ci pensi? Non le uso più le
bambole gonfiabili!- - per forza, ogni volta ne dovevo comprare una nuova!- -
quando gli davo sotto, ero peggio di un martello pneumatico incazzato!- il
problema che si bucavano subito!- -Si, certo che mi sono sposato!- -Certo, l’ho
fatto per risparmiare, almeno mia moglie, non si buca mai!- -Senti Vincenzo,
volevo dirti, vorrei fare un’assicurazione di quelle (Allude alla
falsificazione) che solo tu sai fare, e mi serve il tuo aiuto. (Agitato) Cosa?
Non fai più quel lavoro? -Sei diventato onesto, senza dirmi niente?- di chi ti
occupi?- -A me dici questo?- -ma perché non crepi tu, proprio ora al telefono- -
che amico sei che mi dici dopo tanto che non ci sentivamo, tu mori!- Cosa?-
(Ride) Che imbranato! Avevo afferrato male le parole! Lavori al centro tumori,
mi fa piacere!- -Vero mi dici? Mi aiuti lo stesso? Bene! - -mi manderai un amico
dottore per visitarmi e io come parola chiave, userò la parola, Vicè!- - si, ho
capito tutto! (Bussano) Ora ti lascio che bussano. Ok grazie, grazie di cuore.
Poso e chiudo! (Fine chiamata e risponde da dentro) chi bussa?
VOCE FEMMINILE F. S.
Buongiorno, siamo della chiesa, vorremmo entrare a casa sua e portarle la parola
di DIO.
GIANNI
Mi dispiace, ma la mia casa e piccola e fa schifo! Non ci entrano tutte le
persone della chiesa!
VOCE FEMMINILE F. S.
Ma che ha capito! Siamo due sorelle testimoni di Geova e vorremmo annunziarle la
parola, se ci fa entrare!
GIANNI
Cosa? Siete testimoni di Genova, e mi dovete dire parole? Scusate, avete
sbagliato casa. i testimoni di nozze ce l’ho in paese, a Genova no! Quando mi
sono sposato ho invitato tutti, e quindi, non avete diritto a dirmi parole!
VOCE FEMMINILE F. S.
Ho capito, non vuole farci entrare! Le lasceremo dietro la porta un opuscolo lo
legga, almeno!
GIANNI
(Scivola in scena un librettino che lo prende e lo legge) Non peccare più, Gesù
ti ama! (Attimo di riflessione) Pensandoci bene il Signore non sarà felice di
quello che sto facendo, ma ti giuro che non è cattiveria, ma necessità! (Bussano
apre ed entra la moglie e Michele) Com’è finita?
MADDALENA
Tutto bene! Appena siamo entrati, il direttore dell’assicurazione, tanto
gentile, Michele gli ha spiegato tutto, intanto arrivò una telefonata e il
direttore, ci ha congedati dicendoci che molto presto ci manderà un controllo a
casa! Dico io, manco se fossimo raccomandati!
GIANNI
Certo che lo siamo! Ho telefonato all’amico mio Vincenzo, mi ha detto che
manderà lui un amico dottore per controllo. Io, userò la parola chiave “Vicè”. È
fatta! Sorridi cognato, questa volta finirà bene, soldi a palate!
MICHELE
(Triste) Per causa vostra ,mi trovo sempre coinvolto in circostanze che io mai,
sognerei di fare! Credo, che finirà peggio di l’altra volta!
GIANNI
(Irritato) Minchione! Sei un uccello della malora, peggio di tua sorella! Invece
di sperare che tutto andrà bene, speri il male! se faccio questo, non è solo per
me e tua sorella, ma anche per te! È vero, nella vita più si è buoni, peggio è!
MICHELE
Questo me lo chiami essere buono? Tu che rubi i soldi dello stato!
GIANNI
Ma che rubo! Li sto solamente prendendo in prestito! E poi, con tutte le tasse
che lo stato ci impone, nemmeno il tempo di entrare questi soldi, sono già
pronti per uscire! E poi, sono come Robin Hood, rubo ai ricchi per dare ai
poveri!
MADDALENA
(Bussano e va a guardare alla finestra) Il dottore! È già qua! (A Gianni) Svelto
svelto! Inizia a sentirti male!
GIANNI
(Con serenità) Smettila con quest’ansia e stai calma! Il dottore è cosa nostra!
