PORTAMI IL VAMPIRO

Commedia comica in due atti di

Gian Carlo Pardini


Personaggi:
Lucia, … padrona di casa e vedova del defunto Isidoro.
Giuditta, … nipote di Lucia.
Marcello, … marito di Giuditta.
Olimpia, … cameriera e cuoca di casa.
Ramirez,… ex carcerato ritornato dal Mexico (parla uno spagnolo maccheronico)
Anna Fondauer, … pornostar (parla un tedesco maccheronico)
Signor Deferrandi, … funzionario di banca
Reverendo Lesly, … parroco del paese.
N.B. Il funzionario di banca può essere sostituito da una donna, come pure il reverendo che diventerebbe Suor Maria Paola.

Un insolito monumento al vampiro sovrasta il parco di una elegante villa. Per la prima volta vi si reca Deferrandi che, per conto della sua banca, è incaricato di pagare una cospicua rendita vitalizia. Il poverino è ignaro che Isidoro, il beneficiario, è morto da poche ore e al suo posto, per ingannare la legge, si è sostituito il disonesto nipote Marcello. E’ necessario, per il buon esito della sleale impresa, che nessuno sappia della morte di Isidoro. Tutto va a gonfie vele finché le inaspettate comparse del reverendo Lesly giunto per l’estrema unzione, del goffo Ramirez, messicano assettato di vendetta, e di Jacula famosa pornostar tedesca, ribalteranno l’abominevole e disonesto piano originando situazione comiche e paradossali.



PRIMO ATTO

(Si apre la scena, Lucia è nel suo salotto e passeggia nervosamente avanti e indietro. Entrano Giuditta e Marcello trafelati)
Giuditta – Zia Lucia!
Lucia – (abbracciandoli) Ragazzi avete fatto in un lampo.
Marcello – Appena ci hai comunicato della morte di zio Isidoro, siamo subito piombati qui.
Giuditta - Dalla velocità Marcello ha superato tre semafori rossi.
Marcello - Ho anche travolto un povero tacchino che era sulla statale.
Lucia – (tristemente assorta nel lutto) Vostro zio Isidoro ci ha lasciato. Che dolore!
Giuditta – (impassibile) Ma cosa dici Marcello? Era un istrice non un tacchino.
Marcello - Come può essere un istrice visto che sono finite diverse piume sul parabrezza ? L’istrice non ha piume.
Giuditta - (rammaricata) Povero tacchino!.
Lucia – (ancora assorta nel dispiacere) Oh povero marito mio!
Marcello – Giuditta, il tacchino ha preso solamente una bella botta sulla coda.
Giuditta – (contenta) Davvero!
Marcello – Ma si! E’ ritornato subito a volare. L’ho visto dallo specchietto retrovisore.
Giuditta - Sei sicuro?.
Marcello – (a Giuditta, rifacendosi al tacchino) E’ ancora vivo non preoccuparti.
Lucia – (riferendosi al marito defunto) Ma no! E’ morto. E’ di la, steso sul letto povero caro.
Giuditta – Il tacchino?
Lucia – (ironica) Non il tacchino ma vostro zio!
Giuditta - Scusa zia Lucia ma come è accaduto?
Lucia – E’ stato spaventoso. Non me ne parlare.
Giuditta - - E’ scivolato nella vasca con il phon acceso in mano?
Lucia - (tragicamente comica) No.
Marcello – (a Giuditta) Ma cosa dici?! Lo zio era calvo.
Lucia - Sono ancora scossa!
Giuditta – Calmati e racconta.
Lucia – Lui, senza vita steso sul letto con la bocca socchiusa.. Oh che dramma!
Giuditta - E’ rimasto soffocato ingoiando la farina di castagne? Una volta ha rischiato di rimanerci secco.
Lucia - ( tragica ) Ma no!
Giuditta - E come?
Lucia - Non me ne parlare.
Giuditta – (a Lucia) Ma come facciamo ad indovinare cosa è accaduto allo zio?! Non stiamo facendo un gioco a quiz. Vuoi dirci come sono andate le cose?
Lucia - (serenamente) Ieri sera dopo cena abbiamo fatto l’amore.
Marcello – (sorpreso) Dopo cena?!
Lucia – Che c’è di strano?
Marcello - Di solito lo facevate il pomeriggio dopo la passeggiata nel parco.
Lucia – L’avevamo già fatto anche il pomeriggio.
Giuditta – Due volte?! Alla faccia dell’astinenza.
Lucia – (drammaticamente comica) Durante l’amplesso i palpiti del suo cuore andavano a tremila giri.
Marcello – E’ naturale dopo la seconda volta anch’io avrei avuto il cuore come il motore di un taglia erba.
Lucia – Dopo mezz’ora voleva a tutti i costi rifare nuovamente l’amore.
Marcello – (sorpreso e meravigliato) Il terzo tour?!.
Lucia – Esatto il terzo tour. Ho cercato di dissuaderlo dicendogli: Isidoro non puoi rischiare, aspettiamo domani e lui invece insisteva …insisteva.
Giuditta – L’hai assecondato?
Lucia – Mi rifiutai ma poi ha iniziato ad agitarsi. Sprigionava calore da ogni poro.
Marcello – Proprio come me, un vero toro scatenato.
Giuditta – Peccato che duri solo cinque minuti.
Marcello – Perché sei tu che vuoi smettere! Volendo potrei durare dal tramonto all’alba.
Lucia – (nervosamente) Ragazzi vi prego.
Giuditta – Scusaci zia, continua pure.
Lucia – Mi raccomandavo di calmarsi.
Giuditta – Non si è calmato?
Lucia – Macché! Si è lanciato con fervore su di me sussurrandomi nell’orecchio: sei la mia puledra. Ed io gli ripetevo di placarsi.
Marcello – Non si è placato?
Lucia – Macché. Poi ha gioito di piacere, ed è rimasto in silenzio.
Giuditta – Non mi dire che gli è preso un infarto.
Lucia – Ma no! Era solo rilassato. Poi si è alzato da letto con uno sguardo inspiegabilmente preoccupato ma nello stesso tempo inspiegabilmente sereno e felice. Gli dissi: dove vai Isidoro? Mi rispose: nello studio a leggere l’ultimo capitolo di Zanna Bianca..
Marcello – Ho capito. E’ caduto dal pianerottolo.
Lucia – Ma no! Dopo poco mi sono sentita stranamente agitata !. Sono andata in cucina a farmi un the alla menta per rilassarmi un pò ..
Giuditta – Quella di finocchietto è ottima per calmare i nervi.
Lucia - Davvero? Grazie cara. Poi mi sono fatta un bagno caldo al mughetto e lavanda, un po’ di crema alle alghe per il corpo e sono tornata in camera per dormire. Appena mi sono infilata sotto le coperte lo zio si è avvinghiato a me come un marsupio ed ha voluto ricominciare.
Marcello – (visibilmente sconcertato ) Per tutti i fulmini di Giove! Ha fatto il quarto giro?
Lucia - Gli dissi: smettila Isidoro. E lui con foga: Lucia ti prego l’ultima tappa.. ti prego. L’ho assecondato. E dopo dieci minuti ….. ha fatto l’ultima tappa…
Giuditta - No! E’ rimasto secco?
Lucia – (drammatica) Si.
Marcello - No!
Giuditta – E’ rimasto sopra di te?!.
Lucia – Non me ne parlare.
Giuditta - Gli è ceduto il cuore?
Lucia - Certo Giuditta!
Giuditta - Non ci credo.
Marcello – Giuditta ma cosa vuoi che gli ceda dopo una maratona simile la pancia?!
Giuditta - Hai visto il suo ultimo sguardo ?
Lucia – No. Per fortuna avevo spento la luce. Poi sono scesa dalle scale, veloce come non mai. Sono arrivata alla stanza di Olimpia e le ho raccontato l’accaduto.
Giuditta - Come ha reagito, dopo che gli hai detto che è mancato mentre stavate….?
Lucia - Ho tralasciato quel particolare.
Giuditta – Hai fatto bene. Olimpia è talmente bigotta che sarebbe inorridita.
Lucia - Non avevo il coraggio di ritornare in camera e quindi le ho chiesto di accompagnarmi. Appena entrate abbiamo acceso la luce. (piangendo) Oh che visione drammatica! …
Giuditta – Descrivimi la scena..
Lucia - Il suo viso era di ghiaccio e i suoi occhi erano sbarrati e guardavano in alto, verso… verso… il putto.
Giuditta - Il putto?
Lucia – (piangendo) Si il putto!
Giuditta - Cos’è un putto.
Marcello - Giuditta, il putto è quell’angelo dipinto sul soffitto.
Giuditta - Davvero?! Oh poverino.
Marcello - Certe performance sono nocive per la salute.
Lucia - Quali performance?!
Marcello – Mi riferisco agli esercizi acrobatici che sicuramente avrete inventato per divertirvi con il sesso..
Lucia – Acrobazie?!
Marcello – Una volta ho trovato il mio libro del Kamasutra in camera vostra. Ho visto che era aperto alla pagina della posizione del gamberetto. Sicuramente l’avrete provata. E’pericolosa a quella età.
Lucia - Idiota! Ma per chi mi hai preso?
Giuditta - Zia Lucia , Isidoro è stato sempre un po’ vizioso, e non mi sorprenderebbe che..
Lucia - Ma cosa state dicendo, mio marito aveva quasi 70 anni e non metto a repentaglio la sua salute per quella di un gamberetto.
Giuditta – L’unica posizione che lo zio poteva sostenere è quella della sogliola. Ti ricordi Marcellino la facevamo quando ti eri fratturato le ginocchia ed eri obbligato a restare sdraiato a letto.
Marcello - Comunque, sogliola o gamberetto lui rimasto secco come un baccalà!
Lucia – Oh che bravo. Il mio caro nipote ha trovato una nuova frase spiritosa. Perché non la invii al concorso ”inventa la freddura”. In premio c’è una fornitura di sugo per tutto l’anno.
Marcello – E stato incosciente quello che hai fatto. Peggio di una sanguisuga. Potresti fare coppia con la scultura del vampiro che è qui fuori nel parco.
Lucia – Imbecille. Tu sei la vera sanguisuga. Hai bruciato la quota di denaro che ti passava mio marito con il gioco. Se fosse vivo ti fucilerebbe!
Marcello - Non solo l’unica pecora nera ad avere scialacquato il denaro di Isidoro. Non avrete fatto peggio di me, ma sicuramente non di meglio.
Giuditta - Marcellino piantala!
Lucia – Piantatela tutte e due. Osserviamo un minuto di silenzio..(attimo di raccoglimento , squilla il telefono e Marcello risponde) Pronto. Si sono io. (timoroso) Signor Macigno dormi pure su otto cuscini entro una settimana salderò il mio debito. (riattacca)
Giuditta - Ancora quello strozzino di Macigno?
Marcello – Si! Mi perseguita. Non vedo l’ora di saldare il conto della bisca. Macigno è il vero usuraio e non conosce la parola “scrupoli” quando si tratta del suo denaro.
Giuditta – Approfitta della difficoltà dei suoi debitori obbligandogli a pagare grossi interessi di mora.
Marcello - Li dissangua fino all’ultimo centesimo. Proprio come un vampiro.
Giuditta - Ma cosa ti è saltato in mente di dedicarti di nuovo al gioco d’azzardo. Mi avevi promesso di smettere e invece hai continuato, accumulando un debito di trenta mila euro.
Marcello - (timoroso) C’è un inconveniente.
Giuditta - Inconveniente ?
Marcello - Insomma c’è… c’è…
Giuditta - Insomma cosa c’è?
Marcello - Beh è …che….
Giuditta – Si può sapere cosa devi dirci!
Marcello - La verità è che….io .. io vi ho mentito.
Giuditta - Mentito?!
Marcello – Insomma… non so come è successo ma .. sono stato di nuovo contagiato dal vizio del gioco e …… e … devo pagare quasi centottanta mila euro a Macigno.
Lucia – (con occhi sbarrati) No!!
Giuditta – Centottantamilamila euro?!?! Incosciente e disgraziato. Per fortuna abbiamo la rendita dello zio. Appena riceviamo il denaro dalla banca devi chiudere il debito con quel delinquente! Scellerato che non sei altro!
Marcello – Perdonami. (risentito) Però anche tu hai acquistato una nuova pelliccia di castoro e la decappottabile firmando dodici cambiali..
Giuditta – Che c’entra? Il lusso non può essere paragonato al gioco d’azzardo!
Lucia - (impallidendo) La pelliccia?! dodici cambiali?!
Giuditta – Ho calcolato che con la mia parte di rendita pago tutto in dodici mesi e me la cavo.
Lucia – Dodici cambiali ?!?! 180 mila euro di debito ohhh (si sente mancare)
Giuditta - Oh zia riprenditi ma che ti succede.
Marcello - La morte dello zio l’ha distrutta.
Giuditta – (poetica) Adesso sei come un albero in inverno , spoglio e rinsecchito ma con l’arrivo della primavera sui tuoi rami spunteranno i primi germogli e tornerai a rifiorire.
Lucia - Non vedo nessuna primavera.
Giuditta - E invece si. Dimenticherai e ti rifarai un’altra vita. Il destino va accettato con le sue … gioie e i suoi …. piaceri!
Marcello – (spazientito ) Versa un bicchiere di brandy a zia Lucia che è meglio.
Lucia – (riprendendo fermamente il controllo) Ma non sto male per lo zio.
Giuditta - Non è per lo zio?!
Lucia - No!
Marcello - E allora perché sei quasi svenuta?
Lucia - E per i vostri debiti. Lo sai che anch’io sono all’asciutto, la villa è ipotecata.
Giuditta - Ma di cosa ti preoccupi?
Lucia – (piange ) Siamo alla rovina.. la rovina
Marcello - Ma quale rovina. La rendita che lo zio Isidoro ha ricevuto sette anni fa dal miliardario messicano Gustavo Reno cancellerà i nostri e i tuoi problemi di denaro.
Giuditta - Sei fortunata. Lo zio ti ha lasciato ricca quindi non devi lamentarti.
Marcello - Pensa a quelle mogli che restano senza un becco di un quattrino dopo aver perso il marito.
