Lo spirito del nonno cammina in casa
Commedia brillante in due atti di
Giovanni Allotta
Prefazione
Paolo, dovendo convivere con gli acciacchi della vecchiaia, è costretto a
convivere con i suoi quattro nipoti. I quali, non rispettano per nulla, la sua
benevolenza nei loro confronti, anzi non lo considerano proprio. L’unico loro
interesse che li “lega” al nonno, è la pensione che mensilmente il vecchietto
recepisce, ma di questi soldi, non ne ha mai sentito l’odore perché i nipoti la
tengono per se! Carmelo, fratello di Paolo, si trova a fargli visita, il quale
in preda ad una crisi di nervi, confida la vicenda in cui vi si trova. Carmelo,
addolorato della spiacevole situazione in cui ne è coinvolto il fratello, decide
di ...
Personaggi
Paolo(55anni) Nonno
Peppa(30anni) Nipote di Paolo
Nicola(35anni) Marito di Peppa fratello di Nina
Pietro(35anni) Nipote di Paolo
Nina(30anni) Moglie di Pietro
Zio Carmelo50anni) Fratello di Paolo
Mago Oz Checazz(45anni)
(La scena si svolgerà, in una stanza di casa, adornata come un normale
arredamento. Nella scena, anche un orologio a cu cu fermo sulle dodici. Su di un
mobile, una radio antica e un telefono. Nell’ angolo destro, ci sarà l’uscita
per dare accesso agli attori di spostarsi nelle altre stanze di casa.
nell’angolo sinistro, ci sarà la porta che condurrà fuori. In un angolino, c’è
un lettino dove vi si trova dormiente Paolo, un vecchietto. Al suo fianco un
misero comodino, dove stanno appoggiati gli occhiali e il bastone che Paolo
adopererà per spostarsi. Entra Pietro in pantaloncini)
PIETRO
(Entra assonnato. Va nella credenza e cerca qualcosa, non trova nulla. Stizzoso,
alza la voce a dispetto del nonno che dorme) Dentro questa casa, non c’è mai
niente! Ma no niente per dire niente! Non c’è niente di niente!
PEPPA
(Nipote di Paolo. Entra in scena con tanti vestiti in mano, fatica a camminare
perché le strisciano a terra. Urla chiamando il marito) Nicola! Nicola! Aiutami,
che mi strisciano a terra!
NICOLA F. S.
(Marito di Peppa) Mettili al collo, vedrai che non ti strisciano a terra!
PEPPA
Ma cosa hai capito, malizioso! Ho i vestiti nelle mani, aiutami!
NICOLA F. S.
(infastidito) Che ti possa seccare l’osso sacro del gargarozzo! Lasciami in
pace, sto guardando la partita!
PEPPA
L’arbitro è cornuto che ti fa vedere la partita! Ti auguro che ti possa
incatramare il culottes, nel divano dove ti trovi!
NICOLA F. S.
Lascia che finisce la partita, ti gonfio la faccia come un pallone!
PIETRO F. S.
(Nipote di Paolo. E fratello di Peppa. Infastidito delle urla) La smettete tutti
e due! Sembrate Stanlio e Olio! Statevi zitti, è ora di sonno!
PEPPA
(Sistemando i vestiti nel cassetto) Questa è ora di dormire! Vedi che solo l’una
e mazza, e per mangiare, non si ci pensa! E poi, quando non ti conviene, tu e la
tua mogliettina, potete andarvene!
NINA
(Moglie di Pietro. Entra adirata) Dentro questa casa, mi sembra di essere al
mercato delle pulci! Non riesco a vedermi in pace, beautiful!
PEPPA
Ma stai zitta scimunita tu, e tutti quelli di beautiful!
NINA
Sciacquati la bocca! Non nominare invano, il nome di beautiful! Appena lo dici
ancora una volta, ti prendo per i capelli, ti faccio ballare la black dance!
PEPPA
Ringrazia il Signore che sono impegnata, se nò, ti poggiavo una carezza che ti
facevo faro un viaggio di sola andata per il cimitero! (Paolo si sveglia e
inizia a gridare aiuto. È tanto convulso e cade dal lettino) sentiamo cos’ha
quest’altro! Ch’è successo, nonno!
PAOLO
Aiuto! Aiutatemi!
PEPPA
Pietro, Nicola! Il nonno è caduto a terra! Venite ad aiutarmi, ad alzare a
questo cadavere!
NICOLA F. S.
Mi sto guardando la partita! Appena finisce, vengo ad aiutarti!
PIETRO F. S.
Io ho la fame che mi sta facendo acidità, e non posso venire!
NINA
(Si va allontanando per uscire) ora che ci penso ho lasciato la tivù sola! Non
mi sembra educato che gli attori parlano soli! Vado! (Esce)
PEPPA
Che c’è nonno! che hai? (Paolo ha l’affanno e non riesce a parlare. Peppa grida
agli altri)Gli hanno tagliato l’aria nella voce e non può parlare!
PAOLO
(Si rialza solo e si siede nel lettino) Che spavento! Che sogno! (Si tocca il
cuore) Il cuore mi va a tre mila! Sto morendo!
PEPPA
(Preoccupata) Ragazzi, il nonno sta morendo! Venite subito! (Entrano tutti di
corsa, si schierano in fila e cantano)
TUTTI INSIEME
(Cantando) Mai, non mollare mai. Se crepi tu, siamo tutti in un mare di guai!
Quindi, nun non ci lasciare mai non crepare mai...! (Paolo li guarda allibito)
NICOLA
(L’unico che in casa porta i baffi. Fa un tifo da stadio, tutti lo accompagnano
con applausi ritmati) non devi morire! (applauso ritmato) Non devi morire!
(Applauso ritmato)
PIETRO
Ci penso io! (Canta in napoletano arcaico) Stasera ti aggia diciri ‘na cosa, ca
da tantu tiempu ti vulevo dì, pi Napule aggi fatto tutti cosi, si mi riposi, nun
la fa suffrì! (Essendo stonato, tutti si tappano le orecchie)
PEPPA
La smetti! Se continui così, a noi fai morire!
PIETRO
Cara sorella, vedi che questa canzone la cantava il grande Merola! Quello che
cantava...(Canta napoletano) “I figli o sai che so, so pezze e core”
PAOLO
(Con lo stesso tono) I nipote so piezze e fango! (I nipoti si lamentano)
NINA
Chi è nonno, hai mangiato grasso?
PIETRO
Ai tuoi nipoti, questo dici? Di quello che facciamo per te, manco dovresti
dirlo!
PAOLO
Mi stati succhiando il sangue con tutti gli ovuli rossi, e vorreste far capire
che mi volete bene!
NICOLA
Certo che ti vogliamo bene! se non ti volessimo bene, non facessimo i cantanti!
Siccome ti vogliamo bene, ti facciamo San Remo in diretta!
NINA
E poi, qua si sta bene! (Allude a Peppa) Anche se siamo troppo!
PEPPA
(Con cattiveria) Senti, signora tacco e punta, quella ch’è troppo qua dentro,
sei tu! Io sono la nipote di sangue! Se tagli le vene a mio nonno, uscirà il mio
nome! Quindi, levati dai piedi, e parla poco!
NINA
Tuo fratello è mio marito ed anche lui ha scritto a tuo nonno nel DNA!
Quindi, se lui sta qua, io sto qua! Alla faccia tua!
PEPPA
Ma stai zitta! Quando apri la bocca, sembri un uccello caca denari!
NINA
Almeno quando parlo, caco oro! No tu, che hai una faccia da baccalà!
PEPPA
Pietro, dì a tua moglie che parla poco, se nò dove ha la testa, le faccio
mettere i piedi!
PIETRO
Nina, smettila! Mia sorella è pericolosa! Non voglio una moglie a senso unico!
NINA
(Dispiaciuta) Difendi tua sorella, invece di staccarle la testa! Lo vedi, tuo
nonno è più senza cervello di te! Stasera nel letto, mi giro le spalle! (Esce)
PAOLO
(Adirato) Pietro, a tua moglie le sembra che abbiamo fatto il militare assieme!
Dille di pulirsi la bocca con la spazzola di ferro! Se nò, le do un colpo di
bastone nei denti, a te nella bocca!
NICOLA
Nonno, devi buttarli fuori a marito e moglie!
PAOLO
A tutti vi getto fuori! Ricordatevi, sono il padrone di casa! Voi siete ospiti!
NICOLA
Il padrone? Ma vai a dormire al buio! Tu sei qua, per figura!
PIETRO
Come ti permetti a parlare così con mio nonno! tu chi sei, per dire questo?
NICOLA
(In modo provocatorio) Io sono il marito di tua sorella! Posso dire questo ed
altro! Se hai problemi, possiamo risolverli!
PIETRO
(Anch’egli provocatorio) Senti, grazie a Dio problemi non ne ho! Ogni mese la
pensione me la danno, ho una moglie ch’è peggio di rintintin, campo da Dio, e il
re, mi sembra un porco!
NICOLA
Che vuoi dire?
PIETRO
Se mio nonno non avesse fatto ping pong con mia nonna, mio padre e mia madre non
sarebbero nati, di conseguenza nemmeno io! Se io sono qua, è perché mio lui sa
giocare a ping pong!
NICOLA
Una volta! Ora le palline si sono arrugginite! (Ride)
PAOLO
Senti, le mie palline sono due bocce d’oro! Ogni mattina le lucido, sembrano uno
specchio! Bravo Pietro! Meno mali, che almeno tu ti salva, da questa famiglia di
zulù!
PIETRO
(Al nonno) Muto! Devi parlare quando sei interpellato! Solo io posso darti
ordini qui dentro! E ora, accuccia!
PAOLO
Mi sembravi più umano! Ma a quanto vedo, se più disgraziato degli altri!
PIETRO
(Stizza) Disgraziato a me? Ti stacco l’artrosi cervicale! (Si scaglia sul nonno,
Peppa, Nicola lo tengono) Lasciatemi che gli stacco l’artrosi! Lasciatemi!
NICOLA
Calmati cognato! Se l’ammazzi, siamo nei guai!
PEPPA
Lascialo stare! Non puoi ucciderlo! Il nonno per noi, è una gallina caca oro!
NINA
(Si affaccia dalla porta, e grida) Silenzio! (Tutti si immobilizzano, lei
aggiunge con passione) bruk e lec, si sono baciati!