(Maddalena apre, entra un uomo distinto con una borsa)
DOTTORE
Buongiorno!(Giannuzzu gli dà la sedia per farlo sedere)
GIANNUZZU
(Con tanta dinamicità) Buon giorno signor dottore! Prima che inizia a sprecare
le sue parole,le posso offrire una bella tazza di latte?
DOTTORE
Latte? Come sarebbe latte!
GIANNI
Come, come sarebbe latte? Meno male che lei è dottore e non sa come è fatte il
latte! Se non lo fa, glielo dico io, il latte è fatto ...di latte!
DOTTORE
(Ironico) Lei è molto gentile,non sapevo che il latte è fatto col latte!
(Nervoso) Io intendevo dirle, che mi sono sorpreso a sentirmi dire di ricevere
una tazza di latte. Quando lei riceve ospiti a casa sua,le offre il latte?
GIANNI
Quando c’è si! Se latte non ne ho, invito gli invitati a portarselo da casa, per
poi offrirglielo io!
DOTTORE
La smetta! Mi offra una tazza di caffé!
GIANNI
Ma quale caffé! U caffé costa caro! E poi fa diventare incazzosi!
DOTTORE
Si dice,nervosi!
GIANNI
E va beh nervosi, incazzosi. Sempre là siamo, che gonfiano le... (Indica con le
mani le parti basse)
DOTTORE
(Stufo) Ok! Ho capito. Comunque, la ringrazio ugualmente,ma non si disturbi
tanto per me,perché sto già andando via!
GIANNI
Ma dove vado, dottore! (Scherzosamente) Appena lo dice un’altra volta, le rompo
una gamba! Prima deve fare il verbale! Così l’assicurazione manda i soldi!
DOTTORE
Ma si calmi! Lo so quello che devo fare! Sono venuto qua per questo! ho detto
“sto già andando via” Come per dire,che non ci metterò tanto tempo! (Il dottore
prende dei fogli dalla borsa e li legge)Allora, mi trovo qui, per
l’assicurazione fatta dal signor Michele Favazza ai danni ...
MICHELE
...Sono io Michele Favazza.
DOTTORE
Ah, è lei? È venuto a far visita al signor ...(Legge) carni picca? (Michele
annuisce) Bravo! Ne esiste poca gente come lei. Come dicevo, ai danni del signor
carni picca, in quanto è stato investito dal signor Favazza. Sono venuto a
visitare e mettere a verbale qualsiasi genere di trauma che riscontrerò. (Guarda
i presenti) Dov’è l’investito?
GIANNI
(Con vitalità) Presente! Sono io, Gianni Carnipicca, in carne e ossa! (Ride)
DOTTORE
Lei? Da quello che mi è stato detto dal direttore, lei dovrebbe essere più morto
che vivo, come vedo, sta meglio di me!
GIANNI
Come dice mia moglie: “ L’erba tinta,nun muore mai!” E poi,ho detto di esagerare
perché in mezzo a tutto questo c’è (Alludendo)Vicè!
DOTTORE
Vicè? A me risulta che l’ammalato si chiami Gianni! La prego, mi porti
dall’altra parte a visitare l’ammalato!
GIANNI
(Spiritoso) Sono io l’ammalato! (Finge di non reggersi in piedi) Sto morendo!
Dottore mi aiuti, mi vengo gli svenimenti! (Finge di cadere, poi ride come un
matto) Dottore, faccio così perché...(Allude) Vicè’!
DOTTORE
(Adirato) Non mi faccia perdere tempo! Se continua ancora, andrò via e non
scriverò niente a verbale e mi spiace per il signor Gianni che sta male!
GIANNI
Ueh! Non s’incazzi! Meno male che non avevo caffé! Se le davo il caffé, le
usciva fuoco dalle orecchie? Stia calmo, che vado di là a prendere il malato
(Esce e rientra con uno scialle in testa, fa una voce da vecchietto) Buongiorno
dottore, sono Gianni Carnipicca, mi sento male! Si sbrighi a fare il verbale, e
se ne vada di corsa! Tanto sto calmo, perché c’è...(Allude) Vice’!
DOTTORE
(Vede ch’è Gianni, e si arrabbia)Ma è sempre lei! Come si permette a prendersi
gioco di me!
