RIPRODUZIONI

di

Renato Capitani




PERSONAGGI:

SIGNORA ANTIQUATA
CONSULENTE
UOMO-MACCHINA
INVENTORE


In un ufficio dall’aria alquanto grigia, entra una donna con un atteggiamento piuttosto imbarazzato. Il suo abbigliamento è antiquato.

SIGNORA ANTIQUATA: E’ permesso?… Posso entrare? (Alzando un po’ la voce) c’è nessuno? …(non ricevendo risposta si addentra) E’ permesso?!… (Si guarda intorno spaesata).

(Entra un’altra donna. A differenza della prima è vestita in modo molto moderno, quasi futurista. Ha un aspetto provocante, sensuale).

CONSULENTE : (con entusiasmo esagerato) Buon giorno! Benvenuta! Lei è la signora che ha telefonato poco fa, vero?

SIGN. ANT. : (sorpresa da tanto trasporto) Sì… sono io… (guardando l’orologio) sono un po’ in anticipo… (sorride forzatamente)

CONSULENTE : Non si preoccupi. Noi fissiamo i nostri appuntamenti con una certa tranquillità. Vogliamo che i nostri clienti abbiano il tempo necessario per fare una scelta oculata, attenta. Certe cose non si possono fare con fretta. Sbaglio? (Ride divertita, cercando di scongelare l’interlocutrice) prego, si accomodi.

SIGN. ANT. : Grazie. (Si siede seguendo l’invito dell’altra)

CONSULENTE : (sedendo a sua volta) Allora? Come lo vuole quest’uomo?

SIGN. ANT. : Ma… come le ho detto per telefono… sono un po’ indecisa. Forse, il fatto che si tratti di una macchina…

CONSULENTE : (si alza di scatto, contrariata) Non dica più questa parola, per favore!… (Poi recuperando la gentilezza iniziale) mi scusi, ma lo dico soprattutto per lei. Deve abituarsi da subito a considerare le nostre creature perfette riproduzioni di “uomini veri”. Altrimenti il rapporto verrebbe viziato da un errato giudizio iniziale, che comprometterebbe ogni cosa. (Con molta dolcezza) Lei qui sta cercando il suo uomo ideale. L’uomo della sua vita. Che questo, poi, sia stato creato in laboratorio, grazie ad un’alta operazione tecnologica, è un dettaglio che riguarda solo noi. Lei cerchi di rimuoverlo da subito. Anzi, non ci pensi proprio. (Sorride, per tranquillizzarla)

SIGN. ANT. : Ha ragione, mi scusi. Non è facile abituarsi all’idea di potersi scegliere un uomo secondo i propri desideri, così… con una semplice ordinazione… come in un negozio qualsiasi.

CONSULENTE : Lo vede?! Lei continua a considerarlo un oggetto. Perché non riesce a togliersi dalla testa che sta acquistando una macchina. (Stizzita) Ecco, ha fatto pronunciare anche a me la parola che non volevo! (Ha un fremito curioso. Poi, tornando gentile) senta, facciamo così: io le presento subito un nostro esemplare, in modo che scavalchiamo di slancio l’impaccio. Di fronte a tanta perfezione, anche lei supererà ogni pregiudizio. (Fa per allontanarsi)

SIGN. ANT. : Un momento, aspetti!… Non le ho ancora detto come lo voglio… cioè… desidero…

CONSULENTE : (gettandole un’occhiata interrogativa) Facciamo il tipo… gentile, romantico, affettuoso?

SIGN. ANT. : (con un po’ di disagio) Anche un po’ audace e sensuale…

CONSULENTE : Sensuale erotico o sensuale malizioso?

SIGN. ANT. : Non saprei… sono indecisa… tutt’e due non si può?

CONSULENTE : (sorridendo) Certo. Basta solo regolarlo. (Sta per allontanarsi, ma viene di nuovo bloccata)

SIGN. ANT. : Mi scusi.

CONSULENTE : (voltandosi) Dica.

SIGN. ANT. : (imbarazzata) Che sia… anche un po’ scurrile ogni tanto… ma non molto, eh… diciamo… qualche parolaccia isolata… solo nell’intimità, mi raccomando.

CONSULENTE : (molto diretta) Le va bene del genere: porca, vaccona, zozzona e simili?

SIGN. ANT. : (sempre più imbarazzata) Avrei una leggera preferenza per… mignottona… si può?

CONSULENTE : Mignottona?! Perché no. Basta regolare il vocabolario dei sinonimi. Preferisce qualche accento particolare?