TUTTI INSIEME
Ma vai a spararti!
NINA
(Delusa) Non avete cuore! Non capite i sentimenti della televisione!(Esce)
NICOLA
(Rivolgendosi a Nina) Guardate a questa Pippi calze lunghe!
PIETRO
Ueh! Pippi cazze lunghe lo vai a dire a chi sai tu! Se lo dici un’altra volta,
di te, ne faccio suola per le scarpe!
NICOLA
(Lo provoca) Se hai coraggio, fallo adesso! Che ti farò soccorrere dai pompieri,
carabinieri, bersaglieri! (Pietro lo spinge Nicola ribatte. I due si spingono in
modo provocatorio, poi si sente un fischio) Alt! Sta iniziando il secondo tempo!
è un problema per te, se ci ammazziamo dopo la partita?
PIETRO
No problem! Fai con comodo! (Nicola esce. Pietro sbadiglia) Ti raccomando nonno,
se ti dovesse venire la fantasia di morire, chiamami! Peppa, pensaci tu al
nonno! questo è capace che muore senza dirci niente! (Esce. Peppa aspetta che
esca Pietro e gli va dietro)
PAOLO
Aspetta Peppa! Dove vai? Ho fame! Niente si mangia?
PEPPA
Niente? Hai una montagna di patate da mangiare! Anzi, aspetta che vado a
prendertene un paio di chili, così per oggi ti sazi!
PAOLO
Oh, ma ti sembra che sono bucato? Ha da un anno che mi fate mangiare dalla
mattina alla sera, sempre patate! Mi è anche cresciuto il naso a patata!
PEPPA
Il proverbio dice: “ chi mangia patate non muore mai!” per campare altri
cent’anni, ne hai di bisogno un camion al giorno!
PAOLO
Cent’anni? Così appena muoio, mi portate direttamente alle catacombe!
PEPPA
(Dalla tasca esce un foglio, lo da al nonno) Questo è il menù! Leggi e dimmi
cosa vuoi mangiare! Vedi, e poi dici che ti tratto male!
PAOLO
(Fatica senza occhiali) Leggi tu! Quando sono senza occhiali, sono analfabeta!
PEPPA
(Legge dal foglio) antipasto: michisi di patate, patatine e patatuccie. Primo
piatto: gnocchi di patate, con salsa di purè di patate. Insalata di mare
patatosa! Secondo piatto: Arrosto di patate con contorno di patatine impanate e
sbattute o muro! Frutta erotica: Patate latino americane! Per dolce, cassata
siciliana chi patate! Allora, che vuoi mangiare?
PAOLO
(Indignato) Faccio lo sciopero della dieta, fino a che non mi seccano anche i
vestiti! Così, vi faccio passare la cretinaggine che avete!
PEPPA
Stavo scherzando! Dimmi cosa vuoi mangiare che te lo preparo!
PAOLO
Vero mi dici?
PEPPA
E come no! quando sono così sincera, mi faccio paura!
PAOLO
Allora, voglio un piattone di pasta con le sarde. Un carretto di caponata
siciliana! Un boccalone di vino. Uno sfilatino lungo quanto il mio braccio! Per
finire un bel cannolo siciliano!
PEPPA
(Esce e rientra con un piatto colmo di patate, glielo lancia sul tavolo)
intanto, inizia a mangiare queste patate, che poi per il resto se ne parla!
PAOLO
(Adirato lancia il piatto a terra) Che vi potessero sparare a tutti, nella punta
mandibolare del naso! Dico io, ma il Signore non vi vede? Bho!
PEPPA
Perché dici queste parole? Noi ti vogliamo bene! ci preoccupiamo per la tua
salute!
PAOLO
Zitta ombrellara! Agli altri potete far capire che mi volete bene, a me no!
Sembrate santi, ma meritereste una cannonata nei capelli!
PEPPA
(Con stizza) guardate a questo vecchiaccio della malora! Se non fosse che le
maledizioni arrivino, ti direi che ti deve scoppiare la ruota di scorta del
cuore, ma siccome arrivano, meglio starmi zitta!
PAOLO
V’interessa che io resto vivo, così continuate a rubarmi la pensione? (Alza gli
occhi in cielo) Signore, mandami un colpo di fulmine qua, nel centro del
cervelletto! Mandamelo prima di subito e non perder tempo!
PEPPA
(Disperata gira per la stanza a chiudere tutto) Ma che dici? Sei pazzo! Ci vuoi
rovinare? (S’inginocchia ai piedi del nonno) Ti prego, dì al Signore che
scherzavi! Se ti prende in parola, siamo fregati!
PAOLO
Signore hai sentito? No un colpo di fulmine, mi devi mandare una trombosi
d’infarto in tutto il corpo, quanto mi seccano anche i debiti! Non perdere
tempo! Aspetto te!
PEPPA
(Disperata) Ragazzi chiudete tutte cose! Sta arrivando la trombosi per portarsi
il nonno! (Entrano tutti in scena. Nina con una coperta copre la testa del
nonno. Nicola e Pietro fanno la guardia al nonno)
PIETRO
(A Peppa) Chi sta venendo a trombare il nonno?
PAOLO
Ueh! A me nessuno mi deve trombare, semmai io!
NICOLA
Tu? Non farmi ridere! Se apri le mutande, vedi scritto “ chiuso per lutto”
PEPPA
Ragazzi, il nonno ha fatto una ordinazione al Signore, e manca poco e lo
verranno a prendere con la trombosi! Voi avete chiuso tutto? (Tutti dicono si)
Bene, almeno non entrerà nessuno!
NICOLA
(Porta la mano in testa, segno di dimenticanza) Ho dimenticato a chiudere la
tavolozza del cesso!
NINA
Voglio fare una opera di carità. Vado a chiuderla io!
PEPPA
Grazie cognata! Vai pure! (Nina esce) Però non toccare niente, non guardare
niente, e non respirare niente! Vai tranquilla, e rompiti subito la gambe qua!
PAOLO
(Riesce a liberarsi dalla coperta) è inutile che chiudete tutte cose, fra poco,
il Signore verrà a prendermi!
PIETRO
Cretino! Come può venir a prenderti se sono tutte cose chiuse!
PAOLO
Non preoccuparti! Il Signore sa la strada!
NINA
(Rientra Nina col naso tappato, fa il viso schifato) Nicola, ma quando vai a Ci
cago, fai sempre questo profumo di rose?
NICOLA
Cara sorella, questo mi capita, quando penso a tuo marito!
PIETRO
(Malintenzionato) Che vuoi dire? Ti sembra che ci siamo scambiati i vestiti? Io
non faccio cattivo odore, mangio cibo ecologico!
NICOLA
Fammi un favore, quando ti viene di andare a Caccamo, vai in campagna da me, e
mi concimi il terreno!
PIETRO
Non parlare così, perché ti faccio inghiottire i denti con tutta la bocca!
NICOLA
(malintenzionato) Vedi, se io ti metto le mani di sopra, ti faccio ballare il
ballo del qua qua, al cimitero!
PEPPA
Scusate l’interruzione, se vi dovete ammazzare, non mi toccate le sedie, perché
faccio la collezione!
PIETRO
Non preoccuparti, per ucciderlo userò cinque dita di violenza! (Pietro fa mosse
di arti marziali, Nicola con uno schiaffo lo mette ko. Peppa si scaglia su
Nicola. Nina cerca di difendere il fratello e si avventa su Peppa, per dividere
Nina dalla mischia anche Petru si trova coinvolto nella rissa. Paolo li osserva)
PAOLO
Bravi, continuate così! Nicola tiragli i capelli. Pietro sali di sopra e gli
tiri le calzette! Nina infilale la mano dentro l’occhi destro di Peppa! Peppa
strappale il naso di Nina! Bene così, ammazzatevi tutti! Bravi!
TUTT’INSIEME
(Infastiditi dalle urla del nonno) Ma te li vuoi fare i cazzi tuoi! (Il nonno
restatoci male, li manda a quel paese con un gesto. Bussano con foga)
NINA
Chi cavolo è! in famiglia, manco si è padroni di ammazzarsi in pace, che la
gente viene a disturbare!
NICOLA
La prossima volta, metteremo un cartello dietro la porta “ Non bussate ci stiamo
ammazzando!”
PEPPA
(Inquieta) Ragazzi, non vorrei che fosse il trombettista per il nonno!
PIETRO
Presto presto, nascondete il nonno! dovesse essere lui, gli dico che ha
sbagliato casa!
NICOLA
(Prende in braccio Paolo, il quale grida e gli tappa la bocca) chi sa me lo
dovessi dimenticare, ricordatevi che vado a chiuderlo nella lavatrice! (Esce)
PIETRO
(Bussano) Chi è? Chi è stato? Come è stato?
ZIO CARMELO F. S.
Donne è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli forbici e anche gli ombrelli!
PIETRO
Signor rotino, lo dice per finta o lei è il trombettiere?
ZIO CARMELO F. S.
Sono la zampogna parlante! Aprite scemi! Sono zio Carmelo! (Pietro apre e lascia
entrare lo zio) prima di far entrar la gente, gli chiedete la morte e passione?
Chi è, chi non è!
PIETRO
Ci devi scusare zio, siccome aspettiamo una persona che non vorremmo ricevere e
quindi...salutiamoci! (Tutti salutano lo zio)
PEPPA
(Gli porge la sedia) siediti zio Carmelo!
ZIO CARMELO
(Si siede) Se non volete ricevere nessuno, scrivetelo dietro la porta “ Chiuso
per ferie” così nessuno verrà! (Guarda in giro) Dov’è mio fratello? Strano che
non si vede in giro!
PEPPA
È’ dentro la lavatrice! (Si tappa la bocca, notando l’errore)
ZIO CARMELO
(Sorpreso) Dentro la lavatrice? E che ci fa?
NINA
(Si mette la mano nei capelli) Vero! (Urla) Nicola! Nicola! Porta qui il nonno,
è lo zio Carmelo! vieni subito!
ZIO CARMELO
Che ci fa mio fratello dentro la lavatrice? Si fa lo shampoo?
PEPPA
(Nessuno apre bocca, Peppa cerca una soluzione) Siccome aveva dei problemi nel
motore e il nonno ha deciso di aggiustarla!
