STABAT  MATER

Oratorio di passione e morte sotto la croce di

Antonio  Sapienza


Le musiche che accompagneranno il recital, saranno scelte a cura della regia.


Personaggi: Maria, Madre di Gesù;
                    Voce dall’esterno


PROLOGO
(Facoltativo)

Salone di una struttura assistenziale per anziani, dove si svolgerà il recital. Sulla scena nuda ma con in vista- sullo sfondo neutro, in trasparenza, ma distintamente- di una grande croce nera, macchiata di rosso, leggermente inclinata. Dalle quinte, intanto che si svolgeranno i preparativi per l’inizio dell’Oratorio, si alzerà una voce rauca che protesterà:

Voce:
Ma di cosa parlate?
di Gesù
dell’amore,
della speranza?
Ma ci vedete?
Sapete dove siamo?
Siamo in un lazzaretto!
-ricovero per vecchi-
abbandonati da tutti,
lasciati in mezzo alla sofferenza,
alla disperazione e, qualche volta,
alla pazzia dei compagni più sfortunati
- e neanche il pianto
più ci dà conforto.

Qui c’è solo amarezza- ineluttabile!
Qui è patimento,
giorno dopo giorno,
monotono, martellante, incessante
- senza scampo!
Con la sola visone della
libertà attraverso la morte,
che, per noi, arriva sempre di notte, discreta, veloce,
per non disturbare.

E voi ci parlate di
Gesù
della speranza.
Ma qui c’è solo disperazione,
Qui la speranza non esiste!

Voce dall’esterno:
Fate silenzio, iniziamo!


ORATORIO

Quindi entrerà in scena Maria (la scena della croce sarà quella descritta più sopra), la quale si porrà come se fosse accovacciata ai piedi della predetta croce. Poco dopo, con una musica appropriata, il recital inizierà. Luci su Maria, la quale, lentamente, si alzerà e, rivolgendosi al pubblico, declamerà come se ricordasse.

Musica

Maria:

…E fu un giorno
lontano nel tempo
- in una Terra di Immani Contraddizioni,
tra una Genia Eletta e
Maledetta -
Dove il Signore vi manderà un Virgulto,
Stendardo per le genti,
partorito da Vergine,
sul Quale porrà il suo Spirito.
Ed Egli vi giudicherà secondo
Giustizia!
In
Passarono i secoli;
poi, giunse il tempo.
E, in Galilea,
una Luce, nella notte,
fasciò` una
Vergine.

Musica

Maria:     
Dissi all’Angelo della Luce:
Ma… come può accadere ciò?  
Udii, chinai la testa e dissi:                                                                                  
Sia fatta la Sua volontà;
poi una saetta e un tuono lacerarono la notte e concepii
l’Inconcepibile:
E l’anima mia, esultò e gioì.

Ma prima di lui
Ci fu una voce che gridò nel deserto,
che inginocchiandosi,
mi chiamò beata.
Poi confessò:
Esultai nel seno di mia madre
quando lo riconobbi nel tuo seno.
Sentii vicina la salvezza degli uomini!

Il mio mandato mi pressava:

Purificai nel deserto
il corpo e lo spirito:
divennero sano l'uno, forte l'altro!

Poi ho gridato,
per la certezza che v'era in me,
l'approssimarsi del suo Regno!

E` venuto dopo, era prima!
Io con l'acqua calerò,
Lui, col fuoco, crescerà!

E sarà Gesù Salvatore.

Musica
                                
Ah, Simeone, Simeone,
uomo giusto e pio,
perche` aspettasti me e il mio bambino
davanti al tempio di Dio?

Perche` ci aspettasti?
Perche` l'hai voluto vedere
prima di ricongiungerti ai tuoi antenati?
Perche` profetasti la sua grandezza
e vi unisti la mia angoscia?

Voce dall’esterno:        

…e una spada ti trapasserà l'anima...

Musica

e intanto passarono i giorni...

Musica

Maria:

Figlio d'amore e di spine;
figlio di gioie e di sospiri;
figlio carnale e soffio divino, ascolta.
Ascolta questo afflitto cuore, lacerato dal pianto dei sofferenti;
ascolta la mia anima che ti supplica.
Conforta gli addolorati. Io nulla posso senza di te, e nell'impotenza mi struggo!
Io ti importuno con le mie umili preghiere,
mentre so qual è la tua missione.
Perché sono una sciocca, una povera donna sciocca, ma che ha tanta fede in te.


