Il Silenzio Imperfetto
Ovvero: I Piccioni del Professor Skinner

di

Federico Cristiani

Primo Quadro

VFC Buio La mente elabora i concetti senza comprenderne né la genesi, né la provenienza. Con un’unica certezza: che ognuna di queste elaborazioni è preceduta da una fase creativa: il cosiddetto “silenzio imperfetto”.
DONNA Penombra. L’ambiente è una generica sala d’attesa. Non ci sono né porte né finestre. Il fondale è costituito da una serie di pannelli verticali affiancati. A sinistra e a destra ci sono due poltrone uguali; sulla poltrona di sinistra è seduta una donna, appisolata. Dopo qualche secondo la donna si alza e si guarda attorno spaesata. Fa qualche passo. Ha una borsa sul grembo. L’appoggia sulla poltrona. Sbadiglia. Luci solo sulla poltrona a sinistra. La poltrona destra non si vede.Devo, essermi addormentata. Sì, (si stiracchia, sbadiglia soddisfatta) devo proprio essermi addormentata! E devo aver dormito parecchio. Mi è venuto anche mal di testa... (si tocca la fronte) sì, ho dormito troppo! A me il mal di testa viene solo quando dormo troppo! Ma ... quanto tempo avrò dormito su quella ... scomodissima (si massaggia il collo) poltrona? (Guarda la poltrona, si avvicina, la esamina attentamente. Prende la borsa, se la stringe al grembo e si guarda attorno. Preoccupata) Ma … ma dove sono? Questa non è casa mia. No, non è casa mia. Io questo posto non lo conosco, non l’ho mai visto! (Agitatissima) Santo cielo, perché mi trovo qui, che sono venuta a fare … dove sono?
(Si prende la testa tra le mani. Si siede, si guarda attorno e pensa. Scuote la testa) Non ricordo niente! Com’è possibile che mi sia dimenticata perfino dove sono? (Disperata, alterata) Che mi è successo, che mi è successo? Devo stare calma, (scandisce, come se si desse un ordine) devo stare calma e non farmi prendere dall’ansia. Non c’è motivo di agitarsi. Evidentemente sono ancora mezz’addormentata e non riesco a ... sì ...m’è capitato un sacco di volte di metterci un po’ prima di rendermi conto di dove ... (decisa) oppure è il mal di testa! Sì, è il mal di testa ad annebbiarmi le idee. (Scuote la testa, ansiosamente) No, no, che sto dicendo? Questa non è casa mia, se fosse casa mia la riconoscerei, con o senza mal di testa! Ne ho avuti di mal di testa...! (Si guarda attorno) Ma allora ... dove sono? (Angosciata, stringe la borsa al grembo) In ospedale? In sala rianimazione, in coma? (Si tocca come per cercare i tubi delle flebo) No, no, che vado a pensare. (Scuote la testa) Perché la mia mente è vuota? (Incalzante) Che può essermi successo? Perché ho dimenticato tutto? Che può voler dire?
(Pensa. Ipotizza) E se stessi ancora dormendo? Già, se tutto questo non fosse che un incubo? (Pensa) No, no, è impossibile! Sono così angosciata che mi sarei già svegliata. E da un pezzo! (pensa) Riuscissi almeno a capire dove sono! (Si guarda attorno, perplessa) ...sembrerebbe una sala d’aspetto ... o un’anticamera. (Annuisce) Sì, deve trattarsi di qualcosa del genere. (Angosciata, scuote la testa. In ansia) Non avrò perso la memoria? (Tra sé e sé) Sono scivolata in bagno, ho sbattuto la testa e ho dimenticato tutto: un’amnesia fulminante! (Pensa) No, no, è assurdo, me lo ricorderei... (Tra sé e sé) Sì, certo, me lo ricorderei. (Si mette a camminare) Sono troppo agitata, troppo, devo riuscire a trovare il giusto equilibrio con l’ambiente, altrimenti accumulo troppa energia negativa. (Si siede sulla poltrona e si muove, come se volesse testarne la confortabilità) Non è poi così scomoda... e questo posto non mi è ostile, no; semplicemente non lo conosco, non l’ho mai visto. (Si guarda attorno) Forse mi ci hanno portato a mia insaputa... (Riflette) Forse ... non sarà mica uno di quegli scherzi cretini che fanno alla TV!?! Se è così giuro che li denuncio tutti quei deficienti bastardi figli di ... ! No, no, che sto dicendo? Autocontrollo, ci vuole autocontrollo: devo rilassarmi e provare a fare mente locale. 
Dunque ... dove vado di solito quando esco? (Pensa) Vediamo ... il martedì ho le lezioni di Cristalloterapia (decisa) E questa non è sicuramente la sala di Cristalloterapia! Il mercoledì ho il corso di medicina Ayurvedica. (Si guarda attorno e scuote la testa, angosciata) No, no, proprio niente a che vedere! E ... il venerdì … sì, il venerdì, ho lo stage “avanzato” di Astrologia Karmica. (Pensa e scuote la testa) No, no e poi no! (Cammina. La testa fra le mani. Ipotizza) E se fossi dal dentista? (Pensa e annuisce) ... dal dentista dovevo andarci ... (si tocca la guancia) sì, per questo dente del giudizio che non smette di torturarmi. (s’infila un dito in bocca, annuisce e farfuglia) …il dente c’è ancora e ... (smorfia di dolore) ...per fortuna mi fa ancora male! Evidentemente dal dentista non c’ero ancora andata! Quindi ...
(Rinfrancata, tra sé e sé, cammina) Ma sì, certo, sono dal mio dentista, che sciocca sono stata a non pensarci prima! (Sollevata, pensa e sorride. Si siede) Ecco com’è andata: sono venuta dal dentista e l’infermiera – che non è un’aquila! – ha esagerato con l’anestetico: e io mi sono addormentata come un sasso! Tutto qui, semplice e lineare. (Annuisce e ripete tra sé e sé ”semplice e lineare”. Si guarda attorno, cambia espressione) …già, ma questa non somiglia affatto alla sala d’aspetto del mio dentista! No, il soffitto è di un altro colore e là (indica) c’è un divano verde e lì … sì, proprio lì, c’è il tavolino di legno con le riviste di odontoiatria. E poi sulle pareti ci sono le foto di studi dentistici scattate in tutto il mondo. Una perfino nel Madagascar...! (Tra sé e sé) Certo che andare nel Madagascar a scattare foto ai dentisti...
(Sconsolata, decisa) No, questa non è la sala d’aspetto del mio dentista, neppure alla lontana! A meno che non l’abbiano rifatta mentre ero sotto anestesia, accidenti a quella rimbambita dell’infermiera! Ma no, che sto dicendo? Sto parlando a vanvera. (Angosciata) Dove sono, dove sono? (Si mette ad esplorare la stanza. Rimane perplessa. Torna sulla sua poltrona e apre la borsa, prende delle pietre e delle candele colorate, le dispone in circolo e si siede in terra nel centro, assumendo la posizione del loto. Chiude gli occhi e rivolge le palme delle mani verso l’alto) Ecco, così mi sento già meglio. Quel che devo fare ora è semplice, semplicissimo: prima di tutto devo ricordarmi dov’ero prima di venire qui. Poi dov’ero ancor prima e così via... Sì, farò così. (Si guarda attorno per orientarsi) Dove sarà il Nord? A casa mia lo so trovare, ma qui, senza neppure una finestra, come faccio a capirlo? Ci fosse almeno una finestra...!
(Si mette ad esplorare con cura la stanza. Vede un interruttore. Lo aziona. La stanza s’illumina. C’è un uomo seduto sull’altro divano: la testa reclinata, gli occhi chiusi, le mani abbandonate sui braccioli. La sinistra con il palmo rivolto verso l’alto e la destra verso il basso) Potrei chiederlo a lui dov’è il Nord ... (Pensa un attimo) ...ma sì, ora lo sveglio e glielo chiedo. (Si accosta, timidamente, a sinistra dell’uomo) Signore ... mi scusi ... signore ... saprebbe dirmi per cortesia ... signore, mi sente signore? (Osserva le mani dell’uomo. Poi prende dalla sua borsa una lente e le riesamina attentamente. Fa qualche smorfia. Tra sé e sé) ...uhm, quelle mani non lasciano presagire nulla di positivo. Perché non risponde? Starà dormendo o gli sarà capitato qualcosa? Che faccio, lo sveglio? Certo che se lo sveglio per chiedergli dov’è il Nord, quello come minimo mi prende per pazza...! 