ZIO CARMELO
Ma chi lui? Ma se non è nemmeno buono per allacciarsi le scarpe, come fa ad
aggiustare la lavatrice! (Entra Nicola con Paolo in spalla che sbraita
animatamente. Nicola lo lancia nel suo lettino)
PAOLO
Siete una massa di fango che cammina! Il governo è più cornuto di voi che vi fa
campare! Vi devo gettare a tutti fuori! A tutti!
ZIO CARMELO
Paolo, che sono queste parole di mattina! Ti è venuto l’esaurimento feroce?
PAOLO
La colpa è di questi faccia da cani dei miei nipoti, mi fanno uscire le
cervella! Li devo buttare a tutti fuori!
NICOLA
(Saluto lo zio) Ciao zio! Vedi come fa? Dalla mattina alla sera, sempre a dir
parole! Più buoni si è, peggio è! Purtroppo, dobbiamo compatirlo!
PAOLO
Vai a compatire a tuo padre! Carmelo, se non mi tenevo nello sportello, mi
chiudeva lì dentro, sta fognatura con i baffi!
NINA
Zio, il bagno non vuole farselo mai! Mio fratello stava buttandolo lì per
lavarlo, e lui non vuole entrarci!
ZIO CARMELO
(A Peppa) Dici che stava aggiustandola! Mah! E poi, per lavarlo, lì dentro lo
mettete? Se fosse vostro padre, vi piacerebbe?
PAOLO
Ma che gli dici? Questi per i soldi, venderebbero anche a loro madre!
PEPPA
(Adirata) Ogni giorno, mi levo la vita per farti mangiare il ben di Dio, e mi
tratti così? Sai che ti dico, mi hai fatto due tette quanto una casa! (Esce)
PAOLO
Ma stai zitta! Di quanto ha che mi dai a mangiare patate, le sogno anche la
notte! Mi accontenterei a starmi solo come un cane, che avere voi quattro
vampiri che mi succhiate il sangue! (I nipoti escono lamentandosi)
ZIO CARMELO
(Si sede accanto a Paolo) Dopo tanto tempo che non ci si vede, sono addolorato
nel sentir queste cose! Perché fai così? Da come ho capito ti danno a mangiare,
dormire, ti servono come una pecora e ti lamenti!
PAOLO
Come una pecora? Come un toro! (Facendo le corna con la mano)
ZIO CARMELO
Pensa, alla nostra età le cellule muoiono e bisogna lavarsi cinque volte al
giorno, per far profumo!
PAOLO
Con quello che costa l’acqua, meglio comprarsi il profumo e gettarselo di sopra!
E poi, loro passano per i bravi nipoti, ed io il cattivo! Ti piacerebbe se i
tuoi nipoti, ti tenessero privato di tutto, ma si fregano la tua pensione?
ZIO CARMELO
(Meravigliato) Ma che mi dici?
PAOLO
Stanno con me, per questo! ogni mese fanno a pugni per dividersi la pensione!
ZIO CARMELO
(Meravigliato) Ma dici vero?
PAOLO
Per disgrazia, prendo tre pensioni d’invalidità! Una per l’appannamento negli
occhi! Mi ci vorrebbe l’operazione fendinebbia! La seconda ho troppo polistirolo
nello zucchero del sangue! La terza soffro si zoppicamento,a quando ci penso!
ZIO CARMELO
Anch’io ho i miei problemi, ma tu sei muro col muro con l’ospedale!
PAOLO
Prendo dieci milioni di pensione al mese. Se li fregano sani sani, e me, manco
l’odore di quei soldi!
ZIO CARMELO
Che disonesti! Che coraggio hanno a far queste cose! Certo che sono bravi a
recitare la parte dei bravi nipoti! Si meriterebbero un sacco di legnate!
PAOLO
Legnate? Si meritano una cannonata nel senso della ragioneria! La colpa è dei
miei figli, che quando sono andati al nord, me li hanno lasciati per compagnia!
Bella compagnia! Mi accontenterei chiudermi gli occhi, e togliermi da questo
dolore!
ZIO CARMELO
Ma che dici! Vuoi morire per dargli sazio a loro?
PAOLO
Al contrario! Loro non vogliono che io muoia! Se morirò, non mi manderanno più
la pensione e per loro, è finita! Capisci?
ZIO CARMELO
I giovani di ora, vogliono tutto e se ne fregano dei sacrifici che fa il loro
padre che li ha messi al mondo! I soldi vanno e vengono! La famiglia è il vero
tesoro! La famiglia se si sfascia, non si può più aggiustare! (pensieroso) mi
sta venendo una idea! So come farla finire sta storia! Ce l’hai un mazzo di
chiavi?
PAOLO
Vuoi risolvere la situazione con un mazzo di chiavi? Glieli devi tirare in
testa?
ZIO CARMELO
Con la testa dura che hanno, si rompono le chiavi! Ce l’hai o no, queste chiavi!
PAOLO
Ce li ho! Ma che devi fare?
ZIO CARMELO
Lascia fare a me! Io so cosa fare! Ci servono le chiavi per aprire la porta!
Facendo così, poi... (Uno dietro l’altro entrano i nipoti, pronti per
apparecchiare. Zio Carmelo si zittisce. Peppa entra con la tovaglia da tavola,
Nicola con fiasco di vino e Nina e Pietro, il resto piatti, bicchieri...)
PEPPA
(A Nicola) Sempre al vino pensi! Che ti venga un’acidità negli occhi, non l’hai
visto che sopra la tavolozza del cesso, c’era appoggiato il pane? Prendilo!
NICOLA
(Posa il vino sulla tavola) Ci vado ci vado! Basta che non parli tanto, se nò ti
seccano le corde vociali! (Esce. Lo zio Carmelo si alza)
NINA
Vai via zio? Perché non resti a mangiare con noi! (Peppa Pietro, le fanno uno
sguardo che la fulminano)
ZIO CARMELO
Già mi sono saziato solo a guardarvi! Paolo, ti devo dire una cosa, se i tuoi
nipoti mi permettono! (Tutti dicono “prego”. Paolo e Zio Carmelo escono di
scena. Entra Nicola col pane)
PEPPA
Sedetevi che vado a prendere la pasta! (Esce. Tutti si siedono)
PIETRO
Chi sa che starà dicendo lo zio al nonno!
NICOLA
Fra di loro vecchi rimbambiti si capiscono! (Entra Peppa con la pentola)
PEPPA
Datemi i piatti! (Ognuno porge il proprio piatto, e gli vengono riempiti col
mestolo) Mi sono fatto il mestolo a tre quarti e un punto, per non avere
disparità per nessuno! Almeno per mangiare, non litighiamo! (Si siedono e
pranzano)
NICOLA
(Gustandola) Che calda! Ma che pasta è?
PEPPA
Pasta alla buttanesca!
PIETRO
(Scosta il piatto) Ho finito di mangiare! Sai che a me la pasta piace fredda!
PEPPA
Soffia, vedrai che le calorie calano!
PIETRO
Se era di un altro tipo, avevi ragione tu! Ma questa è pasta alla buttanesca e
se ci soffio, le calorie salgono alle stelle, altro che scendono!
NINA
Peppa, secondo te, che si staranno dicendo?
PEPPA
Che ne so! Sono messi qua dietro che pettegolano sembrano due donne! E pi, ci
mancava poco e invitavi lo zio a pranzare!
PIETRO
La prossima volta, ti farò andare a letto con tante legnate e senza cibo!
NINA
Scusatemi, è colpa mia se ho la lingua che parla sola!
PEPPA
E tu le insegni l’educazione! Le dici che prima di parlare bisogna alzare la
mano!
NICOLA
La volete sapere una cosa, sono felice! non sembriamo nemmeno noi! Questo è il
primo giorno che non ci litighiamo!
PEPPA
Si è vero! Sembriamo quattro angeli! Alcune volte, siamo peggio dei bambini!
Così si fa, belli calmi e tranquilli! Come i quattro porcellini!
NINA
Dobbiamo firmare un contratto anti ammazzamento! Così non ci ammazziamo più!
PIETRO
Mica c’è bisogno di fare il contratto per non ammazzarci! Basta avere cervello!
Tu stai zitta e mangia, buttanesca!
NINA
A me queste cose? Io che sono oneste e pura come l’acqua del baccalà!
PIETRO
Non far così! Non parlavo con te, ma con la pasta!
NICOLA
A che siamo in argomento, prendo carta e penna e facciamo il contratto! (Nicola
esce e rientra con un rotolo di carta igienica e penna) ecco qua! Firmiamo
questo contratto!
NINA
Dobbiamo firmare lì? Questo significa di questo contratto, ci possiamo asciugare
il... (Nicola fa il verso come a volerle dare schiaffi)
PEPPA
(Uno dietro l’altro firmano) e chi ci potrà far mai più litigare! Da oggi in
poi, ci dobbiamo voler bene! Gli scienziati dicono che per non litigarsi,
bisogna avere un culoquio! Da oggi in poi, dobbiamo culoquiare!
NICOLA
Siamo in quattro, a voglia di culoquiare!
PEPPA
Ora mangiamo! (Tutti mangiano) Fermi tutti! abbiamo dimenticato le preghiere!
Inizio io! (Unisce le mani e guarda in alto) Santa Fortunata, facci una grazia,
fai campare al nonno, ancora un’annata!
PIETRO
San Giovanni decollato, dai la forza al nonno di campare, perché se muore, me ne
devo andare a lavorare!
NICOLA
San Vincenzo, libera il nonno da ogni male, ti prometto che quando arriva la
pensione io ti penso!
NINA
Santo Stefano di Camastra, fai che il nonno non muore mai, se nò, ci metteranno
a tutti all’asta! (Riprendono a mangiare e bussano)
PEPPA
Sentiamo chi è che viene a rompere nell’ora di mangiare!
VOCE FUORI SCENA
Posta! (La quiete, si trasforma nei loro visi in inquietudine. Si guardano,
quasi pronti tutti a partire) mi avete sentito? Bisogna firmare! Ce nessuno o
vado via! (Tutti scappano fuori, si sentono voci del postino) Non avete mai
visto il postino! Ogni mese è sempre la stessa storia!
PEPPA
(Tiene in mano la busta, tutti sono premurosi) fermi! Meno male che bisognava
culoquiare! È come se non avessimo mai visto pensione!
