PROLEGOMENI
PER UNA DRAMMATURGIA PERFETTA


dramma (?) in due tempi di

Fabio Massimo Franceschelli


Personaggi:

il Teorico
la Madre
Ubu
l'Attore
la Spettatrice
l'Assassino



I° ATTO



Palco completamente spoglio, con l’eccezione di una panca posta sul fondo destro. Altri elementi scenografici non sono necessari ma nemmeno proibiti; l’importante è che vi sia uno spazio sufficientemente grande per lasciare agli attori la necessaria libertà di movimento.
All'apertura del sipario: scena buia. Dal buio si passa lentamente alla luce, non luce piena ma concentrata sul centro del palco ove, a terra, giace una giovane donna. E' vestita con una lunga tunica bianca ed è accovacciata in posizione fetale, forse anche più allungata. Si lamenta; il viso resta nascosto, schiacciato a terra. Sarà chiamata Madre.
Entra un uomo sulla sinistra. E' ben vestito, di nero, con uno stile che richiama la moda dei primi del ‘900; 50 o 60 anni circa. Nella mano destra impugna una bacchetta. Si definirà Teorico. Spenderà le sue battute muovendosi liberamente per il palco. Al suo ingresso la luce è su tutto il palco.


- Teorico - stavo giusto riflettendo sull'atto della creazione drammatica: il dramma si crea o è già dato? Non è un problema da poco, anzi, è il problema capitale di qualunque creazione artistica: stabilire se questa esista di per sé - un po' come le idee platoniche - o, viceversa, sia espressione di un puro atto creativo, un condensarsi improvviso di elementi neutri che acquistano significato solo nella relazione totale che stabiliscono tra loro? Non so nemmeno se la questione sia ben posta. Questo "condensarsi improvviso di elementi neutri" risponde a una casualità o a una necessità? Vorrei giungere al più presto ad una risposta soddisfacente in quanto, vista la responsabilità che mi compete in questa pièce, non vorrei deludere le aspettative del Demiurgo. [alla Madre] Costui è molto esigente, sa? Sento che si lamenta; questo è un indizio molto significativo in potenza, ma - attenzione - sta a me renderlo tale in atto. Il punto è proprio questo: credo sia una mia libertà raccogliere o meno il suo messaggio, renderlo pregno di addentellati. Dal mio punto di vista è certamente una libertà ma nell'ottica del Demiurgo? La mia libertà si liquefà nella sua necessità. Ciò è molto triste. [pausa] Devo reagire, altrimenti Lui mi cancella. [alla Madre] Dunque soffre molto?
- Madre - [sollevando lentamente il viso da terra] chi è lei?
- Teorico - qui le domande le pongo io, signora mia. Oltretutto credo di avere già dato sufficienti indizi riguardo alla mia persona e al motivo della mia presenza. Evidentemente lei non è stata a sentire, o più probabilmente ha ascoltato ma non ha capito nulla. Se ne deduce che lei è poco intelligente, è una cretina, una imbecille, stupida, demente; faccia lei. [pausa; la Madre torna a lamentarsi] Questa è una prima grande difficoltà: lavorare con una demente. Il Demiurgo vuole mettere alla prova le mie capacità; non devo deluderlo. Lei soffre! La sofferenza è certamente un elemento costitutivo del dramma, ma se non è enucleato in tutti i suoi aspetti non è sufficiente; ci vuole una motivazione chiara! O forse è meglio una motivazione poco chiara? E' un problema. Riflettiamo: dal punto di vista del pubblico è più drammatica una sofferenza misteriosa o una sofferenza evidentemente motivata? Cioè, è più efficace un "aaaaaah" di cui non si capisca il motivo o un "aaaaaah" chiaro come questo: [la colpisce violentemente con un calcio sull'addome; la Madre urla e si contorce]? No, credo sia decisamente più evocativo il primo. Mi scusi, mi scusi. Faccia finta di nulla; facciamo come se questo calcio io non glielo abbia mai dato. Torniamo al suo primo lamento. Lei soffre molto?
- Madre - bastardo! Bastardo!
- Teorico - bastardo? Io? E perché mai? Cioè, non nego a priori questa possibilità ma in realtà non dispongo di elementi adeguati per concludere in tale senso. E' singolare questa sua affermazione; forse il Demiurgo vuole suggerirmi una possibile trama per lo svolgimento del dramma: il mio passato. Io, dunque, sarei un bastardo, un trovatello, un figlio di enne-enne che soffre per non avere mai conosciuto la propria madre, o forse il proprio padre? [pausa] No, no, ma che c'entra? Innanzitutto io non soffro affatto: sto benissimo; in secondo luogo sarebbe un soggetto banale, fritto e ri-fritto. Il dramma borghese, signora mia, è superato da anni. Oddio, non escludo che da un trovatello possa nascere un buon personaggio, ma è proprio sull'equazione che vuole un bastardo necessariamente sofferente che non sono d'accordo. Ci sono bastardi felici a cui il proprio misterioso passato non interessa affatto, semmai…
- Madre - [urlo di disperazione] oh mio Dio, mio Dio
- Teorico - ah! La sua disperazione possiede dunque risvolti religiosi. Interessante
- Madre - figlia mia, figlia mia
- Teorico - lei possiede una figlia? Ma questo è splendido, perché così possiamo arricchire quest'intreccio che sinora è stato molto povero. Mi dica di sua figlia
- Madre - è morta, è morta; ah mio Dio [piange]
- Teorico - è morta? E ma cazzo, si era appena presentata la possibilità di aggiungere un nuovo personaggio al dramma e subito lei mi tronca ogni entusiasmo. Cosa me ne faccio di un personaggio morto? Vuole forse tornare a Pirandello? [pausa] Calma, calma, stiamo calmi. Lei, signora mia, forse non ha bene compreso il mio ruolo qui. Io sono un teorico, il Teorico; sono colui cui il Demiurgo ha affidato il glorioso compito di gettare le basi per una nuova drammaturgia: la drammaturgia perfetta! Capisce? Non posso lavorare con il solo supporto di una demente lamentosa e di una figlia morta. Ho promesso il dramma con la D maiuscola e sto offrendo quasi un misero monologo. [la Madre torna a lamentarsi] Su, non si abbatta; non ha, per caso, un'altra figlia? Anche un figlio andrebbe benissimo; l'importante è che siano vivi
- Madre - povera figlia mia; che disgrazia, che disgrazia
- Teorico - niente da fare. Il Demiurgo vuole una figlia morta… e figlia morta sarà! Come è morta sua figlia? Sentiamo
- Madre - l'ho uccisa io, io, io! Disgraziata, disgraziata che sono [piange]
- Teorico - ma… ma questo è splendido! Perché non me lo ha detto prima? E' un argomento meraviglioso, interessantissimo. Brava! Brava! Dunque lei è una Madre che ha ucciso la propria figlia e…
- Madre - aaaaaah, mio Dio
- Teorico - no, no! Abbiamo inteso il suo dolore: è arrivato, è chiaro; ma ora c'è bisogno che lei razionalizzi, che superi questa fase di esternazione per porre con chiarezza gli elementi che l'hanno condotta verso quella sua empia e nefanda azione. Perché lo ha fatto? Perché l'ha uccisa?
- Madre - per vendetta
- Teorico - vendetta? Contro chi?
- Madre - contro colui che la generò. Contro colui che mi amò e mi sposò e unì il suo seme al mio per generare la carne dalla nostra carne e giurò di fronte a Dio e alla Legge di amare sua moglie e sua figlia più di se stesso. Contro colui che tradì il giuramento e giacque con un'altra donna e mi ripudiò e menzogne e menzogne sparse per giustificare la sua triste azione e per togliermi la bambina, la mia bambina, la mia carne e il mio sangue… la tolse da me e la tenne con sé e con l'altra donna. Per questo! Per questo dolore più grande di ogni amore io l'ho uccisa… un giorno… ho bussato alla sua porta e l'ho implorato di farmi vedere mia figlia, almeno per un minuto, un attimo, poter rivedere un attimo ciò che era mia, è sempre stata mia, è mia. Lui acconsentì, e si vantò presso di me della sua tolleranza e chiamò la bambina e davanti a lui io affondai un coltello nella gola di mia figlia e con una forza che mai avevo avuto spinsi il coltello verso il basso e aprii la carotide, e il torace, e lo sterno, e il ventre, e lei mi guardava con dolcezza, quasi con gratitudine, e lui urlava, ma non aveva voce, alcuna voce. [pausa] Questa fu la mia vendetta contro di lui
- Teorico - e come era vestito?
- Madre - come?
- Teorico - lui, come era vestito? Chitone? Pigiama? Giacca e cravatta? Tuta da ginnastica?
- Madre - ma… non so… ora non ricordo… ma che importanza ha come fosse vestito? Io le sto raccontando la tragedia della mia vita e lei mi chiede come era vestito quel bastardo?
- Teorico - no, no, scusi. Non si arrabbi, ma io sono un Teorico del teatro. Mentre lei mi narrava le sue vicissitudini io mi immaginavo la versione scenica, la disposizione delle persone, delle cose, l'armonia dei colori. Capisce cosa intendo? La sua è certamente una storia interessante - mi ricorda tra l'altro qualcosa che ho letto al liceo -, ma io devo preoccuparmi non solo del suo punto di vista ma dell'insieme. E' l'azione scenica quella che conta. Mentre lei lentamente squartava sua figlia sicuramente vi sarà stato molto sangue; dunque una predominanza del rosso su sua figlia ma anche su di lei che l'aveva di fronte. Ora, io mi chiedo, come armonizzare tutto questo rosso sangue con il colore dei vestiti di suo marito? Se, ad esempio, suo marito fosse stato vestito con un pigiama marrone la scena non funzionerebbe; rosso e marrone: mio Dio! Ma si immagini l'efficacia di una camicia di un bel giallo brillante, che nell'arco di trenta lunghissimi secondi si macula progressivamente di schizzi rossi sino ad esserne sopraffatto. Si immagini le sue due mani sul coltello che aprono in due sua figlia che a sua volta si contorce dal dolore e suo marito immobile ricevere in faccia e sulla camicia gialla schizzi di sangue caldo. Ah, magnifico! Suo marito che osserva e pensa "non è vero, non è vero, sto sognando" e intanto viene colpito in fronte e sulle labbra dagli schizzi di sangue di sua figlia che nel frattempo la guarda e i suoi occhi sembra che dicano: "perché, Madre? Perché mi stai facendo questo a me che sono carne della tua carne e…"
- Madre - aaaaaaaaaah [urla, scatta in piedi e corre per il palcoscenico con le mani sulla testa, poi crolla di nuovo a terra piangendo]
- Teorico - magnifico, magnifico, sublime. Così funziona! Forse è un po' didascalico ma trovo che funzioni. Ho un'idea. Proviamo a ripetere la stessa scena con gli stessi identici movimenti ma senza urlare. Dolore trattenuto nel silenzio e sfogato nel movimento