E se invece fosse morto? Bell’affare! Trovarsi in un luogo sconosciuto e perdipiù in compagnia d’un cadavere! Questa mi mancava! Dopo tutto potevo anche immaginarmelo con un Saturno così avverso: prima quella brutta storia con ... poi l’incidente in bicicletta, e ora questo posto che non conosco! È una vita che Saturno mi perseguita! E pensare che c’è chi dice che sono solo coincidenze. Eh, sì, fanno presto gli scienziati: tutto quello che non riescono a spiegarsi per loro è casualità, pura coincidenza: fine delle spiegazioni! (Si avvicina all’uomo e accosta il palmo della mano destra sopra il dorso della mano dell’uomo. Poi sul palmo sinistro. Fa una smorfia) ...per esser caldo è caldo. Deve esser vivo ... O, se è morto, è morto da poco. Signore, ehi signore, riesce ad ascoltarmi? Non sta bene? Se mi sente, muova le dita, così capisco e provo ad aiutarla ... (Dopo qualche secondo, in tono di rimprovero) Certo che se lei non collabora, posso fare ben poco! Almeno mi dica se sta bene, così non mi agito... (Tra sé e sé) Ma guarda in che situazione mi sono andata a mettere! (si agita) Dovevo restarmene a casa. Perché sono uscita?
(Si mette a girare angosciata) Calma, (scandisce) devo-restare-calma! Se sono qui una ragione deve esserci. C’è sempre una ragione. Anche quando non si trova. Anche quando ... non c’è! Sì, anche quando non c’è! Perché nulla accade per caso, nulla. Forse è stata la mia anima a voler tornare in questo posto. (riflette) Sì, certo, per completare ciò che era rimasto in sospeso nella mia vita precedente. Non devo commettere l’errore di voler razionalizzare tutto, no, devo lasciare che il mio Karma si realizzi, niente altro. 
(Osserva il dorso della mano destra dell’uomo e fa qualche smorfia. Poi osserva il palmo della sua mano sinistra.) …Signore, mi sente? Riesce a sentirmi? (Tra sé e sé) Niente, non dà segni di vita. Che faccio? Ora provo a fare come ci ha insegnato il maestro. (Apre la borsa ed estrae una lastra di vetro, un rullo, un boccettino d’inchiostro e un foglio di carta. Versa un po’ d’inchiostro sulla lastra e lo spalma accuratamente con il rullo. Si sporca la mano. Si avvicina all’uomo, si mette alla sua sinistra, gli prende la mano e prova a passarci sopra il rullo impregnato d’inchiostro.)
UOMO (Apre gli occhi) Ehi ehi, che le salta in mente? Che sta facendo? (Tira indietro la mano con forza) Mi lasci! (La guarda, si guardano, la donna gli fa un sorrisino di circostanza) ...ma ... lei chi è? E come si permette di ... ? Che vuol fare alla mia mano?
DONNA (Nasconde la sua attrezzatura dietro la schiena) Niente, assolutamente niente... È solo che ... sì, era già da un po’ che la chiamavo ... e visto che lei non rispondeva ... ho pensato che ... [non stesse bene].
UOMO (L’interrompe) Che cosa nasconde lì dietro? Mi faccia vedere!
DONNA Ma no, non è niente, non è niente.
UOMO (Deciso) Mi faccia vedere le ho detto!!
DONNA (La donna mostra il rullo) Ecco, guardi. Non è niente di pericoloso. Credeva che fosse una pistola? Un coltello? 
UOMO Cos’è quella ... roba? Che voleva farmi? Me lo dia! 
DONNA (Glielo allunga) Controlli pure: è un oggetto assolutamente innocuo! (Ha la mano imbrattata d’inchiostro) 
UOMO (Fa una smorfia disgustata e ritira la mano) ...no no, grazie, lo tenga lei. Che voleva fare alla mia mano con quel ... affare? Mi risponda!
DONNA Ma che potevo fare? Ma lo sa che lei è incredibilmente sospettoso? Che potevo farle con (Muove il rullo in aria)... non riesco neppure ad immaginarmelo; me lo dica lei che è così ... [arguto]
UOMO (L’interrompe) Ah, dunque dovrei essere “IO” a spiegare a “LEI” che cosa “LEI” voleva fare a “ME”?!? (Ridacchia) Sa che il suo modo di ragionare è davvero singolare? È la prima volta – e spero anche l’ultima! – che la vedo e già dovrei intuire le sue intenzioni? Per quanto ne so lei potrebbe anche essere una pericolosa serial killer! 
DONNA Serial killer io? Ma che sta dicendo? Vede a che si va incontro quando si cerca di rendersi utili al prossimo? 99 volte su 100 si viene presi per malintenzionati, se non addirittura per criminali! Ma io non ci sto, caro signore, no, non ci sto! Non mi adeguerò mai al clima di diffidenza che regna tra gli esseri umani. 
UOMO Signora, lei è completamente fuori di strada ... e non solo di strada! Io volevo semplicemente sapere perché mi aveva ... [preso la mano]
DONNA (L’interrompe) ... dica pure quello che vuole, ma sappia che non mi lascerò sopraffare dalla sua energia negativa. Mai! 
UOMO Io le ho semplicemente chiesto che intenzioni avesse ... cioè, sì, insomma ... mi vuol dire che accidente volevi farci con quella mano? Credo sia una domanda più che legittima, visto che si trattava della “mia” mano! 
DONNA (Lo guarda dritto negli occhi) Ma dico, sta scherzando? Ho cercato d’aiutarla, AIUTARLA!, niente altro. Se avessi solo immaginato ... mi sarei trattenuta, avrei rinunciato.
UOMO Sì, sarebbe stato meglio, tanto più che “io” non le avevo chiesto niente.
DONNA Già, e siccome “lei” non aveva chiesto niente, “io” avrei dovuto ignorarla? M’imbatto in una persona in grave difficoltà e faccio finta di niente? È così che “lei” intende la solidarietà umana? È così che ragiona “lei”? Mi risponda! 
UOMO (Scuote la testa) Che posso rispondere ad una domanda insensata come la sua? Niente, non ho niente da dire.
DONNA Che avrebbe fatto lei al mio posto? (Breve pausa. Anticipa la risposta dell’uomo) ...glielo dico io cosa avrebbe fatto. Lei (Lo indica col dico) non avrebbe fatto proprio niente! Mi avrebbe lasciata morire! Su quella poltrona (indica, è commossa) ... sola come un cane! 
UOMO Senta, ora mi ha davvero stancato! (Apre la sua borsa e tira fuori un libro) Ho altro da fare io che perdermi dietro ai suoi ragionamenti bislacchi. (Si siede sulla poltrona e si mette a leggere) Per quanto mi riguarda la nostra conversazione termina qui ... grazie della compagnia e buongiorno ... (si guarda attorno, per capire che parte della giornata è) ...cioè, buonasera ... insomma, buona fortuna, signora! (Lunga pausa. Si danno delle occhiatacce. A voce alta) E comunque, tanto per chiarire, io, su quella poltrona (indica), non stavo affatto morendo! No, stavo semplicemente ragionando tra me e me. Ad occhi chiusi, certo! È forse proibito ragionare ad occhi chiusi? Bisogna per forza essere moribondi per avere il diritto di ragionare ad occhi chiusi senza essere infastiditi da una ... [sciroccata]? 
DONNA (Lo interrompe) ...io ho solo cercato di soccorrerla. Non ho infastidito proprio nessuno!
UOMO In ogni caso non sono certo stato io, cara signora, ad afferrarle la mano per farci ... boh, chissà cosa...
DONNA Ora non sia ridicolo, la prego. (Mostra il rullo) È un rullo, un comunissimo rullo, lo vede? Di quelli che si usano per (fa il gesto di imbiancare) imbiancare i muri. Che potevo ... [farle con un rullo?] 
UOMO (L’interrompe) ... no, no, aspetti... ha detto imbiancare, ho capito bene? Ma allora ... lei è ... l’imbianchino? 