Giuditta - E poi guarda che strana combinazione! Proprio oggi arriva il nuovo funzionario della banca quel tal Deferrandi per consegnarci l’assegno annuale.
Lucia – (piangendo) C’è un inconveniente.
Giuditta - Inconveniente ?
Lucia – Insomma c’è… c’è…
Giuditta - Insomma cosa c’è?
Lucia – Beh è …che….
Giuditta – Vuoi parlare.
Lucia - In questi sette anni non vi ho mai detto una cosa . Non so perché. Forse mi ero illusa che Isidoro vivesse ancora a lungo.
Giuditta - Quale cosa ?
Lucia – (con dolore) Che tragedia nella tragedia!
Giuditta - Zia non ricominciare con il gioco a quiz ti prego!
Lucia – La rendita di vostro zio è..
Marcello – E’ ???
Lucia - E’ vitalizia.
Giuditta - E allora?
Lucia - E’ una rendita che ha durata pari a quella della vita di chi ne fruisce. Capite…capite!!!
Giuditta - Di chi ne fruisce?! Non capisco.
Marcello - Ho capito io . La rendita dello zio dura finche lui rimane vivo e quindi noi posss…..(terrorizzato) Cosa!!!!! Vitalizia?!
Lucia – (piangendo) Si. Siamo davanti ad un dramma nel dramma!
Marcello - Morto lo zio, finita la rendita?!?! Non è vero. Mi prendi in giro.
Lucia - Magari!
Giuditta – (sconvolta) Cosa?! Vuoi dire che lo zio finisce con la morte della rendita!
Lucia – (con comicissimo scatto ) Ma no! La rendita finisce con la morte dello zio!!
Giuditta - Ma questa è una tragedia nella tragedia, un dramma nel dramma insomma una disgrazia nella disgrazia.
Marcello - Mi sento male…(si adagia mezzo svenuto sul divano)
Giuditta - Marcellino caro … riprenditi..
Lucia - Versagli un po’ di brandy.
Marcello – (si riprende) E adesso cosa gli do a quelli della bisca invece di centottantamila euro. Voi non sapete che ad un debitore insolvente Macigno gli ha fatto tagliare una mano.
Giuditta - (disperata) Che disastro! Dovrò restituire la decappottabile e il castoro.
Marcello - Idiota. Ti sto dicendo che rischio di perdere una mano e tu ti lamenti di perdere l’automobile ed un castoro ?!
Lucia - Ragazzi basta!
Marcello – Lo spirito del defunto miliardario messicano si sta vendicando di noi.
Lucia - Lascia perdere quello che è successo in Mexico. Ormai è storia vecchia.
Marcello - Lo sapevo che se qualcuno agisce disonestamente prima o poi la paga.
Lucia – Siamo nei guai! E che guai! Ritorneremo poveri e miserabili.
Giuditta – Cosa succederà oggi quando Deferrandi troverà lo zio Isidoro morto?
Lucia - La cosa più ovvia. Smetterà di pagarci la rendita.
Marcello – Ma perché proprio stanotte doveva morire. Non poteva rimandare a domani? Io non l’affronto Macigno. (entra Olimpia) Io mi ammazzo. Mi ammazzo!
Olimpia – (piangendo) Non lo dica neppure per scherzo signor Marcello. La disperazione per la perdita di suo zio la sta affliggendo ma bisogna farsi coraggio e continuare a vivere.
Giuditta - Marcellino calma e sangue freddo!
Olimpia - Oh! Povero signor Isidoro. E’ bastato un soffio e addio. Ma avete visto come sta bene anche da morto. Sembra ancora vivo.
Marcello – Lo volesse il cielo!!!
Lucia – Ragazzi andate a far visita allo zio.
Giuditta - Vieni Marcello (escono)
Olimpia – Oh signora Lucia ma lo sa?
Lucia – Cosa Olimpia?
Olimpia - Adesso lei è…. vedova!!!. (piange)
Lucia - Certo che lo so…lo so benissimo!
Olimpia - Oh povero signor Isidoro.
Lucia – Povero lui?! Povera me! Poveri noi!
Olimpia – Si affidi al signore. Preghi tanto.
Lucia - Hai ragione Olimpia, non resta che (ironicamente) pregare tanto! (squilla il telefono)
Olimpia – Pronto?. (commossa) Oh signor Garzetti il signor Isidoro non c’è più, è morto!!. Gliela passo. (tenendo una mano sulla cornetta del telefono) Ma chi è il signor Garzetti?
Lucia – E’ il tappezziere.
Cameriera – Ah… il signor Martino. Non conoscevo il cognome. E cosa vuole?
Lucia – Olimpia che vuoi ne sappia se non gli parlo.. Vai a prepararmi una tazza di the, anzi una tisana di finocchietto.
Olimpia – D’accordo …
Lucia – Signor Garzetti questa notte mio marito ha avuto un infarto e sono rimasta vedova. (Olimpia rimane immobile vicino al telefono)
Lucia – Olimpia ma cosa fai li ferma?
Olimpia - Dove lo trovo il finocchietto?
Lucia – (liquidandola) Va beh fammi un the !
Olimpia – Si (esce)
Lucia – (controlla che Olimpia sia uscita) Martino tesoro mio che terribile notte! (allibita) Cosa?! Ti comunico che mio marito è andato all’altro mondo e tu hai voglia di spogliarmi e di fare l’amore? Un po’ di rispetto sono vedova.. Sono vedova e piena di guai! Quali guai? Lasciamo perdere. Come? Martino fatti una doccia gelata e smettila di ansimare …Idiota ! (riattacca la cornetta. Entra Marcello) L’hai visto?
Marcello – Sembra addormentato ma non è cosi …purtroppo!
Lucia – (entra Giuditta) Giuditta l’hai visto?
Giuditta - Si l’ho visto. Ha quelle belle gote color rosa.
Marcello – (perplesso) Gote color rosa?! Non direi proprio.
Giuditta - Come no! Risaltano cosi bene sui quei suoi boccoli biondi.
Lucia - Ma cosa dici lo zio era calvo.
Giuditta - Ma non lo zio, ma il putto dipinto sul soffitto!
Marcello – (esasperato) Oh Giuditta!
Giuditta - Ho trovato questa busta sul comodino. C’è scritto: alla mia famiglia.
Lucia - L’ho vista e non ho ancora avuto il tempo di leggerla.
Giuditta - Cosa c’è scritto?
Marcello - Ma se ti ha detto che non l’ho ancora letta.
Giuditta - Che strano. Una lettera per noi.
Marcello - Leggete che c’è scritto.
Giuditta –Zia leggi che c è scritto.
Lucia - Leggi tu.
Giuditta - (apre la lettera) D’accordo. (legge) Cara famiglia oggi è lunedì 20 Marzo e sento la mia fine vicinissima..
Lucia - L’ha scritta 3 giorni fa. Continua.
Giuditta – (legge) Se aprirete questa lettera allora sarò passato a miglior vita. E sapete che non mi sbaglio mai.
Lucia - E’ vero Isidoro ha sempre avuto doti di preveggenza.
Marcello - Ecco perché prima di andarsene ha voluto fare quattro volte all’amore.
Giuditta - (legge) Addio Lucia mia cara moglie affettuosa dolce e soprattutto fedele. (Marcello e Giuditta guardano Lucia perplessi)
Lucia – Che avete da guardarmi?
Marcello - Nulla.
Giuditta - Nulla.
Lucia - Continua a leggere.
Giuditta – (leggendo) Addio Giuditta. Nipote adottiva e migliore di una figlia naturale. Addio Marcello nipote coraggioso. Non dimenticherò mai quando in Mexico prima di avere la grossa rendita, eravamo poveri in canna e tu mensilmente andavi all’ufficio delle poste e ti spacciavi per il defunto Ugo Debandas. Eri bravissimo a calarti in quella veste.
Marcello – E’ vero Ugo il bronchitico! Ma sai che mi era passato di memoria.
Giuditta – (leggendo)Avevamo trovato un metodo per incassare la pensione di Ugo Debandas alla faccia dello stato messicano. Il tuo travestimento ci consentiva di non morire di fame.
Marcellino – Che fifa. Ogni mese rischiavo di essere scoperto.
Giuditta – (continuando a leggere) A fine settimana verrà, per consegnarci l’assegno annuale, il signor Deferrandi che è il nuovo funzionario della banca. Purtroppo non ci sarò e con la mia scomparsa finisce anche la mia rendita vitalizia. La cosa mi rattrista perché rimarrete senza quella cospicua fonte di reddito.
Marcello – (quasi piangendo) Anche noi rattrista.
Giuditta – (leggendo) Ho riflettuto a lungo e alla fine ho individuato la maniera per farvi restare ancora ricchi.
Marcello - Ancora ricchi?!
Giuditta - Marcello non interrompere e lasciami finire di leggere. (leggendo). Quindi esprimo le mie ultime volontà: Cara famiglia visto che il signor Deferrandi non mi ha mai visto desidero ardentemente che tu Marcello ti spacci per me come facevi con Ugo Debandas, cosi potrai ingannare la legge e riscuotere la somma annuale. Fidatevi, tutto andrà bene. E’ fondamentale che nessuno a parte voi, venga a conoscenza della mia morte, perché secondo la legge io dovrò risultare ancora vivo.
Lucia - Oh caro Isidoro, ma vi rendete conto della sua ingegnosa bontà.
Giuditta - Accipicchia! Lo zio è straordinario, mitico.
Marcello - Ugo il bronchitico?! Ma io..
Giuditta - Marcello fammi terminare. (leggendo) Infine desidero con tutta la mia anima di essere seppellito nella nuda terra vicino alla quel vecchio ciliegio che si trova aldilà del parco, memore di momenti d’amore con la mia cara Lucia. Addio miei cari e non abbiate timore ad agire perché da lassù vi assisterò.
Lucia – Splendido! Ci ha dato la ricetta per frodare la legge e continuare a vivere da nababbi.
Marcello – (incredulo) Devo spacciarmi per tuo marito morto?!
Giuditta - (convincendolo amorevolmente) Marcellino se tu fai Ugo ci risolvi tutti i nostri problemi.
Lucia – E’ l’unica via d’uscita.
Giuditta - Ti prego spacciati per Ugo quel vecchio bronchitico.
Marcello – Mi rifiuto! Non lo faccio , non mi spaccio, non spaccio!!.
Lucia –Lo zio ci ha dato la soluzione giusta per uscire dai guai. Come risolverai i tuoi problemi con Macigno? Se non lo paghi andrai incontro a conseguenze decisamente tragiche.
Giuditta – (pacatamente ) Marcellino non puoi permetterti di restare senza una mano.
Marcello - Non lo faccio non mi spaccio.
Lucia – Nipote caparbio e testardo. (squilla il telefono). Finiscila di fare il rammollito. Pronto …si un attimo prego. (tenendo la mano sulla cornetta) E’ Macigno. Se ti rifiuti di fare Ugo il bronchitico gli chiedo non solo di tagliarti la mano ma qualche altro accessorio personale che ti è più caro. (passa il telefono a Marcello)
Marcello - Pronto …oh salve Macigno. Come? Le ripeto che salderò il mio debito. Come? La mia mano?! (atterrito) Va bene ( riattacca) Aiuto!
Lucia – Allora ti spacci?
Marcello – (spaventato ma deciso) Mi spaccio …mi spaccio! Lo faccio.
Lucia – Bravo. Riuscire in questo tentativo significa dimenticare guai e problemi futuri (squilla il telefono).
Marcello - Di nuovo Macigno?!
Giuditta - Rispondo io. Pronto si … come Deferrandi. Deferrandi. Lei è il nuovo funzionario della banca. Buongiorno io sono la nipote. Come? Ah deve consegnare l’assegno a mio zio. Benissimo. Dove è mio zio? (stupidamente) Purtroppo mio zio ci ha lasciati.
Lucia - Ma che cavolo dici stupida! (prende la cornetta) Pronto , buongiorno sono la signora Lucia moglie del signor Isidoro. Mio marito … purtroppo ci ha lasciato ma solo per un minuto. È in… in cucina. Viene in mattinata. Bene l’aspetto … arrivederci.
Marcello - (nervoso) Cretina, fai saltare tutto in aria. (facendole il verso) Purtroppo mio zio ci ha lasciati..
Giuditta - Io non sono cretina .
Marcello - E invece si.
Giuditta - E invece no!
Lucia – Basta ragazzi ! Marcello preparati psicologicamente a fare Ugo il bronchitico …
Giuditta - Se non superi questa prova, ne va della tua mano.
Marcello - Non era il caso di ricordamelo. Cretina.
Giuditta – (irritata) Mi hai ridetto cretina.
Marcello - Certo.
Lucia - Mi spiegate perché vi è preso questo improvviso attacco di infantilismo? Ragazzi per non mandare tutto a monte e non rischiare la galera è necessario coraggio, tenacia e concentrazione.
Marcello - Scusa zia.
Giuditta - Scusa zia.
Lucia - Allora, adesso tu sei Ugo Debandas.
Marcello - D’accordo!
Lucia - Dimentica Marcello e immedesimati in Ugo quel vecchio bronchitico messicano.
Marcello - Però non posso mostrare completamente il viso. Anche uno stupido capirebbe che non ho settanta anni.
Lucia – Per aiutarti a camuffare ti mettiamo il cappello da notte, la sciarpa e gli occhiali .
Marcello – Speriamo che non se ne accorga.
Giuditta – Tanto Deferrandi non ti ha mai visto.
Marcello – Che c’entra. E’ un funzionario bancario e quindi è furbo come una volpe.
Lucia –Diremo che la floridezza della tua pelle è giustificata dalle tue numerose cure di ringiovanimento. Gli inventeremo che tutti i giorni vai in un istituto di bellezza facendo fanghi, massaggi eccetera. E poi se si avvicina troppo al tuo viso tienilo lontano lanciando dalla bocca dei vigorosi colpi di tosse.
Marcello – Esatto! Come facevo quando mi spacciavo per Ugo. Ricordo l’impiegata delle poste che impallidiva appena entravo nel suo ufficio.
Giuditta – Era velocissima a pagarti la pensione.