Voce dall’esterno (con vari toni):                   

Beati i poveri di spirito?
Ma è un pazzo!
E’ un impostore.
Un visionario.  
Un sacrilego!

Maria:

Figlio, figlio! guarda quante nuvole si addensano sul tuo capo;
guarda quanti nemici si pongono sul tuo cammino.
Essi come pantere stanno in agguato per ghermire l'agnello.
Se tu mi ascoltassi... ti prego, figlio, ti prego, non salire a Gerusalemme.
Salva la tua vita.
Fa che quella spada non trafigga la mia anima.

Egli
ha manifestato il Padre,
ardentemente ha predicato il Regno...

le strade di Giudea, di Samaria,
di Galilea bevvero il suo sudore.

Povero tra poveri,
temuto dai sacerdoti,
tollerato dai potenti,
i ricchi ha sferzato!

Solo d'amore parlò alle mutevoli folle...

Il tempo è concluso:
Morire è duro,
saper di morire atroce,
morire giovane, assurdo!

L'angoscia s'appressa,
suda sangue,
agonizza!

Voce dall’esterno:
Uomini!
Deboli uomini, svegliatevi,
confortatelo, aiutatelo.
Dio non può!


Musica drammatica

Maria (imiterà le voci di tutti, farisei, pilato, popolo):                       

È giusto che muoia un solo uomo per tutto il popolo!
- Sei tu il figlio di Dio?
 Tu l'hai detto.
- Ha bestemmiato, sia messo a morte!
- Portatelo da Pilato!
 Che sia sputato, battuto e lapidato.
- Quest'uomo s'è fatto Re!
    Crocifiggilo! Pilato-
- Sei tu Re?
 Sono Re, ma non di questo mondo.
 D'un altro mondo? Ma di cosa parli, straccione.
Parlo della Verità.
 La Verità? Cos'è la Verità... cos'è la Verità!!
 Crocifiggilo!
 Filosofo, non trovo colpe in te, vai via.
 Condannalo Pilato. Deve morire!
Ma quest'uomo è innocuo. È solo un visionario.
È un rivoluzionario.
Ha complottato contro Cesare, e Cesare non t'approverebbe...
 Crocifiggilo!
Orbene, udite le accuse, sentite le testimonianze, considerate le circostanze, io, Ponzio Pilato, Procuratore di Roma, condanno alla crocifissione quest'uomo innocente. È vostro!
Sul Golgota, sul Golgota insieme ai ladroni!
Che sia d'ammonimento ai ribelli, agl'imbroglioni!
È innocente!
 Spargete il suo sangue.
Spezzategli le ossa.
 Dividetevi le vesti: nudo deve morire!
 È innocente!
È giusto che muoia un solo uomo, per tutto il popolo?
- È innocente...

Musica

Voce dall’esterno:

L'ora sesta lo trovò crocifisso.
Un'iscrizione lo scherniva:
Re dei giudei, diceva.
Ma figlio dell'uomo fu!

Maria:

La folla l'oltraggiava,
i sacerdoti, nel delirio del vilipendio,
gridavano:" Sei l'Eletto di Dio,
hai confidato in Lui,
hai salvato gli altri,
salva te stesso!"
I soldati, ciechi molossi,
nella loro sanguinaria follia,
tragicamente lo beffeggiavano:
" Scendi dalla croce Re dei giudei!"

Voce dall’esterno:

Inesorabile l'ora sesta s'appressa,
la morte s'avvicina,
i tempi sono conclusi!
Figlio dell'uomo fu,
Salvatore sarà,
Dio è!

Musica

Maria:

Guizzi di Verità sul Golgota,
scrosciano su uomini induriti:
Carnefici, boia impietosi,
spietati esecutori,
angosciati,
atterriti,
pentiti!
a Dio gridano:
Pietà!

Musica ossessiva

E una spada ti trapasserà l'anima!
E una spada… ti trapasserà... l'anima...
Mi rintronava nelle orecchie.

Musica             

Voce dall’esterno:

E la profezia, si avverò!

E la spada trafisse la sua anima.

 Quella spada d'antica profezia,
affondò nelle sue carni lenta, inesorabile, assassina.
il sangue sgorgò, mutandosi in lacrime amare,
che caddero ai piedi della croce, unendosi al sangue del figlio:
la terra bevve, e traboccò di dolore, di passione, di morte.
E la macchia rossastra si allargò, tingendo di rosso carnefici, soldati, sacerdoti, e il mondo intero.
Poi un boato, tutto il Creato, contrito, prese il lutto.