GIANNI
Ueh, stia calmo! Se è arrabbiato, si metta il culo in abbagno maria! Ha da un
ora che le dico che io son Gianni Carnipicca. (Dolce) Faccio tutto questo,
grazie a...(Allude) Vice’! L’ha capito? Vice’!
DOTTORE
(Irritato) Da quando sono arrivato, ad ogni cosa mi dice “Vicè” ma si può
sapere, che schifio intende dire con “Vicè”?
GIANNI
Che intende? Come che intende! La parola chiave!
DOTTORE
(Meravigliato) La parola chiave? Che vuol dire con, la parola chiave?
GIANNI
(Si gratta la testa, dalla confusione. Prende il cellulare e telefona) Pronto! –
Vincenzo, ma a che schifio di dottore, mi hai mandato! Non capisce la parola
chiave Vice’, come mai?- - Cosa? (Si mette la mano in testa. È disperato)
L’amico dottore che mi dovevi mandare, l’hanno arrestato? (Si gira verso
Maddalena e Michele) Voi due, dove schifio siete andati a fare la denuncia?
MADDALENA
(Timidamente) L’assicurazione del paese, era chiusa per fallimento e siamo scesi
in città. (Gianni si rode, fa dei gesti come se li volesse uccidere. Dopo,
sviene e viene soccorso) Gianni! Gioia mia! Non morire!
GIANNI
(viene aiutato a sedersi) Dottore, mi controlli che stavolta, mi sento veramente
male! Ho preso una botta, più forte dell’incidente col signor Gavazza, mio
cognato. (Il dottore è irremovibile) dottore che fa? Non mi controlla? L’ha
scordato che deve fare il verbale?
DOTTORE
(Esce dalla borsa il cappello dei carabinieri e lo mette. Tutti si meravigliano)
Il mio nome è onso, Al-fonso!
GIANNI
(Sottovoce a Maddalena) Bello stronzo!
DOTTORE
Sono il maresciallo dei carabinieri del comando di Palermo! Da tempo, si
segnalano truffe alle compagnie di assicurazioni. Per combattere questa
illegalità, ci camuffiamo da dottori per scovare e punire i truffatori come voi!
GIANNI
(Impaurito) Che bella sorpresa! Senta signor sbirro, noi siamo brava gente!
Abbiamo fatto questa commedia, perché siamo tutti attori, e io modestamente, il
regista! Che male c’è, alla fine ne scapperà una risata, eh! E poi, non sia
arrabbiato, sia felice che anche lei ha preso parte alla nostra commedia!
DOTTORE
A me non piace recitare, perché sono bastardo dentro!
GIANNI
(A bassa voce) E cornuto dentro!
DOTTORE
(Irritato) Cosa ha detto? Cornuto a me?
GIANNI
Ma quando mai! Se li lavi le orecchie la mattina! Io ho detto, cornuto fuori, a
quello che passò di fuori! Lei è dentro, si poteva incazzare se dicevo cornuto
dentro!
DOTTORE
Capisco capisco!(Chiama col cellulare) Sono il maresciallo corna duri, ho
scovato un’altra famiglia di brava gente. Posso procedere? Ok! Signori, siete
pregati di seguirmi, in centrale!(Tutti spaventati)
GIANNI
Ma quale centrale! Io sono mancino di destro! Appartengo al partito paesano
internazionale della comunità europea delle quattro terre bruciate!
DOTTORE
Immagino che governo di brava gente è il vostro!
GIANNI
Senti chi parla! Comunque, io sono il regista e la nostra commedia non può finir
così!
DOTTORE
Le do un consiglio, cali il sipario su questo atto, il prossimo lo faccia finire
diversamente. Per ora, andremo in centrale. Le do da subito una bella notizia.
Le assicuro che andrà a dirigere le sue commedie con i detenuti in carcere!
Andiamo!
MADDALENA
(Gemente) La prego, signorino sbirro, faccia finta di niente per questa volta!
Chiudesse un occhio e anche noi lo chiuderemo! (Il maresciallo la ignora)
GIANNI
(Nervoso) Che schifio dici Maddalena! Non lo sai, che ci sono rimasti, solo gli
occhi per piangere. Se ne chiudiamo uno, andiamo a sbattere al muro!
DOTTORE
(Ride) E poi suo marito ha ragione! E poi mi spieghi, perché mi ha detto “anche
noi chiuderemo un occhio” Perché, cosa ho fatto?