Marcello – Lo credo bene. Aveva il terrore di essere contaminata dai miei germi.
Giuditta - Vado a cercarti la sciarpa, cappellino e occhiali.
Lucia – Brava! Prendi anche una giacca da camera dello zio.
Giuditta – D’accordo. (esce)
Lucia - Quando ci sarà Deferrandi cercherò in tutti i modi di farti parlare il meno possibile.
Marcello – Grazie zia Lucia. (allarmato) Accidenti ! Olimpia deve restare all’oscuro di tutto e soprattutto non sapere che Isidoro è morto.
Lucia – Giusto. Le darò la giornata libera. (entra Olimpia) Olimpia capiti a proposito.
Olimpia – C’è una persona qui all’entrata che dice di avere un appuntamento con lei.
Lucia – Una persona?!
Olimpia - E’ un certo signor Deferrandi.
Lucia – (sorpresa e impreparata) E’ già qui?! (senza farsi sentire da Olimpia) Marcello corri a prepararti! (Marcello esce di corsa)
Olimpia - (chiamando verso le quinte) Venga signore si accomodi.
(entra Deferrandi esce Olimpia)
Deferrandi - Buongiorno.
Lucia – (trafelata) Già qui?!
Deferrandi - Si!
Lucia – (presentandosi confusamente) Oh che piacere di conoscerla.
Deferrandi – Molto onorato.
Lucia - Prego si accomodi.
Deferrandi – Lei è la signora Lucia moglie del signor Isidoro?
Lucia - In persona.
Deferrandi - Suo marito non c’è?
Lucia – Sarà qui tra poco. Finalmente ho il piacere di conoscere il nuovo funzionario che ogni anno ci consegnerà , diciamo il “dovuto”.
Deferrandi - Esatto. Il mio vecchio collega, il signor Massolini purtroppo è venuto a mancare.
Lucia – Anche lui è beato in paradiso.
Deferrandi - Paradiso?! Pace all’anima sua, ma sicuramente sarà al purgatorio se non all’inferno.
Lucia - Addirittura all’inferno. Che male avrà commesso per meritarsi questa punizione?
Deferrandi - Ha ceduto alla tentazione delle tre…. Peccaminose… Elle.
Lucia - Le tre elle?!
Deferrandi - Si. Elle, elle, elle! Licenziosità, libidine e lussuria!
Lucia - Mi scusi ma non capisco .
Deferrandi - Il mio collega Massolini ha avuto un infarto lo sa?.
Lucia - Lo so. Sul lavoro. Ma non è una valida ragione per spedirlo all’inferno.
Deferrandi - Magari fosse stato durante il lavoro invece è successo in circostanze completamente diverse.
Lucia – Altre circostanze? Quali?
Deferrandi - E’ meglio non rendere noto certi vicende … peccaminose.
Lucia – Non mi lasci nel dubbio mi riferisca cosa è successo. Mio marito era in un certo modo affezionato a Massolini.
Deferrandi - Nell’ambito lavorativo io opero diligentemente e onestamente come nella mia impeccabile vita privata.
Lucia – Questo la degna di lode, ma non capisco il nesso .
Deferrandi - Il vecchio Massolini nella vita privata invece è stato un esempio di vergogna e impudicizia.
Lucia – Perché?
Deferrandi - Perché l’infarto non lo ha avuto sul lavoro ma … in… Sinceramente mi vergogno a rivelarlo.
Lucia - Parli pure.
Deferrandi - Rimanga tra di noi mi raccomando. E’ un segreto. Ne va del buon nome e della rispettabilità del nostro istituto bancario.
Lucia - Dica pure sono una confidente sicura.
Deferrandi – Anche suo marito non deve parlarne con nessuno. Deve stare muto come una tomba.
Lucia – (decisa) Stia pur tranquillo mio marito resterà .. sicuramente muto come una tomba!
Deferrandi – L’infarto l’ha avuto all’hotel Carioca.
Lucia - Era in vacanza?
Deferrandi - Ma quale vacanza?! L’hotel Carioca è un famoso luogo di incontri fugaci con donnine poco ..poco insomma...insomma…
Lucia - Insomma cosa?
Deferrandi – E’ rimasto …..
Lucia - E’ rimasto?!
Deferrandi - Come uno squallido peccatore sul corpo di una donna di male affare.
Nel momento del peccaminoso amplesso … il cuore non ha retto e quindi!
Lucia – No!!
Deferrandi - E invece si. È la cruda realtà.
Lucia - ( distrattamente) Proprio come a mio marito!
Deferrandi – (sorpreso) Cosa?
Lucia - Volevo dire .. ( correggendosi in tempo ) come al marito di mia zia! Perché anche a mio zio.. durante la seconda guerra.. Insomma effetto bomba!
Deferrandi - Ma il signor Massolini non è morto sotto una bomba.
Lucia - Neppure mio zio.
Deferrandi - Che centra il l’ultimo conflitto mondiale?
Lucia - Durante l’ultimo conflitto si è dedicato una pausa di piacere in una casa di tolleranza e li ha fatto bomba.
Deferrandi – Vergogna, vergogna. E’ immorale! Un uomo come lui che aveva la fortuna di avere due figli ubbidienti ed una adorabile moglie vedova..
Lucia – (riferendosi allo zio) Mio zio non aveva ne figli e neppure una moglie vedova.
Deferrandi – Non parlavo di suo zio ma di Massolini che si era risposato con una vedova e adesso la vedova è vedova due volte.
Lucia - (confusa) Povera vedova. (Entra Olimpia con il reverendo Lesly)
Olimpia – Oh scusate! Venga signor reverendo il signore è nella sua camera..
Lucia – (sorpresa) Reverendo Lesly come mai qui?
Reverendo – Mi ha chiamato Olimpia comunicandomi quello che è successo e mi sono precipitato.
Olimpia – Mi sono adoperata per chiamare il reverendo. Le ho tolto questo brutto compito. Ho fatto bene vero?
Reverendo – Signora Lucia sono addolorato per il suo lutto.
Deferrandi – (preoccupato) Oh signore! Le è morto qualcuno?
Lucia - (nel panico) No!
Olimpia - Si.
Lucia – (decisa) Ma no!
Reverendo – Ma come no! Si!
Deferrandi – Se c’è un defunto allora ritorno un altro giorno, oggi non mi sembra il caso.
Lucia – Ma non c’è nessun defunto. Olimpia ma cosa dici?
Olimpia - Suo marito è morto stanotte dopo il finocchietto.
Deferrandi - E’ morto dopo il finocchietto?!
Lucia - (allarmata) Ma quale finocchietto. Il signore sta bene, molto bene!
Olimpia – Non ci credo.
Lucia - Ma come ti permetti di dare del morto al signore Isidoro.
Olimpia - Vuol dire che il signore non è….. morto?
Lucia – Smettila di dire assurdità Ma non ti vergogni! Il signore è di la e sta benissimo
Olimpia - Davvero!
Lucia - Ma certamente.
Reverendo - Che notizia luminosa! La mano di Dio è arrivata su di lui.
Olimpia - Oh che emozione il signore sta bene….ohhhhh ( piange )
Lucia – (al reverendo e ad Olimpia) Ci potreste lasciar soli stiamo sbrigando una pratica importante.
Reverendo - Sia lodato il signore.
Lucia – Sempre sia lodato.
Reverendo - A proposito quando deciderete di togliere quella orribile scultura del vampiro? E’ un richiamo al satanismo. (si fa il nome della croce)
Lucia – Sto trattando con una signora tedesca che ha intenzione di acquistarla. La toglieremo al più presto. Arrivederci
Olimpia – Il signor reverendo vuole che al posto di quel mostro, mettiate una delle sacre scultura di ceramica che realizzano i ragazzi della parrocchia. Acquistandone una contribuirete al restauro dei re magi in terracotta che abbiamo in sacrestia.
Reverendo - Purtroppo sono caduti e si sono rotti.
Olimpia – Baldassarre e Melchiorre hanno perduto la testa e Gaspare il naso..
Reverendo – I ragazzi fanno magnifiche statue di San Paolo.
Olimpia – E che dire di San Gerolamo
Reverendo – Abbiamo San Gerolamo formato piccolo per il comodino e formato ancora più piccolo da tenere nell’auto appeso allo specchietto
Lucia – Reverendo le assicuro di essere interessata al suo…. diciamo, santo assortimento di prodotti, ma ora non è il momento. Vi prego lasciateci soli abbiamo da risolvere una questione importante e urgente.
Olimpia – Venga reverendo e sia lodato il signore.
Reverendo – Sempre sia lodato. (esce con Olimpia)
Lucia – (a Deferrandi ) Scusate ma Olimpia è parecchio apprensiva. (inventando) Tutte le volte che mio marito si prende una brutta bronchite lei … si allarma per nulla.
Deferrandi – (incredulo) Vuol dire che invece di avvisare il medico chiama il parroco?
Lucia – (con convinzione) Si….si!
Deferrandi - Si chiama il parroco solo in caso di estrema unzione. Non è proprio il caso di vostro marito.
Lucia – Proprio no!
Deferrandi - Ha ancora davanti molti anni di vita e molti anni di questa favolosa rendita
Lucia - Esatto. Olimpia è un po’ .. picchiatella. Dovrò adottare severi provvedimenti.
Deferrandi – Nonostante tutto è religiosa e devota. Questo la salva dalle innumerevoli anime peccatrici che infestano questa nostra società.
Lucia – Parole sante. (entra Giuditta )
Giuditta – Buongiorno.
Lucia - Questa è mia nipote Giuditta che ha gia ha avuto occasione di parlarle al telefono.
Deferrandi – Onorato!
Giuditta – Buongiorno.(intervenendo ingenuamente a sproposito ) Quando mio zio ci ha lasciati per un minuto, . era in cucina… si.. si! In cucina! Proprio in cucina!
Deferrandi - Ho compreso benissimo. E’ sempre in cucina ?!
Giuditta – No è qui. Eccolo sta entrando. (entra Marcello timoroso e agitato)
Marcello – (camuffando la voce) Buongiorno.
Deferrandi - Onorato di conoscerla.
Marcello – Onorato!
Deferrandi - Questo è il nostro primo incontro.
Marcello – Precisamente.
Deferrandi - (Deferrandi si avvicina e guarda perplesso) Ma lei ha settant’anni?
Marcello - Certo.
Deferrandi - E’ incredibile. Ne dimostra molti di meno.
Giuditta - Sono i fanghi.
Deferrandi - Fanghi?
Lucia – (magistralmente comincia a convincere il funzionario) Fanghi appunto. Mio marito è una persona adorabile, ma ha un difettuccio. E’ fissato con le cure per corpo.
Marcello - Ho il terrore di invecchiare.
Lucia - Lei non idea di quante ore dedica alla sua persona. Fanghi per il corpo, massaggi giornalieri, creme per le rughe, yoga palestra è naturalmente lifting.
Deferrandi - (sorpreso) Lifting?!.
Marcello - Si ma.. non lo dica in giro.
Deferrandi – (si avvicina al viso di Marcello) Davvero?!
Marcello - (Marcello tossisce esageratamente verso Deferrandi per allontanarlo)
Lucia - Mi scusi ma mio marito ha una terribile bronchite
Deferrandi – Spero non sia contagiosa
Giuditta – No, no!
Lucia – (prendendo la palla al balzo) Come no! Si! Giuditta ma cosa dici?! E’ contagiosissima. Non ricordi che ha già infettato il tappezziere, i suoi amici del circolo e anche …anche
Deferrandi - Anche?
Lucia - Anche il gatto?!
Deferrandi - Addirittura il gatto! Un gatto con la bronchite ?! Devo evitarlo. Non posso permettermi di restare a casa dal lavoro..
Marcello – Giusto! Resti lontano sia da me che dal gatto.
Deferrandi - (si allontana) Ma lo sa che io, in azienda, detengo il primato di presenze al lavoro. Mai un piccolo raffreddore o un’influenza o un ora di assenza. Anche quest’anno ho ricevuto dal gruppo interbancario il premio “La condotta d’oro”. Sa per me è una vera soddisfazione.
Lucia – (esagerando con l’adulazione) Mi complimento.
Deferrandi - Signor Isidoro ha una villa magnifica e che parco!
Lucia - Gia mio marito la ha acquistata sette anni fa.
Deferrandi - Peccato che, come diceva il Reverendo, ci sia quella orribile scultura in bronzo vicino all’entrata.
Lucia – Quello è il monumento al vampiro. Non ne conosciamo l’autore. Faceva parte della villa e non siamo ancora riusciti a venderla. E’ alta circa 4 metri compresa la grossa base.
Deferrandi - Domina prepotentemente il parco.
Lucia - Anche troppo.
Deferrandi - Ho notato che sotto che vi è una porta.
Lucia – Esatto perché dentro è completamente vuota e vi è spazio di tre metri per due.
Giuditta – (verso Marcello) Peccato venderla perché dentro quella scultura ogni tanto ci piaceva far l’amore vero Marcellino?
Deferrandi – L’amore ?!?
Giuditta – (disorientata per la gaffe commessa) Oh scusi.
Marcello – (sudando freddo) Ma cosa dici Giuditta nipote cara.
Giuditta - Oh scusa Marcello ti avevo preso per mio marito. Cioè zio scusami ti avevo preso il mio marito Isidor… cioè macello!
Lucia – (imbarazzata continua subito il discorso) Giuditta cara oggi sei veramente confusa. Stavo dicendo che per la colpa di quella specie di monumento la nostra casa è stata denominata “La villa del vampiro”.
Deferrandi – Immagino, immagino.
Lucia - Però abbiamo finalmente una richiesta. Una signora tedesca mi ha contattato perché è interessata all’acquisto dell’opera. Ha intenzione di portarla in Transilvania.
Deferrandi - Mi sembra il luogo adatto.
Lucia – E già.
Marcello - Vogliamo firmare signor Deferrandi . Sono molto affaticato, sa la bronchite.
Deferrandi - Vero. Vero. Posso avere i suoi documenti ?
Lucia – (allarmata) Quali documenti
Deferrandi – La carta d’identità.
Lucia – La carta ?!
Deferrandi – Si la carta d’identità.