Maria:

Ma quella spada
colpirà!
Inesorabilmente ancora colpirà!
Colpirà perche` fu forgiata per tale scopo;
Colpirà perche` dopo di me
si accanirà su tante madri sventurate;
colpirà affinche` gli innocenti piangano:
colpirà per la vendetta, la potenza,
l'ambizione,
che tutti gli uomini di tutti i tempi
cercheranno attraverso le vie tortuose
del delitto!

Ma quella spada è anche spada
di Giustizia,
e senza la Misericordia Divina,
colpirà tutti gli stolti
che si saranno levati contro i legittimi
diritti naturali
di tutti gli uomini della terra!

Musica

Voce dall’esterno:

Infine l'ora sesta lo trovò crocifisso.
Un'iscrizione lo schermiva:
Re dei Giudei,
Ma Figlio dell'Uomo fu.
Salvatore sarà.
Dio è.

La morte è` vicina.
Gridò:
Mio Dio, mio Dio perchè m'hai
abbandonato?
I Tempi sono conclusi:
A te Padre rimetto il mio
Spirito.

La morte attanaglia l'umana carne,

…ma Figlio dell'Uomo fu;
Salvatore sarà;
Dio è!

Musica

Maria:

Mio figlio,
come un malfattore fu legato...
Da Caifa, poi da Pilato,
fu potato
e prima da Erode, che l'ha oltraggiato.
Dai soldati, di spine, fu incoronato.
Poi Insultato, frustato e appeso alla  Croce.

Come l'innocente sacrificale agnello,
fu portato al macello.
Denunciato con false accuse;
con falsa pietà, frustato;
con ingiusta giustizia, crocefisso!
Esiste un delitto più atroce?

Sanguinante, da tutti abbandonato,
fu solo nell'angustia.
Un soldato n'ebbe pietà:
L'ha dissetato.
Poi il tetano l'ha logorato,
ha tremato la terra,
si e` squarciato il Velo,
la natura ha preso il lutto, quando perdonato
i carnefici, è spirato!

Caifa, sacerdoti! perchè non strappaste le vesti?-

Voce dall’esterno:

Maria, Pilato ti ha concesso il corpo del Nazareno, ma i discepoli sono spariti, chi ti aiuterà?

Maria:

Farò tutto da me. Io lo schioderò, io lo toglierò dalla croce, io asciugherò il suo sangue. Lo laverò, lo ungerò, lo fascerò. Io lo deporrò nel sepolcro.


Voce dall’esterno:

Ma non abbiamo un sepolcro…

Maria:

Lo scaverò! Scaverò un sepolcro nella roccia con le unghie; lo scaverò palmo dopo palmo, lentamente, con pazienza; lo scaverò come se stessi celebrando una cerimonia, un rito, un sacrificio a Dio. Lo farò profondo, quindi deporrò mio figlio, poi lo coprirò col sudario...


Voce dall’esterno:

Quale sudario? Non hai un sudario.

Maria:

Lo tesserò con le mie mani, come quando tessevo le sue vesticciole, quando era fanciullo. Lo tesserò col lino che tenni in serbo per la sua nascita e che non usai mai, perché nacque forestiero. Lo tesserò, poi lo coprirò e lo profumerò E lo seppellirò rotolando una grossa pietra e sigillerò il sepolcro.
Così sarà!


Voce dall’esterno:   


Dicci dov'è sepolto,
lo cospargeremo di olio profumato,
lo ungeremo con mirra e aloe.

Maria:

La tomba è ormai vuota.
Come aveva predetto, il terzo giorno è risuscitato.
Nella pienezza dei tempi
al Padre Suo è tornato.
I sapienti sono confusi,
e i poveri hanno esultato.

 Voce dall’esterno:

Madre dolorosa, madre degna di ogni pietà, apri il tuo cuore, parlaci, dicci.


Maria:

Ecco cosa vi dico:

Andate – su tutta la Terra e annunziate quello che è successo qui, oggi, in questo lembo di mondo.
Andare- e portate la pace e la giustizia;
Andate- cercate, chiamate i sofferenti, ascoltateli, condividete le loro pene;
Andate-  Consolate - le madri in angustia, le afflitte di tutto il mondo,
Andate –confortate tutte le madri addolorate
… come me.

