Una storia da lontano

di

Giancarlo Loffarelli

 

personaggi

Claudia (37 anni)

Massimo (40 anni)

 

A Roma, ai nostri giorni. Tardo pomeriggio di fine luglio.

Studio in casa di Claudia. Arredato con un gusto particolare per l'antiquariato. Molti libri e molte carte. Un disordine meticolosamente tenuto.

Ad apertura di sipario, la scena è vuota. Dopo un po', entra Claudia. Siede alla scrivania e comincia a mettere a posto le carte che vi sono sopra. Poi prende un fotografia che era già poggiata sulla scrivania e la osserva lungamente: il suo sguardo appare commosso, come se la fotografia le facesse tornare alla mente qualcosa di bello ma di ormai passato. Claudia sta continuando a guardare la foto quando squilla il telefono; si alza a e va a rispondere ad un cordless che stava poggiato su di una sedia. All'inizio parla stando in piedi, poi comincia a muoversi: un po' siede, un po' si alza; mangiucchia qualcosa che trova poggiato su di un mobile, si accende una sigaretta. Non è nervosa. Almeno, non sembra. Però non riesce a star ferma.

 

CLAUDIA (parlando al telefono) Pronto!… Ciao! Allora, come va? Tutto a posto?… A che ora siete arrivati?… Il viaggio com'è andato?… Senti, e… e la traversata?… Il mare era mosso?… Meglio così! E la casa com'è? E' pulita?… Fabio che sta facendo?… Poi me lo passi… No, dimmi un po', descrivimi un po' com'è là… Sì… Sì… Ah… Ci sono zanzare?… E che ne so: un'isola!… E adesso che fate?… Va be', meglio così… Comunque nella sacca rossa hai tutto quello che potrebbe servirti per Fabio quando fa il bagno… Pure per te, che c'entra!… Fabio ha chiesto di me?… Andiamo bene: già s'è scordato che ci ha una madre!… Io?… Non so di preciso: forse fra una settimana, dipende da quanto tempo ci mettiamo a scrivere questo soggetto… No! E se dovevamo scrivere tutta la sceneggiatura non bastavano tre mesi: il soggetto solo, forse la scaletta, vediamo… Non vedo l'ora di raggiungervi… E lo so: alla RAI così lavorano: per loro il periodo estivo è quello migliore per queste cose… M'hanno dato questi tempi e non è un lavoro che posso perdere, no?… Massimo arriva tra poco. Ah, non te l'avevo detto?… Pensavo proprio di avertelo detto: gli ho chiesto se mi dà una mano… Ma sicuro proprio…? Ma sì che te l'avevo detto… Va be', comunque… No, sì, dicevo che… Una consulenza più che altro, trattandosi di due filosofi. Io mi sono studiate bene le vite - bene! Abbastanza bene! - ma non so che pesci prendere se entriamo nell'ambito dei loro ragionamenti… Guarda che te l'avevo detto…! Va bene, non insisto… Sì, te lo saluto: appena arriva te lo saluto. Passami Fabio!… Fabio, piccolino, che fai?… Stai con papà? Bravo!… Cosa?… Sì, mamma viene presto… Quando vengo mi fai vedere tutti i disegni che hai fatto, va bene?… Fabio?… Hai mangiato?… Guarda che devi dare ascolto a quello che ti dice papà, sai?… Va bene! Mandami un bacetto, dai!… (Pure lei manda dei baci per telefono) Ciao, piccolino, ripassami papà!… Sandro?… Eh!… Allora poi ti richiamo io… Come?… Sì, a Massimo già gliel'ho detto se volevano venire pure lui e sua moglie a Salina… No, ha detto che andranno dai suoceri. Credo abbia deciso lei… Sì, lo sai com'è Massimo: basta che lei gli chieda qualcosa…! Posso dirglielo pure un'altra volta ma non credo che… (suonano alla porta. Claudia va ad aprire sempre parlando al telefono) Scusa, stanno suonando… dev'essere Massimo. Aspetta un attimo che apro eh… (entra Massimo) Infatti è lui!… Sì, va bene, te lo passo subito… (porge il telefono a Massimo)

 

MASSIMO (a bassa voce) Chi è?

 

CLAUDIA E' Sandro, ti vuole salutare. (Mentre Massimo parla, Claudia sistema il tavolo per il lavoro)

 

MASSIMO (al telefono) Te la spassi, eh!… Ciao!… Tu al sole attorniato da chissà quante belle… Non mi dire di no che non ci credo… E noi qua a lavorare… E che ci posso fare se tua moglie m'ha incastrato?… Voglio vedere se poi non prendo una percentuale sugli incassi!… Senti, che fai?… E Fabio?… Dagli un bacione!… Senti, ma quand'è che tornate?… No, lo sai che il venti iniziamo il torneo…? Va be', basta che ci sei per quel periodo… Un posto in panchina non te lo toglie nessuno… Io?!… Vorrei vedervi senza di me in campo… No, no, vi ringrazio… Certo, mi piacerebbe: ma che scherzi…? Gliel'ho già detto a Claudia: noi andiamo dai suoceri… Eh, sì…! No, non mi dispiace, ti dirò che non mi dispiace… Il prossimo anno magari… Ecco, sì… no, questo proprio stavo… proprio questo stavo… Il prossimo anno ci organizziamo per tempo e andiamo tutti e quattro insieme… Va bene, ti saluto… Ciao, ciao… Ti ripasso Claudia… Ciao! (Dà il telefono a Claudia)

 

CLAUDIA (al telefono) Sandro? Allora mi raccomando, sta' attento a Fabio… Ma no, dico così per dire!… Per qualsiasi cosa mi chiami, va bene?… Ciao, ci risentiamo stasera… Chiamo io appena abbiamo finito qui con Massimo… No: finito per oggi… E sì, credo che dovrà venire per due o tre giorni almeno… Gli faccio fare avanti e indietro… Va bene?… Ciao. (Aggancia. Poi a Massimo, scambiandosi un bacio sulle guance) Non ci siamo neppure salutati…

 

MASSIMO Ciao!… Uff, che caldo!

 

CLAUDIA Fa caldo, sì!

 

MASSIMO Quando sono partiti?

 

CLAUDIA Stamattina presto. Guarda, non hai idea di come mi rode questa cosa! Che problema c'era se cominciavo il lavoro a settembre?

 

MASSIMO No, infatti mi sembra strano come periodo…

 

CLAUDIA E' assurdo, guarda!

 

MASSIMO Ma perché, quando si deve girare questo film?

 

CLAUDIA Lo sai tu?… E' qualche burocrate che ha deciso che il soggetto bisognava consegnarlo entro luglio e così deve essere; poi le riprese magari iniziano fra un paio d'anni, chi lo sa?… Scusami se t'ho coinvolto, sai…

 

MASSIMO Figurati…

 

CLAUDIA E' che non me la sentivo di scrivere su persone così complicate, senza una consulenza… Solo che t'ho messo in mezzo con questo caldo…

 

MASSIMO E' stata un'occasione per rivedermi alcune cose che avevo lasciato da qualche anno…

 

CLAUDIA Ti sei rimesso a studiare? Che caro!

 

MASSIMO No: che studiare! Gli ultimi corsi all'Università li ho tenuti su altre cose…

 

CLAUDIA Hai letto quel libro su loro due, che t'ho dato?

 

MASSIMO Ah, te l'ho riportato… (lo prende da una borsa che ha con sé e lo restituisce a Claudia)

 

CLAUDIA T'è piaciuto? (Poggia il libro da qualche parte. Il libro dovrà essere sempre visibile, lì dove è poggiato, per tutto lo spettacolo)

 

MASSIMO Sì, bello! C'erano degli aspetti della loro vita privata che non conoscevo: molto interessante!

 

CLAUDIA Vero?

 

MASSIMO Ho visto che tu l'avevi massacrato quel libro: sottolineature, appunti…

 

CLAUDIA Io è così che leggo…

 

MASSIMO No… sì, anche a me piacciono i libri vissuti…

 

CLAUDIA E' stato una rivelazione quel libro per me… La vita di questi due è qualcosa… qualcosa di sconvolgente…

 

MASSIMO Sai che si sentiva il tuo profumo sul libro?

 

CLAUDIA Cosa?

 

MASSIMO Sul libro… si sentiva il tuo profumo.

 

CLAUDIA Dai!… Sul serio?

 

MASSIMO Sul serio!

 

CLAUDIA Non può essere: i libri sanno di petrolio!

 

MASSIMO Bisogna saper distinguere gli odori…

 

CLAUDIA Sì, adesso è arrivato il gourmet dei libri!

 

MASSIMO Un'altra volta che abbiamo tempo mi metti alla prova!

 

CLAUDIA Voglio proprio metterti alla prova!

 

MASSIMO L'unica cosa è che il libro è carente sull'aspetto del loro pensiero che invece è una cosa molto importante…

 

CLAUDIA Ecco: fai conto che io invece conosco solo l'aspetto privato della loro vita.

 

MASSIMO Senti, prima di cominciare però, mi devi levare una curiosità.

 

CLAUDIA Dimmi.

 

MASSIMO Tu credi davvero che un film su Hannah Arendt e Martin Heidegger possa interessare qualcuno? Cioè: alla RAI credono che questa cosa possa appassionare qualcuno al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori?

 

CLAUDIA Guarda che io credo che i meno interessati al film saranno proprio gli addetti ai lavori…

 

MASSIMO Come?

 

CLAUDIA Il film è una storia d'amore. Punto. Niente di più che una meravigliosa storia d'amore. Una storia d'amore che, però, ha avuto due protagonisti straordinari, fuori del comune… Basta col minimalismo, senti! Questo mi interessava fare…! Che vedi in televisione da qualche anno a questa parte? Storie di che? Storie di chi? Avvocati, medici, poliziotti, carabinieri… Io voglio scrivere una storia che ha per protagonisti due delle più grandi menti del Novecento; ma non per fare agli spettatori due palle così! No, per dimostrare che le storie d'amore possono volare pure a mille metri da terra! Questo voglio fare… Questo faremo!

 

MASSIMO (pausa) E hai pure trovato qualche funzionario che t'appoggiasse un'idea del genere!

 

CLAUDIA Non pare vero, eh?

 

MASSIMO No.

 

CLAUDIA Non ci credevo neppure io quando mi son sentita dire: "Okay! La voglio mettere alla prova. Se questi cazzo di filosofi hanno fatto qualcosa che possa appassionare la mia donna di servizio, lei avrà un futuro qua dentro!"

 

MASSIMO Me lo devi far conoscere questo eroe!

 

CLAUDIA Parla come uno che sembra che i dialoghi glieli ha scritti Woody Allen, però è un vero eroe, senti!

 

MASSIMO Pienamente d'accordo!

 

CLAUDIA Ne verrà fuori un film che sarà la sintesi di un secolo, te lo prometto!

 

MASSIMO Se lo dici tu!

 

CLAUDIA Tua moglie come l'ha presa?

 

MASSIMO Cosa?

 

CLAUDIA Questa mia idea di coinvolgerti in questo lavoro?

 

MASSIMO Bene, come doveva prenderla? Lei ancora non chiude lo studio, per cui…! Voglio dire: starmene a casa tutto il giorno, o in giro da qualche parte, o qui a schiattare di caldo con te a scrivere…

 

CLAUDIA Meglio schiattare di caldo con me a scrivere, no?

 

MASSIMO Manco a dirlo!… Un condizionatore?… Niente eh!

 

CLAUDIA Sono contraria!

 

MASSIMO E' ovvio!

 

CLAUDIA Non sfottere!

 

MASSIMO Finché riuscirai a fare a meno del condizionatore, puoi sempre dire che la tecnologia non ha ancora avuto la meglio sulla tua anima…!

 

CLAUDIA Non sfottere!

 

MASSIMO Non mi permetterei mai!

 

CLAUDIA Preferisco tenere aperte le finestre…

 

MASSIMO E farti riempire di pizzichi dalle zanzare…

 

CLAUDIA Ho le zanzariere a tutte le finestre!

