La scimmia di Mussolini

un monologo in versi di

Tiziano Fratus

© 2003-2004

In scena una ragazza. Veste semplicemente.

ma sei scemo cosa vuoi fare
tu e quel gruppetto di ossa
vi distruggono certo davvero pensi che quella sia gente che ti lasci sputare sul loro onore
ma se ne fregano figurati
non gliene frega a nessuno se loro vanno in giro per la città a manifestare
sono tutti presi dal lavoro
e le tasse da pagare e la moglie rompicoglioni
e i figli che sono tanto belli ma ma ma e ma
ma che vuoi che importi cosa sia successo negli anni trenta
ma chi vuoi che l’abbia mai letto il mein kampf
e poi non siete stati proprio voi i democratici
a vietare in qualsiasi forma la riproduzione la diffusione
di opere inneggianti alla discriminazione razziale religiosa e politica
ecco il risultato lasciare perdere ecco cosa dovreste fare
perché per due ragioni
uno ti spaccano la testa e mi pare già abbastanza
due non centrate un cazzo
ammesso che non vi carichino e lo escludo a priori
che volete stare a discutere
voi la vedete in un modo e loro la vedono in un altro
bell’invenzione il qualunquismo
la polizia pensi che se foste caricati la polizia muoverebbe una dico una sola falange
secondo me rischiate di beccarle due volte e poi di finire pure in gattabuia
lascia stare invece di pensare alla politica pensa un po’ a me
stamattina mi sono alzata con una certa voglia
dài che lo facciamo come piace a te certo

tutti ce l’hanno con me per il colore della pelle
caffellatte mezzosangue negrasbiadita biancasporca
fin da piccola mi sono trovata di fronte all’imbarazzo
l’imbarazzo di mia madre che era bianca e frequentava parenti bianchi
e l’imbarazzo di mio padre che era nero e frequentava gente nera
c’è qualcuno che pensa di poter comprendere la mia condizione
carino sei sicuramente un pirla è sicuro
è da allora che ho deciso di vederci chiaro
io ho le idee pulite la testa sgombra
non mi faccio fregare più da nessuno
ah no a me non mi frega più un cazzo di nessuno
so chi sono e so dove voglio andare

e quell’ebrea comunista dell’insegnate di filosofia che avevo al liceo
non faceva che ripeterci 
la libertà è il sale della democrazia
le avrei spezzato la lingua
lì davanti a tutti i miei compagni
anche davanti a quel maiale del preside
ma si può sapere demos e kratia di che cosa
troppe idee troppi pensieri fanno male al sangue
fatica lavoro duro pesante disciplina rigore
ecco cosa serve all’essere umano
sudare sporcarsi i gomiti ansimare
la fatica nobilità lo spirito e rinvigorisce le carni
invece qua qualsiasi cretino pensa al conto in banca
al gnignignì della fidanzatina biondina e carina
ai consigli premurosi della madre perfettina
quella che poi si farebbe scopare anche nelle orecchie dal portinaio e dal panettiere
nel retrobottega sull’uscio di casa in ascensore
quella che per anni s’è sorbita una marito geloso e per di più sessualmente metodico
è un abitudinario della posizione del missionario
racconta all’amica d’una vita
e mai un colpo di testa un po’ di vita
un uomo già morto prima ancora dei trent’anni inesistente
uno di quelli che attende di andare in pensione per tutta la vita
cazzo a certe persone senza fantasia li dovrebbero mettere al muro