NICOLA
Invece di fare il teleromanzo, apri la busta e dividi tutto a metà!
PIETRO
Guarda che siamo in quattro! Semmai divide i soldi in quattro metà!
NICOLA
(Odora l’aria) Com’è bello sentire odore di soldi appena sfornati, caldi caldi!
NINA
Già mi sento la liquirizia nelle tasche!
PIETRO
Dividiamo subito questi soldi! (Peppa esce i soldi dalla busta)
PEPPA
(Li conta a Nina) Un milione, due milioni, cento, duecento, trecento,
quattrocento e cinquecento! (A Pietro) Un milione, due milioni, cento, duecento,
trecento, quattrocento e cinquecento!
NICOLA
Vedete com’è bello così? Non ci litighiamo e siamo tutti felici!
PEPPA
La nostra fortuna che la pensione è di dieci milioni! Viene facile a dividerla
in quattro parti uguali! (A Nicola) Un milione, due milioni, cento, duecento,
trecento, quattrocento e cinquecento! Finalmente, tocca a me! Un milione, due
milioni, cento, duecento...(Guarda dentro la busta)
NICOLA
Che cerchi?
PEPPA
Avete visto passare soldi? (Tutti dicono no. Continua a cercarle)
NINA
(Spaventata) Si sono persi per strada? Chiamate a chi l’ha visto!
PIETRO
Se chi l’ha visto, l’ha visto, viene a dirlo a noi? No! Se vuoi campare
cent’anni, fatti i fatti tuoi! (A Peppa) Può essere che non sai contare?
PEPPA
Un ragioniere in confronto a me, è un calzolaio con la penna! (Riconta i soldi)
Un milione, due milioni, cento, duecento...(Nervosa) porcaccia della miseria! Ci
sono soldi meno! Chi divide ha la parte migliore, ed io ne sono rimasta fregata!
NINA
E va beh, cose che capitano!
PEPPA
Non è giusto che voi avete due milioni e mezzo, ed a me mancano trecento mila
lire! O tutti uguali o niente per nessuno!
NICOLA
Che dici di fare?
PEPPA
(Nicola, Nina e Pietro, hanno ancora i soldi nelle mani. Peppa prende cento mila
per uno e fa la conta) Cento tu! Cento tu! E cento tu! Ora si che va bene!
anch’io ho due milioni e mezzo come voi!
PIETRO
(Adirato) Ma tu hai sbattuto la testa prima di nascere! Ora per te, devo
soffrire io con cento mila meno! (Prende i soldi dalle mani di Peppa)
NINA
(Gemendo) Io mi affeziono troppo ai soldi. mi è bastato averli nelle mani due
minuti, che già mi mancano! Non è colpa mia se sono troppo maliconica! (Prende i
soldi dalle mani di Peppa)
NICOLA
Cara moglie, tra di noi non ci sono problemi! O li tengo io, o tu, siamo sempre
una famiglia! Però sai come si dice? Meglio in tasca a me, che in mano a te! (le
prende i soldi dalle mani)
PEPPA
Prendeteveli! Non ho bisogno di questo schifo dei vostri soldi! da oggi in poi
se avete di bisogno, per me potete morire!
NINA
(Con provocazione) ne io ne mio marito, abbiamo bisogno di te! Mio marito si è
fatto la forchetta per non bruciarsi le mani!
PEPPA
E a mio marito, gli ho fatto le mani, per prendersela lui la forchetta! Non sono
la schiava di nessuno!
NINA
Manco nessuno è schiavo di me!
PEPPA
Impara a parlare, spaventapasseri!
NINA
Spaventapasseri a me, che sono bella! Tu, sei un’arancina con i piedi!
PEPPA
Ahahah(Risata ironica) Tu, sei peggio di una cipolla! Mi basta guardarti che mi
viene di vomitare anche il latte che mi diede mia madre!
NINA
Non faccio vomitare! Mio marito quando mi vede nuda, ci si alzano tutte cose!
Tu, sembri un bidone della spazzatura a domicilio, per tuo marito ci vuole il
viagra!
PEPPA
A mio marito basta un mio soffio, che si mette sull’attenti! E per
ventiquattr’ore abbiamo l’alza bandiera! Cosce lorde!
NINA
Cosce lorde a me? Tu, mezzo le gambe hai il tartaro che per sradicarlo ci vuole
la mazza!
PEPPA
Quando cammini, sembri una gatta ubriaca perché hai le cosce arrugginite!
(Cammina per la stanza, simulando la cognata con le gambe aperte)
NINA
Vedi che il mio piccione è così bello e pulito, che ci puoi mangiare!
PEPPA
Tu sei come il sole, quando affacci, affacci per tutti!
NICOLA
La smettete! Meno male che abbiamo fatto il contratto anti litigamento!
NINA
Di questo contratto, me ne asciugo il di dietro! (strappa il contratto. Le due
donne si lanciano una su l’altra, i mariti vanno per dividerle e prendono
legnate dalle donne, tanto da crearsi confusione. Peppa mena Pietro, Nina a
Nicola. Le due donne si rendono conto dell’errore e cambiano uomo. Durante la
colluttazione si sente da fuori la voce di Paolo che grida aiuto)
PAOLO F. S.
(Con lamento) Aiuto! Aiutatemi! (Nessuno si ferma e il nonno continua, fino a
gridare con forza) che vi possa bruciare il tampone delle orecchie! Non sentite
che dico aiuto?
PIETRO
(Blocca la rissa) Alt! Sentiamo cosa ha questo! Che vuoi nonno!
PAOLO
(Entra in scena barcollate, poi cade) Sto morendo! Sto moreendoo! (Tutti
accorrono. Pietro e Nicola lo sostengono in attesa di una sedia)
NICOLA
(Alle due donne) A chi guardate le mosche? Prendete una sedia!
NINA
Peppa, sbrigati e prendi una sedia!
PEPPA
Se prendo una sedia, te la rompo in testa! Prendila tu!
NINA
Se la prendo io, te la spacco nei capelli! Per me, si può sedere a terra!
NICOLA
Che vi scoppiasse la mola del giudizio, prendete una sedia! Mi sta venendo
l’ernia nel disco! (Le due donne stanno col muso lungo e braccia conserte.
Nicola lascia il nonno dal lato dal quale lo sosteneva, il quale è per metà a
penzoloni e metà lo sostiene Pietro)
NINA
(Vedendo che il marito fatica a sostenere il nonno) Pietro! Lascialo stare a tuo
nonno! Non sei schiavo di nessuno! Lascialo! (Pietro lascia il nonno, il quale
cade a terra)
NICOLA
(Prende la sedia e aiutato da Pietro lo siedono) Aiutami minchione! (Appena
seduto il nonno) Allora, che schifio ti è preso che ti lamenti?
PAOLO
Mi sento una cosa nello stomaco che sale e scende! Sto morendo!
NICOLA
Hai mangiato pesce? Può essere che sia una anguilla?
PEPPA
Ma quale anguilla, se gli ho dato a mangiare patate!
PAOLO
Ho il cuore che non vuole battere più! È finita la batteria!
NINA
Qualcuno che va da Mustafà a prendere una batteria, c’è?
PAOLO
È arrivata l’ora di lasciarvi soli!
PEPPA
Ragazzi, teniamo il nonno, altrimenti parte e ci lascia soli! (Tutti si
accavallano su di lui)
PAOLO
(Li respinge con forza ) Buttana della miseria! Lasciatemi in pace!
NICOLA
Sono disposto a fare la guerra per non ti far irrigidire i piedi!
PIETRO
Tu per noi sei un santo! Sei una fontana caca soldi! Se ti secchi tu, moriremo
assettati! (Finge di piangere)
PAOLO
Oramai ho deciso, l’ho scritto anche sul calendario! Voglio morire oggi!
NICOLA
Se lo dici un’altra volta, ti do tanti di quei pugni che ti uccido a piacere
mio!
PAOLO
Inizia pure! Almeno faccio prima a morire! Tanto lo so, sta scritto che oggi
devo fare il trapassato!
PEPPA
Chi è che ha scritto che al nonno lo devono trapanare! Tu Nina!
NINA
No per carità! Io manco so fare la 0 col quadrato!
PAOLO
Lasciatemi solo per piacere! Ve lo dico per favore! Lasciatemi morire in pace!
PEPPA
Non dirlo più! Se nò, ti smonto il cervelletto per vedere se hai osteoporosi!
NINA
(Piangendo) Nonno, perché ci vuoi lasciare! Come faccio senza di te! Sangue del
mio sangue! Carne della mia carne! Ossa delle mie ossa!
PAOLO
Piangi perché mi vuoi bene?
NINA
Ma quando mai! Piango, perché penso, se mori tu, è finita la pacchia! Ti prego,
campa altri cent’anni, il tempo di comprarmi una villa!
PAOLO
(Adirato) Ti devono seccare le papille gustative! O volete o non volete, oggi io
voglio morire!
PIETRO
Se lo dici ancora, ti do mezzo schiaffo che ti faccio fare il giro del paese per
una settimana!
PAOLO
Dentro casa propria, manco si è padroni di morire! (Paolo si chiude gli occhi e
viene scosso dai nipoti) nella punta delle dita! (Si posiziona sulla sedia da
morto e chiude gli occhi) ancora mi dovete disturbare? Mi dovete far morire
incazzato? Lasciatemi morire in pace! Buonanotte!
PIETRO
(Canta una canzone napoletana, abbastanza ritmata) Senza e te nun pozzu sta,
picchì tu mi appartieni! Pecchè mi manchi tu! Senza e te, nun pozzu stà, te
voglio troppo bene! (tutti gli tappano la bocca, nauseati)
NICOLA
Se continui a cantare così, vi giuro che mi sparo io! (Scuotono il nonno) Nonno,
non morire! Capito? Se fai il bravo, ti porto alle giostre! (Non gli da retta,
tutti gli urlano all’orecchio) Nonno!
PAOLO
(Balza in aria e cade a terra) Ma nessuno c’è che vi spara nelle corna! Mi state
facendo morire sordo!
NINA
Tu, non morire e vedi che noi non ti disturbiamo più!
PAOLO
Ragazzi, non mi fate incazzare, perché vi ammazzo e resto vivo! Mi raccomando,
appena muoio, voglio un funerale coi fiocchi!