[dal fondo appare improvvisamente un giovane uomo. Denuncia grossi problemi di movimento e articolazione, come affetto da qualche malattia degenerativa del sistema nervoso. In seguito verrà chiamato Ubu, e pronuncerà sempre la stessa unica battuta: "Ubu". Al suo ingresso, il Teorico lo osserva senza parole; la Madre continua sommessa a piangere]

- Ubu - Ubu [lentamente e con grandi difficoltà, si avvicina verso il Teorico], Ubu [si ferma a poca distanza dal Teorico]
- Teorico - [lo osserva attentamente; gli gira intorno] lei è un handicappato?
- Ubu - Ubu
- Teorico - un handicappato. Cosa me ne faccio di un handicappato? [pausa; cammina per il palco] Fosse almeno un pazzo; la storia del teatro trabocca di personaggi pazzi, ma handicappati … mah? Lei è sempre così lento?
- Ubu - Ubu
- Teorico - Ubu. E che significa Ubu? Jarry, certo; ma che c'entra Jarry ora? Il Demiurgo mi sta indicando qualcosa; debbo riflettere [pausa]. Lei ha qualcosa a che vedere con Jarry?
- Ubu - Ubu
- Teorico - ancora? Ma lei non sa dire altro? Si avvicini al proscenio, mi faccia vedere come si muove. [Ubu si muove; il Teorico osserva] Mio Dio, ma lei fa schifo veramente. Dove ha studiato movimento, per caso al Teatro di Odino? Vediamo l'interpretazione: mi reciti il monologo di Lucky
- Ubu - Ubu, Ubu, Ubu, ubuubu, ubuubu…
- Teorico - basta, basta, per carità, ma si vergogni. Non è capace a muoversi, non è capace a parlare, ma che campa a fare? Almeno fosse entrato su una sedia a rotelle avrei potuto progettare - che so? - un omaggio al maestro dell'assurdo. Ma così al massimo ne può uscire uno spot pubblicitario per la lotta all'integrazione delle razze. Che schifo. [pausa] Non mi devo abbattere; Ubu, venga qua, mi segua [va verso la Madre che giace ancora a terra]
- Ubu - Ubu [segue il Teorico]
- Teorico - vede questa misera? Bene, questa è una Madre, una Madre schifosa che si è macchiata della più grande infamia che si possa commettere nella vita: ha ucciso volontariamente e con atto premeditato sua figlia. E' orribile, vero? E' senza alcuna giustificazione e merita il disprezzo eterno
- Madre - aaaaaaah, figlia mia
- Teorico - stia zitta [le sputa addosso con disprezzo]. Si vergogni. Ora [rivolto ad Ubu], questa troia è distrutta dal dolore e sente il bisogno di parlare, di esternare il suo travaglio. Sono sicuro che se ci fosse qui un prete lei subito si confesserebbe pretendendo assoluzione. Proviamo questa scena, proviamo una confessione strappalacrime con relativa assoluzione. Facile, no? Ora qui, si sposti, le si metta di fronte [mette Ubu in posizione]. A lei richiedo solamente di starla ad ascoltare come fosse un prete e, quando avrà finito, di farsi il segno della Croce esclamando: "ego te absolvo". E lei, Madre snaturata, schifosa puttana indegna anche di uno sguardo di sdegnata indifferenza, vergogna delle vergogne, ci faccia capire perché, tra le tante forme di vendetta possibili, ha scelto proprio quella che ha scelto. [a parte] Forse sono un po' duro, ma è il Metodo del russo che lo esige
- Madre - più di ogni pensiero può la passione, quella che per gli uomini è cagione dei mali più tremendi. Odio odio odio! Odio per colui che mi ha offeso, mi ha calpestato, deriso. Dovevo riprendermi mia figlia, perché era mia, mia, mia, solo mia, - capisce? Lui ha preso da me la mia giovinezza e l'ha usata… per i suoi scopi, finché ha voluto… poi mi ha gettato via, come un abito vecchio, come una cosa… una cosa. Ma io non sono una cosa, non sono una cosa!
- Teorico - calma, calma! Non sfociamo nel melodrammatico; inoltre articoli meglio, che non si capisce bene quello che dice
- Madre - mi sono difesa, mi sono solo difesa! Lui ha bruciato la mia giovinezza e poi… mi ha rubato mia figlia… la mia nuova giovinezza. Ho ripreso quello che mi apparteneva. Al suo egoismo ho risposto col mio… egoismo

[pausa]

- Teorico - Ubu? [pausa] Ubu? La Madre ha terminato, ora tocca a lei, avanti, la assolva. Si faccia il segno della Croce e la assolva
- Ubu - Ubu
- Teorico - ma non così! La assolva, avanti, si segni e la assolva; "ego te absolvo"
- Ubu - Ubu, Ubu, Ubu
- Teorico - la Croce, Ubu. Si faccia il segno della Croce
- Ubu - Ubu
- Teorico - no! No, no, no, no! Handicappato, handicappato di merda [lo picchia in testa con la bacchetta]
- Ubu - [cerca di coprirsi con le braccia; indietreggia; piange] Ubu, Ubu, Ubu, Ubu, Ubu, Ubu, Ubu, Ubu, Ubu…
- Teorico - [infuriato] ma non è possibile! Non è possibile! Demiurgo, ma come faccio a teorizzare la drammaturgia perfetta se dispongo solo di un imbecille spastico e di una mignotta che non fa altro che piangere? Come faccio, come faccio? Il teatro è un'arte eletta, non appartiene ai rifiuti dell'umanità! Demiurgo… aiutami tu [si siede a terra, verso il proscenio, disperato]

[dal fondo della platea, alle spalle del pubblico, entra un giovane alto ed energico; indossa un lungo cappotto nero. In seguito sarà chiamato Attore. Si rivolge verso il palco:]