MADDALENA
Cosa ha fatto? Abuso di potere! Lei, non solo ch’è sbirro, ma sotto sotto è
anche dottore! Ora capisco perché in Italia, la gente muore! I carabinieri,
siete tutti cattivi! Ve ne approfittate della brava gente come noi! (Piange)
GIANNI
Che dici Maddalena! I carabinieri sono tutti bravi! L’unico cornuto che c’era in
tutta Italia, ce l’hanno mandato qui!
DOTTORE
Come si permette! Ora faccio una telefonata e vi consumo!
GIANNI
Dai, stavo scherzando! È una battuta della commedia! Mi permetta di baciarla,
signor sbirro! Mi dia questo onore! (Il finto dottore lo respinge, lui si
accanisce con rabbia. Maddalena e Michele cercano di fermarlo. Chiusura di
scena)
Fine secondo atto
Terzo atto
(Scena medesima. Entra Gianni vestito da lavoro. Ha un sacchetto con la spesa e
lo posa sul tavolo)
GIANNI
Amore, io sono qua! (Entra Maddalena si baciano. Si vede che si trova in stato
di gravidanza) Ciao amore, come stai?
MADDALENA
Diciamo un po’ meglio, mi sento sempre stanca e sono costretta a stare a letto,
ho tanto da fare.
GIANNI
(Le tocca la pancia) Non pensare a nulla! Pensa solo che qui dentro, c’è il
frutto del nostro amore. Devi riposarti, così lui crescerà sano e forte!
MADDALENA
Hai ragione Gianni, ma non posso stare tutto il giorno coricata, ho una famiglia
da mandare avanti! E poi, tu torni stanco da lavoro, mi sembra giusto che io ti
faccia trovare tutto pronto!
GIANNI
(Le tappa la bocca) Ora basta! Hai parlato tanto, non affaticarti! Tu, non
preoccuparti, per il cibo ci penso io! Da oggi, ti aiuterò anche a fare le
pulizie! (Maddalena lo abbraccia)
MADDALENA
Sono stata fortunata a sposarti! Sono fiera di te!
GIANNI
Il merito non è mio, ma Dio che mi ha cambiato! Da quando lui è entrato in casa
nostra, tutto è più bello! (Rattristato) Solo ora, mi pento di tutto quello che
ho fatto! Per soldi, prendevo in giro la gente! Più facevo peccati, più le cose
andavano male! Ora sono felice che la fede vive in me e ho trovato anche la pace
e l’amore vero! Grazie anche questo, si sono aperte le porte del lavoro!
MADDALENA
La vera fortuna è quella di confidare in nostro Signore!
GIANNI
Se l’avessimo scoperto prima, di sicuro, non avrei mai fatto quegli errori!
MADDALENA
Il Signore ci ha visto come pecorelle sperdute al buio, ed è venuto a
recuperarci per non continuare a cadere.
GIANNI
Senti che facciamo. Tu siediti, che vado a lavarmi, e dopo penserò per mangiare.
(Bussano, va ad aprire ed entra Michele ben vestito) Guarda guarda chi si vede!
MADDALENA
(Seduta) Che piacere, vedere mio fratello!
MICHELE
(Ben vestito) Il piacere è mio potervi riabbracciare dopo due mesi che non ci
vediamo.(Va dalla sorella e si abbracciano)
GIANNI
(Lo contempla per bene) Accidenti! Vestiti di marca, le scarpe che sembrano uno
specchio, il cappotto di pelle! Complimenti! Sono veramente felice che ti sei
sistemato, da quando lavori in fabbrica!
MICHELE
Anche per me,pare un sogno! Si è vero,si lavora si fatica,ma a fine mese quando
guardi lo stipendio,dimentichi la fatica!
MADDALENA
Hai visto che alla fine è andata bene? Ti ricordi, quando mi parlavi dei tuoi
dubbi su che strada prendere? Meno mali, che hai una sorella che rompe! Se non
fosse stato per le mie prediche che ti facevo, chissà che strada avresti fatto.
Però,sono contenta che tu,sei contento a fare un lavoro onesto!
MICHELE
(Alla parola onesto,Michele si rattrista,tanto d’attirare l’attenzione dei
presenti. Guardandoli in viso,per rompere il ghiaccio sorride) Avanti, che mi
raccontate? Cosa fate, per tirare avanti? Non mi dite che fate sempre......