PIETRO
Nonno, se proprio vuoi morire, fallo! Ma lasciami tutto in eredità! Nina, prende
un rotolone di carta igienica che facciamo il contratto! (Nina esce e rientra
con la carta igienica)
NICOLA
Che hai detto? Tutto a te? Gli altri conqulini della casa, li hai scordati?
NINA
Ognuno pensa per se! A noi, degli altri conqulini non interessa!
PEPPA
Io ho più diritto di tutti! sono la nipote più grande! (Intanto il nonno si
sistema, e non batte più ciglio)
PIETRO
Come sei nipote tu, lo sono anch’io! Essendo maschio, comando io!
NICOLA
Ti sembra che tua sorella è sola? Fallo con me lo scaltro! (Iniziano a spingersi
l’un l’altro. Tra una spinta e l’altra urtano il nonno, il quale cade a terra,
non dando segni di vita. Si fermano a contemplare il nonno)
NINA
Il nonno è partito!
PEPPA
(Lo scuote) Nonno, se ci sei butta una scoreggia! (Silenzio, poi la disperazione
di tutti)
PIETRO
Il nonno è partito per l’altro mondo! Ci ha lasciati in un mare di guai!
NINA
Quanto è cretino, manco le valigie si è portato! Quando deve cambiarsi il
pannolone come fa? Bho!
NICOLA
(Nervoso) Ci ha lasciati con gli occhi pieni e le mani vuote! Vi giuro, per
quanto gli volevo bene quando arrivava la pensione, che lo ucciderei!
NINA
Ammazzi il morto? Lui mica ti sente!(Peppa si trova in disparte che pensa)
NICOLA
Glielo farei venire l’udito! A colpi di bastone nel timpano! (Disperato)
ragazzi, è finita la bella vita! Ora mi tocca abbronzarmi come un turco, e
andare a lavare i vetri ai semafori!
PIETRO
(Gemendo) Mi tocca cercarmi un lavoro! In vita mia non ho mai sudato, manco se
mi metteva la testa a bagnomaria! Ora il sudore che mi scenderà dalla fonte, mi
rovinerà la bellezza! (Si abbraccia con Nicola, piangendo entrambi)
NINA
Tutto il paese, verrà a sapere della morte del nonno! L’inps, non manderà più la
pensione ed io andrò a fare, la zoccoletta! (Piange rivolgendosi al nonno) Ti
sei fatto fregare! Sei più cretino della morte!
PEPPA
Finitela cretini! Meno male che qui dentro ci sono io intelligente! Non vi
preoccupate, la pensione continueranno a darcela!
PIETRO
(I Tre si guardano perplessi) Che vuoi dire? Vuoi fare tu il nonno?
PEPPA
Si, sua sorella! La pensione non ce la leveranno, perché nessuno di noi dirà che
il nonno è morto!
NICOLA
Bene! ma di questo cadavere, che se ne fa? Ce lo corichiamo sotto il letto?
NINA
Lo mettiamo dentro il congelatore!
PEPPA
I maschi siete buoni per guardare la luna e pisciare al muro! Lo dobbiamo far
scomparire!
NICOLA
(Pensa) Lo infiliamo dentro un sacco, lo mettiamo vicino al contenitore, appena
passa quello del ferro vecchio, se lo porta! (Nina esce di corsa)
PIETRO
Questa si ch’è una bella idea! complimenti cognato, come si vede che ti
camminano in testa i pidocchi!
NINA
(Entra col sacco e un cartello col su scritto: “Ferro vecchio”) Tenete questo
sacco. Per essere sicuri, mettete questo cartello, così quello del ferro vecchio
non può sbagliarsi! (Tutti si mobilitano a infilarlo dentro il sacco, se pur con
fatica, perché il nonno fingendosi morto, li fa faticare a farsi mettere lì
dentro. Appena dentro, gli appendono il cartello e i due uomini lo portano
fuori)
PEPPA
Cercate di non farvi vedere da nessuno! Se vi vedono che gettate materiale di
scarto nel contenitore, vi fanno la multa!
NINA
(Triste) Volendoci pensare, non è giusto quello che stiamo facendo! Se fosse
nostro padre, non penso che l’avessimo fatto!
PEPPA
La colpa è del nonno! se lui non moriva, noi ce lo tenevamo tra i piedi!
(Rientrano i due uomini) Com’è andata?
NICOLA
Tutto bene! Lo abbiamo messo accanto al contenitore dell’angolo della strada. Il
primo carretto che passa, piglia e se lo porta!
NINA
La mia preoccupazione, appena vedono che è una persona, succede il finimondo!
Giornali, telegiornali, pompieri, carabinieri, infermieri!
PIETRO
Che vai pensando! Quello del fero vecchio, appena prende il sacco, va a buttarlo
direttamente nel pentolone e discioglie tutto! (Nina si disgusta) Comunque,
toniamo nelle nostre stanze!
PEPPA
Aspetta! Fino a che c’era il nonno, ognuno aveva le sue stanze! Ora la casa di
chi è? (Silenzio di tomba)
PIETRO
La casa è di tutti! nessuno di noi, può andar a dormire per strada! Ci sono due
bagni, due stanze da letto, due camerini, un soggiorno e una cucina. Ci
prendiamo una cosa per uno e vissero felici e contenti!
NICOLA
Sia il soggiorno che la cucina, sono una unica stanza. Come si fa?
NINA
È tanto semplice! Prendiamo una serra, e la dividiamo!
PIETRO
Si, il motozappa! Facciamo una cosa! Il soggiorno lo prendi tu, Tanto noi
abbiamo la poltrona che ci fa i messaggi nel culetto!
NICOLA
(Si abbracciano felicemente) Tu si, che sei un vero conqulino! E per la cucina?
PIETRO
Lo stesso! Quando serve a tutti e due, prima cucino io, poi...basta!
PEPPA
Come basta? Pietro, non fare lo scaltro!
PIETRO
Vi do il permesso di soggiorno e cercate anche la cucina?!
NICOLA
Anche noi abbiamo il diritto di mangiare, mica solo voi!
NINA
Cucinate nel soggiorno!
PIETRO
Apparecchiate sul divano, così appena vi alcolizzate di vino, rimanete lì senza
scomodarvi!
PEPPA
Tu, hai sbattuto la testa! Anzi tutti e due, siete invalidi di guerra! Il
soggiorno fa parte della casa e lo dividiamo a metà!
PIETRO
Cosa? Non dirlo più, prima che ti faccio andar a far compagnia al nonno!
NICOLA
(Con furia) Queste cose a mia moglie? Queste cose a tua sorella? Ma io ti stacco
le tonsille, te li metto per collana e ti faccio fare la danza del ventre sul
cubo! (Inizia la zuffa tra i quattro. Lentamente cala il sipario)
Fine primo atto
Secondo atto
(All’apertura del sipario, la scena, sarà la medesima del primo atto. La scena
sarà buia. Si sentirà bussare)
PEPPA F. S.
La porta!
PIETRO F. S.
No, non la porta!
PEPPA F. S.
(Bussano) Ti ho detto, la porta!
PIETRO
(Entra in scena, tutto assonnato che si va vestendo) Se porta la porta, la porta
la mettiamo. Se porta non ne porta, porta non ne mettiamo! (Apre la porta e non
vede nessuno) Te lo dicevo che non la porta! (esce di scena si sentirà cantare
un gallo per due volte) zitto cane della malora! (Continua il canto del gallo)
Se vengo lì, ti tiro il collo come una gallina! (Canta il gallo. Entra. Accende
la luce) Che canti cretino! Non lo sai che la gente dorme!
NINA F. S.
Pietro, ma con chi parli?
PIETRO
Col gallo!
NINA F. S.
Ma non abbiamo galli in casa! semmai, l’allevamento di topi!
PIETRO
(Riflettendo) Vero! Può essere che mi sono sognato? Mah! Vado a farmi un’altra
mezza giornata di sonno! (Esce. Si sente bussare più di una volta. Rientra)
vengo vengo! (Apre e non c’è nessuno) mah! (Ritorna a letto e sente bussare) Ma
chi è che bussa! (Riapre la porta e non c’è nessuno) Può essere che mi sogno!
Nina, hai sentito bussare? (Nina non risponde,da fuori arriva il suono del
russare) peggio di un uomo, russa! (Sbadiglia) Che sonno! (Torna a dormire.
Bussano nuovamente con foga. Esce adirato) buttana della miseria! se trovo a chi
bussa, gli faccio saltare le mani! (Apre e non c’è nessuno. Da fuori) Invece di
disturbarmi, andatevi a grattare le palle al muro!
NICOLA
(Entra assonnato, già vestito) Che hai Pietro, che urli di primo mattino!
PIETRO
Che ho? Bussano e scappano! Questo perché ho la stanza da letto, vicino la
porta! Se l’avessi in fondo dove c’è il bagno, non sentirei nulla!
NICOLA
(Sbadiglia) Avrei potuto fare, un’altra giornata di sonno! Invece, sentendoti mi
è passato il sonno!
PIETRO
La colpa è di questi faccia da cani, che non hanno niente da fare e disturbano
la gente! (sbadiglia) Vediamo se trovo caffè! (Cerca nella dispensa)
VOCE F. S.
(Si sente una voce in aria) Pietro!
PIETRO
(si gira da Nicola) Chi è?
NICOLA
(Non sapendo ciò che stesse dicendo Pietro) Cu!
PIETRO
Chi?
NICOLA
Come? (Pietro alza le spalle, torna a cercare il caffè)
VOCE F. S.
Nicola!
NICOLA
(A Pietro) Chi è?
PIETRO
(Si gira e non sapendo ciò che stesse dicendo Nicola) Cu!
NICOLA
Chi?
PIETRO
Come?
NICOLA
Stiamo giocando al gioco del cu cu? Prima mi chiami, e poi fai chi, come,
quando!
PIETRO
Io? Ma, se mi hai chiamato tu!
NICOLA
Si, io! Cerca il caffè, ch’è meglio! Sembri stonato con la mattinata!( Pietro
cerca il caffè) Sai stanotte ho sognato il nonno, che camminava casa casa e
rideva, che significa?