DONNA Ma no, che c’entra l’imbianchino? Il rullo mi serviva per ... capire ... sì, per rendermi conto di quali fossero le sue reali condizioni fisiche. E mentali ovviamente: fisiche e mentali. Tutto qui, nulla di strano; nulla di preoccupante! 
UOMO No, certo, perché preoccuparsi?. Una sconosciuta mi afferra una mano per farci ... non so cosa ... con un ... rullo da imbianchino imbevuto d’inchiostro e io dovrei preoccuparmi? 
DONNA Mi ascolti signore. Capisco che il mio modo di fare possa esserle sembrato ... un po’ strambo. Ma provi a mettersi nei miei panni. L’ho chiamata e lei non dava segni di vita. Che dovevo pensare? È vero, mi sono lasciata prendere dall’ansia e ... ho fatto un tentativo, sì, ma era a fin di bene. 
UOMO D’accordo, vada per il tentativo a fin di bene. Ma a che le doveva servire quella prova?
DONNA Volevo trovare dei ... segni; sì, per comprendere meglio la gravità del “suo” problema. 
UOMO E c’era proprio bisogno d’imbrattarmi una mano d’inchiostro? Ma si rende conto dell’assurdità di tutto ciò? 
DONNA (Gesto d’insofferenza) Uffa, non l’ha ancora capito? Volevo prenderle l’impronta per ... (Scandisce) leggerle-la-mano! Ha capito ora?
UOMO (La guarda sconcertato) Cioè ... mi sta dicendo che lei è una ... chiromante?
DONNA (Lo guarda perplessa a lungo) ...operatrice esoterica, prego. Operatrice esoterica! 
UOMO Ah, sì, certo ... operatrice esoterica... Quindi lei voleva leggermi la mano ... per capire se ero vivo o morto, giusto? 
DONNA Sì, esattamente quello! 
UOMO (scuote la testa) Ma scusi, non le pare d’averla presa un po’ troppo alla larga? Non sarebbe stato meglio limitarsi a ... [mettermi tre dita qui?] 
DONNA (Lo interrompe) ...signore, che nella mano ci sia scritta vita, morte e miracoli di ognuno è risaputo, è una verità “quasi” scientifica! 
UOMO (Sorride) Ah, davvero? Non sapevo che esistessero verità “quasi” scientifiche... qualunque cosa questa sua bizzarra “locuzione” voglia dire. (La donna fa delle smorfie) Ad ogni modo, perdoni la mia schiettezza, io continuo a ritenere che per capire se ero vivo o morto sarebbe stato meglio mettermi tre dita qui...! (Si mette indice, medio e anulare sulla giugulare) 
DONNA (Riflette tra sé e sé) Sì, sì, può darsi che lei abbia “parzialmente” ragione, ma che vuole, io non sono un medico. Ho cercato di risolvere il “suo” problema attingendo alle mie conoscenze e ... sì, alle mie esperienze. Lo trova così riprovevole? 
UOMO No di certo, signora, tutt’altro, tutt’altro. Io, però, prima di tutto avrei controllato cuore e respiro. Non mi dica che tra le decine di corsi che ha frequentato non c’è quello di Pronto Soccorso. È la prima cosa che insegnano: respiro e battito del cuore.
DONNA Glielo ripeto: tutto quello che ho fatto, l’ho fatto in buona fede ... che lei mi creda o no!
UOMO Per fortuna non avevo niente di grave, altrimenti coi suoi metodi ... diciamo empirici ... avrei fatto in tempo a morire almeno 100 volte. (Ride sonoramente e si mette a camminare riflettendo tra sé e sé. Si guarda il palmo della mano e scuote la testa) 
DONNA (Sorrisino sforzato. Si siede e si mette a rovistare nella sua borsa) Una cosa è certa: il suo atteggiamento serve solo a peggiorare la nostra già pessima empatia! Se è questo che vuole ... (lo guarda, lui non risponde, a voce alta) ...è questo che vuole?
UOMO (Soprapensiero) ...che ha detto, mi ha chiesto qualcosa? Mi scusi, ero distratto... stavo riflettendo sulle sue parole.
DONNA Le mie parole? Quali? 
UOMO ...“nella mano c’è scritta, vita, morte e miracoli di ognuno!” Non è così che ha detto?
DONNA Sì, ho detto così. E allora?
UOMO (Pensa e borbotta tra sé e sé) Mi tolga una curiosità, signora: secondo lei gli esseri umani sono liberi?
DONNA Sì che sono liberi! Perché non dovrebbero esserlo? Io mi sento libera, lei ... non so. Che vuol dire, si spieghi meglio! 
UOMO Voglio dire: lei pensa che gli uomini siano liberi di agire? Insomma, secondo lei, esiste il libero arbitrio?
DONNA Certo che il libero arbitrio esiste: c’è sempre la possibilità di scegliere, c’è sempre un’alternativa. Guardi i gabbiani! Potrebbe Dio averci creati meno liberi dei gabbiani? (Sorride soddisfatta) ...e questo non è che un esempio. Se vuole posso fargliene altri cento ... 
UOMO No no, grazie, mi basta questo. C’è una cosa però che non mi è per niente chiara.
DONNA Cioè? Mi dica. 
UOMO Com’è possibile credere al libero arbitrio e nello stesso tempo affermare che nella mano c’è già scritto passato, presente e futuro di ognuno di noi? È una palese contraddizione, non le pare? 
DONNA No, non mi pare. Che c’entra il destino con il libero arbitrio? Siamo liberi anche se il destino è scritto nella mano! Basta un po’ di elasticità mentale per comprenderlo!
UOMO Sì, certo, un po’ di elasticità mentale. (Sorride) Signora, se il nostro futuro è già scritto nella mano, vuol dire che è già stato deciso! E allora che senso ha parlare di libero arbitrio? 
DONNA (Rovista nella sua borsa e tira fuori un libro di chirologia, sfoglia le pagine) Le leggerò una definizione dal mio libro, così evitiamo fraintendimenti. Ecco, ascolti: “La chirologia è una scienza che insegna a ricavare, attraverso l’interpretazione dei segni e delle linee della mano, il carattere di una persona e – IN UNA CERTA MISURA – a prevederne il destino”. Le sembra più accettabile così? Si sente più tranquillo ora?
UOMO Non cambia nulla, signora. Viene ribadita la prevedibilità del destino. E “prevederlo”, cioè vederlo in anticipo, è contrario al principio del libero arbitrio. Tutto qui! Per il resto sono tranquillissimo: non ho mai creduto, né credo, al destino. Tantomeno che sia scritto nella mano!
DONNA Signore, mi creda, potrei farla parlare con decine e decine di persone alle quali ho letto personalmente la mano. Cambierebbe idea, ne sono certa. (L’uomo è perplesso) 
UOMO Signora, per convincermi dovrebbe farmi parlare con “tutti” coloro ai quali lei ha letto la mano, non solo con gli entusiasti. Sono certo che sarebbe lei la prima a sorprendersi dei risultati. 
DONNA (Lo interrompe, astiosamente) Sa che cos’è lei? Un cinico! Sì, li conosco i tipi come lei, sempre pronti a demolire le convinzioni altrui. La sua è cattiveria, anzi, perfidia. Gratuita. La gente ha bisogno di essere rassicurata e invece lei si diverte ad allarmarla! 
UOMO Cinico dice? È più cinico illudere qualcuno con delle pseudo-verità o metterlo di fronte alle proprie responsabilità? È più rassicurante sapere che la propria vita viene decisa alla nascita da stelle lontanissime o che si può provare a comprenderla meglio e governarla? Mi risponda! 
DONNA (Sorride molto compresa) No, non le risponderò. E sa perché? Perché lei non è ancora in grado di comprendere: non è ancora giunto per lei il momento dell’illuminazione. Ma si ricordi questo, signore: il palmo della mano ci racconta i fatti e gli antefatti della vita. Proprio così: i fatti e gli antefatti. Non se lo dimentichi.
UOMO (Perplesso) Ah, sì, certo, me ne ricorderò, glielo prometto! In ogni caso – glielo dico con la massima simpatia – non riesco ancora a spiegarmi che cosa potesse mai importarle dei fatti e antefatti della “mia” vita! Se c’è una vita piatta, banale e poco spettacolare, quella è la mia! (Sorride)
DONNA Le piace prendermi in giro, vero? Ora capisco perché prima non mi rispondeva: voleva divertirsi alle mie spalle, burlarsi di me... Ci godeva, immagino, a vedermi in ansia.