mia madre è stata per vent’anni una femminista di fuoco
le vergini di atena
un nome davvero di merda non gliel’ho mai perdonato
era uno di quei circoli dove si scambiava un chilo di politica anche per un bacio di merda
oppure per una strizzatina mediocre
all’inizio ci aderivi spinta dall’imminente necessità di edulcorare lo spirito della donna
per salvaguardare lo spirito del mondo
la libertà e la piena dignità delle donne
l’unica maniera per dare una possibilità di salvezza all’universo
l’homo economicus doveva ammettere nella stanza dei bottoni anche la donna
altrimenti non sarebbe riuscito a slegarsi dalla cintola con cui si era stretto al collo
un minimo scossone e ci saremmo trovati in fondo ad una bara buia
in un cimitero sconsacrato
e quindi marce decine di marce ogni santa settimana
e sitin centinaia da consumarsi il sedere sui marciapiedi
era diventato peggio d’un lavoro
contro la bomba all’idrogeno
contro laika la cagnetta russa spedita in cielo senza la raccomandazione del soldatino di piombo
contro lo sfruttamento dei soldati afroamericani in corea e vietnam
contro la politica egemonica di nixon e kissinger
contro la condanna dell’amore libero e dell’uso del preservativo della chiesa cattolica
contro la politica israeliana in medio oriente
contro la strategia degli attentati promossa da george habash e da arafat
contro le discriminazioni nelle università americane
contro la chiusura delle case chiuse e l’apertura dei bordelli in strada
contro la prostituzione maschilista segno del potere gerontocratico occidentale
contro i cavalieri crociati del moralismo pubblico che prima discrimina checche battone e chiromanti e dopo ci vanno ospiti fissi nei letti e sotto le sottane nemmeno c’avessero il canone erotico marchiato nel sangue
contro la televisione spazzatura
contro l’uso delle droghe importato da noi come strumento di giogo delle classi privilegiate su quelle meno abbienti
contro la biologia genetica e contro tutti i cani pavlov del mondo
e anche affanculo tutti i cani che cagano sui marciapiedi sotto casa che mi stanno abbastanza sugli asteroidi
contro i comunisti ortodossi che hanno gli occhi foderati di sandaniele e non s’accorgono di che razza di classe dirigente esista in unione sovietica
contro l’invasione di praga
contro i cararmati con cui i russi stanno invadendo il paese del socialismo dal volto umano
contro i cecoslovacchi che non muovono un dito
contro i fotografi che stanno mettendo alla gogna tutti i manifestanti che a praga sono scesi per fare scudo umano contro i cararmati con cui i russi hanno invaso e occupato l’unico paese che sembrava ospitare l’esempio possibile di socialismo dal volto umano
contro gli scrittori da copertina che sono rimasti nell’ottocento rimpiangendo l’estinzione del poeta-vate
contro il cinema stucchevole di quel frocio di luchina visconti
contro i feticisti di oscar wilde e della eecherche di proust
contro le ballerine del ventre turche che si spogliano in cima ai tavolini e ci rubano tutta l’attenzione sui rotocalchi che vadano a peripatare a casa propria
contro gli anni ottanta
contro quel bastardo di reagan che pensa soltanto a chiudere i negri nei quartieri negri e i bianchi nei quartieri bianchi con tanto di scudo interstellarspaziale
contro i generali greci che ce l’hanno menata e slabbrata a forza di ripetere che la loro funzione è di difesa della dignità storica e culturale della patria e che il loro programma di recupero e rieducazione carceraria è senza eguali nella storia dei giochi olimpici
contro carl lewis che corre troppo in fretta per non essere figlio d’un ghepardo e d’uno struzzo
contro tutti i detrattori compagni socialdemocratici di peron e di quel gran pezzo di donna che è la evita quando è ben truccata s’intende
contro l’economia di mercato che ci frega tutti
contro i mercati finanziari perché ci guadagnano solo gli intermediari e le società di consulenza
contro le celebrazioni della caduta del muro che poi di muri ne costruiamo a raffica peggio d’una ditta di appaltatori mafiosi
contro cristoforo colombo che per evangelizzare la terra e la luna ha schiantato milioni di indigeni
contro oriana fallci che col suo stile obbligherà le donne giornalista ad essere peggio dei maschi per i prossimi duecento secoli
contro la carrà che piace tanto ai travestiti e che in fatto di uomini non c’ha capito mai un cristo
all’inizio come donna ci credi
sei addirittura pronta a sottoscrivere qualsiasi ma proprio qualsiasi genere di petizione
poi dopo che hai fatto il giro di tutte le mutande della tua sezione di quartiere parti in tournée
alla fine ti sei talmente rotta le balle di virginia woolf della parità sessuale della poesia e soprattutto dei romanzi delle sorelle brönte che sono trè mica una o due trè da augurarti di andare al supermarket e d’incontraci un fustacchione idiota e senza un pensiero per la testa basta che scopi da dio che ti faccia ridere e che ti inviti vestito da dracula alla festa di halloween o alla consegna degli oscar
e magari se succede che ti metta anche incinta
la mia barbi la mia barbi ed il suo kent per uno straccio d’uomo

davanti a dio non so che dire mi sento spersa
lo guardo in faccia e non so che dire
è come stare sul molo davanti al mare per ore senza trovare il coraggio di gettarsi in acqua
poi tossisce pensa di essere sempre un passo avanti
sai è dio lui
inizia a guardare il pendolo a strusciare le pantofole
sai quanta gente deve vedere questo pomeriggio
e allora alzo lo sguardo lo fisso e gli faccio
senti dolcezza non so perché ti fai crescere sta barba lunga
però mi sa che c’è un problema
perché minchia l’hai inventata la differenza fra i sessi
non ho avuto neanche il tempo di finire il punto interrogativo
che mi sono ritrovata in piazza san giovanni nell’ora di punta
e però non vale