- Attore - buongiorno! Chi è il regista qui? [nessuna risposta; si avvicina al palco] Io sono un attore e… insomma, sto cercando una parte, qualunque parte. [al Teorico] Lei è il regista?
- Teorico – [lo osserva per qualche secondo senza parlare] venga un po’ qua. Su, avanti, venga sul palco. [l’Attore sale] Si faccia osservare [gli gira intorno]. Dunque lei sarebbe?
- Attore – un attore
- Teorico – un attore? Vorrebbe dire proprio un attore? Un attore che recita, un attore in grado di esprimere teatralmente un personaggio?
- Attore – certo… un attore; modestamente, un Attore con la A maiuscola
- Teorico – continui, la prego
- Attore – ho studiato recitazione a New York, Londra, Pontedera. Ho recitato tragedie greche e tragedie elisabettiane, commedie greche, commedia dell’arte, commedie moderne, drammi moderni in stile epico, drammi moderni in stile partecipato, drammi religiosi, intermezzi, satire, fabula pallatia, fabula togata, farsa atellana, pantomima, opera buffa, opera seria, melodramma, musical, cabaret, teatro Nô e teatro Kabuki. Ah, anche teatro dialettale. Se vuole può farmi un provino. [pausa] Allora?
- Teorico – un… provino? No… no no. Non c’è bisogno di alcun provino. [si alza] Un Attore, un Attore di teatro, un Attore vero. Sì! [salta dalla gioia] Il Demiurgo mi ama, che splendido regalo. Un Attore tutto per me, un Attore da provare, toccare, muovere, trasformare, insultare, torturare…
- Attore – ehi, ehi, ci vada piano
- Teorico – venga qua, venga con me [lo trascina al centro del palco]! Permette che mi presenti? Io sono il Teorico. Lei non si rende conto dove è capitato. Qua dentro, qua-den-tro, sta accadendo un episodio che entrerà nella storia
- Attore – addirittura?
- Teorico – sì! Qua dentro, per volontà del Santo Demiurgo e per opera della mia eccezionale genialità, si stanno gettando le basi per una rivoluzione copernicana nell’ambito del teatro, si sta creando la drammaturgia perfetta, lineare, solida, inattaccabile, ineccepibile. Capisce? Dopo nulla sarà come prima. Tutti i testi, tutti i sacri testi parleranno di questa giornata, dello storico incontro tra un geniale Teorico e uno splendido Attore
- Attore – e pagano bene?
- Teorico – [ride; ride forte] la gloria! La gloria amico mio, altro che altro! Ma venga, venga qua con me [va verso la sinistra del palco ove sono Ubu e la Madre]. Guardi questi due, li guardi. Questo è Ubu, il più grande mimo e caratterista del mondo! Guardi che meraviglia, guardi come interpreta la spastico, ascolti la sua geniale e minimalista retorica. Ubu, venga verso di me e declami il bardo
- Ubu – [si alza e avanza verso il Teorico] ùbubu u ubu ùbubu?
- Teorico – ah, che lirica, che lirica! E ora guardi qua, guardi questa tro… questa Madre addolorata che dipinge la Madre di tutte le madri, atta a servire orgoglio e passione sino all’estremo atto di uccidere per vendetta sua figlia, colei a cui ha dato la vita
- Madre – aaaaaah, figlia mia, figlia mia
- Attore – una Medea!?
- Teorico – ecco cosa mi ricordava
- Attore – ma, infine, cosa si rappresenta?
- Teorico – l’arte! L’arte, amico mio, quella con la A maiuscola. L’Arte nel suo puro atto di porsi in essere; così; come l’ha pensata il Demiurgo
- Attore – bene. Debbo dire che mi ha convinto. Quando si inizia?
- Teorico – Quando si inizia? Ma siamo già iniziati amico mio; non capisce? Ascolti: questa non è esattamente una tragedia greca; non dobbiamo seguire pedissequamente un determinato testo. Qua dobbiamo creare l’azione scenica, dobbiamo far incontrare vero e falso nell’atto, l’atto puro. Realtà e finzione, verità e menzogna, ci sei o ci fai, unità e moltitudine. Ha compreso?
- Attore - no
- Teorico – ora le mostro. Questa donna, questa Madre, è rosa dal dolore, dall’orgoglio ferito, dalla sconquasso interiore, per essere stata amata e sposata e scopata e messa incinta e poi tradita abbandonata e scacciata da un uomo che per giunta le ha tolto anche la figlia. Ma si rende conto? Si rende conto che merda di donna è questa?
- Madre – sì! Sì sì sì! Sono una merda. Una merda!
- Teorico – Kostantin Sergevic, sei grande. [ora con molta cattiveria] Cosa poteva fare questa Madre? Cosa? Poteva rifarsi una vita, poteva trovarsi un altro uomo da cui farsi scopare a sangue e partorire a volontà; e invece… cosa ha fatto, invece? Ha seguito la passione, l’orgoglio, la vendetta contro colui che l’ha presa per il culo e che magari ora si scopa anche la figlia
- Madre – no!
- Teorico - lei penserà: “ha ucciso il suo uomo”, e invece no! La sua è stata una vendetta ben più fine: ha ucciso, davanti al suo ex, la propria figlia. Con un coltello. L’ha squartata. L’ha fatta a pezzettini
- Attore – eh ma che schifo! E’ orribile
- Teorico – veramente orribile. E’ una lurida troia! Glielo dica, avanti, faccia come me, glielo dica: troia schifosa [la prende a calci]!
- Madre – aaaaah! No! No! No!
- Attore – [alla Madre] vergogna! Vergogna! Si vergogni [le sputa adosso]!
- Ubu – Ubu [sputa anche lui alla Madre]
- Teorico – bravo, bravo! Bravo anche lei, Ubu. Bravi! Ora che vi siete scaldati recitiamo. Recitiamo! Lei sarà l’uomo e Ubu farà la figlia. Immaginiamo che qui vi sia una porta [si sposta al centro del palco]. Attore, venga e si disponga davanti alla porta. [l’Attore si dispone] Così, bravo. E lei, Ubu, stia dietro seduto su quella panca; quando suo padre la chiamerà a sé, lei si alzerà e si avvicinerà alla porta dove l’aspetta sua madre. Chiaro?
- Ubu – Ubu
- Teorico – adesso si concentri, Ubu. Dov’è la Madre? Madre! Venga qua e si metta dall’altro lato della porta. [la Madre non si muove] Madre? Avanti, ma cosa fa? Piange ancora? Su, Su, si alzi che deve rivivere la sua bieca azione [la alza di peso]
- Madre – no, no! Mi lasci, mi lasci stare!
- Teorico – ma perché? Perché? [la scaraventa di nuovo a terra] Ma non si rende conto dell’occasione che le sto offrendo? Non si rende conto che l’unica possibilità che ha ormai di riscattarsi è quella di trasformare l’atto reale – quel crudo, misero e blasfemo atto di cui è stata protagonista – in un atto artistico? L’arte, Madre mia, l’arte che riscatta la miseria umana trasfigurandola in sublimi archetipi. Lei si sente colpevole, giusto? Risponda! Lei si sente colpevole?
- Madre – sììì!
- Teorico – e lo è, schifosa scrofa; ma non del tutto! Avrà avuto le sue ragioni? Ha le sue ragioni! Tutti i motivi che l’hanno spinta – costretta! – a squartare la sua povera bambina…
- Madre – basta!
- Teorico – tutti quei motivi, ora, può tirarli fuori. Farli vedere a tutti. Renderli eterni. L’arte è neutra, Madre mia. Non condanna. Non esprime né bene né male. L’arte mostra! Ai posteri le sentenze! [pausa] Là, guardi là [indica l’Attore]! Là c’è l’uomo – che dico uomo? Il mostro! – il mostro che l’ha sfruttata, derisa, ingannata, derubata. E là dietro c’è sua figlia [indica Ubu], la parte della sua carne che aspetta di essere ripresa. Si avvicini a loro ed agisca come ha agito allora
- Madre – [guarda fisso verso l’Attore alcuni secondi; poi, lentamente, si alza senza mai distogliere lo sguardo] bastardo
- Teorico – sì, brava… così
- Madre – [si avvicina all’Attore] bastardo
- Teorico – un coltello, ho bisogno di un coltello
- Madre - bastardo
- Teorico – con calma, Madre. Se la gusti. Demiurgo, ho bisogno di un coltello!
- Madre - bastardo

[da dietro le quinte viene lanciato un grosso coltello da cucina. Il Teorico lo raccoglie]

- Madre - bastardo
- Teorico – ma non uno vero. E’ ancora troppo presto per il sangue. Un coltello da scena, retrattile
- Madre - bastardo

[un secondo coltello viene lanciato da dietro le quinte. Il Teorico lo raccoglie e poi posa verso la panca il primo]

- Madre – bastardo
- Teorico - calma, Madre; ecco il suo microfono; con questo può dire le sue ragioni al mondo intero [le porge il coltello]
- Madre – bastardo [prende il coltello]
- Teorico – brava. Ora suoni il campanello; coraggio, suoni che il mostro le aprirà. "Drinn drinn"
- Attore – chi è?
- Madre – bastardo! [si getta contro l’Attore mentre questo stava accennando all’atto di aprire l’immaginaria porta. Lo travolge e lo getta a terra, poi lo colpisce violentemente e ripetutamente con il coltello urlando:] Bastardo!
- Attore – [cercando di divincolarsi] aaaaah! Ma cosa fa? Si levi, si levi! Teorico, cazzo! Mi aiuti
- Madre – bastardo… bastardo… bastardo
- Teorico – [da dietro cerca di fermare la Madre] Madre, si calmi, si calmi! [la toglie da sopra l’Attore e l’allontana a forza] Ma cosa fa? E’ impazzita? Si calmi! Non è lui che deve uccidere, ma sua figlia
- Attore – [ancora a terra] ma questa è matta! Oh? Teorico? Questa è pazza furiosa
- Teorico – con lui deve parlare. Parlare! Deve tirare fuori tutto il suo odio ma solo con parole; lo sfogo avverrà con sua figlia. Gli parli! Glielo dica!
- Madre – mia figlia! Dove hai messo mia figlia? Dov’è mia figlia?
- Teorico – brava, brava, continui. [a bassa voce:] Ubu, inizi ad avvicinarsi alla porta. Attore, su, si alzi, presto [Ubu e l’Attore eseguono; Ubu molto lentamente]
- Madre – tu… siamo cresciuti insieme… eri tutto per me… mia figlia! Ridammela! Mi hai usato e mi hai buttato via come … una scarpa rotta… un fazzoletto sporco… una pila scarica… un giornale vecchio… un profilattico scaduto… bastardo! Hai riso di me [lentamente avanza verso l’Attore e questi indietreggia spaventato]!
- Teorico – [a bassa voce] Ubu, si sbrighi, si avvicini che sta per scattare
- Madre – tu mi hai tradito… mi hai ammazzato… tu… hai detto menzogne su di me a mia figlia, ai miei parenti, ai miei amici… tutti ti hanno creduto… tu mi hai schiacciato come si schiaccia uno sputo in terra… ma ora!
- Teorico – Ubu! Cosa aspetta? Ormai è al limite… ora esplode!
- Madre – tu soffrirai tutto quello che hai fatto soffrire a me
- Teorico – Ubu!
- Madre – tu… bastardo! [si lancia nuovamente sull’Attore e lo getta ancora a terra. E’ più furiosa di prima e colpisce l’Attore violentemente con il coltello retrattile. Ripeterà “bastardo” anche sopra le successive battute]
- Attore – aaaaah! Aiuto! [continuerà ad urlare anche sopra le successive battute]
- Teorico – [infuriato] Ubu! Guardi cosa ha combinato, spastico di merda!
- Ubu - Ubu
- Teorico – [avanza verso di lui] doveva stare qua! Doveva stare qua pronto a farsi squartare! Quando la rifacciamo ora una scena così? Ha rovinato tutto! Si vergogni [lo bacchetta più volte in testa; Ubu cerca di indietreggiare]. Si vergogni. Si vergogni. Si vergogni. Si vergogni. Si vergogni
- Ubu – Ubu, Ubu, Ubu, Ubu
- Spettatrice – [urlando] Basta! Basta! Basta!