UOMO No, no, niente di tutto ciò. Non le ho risposto semplicemente perché non l’ho sentita. 
DONNA Ma io l’ho chiamata a lungo, le sono anche venuta vicino, vicinissimo. Niente, lei non ha fatto una mossa. Si sarebbe svegliato anche un ... mammouth!
UOMO Per sua conoscenza, gentile signora, i mammouth avevano un udito finissimo. A differenza di me che, purtroppo, da quest’orecchio (indica l’orecchio destro) non sento nulla; già, nulla: sono completamente sordo! Strano che lei non l’avesse capito leggendomi la mano. Devo dedurne che non era ancora arrivata alla ... pagina giusta? (Sorride) 
DONNA Signore, mi rendo conto di essermi meritata “in parte” i suoi rimproveri e le sue continue burle. Ma ha senso continuare così? Non sarebbe meglio provare a rifare tutto daccapo? 
UOMO (Terrorizzato) Tutto daccapo? Non vorrà mica riprovare con ... il rullo e l’inchiostro, vero? 
DONNA No, no, le prometto che non prenderò più nessuna iniziativa. Non la importunerò più. (Si sorridono) Posso farle un’ultima domanda? 
UOMO Spero di essere in grado di risponderle ... (fa una smorfia) ...ma ne dubito, vista la mia assoluta mancanza di esperienze esoteriche 
DONNA No no, l’esoterismo non c’entra. Era proprio per farle questa domanda che volevo svegliarla... 
UOMO Ah, va bene, me la faccia. L’ascolto.
DONNA (Implorante) Per favore, mi sa indicare dov’è il Nord? (L’uomo fa una smorfia) Sì, ha capito bene, il Nord, il punto cardinale. (Si mette a girare freneticamente) A casa mia per capirlo mi basta affacciarmi... ma qui ... lei sa dov’è il Nord in ... questa ... stanza? 
UOMO Il Nord in questa stanza? (Si guarda attorno spaesato, lungamente, poi si alza e comincia a girare, esplorando accuratamente le pareti. Vede le candele e le piccole pietre colorate in terra, fa una smorfia. Guarda in alto. È perplesso) No, non saprei ... ci vorrebbe una bussola. Lei ce l’ha la bussola?
DONNA (Si mette a rovistare nella sua borsa. Estrae delle carte, dei bastoncini profumati, un bacchettino da rabdomante, un libro di astrologia e ammennicoli vari) No, non ce l’ho. Lei? 
UOMO Io? (si tocca addosso e sorride) Sono davvero desolato, ma oggi l’ho scordata. Di solito me la porto sempre dietro ... (sorride, si sorridono con complicità) ...ma mi tolga una curiosità: a che le serve sapere dov’è il Nord? 
DONNA (Indica il circolo di pietre e candele) Devo neutralizzare le energie negative! Qui dentro è un pullulare di energie ostili... io ne sono frastornata. Lei non le percepisce? 
UOMO ...no, sinceramente non percepisco (annusa nell’aria) alcuna energia “ostile”... 
DONNA (sorride) ...beh, è comprensibile, non essendo abituato ad ascoltare l’ambiente... Lo sa che a volte bastano pochi semplici spostamenti per ridare armonia all’ambiente? Conosce il Feng Shui?
UOMO Sì, lo conosco. E conosco anche la bioarchitettura... e non sono per nulla ... 
DONNA (Lo interrompe) ...quindi sa perfettamente che un ambiente senza armonia può esser anche nocivo alla salute. Già, perché tutto si negativizza: la luce diventa buio, la saggezza ignoranza e la salute malattia. (L’uomo fa la faccia perplessa) 
UOMO Ma sì, salute e saggezza per tutti! Basta spostare un armadio, un tavolo e qualche sedia! (pausa) E, ovviamente, non dimenticarsi di ruotare il letto di 180°! 
DONNA Ero sicura che avrebbe tentato di demolire perfino un’antica fonte di saggezza come il Feng Shui. Lo sa che questa disciplina cinese è rimasta tale e quale per oltre 4000 anni? Come se lo spiega? Sarebbe potuta arrivare ai giorni nostri se fosse solo cialtroneria?
UOMO Cara signora, se la scienza fosse rimasta inalterata per 4000 anni, moriremmo ancora di scabbia. Mi creda, il Feng Shui non ha nulla di scientifico. Così come la Geomanzia e le reti di Hartmann.
DONNA (Decisa) Le sue sono cattiverie gratuite; dettate solo da preconcetti. Conosco centinaia di persone che ne hanno tratto benefici tangibili. Io stessa soffrivo di fastidiosissime ... (lo guarda) ma è inutile continuare; è lampante che per lei le testimonianze della gente non contano niente. 
UOMO Vede signora, io e lei proveniamo da mondi completamente diversi ... per non dire contrapposti. Non credo sia possibile per noi due trovare un terreno di dialogo comune... 
DONNA Come fa a dirlo? Neppure mi conosce e già mi discrimina? O lo dice perché sono una donna? Perché mai due esseri umani non dovrebbero trovare un modo di dialogare? Si lasci avvolgere dalla mia energia positiva, e vedrà. Non sia sempre così spigoloso! 
UOMO Mi creda, è inutile. Serve realismo: noi due abbiamo ... retroterra culturali troppo diversi e ... avversi, inutile negarlo. Le sue conoscenze sono primitive, rudimentali. E le sue metodologie troppo grossolane per ... 
DONNA (Interrompe) ...posso chiederle la sua professione? È uno studioso, vero? Ho osservato bene la forma delle sue dita ... e ... anche delle unghie! (L’uomo si gira e rigira le mani) Carattere severo e intransigente! Lei è sicuramente uno scienziato!
UOMO È vero, mi occupo di problemi scientifici da molti anni, perfino troppi. (Sorride) Ed è anche vero che sono intransigente; sì, lo ammetto. Ma solo nei confronti dei cialtroni che speculano sulla pelle degli sprovveduti. Ma è un discorso che ci porterebbe troppo lontano (si guarda attorno) e questo non è il momento giusto. Ci sono questioni molto più urgenti da affrontare e risolvere. 
DONNA Sì, più urgenti... sono d’accordo con lei! (Si guarda attorno. Poi guarda l’uomo a lungo. Si sposta alla sua destra) È un pezzo che ci penso, ma non riesco ancora ad ... orientarmi... lei? 
UOMO Io ... cosa?
DONNA Lei è qui da molto? Voglio dire, si trova in questo ... posto da poco o da molto? (L’uomo non risponde e continua a guardare in giro. Lei gli si avvicina all’orecchio destro e ripete) ...signore... le ho chiesto se ... mi ha sentito?
UOMO (Sorpreso) ...prego? Da lì non ci sento, come devo dirglielo? Venga di qua, per favore. Che cosa mi ha chiesto?
DONNA Le ho chiesto da quanto tempo lei si trova qui: da molto o da poco? 
UOMO (Imbarazzato, non sa che rispondere, fa delle facce, non vuole che la donna capisca che lui non sa dove si trova) Ecco, vede? Questa è l’ennesima dimostrazione del suo modo rudimentale di ragionare. Cos’è “poco”? Cos’è “molto”? Che sono cento secoli paragonati alla vita dell’universo? Un istante, un battito di ciglia, un nulla! E che sono due nanosecondi rispetto al “Tempo di Planck”? Un’eternità. Capito il concetto? 
DONNA Sì, almeno in parte ... (l’uomo prova a dire qualcosa) ...ma non importa, non provi a rispiegarmelo. Risponda alla mia domanda invece: lei è qui da molto o da poco?
UOMO Né-molto-né poco! Ecco la mia risposta, così impara a fare domande insensate! (Tra sé e sé) Molto ... poco ... ma che domande sono? (Scuote la testa)
DONNA D’accordo, ma non s’innervosisca, resti calmo ... la mia era solo una domanda ... così ... per capire se lei ... insomma, sì, visto che ci troviamo in questa ... 
UOMO Che sta farfugliando signora? Per capire cosa?
DONNA Sì, insomma, per capire se lei sa dove ... cioè, sì, visto che siamo in questo (si guarda attorno) “posto”... e siamo soli... Mi sono spiegata?
UOMO No! Non si è spiegata affatto! Lei è confusionaria e dispersiva.