andare in giro è quasi come fare un casting
come sei messo
i denti sono tutti giusti tutti misurati tutti bianchi splendenti
ed il bassoschiena
è tondo leggermente bombato sodo duro marmo nudo
i glutei scolpiti come quelli del david di quell’omosessuale di michelangiolo
una faccia interessante pronta al sorriso ma pur sempre patita da mille problematiche eticosoziali
ma actung niente ideologia niente dogmi
siamo un popolo democratico
siamo nel cuore dell’europa
nell’occidente avanzato mica in quella kasbahspazzatura dell’islam
in africa o in palestina
ma poi ci credi ancora in arafat
nella sua politica estera nella sua polizia
sul serio ritieni che abbia da sempre attuato una politica dello scontro e del contenimento rispetto ad hamas
e non ti pare che se fosse vero almeno una fra tutte le bombe che sono scoppiate
una dico una non sarebbe potuta capitare sotto il suo fondoschiena
se fosse stato tanto lontano l’avrebbero ammazzato come un cane
da subito con tutti quelli che hanno sventrato
invece sta lì addirittura ci sono i critici di teatro che vanno a trovarlo
ah sono una fascista ebrea hai ragione
filoamericana certo
con il cervello in panne sul racconrdo anulare di roma nord certo
senza sentimenti con una pietra al posto degli occhi e del cuore certo
è un’ipotesi interessante certo
se la tua squadra di calcio perde trè a due è perché la terra s’è messa a roteare troppo forte
mentre la palla superava la linea di porta altrimenti il portire ci sarebbe sicuramente arrivato certo
è una teoria certo una teoria

una volta un tizio mi ha accusato d’essere un’intellettuale
tu – m’ha detto – pensi troppo
ma tu – gli ho risposto – non sei un deficiente universitale
sai cosa ha avuto il coraggio di ribadire
io sono un teorico non un intellettuale
capisci dove siamo arrivati
non si capisce più un cazzo di niente
ti piace la poesia di auden
c’è chi sostiene che era un giornalaio con un po’ di cultura alle spalle
e c’è chi invece ne parla come si trattasse d’un gesù cristo della lirica primonovecentesca e posteliotiana
gli accademici ricordano tutte le volte la celebre frasaccia di Goethe
tutto è già stato pensato
insomma tutto è gà stato scritto
già da platone da aristotele già da tacito e cicerone
ellora che ci resta
hanno torto pound e joyce e heidegger che pensano ad opere monumentali illeggibili dalla maggior parte delle persone
e poi esiste davvero una cultura per le masse
non è una delle tante utopie filoanarchiche che le sinistre ci hanno fatto credere dopo la confusione dell’otto settembre e la riscrittura della storia negli anni cinquanta
siete svelti dei drittoni
non esisteva ancora la costituzione che già stavate nelle stanze polverose a riscrivere i primi anni sotot la democrazia cristiana
e che secondo me si sono anche messi d’accordo
dài tutte quelle settimane trascorse insieme dopo più di vent’anni di inazione
fermi a insegnare in qualche auletta o nascosti per la paura di andare dietro le sbarre
stai tranquillo che chi combatteva al fronte il tempo per pensare e per scrivere non ce l’aveva mica
e poi anche sta storia dei delitti di stato
e matteotti e aldo moro e salvatore giuliano e il commissario calabresi
ma chi vuoi che li abbia ammazzati
atai a sentir loro sembra che sia stato lo stato
la polizia i servizi super-top-segret-segretissimi
te lo vedi un carabinierie o un poliziotto a organizzare tutta sta baraonda per assassinare un primo ministro
aldo moro figurati se un carabiniere sa chi è aldo moro
o un polizziotto a mala pena sapranno come si chiamano la loro mamma e papà ed il capitano della juventus
è vero lo confesso non ho alcuna fiducia nelle forze dell’ordine
ah secondo te manco di senso dello stato
lo sai che per entrare nei carabinieri devi presentare tutta una schedatura della tua famiglia non so più se fino ai nonni o ai bisnonni
nessuno della tua famiglia deve aver commesso il minimo crimine
nessuno nemmeno il cugino più lontano on deve nemmeno essere miope
anche se sei ambidestro non puoi sgarrare
nemmeno il buco nel lobo dell’orecchio ti puoi potuto fare
se ce l’hai devi fare l’operazione
sì sì un’operazione di chirugia estetica esatto
sai l’incompatibilità fra il tuo ruolo e un buco nella cartilagine del lobo destro
non scherzare questo non è affatto il periodo di scherzare
fai presto a ridere e per forza sei un pirla
non l’hai ancora capito certo che sei duro peggio d’un masso erratico
se tu tua madre e tuo padre i tuoi fratelli gli zii i cugini i nonni e i bisnonni
se nessuno di questi ha mai commesso un crimine allora ci sono due possibilità
o sono tutti morti prima dei vent’anni
oppure non hanno mai mosso un dito per qualcuno
in questo paese con la storia che ha avuto questo paese
non aver nemmeno fumato uno spinello o scopato con una troia
o nascosto in casa un terrorrista
o spernacchiato ad un nazista durante l’occupazione tedesca
o sei uno scemo o sei morto
c’è da sentirsi tutelati da persone accuratamente selezionate secondo quei criteri
li pescano (rumore e gesto della pesca)
non fanno null’altro che respirare e andare in bagno
fidati vai a fidarti di gente del genere
ah non capisco niente sono un’arrogante
te lo dico io che cosa dovrebbero fare il più semplice dei test
sapere perché vogliono reclutarsi nelle forze dell’ordine
altrimenti poi finisce come al giotto dove ci mandano due coglioni a sparare su quei bastardi e poi ne ammazzano soltanto uno
che poi poverino c’entrava come il cavolo a mezzanotte
almeno fosse stato un capo un giornalista un politico
invece era venuto lì perché aveva una madre comunista che gli faceva credere d’essere uno che si doveva ficcanasare d’appertutto
avrebbe dovuto seguire l’istinto ed andarsene al mare a fare quattro tuffi
ti sembra che a mezzanotte uno si possa mettere a pensare ai cavoli
ma te non sei normale sei un pirla