 

MASSIMO Però! Che organizzazione!

 

CLAUDIA (ride imbarazzata) Oh, insomma…!

 

MASSIMO (pausa) Cominciamo?

 

CLAUDIA Ecco: prima cominciamo e prima finiamo!

 

MASSIMO Dai, scherzo! Finiamo quando dobbiamo finire. Allora: da dove cominciamo?

 

CLAUDIA (mentre si siedono) Senti, io pensavo di cominciare dalla fine.

 

MASSIMO In che senso?

 

CLAUDIA Voglio dire: quasi dalla fine. Nel 1969, quando lui ha ottant'anni e lei sessantatré. Lui sta a casa con la moglie e lei, col marito, va a trovarlo.

 

MASSIMO Perché vuoi cominciare dalla fine?

 

CLAUDIA Vorrei che tutto il film fosse un grande, lunghissimo flashback. Iniziamo quando tutto sembra finito: lo spettatore vede due coppie di anziani - marito e moglie, marito e moglie - amici qualunque che si fanno visita. Il film deve iniziare… deve iniziare nella banalità più assoluta. Per cinque minuti, almeno per cinque minuti - caso mai, non per più di cinque minuti - il pubblico deve quasi convincersi di essersi beccata una fregatura.

 

MASSIMO Ho capito, ma al quinto minuto bisogna inventarsi qualcosa per farlo ricredere!

 

CLAUDIA Non ti preoccupare: ho un'idea al riguardo.

 

MASSIMO E cioè?

 

CLAUDIA Te la dico fra un poco. Cerchiamo intanto di definire questi cinque minuti iniziali.

 

MASSIMO Mi sembra che li hai già in mente, no?

 

CLAUDIA (Pausa.) "Martin, sono arrivati i signori Blücher." Queste parole me le immagino ancora sul nero dei titoli di testa. Poi vediamo lo studio di Martin Heidegger nella sua casa di Freiburg. Lui ringrazia la moglie e accenna a pettinarsi con le mani… Ecco: questo gesto, così semplice, deve apparire un po' strano in un vecchio di ottant'anni, però al momento non ci si deve fare troppa attenzione… Come se fosse un gesto abituale, una vecchia abitudine acquisita… Soltanto dopo, molto dopo, si dovrà capire che il gesto invece aveva un significato preciso… Lui che ha… che ha come un rigurgito adolescenziale: il ragazzetto che si prepara all'incontro con lei… La moglie gli sistema il vestito e fa un rapido gesto con la mano come per calmarlo. Perché lui appare agitato… Esterno della casa. Un bel giardino nell'atmosfera autunnale… tutto su gradazioni di colore fra l'arancio ed il marrone. Un uomo e una donna: Hannah a Heinrich, suo marito. Lei fuma, tanto per cambiare!… Siamo di nuovo dentro la casa. Rimasto solo, Martin va a prendere un libro che teneva in un cassetto. Si siede, sfoglia il libro e ne accarezza la copertina, poi lo poggia dinanzi a sé e resta immobile, gli occhi fissi nel vuoto…

 

MASSIMO Perché questi gesti?

 

CLAUDIA Non lo so… mi piacciono… Soprattutto, però… anticipano una situazione analoga: stessi gesti… stessa carezza, stesso poggiare qualcosa dinanzi a sé… Una situazione che si verificherà qualche anno dopo… e sarà tutto molto diverso…

 

MASSIMO (pausa) Va bene, mi dirai…! Vai avanti!

 

CLAUDIA Dunque… Lui si siede, sfoglia il libro… accarezza la copertina… lo poggia dinanzi a sé e resta immobile… gli occhi fissi nel vuoto… Dopo qualche istante rientra Elfride, la moglie, seguita da Hannah ed Heinrich. I saluti, i convenevoli… un po' d'imbarazzo. Particolare importante: spinte da Martin, Hannah ed Elfride, per la prima volta in vita loro, si danno del tu. Per Martin è un successo: le donne della sua vita che si danno del tu come due vecchie amiche…

 

MASSIMO Bello!… Un bell'inizio: davvero!… Solo che, fino a questo punto… il pubblico non sa chi è Hannah… Quindi non farà neppure caso al fatto che per lui è tanto importante che loro due si diano del tu… o al fatto che lui si aggiusta i capelli prima che entri lei…!

 

CLAUDIA Infatti!… Questo, allora… voglio dire, questo particolare bisognerà riprenderlo in seguito in un contesto significativo: quello che adesso appare un fatto privo d'importanza, in un altro contesto, improvvisamente, dovrà caricarsi di significato…

 

MASSSIMO Ho capito…

 

CLAUDIA Dobbiamo solo ricordarcene…

 

MASSIMO Sì, sì… va bene…

 

CLAUDIA Senti, a proposito… Che donna era Elfride? Sapresti dirmi qualcosa di lei?

 

MASSIMO Elfride!… Che dire?… Non è che se ne possa dare… Elfride Petri viene dall'ambiente militare prussiano…

 

CLAUDIA In che senso?

 

MASSIMO E' figlia di un alto ufficiale… Viene, insomma, da quella specie di casta aristocratica che erano i militari prussiani… Infatti la prima stranezza è che sposa Martin che, invece, proviene da una famiglia modesta, una famiglia di contadini, non povera ma certamente neppure ricca… Tu pensa che quando si sposarono, nel 1917, lui praticamente era uno spiantato, un assistente universitario senza un posto di lavoro stabile… Per di più, lei è luterana e lui cattolico…

 

CLAUDIA Un matrimonio d'amore, dunque!

 

MASSIMO Credo di sì. Quello che è certo è che lei gli sarà sempre accanto, anche e soprattutto nei momenti più difficili della sua vita… L'unica cosa che non volle mai, però, fu di frequentare la famiglia di Martin: questo mai!

 

CLAUDIA Troppo poveri per lei.

 

MASSIMO Qualcosa del genere…

 

CLAUDIA Fu lei a spingerlo a diventare nazista?

 

MASSIMO E come si fa a dirlo?… Elfride fu una convinta sostenitrice di Hitler, questo è certo… Quando parlava della Germania… quando parlava di qualsiasi fatto che riguardasse la Germania… dai prezzi delle patate a come erano i giovani… da… Insomma, su qualsiasi argomento che potesse avere una qualche attinenza, anche lontana, con la politica, ripeteva sempre un'espressione che Hitler usava spesso nei suoi discorsi: "mutamento radicale"… "La Germania ha bisogno di un mutamento radicale"… "Occorre un mutamento radicale"… "Solo con un mutamento radicale…"

 

CLAUDIA Va be', ho capito, ma… dominava il marito secondo te?

 

MASSIMO Hannah era convintissima di questo. Per Hannah tutte le scelte più sciagurate di Martin sono dovute all'influsso malefico che Elfride esercitava su di lui.

 

CLAUDIA E' chiaro che lo dice perché è innamorata di lui e cerca di giustificarne il comportamento!

 

MASSIMO Elfride era una donna energica, una specie di Walchiria… Senza ambizioni di… di carattere intellettuale, anche se pure lei era laureata - non in filosofia, però…

 

CLAUDIA In cosa?

 

MASSIMO In Economia, mi sembra… comunque qualcosa sul ramo tecnico…

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO Lei non aveva ambizioni intellettuali, dicevo… Però non ha mai… come dire?… Non ha mai né sottovalutato né idolatrato il marito. Ecco… questo sì: … quando Martin ha dei dubbi sul regime, su Hitler, sulle scelte politiche, lei gli infonde fiducia, riesce a convincerlo, con la sua fede cieca nel nazismo, che stare con Hitler significa stare dalla parte giusta.

 

CLAUDIA (pausa. Resta a pensare. Poi:) Bevi qualcosa di fresco?

 

MASSIMO Sì, grazie. Non ce ne sarebbe bisogno perché con tutte queste finestre aperte…

 

CLAUDIA Non ricominciare a sfottere! (Alzandosi) Che prendi?

 

MASSIMO Fa' tu: basta che sia roba fresca!

 

CLAUDIA (mentre esce) Alcolica o non alcolica?

 

MASSIMO No, no, niente alcol ché è peggio! (Pausa di silenzio, poi:) Tuo figlio come sta?

 

CLAUDIA (fuori scena) Fabio? Sta bene.

 

MASSIMO E' di marzo, no?

 

CLAUDIA (c. s.) Marzo prossimo fa sei anni.

 

MASSIMO Il venti, mi sembra.

 

CLAUDIA (c. s.) Venti marzo, sì.

 

MASSIMO Ma non andrà a scuola adesso a settembre?

 

CLAUDIA (c. s.) No, non l'hanno preso.

 

MASSIMO Che peccato: per pochi mesi!

 

CLAUDIA (c. s.) Purtroppo!

 

MASSIMO Potevi fargli fare la primina!

 

CLAUDIA (rientra con due bibite) Ci avevamo pensato… poi però non ci è parso giusto rubargli qualche altro mese di giochi.

 

MASSIMO (mentre bevono) Avrebbe guadagnato un anno però.

 

CLAUDIA Di cosa?

 

MASSIMO Mah… non so… di scuola…

 

CLAUDIA Non di vita!

 

MASSIMO Che c'entra!… (Sempre con tono scherzoso) Come sei integralista, certe volte!

 

CLAUDIA Mai come chi dà dell'integralista agli altri!

 

MASSIMO Colpito!

 

CLAUDIA E voi un figlio quand'è che lo fate?

 

MASSIMO Dio che domanda!

 

CLAUDIA Non ci avete pensato?

 

MASSIMO Sì… è che poi… Non so per mia moglie… Cioè, per lei lo so come funziona… Per me, insomma, voglio dire… Vedi: se dovessi dirti che ne sento il bisogno…

 

CLAUDIA Diresti di no!

 

MASSIMO Direi di no.

 

CLAUDIA Però?

 

MASSIMO Però sono sicuro che se ce l'avessi non potrei farne a meno.

 

CLAUDIA E' così infatti.

 

MASSIMO Vedi?

 

CLAUDIA Non illuderti che tu sia il primo a sentire questa cosa!

 

MASSIMO Lo so che capita a tutti…

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO E allora è che non capisco come si possa passare da una situazione all'altra: dal non sentirne il bisogno al non poterne fare a meno.

 

CLAUDIA Con un atto di incoscienza.

 

MASSIMO Uhm.

 

CLAUDIA Solo con un atto d'incoscienza.

 

MASSIMO Con un atto d'incoscienza!

 

CLAUDIA E tu atti d'incoscienza non ne hai mai fatti!

 

MASSIMO (silenzio. Per un lungo istante i due restano a fissarsi negli occhi. Poi, il primo a spostare lo sguardo è Massimo) Sei una delle poche donne che ha il potere di mettermi con le spalle al muro…

 

CLAUDIA Che onore!

 

MASSIMO (ridendo) La vuoi smettere?!

 

CLAUDIA Di che?

 

MASSIMO Da quando sono entrato non fai che punzecchiarmi… Che vuoi? Tu non sei così, di solito…

 

CLAUDIA E come sono… di solito?

 

MASSIMO (ancora, per un brevissimo istante, i loro occhi si fermano a guardarsi. Una pausa, poi:) Riprendiamo a lavorare? (Poggia il bicchiere)

 

CLAUDIA Sì, non perdiamo altro tempo.

 

MASSIMO Allora, dove eravamo?… Le due coppie si sono incontrate…

 

CLAUDIA Ecco: a questo punto bisogna inserire un elemento che interessi il pubblico…

 

MASSIMO Siamo arrivati al quinto minuto?

 

CLAUDIA All'incirca.

 

MASSIMO E allora?

 

CLAUDIA Intanto io farei un salto di tempo in avanti: eravamo al 1969, adesso passiamo al 1975, sono passati sei anni… Hannah e Martin sono ancora più vecchi: ottantasei anni lui, sessantanove lei. Nella scena che immagino però vedo solo Martin. Siamo nella stessa stanza della scena precedente. Lui è solo. Entra Elfride e gli porta una lettera. Poche battute: lei crede che la lettera sia di Hannah. Poche parole, ti dicevo… Più che altro un gioco di sguardi. Martin poggia la lettera sulla scrivania davanti a sé ma non la apre… forse la sfiora appena con le dita, quasi una carezza.