[silenzio improvviso dei quattro; tutti si fermano e si girano verso la platea, da dove è partita la voce di una Spettatrice. Costei ha urlato “basta” alzandosi in piedi. E’ giovane. Guarda indignata verso il Teorico]

- Teorico – e lei chi è?
- Spettatrice – basta!
- Teorico – insisto! Lei chi è?
- Spettatrice – chi sono io? Chi è lei, semmai! Chi è lei per permettersi di trattare in quel modo quei poveri cristi? Vergogna!
- Teorico – questi poveri cristi, signora mia…
- Spettatrice – lei è solo un sadico psicopatico. E’ affetto da deliri di onnipotenza. Ma che razza di teatro è questo? Che rappresentazione è? Chi è l’autore?
- Teorico – non nomini invano il Demiurgo. Si presenti, piuttosto. Dica cosa sta facendo qua e quale è il suo ruolo
- Spettatrice – il mio ruolo? Ma quale ruolo? Lei è pazzo; il teatro le è entrato in testa. Io sono una Spettatrice, una Spettatrice schifata da quello che ha visto!
- Teorico – [a se stesso] una Spettatrice? Ancora con questa storia del metateatro?
- Spettatrice – come si permette di umiliare in quel modo quella povera gente? Dove vuole arrivare sbattendoci in faccia le miserie umane? Le piacciono le miserie? Vada nelle carceri, allora; vada negli ospedali dove la gente soffre; vada nei paesi dove si muore di fame. Molto comodo, signor Teorico, stare chiuso nel suo rassicurante teatro a giocare con le disgrazie altrui. Lei sta umiliando per i suoi schifosi scopi quei due poveracci che soffrono veramente. La sofferenza! Capisce cosa è la sofferenza?
- Teorico – [senza girarsi indietro] Attore? Cosa ne pensa di questa Spettatrice? E’ un poco piatta ma ha una discreta presenza scenica – non trova?
- Attore – [che ha ancora la Madre sopra di sé] e levati! [se la toglie di dosso bruscamente e si alza] Parla un po’ troppo di gola, Teorico. Sì, è monocorde
- Teorico – bè ma potremmo utilizzarla nel ruolo della figlia; tanto non ha battute
- Spettatrice – [sconcertata] voi siete pazzi, siete da manicomio criminale. Fatevi ricoverare! [fa per andare via]
- Teorico – dove va? Dove va?
- Spettatrice – me ne vado a respirare aria sana [continua a camminare verso l’uscita]
- Teorico – ma non abbiamo finito la pièce
- Spettatrice – mi basta quello che ho visto
- Teorico – se resta le affido il ruolo della figlia
- Spettatrice – la figlia? La faccia lei la figlia, idiota; e si faccia squartare bene bene
- Teorico – lei non può andarsene! Ormai è troppo tardi
- Spettatrice – [si ferma] troppo tardi per cosa? Ma che sta dicendo? Io faccio quello che voglio
- Teorico - lei ormai si è esposta, si è alzata in piedi, ha richiamato l'attenzione di tutti su se stessa; non capisce?
- Spettatrice - no, non capisco. E allora?
- Teorico - lei crede di essere libera di fare ciò che vuole, e invece non è così. Lei si è gettata nella mischia, si è esibita, è entrata in scena
- Spettatrice - io ho solamente detto…
- Teorico - appunto! Lei ha detto; e ciò è sufficiente! Perché ha parlato? Lei, signora Spettatrice, non è consapevole che ogni azione ha la sua conseguenza? Se veramente era disgustata dalla nostra rappresentazione bastava che si alzasse e uscisse fuori. Invece no! Lei non si è limitata a questo; ha interloquito con noi, è entrata nella nostra dimensione ed ora - ingenua -, crede di potersene andare liberamente
- Spettatrice - e chi me lo impedisce?
- Teorico - lei stessa se lo impedisce! Quella parte di lei stessa che l'ha spinta ad alzarsi in piedi e ad urlare "basta, basta". Lei si è messa in gioco, signora Spettatrice, ed ora deve giocare. Tutti la stanno osservando! Tutti la stanno leggendo! E vorrebbe andarsene? Vorrebbe tradire le aspettative di tutti quanti, comprese le sue, e fuggire via? Per andare dove? Nel nulla? [urlata:] Non c'è alternativa all'esibizione!
- Spettatrice - la saluto [va verso l'uscita]
- Teorico - lei ha paura! Vigliacca!
- Spettatrice - [si blocca] vigliacca no! Non glielo permetto!
- Teorico - invece sì, è una vigliacca. Guardi Ubu; lo guardi! Fa schifo vero? Fa veramente schifo! Se io fossi nato come lui da tempo mi sarei sparato in fronte; e invece lui è qui, con noi, a giocare il suo ruolo, ad esibirsi, a mettersi in discussione. E' un grande - sissignora! -, Ubu è un grande!
- Ubu - Ubu
- Teorico - mentre lei - giovane, bella, in salute -, critica, critica, ma è terrorizzata alla sola idea di salire qua sopra ed esporsi
- Spettatrice - non ho alcun terrore, signore mio. Ho già recitato; dilettante, ma ho già recitato. Ed ho studiato molto; sono anni che studio teatro e ne so più di lei
- Teorico - ma ha paura di salire qua sopra
- Spettatrice - ma quale paura? Mi fa proprio ridere! Paura… io? [si muove verso il palco e infine sale sopra] Eccomi qua. Allora? [lo sfida] Provi con me questo suo teatro delle crudeltà
- Teorico - sarà servita. Madre! Guardi un po' qua. [indica la Spettatrice; la Madre la osserva da terra] Qua, proprio qua! Guardi che splendida ragazza l'è venuta a trovare. Ma come, non la riconosce? E' sua figlia, la sua bambina. E' qua perché ha qualcosa da dirle
- Spettatrice - vuole mettermi in difficoltà? Si ricordi che quanto viene seminato si raccoglie: se lei tratta con odio questi suoi attori, solo odio da loro riceverà
- Teorico - ma che splendida battuta. Toccante. Dove ha studiato teatro? Dal Duca Giorgio II di Saxe-Meiningen?
- Madre - [si alza; ha sempre il coltello in mano] figlia
- Spettatrice - [al Teorico] osservi bene. [alla Madre] Sì mamma, sono io
- Madre - [avanza verso di lei] figlia mia
- Spettatrice - sono io, mamma; sono la tua bambina
- Madre - [è ormai prossima a lei] figlia!
- Spettatrice - sì, mamma; sono io! Sono proprio io
- Madre - perdonami! [le si getta ai piedi e piange]
- Spettatrice - [con dolcezza] ti perdono, mamma
- Madre - perdonami! Perdonami!
- Spettatrice - [con dolcezza] sì, mamma; ti perdono, ti perdono. [al Teorico] Visto?
- Madre - perdonami! Perdonami!
- Spettatrice - ti perdono, mamma. Ti ho perdonato
- Madre - [urlando] perdonami! Perdonami!
- Spettatrice - ti ho perdonato, mamma. Ti ho perdonato
- Madre - [scuotendola] non è colpa mia! Perdonami! Perdonami!
- Spettatrice - sì mamma; ti sto perdonando! Io ti perdono
- Madre - [scuotendola con forza e urlando] perché non mi perdoni? Perché? Perché?
- Spettatrice - ma ti sto perdonando, mamma; ti sto perdonando! Non senti?
- Madre - perché? Perché non mi perdoni? Figlia! Perdonami [è serrata alle gambe della Spettatrice]
- Spettatrice - sì, sì, ti perdono, ti perdono! Ti sto perdonando, mamma. Ti sto perdonando ma lasciami le gambe che cado
- Madre - perché non mi perdoni? Figlia! Cattiva! Perdonami! [la Spettatrice tenta di divincolarsi]
- Spettatrice - ti perdono, lo giuro, ti perdono! Lasciami le gambe!
- Madre - [urla al massimo e continua a scuoterla] perdonami! Perdonami! Perdonami!
- Spettatrice - sì! Ti perdono! Ma sei sorda? Ti perdono… Cristo, e lasciami le gambe [cade a terra]. Ma che cazzo [arrabbiata]! Sono tre ore che ti sto perdonando
- Madre - [si irrigidisce e fissa la Spettatrice] tu mi odi
- Spettatrice - ma che ti odio? E' che mi hai fatto cadere e…
- Madre - tu mi odi ancora. Perché?
- Spettatrice - no, non ti odio, mamma. Stai tranquilla che non ti odio
- Madre - perché mi odi ancora? Perché sei così cattiva con me [alza ben visibile il coltello]?
- Spettatrice - [si alza in piedi] non ti odio, mamma; stai tranquilla. Ti ho perdonato
- Madre - perché mi odi? Perché? Perché? Perché? [avanza verso di lei]
- Spettatrice - ma ho detto che ti perdono! Stai calma, mamma, stai calma!
- Madre - perché mi odi ancora? Perché non mi perdoni? Perché sei così cattiva?
- Spettatrice – non ti odio! Calma, stai calma [indietreggia]
- Madre - non è colpa mia! [si lancia sulla Spettatrice]
- Spettatrice - aaaah! Aiuto! Fermatela [fugge]

[la Spettatrice fugge e la Madre la rincorre. Entrambe urlano. La loro corsa, preferibilmente, si svolgerà lungo il perimetro del palco. Il Teorico, l'Attore e Ubu resteranno al centro osservando con calma la scena]