ti vorrei vedere ad andare a fare il picchetto a una marcia nazista
certo certo un mucchio di belle parole
tu pensi e come e con chi e poi chi voi intellettualoidi
ma vi siete mai visti allo specchio
siete talmente smilzi che nemmeno i raggi del sole vi passano attraverso
e poi non siamo più negli anni cinquanta e sessanta
nessuno si oppone più alla bomba atomica
alla vivisezione degli animali per scopi medici
alla lapidazione di una donna a damasco…
gheddafi ha sbattuto a calci in culo i capitalisti dalla libia e oggi suo figlio gioca in serie a
mentre la sua famiglia ha ottenuto la chiave d’accesso alle casseforti dei ministeri
là dove nemmeno le mogli dei ministri possono entrare
anche loro devono fissare un appuntamento
e le banche di bin laden pensi ancora che siano state cancellate
tutti i soldi che avevano i capitali
come le banche svizzere con i denari degli ebrei i lingotti d’oro
ma cosa diavolo siamo noi di fronte a tutto questo chi è poi questo noi
la tua misera montagna di idee
la libreria che curi così tanto con ossessione maniacale
ma nemmeno un premio nobel conta un cazzo di fronte alla storia
sono meccanismi che funzionano senza di noi fuori da quel noi
non lo prevedono noi non esistiamo semplicemente
kennedy l’hanno ammazzato
intanto quello non c’aveva niente da fare era ricco sfondato
per lui la politica era soltanto un pretesto per compiacere se stesso e la famiglia
sua moglie poi quella sguscetta che andava a parlare con le madame del terzo mondo con indosso vestiti da mezzo milione di dollari
da sganasciarsi dalle risate gesù
ma ti rendi conto delle mignottate in cui ci fanno credere
la politica funziona secondo le sue regole
leggi che noi non possiamo condividere
martin luther king ci ha rotto i coglioni
I have a dream I have a dream
ma con chi non ce l’ha
e per dirlo doveva andare davanti a un milione di persone
perché non va a raccontarlo alle sei di mattina all’entrata delle catene di montaggio
nelle fattorie del sud quando si termina di arare alle otto di sera
ai fratelli algerini e afgani che raccolgono i pomodori in puglia e la liquirizia in calabria
ma sono queste le persone che ci meritiamo
non è che ad un certo punto verso il 1945 o giù di lì
siamo entrati in un film e ci siamo rimasti fino ad oggi
è tutto così patinato così prevedibile
sembra architettato a dovere
si vabbè matrix e la società dello spettacolo e il grande fratello
orson wells e tutte ste pippate qua

una mano che si alza scatto a destra il palmo bianco
ci hai mai fatto caso che è l’unica parte del corpo a non abbronzarsi mai
come le mani dei negri (alza le sue) sotto sono bianche chiare
se mi ami dovresti iscriverti a medicina e laurearti solo per scoprire il motivo del colore dei palmi
è perché non mi ami abbastanza piccolo bastardo
allora sei ancora dell’idea di andare a prenderle alla sfilata