SIGN. ANT. : Ho sempre avuto un debole per il toscano.

CONSULENTE : Va bene. Dovremo modificare in modo particolare la pronuncia della “c” e della “g”. Va bene una volta alla settimana? 

SIGN. ANT. : Cosa?

CONSULENTE : La parolaccia in toscano. Nell’intimità, una volta alla settimana.

SIGN. ANT. : Beh, forse è un po’ troppo. Sa, mi sento ancora così terribilmente moralista…

CONSULENTE : Ogni due settimane allora?

SIGN. ANT. : Facciamo una volta al mese. Casomai ripetute più volte.

CONSULENTE : Ho capito. Va bene. Un pieno di ingiurie una volta al mese.

SIGN. ANT. : Per il resto del tempo, però, sempre molto gentile, mi raccomando…

CONSULENTE : Certo, certo. Non si preoccupi. Un vero gentleman.

SIGN. ANT. : Non si dimentichi la caratteristica “sensuale”!

CONSULENTE : Stia tranquilla. Sensuale, erotico e malizioso. (Battendosi la fronte con la mano) è tutto registrato qui. (Osserva per un istante ancora la donna, in attesa di qualche altra eventuale richiesta, poi esce.)

Entra un uomo. Piano, piano, si avvicina alla donna e le sorride)

UOMO-MACCHINA : Buongiorno, signora!

SIGN. ANT. : (imbarazzatissima) Oh… è… è lei… sei tu il mio uomo?

UOMO MAC. : La sua visione è per me come un cielo coperto che improvvisamente apre le sue nuvole ai raggi filtranti di un caldo sole d’agosto. Il suo profumo mi ricorda l’odore dei fiori che in primavera spandono…

SIGN. ANT. : Oh, come sei romantico! Eccezionale!… Ma dammi del tu. (Entusiasta, si lascia andare) Mi piaci, sì, mi piaci tanto! (Avvicinandosi impaziente) E adesso… adesso… dimmi qualcosa di affettuoso…

UOMO MAC. : (esegue immediatamente, come se seguisse un programma) Non riuscirei a starti lontano neanche un minuto. Quando mi accarezzi i capelli, mi fai sentire l’uomo più amato del mondo…

SIGN. ANT. : Oddio, che dolce! Tenero, dolce, pupone mio!

UOMO MAC. : (cambiando il tono della voce virile in un altro molto infantile) Mamma, posso andare a fare la pipì? Mi scappa…

SIGN. ANT. : (completamente trasformata) Oh sì, sì, dolciotto mio! (Lo abbraccia teneramente. Poi, cambiando repentinamente atteggiamento) e adesso ti voglio sensuale… erotico!

UOMO MAC. : (l’abbraccia, stringendola ai fianchi. Cambia di nuovo tono. Ora parla con voce estremamente avvolgente) Voglio spegnere con le mie labbra quel desiderio che arde sotto la tua pelle rovente!

SIGN. ANT. : (rapita) Sì, sìììì!… Adesso offendimi… ti prego, adesso insultami… insultami!

UOMO MAC. : (parlando con accento toscano) Troiona, vaccona, mignottona che non sei altro!

SIGN. ANT. : (in estasi) Sìììì!!… Continua, ti prego!… Continua…

(L’uomo sta per riprendere, ma improvvisamente si blocca, abbracciato, stretto a lei. la fissa muto.) 

SIGN. ANT. : Oddio, che è successo?!… Si è bloccato!… (Lo scuote) Aiuto!… Muoviti, ti prego! Lasciami!… Oddio, che è successo?!… Aiuto!! (Urla) Aiutooo!! Qualcuno mi aiuti…

CONSULENTE : (entrando trafelata) Che è successo?! Che cosa gli ha fatto?…

SIGN. ANT. : Io non gli ho fatto niente. Ci stavamo abbracciando e… e lui si è bloccato!… La prego, me lo tolga… mi liberi da questa morsa!

CONSULENTE : (cercando di liberarla con forza) E’… è impossibile… si è completamente irrigidito… (continua a forzare, ma senza nessun risultato) gli deve aver detto qualcosa che ha messo fuori uso la centralina che controlla le emozioni… (cerca di staccare l’uomo con tutta la forza) (con affanno) niente, non ci riesco!… E’ bloccato… qual è stata l’ultima frase che lui le ha detto?

SIGN. ANT. : (mentendo, imbarazzata) Non… non ricordo…

CONSULENTE : Si sforzi! E’ fondamentale!… Allora? Qual è stata la sua ultima frase?