PIETRO
Ti sembra che il nonno è così intelligente da fari il fantasma? No! quello sarà
diventato un souvenir di ferro, mezzo zoppo! Si vede che sei andato a letto con
questo pensiero, e hai visto il nonno! (Si sente cantare il gallo si guardano,
da fuori scena si sentono le urla di dolore di Peppa)
da fuori scena si sentono le urla di dolore di Peppa)
PEPPA
Ahi ahi! Femmina inutile, mi tiri i capelli? Il cuore ti mangio! Alzati brutta
addormentata nel letto! (Si sentono le grida di Nina. Pietro e Nicola escono e
rientrano in scena dividendo le due donne che litigano)
NINA
Ma che le ha preso a questa pazza per forza!
PEPPA
Pazza io? Ti scotenno come un cervo a primavera! (Cerca di avventarsi su di Nina
e Nicola la trattiene a fatica)
NICOLA
Finitela! Che cosa è successo?
PEPPA
(Accesa d’ira) Sta specie di scimmia, è venuta nella mia stanza mentre dormivo,
mi ha tirato i capelli così forte, che se non l’afferravo in tempo, mi usciva il
cervelletto dalla testa!
NINA
Io? Tu, sei arrivata nella mia stanza mentre dormivo, e sei venuta ad uccidermi
nel sonno! Se sei malata pissi ecologica, vai a curarti al manicomio!
PEPPA
Non sono piscia ecologica! Mentre dormivo ti ho vista che mi tiravi i capelli!
PIETRO
Come fai ad esserne sicura ch’è stata mia moglie a tirarti i capelli, se tu
dormivi?
PEPPA
L’ho vista col culo dell’occhio! Ho visto che ha allungato il braccio, e mi ha
tirato i capelli!
NINA
Ti sembra che ho il braccio tre metri sopra il cielo? Quando sei arrivata, mi
hai vista che dormivo! Come faccio a tirarti i capelli, mentre dormo?
PEPPA
Può essere che te lo sei sognata prima, mi è arrivato il tuo messaggio dopo!
NINA
Ma stai zitta! Ti alzi con la mezza luna, e ti sfoghi con me!
NICOLA
Basta basta! Non pensateci più! Pietro, fai questo benedetto caffè! Altrimenti,
vado al bar a prenderlo!
PIETRO
Vale la pena farlo! Già queste due sono esaurite, se prendono anche il caffè,
possiamo scappare di casa!
NICOLA
Fallo senza caffeina! Così la nervosità, si perde per strada! (Pietro continua a
cercare, lamentandosi perché non lo trova, nel mentre, va via la luce)
NINA
Ch’è successo?
PIETRO
Si è staccata la luce! Non preoccupatevi, me ne occupo io che ci vedo bene al
buio! (non smette di dirlo, inciampa su una sedia e cade)
PEPPA
Meno male che vedi bene a l buio! Ma che hai, le cipolle negli occhi!
PIETRO
Che gli venga un accidente, a chi hai inventato le sedie, tra i piedi! (Esce e
rientra) Ragazzi, ma il contatore è attaccato!
NINA
Può essere che l’hanno staccata, gli addetti alla luce!
NICOLA
Peppa, ma l’altro giorno, sei più andata a pagare la luce, alla posta? (Pietro
prende dal cassetto delle candele e le accende per far luce)
PEPPA
Certo che ci sono andata! Ci sono andava, ben vestita, che sembravo una
signorina!
NINA
Certo sembravi una signorina, con dieci chili di stucco al viso! (Con vanto) Io
invece sono bella, perché sono una donna acqua e sapone!
PEPPA
Guardati bene in viso, hai certi calli,sembra che ti lavi con limone e
bicarbonato!
NINA
Scema! Con limone e bicarbonato, mi faccio il bidè per rimanere effervescente!
(Si accende la radio a gran volume)
NICOLA
Ooh! Spegnete la radio! Chi è stato questo intelligente che l’ha accesa a tutto
volume?
PEPPA
(A fatica prova a spegnerla, ma la radio si spegne sola) io non so manco come
cavolo si spegne! ( Pietro e Nina, si scrollano di dosso la colpa, poi
riflettendo...) Aspettate! Se luce non ce n’è, come si è accesa la radio?
(Esitazione nei visi)
NINA
Può essere che la radio, aveva un po’ di luce di riserva! (Torna la luce)
PIETRO
Finalmente! Le candele le possiamo spegnere! (Soffia sulle candele, va via la
luce) Porca miseria! (Riaccende le candele e torna la luce. Pietro spegne le
candele e va via luce. Pietro si altera, riaccende le candele, e torna la luce.
Questo gioco dura per un po’, fino a che Pietro si altera e tira le candele in
aria)vaffanculo! Chi me lo ha lasciato in eredità di accendere e spegnere le
candele! (Torna la luce bussano alla porta con forza)
NINA
(Apre e non c’è nessuno) Ma come, bussano e non c’è nessuno?
PIETRO
Vedi che non me lo sognavo! Ha da stamattina che sento bussare, e non vedo
nessuno!
NICOLA
Sono gli spiriti!
NINA
(Spaventata) Non dirmi così Nicola! Altrimenti stanotte me li sogno!
NICOLA
Scherzavo! E poi credi a queste cavolate? Gli spiriti non esistono! (bussano con
forza e va Pietro)
PIETRO
(Corre ad aprire) Se li acchiappo, me li mangio! (Apre e non c’è nessuno) ma
come fanno a bussare e scappano! Ma che hanno nei piedi a speedy Gonzales? ( Si
sente sbattere una porta, tutti balzano in aria)
PEPPA
Chi ha dimenticato la porta del bagno aperta?
NINA
Perché, nel bagno mica abbiamo porta! Quando andiamo in bagno, mettiamo tutto in
esposizione! (Suona l’orologio a cu cu, va a guardare l’ora) come passa il
tempo, mi sono alzata dieci minuti fa e di già e mezzo giorno!
PIETRO
Ma che mezzo giorno! Sono le otto del mattino!
NICOLA
Ragazzi, voi vi avvilite. Guardate che l’orologio a cu cu, non ha mai
funzionato! È lì per bellezza!
NINA
Miracolo! L’orologio a cu cu, si è imparato a parlare!
PEPPA
Stai zitta, treccina insalatiera! Non sono ne pazza ne ubriaca, a me sembra che
stamattina c’è qualcosa che non va, dentro questa casa!
NICOLA
Lo so io il motivo! Siccome, ci siamo svegliati tutti scoppiati di cervello, e
abbiamo il sistema pazzotico con la camicia di forza! Mettiamoci il cuore in
pace, scendiamo dalle stelle e rientriamo nelle stalle!
PIETRO
Quando hai ragioneria, non hai torto! Quindi, calmiamoci e vedrete che tutto si
sistema! (Pietro va per sedersi, appena seduto, la sedia si rompe)
NINA
(Guardandolo a terra, senza prestargli aiuto) Amore! Ma che hai fatto?
PIETRO
(Da terra) stavo cadendo! (Si rialza)
PEPPA
(Contempla la sedia rotta, è disperata) come hai potuto rompermi la sedia! Non
lo sai che faccio la collezione! Che disperazione, mamma mia!
PIETRO
Brava sorella! Pensa alla sedia che si è rotta, manco a me se mi sono fratturato
il culetto!
PEPPA
Che m’interessa di te! Le persone vanno e vengono. Le sedie, no! (Raccoglie i
pezzi della sedia e li porta nell’altra stanza)
PIETRO
Sapevo di avere una sorella cretina, ma no fino al punto di ricoverarla! Scusami
Nicola, ma quando ce vo, ce vo!
NICOLA
E di più legata alle sedia, che a me! Quando litighiamo, e lei vuole tirarmi
qualcosa, io le dico “ se hai coraggio, tirami una sedia” siccome so che non lo
farà mai, mi scampo dalle legnate!
PIETRO
(Vede Nina che si tocca lo stomaco, contorcendosi il viso, intanto entra Peppa)
Che hai Nina?
NINA
Non lo so, mi sta venendo un forte mal di stomaco! Sarà perché non ho ancora
mangiato nulla! (Si sente una forte scorreggia)
PEPPA
Secondo me, soffri di carburatore!
NINA
Vi giuro, non sono stata io!
NICOLA
Tu hai detto che ti fa male la pancia,no io!
NINA
A me fa male la pancia, no il di dietro! Se odorate la puzza, vedrete che non
c’è scritto il mio nome! Pietro, diglielo,che non sono stata io!
PIETRO
Amore, mi dispiace non so leggere! Ma se dici che non sei stata tu, ti credo!
(Nina piange dispiaciuta) Non fare così, sarà stata cocchi nuvola passeggera! O
qualche fantasma!
NICOLA
Da piccolo, quando facevo i dispetti, mia madre per farmi spaventare mi diceva
che venivano a prendermi i fantasmi! Ed io ad ogni piccolo rumore, mi cacavo
sotto!
PIETRO
Anche mia madre, mi diceva le stesse cose, ma io essendo furbo per farle capire
che non avevo paura dei fantasmi, gli facevo una pernacchia così (Pietro fa una
lunga pernacchia e si sente il boato di un vetro che si infrange. Tutti balzano
in aria)
NINA
(Esce di corsa e rientra con uno specchio rotto) Si è rotto lo specchio della
stanza da letto!
PIETRO
Si vede ch’era in più!
NINA
Ora avremo, settant’anni di iella!
PIETRO
(Sfottendola) si, ottant’anni! Non credere alle fesserie che ti dicono le
persone!
NICOLA
Le persone antiche, ne dicono tante fesserie! Non passare sotto le scale, non
apparecchiare in tre...allora con tutti questi rumori, che ci sono gli spiriti?
Ma quando mai! Gli spiriti non esistono! ( si sentono dei passi, poi la porta
d’ingresso si apre e si richiude da sola. Anche la porta di destra si apre e si
richiude, sotto gli occhi allibiti dei quattro. L’orologio a cu cu si aziona
facendoli spaventare. Cade a terra una sedia ed un quadro, i quattro balzano in
aria. Si sentono strani rumori . Spaventato) Ragazzi, sentite queste voci, o
sono io che ho un miraggio nelle orecchie?
PIETRO
Io so solo, che mi sto cacando di sopra! Sediamoci e calmiamoci! (Appena i
quattro si siedono, le sedie si rompono e cadono a terra. Si sentono le risate
di fantasmi)
NINA
(Spaventata) ditemi, sto sognando o li sento veramente queste voci?