Ecco:
Mio figlio è morto!
E’ stato ingiustamente condannato,
è stato sputato, frustato e insultato prima di essere inchiodato su quell'infame legno.
E lì, dopo un'atroce agonia, dopo che i chiodi gli hanno lacerato le carni;
dopo che il soldato gli ha squarciato il petto;
dopo che il tetano, fibra dopo fibra, l'ha logorato; dopo la macabra ironia dei soldati e dei sacerdoti;
dopo che il popolo, prima osannante, l'ha deriso, da miserabile, e senza nessun conforto, è spirato.
Ditemi, se sapete: esiste al mondo una morte più feroce, più meschina, più ingiusta?
Ecco, le mie ultime forze, insieme alle residue lacrime, sono state lasciate là, sul Golgota; quasi in pegno della mia prossima morte.
Adesso vivo in un corpo avvizzito, ho l'anima inaridita e lo spirito è talmente contrito, da anelare già la sua liberazione da questa vita di sofferenze.

Il cerchio si è ormai chiuso.
Ora, in questo posto non c’è più nulla da fare… già, perché forse sapevo e non capivo; forse capivo e non avevo certezza.

Ma adesso so’, e aspetto fiduciosa la sua venuta.

Voce dall’esterno:

Ma Verrà?

Maria:

Verrà, lo ha promesso.
Lo aspetteremo.
Nel frattempo dobbiamo portare la sua buona novella fino ai confini del mondo; fin dove c'è un fratello che soffre,
 e annunziate a tutti gli uomini quello che è successo qui, oggi, in questo lembo di mondo.


Voce dall’esterno:

Maria, ritornerà; ma troverà la Fede sulla terra? –


Maria:

Si, la troverà!
Ma dopo che l'uomo con
rivoluzioni e guerre,
avrà fatto molte vittime
innocenti;
dopo che avrà inventato le armi più
micidiali,
e ad esse rinunciato;
quando non dirà più:
Questo è mio!
Quando amerà l'altro;
quando, in pace,
si sarà lanciato nello
Spazio.

Proprio in quei giorni,
nell'armonia del
Cosmo,
si leggerà:
Io sono la Parola,
e tu, chi sei?

Solo allora sarà abbattuto
l'ultimo ostacolo tra l'uomo e
Cristo: la superbia!
Solo allora, Cristo, tornerà
e troverà la Fede sulla
Terra.

Musica, primo finale

Buio

Fine
                          


Secondo finale

Buio su Maria, luce soffusa nella quale s’intravvede tra la scena trasparente un uomo lacero e stanco.

Voce dall’esterno:

Tu sei Giuda d’Iscariot per il disprezzo del mondo.
(l’uomo si inginocchia come in espiazione)
sei il maledetto in eterno!

Eri giovane, forte, intelligente, istruito…
Ma commettesti l’errore che ti ridusse così:
Vecchio, cadente, malandato.
Dici di non sapere di sbagliare?
Nessun dubbio mi aveva mai sfiorato?
No, tu sapevi chi era
Ma non fosti pronto alle Sue parole.
 non comprendesti la Carità!
Stolto che fosti!
Pur sapendo, chiedesti altro.
Nella certezza, chiedesti l’umano.
E diventasti pietra d’inciampo
E il rimorso ora ti rode
Dai tempi passati
Fino
All’avvenire.
Al suo ritorno.

Però…però…

…E se venisse ora?

Ortodossi,
Cattolici,
mille chiese protestanti;
 dov'è la fede sulla Terra?
Forse a Pretoria, in Palestina? o in Irlanda?
Forse è a Waco, o nell'Europa stanca?
Oppure col Balcano,
che armi in mano,
violenza nello spirito,
stupro nel corpo,
rincorre il musulmano?
O forse tra le mille guerre che insanguinano il mondo?

(a discrezione della regia menzionare altri fatti tragici più attuali)

No! No!
Avvicinatevi a me, amici miei...
ancora più vicini... ascoltatemi,
ve lo dico in un orecchio:
Essa è incastonata nei cuori
dei Poveri in Spirito,
che La custodiscono
gelosamente,
per consegnarla al
Cristo,
nel giorno che verrà!
Ma voi zitti, mi raccomando,
non ditelo a nessuno!


Le luci lentamente caleranno, fino al buio.

Fine