 

MASSIMO Ah, è questa la scena che dicevi doveva ripetere…

 

CLAUDIA Elfride è in piedi. La scena durerà pochi secondi, ma dovranno sembrare anni… Perché da qui parte il flashback. Da qui torniamo al momento in cui Hannah e Martin si conobbero…

 

MASSIMO Marburg… autunno del 1924…

 

CLAUDIA Lui ha trentacinque anni; lei appena diciotto.

 

MASSIMO E la lettera?

 

CLAUDIA E' rimasta lì, sulla scrivania di Martin ormai vecchio. Quella lettera lui la aprirà solo alla fine del film. E' importante che il pubblico si appassioni a questa lettera, desideri sapere cosa c'è scritto, ma della lettera non deve sapersi nulla… Nel corso del film, il pubblico se la quasi dimenticherà, dovrà dimenticarsela e solo alla fine, la lettera, inaspettatamente, rispunterà fuori col suo contenuto segreto.

 

MASSIMO (pausa) Senti… che volevo dirti?… Non è meglio se cominciamo a scrivere qualcosa?

 

CLAUDIA Hai ragione. (Si alza per prendere carta, penne, matite e quant'altro possa servire)

 

MASSIMO (si alza anche lui) Tu forse il film ce l'hai già in testa ma io rischio di perdermi se non prendo qualche appunto.

 

CLAUDIA No, è giusto che scriviamo subito qualcosa.

 

MASSIMO (mentre lei prende l'occorrente, lui tocca senza un preciso motivo qualcuno degli oggetti che sono sulla scrivania) Non è che vuoi scrivere direttamente al computer?

 

CLAUDIA No, è presto per il computer: per adesso si tratta di prendere solo degli appunti, di fare uno schema…

 

MASSIMO (ha trovato la foto sulla scrivania e si ferma a guardarla, un po' sorpreso. Poi, assolutamente senza intenzione:) Questa foto? Che ci fa qui sopra questa vecchia foto?

 

CLAUDIA (si gira di scatto verso di lui e risponde con un visibile imbarazzo) Cosa?… Ah, la foto!… Non so, m'è capitata per caso tra le mani mentre… mentre mettevo a posto un cassetto… Vieni, riprendiamo… (quasi gli strappa la foto dalle mani e la mette dentro un cassetto, richiudendolo in fretta, come per nasconderla) Mi sembra di aver preso tutto quello che può servirci.

 

Massimo è ancor più sorpreso da quella reazione ma poi si distrae subito. Si sistemano. D'ora in poi, mentre parleranno, prenderanno autonomamente appunti.

 

CLAUDIA Una cosa, prima di cominciare… Non che la si debba scrivere, però sento che mi aiuta a pensare… Com'era Martin da giovane… dico: fisicamente?

 

MASSIMO Niente di che. Una carnagione olivastra, la fronte quasi sempre aggrottata, due occhietti mobilissimi ma costantemente bassi… Uno che non guarda in faccia la persona con cui parla…

 

CLAUDIA Insomma: fascino zero.

 

MASSIMO Era il suo cervello ad affascinare tutti… e anche le donne. E pure il suo modo di ragionare ad alta voce…

 

CLAUDIA Come?

 

MASSIMO A detta di tutti i suoi allievi, le lezioni di Martin all'Università erano veri e propri ragionamenti ad alta voce. Gli allievi non si trovavano dinanzi ad un professore che ripeteva loro una lezione da lui appositamente preparata prima, no!… Avevano l'impressione di essere davanti ad un uomo che in quell'istante preciso stava partorendo un'idea… Capisci che effetto doveva fare in loro questo fatto? Lui partiva con una domanda e… e a cascata, da quella domanda ne spuntava… ne spuntava una catena di domande e lentamente, domanda dopo domanda, loro si vedevano costruire dinanzi ai loro occhi un'impalcatura concettuale affascinante… Poi, quando tutti erano estasiati da questa costruzione sorta così, come per miracolo, dalla mente di un solo uomo… allora, soltanto allora… Martin la buttava giù quell'impalcatura, la distruggeva pezzo a pezzo proprio come fa un bambino appena ha terminato di costruire la sua torre di mattoncini colorati.

 

CLAUDIA Ma perché la distruggeva?

 

MASSIMO Perché questa è la scoperta che fa di lui uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi: pensare non è costruire cattedrali del pensiero… Pensare significa addentrarsi in un bosco attraverso un sentiero cominciato da altri… finché si giunge al punto in cui il pensiero si interrompe e… e da lì cominciare a tracciare il proprio di sentiero… esposti al rischio di sbagliare strada mille volte, sempre pronti a ricominciare da capo… convinti che, a volte, nel bosco ci si può perdere e le cose più importanti forse… forse le si può trovare proprio quando ci si è persi, o ci si sente persi.

 

CLAUDIA (pausa) Un bell'effetto!

 

MASSIMO Cosa?

 

CLAUDIA Doveva fare proprio un bell'effetto questo modo di ragionare, a dei giovani che avevano deciso di studiare filosofia!… Ho capito… Sì, credo di aver capito cosa possa aver trovato Hannah in quest'uomo… (pausa) Raccontami ora come si conobbero.

 

MASSIMO Nel '22, Martin si trasferisce da Freiburg, dove aveva fatto l'assistente del suo maestro, Edmund Husserl, a Marburg, un'Università più piccola e meno importante dove ha ricevuto l'incarico di "Extraordinarius"… oggi si direbbe professore incaricato. Insomma, a Marburg ha una sua cattedra e le sue lezioni cominciano ad essere seguite da allievi che al momento sembravano identici ai tanti allievi di tante altre Università tedesche ma che noi sappiamo diventeranno le maggiori menti di questo secolo… Hans Jonas, Karl Löwith, Herbert Marcuse, Hans Georg Gadamer, Max Horkheimer…

 

CLAUDIA E Hannah Arendt!

 

MASSIMO E anche Hannah, sì. Hannah cominciò a seguire le lezioni di Martin nell'autunno del 1924; aveva diciotto anni ed era al suo primo anno di Università.

 

CLAUDIA E lei com'era fisicamente?

 

MASSIMO Capelli neri… occhi grandi e scuri… dei tratti… dei tratti un po' orientaleggianti. Non eccezionale, ma senz'altro una bella ragazza. Lui dovette esserne affascinato fin dalle prime volte che se la trovò davanti, seduta nelle prime fila, alle sue lezioni. Aveva un carattere espansivo ma dei modi molto eleganti.

 

CLAUDIA Ebrea.

 

MASSIMO Sì, ma il suo essere ebrea lo vivrà con maggiore consapevolezza più tardi, quando, improvvisamente, il fatto di essere ebrea gli condizionerà la vita… Sai che dirà una volta a Martin?

 

CLAUDIA Cosa?

 

MASSIMO Io non mi sento né ebrea, né tedesca… io sono una donna che viene da lontano… "Ein Mädchen aus der Fremde": è un verso di Schiller…

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO Ti dicevo che lei dovette far colpo quasi subito su di lui…

 

CLAUDIA Però lui era sposato…

 

MASSIMO Con due figli piccoli.

 

CLAUDIA Con due figli.

 

MASSIMO Per di più in un ambiente così ristretto come quello di una cittadina universitaria della Germania, praticamente dei primi del secolo…

 

CLAUDIA Eppure lui accetta di incontrarla.

 

MASSIMO Sì, fu lui a scriverle un biglietto e ad invitarla nel suo studio… Questo qualche mese dopo l'inizio delle lezioni, ai primi di febbraio dell'anno dopo…

 

CLAUDIA Cosa le scrisse?

 

MASSIMO Ma niente… praticamente si offriva di seguirla negli studi… No, non è che in questo ci fosse qualcosa di strano: era frequente il fatto che un professore seguisse particolarmente qualcuno dei suoi studenti più promettenti.

 

CLAUDIA E lei ci andò. Me la immagino, sai… Con un impermeabile… sì, con un impermeabile… forse con un cappellino in testa… acconciata, insomma, in una maniera un po' insolita, diversa da come andava a lezione ordinariamente... Tutta preparata per quell'evento speciale... Timida, che entra nello studio del suo professore… Lui… lui si alza e la invita ad accomodarsi, lei avanza emozionata… Lui che attacca un discorso lungo e complicato a cui lei risponde solo con qualche cenno del capo o con qualche breve frase…

 

MASSIMO Perché lui lo vedi che parla tanto?

 

CLAUDIA Per soffocare con le parole quel sentimento che gli premeva dentro… per non scoprirsi, che so?… Ma lui parla, parla, parla tanto e lei è come riempita da queste parole… Le gira la testa, non sta nei panni dalla felicità… Lei, piccola ebrea tedesca, diventa importante per quell'uomo che sta lì davanti, che ha diciassette anni più di lei e sta per diventare uno dei filosofi più importanti della Germania… Non può essere così?

 

MASSIMO Credo di sì… Credo proprio di sì… Dev'essere senz'altro accaduto qualcosa del genere.

 

CLAUDIA Se ne sarà tornata a casa con le immagini di quella scena ancora davanti agli occhi… Che non le pareva vero fosse accaduto tutto questo…

 

MASSIMO Qualche giorno dopo lui le scrive…

 

CLAUDIA La prima di una lunghissima serie di lettere.

 

MASSIMO E' una lettera in cui lui si presenta esattamente al contrario di come era alle lezioni. E' deciso, non mostra dubbi… loda l'intelligenza della sua allieva, si descrive come un uomo totalmente dedito alla ricerca, alla conoscenza…

 

CLAUDIA Però è una lettera piena di seduzione, molto allusiva… Hannah l'avrà letta e riletta mille volte, vi avrà scoperto, radiosa, riferimenti nascosti… Poi quei riferimenti, all'improvviso, con terrore, le saranno parsi soltanto una sua invenzione, totalmente estranei alle intenzioni di lui… Poi di nuovo avrà cominciato a leggervi altri sensi nascosti, e poi, ancora…

 

MASSIMO Come accade ad ogni giovane innamorata…

 

CLAUDIA Lui le cita Pindaro, indirettamente, dicendo che la sua intenzione è soltanto quella di aiutarla a rimanere fedele a se stessa…

 

MASSIMO Segue una seconda lettera di lui, sullo stesso tono della prima…

 

CLAUDIA Poi una terza… a qualche settimana di distanza. E qui si comprende che ormai qualcosa è accaduto… Ecco: questo sarà il segreto del film!

 

MASSIMO Quale?

 

CLAUDIA Non voglio un pubblico voyeur per il mio film.

 

MASSIMO In che senso, scusa?

 

CLAUDIA Non voglio un pubblico interessato a spiare dal buco della serratura…

 

MASSIMO Come si fa a fare un film per… per non-voyeur, se il voyeurismo è la condizione indispensabile per vedere un film?

 

CLAUDIA Voglio dire che i momenti più significativi della storia noi non li vedremo, il pubblico non li vedrà… Come nella tragedia greca, il pubblico non vede i fatti ma solo il racconto dei fatti, le loro premesse e le loro conseguenze, capisci? Noi non facciamo vedere Hannah e Martin che vanno a letto insieme in… in qualche pensioncina fuori Marburg… Ma non vedremo neppure loro due che… che si baciano la prima volta mentre si sono inoltrati passeggiando in un bosco lì vicino o seduti su di una panchina come tanti innamorati… No: noi vedremo il momento del loro primo incontro - il giorno in cui lei va nel suo studio per la prima volta, come abbiamo detto - e quando li rivedremo sarà già accaduto tutto. E quello che è accaduto lo leggeremo dai loro occhi… Saranno tutti primissimi piani, dettagli di mani che si asciugano nervose il sudore, sguardi diversi… La mano di lei che sfiora casualmente la giacca di lui mentre escono da una lezione in un modo che deve… deve lasciar intendere un'intimità fisica ormai presente…

 

MASSIMO (pausa) Bello!… Bello ma ti ci vorrà non so chi regista…

 

CLAUDIA Questo è un problema secondario. Io devo scriverle queste cose producendo lo stesso effetto in chi legge. Per adesso il problema non mi riguarda. Andiamo avanti, invece… Che successe dopo?