SIGN. ANT. : (tutta d’un fiato) Mignottona che non sei altro!

CONSULENTE : (tranquilla) Uh, nulla di preoccupante. Era stato programmato anche per questo. E lei? Gli ha risposto qualcosa?

SIGN. ANT. : (cercando di svincolarsi dall’uomo, senza chiaramente riuscirci) No, non ho avuto il tempo. (Reagendo alla dura occhiata della Consulente) Glielo giuro! Questa volta è vero!

CONSULENTE : Non so cosa dirle. Non capisco questo comportamento. E’ una creatura perfetta, come le altre. Non ha mai dato segni di scompenso. Fin da quando è stato creato.

SIGN. ANT. : (sempre bloccata dall’abbraccio dell’uomo) Aveva iniziato in modo così romantico… gentile… e poi…

CONSULENTE : (interrompendola) …E poi?

SIGN. ANT. : (timidamente) … E poi… su mia richiesta… ha cominciato ad insultarmi… ma così, per gioco… per verificare la sua parte sensuale… erotica… triviale…

CONSULENTE : E questo cambiamento è avvenuto rapidamente o con una certa distanza di tempo, intendo, tra una frase gentile ed una scurrile?

SIGN. ANT. : No… quasi immediatamente… volevo provare tutte le sue possibilità…

CONSULENTE : (con foga) Ecco, ho capito !… Adesso è tutto chiaro!… Il cambio improvviso di atteggiamento, richiesto con troppa precipitosità, ha causato nel nostro “uomo” un conflitto di sentimenti, un corto circuito di emozioni. Nessun essere umano passerebbe così in modo veloce da un comportamento romantico, sensibile, ad un altro aggressivo, volgare, senza mettere a repentaglio il suo equilibrio.

SIGN. ANT. : Un essere umano no. Ma io non chiesto un essere umano. Io sono venuta qui per avere un uomo senza sensibilità. Un uomo capace di adattare il suo comportamento, il suo stato d’animo alle mie esigenze. (Esaltata) Ai miei capricci. Sì, capricci! Perché no? (Molto irritata) Entra in conflitto con i suoi sentimenti, lui!… Adesso anche le macchine hanno sentimenti?! 


CONSULENTE : (urlando fuori di sé) Quest’uomo non è una macchina!! (Si avvicina, afferrandola per un braccio e urlando come se fosse impazzita) Noi non siamo macchine!!

(La Consulente si blocca, attaccata al braccio della donna, fissandola con uno sguardo da pazza. Non parla, non si muove più. Ora la donna Antiquata si trova bloccata da due persone: l’Uomo-macchina che l’abbraccia, tenendola per i fianchi, e la Consulente, che la trattiene per un braccio. Sconvolta, tace, terrorizzata. Guarda i due con gli occhi sbarrati. Entra di corsa un uomo. E’ l’Inventore.)

INVENTORE : (concitato) Cosa è successo, chi è che urla? (Vedendo la scena dei tre strettamente vincolati, si rivolge alla Consulente con un tono molto delicato, come se parlasse ad una bambina) su amore, calmati adesso, molla la signora! (L’accarezza, cercando di toglierle il braccio da quello dell’altra donna. Ma la presa della Consulente è fortissima e non ci riesce.)

SIGN. ANT. : Amore?… Ma chi è questa donna?… Cioè… questa… questa… (poi, indicando l’uomo che nel frattempo la sta sempre abbracciando) e questo… questo… questo?… E lei?… Lei chi è?… (Sempre più confusa) cioè… cos’è… cos’è lei?…

INVENTORE : Stia tranquilla. Io sono un uomo vero. Sono l’inventore di queste riproduzioni. Anzi lei è addirittura mia moglie. (Rivolgendosi delicatamente alla Consulente) su, amore, obbedisci, lascia la signora!…

SIGN. ANT. : Amore?!… Moglie?!… Ma lei è sposato con una macchina! (Alla parola “macchina” la Consulente ha un sussulto, che fa vibrare anche il braccio dell’altra. Emette un nitrito da cavallo, ma rimane sempre ben attaccata al braccio della donna.)

INVENTORE : Non dica quella parola!… Ecco cos’è stato a farla andare fuori uso!… Lo schema che controlla la sua sensibilità non riconosce questa identità. Anzi, è stato congegnato in modo tale da reagire violentemente ad un simile riferimento. (Quasi giustificandosi) sa, non potevo rischiare l’autocoscienza…

SIGN. ANT. : Sensibilità?!… Autocoscienza?!… (In preda ad un attacco isterico) mi liberi da questi mostri!!