GIANNI
No no! Ormai quella è acqua passata! Sono stati errori passati che ora non farei
neanche se mi pagassero!
MICHELE
Complimenti! Mi fa piacere sentirti dire questo. Non me lo sarei mai aspettato
da te! Tanto che non mi sembri più tu! A cosa è dovuto il tuo cambiamento?
GIANNI
Al mio incontro con il Signore! Grazie a lui,ho capito i miei errori. Ora seguo
la retta via per la sua volontà!(Alza mani al cielo)
MICHELE
(Tiene le mani a Maddalena) Sorellina, che mi dici di bello?
MADDALENA
(Felice) Aspetto un bambino!
MICHELE
(Sorpreso) Davvero?(Abbraccia la sorella) Sono strafelice! È bello rivedervi
dopo due mesi e sentire che la vostra vita è cambiata!
GIANNI
Grazie a Dio!
MADDALENA
Dimmi, come va tra te e Luisa?
MICHELE
Va a gonfie vele! Tanto che abbiamo deciso di comprarci un pezzo di terra in
paese, per crearci una villa come piace a lei!
GIANNI
Certo, il signor Michele deve farsi la villa! C’eri abituato a questo lusso,
eh?(Ride) Dai sto scherzando! Sono felice che te la passi bene! Se speravi che
la villa te la facevi stando in paese, potevi vivere per sempre in una capanna!
Michele, ho sentito che in fabbrica dove lavori tu, cercano operai! Si, il
lavoro ce l’ho, però, vorrei provare! Domani, mi ci accompagni?
MICHELE
Ma chi te l’ha detto? Per ora, non cercano operai!
GIANNI
Cos’è, sei forse geloso che anch’io mi farò la villa? Non preoccuparti, me la
farò piccola piccola, per non coprire la tua!
MICHELE
(Ride) Per me, puoi crearti un palazzo! La mia sarà una villa semplice!
GIANNI
(Con spiritosaggine) Si si, secondo me sei geloso! Sei geloso che mi farò una
villa con due piscine, campo da golf, biliardo, ect...E va beh, ci andrò da solo
in fabbrica e gli dirò che mi ci hai mandato tu! Le raccomandazioni servono!
MICHELE
Maddalena senti, ti spiace se ti invito ad andare dalla mamma? Devo parlare con
tuo marito.
MADDALENA
Perché dovrebbe dispiacermi!
MICHELE
(L’accompagna fino alla porta) Grazie sorellina! Là troverai Luisa. Sarà felice
di vederti!
MADDALENA
Anch’io lo sarò nel vederla! (Uscendo) A dopo
MICHELE
(Triste)Devo parlarti Gianni!
GIANNI
Sediamoci! (Spiritoso) Chi lo sa, mi dici qualche cosa scandalosa, e svengo!
Sono magro, ma per alzarmi mi ci vuole una gru! Puoi parlare!
MICHELE
Si tratta del mio lavoro!
GIANNI
Non mi dire che sei stato licenziato dalla fabbrica?
MICHELE
La verità è che non ho mai lavorato in fabbrica per come tutti voi sapete.
GIANNI
Non hai mai lavorato in fabbrica? E il tuo benessere, da dove arriva? (Michele
piange Gianni intuisce) Vuoi dire che ......
MICHELE
(Gemendo) La disperazione è stata un traino fino al tunnel tenebroso della
malavita! Ho cercato e ricercato per tenerla lontano da me,cercando un lavoro
umile,ma onesto. Ma niente! Solo umiliazioni e disperazione! Il padre di
Luisa,mi ha creato tanti problemi! Credeva che io fossi, un nullafacente,perché
non mi vedeva mai lavorare! Ha ostacolato il nostro amore in mille modi!
Arrivato a questo, pur di non perdere Luisa,l’ho fatto. Ora, mio suocero è
felice, crede che ho un’ottima posizione, anche Luisa crede così,
invece...(Piange)
GIANNI
Ti capisco! Non l’hai fatto perché lo volevi,ma per costrizione! Tutti
commettiamo errori, perché crediamo di essere soli al mondo e nessuno può
aiutarci. Da quando ho scoperto l’amore di Dio, penso in bene e tutto mi è
positivo! Il tuo cuore è lontano da Dio, è stato accecato dal male!