DONNA Sono troppo scombussolata, vuole capirlo? In che razza di posto ... dove (indica l’ambiente) ... come mai ... ? Sì, sono molto scombinata! Lei lo sa dove ... [siamo?]
UOMO (La interrompe) ...e lo sarà sempre di più se continua a mescolare cento discorsi e a non concluderne mai nessuno. Ne faccia uno per volta e vedrà che si sentirà meno scombussolata... (sorride) 
DONNA Eh, sì, facile per lei! Non ci riesco, vuole capirlo? Sono troppo vulnerabile, troppo! Devo riuscire a liberare i miei Chakra, devo lasciare che le mie energie vitali fluiscano liberamente. Altrimenti non ... [riuscirò a fare niente!] 
UOMO (L’interrompe) ...vede? L’ha rifatto! Sì è persa di nuovo nei meandri dei suoi ... chakra e ... dei suoi ... fluidi vitali! Lei è troppo caotica! 
DONNA (Decisa) Non sono affatto caotica! Sono creativa e olistica! (Guarda l’uomo, che fa la faccia perplessa) ...è vero, forse sono anche un po’ confusionaria ... ma adesso il problema è un altro. Ed è molto più grave! 
UOMO Di che problema si tratta? Mi dica. 
DONNA Io in questo ... posto ... non mi rendo conto... non mi raccapezzo ... insomma, mi sento un pesce fuor d’acqua. Ecco! Cerchi di capirmi. 
UOMO Signora, ci provo dal primo momento che l’ho vista, mi creda. Ma lei travalica ogni mia possibilità di comprensione. Non ci riesco proprio ... mi arrendo.
DONNA Cavolo! Ma come devo dirglielo? Non riesco a capire ... non so dove ... (Si guarda attorno) Cos’è questo ...? Lei lo sa?
UOMO (Seccamente) Bene, visto che lei continua a fare confusione, allora gliela faccio io una domanda. Chiara e semplice: da quanto tempo si trova qui? 
DONNA Io? (Lunga pausa) Io sono qui ... più o meno da ... dunque ... (fa una serie di smorfie) ...be’ sì, da un po’... da un bel po’. Ma non sia così aggressivo, la prego! 
UOMO Sa dirmi almeno se al suo arrivo io ero già qui? 
DONNA (Ci pensa) Ah, questo non me lo ricordo proprio. Però rammento che quando mi sono svegliata lei era lì che dormiva ... cioè ... sì, che rifletteva ad occhi chiusi! Quindi ne deduco che ... [sia arrivato prima lei] 
UOMO (La interrompe) ...ne deduce che?
DONNA ..che sia arrivato prima lei! 
UOMO Prima io? Ma è una deduzione insensata, assurda! Lei finirà col farmi ... [perdere la pazienza]
DONNA (L‘interrompe) Uffa! Lo sa che lei, col suo modo di fare, mi confonde le idee, lo sa? Mi ha fatto una domanda ed io le ho risposto! Ora tocca a me. 
UOMO D’accordo, mi faccia questa benedetta domanda, purché la smetta di farfugliare frasi sconclusionate! 
DONNA Dunque, la mia domanda è questa: anzi, la mia domanda sono 3 domande. Ma prima di fargliele vorrei che ... [lei mi facesse una promessa]
UOMO Mi faccia la domanda!
DONNA No, prima deve giurarmi che qualunque cosa io dica lei non mi ...[aggredirà]
UOMO (La interrompe gridando) Mi faccia le sue maledette tre domande altrimenti giuro che la ... [strozzo]
DONNA (Gridando) D’accordo, d’accordo, non gridi! (Voce normale) Ecco le mie domande! (Prende fiato) Prima domanda: (in ansia) dove diavolo siamo? Seconda: (angosciata) perchè diavolo siamo qui? Terza: (disperata) come diavolo faremo ad andarcene? Lei lo sa?
UOMO Oh, finalmente, ci voleva tanto? Dunque, le rispondo subito! (Pausa, lunga. Si guarda attorno) Non so nulla: né del dove, né del perché! E non ho la più pallida idea di come andarcene, signora! (Lunga pausa) E lei? Che sa lei più di me? 
DONNA Io? (Scuote la testa) Io so soltanto che quando ho aperto gli occhi lei era lì, immobile. Allora mi sono avvicinata e ... (prende il rullo in mano) sì, il resto lo conosce già.
UOMO (Perlustra la stanza con molta attenzione. Tocca le pareti) Com’è possibile che non ci siano aperture di nessun genere? È assurdo! È irragionevole! Se siamo qui, da qualche parte saremo entrati...!
DONNA Già... è esattamente quello che mi sono detta anch’io. Da qualche parte deve esserci un passaggio! Ma dove? 
UOMO (Continua a perlustrare la stanza) Non riesco a capire... niente di niente. Ha trovato qualcosa lei per terra? Si, a parte quelle ... (indica candele e gemme colorate) cianfrusaglie. 
DONNA No, per terra non c’era niente. E neppure per aria. 
UOMO (Borbotta tra sé e sé) Com’è possibile? Se siamo entrati, un passaggio deve esserci. Sarà piccolo, nascosto, mimetizzato, ma deve esserci! Ho bisogno di riflettere. Sì, devo esaminare i dati e provare a formulare una prima ipotesi. (tra sé e sé) sì... non c’è altra via ... E lei, mi aiuti a cercare l’uscita, invece che perder tempo con quella ... paccottiglia! 
DONNA ...le sono antipatica, dica la verità! Le muovo il sistema nervoso, vero? Scommetto che lei è della Vergine! Solo con gli uomini-Vergine non riesco a trovare la giusta sintonia! Sì, lei può essere solo della Vergine. È matematico! 
UOMO Oh, santo cielo, qui sprofondiamo sempre più in basso! Anche astrologa? Ma lei che fa, la collezionista di ... superstizioni? 
DONNA L’astrologia non è affatto una superstizione! È una teoria millenaria riconosciuta anche da ... [grandi scienziati] 
UOMO Da chi? Ma lo sa che le costellazioni non sono 12, ma 13? E che la precessione degli equinozi ha spostato tutti i segni, lo sa? E che ...
DONNA ...che vuol dimostrare? Che le stelle non influenzano la nostra vita? Ma allora lei vuole negare i fatti! Ci sono milioni di persone che ...
UOMO Signora, l’influenza delle stelle è stata misurata: è inferiore a quella esercitata dall’ostetrica che l’ha fatta nascere! Ha capito? L’ostetrica!!
DONNA Ma come le vengono in mente certi paragoni? Che c’entra ora la signora Iris? Era così affettuosa con me...
UOMO (Ride) Lei di che segno è? (Lei lo guarda sorpresa) ...avanti, mi dica il suo segno zodiacale! 
DONNA Sono dei Pesci, il segno delle persone sensibili, ricche di fantasia e ... [immaginazione] 
UOMO (La interrompe) No, sbagliato! Glielo dico io di che segno è: lei è del segno di Iris, l’ostetrica del suo paese! La sua vita è stata influenzata più da Iris che dalla costellazione dei Pesci, si fidi. 
DONNA Ma che sta dicendo? Io non la capisco. Che c’entrano questi discorsi? 
UOMO C’entrano, c’entrano... ma cambiamo discorso che è meglio. L’astrologia mi muove il sistema nervoso e (si tocca lo stomaco) ...poi mi viene il mal di stomaco. (Tra sé e sé. Cerca nella sua borsa) Per fortuna mi sono portato il Maalox! (prende una bottiglietta e fa un sorso di nascosto) 
DONNA (Didascalica) Mal di stomaco? Dica pure quello che vuole, ma è tipico del vostro segno! È l’apparato digerente il vostro punto debole, è li che scaricate le vostre energie negative, voi della Vergine.
UOMO (Con la mano sullo stomaco) ...Taccia, la prego, non peggiori la situazione. Ho uno spasmo qui che ... 
DONNA (Lo interrompe) ...tante storie per un po’ di mal di pancia... che vuole che sia?
UOMO Non è la pancia, è lo stomaco! E mi fa molto male.
DONNA Dove? Qui? (Si tocca la pancia) O qui? (Si tocca lo stomaco) 
UOMO (Si tocca lo stomaco. Si altera) Qui, qui qui! È lo stomaco che mi fa male, non la pancia, quante volte devo dirglielo? 