 

MASSIMO Fu un anno, circa, di incontri clandestini… Una passione travolgente… Un rapporto che andava dal fisico allo spirituale senza soluzione di continuità… Lui rischiava di compromettere sia la sua carriera universitaria che l'integrità della sua famiglia… Lei però non gli chiese mai di lasciare la famiglia per dare un futuro alla loro storia…

 

CLAUDIA Però poi lei decide di cambiare Università!

 

MASSIMO Sì, nel '26. Era una cosa abbastanza frequente che gli studenti si laureassero in un'Università diversa da quella in cui avevano iniziato gli studi…

 

CLAUDIA Però è una cosa strana visto il rapporto che la legava al suo maestro: da lui avrebbe potuto avere le stesse cose, se non di più, dal punto di vista dello studio, che se si fosse legata, sempre per lo studio, a qualche altro professore.

 

MASSIMO Infatti.

 

CLAUDIA (alzandosi) Aspetta! (Prende dei fogli che teneva in un cassetto; una parte dei fogli la dà a Massimo, il resto lo tiene lei) Tieni!

 

MASSIMO Che cos'è?

 

CLAUDIA La scena della loro separazione avevo provato già ad abbozzarla.

 

MASSIMO Perché?

 

CLAUDIA Mi sembrava dovesse essere il momento centrale del film. Il fatto centrale è la loro vita fra il Trenta e il Cinquanta: gli scombussolamenti che li coinvolgono e quelli che coinvolgono il mondo, il nazismo, la guerra, tutto il resto…

 

MASSIMO Ma noi questi fatti non li vedremo!

 

CLAUDIA Esatto. Il momento della loro separazione è l'antefatto, la premessa a tutto questo… Avevo provato ad abbozzarla…

 

MASSIMO E che debbo farci?

 

CLAUDIA La leggiamo! L'ho abbozzata già in forma di dialogo… Tu leggi le battute di Martin, io quelle di Hannah.

 

MASSIMO (ridendo) No, senti, pure recitare, adesso…!

 

CLAUDIA Ma che recitare, dai! La leggiamo… poi mi dici che ne pensi.

 

MASSIMO Va be'… Vado?

 

CLAUDIA Vai!

 

MASSIMO (guarda i fogli) Che vado?! Devi cominciare tu… Hannah…

 

CLAUDIA Ah, sì… vado io, allora… (accennando appena a recitare. Così farà anche Massimo) E' giunto per me il momento delle decisioni…

 

MASSIMO Che significa?

 

CLAUDIA … forse dovrei dire della decisione…

 

MASSIMO Credo anch'io che tu dovresti…

 

CLAUDIA (subito) Cosa?

 

MASSIMO Quale decisione?

 

CLAUDIA (pausa) Non so decidermi se lasciare Marburg…

 

MASSIMO Vuoi lasciare Marburg?

 

CLAUDIA Non ho detto che ho deciso…

 

MASSIMO Perché vuoi andartene?

 

CLAUDIA Oh Martin, la nostra storia non ha futuro…

 

MASSIMO Che vuoi dire?

 

CLAUDIA Tu lo sai che la nostra storia non ha futuro. Tu hai una moglie, due bambini…

 

MASSIMO E allora?

 

CLAUDIA Che posso sperare io?

 

MASSIMO Che vorresti sperare?

 

CLAUDIA Nulla!… E lo sai che non ti ho mai chiesto di lasciare la tua famiglia per me…

 

MASSIMO Soltanto una donna come te può capire che…

 

CLAUDIA Ora però io credo di avere il diritto di pensare anche alla mia vita…

 

MASSIMO Non avevamo mai parlato di diritti fra di noi…

 

CLAUDIA Non volevo dire…

 

MASSIMO Ho capito quello che vuoi dire, ed è giusto…

 

CLAUDIA Ma io non ho deciso. Te l'ho detto questo: io non so se decidermi per lasciare Marburg…

 

MASSIMO Oppure?

 

CLAUDIA (pausa) Oppure restare qui con te. (Pausa) Io non posso fare a meno di te…

 

MASSIMO Vuoi dire di me come professore?

 

CLAUDIA Anche!… Anche, ma non solo… Non posso fare a meno del tuo amore e neppure del tuo pensiero, delle tue parole, di quello che mi hai dato…

 

MASSIMO E allora perché vuoi andar via da Marburg?

 

CLAUDIA (per la prima volta alzando la voce, ma subito riprendendosi) Io non ti ho detto che voglio andarmene!… Io ho una tale confusione…

 

MASSIMO Vuoi che io ti aiuti a fare un po' di ordine dentro di te?… (uscendo dalla recitazione) No: ma che frase gli fai dire?

 

CLAUDIA Lascia perdere: i commenti li facciamo dopo. Continua a leggere!

 

MASSIMO Va bene!… Dunque… (riprende la lettura) Vuoi che io ti aiuti a fare un po' di ordine dentro di te?… (Pausa) Io credo di capire da dove venga questa confusione. Tu hai compreso perfettamente che la tua piena realizzazione non può avvenire qui, che il tuo futuro di donna e di studiosa non potrà avvenire con me… Io ti sarei soltanto di peso. Hai però paura che tutto questo possa farmi soffrire e allora… e allora non riesci a risolverti.

 

CLAUDIA Io soffro quanto te, Martin.

 

MASSIMO Lo so, ma proprio per questo l'unica soluzione è che tu vada via…

 

CLAUDIA Perché?

 

MASSIMO Anche se soffriremo, questa separazione ci farà crescere spiritualmente, ne sono sicuro. (Esce di nuovo dalla recitazione) Cristo, Claudia: lo fai parlare come se fosse il protagonista di una telenovela!

 

CLAUDIA Massimo, per favore!

 

MASSIMO I commenti, alla fine, va bene!… Però…!

 

CLAUDIA Continua!

 

MASSIMO Continuo, continuo… (riprende a leggere) Anche se soffriremo, questa separazione ci farà crescere spiritualmente, ne sono sicuro.

 

CLAUDIA No…!

 

MASSIMO Quello che è accaduto tra noi non potrà cancellarlo nessuno: le parole e tutto quello che le parole non hanno saputo dire… soprattutto quello… è nostro e rimarrà sempre nostro. Ce lo porteremo appresso ovunque andremo e saremo sempre insieme, così.

 

CLAUDIA (esce dalla recitazione) Qui lei comincia a piangere. (Riprende a recitare) E' tutto finito.

 

MASSIMO Comincia tutto, adesso.

 

CLAUDIA E' tutto finito.

 

MASSIMO Ascolta Hannah… Qui a Marburg siamo riusciti a costruire la nostra storia con tanti sotterfugi, per evitare le chiacchiere di un paesetto come questo… La lontananza fisica potrà diminuire il numero dei nostri incontri, ma non ci impedirà di vederci ancora e quando ci incontreremo, avremo meno ostacoli da superare, in una città come Heidelberg…

 

CLAUDIA (esce dalla recitazione) Qui lei capisce tutto. (Riprende) Come sai che stavo pensando di andare ad Heidelberg?

 

MASSIMO Cosa?

 

CLAUDIA Tu sapevi già che volevo andare ad Heidelberg? Che avevo considerato questa possibilità?

 

MASSIMO Non lo so… Lo hai detto tu, forse…

 

CLAUDIA No, io non ti ho detto nulla…

 

MASSIMO Vuoi andare ad Heidelberg, allora?

 

CLAUDIA Ci stavo pensando…

 

MASSIMO E' magnifico… io scriverò una lettera a Karl: ti seguirà lui, ti troverai bene con lui, vedrai… e ad Heidelberg potremo tornare ad incontrarci, ogni tanto…

 

CLAUDIA Incontrarsi ogni tanto!

 

MASSIMO Sì!

 

CLAUDIA Non era questo che intendevo…

 

MASSIMO Vuoi che non ci vediamo più?

 

CLAUDIA Oh, no! Questo… Non so neanche io cosa voglio… mi sembra di essere una bambina… confusa, con tutto che mi gira nella testa…

 

MASSIMO Non è finito nulla.

 

CLAUDIA Non è finito.

 

MASSIMO Sarà tutto come prima.

 

CLAUDIA (uscendo dalla recitazione) Che te ne pare?

 

MASSIMO (pausa) La sta scaricando! L'hai descritto come uno che si sta aggiustando le cose per scoparsela di tanto in tanto senza nessun problema!

 

CLAUDIA Non esagerare adesso!

 

MASSIMO E lei l'hai descritta come una vittima di… di questo gran figlio di puttana egoista che pensa solo a come fare per portarsi a letto le sue allieve più carine.

 

CLAUDIA Cristo, che effetto t'ha fatto questa lettura, Massimo!

 

MASSIMO E' perché era scritto maledettamente bene, era scritto! Voglio dire: era scritto con tutti i trucchi del mestiere per condurre per mano il pubblico a pensare esattamente quello che pensi tu. E si capisce perfettamente dove vuoi andare a parare.

 

CLAUDIA Beh, perché, in fondo non è stato così?

 

MASSIMO No!

 

CLAUDIA Come no?

 

MASSIMO No!

 

CLAUDIA Guarda che…

 

MASSIMO Non è stato così…

 

CLAUDIA Lei decide di partire per troncare la relazione, lui solo per limitarne i rischi!

 

MASSIMO Non è stato così!

 

CLAUDIA E com'è stato allora? Lei stessa glielo scrive in una lettera venticinque anni dopo: "Ho lasciato Marburg esclusivamente per causa tua!"

 

MASSIMO Non è stato proprio così… Hai rovinato tutto, così!

 

CLAUDIA Martin cerca di far passare per una decisione di lei quella che è una decisione che lui ha già preso da tempo…

 

MASSIMO E perché l'avrebbe presa?

 

CLAUDIA Ma che ne so?… Perché s'era stancato… perché, forse, la moglie stava per scoprire tutto… perché…

 

MASSIMO Che banalità!

 

CLAUDIA Ah sì? E allora dimmi tu com'è andata la cosa!

 

MASSIMO Hannah non era una ragazzetta qualunque che non si rende conto di essere usata da lui…

 

CLAUDIA Hannah era ancora una ragazzina…

 

MASSIMO Che sarebbe diventata una delle donne più energiche ed una delle intelligenze più vive di questo secolo…

 

CLAUDIA Lei ancora non capisce la differenza che c'è per un uomo fra… fra la moglie e l'amante…

 

MASSIMO Stai banalizzando tutto, Claudia… No, ti prego, non ridurre così questa storia bellissima!

 

CLAUDIA Ma lo capisci che lui trasforma l'indecisione di lei per una decisione già presa, perché così gli fa comodo?

 

MASSIMO E Hannah non se ne sarebbe accorta?

 

CLAUDIA All'epoca non aveva neppure vent'anni! E lui invece era perfettamente cosciente del fascino che riusciva ad esercitare sui suoi allievi, sulle sue allieve soprattutto…

 

MASSIMO Ma proprio perché cosciente di questo fascino lui è uno che mantiene le distanze…

 

CLAUDIA Tant'è vero che le scrive subito per invitarla nel suo studio…

 

MASSIMO E questo succede proprio perché con Hannah era diverso! L'incontro con Hannah gli porta alla luce una parte di sé di cui egli stesso ignorava l'esistenza. Lui… lui desidera uno spirito affine con cui parlare di filosofia…

 

CLAUDIA Senti, Hannah non la incontra solo all'Università o in un salotto letterario…

 

MASSIMO Ci avvia una relazione, è vero. Però… Però… Ecco, considera questa cosa… considera solo questa cosa: perché l'uomo che stava per diventare il primo filosofo tedesco del Novecento, colui che sta per pubblicare il libro che avrebbe rivoluzionato la filosofia di questo secolo… metti pure: colui di fronte al quale si sta schiudendo una carriera universitaria assolutamente invidiabile… Ecco: perché quest'uomo avrebbe dovuto compromettere tutto questo… avrebbe dovuto correre il rischio di compromettere tutto questo e di distruggere una famiglia?… Soltanto per togliersi lo sfizio con una ragazzetta ebrea?