Lucia - (nel panico) Ma signor Deferrandi lui è mio marito. Non vedo necessità di accertare la sua identità
Deferrandi - Lo so che è suo marito. Chi dubiterebbe mai.
Lucia - Appunto! Il dubbio non esiste quindi, evitiamo questi controlli noiosi e burocratici.
Deferrandi - No, no, no! Uno come me che ha ricevuto anche quest’anno il premio “La condotta d’oro” non dimenticare mai di eseguire questi accertamenti. Devo registrare il numero di carta d’identità, controllare che non sia scaduta. E’ la prassi.
Giuditta - Non possiamo saltarla questa prassi?
Deferrandi - (scandalizzato) Saltare la prassi?! Mai! La prassi è la prassi. E poi non vedo nessuna difficoltà. Basta consegnarmi il documento d’identità ed è risolto tutto.
Lucia - D’accordo. (nel panico) Giuditta vai a prendere la carta di identità in camera dello zio.
Giiditta – Ma io non so come… dove.. come fare a..
Lucia – Scusate. (la prende da parte parlandole sottovoce) Prendi i documenti di Marcello e di Isidoro. Stacca le foto e scambiale. Hai capito?
Giuditta - Si zia. Va bene se uso lo foto che ho in camera da letto?
Lucia – Intendi quella scattata a Carnevale dove Marcello è vestito da “Braccio di Ferro”?!
Giuditta – (risponde stupidamente) Non va bene?
Lucia - (irritata) Ho capito faccio io . Tieni occupato Deferrandi e attenta a non dire imbecillità ! (a Deferrandi) Mi assento solo un attimo. Il tempo di andare nello studio e consegnarle il documento.
Deferrandi - Benissimo. (esce Lucia) Allora signor Isidoro perché non investe una parte del suo denaro nella nostra banca.
Marcello - Prenderò in considerazione la sua proposta.
Deferrandi – Il nostro istituto è il migliore nel consigliare i nostri clienti. Siamo onesti perché chiediamo interessi irrisori. La parola imbroglio ci è sconosciuta.
Marcello – Buono a sapersi.
Deferrandi - Ah quanti cercano di essere disonesti frodando la legge.
Giuditta – (mascherando comicamente il suo stato di colpa) Davvero?!
Deferrandi - Abbiamo numerosi clienti che falsificano gli assegni. Clienti insospettabili che in mala fede incassano per conto di altri.
Giuditta – (scandalizzata ) Davvero?!
Deferrandi - Ieri l’altro abbiamo scoperto un nipote che aveva la delega di ritirare la pensione di suo nonno.
Giuditta - Nulla di strano.
Deferrandi - Lo strano è che suo nonno era defunto da cinque anni.
Giuditta - (esagerando) Che cosa vergognosa.
Marcello - (esagerando) Decisamente vergognosa!
Deferrandi – E’ da scellerati violare la legge. Lei signora avrebbe la spudoratezza di farlo ?
Giuditta - Mai!
Deferrandi - E lei signor Isidoro?
Marcello – (ironicamente) Io?! Io manco morto!
Giuditta - Già lui neanche… morto.
Deferrandi - Non tutti la pensano come voi, purtroppo. (entra Lucia)
Lucia - Ecco la carta d’identità
Deferrandi – Grazie. Visto ci voleva poco. (guardando il documento rimane sorpreso) Ma la foto è tutta graffiata e staccata. Come mai ?
Lucia – Si è staccata?
Deferrandi – Certo.
Lucia - (cadendo dalle nuvole) Oh è vero. Non me ne ero accorta.
Deferrandi - Non è regolare. Potreste rischiare una multa se qualche gendarme ve la chiedesse.. Come è successo?
Lucia - Come è successo?
Giuditta – Gia come è successo?
Lucia - (inventando) Che stupida! E’ stato il gatto!
Giuditta - (seguitando a non reggere il gioco) Quale gatto?
Lucia – (fulminandola con gli occhi) Il gatto stupida!
Giuditta – (con complicità) Si è vero il gatto. Oh che stupida!
Deferrandi - Quindi la colpa è del bronchitico?
Giuditta – (ingenuamente rimane sorpresa) Conosce Ugo il bronchitico?! (riferendosi al già menzionato Ugo Debandas)
Deferrandi - Perché il vostro gatto si chiama Ugo?
Giuditta - Come?!
Deferrandi - Ma si, il gatto bronchitico.
Lucia - (salvando la situazione) Si ! Il nostro gatto si chiama Ugo. Ed è un gattaccio alquanto dispettoso!
Marcello - - Dispettoso e selvaggio, visto che ha rovinato il mio documento.
(entra Olimpia)
Giuditta – (finalmente comprende) Vero! Vero!
Olimpia – La signora ha bisogno di nulla.
Lucia – No! Resta in cucina e non ti muovere di la!
Olimpia - (osservando bene Marcello) Oh ma si sente male signor Mar.. (Lucia riesce ad interromperla in tempo)
Lucia – (con severità) Olimpia per colpa tua il gatto ha rovinato questa carta. d’identità! Quante volte ti ho detto di lasciare fuori quella bestiaccia.
Deferrandi – (apprensivo) Gli animali possono anche infettare l’uomo.
Lucia – Esatto!
Deferrandi – (ad Olimpia) Non perda tempo signora e cerchi subito Ugo.
Lucia – (adulando esageratamente ) Il signor Deferrandi, esempio di onestà lavorativa, è anche un gran saggio e quindi ascolta e segui il suo consiglio.
Olimpia - Ma quell’Ugo che devo cercare è un uomo o un gatto?
Deferrandi – E’ un felino portatore di bronchite.
Giuditta - Cerca il felino e buttalo fuori di casa.
Olimpia – Il gatto con la bronchite?! Dove lo trovo? E poi lei signora, non hai mai potuto sopportar i gatti
Lucia - Appunto! Olimpia non discutere cerca Ugo.
Olimpia – Non so dove scovarlo.
Lucia – Smettila fai il tuo dovere.
Olimpia - Va bene signora. (esce perplessa)
Lucia – Mancanza di disciplina e insubordinazione sono le prerogative di quasi tutte le cameriere.
Deferrandi – Avevo anch’io una cameriera seria è composta. Ma una mattina di luglio si è presentata al lavoro con una gonna sopra il ginocchio e un vestito attillato che mostrava senza decenza i principali attributi femminili. E’stata subito licenziata in tronco. Vergognoso …. Vergognoso!
Marcello - (tagliando corto) Se è tutto in regola direi di far firmare..
Deferrandi - (seguitando a parlare) Per non menzionare la….quantità di immagini , foto, e film a carattere…. pornografico. Oh che tragedia. Si troveranno tutti nel girone di Massolini.
Lucia - Girone ?!
Deferrandi - Si il girone dell’inferno dove c’è anche Massolini. (tragicamente) Le tre elle. Licenziosità, libidine e lussuria!
Lucia - Capisco.
Marcello – ( tossendo) Vorrei firmare. Scusate ma devo riposare.
Deferrandi - Mi perdoni Ecco faccia firmare (consegna il documento a Lucia )
Lucia - Ecco Marcell… (si corregge) Ecco tesoro, firma (Marcello firma)
Deferrandi – Ecco il suo assegno e mi raccomando d’ investire in titoli del mio istituto bancario.
Lucia – Quando mio marito si rimetterà in salute fisseremo un appuntamento per parlare nuovamente d’affari. (Olimpia entra con una scopa in mano)
Deferrandi - Ci conto!
Olimpia – Scusi signora, dato che devo cercare quel gatto vorrei cominciare dalla camera del signor Isidoro. Cosi ne approfitto per salutarlo visto (con estasi religiosa) che è ritornato tra di noi.
Lucia – Tra di noi ?! (in panico cerca di salvare ancora una volta la situazione) Il gatto non è tra di noi, cercalo in cucina e colpiscilo con quella scopa!
Olimpia - Ma non intendevo il gatto ma il signor … (sta per dire signor Isidoro).
Lucia – (di scatto) Piantala! Mi stai facendo fare delle figuracce con il signor Deferrandi . (adulando di nuovo) Ma lo sai che il signor Deferrandi è un funzionario lodevole, meritevole, e pregevole. Ogni anno vince “La condotta d’oro”. (Deferrandi si esalta)
Olimpia - Lo premiano per acchiappare i gatti?!
Lucia – Basta! Ma come ti permetti! ( a Deferrandi) La perdoni. (sottovoce a Deferrandi) E’ matta!
Deferrandi – Capisco benissimo.
Lucia - Bene lei è stato squisitamente gentile. Gradisce qualcosa.
Deferrandi – Ad essere sincero questa mattina ho saltato il caffè . Ne prenderei volentieri una tazza.
Lucia – Ma certo. Con immenso piacere. Si accomodi nel salottino. Olimpia glielo servirà subito.
Deferrandi - Grazie.(esce)
Giuditta – (ad Olimpia) Stupida ma cosa dici?
Olimpia - Ho detto soltanto che andavo in camera del signor Isidoro cosi lo salutavo.?
Giuditta - Per colpa tua saltava tutto e il signor Deferrandi non ci consegnava più…
Lucia – (incollerita la interrompe) Giuditta!!!!
Olimpia - Cosa saltava?
Lucia - Non saltava nulla. Proprio nulla! Olimpia quando vai dal signor Deferrandi non rivolgergli la parola per nessun motivo.
Olimpia – Perché?
Lucia – Perché, perché.(non riuscendo a trovare una convincente motivazione gli viene la giusta idea) Olimpia ti piacerebbe guadagnare trecento euro?
Olimpia – Magari.
Lucia – Allora questi sono trecento euro se tu prometti di fare quello che ti ho ordinato..
Olimpia - Grazie!! Ma perché non devo parlargli?
Lucia – Fai troppe domande. Li vuoi o non li vuoi questi trecento euro?
Olimpia – Per questa cifra sarei disposta a non parlare con nessuno anche per una settimana intera.
Lucia – Brava. Vai a fare il caffè. E ricorda il nostro patto.
Olimpia – (contentissima prende il denaro) Grazie ! (esce Olimpia)
Lucia – (esultando insieme ai nipoti) Ce l’abbiamo fatta. Isidoro ci ha protetto da lassù. La rendita è salva.
Giuditta – Evviva! Evviva ha funzionato!
Marcello – Pagherò Macigno. La mia mano è salva!
Lucia – Marcello abbiamo rischiato di farci scoprire quando è entrato il reverendo e quando Olimpia stava pronunciando il tuo nome.
Marcello - Per non parlare delle gaffe che ha fatto quella svampita di mia moglie.
Giuditta – Questa è bella! Ero fortemente preoccupata per te, e cosa ricevo in cambio? Una bella offesa ! (Piagnucolando) Io non sono una svampita?!
Marcellino – Per la tua mancanza di accortezza Deferrandi avrebbe scoperto la verità e ....
Lucia – (interrompendo) Ragazzi basta! E’ tutto andate in porto. Quindi adesso fate pace e lasciatemi andare nello studio a mettere al sicuro la rendita. (guardando il cielo) Grazie Isidoro. (esce)
Marcello – Amore scusami.
Giuditta - Sono davvero svampita?
Marcello - Ma no. Sei solo un po’ nelle nuvolette. Abbracciami tesoro.
Giuditta – Oh Marcellino caro…. Caro (Si avvinghiano l’uno con l’altro non accorgendosi dell’entrata di Deferrandi, quest’ultimo rimane profondamente perplesso, entra anche Lucia).
Marcello - Oh cara (sta per avvicinarsi al viso di Giuditta per un bacio quando si trova di fronte Deferrandi. Imbarazzato salva subito la situazione) Oh cara nipote, sei e resterai sempre la mia prediletta. Signor Deferrandi…io adoro Giuditta. E’ migliore di una figlia.
Deferrandi – (imbarazzato) Non l’ho metto in dubbio.
Giuditta - Desiderava?
Deferrandi - Scusate. Ho dimenticato di dire alla cameriera che vorrei un decaffeinato senza zucchero.
Lucia - Ci penso io. (verso le quinte) Olimpia… (lui esce perplesso)
Marcello - Miseria ladra! E’ andata bene per un pelo.
Giuditta – (furiosa) Ma cosa è questa mania di intimità! Avete tutta la notte per saltarvi addosso.
Marcello - Non voglio immaginare cosa sarebbe successo se capitava nell’attimo in cui la tua bocca entrava nella mia. (squilla il telefono)
Marcello – Vado io, questo è Macigno. Pronto si.. si.. attenda un secondo. E’ quella signora tedesca interessata al vampiro.
Lucia – Pronto si… ah davvero?! Quaranta mila. Perfetto l’aspetto. E’ davanti alla scultura? Venga subito dentro. (riattacca) Ragazzi sono riuscita a vendere anche il vampiro.
Marcello - Splendido!
Lucia – Chissà Isidoro come esulterà . (entra Olimpia con il vassoio)
Olimpia – Signora mi ha chiamato?
Giuditta – Il signor Deferrandi vuole un decaffeinato amaro.
Olimpia – Va bene lo rifaccio. Guardi che c’è una signora tedesca che chiede di lei. E’ tedesca ed è vestita … un po’ cosi.
Lucia – Falla entrare.
Olimpia - Si signora (esce)
Marcello – (rilassandosi sulla poltrona) Finalmente è tutto finito. (guardando verso il cielo) Isidoro sei il genio dell’astuzia.
Lucia - Parla piano! Deferrandi potrebbe sentirti.
Anna – (irrompendo) Puonciorno io mi presento: io essere Anna Fondauer. Lei essere signora Lucia, padrona di villa .
Lucia - Si sono io. Questo è Giuditta mia nipote e questo è suo marito Marcello.
Anna – Molto piacere. Io venuta per concludere affare e portare via meraviglioso scultura vampiro.
Lucia – E’ di suo gusto?
Anna - Io appena arrivata in vostro parco, subito incantata da questa maghgnifica creatura succhiatrice.
Lucia - In questi anni mio marito ha sperato che qualcuno lo acquistasse, ma non si è mai offerto nessuno nonostante le decine di inserzioni fatte sui quotidiani.
Anna – Forei supito parlare con suo marito dov’è?