PEPPA
(Spaventata) Altro che sogno, sono venuti a trovarci gli spiriti! Scappiamo!
(Tutti vanno verso la porta di uscita, ma la porta non riesce ad aprirsi, anche
la porta di destra è bloccata)
PIETRO
Siamo chiusi dentro! La fine del topo abbiamo fatto! (Piange) Voglio la mammina!
NICOLA
(Guarda verso l’alto) Santa Rosalia, se fai andar via questa voce, ti prometto
che farò la salita al tuo santuario, con tutte le scarpe e le calzette!
(finiscono le voci. Tutti sono spaventatissimi)
NINA
Sto morendo di spavento! Come mai questi fantasmi, sono venuti a disturbarci! Ma
che abbiamo fatto di male!
PEPPA
Non capisco più niente cosa stia succedendo! Mai una situazione simile! Mai ho
avuto a che fare con i fantasmi! Ma perché? può essere che sto sognando! (Nina
la prende a schiaffi) Oh, ma che fai?
NINA
Ti sveglio dal sogno, così i fantasmi vanno via!
PEPPA
(Riflette) Ragazzi, non vorrei sembrare pazza, ma vi dice niente la morte del
nonno con questo manicomio? (Tutti si pietrificano. Risentono le voci e si
spaventano)
VOCE F. S.
(Acuta e tenebrosa) Vi tormenterò fino alla morte! (Risata tenebrosa)
PIETRO
Ci penso io! ( Va nell’angolino dove vi si trova il telefono, e chiama) Pronto?
Caserma dei carabinieri? Buongiorno! Sono Pietro, abito in via dei caduti,
numero del quindici diciotto! Vorrei fare una denuncia! Denuncio una massa di
fantasmi che sono venuti ad abitare in casa nostra! E poi, denuncio una voce che
ci vuole uccidere! Cosa? Le sembra che scherzo? Ora glielo farò dir da mia
moglie! (Fa segnale a Nina di raggiungerlo al telefono)
NINA
(Prende il ricevitore) pronto? Signor maresciallo colonnello, mio marito ha
ragione! Per favore, venite ad arrestarli tutti, altrimenti stanotte non potrò
dormire! (dall’altro capo viene chiuso il telefono) Hanno chiuso!
PEPPA
Manco vengono a arrestano tutti, no! bloccano il telefono! Fanno bene quando
scrivono le barzellette sui carabinieri!
NICOLA
Invece di perder tempo, prendete l’elenco telefonico e chiamate qualcuno che può
aiutarci! (Peppa prende nel comodino sotto il telefono, l’elenco telefonico)
PEPPA
Tieni Nicola, cerca un acchiappa fantasmi!
NICOLA
Mi dispiace, non so leggere quando sono spaventato! Mi ballano gli occhi! Leggi
tu Pietro!
PIETRO
Io? Ha una vita che non vado più a scuola, e tu vorresti che io mi ricordassi
come si legge! mi spiace, l’ho dimenticato! Leggi tu, Nina!
NINA
Quando andavo all’università, ho preso il diploma per casalinga, ed ho imparato
a far le pulizie, no a leggere! Leggi tu Peppa!
PEPPA
Ho la lingua sudata e mi scivolano le parole! Ora chi può aiutarci? (Riprendono
le risate dei fantasmi, la luce ad intermittenza si accende e spegne. I quattro
sono morti di paura, stanno abbracciati uno su l’altro, gridando aiuto. Ad un
tratto le voci smettono, si apre la porta ed entra un mago vestito con una lunga
veste e adornato di ogni oggetto bracciali, collane...)
MAGO OZ CHECAZZ
(Entra con braccia protese in avanti, cammina lentamente, poi sotto gli occhi
allibiti dei quattro, aggiunge...) Sono il mago Oz Checazz! Io giro mare, monti,
fiumi, fogne e fanghi! Prevedo passato, presente, assente, futuro anteriore e
posteriore! Leggo le carte, la mano, la mente, i libri, giornali! Leggo tutto!
PEPPA
Scusi, visto che lei sa leggere, ce lo fa un favore? Ci cerchi in questo elenco
telefonico qualcuno che possa aiutarci a risolvere un problemino!
MAGO
(Alza la veste e tira fuori un mazzo di carte) Con quella faccia di baccalà che
avete, ho visto i vostri problemi! Vi leggerò le carte, e ve li risolvo!
NINA
Scusi, con le carte si gioca, mica si legge! E poi, io le conosco le carte.
L’asso di scopa, manico di bastone, donna senza denari, il re pescespada!
MAGO
Silenzio faccia di copertone! Nelle mie carte c’è scritta la vostra vita! Datemi
dieci mila e ve la leggo!
NICOLA
Chi è, questo che va scrivendo i nostri fatti nelle carte delle persone!
PEPPA
Senta a me, lasci stare le carte! Io non abbiamo soldi, nemmeno per piangere!
Visto che lei sa leggere, cerchi in questo elenco un acchiappa fantasmi!
MAGO
Acchiappa fantasmi?(Ride) ma ci sono qua io! Io parlo con gli spiriti, con i
fantasmi, con le persone! Parlo con tutti!
NINA
Finalmente! Abbiamo trovato uno che sa parlare con tutti!
MAGO
Sono il mago Oz Checazz! Io so tutto di tutti! io ci sento, perché ho le
orecchie! Ho sentito il vostro grido di aiuto, ed eccomi qua! (Tutti si
premurano a farlo sedere e farlo sentire a proprio agio)Ditemi tutto!
PEPPA
Dentro casa ha da stamattina che succedono cose strane! Porte che sbattono,
sedie che cadono ect...noi pensiamo ch’è lo spirito di nostro nonno, che siccome
non ha niente da fare, ci fa venire i vermi nello stomaco!
PIETRO
A me è già due volte che mi fa cacare sotto! Manco per le mutande posso fare!
PEPPA
Dice che ci tormenterà fino alla morte! Tutti e quattro siamo sposini! Dio
disse, andate e moltiplicatevi! Se moriamo senza fare figli, il mondo invece di
andar avanti va indietro!
MAGO
Sarà un gioco per me, cacciare via di casa, lo spirito! Per farlo, devo tirarla
fuori! (Si alza la veste. Pietro e Nicola lo fermano)
NICOLA
(In disparte) Proprio qua deve tirarla fuori, che ci sono signore!
MAGO
Ma io se non tiro fuori la mia palla, non riesco a vedere!
PIETRO
Mi ascolti, io da una vita le tengo al fresco, quando è ora di uscire la
galleria la trovano lo stesso! (il mago, trattenuto dai due maschi, a fatica,
infila le mani sotto la lunga veste, e tira fuori una sfera. I due si quietano)
NINA
(Sottovoce a Peppa) Ma che vuole fare? È venuto per giocare a palla?
PEPPA
Può essere che la deve tirare in testa al fantasma, per ucciderlo!
MAGO
Signore e signori, attanzion! Invocherò la formula per svegliare gli spiriti!
PIETRO
Ma che cavolo dice! Noi vogliamo che lei ne fa scappare quelli che abbiamo qua,
e lei ne chiama altri? Ma com’è pazzo!
MAGO
(il mago porta indice e pollice agli occhi e fatica a concentrarsi, tanto da
sforzarsi) Non ce la faccio! È troppo difficile connettermi! mi serve la carica!
NICOLA
Signor mago, se vuole ce l’ho un carica batteria in più!
MAGO
Ma che dici! Ho bisogno di cento mila lire per la connessione! (I ragazzi si
guardano perplessi, poi comandano Nina che esce e rientra con i soldi. il mago è
felice) Sedetevi intorno al tavolo e facciamo una seduta spiritica!
NINA
(Tutti si siedono tranne Nina impaurita. Tutti la incoraggiano, ma lei rifiuta)
No, mi spavento! Signor mago, sta seduta, la posso fare in piedi?
MAGO
Se è seduta spiritica, bisogna stare seduti! Altrimenti si chiamava in piedi
spiritica!
PIETRO
(Prende la moglie e la siede coccolandola) Ciccina mia, staccati le gambe e ti
sedi! non farti conoscere anche dal signor Cazz! Non succederà nulla! (Nina si
siede)
MAGO
(riporta indice e pollice agli occhi e piano piano si alza il tavolo. Tutti
impauriti, poi il mago emette un grido. Tutti scappano, nascondendosi ovunque
gli capiti. Alza le mani in cielo, e grida) fulmini, saette, trombe e bombette,
lassù nel cielo suonate e fischiate, fate bordello, a tutti gli spiriti
svegliate! Malibù ...malibù sentimi pure tu!
PEPPA
Mi scusi l’interruzione, ma il nostro fantasma si chiama Paolo! Non vorrei fare
confusione con gli spiriti dell’altra gente!
MAGO
Per questo cambiamento, mi dovete altre cento mila! (Nina riparte, prende altri
soldi e li da al mago, che li conserva sotto la veste) Paolù ...Paolù sentimi
pure tu! Sono Oz Checazz, dammi ascolto e nun fare lo strunz! (Mette una mano
dietro le orecchie per ascoltare. Porta le braccia all’altezza delle spalle e
inizia a danzare. I quattro, meravigliati) muovetevi insieme a me! (Tutti e
cinque, ballano in modo diverso, da sembrare scimmie ubriache) Fermi! (Cerca di
sentire dall’aldilà) Che dici? (Ai presenti) Sta arrivando lo spirito! (I
quattro si sistemano uno con l’altro. Poi sulla parete appare una figura umana.
i nipoti fuggono dietro il mago) Altro che spirito, sei un santo appiccicato al
muro! Dimmi spirito del cielo stellato, chi è il mago più bravo di tutto il
creato?
VOCE DI PALIDDU F. S.
(Il tono di voce, sarà tenebroso e con leggero eco) Checazz!
MAGO
Bravo! Da questo momento, devi obbedire alle mie ordinazioni! Dimmi, perché vuoi
la morte di questi quattro disgraziati!
VOCE DI PAOLO FUORI SCENA
Per parlare voglio esser pagato! Il prete senza soldi, non canta messa! (Il mago
fa occhio a Nina, che di corsa va a prendere i soldi e li poggia sul tavolo, il
mago li mette in tasca)
MAGO
(a Nina) Dalli a me! (A Paolo) I soldi li tengo io, poi ti manderò una
raccomandata!