 

CLAUDIA Senti, io mi sono fatta un'idea di lui!… In lui convivono due aspetti opposti del carattere: risolutezza ed insicurezza… Lui è uno che dimostra una forza eccezionale con cui riesce anche a schiacciare le persone ma, al tempo stesso, è una persona estremamente fragile, che ha bisogno di essere adulato… Ma non da chiunque: non ha bisogno di un'adulazione generica, quella che potrebbe venirgli dai colleghi o dalla critica, per le sue opere, no!… Lui ha bisogno di un'adulazione da parte di una persona concreta, che gli sta davanti, che lui riconosce dotata di un'intelligenza fuori dal comune e che, soprattutto, egli sente di dominare. Questo desidera!… E' vero: lui vuole proteggere Hannah, come le scrive nella sua prima lettera: per permetterle di essere fedele a se stessa!… Ma questa protezione ha la forma del controllo. Sai che doveva significare per lui?! Possedere una donna orgogliosa… una donna fieramente indipendente!… Un'ebbrezza straordinaria!

 

MASSIMO Ma non ti accorgi che nel tentativo di attaccare lui, stai distruggendo lei?

 

CLAUDIA Io non voglio attaccare né distruggere nessuno! Vorrei solo capire meglio questo rapporto: tutto qua!

 

MASSIMO E allora considera che Hannah, la profondità di questo rapporto, l'ha capita già lei…

 

CLAUDIA Che significa questo?

 

MASSIMO Perché non gli ha mai chiesto di lasciare la sua famiglia?

 

CLAUDIA Ma perché…!

 

MASSIMO Perché non gli ha posto il ricatto: o io o la tua famiglia?

 

CLAUDIA Ma perché non è ancora una donna smaliziata…

 

MASSIMO No, non è così…

 

CLAUDIA E com'è, allora?

 

MASSIMO Lei ha capito che la profondità di un rapporto non si misura con la sua pubblicità…

 

CLAUDIA Questa poi!

 

MASSIMO Lei ha capito che il legame che li univa era così profondo da andare oltre i vincoli sociali della sua pubblicità… andava persino oltre la banale questione di essere moglie o essere amante…

 

CLAUDIA Banale questione?!

 

MASSIMO Banale questione!

 

CLAUDIA Banale questione la differenza fra moglie e amante?!

 

MASSIMO Ma perché dobbiamo farci incastrare da queste categorie…

 

CLAUDIA Lascia perdere le categorie…

 

MASSIMO Non ci sono terze strade? Perché non possono esserci terze strade?

 

CLAUDIA Ma quali terze strade?

 

MASSIMO Il rapporto fra Martin e Hannah non può essere banalizzato cercando di capire se lui amava più lei o più la moglie o… o se lei era la vittima o se la vittima era lui, o…

 

CLAUDIA Che c'entra questo? Chi sta dicendo questo?

 

MASSIMO Tu lo stai dicendo…

 

CLAUDIA Io?!

 

MASSIMO Tu stai cercando di vivisezionare un rapporto straordinario proprio perché così diverso da quelli tradizionali…

 

CLAUDIA Ma chi mette in dubbio la straordinarietà del rapporto?

 

MASSIMO Tu…!

 

CLAUDIA Oh, senti: non è che per dirlo straordinario questo rapporto ci si debba rassegnare a tenerlo avvolto in una nebbia che ci impedisce di vederne i caratteri che lo compongono…

 

MASSIMO Ma perché vuoi vedere?

 

CLAUDIA Perché sì!

 

MASSIMO Perché bisogna portare a livello verbale quello che le parole non possono dire?

 

CLAUDIA E certo: perché tu preferisci il silenzio alle parole!

 

MASSIMO Mille volte, guarda!

 

CLAUDIA E questo io lo sapevo da un pezzo!

 

MASSIMO Mille volte!

 

CLAUDIA Poi, che dietro questo silenzio si nasconda soltanto un modo di starsene chiusi in se stessi: questo non lo consideri, no!

 

MASSIMO Perché non è vero!

 

CLAUDIA Sì che è vero! Tu ti nascondi dietro il silenzio per mascherare i sentimenti: è così!

 

MASSIMO Lascia perdere i sentimenti!

 

CLAUDIA E di che abbiamo parlato fino a questo punto?

 

MASSIMO Perché tu riesci ad esprimerli i sentimenti?

 

CLAUDIA Non completamente, ma non per questo me li tengo dentro, come fai tu!

 

MASSIMO E quand'è che li esprimi, fammi capire…

 

CLAUDIA Cosa?

 

MASSIMO Quand'è che li hai espressi questi sentimenti?

 

CLAUDIA Vorresti dire… Tu mi stai dicendo che io non ho mai…

 

MASSIMO Io non ho mai avvertito che tu ti sia sbilanciata più di quanto, in genere, lo faccia io!

 

CLAUDIA Questa poi!

 

MASSIMO Dimostrami il contrario!

 

CLAUDIA Ma chiedilo a chiunque…

 

MASSIMO A chi dovrei chiederlo?

 

CLAUDIA Senti non mettiamoci in mezzo noi con le nostre storie in questa faccenda!

 

MASSIMO (lunga, improvvisa pausa) Hai ragione.

 

CLAUDIA Come se non fossimo noi a scrivere, okay?

 

MASSIMO D'accordo!

 

CLAUDIA (pausa. Poi, ridendo, ancora imbarazzata:) Dio come ti sei agitato!

 

MASSIMO (ride anche lui) E tu no?

 

CLAUDIA Senti, qui conviene che ci diamo una calmata.

 

MASSIMO Non ne avrebbe giovamento il tuo film se ci facciamo prendere troppo.

 

CLAUDIA Va bene, facciamo così: lasciamo stare, per il momento, il pezzo della loro separazione…

 

MASSIMO Ma guarda che il film è tuo e io…

 

CLAUDIA Che c'entra io voglio…

 

MASSIMO … io sono qui solo per darti…

 

CLAUDIA … sentire il tuo parere perché…

 

MASSIMO … qualche competenza sull'aspetto filosofico…

 

CLAUDIA … voglio capire se la cosa funziona. Ti dicevo: accantoniamo il problema, per il momento. Andiamo avanti e poi vediamo come fila il tutto.

 

MASSIMO Come vuoi.

 

CLAUDIA Ti prendo qualche altra cosa da bere?

 

MASSIMO No, grazie, meglio di no!

 

CLAUDIA Non fare complimenti…

 

MASSIMO No, davvero, grazie!… Da dove riprendiamo?

 

CLAUDIA Io direi di passare al momento in cui si rivedono, invece.

 

MASSIMO Un salto di quasi vent'anni!

 

CLAUDIA Sì: andiamo al 1950. In mezzo c'è tutto il resto…

 

MASSIMO Il grosso!

 

CLAUDIA Ecco: tu dovresti farmi capire meglio quale fu il suo rapporto col nazismo.

 

MASSIMO Una parola! E' una delle questioni su cui si sono esercitate le maggiori… le maggiori distorsioni, rimozioni, travisamenti…

 

CLAUDIA Questa dell'adesione di lui al nazismo?

 

MASSIMO Certo!… E io…

 

CLAUDIA Cominciamo coi fatti: fammi un quadro sintetico dei fatti. Lascia perdere le tue opinioni: le cose come avvennero. E basta!

 

MASSIMO Dunque… Vediamo un po'…

 

CLAUDIA Tutta la parte che nel film non si vedrà.

 

MASSIMO Sì!… Nel 1926 Hannah si trasferisce all'Università di Heidelberg…

 

CLAUDIA E lì si laurea con Karl Jaspers!

 

MASSIMO Esatto! Continuano a vedersi, ogni tanto, con Martin… Anche se, mentre si trova ad Heidelberg, lei comincia una storia con un suo compagno di studi… Martin lo viene a sapere involontariamente da Jaspers…

 

CLAUDIA Come?

 

MASSIMO E' una cosa curiosa…

 

CLAUDIA Che succede?

 

MASSIMO Niente… I due professori hanno uno scambio epistolare… Contatti epistolari di lavoro ma anche d'amicizia… In queste lettere, ogni tanto, fra le tante notizie che i due si scambiano sulla vita delle rispettive Università, Jaspers, senza sapere nulla della relazione che c'era fra Martin e Hannah… ogni tanto gli dà qualche notizia dell'allieva che lui gli ha raccomandato e… e fra queste notizie gli dice anche che lei si frequenta con un altro suo allievo… gli dice pure che li vede bene insieme, che sono tutti e due ragazzi intelligenti…

 

CLAUDIA (ride) Da commedia proprio!

 

MASSIMO Insomma, pur continuando la relazione con lui, lei cerca di farsi una vita propria… La storia con questo ragazzo non avrà seguito, però tre anni dopo lei si sposa…

 

CLAUDIA Sì, con un collaboratore di Brecht mi pare…

 

MASSIMO Esatto. Heidegger va pure a trovare la coppia. Insomma l'ultima lettera di Martin ad Hannah è del 1933, all'incirca dello stesso periodo in cui lui diventa rettore dell'Università di Freiburg e quindi prende la tessera del partito nazista. Nell'agosto dello stesso anno, Hannah e il marito si trasferiscono a Parigi perché capiscono l'aria che comincia a tirare per gli ebrei in Germania…

 

CLAUDIA Anche il marito è ebreo?

 

MASSIMO Sì. E da questo momento Martin e Hannah non si vedranno più per quasi vent'anni. Heidegger dopo un anno dà le dimissioni da rettore…

 

CLAUDIA Però non strappa la tessera del partito nazista.

 

MASSIMO No. Resterà iscritto al partito fino alla fine del partito stesso, dopo il suicidio di Hitler, nel '45.

 

CLAUDIA E come può essere, secondo te, che un uomo dell'intelligenza di Martin, che ha avuto quella relazione con una donna ebrea… abbia potuto non vedere quello che Hitler stava facendo?

 

MASSIMO Di più: ebrei erano la maggior parte dei suoi allievi migliori, ebreo era il suo maestro, sposato con un'ebrea era Jaspers, il collega a cui era legato dal maggior rapporto di amicizia…

 

CLAUDIA Appunto! Come è stato possibile questo?

 

MASSIMO Non lo so!… Guarda, se vuoi io posso portarti una serie di ragioni per dirti che fu un nazista convinto ed una serie di ragioni per dirti esattamente il contrario!

 

CLAUDIA Non è possibile.

 

MASSIMO E' così!

 

CLAUDIA No, non ci credo: questo non è possibile!

 

MASSIMO Non dico che si possa negare la sua compromissione col nazismo…

 

CLAUDIA Cosa, allora?

 

MASSIMO La questione è se lo fu in maniera convinta e decisa oppure se il suo fu soltanto un… un abbaglio momentaneo da cui seppe fuggire quasi subito…

 

CLAUDIA Comunque, anche in questo caso: delle due, l'una!

 

MASSIMO Allora ascolta!… Lui è un nazista convinto!… Cosa lo affascina di Hitler?… La possibilità che Hitler possa rigenerare la Germania, sottrarla al pericolo del comunismo da una parte e del dominio tecnologico della civiltà occidentale dall'altra… E cosa comproverebbe questo suo coinvolgimento col nazismo?… Allora: nel 1929 scrive una lettera ad un alto funzionario del Ministero dell'Educazione contro la crescente giudaizzazione che è in corso in Germania; si iscrive al partito nazista nel 1933; in quello stesso anno firma una circolare, come rettore, con cui al suo maestro Husserl, ebreo, viene vietato di mettere piede nell'Università; blocca la carriera di una serie di colleghi ebrei; smette di frequentare il suo carissimo amico e collega Karl Jaspers perché la moglie di questi è ebrea; parla apertamente e scrive della "intima verità e grandezza del movimento nazista"…

 

CLAUDIA E tu troveresti le ragioni per difendere una persona del genere?