io sono una donna insensibile
è incontestabilmente un’affermazione logica razionale
consapevolmente basata su fatti circostanziati
se sei troppo buono e sentimentale sei destinata a prenderlo sempre lì
noi donne siamo esperte di queste vostre manie da maschi meridionali
se sei gentile e disponibile non fai carriera perché intanto c’è sempre qualcuno che si infinocchia il direttore prima di te e quindi alla fine tutta sta galanteria non si rivela affatto vantaggiosa
al contrario se sei cinica è certo che non ti sorprendi di molto e che devi sempre mantenere quell’espressione da so tutto io e tu che cazzo vuoi sapere sei già morto e non lo sai io invece sono viva scopo parecchio e con chi voglio sono promiscua e me ne compiaccio capito testa di minchia
faccio carriera guadagno bene e progredisco
te invece ti ammazzi di lavoro e ti lamenti soltanto
mi fanno una tristezza quei quarantenni che non fanno altro che lamentarsi sono insopportabili
dovrebbero fare compagnia davanti a un muro insieme a quegli uomini senza fantasia
quegli sfigati che di tanto in tanto si riuniscono per chissà quale nobile ragione e poi avanzano petizioni redigono manifestani
scrivono al presidente della repubblica organizzano veglie e messe
padre nostro che sei ne cieli sia benedetto il tuo nome il frutto tuo santa maria madre di dio prega per noi peccatori
mi sa che non lo detta giusta
ho sempre avuto parecchie difficoltà a imparare qualcosa a memoria le preghiere o le poesie
insomma eccomi qua cinica e promiscua
felicemente e consapevolmente cinica e promiscua
per di più filodestrista
certo non lo sbandiero ma sono consapevole certo consapevole delle mie qualità
credo in una politica dell’ordine e della disciplina
dove tutto sia regolato e regolamentato a dovere dalla legge
non dalle forze dell’ordine non dalle nostre che stanno bene nei teatrini dei burattini
non mi piacciono i napoli che lo fanno ciascuno a modo loro
tantomeno i ghe pensi me
quelli che pensano di sistemare tutto fra amici
che poi non sono amici proprio per un cazzo
pensa alla aristo se non erano amici quelli
ritengo che lo stato debba limitarsi a garantire pari opportunità fra i sessi
ma non a tutti indistintamente
ci sono dei valori e quindi ci sono pesi e misure
e quindi opportunità a seconda del merito e della posizione economico e sociale
certo hai ragione perché non funziona già così
ah bello il sessantotto e tutto quel fracasso lì
hai mai sentito dire che i ragazzoni che lo guidavano erano interessati più al pelo che all’ideologia
ma quand’è che vi sveglierete e capirete che quelli che ne hanno approfittato l’hanno fatto soltanto per avarizia per lussuria per opportunismo
gli interessava ottenere un posto al sole
quando contesti un potente non è per quel che fa ma è per quello che rappresenta
è come un poeta di vent’anni che ce l’ha a morte con un poeta che fa il critico sul quotidiano a tiratura nazionale
lo contesta perché lo reputa un ignorante e un arrogante
perché porta avanti soltanto i poeti che assomigliano a come scrive lui
si tratta d’invidia salutare invidia
questa rabbia si placherà soltanto quando sarà diventato qualcuno
i tuoi maestri della rivoluzione sono tutti diventati guru dell’informazione
ovvero l’unica posizione che gli consenta di restare sempre in prima linea
ma non nel senso del combattimento o della contestazione per valori giusti e di equità sociale
tutto il contrario
per me ti puoi anche tappare il buco del culo non soltanto le orecchie
ti serve qualcosa per farlo
ho degli strumenti adeguati magari ti piace anche
(ride)

lo stato non deve favorire nessuno
certo non può continuare a tutelare i cittadini che stanno al mondo senza far nulla
i nullafacenti non possono stare lì coi soldi del contribuente
che vadano a lavorare a cercarsi un lavoro
che se lo facciano il mazzo
anche voi intellettuali che pretendete tutti il dottorato una rubrica su la stampa o su l corrierere
nemmeno la testa vi scoppiasse di idee fulminanti e eletrizzanti
ma diciamo la verità gli intellettuali sono tutti una mandria di sfigati
gente che non sa vivere e quindi si rintana nell’autocompiacimento e nella masturbazione mentalis
dai che è così se vi capita una donna fra le mani ve la fate nei mutandoni e scappate
beh no non è proprio un discorso universale
però è anche vero che al mondo ci sono di quei maiali ma di quei maiali laureati
hanno la moglie a casa incinta e loro scopano ora a milano ora si fanno fare un pompino da una negra nel cesso del treno
ciu-ciuff ciu-ciuff tra-tram ah
ciu-ciuff ciu-ciuff tra-tram ahh
ciu-ciuff ciu-ciuff tra-tram ahhh
o siete imbranati e siete dei maiali senza ritegno
tu certo appartieni alla prima categoria di fisso
se non ti venissi a cercare staresti tutto il giorno a riflettere sulla produzione di merci a mezzo di merci e sul capitalismo imprenditoriale della pensilvenia nel diciassettesimo secolo
ma ti sei mai domandato perché una fica come me ammuffisce dietro ad uno come te
te lo sei mai chiesto insomma nemmeno scopassi come un ercole
no non direi affatto
ah non te lo sei mai chiesto
certo c’è qualcosa che mi piace
e non sei cuoriso di sapere che cosa sia a piacermi di te
a lo stato cambiamo discorso eh
mi spieghi perché quando c’è qualcosa che non ti va a genio semplifichi tutto per farla sembrare una cazzata
ma se fosse così al mondo sarebbero sei miliardi di deficienti e due mediocremente intelligenti
tu che poi bisogna pure dimostrarlo in qualche modo che sei intelligente in qualcosa
e ovviamente io
no no nemmeno per niente ma sei scemo
ma questa è una fantasia
uno stato democratico non è un’invenzione dei buoni propositi
è l’evoluzione dello stato moderno delle nazioni deriva dalla rivoluzione francese
è figlio della politica americana che tanto criticate e vi schifa
e poi non eri tu che l’altro giorno si goggiolava nella prospettiva del grande partito europeo dei moderati di sinistra sì i riformista pardon
e non è uno strumento per contrapporre uno schieramento disomogeneo di partiti e soggetti alla casa delle libertà
ovvero un polo a destra vis un polo a sinistra
democratici vis repubblicani ti suona strano
non è forse la stessa menata certo che è la stessa menata
una menata è una menata non ci piove
ma quale settantacinque percento di maggioritario e venticinque percento di proporzionale
smettila di fare confusione
e ci va una camera soltanto
una camera dei comuni sì hai capito bene
una camera di rappresentati regionali
due rappresentanti per ogni regione
e poi una serie di deputati eletti soltanto mediante il maggioritario
affanculo il proporzionale e tutto ciò che rappresenta
te lo ripeto per l’ultima volta guarda che poi ti prendo a frustate
la vuoi piantare di fare confusione
ma quale diamine di pericolo di nazifascismo e di dittatura
non sai nemmeno di cosa stai blaterando
cazzo ogni tanto penso che sei davvero un pezzo di sterco
ma che c’hai nel cervello