Lucia – E’ momentaneamente indisposto .Tratti pure con me. Lui è sempre d’accordo su ogni mia decisione
Anna - D’accorto!
Giuditta - Posso chiederle dove porterà quella scultura?
Anna - In Transilvania
Marcello – Lei abita laggiù.
Anna – Nein! Io tedesca, ma folere aprire locale laggiù vicino castello conte Dracula
Lucia – Vicino al castello del conte Dracula il vampiro troverà la sua naturale collocazione. Approvo la sua scelta!
Giuditta – Come ha fatto sapere del vampiro?
Anna – Mia madre fenuta tanti anni fa qui perche fecchio proprietario di questa villa era suo affezionato cliente.
Giuditta - Il Signor Gagliostro, il venditore di oggetti d’arte?
Annna – Proprio quello.
Giuditta - Anche sua madre si occupava di arte?
Lucia - In un certo senso. Mia madre era una grande come si dice…
Giuditta – Pittrice?
Anna - Nein.
Lucia - Stilista?
Anna – Nein! Mia madre si occupava di arte di amore. Dirigeva in casa di lusso tante prostitute.
Lucia - (leggermente in imbarazzo) Ho capito. Era una entreneuse .
Anna - Brava una entreneuse. Lei accompagnava in villa sue ragazze per signor Gagliostro e vedeva sempre questo enorme vampiro. Io venuta ed ora entusiasta. Davanti c’ è porta per entrare. Può starci dentro anche quattro persone.
Giuditta - Dentro quel vampiro ogni tanto ci piaceva far l’amore vero Marcellino. Oh scusa zio ti avevo preso per mio marito.
Marcello - (esasperato) Giuditta di nuovo! Per cortesia!!
Anna - Io non capire, ma questo essere tuo zio o tuo marito?
Giuditta - Mio marito. Sa mi sono confusa nello sbaglio cioè ho sbagliato a confondermi.
Marcello - (fa con Marcello una faccia di nervosismo e sopportazione) Svampita!
Giuditta - (offesa) Mi avevi detto che non ero svampita!
Lucia – (cambiando subito il discorso) Dove ha deciso di collocare la scultura, in un parco?
Anna – Io volere mettere questo vampiro in mio nuovo locale.
Giuditta – Un ristorante?
Anna – Nain
Lucia – Una discoteca
Anna – Nain nain …… è un locale sadomaso
Lucia – Sadomaso?
Giuditta - Sadomaso?! Cosa è?
Anna - E quando gente fare sesso con frustate , cera bollente su polpacci e piedi , chiodi e sigarette accese su sederini.
Giuditta - Hai sentito Marcellino? Che strano modo di fare all’amore.
Anna – ( a Marcello ) Tu uomo non essere sadomaso?
Marcello - Proprio no!
Anna – Perché non provare nuove sensazioni con tua moglie?
Giuditta – Ma cosa dice signora. Non sopporto neppure la depilazione a strappo figurati la cera calda sui polpacci
Anna - Peccato perché quando io aprire mio localo in Transilvania voi essere invitati.
Lucia – Quindi lei collocherebbe il vampiro davanti a questo locale
Anna – No davanti ma dentro per fare mio show.
Giuditta – Show?
Anna – Già. Io famosa porno star soprannominata Jacula
Marcello – Ecco dove l’ho vista. Nel film “La casta vampira”. Di notte si precipitava nei letti dei guardacaccia e appena giunta sotto le coperte...
Anna – (esaltandosi) In quel film io fatto magnifica e straordinaria interpretazione , io ricevuto premio speciale giuria a festival mondiale di film porno!.
Giuditta – (irritata) Marcello. Hai visto un film del genere?
Marcello – Si!
Giuditta – Ma come si!
Marcello - Mi è capitato, senza volerlo però. Lo ha trasmesso di notte una tivu privata …tu dormivi.
Giuditta – Brutto maiale.
Anna – Lui non è brutto maiale. E’ uomo che piace vedere e fare sesso per divertirsi. Anche tu lascia andare tuoi sensi e imparare a fare grande maiala.
Giuditto – Ma come si permette!
Anna – Ma si gioite gioie di sesso. Liberate vostri desideri. (esaltandosi di nuovo) Magnifico vampiro… io vedo già mio show con grandi luci su vampiro, grandi fumi per ricordare nebbia Transilvania poi, io esco da porta sotto di vampiro e con frusta e denti da Dracula comincio a frustrare tutti i miei spettatori, e loro estasiati cominciano a spogliarsi e dopo che tutti nudi, io comincio a lanciare aghi e spilli su loro sederino e loro godere di piacere. Naturalmente voi essere invitati tutti.
Lucia - Declino subito l’invito.
Giuditta - Anch’io.
Anna - Io avere foto di spettacolo che faccio in Germania . Guarda guarda.
Marcello – (sbarrando gli occhi) Accipicchia!!!
Giuditta - (innervosita lo aggredisce) Marcello!!
Marcello - (turbato e quasi eccitato dalle foto che gli ha mostrato Anna) Forse è meglio che torno in camera. (esce)
Anna – Allora questa essere caparra di euro ventimila. (consegna a Lucia un assegno) Ora io uscire e corro in banca a prendere differenza..
Lucia – Perfetto. Appena porterà il resto della somma il Vampirone sarà suo..
Deferrandi - (entrando) Signora io la ringrazio del caffè e..(rimane scandalizzato dall’abbigliamento di Anna ) e… ci vediamo il prossimo anno.
Anna – Buongiorno.
Lucia –.Questa è la signora che ha acquistato la scultura nel parco e abbiamo appena concluso l’affare.
Anna - Piacere io Jacula divina. (porge la mano a Deferrandi mostrando il suo scandaloso decoltè)
Deferrandi - ( rifiutandosi di darle la mano) Allora non vi disturbo gli affari sono affari. Arrivederci (turbato, esce subito di corsa )
Anna – Da quello che io ho capito, quel signore che è uscito, fare molto poco sesso.
Lucia – (ironicamente) Può darsi.
Anna - Bene adesso io vado a ordinare autogrù che solleverà scultura e metterà su camion.
Lucia – Siamo a sua disposizione. (entra Marcello senza giacca da camer, occhiali e cappello)
Anna – E finalmente mio Vampirone porterò in Transilvania. (sta per uscire ma si ferma e intona un motivetto) Jacula divina, vi butto cera calda, frustate e spillettini, in vostri sederini. Godete su godete, io Jacula divina.
Marcello - Ehhh?!
Anna – Canzone di mio show in cermania.
Lucia - (con il sorriso fra i denti) Divertente!
Anna – A dopo. (esce)
Giuditta - Ma da dove sarà uscita fuori questa pazza?
Lucia – L’importante è che abbia sganciato 40 mila euro.
Giuditta - Finalmente è tutto finito.
Marcello - Ci vuole un brindisi.
Lucia – Ma quale brindisi. (comicamente triste) Lo sapete che adesso abbiamo l’ultimo ingrato e doloroso compito
Giuditta – Quale ?
Lucia – Il ciliegio. La volontà espressa da Isidoro.
Marcello – L’avevo dimenticato.
Lucia - E’ doveroso portarlo alla collina del ciliegio e metterlo dentro la nuda terra. Chissà se riuscirò a superare questa ultima prova .
Giuditta - – Lo so ma bisogna rispettare il suo ultimo desiderio.
Marcello – E’ proprio necessario!
Lucia – (addolorata ma sicura di se) E’ un obbligo!
Giuditta - Lo ha deciso lo zio stesso.
Marcello – Non potrebbe riposare giù in cantina. Facciamo un bel loculo vicino alla botte del chianti.
Lucia – (incollerita) Marcello perché non partecipi al concorso “ Cinici senza coscienza”. Vinceresti sicuramente il primo premio.
Marcello – Io cinico e senza coscienza?! . Ma ti ricordi cosa è successo in Mexico prima di stabilirci qui.
Lucia – Ormai quella è acqua passata.
Giuditta – Mettiamoci una bella pietra sopra Marcello.
Lucia – Bisogna organizzarci. Cominciate a prendere la sedia a rotelle in soffitta, quella che avevi utilizzato quando ti eri spaccato le ginocchia.
Giuditta - Per farci cosa?
Lucia – Giuditta, è per Isidoro. Lo accompagnerete al suo ciliegio, stasera povero caro
Giuditta - Sulla carrozzella?!
Lucia - – Certo, mica lo possiamo accompagnare su una carriola, povero marito mio!
Giuditta - E se Olimpia vede tutto?
Marcello - Brava tesoro. Ogni tanto sai essere intelligente.
Giuditta - (contenta e orgogliosa) Grazie amore.
Lucia – Bisogna allontanarla dalla villa per un pò. (verso le quinte) Olimpiaaaa
Marcello - A parte qualche incidente di percorso il nostro piano sta andando alla grande.
Lucia - E’ lui che ci sta aiutando. (entra Olimpia e vede che tutti e tre ringraziano Isidoro guardando il cielo) Grazie Isidoro
Giuditta –Grazie zio.
Marcello –Grazie zio.
Olimpia - Ma il signor Isidoro non è piu lassù. Adesso a di nuovo tra noi. (tutti e tre sapendo di avere fatto una gaffe con Olimpia si ricompongono)
Lucia – Olimpia devi subito fare un salto in città.
Olimpia - A far cosa?
Lucia - A … a comperare la tisana a base di finocchietto.
Olimpia – Va bene. Ah dimenticavo c’è un signore di la.. che aspetta. Non l’ho mai visto ma chi è?
Lucia - Ma cosa vuoi che ne sappia.
Olimpia – Lo faccio entrare?
Lucia – Fallo entrare. (Olimpia esce)
Giuditta – Aspettavi qualcuno?
Lucia – No.
Giuditta - E tu Marcellino
Marcello - Neppure io.
Lucia – Lo ricevo io. Aiuta Giuditta a portare in camera di Isidoro la sedia a rotelle. (escono Marcello e Giuditta) Ma chi sarà? (entra Ramirez)
Lucia –Buongiorno signore
Ramirez - Buenas dias seniora Lussia!
Lucia – (stupefatta e sconvolta) Ramirez…tu…tu qui?!
Ramirez - Eh gia tu me credevi ancora a marcir in galera. Vero!
Lucia – Tu?! Non credo ai miei occhi.
ramirez – I tuoi occhi hanno visto ben! Non sono un miraggio del deserto. Soi io…Ramirez in ossa e in carne. Carne pronta a vendicar!
Lucia - Ma allora sei evaso?
Ramirez – Io vaso? Devo render gracias alla santa Amnistia. Quella es una vera santa. Non es el diablo como tu.
Lucia - Ma come ti permetti!
Ramirez – Onde stas el puerco e traditor del tu marito.
Lucia - Ma … ma… cosa vuoi da noi?
Ramirez – Io soi qui por aver il mi danaro che il puerco di Isidoro me ha rubato.
Lucia – Denaro rubato ?! Sei pazzo.
Ramirez – Tu non ricordi? Allora io te rinfresco la cervella. Estavamo in mexico otto agnos fa. Io e Isidoro dovevamo minacciar con la forza el miliardario Gustavo Reno de lasciarce la rendita de 9 miniere d’oro.
Lucia –Ricordo bene. Gustavo Reno avrebbe nominato tu ed ad Isidoro. Non è colpa nostra se quel giorno non sei venuto e Isidoro ha dovuto fare tutto da solo.
Ramirez - Maledettos io quel giorno non venuto perché qualcuno de nascosto è entrato in casa mia me ha rinchiuso a chiave nella stanza della lavadora.
Lucia – Non trovare la scusa della lavadora, non sei venuto perché sei un codardo.
Ramirez – Io venuto poi la sera ma ho trovato matato Gustova Reno. Allora io scappato como un lepro nella brughiera ma estava los gendarmos ad aspettarme. Qualcuno di voi fatto spioncino .
Lucia – Nessuno di noi ha fatto la spia, mica siamo vigliacchi come te!
Ramirez - Isidoro me ha tradito. Ha fatto tutto da solo e appena riuscito a essere unico beneficiario di rendita ha matato Gustavo Reno, cosi io preso colpa e andato in galera con ergastolo.
Lucia – Matato? Isidoro un assassino?! Mai!
Ramirez – Banda de puta io cascato in tranello di Isidoro.
Lucia – Ramirez ormai è acqua passata. Lasciaci in pace.
Ramirez – Agua passata!! Cagna del matador! In questi anni por voi e passata agua pulita, por mi agua de fogna. Ho vissuto nel penitenziario de santa Rosetta con topi, ragni e pulci. Non dimentico questa agua passata.
Giuditta - ( entra) Zia, Marcello non riesce a trovare la sedia su in soffitta. Oh buongiorno.
Ramirez – Buenas dias!
Giuditta – (esterrefatta) Ramirez?!? Ramirez.. tu.. tu.. qui?! Non è possibile.
Ramirez – Giuditta, tu es sempre tonta como in mexico?.
Giuditta – (con disprezzo) Ma non eri a marcire in galera?
Ramirez - Cagna del matador io soi libero.
Lucia – (ironicamente) Ramirez è venuto dal Messico per avere la sua … parte di rendita,
Ramirez – Voglio tutto quelo che me spetta e anche los interessos. Chiamateme quel puerco de Isidoro.
Lucia – (luttuosa) Isidoro è morto d’infarto questa notte. Quindi la rendita è finita.
Ramirez – Muerto?! (ride) Ah…ah.. imbecilli! Io non credo più a voi.
Giuditta – E’ la verità.
Lucia - E noi siamo nei guai perché non abbiamo più il becco di un quattrino.
Giuditta – Dobbiamo rinunciare a tutto.
Ramirez – Bugiarde!
Lucia – Ramirez, in fondo a destra c’è la camera di mio marito. Verificherai di persona che non stiamo dicendo fesserie.
Ramirez – Con mucho gusto (esce)
Giuditta – (ancora incredula) Ramirez qui?! Non ci voleva proprio. Ma non doveva scontare l’ergastolo?
Lucia - In Messico gli hanno concesso l’amnistia.
Giuditta - Che sfortunata coincidenza proprio oggi.
Lucia – Invece no! Ramirez è arrivato dopo che abbiamo fregato Deferrandi. Pensa se fosse arrivato prima. Il nostro piano sarebbe saltato in aria.