- Attore - [al Teorico] ci sono un po' troppe urla, non trova?
- Teorico - effettivamente tutta questa partecipazione…
- Attore - il fatto è che entrambe non hanno movimenti puliti
- Teorico - già! Sporcano eccessivamente
- Attore – anche questo rincorrersi in cerchio, è un po’ troppo didascalico
- Teorico – concordo. Sarebbe molto meglio se si inseguissero a zigzag
- Attore - poi questa Spettatrice è veramente una dilettante. Guardi come è goffa
- Teorico - una dilettante… sì, una dilettante. [pausa; poi ad alta voce:] Va bene, va bene così; ora basta. [le due non si fermano] Basta, basta, fermatevi. [nulla di fatto] Ho detto fermatevi, insomma, ferme! Madre, si fermi, si fermi! [solleva la gamba proprio nell'istante in cui passa la Madre che, quindi, inciampa e rovina a terra] Oh, ce l'ha fatta a fermarsi
- Madre - [piange]
- Teorico - Spettatrice? Tutto bene?
- Spettatrice - [riprende fiato]
- Teorico - stavo dicendo: la vostra scena non era malaccio, però… come dire… non si capisce bene dove vuole arrivare, non era né carne né pesce. Cioè: era drammatica o era parodistica?
- Spettatrice - ma vada affanculo, lei, il suo teatro di merda e quella matta assatanata
- Teorico - oh! Ci stiamo alterando, signorina "quàquàquà"?
- Attore - l'attricetta si è innervosita
- Spettatrice - quella donna è pazza! Non può recitare: ha bisogno di cure
- Attore - buona la scusa. La sua scena ha fatto schifo e la colpa sarebbe della Madre
- Spettatrice - le sto dicendo che è malata; voleva ammazzarmi
- Attore - perché era ben calata nel suo personaggio; a differenza di lei
- Spettatrice - ah sì? E lei che razza di attore sarebbe, che si presta a tutte queste stronzate?
- Attore - io mi presto a qualunque cosa; mi basta che paghino bene
- Spettatrice - cosa? Talmente misere sono le sue prospettive? Tutto qua il suo spirito critico? E la responsabilità? Dove è la responsabilità dell'attore? Dov'è la sua coscienza politica?
- Attore - Teorico! Ma che sta dicendo questa cretina?
- Teorico - non le dia retta: è una sovversiva!
- Spettatrice - io… io trasecolo. Io ho sempre creduto che il mestiere dell'attore fosse un'arte, una missione, un impegno rivolto alla crescita culturale della società intera…; non ci posso credere!
- Attore - ma che dice? Che dice, che dice, che dice, che dice, che dice…
- Ubu - Ubu [avanza verso i due]
- Spettatrice - Copeau? Artaud? Grotowski? Li ha mai sentiti questi nomi?
- Attore - ma che dice? Che dice, che dice…
- Ubu - Ubu
- Spettatrice - Julian Beck? Bertold Brecht? Peter Brook?
- Attore - che dice? Che dice?
- Ubu - Ubu!
- Spettatrice - Kostantin Sergevic Stanislavskij!?
- Ubu - [urlata] Ubuuuuuuuuuuu!
- Attore - ma che cazzo vuoi tu, mongoloide?
- Ubu - Ubu [si asciuga il sudore della fronte mimando una grande stanchezza]
- Teorico - Ubu è stanco signori. Ha ragione: è stanco di tutti questi tentativi infruttuosi; è un'ora che siamo qui e ancora non abbiamo concluso niente; il Demiurgo mi fulminerà. Pausa! Dieci minuti di pausa! Devo riflettere. Su, via tutti a riposare! Sipario!

[sipario]



II° ATTO









Si apre il sipario; luci accese in palco. La Madre è nella stessa posizione assunta alla chiusura del primo atto; ancora piange. La Spettatrice va su e giù per il palco, nervosamente. L’Attore sta vicino a Ubu: sembra gli stia spiegando qualcosa. Il Teorico è ancora assente.


- Spettatrice – non riesco a capire! Non riesco a capire come ho fatto a ficcarmi in questa storia. Non so nemmeno perché resto qui e non me ne vado
- Attore – [rivolto a Ubu] di petto
- Ubu – Ubu [con voce di petto]
- Attore – di gola
- Ubu – Ubu [con voce di gola]
- Attore – di testa
- Ubu – Ubu [con voce di testa]
- Attore – bravo, bravo, hai talento. Se vuoi ti posso dare alcuni indirizzi di scuole dove potrai perfezionarti. Ti vedo bene nel Kabuki
- Ubu - Ubu
- Spettatrice – [indicando la Madre] ma questa piange sempre?
- Attore – è il Metodo. Quando ti prende ti sconvolge per ore
- Spettatrice – ma lei cosa spera di ottenere da questo Teorico?
- Attore – e lei?
- Spettatrice – l’ho chiesto prima io
- Attore – bene. [poi, a Ubu:] Ubu, proviamo un po’ di scherma scenica. Attacca il tuo nemico là, sulla tua sinistra. [Ubu si muove e tenta qualche assalto]. Bravo, continua così. [si avvicina e si rivolge alla Spettatrice] In primo luogo non ho molte alternative: è un brutto periodo e mi tocca accettare ogni proposta. Poi il Teorico… insomma – non so – c’è qualcosa in lui che mi stuzzica, mi attira. [pausa] Non in senso sessuale, chiaramente. Lì ho ben altri gusti [la guarda mellifluo]
- Spettatrice – [con ironia] animali?
- Attore – donne!
- Spettatrice – ma… voglio dire: questo Teorico… chi è? Cioè, da dove sbuca fuori? A me pare un pervertito
- Attore – mio Dio quante domande. Non parliamo del Teorico, ora. Non c’è alcun Teorico; ci siamo solo noi. [pausa. Le si avvicina] Ti interessa il teatro oscuro?
- Spettatrice – oscuro?
- Attore – oscuro! Senza luci! Solo corpi frementi che si sfiorano e si incontrano nei loro effluvi… frementi… caldi. La coscienza si libera e raggiunge le vette del sacro piacere di Cìpride… e tu, tu, con i tuoi capelli sciolti e il folto oscuro tra le tue gambe rendi sacrificio… sull’altare del mio cazzo
- Teorico – [entra velocemente in scena; non ha più la bacchetta] Attore? L’altare del suo cazzo lo faccio crollare a calci se non la finisce. Si concentri, che ora lavoriamo sul serio. Creiamo!
- Attore – [disturbato] o.k. Teorico; sono pronto
- Teorico – vada verso il fondo del palco. E anche voi, su, concentratevi e disponetevi. Spettatrice? Quando ha smaltito l’orgasmo si porti in fondo al palco. E lei, Madre: basta piangere; si prepari che è arrivato il suo momento. Ubu? Cosa sta facendo? La Danza Macabra?
- Ubu – Ubu [si ferma]
- Teorico – vada in fondo anche lei [Ubu si muove verso il fondo]. Dunque, ho riflettuto molto: occorre puntare in alto! Chiaro? [pausa] Occorre puntare in alto! Chiaro? [pausa] Occorre puntare in alto! Chiaro? [pausa] Occorre…
- Attore - abbiamo capito, Teorico; abbiamo capito tutti; anche Ubu
- Teorico - tutti avete inteso - certamente. Ma non credo che abbiate capito. Intendere è una cosa, capire è un'altra. Dobbiamo puntare in alto! Chiaro? Cosa abbiamo fatto finora? Cosa abbiamo fatto?
- Spettatrice - stronzate
- Teorico - esatto! Stronzate, le stronzate che tutti sono in grado di fare e che tutti hanno sempre fatto. Che cosa ho fatto io? Ho preso alcuni rappresentanti del genere umano - alcuni fra i tanti; né particolarmente originali né particolarmente ordinari - e li ho messi a recitare le loro miserie. Ho sbattuto le loro vergogne in faccia al pubblico: lo spastico ha fatto pena, la saccente ha rotto le palle, la troia ha pianto sui propri errori. Ma cosa c'è di nuovo? Dove è l'arte nuova, la drammaturgia perfetta a cui voglio arrivare? Dove la sublimazione dell'atto drammatico? Dove la manifestazione plastica e imperitura della passione? Dove l'oggettivazione eterna della confluenza tra azione esperita e simulacro osservato?
- Ubu - Ubu
- Teorico - giusto! Ubu! Questo conato rigettato dalla natura, questo povero demente a cui è impedito ogni più elementare movimento è l'emblema dello stato in cui giace il Teatro. Distruggiamolo! Distruggiamo con furia iconoclasta le stantie espressioni di una inutile eredità storica ed edifichiamo un nuovo tempio alle arti di Melpomene e Talia
- Ubu - [spaventato] Ubu!?
- Teorico - calma, Ubu; calma! Io parlo in senso figurato; non è lei l'oggetto della nostra furia
- Ubu - [rassicurato] Ubu
- Teorico - la nostra furia dovrà riguardare tutte quelle sovrastrutture mentali che ci limitano, ci bloccano, ci sviano, ci confondono impedendoci di andare oltre, di superare il guado verso la nuova era. [pausa] Uniamo fino in fondo il conatus della vita con l'artificiosità della volontà artistica; facciamolo! Ma facciamolo sino all'estremo atto, là dove nessuno si è mai spinto; doniamo alla luce la sublimazione del matrimonio tra l'arte e la morte… cultura e natura

[pausa]

- Spettatrice - se ho ben capito, vuole suicidarsi?
- Attore - teatralmente!
- Teorico - io? Cosa c'entro io? Io sono un capocomico, un regista; io sono il Teorico. Se muoio io voi dove andate?
- Spettatrice - io a casa, che è tardi
- Attore - io ho un certo languore
- Teorico - languore? [ride forte] Ingenui! Quanto siete ingenui! Non avete capito ancora nulla. Madre! Come va la vita? Si sente meglio ora? [nessuna risposta; il Teorico le si avvicina] Perché questo silenzio? Cosa sono ancora queste lacrime? Sorrida alla vita, che è ancora giovane ed il futuro l'attende
- Madre - [parla lentamente] non c'è futuro per me
- Teorico - e perché mai? La vita…
- Madre - [lo interrompe con forza] non c'è vita! Niente vita, niente futuro, niente di niente per me… per me… per me [si batte il petto tenendo ancora tra le mani il coltello retrattile]
- Teorico - cosa sta facendo, Madre? Dia a me questo pezzo di plastica [intende il coltello]; non vede che è finto? Non le serve per i suoi scopi [glielo prende]; non uccide… questo. Ora si alzi; questa parte del palco - così marginale e decentrata - non compete ad un personaggio del suo stampo. [aiutata dal Teorico, la Madre si alza. Sembra senza volontà propria; come un burattino mosso dal Teorico] Mi segua, Madre; qui, al centro del palco: ecco il suo posto; si inginocchi tranquilla [la Madre esegue]
- Spettatrice - [inizia a preoccuparsi] mi faccia capire! Cosa vorrebbe fare?
- Teorico - cosa voglio fare? Ma come, ancora non ci arriva? Attore: lei ha detto prima che questa Madre le ricorda…
- Attore - Medea
- Teorico - Medea, appunto. Volete sapere cosa prepariamo ora? E' semplice: il suicidio di Medea
- Spettatrice - il suicidio di Medea?
- Attore - ma che stronzata è? Medea mica si suicida
- Teorico - innanzitutto noi non stiamo seguendo un determinato testo. Il testo è un pretesto e la drammaturgia è superflua al teatro. In secondo luogo, se non ricordo male, in Euripide Medea fugge, ma in che modo? Rapita in cielo da un dio. E che cosa è questa fuga in cielo presso un dio se non un altro modo di raffigurarci la morte?