DONNA Be’, sarà un attacco di ulcera, che vuole che sia? Lei è un uomo stressato, si vede lontano un miglio... 
UOMO Io non ho affatto l’ulcera, non l’ho mai avuta! Al massimo un po’ di gastrite! Ho fatto un check up completo un mesi fa. 
DONNA Se vuole ... io ... 
UOMO Lei... cosa?
DONNA ...se si distende qui e si rilassa, le faccio ... (gli mostra le palme delle mani) ... conosce la pranoterapia, vero?
UOMO Sì, la conosco e non mi sdraio da nessuna parte! Le chiedo solo di restare in silenzio per un paio di minuti. Può farcela? Mi lasci riposare due minuti che poi mi passa. Sia gentile.
DONNA Le passa? Senza fare niente? E perché mai dovrebbe passarle? Io non penso che... [le passerà]
UOMO (La interrompe, alterato) Signora, pensi quello che le pare, ma in silenzio! Mi lasci riposare qualche minuto e vedrà che passerà tutto. Ora mi metto su un fianco e chiudo gli occhi. Mi raccomando, signora: chiudo gli occhi; ma non sono né morto, né moribondo, né ferito, d’accordo? NON-FACCIA-NIENTE! (Lei annuisce sconsolatamente. Lui si gira sul fianco sinistro e chiude gli occhi. Dopo alcuni secondi lei comincia ad avvicinarsi. Improvvisamente lui si gira ed esclama) E COMUNQUE NON SONO DELLA VERGINE! (Lei fa un salto all’indietro. Lui si gira e richiude gli occhi, lei gli va vicino e gli fa pranoterapia farfugliando qualcosa. Poi si allontana, entra nel suo circolo, sposta le candele e le pietre colorate come seguendo una sua procedura, si siede al centro e si mette a suonare il flauto/violino) 

FINE PRIMO QUADRO


Secondo Quadro

Luce. Musica. L’uomo cammina perlustrando la stanza. La donna sta dormendo sulla poltrona. L’uomo si dirige verso il circolo di candele e pietre. Sta per passare al suo interno)
DONNA (Grida) No! Si fermi! Non lo faccia! Non passi lì dentro! Non commetta questo ... errore!
UOMO Che le prende? È sveglia? O sta facendo un brutto sogno?
DONNA No, sono sveglia e lucidissima, mi creda. Non passi dentro al circolo, mi dia retta,almeno una volta. È la sede di un nodo biopatogeno molto nocivo.
UOMO Nocivo? Ma che sta dicendo? Non dica stupidaggini! Cosa vuole che mi succeda? Sono solo sassi e candele!
DONNA (Molto perentoria) NON SONO SOLO SASSI E CANDELE! Non ci passi! Io l’ho avvertita! 
UOMO D’accordo, lei mi ha avvertito. (Ride) Ma non mi ha ancora spiegato che rischi corro. E io, ormai dovrebbe saperlo, senza spiegazioni plausibili, sono un po’ scettico.
DONNA Vuole spiegazioni plausibili? Le dico solo questo: materia e antimateria! Ha presente? 
UOMO Ho presente, ho presente. Materia e antimateria, se vengono a contatto, annichiliscono all’istante! (Pausa) ..ah, ora ho capito. Quindi secondo lei, se metto un piede lì dentro ... ZAC!, divento una nuvoletta di fumo? (Fa una risata) Deve essere un’esperienza interessante. M’incuriosisce molto. Vediamo come ci si sente a diventare una nuvoletta di fumo. (Si avvicina)
DONNA (Molto preoccupata) Non lo faccia, mi ascolti, non lo faccia! Santo cielo, cosa devo dire per convincerla? Potrei raccontarle decine di episodi. Non entri nel circolo. 
UOMO (Ride) Ma le pare possibile che nel XXI secolo si debba ancora credere a queste stupidaggini? E alla sua età! 
DONNA (Fa una smorfia stupita) Alla mia età ... cosa? Cos’ha la mia età che non va?
UOMO Come fa a non rendersene conto? Sono superstizioni. Sciocche superstizioni, mi creda signora.
DONNA ... e poi questo continuo chiamarmi signora! Signora qui, signora là, come se avessi 70 anni! Intanto precisiamo: anagraficamente sono signorina. E (si guarda addosso) non mi pare di somigliare ad una settantenne! No, proprio per niente! 
UOMO (La guarda con attenzione ovunque) Sì... è vero ... non sembra affatto una settantenne! No, al contrario. 
DONNA Bene, è già qualcosa... almeno questo! E allora, visto che siamo sulla stessa barca ... anzi sullo stesso naufragio, non sarebbe male se ci presentassimo. Che ne dice? Questo “signore” e “signora” sono così ... gelidi e impersonali che ... [non li sopporto più]
UOMO (La interrompe) D’accordo, presentiamoci pure. A me sembra del tutto irrilevante, ma se lei preferisce così... 
DONNA Sì, preferisco così. (Allunga il braccio per stringergli la mano) ...io mi chiamo Chiara.
UOMO (Sorride) Ah, si chiama Chiara: un ossimoro perfetto! (Pausa, si guardano sorridendosi) Piacere signora Chi... (lei lo guarda turpemente) ...cioè, Chiara! Io mi chiamo Rodolfo. 
CHIARA Ah, Rodolfo... (sorride) bellissimo nome, un po’ desueto ... ma ... [davvero bello]
RODOLFO (La interrompe) ...È un nome di origine germanica, lo sa? Significa Lupo Glorioso. 
CHIARA Ah, ecco spiegata la sua indole: il lupo. Un animale nobile, certo; ma anche molto aggressivo. Vuole sapere qual è il suo numero fortunato? (Dalla borsa prende un libro e scorre un indice alfabetico) ...dunque, vediamo un po’ ... Rodolfo Rodolfo ... sì, ecco, il suo numero fortunato è il 4. Se mi dice il suo cognome e la sua data di nascita le dico anche il suo ... [tema numerico] 
RODOLFO ...Chiara, lasci perdere, mi accontento del numero fortunato ... non perdiamo altro tempo, la prego. Abbiamo cose molto più urgenti da fare. (un po’ alterato) Uscire da questo posto, ad esempio. Mi aiuti a cerca l’uscita. 
CHIARA Lei è convinto che ci sia? Io ho guardato ovunque e ... [non l’ho trovata]
RODOLFO (L’interrompe) ...deve esserci! (borbotta tra sé e sé) Deve esserci! 
CHIARA D’accordo, l’aiuterò a cercare l’uscita, ma solo a patto che lei mi prometta che non attraverserà MAI il circolo! 
RODOLFO (Sbuffa) Uffa! Ma come devo dirglielo che sono solo stupidaggini! Come possiamo sperare di uscire di qui se lei non supera neppure questi suoi puerili blocchi mentali? 
CHIARA Non sono blocchi mentali. E non sono superstizioni! 
RODOLFO Ah, no? Ora glielo dimostro. Così dopo si renderà conto che ... [sono tutte stupidaggini] (Allunga la gamba e fa per entrare nel circolo)
CHIARA (L’interrompe sbattendo le mani contro la parete alle sue spalle. Grida) NO, SI FERMI! NON LO FACCIA! (Si sente il rumore secco dell’apertura elettrica di un porta. I due si guardano. Rodolfo ritrae la gamba. Guardano il punto da dove è vento il rumore) ...ha visto? Che le dicevo? L’avevo avvertita che sarebbe succedo qualcosa ... adesso che facciamo?
RODOLFO (Rodolfo si avvicina all’angolo sinistro) ... c’è una piccola fessura qui. Sembrerebbe un passaggio... (Torna sui suoi passi e va vicino a Chiara) Ora che facciamo, Chiara? 
CHIARA (Raggiunge il passaggio. Divarica la fessura) Entriamo Rodolfo, che altro possiamo fare? Andiamo a vedere cosa c’è dietro! 
RODOLFO Aspetti ... non sia precipitosa, è meglio rifletterci prima di ... (Chiara si è già infilata) No, aspetti, dove va? (Tra sé e sé) No! Perché è entrata, magari è pericoloso. (Si avvicina, mette la testa dentro) Mi sente, Chiara? Ha trovato l’uscita? Mi risponda... (Mette mezzo corpo dentro) ...ha trovato l’uscita? (Non risponde) ... è ancora lì, Chiara, mi risponda... (Silenzio) ... Chiara, sta bene? Mi sente?