la gentilezza è il mio forte eh alüra
ché non ti va bene
co’sa ghè ochio tola muchela muchela
a’ tà do un pôg’n sol nàs
lo sai che quando mi girano parto in dialetto
perché sarebbe quello scarabocchio di emme tripple e allungate a costituire una lingua
come al solito voi napoli vi parlate addosso
a sentire voi l’italia il mediterraneo il mondo sarebbe nato da una vostra canzuncella
perché il teatro l’hanno fatto soltanto da voi
sì scarpetta e viviani e eduardo e totò e peppino e de simone e moscato eh alüra
e se stavate così bene perché non siete rimasti fuori dall’Italia
guarda i massoni hanno sbagliato una cosa soltanto unificare l’Italia
e non so se l’hai mai studiato ma tra i mille il gruppo regionale più numeroso era proprio quello bergamasco
caro il mio pulcinella goloso di mozzarella t’à ghè càpi’t
ma non ti devo nessuna spiegazione
cosa hai mormorato
io sarei una bergamasca razzista figlia di marocchini
razzista lo andrai a dire a tua madre che s’è andata a sposare un uomo del nord soltanto per avere sempre due paia di pantofole di riserva
che io sia bergamasca e figlia di marocchini è in parte vero tant’è che la mia pelle a te piace proprio per quello
caffellatte mezzosangue negrasbiadita biancasporca
mio caro sei un feticista delle contraddizioni

che poi non capisco perché al mondo vi siano persone che si torturino per l’idea di un ordine morale
come se la morale avesse mai reso felice qualcuno
ma la felicità non è mai andata d’accordo con il rigore sociale
balle il moralista pensa soltanto a sé stesso
ed infatti un moralista va d’accordo soltanto con un altro moralista
sì sciòr per la precisione
ai moralisti come agli scrittori interessa semplicemente fare sempre bella figura
se stare in gruppo può aiutarli a emergere bene altrimenti
l’unità d’italia ancora sta storia
ma quale lezione umanitaria
ma te lo vedi tu un conte a quell’epoca davvero interessato ai problemi del popolo
cavour interessato ai problemi del popolo
adesso le ho sentite tutte proprio tutte
quello stesso popolo che di lì a pochi anni avrebbe iniziato a votare socialista e poi comunista e poi a rivendicare la terra e l’indipendenza nei processi di produzione
ma era un gruppo di moralisti con occhialini che dicevano come quell’altro idiota americano I have a dream I have a dream
soltanto lo dicevano con un certo adorabile accento pièmonteise
una disfattista cinica io
seee e quelli come te credono alle favole
guarda fai tante storie e poi vai a togliere le mutande e a leccar la fica ad una nazista qualunquista disfattista e cinica come me
ah a’ l’è un’ötra störia

tutti ce l’hanno con me per il colore della pelle
caffellatte mezzosangue negrasbiadita biancasporca
fin da piccola mi sono trovata di fronte all’imbarazzo
l’imbarazzo di mia madre che era bianca e frequentava parenti bianchi
e l’imbarazzo di mio padre che era nero e che frequentava gente nera
c’è qualcuno che pensa di poter comprendere la mia condizione
carino sei sicuramente un pirla è sicuro
è da allora che ho deciso di vederci chiaro
io ho le idee pulite la testa sgombra
non mi faccio fregare più da nessuno
ah no a me non mi frega più un cazzo di nessuno
so chi sono e so dove voglio andare