[pausa]

- Spettatrice - ma lei è fuori di testa. Vuole uccidere questa donna?
- Teorico - io non uccido nessuno. Accadrà quello che deve accadere. Le cose seguiranno il loro corso naturale
- Attore - cioè?
- Teorico - ma guardi questa disgraziata! Non si rende conto di come sta? Non capisce il dolore straziante che prova per avere squartato la figlia? [alla Madre:] squartato la figlia
- Madre - [disperata] aaaaaah!
- Teorico - la figlia, dico io! L'ha aperta in due come un pollo
- Madre - basta! Basta!
- Teorico - ma è possibile che non vi faccia compassione? Possibile che siamo arrivati a questo punto? Valori come pietà, misericordia, solidarietà, dove sono andati? Voi giovani avete dimenticato le basi morali della nostra società! [pausa; poi con calma alla Spettatrice:] Signorina, lei è una donna, come può non capire il dolore di questa sua sorella? Non vede come soffre?
- Spettatrice - sì… sì, la vedo ma…
- Teorico - Attore! Perché non aiutarla? [a entrambi] E' una grande responsabilità - mi rendo conto -, ma è la responsabilità che distingue l'uomo dalle bestie
- Ubu - Ubu
- Teorico - Ubu! Ubu è d'accordo con me. Mi segue
- Ubu - Ubu
- Attore - [alla Spettatrice] effettivamente non ha tutti i torti: quella donna è conciata proprio male
- Spettatrice - [sconcertata] ma che sta dicendo?
- Teorico - signorina, lei è colta; è una Spettatrice che sa di teatro. Possibile che non apprezzi quanto sta avvenendo ora? Possibile che non colga la storicità di questo momento? Ma si immagini quando tutti i giornali parleranno di questo evento e lei sarà la star, la testimone oculare di una pietra miliare del teatro moderno. I libri che lei stessa potrà scrivere sopra questa storia! I diritti d'autore!
- Spettatrice - [c.s.] ma che sta dicendo?
- Teorico - Attore! Tutti la cercheranno, tutti la vorranno quando si saprà che lei è stato il protagonista di questa pièce. Le offriranno grandi parti… cinema, Hollywood, talk show, ingaggi a non finire. Lei camminerà per la strada e la gente la riconoscerà e dirà: "guardate, guardate: ma quello non è lo splendido Attore che ha partecipato a quel grande spettacolo? E' lui, sì, è lui; come è bello"; e le donne - ah, quante donne! - saranno tutte ai suoi piedi
- Attore - però! Non sarebbe male
- Teorico - e allora venga, non perda tempo. Mi segua, avanti! [avanza verso la Madre; l'Attore lo segue]
- Spettatrice - ma che state dicendo? Cosa fate? Cosa fate?
- Teorico - si metta qui, alla sua sinistra; io starò sulla destra. Ubu! Venga, venga anche lei. Si metta tra noi due, dietro l'addolorata [Ubu si muove e si posiziona dietro la Madre]. Manca lo strumento; dove è lo strumento? Ah, eccolo laggiù [si precipita a prendere il coltello, quello vero] Madre, ecco lo strumento - il pennello con cui lei dipingerà una scena immortale! [le porge il coltello; la Madre lo prende con qualche esitazione, e lo osserva]
- Spettatrice - fermatevi! Si fermi! [si getta sul Teorico]
- Teorico - si levi lei [la spinge a terra], incompetente. Fate come me, ragazzi: Madre, hai ucciso tua figlia… tua figlia! [agli altri:] avanti
- Ubu - [con cattiveria] Ubu! Ubu!
- Teorico - tua figlia, tua figlia che ti amava
- Madre - nooo
- Spettatrice - [urla da terra, ma senza guardare la scena; non ne avrà il coraggio] nooo!
- Teorico - l'hai squartata… vergogna!
- Attore - l'hai massacrata
- Ubu - Ubu! Ubu!
- Spettatrice - [urla] nooo!
- Madre - basta!
- Teorico - come hai potuto farlo? Lei ti amava?
- Attore - eri sua Madre e l'hai uccisa
- Madre - basta!
- Teorico - lei ti amava e tu l'hai squartata
- Ubu - Ubu! Ubu!
- Spettatrice - [urla] nooo!
- Attore - ti aspettava e l'hai tradita
- Madre - basta!
- Teorico - vergogna!
- Attore - vergogna!
- Ubu - ubuubu!
- Teorico - vergogna!
- Attore - vergogna!
- Teorico - vergogna!
- Attore - vergogna!
- Teorico - vergogna!
- Attore - vergogna!
- Spettatrice - [urla] nooo!
- Madre - basta! Basta! Basta! [si accoltella; urla di dolore; crolla a terra]

[la Madre crolla a terra trafitta dal coltello. Nel cadere resterà con le spalle al pubblico. In questa posizione, per molti secondi, avrà dei brevi sussulti, delle contrazioni del corpo. Il Teorico, l'Attore e Ubu resteranno immobili nelle loro posizioni. Quando la Madre avrà smesso con gli spasimi, il Teorico si siederà a terra con le gambe incrociate; l'Attore e Ubu lo imiteranno.
In questo silenzio risalterà in sottofondo il pianto della Spettatrice; un pianto continuo, più lamenti che singhiozzi. La Spettatrice sarà a terra, ma lontana dal luogo ove l'aveva gettata il Teorico: durante la scena del suicidio si sarà trascinata verso il fondo, senza mai guardare gli altri, come a fuggire via, a non mischiarsi, a proteggersi. Tutta la scena del pianto della Spettatrice dovrà durare almeno un minuto. Poi:]

- Teorico - [all'Attore] lo copra
- Attore - che?
- Teorico - lo copra!
- Attore - ma cosa?
- Teorico - ma questo schifo… insomma, il cadavere. Lo copra, avanti
- Attore - e con che cosa lo copro?
- Teorico - ma cosa ne so io? Con qualunque cosa, faccia lei
- Attore [si guarda intorno] qui non c'è nulla per coprirla
- Teorico - come sarebbe a dire: "non c'è nulla"? Non si può lasciare questo schifo alla vista di tutti. Ma insomma: un po' di rispetto di fronte alla morte
- Attore - che c'entra il rispetto? Non è colpa mia se non c'è nulla per coprirla
- Teorico - usi quello
- Attore - "quello" cosa?
- Teorico - quello! Il suo cappotto! E' abbastanza grande per coprirla
- Attore - il mio cappotto? Ma per carità
- Teorico - come sarebbe a dire? La vuole lasciare così, alla mercé di tutti?
- Attore - Teorico: il mio cappotto costa!
- Teorico - come può essere così cinico lei? Non si vergogna? Avanti, copra quella merda che inizia già a puzzare
- Attore - incredibile! [si alza di malumore, si toglie il cappotto e ci copre la Madre. Torna a sedersi]
- Teorico - dove andremo a finire?
- Attore - era l'unico che avevo
- Teorico – che valore ha il suo freddo di fronte al freddo della morte?
- Attore – Teorico? Io credo che lei sia uno stronzo
- Teorico – se lo sono non è colpa mia, amico. Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; si rivolga a chi mi sta sognando

[pausa]