MICHELE
Vero, ho i soldi facili posso aver tutto,e poi? Non voglio continuare a far
questa vita! Non posso continuare a mentire a Luisa!
GIANNI
Se avessi chiesto aiuto a Dio, non saresti caduto nella malavita!
MICHELE
(Adirato) Se Dio, mi voleva aiutare non mi permetteva di peccare!
GIANNI
Egli, ci lascia liberi di scegliere il bene e il male! Se noi facciamo il male,
vuol dire che il nostro cuore si è indurito da non sentire i suoi richiami! Non
diamo la colpa a lui dei nostri errori, perché se accadono e segno che il
Signore ce lo siamo lasciati alle spalle già da tempo!
MICHELE
(Triste) Ormai, non posso più abbandonare!
GIANNI
Penso che sia arrivato il momento che tu sappia la verità sulla morte di tuo
padre. Quando era ragazzino, tuo padre faceva parte della malavita, spacciava
droga. Anche da sposato ha continuato, nascondendolo a tua madre. una sera,
arrivò a casa con tanti soldi. quando tua madre mi raccontò questa storia, mi
disse che quella sera tuo padre, si credevo il supremo, ed era felice che lui
avesse preso in giro il boss. L’indomani mattina, lo vennero a prendere sotto
casa, e non torno mai più!
MICHELE
Non sapevo che fosse successo questo? Ho sempre saputo che mio padre era morto
in un incidente. Perché nessuno, mi ha mai detto la verità?
GIANNI
Per paura! Ti hanno sempre nascosto la verità, perché non volevano che tu
conoscessi mai quella storia! Perché, sei sempre stato un ragazzo modello!
MICHELE
(Triste) Quanto è buffa la vita! Senza saperlo ci sono caduto lo stesso!
(Convinto Afferra le mani di Gianni) Ora che so la verità, non brucerò la mia
vita come fece mio padre. Non distruggerò la mia famiglia! (Pensa) Dio, mi
perdonerà dei miei errori?
GIANNI
Parli così, perché non conosci la sua misericordia!
MICHELE
(Felice) Da oggi, chiedo scusa a Dio e voglio rinascere nel suo amore,voglio
esser colmato della sua luce! Andrò dal boss, gli dirò che ne uscirò dal loro
lavoro sporco! Sistemati, tra un po’ tornerò e faremo una grande festa
(Abbraccia Giannuzzu) Ti voglio bene! (Esce)
GIANNI
(Si genuflette)Signore padre santo, grazie che hai usato la mia bocca per
illuminare il cuore di mio cognato e hai recuperato la sua vita da quel tunnel
del peccato. Proprio come hai fatto con me! Grazie padre santo! (Bussano,va ad
aprire Entra Maddalena e Luisa) Che piacere vederti!
LUISA
Il piacere è tutto mio!(Si salutano)Dov’è andato Michele con quella fretta?
GIANNI
È’ andato a parlare con un amico. Fra cinque minuti verrà. Mi devi scusare
Luisa, vado un attimo di là a darmi una lavata veloce veloce!
LUISA
Vai pure! Tanto rimango un po’,aspetto Michele e andiamo(Gianni esce)
MADDALENA
Sediamoci.(Da sedute) Allora, ti senti pronta o no?
LUISA
Mi sento tanto emozionata! Penso che glielo dirò qui! Così,anche tuo marito lo
saprà. (Felice) Non vedo l’ora di vedere la sua faccia, quando saprà che aspetto
un figlio!
MADDALENA
Conosco mio fratello, piangerà, è molto sensibile! Ho pianto io dalla gioia,
pensa lui ch’è il padre!
LUISA
Che gioia! Un figlio nato dal nostro amore! Chi l’avrebbe mai detto,dopo i tanti
problemi con mio padre,non pensavo proprio che finisse così bene!
MADDALENA
E’ Dio che segna la nostra vita! Si potranno affrontare tutte le battaglie e
perdere sempre,ma se Dio ha segnato la vittoria,prima o poi arriverà!
LUISA
Si,è vero quello che hai detto! E poi lo dice anche il proverbio: Quando i due
si amano il terzo non ci può!