 

MASSIMO Allora… vediamo le ragioni contrarie… I primi a difendere Martin dopo la guerra, quando lui perderà la cattedra e verrà accusato di collaborazionismo, saranno una donna ebrea: Hannah…

 

CLAUDIA Che era ancora innamorata di lui!

 

MASSIMO Fammi finire!… e Karl Jaspers, sposato con una ebrea. Potrei dirti che la tessera di adesione al partito nazista era indispensabile per chi ricopriva la carica di rettore di un'Università tedesca e lui dopo appena un anno di rettorato dà le dimissioni…

 

CLAUDIA Sì, ma non ritira la sua adesione ufficiale al partito.

 

MASSIMO Martin stesso confesserà di non aver frequentato più la casa di Jaspers perché si vergognava di quello che Hitler stava facendo ai correligionari della moglie di lui. Diversi suoi allievi ebrei furono da lui seguiti nei corsi di studio senza discriminazione… Per di più, bisognerebbe considerare il ruolo dell'influenza negativa che potrebbe aver avuto su di lui la moglie, lei sì nazista convinta…!

 

CLAUDIA Non regge! Non regge tutto questo!

 

MASSIMO Non regge nemmeno la difesa che ne fece Hannah?

 

CLAUDIA Hannah a questo riguardo, secondo me, non fa testo!

 

MASSIMO Come, non fa testo?

 

CLAUDIA E' chiaro che lei ne era ancora innamorata e quindi credette a tutto quello che lui le raccontò, credette alla sua versione dei fatti... Dopo la guerra, lui era finito, sospeso dall'insegnamento, costretto a difendersi su tutti i fronti dall'accusa di nazismo. Lei invece sta diventando uno dei massimi pensatori in America, dove s'è trasferita; per giunta è un punto di riferimento per la comunità ebraica internazionale… Capirai che ottenere una difesa da parte di lei significa riscattarsi agli occhi di tutti. La difesa di Hannah era al di sopra di ogni sospetto. Chi avrebbe potuto mettere in dubbio le parole di un'intellettuale ebrea di quel livello, costretta all'esilio da Hitler, se questa avesse sostenuto la tesi che lui, tranne che in un momento di sbandamento iniziale, non si era immischiato col nazismo?…Lui era perfettamente consapevole del potere che esercitava ancora su di lei: a distanza di vent'anni, ai suoi occhi, lei era ancora la ragazzina che entrò quella mattina tutta intimorita nel suo studio con l'impermeabile ed il cappellino, con gli occhioni sgranati sul suo professore. Questo pensò lui. Si trattava solo di incontrarla e raccontarle la sua versione dei fatti: lei avrebbe creduto a qualsiasi cosa lui le avesse detto!

 

MASSIMO Ti sei fatto un quadro senza tener conto di un fatto…

 

CLAUDIA Ma, per adesso, questo è un aspetto che non mi interessa…

 

MASSIMO No, fammi dire…

 

CLAUDIA Veniamo al 1950: al momento in cui Hannah e Martin, dopo vent'anni, si incontrano nuovamente…

 

MASSIMO Ed è qui che voglio arrivare…

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO Tu dici che lui le sta tendendo una trappola…

 

CLAUDIA Proprio così.

 

MASSIMO Lui deve raccontarle la sua storia secondo il suo punto di vista e lei la racconterà al mondo intero…

 

CLAUDIA E lui sarà riabilitato!

 

MASSIMO Si tratta, quindi, soltanto di riuscire ad incontrarla per parlarle…?

 

CLAUDIA Infatti!

 

MASSIMO Dunque lui prende l'iniziativa per incontrarsi con lei?

 

CLAUDIA Esatto!… Immagino una delle sue solite lettere…

 

MASSIMO Nessuna lettera…

 

CLAUDIA … quelle lettere piene di romanticismo, come le scriveva quando erano giovani…

 

MASSIMO … non le scrisse nessuna lettera…

 

CLAUDIA … lei che non aspettava altro che…

 

MASSIMO Aspetta un attimo…

 

CLAUDIA … riprendere la storia, visto che non aveva smesso d'amarlo!

 

MASSIMO E invece non accade così.

 

CLAUDIA Perché: che cosa accade?

 

MASSIMO Non fu lui a prendere l'iniziativa.

 

CLAUDIA E allora chi prese l'iniziativa?

 

MASSIMO Lei!

 

CLAUDIA Lei?!

 

MASSIMO Fu Hannah a prendere l'iniziativa.

 

CLAUDIA No, dai!

 

MASSIMO Lei viveva in America e viene incaricata da un'associazione ebrea, un'associazione culturale che si occupa della ricostruzione… Riceve l'incarico di venire in Europa per dei lavori che adesso non sto qui a dirti… Insomma, fra la fine di gennaio e i primi di febbraio del 1950 lei è in Germania e qual è la prima cosa che fa?

 

CLAUDIA Che fa?

 

MASSIMO Il sette febbraio scrive un biglietto a Martin… Alle sei e mezza del pomeriggio si incontrano in un albergo… Alle otto di sera lei è a cena a casa di Martin, la moglie presente, ovviamente.

 

CLAUDIA No!

 

MASSIMO Capisci? Vent'anni che non si vedevano. Vent'anni che non si scrivono neppure una cartolina. In mezzo: l'abisso… della guerra, dell'Olocausto, della distruzione… un biglietto di lei e le lancette dell'orologio tornano indietro di vent'anni!

 

CLAUDIA Non riesco a crederlo!

 

MASSIMO E vuoi sapere cosa accadde, nel dettaglio?

 

CLAUDIA Certo!

 

MASSIMO Lei arriva a Freiburg, scende in un alberghetto della città e subito scrive un biglietto che manda a lui…

 

CLAUDIA Cosa c'era scritto in quel biglietto?

 

MASSIMO Il nome dell'albergo e il numero della sua camera. Poi, la sua firma. Nient'altro.

 

CLAUDIA Quindi?

 

MASSIMO Verso le sei lui è già in albergo, giù nella hall, lei è ancora nella sua stanza…

 

CLAUDIA Non avrebbe potuto telefonarle… che so…?

 

MASSIMO In casa lui non ha il telefono… Ha cercato di chiamarla al posto pubblico, ma quando è arrivato era già chiuso…

 

CLAUDIA Ho capito… Quindi va in albergo.

 

MASSIMO Sì. Ha una lettera in tasca…

 

CLAUDIA Una lettera?

 

MASSIMO Una lettera in apparenza molto formale, in cui le dà del lei, proprio come quando si conobbero e ancora non cominciavano la loro storia…

 

CLAUDIA In apparenza, formale: hai detto?!

 

MASSIMO Sì, perché nella lettera, quasi di sfuggita, le dice che sua moglie sa della loro storia passata. Però, nel contempo, sua moglie gradirebbe averla a cena per le venti, quella sera stessa.

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO Lui ha questa lettera in tasca; se l'è portata, probabilmente, nell'ipotesi di non trovarla in stanza e quindi la consegna alla reception… Poi però s'informa se la signora è in stanza. Quando gli dicono di sì, che lei è ancora in stanza, allora lui si fa annunciare; la lettera, però, la lascia alla reception… Sale le scale, un cameriere l'annuncia… Lei non s'aspettava di vederlo così improvvisamente, senza che si fosse fatto precedere da un biglietto, da una telefonata… Si alza e si precipita alla porta… Il cameriere se ne va e… e lui entra nella sua stanza… Due giorni dopo Hannah gli scriverà che in quel momento… le parve che il tempo si fosse fermato!... Ovviamente non sappiamo che cosa si sono detti o quello che hanno fatto. L'unica cosa certa è che lui le porta l'invito della moglie, ma non le fa parola di aver detto tutto di loro alla moglie… Questa cosa l'ha scritta nella lettera e quando lei, la sera esce dall'albergo per andare a casa degli Heidegger, passando alla reception, prende la lettera e se la mette in borsa… senza leggerla…

 

CLAUDIA Vuoi dire che lei durante la cena non sa che la moglie di lui…?!

 

MASSIMO Esattamente! Per tutta la serata parlano tra di loro, ti lascio immaginare con quale gioco di seduzione da parte di Hannah che non sa nulla… La lettera in borsa, col suo segreto.

 

CLAUDIA Sguardi furtivi carichi di sottintesi… Parole allusive piene di rimandi a piccoli fatti vissuti insieme… Segreti, anche banali, di tutti gli innamorati, che affiorano alla memoria sospinti da… sospinti dal nome di un posto… o di una persona… che cadono così, casualmente, nella discussione…

 

MASSIMO Convinta che la moglie di lui non sapesse nulla…

 

CLAUDIA Da brivido!

 

MASSIMO E quando qualche giorno dopo - lei è appena ripartita da Freiburg - quando qualche giorno dopo lui le scriverà, sai che cosa le dirà Martin?… Le dirà che ora che la moglie sa tutto, sente il peso di averle nascosto quella loro storia per tanto tempo, perché è sicuro, ora, che la moglie avrebbe capito quel dono meraviglioso che era stata la loro storia d'amore…

 

CLAUDIA Che era ancora la loro storia d'amore!

 

MASSIMO Già…! Che era ancora la loro storia d'amore.

 

CLAUDIA E tutto ricomincia.

 

MASSIMO E adesso tu dimmi chi dipende da chi? Chi è che tiene il gioco in questa incredibile storia d'amore?

 

CLAUDIA Le cose si complicano!

 

MASSIMO E' vero: poi lui le racconterà i fatti dal suo punto di vista, e posso anche ammettere che lei si beva tutto quello che lui le dice, ma ti domando: lei ha vissuto sulla sua pelle quello che significa essere un'ebrea tedesca, lei sapeva che lui aveva aderito al partito nazista, voglio anche ammettere che non fosse al corrente di tanti altri particolari sul suo comportamento durante il regime, ma di tutto questo lei è a conoscenza… E allora: com'è possibile che decida di ricominciare tutto?

 

CLAUDIA E' accecata dal suo sentimento.

 

MASSIMO Oppure sa che lui, dopo uno sbandamento iniziale, ha preso le distanze dal regime, cercando, questo sì… cercando di crearsi un sistema di rapporti, magari non molto ortodosso moralmente, ma che gli permettesse di continuare il suo lavoro senza dover concedere troppo al regime.

 

CLAUDIA No, niente questioni politiche per lei: solo sentimento!

 

MASSIMO Una personalità… una personalità eminentemente politica come lei, che ha scritto quello che ha scritto lei in campo politico, tu me la spieghi alla luce soltanto dei sentimenti?

 

CLAUDIA Io non conosco le sue opere, ma da donna ti posso dire che lei s'è fatta guidare solo da una passione…

 

MASSIMO No, no, no, non tirarmi in ballo le sensazioni "da donna", per favore!

 

CLAUDIA Che ho detto?

 

MASSIMO Ti prego, lascia perdere queste espressioni!

 

CLAUDIA Ma non si può neanche parlare liberamente con te?

 

MASSIMO Non ho detto che non puoi parlare: questo è il tuo film!…

 

CLAUDIA E allora?

 

MASSIMO Non credo che si possano dare giudizi così senza conoscere le persone e quello che hanno fatto o scritto…

 

CLAUDIA Io credo che siano due cose diverse le cose fatte da quelle scritte!

 

MASSIMO Che vuoi dire?

 

CLAUDIA Che un conto è quello che lui scriveva e un conto è quello che lui faceva…

 

MASSIMO Stiamo parlando di lei, adesso!

 

CLAUDIA E' la stessa cosa!

 

MASSIMO E Hannah che sta lì ad aspettare soltanto che lui le inventi la storia che lo scagionerà agli occhi di lei e del mondo…!

 

CLAUDIA Infatti!