- Attore – Ubu? Come va?
- Ubu - Ubu
- Attore – il nostro Ubu si è rivelato un grande attore
- Teorico – è vero, sì; sono molto soddisfatto di lui
- Attore – ha notato come era entrato bene nella sua parte?
- Teorico – sì! Con cattiveria, con la giusta cattiveria. Molto tagliente ma senza strafare
- Attore – quei suoi “Ubu” erano veramente delle martellate. [pausa] Anche io penso di avere eseguito una buona performance. Non trova?
- Teorico – certo, certo. Lei ha talento ed esperienza. Devo dire che è stata una scena breve ma intensa. Una intensità lontana sia dagli eccessi trash che dagli stereotipi borghesi. Ha fatto caso a come è stata misurata la scena del pianto di quella cretina là… come si chiama?
- Attore – Spettatrice
- Teorico – la Spettatrice, certo. Avrei potuto interromperla prima ma ho trovato fosse veramente efficace quell’oscuro silenzio che si era creato nella sala, trasportato, commentato e addensato da quella litania in sottofondo
- Attore – bello, sì. Veramente bello. [pausa] Piuttosto ho qualche dubbio sulla resa della Madre
- Teorico – ossia?
- Attore – credo fosse troppo dentro alla sua parte. Cioè - mi spiego -, le è mancata quella dose di controllo razionale su se stessa che è fondamentale conservare in scena. Non mi riferisco tanto alla prima parte - quando la insultavamo – quanto piuttosto alla seconda parte: dal momento in cui si è piantata il coltello nello stomaco al momento in cui finalmente è morta… ha concesso poco; troppo minimalismo. Mi rendo conto che non è semplice controllarsi con un coltello nella pancia, però…
- Teorico – non sono d’accordo. Secondo me, invece, è proprio nel momento in cui si è sbudellata che ha tirato fuori una classe istintiva superba. Chiunque altro si sarebbe rotolato di fronte al pubblico, magari urlando a squarciagola per rendere più valida la sua prestazione. Invece lei è stata… evocativa, sì; si è chiusa in se stessa, quasi pudica, intimista nel non voler mostrare agli altri quel momento che era tutto suo, solo suo; solo contrazioni improvvise, quasi nessun lamento. Credo che nemmeno a Molière fosse riuscita così bene
- Spettatrice – [urlando e scattando in piedi] pazzi! Siete pazzi! Pazzi! Pazzi! Pazzi!
- Teorico – brava signorina. Questo è un ottimo cambiamento di ritmo
- Spettatrice – pazzi! Assassini! Sadici!
- Teorico – ma si calmi; le ho detto che ha recitato bene
- Spettatrice – come avete potuto fare questo? L’avete ammazzata!
- Teorico – ancora con questa storia? Questa donna ha avuto la più grande fortuna che nel teatro…
- Spettatrice – nooo! [si getta sul Teorico e lo colpisce ripetutamente e in modo scomposto]
- Teorico – si calmi! [la spinge via; la Spettatrice cade su di Ubu e subito inizia a picchiarlo]
- Ubu – Ubu, Ubu, Ubu, Ubu…
- Attore – lascialo stare [si alza]
- Spettatrice – [scatta in piedi] mostri! Mostri, assassini! Io… vi denuncio… vado a denunciarvi! [cammina veloce vero il proscenio; i tre le vanno dietro cercando di fermarla]
- Teorico – ma dove va?
- Attore – di cosa ci vuoi denunciare?
- Ubu – Ubu?

[la Spettatrice è quasi arrivata alle scalette che congiungono palcoscenico e platea quando improvvisamente qualcuno spara una raffica di mitra. Tutti si bloccano spaventati. Tra gli spettatori si è alzato un uomo vestito con mimetica militare: impugna una mitraglietta tra le mani; ha lo sguardo allucinato e un ghigno terribile scolpito sul viso. E’ l’Assassino]

- Assassino – sono l’Assassino! [spara una seconda raffica. La Spettatrice urla e scappa indietro. Si ritrova tra le braccia dell’Attore. L’Assassino ora avanza verso il palco] L’Assassino, sono l’Assassino! [vi sale e si para di fronte ai quattro] L’Assassino! [nuova raffica; i quattro urlano e indietreggiano]
- Attore – Teorico? Chi è?
- Teorico – credo sia l’Assassino
- Attore – questo l’ho capito. Ma che cazzo vuole da noi?
- Teorico – e cosa crede che ne sappia io? Chi le conosce le intenzioni del Demiurgo?
- Spettatrice – ma faccia qualcosa; ci parli
- Teorico – giusto. Attore, lo avvicini e gli chieda cosa vuole
- Attore – ma lo faccia lei! E’ lei il capo qua dentro
- Teorico – appunto! Un vero capo non si muove mai per primo; manda avanti gli altri
- Assassino – [minaccioso] sono l’Assassino
- Teorico – su! Si sbrighi!
- Attore – [a sé] prima o poi l’ammazzo. [fa un passo avanti] Desidera qualcosa?
- Assassino – [raffica di mitra; l’Attore torna subito indietro] sono l’Assassino
- Teorico – [all’Attore] tutto qui il suo intervento?
- Assassino – [fa un passo in avanti] sono l’Assassino
- Spettatrice – fate qualcosa! Teorico, faccia qualcosa. Questo ci ammazza!
- Ubu – Ubu, Ubu
- Teorico – debbo riflettere, debbo riflettere; devo capire le intenzioni del Demiurgo. [breve pausa] Proviamo. [scatta verso l’Assassino] Allora? Le pare questa una buona interpretazione? Dopo venticinque secoli di teatro ancora recitiamo dando le spalle al pubblico? Maleducato! Incompetente! Che razza di ingresso è stato il suo? Certo, ha colto di sorpresa tutti, ma il suo viso? Quando lo fa vedere il suo viso? Inoltre possibile che nessuno le abbia detto che in palcoscenico ci si muove sempre per linee oblique? [pausa; l’Assassino sembra sorpreso] Questo è un teatro caro mio, non siamo al mercato! Si giri! Avanti, si giri, avanzi verso il proscenio mostrando il viso al pubblico! [l’Assassino esegue perplesso] Ma non così! Bestia! Ho detto di avanzare per linee oblique! [l’Assassino si ferma e si corregge] Bene. Ora ostenti il suo ghigno al pubblico. Bravo, così! Adesso li spaventi. Avanti, li spaventi col mitra
- Assassino – [raffica di mitra verso il pubblico] l’Assassino! Sono l’Assassino!
- Teorico – non male. Non male davvero. Lei ha un discreto senso del ritmo, amico mio. Però è acerbo; non ha esperienza; manca dei fondamentali. Ora le offro una grande occasione: vada a sedersi laggiù, sopra quella panca, e ci osservi bene. Rubi il mestiere con gli occhi!
- Assassino – [resta un attimo indeciso, poi si avvia verso la panca. A metà del cammino si ferma, si gira verso il Teorico ed avverte:] sono l’Assassino [poi si dirige di nuovo verso la panca, la raggiunge e vi si siede]
- Attore – grande! Lei è un grande!
- Spettatrice – ha avuto coraggio
- Ubu – Ubu, Ubu
- Teorico – non vi illudete. Ho solo preso tempo. Prima o poi tornerà alla carica
- Spettatrice – ma perché? Cosa cerca?
- Teorico – cosa cerchi mi sembra chiaro: dove c’è un Assassino prima o poi c’è anche un morto

[pausa]

- Spettatrice – ah no. Questo è troppo. Addio! [fa per andarsene]
- Teorico – no!
- Assassino – [scatta in piedi e spara una raffica in alto; la Spettatrice si blocca] l’Assassino! Sono l’Assassino
- Teorico – non si muova, per l’amor del cielo. Torni subito qua [la Spettatrice esegue terrorizzata]. Ma non capisce che se tenta di fuggire è spacciata? Siamo tutti spacciati! [pausa] Non è detto che ci uccida: se lui è entrato in scena lo ha fatto per impedire che lei scappasse via! Lui vuole che noi si vada avanti; che lo spettacolo continui! E che contini bene! E’ un inviato del Demiurgo
- Spettatrice – io… non capisco. Ma allora cosa dobbiamo fare?
- Teorico – recitare! Dobbiamo continuare a recitare
- Attore – ma come possiamo recitare con quello che ci spara addosso?
- Teorico – non ci sparerà addosso se continuiamo a recitare. Ma non solo recitare: recitare bene! Il Demiurgo è esigentissimo… e non esiterebbe un attimo a far sparire chi di voi tre deludesse le sue aspettative

[pausa]

- Attore – Ubu? Prima ti ho incoraggiato, ma la verità è che sei solo uno spastico, e uno spastico non può recitare in teatro. [alla Spettatrice:] Giusto?
- Spettatrice – [breve pausa] sì… certo… Ubu: non voglio offenderti ma non è per te. Tu non servi a questa nostra commedia
- Attore – [a Ubu] cosa cazzo vuoi recitare se non sai parlare e ti muovi… [lo mima] da schifo?
- Spettatrice – sì Ubu: non puoi recitare; metti a disagio il pubblico
- Ubu – ubuuuuuuuuu [piange]
- Teorico – Spettatrice? Lei con chi è venuta a teatro?
- Spettatrice – perché?
- Teorico – mi risponda
- Spettatrice – da sola
- Teorico – nessuno è qui con lei?
- Spettatrice - no
- Teorico – un’amica?
- Spettatrice - no
- Teorico – un uomo?
- Spettatrice - no
- Teorico – il fidanzato?
- Spettatrice – no! Non ho un fidanzato
- Teorico – non ha un fidanzato? Suo marito, allora?
- Spettatrice – [breve esitazione] no!
- Teorico – ha esitato, ha esitato! Quindi ha un marito? Dove è suo marito? Dove è? Dove è?
- Spettatrice – ma non lo so!
- Teorico – non sa dove è suo marito? Lei va a teatro da sola e non si cura di sapere dove sia suo marito? Come mai? E’ separata? E’ divorziata? Avanti! Mi risponda! E’ separata? Divorziata? Separata? Divorziata? Separata? Divor…
- Spettatrice – sì, sì, sì!
- Teorico – “sì” cosa?
- Spettatrice – sono separata! Allora?
- Teorico – come mai è separata? Mi dica! Come mai? E’ andata via lei? E’ andato via lui? Chi ha lasciato chi? Chi? Chi? Chi? Chi?
- Spettatrice – lui! Lui! Mi ha lasciato lui!
- Teorico – perché l’ha lasciata? Perché? Perché? Lei lo tradiva? Risponda! Lei lo tradiva?
- Spettatrice – io…
- Teorico – lei lo tradiva! Puttana! Lei lo tradiva e lui l’ha cacciata di casa! Con chi lo tradiva? Avanti, me lo dica. Con chi lo tradiva? Lo tradiva con tutti? Lo tradiva continuamente con tutti? Lo ammetta, lei lo tradiva con tutti!
- Spettatrice – nooooo! Una volta! Una sola volta!
- Teorico – con chi lo ha tradito? Con chi lo ha tradito una volta sola? Con chi? Con un suo amico? Con il suo migliore amico?
- Spettatrice – no! No!
- Teorico – con chi? Con chi, allora? Mi dica con chi! Con chi? Con chi? Con chi?
- Spettatrice – con il figlio! [scoppia a piangere]

