SILICONE

Monologo di 

Giuseppe De Francesco


Una donna di mezz’età, dal seno prorompente ed in tenuta da palestra assai attillata, si rivolge ad una sua vicina di casa. 

Meri! Meri! Sono qui, sul balcone. Affacciati un momento. Meri! Ciao. Ecco. Beh, che ne pensi? Finalmente ho la quinta che volevo! Non sono meravigliose? eh? Ho detto al chirurgo: “Me le faccia meglio che può, voglio le migliori, non bado a spese!” D’altronde mi conosci, no? Sono mica una che si accontenta tanto facilmente... Cazzo, guarda qui... ah, ne ho spesi di soldi! ma tu lo sai come la penso, no? il mio motto è: “Si vive una volta sola!” Come a dire che bisogna sempre pensare in grande. Ho tirato la carretta parecchio tempo per affrontare ‘sto po’ po’ di spesa, e come una formichina ho messo via pian pianino tutti i soldi che mi servivano. Ora, eccole qui! ‘ste belle tette! in tutto il loro turgido splendore! Sai che ti dico, Meri? più vado avanti e più sono convinta che è meglio badare al lusso. Tanto, poi, le necessità si sistemano da sole. Sì, credo proprio sia così. Bisogna prendersi il meglio che si può da questa vita, e fare di tutto per godere alla grande.
Guarda, come quando mi sono rifatta il naso. Mi sono detta: “Mi rifaccio anche gli zigomi o risparmio un po’ di soldi e mi rifaccio solo il naso?” Ma poi ho pensato: “Se mi rifaccio solo il naso e magari mi trovo al circolo del tennis che mi sfila davanti qualche cazzo di stronzetta che si è rifatta tutta per benino, che figura di merda ci faccio? ah?” Vaffanculo! Soltanto per altri 6 mila Euro, perché mangiarsi il fegato per il resto della vita? 6 mila Euro, capisci? che vuoi che siano al giorno d’oggi? “Voglio farmi un visetto come si deve”, mi sono detta! Ho firmato l’assegno e via... e adesso sono come volevo essere! 
Meri, anche te dovresti pensarci un attimo. Te lo dico col cuore in mano: stai invecchiando a vista d’occhio e non stai facendo proprio un bel niente! Mi domando se sei pazza o cosa... Lo sai cosa c’è che non va nella gente come te, Meri? c’è che siete pieni di merda fino al collo, ecco che c’è! Guarda che te lo dico per il tuo bene, io voglio solo aiutarti. L’unica cosa che ti impedisce di avere un fisico da urlo è la paura. Sì, Meri, tu hai paura! Tu hai il terrore di vivere la tua vita come meglio vorresti. Dài. Quanto guadagni adesso in un anno? Quanto? 10, 15, 20 mila Euro? E rifatti ‘ste tette, cazzo! Di che hai paura? che i soldi non ti bastano? Ascolta me, i soldi non sono il tuo problema, Meri. Il tuo problema è che hai paura di spenderli. Hai paura di avere, paura di possedere, paura di vivere! Cazzo!
Guardami bene, Meri. Tu sai l’età che ho. Bene, alla mia età riesco ancora ad avere tre partners diversi alla settimana. Capisci? Tre differenti uomini che ogni sacrosanta settimana sbavano per entrare nel mio letto. Beh, sappi che conosco donne con dieci anni di meno che non sanno neanche che cos’è un orgasmo! Ma si può? povere pazze! Queste qui sono solo buone di sposarsi per poi scoparsi lo stesso cretino per tutta la vita. Che schifo!
Meri, tu la guardi la TV? lo vedi che cosa c’è nel mondo? In tutto il mondo c’è un sacco di gente che muore di fame. Un sacco! In Africa, in Asia, in Afghanistan... Se ne stanno lì immobili ad aspettare la morte. Lì, in mezzo allo sporco, alle malattie, alla disperazione. Che cosa rimane a ‘sta gente, Meri? Te lo dico io: i sogni. Sognano come sarebbe bello poter vivere in Europa, in Occidente. Sognano di avere una macchina, una casa, un forno a microonde, tanta roba da mangiare... e tu vuoi deludere questa gente? Tu che puoi permetterti dei lussi ti abbandoni alla paura di qualche rata in più o di qualche rata in meno? Vergognati, Meri! E’ tutto quello che posso dirti. Tu potresti realizzare i tuoi sogni... ma hai il terrore di farlo! Cazzo! guarda me: io sono qua, viva, bella, con due tette da paura! e ho voglia di divertirmi!
Perché è la mia vita, Meri, la mia vita! E se non la vivo io, chi può viverla per me? Fino al giorno in cui crepo voglio vivere e divertirmi, dopo potrò pure riposarmi. C’è l’eternità per riposarsi, la vita non è che un battito d’ali, come diceva quel poeta, o quello scrittore, non so...
Lo sai di che cosa hai bisogno, Meri? Te lo dico da amica: tu hai bisogno di due tette da urlo, come le mie. Forza, sali da me che ti do il numero della clinica. Ho ancora gli opuscoli con tutti i prezzi, le foto, per le diverse esigenze... eddài! Non farti pregare! Vieni su e vinci le tue paure, Meri! Meri! e rifatti quelle tette, cazzo!