secondo me il peggiore errore del ventesimo secolo è stato quello di voler ascrivere a valori universalmente accettabile diversi episodi della storia
la storia quella con la esse maiuscola intendo
i socialisti i comunisti i socialdemocratici la sinistra riformista
tutti dotati di storici ufficiali con tanto di enciclopedia delle idee e delle intenzioni
la morale della responsabilità
storia ufficiale del partito e dei lavoratori
i padri tutelari una lista davvero troppo lunga
hegel marx i socialisti utopisti matteotti gramsci rosaluxemburg keynes
giangiacomofeltrinelli giulioeinaudi pppasolini
bobbio cheguevara castro il neorealismo renatoguttuso
arafat il sessantotto giannivattimo umbertoeco
nelsonmandela Chomskij
e i nemici da sfatare sempre puntualmente in ogni occasione
anche qui un lista lunga e noiosa
adamosmith i nazifascismi tutti da hitler a mussolini
da olivero a peron tolleranza per i dittatori rossi tranne quelli indifendibili
polpot stalin ma dopo quanti decenni di difese e elegie
renzodefelice lo stato ebraico
la politica estera americana il capitalismo delle multinazionali
e poi dimmi se le coop non sono delle multinazionali costruite apposta per dare soldi alle sinistre senza pagare tutte le tasse che invece devono pagare le imprese private
e la thatcher ronaldregan l’apartheid
l’eterossessualità assistita la globalizzazione
berlusconi bondi schifani previti
mica li possiamo dimenticare eh no non si può
che poi dall’altra parte non è che sia mai stato chiaro chi ci sia e chi non ci sia
almeno quando c’era la democrazia cristiana sapevi come pensarla
degasperi trattino andreotti trattino roma trattino vaticano trattino la moglie e due figli in città trattino l’amante al mare trattino la messa alla domenica mattina
adesso invece chi è che stai ad ascoltare giulianoferrara
uno che negli anni settanta era soprannominato il buldozzer di palazzo nuovo
oppure vuoi stare ad ascoltare marcelloveneziani
uno che fino a l’altro ieri sosteneva la dignità della famiglia fascista che aveva da sfamare i figli e non aveva tempo per domandarsi quello che stava facendo
dài dimmi chi dovrei stare a sentire
dovrei fidarmi delle ruffianerie de il giornale
della padania
è vero che sono di destra per di più bergamasca ma mica sono così tanto cogliona

guarda la verità è che questa gentaglia è interessata soltanto alla grana e alle notizie sui giornali
tant’è che la politica oramai la si fa più da vespa e al telegiornale che non in parlamento
si va avanti per dichiarazioni con tanto di giornalisti fedeli e fedelissimi
alla faccia di quarant’anni di critica militante contro il sistema politico maggioritario
l’amore per l’Italia indefessa e romanesca
i film di alvaro vitali lino banfi pippo franco ed edwig fenech che comunque era e resta una gran fica
se l’avessi conosciuta sarei diventata sicuramente lesbica
aha sono divertente
te e quelli come te che si fanno le pippe indefesse sulla genealogia della nouvelle vague dal neorealismo di Rossellini
poi vedete due culi un paio di tette e scoppiate a ridere alla prima pernacchia

La ragazza tira fuori una frusta, inizia a spogliarsi, sotto indossa pelletteria nera, risaltano gli alti tacchi a spillo, che prima invece si vedevano poco. Tira colpi di frusta, ringhia, la bocca spesso spalanata, sembra un po’ Grace Jones.

ed ecco la notte la notte
la notte che ti schiaccia nel tuo silenzio nel tuo dolore
la notte che ti cola negli interstizi
fra le dita si arriccia fra i peli i capelli la notte
che come dita ti schianta la resistenza
ti distrugge l’integrità dei pensieri e cancella la lucidità dei ragionamenti
la notte cammina senza possibilità d’interruzione sulle rughe del volto
e t’entra nella bocca spalanca premendo sul liscio mucoso delle labbra e dentro
entra la notte dentro a scavare oltre le gengive oltre la schiera della dentatura
è la notte che entra la notte che schianta
è la notte che t’invade senza scampo
e cosa puoi fare per annullare questo segmento di piacere oscuro
la tenebra che al giorno tieni ben lontana pur sapendo che esiste
pur sapendo che è una parte di te
che già più d’una volta ti è entrata dentro
ti ha scossa e ti ha rimescolata
ti ha rovistata in fondo al corpo tirando fuori un esserino minuscolo e doloroso
un pasticcio che urla che brama di piacere
che striscia a comando che sputa su sé stesso per puro desiderio
non avresti voluto rinascere ancora
ed ogni giorno osservi il tramonto che si fa notte
che cala tra gli edifici del quartiere
che scende dal cielo e a morsi s’impadronisce di interi isolati
cielo che scompare per lasciare il posto ad un presepe dell’incertezza
ad un cimitero di lucine spente di candele consumate spanate
la notte finalmente la notte
Colpi di frusta.