INVENTORE : Si calmi, si calmi. Così non fa che peggiorare le cose…

SIGN. ANT. : (sempre istericamente) Ma come si fa a costruire una mac… (si blocca subito, memore delle reazioni precedenti) a… a costruire… a costruire… sì, insomma… una cosa così… e poi sposarsela?!

INVENTORE : E cosa voleva? Che mi sposassi una donna vera? Non sono mica scemo!… Questo essere che lei chiama “cosa”, è stato programmato in tutti i suoi particolari. E’ la donna perfetta per me. La mia compagna ideale. Non la cambierei con nessuna donna vera. Scherziamo?! Me la sono costruita secondo le mie aspirazioni. E’ una creatura prevedibilissima. Come piace a me. Senza imprevisti e sorprese. Vuole mettere, invece, i rischi che si corrono con le donne vere: umorali e instabili. Per carità!… (Compiaciuto) E’ anche una perfetta collaboratrice. D’altronde, non è venuta qui anche lei per trovare un uomo programmato secondo i suoi desideri?

SIGN. ANT. : D’accordo. Ma sua moglie è difettosa!… E anche il mio uomo! (Fa per staccarsi dai due per l’ennesima volta, ma ancora senza risultato)

INVENTORE : No, le garantisco che le mie riproduzioni non sono affatto difettose. Sono solo un po’ delicate. Forse nel programmarle… ho esagerato con l’umanità… ho caricato troppo sulle emozioni… sui sentimenti…

SIGN. ANT. : Ma lei è un retrogrado! Sono tutte cose che non esistono più!

INVENTORE : Ha ragione. Deve essere stato un momento di debolezza… di nostalgia… ma rimediabile… rimediabilissimo.

SIGN. ANT. : Lei fa il nostalgico e guardi io come mi ritrovo! Appiccicata senza scampo a due mostri tecnologici e per di più sentimentali! (Urlando) Faccia qualcosa! Mi liberi!

INVENTORE : Non si riscaldi!… Le ripeto che così peggiora le cose. Solo con la calma, la pazienza, la gentilezza, potremmo riuscire a sbloccarli. Altrimenti è inutile. 

SIGN. ANT. : E nel frattempo? Io dovrei restare in questa condizione?

INVENTORE : Ascolti. Facciamo così: ora vi porto tutti e tre a casa mia. (Guardando con dolcezza la Consulente) cioè, a casa nostra. Creo un’atmosfera rilassante, tranquilla. un po’ di musica… non so… un po’ di penombra. Quattro chiacchiere fatte con serenità. Qualche parolina romantica sussurrata con dolcezza ai “nostri” partner… E vedrà che un po’ alla volta si scioglieranno e recupereranno il loro equilibrio.

SIGN. ANT. : (molto preoccupata) E se non ci riuscissimo? 

INVENTORE : Mah… in questo caso potremmo sempre provocare il loro esibizionismo.

SIGN. ANT. : Esibizionismo?

INVENTORE : Certo. Queste riproduzioni, essendo state create su un modello umano standard, sono dotate, come le persone vere, di un grande spirito esibizionistico. Non resterebbero mai immobili se si accorgessero, per esempio, di essere ripresi da alcune telecamere. (Entusiasta della sua idea) potremmo allora far installare in tutte le stanze di casa mia alcune telecamere, accese giorno e notte su di noi. Con le mie conoscenze potrei anche chiedere a qualche emittente televisiva importante di trasmettere le riprese. Volendo, anche in diretta. Perché no?… I nostri, sapendo di essere ripresi in continuazione e, soprattutto, di essere guardati contemporaneamente da milioni di persone, vuole che non tentino qualche movimento o addirittura la completa separazione dalla loro “presa”?… Quale essere umano resisterebbe al fascino di farsi vedere tutto il giorno, ora per ora, minuto per minuto, mentre esplica le sue funzioni fisiologiche… mentre si lava… mangia… si veste o si denuda…

SIGN. ANT. : (affascinata dall’idea) Nel frattempo, io e lei potremmo avere dei rapporti sessuali scopertamente… questo interessa molto alla gente…

INVENTORE : (non molto convinto) Perché… perché no…

SIGN. ANT. : Ho sempre odiato sprecare l’intimità tra due persone sole e, magari, perfino in luoghi riservati.

INVENTORE : La capisco. Vera antichità. Allora che ne dice?

SIGN. ANT. : (entusiasta) La sua seconda idea mi ha convinta. Potrei anche sfruttare l’eventuale popolarità per diventare un’attrice o… non so… una modella… (sempre più esaltata) Apparire tutta nuda sui calendari!