 

MASSIMO Qui devi deciderti, però: o lei è una donna intelligente o è una che si fa travolgere dalla prima passione che le capita…

 

CLAUDIA Ma perché adesso devi mentire a te stesso?

 

MASSIMO Cosa?

 

CLAUDIA Non credi neanche tu a quello che stai dicendo…

 

MASSIMO Cosa…?!

 

CLAUDIA Lo sai benissimo che per lei questa non era la prima passione che le capitava, ma la storia che aveva cambiato radicalmente la sua vita…

 

MASSIMO Mi sembra ugualmente esagerato pensare che lei, dopo quello che ha subito dal nazismo, sia pronta a cancellare tutto per amore di lui, se non fosse stata veramente convinta che il suo appoggio al nazismo fu momentaneo e superficiale.

 

CLAUDIA Potrà sembrare esagerato a te che sei bravissimo a controllare i sentimenti… a ingabbiarli dentro i ragionamenti…

 

MASSIMO Che c'entra questo, adesso?

 

CLAUDIA No, voglio dire…

 

MASSIMO Tu dimmi che c'entra questo, adesso?!

 

CLAUDIA Ti offendi se ti dico così?

 

MASSIMO Di cosa dovrei offendermi?

 

CLAUDIA Dai, lasciamo perdere questo discorso…!

 

MASSIMO Sputi sentenze e poi…

 

CLAUDIA Ma cerca di capire…!

 

MASSIMO Io capisco! Sei tu che ti stai trincerando dietro…

 

CLAUDIA No, guarda che tu capisci solo quello che vuoi capire…

 

MASSIMO Pure!… Adesso sono io che capisco solo…

 

CLAUDIA Sei sempre stato così!

 

MASSIMO E' chiaro: ha sentenziato!

 

CLAUDIA Ma perché ti scaldi?

 

MASSIMO Chi si scalda? Io? E tu? Tu che stai facendo?

 

CLAUDIA Ecco: sei scattato sulla difensiva perché personalizzi subito le cose…

 

MASSIMO Che significa adesso questo…?

 

CLAUDIA Pensi subito che ce l'abbiano sempre con te!

 

MASSIMO Ma tu guarda che devo sentirmi dire!… E io che cerco di non dirti, per delicatezza, che sei sempre la solita egocentrica!

 

CLAUDIA Io?!… Ah, si stava pure sforzando di essere delicato…!

 

MASSIMO Certo!

 

CLAUDIA Che pensiero gentile!

 

MASSIMO E' inutile che sfotti!

 

CLAUDIA Hai avuto proprio un pensiero davvero gentile!

 

MASSIMO La solita bambina viziata che si crede al centro del mondo: non sei cambiata per niente!… Ti credevo diversa: ho sempre pensato di vedere in te cose che non vedevo nelle altre donne e invece appena si presenta l'occasione…

 

Claudia scoppia improvvisamente a piangere. Questa sua reazione, completamente inaspettata ed esagerata, blocca Massimo che, ovviamente, non sospettava minimamente potesse accadere una cosa del genere. Un istante di sospensione, poi Claudia, tra le lacrime, reagisce:

 

CLAUDIA Io non dovevo chiederti di aiutarmi a scrivere questa storia…!

 

MASSIMO Lascia perdere…!

 

CLAUDIA Non questa storia…!

 

MASSIMO T'ho detto che non è questo…

 

CLAUDIA Ci sono troppe cose dentro questa storia…

 

MASSIMO Scusami, io non…

 

CLAUDIA … Non credevo che bastasse così poco per far uscire fuori, vivi dei sentimenti…

 

MASSIMO Io non credevo proprio…

 

CLAUDIA … Oppure, forse, l'avevo intuito e non so più per quale motivo…

 

MASSIMO Senti, io volevo dirti…

 

CLAUDIA … ho pensato di farmi del male in questo modo…

 

MASSIMO No, fammi parlare, per favore, forse posso dirti…

 

CLAUDIA Devo chiuderla subito questa storia, prima che sia troppo tardi…

 

MASSIMO Perché non mi fai parlare…?

 

CLAUDIA Devo chiuderla subito, senza ripensamenti…

 

MASSIMO (grida) Cristo, vuoi farmi parlare?!

 

CLAUDIA (grida anche lei) Non gridare con me! Hai capito? Non ti permettere di gridare con me!

 

Lo squillo del telefono riesce a farsi strada con difficoltà tra le loro grida. Quando lo sentono, si immobilizzano. Lei si asciuga velocemente le lacrime col dorso della mano e risponde.

 

CLAUDIA Pronto!… (cercando di non ricominciare a piangere) Ah, Fabio, piccolino, sei tu… Dimmi… Ma sì, mamma viene presto… Quando?… E… non lo so… Vengo presto, però… Domani, va bene, forse vengo domani… Mi passi papà, adesso?… Va bene, ciao, ciao, un bacione… Sandro, ma che è successo?… Un po' di malinconia…! Povero piccolo!… Sì, gli ho detto che vengo domani… Così… giusto per tranquillizzarlo. Oppure, no, forse vengo davvero domani! Non lo so, vediamo… Cosa dovrebbe essere successo? No, no, niente, non ti preoccupare… Può darsi… può darsi che non ci sia più tutta questa urgenza di finire subito… Sì, sì… mi hanno… mi hanno telefonato poco fa dalla RAI… Poi ti dico… Ma no, non è sicuro… Può darsi che non cambia niente… o forse vengo anche prima… No, no, tutto a posto… Sta andando tutto bene!… Sì, sì, non c'è male… abbiamo lavorato parecchio… Te lo saluto… Ciao, amore… Vi chiamo più tardi… Ciao, ciao… Cerca di distrarre Fabio… Va bene?… Ciao allora. (Claudia riaggancia. Pausa) Ti saluta Sandro.

 

MASSIMO Grazie.

 

Dopo la fase concitata del dialogo precedente, e l'irruzione della telefonata, la stanza piomba in un silenzio imbarazzante. Poi:

 

MASSIMO Ma di che cosa stiamo parlando? E' soltanto… si tratta solo di un film!

 

CLAUDIA (pausa) Non si tratta solo di un film…

 

MASSIMO Non volevo dire che…

 

CLAUDIA Non si tratta solo di un film…

 

MASSIMO Voglio dire che la realtà è quella!… Quella che c'era poco fa all'altro capo del telefono… Quella è la vita vera!… Qui dentro abbiamo gonfiato tutto come una gigantesca bolla di sapone… Un mondo che non esiste… fatto di niente…

 

CLAUDIA Ci credi a quello che hai appena detto?

 

MASSIMO (pausa) No.

 

CLAUDIA (pausa) Tu non ti accorgi di quello che ti succede attorno.

 

MASSIMO Sei tu che le sfumature dei sentimenti sai coglierle soltanto nella finzione.

 

CLAUDIA E' per questo che scrivo.

 

MASSIMO E' che le storie degli altri, i fatti, le cose, il mondo… in fondo ci interessano solo per quello che possono servirci a specchiarci in essi… Noi pensiamo che esista il mondo e poi qualcosa che fa da specchio al mondo… e questo qualcosa può essere la vita interiore delle persone… oppure, a un livello altissimo, l'arte… il teatro, come diceva Shakespeare… Invece è tutto il contrario: c'è il mondo interiore e… e il mondo fuori di noi non è altro che uno specchio occasionale in cui ci riflettiamo…

 

CLAUDIA Eppure… Sai una cosa?…

 

MASSIMO Cosa?

 

CLAUDIA (pausa) Forse hai ragione…

 

MASSIMO In cosa ho ragione?

 

CLAUDIA (pausa) Quando dicevi che il mondo vero è quello fuori… quello che c'era all'altro capo del telefono…

 

MASSIMO Ho detto una stronzata!

 

CLAUDIA Pensavo… pensavo all'unico personaggio di cui finora non abbiamo mai parlato nel film…

 

MASSIMO Chi?

 

CLAUDIA Heinrich, il secondo marito di Hannah…

 

MASSIMO E perché?

 

CLAUDIA Heinrich è l'unico in questa vicenda a non essere un intellettuale…

 

MASSIMO Era un operaio, infatti…!

 

CLAUDIA Lui è l'unico che con la realtà ha… come dire?… ha avuto un contatto diretto: ha combattuto con le armi in pugno in Germania, prima di essere costretto all'esilio…

 

MASSIMO Sì, era in esilio perché comunista…

 

CLAUDIA Ed è l'unico che vive anche i sentimenti con serenità… Non con quel carico di passione degli altri… E' profondamente innamorato di Hannah, però non in maniera possessiva, autoritaria… E infatti solo con lui Hannah, per la prima volta in vita sua, sperimenta un amore che non annulla l'identità della persona che ama… Con Martin lei ha sempre sentito come opposte queste due cose: … l'amore ed il pieno controllo della propria identità…

 

MASSIMO Ma nonostante questo lei non può fare a meno del rapporto con Martin!

 

CLAUDIA Non riesce a farne a meno.

 

MASSIMO E allora?

 

CLAUDIA Allora… allora è che a volte sento che tutti questi… tutti questi contorcimenti degli affetti sono soltanto il prodotto di sensibilità malate…

 

MASSIMO Non è così!

 

CLAUDIA Lo so che forse non è così!… Ma - credimi - a volte mi sento soffocare da questa sensibilità troppo spiccata… Provo a respirare e il respiro si ferma a metà… Ogni tanto vorrei immergermi nella vita… Così, senza pensare, senza riflettere… Vivere e basta!… Senza guardarmi vivere!

 

MASSIMO Ormai non puoi più farlo…

 

CLAUDIA Lo so. Ormai è come una condanna tutta questa coscienza!

 

MASSIMO Forse è perché…

 

CLAUDIA (subito. Asciugandosi ancora le lacrime) Rimettiamoci al lavoro!… Scusami, non voglio più parlare di queste cose… Rimettiamoci al lavoro!

 

MASSIMO (pausa) Come vuoi.

 

Qualche altro momento di silenzio carico ancora di un po' d'imbarazzo, mentre si sistemano di nuovo, poi:

 

CLAUDIA Dopo il '50, fra Hannah a Martin riprende un rapporto fatto di lettere, di incontri sporadici, sempre alla presenza della moglie di lui e del secondo marito di lei… Non si ristabilisce più il rapporto che c'era stato in gioventù?

 

MASSIMO (pausa) Perché tenevi quella foto sulla scrivania?

 

CLAUDIA Come?

 

MASSIMO Perché tenevi sulla scrivania la foto di noi due ai tempi dell'Università?

 

CLAUDIA (pausa) Mi era capitata tra le mani qualche giorno fa… Non so perché… l'ho lasciata lì sopra…

 

MASSIMO Quella foto sembra essere la foto della nostra vita… Lo scalone grande del rettorato… Noi due seduti vicini in un vuoto totale attorno… Siamo… siamo così vicini che sembriamo attaccati… Però se uno guarda bene, si accorge che non ci tocchiamo… Non un punto dei nostri corpi si sfiora…

 

CLAUDIA E guardiamo in due punti lontano… I nostri occhi percorrono due strade parallele…

 

MASSIMO (pausa) Perché non è mai successo niente fra di noi?

 

CLAUDIA (pausa) Perché non siamo fatti l'uno per l'altra… E poi siamo sposati… Io ho un figlio.

 

MASSIMO Allora però non avevi un figlio!

 

CLAUDIA E tu non eri sposato!… E non ci siamo mai detti niente!

 

MASSIMO (pausa) Però oggi non abbiamo fatto altro che tormentarci a vicenda… Non era mai successo prima… E sono più di vent'anni che ci conosciamo…

 

CLAUDIA (pausa) Credo sia colpa di questa storia del film… Ha avuto il potere di scatenare qualcosa che… qualcosa che forse avevamo dentro senza neppure saperlo…

 

MASSIMO Forse è così…

 

CLAUDIA E poi nessuno dei due sapeva che l'altro provasse qualcosa…

 

MASSIMO Ce lo siamo negato.

 

CLAUDIA E' così.