Giuditta – Zia sono preoccupata Succederanno degli intoppi ?
Lucia - Io invece sono tranquillissima perché il tuo adorabile zio sta lavorando, per noi, da lassù.
Giuditta – (serenamente manda un bacio al cielo) Grazie!
Lucia - Chissà se lo zio in paradiso avrà incontrato il miliardario Gustavo Reno?
Giuditta - Speriamo di no! In ogni caso Marcello ha avuto un ottima intuizione in Messico quando ha chiuso Ramirez nella lavanderia.
Lucia – Ci ha permesso di tenerci la rendita tutta per noi.
Giuditta - Già.
Lucia - Non parliamo più del passato e dei nostri scheletri nell’armadio.
Giuditta - Scheletro nell’armadio?! Ma io Gustavo Reno non l’avevo infilato nell’armadio l’ho lasciato sul divano.
Lucia - Scheletri nell’armadio è un modo di dire che si usa quand….(incredula) Sei stata tu? (mentre Lucia guarda sorpresa Giuditta, quest’ultima fa una chiara espressione del viso classica della persona colpevole di qualcosa)
Giuditta – (impacciata cambia discorso). Perché questa sera non chiediamo ad Olimpia di prepararci una bella zuppa di acciughe e fagioli?
Lucia - (con ammirazione) Giuditta! ( Nel frattempo rientra Ramirez incollerito)
Ramirez - Puerco del destino! Non era uno scherzo. Isodoro esta veramente muerto.
Lucia – Sarai contento e soddisfatto.
Ramirez – El diablo delle ande. Io fatto centomila Khilometri por vedere questo. Adesso voi dare quel che vi è rimasto de dinero
Lucia – Ma quale dinero?! Siamo indebitati fino al collo. Venderemo villa e parco per saldare una piccola parte dei debiti.
Giuditta - Dovrò vendere anche il castoro che ho comprato ieri.
Ramirez – Ma che me emporta del tuo castoro. Buttalo a far dighe nel fiumos!
Lucia – Ramirez ormai tutto è perduto. Quel che è stato è stato. Lasciaci soffrire in pace. (momento di silenzio)
Marcello - (dalle quinte) Giuditta la sedia a rotelle per lo zio Isidoro è pronta.
Ramirez – (stupefatto) La sedia por lo zio?!
Marcello – (entra) Sbrigati dobbiamo andare nel parco e portare lo zio al ciliegio. (vede Ramirez e rimane sconvolto) Ramirez tu.. tu... qui. Non è possibile, non è vero !
Ramirez – Si sono io diable che te infuochi .
Marcello - Che ci fai qui, ma non eri in galera?
Giuditta - Santa Amnistia.
Marcello - Cosa?
Lucia – (con sguardo d’intesa a Marcello) Ramirez è venuto dal Mesico convinto di appropriarsi di una parte della rendita ma non sapeva della morte di Isidoro.
ramirez – Non es vero che Isidoro es muerto! Banda de bufali de Patagonia
Marcello – Ma si che è vero.
Lucia - Ma se l’hai constatato di persona?!
ramirez – Allora perché preparato sedia a rotelle per giro in parco. Quando uno es muerto non se porta in sedia a rotelle al ciliegio por gustare la ciliegia.
Giuditta - Ma quale ciliegia?
Ramirez – Si lui ha detto di ciliegia. El muerto dopo muerto, non se mette in sedia a rotelle ma nella cassa da muerto por condurlo al cimiterigno.
Lucia – Lo ha lasciato scritto.
Ramirez – Ha scritto che dopo muerto se sarebbe mangiato la ciliegia?!
Lucia - Ma quale ciliegia! Ha lasciato scritto che prima di essere accompagnato al cimitero desiderava fare l’ultimo giro nel parco della sua villa.
Ramirez – Che desiderio imbecille!
Lucia – (fingendo di piangere) Lasciaci al nostro lutto. E non disturbarci più (chiama dalle quinte) Olimpia!
Ramirez – Isidoro me ha fregato. Spero almeno sia muerto in sofferenza.
Marcello - Rimani deluso, perché ha lasciato questa vita nel momento del piacere e dell’amore.
Ramirez – (sorpreso) No! Mentre stava cavalcando ?!
Marcello - Esatto!
Ramirez - (ride) Ah… ah… Ha terminato su te Lucia como una sogliola.
Giuditta - Ma no, è quella del gamberetto!
Ramirez – Sogliola o gamberetto e rimasto secco como un baccalà!
Marcello – Oh che bravo. Il nostro Ramirez ha trovato una nuova frase spiritosa.
Lucia - Inviala al concorso ”Inventa la freddura”.
Giuditta - In premio c’è una fornitura di sugo per tutto l’anno.
Ramirez – Ma cosa dite? Voi tutti pazzi. A me non me gusta il sugo con el baccalà!
Olimpia - (piangendo) Che c’è signora.
Lucia – Accompagna il signore alla porta
Ramirez – (a Olimpia) Piangi piangi cameriera tanto el senior Isidoro ormai è muerto e non tornerà più.
Olimpia – Ma quale morto?! E’ vivo. Io piango per l’emozione che è ritornato fra noi. Il signore l’ha miracolato
Ramirez – Vivo?! E’ vivo?
Marcello – (salvando la situazione) Ma quale vivo?! Il signor Isidoro è morto.
Olimpia – Ma come? Se prima è ritornato tra noi.
Lucia –Pensavamo ad un miracolo ma invece non è cosi.
Olimpia – Davvero! Non ci credo.
Lucia – Devi crederci.
Olimpia - Iddio l’ha rivoluto con se di nuovo?
Marcello - Si.
Olimpia - Oh povero signor Isidoro!! Di nuovo morto. (piange)
Lucia - Olimpia accompagna questo signore alla porta.
Olimpia - Prego da questa parte. (esce sempre piangendo) .
Ramirez – Qualcosa non mi è chiaro. Se mi accorgo che mi prendete in giro.
Giuditta - Ma non l’hai visto con i tuoi occhi.
Marcello – Ramirez esci da questa casa!
Giuditta – La tua presenza non è gradita
Lucia – Lasciaci al nostro lutto. E smettila altrimenti verrai denunciato per invasione di domicilio. (escono Lucia, Marcello e Giuditta)
Ramirez – (rimane solo) Qualcosa non es chiaro su la muerte de Isidoro . Devo indagar. La cosa me puzza. (riflette) Eccome se me puzza !!



SECONDO ATTO

(Squilla il telefono entra Lucia di corsa. Ha una veletta nera che le copre il viso)
Lucia – Pronto. Si mi dica signora Anna. L’autogrù con il camion rimorchio sarà qui tra un quarto d’ora per ritirare la scultura ? Va bene. Si ricordi la differenza dell’importo dovuto.
Giuditta – (entra. Anche lei con la veletta) Lo zio Isidoro è nell’entrata sulla sedia a rotelle.
Lucia - Facciamo presto prima che arrivi Olimpia
Giuditta – Abbiamo tempo a sufficienza non preoccuparti.
Marcello – (entra) Ma cosa vi siete messa in testa?
Lucia – Vorrei rispettare il lutto.
Marcello - Toglietevi quelle zanzariera in faccia. Sembrate due raccoglitrici di miele in mezzo ad uno sciame di api.
Lucia – (riflettendo) Forse hai ragione questo .. look… potrebbe destar sospetti.
Giuditta - Ma sono cappellini costosi comprati a Parigi
Lucia – Togliamoceli Giuditta.(dispiaciuta) Peccato! Erano di alta sartoria.
Marcello - Vogliamo andare.
Lucia – Per arrivare al ciliegio ci saranno solo 200 metri, ma per saranno due chilometri di dolore.
Giuditta - Si dimentica tutto con il passare del tempo. E poi c’è Martino Garzetti il tappezziere.
Lucia – (sorpresa) Che c’entra Garzetti’
Marcello - Il tappezziere metterà le sue “pezze” per alleviare il tuo dolore.
Lucia – Cosa vorresti insinuare?
Giuditta –Una volta cercando nella tua borsa le chiavi della mia macchina ho trovato un paio di mutande da uomo con le iniziali emme e gi.
Lucia – E allora?
Giuditta - Emme e gi stanno a: Martino Garretti.
Lucia – Emme e gi possono stare anche a Marcello e Giuditta.
Marcello – Non ho nessun paio di mutande con la sigla emme gi.
Giuditta - Confermo.
Marcello - E poi …una calda notte d’estate di un anno fa da dentro la scultura giungevano gemiti e sospiri. Mi avvicinai e…. dentro vidi..…
Lucia - (risentita e imbarazzata) Basta con questa discussione barbosa. E’ vero. Ma è stata l’unica volta in cui non sono riuscita a mantenermi salda e ferma …quando…… quando è giunto anche per me il momento della tentazione.
Marcello – (ironico) L’unica volta?!
Lucia - L’unica volta!
Marcello – Inutile menar il can per l’aia. Lo zio era cornuto.
Lucia – Esigo rispetto! Sfruttatore di rendite e succhia sangue che non sei altro. Tu sei il vero vampiro, non la scultura che è nel parco.
Marcello - Comunque l’hai scampata e ne sei uscita a testa alta, visto che nelle ultime volontà di zio Isidoro sei risultata “ moglie impeccabile e fedele”.
Lucia - (tagliando corto ) Giuditta hai preso una plaid per lo zio.
Giuditta – Un plaid ?! Ma ormai lo zio non sente più freddo.
Lucia – Un po’ di dignità e decoro. Ha lasciato scritto di essere seppellito nella nuda terra, ma almeno avvolgiamolo con qualcosa. Mica dobbiamo piantare dei pomodori povero caro. Vado io a prendere il plaid. Ci vediamo sotto il ciliegio.
Marcello – Vieni Giuditta.
Giuditta - Però lo spingi tu, perché se mi scappa la carrozzella.
Marcello - Facciamo a turno..… (escono, mentre si sente il loro battibecco che gradatamente svanisce da dietro le quinte, squilla il telefono)
Lucia – Pronto. Martino sei tu. Come ? Non facciamo nessun funerale. Cioè volevo dire il funerale lo faremo, ma all’estero quindi invieremo la cassa in Messico. Sai voleva ritornare nel suo paese natio. Ho da fare ciao! Come dove vado? A seppellire Isidoro. No! Cioè volevo dire a prepararmi per partire. Cosa? ??Martino piantala e fatti una doccia gelata! (riattacca il telefono irritata)
Marcello - ( Entra spaventato dolorante con una mano sulla testa) Zia Lucia! Oh mio Dio!
Lucia - Che è successo
Marcello - C’è di nuovo Deferrandi!
Lucia - (sorpresa) Deferrandi?! Come mai è ritornato?
Marcello - Non ne ho idea. Io mi sono nascosto e Giuditta gli è andata incontro per sapere il perché. (dolorante) Ahiaiaia ..
Lucia - Che ti è successo?
Marcello - Ho battuto la testa contro la porta di quel maledetto vampiro.
Giuditta – (entra trafelata) Ci mancava anche questa.
Lucia – Cosa c’e?
Giuditta – Deferrandi è nel corridoio.
Lucia – (sulle spine) Come mai si è ripresentato?
Giuditta – Marcellino hai fatto un grosso errore.
Marcello – (sorpreso) Io?!
Giuditta - Si tu! Non hai firmato come Isidoro ma come Marcello
Lucia - Come Marcello?! (aggredendolo) Deficiente!.
Marcello – (disperato) Davvero?! Come potevo non evitare errori visto che ero agitato e preoccupato che scoprisse la nostra truffa.
Lucia – Calma e sangue freddo. La rimedieremo subito. (con vivissima preoccupazione lancia un grido) Ah…! Isidoro dove l’avete lasciato?
Marcello - Non avevamo il tempo di portarlo nel parco e allora l’abbiamo parcheggiato dentro la scultura del vampiro. E li mi sono beccato questa tremenda botta sulla testa.
Giuditta - Oh Marcellino, amore come mi rincresce.
Lucia - Marcello vai subito a travestirti .
Marcello - Faccio in un lampo. Ahi (esce dolorante con una mano sulla testa)
Lucia - Povero marito mio! Dentro il vampiro.
Giuditta - Non avevamo altra soluzione
Lucia - Avete fatto bene. Isidoro approverebbe. E poi Deferrandi ci starà per poco, il tempo di una firma.
Anna – (entra all’improvviso) Yaaaa!!! ( Lucia e Giuditta fanno un sussulto di spavento) Scusate care, io afere voi spaventato?
Lucia – ( tragica e allo stesso tempo ridicola ) Ormai nulla più ci spaventa!! Siamo ben vaccinate.
Anna - Io entrata senza bussare o suonare perché porta era aperta.
Lucia – Non importa.
Anna - Fuori di villa c’è mio operaio con camion e gru. Tra 5 minuto portare via vampiro
Lucia – Bene almeno una cosa è andata in porto. ( ripensa che dentro c’è Isidoro è tira un urlo) Noooo!!!
Giuditta – (preoccupata) Non si può.. Non si può
Anna - (adirata) Come, non si può.
Lucia – Ora non è il momento aspettate almeno un oretta.
Anna – Nein. Nein nein! Io portare via vampiro come da accordi!
Lucia – Avrà il suo vampiro, ma tra un ora.
Anna – Per quale motivo ora cambia idea
Giuditta - (fa la solita gaffe) Perché dentro c’è mio zio.
Anna – Allora io vado dentro vampiro e chiedo a suo zio di togliersi dai Kughel ball (tedesco maccheronico)
Lucia – (fermandola) Mia nipote si è confusa. Dentro non c’è suo zio ma il…il ricordo di…
Anna - Di?
Lucia - Del …
Anna - Del ..di…de…di ?! Ma cosa cavolo dire?
Lucia – Dentro c’è una parte dei suoi ricordi e voglio aspettare ancora un pochino la prego.
Anna – Ma io fatto venire con urgenza operaio e camion. Io pagato anche di più per portare subito via scultura.
Lucia – Se questo è il problema le prometto che pagherò io la sosta della gru e il compenso all’ operaio.