INVENTORE : Perché no?!… (Ridendo goffamente) potremmo posare tutti e quattro insieme nudi per lo stesso calendario!

SIGN. ANT. : (soddisfatta) Comincio a pensare che questo incidente non sia casuale.

INVENTORE : Chissà… chissà. Su, andiamo. Non perdiamo tempo. Il successo ci aspetta! (Ride contento)

SIGN. ANT. : (esce, a fatica, trasportando fuori le due “appendici”. L’Inventore l’aiuta in questa scomoda operazione) speriamo che non si sblocchino subito!… (Escono tutti). Buio.

Una luce soffusa si riaccende sulla scena. La Consulente e l’Uomo-macchina sono teneramente abbracciati, leggermente decentrati. Una musica molto melodica accompagna tutta la scena. L’inventore, sconsolato, occupa il centro della scena. Rimane un po’ soprappensiero. Poi si avvicina lentamente ai due e, con voce delicata, si rivolge alla donna.

INVENTORE : Su, amore, ti prego, staccati da lui e vieni con me. Sono io tuo marito. (Nessuna reazione dei due che, noncuranti, rimangono immobili, abbracciati.) (Trasportato da un impeto di rabbia) Insomma, basta adesso! Smettetela con questo sentimentalismo!… Lo volete capire che siete solo delle macchine?… (Sempre più adirato) Siete macchine! Macchine!… Macchine!! (Nessuna reazione dei due. L’Inventore allora, sempre più avvilito, si rivolge al pubblico) Niente. Non reagiscono più nemmeno a questa parola. Hanno superato anche il loro “complesso”. (Veramente abbattuto) Ho fallito. Il mio progetto di disumanizzazione è ormai definitivamente fallito. Le mie creature si rifiutano di rinunciare ai sentimenti. Vi rendete conto?… Si rifiutano di razionalizzare!… E’ disastroso! Un vero disastro! (Pausa) Eppure, ad un certo punto, momentaneamente, la signora ed io eravamo riusciti a sbloccarli. L’idea delle telecamere in casa aveva funzionato. Si erano rianimati. La voglia di esibirsi aveva preso per un attimo il sopravvento. La signora ed io avevamo avuto l’impressione che addirittura la proposta di un rapporto sessuale di gruppo, fosse stata accolta con entusiasmo, senza nessuna inibizione. Ma… ad un tratto, improvvisamente, inaspettatamente direi, mia moglie ha cominciato a dare segni di gelosia: non accettava lo scambio di coppia. Lei, un automa, gelosa! Gelosa di me!… (Ride nervosamente) Qui credo di aver commesso il mio errore più grande: l’ho spinta prepotentemente verso di “lui”, obbligandola all’atto sessuale con un altro uomo. (Riflettendo) Uomo?… (Ride forzatamente) Eh, già, uomo! (Guarda per un attimo in direzione dei due.) Ma io non volevo offenderla. Volevo solo superare questa sua incomprensibile barriera. “Se ottengo questo, - ho pensato – mi riapproprierò nuovamente della sua volontà e tutto tornerà come prima”. Ma, per l’ennesima volta, non ho fatto i conti con i sentimenti. (Quasi schifato) I sentimenti!… La gelosia si è trasformata in amore e… si sa, l’amore porta all’innamoramento! (Sarcastico) Eh già, i sentimenti! (Guardando nuovamente in direzione dei due) E adesso eccoli lì, guardateli! I due ribelli innamorati!… Non vedono e non sentono più niente e nessuno!… E, soprattutto, non sanno più chi sono… o meglio, cosa sono. (Fa per andare via. Poi si gira di nuovo verso il pubblico) Come?… Volete sapere che fine ha fatto la signora?… (Sorride) L’esperimento, almeno con lei, ha funzionato. Non ho seguito le sue ultime vicende, ma so che è apparsa spesso in numerose trasmissioni televisive. Qualcuno dice di averla vista esibirsi come cubista in alcune discoteche del litorale toscano. Pare che abbia avuto anche dei piccoli problemi con la giustizia, per un’orgia su una spiaggia organizzata da famosi vip dello spettacolo. (Fa ancora per andare, ma si blocca, girandosi nuovamente) Comunque, se vi recate all’edicola qui all’angolo, dovrebbe esserci ancora qualche copia del suo calendario. Vi segnalo in particolare il mese di febbraio… il mese dell’amore. (Si alza la musica. Buio.)