 

MASSIMO (pausa) Cerchiamo di andare avanti col film?

 

CLAUDIA Dove eravamo rimasti?

 

MASSIMO Mi avevi chiesto qualcosa.

 

CLAUDIA Ti chiedevo… Sì, ti chiedevo se, dopo il '50, fra di loro non si ristabilisce più il rapporto che c'era stato in gioventù.

 

MASSIMO No. Anche se le lettere sono sempre cariche di riferimenti al loro rapporto sentimentale… Potremmo dire… banalizzando certamente, ma solo per rendere all'ingrosso l'idea, che il loro rapporto è altamente spirituale… Sanno di amarsi profondamente… sanno che questo rapporto non potranno mai viverlo anche fisicamente… sanno che tutti e due hanno dei rapporti saldi e autentici con i rispettivi coniugi… e sentono che il loro rapporto non è un tradimento nei confronti di questi…

 

CLAUDIA Si accontentano…

 

MASSIMO No, non è giusto dire che si accontentano… Che stavi dicendo? Che si accontentano di una sorta di surrogato dell'amore?

 

CLAUDIA Be' sì, qualcosa del genere…

 

MASSIMO No, non è così… Sarebbe banale leggere così la loro storia… Loro sanno che il destino della loro storia è quello: e non c'è profondità maggiore di quella!

 

CLAUDIA Mi sembra bizzarra come idea, guarda!… Però lasciamo perdere anche questo, per adesso, altrimenti ricominciamo! Terminiamo la struttura del film e poi, caso mai, su queste interpretazioni ci ritorniamo.

 

MASSIMO Come vuoi!

 

CLAUDIA Adesso bisogna tornare al 1975.

 

MASSIMO Al 1975?

 

CLAUDIA Esattamente! Torniamo al momento in cui abbiamo lasciato Martin nel suo studio, la lettera ancora chiusa sulla scrivania… sua moglie ancora in piedi davanti a lui, come se volesse attendere che apra quella lettera… Lui quasi titubante, non si capisce se perché non vorrebbe aprire la lettera dinanzi a sua moglie… oppure perché intuisce che quella lettera contiene qualcosa di importante…

 

MASSIMO E cosa contiene la lettera?

 

CLAUDIA Ecco… Ora si deve udire una voce fuori campo, quella di chi ha scritto la lettera, che ne dà lettura…

 

MASSIMO E chi è?

 

CLAUDIA Quand'è che muore Heinrich, il secondo marito di lei?

 

MASSIMO Nel '70.

 

CLAUDIA E allora la lettera non può essere stata scritta da lui… Sarebbe stato bello!… Non ha importanza: poi vedremo chi potrebbe averla scritta questa lettera, non è importante questo…

 

MASSIMO E che dice, insomma?

 

CLAUDIA Martin alla fine si decide ad aprirla… delicatamente, come se avesse timore di poterla sgualcire, la legge e poi la poggia dolcemente davanti a sé, il volto terreo, come se un muro gli fosse sceso davanti agli occhi… Hannah è morta…

 

MASSIMO Quattro di dicembre 1975… E poi?

 

CLAUDIA Nero… L'ultima cosa che vediamo è il primo piano di lui… I suoi occhietti vispi, sempre in movimento, che non guardavano mai in faccia l'interlocutore ora, per la prima volta, sono fermi, immobili… guardano in macchina… come se guardassero lei. Poi lo schermo diventa nero e, dopo qualche istante, soltanto dopo qualche istante: una scritta… "Hannah Arendt muore il quattro dicembre 1975. Martin Heidegger le sopravviverà soltanto cinque mesi e ventiquattro giorni."

 

MASSIMO Finisce qui?

 

CLAUDIA No, non ancora. Dopo questa scritta, di nuovo qualche istante di buio, poi una seconda scritta, l'ultima:

" <<E se Dio vorrà, ti amerò anche di più dopo la morte.>> Hannah Arendt."

 

Claudia e Massimo sono seduti molto vicini. Quando lei termina la frase, s'è creata un'atmosfera molto intensa: lei volge lentamente la testa verso di lui ed i loro volti, ora, sono quasi a contatto. Una pausa di silenzio imbarazzato, poi tutti e due compiono un leggero movimento per unire le loro labbra. Quando, però, le labbra stanno quasi per congiungersi, Massimo si ferma e si discosta un poco.

 

MASSIMO Fermiamoci qui!

 

CLAUDIA (pausa) Per oggi basta!…

 

MASSIMO In tutti i sensi.

 

CLAUDIA Basta!

 

MASSIMO Non sciupiamo tutto.

 

CLAUDIA C'è qualcosa che possiamo sciupare?

 

MASSIMO Tutto.

 

CLAUDIA Non possiamo sciupare niente perché non c'è niente che può essere sciupato… Abbiamo fatto qualcosa, forse? E' accaduto qualcosa fra di noi?… Ci siamo detti qualcosa che potesse rivelare qualche intenzione, qualche sentimento?… E allora cosa potremmo sciupare?

 

MASSIMO Tutto quello che non ci siamo detti.

 

CLAUDIA Se ci fossimo detti qualcosa, allora sì che avremmo potuto poi sciuparla!… Ma così…!

 

MASSIMO Cosa avresti voluto dire?

 

CLAUDIA Quello che sentiamo l'uno per l'altra. Semplicemente.

 

MASSIMO Le parole non colgono le sfumature! Questo è il punto! L'unica cosa, nobilissima, che le parole possono fare è… è accennare all'indicibile… Presentarsi come fantasmi leggerissimi che accennano a qualcosa che va oltre loro e che non potrà mai essere catturato da loro…

 

CLAUDIA Io non riuscirei a vivere in questo mondo di fantasmi!

 

MASSIMO L'indicibile resta sempre quello che è nella sua realtà più intima: indicibile… qualcosa che non potrà mai essere pronunciato… Sospeso in un mondo intermedio fra il mondo delle cose, quello che chiamiamo banalmente realtà… e il mondo dei simboli, delle parole… Questo indicibile, intermediario fra i due mondi… Unica vera realtà che istituisce ai suoi poli, come un flusso di corrente, il mondo delle cose e il mondo dei simboli…

 

CLAUDIA No, basta!… Non pretendere di trascinarmi in queste masturbazioni mentali!

 

MASSIMO Queste non sono masturbazioni mentali. Questa è la nostra storia.

 

CLAUDIA Ma quale storia?

 

MASSIMO Questa potrebbe essere la nostra storia.

 

CLAUDIA Noi non abbiamo una storia… Noi non abbiamo mai avuto una storia e non potremo mai averne una! E' solo questa la realtà, se soltanto per un attimo accetti di guardare in faccia le cose come stanno!

 

MASSIMO Non è così che bisogna vedere le cose…

 

CLAUDIA Tu stai dicendo che noi non potremo mai viverci una storia d'amore vera!

 

MASSIMO Che significa viversi una storia d'amore vera?… Vivere fino in fondo una storia d'amore, che significa?… Significa renderla pubblica?… E' la sua pubblicità che la rende più profonda?… Significa portarla a livello verbale? E' il fatto di parlarne che la realizza?… Oppure viversi una storia d'amore significa darle espressione anche a livello fisico?… Forse sì, forse questo aspetto aggiunge qualcosa alla storia stessa!… Ma a che prezzo? Al prezzo di distruggere tutto nella quotidianità… nella quotidianità delle tazze da lavare ancora nel lavandino del tinello?… E allora… allora non vale la pena di rinunciare all'aspetto fisico se questo serve a mantenersi tutto intero il sentimento inespresso?… E diventare amanti non è la soluzione! Viversi una relazione in clandestinità non è la soluzione! Perché anche questa soluzione è destinata a naufragare in mille altri modi che sono sempre… sono sempre tazze da lavare ancora nel lavandino del tinello!

 

CLAUDIA Ma noi, adesso, in qualche modo, ce lo siamo espressi il nostro sentimento!… Non è più in quello spazio intermedio dell'indicibile, come lo chiami tu!

 

MASSIMO E' vero!… E' vero. Sarebbe stato meglio che neanche questo ci fossimo detti… Sarebbe stato bellissimo, ad esempio, che so?!… se fossimo riusciti a comunicarcelo solo con gli occhi; comunicarci tutto soltanto con lo sguardo: il sentimento, la necessità di non rivelarcelo, la bellezza struggente di non rivelarcelo, la certezza che così poteva essere per sempre. Questo, sarebbe stato perfetto! Questo, forse, è il paradiso. Ma dobbiamo accontentarci della nostra natura di angeli caduti… che si aggrappano alle parole!… Però… però se riusciamo a non andare oltre: … questa è l'unica possibilità che abbiamo di riguadagnarci il paradiso! Certo, non più nella sua purezza originaria, ma dopo il peccato originale delle parole. Altra strada, però, non ci è data… L'unica altra strada è l'inferno delle parole!

 

CLAUDIA E queste con cui hai costruito tutto questo castello meraviglioso che cosa sono? Non sono parole?

 

MASSIMO (pausa) Lo sai come ho letto il libro su Hannah e Martin che mi avevi dato?… Pensando a te. Tutto di quel libro… la copertina, le pieghe, l'usura del tempo, i segni che vi avevi impresso sopra… il tuo profumo… Tutto mi richiamava la tua presenza. E… ti dico che quel libro costituiva un legame con te come pochi altri possono essercene di così intensi…

 

CLAUDIA E tu ti accontenti di questo?!

 

MASSIMO E tu lo chiami accontentarsi?!

 

CLAUDIA (pausa) Ti faccio solo una domanda…

 

MASSIMO Che domanda?

 

CLAUDIA Ti faccio solo una domanda e tu non devi neppure rispondermi, se non vuoi…

 

MASSIMO Che domanda?

 

CLAUDIA Parleresti di questa cosa a tua moglie?

 

MASSIMO …

 

CLAUDIA Le diresti che fra me e te c'è… c'è questa cosa complicatissima che hai cercato di farmi capire?

 

MASSIMO Martin e Hannah lo hanno fatto con Elfride e Heinrich…

 

CLAUDIA Ma tu… Tu lo faresti?

 

MASSIMO …

 

CLAUDIA (pausa) Noi non possiamo continuare a vederci… Io non posso continuare a vederti!

 

MASSIMO (pausa) E il film?

 

CLAUDIA Non lo so se lo farò questo film… Ci sono dentro troppe cose…

 

MASSIMO No, questo no! Il film devi farlo! Se credi non ci si debba più vedere… sia pure! Ma il film lo devi fare: è troppo importante…!

 

CLAUDIA (pausa) Mi dispiace ma in questo momento non riesco proprio a capire cosa sia importante e cosa non lo sia…

 

MASSIMO Non credevo…

 

CLAUDIA Per scrivere io ho bisogno di potermi un po' distaccare dalla storia che sto scrivendo e… e in questo film, invece, mi ci sento troppo dentro… Non può essere!

 

MASSIMO Invece potrebbe essere proprio la condizione ideale per scrivere qualcosa di particolarmente ispirato…

 

CLAUDIA Non per me!… Io non riuscirei mai a trovare ispirazione da una materia che riguarda me… la mia storia… la mia storia-non-storia con qualcuno… Mi sembrerebbe una specie di sciacallaggio!

 

MASSIMO Forse dovremmo solo staccare per oggi e…

 

CLAUDIA Sì, per oggi basta!

 

MASSIMO … e domani potremmo vedere se…

 

CLAUDIA Non so se è il caso di vederci, domani…!

 

MASSIMO (pausa) Non dirmi che finisce tutto qui, ti prego!

 

CLAUDIA Vorrei restare sola… Ti dispiace?

 

Turbato, Massimo vorrebbe aggiungere qualcosa, però poi non trova le parole; allora si alza ed esce. Dopo un po' anche lei si alza e va a prendere il libro che Massimo le aveva riportato all'inizio. Torna a sedere, il libro fra le mani. Lo accarezza tenendo lo sguardo fisso dinanzi a sé, terribilmente inespressiva, finché non cala il

 

SIPARIO