quante parole gettate alle ortiche
all’inizio non capivo questa mania di mostrarsi diverse da quel verbo all’infinito
essere
avrei venduto mia madre per una notte da schiava
eppure la sola idea mi disgustava
una paura peggio della morte e pari soltanto al pensiero del dolore del dolore
ad un ricordo così vivo da spegnere ogni speranza nella felicità
manifestavo e girotondavo contro l’abuso sui minori che con le manine costruiscono i palloni di calcio che si comprano per poche lire al mercato rionale
contro la discriminazione razziale quando poi la mano sul culo alla segretaria la sogni tutte le mattine quando siedi sul trono
contro l’informazione che lede lo spazio vitale della privacy quando poi si acquistano otto testate diverse per sapere i dettagli più sordidi fra monicalewinski e billciccioclinton

Colpi di frusta.

ti piace eh ti piace bestia
guarda come ti rotoli
ti dovresti fotografare click click
ti dovresti riguardare
seduta comodamente sul divano mentre la luce del sole entra dalle finestre
imborghesita fin nel midollo
e non questa luce fantasma che a malapena ti ricorda che sei figlia di un amore
un amore tradito
singolarmente nel movimento vigliacco d’una vita da schiavetta sottopagata
e universalmente nell’architettura dei corpi celesti

Colpi di frusta.

marciresti all’inferno nel suo fondo di bottiglia piuttosto che rinunciare a questa trasformazione
a questo lisare delle membra contro il cemento sporco
le piccole lacerazioni che suggellano coll’emersione del sangue un solletico intestinale

Altri colpi.

bestiaccia
ed ecco la notte la notte
la notte che ti schiaccia nel tuo silenzio nel tuo dolore
la notte che ti cola negli interstizi fra le dita si arriccia fra i peli i capelli
che come dita ti schianta la resistenza la notte
che ti distrugge l’integrità dei pensieri
che cancella la lucidità dei ragionamenti
che cammina senza possibilità d’interruzione sulle rughe del volto e t’entra in bocca

Lunga pausa, la donna è a terra, stremata, la forza iniziale è sparita, s’è prosciugata.

resistere
resistere all’insignificanza è una lotta impari
quale segreto posso scoprire ancora senza che la scienza me ne dimostra l’infondatezza
quale segreto mi resta in una vita tutta identica
tutta un sogno naufragato
tutta una mossa scontata che porta dritta allo scacco matto
e poi è tutto un ricominciare daccapo
ti costruisci un’idea di mondo dove collocare gli insetti
il rosicchiare di pannocchie scottate rubacchiate in un campo incustodito
l’inflazione della moneta unica che ha fatto lievitare i prezzi e la pressione arteriosa
il rapporto onestà-finzione nel cinema italiano
la tua posizione postideologica di fronte all’allargamento ad est dell’unione europea
ma poi bot uno schicco di lingua censura tutti i mondi paralleli
si spolvera via in un gesto
la miseria d’un’illusione prematura sempre al verde
le mani strappano dalle tasche i fondi scuciti
e sei sempre senza il becco d’un quattrino
ma che diamine di vita da adulti è questo galleggiare imperfetto
fra mille parole e nessun senso

Si alza, la frusta la lega al collo, stringe ma poi perde speranza anche in questa azione.

in fondo al culo del mondo mi è rimasto soltanto questo buco nero
questo sfregamento impulsivo
è singolare come certe coltivazioni riescano alla perfezione solo quando mancano i riferimenti cardinali
l’assenza di prospettiva altro che finestra sul mondo
il quadro oramai s’è rotto la superficie è frantumata
il mondo è un bassofondo dei poveri istinti e dei calcoli lasciati a metà

La donna si denuda, con la sola frusta al collo si sdraia, s’addormenta, mentre il giorno riprende il posto alla notte. Si risveglia, bussano alla porta.

cazzo vuoi vattene
le hai prese o no
siete dei dilettanti in tutto anche nella maniera di pensare
vi sta bene non è forse vero che ti avevo avvertito
no vattene ci vediamo a scuola
che stronza domanda è questa sto bene sto bene
dai levati dalle palle

Silenzio. La ragazza si veste, apre la porta, vi è appeso un manifesto del Duce: prende un rossetto, ci ripassa le labbra, e poi lo bacia sulla testa. Esce, sbattendo la porta. Buio.


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