Anna – Allora io accettare, cosi nel frattempo resto dentro camion con …. operaio.
Lucia – Buona idea.
Anna – (ironica) Cosi mi mostra come funziona la sua “ gru “. (chiaro riferimento all’organo genitale) A dopo (mentre esce entra Deferrandi. Tra i due c’è un ridicolo incrocio di sguardi)
Deferrandi – (imbarazzato ) Quella signora ha un abbigliamento tutt’altro che dignitoso.
Lucia - E’ colei che ha acquistato il vampiro
Deferrandi – Me lo ha già detto prima. Dov’è suo marito? Ho piuttosto fretta.
Lucia - Sarà qui tra pochissimo. Giuditta avvisa tuo zio di spicciarsi. (Giuditta esce)
Deferrandi - (polemico) Ma che sbaglio madornale. Come ha potuto scambiare la sua firma con quella del signor Marcello. Se non ricordo male è il marito di sua nipote?
Lucia - (fingendo di cader dalle nuvole ) Ricorda bene. Lo perdoni ma la bronchite gli ha provocato questa piccola disattenzione.
Deferrandi - (innervosito) Questa “piccola disattenzione” mi ha provocherà notevoli ritardi sui prossimi appuntamenti della giornata.
Olimpia – ( entra con il reverendo ) Venga reverendo.
Reverendo – Oh signora Lucia sono ancora addolorato perché lei è di nuovo in lutto.
Deferrandi - Di nuovo in lutto?
Olimpia – (piangendo) Si il signore è di nuovo morto.
Lucia - Ma no..
Olimpia - Ma si
Reverendo – Ma si, me lo ha detto Olimpia! Il cielo l’ha ripreso .
Lucia – Olimpia ti avevo detto di andare a comperare il finocchietto, perché sei ritornata dal reverendo.
Olimpia - Ma come non potevo pensare al finocchietto quando il signore ci ha lasciati di nuovo.
Lucia - Non ci ha mai lasciato. Il signore sta bene, anzi sta benissimo.
Olimpia - Sta bene?
Lucia - E’ in piena forma.
Olimpia - Davvero.
Reverendo - Ma questo è un altro miracolo.
Olimpia - Oh che bello è di nuovo tra di noi..
Reverendo – La misericordia del signore e troppo, troppo forte ! (si corregge) Volevo dire troppo grande.
Lucia – Abbiamo da fare scusateci.
Reverendo- Si ricordi che i ragazzi con le ceramica fanno magnifiche statue di san Paolo da sostituire con quell’enorme vampiro. Indice di satana .
Lucia - L’ho avete già detto. Manterremo la promessa.
Olimpia - Abbiamo anche san Giuseppe.
Reverendo - E che dire di san Gerolamo Gerolamo
Lucia - Compreremo tutto il suo santo e vasto assortimento di statue.
Reverendo - Grazie.
Olimpia - Che bello il signore e di nuovo vivo.
Reverendo - Evviva!!! Evviva! (esce con Olimpia)
Lucia – (nel panico) Scusatela ma continua ad avvisare il reverendo che mio marito è in paradiso. E’ matta. È diventata completamente matta.
Deferrandi – La licenzi!
Lucia - Senza l’ombra di dubbio. Ne ha già combinate abbastanza! (entra Giuditta )
Deferrandi – (impaziente ) Si può sapere dov’è suo zio.
Giuditta - E’ su con la bistecca.
Deferrandi – (stizzito) Invece di perdere tempo a mangiare una bistecca perché non viene a firmare.
Lucia – Mi permetta ( prende Giuditta da parte e le parla sottovoce) Che è successo a Marcello?
Giuditta - E’ sdraiato sul letto con una bistecca in testa, aspettando che gli si sgonfi il bernoccolo .
Lucia - (in ansia) Ne avrà per molto?
Giuditta - Dieci minuti circa.
Lucia - Vai ad assisterlo cosi io prendo tempo con Deferrandi.
Giuditta - Si vado. (esce).
Lucia – Perdoni questo inconveniente. Può succedere.
Deferrandi - Senta io ritorno domani sono stufo di aspettare!
Lucia - Un attimo di pazienza. Mio marito sarà subito da lei.
Deferrandi - Non posso perdere neppure il secondo. Ho altri appuntamenti. Io non ho mai ritardato nella mia vita, anzi arrivo sempre cinque minuti prima.
Lucia – (innervosita) Signor Deferrandi , visto che lei è invincibile nella precisione , come mai non ha verificato anche l’autenticità della firma sulla rendita?
Deferrandi – (preso in castagna) Beh ….io…
Lucia - Se i suoi superiori venissero a conoscenza del suo “ grave” errore, lei rischierebbe di non arrivare primo nel concorso “La condotta d’oro”
Deferrandi – (diventa improvvisamente mansueto e timoroso) Ma io non volevo assolutamente fare fretta, però sa gli appuntamenti .
Lucia – Si rilassi per un momento nella vita. Anzi si accomodi nel salottino cosi le faccio servire un’altra tazza di decaffèinato? .
Deferrandi - D’accordo. Posso rubarle anche una telefonata?
Lucia - Ma certo! (entra Olimpia agitata ) Olimpia porta un’altra tazza signor Deferrandi.
Olimpia - Sarà fatto.
Deferrandi - Grazie. (Deferrandi esce)
Olimpia –Signora … signora!
Lucia - Che c’è…
Olimpia - Stavo accompagnando il reverendo al cancello quando ho sentito nell’aria il profumo della colonia alla menta che adoperava il signor Isidoro. Ho seguito l’odore che mi ha portato dentro la scultura del vampiro. E c’era il signor Isidoro addormentato sulla sedia a rotelle.
Lucia - (fingendo di esser sorpresa) Davvero?! Oh mio dio!
Olimpia - Ma come mai li dentro?
Lucia – Come faccio a saperlo?! Magari stava schiacciando un pisolino.
Olimpia – Un pisolino nel vampiro?!
Lucia – (impreparata) Che ne so! Ci sarà andato da solo.
Olimpia - Comunque l’ho portato via subito.
Lucia – (allarmata) L’hai spostato?!
Olimpia – Certo. Mica l’ho potevo lasciare li al freddo dentro il vampiro.
Lucia – (allarmata) E adesso dov’è?
Olimpia - Mi sono fatta aiutare dal reverendo a portarlo in casa.
Lucia – (ancora panico) L’avete portato in casa?! E dove?.
Olimpia - L’ho lasciato a parlare con il reverendo?
Lucia - (sconvolta) A parlare?!
Olimpia - Se lei desidera lo metto nel salottino dove c’è il signore della banca.
Lucia – (allarmata) No! Li no!
Olimpia - E perché?
Lucia – Perché no! (entra reverendo)
Reverendo – Cara signora Lucia ha provato a svegliarlo.
Lucia – Chi?!
Reverendo – Ma come, chi? Suo marito.
Lucia – (terrorizzata) Mio marito!!
Reverendo - (in estasi) Volevo sapere se ha visto gli angeli che lo riportavano sulla terra.
Lucia – Ma quali angeli?
Reverendo – Certo è stato miracolato due volte.
Olimpia - Il reverendo era ansioso di sapere se ha visto la mano del signore o qualche luce che lo aiutava.
Lucia – (confusa) La .. luce?!
Reverendo – Si! Ma purtroppo il signor Isidoro non ha risposto.
Olimpia - Non ha risposto!
Reverendo - Gli ho parlato all’orecchio.
Lucia - (nel panico) Cosa gli ha detto?
Reverendo - Ho chiesto come è il paradiso.
Olimpia - Ma lui non ha risposto perché sta dormendo di brutto.
Reverendo - Sicuro che sta bene?
Lucia – Sta benissimo. E’ in piena forma. E’ solo troppo stanco, molto stanco.
Reverendo – Stanco?!
Lucia – Certo. Non fa altro che andare avanti e indietro, torna e ritorna. E’ stanco da (ironica) .. morire!
Reverendo - Avanti e indietro da dove?
Lucia – (ironica) Dal paradiso.
Reverendo – (estasiato) E’ vero. Chissà come sarà estenuante?
Olimpia – Sarà sfinito poverino.
Reverendo - Appena sarà sveglio voglio portare qui ragazzi della nostra parrocchia.
Lucia – Cosa?! I ragazzi della parrocchia?! Perché?
Reverendo – Ma come perché. Lui è la testimonianza viva della presenza di Dio. Ma si rende conto è stato miracolato due volte. Due volte!
Olimpia – Due volte non una!
Reverendo – E’ un santo!
Olimpia – Oh che bello suo marito un santo! Sant’ Isidoro!
Reverendo – Quando suo marito non sarà più tra noi, e spero quel giorno sia lontanissimo.
Lucia – (ironica) Lo spero tanto…tanto anch’io!
Reverendo - Lo potremmo mettere fra Sant’antonio e San Giuseppe.
Olimpia - Già all’entrata di casa sua . Oh che bello!
Reverendo – Giusto! Al posto di quell’orribile e satanico vampiro.
Olimpia - (in estasi) Questa casa diventerà un santuario ed io potrò dire di essere stata la sua fedele cameriera.
Reverendo - Vado subito a raccontare questa meravigliosa esperienza alla chiesa.. Domani ci sarà sicuramente un pellegrinaggio.
Lucia – (allarmata) Ma quale pellegrinaggio?! (entra Deferrandi )
Reverendo - Oh sia lodato Sant’Isidoro! ( senza rispondere a Lucia il reverendo e Olimpia escono )
Deferrandi – Sant’isidoro?! Oggi è Sant’isidoro?
Lucia - (impacciata)No. Cioè non so… forse si! (esausta) Anzi direi proprio di si!
Deferrandi - Volevo dirle che il mio appuntamento è stato fortunatamente spostato, quindi possiamo fare le nostre cose con tranquillità e calma.
(rientra Marcello vestito da Isidoro seguito da Giuditta)
Deferrandi – Signor Isidoro di nuovo buongiorno e buon onomastico?!
Marcello – Onomastico?!
Lucia - (gettando un’occhiata d’intesa) Certo caro oggi è Sant’Isidoro.
Marcello - (sorpreso) Grazie. Contenti voi per me fa lo stesso!
Deferrandi - Bisogna rimediare a quel piccolo errore.
Marcello - Perdoni il mio errore ma … sa la bronchite…
Deferrandi – La capisco! Succede quando si è indisposti. ( Entra anche Ramirez)
Ramirez – Banda de puta. Io intendo comprendere. Ho sentito dalla tonta della cameriera che Isidoro estas vivo! El monaco con lei diceva che domani estas il pellegrinaggio a Isidoro come Madonna de Fatima. Io avere ragione se prima non fidarmi de voi, infatti io sentivo strana puzza de imbroglio. Onde sta?
Giuditta - La puzza?!
Ramirez – Non la puzza, ma la verità.
Lucia - Oh signor Ramirez come si permette di entrare cosi all’improvviso abbiamo gente.
Ramirez - Oh me scusi. Me presento, io soi Ramirez.
Deferrandi – Io sono Deferrandi ma chi è lei?
Ramirez - Io soi amico, anzi nemico de Isidoro, el morto!
Marcello – (è costretto a svelare l’imbroglio fatto a Deferrandi a Ramirez) Ma quale morto! Io sono vivo e integro.
Deferrandi – E’ mai possibile che tutti vogliono la sua morte signor Isidoro?
Marcello - Ma cosa vuole che ne sappia. Sarà un complotto.
Ramirez - Lui è Isidoro?
Marcello – Certo che sono Isidoro chi vuoi che sia?
Deferrandi – Questa è la sua rendita. . Firmate qui in basso e non sbagliate.
Marcello - Stia tranquillo (firma) Ecco fatto!
Ramirez – (che ha capito l’imbroglio ) Ho capito ora!
Deferrandi - Capito cosa?
Ramirez – Capito che Isidoro è vivo.
Marcello - Certo che sono vivo!
Ramirez – (a Marcello) Tu sei vivo e quindi prendi la rendita, se tu fossi muerto niente rendita.
Deferrandi - Mi sembra ovvio.
Marcello - Esatto.
Giuditta – (scioccamente) Io non ho capito.
Lucia – (a Giuditta con furore) Giuditta taci!!!
Giuditta – (intimorita) Si zia.
Ramirez - Scusame Isidoro, io non te avevo riconosciuto. E’ tanto tempo che non te vedo. Tu es migliorato, tu es ringiovanito e rinvivito.?
Deferrandi – Ecco fatto tenga la sua copia Adesso signor Isidoro potrà disporre del suo denaro
Marcello – ( prende la rendita). Grazie signor Deferrandi.
Deferrandi - Mi auguro che lei signora Lucia investirà in alcuni titoli nostra banca.
Lucia – Ma certo. (nel frattempo Ramirez senza farsene accorgere da Deferrandi strappa di mano la rendita a Marcello. Lucia vede il tutto) ….brutto ladro!
Deferrandi – (stupito) Come. Cosa?
Lucia – Volevo dire che …
Deferrandi - Ladro a me?!
Lucia - Ma no al … al gatto. È passato il gatto con una fetta di .. di .. di bistecca in bocca.
Olimpia - (entrando) Signora.
Deferrandi – (apprensivo ad Olimpia) E’ appena passato il gatto, non se lo faccia sfuggire..
Olimpia - Ma io non l’ho visto signor Deferrandi . (ricordandosi del patto di non rivolgere la parola a Deferrandi ) Oh che stupida! non dovevo parlarle.
Deferrandi - Perché?
Olimpia - ( con rincrescimento) Perché… Perdo i miei soldi.
Deferrandi - Se lei non deve parlare con me per paura di perdere i soldi si sbaglia. Io ho sempre fatto fare ottimi investimenti.
Olimpia - (non capisce) Ha investito un gatto con l’auto?
Deferrandi - Ma no! Intendevo un investimento in banca.
Lucia - Olimpia piantala! cercalo subito. (esce Olimpia)
Marcello – (approfitta per uscire a cercare Ramirez) Vengo anch’io. Arrivederci signor Deferrandi .
Deferrandi - Arrivederci all’anno prossimo. (esce Marcello)
Anna – (entra) Scusate signora Lucia, io essere molto ansiosa
Lucia - Può prendersi pure la scultura del vampiro.