MADDALENA
(Si tocca la pancia) Anche per me è una gioia immensa,sapere che qui dentro
custodisco un regalo di Dio! Il tesoro di una famiglia sono i figli, senza di
loro la famiglia è una poesia senza emozioni! (Bussano. Entra Michele con un
vassoio di dolci)
MICHELE
Dov’è tuo marito, Maddalena?
MADDALENA
Si sta lavando!
MICHELE
Digli di sbrigarsi, dobbiamo festeggiare!
LUISA
( A Michele) A cosa dobbiamo festeggiare?
MICHELE
A tutto ciò ch’è bello! Alla nostra famiglia, al nostro amore, al mio incontro
col Signore
LUISA
Anch’io ho qualcosa da aggiungere al tuo elenco di festa ...aspetto un figlio!
MICHELE
Veramente?(Lucia annuisce, l’abbraccia e si commuove) Questo è il regalo più
bello che io abbia mai ricevuto!(Guarda al cielo, tiene stretta Luisa) Grazie
Signore, mi hai recuperato dalle tenebre e mi hai dato segno che la tua luce è
la vera strada da seguire per un puro cammino di fede in una sana vita ricca
d’amore! Grazie!
GIANNI
(Entra Gianni vestito pulito) Già di ritorno? Com’è andata?
MICHELE
È andato tutto bene! Gli ho detto quello che pensavo ed ora...sono felice!
Perché mi sono ripulito, di quell’ombra che non mi apparteneva! È il momento di
festeggiare dai! (Aprono i dolci) Ho dimenticato lo spumante in macchina (Esce,
si sentono tre colpi di pistola, tutti si spaventano. Rientra Michele
insanguinato. Cade a terra. Tutti accorrono da lui. Le donne piangono)
GIANNI
Presto chiamate un medico! Michele! Michele! (Maddalena esce di corsa)
MADDALENA
(Rientra) sta arrivando l’ambulanza!
MICHELE
(Con affanno) Luisa, perdonami per le bugie che ti ho detto, ma una cosa è
certa, la verità più pura che ti ho sempre detto è che ti amo! L’amore che ho
per te, nessuno potrà mai avvelenarlo! Il figlio che porti in grembo è l’angelo
che il Signore ci ha donato. Sarà lui a tenerci uniti, anche dall’aldilà!(A
Gianni) Grazie Gianni per quello che hai fatto! Mi hai insegnato la strada verso
la luce. Non potrò mai seguirla, ma sono felice d’averla scoperta! (Tossisce,
poi a Gianni) Pensa tu alla mia famiglia. Quando mio figlio sarà grande, fagli
capire il motivo del mio peccato. Insegnagli la strada del Signore! La vera
strada verso la vita eterna! Vi voglio bene (Spira. Tutti piangono. Dopo qualche
secondo, Gianni parla al pubblico)
GIANNI
Quanto vorrei che la vita fosse un teatro, specie quando ogni giorno, si sente
che un giovane muore perché ha detto basta alla malavita! Basterebbe un applauso
carico d’amore, che l’attore morto, si alzerebbe da quel mare di sangue e con un
dolce sorriso, asciugherebbe le lacrime versate del pubblico. Si spengono i
riflettori, si smonta il parco e tutto finisce in una serata di teatro. La vita
non è teatro! Nessun applauso la darà a chi l’ha persa! Quante famiglie ogni
giorno, piangono la morte di un loro figlio! Aldilà di chi sia la colpa del
giovane o no, ch’è entrato nelle strade del crimine, non è giusto voltare le
spalle a questa realtà, ma guardiamo in faccia la vita! Prima o poi, potrebbe
coinvolgere me, voi, i vostri figli! Prendiamo coraggio, salviamo la nostra
terra, facciamo capire a chi ci governa che la Sicilia ha bisogno di un futuro
che non possa uccidere le nostre idee! Ma possa far vivere i nostri pensieri,
senza occultarli per paura di essere bruciati dal fuoco del crimine! Per far
questo, bisognerebbe aver coraggio di alzarsi, far vedere il proprio volto, e
dire: “Basta!” Purtroppo, è solo una mia illusione, perché in Sicilia tutto
questo ... non succederà mai! (Da le spalle al pubblico, ma si gira non appena
li sente parlare)
VOCI DAL PUBBLICO
(Si alzano uno dietro l’altro) Invece no! Io, voglio cambiare! Anch’io voglio
cambiare!...Anch’io!...Anch’io...Anch’io...
Fine