CHIARA Sì, la sento... 
RODOLFO Sta bene? Ha trovato l’uscita?
CHIARA No, è un corridoio senza uscita. Ma entri... venga a vedere ... c’è una ... cosa.
RODOLFO Non tocchi niente, stia ferma ... non faccia niente. Me lo descriva ... 
CHIARA Non riesco a capire cosa sia ... Venga a vedere, entri anche lei.
RODOLFO Lasci perdere, Chiara. Torni indietro... 
CHIARA Entri Rodolfo, mi aiuti a portarlo fuori.
RODOLFO (Entra. È molto titubante) ...ma qui è buio pesto, non vedo niente... Chiara, lei dov’è? Mi vede? (Borbotta frasi incomprensibili)
CHIARA Aspetti che le vengo incontro. (Passi) Ecco, ora sono davanti a lei, mi vede? (Si sentono dei passi) 
RODOLFO No, non vedo niente... si avvicini ancora.
CHIARA Sono qui. Faccia due o tre passi e mi raggiunge. 
RODOLFO (Grida) Ah! Cos’è questa roba che si appiccica ai capelli? Non saranno mica ... [ragnatele?]
CHIARA (L’interrompe) Sono ragnatele, che vuole che siano, fantasmi?
RODOLFO Ragnatele? Io da qui non mi sposto! Non sopporto gli insetti e ODIO i ragni! 
CHIARA Non dica stupidaggini! Sono animaletti innocui che fanno solo del bene. Sa che a casa ho una vedova nera gigantesca? Dovrebbe vederla. Mi cammina sulle braccia con una delicatezza che ... 
RODOLFO Cosa? Tiene una vedova nera in casa? Ma che schifo!! Ma con chi sono capitato? Ci mancavano solo i ragni! (Borbotta tra sé e sé) 
CHIARA Ora stia zitto e mi ascolti, Rodolfo. (Scandisce, decisa) Sono davanti a lei, ha capito? Se allunga una mano può toccarmi ... ecco, sì, così... mi sente?
RODOLFO Sì ... sì .. ora la sento. 
CHIARA Bene. Prenda la mia mano, la tenga ben stretta e mi segua. Voglio farle vedere quella cosa. (Si sentono i loro passi)
RODOLFO (Molto titubante) Dove mi sta portando? È sicura che non ci siano pericoli? Non riesco a vedere niente. 
CHIARA (Lo interrompe) ...non si agiti, fra poco le sue pupille si abitueranno e vedrà meglio. Piano, piano, ci siamo quasi. (passi) 
RODOLFO Ma è proprio necessario camminare al buio? Sa che faccio Chiara? Ora torno indietro e prendo una delle sue candele! A me questo buio non mi ... [piace per niente!]
CHIARA (Interrompe) Rodolfo, la smetta di lamentarsi e mi segua. Ormai ci siamo, la “cosa” è proprio qui. Ora lasci la mia mano e tocchi qui. 
RODOLFO No, Chiara, meglio non lasciarsi. Meglio stare uniti. Altrimenti ci perdiamo.
CHIARA D’accordo, allora usi l’altra mano. Provi a toccarla. La sente? Sente una cosa ... rotonda, dura e metallica? Allunghi il braccio verso di me. La sente? 
RODOLFO (Poco dopo, con entusiasmo) Sì, sento una cosa ... ma è ... morbida e ...[calda]
CHIARA Rodolfo ... quella sono io...! L’oggetto è più in basso ... qui! 
RODOLFO (Imbarazzato) Oh, santo cielo... mi scusi tanto, Chiara ... gliel’avevo detto che non vedevo niente! Mi perdoni, la prego. 
CHIARA D’accordo d’accordo, nessun problema. Ora però non se ne stia lì allampanato. Si metta in ginocchio e mi dia la mano. 
RODOLFO La mia mano? È qui, la prenda ... sì, eccola.. 
CHIARA Ecco, ora metta la mano qui. Lo sente?
RODOLFO Sì, sento qualcosa.
CHIARA Finalmente. Era ora!
RODOLFO Ha ragione: è freddo e liscio. Sembra metallico. Quanto sarà grande?
CHIARA Non tantissimo. Segua il profilo dell’oggetto. Ecco, così ... No, non lì Rodolfo ... quello è il posto morbido di prima. (Si sentono dei borbottii) Mi dia la mano. La metta qui, sì, qui. 
RODOLFO Sì, ecco, ora ci sono. 
CHIARA Secondo lei possiamo farcela a portarlo di là?
RODOLFO Dipende da quanto pesa. Aspetti che provo a sollevarlo. Uhm... in due dovremmo farcela. Ma siamo proprio sicuri che sia la cosa ... [giusta da fare?]
CHIARA Bene, allora proviamoci: io lo prendo qui e lei lo prenda dalla sua parte, ok? Esatto, così ... sì, così va bene. E ora proviamo a sollevarlo insieme. Insieme. 
RODOLFO Chiara, quello che stiamo facendo non è prudente. Riflettiamoci, non sappiamo niente di questa ...cosa. 
CHIARA E per questo che dobbiamo portarlo di là, Rodolfo, per vedere cos’è! Forza, solleviamolo e andiamo! (Si sentono i passi e i loro borbottii. Dopo alcuni secondi escono: Rodolfo di schiena e Chiara dopo di lui. Appoggiano l’oggetto tra le due poltrone, con molta cautela) ... Ohhh, finalmente ci siamo riusciti. Vede che riusciamo anche a fare delle cose utili noi due? Non riesco proprio a capire cosa sia. Secondo lei ... [cos’è]?
RODOLFO (La interrompe, scuote la testa) Mai vista una cosa del genere! Non somiglia a niente che io conosca, assolutamente a niente. 
CHIARA Però ... se è qui una ragione deve esserci. Gli oggetti non sono né passivi né inerti. Mai. E se l’ambiente l’ha accolto ... comprende cosa intendo?. 
RODOLFO No, non comprendo, ma se le fa piacere fingo di aver compreso e di essere d’accordo.
CHIARA Possibile che non abbia ancora capito che gli oggetti accumulano energia e poi la convogliano verso ... 
RODOLFO (La interrompe) ...verso dove? Avanti, ne spari un’altra delle sue! Sa che le dico? Non starò ad ascoltarla un secondo in più. Ho altro a cui pensare. (Si mette a girare. Controlla tutto. Chiara entra nel circolo e si volge verso l’oggetto) Non sarebbe meglio che mi aiutasse a cercare l’uscita invece che starsene lì a fare i suoi giochini? 
CHIARA (L’interrompe, alterata) Per favore! Per favore! Non interferisca! L’oggetto emana un flusso energetico straordinario ... anomalo!. L’avverte anche lei? 
RODOLFO L’unica cosa che avverto io ... è la fame. Per caso non avrebbe qualcosa da mangiare nella sua borsa? (Prende la borsa in mano) 
CHIARA Me la dia, mi dia la borsa, per favore. Subito, non c’è un attimo da perdere! 
RODOLFO (Gliel’allunga. Lei rovista all’interno) Non ha proprio niente da mettere sotto i denti? È per la mia gastrite, sa? 
CHIARA Ma le pare possibile che in una situazione drammatica come questa lei debba preoccuparsi di mangiare? Tutti uguali voi uomini! Ecco cosa cercavo, questo! (Tira fuori la bacchetta da rabdomante. Poi accende un bacchetto profumato. Pochi istanti dopo). Guardi! Osservi il fumo! Vede? Si dirige là, sempre là (indica) Ora proviamo con quest’altro (ne prende un altro e lo accende) Vede le volute di fumo? Vede come s’intersecano? Sembrano Ying e Yang, le vede? E vanno là, sì proprio in quella direzione! È l’oggetto ad attirare il fumo! È evidente. È più che evidente! 
RODOLFO E perché mai sarebbe più che evidente? Sentiamo... 
CHIARA Lo vede il fumo? Lo vede che si dirige sempre in quella direzione? È l’oggetto ad attirarlo! 
RODOLFO E non potrebbe essere una semplice coincidenza?
CHIARA Coincidenza? Ma allora lei vuole negare l’evidenza. È la terza volta che lo fa. Non può essere solo coincidenza! 