[pausa]

- Teorico – con “il” figlio intende… “vostro” figlio? Il figlio di entrambi?
- Attore – è un’incestuosa!
- Spettatrice – [piangendo] no… no! Suo figlio. Il figlio del suo primo matrimonio

[pausa; la Spettatrice continua a piangere sommessamente]

- Teorico – Attore? Ho compreso bene che questa donna è andata a letto con il figlio di suo marito?
- Attore – è una cosa abominevole, Teorico
- Teorico – ma queste donne d’oggi, dove vogliono arrivare? Io sono sconcertato
- Attore – terrorizzato, Teorico; terrorizzato! Non hanno più alcun limite
- Teorico – diceva bene il Poeta: "le donne sono inette per ogni cosa buona, ma d'ogni male artefici abilissime”
- Attore – [si rivolge all'Assassino] Assassino? Si rende conto con che razza di donnaccia abbiamo a che fare? La fucilazione ci vorrebbe per gente del genere. Seduta stante
- Ubu – [cattivo verso la Spettatrice] Ubu! Ubu!
- Teorico – diceva al suo uomo: “amore mio, ti amo”, e come questi girava le spalle…
- Attore – lei gli scopava il figlio
- Teorico – terribile!
- Ubu – Ubu! Ubu!
- Spettatrice – cosa volete fare? Volete mettermi in mezzo? Volete ridurmi come quella [indica la Madre]?
- Teorico – lei ha tradito il suo uomo con il figlio! Perché?
- Attore – perché proprio con il figlio? Perché?
- Teorico – cosa provava per il figlio? Cosa?
- Attore – cosa le ha detto? Come si è dichiarata? Come?
- Spettatrice – no! No! Non ve lo dirò mai!
- Teorico – deve dircelo, deve farcelo sapere, deve farci capire perché? Perché ha tradito suo marito con il figlio?
- Spettatrice – via! Via! Bastardi! [fa per allontanarsi dai due]
- Assassino – [si alza dalla panca] l’Assassino! Io sono l’Assassino! [la Spettatrice si blocca]
- Teorico – lo sente? Vuole fare incazzare l’Assassino? Vuole farci morire tutti o preferisce spiegarci – farci vedere – perché ha tradito suo marito con il figlio?
- Spettatrice – sei un pervertito
- Teorico – non si fugge dall’esibizione. Avanti! Ci faccia vedere come è andata! Cosa ha fatto! Cosa gli ha detto? Si rivolga a Ubu! Ubu farà il bell’Ippolito. Si muova, Fedra di merda
- Spettatrice – schifoso
- Teorico - cosa gli ha detto? Avanti!
- Spettatrice – [a Ubu] ti amo
- Teorico – tutto qui? “Ti amo” non basta. Gli dica perché! Si dichiari!
- Spettatrice – ti amo. Ti amo! Ti voglio!
- Teorico – “ti voglio”! Giusto! Perché lo vuole? Perché? Perché?
- Spettatrice – non lo so!
- Teorico – perché?
- Spettatrice – non lo so! Non lo so perché! Ti penso ogni momento, ogni attimo della mia giornata ti penso. Sei entrato nella mia testa, nella mia pancia… ti vedo ovunque… ti desidero
- Teorico – perché?
- Spettatrice – perché perché, perché? Perché sei giovane, sei bello… sei bello, bello. Sei fresco… voglio conoscerti tutto, voglio che tu mi conosca tutta …voglio morderti il collo, il petto… voglio stringerti… voglio sentire il tuo fiato
- Teorico – si inginocchi e gli slacci i pantaloni
- Spettatrice – no!
- Teorico – si inginocchi e gli slacci i pantaloni!
- Spettatrice – no!
- Teorico – si inginocchi e gli slacci i pantaloni!
- Spettatrice – no!
- Assassino – sono l’Assassino!
- Teorico – lo sente? Non c’è alternativa. [urlata] Reciti!
- Spettatrice – bastardo! [si inginocchia e inizia a slacciare i pantaloni di Ubu]
- Teorico – continui a parlare. Gli dica quanto lo vuole! [intanto fa cenno all’Attore di prepararsi]
- Spettatrice – ti voglio! Ti voglio! Voglio… sentirti dentro di me… baciarti… baciarti… ovunque [Ubu è in mutande]
- Teorico – gli prenda il pene! [contemporaneamente dà il via all’Attore]
- Attore – [avanzando verso la coppia] no! No! No! Non è possibile! Non è vero. Non è vero!
- Spettatrice – [girandosi di colpo verso di lui] aspetta… aspetta…
- Attore – no! Cosa stai facendo? Cosa fai? Con mio figlio… non è possibile… mio figlio… un bambino… è un bambino!
- Spettatrice – lui… lui… è stato lui… lui mi ha…
- Attore – puttana! Puttana! Sei una puttana, una troia
- Spettatrice – no, aspetta… è…
- Attore - sei una puttana. Con mio figlio! Tu, mia moglie, con mio figlio! Sei un mostro … schifosa… libidinosa… pervertita
- Teorico – una puttana
- Attore – sì, una puttana
- Ubu – Ubu! Ubu! [con cattiveria]
- Spettatrice – è stato lui! Lui mi ha…
- Attore – una puttana!
- Teorico – una meretrice!
- Attore – una puttana!
- Teorico - una sgualdrina! [intanto si allontana dalla scena e si avvicina alla Madre]
- Attore – una puttana!
- Teorico – una schifosa!
- Ubu – Ubu! Ubu!
- Attore – una puttana!
- Teorico – una troia! [si china sulla Madre e la scopre]
- Attore – una puttana!
- Teorico – una mignotta! [strappa il coltello dal corpo della Madre]
- Attore – una puttana!
- Teorico – una zoccola!
- Ubu – Ubu! Ubu!
- Attore – una puttana!
- Teorico – una porca! [lancia il coltello verso la Spettatrice]

[il coltello cade davanti la Spettatrice. Silenzio immediato. La Spettatrice guarda il Teorico, poi osserva il coltello, lo prende e lo impugna con le due mani]

- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Ubu – Ubu!
- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Ubu – Ubu!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Ubu – Ubu!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Attore – vergogna!
- Teorico – vergogna!
- Spettatrice – bastardo! [si lancia sul Teorico e lo accoltella su una spalla]

[il Teorico è colpito. Urla di dolore, poi vacilla. Barcolla all’indietro e si allontana dalla Spettatrice]

- Teorico – cosa ha fatto? [pausa; continua ad indietreggiare] E’ impazzita? Lei… cosa ha fatto? Ha fatto… fallire la scena … ha fatto… fallire la… scena
- Assassino – l’Assassino!
- Teorico – [si volta verso l’Assassino] nooo!
- Assassino – io sono l’Assassino! [parte una lunga raffica ad altezza d’uomo; i quattro vengono tutti colpiti ripetutamente e crollano a terra. Poi, pausa. L’Assassino guarda soddisfatto il suo operato. Ride forte e fugge dal fondo del palco]

[lungo momento di silenzio totale; poi, il Teorico si muove]

- Teorico - cosa è successo? Demiurgo? [pausa] Quanto sangue… dove sono tutti? Attore? [pausa] Nulla. Madre? Madre? [pausa] Nemmeno… ah, già; era morta prima. Spettatrice? Almeno lei! [pausa] Silenzio… solo silenzio… sono tutti morti, morti, morti… Demiurgo, perché? [pausa]
- Ubu - [con un filo di voce] Ubu
- Teorico - Ubu! Ubu è ancora vivo. Ubu. [pausa] Sono tutti morti… e Ubu è ancora vivo… Ubu, lo spastico, l'handicappato, il mongoloide… l'unico che non serve a niente… ancora vivo. Che strano il teatro. Demiurgo! Che ci faccio con Ubu? [pausa] Quanto sangue… c'è anche il mio sangue. Sono stato colpito anche io. Quindi sto morendo… sto morendo… lo show è finito… finito… finito. [pausa] Non può finire così, c'è bisogno di un senso… una conclusione. [si trascina verso il proscenio] Occorre che parli al pubblico… il pubblico deve sapere [alza il viso verso il pubblico]. Amici… cittadini… prestatemi le vostre… no, no, non così. [pausa] Voi, gentile pubblico, gentile e paziente [pausa] competente. Cosa dedurre da tutto questo? Ho tentato di… di gettare le basi, di esporre i prolegomeni per una drammaturgia perfetta. Il teatro oggi è… accerchiato da arti più brillanti, esatte… riproducibili. Il teatro ha detto molto… tutto. [pausa] E' ancora attuale il teatro? Serve? Comunica? Queste le domande… necessarie. [pausa] La drammaturgia perfetta doveva… chiudere definitiva…mente… con il passato. Doveva gettare le basi per un'arte moderna… attuale… lucida… efficiente. Un'arte nuova per un uomo… nuovo. [pausa] Hybris… hybris… l'errore è sempre in agguato. [pausa] Il teatro è errore, è sporco, perde sangue… e io sto morendo. [pausa; poi un sussulto:] Chi sta abbassando le luci? [pausa] Ubu è ancora vivo. [pausa] Perché? [pausa] Ho fallito… è che sono vecchio. E tutto si ferma… e tutto si chiude… e… Demiurgo vaffanculo. [pausa] Il resto… è silenzio… silenzio

[buio]

- Ubu - Ubu

[sipario]