VOCE DI PALIDDU F. S.
Grazie signor Checazz! Io non sono cattivo! Sono le ferite che mi fanno diventar
tale! Sa perché? (Iniziando dal mago, a girar tra i quattro, viene ripetuto il
“perchè?) per continuare, mi servono altri soldi!
MAGO
Forza, altri soldi al nostro spirito! Forza!
PEPPA
Per parlare, vuole la ricarica! Che ha il telefono incorporato? (Nina esce e
rientra con i soldi. li rimette sul tavolo e il mago li mette in tasca)
VOCE DI PALIDDU F. S.
Sono cattivo per colpa loro! Li tormenterò e non mi fermerò, perché... (Si
ripete la cantilena del perché sulle bocche di tutti)
MAGO
(A Nina) forza, soldi a palate, se nò, faremo notte! (Nina esce e rientra con i
soldi, dandoli al mago) Continua, i soldi sono in buone tasche!
VOCE DI PALIDDU F. S.
...Sono stati i primi loro a trattarmi male! sa perché? (Riparte la cantilena
del perchè. Il mago, batte le mani, per far si che Nina vada a prendere altri
soldi, che esegue e li da al mago, che da ordine a Paolo di continuare) mi
trattavano male, come un cane! Ma io debbo vendicarmi! Devo farli crepare tutti!
come loro hanno fatto con me! Mi tenevano in vita, sa perché? (Riparte la
cantilena del perché)
PIETRO
Mi ha stufato! Secondo me, si vuole fregare i nostri soldi, così parte e va a
fare la morte in vacanza! Ora soldi basta! (Riprendono le voci dei fantasmi,
cadono quadri sedie, si sentono rumori di ogni genere. (s’è possibile, sarebbe
buono aggiungere un filo di nylon in entrambi le estremità della scenografia e
appendere degli oggetti di plastica come bicchieri, piatti, pentole e farli
girare per la stanza) i Quattro sono spaventatissimi. Il mago si alza e ordina
la calma)
MAGO
Piatti, bicchiere, quadri, sedie e posate, vi ordino di tornare a posto e di non
fare stronzate! Date ascolto al mago Oz Checazz, non mi fate arrabbià, se nò, vi
faccio a pezz!
PIETRO
(Gli bacia la mano al mago) Grazie signor Cazz! Mi ha salvato la vita! Nina,
sbrigati e vai a prendere tutti i soldi che vuole il signorino spirito! Non
facciamogli perdere tempo. (Rientra Nina e Pietro le prende i soldi e li da lui
al mago) tenga questi soldi, il resto è mancia! Glielo dico al suo collega
spirito, che sono bravo!
MAGO
(Conserva i soldi) Paolo, tuo nipote ci ha lasciato pure la mancia! Ora continua
con il discorso!
VOCE DI PAOLO F. S.
Queste persone inutili, mi tenevano in vita per fregarmi la pensione! Grazie ad
essa vivevano da re, a e me mi trattavano come i porci! Ora signor mago, mi dia
la possibilità di scendere sulla terra, e di venir a casa mia!
MAGO
(I nipoti silenziosamente, per paura dello spirito, implorano il mago a non far
arrivare il nonno tra loro) ebbene si! Esaudirò il tuo desiderio! Ora io ti
ordino e telecomando, di venire tra noi. Quando sarai arrivato, batti un colpo!
(scompare la figura nel muro. Attimo di silenzio, poi si sentono picchiare alla
porta, tre colpi) Ho detto uno, no tre!
NINA
Non ci faccia caso, mio nonno è analfabetico! (Si apre la porta ed entra Paolo,
a passo lento. Vestito in modo decente. Segue le indicazioni del mago, che lo
porta a sedersi)
NICOLA
Che impressione, non si può guardare! Sembra un fantasma!
PEPPA
Vedete com’è ben vestito! Chissà, se gli daranno anche in cielo la pensione!
PIETRO
Ora capisco perché per parlare chiedeva soldi. deve pagarsi i debiti della bella
vita!
MAGO
Paolo, ora che sei tra noi, dimmi cosa vuoi!
PAOLO
Prima di tutto, i soldi che lei ha sotto la gonnellina!
MAGO
Sei venuto con questo pensiero? Stai tranquillo, che sono in buone mani!
PAOLO
Sono voluto venire, per dare una lezione a questa gente senza cuore! Farli
pentire del male che mi hanno fatto! La mia sete di vendetta, non nasce dal cuor
mio, è lo stesso male vostro che si sta riversando su di voi! Far piangere
qualcuno è facile, perché alcun male lambisce il nostro cuore! Un giorno quando
avrete figli, al solo pensiero che una lacrima di dolore potesse sfiorare il
loro cuore, vi brucerebbe dentro ancor prima che accadesse! Il male che oggi
facciamo, prima o poi in faccia torna!
PEPPA
(Quasi Piangente) Non sai quanto male mi fanno le tue parole, non perché in esse
vi sia dolore, ma dentro di me non c’è amore! Anche se non più peso la mia
parola, sinceramente ti dico, perdono nonno! (Si chiude il volto e piange)
NINA
(Testa abbassata)anch’io ti chiedo perdono!
NICOLA
(Testa abbassata) Ti chiedo perdono nonno, per il male che ti ho fatto!
PIETRO
(Testa calata) Davanti i miei occhi, vedo la mia stessa cattiveria, che mi
brucia! Se stasera fosse l’ultimo giorno della mia vita, voglio avere l’ultimo
battito per dirti, perdonami nonno! (Piange. Da fuori si sentono battere le
mani, a tempo ritmato, ed entra lo zio Carmelo, anche il mago si schiera al
fianco dello zio, battendo le mani)
PEPPA
Ma che significa?
ZIO CARMELO
Che significa? Il signor mago, è mio nipote! Figlio di mio figlio! È un attore
di teatro! pensate che calca i palchi di tutta la Sicilia!
NICOLA
(Nervoso) Questo significa che ci ha preso per i... (Zio Carmelo annuisce
allegramente) L’ultimo che si è preso gioco di me, si trova ricoverato al
cimitero comunale! (Tra i nipoti vi è un brusio di rabbia)
PIETRO
Allora, tutta la messa in scena della morte, lo spirito, è stata una farsa!
(Riprende il brusio)
PAOLO
Certo ch’è stata una farsa! Avete torto e parlate ancora? Non dovreste nemmeno
aprir bocca per la cattiveria che avete nel cuore!
PEPPA
Nonno, perché hai organizzato tutto questo?
ZIO CARMELO
L’organizzatore sono stato io! Vi ricordate un paio di giorni fa quando sono
venuto a casa vostra, e voi mi faceste credere che mio fratello fosse pazzo? Ed
io vi credevo! Quando seppi la verità, che voi la trattavate solo per lo scopo
della pensione, non ci ho visto più! Conoscendo la bravura di mio nipote, ho
creato questa commedia! (i quattro nipoti tengono la testa abbassata)
PIETRO
(Pietro e Nicola, escono di scena, e rientrano con dei soldi in mano. li
poggiano sul tavolo) tieni nonno! questi sono tutti i soldi che abbiamo! Non
siamo degni di tenerli! Guadagnati con la cattiveria, sopra il cuore d’oro di
una persona speciale!
NICOLA
Io credevo di essere scaltro a campare senza lavorare! Che valore ha guadagnare
soldi, quando non si ha la dignità di guardarsi allo specchio e chiamarsi, uomo!
PAOLO
I soldi, grazia e disgrazia! Grazia per i beni che ci danno. Disgrazia per il
male che ci fanno! Pensandoci bene, sono pezzi di carta colorate, ognuno di noi,
vorrebbe averne a palate! Con tanti soldi, si fanno palazzi e castelli, basta un
solo soldo, per rovinare le famiglie! Io direi di fare solo una cosa, di non
dire siamo morti di fame, perché è solo una scusa. Accontentiamoci di quel poco
che abbiamo, non cerchiamo di aver troppo, altrimenti ci strozziamo! Pensiamo
che c’è chi non ha nemmeno la metà di ciò che possediamo, ringraziamo il padre
nostro, che ogni giorno un piatto caldo in tavola troviamo! E se proprio
cristiani ci vogliamo chiamare, diamo un pezzo del nostro pane, a chi non ha da
mangiare!
ZIO CARMELO
Sante parole caro Paolo! Allora ragazzi, da stasera in poi, dovete avere più
sentimento, e vi dovete amare e stimare tra di voi! In questo mondo, siamo tutti
di passaggio, le ricchezze che qui accumuliamo, morendo rimangono qua! Vero che
i soldi ci fanno star bene, ma no che per averli, dobbiamo perdere la nostra
vita, eh!
PIETRO
Zio, te la posso fare una domanda? Ma come hai fatto a fare, tutto questo
tricche e tracche?
ZIO CARMELO
Vedi che io sono un autore di vita! Sperimento la qualsiasi! Quando decisi di
fare questo scherzo, dissi a vostro nonno di darmi le chiavi di casa! quando voi
l’altro girono non c’eravate, io ho combinato il casino!
PIETRO
E bravo lo zio! Mi hai fatto cacare sotto!
NINA
A me, mi hai fatto venire i vermi allo stomaco! Speriamo che stanotte, non mi
vengono gli incubbi! (Si sente bussare, va Nina apre e non c’è nessuno) di nuovo
gli è preso! Bussano e non c’è nessuno!
ZIO CARMELO
Allora, non hai capito niente! Quando sentivate bussare, ero io con un bastne
lungo tre metri! Bussavo, e mi ritiravo! (bussano di nuovo, apre Nina e non c’è
nessuno)
NICOLA
Zio, se tu sei qua, lo spirito del nonno è qua, chi è che bussa? (Cade a terra
un quadro, facendo balzare tutti in aria. Si sentono le risa di fantasmi, tutti
si traumatizzano)
MAGO
(Spaventati) Quando ho fatto l’invocazione degli spiriti ho usato parole
inventate! Non vorrei che scherzando scherzando, ho svegliato veramente gli
spiriti! (inizia a crearsi un trambusto di rumori, grida, cadono il resto di
quadri, sedie che si muovono, luce a intermittenza, il cu cu...)
PAOLO
(Gridando) Ragazzi, a schifio è finito!!!!!!!!!!!!! (Scappano tutti di scena
urlando. Piano piano cala il sipario)
FINE