Deferrandi – Finalmente liberate quel parco da un simbolo di malvagità.
Anna - Malvagità non esiste, esiste gioia e piacere.
Deferrandi – No! Esiste la pudicizia , la correttezza e la moralità. Io ne portavoce nella vita e anche nel lavoro.
Anna – Che lavoro fare lei?
Deferrandi - Sono un funzionario bancario rispettabilissimo.
Anna – Lei lavorare in banca?
Deferrandi - Certo! E anche quest’anno sarò orgoglioso di ricevere il premio: “La condotta d’oro”
Anna - (ride) Ah…ahha.. tu lavorare in banca!!!! Ahahha.. ahhha
Deferrandi - Cara signora con questa sua sghignazzata ha dimostrato di essere vergognosamente ridicola!!!
Anna – Tu critichi malvagità di vampiro, quando voi di banche essere i veri vampiri. Succhiate sangue da poveri risparmiatori.
Deferrandi - Menzogne!! Noi aiutiamo i risparmiatori.
Anna - Voi portate su lastrico poveri risparmiatori.
Deferrandi - Primo:. non abbiamo mai portato nessuno sul lastrico. Secondo: il suo abbigliamento non può altro che appartenere ad una rappresentante della voluttà incontrollata. Terzo: lei è caduta nella rete delle tre peccaminose…. Elle!
Anna - Tre elle?!
Deferrandi - Si ! Elle elle elle!
Anna – Ah… ma io conosco bene. “Elle elle elle” essere un ottima marca di preservativi. Io uso spesso perché hanno ottimo lubrificante.
Deferrandi – (scandalizzato) Come si permette di usare un linguaggio cosi spudoratamente indecente!
Anna - Su non arrabbiare. Facciamo pace (gli da un pizzicotto sul viso)
Deferrandi - Si allontani sono uomo sposato
Anna - Sposato?! Bene allora io faccio vedere mio catalogo cosi tu fai regala a tua moglie.
Lucia – (allarmata per il contenuto del catalogo) No! Il signore non è interessato.
Anna – Solo una piccola occhiata veloce… veloce . (mostrandogli il catalogo) Vedi questa guepiere di cuoio, calze a rete per uomo e donna. (Deferrandi alla vista degli articoli comincia a sbiancare) Questa essere offerta del mese: vagina finta, scontata a 50%.
Deferrandi – (visibilmente scandalizzato sospira tirando un gemito di chiaro turbamento) Ohhh!
Anna – (pensa che sospiri dl piacere) Brutto maiale tu godere vero?
Lucia – Signora Anna la pianti!
Anna – Non ho ancora finito. Queste essere palline di gomma. Vanno messe dentro qui, come vedi in foto.
Deferrandi – Ohhh.. (scandalizzato all’inverosimile sospira, tirando un ‘altro gemito di palese turbamento simile ad un ululato di piacere)
Lucia - (cercando di spostare il catalogo da sotto gli occhi di Deferrandi) Il signor Deferrandi non ha nessuna intenzione di i suoi tipi di accessori.
Anna – Ma cosa dici tu? Guarda sta godendo di piacere come lupo della selva nera. (Deferrandi continua ad ansimare per la disperazione) Questa invece è Minerva. (rimette il catalogo sotto gli occhi di Deferrandi) Guarda che stupenda bambola gonfiabile … “trans” . Vedi c’è anche suo “attributo”.
Deferrandi - (inorridito) Mi… mi .. sento male (sviene)
Giuditta – La smetta!
Lucia – (aggredendola) Sparisca lei e il vampiro!
Anna – Molto noiosi voi.
Lucia - E’ svenuto?
Anna - Forse cuore non ha retto. Preso infarto? E’ classica malattia di uomini .
Lucia – (comicamente) Ah si! Non lo sapevo.
Giuditta – (ad Anna) Mi aiuti ad accompagnarlo nel salottino cosi lo sdraiamo un attimo sul divano. (Anna e Giuditta lo portano nel salotto)
Deferrandi – (rintontito mentre sta uscendo) Oh mi sento male….
Lucia - Maledetto Ramirez si è preso l’assegno.
Marcello - Ora come la rimediamo. (squilla il telefono)
Lucia - Pronto …si ah.. è Macigno, glielo passo.
Marcello - Pronto macigno a davvero?! Farò il possibile, glielo prometto!
Lucia - (apprensiva) Che ti ha detto?
Marcello - Era nervoso come un cane rabbioso. Mi ha dato l’ultimatum per domattina. (Riflettendo) Zia non resta che l’ultima chance.
Lucia – Quale?
Marcello – Lo vedrai. (esce)
Lucia - (guardando al cielo disperata) Isidoro aiutaci ti prego.
Giuditta - (rientrando) Oh che guaio. Ramirez ha rubato l’assegno, e lo zio è sempre nel corridoio. Lo lascio li.
Lucia - Bisogna rimetterlo dove era prima
Giuditta - Dentro il vampiro?
Lucia - Ma non nel vampiro, toglilo dal salottino e portalo in camera in attesa che passi questa burrascosa serie di imprevisti.
Ramirez - (entra) Eccole le sgualdrignoles!
Lucia - La pagherai Ramirez (entra Marcello)
Ramirez - Mie care, adesso io ho la lama del manico da parte del coltello. Siete in trappola.
Marcello – ( punta la pistola a Ramirez) Sei tu in trappola! Attento che è carica e non avrò scrupoli a farti fuori. Tira fuori la rendita.
Ramirez - (timoroso) Oh tu es mucho matto!
Marcello - Io soi mucho pericoloso e imbestialitos Ramirez!
Ramirez - Io non dirò mai dove la ho nascondita.
Marcello - Se parli sei morto. Zitto!
Ramirez - (spaventato) Si. Io zitto!
Marcello - Togliti la giacca subito, muoviti…frugate dentro e cercate l’assegno
Lucia - Facciamo presto.
Giuditta – Non c’è.
Marcello - Togliti la camicia …subito
Ramirez – La camiseta? Me vergogno.
Marcella – (minacciandolo) Muoviti o ti faccio un buco nella pancia..
Ramirez – Io non mi arendo e non parlo
Lucia - Controlla anche nei pantaloni e nelle scarpe…
Marcello – Togliti i pantaloni e le scarpe.
Ramirez - Ma io non ho l’assegno qui e non ve lo diro mai.
Lucia – Ramirez, Marcello non scherza!
Marcello – Non discutere (Ramirez si toglie i pantaloni e ha sotto un paio di mutande colorate e di cattivo gusto)
Giuditta – Le tue mutande sono di un gusto mostruoso.
Ramirez – Esta è pura sartoria de prima qualità de Mexico.
Marcello – Volete darvi una mossa, non siamo alla sfilata di pret a porter. (Ramirez rimane in mutande. )
Olimpia - Signora il signor Isidoro non può stare nell’entrata a dormire sulla carrozzella oh scusate…(Marcello tiene la pistola puntata alla schiena di Ramirez senza farsene accorgere daOolimpia)
Giuditta - Olimpia riportalo dove era prima.
Olimpia - (coprendosi meta degli occhi) Ma veramente….
Giuditta - Olimpia smettila altrimenti ti licenzio. Esci subito
Olimpia - Oh che vergogna ..va bene (esce)
Lucia - L’ho perquisisco io questo maiale. (mentre lo perquisisce entra Deferrandi vede che Lucia è inginocchiata in una posizione molto ambigua e sta toccando Ramirez)
Deferrandi - Oh mio dio. Il demone della lussuria mi ha contagiato …. mi sento male. (Deferrandi sviene di nuovo sul divano . Ramirez ne approfitta e scappa fuori in mutande)
Giuditta - Si svegli!
Marcello - Vado a cercare quel farabutto. (mentre Marcello esce, Lucia da un piccolo schiaffo sulla guancia di Deferrandi. Quest’ultimo rinviene)
Lucia - Si riprenda Deferrandi.
Deferrandi - (si riprende) Si allontani.
Lucia - Per quale motivo?
Deferrandi – Prima lei era con un signore quasi svestito.
Lucia – (fingendo) Ma no, si sbaglia.
Deferrandi - Attenta, lei è preda delle tre peccaminose elle.
Lucia - Ma quali elle?! Probabilmente ha avuto un’allucinazione.
Deferrandi - Davvero!
Lucia - Le dico di si.
Deferrandi - E’ pronta a giurarlo.
Lucia - Si! (tragicamente comica) Anche… anche sulla vita di mio marito!
Deferrandi – Allora le credo! Oh povero me! Sono assalito dalle tre elle..
Giuditta - Succede.. (entra in scena Ramirez che corre in mutande inseguito da Marcello)
Marcello – Farabutto!
Deferrandi - Di nuovo la visione. Sarò di nuovo preda del peccato?
Lucia - (coglie la palla al balzo) E’ soltanto un’allucinazione. Ogni tanto anch’io vengo contaminata dalle tre elle che mi provocano strane apparizioni .
Deferrandi - Questo mi consola. (entra di nuovo in scena Ramirez in mutande inseguito da Marcello).
Lucia - Ecco ne sto avendo una. Vedo anch’io un uomo senza pantaloni..
Deferrandi - Forse è meglio che vada subito a casa a recitare il mea culpa e a prendere dei tranquillanti !
Giuditta - E’ ottimo il finocchietto.
Deferrandi - Il finocchietto!?
Lucia - Lasci perdere. Grazie di tutto. Ci vediamo l’anno prossimo.
Deferrandi - Arrivederci. (esce, mentre dall’altra quinta rientrano Ramirez e Marcello)
Marcello – (puntando la pistola) Ramirez non sto scherzando. Sono deciso a premere il grilletto.
Ramirez – Santa amnistia! Me arrendo.
Marcello - Dove si trova la rendita.
Ramirez - Va bene te lo dico ma aspetta che me riprendo. Tengo l’intestino sotto la suola.
Marcello – Sputa il rospo!
Ramirez - Il dinero è dentro la scultura del vampirigno
Marcello - All’interno del vampiro?!
Ramirez - Si. In un buchetto.
Marcello - Finalmente hai vuotato il sacco. Lo sapevo che ci volevano le maniere forti.!
Olimpia – (entra disperata) Signora Giuditta aiuto!
Lucia - Che c’è?
Olimpia - (si copre gli occhi per evitare la vista di Ramirez in mutande) Lei mi ha detto di metter il signor Isidoro dove era prima e io l’ho messo dentro il vampiro.
Giuditta - Stupida…intendevo in camera.
Olimpia - Invece ho capito di riportarlo con la sedia a rotelle dentro il vampiro
Giuditta - Portiamolo immediatamente in camera. Povero zio Isidoro!
Olimpia - (piangendo) Non è più possibile.
Giuditta – Ma quali stupidaggini dici.
Olimpia - Il fatto è che la scultura del vampiro e partita ora su un camion con ancora il signor Isidoro dentro.
Lucia – ( incredula) Cosa?? Partita sul camion. Oh mio Dio.
Marcello - (allarmato) No! Ma al suo interno c’è anche la rendita!
Ramirez – Es vero! Assegno partito con scultura. (ride) Ahahahah (entra Anna)
Anna - Eccomi. Signora io ringrazio lei . Finalmente mio vampiro partito per Transilvania è andrà subito mio nuovo locale
Olimpia - (apprensiva) Bisogna subito andare in Transilvania.
Lucia - Sbrighiamoci.
Giuditta - Non perdiamo tempo. (escon tutti escluso Ramirez ed Anna)
Anna – (stupefatta) Splendido! Tutti vogliono venire in mio locale in Transilvania. Ho gia nuovi clienti, magnifico! Adesso però devo andare perché devo dare altra meta dei soldi a signora Lucia.
Ramirez – Soldi?!
Anna - Soldi di scultura.
Ramirez – Li dia a me.
Anna - Non posso! Io dare solo a Signora Lucia o a suo marito signor Isidoro che purtroppo non ho conosciuto.
Ramirez – (prende la palla al balzo) Ma sono io il marito della signora.
Anna – Davvero?!
Ramirez – In persona e in mutande.
Anna – Io abituata a peggio. Molto piacere di conoscerla signor Isidoro. Ecco denaro.
Ramirez – (prende il denaro) Muchas grazias.
Anna - Mi raccomando dica sua moglie che io dato a lei differenza soldi.
Ramirez – (ironico) Estas pure tranquilla. Dorma su trentotto cuscini. Io avviso Lucia.
Anna – Grazie di nuovo di avermi venduto scultura. Sento che vampiro porterà tanta fortuna a mio locale.
Ramirez - (ridendo) A lei porterà fortuna, ma non a Marcello, ne a Giuditta, ne a Lucia.
Anna – Come no signor Isidoro! Avete avuto fortuna di guadagnare quarantamila euro di vendita di scultura.
Ramirez – (ride) Aahahah
Anna - Perché ride signor Isidoro?
Ramirez – Perché penso alla bomba che scoppierà in Transilvania quando troveranno sorpresa dentro il vampiro. Ahahaha
Anna – Dentro c’è sorpresa?
Ramirez – Dentro estas grande, enorme sorpresa. Meravigliosa!
Anna – Grazie. Io adoro sorprese. Grazie, grazie e viva vampiro. Ahhaha (ride) Arrivederci
Ramirez – Qualcosa ho guadagnato e non resto a bocca asciutta! (ride) Aahhah ! Como me divierto! Isidoro muerto, Marcello se spaccia por Isidoro e la vacareccia tedesca me ha dato soldi pensando che io soi Isidoro. (ride a crepapelle) Esta pieno de Isidori da tutte le parti!!!
Reverendo - (entra il reverendo) Scusi sto cercando il signor Isidoro, sa dove si trova?.
Ramirez – (ride di nuovo a crepapelle) Ma quale Isidoro?
Reverendo - Il padrone di casa.
Ramirez - Lo provi a chiamar magari risponde..(ride) Buenas noches!!! (ride) Aah aha. (esce)
Reverendo – Grazie. (chiamandolo ad alta voce) Signor Isidoro. Signor Isidoro stanno arrivando i bambini della parrocchia. Signor Isidoro…. (esce di scena continuando a chiamarlo) Signor Isidoro.

FINE