RODOLFO Ah, no? Allora le racconterò un esperimento scientifico. Mi ascolti con molta attenzione, lo troverà molto istruttivo.
CHIARA Ma non potrebbe raccontarmelo dopo? L’ha detto anche lei che abbiamo problemi molto più urgenti da ... (Rodolfo scuote il capo) ...ok, mi racconti questo esperimento.
RODOLFO A condurlo, qualche anno fa, fu il professor Skinner, uno psicologo comportamentista; il quale sistemò nel suo laboratorio una serie di scatole. In ognuna delle quali mise un piccione.
CHIARA Oh, poverini... no, se ci sono animali maltrattati, no, preferisco non saperlo; ci starei troppo male.
RODOLFO No, nessun maltrattamento. 
CHIARA Va bene, allora racconti pure ... ma mi raccomando.
RODOLFO Dopo aver messo i piccioni nelle scatole, il dottor Skinner attivò un meccanismo a tempo che distribuiva del mangime. E si mise ad osservare il loro comportamento. Mi segue, Chiara? 
CHIARA Sì, la seguo. Si sbrighi, non perda tempo, finisca. 
RODOLFO Naturalmente, poiché i volatili si muovevano, la caduta del cibo coincideva sempre con qualche loro movimento, d’accordo? (La guarda, Chiara annuisce) Perfetto. Prima o poi il caso volle che il mangime arrivasse per due o tre volte nel momento in cui l’animale eseguiva lo stesso movimento. Ad esempio mentre apriva le ali... 
CHIARA ... No, aspetti, mi spieghi meglio quest’ultimo passaggio. Vuol dire che per due o tre volte il mangime cadde proprio mentre il piccione allargava le ali? 
RODOLFO Sì, esattamente questo. in quel preciso momento il piccione associò i due eventi. Le ali aperte e il mangime. “Se protendo l’ala, arriva il mangime.” 
CHIARA Non è quello che si chiama un riflesso ... [condizionato]?
RODOLFO (L’interrompe) Sì, qualcosa del genere. Da lì a “...più spesso apro le ali, più spesso riceverò il mangime” il passo era breve, brevissimo. Chiaro ... Chiara? 
CHIARA Chiaro, Rodolfo. 
RODOLFO Naturalmente, con le ali aperte sempre più spesso, la coincidenza si verificava sempre più spesso. E il legame di causa-effetto veniva rinforzato, anche se la distribuzione del cibo era del tutto casuale. Infine, con le ali “sempre” aperte, il mangime cadeva “sempre” con le ali aperte e dunque la “teoria” del piccione era definitivamente dimostrata. Ha capito?
CHIARA Sì, ho capito. Quindi? In conclusione? 
RODOLFO In conclusione l’esperimento del dottor Skinner produceva esclusivamente piccioni pazzi. Sì, ha capito bene, PICCIONI-PAZZI!! Uno che stava con le ali sempre aperte, un altro che camminava sempre a zoppo galletto, un altro che si girava sempre attorno e così via... Interessante no?
CHIARA Sì ... interessante, forse. Ma cosa dovrebbe dimostrare questo esperimento? Io non lo trovo così istruttivo.
RODOLFO Invece lo è. Perché vede, Chiara, spesso si scambiano delle semplici coincidenze per le cause reali dei fenomeni. Lei ad esempio. Poco fa ha osservato il fumo dirigersi là (indica l’oggetto) e ne ha subito dedotto che fosse l’oggetto ad attirarlo. Ma una o due volte non bastano! Ci vogliono molte altre prove e conferme. Altrimenti sa che succede? Si fa la fine dei piccioni di Skinner! (Sbatte i gomiti a mo’ di ali) ...prove e conferme, Chiara...! 
CHIARA Rodolfo, io capirò poco di scienza, ma una cosa l’ho capita: se seguiamo i suoi “criteri scientifici” restiamo qui per il resto dei nostri giorni! Che potrebbero essere pochi, pochissimi, se non troviamo in fretta l’uscita! Dobbiamo fare qualcosa. “FARE”, ha capito?
RODOLFO No, sbagliato. Sbagliatissimo! Prima di fare servono ipotesi plausibili! Andare a casaccio come fa lei è uno spreco di tempo ed energie.
CHIARA Ipotesi, ipotesi... sono ore che parla di ipotesi! Si rassegni, la sua scienza non è in grado di “percepire” niente, è fredda, è incatenata alla bruta materialità delle cose. Per una volta, si fidi delle mie percezioni. (Convinta) C’è un flusso energetico che parte dall’oggetto e si dirige là. (indica) È lì la via d’uscita! Se ne accerti personalmente, se non mi crede. Prenda in mano la bacchetta ... e si lasci guidare dalle vibrazioni. (Gliel’allunga) ... Si accorgerà che ho ragione! 
RODOLFO Se anche sentissi le vibrazioni, Chiara, non significherebbe niente, vuole capirlo? Ci sono mille altre spiegazioni. E tutte diverse dalla sua. 
CHIARA Quale ad esempio? Me ne dica una!
RODOLFO Ad esempio potrebbero esserci dei campi magnetici che l’oggetto, essendo metallico e a forma di spirale, rende così intensi da ... oppure l’elettricità statica accumulata dai nostri corpi ... oppure ... 
CHIARA ... si tratterebbe pur sempre di energie, no? E sarebbe l’oggetto a convogliarle! 
RODOLFO È inutile continuare a discutere. Cerchiamo la via d’uscita ognuno con i propri strumenti: lei con le bacchette e bacchettine ... e io con le mie ipotesi scientifiche, d’accordo? (Si siede e si mette pensare/scrivere sulla poltrona) 
CHIARA (Con in mano la bacchetta si mette sopra l’oggetto. Improvvisamente grida) Guardi Rodolfo, guardi; non riesco a tenerla ferma... (La bacchetta vibra. Chiara fa fatica a trattenerla) ... mi aiuti, altrimenti mi scappa via. (Rodolfo fa una smorfia e non si muove. La bacchetta cade in terra. Si sente un rumore fortissimo, come di un fulmine. Rodolfo si alza allibito) Mi allunghi la bacchetta per favore... (Rodolfo non si azzarda a toccarla. Chiara la prende da sola. Indica un punto del fondale. Come teleguidata si muove verso quel punto. Lo raggiunge) È qui la nostra salvezza, è questa la via d’uscita. (Rodolfo fa delle smorfie, non si muove) Venga Rodolfo, venga qui con me, non si faccia trovare impreparato. (Lui non si muove. Improvvisamente si sente un altro tuono. Rodolfo corre accanto a Chiara. Tengono insieme la bacchetta. Silenzio. Poi si sente uno scricchiolio, come una porta che si sta aprendo. Il pannello sul fondale si apre. I due i guardano per alcune volte, poi scappano a gambe levate. Passano pochi secondi. Entrano una donna e due uomini. La donna ha l’aria professionale. Dà dei comandi secchi. I due rimettono a posto le poltrone, prendono l’oggetto e le altre cianfrusaglie e mettono tutto in un sacchetto nero dell’immondizia. La donna apre la cartellina e legge, come se stesse relazionando a qualcuno. 
ALIENA Progetto: Calcolatore Meta-Algoritmico. Ricerca: Fase di Silenzio Imperfetto. Test numero 147 sulla deprivazione di riferimenti logici. Nell’ambiente privo di orizzonte logico in cui è stata collocata la coppia di umani si è riscontrata una proliferazione di enunciati in successione caotica, a conferma dei test precedenti.Conclusioni: L’assoluta mancanza di regolarità non consente di chiarire la struttura della fase creativa silente. Urgono ulteriori test. 
Voce Sintet. Dottoressa Karma, perché in questo campo non riusciamo a progredire?
ALIENA Gli umani hanno sempre bisogno di produrre nessi causali, che poi chiamano verità. Erano scimmie solo 6 milioni di anni fa e già pretendono di comprendere la Realtà Oggettiva. E noi allora che non ci siamo riusciti in 6 miliardi di anni, che dovremmo fare, suicidarci tutti? (Ai due assistenti) Prendete i due umani, resettateli e riportateli sul pianeta “Piccioni-Pazzi” ... Sì, quello che loro chiamano TERRA. E portatene su altri due. Senza svegliarli, mi raccomando!”

(Buio)

FINE